Madonna di Campiglio

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Madonna di Campiglio
ARCHITTETURA ECOCOMPATIBILE 1
biohotel
Per non stare alla
finestra
Madonnja di
Campiglio .....
Marisa Montibeller
Il Biohotel
Hermitage di
Madonna di
Campiglio, in un
maso ristrutturato
e arredato solo con
materiali naturali.
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2
Apt Campiglio
1
E
1.Il Boutique Hotel
Chalet Dolce Vita,
con spa tutta naturale.
2. Sono quattro i
poli della ski area di
Madonna di Campiglio:
Cinque Laghi,
Pradalago, Grostè e
Spinale. 3. Lo chef
Enrico Creatti del
ristorante Deodat de
Dolomieu specializzato
nelle cotture lunghe
che eliminano i grassi.
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ssere il salotto bene delle Dolomiti per Campiglio, come la chiamano gli
habitué, è un’etichetta scontata. La petite capitale di cultura e mondanità incastonata tra i monti ha altro da offrire. Insieme
a raffinate atmosfere, indirizzi di lusso e un
divertimento certificato (è stata appena premita dalla rivista Adac Reisemagazine come la
terza miglior località alpina per l’après ski),
svela un volto nuovo. Più intimo, in sintonia
con la natura e con il paesaggio. Qui, come
nel resto del Trentino, albergatori illuminati
costruiscono e ristrutturano hotel secondo
i principi all’avanguardia della bioedelizia,
che fanno risparmiare energia e sono amici dell’ambiente. A tavola vanno in scena
prodotti genuini, freschi che consacrano la
semplicità come elemento d’eccellenza della cucina, sempre più sana e attenta alle materie prime e alla loro provenienza. E nelle
giornate sugli sci o in mezzo ai boschi cresce la voglia di ascoltare in silenzio il respi-
ro profondo di questa terra antica. Merito di
Al Gore e della sua campagna green oriented che è arrivata fin quassù ed è stata capita e interpretata prima che in altre regioni
italiane. L’anno scorso l’Onu ha interpellato
2500 esperti su come cambieranno gli scenari ambientali nel prossimo decennio. Risultato? Continuando con le emissioni di gas
serra, tra 5 anni i ghiacciai dell’Artico si scioglieranno al sole estivo. Le Alpi non sono da
meno: tra il 1975 e il 2000 la deglaciazione
ha raggiunto il 22%. Ma di fronte ai cambiamenti climatici il Trentino ha già dato concrete risposte.Le emissioni di CO2 per abitante, ad esempio, sono circa 2 tonellate in
meno che nel resto d’Italia (5,5 contro 7,5).
Grazie soprattutto alle politiche ambientali della Provincia di Trento che, tra le tante iniziative, ha promosso il Green Building
Council Italia, associazione di imprese, enti
pubblici e professionisti legati all’edilizia sostenibile. Il fatto è che anche qui, in una tra
le località sciistiche più glam d’Italia, l’allar-
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1. La hall del Biohotel
Hermitage dove le
stufe in terracotta
riducono le polveri
nocive.
Prodotti dell’area di
Madonna di Campiglio:
1. L’orzotto alla
trentina con verdure;
2.La boscatella di
latte vaccino di
Pinzolo; 3. Le rape di
Bondo; 4. La torta
soffice di mele
renette.
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me pianeta in pericolo ha iniziato a suonare. Prima in sordina, poi sempre più forte.
Lo si vede appena si arriva. Niente più ingorghi nelle strade e odore di smog. Della
quattro ruote si fa a meno. Ski bus gratuiti
fanno tappa davanti ad ogni albergo e, novità, l’Apt di Madonna di Campiglio, propone da dicembre a marzo transfert individuali dai principali aeroporti del nord Italia al
proprio hotel (info: www.campiglio.to, tel.
