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Anno IX n. 16
Giovedì
29 Gennaio 2009
redazione: Viale Regina Margherita n.21 - 91100 TRAPANI tel.: 0923 030040 - fax: 0923 030041
direttore responsabile: Vito Manca
sito: www.trapaniok.it email: [email protected] stampa: I.G.E. srl Registrazione Tribunale di Trapani n. 273 del 17/10/2001
Giustizia per mio figlio
Detenuto muore in carcere. La madre presenta un esposto
La morte di mio figlio
poteva e doveva essere
evitata". Antonina Cataldo è
una madre che chiede giustizia. Suo figlio è morto quattro mesi fa stroncato da un
arresto cardiaco mentre
era detenuto all'interno del
carcere di Trapani. Secondo la donna, se i medici
fossero intervenuti disponendo il trasferimento in
ospedale avrebbe potuto
essere salvato. Ed invece
sarebbe stato lasciato per
giorni in un letto senza cure adeguate. Daniele Trupiano, giovane di ventotto
anni di Alcamo, è deceduto il 9 settembre dello
scorso anno all'interno
della casa circondariale di
San Giuliano a seguito di
un arresto cardiaco da collasso cardiocircolatorio. Da
giorni aveva forti dolori all'addome. Secondo il medico legale nominato dalla famiglia, un'adeguata terapia
farmacologica avrebbe po-
tuto consentire di ridurre il
danno cardiaco e di salvare
il giovane. Antonina Cataldo, assistita dal proprio difensore di fiducia, l'avvocato Baldassare Lauria, ha de-
Baldassare Lauria
"
ciso di rivolgersi all'autorità
giudiziaria. "I sintomi palesati dal detenuto negli ultimi
giorni di vita - si legge nell'esposto presentato alla
Procura della Repubblica di
Trapani - avrebbero dovuto
indurre il medico che lo aveva in cura presso la struttura
penitenziaria a richiedere un
ricovero urgente in una
struttura sanitaria idonea o
fornita dei mezzi e presidi
necessari ad affrontare e
risolvere la specifica patologia di cui il paziente era
affetto. Il sanitario della
struttura
penitenziaria
aveva il dovere giuridico
di disporre il trasferimento del detenuto in una
struttura idonea diversa
dal carcere, adottando tutte le opportune cautele.
Ma nonostante il quadro
sanitario, nel diario clinico di Daniele Trupiano
non v'è, inspiegabilmente,
traccia di richiesta di ricovero urgente né tantomeno
degli specifici esami di laboratorio volti ad accertare
l'infarto in atto che avrebbe
condotto al collasso cardiocircolatorio e, quindi, alla
morte del detenuto".
I
Allarme carcere
l carcere di Trapani rischia il collasso. A lanciare
l'allarme sono le organizzazioni sindacali di categoria della polizia penitenziaria impegnate da mesi
in una difficile vertenza per ottenere l'adeguamento
degli organici. Le strutture penitenziarie della provincia di Trapani necessitano di oltre cento agenti.
La situazione più preoccupante è nella casa circondariale di San Giuliano dove solo cento agenti sono
chiamati a vigilare ventiquattro ore su ventiquattro
su cinquecento
detenuti, di cui
centoventi
nel
settore dell'alta
sicurezza. Non va
meglio nelle altre
strutture. Il deputato regionale Camillo Oddo, nel
corso di un intervento all'Assemblea Regionale Siciliana, ha denunciato le disperate
condizioni dei poliziotti penitenziari in sevizio nelle carceri di Trapani. I sindacati della Uilpa Penitenziari, SAPPE, SINAPPE E FSA/CNPP auspicano che anche gli altri deputati regionali della provincia intervengano presso il Ministero della Giustizia per sollecitare un intervento del governo.
