Nr.2 - Crame
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Nr.2 - Crame
Supplemento a “Dai la mòla” Registrazione al Tribunale di Ravenna n. 739 - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% DCB Ravenna 2 Luglio 2016 Trimestrale del Club Faentino Veicoli Storici anni di passione e successi 1966 • 2016 1926•2016 RIEVOCAZIONE STORICA CIRCUITO DEI TRE MONTI Festeggiam per il enti 50° 22 Maggio 2016 Vita di Club Le prossime serate Culturali Buone Vacanze! Vogliamo rivivere la storia del CRAME attraverso documenti fotografici. I soci in possesso di foto legate agli eventi che hanno fatto la “Storia del Crame” sono invitati a trasmetterle alla segreteria. Cinquant’anni fa... i Pionieri del Motorismo Storico anni di passione e successi 1966 • 2016 zioneASI_Layout 1 19/02/16 08:52 Pagina 1 25 settembre 1966: la nascita dell’ASI il 25 settembre 1966 viene firmato in Torino l’atto di fondazione dell’ASI alla presenza del Notaio dott. Angelo Mauro. F.I.A.M.E Federazione Italiana Automoto . Veicoli d’Epoca Affiliati: Veteran Veteran Veteran Veteran Veteran Veteran Veteran Veteran Veteran Affiliati: Car Car Car Car Car Car Car Car Car Club Club Club Club Club Club Club Club Club Roma Torino Verona Sicilia Busto Arsizio Riviera di Ponente Brescia Bergamo Venezia Giulia Club Autoveicoli d’Epoca Milanese Circolo Romano La Manovella Club Veneto Autoveicoli d’Epoca Club Romagnolo Auto e Moto d’Epoca Club Piacentino Auto d’Epoca Circolo Trentino Autoveicoli d’Epoca Registro FIAT Italiano Registro Alfa Romeo Lancia Club Italia Registro Bugatti Scuderia Ambrosiana dalla fusione V.C.C.I. e F.I.A.M.E. nasce la nuova federazione Giro di Manovella Anno XXXI - N. 2, Luglio 2016 Responsabile Redazionale: Bruno Brusa Hanno collaborato: Bruno Brusa Grazia Brusa Paolo Conti Alberto Galassi Luigi Rivola Fotografie: Archivio Crame Roberto Casadio Paolo Conti Isolapress Editore: CRAME - Club Romagnolo Auto e Moto d’Epoca Via Gronchi, 53 - 40026 Imola (Bo) Tel. 0542 690704 - Fax 0542 698315 e-mail: [email protected] - www.crame.it Registrazione Tribunale di Ravenna: N. 739 Direttore Responsabile: Luigi Rivola Autoclub Storico Italiano Presidente: Vice Presidente: Vice Presidente: Consiglieri: Dott. Umberto Peretti Colò Conte Dott. Rodolfo Biscaretti Di Ruffia Elio Quaglino Arch. Valerio Moretti, Principe Gastone Mancada, Dott. Luigi Lazzaroni, Barone Giorgio Franchetti, Conte Franco Ferniani, Conte Giovanni Lurani, Avv. Eric Maggiar. Coordinatore spedizione: Franco Donati Impaginazione, grafica e stampa: Nuova Grafica Imola Trimestrale del Club Faentino Veicoli Storici Notiziario del Club Romagnolo Auto e Moto d’Epoca Supplemento a “Dai la mòla” Registrazione al Tribunale di Ravenna n. 739 Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale 70% DCB Ravenna Festeggiamenti per il 50o Il raduno del Cinquantenario I 50 anni della fondazione sono stati celebrati riproponendo i luoghi e l’atmosfera del ”1° Raduno delle Nonne” del 18 luglio 1965 da cui ha preso il via la storia del CRAME I graditi ospiti dell’Asi: da sinistra Alfredo Liberati, Maurizio Speziali, Roberto Loi e Renzo Cardini 2 di Paolo Conti C’è aria di festa davanti alla sede del CRAME domenica 22 maggio. Quello che sta per prendere il via non è il ”solito” raduno, ma l’evento che celebra 50 anni di storia, di passione e di interesse verso il motorismo storico, in ogni sua forma. Lo dicono le auto, le moto, che sono parcheggiate in attesa del via, ma lo testimoniano anche le tante locandine, i poster, i piatti ricordo, le foto, i gagliardetti che sono appesi sulle pareti o nelle bacheche dentro la sede. Lo dice la sala convegni, anche se adesso è vuota, ma ha rischiato di non dare spazio a tutti ogni volta che ha ospitato piloti, tecnici, scrittori, giornalisti, storici. E lo possono dire tutti quelli che in qualche modo hanno avuto a che fare con il CRAME, anche solo per essere venuti alla mostra-scambio di Imola, o ad Old Time Show a Forlì o a una delle tante manifestazioni che sono state organizzate nel corso di questi 50 anni. Questa non è solo la festa dei soci che partecipano al raduno e del migliaio che per forza di cose ha dovuto