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DOSSIER
Martedì, 02 dicembre 2014
DOSSIER
Martedì, 02 dicembre 2014
Articoli
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 19
Qualità della vita, l' Isontino precipita
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 19
Romoli perplesso: «Classifiche discutibili»
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21
«Chiarezza sulla centrale nucleare di Kr​ko»
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21
«La maggior parte dei profughi mangia al Nazareno»
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21
Ospite di Apt delegazione dell'Atp di Sassari
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 21
Telecamere e vigilantes anti­aggressione sui bus
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23
«I Musei provinciali restino a Gorizia»
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 23
Con l' Uildm l' Isontino si mobilita per Telethon
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 26
Da giorni in città una mini comunità di immigrati somali
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 26
Riaperta la piscina comunale ma con un calo di nuovi iscritti
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 28
Primi passi verso il nuovo canile
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 28
Profughi, coinvolta la Caritas
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 37
Isa: sta funzionando la raccolta­rifiuti sperimentata a Mariano
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 39
Pronta per l' estate la nuova ciclabile di fronte alla Schiusa
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 42
Targhe ai soci e una mostra per i 35 anni del Mazzini Endas
02/12/2014 Il Piccolo (ed. Gorizia) Pagina 48
Tutte le parole di Cormònslibri, da Bertelli a Guccini
02/12/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 26
La segretaria dei Radicali stamane in visita alle carceri
02/12/2014 Messaggero Veneto (ed. Gorizia) Pagina 26
Qualità della vita, Gorizia precipita al 42º posto
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
Qualità della vita, l' Isontino precipita
La provincia si piazza 42ma, peggiore in regione. I motivi del crollo? Economia che
arranca e troppe truffeLA CLASSIFICA »RICERCA DEL SOLE 24 ORERavenna leader
La città di Udine "vince" in Fvg.
È il resto della regione? A Trieste si vive bene
ma non come una volta: dopo aver dominato,
non più di 5 anni fa, la classifica italiana delle
province con la miglior qualità della vita stilata
ogni anno dal Sole 24 Ore (Trieste risultò
prima sia nel 2005 che nel 2009), il capoluogo
giuliano ha perso quest' anno altre 16 posizioni
rispetto al 2013, quando aveva ottenuto un
discreto 12° posto. La città risulta penalizzata
dai dati sull' ordine pubblico: prima, invece,
per i servizi, i risparmi e le infrastrutture. Un
salto all' indietro che spedisce Trieste sotto la
"rivale" Udine, capace di conquistare 8
posizioni in un anno e di piazzarsi al 21° posto,
unica tra le province regionali ad aver
migliorato la propria qualità della vita. A fare
peggio di Trieste, in Friuli Venezia Giulia, è
Gorizia, precipitata addirittura al 42° posto,
perdendo 23 posizioni rispetto al 2013. A metà
strada c' è Pordenone, piazzatasi al 31° posto,
anche lei in discesa di 13 posizioni rispetto al
18° posto dello scorso anno.
A livello italiano a strappare a Trento (2.a) il
primato di città in cui si vive meglio è
Ravenna, con Modena al terzo posto, mentre il
fanalino di coda, al 107° posto, è Agrigento.
di Francesco Fain Sino a ieri il termine
"ascensore" era associato, a Gorizia, al contestato impianto di risalita verso il Castello.
Da oggi il termine "ascensore" può tranquillamente simboleggiare le annuali classifiche della qualità
della vita. Perché?
Perché l' andamento di Gorizia è quello del saliscendi: un anno alle stelle, l' anno successivo nelle...
stalle.
In dodici mesi, infatti, la nostra provincia è riuscita a perdere 23 posizioni: si è piazzata 42ma. Soltanto
Oristano ha avuto un calo maggiore in Italia (­24 posizioni) mentre Cremona si affianca a Gorizia per lo
stesso regresso. Peraltro, oggi l' Isontino è l' area in cui la qualità della vita è la peggiore in regione:
Udine (la migliore) è 21ma, Trieste è 28ma e Pordenone si piazza trentunesima. Insomma, un' edizione
della popolare statistica del "Sole 24 Ore" completamente da dimenticare per la nostra provincia. E
questi risultati non faranno altro che ringalluzzire i professionisti del piagnisteo e delle lamentazioni.
«Ah, dove siamo arrivati», «Ah, qui si vive sempre peggio», «Ah, eravamo primi e adesso siamo
superati da ben 43 province», e via discorrendo.
L' economia arranca Ma come si determina questo nuovo (e forte) crollo? Ancora una volta, l' economia
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Il Piccolo (ed. Gorizia)
Gorizia
che arranca la fa da padrona. Come nelle precedenti statistiche, Gorizia continua a non brillare per lo
spirito imprenditoriale. Non c' è niente da fare: da queste parti, ci sono pochissimi giovani che si
mettono in gioco, aprendo un' azienda o avviando un' attività dal nulla.
Le imprese registrate ogni 100 abitanti sono 7,66. Un dato che scaraventa l' Isontino in terz' ultima
posizione. Chi è ultima? Trieste, mal comune, mezzo gaudio. Mentre penultima si piazza Lodi. La nostra
provincia si segnala anche per una mediocre percentuale di imprenditori under 30: sono 38,57 ogni
mille giovani contro il 71,34 (per mille) della capolista Prato.
Alla voce "propensione a investire" galleggiamo a metà classifica, in 49ma posizione, assieme a Como,
ma non è che le altre tre province regionali facciano poi meglio.
Bassi i prezzi delle abitazioni Gorizia, va detto, non primeggia in nessuna classifica.
Soltanto in una (che misura le liste d' attesa negli asili nido) siamo secondi: nel senso che quasi tutte le
richieste vengono soddisfatte. Guardando ancora al bicchiere mezzo pieno, la nostra provincia si
conferma ai vertici italiani per il minor costo delle abitazioni. Il dato medio è di 1.150 euro al metro
quadrato. Soltanto a Caltanissetta, Carbonia­Iglesias, Medio Campidano, Ogliastra, Oristano, Vibo
Valentia, Brindisi e Avellino si spende qualcosa di meno. Positivo anche il trend dei risparmi, mentre
non brillano il tasso di inflazione la velocità della giustizia (un dato non sorprendente viste le croniche
difficoltà del Tribunale). La cultura, invece, "tira" sempre per presenza di librerie e di manifestazioni
culturali.
Truffe informatiche Dove, invece, l' Isontino continua a segnare il passo è nelle classifiche degli atti di
microcriminalità in rapporto al numero di abitanti. In primis (e ciò va nella stessa direzione di quanto
denunciato più volte dai carabinieri) si sono incrementate le truffe e le frodi informatiche.
