L`Amore cura - Associazione Peter Pan Onlus
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L`Amore cura - Associazione Peter Pan Onlus
Tariffa Associazioni senza fine di lucro - Poste Italiane S.p.A. Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1, comma 2 - DCB Roma. ter Pan Onlus e dell’Associazione Pe Organo di inform azion ino onco-ematologico l’accoglienza del bamb - N. 1 Trimestrale - Ann o VIII Gennaio 200 9 L’Amore cura VII Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile: curare il proprio bambino, un diritto dei genitori Speciale Merry Christmas Peter Pan 2008 La Cura Reazioni psicologiche e dinamiche relazionali nei fratelli dei bambini oncologici In questo numero: Questo giornale vive grazie alla generosità degli amici di Peter Pan: Direttore responsabile Michele Mezza Direttore editoriale Maria Teresa Barracano Fasanelli Hanno collaborato a questo numero: Daniela Bevilacqua Gabriella Costarelli Renata Fortunati Angela Guarino Gianna Leo Francesca Lesnoni Marika Maganzini Paolo Malgieri Rita Meardi Roberta Mella Angela Maria Rao Carla Secchi Grazia Serantoni Michela Vetrulli Progetto grafico e realizzazione: Barbara Santi e Gianluca Virga Stampa Istituto Arti Grafiche Mengarelli Via Cicerone, 28 - 00193 Roma Associazione Peter Pan Onlus Via S. Francesco di Sales, 16 - 00165 Roma Tel. 06.684012 - Fax 06.68136853 Numero Verde: 800 984 498 e-mail: [email protected] www.asspeterpan.it Codice Fiscale: 97112690587 c/c postale 71717003 c/c bancario 10200000 c/o Banca Unicredit IBAN: IT 97 M 03002 05214 000010200000 3 4-6 7-11 12 13 14 14 15 16-17 18 19 20 21 22 23 24 25 26-27 sul tetto la cicogna E’ arrivata an con: P r te e P di della Casa Gaia ina e figlia di Mar Alessandro Lorenzo Leonardo e Massimo Donatella e figli di Anna nzo figlia di Lore 2 e Laura L’Editoriale Uno spettacolo d’amore Italia Europa Mondo Curare il proprio bambino, un diritto dei genitori Speciale... Merry Christmas Peter Pan 2008 Attualità Giocare col mondo Peter Pan Ragazzi “La vita non è un gioco...” Filastrocca del sorriso “Pagine animate” Laboratorio di origami Laboratorio sugli alberi Bolle di sapone alla Casa di Peter Pan Laboratorio di pasticceria Attualità Comunicare è parte della Cura Venezuela e Peter Pan Gioco e studio in ospedale 2008 Una giornata con la Croce Rossa Italiana in Seconda Stella Raccontiamoci La musica, la voce, il ritmo La cura Reazioni psicologiche e dinamiche relazionali nei fratelli dei bambini oncologici 28 Signora Darling La Befana vien di notte... 29 News 30 Eventi 31 Rassegna stampa Uno spettacolo d’amore Gianna Leo Merry Christmas Peter Pan, uno spettacolo nello spettacolo! Che non è uno spettacolo… ma un circuito d'amore che avviluppa in una spirale di emozione platea e palcoscenico, artisti e volontari, amici, sponsor ed amici degli amici, insomma tutti coloro che amano Peter Pan. Quest'anno lo spettacolo è stato realizzato con poco tempo a disposizione, perchè la disponibilità del Gran Teatro è stata incerta fino a venti giorni prima. Motivi tecnici ci hanno tenuti col fiato sospeso fino alla fine, tant'è che stavamo quasi decidendo di non farlo più. Non avendo la certezza della disponibilità del teatro non potevamo prendere impegni con gli artisti, e rischiavamo di perdere anche quei pochi che avevano comunque assicurato la loro presenza. Nello stesso tempo non potevamo deludere le famiglie che puntualmente si aspettano l'invito per questo evento tradizionale. E i medici e gli infermieri dei reparti? E i volontari? E gli amici che ci sostengono? Il Merry Christmas Peter Pan è diventato ormai una bella consuetudine, una festa attesa da tutti coloro che sono vicini alla nostra Associazione, un momento emozionante per scambiarsi gli auguri sinceri ed affettuosi che si scambiano le persone che si vogliono bene! E allora? Dove trovare un teatro capiente come il Gran Teatro, che contiene ben 3000 persone? Chiara Fasanelli e Deanna Carnesecchi, le volontarie addette all'organizzazione dello spettacolo, nel frattempo tenevano in caldo il canovaccio imbastito, sperando di non doverlo buttare via! Alla fine come sempre la Provvidenza, stimolata da alcuni Angeli, ha ammorbidito i cuori di chi doveva deliberare. Montare uno spettacolo in venti giorni non è facile: Chiara e Deanna hanno portato i motori al massimo, per cercare artisti di buona volontà. Non è facile sotto Natale: molti sono impegnati nelle loro tournée, altri sono in vacanza, altri sono in giro a promuovere un nuovo disco o un film di Natale... Organizzare il backstage, i volontari per la vendita dei biglietti, far recapitare i biglietti invito, non dimenticare nessuno, attivare l'ufficio stampa per la divulgazione dell'evento... Beh, ragazzi, solo Peter Pan poteva farcela! L'alacre lavoro negli uffici dell'Associazione faceva pensare al brulichio di un formicaio. Finalmente lo spettacolo comincia; il teatro per for- tuna è pieno: è un miracolo che si ripete ogni anno, perchè, proprio come ho detto quella sera, più che un Gran Teatro è un teatro GRANDE e riempirlo è una vera scommessa! "Si alzi il sipario!" Noi siamo tra il pubblico, a goderci il risultato di tanti sforzi. Tra me e Marisa siede il primo cittadino di Roma, il Sindaco Alemanno, che ha voluto onorarci con la sua presenza. Le gambe mi si fanno molli: mi sono preparata un breve discorso per salutare le persone in sala, ma ho paura di non farcela... Roberta Capua e Fabrizio Frizzi invitano