"Chiediamo - si legge in una nota - che si facciano
promotori investendo della questione il ministro
Angelino Alfano, visto che oramai la situazione è al
collasso, con altissimi rischi per la polizia penitenziaria, per la lotta alla mafia e la salvaguardia dell'ordine e la sicurezza delle carceri"
Discarica: ancora polemiche Svolta per il sito della Colombaia
"
La situazione va definita in tempi brevi. Oggi una rappresentanza
dei nove Comuni che conferiscono nella discarica di Borranea si
recherà a Palermo all'Assessorato regionale Territorio e Ambiente
per sapere i risultati dei prelievi fatti sui rifiuti". Questo è quanto è
emerso dall'incontro di ieri pomeriggio tra i rappresentanti dei Comuni "vittime" dell'emergenza rifiuti. A renderlo noto è l'assessore
del Comune di Trapani per la Tutela dell'Ambiente Diego di Discordia. "La situazione è estremamente delicata - aggiunge l'assessore -,
l'ordinanza del presidente della Provincia scadrà tra pochi giorni. È
necessario che ci siano delle garanzie per il dopo, senza le quali si rischia una totale emergenza. Ieri abbiamo conferito i rifiuti nella discarica di Campobello di Mazara. Anche domani i mezzi partiranno
per depositarli, sperando che non ci siano ostacoli nel farlo". Sull’emergenza rifiuti era intervenuto nella giornata di ieri anche il sindaco Mimmo Fazio, che ha criticato l’atteggiamento della Belice
Ambiente e ha proposto di utilizzare Borranea a stralci.
N
ovità sul "fronte" Colombaia. "Non sarà il Comune, ma la Regione ad ottenere la proprietà della struttura. Presto l'assessorato
regionale ai Beni Culturali attraverso un declaratoria conferirà alla
struttura lo status di Bene Storico-Artistico. Dopodiché avverrà la
sdemanializzazione". Lo rende noto il deputato regionale Livio Marrocco che nella giornata di ieri ha incontrato il direttore regionale dell'Agenzia del Demanio Antonio Ficchi, dal quale ha avuto delucidazioni e chiarimenti sul futuro del sito trapanese. Durante il vertice sono stati chiariti gli errori burocratici che hanno portato ad un rallentamento dell'iter, necessario per avviare i lavori della Colombaia. Marrocco rende noto, inoltre, che in attesa che l’intero iter si concluda sarà possbile avviare i lavori di messa in sicurezza. Per approfondire
questo altro aspetto ha già programmato un incontro con l’assessore
regionale ai Beni Culturali. "Dopo mesi di incontri ed atti parlamentari - conclude il deputato - finalmente si avvicina il momento in cui la
Colombaia riavrà giusta dignità e potrà tornare al vecchio splendore".
P O L I T I C A
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Nacci, Sugameli e la telefonata
Ancora polemiche sull’elezione del difensore civico del Comune di Erice e su un piano costruttivo
di “Erice che Vogliamo”
Gianrosario Simonte. Ecco
l’atto d’accusa di Nacci: “Ricordo a questi signori, che
Rapisarda e che il centrosinistra ed i rappresentanti dell’ex Sdi non avevano consentito, con il loro ostruzionismo, l’elezione del difensore
civico. Ora di cosa si meravigliano? Parlano di spaccature
nel centrodestra, ma loro, nel
centrosinistra, sono così uniti?”. Nacci si sente di garantire per la sua coalizione: “Nella prossima seduta proporremo un nominativo per eleggere il difensore. Il centrosinistra ha già detto che è pronto a votarlo”. La seduta consiliare si terrà martedì prossihanno memoria corta, che il mo. Ma la questione vera che
centrodestra, diversi mesi fa, ha mandato su tutte le furie
aveva indicato l’avvocato Nacci e che ha anche portato
al chiarimento telefonico tra i
due è legata all’approvazione
del piano costruttivo per Rigaletta-Milo. Sugameli ha
levato su richiesta dell’Udc e
di Nacci in particolare. Sugameli risponde così: “Non ho
offeso nessuno. Confermo la
mia critica nei confronti di
una maggioranza consiliare
che sa soltanto bloccare i lavori d’aula. Sul prelievo non
posso che ribadire quello che
ha detto Nacci. E’ vero che è
stato chiesto ed approvato il
prelievo ma anche vero che il
centrodestra segnava tante
assenze. Le mie rimangono
critiche politiche e non possono che rilevare l’incapacità
del centrodestra a costruire
confermato il via libera del una reale opposizione alconsiglio ma ha omesso di l’amministrazione Tranchidire che il punto era stato pre- da. Il resto è tutto chiarito”.