0465 44.75.01). Che spesso, neanche a dirlo, è bio. Come il Boutique Hotel Chalet
Dolce Vita, che si inaugura a dicembre, fatto costruire da Tiziano Zambotti nel rispetto dell’ambiente che lo circonda. “Pannelli
diffusivi esenti da formaldeide - ad alta efficacia isolante - rivestono l’intera struttura
che è in fase di certificazione Ecolabel”, spiega Tiziano. “I materiali usati sono naturali:
dal larice alla tonalite della Val di Genova,
dagli intonaci a calce alle boiserie in rovere massiccio piallato a mano”. E l’atmosfera
è proprio da albergo di charme. Una ventina
di stanze, alcune con camino a legna, propongono interior decor sempre diversi ma di
classe: lana e velluti nelle sfumature del beige e del grigio, travi a vista nelle mansarda e
pezzi di antiquariato d’Oltralpe. Ma il vero
tempio del benessere è Panta Rei, la spa con
percorsi thalasso, trattamenti fitoterapici,
una grotta di sale dell’Himalaya e la piscina per il nuoto controcorrente. Anche qui i
materiali, dal vetro alla pietra, ai legni, sono
tutti naturali. Per cena e a colazione arrivano in tavola le ricette di Enrico Croatti, giovanissimo chef con un curriculum degno di
nota: dall’Italia a Los Angeles, come braccio destro del maestro Gino Angelini. Nel
ristorante di design Deodat de Dolomièu
e nella raccolta Stube de Tiz i suoi piatti so3
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Il buon esempio l’Hermitage
Proprietaria insieme alla famiglia del Biohotel Hermitage di Madonna di
Campiglio, Barbara Maffei ha scritto addirittura una tesi sulla medicina
dell’habitat. E dopo gli studi, nel 1999, ha realizzato un albergo
all’avanguardia. Dove tutti i televisori sono ad almeno un metro e mezzo
dal letto, protetti da un vetro al piombo che arresta i raggi X. I sezionatori
di corrente escludono i campi elettromagnetici. E la scelta dei vari tipi di
riscaldamento: per irraggiamento, come le tipiche stufe in terracotta,
oppure a parete e a pavimento, ha anche l’obiettivo di ridurre polveri in
circolazione. “Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il 95%
dei materiali usati oggi in edilizia è nocivo alla salute” spiega
Barbara. “Il grido di allarme è stato lanciato già negli anni ’70, con la
sick building syndrom, la sindrome dell’edificio malato. Se
immaginiamo una casa senza pareti, soffitti e pavimenti, ci troviamo di
fronte a una gabbia di cavi e ferri che infliggono al nostro fisico una sorta
di stress elettrico, anche perché viviamo in un enorme campo
elettromagnetico, fra la Terra e il resto dell’universo”. Al Biohotel
Hermitage non manca quindi la schermatura all’impianto elettrico: una
guaina metallica collegata alla messa a terra.
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1. Il bar Ober 1
dell’Hotel Oberlosler.
In stile hi-tech. 2. Una
stanza del Biohotel
Hermitage: tutte le
camere sono al riparo
dall’inquinamento
elettromagnetico.
La doppia in mezza
pensione costa 160 e.
3. Il salotto dell'Hotel
Alpensuite, che ospita
il ristorante Il Convivio:
menu a base di prodotti
del territorio, molti bio.
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no cucinati con un’attenzione particolare
alla cottura (lunga e a bassa temperatura per
conservare i principi degli alimenti, eliminando i grassi). Il menu si basa su prodotti
stagionali e bio. Alla sera, Cime letterarie, appuntamenti speciali: presentazioni di libri,
dibattiti e reading organizzati con l’Accademia Res Aulica di Bologna.
Il richiamo di eventi di importanza internazionale, cultuali e sportivi, continua a essere uno dei punti di forza della capitale alpina.
Dall’11 al 14 dicembre il Telemark Contest e, ad
aprire la stagione dei grandi eventi 2009, sono
Wroom formula 1and moto Gp International Press ski
Meeting e la Winter Marathon, gara invernale di
regolarità delle più belle auto d’epoca sportive, dal 15 al 18 gennaio.