rimanere a casa, ma di tutti quelli che credono nella funzione sociale, culturale e d’aggregazione insita nel motorismo storico. È un compito che è diventato evidente fin dal 1966, quando dalla fusione tra il FIAME, Federazione Italiana Auto Veicoli d’Epoca, a cui è affiliato il CRAME, e il Veteran Car Club Italiano con i rispettivi club aderenti, viene firmato l’atto di fondazione dell’ASI, l’Automotoclub Storico Italiano. E che cosa rappresentino i 50 anni del CRAME per il massimo ente a tutela del motorismo storico lo dimostrano la partecipazione del presidente nazionale Roberto Loi, dei consiglieri Renzo Cardini e Alfredo Liberati e del Festeggiamenti per il 50o presidente della commissione manifestazioni auto Maurizio Speziali, che con la loro presenza hanno testimoniato quanto sono vicini a tutti i soci. È naturale che ci sia una certa emozione nelle parole di benvenuto del presidente Bruno Brusa, anche se il megafono in sostituzione di un vero impianto fonico toglie ufficialità alla cerimonia e contribuisce a nascondere la commozione. Le iscrizioni sono completate e il ”piccolo” buffet è stato ben apprezzato. In attesa di par- tire ci sono un’ottantina di macchine e una trentina di moto, li aspettano i luoghi e il percorso dell’evento da cui sarebbe poi sorto il CRAME. Allora, era il 18 luglio 1965, si chiamava ”1° Raduno delle Nonne” e da Imola, risalendo lungo la Valle del Santerno, aveva raggiunto Casalfiumanese, quindi Borgo Tossignano, poi Fontanelice e Castel del Rio prima di ritornare a Imola, nella centralissima Piazza Matteotti. Oggi fa sorridere, e può quasi sembrare irrispettoso parla- re di ”Raduno delle Nonne, ma allora riprendeva il nome di una manifestazione patrocinata qualche anno prima dalla rivista Autorama e, ovviamente, nessuno lo trovò sconveniente. Ritrovo e partenza dalla Sede del Crame 3 Festeggiamenti per il 50o Ingresso a Borgo Tossignano La consegna del piatto ricordo della Manifestazione al Dott. Giancarlo Placci 4 Il nuovo percorso, nel tratto iniziale, passa accanto all’autodromo, ma non si può entrare essendoci una competizione. Quando si arriva a Borgo Tossignano l’accoglienza è entusiastica. Ad organizzarla è la Pro Loco, come aveva fatto 51 anni fa guidata dall’allora presidente Francesco Piacci, che viene calorosamente ricordato. La sosta diventa anche l’occasione per illustrare il rapporto di collaborazione verso progetti benefici tra il CRAME e il Lions Club Val Santerno, che viene illustrata dal presidente Dario Beltrandi. La solidarietà è uno dei grandi Il Presidente del Lions Club Val Santerno Ing. Dario Beltrandi consegna a Don Ottorino Rizzi un contributo per la Fondazione Villa S. Maria di Tossignano Festeggiamenti per il 50o obiettivi del CRAME e questa ulteriore iniziativa va ad inserirsi assieme agli altri progetti già portati avanti, con 515 mila Euro devoluti in beneficenza alla fine del 2015. A Fontanelice non c’è sosta, questo non impedisce agli equipaggi di venir piacevolmente coinvolti nella sagra della ”Piè fritta”, almeno con un assaggio volante al passaggio dal punto di ristoro. A Castel del Rio c’è solo il transito senza sosta, prima di far ritorno a Imola. Inizialmente la conclusione con la conviviale e i saluti di rito era prevista in Autodromo, ma per quanto Fontanelice, gli amici della Sagra della Piè Fritta consegnano una degustazione ai partecipanti 5 Festeggiamenti per il 50o Arrivo in Piazza Matteotti a Imola 6 Gli oltre 120 veicoli fanno bella mostra di sè davanti al quattrocentesco Palazzo Sersanti Festeggiamenti per il 50o Il Direttore dell’Autodromo di Imola Dott. Pier Giovanni Ricci, il Dott. Giancarlo Minardi e il Dott. Uberto Selvatico Estense Presidente Formula Imola 7 Festeggiamenti per il 50o L’ingresso del ti Circolo Sersan già ricordato, come nel 1965 moto e macchine raggiungono la centralissima Piazza Matteotti, quella su cui s’affacciano il Comune e lo storico Palazzo Sersanti, al cui interno si concludono i festeggiamenti grazie alla disponibilità della presidentessa Viviana Castellari. 