Diego Sugameli
anno utilizzato i giornali
per dirsele di santa ragione ma poi con una telefonata chiarificatrice hanno deposto l’ascia di guerra e fumato il calumet della Pace.
Luigi Nacci e Diego Sugameli sono “amici” come prima. Hanno idee politiche alternative ma il rispetto reciproco è rimasto anche dopo
le “bordate” sulla fumata nera per l’elezione del nuovo
difensore civico del Comune
di Erice. Sugameli aveva
aprostrofato l’intero centrodestra con un “irresponsabili”. Nacci non se l’è tenuta ed
è passato alla replica, tirando
in ballo anche il capogruppo
Luigi Nacci
H
“Rimpasto? Riflettiamo bene”
Un altro Comune “indifeso”
er l’onorevole Livio Marrocco va bene così: “Dall’ultima seduta
del consiglio provinciale è emerso un segnale di ritrovata unità”.
Ed ancora: “I consiglieri del Popolo della Libertà, uscendo dalle logiche sterili di appartenenza, hanno dimostrato di essere uniti e di cogliere l’importanza di rispondere alle esigenze della cittadinanza. Per
quanto riguarda l’azzeramento della Giunta provinciale si tratta di un
tema importante sul quale è necessaria un’attenta analisi ed una approfondita riflessione per rispondere al meglio l’attuale fase che stiamo vivendo. Il momento politico è molto delicato. Nel giro di pochi
mesi ci saranno delle consultazioni elettorali e si ufficializzerà la costituzione del Partito del Popolo della Libertà”. Marrocco chiede tempo e riflessione prima di assumere qualsiasi iniziativa. Il Pdl ha chiesto una verifica di maggioranza che tuttavia non ha ancora una data.
MARSALA. Cambia la città ma la musica è la stessa. O meglio la politica mostra le stesse crepe, le stesse incertezze. Il consiglio comunale non
è infatti riuscito ad eleggere il nuovo difensore civico. E’andato al voto come ad Erice ma nessuno dei candidati è riuscito a raggiungere il quorum
necessario. Si tratta di una maggioranza qualificata: 20 voti su 30 consiglieri. L’esito dello scrutinio è il seguente: Pietra Pantaleo 14 voti, uno voto ciascuno per Lorenzo Basile e Francesco Mannone. Ci sono state anche
quattro schede nulle ed una bianca. Sarà così necessaria una nuova tornata
consiliare per eleggere il difensore civico. Figura istituzionale che rischia
di finire nel calderone delle trattative aperte dal sindaco Renzo Carini per
rimettere in sesto la sua amministrazione. Percorso obbligato quello del
rimpasto di Giunta. Ma non c’è ancora una maggioranza per sostenerlo
dentro e fuori l’aula consiliare.
P
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Strategia per il “Rosina” Proposte condivise a Roma
Il presidente Turano invece di sprecare energie per
blandire le forze politiche
della sua coalizione, facendo
intravedere possibili avvicendamenti o azzeramenti
degli assessori, promettendo
di convocare improbabili
vertici di maggioranza ove
stabilire a chi spettano poltrone, poltroncine e strapuntini, farebbe meglio ad occuparsi dei problemi del nostro
territorio assumendo posizioni nette e decise". Il consigliere di Rifondazione Comunista Peppe Ortisi entra a
gamba tesa, prendendo
spunto dai "contenziosi" della maggioranza del consiglio
provinciale di Trapani, per
criticare duramente l’opera-
to del presidente della Provincia Mimmo Turano. Lo
fa anche citando un episodio
ben preciso. Ortisi ritiene
Peppe Ortisi
"
che il presidente ha dimostrato "l'incapacità di rappresentare le giuste istanze dei
cittadini" nel corso della seduta d’aula del 26 gennaio,
in occasione della discussio-
ne e dell'approvazione di un
documento che scongiuri lo
smantellamento dell'Istituto
Magistrale "Rosina Salvo".