Gorizia registra più di 262 reati ogni 100mila abitanti. Segni "più" anche per gli appartamenti svaligiati e
per le estorsioni. L' Isontino, insomma, non è l' isola felice di cui si è favoleggiato per tanto (troppo)
tempo. Anche qui, è consigliabile restare con gli occhi ben aperti e segnalare alle forze di polizia le
persone con comportamenti sospetti: la riprova arriva dall' ondata di furti nelle abitazioni che sta
preoccupando non poco le zone, soprattutto, del Monfalconese.
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Gorizia
Romoli perplesso: «Classifiche discutibili»
Il sindaco: «Non è comprensibile come, in un solo anno, un territorio compia balzi di 20
o 30 posizioni»
«Non è un mistero che, da sempre nutro,
perplessità verso queste classifiche: salvo
terremoti o altre sciagure non è comprensibile
che, in un solo anno, un territorio compia balzi,
avanti o indietro, di 20 o 30 posizioni nè è
pensabile, ad esempio che sull' ordine
pubblico l' Isontino sia peggiore di tante altre
province notoriamente più "vivaci" sotto questo
aspetto».
Il sindaco Romoli prende con le pinze i dati de
"Il Sole 24 Ore" e specifica che si tratta di un'
indagine su base provinciale. «Ferma
restando la presenza di alcuni punteggi
"strani" come quello, già evidenziato, sull'
ordine pubblico ma anche quello, ad esempio,
che vede la nostra provincia vicina a quelle di
Milano, Brescia e Bologna, per l' inflazione ­
rimarca Romoli ­ il quadro che emerge, in
sostanza, sarebbe quello di un territorio con
buoni servizi per le famiglie, addirittura al
secondo posto per gli asili­nido e buona
qualità ecologica mentre si registra una forte
crisi dell' economia, con spirito imprenditoriale
pari a zero e basso livello di ricchezza e,
quindi, di spesa. A questo proposito,
semplificando al massimo, va ricordato che la
provincia di Gorizia, come insediamenti
produttivi di ampie dimensioni, ha solo Fincantieri che svolge un importante ruolo anche nella creazione
di indotto, e poi c' è il polo turistico di Grado. Per il resto non serve la classifica del "Sole" per ratificare l'
inesistenza di un sistema economico in grado di produrre ricchezza, situazione aggravata dalla
vicinanza di un Paese straniero, come la Slovenia, dove si possono acquistare merci e servizi a costi
più bassi a causa di un sistema fiscale più favorevole».
Aggiunge Romoli: «Non è un caso che, per decenni, in questa parte d' Italia, c' erano la Zona franca e il
Fondo Gorizia che qualcuno, improvvidamente, ha avuto fretta di togliere. Per quanto riguarda il
capoluogo, preso atto di ciò, si è reagito mettendo in piedi alcuni strumenti, come ad esempio il Gect,
per creare una nuova economia in questa fascia confinaria ma ciò non è sufficiente, soprattutto in tempi
brevi, per ridare fiato ad un sistema imprenditoriale ormai ai minimi termini. Per questo la Regione e lo
Stato dovranno essere a fianco di questo territorio molto più di quanto lo siano stati negli ultimi anni ed è
anche necessario che il Patto per lo sviluppo assuma un ruolo più propositivo e incisivo».
(fra.fa.
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Gorizia
«Chiarezza sulla centrale nucleare di Kr​ko»
A chiederla il M5S che ha presentato un ordine del giorno in Consiglio: «Risposte certe
dalla Slovenia»
Chiarezza sulla centrale nucleare di Krko. A
chiederla, attraverso un ordine del giorno che
approderà in consiglio comunale, è il
Movimento 5 Stelle attraverso i consiglieri
Manuela Botteghi, Roberto Marcosig e Mattia
Policardo. Ricordano che «il 2 settembre 2014
durante un incontro pubblico gli esperti Livio
Sirovich e Franco Pettenati, membri dell'
Istituto Nazionale di Oceanografia e di
Geofisica Sperimentale, insieme al professor
Peter Suhadolc e al ricercatore Giovanni Costa
dell' Università di Trieste (Dipartimento di
Scienze della Terra), hanno espresso le
proprie riserve sulla sicurezza dell' impianto
nucleare frontaliero di Krko, impianto in
comproprietà tra Repubblica Slovena e
Repubblica Croata, che dista circa 160 km da
Gorizia». Rammentano anche «che il 22 aprile
2014 alle 10,58 è stata registrata una forte
scossa di terremoto, (magnitudo 4,6 scala
Richter ), con epicentro in Slovenia, area di
Monte Nevoso a nord di Knezak e distante 150
chilometri dalla centrale nucleare di Krko e le
autorità slovene non hanno reso disponibili
informazioni sugli eventuali danni che l'
impianto avrebbe potuto subire a seguito del
sisma».
Il M5S denuncia «che lo stato dell' impianto desta preoccupazione per la sua vetustà, (risale alla fine
degli anni 70) e i parametri di misurazione del rischio sismico adottati non risulterebbero adeguati
basandosi solo sulla Pga (accelerazione massima orizzontale del suolo, parametro importante per la
classificazione pericolo sismico)». Preoccupa pure il fatto che la Slovenia «intenderebbe costruire nella
stessa zona una nuova centrale da 1600 megawatt, come previsto nel suo Piano energetico del 2011».
Tutti elementi di preoccupazioni che fanno dire al Movimento che «le centrali a ridosso dei confini statali
o ad essi molto vicini, (nel caso di Krko poco più di 150 chilometri), possono costituire un serio pericolo
per la cittadinanza di Gorizia, soprattutto se costruite su un' aerea sismica riconosciuta». Peraltro, «nella
convinzione che gli Enti Locali e in particolare i Comuni debbano essere sempre coinvolti e informati in
materia di sicurezza e salute dei cittadini a loro "affidati"».
Tutte queste premesse per chiedere al sindaco di farsi parte attiva nei confronti della Regione Friuli
Venezia Giulia e dell' esecutivo italiano perché «si adoperino per ottenere risposte certe e immediate da
parte dei Governi sloveno e croato in merito allo stato della centrale esistente e sugli eventuali progetti
per questa e per la prevista nuova centrale».
(fra.fa.
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Gorizia
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Gorizia
arcidiocesi.
«La maggior parte dei profughi mangia al Nazareno»
A pizzicare erano stati il sindaco Ettore Romoli
e l' assessore comunale Silvana Romano che
si erano chiesti come mai così tanti richiedenti­
asilo si rivolgessero alla mensa dei poveri dei
frati Cappuccini quando ci sono enti (il
riferimento, ovviamente, era alla Caritas
diocesana ricevono soldi dallo Stato per l'
accoglienza dei profughi.