A Madonna di Campiglio si danno appuntamento i figli di Silvio Berlusconi, dei gioiellieri
Bulgari e di Giulio Tremonti, i campioni dello sport come Michael Shumacher e Valentino
Rossi (che ci vanno regolarmente), giornalisti
e intellettuali. Amano le piste curatissime con
servizi ad alta tecnologia (vedi box a pag 38) e
la possibilità di praticare, in sicurezza, sport
alternativi. E apprezzano il recupero dello spirito montanaro che s’intreccia al genius loci di
queste terre e si rispecchia nello shopping invernale a lume di candela per le vie del centro chiuse al traffico (dopo il tramonto si spen-
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Fototeca Trentino spa/Carlo Sismonini
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1. La camera Tita
Piaz del Boutique
Hotel Chalet Dolce
Vita, che si inaugura i
primi di dicembre. La
camera doppia costa
400 e. 2. Il rifugio
Graffer ha pannelli
solari per la produzione
di acqua calda. 3. Il bar
dell’Hotel Alpen Suite
che ha 28 camere.
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gono le luci pubbliche). In tema di hotellerie
d’avanguardia ha fatto scuola per la sua vocazione ecologica il Biohotel Hermitage un
maso di montagna di fine Ottocento completamente ristrutturato secondo le regole della
bioarchitettura (vedere box a pag. 34). L’idea
è di Barbara Maffei proprietaria, che ha scelto come materiali lastre in pietra, legno trattato con c’era d’api, pavimenti in cotto, tessuti
di lana e cotone grezzo, anallergici nelle camere. Proprio per queste caratteristiche l’hotel
fa parte del Club Qualità del Parco Adamello-Brenta. E quest’anno offre la possibilità di
prenotare una gita giornaliera in quota con il
maestro di sci. I ritmi, all’interno, seguono un
andamento lento, in particolare nella spa con
una zona massaggi tra le migliori del Trenti-
no e una piscina con vetrata sull’imponente
mole delle Dolomiti di Brenta, tra i paesaggi
più belli dell’arco alpino. Fiore all’occhiello, il
ristorante Stube dell’Hermitage: una vera
baita di montagna ristrutturata, regno dello
chef Paolo Cappuccio. Con la sua cucina che
propone antichi sapori trentini ha ottenuto riconoscimenti e segnalazioni dalle guide Michelin, Veronelli e Gambero Rosso. I suoi ingredienti
sono rigorosamente freschi e genuini, le verdure biologiche, pani e dolci fatti in casa. Da
assaggiare, il raviolo croccante di pere e crema
di formaggio, il controfiletto di cervo steccato alla liquirizia con radicchietto tardivo marinato al mandarino. Tutto accompagnato da
vini d’eccellenza, come l’Andrico, il Foradori e il Francesco Poli: le etichette selezionate
sono circa 300. A proposito di vini, si deve
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fare una sosta al ristorante Gallo Cedrone, già citato nella guida dell’Espresso 2008. La
cantina, aperta al pubblico per le degustazioni, sorprende per la scelta di vini ricercati
e di grandi distillati da sorseggiare dopo cena nell’elegante cigar room. Il pavimento è
in legno di larice, con travi a vista e una mise
en place elegante. La cucina si distingue per
i sapori schietti ottenuti grazie a un’accurata ricerca di materie prime locali e un certo
estro negli accostamenti e attira habituè come Lucia Bosè e Osvaldo Bevilacqua. Ottimo il carosello di antipasti: 7 assaggi caldi e
freddi di salumi, formaggi e verdura fresca.
La pasta è fatta in casa e i dolci sono naif, tipo il gelato con pop corn.