8 Al gruppo si sono uniti, amici, collaboratori e le autorità politiche, con l’Onorevole Daniele Montroni, da sempre vicino alle esigenze degli appassionati, e l’assessore Annalia Guglielmi, che ha sottolineato l’importanza socio-economico-culturale del CRAME nel territorio. Tra gli altri ci sono Mario Righini, uno dei maggiori collezionisti fin dal periodo pionieristico, il costruttore di auto da corsa Giancarlo Minardi, il presidente di Formula Imola Umberto Selvatico Estense e il direttore dell’Autodromo Pier Giovanni Ricci. Per loro, come per gli esponenti dell’ASI e per altri Amici ancora, i saloni del Sersanti offrono anche l’opportunità per ulteriori saluti e ringraziamenti. Ma il più bello e significativo, che aiuta anche a comprendere l’armonia all’interno del Club, è stato il gesto dei consiglieri, che anche a nome di tutti i soci hanno voluto premiare con un riconoscimento speciale il presidente Brusa. Anche questo è il CRAME. Festeggiamenti per il 50o Il Presidente dell’Asi Avv. Roberto Loi, consegna una targa per i 50 anni del Crame a Bruno Brusa Il Presidente del Crame consegna all’Avv. Loi il piatto del Cinquantenario Il ricordo della manifestazione viene consegnato alla Sig.ra Annalia Guglielmi, Assessore del Comune di Imola Il saluto dei rappresentanti dell’ASI La consegna del piatto ricordo a Giancarlo Minardi Il ricordo della manifestazione anche al Dott. Uberto Selvatico Estense Presidente Formula Imola ed al Dott. Pier Giovanni Ricci Direttore Autodromo di Imola Il Vice Presidente del Crame Umberto Ciompi assieme al Direttivo consegnano un riconoscimento speciale al Presidente Bruno Brusa 9 Vita di Club Visita al Museo Storico Alfa Romeo di Arese... 10 SEGRETER IA CRAME Via Gronchi , 53 40026 IMO LA (BO) Vita di Club 10 Aprile 20 16 VISITA ...e alla Collezione Mario Righini MUSEO S TORICO ALFA ROM EO in Euro 20 a persona te al ristora nte è da pagars i direttamen anzo fissata La quota pr Vi prego di prenotare pe r n. Città Tel. Via SOCIO persone ARESE - M ILANO COLLEZIO CASTELLO NE MARIO RIGHINI DI PANZAN O - MODENA La consegna del piatto del 50° all’amico Mario Righini, socio Crame e grande collezionista 11 Serata Culturale Tazio Nuvolari La stagione culturale del CRAME, che prevede una conferenza il primo mercoledì di ogni mese, ha visto protagonista il 6 aprile un eroe del motorismo eroico, l’indimenticabile Tazio Nuvolari. La sala della nuova Sede si è prevedibilmente riempito in ogni ordine di posti per una conferenza dedicata a un campione che è stato da subito una leggenda, la cui vita e carriera hanno segnato l’Italia; la figura di questo straordinario campione è stata riproposta dal nostro Socio dottor Stefano Pasini durante una conferenza nel corso della quale è stata narrata l’intera parabola della vita di Nuvolari, dagli esordi in motocicletta (subito con grandi successi) al successivo passaggio alle quattro ruote e la definitiva consacrazione all’empireo dei più grandi campioni. Vittorie come quella al circuito del Tigullio del 1924, alla Mille Miglia del 1930 e 1933, alla 24 di Le Mans del 1933, alla Targa Florio nel 1931 e 1932 e mille altre ancora hanno segnato tappe luminose di una carriera incomparabile; ma una menzione particolare è stata dedicata a quella che, per tutti, rimane l’impresa più straordinaria mai compiuta da Nuvolari, e cioè la vittoria al Gran Premio di Germania nel 1935, portando la sua Alfa Romeo ormai sorpassata a battere gli squadroni riuniti di Mercedes e Auto Union, all’epoca già praticamente invincibili. Si è ricordato come proprio la cronaca di questo 12 straordinario Gran Premio sia anche la testimonianza di come la sola presenza di Nuvolari sul circuito potesse ‘fare la differenza’, incutendo agli avversari un timore reverenziale che arrivava fino a una specie di timor panico: solo con questo si spiega il ritmo forsennato cui gli alfieri tedeschi si spinsero per cercare di respingere l’offensiva della vecchia Alfa del ‘mantovano volante’, e così si capisce anche perché, all’ultimo giro, la Mercedes di Brauchitsch si trovasse con le gomme spremute all’estremo, inservibili per contenere l’avanzata travolgente di Nuvolari. La vittoria del pilota italiano, la sua salita sul gradino più alto del podio con il suo nastrino tricolore