Nel tardo pomeriggio è giunta una nota dell'
Arcidiocesi di Gorizia che recita così: «In
merito alle dichiarazioni di amministratori locali
apparse sugli organi di informazione circa la
presenze di richiedenti asilo alla Mensa gestita
dai padri Cappuccini di Gorizia, la Caritas
diocesana sottolinea come attualmente
pressochè la totalità degli ospiti del
"Nazareno" di via Brigata Pavia usufruisca del
servizio pasti fornito all' interno della struttura
stessa».
«Tale situazione ­ si legge ancora nella nota ­
è facilmente verificabile dal registro dove gli
ospiti appongono la propria firma alla
ricezione del pasto stesso: il numero di coloro
che volontariamente non usufruiscono di tale
prestazione risulta essere di 1 o 2 unità al
massimo a pasto. Il "Nazareno" risulta ad oggi
occupato nella totalità dei posti previsti dalla
convenzione in essere. È presumibile che attualmente usufruiscano della mensa dei Padri Cappuccini i
richiedenti asilo (indicativamente una trentina) presenti in città ma che non trovano ospitalità presso il
"Nazareno" stesso o presso altre strutture a tal fine destinate», si legge nella nota stampa.
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Gorizia
Ospite di Apt delegazione dell'Atp di Sassari
A distanza di due mesi l' azienda di trasporto pubblico
di Sassari contraccambia la visita effettuata dall' Apt di
Gorizia.
Lo sfondo è il rapporto di collaborazione instaurato tra le
due aziende, che si estrinseca sullo scambio di
esperienze della gestione del trasporto pubblico.
Ma non meno importante è il gemellaggio che lega
Gorizia a Sassari dal punto di vista storico sulla scia
delle gloriose pagine scritte dalla Brigata Sassari sul
Carso durante la Grande guerra.
La delegazione dell' Atp Sassari, ospite dell' Apt Gorizia,
arriverà oggi in città. Domani mattina la visita
istituzionale in Comune e in Provincia.
Poi la visita al monte San Michele e al sacrario di
Redipuglia, al museo della Grande guerra di Gorizia, al
sacrario di Oslavia.
Giovedì, prima della partenza, la delegazione sarda
sarà ricevuta in municipio a Sagrado e successivamente
visiterà la trincea delle frasche e il cippo della Brigata
Sassari e il parco Ungaretti a Castelvecchio.
Non mancheranno agli ospiti sassaresi momenti in cui
assaporare i sapori locali e una passeggiata guidata per
le vie di Gorizia.
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Gorizia
Telecamere e vigilantes anti­aggressione sui bus
È il progetto di Apt per garantire la sicurezza agli autisti. Rispedita al mittente l' idea di
ricorrere ai spray al peperoncino. Polli: «L' azienda non è all' anno zero»
di Francesco Fain Cinque corriere extraurbane
sono già dotate di telecamere che verranno
attivate in tempi brevissimi. Le prossime sette
acquisizioni di mezzi avranno gli impianti di
videosorveglianza già in dotazione.
A rivelarlo il presidente dell' Azienda
provinciale trasporti (Apt) Paolo Polli che getta
acqua sul fuoco della polemica innescata dal
sindacato Usb. Come si ricorderà, tutto nasce
dalle cinque aggressioni cui sono rimasti
vittima altrettanti autisti delle corriere e dei bus
urbani di Apt. Ieri, sulle pagine di questo
giornale il coordinatore regionale dell' Usb
aveva tuonato: «È da anni che sollecitiamo le
Aziende di trasporto regionali a fare qualcosa.
Sono stati sensibilizzati i prefetti e le forze dell'
ordine affinché venga "messo in sicurezza" il
servizio. Non è possibile che gli autisti rischino
in questa maniera», spiegò Willy Puglia,
coordinatore regionale dell' Usb. «L' elemento
grave è che queste aggressioni avvengono
non all' esterno degli autobus ma all' interno.
Tutte le nostre sollecitazioni sono cadute nel
vuoto perché le Aziende non hanno voluto
investire risorse per la sicurezza. Un
esempio? Si potevano mettere a disposizione
degli autisti speciali cabine protette ma ciò non
è stato fatto».
Ma Apt rispedisce al mittente le accuse formulate, peraltro, da un sindacato ­ fa notare l' Azienda ­ che
ha una rappresentatività assolutamente limitata fra il personale operante.
«Già oggi tutti i mezzi hanno una separazione fra autisti e utenze: alcuni bus hanno in dotazione anche
una sorta di cabina. Ancora più protette sono le postazioni sulle corriere che coprono i tragitti
extraurbani: ci sono le protezioni e, in alcuni, casi anche delle cabine chiuse. Dobbiamo, nel contempo
osservare, che chiudere una cabina significa togliere una possibile via di fuga in caso di incidente. Detto
questo ­ argomenta Polli ­, su 5 mezzi extraurbani, ci sono già le telecamere che sarà nostra cura
attivare al più presto. Inoltre, i prossimi sette acquisti avranno i dispositivi di videosorveglianza
incorporati».
Ma l' Azienda provinciale trasporti sta pensando ad ulteriori forme di controllo che si affiancheranno a
quelle già attive oggi. «Affideremo a personale esterno di vigilanza il compito di verificare i titoli di
viaggio (leggi: biglietti) e di tutelare la sicurezza degli autisti ma anche degli utenti». Insomma, si pensa
di introdurre una sorta di vigilantes che renderanno meno rischioso il lavoro degli operatori che guidano
bus urbani e corriere extraurbane. È un progetto ancora in fieri, per il quale Apt sta facendo gli opportuni
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Gorizia
approfondimenti.
Sempre ieri, Franco Zotti, autista di Apt, anche lui rappresentante sindacale di Usb e consigliere
provinciale della Lega Nord, aveva lanciato una proposta: «Perché non si dotano gli autisti dello spray al
peperoncino? Potrebbe essere l' uovo di Colombo anche perché funzionerebbe soprattutto da
deterrente. L' eventuale aggressore, sapendo che l' autista è dotato di un dispositivo di autodifesa, ci
penserebbe su non una ma almeno cento volte prima di aggredire il personale. Perché non pensiamo
ad una soluzione simile? Io la propongo e la getto sul tavolo». La risposta? Apt non prende nemmeno in
considerazione una simile prospettiva anche in considerazione del fatto che sono in arrivo le telecamere
e nuove forme di vigilanza.
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«I Musei provinciali restino a Gorizia»
L' ex assessore Devetag: «Si crei un' unica regia per la gestione del patrimonio»
«I Musei provinciali restino al Comune di
Gorizia». Antonio Devetag, già assessore
comunale al Parco culturale concorda con il
sindaco Romoli sulla querelle scoppiata sul
futuro del patrimonio museale della Provincia
che va verso la soppressione.