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La settimana bianca? Car free
Apt Campiglio
Cinque Laghi e Pradalago a ovest, Grostè e Spinale a est: sono
questi i quattro poli della ski area di Madonna di Campiglio, oggi
collegati fra loro grazie a una rete di by-pass (c’è anche una sorta di
tappeto mobile che scavalca la strada principale). Per andare a
sciare si parte dalle moderne telecabine tutte vicino al centro del
paese. Quindi una settimana davvero bianca, car free, senza
nemmeno fumate di scappamento che ingrigiscono la neve. Non
solo. Chi è in albergo ci arriva con lo ski bus gratuito. I 55 km di
piste servite da 20 impianti con tracciati di ogni difficoltà, otto su
dieci medio-facili, ricade quasi per intero nei confini del Parco
Naturale Adamello Brenta e tutti gli interventi devono passare al
vaglio della commissione Valutazione impatto ambientale della
Provincia di Trento. Il graduale rinnovamento degli impianti porta a
una riduzione dei rumori e dei consumi energetici, come nel caso
della seggiovia Zeledria o della telecabina Cinque Laghi. La rete
dell’innevamento programmato a Campiglio copre circa 100
ettari sui 130 complessivi di piste. Ogni anno si amplia grazie ai
sistemi di innevamento di ultima generazione. E si abbattono fino al
40 per cento i consumi energetici richiesti per il loro funzionamento.
Problemi geologici hanno invece impedito finora di realizzare un
bacino di stoccaggio per l’acqua da pompare nella rete che dunque
continua a essere prelevata dal fiume Sarca. A Passo Grostè (nella
foto la seggiovia Express) tra i punti più elevati della skiarea (2443
metri), si trova uno dei più importanti snowpark d’Europa, già teatro
di un Campionato Mondiale. Per salvaguardare il paesaggio, tutte le
attrezzature per le evoluzioni degli snowboarder vengono create ogni
inverno solo con la neve e non vi è alcuna struttura permanente.
Anche per gli edifici in quota si ricercano soluzioni che si
armonizzano il più possibile con l’ambiente e riducono il consumo
di risorse: a Passo Grostè, nel dicembre dell’anno scorso è stato
inaugurato il nuovo Rifugio Stoppani che ospita bar, ristorante, self
service e otto camere per gli ospiti. Tutto l’edificio è stato realizzato
in larice naturale e pietra locale (granito e dolomia). Un altro buon
esempio è il rifugio Graffer della Società degli Alpinisti Tridentini,
accanto alla pista che scende da Passo Grostè: grazie ai pannelli
solari di spone di acqua calda anche in inverno a costo zero per
l’ambiente e il gestore.
Marco Benedetti
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Più tradizionale nella scelta del menu e nell’ambiente, il ristorante Il Convivio all’interno dell’Hotel Alpen Suite. Toni rossi,
sale luminose e l’uso dei migliori ingredienti (in gran parte biologici) per giungere alla qualità: è uno dei segreti della cucina che
mescola creatività e tradizione per esaltare i
prodotti del territorio. Da provare i ventagli
di carni su letto di verdure e le composizioni di pesce (cambia a seconda della stagione)
accompagnati da polenta.
Sempre a Madonna di Campiglio, ai piedi
dello spinale, l’Hotel Garni del Sogno è
famoso per l’approccio benessere a 360°. Miriam e Domenico Schiavon -lei biologa, lui
ingegnere- è la coppia che ha pensato l’albergo attingendo alle proprie conoscenze professionali con l’intento di far sentire i propri ospiti come a casa. “Negli oltre trent’anni
della nostra vita a Madonna di Campiglio,
la nostra casa è sempre stata aperta ad amici e parenti”, racconta Miriam. “Da questa
piacevole abitudine che è nata l’dea di una
struttura che fosse come un’autentica casa di
montagna”. Diciotto grandi suite di 40 mq,
ognuna con un salotto e un terrazzo sempre
pieno di gerani in estate. Le stanze hanno
legni (nuovi o di recupero) di cirmolo, abete, larice che si alternano ad altri materiali
naturali come il granito della Val di Genova e la dolomia del Sarca di Val d’Agola. Sui
letti, con la testiera sempre a Nord secondo i principi del Feng Shui, piumini d’oca.
