perso l`oro ai rigori, che beffa

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perso l`oro ai rigori, che beffa
LE NEWS
DELLO
SPORT
Roma 14 luglio 2015- n. 117
UNIVERSITARIO
Ufficio Stampa
PERSO L’ORO AI RIGORI, CHE BEFFA
Nella finale della pallanuoto azzurri sconfitti (1413) nei tiri extra dopo la parità (7-7) nella partita
Quando una squadra conduce con quattro punti di vantaggio, si fa rimontare e
poi perde ai rigori non è certo eccessivo
parlare di beffa e di partita tradita dai
valori effettivi. Proprio quanto è successo agli azzurri di Alessandro Duspiva
che penseranno nel futuro a Gwangju
e al torneo di pallanuoto come a una
tappa assurda, ingiusta e così via. Anzi
una beffa atroce! Sempre avanti per
quasi tutta la gara, anche con quattro
gol di vantaggio, gli azzurri devono
cedere all’Ungheria una medaglia d’oro
che strameritavano. Bravi, bravissimi
lo stesso, ragazzi. Tutta l’Italia della
pallanuoto è fiera di voi. Quando Italia
e Ungheria si etano affrontati la prima
volta c’erano gli stessi arbitri, lo statunitense Peila e il croato Stampalija. Vinse
l’Ungheria (10-8). Stavolta Alessandro
Nora e compagni meritano soltanto applausi per quanto hanno fatto vedere allo
Yeomju Indoor Aquatics Center, dove
hanno interpretato una partita brillante
dal primo all’ultimo minuto di gioco,
rigori compresi. Hanno chiuso il secondo periodo avanti 4-1, ceduto soltanto
nel terzo e sono stati raggiunti sul 5-5
a 6’09” dal gol di Batori in superiorita’
numerica, poi nel quarto sono andati
prima avanti 6-5 con Lorenzo Bruni e
poi hanno pareggiato 7-7 con Giacomo Lanzoni a 52” dalla fine. Decisivi
gli errori di Mirarchi dai cinque metri
(un tiro sulla traversa, l’altro parato da
Bisztritsanyi) mentre per l’Ungheria ha
sbagliato soltanto un tiro, il quarto della
prima serie, con Sedlmayer. Bronzo agli
Stati Uniti che nella finale per il terzo
posto hanno battuto 5-4 la Serbia. Per
l’Italia degli sport acquatici è la 19°
medaglia all’Universiade che si aggiunge alle 14 del nuoto in corsia e alle 4 del
nuoto di lunga distanza. Le cronache
raccontano di un’Italia grandissima fino
a metà gara: 4-1. Nel primo tempo apre
le marcature Marziali in superiorità, nel
secondo Coppoli e due volte Mirarchi
fanno volare gli azzurri verso un 4-0
sorprendente, considerata la forza degli
avversari, ma meritatissimo.
CHIUSURA DEI GIOCHI
Già, la forza degli avversari. L’Ungheria
si scuote e recupera tutto il gap nella terza
frazione: 5-5. Comincia in perfetta parità il
quarto tempo, otto minuti di grandissimo
equilibrio. Nei primi cinque minuti le due
porte rimangono inviolate, poi Bruni in superiorità riporta avanti gli azzurri di Duspiva:
6-5. Passano soiltanto 12 secondi ed è di nuovo parità: uomo in più per l’Ungheria, segna
Kovacs: 6-6. Passano altri 32 secondi, nuova
superiorità per i nostri avversari, rete di
Chilko. Ungheria per la prima volta in vantaggio (6-7). Mancano soltanto 100 secondi
al termine. Visto che di superiorità numeriche per l’Italia non se ne parla, ci vorrebbe
una prodezza. E arriva, a 52” dalla sirena:
Giacomo Lanzoni, l’uomo che in Euro Cup
completò ad Atene un’incredibile rimonta
dell’Acquachiara (tre gol negli ultimi 65 secondi), scaraventa alle spalle di Bisztritsanyi
il pallone che porta Italia e Ungheria ai rigori. Assurdo giocarsi una medaglia d’oro così,
si dovrebbe giocare ad oltranza.
Primi due rigori a testa tutti a bersaglio:
9-9. Sbaglia Mirarchi, ma sbaglia anche
Sedlmyer. segna Gitto, segna anche Batori:
10-10. Segna Lanzoni, ma nemmeno Kovacs
sbaglia: 11-11. Si chiude così la prima serie
di 5 penalty.
Comincia la seconda: segna Dolce, segna anche Illes: 12-12. Va ai cinque metri Mirarchi,
Bisztritsanyi para. Non sbaglia Sedlmayer.
L’Ungheria è medaglia d’oro.