Secondo Devetag, in un momento in cui si
parla spesso di semplificazione, non avrebbe
senso un nuovo affidamento esterno, alla
Regione in questo caso, di un patrimonio che
è proprio della città. Ma la questione, per il
presidente di MittelFest, è ancor più profonda.
«La città che più ha da perdere dall'
eliminazione delle province è purtroppo
Gorizia, che viene in questo modo privata di
una sua vocazione plurisecolare di capoluogo
di un territorio, e soprattutto centro attrattivo a
livello culturale e artistico ­ dice Devetag ­. Il
patrimonio di questa tradizione, almeno in
parte, è oggi custodito nei suoi musei, che
rappresentano plasticamente l' ultima
ricchezza della città: la sua cultura e la sua
identità.
Parliamo dei Musei provinciali di Palazzo
Attems, con il loro ricchissimo patrimonio di
arte figurativa e non solo, il Museo della guerra
e della moda in borgo castello, il Castello
stesso, la Fondazione Coronini, il piccolo ma prezioso museo della Gerusalemme sull' Isonzo in
Sinagoga, con la sezione dedicata a a Carlo Michelstaedter. Queste realtà hanno il dovere di fare
sinergia e di ricadere sotto un' amministrazione unica». A questo patrimonio, secondo Devetag,
andrebbe aggiunto il Tesoro di Aquileia e la Donazione Teresiana di proprietà della Curia, per i quali è
pronto da anni il Museo di Santa Chiara. Devetag: «Non credo che questo immenso patrimonio debba
essere celato ai goriziani e al possibile rilancio della loro economia, che può portare valore aggiunto a
tutta la Regione. La gestione di una rete museale di questo calibro, che potrebbe significare un cambio
di passo dell' economia goriziana, passa attraverso un accordo tra Comune, Regione e Fondazione
Carigo, oltre che attraverso accordi operativi con analoghe realtà slovene e austriache». (m.b.
)
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PRESENTATE LE INIZIATIVE DI DICEMbRE.
Con l' Uildm l' Isontino si mobilita per Telethon
L' iniziativa "Insieme per Telethon" torna in
campo anche quest' anno e vede in prima
linea la sezione goriziana della Uildm­ Unione
Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, che
sabato nella cornice di Palazzo Attems ha
presentato la nuova edizione della maratona
per la raccolta di fondi a sostegno della ricerca
scientifica che dal 12 al 14 dicembre
coinvolgerà centinaia di volontari dislocati in
tutta Italia. Nella nostra zona saranno allestiti
dei punti di raccolta nei centri commerciali
Tiare di Villesse, Emisfero di Monfalcone e in
alcune parrocchie ed esercizi commerciali del
mandamento per permettere la raccolta di
risorse utili alla ricerca clinica sulle malattie
neuromuscolari al fine di migliorare la qualità
della vita delle persone affette da questo tipo
di patologie. Inoltre venerdì 12 alcuni volontari
saranno presenti durante l' incontro di basket
promosso dall' ads Athletismo di Gorizia nella
palestra di via San Michele.
Dal 1991 a oggi Telethon ha investito in ricerca
oltre 405 milioni di euro, finanziando più di
2500 progetti. Nella nostra regione il bando di
concorso Telethon 2014 è stato vinto da 4
gruppi di ricerca che hanno conquistato
584mila euro per individuare cause,
meccanismi e possibili strategie terapeutiche per alcune malattie genetiche rare. In particolare si tratta
dei gruppi guidati da Emanuele Buratti, Federica Benvenuti e Franco Pagani dell' International Centre
for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB) di Trieste, e quello di Andrea Elena Dardis del
Centro di Coordinamento regionale per le Malattie Rare dell' Azienda ospedaliera universitaria Santa
Maria della Misericordia a Udine. All' appuntamento di sabato sono intervenute diverse personalità, fra
cui Luigi Querini, presidente nazionale Uildm, Omero Toso, vicepresidente della Fondazione Telethon,
Enrzo Fattori, coordinatore Telethon Udine, e Bruno Grassi, professore di Fisiologia all' Università di
Udine, che ha illustrato i progressi della ricerca. «L' obiettivo di questo incontro e delle prossime
iniziative ­ ha spiegato Alessandra Ferletti, presidente Uildm ­ sezione di Gorizia ­ è quello di
sensibilizzare e informare sul tema, nonchè trovare nuovi volontari per noi fondamentali come i donatori
che permettono di proseguire le campagne Telethon.
Crediamo nella ricerca e pensiamo che con il nostro aiuto possiamo offrire una speranza concreta di
cura, lottando con ogni mezzo possibile per un futuro dignitoso».
Rossella de Candia.
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stranieri.
Da giorni in città una mini comunità di immigrati
somali
In una città come Monfalcone che pure conta il
18,5% di popolazione straniera non sono
passati inosservati in questi giorni dei nuovi
arrivi dall' Africa.
Anche perché le persone, una trentina in tutto,
provenienti dalla Somalia e in larghissima
maggioranza uomini, vengono visti
frequentare il centro cittadino durante tutto l'
arco della giornata.
Diversi monfalconesi si sono quindi chiesti se
e dove lavorino i nuovi abitanti del centro,
peraltro all' apparenza per nulla in condizioni
di bisogno.
Se l' è chiesto evidentemente anche il
Comune, che si è attivato già oltre una decina
di giorni fa con la Prefettura per capire le
ragioni di questa presenza.
«In queste settimane è stata notata la
presenza di cittadini somali di passaggio a
Monfalcone ­ afferma l' assessore alle Politiche
sociali e demografiche, Cristiana Morsolin ­. Si
tratta di persone non in carico ai servizi
comunali».
L' amministrazione comunale, tiene a
sottolineare l' assessore alle Politiche sociali,
«si è comunque immediatamente attivata con
la Prefettura per verificare le condizioni di
questa presenza e monitorarne l' andamento».
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Riaperta la piscina comunale ma con un calo di
nuovi iscritti
A causa della lunga chiusura e dell' incertezza sulla gestione molte famiglie si sono
trovate costrette a rivolgersi per i loro figli ad altri impianti natatori e ad altre associazioni
sportive.
È tornata a riempirsi ieri di nuotatori piccoli e
grandi la Piscina comunale coperta di
Monfalcone, chiusa dalla fine della scorsa
stagione natatoria a causa di difficoltà
gestionali.
Raggiunta un' intesa con il Comune,
Arcanuoto, la società veneta che si è
aggiudicata la gara per la gestione dell'
impianto nei prossimi due anni a partire dall' 1
gennaio 2015, è riuscita ad anticipare il proprio
ingresso a Monfalcone, anche se solo di un
mese e mezzo di cui uno di effettiva ripresa
dell' attività in vasca. A entrare in acqua nel
pomeriggio sono stati i bambini sopra i quattro
anni e gli atleti dell' Adria rari nantes, che
hanno ripreso ad allenarsi a Monfalcone già da
giovedì scorso.