al collo in mezzo all’imbarazzo delle autorità tedesche che non avevano previsto di dover suonare la Marcia Reale, perché mai avrebbero pensato che una vettura non tedesca potesse vincere al Nürburgring, quel giorno, sono tutti fotogrammi di una leggenda. Poi i record con la terrificante ‘Bimotore’ e il trionfo alla Coppa Vanderbilt (1936), ma anche la morte del figlio primogenito e incidenti drammatici, come quelli di Pau, dopo il quale Nuvolari annunciò un Serata Culturale La Coppa Vanderbilt esposta al Museo Nicolis, Villafranca di Verona. ritiro che non venne mai sostanziato. Ancora la guerra, la perdita del secondo figlio, l’ansia quasi disperata, nel dopoguerra, di ritornare a correre come per non voler morire nel suo letto, affrontando rischi, maltempo, rotture meccaniche alla Mille Miglia del 1946 e del 1947 dove, pur non arrivando a vincere, scrisse altre pagine indimenticabili e ben presto ancora più a fondo l’immagine nel cuore della gente. Quella di Nuvolari è stata una lunga, eccitante, terribile cavalcata. Nuvolari morì nel suo letto, a Mantova, l’undici Agosto 1953. Dicono che quel giorno si fermasse tutta Mantova e probabilmente tutta l’Italia: era un eroe vero, di quelli di altri tempi. Come disse l’anziano stagnino a Ferrari che cercava il posto dove si sarebbe svolto il funerale, ‘Come quello là non ne nasceranno più.” 13 I Grandi Appuntamenti S. Pietro in Trento Battuto il Record di Paolo Conti Nei circuiti classici, quelli dove si disputano le gare per intenderci, i record difficilmente sono assoluti, visto che regolarmente, o quasi, ogni 14 anno migliorano. E non potrebbe essere altrimenti, in nome del costante miglioramento tecnico all’origine di ogni competizione. Sembrerebbe quasi una prerogativa delle manife- I Grandi Appuntamenti stazioni che si svolgono in Circuito, visto che anche a quello di San Pietro in Trento i record migliorano ad ogni edizione. Ovviamente il record rinnovato è quello della partecipazione degli appassionati e non certo legato alle prestazioni, visto che con moto costruite entro il 1930 con il passare degli anni si rischia che facciano sempre più fatica a funzionare. La presenza di oltre 130 moto, di cui una trentina ultracentenarie, nonostante questa sia già la nona edizione, si commenta da sola. Di più ancora lo fanno le immagini che le mostrano in movimento, funzionanti con la stessa efficienza che avevano quando erano appena uscite dalla fabbrica o dall’officina di quei tanti tecnici che negli anni Venti del secolo scorso si erano impegnati nella costruzione artigianale di qualche bicicletta a motore. Verrebbe quasi da dire, se non fosse una frase pronunciata troppe volte anche a sproposito, che a San Pietro in Trento ad andare in Circuito è la storia, quella con la S maiuscola, che grazie a manifestazioni come questa non rischia di finire nel dimenticatoio o relegata a vecchie riviste. E questo anche grazie alla disponibilità dell’Amministrazione 15 I Grandi Appuntamenti 16 I Grandi Appuntamenti Il saluto del commissario della manifestazione Moreno Musetti. comunale di Ravenna, che consente la chiusura delle strade per allestire il circuito cittadino, della popolazione, che sopporta i disagi di una giornata fuori dagli schemi classici, e di tutti i collezionisti che aderiscono all’invito del CRAME, magari partendo da Caserta per mettere in esposizione e far girare la Rudge Multi del 1914 In un momento in cui l’interesse del motorismo storico sembra catalizzato solo dalle questioni fiscali dei veicoli dai 20 ai 30 anni, può far sorridere ricordare che nella località in provincia di Ravenna c’erano due Quentin del 1904, ma una diversa dall’altra, o una Motosacoche del 1907 e una del 1909, solo per citare alcuni dei tanti pezzi unici presenti. E l’elenco potrebbe andare avanti. Tutto questo non deve far pensare ad una sorta di discriminazione verso i modelli più recenti o con caratteristiche diverse, ma solo che c’è ancora un grande interesse verso quelli più datati, che sulle strade di San Pietro in Trento, come d’incanto, ritrovano la loro ”giovinezza”. Anche questo è il CRAME. 