Secursat - SoloVela.net

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www.solovela.net
Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela
Secursat
Via satellite,
ovunque nel mare
La sicurezza in mare si è
arricchita, negli ultimi anni,
di ausili sempre più sofisticati
ed efficaci. Uno di questi è
Secursat. Ecco le caratteristiche
e il suo funzionamento
di Elio Belardini
omunicare, comunicare, comunicare! Oggi, questa è diventata la priorità assoluta: comunicare. Ed essere collegati. A una
qualsiasi linea telefonica, per poter accedere in rete e navigare. Così sono crollate barriere e distanze: si può essere ovunque,
in ogni momento e ottenere qualsivoglia tipo di dato necessario al
tempo libero, al lavoro, alla vita sociale, ecc., ecc..
C
Nelle foto sopra,
la postazione fissa
di Secursat
Thuraya. Si nota
l’apposito
alloggiamento
(Docker) al quale
sono collegate
tutte le antenne e
il cavo seriale di
connessione al
computer. Inoltre è
ben visibile la
cornetta, con
l’apposito supporto.
L’antenna
satellitare
(a destra),
montata sul pulpito
di poppa
Quest’esigenza non è rimasta estranea a chi va in barca, anzi.
La possibilità di comunicare, a prescindere da dove ci si trovi e
dal momento, ha trasformato il luogo di svago e relax - opportunamente - anche in luogo di lavoro, a prescindere che questo
sia fisso o itinerante. Però, fino a qualche tempo fa, per avere
una linea a bordo le condizioni erano due: o ci si collegava a
terra, alla colonnina in un marina all’avanguardia o si sfruttava
la tecnologia gsm. A parte le palesi difficoltà fisiche, in en-
trambe i casi i costi hanno da sempre rappresentato un handicap.
E poi una volta a largo, usciti dalla copertura
gsm, si perde qualsiasi possibilità di collegamento, a meno di non avere a bordo un telefono satellitare.
SATELLITI E CUPOLE
La tecnologia telefonica satellitare utilizza satelliti geostazionari, grazie ai quali si ha una copertura geograficamente definita (il cosiddetto
“foot-print”) e costante. Già esistono molti satelliti, progettati, costruiti e messi in orbita dalle
principali compagnie di telecomunicazioni mondiali, che ne gestiscono anche costi e modalità di
trasmissione.
I telefoni satellitari esistono da un po’ di tempo
e sono facilmente riconoscibili, a bordo delle imbarcazioni da diporto, per via delle loro antenne, grandi cupole
perlopiù di colore bianco. Talmente grandi, che piazzarle su una
barca a vela, specie se di medie o piccole dimensioni, è stato sempre un problema.
SECURSAT
Problema risolto dalla SacurSat con la commercializzazione di
un’antenna dalle dimensioni ridotte e dal peso esiguo, fa- Settembre 2003
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Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela
TERMINALE THURAYA
CARATTERISTICHE TECNICHE
Il terminale Thuraya funziona in modalità satellitare e gsm
• marca:
Hughes Network System (Usa);
• dimensioni:
mm.141x52x30 (simile a un normale telefono cellulare gsm);
• antenna integrata:
antenna L-Band Helix a quattro filamenti. Larghezza mm.20,
altezza (alla massima estensione) mm.100;
• funzione gps:
determinazione della posizione tramite sistema gps, con una
precisione di +/- 100 metri;
• encryption:
standard gsm, sia in modalità satellitare che gsm;
• sim card:
plug-in 3V e 3/5V, compatibile con gli standard gsm;
• tempo conversazione:
modalità satellitare 2,4 ore, con batteria 650 mAh;
• tempo stand-by:
satellite 34,1 ore, con batteria 650 mAh;
• porte e connettori:
porta seriale d’interfaccia PC e connettori per antenne
esterne satellitare, gps e gsm.
(dati forniti dal costruttore)
Vista frontale
(a sinistra)
e posteriore
(a destra)
della vaschetta
d’alloggiamento
per la postazione
fissa, alla quale
si possono
collegare le varie
antenne e la
connessione al
computer
DOCKER
THURAYA
attacco antenna GSM
attacco antenna esterna Satellitare
porta seriale per connessione al computer
attacco antenna GPS
attacco cavo d’alimentazione 12 V
attacco cavo cornetta
Per saperne di più:
consultare il sito
www.secursat.com
In questa foto il terminale Thuraya
riprodotto a dimensioni reali (rapp.1/1)
SI NAVIGA DUE VOLTE
cilmente installabile a bordo. Questa fa parte di un sistema più
completo che comprende anche un’antenna gps, una cornetta
per le conversazioni e una piccola antenna gsm. Il tutto fa capo a una postazione (docker) applicabile all’interno - in prossimità del tavolo da carteggio - nella quale s’inserisce l’apparecchio portatile Secursat-Thuraya.
