mensile - Amici di Monte Mario
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mensile - Amici di Monte Mario
Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 1 15.000 copie in 15.000 famiglie - Distribuzione gratuita 249 mensile Fondato nel 1969 da Luigi Pallottino www.montemario.org Anno XL - Gennaio/Febbraio 2008 - Roma, mensile 00135 Roma - Via degli Scolopi, 31- Tel./Fax 06-35503317 - E-mail: [email protected] Via Trionfale, tra il Forte e lo sbocco di via della Pineta Sacchetti. La realizzazione del Passante a Nord-Ovest ha generato, nel centro di Monte Mario, un “non-luogo” di aspetto autostradale. Si è perduto il carattere urbano e la stele installata come elemento di arredo si perde nella distesa di asfalto che separa drasticamente i due lati dell’antica via, rendendone disagevole e pericoloso l’attraversamento pedonale; anche per gli automobilisti non è sempre facile orientarsi. È tardi per pensare ad una diversa organizzazione degli svincoli, ma si invoca un valido intervento di riqualificazione urbana, che renda accettabile la vista dell’area e le restituisca i connotati di città vivibile. Progetto1:Layout 1 I 3-03-2008 8:41 Pagina 1 Anche questo è Monte Mario Rivista mensile edita dall’Associazione AMICI DI MONTE MARIO Direzione, redazione e pubblicità Via degli Scolopi, 31 00135 Roma Tel./Fax 06-35503317 [email protected] Direttore responsabile SILVIA SAMARITANI GIORDANI Direttore editoriale GIO. MANTOVANI Coordinatore di redazione MARIELLA CASINI-CORTESI In redazione LUCIANA FRAPISELLI ANNAMARIA MARCHESINI FRANCESCO ROCCO MARIA ROSSARO Ha collaborato a questo numero ROSANNA BARBIELLINI AMIDEI Videocomposizione PUBBLISHOCK Incisione e stampa SEA, TIPOLITOGRAFIA s.r.l. Via Cassia bis km 36,300 - Nepi (VT) Tel. 0761 527323 / Fax 0761 527523 Reg. Tribunale di Roma n. 12985 del 18-9-1969 Numero chiuso il 26 febbraio 2008 DISTRIBUZIONE GRATUITA È vietata la riproduzione di testi ed immagini senza l’autorizzazione scritta dell’editore della mia residenza alla Balduina. Quel giorno del 1958 avevo già compiuto i 5 anni e con la mia famiglia traslocai da “casa vecchia”, in via Germanico, nel quartiere Prati, a “casa nuova”, in via Ugo De Carolis 104, dove abito tuttora. Oltre a me c’erano papà Paolo, mamma Ione, la mia sorella 18enne Maria Teresa e mio fratello 15enne Sergio. Quel giorno mamma non cucinò e papà ci portò a festeggiare il trasloco all’osteria “Al 400”, su una collinetta a ridosso di viale delle Medaglie d’Oro. Purtroppo papà, mamma e mia sorella se ne sono andati da anni, tutti giovani (papà a 59 anni, mamma a 65, Maria a 36!). anche mio fratello, dopo il matrimonio con una compagna di classe, Cristina, anche lei residente con la famiglia a Balè sempre rimasto in 50 anni alla Balduina duina, zona, tra via Firmico Materno, Cari amici, il 4 novembre via Ugo De Carolis e, da anni, a festeggerò il 50° anniversario via Petronio Arbitro. Per cele- brare questo cinquantenario, vi invio – con l’autorizzazione alla pubblicazione – due foto scattate dallo stesso luogo (il terrazzo davanti alla mia camera da letto) a distanza di uno o due anni: la prima risale appunto all’autunno inverno 1958-1959, la seconda al 1959-1960. Inutile dire che, se allora si potevano vedere il cupolone di San Pietro, il torrione di San Giovanni (in Vaticano), il Gianicolo e, più a destra, la Pineta Sacchetti – e io, bambino, ero impaurito dai grilli che dai prati attorno saltavano sul mio terrazzo – dagli anni immediatamente successivi, invece, davanti alla mia finestra c’è una palazzina, circondata da tante altre palazzine... Come nella milanese via Gluck cantata da Celentano... Il mio palazzo è quello d’angolo con via Andrea Baldi, con gli esercizi dell’ex Alimentari Natalini (ora Giammona), del baretto di Gaetano Papaluca, dei vinai Marisa e Orazio, dell’ex frutteria Cruciani e del ferramenta Alberto Raimondi, con la cara mamma fioraia Anita. Vi scrivo però anche per chiedervi qualcosa: avete, e potete farmi avere per uso assolutamente privato, fotografie della Chiesa di San Pio X prima della sopraelevazione, quando la chiesa si limisegue a pagina 13 PUBBLICITA SEA 2 Uccellini e uccellacci Dopo giorni di maltempo cade una leggera pioggerellina. Davanti alla finestra della stanza si è formata, però, una pozza d’acqua. Esce sul balcone, stende una mano con il palmo rivolto in su per valutare l’entità della pioggia, poi alza lo sguardo al cornicione e si accorge che dalla grondaia viene giù acqua goccia a goccia. Eppure il tetto è stato riparato di recente. Capisce che, come il solito, la cornacchia si è appostata lassù. Se n’accorge perché, ancora una volta, il pavimento del terrazzo è sporco. Quella brutta cornacchia col suo lugubre grido, cra, cra, cra. Guarda di nuovo in su e nota un ciuffo d’erbetta fine e un passerotto che, ignaro del pericolo, passeggia sul bordo esterno della grondaia. Certo, è passato tanto tempo da quando Mimì, la vecchia gatta bianca, portava a casa come trofei topolini e pipistrelli. Da allora il tetto è diventato terra di nessuno, ovvero luogo di conquista da parte di cornacchie, sempre più numerose, che hanno scacciato tutti i merli e altri pennuti più piccoli e che con i loro nidi hanno di certo ostruito la grondaia. Anche questo è Monte Mario S.G. In questo numero • Moretti visto da Moretti • Le attività sociali delle parrocchie di Monte Mario. Santa Maria Mater Dei • Non si smorzano le preoccupazioni per i parcheggi interrati di Balduina e Belsito • I finalisti del premio Venere • Guglielmo Ferraiola: scultore del mare • Un polmone musicale • A noi piace leggere Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 3 MORETTI visto da MORETTI Una mostra all’Archivio Centrale dello Stato per il centenario della nascita Casa delle armi o Accademia della scherma al Foro Italico, 1936. L a mostra è la riproposta aggiornata e arricchita dell’esposizione autobiografica realizzata dallo stesso Moretti nel 1971 a Madrid. Ci sembra di vivere in un flash back un evento straordinario che avevamo perso, e questo è possibile grazie alla donazione dell’archivio Moretti all’Archivio di Stato. Esempio di mecenatismo premiato dalla sollecitudine con cui gli studiosi dei Beni Culturali hanno accolto il dono facendone un giacimento da cui estrarre nuova cultura. Prima di parlare della mostra soffermiamoci su una delle più belle vedute di Monte Mario: il panorama in cui si inserisce la strada che collega piazzale Clodio al quartiere di Belsito. L’idea iniziale, non realizzata appieno, prevedeva l’attraversamento sopraelevato della via Olimpica e l’immissione diretta in viale Mazzini. Una strada è una strada, ma la Panoramica è nata dal paesaggio, il progetto sembra una veduta antica di Monte Mario, ma nello stesso tempo è modernissima, sopraelevata sulla città, rialzata appena nei declivi dei boschi, lanciata nello spazio come le scale elicoidali degli edifici di Moretti. Anche in una strada – la più bella di Roma – Moretti è autoreferenziale, si cita, anche una strada ha uno stile come manufatto architettonico. Autocitarsi per Moretti non è un ripetersi ma un ritrovarsi, un pervenire a quella consapevolezza di sé che è la premessa della creatività. Si affaccia su questa vallata un villino particolare che nella tinteggiatura color ocra si mimetizza nel bosco, è la palazzina di San Maurizio, anche se quasi nascosta non si può passare senza ammirarla. È uno di quei regali che i grandi architetti fanno alla città. L’edificio si compone di sette piani più l’attico eppure non si impone con la sua mole, in quel gioco di superfici curve che catturano la luce. Le balconate mai coincidenti, altra cifra degli edifici di Moretti, forse nascono in questa palazzina (1961-63). Nella mostra sono presentate opere comprese in un arco cronologico che inizia nel 1936 e termina nel 1970. Tralasciamo di parlare della Casa delle armi o Accademia della scherma, molto nota, essendo una delle maggiori architetture del Novecento per la raggiunta sintesi di moderno e di classico. Come è ben evidenziato nella mostra la cosa più urgente è che sia riportata a destinazioni compatibili con la sua incidenza sulla cultura architettonica. Moretti la sottrasse tempo- raneamente alla sua funzione di palestra per farne la sede di una grande esposizione, perché era la sede ideale per una mostra di architettura; tutti i cultori dell’architettura auspicano che possa diventare un grande polo culturale, un museo del design storico, un museo di se stesso. Riportiamo le parole di Moretti: “È il primo edificio dopo l’età classica completamente rivestito in marmo lunense, il contrasto tra le forme semplici, quasi aride dell’edificio e il colore e le auliche suggestioni di questa mobilissima pietra che lo riveste è quanto mai interessante ed eccitante”; nulla possiamo aggiungere. In uno scritto precedente (1950) Moretti aveva parlato di genesi di forme dalla figura umana, nella pianta della Casa delle Armi vi è la figura di uno schermitore imprigionato nei rettangoli della sezione aurea in cui sono inseriti due corpi ortagonali dell’edificio, raccordati da un sistema di collegamenti aperti e da un corpo ellittico. L’edificio con la sua posizione comportava il cambiamento del precedente piano del Foro e così Moretti avrebbe cambiato non solo la disposizione degli altri edifici, ma il concetto stesso del Foro, da impianto sportivo a Porta nord di Roma, collegando il Foro a piazza Venezia. “Il Foro di un Cesare” avrebbe detto un giornalista francese in una famosa intervista dell’epoca. A tutte le altre realizzazioni di Moretti nel Foro è sottesa la figura del leone simbolo zodiacale, simbolo dell’impero e di Ercole, simbolo dalle valenze infinite, ma il simbolo non è censurabile. Rosanna Barbiellini Amidei Palazzina “San Maurizio” a Monte Mario (via Trionfale, primo tornante), 1962. 