17 Serata Culturale Incontri ed interviste di Pino Allievi di Roberto Galassi Martedì 28 aprile abbiamo avuto nostro ospite uno tra i più prestigiosi giornalisti dell’automobilismo sportivo a livello mondiale: Pino Allievi. Graditissima la partecipazione dell’editore Giorgio Nada, di Mario Donnini - direttore di AutoSprint - e di Gianni Cancellieri, rinomata firma della Gazzetta dello Sport; quest’ultimo, per l’occasione, si è gentilmente prestato al ruolo di moderatore della serata. La ragione dell’incontro è stata la presentazione dell’ultima opera di Allievi, “Vite di corsa”. Il volume offre al lettore una particolare ed inedita selezione di ventinove personaggi incontrati dall’autore nel corso degli anni, non solo e non sempre sui circuiti dei Gran Premi di tutto il mondo. Uno degli aspetti più interessanti è l’idea del libro, una raccolta di impressioni, di parole e, in certi casi, degli aspetti più intimi e privati dei protagonisti degli incontri come Carlos Menen, Presidente della Repubblica Argentina, o George Harrison, bassista dei mitici Beatles e appassionato e profondo conoscitore della Formula 1. Allievi ha raccontato tra gli altri gli incontri con l’Avvocato, cioè Gianni Agnelli, con Diego Armando Maradona, il Pibe de Oro, e con l’astronauta Pete Conrad, primo auto- 18 mobilista a guidare sulla Luna nel novembre del 1969 durante la missione “Apollo 12”. L’autore ha poi raccontato delle sue prime esperienze professionali come inviato della Gazzetta dello Sport per il motociclismo, sua prima e ancora vivissima passione, del suo passaggio al mondo delle quattro ruote e della Formula 1 in particolare, del suo rapporto con i piloti. Un nome: Enzo Ferrari. Inevitabilmente si apre un mondo: Mauro Forghieri, Clay Regazzoni, Niki Lauda, Gilles Villeneuve. E poi ancora Michael Schumacher e Sebastian Vettel e l’inesorabile evoluzione del mondo delle corse, della tecnica e della tecnologia, dell’influenza dei Paesi emergenti nell’imporre nuove date e nuovi circuiti nel grande Circus dei Gran Premi. Infine, Bernie Ecclestone, il “Padrino della Formula 1”. Deus ex machina del “Pianeta F1” è stato descritto in maniera perfetta e precisa per quello che è, un vero genio che, come il Gattopardo, cambia tutto perché non cambi niente. C’è anche una certa profezia nelle parole di Allievi dato che mercoledì 29, il giorno successivo al nostro incontro, Ecclestone dichiara: “La F1 di adesso è sbagliata perché permettiamo a Ferrari e Mercedes di guidarci perché forniscono i motori alla maggior parte dei team. Era meglio in passato quando io ero il dittatore”: niente di più vero. Serata Culturale Al centro l’incontro del Dott. Augusto Macchirelli, Direttore Con. Ami con il giornalista Pino Allievi. Da sinistra Giorgio Nada editore, Gianni Cancellieri giornalista, Pino Allievi, Bruno Brusa, Mario Donnini giornalista e Umberto Ciompi. 19 Serata Culturale La 200 Miglia di Imola di Luigi Rivola Al Crame non poteva mancare una serata dedicata alla più grande corsa disputata nella città che ne ospita la sede: la 200 Miglia di Imola. E l’occasione non poteva essere migliore della presentazione di un libro sulla storia di questo evento che dal 1972 al 1985, con un unico stop nel 1979, ha portato a competere sull’autodromo del Santerno tutti i più famosi assi del motociclismo internazionale ed ha entusiasmato folle di motociclisti appassionati giunti in Romagna da tutta Europa. Tutto questo, grazie 20 ancora una volta al genio di un uomo – Francesco – “Checco” – Costa, al cui coraggio, alla cui competenza, abilità e fantasia creativa il motociclismo non solo italiano deve moltissimo. Checco Costa è scomparso prematuramente, ma il 4 maggio 2016, nella sala dei convegni del Crame, gremita di un pubblico attentissimo – oltre ai suoi figli, Claudio Marcello Costa, il medico dei campioni, nonché inventore della benemerita Clinica Mobile, e Carlo Costa, il non dimenticato speaker della 200 Miglia e delle più riu- scite corse disputato nell’autodromo costruito da suo padre – era in sala senz’altro anche lui. Come? Non so. Ma c’era. E naturalmente accanto ai Costa erano presenti gli autori del libro: Claudio Ghini e Angelo Dal Pozzo, che si sono sobbarcati un