Glamping - ASSOCAMPING

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Glamping - ASSOCAMPING
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fase tre
gestione
«E quindi uscimmo a riveder le stelle» Dante Alighieri
Glamping
quando il camping è glamour
Si chiama glamping ed è una tendenza emergente: è il campeggio in tende lussuose e letti a baldacchino. A stretto contatto con
la natura. In tutta Italia nascono nuove strutture. O i vecchi campeggi trovano una nuova vocazione. Ecochic
di Silvia Messa, [email protected]
segue
:
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Che
cosa
sono
glamping
ng
campi
+
s
u
o
our
= glam
La parola è nata dall’unione delle parole
glamourous e camping. L’essenza del
campeggio resta, contatto con la natura, vita
tranquilla in belle ambientazioni, ma l’aspetto
glam significa dormire in comodi letti, in tende
o strutture ecologiche, spesso a basso impatto
ambientale, dove il comfort e il lusso non hanno
niente da invidiare a quelli offerti dagli hotel:
spazi ampi, servizi igienici, verande e giardini
autonomi, più camere da letto, tocchi vintage
nell’arredamento, personale e di gusto, e un po’
di tecnologia: cucine attrezzate, tv, Wi-Fi… Il
tutto a prezzi competitivi rispetto agli alberghi.
Storia 1
La prima tenda?
Un successo lampo
Cool Camping
Si definisce così un camping orientato al lusso. Ma
è anche un portale, nato da una guida. L’idea è
dello scrittore di viaggi Jonathan Knight. La prima
guida Cool camping è stata sull’Inghilterra. La
serie ora include Galles, Scozia, Francia, Europa,
Gran Bretagna, Cool Camping: Kids, Cool Camping
Cookbook e Cool Camping Guide to Festivals!
INFO: www.coolcamping.co.uk
© Stefano Scatà
È stato il primo glamping in Italia. Si chiama Canonici di San Marco,
dalla viuzza dove è nato. Si trova a Mirano, una tenuta della campagna veneta. L’hanno creato Emanuela Padoan, avvocato, con il
marito Federico, tatuatore e due cari amici, Monica e Alessandro.
Com’è nata l’idea? «Non sapevamo neanche cosa significava glamping. Avevamo restaurato un rustico di epoca
napoleonica, circondato da un ampio terreno. Nel 2008,
abbiamo acquistato e attrezzato una tenda, per ospitare
gli amici. Abbiamo viaggiato molto e apprezziamo i lodge africani. Ma nella tenda ho messo il mio gusto, la mia
passione per l’arredamento. Gli amici sono stati entusiasti, tanto che abbiamo pensato di segnalare la tenda in Go
Glamping, sito specializzato in glamping, con una foto. Il
successo è stato immediato. Moltiplicato dopo l’articolo
di un giornalista di Newspaper. Dopo una settimana, la
tenda era affittata per tutta la stagione».
Come si è sviluppata l’attività? «Sul nostro terreno abbiamo costruito la seconda tenda nel 2009. Poi, abbiamo
creato una società con Monica e Alessandro e installato
quattro tende nella loro tenuta».
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Si può installare una tenda in un terreno qualsiasi? «No. Non esiste una nor-
Nella foto,
Emanuela e
Monica, le
due socie dei
Canonici di
San Marco.
mativa per il glamping. Ogni regione
ha la sua normativa per la creazione di
un campeggio. Noi abbiamo potuto installare le tende come agricampeggio,
perché la tenuta è un agriturismo. Per
adeguarci alle norme, abbiamo creato anche cinque piazzole per chi arriva con la propria tenda. Ma la maggior
parte dei clienti prenota la luxury tent. Offriamo anche
la prima colazione».
Cosa offrono le tende? «Comfort totale e lusso discreto:
letto a baldacchino, mobili e oggetti particolari, un giardino riservato, candele e atmosfera, vini tipici come benvenuto in calici di cristallo, raffinate ceramiche per colazioni con dolci tipici veneziani, frigo-bar, Wi-Fi, servizi
igienici... Nel rispetto dell’ecologia: la tenuta aveva già impianti igienici per i lavoratori, non abbiamo dovuto alterare il
territorio. Poi usiamo criteri ecologici: raccolta differenziata dei rifiuti, riduttori del flusso di acqua, niente plastica per le bottiglie. Offriamo biciclette agli ospiti e un
regalo quando partono, con semi di fiori da piantare».
