Siamo tutti Testimoni di Giustizia”: Rita Atria, 18 anni dopo

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Siamo tutti Testimoni di Giustizia”: Rita Atria, 18 anni dopo
”Siamo tutti Testimoni di Giustizia”:
Rita Atria, 18 anni dopo
Chi era Rita Atria? Una ragazza siciliana morta a Roma* a 17 anni.
*in viale Amelia 23
Vedi qualche dettaglio qui sotto e, in rete, un breve video a www.tinyurl.com/RitaAtria-3
Perché la sua vita dovrebbe interessarci?
Perché Rita è morta per un'Italia senza
mafie e senza corruzione. Lottando contro tutti, persino contro la propria famiglia.
Non è un segreto: da tempo indagini delle procure hanno evidenziato sistemi di connivenza tra istituzioni e mafie. Ma di recente c'è stato un peggioramento: oggi al Parlamento, nelle file della maggioranza, siedono condannati per mafia! Al Parlamento!!
La cosa è grave. Se un paese intero viene sottomesso alla prepotenza della mafia,
nessuno si sente protetto dalle leggi. Nessuno può sperare in future leggi che migliorino
le condizioni di lavoro e di vita, perché l'unica legge che valga è la legge del più forte.
Questo è vero in un piccolo paese della Sicilia come Partanna, dove Rita viveva. Ed è
vero anche nel grande paese che si chiama l'Italia, dove tutti noi viviamo.
Rita ha osato opporsi a questa prepotenza. Opponiamoci anche noi!
Che questa commemorazione di Rita serva non solo per ricordare il passato,
ma anche per attrezzarci per il futuro. Per porre fine alla cultura dell'omertà
ed affermare quella della legalità. Per diventare TUTTI QUANTI testimoni di
giustizia, laddove studiamo o lavoriamo. Perché la Verità di Rita viva ancora!
PER RICEVERE NOTIZIE DELL'ASSOCIAZIONE RITA ATRIA O PER FARNE PARTE,
parla con Sandra (al tavolino) dopo la cerimonia. O scrivere al Presidio di Roma dell'Associazione: [email protected] (o al Direttivo nazionale:[email protected]). Sito web: www.ritaatria.it
Rita Atria (Partanna, 4.9.1974 - Roma, 26.7.1992)
Ad appena diciassette anni, Rita Atria decide di denunciare
il sistema mafioso del suo paese (Partanna, nella Sicilia
occidentale) e vendicare così l'assassinio del padre e del
fratello. Incontra il giudice Paolo Borsellino che la proteggerà e la sosterrà e tenterà persino qualche approccio per
farla riappacificare con la madre (ma invano). Intanto Rita
scopre che collaborare con Borsellino vuol dire non fare
vendetta ma fare giustizia; sconfiggere l'omertà con il suo
opposto, la denuncia; dare una speranza al suo paese di
poter vivere finalmente senza l'oppressione della mafia.
La ragazzina inizia così una vita clandestina a Roma. Sotto falso nome, per mesi e mesi non vedrà nessuno, l'u nico conforto è il giudice diventato come un secondo padre. Ma arriva l'estate del '92 e ammazzano Borsellino,
Rita non ce la fa ad andare avanti. Una settimana dopo si uccide gettandosi dal settimo piano di viale Amelia 23.
Presidio di Roma dell'Associazione Antimafie "Rita Atria". Sede nazionale in via San Paolo 20, Milazzo (ME).
c.f. 92020250830 – Per donazioni: Banca Nuova, filiale di Valderice, IBAN: IT53D0513281970760570232673