enorme lavoro di ricerca di documenti originali, di fotografie e di stesura dei testi in forma briosamente leggibile e coinvolgente. Infine di contatti con i protagonisti – riportati piacevolmente indietro Serata Culturale di più di trent’anni con le loro domande. Nelle 272 pagine di grande formato non mancano infatti interviste coi grandi assi come Cecotto e Roberts che vinsero per tre volte a testa la Daytona d’Europa e che la ricordano dimostrando che questa corsa ha occupato uno spazio incancellabile nella loro mente. Per una sera la 200 Miglia è tornata ad Imola, ed è stata una serata avvincente ed emozionante, degna dell’interesse e delle emozioni che la grande corsa all’epoca generava. Tutte le edizioni sono state presentate, commentate e raccontate con grande precisione non solo dagli autori nel libro, ma anche da un film del regista Mario Fiumi proiettato in sala al Crame. Immagini, suoni e parole che hanno destato nel pubblico tantissimi ricordi legati ad un’immutata passione, e altrettante domande a Ghini, Dalpozzo e ai fratelli Costa. Il libro “La 200 Miglia di Imola corsa dei sogni 1972-1985” costa 32 euro, li vale tutti e si può acquistare nelle librerie, oppure da Bacchilega Editore, tel. 0542-31208, email [email protected], che lo vende anche online sul sito www.bacchilegaeditore.it al prezzo scontato di 28,80 euro. Durante la serata viene consegnato il 4° Premio Giornalistico Ezio Pirazzini a Luigi Rivola. 21 I Grandi Appuntamenti ASI motor Show Il gruppo dei Soci CRAME 22 Vita di Club Prime Rondini Ritrovo ad Imola Sosta al passo del Giogo Ingresso Autodromo del Mugello Terrazza Autodromo del Mugello 23 Serata Culturale Ferrari Segreto Il mito americano di Alberto Galassi Mercoledì primo giugno abbiamo avuto il piacere di ospitare presso la sede del nostro Club, una delle firme più importanti e prestigiose del mondo dell’editoria, Italo Cucci, che ha presentato la sua ultima opera: Ferrari segreto - il mito americano. Al centro sul palco, tra il Presidente Bruno Brusa e Umberto Ciompi, quest’ultimo per una sera a ruolo quale moderatore, il Direttore ci ha raccontato alcuni aspetti inediti e “segreti” di Enzo Ferrari e del perché sia stato “necessario” raccogliere e pubblicare ciò che ancora di Ferrari non si sapeva. Dal suo incarico, richiesto e fortemente voluto dal Drake di Maranello, di direttore di Autosprint di Luciano Conti gradito perché “stimatissimo incompetente” - alla Ferrari di Marchionne, le storie si sono accavallate ed intrecciate in un piacevolissimo alternarsi di ricordi personali e di cronache già note, ma sempre viste e vissute in modo personale da Cucci. Il riferimento al mito americano è il “fil rouge” del libro che però trova anche spazio e tempo per sottolineare molto di più di Ferrari. La stima nei confronti dell’avvocato Agnelli, l’importanza del mercato americano, l’invidia di Henry Ford e il tentativo di acquisto della Casa di Maranello da parte del colosso USA sono i primi argomenti presi in esame, assieme al primo tentativo (riuscito, peraltro) da parte di Ferrari di “manipolare” il neo-direttore di Autosprint. Succede che Michele Alboreto, al volante della Rossa, si sia dovuto ritirare durante il G.P. del Brasile e che Ferrari abbia dichiarato, parlando con Cucci, che “… (ma) Alboreto non è un 24 manico.” Il Direttore lo scrive sul settimanale e, naturalmente, Alboreto legge e capisce chi ha scritto e, ancor di più, chi questa frase l’ha detta. E così, poco tempo dopo, in occasione di un incontro successivo, Ferrari, divertito da quanto è successo, confida a Cucci. “Gli abbiamo messo il pepe nel culo...” E al Gran Premio del Belgio a Zolder, Alboreto vince. Altri episodi legati non solo al ruolo di Suggeritore Editoriale si susseguo- Serata Culturale no nella ricca esposizione di Cucci, ma molto di più ci arricchisce il suo libro, pieno di aneddoti e di aspetti spesso inediti del rapporto tra i due protagonisti. Si scopriranno aspetti che legheranno fortemente Ferrari a Cucci e Cucci a Ferrari, pur se in principio il rischio di un allontanamento del giovane cronista dalla redazione del Resto del Carlino si dimostra una concreta realtà. Durante