«Non ci è parso vero e ringraziamo Arca ­
hanno detto alcune mamme degli atleti della
Rari nantes ­, perché era davvero
pensantissimo fare la spola con Cividale, dal
punto di vista del tempo impiegato e da quello
finanziario». Arca Nuoto forse però sperava in
un numero maggiore di iscrizioni ai corsi di
scuola nuoto gestiti in proprio con istruttori già
impiegati negli ultimi anni nell' impianto. Il
mancato avvio della nuova stagione al coperto
con l' inizio di settembre sta quindi ancora facendo sentire i suoi effetti. A fronte del prolungarsi della
chiusura i genitori hanno del resto dovuto decidere dove far fare un' attività natatoria o comunque
sportiva ai propri figli. L' auspicio è che in ogni caso il passaparola funzioni e si possa recuperare in
fretta il grande numero di utenti che frequentavano l' impianto e che in questi mesi hanno cercato corsie
praticabili altrove, innanzitutto a Gorizia. Tra i fruitori c' erano fra l' altro molti istituti scolastici, anche
della Bassa friulana, dall' infanzia alle superiori, oltre che il Cisi e associazioni sportive del territorio.
Arca Nuoto, dal canto suo, ce la sta mettendo tutta: sabato mattina è stato realizzato un prologo all'
avvio ufficiale di ieri con l' apertura al nuoto libero e l' impianto rimarrà in funzione durante le festività
natalizie, a differenza che nel passato. "Una bella novità anche per gli adulti che vogliono nuotare",
hanno osservato alcuni genitori ieri. L' offerta comprende inoltre già anche il settore dell' acquafitness e,
appunto, il nuoto libero, che il sabato sarà praticabile fino alle 21. Per informazioni e iscrizioni la
segreteria è aperta dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20. E' stato predisposto anche un indirizzo mail per
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Gorizia
richiedere informazioni: [email protected] . Il telefono (provvisorio) risponde al numero
3669582462. Su facebook alla pagina Piscina Arcanuoto Monfalcone ci sono tutti gli ultimi
aggiornamenti e le proposte della società che in regione gestisce anche gli impianti di Spilimbergo e
Fontanafredda.
Arca ha in attivo un riconosciuto bagaglio di esperienza in fatto di gestione di impianti natatori, ed è una
delle Scuole Nuoto Federali a livello nazionale.
Laura Blasich.
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Gorizia
Primi passi verso il nuovo canile
Avviata a Dobbia di Staranzano a cura della "Cuccia" la costruzione di un recinto.
STARANZANO Cominciano i lavori del canile­
gattile dell' associazione "La Cuccia" che
sorgerà nella frazione di Dobbia a Staranzano
per ospitare animali abbandonati nel territorio.
Entro questo mese, infatti, è prevista la prima
vera realizzazione della nuova struttura.
Una recinzione che delimiterà l' area per lo
"sgambamento" dei cani.
Successivamente, risorse permettendo,
verranno delimitate anche le altre zone.
«Adesso ­ afferma la presidente Laura Grassi
­ attendiamo risposte dall' amministrazione
comunale di Staranzano che aveva chiesto
alcuni chiarimenti sul progetto che abbiamo
immediatamente trasmesso, nella speranza
che arrivi presto l' autorizzazione a costruire i
manufatti».
«Inoltre ­ aggiunge Grassi ­ siamo fiduciosi
nell' arrivo di un contributo dalla prossima
Legge finanziaria da parte della Regione,
sempre sensibile a queste problematiche».
Il costo complessivo dell' opera, infatti, si
aggira sui 400mila euro, ma l' associazione si
affida soprattutto all' aiuto della gente che fino
a oggi è stata sempre un punto di riferimento
per la protezione degli animali.
ùNel progetto esecutivo redatto dall' architetto
monfalconese Michele Morra, l' area destinata agli animali è divisa in due settori ben distinti.
Il primo collocato a nord, è riservato ai gatti e comprende box chiusi e aree scoperte pari a circa 145mq.
Il secondo, sistemato a sud, è riservato ai cani e prevede box chiusi e aree scoperte, secondo le
prescrizioni normative di settore.
La superficie complessiva di 500 metri quadrati può ospitare fino a un massimo di 40 cani.
Tutta l' area, invece, insiste su una superficie di 4mila metri quadrati si trova in prossimità della rotatoria
con la bretella Ronchi­Villa Luisa, vicino all' impianto di sollevamento del Consorzio di bonifica della
pianura isontina.
La presidente de "La Cuccia", Laura Grassi, è fiduciosa che tutto proceda come previsto, dopo aver
superato nell' assemblea pubblica di settembre, la sfuriata dei residenti intenzionati a stoppare la nuova
casa degli animali e trasferirla altrove.
Nell' incontro molto vivace, infatti, era emerso, secondo gli abitanti di Dobbia, che il canile­gattile è una
fonte sicura di disturbi acustici. Anche se, come ha spiegato l' architetto Morra, ci sono barriere
fonoassorbenti alte tre metri e la distanza minima di cento metri delle abitazioni e coinvolti enti come
Arpa e Azienda sanitaria che hanno dato espresso parere positivo alla nuova realizzazione.
Ciro Vitiello.
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Gorizia
Profughi, coinvolta la Caritas
Tutto pronto al centro di Terranova per ospitare i richiedenti asilo che avrebbero dovuto
arrivare ieri.
di Laura Blasich wSAN CANZIAN D' ISONZO
Nessuno straniero richiedente asilo è ospitato
da ieri nell' ex Centro diurno per
tossicodipendenti di Terranova. Dopo aver
ottenuto il via libera dal Consiglio comunale
nella sua ultima seduta, la convenzione tra
amministrazione locale e Prefettura deve
ancora essere sottoscritta. Solo da quel
momento il servizio di prima accoglienza per
un massimo di 15 stranieri, maggiorenni e
uomini, potrà prendere il via. L' accordo con la
Prefettura riguarda l' utilizzo della struttura per
i mesi di dicembre, gennaio e febbraio e la
richiesta di un eventuale nuovo periodo di
utilizzo sarà portata all' attenzione del
Consiglio comunale, come si è impegnata in
aula il sindaco Silvia Caruso. Il servizio di
configura in ogni caso come una prima
accoglienza e non come un centro Sprar, cioé
di una struttura in grado di accogliere persone
che hanno già ottenuto il riconoscimento dell'
asilo politico. In ogni caso il Comune si è
mosso per creare una rete solidale, come
rilevato in aula dall' assessore alle Politiche
Deborah Marizza, contattando già la Caritas e
altre realtà del territorio. La mediazione
culturale rientra invece nell' accordo con la
Prefettura alla quale il Comune ha intenzione di chiedere controlli supplettivi da parte delle forze di
polizia. E' confermato come la verifica quotidiana delle presenze sarà invece effettuata dalla polizia
municipale. Per la consegna dei pasti l' ente locale si appoggerà a una ditta esterna, utilizzando invece i
contratti già in essere per le pulizie. «Sono spese che saranno coperte dal contributo giornaliero
previsto per ciascun richiedente asilo ­ ha spiegato il sindaco ­ cui saranno dati solo davvero pochi euro
contanti al giorno». La convenzione prevede che la Prefettura effettui il pagamento entro 30 giorni dalla
presentazione della rendicontazione delle spese da parte del Comune.