la Presidente dell'Associazione a salire sul palco... Mi sento presa dal panico, mentre un bel giovanotto mi prende per mano per condurmi... al patibolo! Dopo di me Marisa, anche lei accompagnata da un altro bel giovanotto. La commozione mi blocca la gola, e poi... vai Gianna, coraggio! Comincio a leggere il mio breve discorso, che strada facendo diventa un'altra cosa, ma va bene lo stesso. Alla fine i feedback sono stati più positivi rispetto allo scorso anno: mi hanno detto che sono stata più sciolta, più a mio agio (sic!). Passo la parola a Marisa che ringrazia le Istituzioni ed invita il Sindaco a salire sul palco. Lui capisce benissimo che è una dolce trappola quella che queste due brave signore gli stanno tendendo, e lo dichiara pure! Ma si arrende alla dolcezza e promette di aiutare l'Associazione. A questo punto anche noi, come tutti gli artisti che hanno partecipato allo spettacolo, dobbiamo esprimere un desiderio sul grande Libro dei Desideri che troneggia sulla scena: il mio desiderio è che il Sindaco mantenga la sua promessa. Marisa invece esprime il desiderio che ha colpito maggiormente il cuore delle famiglie presenti in sala e cioè che le Case di Peter Pan chiudano definitivamente i battenti, perchè la malattia è stata finalmente debellata. La partecipazione emotiva della platea è stata grande. Tutti ringraziano tutti, abbracci e baci si distribuiscono come caramelle. Ma allora la polvere magica di Campanellino esiste 3 Curare il proprio bambino, un diritto dei genitori VII Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile Marisa Fasanelli Come ogni anno, nella seconda metà di febbraio si celebrerà in tutto il mondo la VII Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile. Anche in Italia la FIAGOP, in collaborazione con l'Associazione Peter Pan, associazione ospitante, continuerà a promuovere in questa circostanza la campagna "L'Amore cura", sulla scia del successo ottenuto l'anno scorso. Ricordiamo ai nostri lettori che il progetto si pone come obiettivo la creazione, in collaborazione con il CINECA e l'AIEOP, di un data-base a livello nazionale, alimentato dai dati provenienti dai Centri di Cura AIEOP, in cui saranno raccolte e ordinate tutte le informazioni relative ai trapianti e ai protocolli di cura delle varie patologie oncologiche pediatriche. E' superfluo sottolineare l'importanza di questo strumento di lavoro, sia per il mondo scientifico, che avrà a disposizione dati indispensabili per valutare in termini statistici la “risposta" dei pazienti ai protocolli terapeutici, sia per i genitori stessi, ai quali sarà consentito l'accesso all'area informativa e che avranno quindi a disposizione le informazioni necessarie per partecipare in maniera più consapevole alle decisioni riguardanti l'iter terapeutico. La campagna di SMS solidali, che anche quest'anno avrà il patrocinio di RAI per il Sociale, lanciata attraverso la collaborazione di diversi gestori telefonici, durerà ben due settimane. Ci auguriamo che il successo dello scorso anno (ben 104.000 Euro!) si ripeta - e magari si raddoppi consentendo di raggiungere più rapidamente l'obiettivo finale. I momenti topici della campagna di sensibilizzazione, promossa anche nel corso di numerosi programmi televisivi e radiofonici, saranno una Serata di Gala al Teatro Argentina di Roma, legata ad un concorso lirico organizzato dall'Associazione “Beniamino Gigli Jr” per la scoperta e la valorizzazione di giovani talenti, e un Convegno che si terrà a Roma il prossimo 11 febbraio nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati. Il tema del Convegno, "Voglio mamma e papà - Il Lavoro di Cura, un diritto dei genitori", ripropone un argomento che ci sta particolarmente a cuore e di cui abbiamo già parlato recentemente: la difficile 4 esperienza di molti genitori che non riescono a conciliare l'esigenza di curare il proprio bambino con gli impegni lavorativi. Uno degli scopi per cui è stata istituita la Giornata Mondiale è proprio quello di far conoscere alla gente comune quali e quanti problemi una diagnosi di tumore porta con sé, specialmente se l'ammalato è un bambino. Ogni 24 ore a dieci famiglie viene comunicato che il loro bambino è ammalato di tumore. La diagnosi è per tutti un vero e proprio shock. La cura ha inizio immediatamente e può durare fino a tre anni. In questi momenti difficili si va inevitabilmente incontro a una serie di difficoltà finanziarie dovute alle spese per gli spostamenti in centri di cura attrezzati, al mantenimento fuori casa e alle terapie. Come è noto, i passi burocratici per ottenere l'assegno di accompagno hanno tempi biblici e talvolta l'assegno viene concesso quando ormai non ce n'è più bisogno. Bisogna inoltre tener presente che la complessa normativa esistente è stata pensata per l'invalidità in generale e, poiché non è stata specificamente concepita per le esigenze dei malati di cancro, risulta insufficiente ed inadeguata alle esigenze delle famiglie, considerato anche l'andamento altalenante della patologia oncologica. Bisognerebbe quindi promuovere tutta una serie di provvedimenti mirati, atti a tutelare i genitori di bambini malati di tumore per assicurare loro il diritto di curare il proprio figlio: politiche di riconoscimento del lavoro di cura, congedi parentali specifici, flessibilità nel rapporto di lavoro, sussidi particolari e così via. Per approfondire l'argomento a cui il Convegno darà la giusta risonanza, abbiamo