la 1000 Chilometri di Buenos Aires la 312 P di Ignazio Giunti tampona, in modo del tutto incolpevole, la Matra di Jean Pierre Beltoise che, rimasta senza benzina, cerca di rientrare ai box, spinta dal pilota francese. La Ferrari prende fuoco e nel terribile rogo il giovane pilota romano perde la vita. Cucci, in redazione, aspetta una dichiarazione da Maranello ma questa non arriva. E così Cucci, riprendendo le parole scritte da Civiltà Cattolica, accusa Ferrari di essere come “Saturno che divora i suoi figli”. A Ferrari la cosa non piace per niente e pretende la testa del giovane redattore; per fortuna, Carlo Pelloni, oltre che ragioniere pagatore del Resto del Carlino, è anche membro del consiglio di amministrazione sella S.E.F.A.C. Ferrari e riesce ad organizzare un incontro che rimette a posto le cose tra i due ed anzi diventa la base di una lunga e felice relazione tra Ferrari e Cucci. Certo non mancheranno gli screzi e i litigi, ma questo fa parte di un rapporto tra persone di carattere; di certo non verrà mai meno la stima ed il rispetto reciproco. Qualche domanda del pubblico ottiene adeguata risposta, toccando anche la storia del Circuito di Imola così come la storia del Cavallino Rampante di Francesco Baracca ma ormai è ora di chiudere la serata. Ci sarà un’altra occasione per incontrare di nuovo il Direttore Italo Cucci, magari per presentare un altro libro su Enzo Ferrari? “Certo, si… Magari, forse… Ecco, un libro su Ferrari e le Donne… Di sicuro ci sarebbe da scriverne per una enciclopedia!” chiosa Cucci. Per lui, come per Ferrari e pochi altri, nessun titolo: basta il cognome. 25 I Grandi Appuntamenti I 90 anni del Circuito dei Tre Monti di Paolo Conti Il 18 luglio 1926, organizzato dalla Associazione Motoristi Imolesi, si disputa il Circuito dei Tre Monti, la prima competizione motociclistica ufficiale che si svolge a Imola. In occasione del novantesimo anniversario, il CRAME ha voluto celebrare l’evento e la data con una rievocazione riservata ad un massimo di 40 motociclette costruite entro il 1945. Non è stato, però, il semplice ricordo del fatto agonistico, ma di quanto ha significato il Circuito dei Tre Monti nella storia di Imola. La passione non ha età e a Imola è vecchia quanto la moto stessa. Se a partire dal secondo dopo guerra Imola è sinonimo di Autodromo, di competizioni e di sfide a due e a quattro ruote, gran parte del merito va ai dirigenti della Associazione Motoristi Imolesi che, nel 1926, dopo soli 4 mesi di affiliazione al Reale Moto Club d’Italia, decidono di mettere in cantiere la ”loro” gara. Nasce così, sul percorso ricavato a sud est della città, il Circuito dei Tre Monti. Le strade sono bianche, non asfaltate, piene di buche e polverose in un continuo susseguirsi di sali scendi e di curve, passando dai 41 metri del punto più basso alla Rivazza ai 252 metri del Monte Frassineto, con la pendenza che in certi tratti raggiunge il 14 per cento. È un percorso misto e per questo ancor più impegnativo. Correre non è un azzardo: i motociclisti di Imola e dintorni già vi disputano le loro gare, seppur senza alcuna ufficialità. È proprio su queste strade e guardando i piloti locali e nazionali che in Francesco ”Checco” Costa nasce e si concretizza la grande passione verso il motorismo e agli inizi degli anni Cinquanta lo porta a diventare la mente organizzativa e dirigenziale dei principali avvenimenti motoristici che si svolgono nel nostro Paese. Dei ”Tre Monti” si disputano solo tre edizioni. Dopo il 1926 si ripete nel 1927, quando la gara assume validità per il campionato italiano e vi corrono tutti i migliori piloti a livello nazionale. Poi, dopo qualche anno di pausa, riprende nel 1932 con una selettiva valida per il campionato italiano. Anni ‘30, Francesco Checco Costa, Guzzi 250ss mod. 1928 Il trofeo della Ceramica di Imola alla Casa Moto Marini vincitrice della prima edizione del 1926 26 I Grandi Appuntamenti La prima volta, nella gara che gode del patrocinio del Corriere dello Sport, i partecipanti sono suddivisi in due classi: quella riservata alle motociclette e quella per le biciclette a motore. Nella prima vince Gennaro Biguzzi con la Calthorpe 350 davanti a Umberto Mazzanti con la Sarolea 500, mentre nell’altra il successo va a Virgilio Finessi sulla Marini 125, che su un percorso da ripetere 7 volte taglia il traguardo a oltre 64 km/h di media. 