fascia di Kuiper - Osservatorio Astronomico di Brera

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Quaoar e la fascia di Edgeworth-Kuiper
Tra il 1949 e il 1951 due studiosi, l'irlandese Kenneth Essex Edgeworth e l'americano Gerard
Kuiper proposero, indipendentemente l'uno dall'altro, l'ipotesi che le comete di corto periodo
provenissero da un anello di corpi celesti situato tra l'orbita di Nettuno e quella di Plutone. Le
motivazioni principali erano due: la permanenza del fenomeno cometario e la difficoltà di accettare
che il sistema solare fosse bruscamente troncato con il suo ottavo e il suo nono pianeta, Nettuno e
Plutone. Quest'ultimo, poi, ha caratteristiche alquanto diverse rispetto a quelle degli pianeti esterni.
La teoria della Nube di Oort
ebbe, all'inizio, maggiore fortuna
rispetto a quella di Edgeworth e
Kuiper: l'idea di base era che le
comete di lungo periodo potessero
trasformarsi in comete di corto
periodo a causa delle perturbazioni
gravitazionali di Giove.
L'ipotesi di Edgeworth-Kuiper
passò nel dimenticatorio per circa
30 anni, fin quando, all'inizio degli
anni '80, non apparve evidente che
l'attrazione gravitazionale di Giove
non è sufficiente a spiegare il
numero di comete a corto periodo
osservate, che rimangono quindi un gruppo piuttosto peculiare di corpi per i quali è necessario
ipotizzare l'esistenza di un serbatoio diverso.
Gli oggetti trasnettuniani
Nel 1992 l'ipotesi della fascia di Edgeworth-Kuiper si è trasformata in una opinione comune che
è andata consolidandosi negli anni successivi. Una campagna di osservazioni condotta con il
telescopio di 2,2 metri dell'Osservatorio di Mauna Kena, Hawaii, ha identificato un oggetto dal
diametro di circa 250 km, battezzato 1992 QB1, che orbita intorno al Sole a una distanza di 44 unità
astronomiche (per confronto: l'orbita di Nettuno ha un raggio medio di 30 unità astronomiche e
quella di Plutone di circa 39,4). Alla scoperta di 1992 QB1 sono seguite le osservazioni di molti
altri corpi simili. Oggi ne conosciamo circa 40, ma si suppone che esistano oltre 50.000 oggetti le
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segue foglio n.
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cui dimensioni sono maggiori di 100 km e che si muovono su orbite di raggio fra le 35 e le 50 unità
astronomiche.
Sebbene le dimensioni di questi corpi siano molto maggiori rispetto a quelle tipiche dei nuclei
delle comete (1-10 km), si deve tenere conto che la loro scoperta è possibile solo perché se ne
raccoglie la luce solare che riflettono: a causa della distanza risulta praticamente impossibile
scoprire corpi di dimensioni minori. Le osservazioni condotte fin qui attraverso il Telescopio
Spaziale Hubble indicano che nella fascia di Kuiper- Edgeworth esistano centinaia di milioni di
piccoli corpi dal diametro intorno ai 20 km, mentre ne esisterebbero 5-10 miliardi di dimensioni
simili a quelle dei nuclei cometari.
La struttura della fascia di Edgeworth-Kuiper
La maggior parte degli oggetti che compongono la fascia di Edgeworth-Kuiper si muove lungo
orbite stabili. Si tratta di orbite il cui periodo è in rapporto semplice con il periodo di Nettuno, il
pianeta che ha la maggior influenza su questi corpi (e costituiscono le cosiddette risonanze di moto
medio). Per esempio, fra i corpi con distanza minore di 40 unità astronomiche, alcuni compiono 3
orbite nello stesso intervallo di tempo nel quale Nettuno ne compie 4, mentre la maggior parte di
essi ha un periodo pari a 3/2 di quello di Nettuno. Plutone stesso cade in quest'ultima categoria, e
secondo alcuni dovrebbe essere pensato come il più grande dei corpi trasnettuniani, piuttosto che
come il nono pianeta del sistema solare.
Lo sapevate? Tra Giove e Nettuno orbitano vari corpi di diverse dimensioni, detti Centauri. Le loro
orbite non sono stabili e si ritiene che provengano dalla cintura di Kuiper. Il più grande, Chirone, ha
un diametro di 170 km, 20 volte maggiore di quello della cometa di Halley.
Lo sapevate? Fino a oggi sono stati scoperti circa mille oggetti della cintura di Kuiper. Molti dei
quali si muovono su orbite che hanno un periodo circa una volta e mezzo quello di Nettuno.
Lo sapevate? Nel 2002 fu scoperto il più grande corpo della cintura di Kuiper noto finora. Si tratta
di Quaoar, un corpo ghiacciato di circa 1400 km di diametro, costituito da acqua, metano, metanolo
diossido e monossido di carbonio, polvere e rocce.
Tratto da Enciclopedia Rizzoli, Il sistema solare, di Stefano Sandrelli
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