condotto a Roma un'indagine su un gruppo di famiglie (una cinquantina circa) i cui figli sono curati negli ospedali a cui Peter Pan è collegata, per vedere come sia stato vissuto questo problema nella nostra regione. I risultati dell'inchiesta saranno elaborati e presentati per la prima volta al Convegno. Questa indagine pilota potrebbe in seguito essere estesa a tutte le regioni italiane in cui sono presenti le varie associazioni FIAGOP: in questo modo i dati raccolti avrebbero una valenza nazionale e darebbero una visione completa del problema. Sappiamo bene che la situazione in Italia non è omogenea e che le cose cambiano sensibilmente dal Nord al Sud: se riusciremo ad avere un quadro fedele della realtà nazionale, potremo portare avanti il lavoro e farci promotori di misure e di provvedimenti governativi atti a tutelare gli interessi delle nostre famiglie. L'Associazione “CLIC Sargent”, la più importante ed attiva su tutto il territorio inglese, ha svolto recentemente un'indagine simile alla nostra ed è giunta alle seguenti conclusioni. Su 50 famiglie intervistate: - il 91%, quando il bambino si è ammalato, ha dovuto cambiare il modo di lavorare; - il 49% per poter curare il bambino ha utilizzato il periodo di ferie o il congedo malattia; - in alcune famiglie, uno o entrambi i genitori hanno dovuto rinunciare completamente al lavoro. Il nostro scopo quindi è di rivalutare il "lavoro di cura", che nel nostro paese - e non solo nel nostro - non trova il giusto riconoscimento. Quello che auspichiamo è che il nostro Governo possa varare un pacchetto di misure e di provvedimenti di vario genere di cui possano beneficiare sia i lavoratori che i datori di lavoro e che contribuisca ad Il segnalibro realizzato in occasione della VII Giornata Mondiale contro il Cancro Infantile. 5 alleggerire lo stress economico della famiglia. Anche le aziende andrebbero sensibilizzate a questo problema. Una azienda che optasse per una politica di flessibilità nel rapporto di lavoro con i propri dipendenti che si trovano a far fronte ad una malattia grave del proprio figlio avrebbe anche dei vantaggi: non perderebbe il patrimonio di esperienza lavorativa accumulata nel tempo dal dipendente, potenzierebbe sensibilmente la propria immagine verso l'esterno e migliorerebbe il clima di lavoro tra i suoi collaboratori. Non è detto, però, che siano necessariamente le imprese a dover sopportare il peso di una assenza prolungata dal lavoro. Si potrebbero ipotizzare, ad esempio, interventi statali per alleggerire gli oneri fiscali a quei datori di lavoro che si dimostrassero particolarmente sensibili ad una flessibilità del rapporto lavorativo, specialmente nel primo anno dopo la diagnosi. Non dimentichiamo che il cancro infantile è un fenomeno numericamente non particolarmente Pubblichiamo alcune testimonianze di genitori che hanno dovuto affrontare la difficile esperienza del "Lavoro di Cura", ovvero dover conciliare l'esigenza di curare il proprio bambino con gli impegni lavorativi. (Fonte: CLIC Sargent) “Ci siamo indebitati con la mia carta di credito, mentre mio marito prendeva un congedo non retribuito”. “Era un continuo gioco di equilibrio, una montagna russa emotiva: hai delle scadenze finanziarie, il lavoro, il mutuo, gli altri figli da curare. Un continuo tentativo di conciliare le cose a seconda di chi aveva più bisogno di noi quel giorno”. “Il capo di mio marito era comprensivo, ma lui nello stesso tempo era teso e sotto pressione. Il lavoro era una preoccupazione in più”. “L’altra mia figlia soffriva del fatto di dover salutare ogni sera babbo e mamma per andare a dormire dai nonni”. “Bisogna alleggerire il peso dei problemi economici per le famiglie. Avendo sempre lavorato, non mi ero mai trovato in condizione di chiedere danaro in prestito. Mi sentivo incapace di proteggere mio figlio, perché tutto era fuori dal mio controllo. Al momento della diagnosi dovresti avere subito del denaro”. “Fisicamente non ero proprio in condizione di lavorare e di prendermi cura del bambino nello stesso momento”. “E’ un fatto emotivo. Volevo stare accanto a mio figlio. Il tuo cuore sta in ospedale e la tua testa sta al lavoro”. “Non riuscivo a concentrarmi sul lavoro. In quel momento riuscivo solo a pensare a mio figlio”. “I miei datori di lavoro erano molto comprensivi. Per tutta la durata delle cure mi hanno permesso di assentarmi dal lavoro. Avevo un ottimo capo, molto disponibile. Se non mi avesse concesso i permessi di lavoro, avrei dovuto dare le dimissioni”. “Il mio compagno ha ottenuto il tempo flessibile e le ferie annuali. Ma avevamo bisogno del suo stipendio per pagare il mutuo”. “In sostanza gli ho detto che non sarei tornata al lavoro. Sono stati straordinari: sono stata 6 “Appassionatamente insieme” Merry Christmas Peter Pan 2008 Renata Fortunati Luci, suoni, colori... Un'atmosfera emozionante ci avvolge, noi siamo qui, come ogni anno, legati ad un filo di fantasia, gioco e divertimento... Eh si, il Gran Teatro ci accoglie, come sempre, solidale e disponibile, così come sempre ritroviamo, fortemente partecipativi, vecchi e nuovi amici, tutti insieme "appassionatamente". La serata si preannuncia intensa, occasione preziosa di grande partecipazione. Al nostro fianco tanti magici amici di Peter Pan, artisti, maestranze, tecnici, organizzatori, tutti presenti affinché la solidarietà possa volare sempre più in alto, senza limiti, anche sulle ali della