3 Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 4 In margine alla mostra MORETTI visto da MORETTI un ricordo personale Fra i tanti architetti che frequentavano la nostra casa negli anni ’60 ’70, Luigi Moretti era quello che più ci intimidiva, non solamente per la sua mole, ma anche per la vastità della sua cultura e dei suoi interessi. Sembra di vederlo, nello studio di nostro padre, che allora dirigeva la Società Generale Immobiliare (ancora oggi ricordata in un recente articolo del Corriere della Sera come “quella della speculazione nelle periferie romane”), mentre illustra progetti, sfoglia volumi e racconta episodi legati a Roma. Curiosamente, l’Immobiliare, nostro padre e Moretti sono strettamente legati ad un famoso scandalo politico, quello del Water- gate di Washington: l’architetto, perché progettò il complesso che comprende l’albergo e il residence e che è stato considerato la sua opera più importante, nostro padre, perché volle costruire il grande edificio e ne scelse perfino il nome, l’Immobiliare, perché diede in affitto al Partito Democratico l’appartamento dove furono collocate le microspie che costrinsero il presidente degli Stati Uniti, Nixon, a dimettersi. Che cosa sarebbe successo se il Partito, in ritardo con il pagamento del canone di affitto, avesse subito lo sfratto per morosità? Forse sarebbe cambiato il corso della storia. Silvia Samaritani Quaranta! I lettori più attenti avranno notato che nella testata di questo numero è apparso un “XL” (che non vuol dire extra-large, giacché il giornale è fermo alle 16 pagine). Il 2008 rappresenta infatti per “Monte Mario”, il cui primo numero è uscito nel novembre 1969, il quarantesimo anno di presenza nelle edicole del territorio, il quarantesimo anno di un discorso intessuto con la cittadinanza di questa vasta e peculiare parte di Roma, con le finalità, proprie dell’editore ovvero dell’Associazione “Amici di Monte Mario”, di promuovere la cultura del territorio, nelle sue componenti storica ed attuale, di favorire la partecipazione di tutti allo sviluppo dei quartieri e di tutelare gli interessi diffusi. Anche se la vita del giornale non è facile, e lo testimoniamo i recenti numeri doppi, contiamo di proseguire il nostro impegno a lungo, confortati dai riconoscimenti dei lettori, che ringraziamo vivamente, assieme a tutti coloro che in vari modi contribuiscono alla pubblicazione. Cercheremo anzi di fare meglio, nella sostanza e nella forma, senza mai rinunciare però all’assoluta indipendenza ed ai criteri ispiratori degli Amici di Monte Mario. Venerdì Santo a Bracciano Bracciano, non tanto lontano dai nostri quartieri, può essere una buona meta non soltanto per la gita al lago, la visita della storica cittadina od il pranzo della domenica. Il 21 marzo, Venerdì Santo, con inizio alle 21, si terrà la 33ª edizione della rappresentazione della Passione di Cristo. Le esortazioni di Giovanni Battista e la crudele pavidità di Erode, la predicazione ed i miracoli di Gesù, il giudizio del Sinedrio e MULTICLIMA 4 Il castello di Bracciano. la condanna di Ponzio Pilato seguita dalla salita al Calvario rivivranno in una rappresentazione carica di emozione. Attraverso le vie del paese, fino al Castello Odescalchi, dove sul bastione, a 15 metri di altezza, in una splendida fusione di musica e giochi di luci, ha luogo la Crocifissione. La manifestazione si svolge con costumi d’epoca, in tre diverse sedi. La parte teatrale, con scene che vanno dalla Predicazione di Giovanni Battista alla cattura di Gesù ed alla sua flagellazione davanti Ponzio Pilato, si svolge all’interno della Caserma “Enrico Cosenz” su un palco di 144 mq., con scenografie realizzate su uno sfondo da retroproiezione di 9x5 metri, che offre un suggestivo effetto tridimensionale, integrato con piante, statue romane, colonne ed altri elementi. Terminato il processo a Gesù il corteo di 60 soldati romani a piedi ed a cavallo, a cui si aggiungono 60 popolani, i sacerdoti del Sinedrio, i soldati di Erode ed i personaggi principali, si snoda attraverso la via principale di Bracciano, illuminata da fiaccole romane, come a rappresentare la Salita al Monte Calvario. L’intera rappresentazione dura circa 2 ore. Ulteriori informazioni possono essere reperite sul sito web www.braccianorionemonti.it. L.R. Pubblicazione di messaggi elettorali L’editore di “Monte Mario” comunica la propria disponibilità a diffondere su questo periodico, a titolo oneroso, messaggi politici elettorali, nel rispetto di quanto disposto dalla legge 22/02/2000 n. 28 e dalla competente Autorità. Presso la redazione del periodico è depositato un documento analitico concernente le condizioni temporali di prenotazione degli spazi, le tariffe per l’accesso e le ulteriori condizioni per la fruizione degli spazi. La redazione del periodico si trova presso la sede dell’Associazione Amici di Monte Mario - onlus, via degli Scolopi 31, 00135 Roma, telefono 06.35503317, ed è presenziata il lunedì dalle 16.00 alle 18.30 ed il mercoledì dalle 10 alle 13.00. Informazioni ed appuntamenti fuori di detto orario possono essere richiesti telefonicamente o mediante posta elettronica, all’indirizzo [email protected]. Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 5 Le attività sociali delle parrocchie di Monte Mario Santa Maria Mater Dei I l 1° novembre 1978, con decreto del cardinale Vicario Ugo Poletti, la chiesa Santa Maria Mater Dei è stata eretta a Parrocchia e affidata ai sacerdoti della Piccola Opera della Divina Provvidenza (Don Orione di via della Camilluccia 140). Il territorio di sua competenza, dove vivono 3.500 anime, è quello racchiuso entro la via Trionfale che, dall’altezza di via Domenico Pennestri, va a via Igea, via della Camilluccia fino a via Guglielmo Pecori Giraldi, corre lungo via dei Monti della Farnesina per metà della sua lunghezza, e quindi con una linea immaginaria, che taglia via Edmondo De Amicis, arriva di nuovo sulla Trionfale sfiorando via Lucilio Nevio e prosegue sempre la Biblioteca (della quale parliamo più diffusamente a pagina 10) molto frequentata sia da adulti che la utilizzano anche come luogo di incontro, sia da bambini che vi trovano uno spazio per esprimere la loro creatività. Infatti hanno la possibilità di realizzare disegni, modelli in creta e oggetti vari fatti con materiale povero, sui temi che vengono loro proposti di volta in volta. Nello stesso tempo, hanno imparato a dire “per favore” quando desiderano uno dei biscotti conservati in un grosso barattolo di vetro che troneggia sull’ampio tavolo da lavoro ingombro di matite e cartoncini colorati, di conchiglie, di colla ed altro ancora. I più grandicelli e gli adulti posso- ti e piccoli, corsi di moderna (pop, jazz, ecc.) e corsi di contemporanea per principianti e professionisti. La Scuola di Musica (per saperne di più leggere l’articolo nella rubrica Musica) è presente con un progetto di alfabetizzazione al fine di portare fuori dalle mura domestiche ciò che si faceva di musicale, un tempo, nelle case e nelle botteghe. Si tratta di un insegnamento di base sulla tastiera o sul pianoforte, ma anche di disciplina musicale formativa attraverso il gioco. I più grandi possono usufruire di lezioni di violoncello impartite da una violoncellista della, ormai defunta, orchestra della RAI. Nella stessa sala si riuniscono sia quei giovani che desiderano cimentarsi in insiemi improvvisati, utiliz- L’interno della chiesa di Santa Maria Mater Dei. sulla stessa strada per ricongiungersi con via Pennestri. “Quest’anno – esordisce il parroco don Giovanni Corollo – il nostro obiettivo è ‘La parrocchia compagnia affidabile di amici”, un progetto ideato per servire l’uomo, credente e non credente, considerato nella sua totalità: anima e corpo”. Tale progetto, che si basa su tre laboratori: Fede, Arte, Cultura”, è già attuato e in pieno sviluppo. Per l’obiettivo cultura è stata aperta no prendere in prestito, senza limiti di tempo, il libro che preferiscono scelto sia fra quelli proposti settimanalmente, sia fra quelli offerti, in bella mostra, in grandi cesti posti lungo il luminoso corridoio prospiciente la biblioteca. Quest’anno, unica biblioteca parrocchiale, è stata invitata a partecipare alla Fiera del libro di Londra e a quella di Los Angeles. Nel Centro d’arte operano tre attività. Il Centro Danza Arsmovendi organizza corsi di classica per adul- zando la batteria messa a loro disposizione, sia alcuni orchestrali per le prove dei loro concerti di musica classica. Il Centro Teatrale Orione prepara commedie da rappresentare nel teatrino parrocchiale, con attori non professionisti. Fra le altre iniziative è da segnalare il Laboratorio di pittura che si svolge sotto la guida del pittore e acquerellista Fausto D’Orazio che bisettimanalmente insegna le sue tecniche agli appassionati di questa arte, trasmettendo loro l’amore e il senso del colore dei suoi quadri. Il Corso di Decorazione prevede l’insegnamento di varie tecniche che vanno dalla pittura su stoffa o su vetro, stencil, incisione, mosaico, ecc. Per quanto riguarda il lato sociale, molte sono le attività che si svolgono in questa parrocchia, ad iniziare dalla sala giochi e campo di calcetto in erba sintetica riservati ai bambini e ai giovani e, per i più piccoli, il parco giochi al sicuro dal traffico, attiguo al giardino per gli anziani. Questi ultimi fanno parte del gruppo storico Età serena che da 30 anni si riunisce per discutere e prende un tè, dopo l’incontro settimanale con il vice parroco. Nella palestra esistono, per i più giovani, corsi di arte marziale e, per tutte le età, corsi di ginnastica generale. Il Centro sportivo, aperto a tutti, possiede campi di calcio, di palla a volo femminile, di basket anche per disabili in carrozzina e, recentemente, una Scuola di equitazione. Come nelle altre parrocchie, anche qui opera la Caritas che offre mensilmente il pranzo ad una quarantina di bisognosi e, il lunedì, distribuisce colazione, alimenti e indumenti. Gli immigrati, specialmente filippini, qui si riuniscono dopo la messa e hanno a disposizione una sala per le loro più importanti festività. Per la cura della depressione e ansia, la Fondazione Idea ha organizzato gratuitamente il “Gruppo di aiuto-aiuto”, ogni giovedì. Il parroco si occupa personalmente delle Adozioni a distanza rivolte ai bambini delle missioni orionine del Madagascar. Con 1.700 euro l’anno si assicura la mensa e la scuola a un orfano o bambino in grave condizione di povertà. Il progetto più recente riguarda la costruzione di un campo sportivo, l’organizzazione di una scuola di informatica e la ristrutturazione e modernizzazione dell’ospedale già esistente, a Bonosa nella Costa d’Avorio, presso la missione orionina. I fondi saranno reperiti principalmente tra i romanisti della Camera dei deputati che hanno già donato i completini della Roma, alla squadra degli esordienti locali. M.C.C. Visitate il sito dell’Associazione Amici di Monte Mario www.montemario.org 5 Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 6 Via Fani, trent’anni La Sapienza non compra Santa Maria della Pietà? E il Pro-rettore Roberto Palumbo si dimette. Mentre chiudiamo il giornale, giunge notizia che il Consiglio d’amministrazione dell’Università La Sapienza non ha deliberato l’atteso acquisto di otto padiglioni del comprensorio di Santa Maria della Pietà, pianificato già dal protocollo d’intesa sottoscritto da Comune, Provincia, Regione, Municipio XIX, ASL Roma E e la stessa Università nell’aprile scorso. Nell’incontro organizzato dagli “Amici di Monte Mario” il 16 novembre scorso, lo stesso Pro-ret- tore aveva confermato l’acquisto ed aveva illustrato l’utilizzazione