Secondo Ortisi il presidente
Turano, nel corso di quella
seduta, avrebbe "omesso di
riferire che con una delibera
del 22 gennaio, quattro giorni prima della seduta consiliare, la Giunta Provinciale
aveva approvato la proposta
tanto contestata di sdoppiamento del Magistrale Rosina
Salvo". Ma ancora nulla è
perduto e Ortisi si domanda:
“E’ troppo chiedere al presidente Turano di difendere le
scuole del territorio interrompendo per un attimo i
giochetti della politica?”
Giuseppe Tagliavia
Emergenza 118: senza soluzione
I
l sindacato nazionale autonomo dei medici italiani di
Trapani lancia l'allarme 118.
Il referente provinciale Vito
D'Angelo non sa più che
strada intraprendere per denunciare la grave situazione
dell'Emergenza 118: "Non so
più se arrendermi, urlare, tacere, quale aggettivo usare
affinché il diritto del cittadi-
no alla sicurezza e alla salute
venga rispettato". Nel suo
sfogo evidenzia come un
medico se si rifiutasse di soccorrere un cittadini sarebbe
condannato per omissione di
soccorso e di atti d'ufficio,
"mentre se le Aziende Sanitarie Locali e la Regione Siciliana non pubblicano i posti per il medico 118, nessu-
no deve apparentemente rispondere di qualcosa". L’appello è rivolto a tutta la classe
politica ed isituzionale che
ha sempre sottovalutato la
questione. “La politica - conclude D’Angelo - si sarebbe
dovuta adoperare per il bene
della collettività prevedento
scadenze brevi”.
G.T.
"
Desidero porre piena attenzione alle esigenze espresse
dal Consiglio provinciale di Trapani in merito alla crisi
del settore agricolo". Questa la risposta di Paolo Russo
della Commissione Agricoltura della Camera al documento proposto dal Consiglio provinciale di Trapani lo
scorso dicembre. Tale documento, redatto su proposta della Confederazione Italiana Agricoltori e
sottoscritto dal presidente
del Consiglio provinciale
Giuseppe Poma, è stato
poi presentato a tutte le
istituzioni competenti. In
primo piano la legge del
30 dicembre 2008 che
mette in atto alcuni provvedimenti come quello degli
sgravi contributivi per le zone svantaggiate e montane, il
rifinanziamento del Fondo di Solidarietà Nazionale e l'introduzione di nuove misure per il settore irriguo. "Si tratta
- continua Russo - di provvedimenti che costituiscono il
primo passo nella direzione di riconoscere nel settore
agricolo un ruolo primario nel sistema economico".
G.L.
Paolo Russo
Magistrale ancora ad alto rischio. Polemica di Rifondazione
Il Polo della spazzatura
U
n "plauso" spetta al Polo universitario. Non tanto per
un sua spiccata propensione culturale quanto, purtroppo, per lo stato di degrado in cui la struttura è rimasta
abbandonata. L'indignazione questa volta, arriva dal consigliere provinciale dell'Udc Carpinteri che si domanda
come mai il fiore all'occhiello del nostro territorio possa
essersi trasformato in una pattumiera a cielo aperto. Domanda che pone al presidente della Provincia, Turano a
cui chiede non solo un aiuto economico ma anche un intervento nei confronti del sindaco di Erice Tranchida, per
porre fine all'indecente spettacolo dell'Università.
G.L.
C R O N A C A
Giovedì
29 Gennaio 2009
La verità del supertestimone
Nuova udienza ieri del processo per la morte di Nino Via
"
N i n o Vi a
Ho ancora paura", ha ammesso Pietro Terraglia.