fantasia! E il fanciullo Peter Pan ci offre ancora una volta l'occasione felice per un coinvolgimento totale, concreto, di grande intensità, da toccare con le mani. Un appuntamento gioioso che si rinnova di anno in anno con allegria e, ne siamo sicuri, anche con profondo affetto. I personaggi più importanti? I bambini e le loro famiglie che con i sorrisi e le espressioni dei loro volti ci offrono l'emozione più grande! Alcuni di loro sono venuti da lontano proprio per assistere allo spettacolo, altri, invece, sono attualmente ospiti delle Case di Peter Pan, tutti comunque emozionati, sorridenti, quasi frastornati dall'eccitazione. E ancora, tanta gente che con la propria adesione si fa testimone di quanto sia forte il senso della solidarietà e di quanto sia facile allontanare, sia pure momentaneamente, la solitudine della malattia e della sofferenza. E che dire degli artisti presenti? Non ci sono parole per descrivere la generosità con cui si presentano sul palco, la professionalità con cui intrattengono il pubblico, il calore con cui si rivolgono ai bambini, unici veri protagonisti della serata. La loro partecipazione consente ancora una volta la realizzazione di uno spettacolo e ntusi a smante . Musica, sketch, danza, allietano il teatro coinvolgendoci in un caleidoscopio di emozioni e di incanto, regalandoci intensi momenti non solo di intrattenimento, ma anche, e soprattutto, di umanità. Vorremmo che non finisse più! E in ultimo che dire? Non ci sono parole sufficienti per esprimere quanto avvertiamo dentro di noi ed intorno a noi... I ringraziamenti ci sembrano ormai quasi inadeguati. Difficile definire con chiarezza i sentimenti che ci travolgono ed è con questo pensiero che ci sentiamo di salutare tutti coloro che ci sono vicini, artisti, sponsor, organizzatori, pubblico, maestranze, tutti coloro insomma accanto a noi e ai nostri bambini. Ancora una volta le loro e le nostre mani si stringono in un abbraccio che vorremmo non avesse mai fine. Ci rimane quindi un augurio, uno solo, quello di ritrovarci ancora qui, il prossimo anno, tutti insie- 7 Roberta Capua e Farizio Frizzi accanto al “Desideriolarius”, il libro dei desideri tema centrale dello spettacolo. Gegè Telesforo. Da sinistra a destra: Silvia Salemi, Raf e Mietta. Visto da chi non l’ha visto Agli stand allestiti nel foyer del teatro ravamo tanti volontari, eravamo disponibili, eravamo stanchi e alla fine eravamo ricchi! Sì, avete capito bene, eravamo ricchi. Perché l’incasso di ben 3.400 Euro in una sola ora ti fa sentire veramente onnipotente e alcuni di noi hanno esultato a mo’ di vincita al Superenalotto. Perdonate la nostra (e in particolar modo la mia) materialità, ma con il tempo ho sviluppato l’idea che i sogni senza la materia sono destinati a sciogliersi come neve al sole. Vedere nel foyer del Gran Teatro tanta solidarietà, tanta consapevolezza, tanta organizzazione, ma sopratutto tanta concretezza (proprio quando l’Associazione sta per intraprendere un nuovo viaggio che comporterà impegni economici non indifferenti) ti rende felice proprio come il sorriso delle nostre famiglie ospiti dell’evento. Siamo quelli che non hanno visto lo spettacolo... sappiamo per certo però che è andato benissimo. Sono anni che ormai seguo i grandi eventi di Peter Pan da uno stand e martedì, per la prima volta, mi è venuta voglia di mettere un meraviglioso punto quando ho visto che i tavoli erano ordinati e fantasiosi anche senza la mia fastidiosa, e a volte maniaca, precisione. Che gioia. Un grazie di cuore a chi a permesso tutto ciò, Flavia, Raffaella e Nadia in primis. Paolo Malgieri 8 “Le bellissime domande” "Le interviste impegnative" degli inviati speciali di Peter Pan Francesca Lesnoni Credo che l'ispirazione di proporre i bambini delle nostre Case come inviati speciali al Merry Christmas Peter Pan sia stata una delle più felici della mia intera vita perché mi ha regalato il dono prezioso di ritrovare nei loro occhi assorti, profondi, seri, ardenti, nei loro sorrisi purissimi, l'incanto della ricerca. In uno scritto di Platone, Socrate dice: "Una vita senza ricerca non merita di essere vissuta". Facciamo tante cose, diciamo tante parole, corriamo, ci affanniamo, ma viviamo davvero? I giorni dei nostri bambini, tanti o pochi che siano, sono giorni pieni. Valerio non ha potuto fare le interviste, tuttavia l'emozione, l'entusiasmo, la gioia, la cura, la vibrante intensità, con cui ha preparato le domande che leggerete, rimarranno impresse indelebilmente nel mio cuore. Grazie, Valerio. Grazie, Roberto, Alessandro, Andrea C., Karolae, Giuseppe, Lorella, Manuel, Fabio, Giuliana, Andrea M., Samuele, Vito, Gaia, Melissa. Avete fatto rinascere il desiderio di fermarmi, di spegnere il chiasso, il clamore del mondo, le luci artificiali; di stare in silenzio, un silenzio assorto, come i vostri occhi; di vedere quello che guardo; di tentare di rispondere con verità alle vostre domande, che sono anche le mie; di cercare orizzonti nuovi, con la purezza dei vostri sorrisi, anche quando il buio del dolore mi avvolgerà; di ascoltare il canto che ogni anno, prima di Natale, si leva dal profondo di me, e sogna di innalzarsi Pubblichiamo di seguito le interviste realizzate dai nostri piccoli “inviati speciali” al Merry Christmas Peter Pan. GIANNI ALEMANNO Qual è il tuo sogno più bello? Una città in cui la gente sia più amica, in cui la solidarietà non sia solo di poche persone, ma un impegno di tutti. Perché