1926, Gennaro Biguzzi, vincitore assoluto (Calthorpe 500cc) nella 350 e Luigi Arcangeli con la Sunbeam vince la 500. Le classi sono quattro anche nel 1932, quando Francesco Lama fa la doppietta nella 175 con la MM e nella 350 con la Rudge, Gino Spaggiari porta alla vittoria la BSA nella 500 mentre Giordano Aldrighetti, con la Rudge 250 della Scuderia di Enzo Ferrari, ottiene un risultato eccezionale vincendo la sua classe e la classifica assoluta girando a oltre 80 km/h di media. 1932, Francesco Lama, vincitore assoluto (Rudge 350cc) 1927, Pietro Ghersi, vincitore del 2° Circuito dei Tre Monti, Classe 250cc 1932, Giordano Aldrighetti (Rudge 250cc) 1926, Virgilio Finessi, vincitore classe 175 cc (Moto Marini) Nel 1927, le classi sono 4 con Tonino Benelli che sulla moto di ”casa” vince la 175, Piero Ghersi con la Moto Guzzi si aggiudica la 250, Gino Macchi con la Frera è primo 27 I Grandi Appuntamenti La rievocazione, seppur con la formula della passeggiata non competitiva di due giorni, ha cercato di rimanere fedele al passato sia con il percorso, sia dal punto di vista tecnico sia facendo rivivere la dinamica della competizione. Il percorso, fondo stradale a parte, è pressoché simile a quello originale di poco più di 12 km. Il primo giorno si è svolto il giro di ricognizione, ovvero l’equivalente delle prove, con le moto che sono state ospitate nel ”parco chiuso coperto”, questa volta ricavato in un ampio porticato del Mercato Ortofrutticolo. La squadra Rudge La sosta notturna al mercato ortofrutticolo 28 I Grandi Appuntamenti Il ricordo della manifestazione a: Fulvio Allasio Commissario Asi... ...al collezionista di moto Rudge Dante Petrucci... ...al giornalista Paolo Conti... ...ed a Carlo Massarotto, fotoreporter. Il trasferimento per raggiungere il percorso dei Tre Monti 29 I Grandi Appuntamenti Per la rievocazione vera e propria, la partenza è avvenuta sullo stesso tratto di strada da dove prendevano il via i piloti. Questa volta a due a due e con la possibilità per i partecipanti di ripetere il circuito due volte. Rispetto a 90 anni fa l’atmosfera è ben diversa, ma fa un certo effetto vedere sulla linea di partenza la Marini 125 simile a quella con cui Finessi vinse nel 1926. Non può mancare stupore misto a incredulità pensando alla media che stabilì e alle difficoltà che dovette affrontare. Altri tempi, è vero, ma proprio per questo è importante non dimenticare le imprese del passato. È forse per questo motivo che il Registro Rudge italiano ha ricordato l’impresa ai ”Tre Monti” delle moto inglesi, famose anche per i motori a quattro valvole, con un roll on dedicato ad Aldrighetti e alla sua moto. Questa è una rievocazione, non una gara e non può mancare l’escursione turistico-culturale. Da Imola si raggiunge Dozza, con le moto che risalgono lungo il borgo e vengono parcheggiate nella piazza antistante la Rocca. È un abbinamento di reciproca bellezza. Ad attendere i partecipanti c’è la visita alle sale interne che ospitano l’Enoteca Regionale. Alla fine manca solo la conviviale, che contribuisce a rafforzare lo spirito d’amicizia e la voglia di stare insieme, al pari di quanto visto durante il cocktail di benvenuto del sabato pomeriggio e nella cena del sabato sera, quando a tutti i partecipanti è stato offerto 30 Le moto allineate prima della partenza I Grandi Appuntamenti ...pronti, via! 31 I Grandi Appuntamenti un piatto in ceramica a ricordo del Circuito dei Tre Monti. Assieme ai saluti arriva anche la promessa che la rievocazione non si ferma ai 90 anni: in nome della storia e dell’importanza che il Circuito ha avuto per Imola e per il motorismo, è nelle intenzioni del Crame, per voce del suo Presidente Bruno Brusa, di riproporla in futuro a cadenza biennale. Allora, arrivederci alla prossima volta. 1926•2016 RIEVOCAZIONE STORICA CIRCUITO DEI TRE MONTI 32 I Grandi Appuntamenti I partecipanti al loro ingresso a Dozza Foto di gruppo davanti alla Rocca di Dozza 33