prevista, nell’ambito del piano di espansione territoriale della Sapienza: un campus dedicato in parte allo svolgimento di alcuni corsi di laurea ed in parte a residenze universitarie ed attività complementari. Sembra che l’ostacolo sia stato determinato dal prezzo, ritenuto eccessivo. È comunque un colpo di scena, esploso nel silenzio che da tempo avvolge Santa Maria della Pietà, lasciando irrisolti i tanti dubbi della cittadinanza. Nuovo spazio ludico alla Balduina Il 16 marzo saranno trent’anni dalla strage di via Mario Fani. Quella mattina Monte Mario fu teatro di un evento orrendo, nel quale la ferocia si coniugò con il rifiuto del costruttivo confronto politico. Oreste Leonardi, Francesco Zizzi, Domenico Ricci, Raffaele Iozzino, Giulio Rivera, cinque uomini che – come ogni giorno - stavano servendo lo Stato furono barbaramente assassinati, mentre Aldo Moro veniva rapito ed avviato ad un supplizio che si sarebbe tragicamente concluso il 9 maggio. Che il ricordo dei Caduti e la considerazione delle sofferenze delle loro Famiglie siano un monito per tutti. CAAF FENALCA di MARZIA RICCI MODELLI 730 ISEE RED BUSTE PAGA AZIENDE BUSTE PAGA DOMESTICI AMMINISTRAZIONE IMMOBILI VIA G. MARCHESINI, 9 TEL. 06 306 025 08 FAX 06 306 034 62 Con la finalità di far giocare, dipingere, leggere e divertirsi i bambini dai 3 agli 11 anni, è sorto alla Balduina, in via G. Franceschi 26, “Il Giochificio”, uno spazio ludico a misura di bambino nato dalla collaborazione tra l’asilo nido “Bimbi a Bordo” e l’Associazione “Il Clownotto”, da quasi trent’anni impegnata nella produzione di spettacoli per l’infanzia, nell’organizzazione di rassegne, festival e laboratori teatrali nelle scuole materne ed ele- mentari. Dal lunedì al giovedì, dalle 16.30 alle 19.00, “Il Giochificio” offre laboratori creativi divisi per fascia d’età e con attività diversificate secondo i giorni: laboratorio grafico (lunedì), laboratorio di lettura drammatica (martedì), laboratorio artistico (mercoledì), laboratorio teatrale (giovedì). Per maggiori informazioni sui programmi ci si può rivolgere all’Associazione Il Clownotto (tel. 329.2046818 – 06.87186064 – 06.45423061). Ottavia Nord: si completa via Sperani Uno degli ultimi atti del sindaco Veltroni con i poteri di commissario per l’emergenza traffico è stata l’ordinanza che dà via libera ai lavori di adeguamento della sezione stradale di via Esperia Sperani, tra via Canale Monterano e via Stazione di Ottavia, finanziandolo nel bilancio 2008 con 700.000 euro. L’intervento su questa tratta di circa 200 metri uniformerà la larghezza di via Sperani ed agevolerà il collegamento con via Ipogeo degli Ottavi, che conduce all’omonima fermata della FR3 ed alla via Trionfale. Nella stessa ordinanza viene confermato, all’altra estremità di via Sperani, il suo prolungamento fino a via Casorezzo, oltre il GRA; per questo intervento è stato incrementato il finanziamento, portandolo ad un totale di 4.712.381 euro. L.R. OTTICA POLCHI SPECIALISTA IN OPTOMETRIA OCCHIALI DI PRESTIGIO MULTIFOCALI VARILUX SOLUZIONE PROBLEMI VISIVI - APPLICAZIONE LENTI A CONTATTO (i nostri locali sono strutturati anche per persone anziane o handicappate) È PREFERIBILE PRENDERE APPUNTAMENTO Roma - Via Teulada, 2 (angolo Piazzale Clodio, 61) Tel. 06-37516237 6 Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 7 Non si smorzano le preoccupazioni per i parcheggi interrati di Balduina e Belsito Il XIX Municipio ha avuto la lodevole iniziativa di avviare una presentazione alla cittadinanza dei progetti dei parcheggi interrati previsti dal Piano Urbano Parcheggi nelle zone di Balduina e Belsito, ma i primi incontri non hanno tranquillizzato coloro che sono contrari alla realizzazione dei parcheggi, per varie ragioni, che vanno dal timore di effetti negativi sulla staticità degli edifici ai disagi provocati dai cantieri, dalla perdita di posti auto in superficie alla modifica delle sistemazioni superficiali. Si è iniziato il 18 gennaio con un incontro dedicato al parcheggio di piazza della Balduina, che compare La sistemazione superficiale di piazza della Balduina, come appare nella presentazione del progetto pubblicata sul sito web del XIX Municipio. I timori di molti cittadini della Balduina sono alimentati dal ricordo di molti cedimenti del sottosuolo, in particolare di quello che sconvolse piazza della Balduina nell’estate 1977. (Foto M. Leoncini). nel Piano del Sindaco Commissario in luogo di 7 parcheggi presenti nel PUP 89/91, 5 dei quali in altri luoghi di Balduina e Belsito; il proponente è il Consorzio Park 1992 / D.S. Park Nove. Il parcheggio proposto si sviluppa sotto l’area delimitata dai portici e dal giardinetto e quella di fronte alla chiesta; si articola in due piani sotterranei che offrono 111 posti auto in box, quindi per utilizzazione pertinenziale, e 66 posti aperti, per uso a rotazione, collocati tutti nel piano più alto. Entrata ed uscita delle auto sono previste attraverso un’unica rampa che si apre in via della Balduina, una soluzione che non appare felice. Viene mantenuto un ridotto numero di posti auto in superficie di fronte alla chiesa, mentre lo spazio racchiuso dai portici viene sostanzialmente pedonalizzato. Nel corso della presentazione l’arch. Frangipane ha spiegato come si intenda ricorrere ad un sistema di costruzione che prevede la realizzazione di paratie e della soletta di copertura, per poi scavare al di sotto di questa, al fine, tra l’altro, di contenere i tempi del cantiere in superficie ed i conseguenti disagi. Ha inoltre precisato che sarà utilizzata un’idonea strumentazione per controllare gli spostamenti del terreno e che non è opportuno prevedere un maggior numero di piani sotterranei per rimanere al di sopra della falda acquifera e che un’eventuale espansione si dovrebbe sviluppare sotto via Romagnoli. Infine ha ricordato che è prevista una Commissione di alta vigilanza sui lavori, a garanzia della cittadinanza. Il 25 gennaio è stata la volta del parcheggio di piazzale Medaglie d’Oro, già incluso nel PUP 89/91 (ma oggetto di una successiva promessa di cancellazione del vicesindaco), del quale risulta proponente la Inprogest. Qui sono progettati 150 posti pertinenziali e 70 a rotazione, disposti su tre piani, con un’unica rampa di accesso situata in via Prisciano, presso l’ufficio postale (anch’essa di ubicazione opinabile); è previsto l’abbattimento di due pini, ritenuti non sicuri, mentre per gli altri le opere si manterranno ad una distanza di almeno 4 metri. I posti a rotazione in superficie vengono ridotti ad una ventina, ma potrebbero aumentare con un diverso disegno di riqualificazione. L’arch. Amadio, che ha presentato il progetto, ha voluto rassicurare l’uditorio riguardo ai disagi del cantiere, che dovrebbero essere limitati anche in questo caso dallo scavo sotto copertura. È poi toccato a piazza Giovenale, il 29 gennaio. Proponente è l’impresa Ingg. Di Veroli e l’ubicazione del parcheggio sostituisce quella del PUP 89/91, in altra zona di Roma. Per il numero di posti auto, distribuiti su tre piani, si sono registrate indicazioni contrastanti con quelle dell’ordinanza di rimodulazione del sindaco commissario, che riporta un totale di 180). Non è chiaro come si preveda di sistemare gli accessi e questo appare essere uno specifico problema del luogo, dato che il giardino (non riducibile) lascia spazio appena sufficiente per la circolazione e la fermata dei veicoli e non può essere ridotta la sezione delle strade che confluiscono nella piazza. Per questo parcheggio sono stati l’ing. Bernardini e il geologo Vercelli a fornire rassicurazioni sulla sicurezza delle opere e sul contenimento dell’impatto dei cantieri. Negli incontri vi sono stati, da parte dei cittadini, sia manifestazioni di preoccupazione per vari fondati motivi sia riconoscimenti della necessità di parcheggi. L’auspicio è – sempreché non vi siano effetti della vacatio comunale e municipale – che il confronto proceda in termini razionali. Ciò significa da una parte abbandonare le posizioni pregiudiziali contro i parcheggi, dall’altra sviluppare la partecipazione non per convincere di quanto stabilito su altri tavoli ma per valutare assieme, senza dare nulla per immutabile, neanche la scelta di un luogo che risulti obiettivamente impraticabile. Gio Mantovani A piazza Giovenale è comparsa una trivella per i sondaggi nel sottosuolo. 7 Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 8 I finalisti del Premio Venere Come gli studenti del Corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università di Roma-Tor Vergata vedono la statua ritrovata al Foro Italico Ho inventato il “Premio Venere” perchè ai ragazzi, dopo il seminario del 27 novembre sulla famosa statua di donna al Foro Italico, avevo chiesto una relazione “creativa”, di fantasia, in cui provassero a immaginarsi perchè la Venere fosse lì. Sono venute fuori poesie, racconti, saggi, articoli di giornale etc. Abbiamo premiato i migliori, con anche delle menzioni speciali. In Giuria c’era, oltre al nostro Presidente di Scienze Motorie, prof. Antonio Lombardo, il preside della Facoltà di lettere, sempre di Tor Vergata, prof. Rino Caputo, il nipote di Silvio Canevari, Marco, il redattore capo di Lancillotto e Nausica, la rivista italiana di storia dello sport,Paolo Ogliotti, io e il giornalista della Gazzetta dello Sport Valerio Piccioni. Il tutto nella splendida cornice di sala Civita con una giornata stupenda, non ce ne saremmo andati più da quel terrazzo... Vi mando i pezzi finalisti, così vi rendete conto di che si tratta. Ci sarà anche qualche svarione di sintassi, ma i ragazzi hanno dimostrato di avere da una parte ancora intatta la creatività (meno male, non li abbiamo ancora rovinati del tutto...) e dall’altra di essere più saggi di tanti che si sono espressi quella sera sulla statua. Tutti notano infatti l’incoerenza della statua con il resto del Foro Italico. Angela Teja Vicepresidente della Società Italiana di Storia dello Sport Sezione poesia Alla Dea dell’Olimpico Ciao bedda Maria, quantu si duci, vita mia, finalmente t’agghiu truvatu, duoppu assai tiempo ca t’agghiu ciccato. Ti viste n’ta na gara ri nutatura e tu erutu la ciù bedda criatura, ti vutaste e duoppu ca mi taliasti nu surrisu m’arrialasti. Chi beddu rialu mi facisti, prima ri pattiri e duoppu ca vincisti, l’oru splinnia n’ta lu to piettu e ri tutti appitu rispiettu. Comu si putia pinsari, ca na fimmina vincia li gari, anveci tu ta firasti e a tutti a natari c’ansignasti. Mancu l’uommine a battiriti sa firaro e vinciri ti taliaro, nun pottiru rire nenti picchì tu erutu la vincenti. Lu nuotu pi tia è l’amuri e pi li fimmini si l’unuri, macari lu Duci s’appa calari e la miraglia cunsinnariti. 