"Di chi e perché?", gli ha
chiesto l'avvocato Giacomo
Lombardo. "Io ho sempre lavorato e non ho mai dovuto
affrontare questi guai". "Si,
ma le ho fatto una domanda e
lei non ha risposto. Lei ha
detto di avere paura. Di chi e
perché?". "No, non ho paura
di nulla". Pietro Terraglia, supertestimone dell'omicidio di
Nino Via, il giovane magazziniere assassinato due anni fa a Trapani, è apparso ancora
una volta indeciso. La lunga serie di domande avanzate dall'avvocato Giacomo Lombardo, rappresentante di parte civile, prima, e
dagli avvocati Giacomo Frazzitta e Salvatore
Pennica, difensori degli imputati, dopo, lo
hanno messo più di una volta in difficoltà.
Dopo l'agguato, aveva riferito ai poliziotti che i rapinatori erano certamente trapanesi. "Posso escludere che l'inflessione dialettale fosse alcamese o marsalese o di
qualsiasi altro comune della
provincia di Trapani", aveva
detto. Ma ieri, interrogato
sul punto dall'avvocato Giacomo Frazzitta, ha sostenuto
di non potere escludere che
si trattasse di un'inflessione
marsalese. Un vero assist per il pubblico ministero Franco Belvisi intenzionato ad dimostrare la colpevolezza dei due imputati entrambi marsalesi. L'audizione del supertestimone è stata segnata da un piccolo incidente.
Un uomo presente tra il pubblico ha fatto un
gestaccio contro uno dei due imputati ed è
stato allontanato dall'aula.
Sesso al cellulare
P
rometteva ricariche telefoniche in cambio di
prestazioni sessuali al telefono. Giuseppe Marciante,
cinquantuno anni, trapanese, è stato condannato a
cinque mesi di arresto per
molestie. Le indagini erano
state avviate quattro anni
fa a seguito di una denuncia presentata da una donna alla polizia. La donna
riferì di essere importunata
al telefono da uno sconosciuto che le faceva proposte oscene. Fornì inoltre
agli investigatori il numero
di telefono del molestatore.
Giuseppe Marciante, rintracciato dagli agenti della
squadra mobile di Trapani,
fu denunciato all'autorità
giudiziaria per molestie. Il
pubblico ministero Vincenzo Forti ha chiesto, al termine del processo, di condannare l'uomo al pagamento di un'ammenda di
trecento euro. Il giudice
Samuele Corso, dopo aver
vagliato gli atti, ha deciso
però di infliggere all'imputato cinque mesi di arresto.
Marciante è stato anche
condannato a risarcire la
vittima.
Condannato imprenditore
I
l giudice per le udienze
preliminari di Trapani
Massimo Corleo ha condannato l'imprenditore Baldassare Levante ad un anno ed
otto mesi di reclusione per
bancarotta. Il procedimento
scaturiva da alcuni accertamenti effettuati dai militari
della Guardia di Finanza di
Trapani. Levante era accusato di avere distratto attrezzature ed automezzi e somme
di denaro della propria
azienda dichiarata fallita e di
avere aggravato il dissesto
della società astenendosi dal
richiedere il proprio fallimento. L'imprenditore ha
chiesto di definire la sua posizione con il rito del patteggiamento ed ha ottenuto una
riduzione della pena ed il
condono.
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In breve:
TRAPANI. E' slittata al prossimo 9 febbraio l'apertura del processo a carico del boss Francesco
Pace. Il procedimento scaturisce
da un'indagine condotta dagli
agenti della Direzione Investigativa Antimafia di Trapani che il 13
dicembre dello scorso anno hanno
arrestato otto persone. Pace è accusato di avere tentato di monopolizzare, con la complicità dei figli, il settore del calcestruzzi.
TRAPANI. Violò gli obblighi della sorveglianza speciale. Antonio Messina, quarantuno anni, trapanese, è
stato condannato, dal giudice Samuele Corso, a nove
mesi e dieci giorni di arresto.
TRAPANI. Un uomo di quarantaquattro anni, Salvatore Poma, è stato rinviato a giudizio, dal giudice per le
udienze preliminari Massimo Corleo, con l'accusa di
calunnia. Avrebbe falsamente denunciato lo smarrimento di tre assegni che aveva consegnato ad alcuni suoi
creditori.