L’impianto di riscaldamento è geotermico a
energia pulita (sfrutta il calore della terra).
Non a caso, la costruzione ha ottenuto la
certificazione Ecolabel. Per gli ospiti anche
un centro wellness con Biodream o macchina della gioia: a base di luci biosincronizzato sul proprio battito cardiaco e sulla sinergia tra luceterapia, cromoterapia, ipertermia
a raggi infrarossi. Al pomeriggio tisane alle erbe e escursioni accompagnate, sia sportive sia a carattere culturale per conoscere
usi e costumi della vallata. L’anno prossimo a queste perle dell’hotellerie ecologica si aggiungerà una new entry. In dirittura
di arrivo (dovrebbe aprire per Natale), la ristrutturazione dell’Hotel Campiglio Bellavista gestito dalla famiglia Artini, che ha
una lunga esperienza nell’ospitalità. Lo stile
delle 30 camere è quello di montagna arredate in legno antico di larice e abete certificato trentino, decor semplice ed equilibrato.
La camera Paul
Treuss del Boutique
Hotel Chalet Dolce
Vita. con una ventina
di stanze. Per gli
ambienti sono
stati utilizzati solo
materiali naturali.
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Apt Campiglio
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Il punto forte, oltre alla posizione soleggiata
e alle magnifiche vetrate che danno carattere
a molte stanze, è la scelta dei materiali ottimi
per la salute dell’ospite e dell’ambiente. “La
sensibilità verso la natura e i cambiamenti
climatici ci ha indotto a utilizzare l’energia
disponibile in modo intelligente” spiega Nicola Artini. “L’Hotel Campiglio Bellavista è
stato progettato in un’ottica di sostenibilità
ambientale, secondo i principi della bioediliziaa e secondo gli standard di CasaClimaKlimaHaus (in Trentino, progetto ITACA)
che consente di costruire edifici ad alta efficienza energetica ma con una drastica riduzione delle emissioni di sostanze nocive e di
CO2”. La scelta dei materiali edili e di isolamento è fondamentale: influisce sulla salute dell’ambiente e dei suoi abitanti. “Il legno
è salutare perché quando è lasciato libero di
respirare è in grado di contribuire alla regolazione del clima interno (assorbendo e rilasciando umidità)”.
Perfetto per gli sciatori, Il Campiglio Bellavista è a pochi passi dalla cabinovia Pradalago. E per quelli che dalle sei del pomeriggio vogliono godere della passeggiata tra
negozi e boutique, che si conclude rigoro-
samente con l’aperitivo. Il momento degli
incontri e dei racconti: della giornata, delle
esperienze da provare e degli itinerari da organizzare per il giorno dopo. L’hotel, infatti, è vicinissimo a piazza Righi dove è ormai
un cult, lo spritz al Bar Suisse, antica casa
di caccia dell’Imperatore Francesco Giuseppe, restaurata all’inizio del Novecento dall’architetto Helmut Fisher. È uno dei ritrovi
più up to date del paese, di giovani e meno
giovani. La serata continua al piano di sotto,
nella cantina, dove calici di rosso si accompagnano a taglieri di salumi e formaggi, fino
alle 21: la musica continua anche dopo cena
con dj o gruppi di musica live. Vicinissimo,
è tra gli indirizzi à la page, il Ferrari Lounge Nabucco di Carlo Bleggi, un winebar,
specializzato in bollicine. Calici di spumante, tartine al salmone e caviale, ostriche e,
quest’inverno in anteprima, un aperitivo
con il Perlè noir, tra le novità in casa Ferrari. Colpisce, invece, per le architetture e
gli arredi l’Ober 1, sotto alla cabinovia dello
Spinale. All’interno una struttura ovale in
legno e metallo con incastonata una grande goccia di cristallo. Intorno, angoli comodi, un bancone circolare e un soppalco dove
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1-3. L’angolo winebar
e la cantina del
ristorante Gallo
Cedrone. Propone
piatti a base di prodotti
del territorio. 2. Piazza
Righi, il punto di
ritrovo per ecellenza
dell’après ski. 4. Le
delikatessen della
Val Rendena: vini,
marmellate, pane e
tisane alle erbe alpine.