8 Tutta nura si tra li sansuna, si l’unica fimmina tra i vincitura, ri l’olimpico si la ciù bedda e pi tutte si na mudella. Ora ca nun ti puozzu ri prisenza taliari, ti talio n’ta sta petra ri Canevari cu li to capiddi cugghiuti a tuppu e lu to corpu, beddu tuttu. Ringraziu Diu ca m’ha dunatu La miegghiu fimmina ca ha criatu, putroppu ri chistu si na d’unao e cu iddo ti puttao. Ioddo ti vosi puttari Luntanu ri mia, senza avvisari, arriesto ca sutta a pinsariti e comu sempri, amariti. Vito Montalto 1° classificato Traduzione Ciao bella Maria, quanto sei dolce, vita mia, finalmente ti ho trovato dopo tanto tempo che ti ho cercato. Ti vidi in una gara di nuotatori, e tu eri la più bella creatura, ti sei voltata e dopo che mi hai guardato, un sorriso mi hai regalato. Che bel regalo che mi hai fatto, prima di partire e dopo aver vinto, l’oro splendeva sul tuo petto e da tutti hai avuto rispetto. Come si poteva pensare che una donna vinceva le gare invece tu ci sei riuscita e a nuotare a tutti hai insegnato. Neanche gli uomini a batterti sono riusciti e ti hanno guardato vincere non poterono dire niente perché eri tu la vincente. Il nuoto per te è l’amore e delle donne sei l’onore anche il Duce si è dovuto abbassarsi e la medaglia consegnarti. Tutta nuda sei tra i sansoni sei l’unica donna tra i vincitori, dell’olimpico sei la più bella e per tutte sei una modella. Ora che di presenza non ti posso guardare, ti guardo in questa pietra di Canevari, con i tuoi capelli raccolti e il tuo corpo bello tutto. Sezione narrativa La vera storia della Venere del Foro Quando a Silvio Canevari furono commissionate sei statue per il nascituro Foro Italico, gli amici, i colleghi, gli allievi ed i suoi aiutanti, tutti, pensarono che fosse impazzito. Era passato un mese, c’era in ballo una commissione così importante e Silvio girava ancora intorno a quel piccolo, stupido blocco di granito. Si continuavano a sfornare disegni preparatori che ribollivano di idee di magnificenza, i primi studi ed i primi modelli erano già pronti e le raffinate venature dei blocchi perfetti di marmo sembravano attendere con muta impazienza di abbandonare la rigidità di quelle geometrie così spigolose per percorrere voluttuosi volumi; eppure le decisioni più importanti e l’inizio stesso dei lavori tardavano ad arrivare. Nel laboratorio continuava a regnare una sensazione di sospensione e lo scultore riservava gli unici momenti di concentrazione a quel brutto, piccolo, insignificante blocco di granito. L’impazienza di tutte quelle persone si tramutò dapprima in incredulità e poi in disappunto vero e proprio quando lo scultore abbandonò completamente disegni, studi e progetti e si mise a lavorare su quel blocco, non permettendo a nessuno di avvicinarsi, non accettando di entrare in nessuna discussione nel merito, non facendo trapelare nulla di quello che gli passava per la testa. Nessuno riusciva a penetrare nei pensieri del maestro, che liquidava ogni discussione rimandandola ad un tempo vago, ad un momento prossimo, ad un futuro inquantificabile. Silvio non smetteva un attimo di lavorare, e il blocco di granito prendeva finalmente forma. Sorrideva e non diceva una parola, tutto concentrato su quella che ormai, si era finalmente capito, aveva preso le sembianze di sagoma femminile. Ma la concezione del tempo era quella di mostrare un’Italia forte, virile, sprezzante, organizzata e, soprattutto, cosciente di quel che stava succedendo. La realizzazione delle 93 imponenti statue maschili era, appunto, una messa in mostra di quella che volevano fosse la nostra società. Silvio invece decise di mostrare l’Italia come lui la vedeva: intenta a prepararsi, scomposta in quella che era la sua posizione, legata ancora a quelle usanze arcaiche che, nonostante la costruzione di autostrade, infrastrutture, e ora il Foro Italico, erano ancora vive nelle abitudini dei cittadini. Si, Silvio voleva riportare un po’ la Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 9 mente alla semplice antichità, mentre tutto intorno era frenetico e proiettato verso il futuro. Prese così forma la statua, timida nella sua bellezza, e lo scultore la vide finalmente per quello che era: inadatta e vergognosa per un sistema che esigeva forza e sicurezza. Decise così di lasciare la statua in un angolo tanto di bosco quanto di cuore, sicuro che al suo ritrovamento, chi l’avesse guardata non avrebbe fatto di tutti gli scultori un fascio. Eleonora Pellegrini 1ª classificata Sezione saggistica Finalmente Ermione ha un volto. Straordinaria scoperta al complesso del Foro Italico a Roma “…E piove su le tue ciglia, Ermione. Piove su le tue ciglia nere sì che par tu pianga ma di piacere; non bianca ma quasi fatta virente, par da scorza tu esca. E tutta la vita è in noi fresca aulente, il cuor nel petto è come pesca intatta, tra le palpebre gli occhi son come polle tra l’erbe, i denti negli alveoli son come mandorle acerbe. E andiam di fratta in fratta, or congiunti or disciolti ( e il verde vigor rude ci allaccia i melleoli c’intrica i ginocchi) chi sa dove, chi sa dove! E piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggeri, su i freschi pensieri che l’anima schiude novella, su la favola bella che ieri m’illuse, che oggi t’illude, o Ermione E piove sulle tue ciglia Ermione.” Così il “superuomo” Gabriele D’Annunzio, nella parte finale de La pioggia nel pineto, descrive una passeggiata in pineta durante la quale il poeta e la donna che è con lui vengono colti da un violento acquazzone, che ridona loro un senso di intensa vitalità. La poesia è pervasa da una grande sensualità, da una sorta di meravigliosa ebbrezza che afferra i due personaggi quando la pioggia si abbatte su di loro. Il poeta invita Ermione ad abbandonarsi completamente alla vita naturale, ad ascoltarne, in silenzio, il suono. Tutti e due si sentono inaspettatamente parte viva del mondo naturale, immedesimati nella stessa natura, come se fossero intimamente uniti agli alberi, alla vegetazione grondante che circonda i loro corpi: i pini, i mirti, i ginepri, le ginestre. Domina in tutto ciò un forte senso di panico […] Ma chi è Ermione? Che volto ha questa donna? Probabilmente i nostri quesiti hanno delle risposte. Ieri è stata trovata una statua, nascosta fino ad oggi nel parco del Foro Italico compreso tra via dei Gladiatori e la via Olimpica, all’altezza del nuovo Stadio del tennis oggi in demolizione, in una zona abbandonata. Una statua femminile, in marmo, degradata dal tempo e dall’oblio, nascosta tra i rovi e gli arbusti. Alta 2,20/2.25 m, è posta su di un basamento di 3 m. L’impressione visiva è che sia infelice di stare là sopra, e che sia una figura solitamente a contatto con l’acqua. Presenta un dinamismo particolare e sembra rappresentata in un gesto ricco di tensioni e spinte interiori, con un dinamismo riconoscibile. Molti esperti attribuiscono la figura a Ermione, l’unica statua femminile al Foro Italico, voluta dal Poeta abruzzese lontana dai “superuomini” dello Stadio dei Marmi, per non influenzare la figura dell’uomo nietzscheano, e collocata lì in quel parco, luogo del viaggio metamorfico con la donna amata. Oggi finalmente è tornata alla luce e tutti possono finalmente ammirarla. Giacinto Don Vito 1° classificato Segnaletica segnalata Dopo i lavori stradali dello scorso novembre, per il cedimento della carreggiata in piazza Giovenale, sono stati dimenticati in via Ugo De Carolis tre segnali stradali. Li riprende il legittimo proprietario o deve pensarci l’AMA? Le decorazioni della stazione Appiano Probabilmente la pittura usata per le decorazioni realizzate nella fermata Appiano della FR3 non era adatta per gli esterni e così l’acqua che scola dalla copertura del ponte ferroviario di via Appiano fondo giallo sta progressivamente consumando il pesce che la adorna. E al degrado ha dato una mano anche uno “writer”, con una scritta che doveva risparmiarsi. Firme contro il raddoppio della Trionfale Le polemiche generate dalla prossima ristrutturazione della via Trionfale tra piazza di Monte Gaudio ed il nuovo ingresso del Gemelli non si sono spente ed è stata recentemente avviata una raccolta di firme su una petizione (peraltro priva di indicazioni dei promotori) mirata a bloccare l’inizio dei lavori e rivolta ai Ministri Di Pietro e Pecoraro Scanio, a Walter Veltroni, Francesco Rutelli e Enna Bonino, nonché per conoscenza ad alcuni giornali e a “Striscia la notizia”. Dal Comune si apprende che i lavori avranno comunque inizio prossimamente e, da parte nostra, esprimiamo la speranza che il progetto, certamente fondato dal punto di vista urbanistico e della sicurezza della circolazione veicolare, abbia avuto quegli aggiustamenti necessari a garantire la vivibilità della zona e la sicurezza dei pedoni. Contiamo di riferire, a tale riguardo, nel prossimo numero. All’interno della fermata, incoraggiati dall’assoluta assenza di sorveglianza (evidentemente le telecamere non bastano), impazzano invece i vandali, che hanno riempito le pareti delle banchine di scritte e composizioni informi – certamente espressioni di disagio – sporcando in qualche caso anche le figure delle decorazioni e le fotografie esposte. 