Quanto paga il cliente per una notte? «Da 120 a 200 euro, più colazione. Se il meteo guasta la vacanza, siamo
anche elastici e spostiamo la prenotazione. Anche se le
nostre tende sono a prova di intemperie».
Quanto costa attrezzare una tenda? «30mila-40mila euro, tra acquisto, arredo, servizi da installare. Poi ci sono
le incognite: l’anno scorso, l’adeguamento alle norme ci
è costato oltre 3mila euro, per una sola vasca.
Costi di cui tener conto? «Corrente, acqua. Il lavaggio esterno a inizio stagione, il trattamento con impregnanti e
idrorepellenti di tutti gli arredi da giardino, che d’inverno
si mettono al coperto. Poi ci sono i costi della lavanderia,
della manutenzione delle tende e dei giardini. Una tenda
è più laboriosa di una camera d’albergo».
Profilo dei clienti? «Eco-colti, intraprendenti, curiosi, esigenti ma adattabili, attivi e sportivi. Si basano sul passaparola, diffidano dei pacchetti turistici e detestano l’affollamento. Non farebbero la fila per lavarsi i denti in un
bagno comune... Cercano autenticità, scoperta, relax ed
evasione. Fino al 2013, quasi esclusivamente stranieri. Da un paio di anni, arrivano anche italiani».
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Storia 2
: Si può avere successo? «La natura è uno
dei fattori determinanti nella scelta della
destinazione della vacanza, oggi. Il concetto del glamping può evolversi e ampliarsi.
L’Italia è lenta ai cambiamenti, ma le regioni del Nord Italia si stanno attivando, per
questo. In Trentino, è in fase di approvazione un regolamento per le case sugli alberi. Nella filosofia del glamping non bastano le tende di lusso, deve esserci un numero limitato di ospiti, al massimo 15, e
attenzione al singolo cliente. Noi ne ricaviamo un reddito che ci consente di vivere
e di fare quello che amiamo».
Come promuoversi? «Il passaparola è fondamentale: se ti impegni al massimo nella
soddisfazione dell’ospite, viene da sé. Poi
bisogna creare sito e muoversi nei social.
Ci sono siti dove si può inserire la propria struttura. Noi scegliamo Go Glamping
(goglamping.net), Glamping hub (https://
glampinghub.com), ma anche Booking,
per le semplici prenotazioni (booking.
com) e Unusual Hotel, dove si trovano location particolari in tutto il mondo (www.
unusualhotelsoftheworld.com)».
INFO: www.glampingcanonici.com
gli esperti
PERCHÉ IL
CAMPEGGIO
CONTINUA A
PIACERE
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Le mie tende
del Salento
sono finite
sul Times
Un imprenditore pugliese sceglie di trasformare
il campeggio di famiglia in un cool camping. Le
sue ecotende, nel Salento, hanno attratto l’attenzione del Times, che ha premiato Torre Rinalda Camping Village con un articolo e l’inserimento tra i migliori 20 cool camping europei.
Mimì D’Antona, 53 anni, è figlio d’arte: ha ereditato dal padre l’attività di famiglia, il campeggio di Torre Rinalda, preso in gestione nel 1984,
cui è stato affiancato nel 2004 un villaggio. Mimì ha fatto virare Torre Rinalda verso il turismo
ecocompatibile e green.
Quando la svolta? «Il villaggio, in stile Valtour, è stato un successo, ma dopo 10 anni penso che si debba
trovare una formula che concili la vita open air a maggior comfort e comodità. Un modo per affrontare la
riduzione del flusso dei campeggiatori tradizionali»
racconta Mimì. «Ho pensato alla tenda-lodge, perché
«Il contatto con la natura resta la molla principale, in chi sceglie il
campeggio. Ma oggi la clientela è più attenta agli standard qualitativi,
vuole comodità e servizi. E privilegia le strutture che rispettano
l’ambiente: scelte di risparmio energetico, uso di fonti rinnovabili,
gestione dei rifiuti. Molte strutture ottengono la certificazione Ecolabel,
marchio dell’Unione europea di qualità ecologica che premia i prodotti e i servizi migliori
dal punto di vista ambientale, perché i clienti ne tengono conto, nella scelta» spiega
Monica Saielli, presidente nazionale di Assocamping-Confesercenti. Essere green è un
valore, per chi ha un camping. Ma non è solo un marchio o una bandiera.