hai scelto di aiutare le persone? Perché, senza fare questo, mi sentirei più povero. Non è un atto di generosità, ma un modo per sentirsi meglio in profondità. Cosa ti rende più felice? Quando ci sentiamo tutti più vicini. Cosa è per te il Natale? E’ il momento in cui nasce nostro Signore e quindi è l’occasione per tornare a ciò che è vero e essenziale. Perché hai scelto di essere qui? Perché sono venuto a trovarvi e ho visto una bella famiglia e voglio che si costruisca un rapporto di amicizia tra me e le vostre Case. Grazie, un’ottima intervi- Lo scorso 17 novembre il Sindaco di Roma Gianni Alemanno ha fatto visita alla Casa di Peter Pan. Nella circostanza abbiamo presentato al Sindaco il nostro progetto del “Polo di Accoglienza” a Trastevere e i bambini ospiti delle Case gli hanno donato una felpa di Peter Pan con tutti i loro auto- 9 FABRIZIO FRIZZI MASSIMO BAGNATO Qual è stato il giorno più bello della tua vita? Quando sono riuscito a fare qualcosa per gli altri, a dare aiuto, quelli sono giorni meravigliosi! Poi ce ne sono altri, perché uno si innamora, si sposa… Sei mai stato in ospedale? Sì, per alcune operazioni. Poi sono andato anche a trovare degli amici che stavano male per sorridere un po' insieme e tirarli su di morale, perché in certi momenti abbiamo bisogno di qualcuno che ci faccia sorridere. Cosa ti rende felice? Sono fortunato perché mi rendono felice molte cose. Per esempio quando una persona che amo è contenta. Sono felice nel vedere negli altri un sorriso che nasconda emozioni profonde. Mi commuovo per la felicità degli altri. Ti piace mangiare? Mi piace molto mangiare, ma ho imparato a farlo in maniera misurata, mi fa sentire meglio. A me mi piace tanto mangiare, però non mi Qual è stato il giorno più bello della tua vita? Quando la Roma ha vinto lo scudetto o forse quando a “Buona Domenica” ho cantato l’Autobiografia. Non so perché, ma mi sono commosso cantando una cosa che mi era cara. Un altro giorno bellissimo è oggi, qui, con voi, attorno a me, che mi intervistate... Perché sei qui? Perché voi mi regalate un'energia, una carica, una gioia... Qual è il tuo sogno nel cassetto? Continuare a fare il comico, a farvi ridere, è bellissimo! Che regalo vorresti trovare sotto l'albero di GIOBBE COVATTA Cosa ti rende felice? Non lo so, se no riuscirei a riprodurlo all’infinito. Ogni tanto mi capita di esserlo, poi, magari, gli stessi motivi, il giorno dopo, non funzionano. La felicità è imperscrutabile. Cosa sognavi di fare da grande? L’esploratore. Volevo vedere come era fatta l’Africa. Gira che ti rigira, mi sono messo di buzzo buono e ci sono riuscito. Ho cominciato a fare un altro mestiere e quest’altro mestiere mi ha portato per sentieri che non erano stati premeditati. Ora vado in Africa, ma non faccio l’esploratore, con il tempo i sogni si modificano. Quale regalo vorresti trovare sotto l'albero di Natale? E’ una domanda difficile perché i desideri umani vanno dalle cose più infinitesimali alla sfera universale. Mi piacerebbe trovare un oggettino sciocco che potesse portare la pace nel mondo. Vorresti tornare bambino? Sarebbe bello, però non mi trovo male neanche a cinquant’anni, è stato un bel percorso. Qual è stato il giorno più bello della tua vita? Te ne posso elencare trecento all’anno. E’ andata bene. E’ stata una vita fortunata. Hai ancora un sogno nel cassetto? Non hai idea di quanti cassetti pieni di sogni ho. Uno banale: vorrei conoscere sei miliardi e cento milioni di persone. Hai paura di rimanere solo? A volte lo sogno disperatamente. La solitudine 10 MATILDE BRANDI Qual è stato il giorno più bello della tua vita? Quando sono diventata mamma di due gemelle: Sofia e Aurora. Voi bambini siete la gioia, la vita, la speranza del mondo! Non contano i soldi, non conta nulla di fronte a voi. Vorresti tornare bambina? Assolutamente sì. In fondo lo sono, quando gioco con le mie bambine. Spero di riuscire a giocare anche a ottant’anni. Qual è la tua paura più grande? La cattiveria del mondo. Qual è il posto che ti piace di più? La mia casa, dove posso stare un po’ con le mie bambine. DADO RAF Cosa vorresti trovare sotto l'albero di Natale? Vorrei che i miei figli litigassero meno, che mi ascoltassero di più. E’ giusto che ci sia un percorso, ma mi piacerebbe un po’ più di facilità. Ti piacerebbe tornare bambino? Sì, per non pensare alle tasse, alle bollette, alla burocrazia... Cosa è per te il Natale? E’ una festa troppo pagana e non santa, come dovrebbe essere, simbolo d’amore e di unione familiare. Sei mai stato all'ospedale? Sì, caddi in un burrone. Sono stato in coma per due giorni. Ho una invalidità a una spalla. Non posso abbracciare una ragazza al cinema con questo braccio, ma è semplice, lo faccio con l’altro. Vorresti tornare bambino? Sì, io ho due figli e a volte provo un po’ di invidia per la loro semplicità nell’affrontare la vita. Che regalo vorresti trovare sotto l'albero di Natale? Un segno di speranza, una svolta positiva, un’inversione di tendenza rispetto all’ultimo decennio che è stato fatto di guerre, di cadute di valori… Quando ti sei innamorato per la prima volta? E’ stato un amore adolescenziale, di quelli folli, è stato la molla che mi ha fatto lasciare Margherita di Savoia, in Puglia, per andare a vivere in un’altra città, Firenze, con sgomento dei miei genitori. Ho imparato a gestirmi da solo, a suonare in varie band, da lì tutto è cominciato. Hai paura di crescere? Bisogna cercare