9 Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 10 presso la galleria R.D.F. Arte dal 14 al 29 dicembre 2007, erano esposte circa una ventina di opere. Annamaria Marchesini Guglielmo Ferraiola, scultore del mare Il mare. Sferzato dal vento. Con le barche e le vele, e il turbinio delle onde. Con le corde di canapa ed i remi gocciolanti. Inquieto. Immenso. Imprevedibile. È questo ciò che Guglielmo Ferraiola vuole descrivere e raccontare attraverso le sue sculture. Impresa non facile, nella quale l’artista si cimenta con grande impegno, raggiungendo risultati davvero interessanti. Ferraiola ama lavorare la materia – legno, bronzo, acciaio, alluminio, plexiglas – tormentandola e incidendola fino a trasformarne completamente l’aspetto e la conformazione. Per esempio, l’artista comincia a scavare e fendere un pezzo di legno di quercia, creandovi fessure e cavità, attraverso le quali penetra la luce. Poi su quella struttura ruvida e corrosa fa colare il bronzo, che si insinua negli anfratti, frammentandosi qua e là in preziose schegge, come gemme dorate e verdastre. Nasce così una vela: una forma ricurva, elegante, che si lancia in avanti come sospinta dal vento. Oppure, l’artista ci fa assi- stere alla metamorfosi di un remo, da lui raccolto per caso sulla spiaggia: ora esso è qui, completamente trasformato, alto e consunto, attraversato da solchi e fenditure, eppure pieno di dignità e di fierezza. Ma talvolta Ferraiola decide di levigare la superficie delle sue sculture, per renderle lisce e smaglianti. I soggetti di queste opere possono essere strettamente legati al tema del mare (pesci, catene, ancoraggi), oppure completamente astratti come Oltre lo spazio: un grande anello metallico, lucido e squarciato, dalla cui ferita il bronzo gocciola per raggrumarsi in concrezioni opalescenti. Guglielmo Ferraiola è nato nel 1940 ad Anzio, dove vive e lavora. Oltre che scultore, è scenografo ed attore, sia teatrale che televisivo. La sua passione per il mare, iniziata fin da quando era bambino, è cresciuta e si è sviluppata ancora di più durante i quattro anni in cui l’artista ha girato il mondo, lavorando su navi da crociera. Nella mostra personale, tenutasi LIVING STYLE SRL Interior design “Le sete più preziose, i lini impalpabili, caldi velluti, cotoni naturali: creazioni per arredo e non solamente” Il calendario della R.D.F. Arte Il 26 gennaio si è conclusa la mostra collettiva di nove artisti, che hanno già esposto, alcuni anche più di una volta, nella stessa galleria. Ecco le trasparenze cromatiche e le atmosfere sospese tra sogno e realtà di Fausto D’Orazio; le tempere dai colori delicati e le visioni trasognate di Paolo Cristiano; i paesaggi industriali e le strade deserte e silenziose di Tonino Caputo; le raffinate composizioni, dal segno netto e sottile, di Hugo de Soto; i Liberintro di Claudio Perri (libri che l’artista scava e incide, trasformandoli in qualcosa di completamente nuovo e diverso); le speri- mentazioni materiche e le vibrazioni cromatiche di Marco Calcagni; i paesaggi dal colore morbido e denso, intrisi di nostalgia, di Tonino D’Amore; la solitudine degli interni di Roberto Bosco; e infine le interessanti sculture in bronzo ed in acciaio di Paola Saltarelli. Dal 17 al 23 febbraio si è tenuta la personale di Enrico Ferri, un giovane artista che ha presentato alcune sue opere – 20 disegni e tre dipinti ad olio – di ottima fattura. Soggetti classici e mitologici, nudi perfettamente modellati, corpi pieni di sensualità che si svelano a poco a poco fra ombre e luci e che ci rimandano all’esperienza pittorica di Caravaggio e degli artisti emiliani del ’600. Dal 29 marzo è in programma una personale del pittore Ugo De Soto che ha partecipato, in questa galleria, alla mostra collettiva di gennaio scorso. A.M. Raccolta differenziata L’Associazione Amici di Monte Mario e il giornale Monte Mario promuovono una esperienza-lezione in alcune scuole del quartiere sul tema della raccolta differenziata dei rifiuti. Hanno aderito già quattro scuole. Gli allievi di venti classi delle elementari, dopo una introduzione sulle ragioni e le modalità della raccolta differenziata, saranno coinvolti nella realizzazione di modelli di cassonetti in cartone nei quali depositare la carta, le bottigliette di plastica, i bicchieri usati, il vetro, gli involucri delle merendine, le bucce della frutta, le salviettine usate, ecc, come si dovrebbe fare in tutte le famiglie. L’obiettivo è di creare una coscienza ecologica fin da piccoli con questa esperienza di educazione civica. I bambini saranno anche chiamati a svolgere un tema sull’esperienza fatta, corredato di disegni. Il giornale Monte Mario s’impegna a mettere a disposizione di ciascuna classe che ha aderito all’iniziativa il materiale occorrente e pubblicherà le foto dell’evento e gli elaborati giudicati più interessanti. S.G. Per consultare “Monte Mario” L’intera collezione di “Monte Mario” può essere consultata presso la sede dell’Associazione “Amici di Monte Mario”, previo appuntamento (la sede è aperta il lunedì ed il venerdì dalle 15.30 alle 18.30 ed il mercoledì dalle 10 alle 13; telefono 06.35503317). Gli ultimi 10 numeri sono disponibili anche in rete, sul sito www.montemario.org. Ristorante RALPH LAUREN – ETRO – DESIGNERS GUILD – Gruppo COLEFAX&FOWLER – RUBELLI LIVING STYLE SRL Piazzale delle Medaglie d’Oro, 71 (SHOW-ROOM) - (zona Belsito) Tel. 06 35343148 - Fax 06 35491933 [email protected] 10 cucina tradizionale e non solo... Via degli Scolopi, 31 - Tel. 06 35504965 Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 11 Giallo a Monte Mario Un “polmone” musicale È soltanto una stanza di pochi metri quadrati nel seminterrato dell’edificio che ospita la parrocchia “Mater Dei” di via della Camilluccia. Si può raggiungere direttamente anche dall’esterno, scendendo una scaletta di fronte al curatissimo giardino attrezzato per i bambini e, vista la grande insegna (“Centro d’Arte Mater Dei – Danza Musica Teatro”) che cosa ci aspetteremmo di trovare al di là della porticina di ferro? “Per quanto riguarda la musica, è veramente tutto qui”, ci dice la professoressa Anna Maria Mastromatteo, docente di violoncello al conservatorio di Santa Cecilia e unica organizzatrice e insegnante della scuola. E c’è più orgoglio che rammarico nelle sue parole. In quel poco spazio trovano comunque posto gli strumenti più importanti: pianoforte, violoncello, violino, batteria (fondamentale per l’apprendimento del ritmo) e qualcos’altro. Poi c’è un mobile pieno di attrezzi del mestiere, destinati soprattutto ai più piccoli: balocchini accattivanti, libretti colorati e le famose carte da gioco ideate da Matteo Iannone che gradualmente, con ingegnosi stratagemmi, insegnano a riconoscere le figure, le pause, le note sulla tastiera e anche a leggere in tutte le chiavi. Le pareti sono spoglie per non distrarre gli allievi, fatta eccezione per una bella foto: la Mastromatteo in compagnia del grande violoncellista Mstislav Rostropovic. Ma che cosa ha spinto una musicista dall’invidiabile curriculum (diploma con il massimo dei voti, perfezionamento all’Accademia Chigiana e al Mozarteum, maestri come Pierre Fournier, vincitrice di rassegne internazionali, membro delle orchestre Scarlatti di Napoli e RAI di Roma e perfino esperta in musicoterapia) ad un’attività così impegnativa, senza aiuti se non l’ospitalità di un parroco lungimirante (che lei ricambia suonando l’organo nelle funzioni) e i compensi molto contenuti per le sue lezioni? “Siamo dentro il parco di Monte Mario, il polmone verde del quartiere; ecco, io cerco di creare anche un piccolo polmone musicale. C’era già stato un simile tentativo negli anni ’70 e ’80, poi abbandonato perché non tutti i parroci la pensano allo stesso modo; ma dal 2002 a capo della parrocchia c’è un mio compaesano di Foggia ed è stato facile ricominciare. Le chiedo se non si considera un po’ un’ eccezione, in un mondo così parcellizzato come il nostro, addossarsi l’insegnamento di più strumenti. “A parte che, come si sa, chi in conservatorio si diploma in uno strumento ad arco ha l’obbligo dello studio del pianoforte, io mi sento come i maestri di banda (oggi quasi estinti e se ne duole perfino Riccardo Muti), che insegnano dall’ottavino alla grancassa.” E quindi abituerà i suoi allievi anche alla musica d’insieme?”. Inaspettata la risposta, decisamente negativa. “ Io amo soprattutto avviare i piccoli alla musica, fargli scegliere senza fretta uno strumento, poi abituarli alla concentrazione ma senza stancarli. Trovo sbagliato andare a lezione dall’ora tale a quell’altra sotto la sorveglianza dell’orologio perché, se la musica si fa seriamente, anche la musica stanca. Quel che poi mi preme è che il mio allievo, quando suona, si abitui ad ascoltare bene, dopo l’insegnante, soprattutto se stesso, e a rendersi conto individualmente di come vanno le cose. Per la musica d’insieme è bene attendere; se non è perfettamente eseguita può diventare un’ammucchiata…” Ma un po’ di musica d’insieme anche qui si fa: ogni venerdì Anna Maria Mastromatteo si riunisce con altri suoi colleghi della disciolta orchestra della RAI e suona in quartetto (due violini, viola e violoncello) così per la gioia di suonare e offrire un po’ di buona musica al quartiere. Non ci si preoccupa di fare pubblicità, basta il passaparola che vale anche per i genitori che desiderano avviare i loro piccoli alla musica (ma pure qualche adulto si è già fatto tentare). E, nonostante gli spazi modesti che permettono solo un piccolo numero di allievi, le soddisfazioni non mancano. “Il mio ruolo – conclude la Mastromatteo – è quello di proporre semplicemente dei percorsi e quando mi accorgo che un allievo promette bene dico ai genitori: iscrivetelo al conservatorio come già accaduto più di una volta e sono nati buoni musicisti. Che cosa desiderare di più?” Maria Rossaro Nuove voci per il coro S. Chiara Il coro Santa Chiara cerca nuovi coristi, specie voci maschili, anche se non conoscono la musica. L’impegno è settimanale, di mercoledì dalle 21 alle 23 nei locali della parrocchia Santa Chiara, a piazzale Due Pini, per cantare brani che spaziano dal ‘500 ai giorni nostri. Per ulteriori informazioni telefonare al n. 06 36308994. 11 Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 12 Cristianesimo e democrazia È uscito recentemente nelle Edizioni Passigli di Firenze un interessantissimo volume: Cristianesimo e Democrazia dell’illustre filosofo francese Jacques Maritain (1882 – 1973) nella traduzione italiana della nostra Luciana Frapiselli. Maritain nacque a Parigi da famiglia protestante e si convertì al cattolicesimo nel 1906 e divenne ben presto il massimo esponente della filosofia di San Tommaso d’Aquino. Durante la seconda guerra mondiale, dopo aver preso parte alla Resistenza francese, visse negli Stati Uniti. Dopo la guerra fu nominato Ambasciatore di Francia presso la Santa Sede e soggiornò vari anni a Roma. Il volume già pubblicato dopo la guerra in Italia nelle Edizioni di Comunità, tratta di un argomento di scottante attualità. Fu scritto nel 1943 nel pieno della seconda guerra mondiale e non è solo una testimonianza di coerenza personale e di fiducia nell’uomo a dispetto dell’immane tragedia che stava coinvolgendo quasi ogni angolo della terra, ma anche una limpida riflessione e un acuto tentativo di dare, fin da allora, una risposta politica alle inevitabili conseguenze del conflitto. Convinto assertore di teorie democratiche e liberali, avversario di ogni forma di totalitarismo, Maritain cerca di dare una spiegazione al declino di un’epoca che nel breve volgere di un ventennio ha scatenato le due guerre più sanguinose della storia, chiedendosi il perché di questa tragedia e, in particolare, che cosa sia mancato alle grandi democrazie. Egli cerca di porre in luce l’origine evangelica della grande corrente democratica che ha creato il mondo moderno e identificare nel tragico disconoscimento di questa verità la causa prima della guerra e della crisi delle coscienze. Nell’ottica di questo grande pensatore, la risposta è che la vera essenza della democrazia non può essere disgiunta dall’ispirazione evangelica, che ne costituisce la premessa fondante e insostituibile. Il problema è ritrovare la forza vivificante del cristianesimo nell’esistenza temporale, e nello stesso tempo farla