*
è una soluzione più naturale. Ho cercato il produttore
che potesse realizzare una tenda bella, disponibile alla
personalizzazione. Infine ho trovato un’azienda toscana, la Glant (www.glant.it). Nel Nord Europa ci sono
produttori, avrei trovato prezzi più bassi. Ma l’idea di
dar lavoro a una piccola azienda italiana mi piaceva».
Come hai creato l’area? «Quest’anno per noi sarà un test:
abbiamo montato le prime 12 luxury tent, ciascuna di
32 mq, con una veranda coperta di 12 mq. Area verde
attorno, prato. Sono tranquille, ma non isolate. per consentire un minimo di socialità. Ogni tenda ha bagno,
cucina, aria condizionata, televisione, Wi-Fi».
Criticità individuate? «I lavaggi periodici. La manuten-
zione e lo smontaggio degli arredi, per riporli in inverno in deposito, è semplice. Ipotizzo che le tende possano durare almeno 8 anni e costare 1.500 euro cadauna
a stagione, tra manutenzione, lavaggi… Ma spero che
l’utente premi questo sforzo economico, preferendo le
nostre tende ecologiche a un appartamento, in fondo
molto simile a quello che ha lasciato in città».
INFO: www.torrerinalda.it
Investimenti?
«25mila euro a
tenda, tra acquisto,
montaggio,
installazione del
blocco bagno.
Tutto è poggiato
sul terreno con
piedi, smontabile
e rimovibile.
Gli arredi sono
eleganti, ecologici,
non pezzi unici, ma
di qualità».
E i prezzi? «Una
tenda top di
gamma, per 4
persone, costa al
cliente 800 euro a
settimana, 1.200
euro a ferragosto»
spiega D’Antona.
come si fa
tra guadagni
e burocrazia
Guadagni. Se il tasso di
occupazione è tra 50 e 70%,
i ricavi nelle strutture più
costose possono arrivare a
3mila euro al mese, 20mila euro
l’anno a tenda, con una buona
occupazione tutto l’anno. Tolti i
costi di gestione, il guadagno è il
35-50% del ricavo.
Burocrazia. Ogni
Regione ha le sue norme.
Alcuni adempimenti: apertura
Partita Iva, iscrizione Registro
imprese turistiche della
Camera di commercio (www.
registroimprese.it), trasmissione
automatica Inps e Inail, domanda
di autorizzazione comunale,
valutazione impatto amabientale
e acustico, autorizzazione
sanitaria Asl, valutazione del
rischio e dichiarazione di inizio
attività nel settore alimentare e
igiene degli alimenti.
Associazioni di
categoria
› www.assocampingweb.it
› www.faita.it
› www.federcampeggio.it
«Stiamo lavorando con la Scuola superiore Sant’Anna di Pisa e il Cnr di Firenze a un progetto,
Green Park, affinché i campeggi possano essere ecologicamente sostenibili, integrati in un contesto
naturale, per accogliere un bisogno fisico di contatto con la natura, sempre più diffuso e impellente,
ma anche compatibili con le esigenze di business e di gestione di un’impresa redditizia» racconta
Michele Montemagni, titolare di campeggio e presidente di Assocamping Toscana. «L’obiettivo è
anche fare in modo che il campeggio arrivi a compensare le sue emissioni di CO2 con una adeguata piantumazione.
Ma non basta ottimizzare le risorse del territorio, bisogna generare nel territorio occupazione, indotto turistico e una
rete che integri le varie attività». C’è già un sito che comunica il progetto (www.green-camp.it), che oggi coinvolge i
camping di due parchi naturalistici toscani. Ma l’idea corre e si collabora tra regioni.
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