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Gorizia
Isa: sta funzionando la raccolta­rifiuti sperimentata a
Mariano
Il direttore Sponton: «I cittadini hanno risposto bene» Calato del 25% il secco residuo
nell' ultimo anno.
di Francesco Fain wMARIANO Nonostante le
polemiche, le ritrosie, le mille riserve formulate
dal mondo politico (e dall' opposizione
consiliare nella fattispecie), sembra funzionare
il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti partito a
Mariano del Friuli. La sperimentazione, infatti,
ha trovato «appoggio e applicazione» da parte
dei marianesi. Ad evidenziarlo è il direttore di
Isontina Ambiente Giuliano Sponton che
fornisce anche dei dati molto incoraggianti sul
secco residuo, l' elemento che "appesantisce"
le bollette di tutta la popolazione isontina.
«La sperimentazione è partita, come da
programmi, il 19 novembre scorso. Le prime
due settimane di raccolta hanno avuto un esito
indiscutibilmente positivo. C' è applicazione da
parte della popolazione che, evidentemente,
ha capito l' importanza di quanto stiamo
portando avanti. Abbiamo anche qualche
evidenza statistica: rispetto all' ultima raccolta
effettuata con il precedente sistema la quantità
di secco residuo è calata del 10%. Se poi
facciamo un paragone annuale, rispetto allo
scorso anno la produzione di tale tipologia di
rifiuti è calata del 25%. Con questa
sperimentazione stiamo arrivando ad un'
ottimizzazione del volume del sacco».
Isa aveva scelto, infatti, il Comune di Mariano del Friuli per la realizzazione dell' ambizioso progetto­
pilota finalizzato all' obiettivo di arrivare alla tariffa puntuale. La sperimentazione, ricordiamolo una volta
di più, è tesa ad ottenere una minore produzione di rifiuto secco tramite una differenziazione del rifiuto
attenta e precisa. Per raggiungere questo scopo, si procede con la raccolta del rifiuto secco residuo
mediante l' impiego di sacchi gialli appositamente realizzati per questo progetto e che sono dotati di un
codice a barre associato ad ogni nucleo familiare o azienda. Ciascun asporto del sacco giallo verrà
contabilizzato dagli operatori addetti alla raccolta in termini di numero di sacchi e non di peso dello
stesso. A fine anno i dati acquisiti consentiranno di commisurare la bolletta rifiuti (Tari) tenendo conto
del numero di asporti effettuati per singola utenza.
Ebbene: questa novità era stata accolta da proteste, petizioni e richieste di consigli comunali
straordinari. Nelle ultime settimane era cresciuta la polemica a Mariano per la realizzazione del progetto
finalizzato al raggiungimento di una sempre migliore raccolta differenziata dei rifiuti.
«Sì, ho letto le varie prese di posizione. Perché le definisco incomprensibili? Capirei se ci fosse un
aumento dei costi per i cittadini ma la spesa non cambia: quindi, anche con la più buona volontà non
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riesco a capire tutte queste ritrosie e resistenze ­ disse qualche giorno fa l' amministratore unico di Isa,
Luciano Zanotto ­. Questa è una sperimentazione utilissima perché permetterà di misurare la reale
produzione di rifiuti da parte dei cittadini.
È inutile illudersi. La differenziata va fatta e dobbiamo andare avanti su questa strada perché, altrimenti,
i costi esploderebbero. Ne ho parlato a suo tempo con il sindaco di Mariano del Friuli e lei non ha avuto
nessuna opposizione da formulare: se non aumentano i costi, per me va bene, sono state le sue
parole».
Basterà per calmare i bollenti spiriti marianesi? Il Comune di Mariano è stato scelto da Isontina
Ambiente per sperimentare l' innovativo progetto teso ad ottenere una minore produzione di rifiuto
secco.
Ma diversi cittadini erano stati piuttosto critici e nettamente contrario fu il gruppo di minoranza "Forza
Mariano­Lega Nord", come abbiamo avuto modo di scrivere più volte sulle colonne di questo giornale.
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Pronta per l' estate la nuova ciclabile di fronte alla
Schiusa
Partirà dalla zona del cimitero fino al ponte carrabile e sarà a due corsie. Rotatoria all'
ingresso di Città Giardino.
di Antonio Boemo Entro la prossima estate
sarà realizzata la nuova pista ciclabile che
partirà dalla zona del cimitero e arriverà sino
al ponte carrabile che porta all' Isola della
Schiusa. Mentre il primo tratto già esistente,
quello che dal cimitero arriva oggi sino al
distributore di benzina lungo canale, sarà
solamente ampliato, da quel punto a fine
percorso si tratta, invece, di un' opera
completamente nuova.
La novità è che il tratto di asfalto sarà più largo
di quello attualmente esistente in modo che vi
possano essere due corsie di marcia. Ciò
consentirà l' eliminazione di quel percorso
ciclabile che si snoda dal lato opposto della
carrabile che è decisamente poco frequentato.
L' altra novità che arriva domani in consiglio
comunale è la decisione della giunta di
realizzare entro la prossima stagione anche la
rotatoria del cimitero. In poche parole i lavori
dell' ulteriore rotatoria, quella molto più
complicata testata su via Manzoni che porta al
Centro di Grado e alla Schiusa e che si collega
nelle due direzioni della strada di scorrimento
verso Belvedere, da una parte, e verso
Monfalcone dall' altra, non inizieranno ora per
non ostacolare l' inizio della stagione estiva.
Si partirà con i lavori a ottobre del prossimo anno in modo da essere pronti per la Pasqua 2016.
Domani, dunque, approda in consiglio comunale il progetto del Piano di viabilità urbano con la
conseguente approvazione delle modiche degli standard urbanistici su punti dove insistono le due
rotonde secondarie. All' interno del progetto definitivo in approvazione sono state inserite, infatti, 3
rotonde (la terza è quella della zona del "Galeone Pirata" ma era già stato stabilito che di questa se ne
riparla il prossimo anno), la pista ciclabile che collega la rotonda del cimitero alla rotonda del centro
realizzata tutta da un lato a doppio senso stralciando di fatto quella pericolosa sul lato opposto che
andava verso est oltre all' asfaltatura della gran parte delle rive e alla messa in sicurezza e rifacimento
della pavimentazione della banchina tra i due ponti.