finita con l’ondata di barbarie anticristiana e l’ondata di schiavismo antidemocratico. L. C. F. Un Premio nato alla Balduina L’8 febbraio si è tenuta in Campidoglio la consegna della prima edizione del Premio di poesia e narrativa promosso dalla Associazione Alberoandronico. Da una piccola Associazione culturale, sociale e sportiva nata alla Balduina sotto il segno di un Albero, un successo internazionale che contribuirà a far conoscere Monte Mario. “Le opere provengono da tutte le regioni d’Italia, dall’Inghilterra, l’Austria, la Germania, la Grecia, la Svizzera, la Romania, gli Stati Uniti. Da una idea quasi di territorio, il Premio ha assunto carattere internazionale e intergenerazionale essendo state coperte tutte le fasce di età dagli 8 ai 92 anni” ha dichiarato il presidente dell’Associazione, Pino Acquafredda. Ed infatti importanti sono state le sorprese dal lavoro di una giuria altamente qualificata fra i cui componenti citiamo solamente quelli residenti nel Municipio 19: Fabio Angelicchio, Angela Damiani, Daniela Danesi, Aldo Falivena, Patrizia Torlonia, Rosanna Vano, Enrico Varriale. La giuria ha posto al vertice della classifica, fra i 600 partecipanti, libri autoprodotti da una scuola elementare accanto ad autori di rilievo, racconti su temi di attualità che potrebbero diventare sceneggiature di film. A noi piace leggere “Il polipo va sempre bene”, dice la bibliotecaria a Filippo, il ventesimo utente del pomeriggio, che ha appena scelto un libro in prestito. “Vuoi un segnalibro? Vuoi un biscotto”? La biblioteca si trova presso la Parrocchia Mater Dei di via della Camilluccia e, unica nel suo genere, è alloggiata in una stanza dell’edificio dove i ragazzini hanno appena terminato l’incontro di catechismo. Si sono precipitati a 12 frotte fra libri e dolciumi e la bibliotecaria, Patrizia Martinez a fatica ascolta le richieste e intanto ci comunica l’orario. La biblioteca è aperta la domenica mattina e dal martedì al sabato, dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 19,30. Patrizia Martinez ha iniziato il suo impegno di bibliotecaria portando libri che aveva ricevuto in regalo ad una mensa dei poveri. Allora nella sua casa si stava formando una biblioteca che Patrizia aveva in progetto di aprire all’esterno. Poi i ladri avevano devastato la sua casa e buttato all’aria tutti gli scaffali. Così aveva chiesto asilo per i suoi libri alla Parrocchia Mater Dei. Inaugurata all’inizio delle scorso anno, in poco tempo “A noi piace leggere” ha raccolto più di 8000 volumi, suddivisi in letteratura per bambini, da 0 a 4 anni e da 4 a 10; poi fino a 13 e da 14 alla maggiore età. E infine, dai 19 ai…92 anni. I libri per i piccoli sono in inglese, francese e tedesco, oltre che in italiano, dalle prime letture fino a Harry Potter, idolo dei ragazzini e di qualche giovane mamma. Il settore per adulti è composto da libri di musica, arte, viaggi e turismo, religione, narrativa di vari paesi, anche in lingua originale, teatro, poesia, classici latini e greci. Per il tempo libero ci sono tanti volumi, richiesti soprattutto dalle signore, di cucina e giardinaggio. Ricco anche il settore dei dizionari e dei corsi di lingua inglese, tedesca, spagnola. “A noi piace leggere” si è formata con l’ausilio di case editrici, soprattutto per ragazzi e seguita a ricevere libri da privati che hanno apprezzato questa meritevole iniziativa. Copie, fotocopie e libri Nel negozio di via Sangemini da qualche mese non si va solamente per mandare un fax o una e-mail, per fotocopiare documenti o farsi scattare una foto per tessera. In attesa del proprio turno si può scegliere un libro e chiederlo in prestito o sfogliare una enciclopedia. Tutto è cominciato con i testi base per fotografia e con qualche libro per bambini, messi a disposizione dei clienti. Poi a questi si sono aggiunti una enciclopedia e alcuni dizionari e, piano piano sono com- parsi sugli scaffali libri di racconti e romanzi. Una biblioteca in miniatura che si forma e si trasforma, a seconda che i clienti chiedano in prestito o depositino l’ultimo libro, appena letto. A sentire i proprietari, sono più numerosi i depositi che le richieste, perché spesso i clienti non riescono a comprendere il fine di questa operazione che non vuole essere altro che mettere i propri libri semplicemente a disposizione di tutti. Senza costi aggiunti. Premio Giornalistico Nazionale Gaspare Barbiellini Amidei “L’Italia tra immigrazione e paura: storie di violenza, sfruttamento, razzismo, soldiarietà e integrazione” e il tema della prima edizione del Premio intitolato al giornalista scomparso di recente, Gaspare Barbiellini Amidei. Il “Premio”, riservato a giovani giornaliste/i professionisti, pubblicisti, praticanti e allievi delle scuole di giornalismo, riconosciute dall’Ordine, nei settori della carta stampata, della radio, televisione e nuovi media, intende valorizzare il miglior articolo pubblicato su giornali, periodici e web e il miglior servizio radio-televisivo, trasmesso da emittenti locali e nazionali. I partecipanti devono risultare iscritti all’Albo e non devono aver compiuto i 35 anni alla data del 30 aprile 2008. La Giuria del Premio prenderà in esame gli elaborati a partire dal 1 febbraio 2007 al 30 aprile 2008. Il Premio si articola in due sezioni: carta stampata e nuovi media; radio e televisione e il premio è di Euro 2000 per ciascuna sezione. Il regolamento definitivo è pubblicato sul sito www.barbielliniamidei.net Torneo di tennis “Monte Mario” Il Comitato UISP di Roma, in collaborazione col Municipio Roma 19, organizza una serie di tornei di tennis per ragazzi, adulti e seniores. L’iniziativa si articola in un “Torneo della Pace” (singolare maschile e femminile under 11, 13, 15 e 17 m.c.) e un “Marzo Donna” (singolare femminile over 40 m.c.) che si svolgeranno in marzo, nonché in un “Campionato regionale” (singolare open maschile e femminile lim. 4/4) e un “Campionato regionale Vetera- ni” (singolare maschile over 50 m.c.), che si svolgeranno in giugno. I tornei, diretti dall’ASD La Pineta e riservati ai giocatori con tessera UISP 2008 mai classificati ed in possesso di certificato medico non agonistico, verranno giocati sui campi in terra rossa del Circolo “Pineta Sacchetti”, in via G. Zenatello 71. Per informazioni gli interessati possono rivolgersi all’ASD La Pineta (tel. 06 3012607 e 339 7726283). Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 13 segue da pagina 2 tava all’attuale cripta e la statua di San Pio X era sull’altare maggiore? Mi farebbe piacere sia una veduta esterna (ero troppo piccolo, e non mi ricordo come era fatta!), sia una veduta dell’interno. Chi me le può procurare? Per qualsiasi contatto, il mio telefono è 06.35341830: parlate comunque, anche se trovate la segreteria (che è in funzione 24 ore su 24) e lasciate un vostro recapito e un orario a cui trovarvi. Alighiero Palazzo Proba Petronia per scaricare, lateralmente alle uscite di sicurezza della fermata, materiali di risulta di demolizione di opere civili ivi inclusi relitti di impianti igienici. In tal modo sta venendo a formarsi una vera e propria discarica a cielo aperto e aperta alla vista pubblica assolutamente indecorosa e almeno potenzialmente dannosa all’i- Gli uffici del 19° Municipio a S. Maria della Pietà Pista ciclopedonale o discarica? Ci avevano promesso un parco; ci hanno dato una discarica. Abito in uno degli edifici prospicienti l’area della ITALFERR sopra la fermata Appiano-Proba Petronia della FM3. Quando la ferrovia Cesano-S. Pietro venne riaperta dopo il raddoppio nella sua nuova configurazione (2000) venne assicurato che sulla copertura della ferrovia tra le fermate di Proba Petronia e Balduina sarebbe stato creato un parco lineare: Monte Mario all’epoca ne pubblicò il progetto. Nulla di tutto questo è stato mai attuato. Negli ultimi quindici giorni invece più volte automezzi commerciali, aperto con chiave l’apposito cancello, si sono introdotti nell’area della fermata Appiano- rica. Riteniamo che non se ne possa dare colpa a Italferr, che è una società di progettazione del Gruppo FS, né – vogliamo sperare – a RFI, società dell’infrastruttura del Gruppo FS, che, secondo la convenzione a suo tempo sottoscritta col Comune di Roma, avrebbe dovuto costruire la pista, con fondi del programma “Roma Capitale” appositamente messi a disposizione. Chi è titolare delle chiavi di quel cancello e permette lo sfregio denunciato dal nostro lettore? giene. Vi allego una foto di qualche giorno fa. Interventi nei confronti della ITALFERR, verbali e per iscritto, si sono finora rivelati del tutto inutili. Potete darci un aiuto? Luciano Pulcrano La vicenda della pista ciclopedonale sulla copertura della FR3, battezzata coll’appariscente nome di “parco lineare”, è una delle vergogne della nostra città. A 8 anni dall’apprestamento della sede e dei progetti abbiamo sentito solo più o meno consistenti ragioni per rinviarne la realizzazione; da qualche tempo, silenzio assoluto. Ora abbiamo toccato il fondo, apprendendo che si sta trasformando in una disca- Le nuove sedi degli uffici del Municipio a Santa Maria della Pietà sono in un posto bellissimo, ma raggiungerle è molto disagevole. La piazza del laghetto è infatti lontana sia dall’ingresso principale sia da quello laterale, da via Vinci, e, se in certi momenti la passeggiata può essere gradevole, non lo è affatto quando si ha fretta (e credo che sia un problema per le persone con qualche impedimento). Inoltre, se si usa il mezzo pubblico, molti autobus fermano lontano dall’ingresso principale, con un conseguente allungamento del percorso da fare; e lontana è anche la fermata della ferrovia, che dovrebbe essere l’asse portante dei collegamenti nella nostra zona. Non va meglio se si usa l’automobile, perché il parcheggio è in mezzo al fango ed all’uscita si è costretti ad andare in via di Torrevecchia anche se si deve raggiungere la Trionfale; all’interno del comprensorio vi è un’utile segnaletica per arrivare agli uffici, ma nel senso opposto chi non è frequentatore abituale può facilmente perdersi. Non si potevano scegliere degli edifici più vicini all’ingresso? Ed ora che si può fare per semplificare la vita alla gente? G.F. (lettera firmata) In effetti il piano a suo tempo sviluppato da Risorse per Roma prevedeva per gli uffici del Municipio l’utilizzazione di alcuni padiglioni molto vicini all’ingresso principale. Non sappiamo quali considerazioni abbiano portato ad una diversa scelta; forse proprio la bellezza e la rappresentatività della piazza centrale, ma il cambiamento è andato certamente a scapito della funzionalità. Quanto ad una soluzione dei problemi menzionati dal lettore, si è parlato più volte dell’istituzione di un servizio di “navetta”, esercitato magari con piccoli autobus elettrici, tra la fermata della FR3, gli uffici ed il parcheggio, ma si è rimasti alle parole. Per essere efficace, comunque, dovrebbe avere una buona frequenza, tale da non costringere chi ha fretta (quasi tutti, purtroppo) ad inaccettabili attese. Via della Lucchina dissestata Non solo alla Balduina. Via della Lucchina è dissestata (buche, avvallamenti) dal civico 2 al civico 56, così come via Tarsia (per la quale giorni addietro vi è stata una raccolta di firme per il ripristino). Pur tenendo presente che il XIX Municipio è senza fondi (ma allora perché i componenti la Giunta non protestano, dimettendosi?), va considerato che su questi tratti transitano i mezzi ATAC e scolastici (A.V. Tarsia vi è il capolinea del 997 del 6N) e che quindi è necessario trovare una minima soluzione per la chiusura delle buche, anche per la viabilità privata. Mario Ricci Linee festive, non sono una festa Domenica sera, quasi all’ora di cena. Siamo una trentina alla prima fermata di viale Medaglie d’Oro e dopo più di un quarto d’ora arriva un piccolo autobus del 913 festivo; la sosta dura a lungo ma riescono a salire solo poche persone. Agli altri tocca un’ulteriore lunga attesa. Poco più giù passano autobus normali del 180 festivo completamente vuoti. Grande invenzione, queste linee festive! L.T. (lettera firmata) RIVENDITORE AUTORIZZATO Interessi zero T.A. N 0/%, TAEG max 5.50, costi attivazione pratica variabili e non inclusi nel prezzo. Importo finanziabile minimo 150 € massimo 1500 €. Salvo approvazione della società finanziaria Tutto intorno a te INSTALLAZIONI E CONSEGNE A DOMICILIO TV • HI-FI •AUDIO AUTORADIO ELETTRODOMESTICI VIDEO TELEFONIA CELLULARE IMPIANTI SATELLITARI PURIFICATORI E CLIMATIZZATORI D’ARIA SCONTI ESAGERATI Paghi da giugno 2008 fino a 24 mesi a interessi zero Zona BELSITO: Viale Medaglie d’Oro, 421/425 tel. 06 35420649 • Fax 06 35348258 Zona Montesacro Piazza Monte Gennaro, 24 a/b/c/d Via Vigne Nuove, 1c Tel. 06 8184647 - 06 8176804 • Fax 06 8186940 13 Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 14 (gennaio – febbraio) “Ospedali cattolici? Sacrifici per tutti”, Corriere della Sera, 11 gennaio Il Papa chiede ai vertici della Regione che i tagli previsti nel Piano concordato con il Governo per risanare le Asl del Lazio non siano rivolti solo alla sanità religiosa e Marrazzo dice: il Pontefice ha ragione. La situazione è drammatica, ma per questo abbiamo previsto sacrifici per tutti. Si dovrà risparmiare un miliardo e 98 milioni di euro e i tagli al Policlinico Gemelli, secondo fonti sindacali, ammontano a circa 20 milioni. Abbiamo dovuto, per far vivere le eccellenze, e fra queste c’è il Policlinico Gemelli, ha spiegato Marrazzo, definire la politica del fabbisogno. Si manterranno le eccellenze, si manterranno i livelli di assistenza. Manterremo il sistema ma dovremo certamente ridurre la spesa. Diminuiranno le risorse per tutti, anche per il Policlinico Gemelli, non mettendo mai in discussione la sua importanza. Lo facciamo, ha detto, per garantire la sanità nel Lazio. Resta alto il rischio che i privati non accettino di stringere la cinghia. Baracche con luce, gas e parabola alle pendici di Montemario, Il Messaggero, 5 febbraio Fra cumuli di rifiuti nascosti, una cinquantina di stranieri hanno ripreso a farsi le case con tavole di legno e lamiere nella zona da dove erano stati cacciati mesi fa. Gli sgomberi di insediamenti abusivi costano all’amministrazione pubblica e non si riesce a trovare una via d’uscita. Quello di adesso è come un villaggio ma attorno ci sono rifiuti. Quell’area fa parte di Romanatura, dice il presidente del XVII municipio, Antonella De Giusti, ci vorrebbero più controlli, abbiamo fatto tanti sgomberi ma siamo sempre al punto di partenza. Bisogna trovare vere soluzioni e pensare ai più piccoli. Barbera, rappresentante del Prc al Municipio, è preoccupato per la notizia di uno sgombero, anche in considerazione delle basse temperature di questi giorni.. Trionfale, nuovo mercato più “city”, Corriere della sera, 8 febbraio Il mercato di Ponte Milvio si inaugurerà il 3 aprile e sulla piazza, liberata dai banchi nascerà un giardino. In via Andrea Doria si prevede che il cantiere chiuda dopo l’estate. Sarà un mercato con una piccola “City”, il sogno del presidente del XVII municipio. Al lato del piazzale sorgeranno due grandi serre in vetro e acciaio. Vi saranno anche la sede dei vigili urbani e un asilo, una vera conquista per i 240 bambini in lista d’attesa. “Svendono il Foro” Corriere della Sera, 31 gennaio Dopo la damnatio memoriae subita nel dopoguerra, essendo nato per volontà del fascismo, il Foro Italico tornò in auge nel 1960 per le Olimpiadi con il suo stadio. L’obelisco accartocciato da un anno e mezzo senza lavori in corso indica l’uso che si è voluto fare del complesso museale: una macchina da soldi. Progettato dai maggiori architetti del Novecento, da Del Debbio a Moretti, in area sottoposta a vincoli architettonici e paesaggistici, è stato ideato per dotare 14 Roma di una cittadella dello sport. Quattro anni fa una convenzione firmata dal Ministero dei beni culturali, dal Campidoglio veltroniano, dalla Regione storaciana e dal Coni ha affidato ad una società del Coni stesso la gestione del complesso uno scempio ha travolto il Foro Italico. Ora Italia Nostra chiede di salvarlo. Intanto la Coni Servizi Spa, in base ad un decreto berlusconiano del 2002 che offre al Coni l’usufrutto degli immobili anche vincolati, progetta una utilizzazione che prevede supermercati, garage sotterranei, piscina olimpica, ecc. E c’è una proposta: la serie A lasci l’Olimpico e si costruisca un altro stadio alla Magliana o al Casilino e il Coni sposti gli altri sport altrove, a Tor di Quinto, per esempio nei quaranta ettari espropriati dal Comune per fare un parco. Alunni o consumatori, Corriere della Sera, 2 febbraio Come è possibile che all’asilo nido comunale sia stato dato un nome simile a quello del centro commerciale di zona. Accade a Ottavia Detenuti classe 1990 e oltre Nella prigione dei bambini, Corriere della Sera, 16 febbraio Per la cronaca sono “piccoli rapinatori”, “mini ladri” e, a volte, purtroppo, “ baby assassini”. Nei dodici mila metri quadri di spazio di Casal del Marmo si cresce in fretta. Qui non si entra mai al primo reato, spiega la direttrice dell’Istituto, Maria Laura Grifoni. Gli arcangeli non abitano qui, si pensa, ma una volta entrati si cambia punto di vista. Casal del Marmo è la chiara fotografia della società in cui viviamo, come spiega la vicedirettrice, Liana Gianbartolomei anche se è una fotografia mutevole. Fino a tre anni fa i detenuti stranieri erano in gran parte albanesi, ora sono romeni. Ci sono ragazzine, per lo più rom con gravidanze alle spalle e ragazzini padri, 41 maschi su una popolazione di 50-60 ospiti e la situazione cambia di frequente. A Casal del Marmo finiscono anche ragazzi di Roma e del Lazio. Qui la giornata è scandita dalla sveglia, dalla scuola, dai laboratori e lo sport di pomeriggio. L’unica libertà è quella di “pensare, sognare di uscire e innamorarsi”. Montemario e Gianicolo, vista incantevole sulla città. E sui rifiuti, Il Messaggero, 16 febbraio Il panorama che si può ammirare è incantevole, ma non si può dire altrettanto per come si presentano alcune aree: cumuli di immondizia di ogni genere. Teatro di incontri romantici il Parco di Monte Mario ospita i lucchetti dell’amore, stile Ponte Milvio, in un vialetto degli innamorati tra cartoni e bottiglie, cerchioni abbandonati e resti di scooter. Roma nord, ora è allarme criminalità, Il Messaggero, 16 febbraio I quartieri del XX Municipio stanno vivendo un’emergenza sicurezza. A Ponte Milvio, spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Clarke, non c’è solamente l’effetto Moccia e il fenomeno dei lucchetti degli innamorati, ma c’è una situazione critica. Una ragazza è stata appena aggredita in pieno giorno da un immigrato, l’area di via Cortina d’Ampezzo è presa di mira da malviventi, scippi e rapine si ripetono con allarmante frequenza. Nei mesi scorsi sono stati effettuati sgomberi degli insediamenti abusivi ma, spiega Clarke, gli sbandati che vi abitano sono tornati. Per questo, aggiunge, chiediamo un rafforzamento delle forze di polizia, più volanti, più carabinieri. Via al raddoppio della Trionfale. Corriere della Sera, 17 febbraio Dalla prossima settimana inizieranno i lavori nel tratto tra via Stresa e via Chiarugi: due chilometri di strada, 5 milioni di euro di spesa e quindici mesi di tempo. Terminate le procedure burocratiche per quest’opera, dice l’Assessore D’Alessandro, c’è “molto attesa per il contributo che darà alla funzionalità del sistema viario del quadrante nordovest”. I tempi di percorso lungo il tratto saranno ridotti di almeno 10-15 minuti per le 5 mila auto che vi passano nelle ore di punta. Previsto il raddoppio della sede stradale con due corsie per senso di marcia, marciapiedi laterali e nuove gallerie di servizio. Il primo tratto va da via Stresa a via degli Scolopi (500 metri), ed è stato ideato per “assicurare la compatibilità tra il traffico di attraversamento e quello interessato agli insediamenti del territorio, come la scuola Nazario Sauro, Forte Trionfale e gli istituti privati” Il secondo tratto va da via Monfortani a via Chiarugi per 1500 metri. Gra, lo svincolo della discordia, La Repubblica, 18 febbraio Già parzialmente aperto, dovrebbe essere pronto entro due mesi e con l’abbassamento del piano viabile della nuova carreggiata, ha il primato di costo per gli svincoli dell’anello. Boom di proteste da parte di sette associazioni: invece di essere costruito a quadrifoglio sembra “una piovra o un labirinto”, con la conseguenza che per raggiungere il raccordo si deve percorrere un groviglio di sali e scendi. La stessa Trionfale, anche raddoppiata, non potrà reggere il traffico. Prima dello svincolo sarebbe stato meglio trasformare la Trionfale, spiega un docente di Ingegneria delle strutture viarie alla Sapienza, Alessandro Ranzo. Per la riserva di Monte Mario la Regione approva il piano, La Repubblica, 23 febbraio La riserva naturale, dice l’assessore all’Ambiente, Filiberto Zanatti, fa parte del sistema delle aree naturali protette del Comune di Roma, gestite dall’ente regionale Roma Natura. Il piano prevede la riqualificazione della riserva con il recupero di alcuni casali, punto d’incontro per i cittadini, e percorsi di grande suggestione. Il piano va ora all’approvazione del Consiglio regionale. Via Trionfale L’incuria due anni dopo il disastro, Corriere della Sera, 24 febbraio Ancora non è stata rimossa la rete di plastica e la protezione di cemento che furono piazzati in via Trionfale al posto del muro travolto dal