di vivere il presente serenamente, non attaccarsi troppo al passato, non fare troppi programmi per il futuro. In questo momento, per esempio, sto vivendo un presen- FRANCESCA REGGIANI MIETTA Da cosa si capisce di essere innamorati? Da tante cose: pensi sempre a quella persona, mangi troppo o pochissimo, cerchi di vederla in ogni istante, vivi sulle nuvole... Però, ogni tanto, quelle nuvole ti cadono sulla testa e ti fai male. Vorresti tornare bambina? Ma io sono una bambina! Mi piace tanto raccontare le favole. I nonni lo fanno, quindi rimangono sempre giovani, anche se hanno i capelli bianchi. Qual è il tuo sogno più grande? Avere un bambino mio e donare la serenità a tutti i bambini del mondo. Qual è stato il giorno più bello della tua vita? Le vostre domande sono bellissime. Sono le più vere, le più semplici, ma sono anche quelle alle quali non sai come rispondere... Forse... Forse il giorno della mia nascita... O forse quello della nascita di mia nipote... Hai paura di diventare grande? Lo prendo come un complimento perché temo di esserlo già diventata. Cerco di accettarlo con una certa nonchalance. E poi mi è molto piaciuto uscire di casa, diventare indipendente. Qual è il tuo sogno più grande? L’ho realizzato, è il lavoro che faccio. Il sogno che rimane è avere un secondo figlio. Purtroppo i sogni si perdono, fa parte della vita. E il regalo che vorresti trovare sotto l'albero di Natale? Sono anni che nessuno mi fa più un regalo e non voglio rispondere banalità. Forse tornare indietro nel tempo per un giorno, vivere il Natale come una ragazzina. Cosa ti piace mangiare? Quasi tutto, tranne le vongole e le cozze perché quando ero bambina ne ho mangiate talmente tante che sono stata male e adesso non posso sentirne neanche 11 Giocare col mondo Maestri a Palazzo Rospigliosi: Enrico Benaglia Rita Meardi Ho visitato la mostra dell'artista Enrico Benaglia allestita all'interno di Palazzo Rospigliosi, a Zagarolo. Palazzo Rospigliosi è un edificio risalente al XVI secolo, ma con un’origine e un passato così remoti e travagliati da poter essere inscritto di diritto nella categoria dei "Castelli", e come ogni castello emana fascino e mistero; la sua morfologia, le bellissime sale affrescate e una particolare caratteristica gli conferiscono quel tanto di malinconica nostalgia da renderlo ancora più intrigante: è infatti la sede del "Museo del Giocattolo". Chiunque, entrando in questo luogo, non può non sgranare gli occhi e ritornare alla propria infanzia, al proprio vissuto ludico, alle fantasie, ai desideri, alle proiezioni che, con certi giochi e su certi giocattoli, tutti abbiamo sperimentato. I quadri di Benaglia potenziano l'effetto nostalgia: i personaggi di carta ritagliati dai quaderni a quadretti delle elementari, gli occhi grandi e pieni di stupore della bambina che vede portar via il teatrino; i palazzi, sempre di carta, sospesi nel vuoto e circondati di stelle, le foreste incantate, ma sottilmente insidiose... Così, attraversando le sale e cogliendo la magia di quanto esposto, entriamo in un mondo speciale nel quale Benaglia si muove perfettamente a suo agio, come un bambino che sa condurre il suo gioco, padrone dei personaggi che mette in scena e, attraverso una sorta di “animismo infantile”, affida ai suoi quadri emozioni antiche, atmosfere rarefatte, messaggi onirici e stupore puro. Ogni giocattolo e ogni quadro rimandano a spicchi d'infanzia, a ricordi più o meno sbiaditi che si riaccendono in una sequela di vorticosi déjà-vu 12 mettendoci in contatto con la nostra parte più trascurata, più taciuta, più nascosta, sicuramente la migliore: quella infantile. Il pittore è strettamente ancorato al mondo dell'infanzia, che è forse il tema più celebrato dalla sua pittura. Ai bambini di Peter Pan lo lega la sua profonda sensibilità che lo ha spinto a donare alcune delle sue opere alle nostre Case. E' la sua visione del mondo. E' la sua Weltanschauung. Come non condividere? Al di là del pregevole risultato artistico delle sue opere, il contenuto ci tocca tutti da vicino: con la forza della nostalgia per il passato, con la fragilità dell'utopia e la determinazione della speranza per il futuro. “La vita non è un gioco...” Filastrocca del sorriso “Pagine animate” Laboratorio di origami Laboratorio sugli alberi Bolle di sapone alla Casa di Peter Pan Lavoratorio di pasticceria In copertina: personaggi realizzati con tappi di sughero oco... La vita non è un gi o sulla vita... mio piccolo pensier to es qu o nd ge leg che penso e lo e stanno r-corretto. Ma è ciò i e alle ragazze ch pe zz su ga rà ra i re ti mb tut se a n Ciao e a molti no e non credono. che penso in parte lti e per tutti quelli ch mo r pe Andrea C. Sicuramente quello nto me gia ag che sia un incor o er Sp o! ss ste lo dico Ama la vita... te pretese. namente, senza tan pie ala Am è, m’ co iano. Ama la vita così ano o quando ti od Amala quando ti am comprendono. ti ti ce o quando tut pis ca ti o un ss ne o come un re. Amala quando o quando ti esaltan o an on nd ba ab ti galano. Amala quando bano tutto o te lo re Amala quando ti ru nemmeno un po’. er non sembra av ne do an qu o o ns se dine più assoluta. Amala quando ha felicità o nella solitu a di coraggio. Amala nella piena do hai una montagn an qu o a ur colissime gioie. pa i ha ma anche per le pic Amala quando i, ion az isf dd so mi e le enor per i grandi piaceri e potrebbe. Amala non soltanto ure non ti dà ciò ch pp se ala Am a la vita. n è come la vita, am Amala, anche se no che ti senti morire. lta vo cere ed ogni as rin nti se i senza vita... ti e ch ore e non vivere ma Amala ogni volta am a nz se i ma e ar n am ala! Ma ricorda: no Amala. Amala. Am Filastrocca del sorriso Questa filastrocca è stata scritta per testim oniare l'importanza dei PAGL IACCI e quindi della co sa più importante, il SORRISO , all'interno del nostro reparto. Questo giornale è realizzato da bambini, ragazzi e volontari di Peter Pan Hanno collaborato a questo numero: Andrea C., Sara L. ...e i volontari: Daniela, Dina, Marika. 