In commissione urbanistica il progetto ha avuto tutti i voti favorevoli. Unico astenuto Fiorenzo Facchinetti
mentre Enzo Tirelli non ha partecipato alla riunione. «Passato il progetto in consiglio comunale ­ afferma
l' assessore ai lavori pubblico Riccardo Ronchiato ­ la settimana prossima andremo ad approvare il
progetto esecutivo del primo lotto; quindi a realizzare le due rotonde più importanti (ma i lavori di quella
del centro, come detto, inizieranno a ottobre del prossimo anno, ndr), la nuova illuminazione delle rive,
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Gorizia
tutta la pista ciclabile e contestualmente l' illuminazione e l' asfaltatura di buona parte dell' arteria
principale». Sottolinea altresì Ronchiato che, visti i tempi ristrettissimi causa l' attesa delle autorizzazioni
degli enti preposti al rilascio dei vari nulla osta, a ottobre partiranno tutti gli interventi tranne quelli della
rotatoria del centro in modo da recare meno disagi possibili al movimento turistico: «Non possiamo
permetterci di eseguire delle opere in piena stagione turistica nel cuore della città considerato il
momento economico».
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Targhe ai soci e una mostra per i 35 anni del Mazzini
Endas
monfalcone.
Con un affollato vernissage si è aperta la mostra allestita nella
sala comunale Antiche Mura per festeggiare i 35 anni di
attività del circolo culturale G.
Mazzini Endas di Monfalcone.
All' inaugurazione hanno preso parte gli assessori alla Cultura
di Monfalcone, Paola Benes, e della Provincia di Gorizia,
Federico Portelli, il sindaco Silvia Altran e il presidente
provinciale dell' Endas, Susanna Zin.
Nel corso della cerimonia sono state consegnate alcune
targhe di benemerenza ai soci Alda Antoni, Adina Benedetti,
Gilberto Bezzi, Maria Angela Davi, Flavia Delise, Anna Maria
Fabbroni, Chiara Facis, Luciano Fiorini, Edes Frattalone,
Carla Gava, Livio Grosso, Maria Grazia Persolja, Mirjana
Richter, Luciana Sabbadin, Ada Sessa, Fiorella Sponton,
Valdiero Vecchiet e Anita Zuberti.
Non solo: gli artisti Pietro Missio, Armando Pizzignach e
Gianni Segatto sono stati nominati soci onorari perché fedeli
da 35 anni al circolo.
Alla presidente del circolo Mazzini, Maria Grazia Persolja, la
Provincia di Gorizia ha donato anche una targa per l' impegno
profuso nella divulgazione e valorizzazione della cultura e dell'
arte in tutto l' Isontino attraverso 35 anni di attività.
In esposizione, oltre alle opere degli artisti già citati, ci sono
quadri di Ondina Altran, Adriano Boscarol, David Cej, Paolo
Davanzo, Grazia Dei Rossi, Mariagrazia Durisotti, Giorgio
Gallottini, Corrado Germano, Fabio Gonnelli, Marta Malni,
Emilja Mask, Tiziana Millo, Graziella Miniussi, Marks
Nishantha, Rino Rizzuto, Gaetano Rosso, Luisa Schleindler,
Taddeo Sedmak, Mariadolores Simone, Cristiano Vernole e
Wild Pisana.
La collettiva rimarrà aperta fino a giovedì 4 dicembre con
orario 10­12 e 16.30­19.30. È inoltre è disponibile il catalogo
con tutte le opere esposte e una breve storia del circolo
artistico che negli anni è stato protagonista di eventi e mostre
di apprezzato spessore culturale.
L' ultimo progetto, solo in ordine temporale, è legato al
centenario della Grande Guerra e si intitola "Tra Isonzo e
Carso 2014". Nell' ambito di questa iniziativa sono stati
realizzati alcuni laboratori artistici e mostre, ma altri eventi
sono in programma fino al 2018.
Il circolo ha visto la luce l' 11 ottobre 1979 grazie all' intraprendenza di Gianleonardo Lorenzini e Mario
Bagat. Attualmente la presidenza è affidata a Persolja, che aveva ricoperto questo ruolo già nel 1996­
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2001.
Rossella de Candia.
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Tutte le parole di Cormònslibri, da Bertelli a Guccini
Si svolge da domani a domenica 14 il festival del libro e dell' informazione, fra gli ospiti
anche Claudio Fava e Dino Zoff.
di Alex Pessotto wGORIZIA «Il bello non
necessariamente nella sua funzione estetica
ma guardato come facevano gli antichi,
quando aveva valore di "giusto" e di "vero"».
Al fine di evitare fraintendimenti, è meglio sia
lui, Renzo Furlano, anima di "Cormònslibri.
Festival del libro e dell' informazione", a
presentare la rassegna, che, tralasciando il
prologo dei giorni scorsi, comincia domani.
"All' apparir del bello" è il suo titolo, il suo
tema. E il concetto di "bello" verrà esplorato
sempre secondo l' intenzione di Furlano "con
punti di vista diversi: avremo, ad esempio,
Mina Welby (presentata da Don Pierluigi Di
Piazza) il 10 e Adriana Valerio (presentata da
Andrea Bellavite) il 9 che parlerà del suo
studio, di trent' anni, sul ruolo delle donne nella
Bibbia. Poi, sabato 13, ci molti ragazzi in
teatro con Claudio Fava per la giornata della
legalità mentre la sera dello stesso giorno ci
sarà il "concerto per la legalità" di Remo
Anzovino". Ancora, il concetto di "bello" lo
andremo ad affrontare l' 11 con Flavio Caroli".
Ma gli ospiti che arriveranno a Cormons da
domani a domenica 14 sono molti altri, per «l'
edizione di più alto livello dell' iniziativa. E
pensare che in luglio­agosto volevo lasciare:
troppi problemi economici; non riuscivo a costruire la rassegna che volevo», chiosa Furlano. Qualche
nome? Gualtiero Bertelli (il 4), Umberto Curi (il 5), Zap Mangusta (il 6), Walter Chiereghin (presentato
da Giuseppe O. Longo) e Francesco Guccini con Loriano Macchiavelli (il 7), Cécile Kyenge (l' 8), Peppe
Dell' Acqua (l' 11), Claudio Fava (il 12 e il 13) peraltro già citato, Mauro Covacich e Corradino Mineo,
quest' ultimo presentato da Roberto Covaz (il 14).