pullman di turisti turchi che precipitò causando dodici morti e venti feriti. Ritratto di Gadda, l’Ingegnere in blu I letterati del Trenta e del Quaranta lo consideravano un “eccentrico…arrivato tardi alla letteratura”, un “umorista” molto “faticoso e cincischiato”. A più di sessanta anni Carlo Emilio Gadda non aveva ancora pubblicato in volume il Pasticciaccio ed era ormai dimenticato e ignorato quando trova improvvisamente in una piccola schiera di scrittori irregolari e sperimentali giovani ammiratori entusiasti. Fra loro c’è Alberto Arbasino che sembra aver ereditato la cultura eclettica, l’humor e la scrittura di Gadda. A lui, all’Ingegnere immancabilmente in abito blu ben stirato, camicia bianca e “deplorevoli” cravatte, Arbasino ha dedicato questo suo lavoro, in cui mescola ricordi anche personali, riporta brandelli di conversazioni, tra Milano, Firenze e Roma, quando, seduti ai tavolini dei caffè e dei ristoranti, si lasciavano andare a “briosi calemburs, ironiche filologie e fonologie, piccole gare linguistiche”. La sera – ricorda – talvolta Gadda, sedeva a tavolate più ampie e vocianti con Moravia e Morante, Pasolini, Parise, Siciliano. Data la propensione di Parise agli scherzi e la vicinanza delle abitazioni a Monte Mario dove da Prati Gadda si era trasferito alla Camilluccia, c’era con lui qualche grattacapo… S’incontravano spesso sul piazzale perché ogni mattina l’Ingegnere andava dal barbiere a farsi radere; e più di una volta osservò preoccupato l’autore del Prete bello recarsi all’ufficio postale con “equivoci involti in forma di salume” confezionati col nuovo formato dell’ “Europeo”. Arbasino ricorda quando scendeva da Monte Mario, per i tornanti di quella “fungagione edilizia”con la sua spider che guidava adagiassimo e Gadda aggrappato con le due mani al freno a mano, pronto a bloccare se avesse tentato un sorpasso in curva. Ricorda anche che risalendo verso casa amava chiedere di fermarci ancora “al nuovissimo e deplorato” Hilton su Monte Mario, per riesaminare tecnicamente le tubature e i serramenti e gli ascensori, dai seminterrati al tetto, coi prelati, la piscina e tutto…Conosceva un ingegnere incaricato della manutenzione dell’albergo e con lui era già andato ad esaminarne i finimenti. E lì, vedendo sul roof garden un prelato americano che leggeva il breviario passeggiando, diceva: “Ecco, dovevo nascere americano, farmi prete e vivere all’Hilton bevendo spremute d’arancia”. Nella sua casa di via Blumensthil alla Camilluccia – ricorda ancora Arbasino – traboccavano da scaffali, cassetti, scatole e bauli fogli e quaderni di lavori cominciati, da valigie e valigette racconti e riflessioni sulla lingua, mescolati ai testi che hanno nutrito lo scrittore-ingegnere. Alberto Arbasino, L’Ingegnere in blu, Adelphi, 2008. Silvia Giordani Impaginato 29-02-2008 16:08 Pagina 15 Libera Università di Monte Mario LUMM L’associazione “Amici di Monte Mario” organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS), costituita il 28 maggio 1969, persegue fini di promozione sociale, civica e culturale nei quartieri di Monte Mario. Non legata a partiti politici e aconfessionale, l’Associazione dipende esclusivamente dai propri soci, nello spirito di solidarietà verso tutti gli abitanti del territorio. Per aderirvi va presentata domanda su apposito modulo. La misura della quota d’iscrizione è libera. La quota associativa annuale è di € 30,00 per i soci ordinari; € 90,00 per i sostenitori; € 10,00 per i familiari e gli studenti. Versamenti nel conto corrente postale n. 40706004, intestato all’Associazione Amici di Monte Mario. L’Associazione ha sede in via degli Scolopi 31, presso la Residenza Monte Mario, telefono (con segreteria automatica funzionante 24 ore su 24) e fax 06 35503317, e-mail [email protected]. La segreteria è aperta il lunedì dalle 16.00 alle 18.30 ed il mercoledì dalle 10.00 alle 13.00. Programma di attività Pubblichiamo, come di consueto, uno stralcio del programma delle attività dell’Associazione, avvertendo che, salvo diverso avviso, gli eventi sono aperti anche ai non soci e che è sempre necessaria la prenotazione. Per informazioni telefonare al numero 06 35503317 oppure ai numeri specificamente indicati per ciascuna attività. MARZO 2008 8, sabato. Gita, aperta ai soci e non soci, a Orvieto: Orvieto sotterranea etrusca, Duomo, Cappella di Luca Signorelli e Bolsena. Informazioni e prenotazioni al numero 06 35498208 con segreteria telefonica (sig.ra Patrizia Torlonia). ASSEMBLEA GENERALE ORDINARIA Domenica 9 marzo alle ore 9 in prima convocazione e alle ore 10 in seconda, avrà luogo l’assemblea generale ordinaria della nostra Associazione, presso la Residenza “Monte Mario” in via degli Scolopi 31. Tutti i soci sono invitati ad intervenire numerosi e a portare il loro contributo attivo, nel 39° anno di vita del nostro sodalizio per il proseguimento dei suoi obiettivi nel campo della cultura e della tutela del territorio. 11, martedì. Visita al Vittoriano, per ammirare il panorama di Roma, prendendo l’ascensore recentemente installato. Possibilità di una consumazione al caffé panoramico, sulla terrazza più alta del monumento. Contatto diretto: dott.ssa Luciana Frapiselli (06.35453636, dalle 9 alle 13 o dopo le 20). Quota di partecipazione € 3,50. Appuntamento alle 16 sulla piazza del Campidoglio. 19, mercoledì. Visita al Museo Etrusco (alla celebre statua dell’Apollo di Veio, dopo il secondo restauro, e alla collezione di gioielli Castellani). Contatto diretto: dott.ssa Luciana Frapiselli (06.35453636, dalle 9 alle 13 o dopo le 20). Quota di partecipazione € 5,00 più biglietto d’ingresso (€ 2,00, ridotto). Appuntamento alle 10.30 in piazzale di Villa Giulia. 25, martedì. Visita alla mostra “Renoir, tradizione e innovazione”. Contatto diretto: dott.ssa Luciana Frapiselli (06.35453636, dalle 9 alle 13 o dopo le 20). Quota di partecipazione € 5,00 più biglietto d'ingresso. Appuntamento alle 16 al Complesso del Vittoriano, via S. Pietro in Carcere. 27, giovedì. “Ipertensione. Colesterolo. Principi di terapia e prevenzione in cardiologia”, conferenza tenuta dal prof. Bruno Domenichelli, cardiologo. Non è necessaria la prenotazione. Alle 17, nella Sala convegni della “Residenza Monte Mario”, in via degli Scolopi 31. Il tè del mercoledì Con grande soddisfazione di un numeroso pubblico, formato in prevalenza da nostre socie, è stata ripresa in febbraio la tradizione dei tè del mercoledì, sospesa da qualche anno. Non solo golosità è stata offerta nell’accogliente saletta di una pasticceria della Balduina, ma cultura, poiché il nostro socio prof. Giuseppe Ardolino, già dirigente della RAI, ha presentato il suo recente libro Modigliani e gli altri, cioè i famosi pittori italiani, che vissero a Parigi negli ultimi anni del XIX secolo e i primi del XX (Modigliani stesso, De Nittis, Zandomeneghi, Boldini, Severini, De Chirico, De Pisis, Savinio). Brani del volume (stralci di lettere, pagine di diario degli scrittori francesi che frequentarono questi pittori) sono stati letti dalla calda voce del noto attore Walter Maestosi al quale sono state espresse, come all’Autore, entusiastiche congratulazioni da parte del pubblico e vadano ad essi anche i più caldi ringraziamenti di tutta l’Associazione. I corsi si tengono presso l’Istituto Comprensivo “Dionigi Chiodi”, via Appiano 15 (piazza Giovenale - bus 990 o FR3 fermata Appiano) Per informazioni e prenotazioni, obbligatorie per tutti i corsi, telefonare allo 06 35503317, presenziato il lunedì dalle 16.00 alle 18.30 ed il mercoledì dalla 10.00 alle 13.00. Negli altri periodi funziona permanentemente una segreteria automatica, alla quale si prega di comunicare nome, numero di telefono, corsi di interesse ed orari preferiti per la richiamata, oppure telefonare al numero 06 35453636 dalle ore 9.00 alle 13.00 o dopo le 20.00. Lingua inglese. Sono in corso le lezioni per principianti (giovedì dalle ore 17.30 alle 19.00), Conversazione a livello medio (martedì dalle ore 17.30 alle 19.00), Conversazione a livello avanzato (mercoledì dalle 17.30 alle 19.00), tenuti dal Dott. Conor Rowan. Vi sono ancora posti disponibili. Prenotazione obbligatoria. Letteratura inglese. Dalle origini ai nostri giorni. Docente: Prof.ssa Elisabetta Perotti. Lingua francese. Anche conversazione. Docente: Prof.ssa Maria Teresa Livadiotti (di madrelingua francese). Training autogeno. Un secondo Corso di Training Autogeno (tecnica di apprendimento graduale di esercizi per realizzare l’equilibrio neurovegetativo e la calma), impartito dalla psicoterapeuta Lucia Guerrieri, è in corso di realizzazione ogni lunedì alle ore 17.00. Il Corso consisterà di 12 sedute. Lingua e letteratura russa. Corsi per adulti e ragazzi. Docente: Prof.ssa Annalisa Alleva. Archeologia paleocristiana e Storia dell’arte e delle tecniche artistiche. Un Corso unificato. Le tecniche artistiche comprendono Pittura su tavola, su tela, su carta, su vetro, affresco e mosaico. Il Corso sarà tenuto dalla Dott.ssa Emanuela Marino, storica dell’arte. Altri corsi. Sono in corso di definizione altri corsi, in diversi campi di discipline: Letteratura italiana, Storia delle religioni, Storia del teatro (tutti e tre a cura della Prof.ssa Mimma Fabbrini), Lingua araba, tedesca e spagnola, Psicologia, Grafologia, Storia della musica. L’annuncio di tali corsi sarà tempestivamente pubblicato sulla rivista mensile “Monte Mario” e sul sito web www.montemario.org. In ricordo di Mimmo Valente Si sono celebrati l’11 febbraio scorso, nella chiesa Stella Mattutina, i solenni funerali del generale di Divisione Emiddio Valente. Erano presenti alte personalità dell’Esercito e un gran numero di amici veramente commossi. Quando la tromba ha suonato il “Silenzio” si sono viste molte lacrime anche sui volti dei giovani soldati in divisa. Il generale Valente dopo aver fatto la guerra, tre anni di prigionia ed essere stato pluridecorato, svolse le sue attività come grande pilota di elicotteri (più di 4000 ore di volo) ed anche promotore del famoso elicottero Mangusta. Ma al di là dei suoi successi militari, era un uomo intelligente, sensibile, cordiale con tutti e amato da tutti. Chi legge sa che non è retorica dire che veramente ha lasciato un grande vuoto. Nella piazza delle Medaglie d’oro, che era diventata dopo il pensionamento la sua “zona di operazione”, non v’è commerciante che non ricordi la sua disponibilità, la sua vera e cordiale simpatia. Era amico di questo giornale per il quale più di una volta ha collaborato. Alla famiglia sincere condoglianze. E ora vai Mimmo, non smettere mai di volare negli infiniti spazi dei nostri cuori. A. B. Ristorante cucina tradizionale e non solo... Via degli Scolopi, 31 - Tel. 06 35504965 15 Impaginato 29-02-2008 16:09 Pagina 16