14 “In ospedale che alleg ria ci sono i pagliacci a far ti compagnia. Il primario, dottor FISCH IETTO, ogni tanto fa un balletto; e con NINI' scherzi e ba lli tutti i venerdì. Poi c’è VIRGOLA che con te prende la pillola , e c’è FROLLA che tira e molla con ARCOBALENO, il quale dalla stanza offes o se ne va in un baleno; e così SAPONETTA gli fa una canzonetta. Tutti insieme non ci stu fiamo mai... perchè ogni tanto fanno guai. Alla fine con sherzi, ma gie e palloncini allietano sempre tutti no i bambini”. “Pagine animate” Nell'ambito del progetto "Pagine animate", con la collaborazione di Laura Anfuso sono stati organizzati due laboratori: il 13 novembre la "Tarantella di Pulcinella", il 4 dicembre "Un giardino sottoterra" e "Il Tappamondo". Nel primo incontro è stato letto il libro "Tarantella di Pulcinella", di Emanuela Luzzati (Ed. Le Rane - Interlinea). I bambini sono stati coinvolti nella lettura con balli e musica. A seguire, dato l'approssimarsi del Natale, è stato proposto un laboratorio di decoupage natalizio. Il 4 dicembre sono stati proposti due libri. Nel primo, "Un giardino sottoterra" (Ed. Jaca Book), si narra la storia di uno spazzino che pianta un albero sottoterra, creando un'oasi naturale e profumata all'interno dei tunnel della metropolitana. La lettura condotta da Donatella ha incantato i piccoli ascoltatori. A seguire, con la magia della filastrocca "Mani filo, filo mani, vieni filo fino a domani..." abbiamo scoperto “Il Tappamondo", libro originalissimo in cui i protagonisti della storia sono dei tappi che si estraggono da un contenitore. Questo è stato lo spunto per realizzare dei personaggi con dei tappi di sughero. Ringraziamo Laura Anfuso, Franca Argento e Donatella Asquino per la loro disponibilità! Wendy Marika 15 Laboratorio di origami Considerate una tecnica antica basata sulla piegatura della carta. Considerate poi una signora di nome Felicia che insegna questa antica arte cinese. Considerate quindi i bambini della Seconda Stella di Peter Pan, qualche genitore, alcuni volontari, un posto come la ludoteca... Il risultato sono le nostre lezioni di origami! Come ci spiega nella prima lezione la signora Felicia, con il termine ”origàmi” si intende l'arte di piegare la carta (termine relativamente recente derivato dal giapponese, ori piegare e kami carta) e, sostantivato, l'oggetto che ne deriva. La tecnica moderna dell'origami usa pochi tipi di piegature combinate in una infinita varietà di modi per creare modelli anche estremamente complicati. In genere, questi modelli cominciano da un foglio quadrato, i cui lati possono essere di colore differente, e continua senza fare tagli alla carta. Questa è forse una delle caratteristiche più essenziali ed importanti da assimilare: bisogna usare il polpastrello ripetute volte sulla piega, per renderla il più sottile possibile al fine di facilitare il taglio netto. Le nostre lezioni sono state entusiasmanti, sia perché l'attività in sè è molto divertente e stimolante, sia perché in ludoteca si è creata una splendida atmosfera. Nel corso delle lezioni il numero dei partecipanti è variato, con una assidua presenza però dei bambini, soprattutto Karolae, onnipresente e dotata di ottimo spirito "origamico", Leonardo, che cercava sempre un commento al suo elaborato, Miguel, meno assiduo ma attento, e il precisissimo Vito, con cui ho intrapreso diverse gare di velocità! Comunque tutti, una volta o due, hanno fatto la loro comparsa nel fantastico laboratorio. C'è stata anche la presenza della mamma di Karolae e della mamma di Vito, talmente assorta sugli origami da dimenticarsi il caffè sul fuoco! Vi lascio immaginare il finale... Tra i volontari dobbiamo annoverare la grande tenacia di Federico, il quale, nonostante le difficoltà manuali, ha sempre portato a termine il suo origami, creando con i suoi commenti ad alta voce la giusta atmosfera di serenità ed ilarità! Ma partiamo dall'inizio. Con il supporto di fogli quadrati o rettangolari colorati, Felicia ci ha insegnato con grande pazienza alcune delle pieghe più semplici per realizzare - dato il periodo natalizio - alcune decorazioni per la casa. E' così che nascono le stelle su base quadrata che avrete ammirato nella Seconda Stella, oppure gli alberelli di natale nati dalla base pesce! 