Né vanno trascurate le collaborazioni con èStoria (frutto di tale collaborazione è l' incontro del 6 avente
per protagonista Massimo Crivellari), con I Benandanti di Portogruaro e con Donna Arte Ricerca
Sperimentazione di Udine (per le mostre "Libri di versi 6" e "Come un racconto"), oltre che,
naturalmente, con Goal a grappoli e Coni: già, l' incontro del 7 (alle 17.30) con Dino Zoff e Bruno Pizzul
costituisce proprio tale collaborazione ed è certo uno degli appuntamenti più attesi del festival; in
collaborazione con Goal a grappoli è anche l' incontro del 9 (alle 19.30) con Flavio Tranquillo, Sergio
Tavcar e Giovanni Grattoni.
L' incontro, sempre del 9 dicembre, con Stefano Malatesta deriva invece dalla collaborazione con l'
associazione Vicino/Lontano Premio Terzani.
«I capisaldi del festival tuttavia ­ afferma Furlano ­ non sono tanto i personaggi quanto le problematiche
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Gorizia
che Cormònslibri affronta: la diversità, la legalità, il ruolo della donna, la religione, la politica, la filosofia,
l' economia, il lavoro, l' ambiente... Una decina di punti che cerco di sviluppare attraverso la voce di chi
riesco ad invitare, pur con le difficoltà del momento». E, in quest' ottica di approfondimenti, il mondo
scolastico è ben tenuto in considerazione: «Saranno infatti coinvolti 1300 studenti di scuole di ogni
ordine e grado, della Provincia di Gorizia ma non solo».
E, nel fitto elenco di appuntamenti, che, tranne eccezioni, avranno luogo a Cormons, Sala Italia e Teatro
Comunale, c' è anche, fuori programma, il ricordo di un grande pugile: Luigi Musina, nel centenario
della nascita, con la partecipazione di Paolo Vidoz.
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Messaggero Veneto (ed.
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La segretaria dei Radicali stamane in visita alle
carceri
Questa mattina Rita Bernardini, segretaria
nazionale dei Radicali Italiani, sarà a Gorizia,
ospite dell' Associazione Radicale
"Trasparenza e partecipazione": nella
circostanza sarà effettuata, assieme ad una
delegazione di radicali goriziani, una visita
presso la casa circondariale del capoluogo
isontino, attualmente oggetto di un intervento
di riqualificazione.
Successivamente, Bernardini sarà a Gradisca,
dove visiterà il Centro di accoglienza per i
richiedenti asilo di via Udine: a seguire, la
segretaria dei radicali incontrerà in municipio il
sindaco della Città della Fortezza, Linda
Tomasinsig.
A partire dalle 16.30, sempre nel capoluogo
isontino, si terrà la riunione aperta a tutti gli
iscritti ed i simpatizzanti radicali del Friuli
Venezia­Giulia.
Nelle scorse settimane il carcere isontino era
stato visitato da Marco Perduca, responsabile
del seggio Onu del Partito radicale nonviolento
transnazionale, che aveva poi incontrato il
sindaco di Gorizia Romoli e il presidente della
Provincia Gherghetta. (chr.s.
)
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Messaggero Veneto (ed.
Gorizia)
Gorizia
Qualità della vita, Gorizia precipita al 42º posto
Nel 1991 era prima in Italia. Nella microcriminalità regionale è al vertice Romoli
perplesso: «Nell' ordine pubblico non siamo peggio di tanti altri»
All' esordio della classifica sulla qualità della
vita stilata annualmente dal Sole 24 ore ­ era il
1990, l' anno dei Mondiali italiani, dell' effettiva
riunificazione delle due Germanie, della
nascita del Pds ­ Gorizia si piazzava al
secondo posto, dietro alla sola Belluno. Nel
1991 addirittura il balzo sul gradino più alto
(davanti ad Aosta e Belluno) e ancora un
secondo posto l' anno successivo, bissato
pure sette anni dopo, nel 2000 e ancora nel
2005. Da allora, un lento declino. Fino al 42º
posto della pagella di quest' anno, con un
crollo siderale di ben 23 posizioni rispetto al
2013.
Una decrescita, quella della provincia di
Gorizia, che ha tante spiegazioni, alcune
sorprendenti: l' Isontino primeggia in regione
per microcriminalità (36.mo posto, davanti a
Pordenone, 43ª, Udine, 57ª e Trieste, 98ª) e
appartamenti svaligiati (39ª in graduatoria,
appena davanti a Trieste), piazzandosi
complessivamente al 34º posto per l' ordine
pubblico, dietro a Pordenone (settima) e Udine
(ventesima), ma davanti a Trieste (nelle
retrovie, 99ª). Ci ritroviamo in vetta per la
formazione (ottavi assoluti per anni di studio,
davanti in regione solo Trieste, seconda), ma
facciamo segnare il passo per quanto riguarda lo spirito d' iniziativa in ambito imprenditoriale (105esimi
e terzultimi, davanti solo a Lodi e Trieste). In questo quadro, tuttavia, non mancano piccole eccellenze:
siamo secondi in Italia (dietro solo a Bologna) per indice di presa in carico negli asili nido e persino l'
indice di emigrazione ospedaliera è piuttosto basso (5,52%, Gorizia figura al 32º posto, però in regione
peggio fa solo Pordenone). Complice pure l' avvento di Tiare shopping, balziamo ai vertici nazionali
nella graduatoria della grande distribuzione, sesti in Italia e primi in regione, mentre restiamo tra le città
con più librerie (25esimi e pure qui primi in regione).
«Da sempre nutro perplessità verso queste classifiche: salvo terremoti o altre sciagure non è
comprensibile che, in un solo anno, un territorio compia balzi, avanti o indietro, di 20 o 30 posizioni né è
pensabile, ad esempio, che, sull' ordine pubblico, l' Isontino sia peggiore di tante altre province
notoriamente più vivaci sotto questo aspetto ­ commenta il sindaco di Gorizia, Ettore Romoli ­. Per
quanto riguarda il capoluogo, preso atto soprattutto delle difficoltà imprenditoriali rimarcate anche dalla
graduatoria, si è reagito mettendo in piedi alcuni strumenti, come ad esempio il Gect, per creare una
nuova economia in questa fascia confinaria: ma ciò non è sufficiente, soprattutto, in tempi brevi, per
ridare fiato ad un sistema imprenditoriale ormai ai minimi termini. Per questo la Regione e lo Stato
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Messaggero Veneto (ed.
Gorizia)
Gorizia
dovranno essere a fianco di questo territorio molto più di quanto lo siano stati negli ultimi anni ed è
anche necessario che il Patto per lo sviluppo assuma un ruolo più propositivo e incisivo».
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