COME UN QUALSIASI TELEFONINO
Il satellitare ha finalmente raggiunto dimensioni accettabili,
molto vicine a quelle dei telefoni portatili che si mettono in tasca. Di fatto Secursat è un telefono a tutti gli effetti, solo che
più completo e molto più versatile. Funziona sia in modalità satellitare che gsm, con la possibilità di scegliere con estrema
semplicità varie opzioni in proposito: all’interno del Menu - oltre a tutte le funzioni offerte da un qualsiasi gsm - è possibile
determinare il sistema preferito, passando in qualsiasi momento dalla rete satellitare a quella gsm, oppure decidere per la
scelta automatica, determinata dall’apparecchio in tempo reale, in funzione della copertura e della potenza del segnale. Per
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Il sistema SacurSat-Thuraya si completa con la possibilità di collegarlo a un computer con un normale cavo seriale. Grazie a ciò
è possibile - previa installazione del software fornito dalla SecurSat - entrare in Internet, inviare o ricevere dati.
esempio, se s’imposta la funzione di priorità su gsm, il SecurSat-Thuraya funziona in modalità gsm fino a che riesce ad agganciarsi a una cellula di questa rete; non appena l’apparecchio
esce dalla copertura, automaticamente si aggancia al satellite,
mantenendo sempre vivo il collegamento. Questo torna molto
utile a chi va per mare, che in un qualsiasi momento ha la garanzia di poter comunicare.
SecurSat-Thuraya è anche un gps, con tutte le sue funzioni
principali. La cosa interessante è che si possono inviare - con
un normale messaggio sms, a uno o più telefoni - le coordinate del punto dove ci si trova; questo, a scelta, può avvenire anche automaticamente, decidendo anche la periodicità d’invio;
in definitiva, è possibile far sapere a una o più persone in che
punto del mare ci si trova, a intervalli fissi prestabiliti (es.:
ogni ora), programmando l’invio di un sms che, con estrema
puntualità, “porterà” le coordinate del punto nave.
LA PROVA
SoloVela ha voluto testare il sistema in mare. La prova ha avuto
inizio con l’installazione dell’impianto fisso, effettuata in breve
tempo e senza necessità di attrezzi particolari o di una preparazione specifica. Montare il tutto si è rivelato semplice e veloce.
Importante piazzare l’antenna satellitare e quella gps distanti tra
loro almeno un metro: nessun problema, visto che la prima ha trovato posto - utilizzando un apposito supporto - sul lato destro del
pulpito di poppa, mentre quella del gps è stata applicata sul coronamento dal lato opposto. I cavi, passati dai gavoni alla dinette, sono stati poi collegati al docker che, preventivamente, è stato montato - con due viti autofilettanti - accanto al tavolo da
carteggio. Infine sono stati collegati il cavo d’alimentazione (12
volts), la cornetta, la piccola antenna gsm e il cavo seriale per il
computer portatile.
Una volta in mare, abbiamo subito provato il sistema, sia in modalità gsm che satellitare. Tutto bene. Dopo quattro ore di navigazione, a 36 miglia dal punto di partenza, si decide di fare il punto nave mettendo a confronto il gps integrato a Secursat-Thuraya e quello in dotazione a bordo: la differenza è minima, nell’ordine di pochi secondi di grado. Già da più di un’ora, l’apparecchio è passato
automaticamente al sistema satellitare e con questo collegamento
avviamo la procedura per entrare in Internet. Procedura normalissima, simile a quella usata per una connessione da casa o tramite un
gsm. La trasmissione dati avviene a una velocità tra i 9.000 e i
9.500 bps: non velocissima ma, d’altro canto, siamo in mezzo al
mare! Eccellente la stabilità del collegamento che, per più di cinquanta minuti, non ha vacillato un attimo. Infine, sulla strada del
rientro, sempre allacciati al satellite, effettuiamo una telefonata:
“... pronto, mi senti?”; la voce dall’altra parte risponde “ma perche
urli?!.. ti sento benissimo!.... dove sei?” - “..sono in mezzo al Tirreno e sto parlando con un telefono portatile satellitare”; l’interlocutore, incredulo, dice “ma dai, non prendermi in giro!!.. sarai a
poche miglia dalla costa!” - “... bene, non ci credi?!, ti mando un
sms sul tuo telefonino con le mie coordinate attuali e così vedi!”.
Un tasto, poi un altro e quindi “invio”: detto, fatto.
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