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1
E la sera si va in piazza Righi...
Chalet Dolce Vita Boutique Hotel
Nuovissima luxury home (apre il 4
dicembre), di sole 20 stanze, costruita
secondo i principi della bioedilizia. Ha
due ristoranti: il Deodat de Dolomieu e la
Stube da Tia.
Indirizzo: via Castelletto 3, Madonna
Hotel Campiglio Bellavista
Di prossima apertura. Ristrutturato
secondo gli standard della bioedilizia.
Anche ristorante Artini.
Indirizzo: via Pradalago 38,
tel. 0465.44.10.34, www.
hotelcampigliobellavista.it. Prezzi:
doppia in mezza pensione da 180
e. Menu da 30 e. Orari: 19.30-24.
Chiusura: dal 20/04 al 15/06 e dal21/09
al 24/12. C/credito: Mc, Visa.
acghmn
après ski
Bar Suisse
Meeting point per l’aperitivo. A piano
inferiore, la Cantina del Suisse offre vini
rossi e taglieri di salumi e formaggi.
Indirizzo: piazza Righi 10, Madonna di
Campiglio, tel. Bar Suise 0465.44.26.32,
Cantina tel. 0465.44.26.32. Orari: Bar
Suise, dalle 8.30 alle 22; Cantina, 17.30-
Fototeca Trentino spa/Carlo Baroni
Dove dormire
Rifugio Lago Nambino
Ristrutturato da un anno, ha mantenuto
il calore di una volta.
Indirizzo: loc. Nambino,
tel. 0465.44.16.21, www.nambino.com.
Prezzi: doppia in mezza pensione da
170 e, menu da 30 e. Orari: 12-21 (mai
chiuso). C/credito: Visa.
bd
di Campiglio, tel. 346.66.88.300, www.
chaletdolcevita.it. Prezzi: doppia in
mezza pensione da 200 e, menu da
30 e.
C/credito: tutte.
acfghkmn
Biohotel Hermitage
Maso di montagna di fine Ottocento
ristrutturato secondo le regole della
bioarchitettura. Ha due ristoranti: La
Stube Dell’Hermitage è aperto anche
agli esterni.
Indirizzo: via Castelletto Inferiore
69, Madonna di Campiglio, tel.
0465.44.15.58, www.chalethermitage.
com e www.stubehermitage.it.
Prezzi: doppia in mezza pensione da
160 e; La Stube Dell’Hermitage menu
da 60 e, vini esclusi. Chiusura: dall’1/04
al 30/06 e dal 16/09 al 30/11. Orari:
ristorante La Stube Dell’Hermitage,
20.30-22.
C/credito: tutte.
bdfghkm
Hotel Garni del Sogno
Biohotel di lusso riscaldato a geotermia
(sfrutta il calore della terra) con 18 suite
tutte diverse.
Indirizzo: via Spinale 37, Madonna di
Campiglio, tel. 0465.44.10.33,
www.garnidelsogno.it. Prezzi: junior
suite da 200 e. Chiusura: dal 20/04 al
15/06 e dal 30/09 al 28/11. C/credito:
Ae, Mc, Visa.
bdfghim
40
Dove mangiare
Gallo Cedrone
Prodotti del territorio e importante
cantina, aperta al pubblico per
degustazioni.
Indirizzo: via Cima Tosa 80, Madonna di
Campiglio, tel. 0465.44.10.13.
Prezzi: da 60 e. Orari: 18.30-23 (chiuso
lun.). C/credito: tutte.