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S P O R T
Giovedì
29 Gennaio 2009
Una pista di ghiaccio per Trapani Gli eletti di Uisp e Fci
L’annuncio nel corso del Congresso dell’Uisp di Trapani
P
resto anche Trapani, dopo Alcamo, potrebbe avere una pista per il pattinaggio
sul ghiaccio. Un progetto interessante,
avanzato dal presidente riconfermato della
Uisp di Trapani Stefano Marchingiglio,
che ha lanciato la proposta nel corso del
congresso del comitato provinciale della
storica associazione sportiva, tenutosi domenica scorsa presso la sala conferenze del comitato provinciale del CONI di Trapani. “Si
tratta di un progetto che desidero portare avanti da molto tempo - ha detto Marchingiglio - e
che cercheremo di perseguire”. Nel corso dell’incontro si è proceduto inoltre al conferimento delle nuove cariche dell’esecutivo, valide per i prossimi quattro anni. A seguire, sono state
distribuite anche le nuove cariche della FCI di Trapani, la Federazione Ciclistica Italiana.
A.M.
Poca competenza
o poco fair-play?
S
arà capitato anche a voi lunedì
scorso di accendere la tv e di sintonizzarvi su Italia Uno, quando andava
in onda la trasmissione Studio Sport.
Scorrevano le immagini della partita
d’Eccellenza Mazara-Villabate. Il motivo di tanto spazio ad una normalissima partita dilettantistica è presto detto. Il match è stato infatti sospeso dopo una decina di minuti, dopo che l’arbitro ha convalidato un gol alla squadra ospite. Fin qui nulla di strano. Il
grottesco sta nel fatto che la rete del
Villabate è sopraggiunta mentre i calciatori del Mazara esultavano per un
loro gol, realizzato dal sempreverde
bomber Ciccio Erbini in sforbiciata.
Proprio quando tutti i canarini erano
impegnati a festeggiare, il direttore di
gara, il signor Matteo Mauri di Trento,
ha annullato la rete e fischiato la ripresa del gioco. Sul capovolgimento di
fronte, Tummarello ha insaccato nel
più semplice dei modi. Vivissime le
proteste dei giocatori di casa, che hanno portato a tre espulsioni e alla sospensione del match. Per la cronaca, il
signor Mauri è dovuto letteralmente
fuggire dal campo per farsi scortare
dalla polizia fino all’aeroporto. “Una
condotta da parte degli ufficiali di gara
assolutamente imbarazzante e indecente”, fa sapere la società mazarese.
Avrà fatto bene il direttore di gara a fischiare la ripresa del gioco con mezza
squadra fuori dal campo? C’è stato
poco fair-play da parte degli ospiti
nell’approfittare del momento? Perchè
incaricare un giovane arbitro per dirigere una partita così importante?
Antonino Maltese
L
a UISP, Unione Italiana Sport Per tutti, e la FCI, Federazione Ciclistica Italiana, hanno rinnovato il
proprio esecutivo nel corso dei rispettivi congressi provinciali, tenutisi entrambi domenica scorsa presso la sede del CONI di Trapani. Questi i nuovi eletti per le due
associazioni. UISP: Stefano Marchingiglio presidente
riconfermato, Vice Presidente Vicario Nino Oddo, ex
deputato regionale, Vice Presidente Ornella Fulco, Segretario Leonardo Manzo, Consiglieri Giovanni Parisi,
Vita Polisano, Antonino Grasso, Nicola Bonino, Riccardo Strazzera, Antonino Criscenti e Giuseppe Ellena; revisori dei conti Gianfranco Fato, Nicolò Giangrasso e
Saverio Bianco. FCI: Domenico Bertolino Presidente
(subentra a Antonio Maragioglio), consiglieri Giovanni
Messina, Carlo Oddo e Giuseppe Provenzano.
A.M.
A N N U N C I
Giovedì
29 Gennaio 2009
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