21 happy hour, 23-2 live music. Aperto
da dicembre a Pasqua, tutti i giorni.
Prezzi: da 15 e. C/credito: tutte.
Ferrari Lounge Nabucco
Après ski e wine bar per aperitivi a
base di spumante, ostriche e caviale.
Ristorante slow food.
Indirizzo: piazza Righi 17, Madonna di
Campiglio, tel. 0465.44.07.56. Orari:
17-4 (chiuso set. a Sant’Ambrogio.)
Prezzi: menu da 40 e. C/credito: tutte.
Il Convivio
È il ristorante dell’Hotel Alpen Suite. Vini
selezionati e menu gourmet.
Indirizzo: via Dolomiti di Brenta
84, Madonna di Campiglio, tel.
0465.44.01.00, www.alpensuitehotel.
it. Orari: 12-14.30, 19.30-21.30 (mai
chiuso). Chiusura albergo: dal 16/04
al 15/06 e dal 15/09 al 28/11. Prezzi:
menu da 55 e; suite in mezza pensione
da 260 e.
C/credito: tutte.
a c f (20 e al giorno) h
k (a pagamento) n
Rifugio alpino Boch,
Terrazza, solarium, cene tipiche con
trasporto con gatto delle nevi.
Indirizzo: località Intermedia Grostè
a 2085 m, tel. 0465.44.04.65, cell.
348.73.26.782, www.rifugioboch.it,.
Orari: 8.30-16.30 e la sera su rischiesta.
Aperto da dicembre a Pasqua e da
giugno a settembre. Prezzi: menu da 20
x. C/credito: tutte.
Ober 1
Atmosfera high-tech, vivacissimo, con
sushi lounge ogni giovedì sera.
Indirizzo: via Monte Spinale
27, Madonna di Campiglio,tel.
0465.44.65.07, cell. 347.27.10.768,
www.ober1.com. Orari: 8.30-23. Aperto
da dicembre a Pasqua. Prezzi: menu
cena da 25 e. C/credito: tutte.
due salette sono collegate da un ponte di cristallo. I cocktail sono coloratissimi e l’happy
hour ricco, dal salato al dolce. Tra i preferiti per le brioche e cappuccino al mattino la
Casa del cioccolato e la pasticceria Pasquini:
atmosfere d’antan con le foto in bianco e nero di vecchi film appese alle pareti che, per
dare un tocco di calore, sono rosso acceso.
Se, invece, si vuole passare la serata in quota, accompagnati dal gatto delle nevi, l’indirizzo giusto è il rifugio alpino Boch,
frequentato dalla gente che piace. Donne e
uomini di affascinanti che si lanciano in frenetici dance party alla stazione intermedia
della telecabina Grostè.
In alternativa, per una sosta di charme si va
al rifugio Lago Nambino: in legno, curato
nei dettagli è gestito dalla famiglia Serafini
dal 1933. Ristrutturato un anno fa, pur nell’eleganza ha mantenuto il calore e la semplicità di una volta. Il ristorante, aperto dalle 12
alle 21, propone piatti della tradizione. Dagli
antipasti del lago con trota e erbe, ai ravioli
ai funghi porcini e la selvaggina. I vini sono
dei più pregiati, dal Marzemino al Teroldego. Si finisce con la torta di carote che pare
sia stata inventata qui (la ricetta, che ha fatto
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il giro del mondo è la stessa arrivata poi negli
Stati Uniti). Lo si raggiunge a piedi: chi vuole dormire ci sono 13 stanze molto suggestive
arredate con cura. C’è persino una teleferica
per portare i bagagli.
Inviati da Dove, Silvia Ugolotti
e la fotogra fa Marisa Montibeller
1. La ski-area di
Madonna di Campiglio
include 55 km di piste
servite da 20 impianti.
2. Il bancone del bar
Ober 1 che ha anche
un sxsushi corner.
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