16 Abbiamo poi realizzato con i tovaglioli di carta delle ninfee, utilissime ad esempio su una tavola imbandita per contenere il pane. Devo dire che, grazie all'imperfezione dei tovagliolini, abbiamo avuto una bella scusa per i risultati meno soddisfacenti! Tra le altre cose, abbiamo creato delle bustine per scrivere le letterine a Babbo Natale e una scatola utile in primis per temperare le matite e che, accorpata con un'altra, può diventare uno splendido porta oggetti. Le dimensioni dei fogli che abbiamo usato erano sia standard, sia da dieci centimetri, micro dimensioni che hanno avuto un grande successo soprattutto tra i bambini! Devo dire che il coinvolgimento è sempre stato vivo anche perché la nostra Felicia ha deciso i vari origami in modo da passare dai propedeutici a quelli via via più complicati. Un esempio di questi è stato il tulipano fatto alla fine del secondo e soprattutto nel terzo incontro, che ha creato non pochi problemi per la base fiore, una specie di cubo aperto i cui petali potevano anche essere arricciati, frutto di un elaborato gioco di pieghe. Aggiungiamo poi due tipologie di uccelli, uno dei quali, tirando le estremità inferiori, riesce addirittura a "sbattere" le ali! Alla fine di questi tre giorni abbiamo fatto molti tipi di origami che possono essere facilmente insegnati ai bambini e che, oltre al divertimento in sé, sono molto utili per dare nozioni basilari e termini tecnici di geometria, un modo per imparare giocando... L'esperienza è stata bella, la compagnia ideale, basta solo sperare di poterla ripetere! Daniela Bevilacqua 17 Laboratorio sugli alberi Dopo una bella chiacchierata con Flavia sono salita al primo piano, dove erano ad attendermi intrepidi i nostri piccoli frugoletti: Lorella, Manuel e Andrea. Andrea con la sorellina e la mamma mi hanno accolto con un grande abbraccio che porto ancora dentro di me. E' nei loro occhi che sento l'affetto e il calore di tanti momenti passati insieme. Nel frattempo è arrivata Alessia, con la sua carica esplosiva. Dopo aver giocato alle macchinine, con costruzione della pista, premiazione a fine gara e salita sul podio, abbiamo approntato una partita di pallone. Io ho avuto due cartellini gialli per fallo... Manuel in tutti questi giochi dettava legge e guai a dirgli di no! Siamo poi saliti al secondo piano e abbiamo fatto un piccolo laboratorio di pittura, anche alla luce della concomitanza con il laboratorio su Picasso. Ho anticipato l'evento presentando il pittore e citando una sua opera famosa in tutto il mondo, "L'Albero di Guernica", una quercia che simboleggia la libertà del popolo biscaglino. Non a caso l'albero è uno dei fili conduttori del nostro programma di Wendy. Alessia ha avuto la bella idea di far fare l'albero su un unico cartellone e così tutti insieme (Lorella, Manuel e Andrea) hanno lavorato al proprio albero. Ogni bambino ha dipinto il "suo" albero. Anche Fabio, successivamente, ha contribuito all'iniziativa: il suo bellissimo pino tra l'altro troneggia accanto ai lavori degli altri bimbi. Mentre dipingeva ho notato come fosse serio e preciso... A fine lavoro abbiamo fatto una bella chiacchierata e gli ho raccontato la fiaba di Riccioli d'Oro che non conosceva. I suoi occhi erano molto attenti! A fine serata si è affacciato Alessandro, un ragazzone altissimo a cui ho proprosto di dipingere il suo albero. Prima di andare via ho conosciuto un'altra bimba e Fabio, con i suoi occhioni interrogativi, nel salutarmi mi ha chiesto : "E' piaciuto il mio albero?" Wendy Dina 18 Laboratorio su Picasso In occasione della visita guidata alla mostra di Picasso nello scorso mese di dicembre, è stato realizzato alla Casa di Peter Pan un laboratorio creativo che ha preso spunto dalle opere viste nell’esposizione. Sfortunatamente queste novelle opere d’arte non sono sopravvissute fino all’uscita del giornale...! Bolle di sapone alla Casa di Peter Pan Lo scorso 16 dicembre alla Casa di Peter Pan è andato in scena un laboratorio di bolle di sapone, grazie alla visita del mago Ulisse (con tuba, sciarpa e una barba niente male!) e della sua simpatica assistente, i quali hanno regalato ai bimbi presenti (Areeg, Lorella e Valerio) dei barattolini con acqua saponata per fare le bolle, con il risultato che potete facilmente immaginare: ludoteca invasa da una miriade di bolle di sapone e... acqua saponata ovunque, sul tavolo, per terra... e sui vestiti di piccoli e grandi! Un plauso particolare a Marcolino per essere riuscito a creare delle bolle giganti, da vero professionista! 19 Laboratorio di pasticceria Torta allo yogurt e cioccolato Cucinare è sempre un gran divertimento. La frusta elettrica è ambitissima, ma contrattando sui turni tutto si riesce a gestire... Ci sono poi gli Smarties, di cui un confetto tira l'altro e che aiutano nell'attesa del proprio turno... Slurp! Ed è così che realizziamo la nostra torta. A voi la ricetta da provare! Rovesciate uno yogurt intero in una ciotola e utilizzate il vasetto, lavato e asciugato, come misurino. Con le fruste elettriche lavorate 3 uova con 2 vasetti di zucchero finchè il composto diventerà bianco e spumoso. Continuando a mescolare aggiungete lo yogurt, un vasetto e mezzo di olio, 3 vasetti di farina, una bustina di vaniglina e una presa di sale. Incorporare velocemente nell'impasto preparato una bustina di lievito setacciato. Versate il tutto in uno stampo e infornate per 45 minuti. Decorate quindi la torta a piacere con cioccolato fuso, Smarties e codette. Wendy Marika 20 Comunicare è parte della Cura Gabriella Costarelli La diagnosi della malattia oncologica di un era discusso di ciò anche nel corso della bambino fa nascere nei genitori il bisogno di Conferenza dell'ESMO, la Società Europea di informarsi, di sapere il più possibile sull'argoOncologia Medica, tenutasi a Lugano, in mento, come forma di difesa e di consapevolezSvizzera, a luglio del 2007. za per sentirsi in grado di fronteggiare la situaMichele Ghielmini, presidente del comitato zione. scientifico che ha organizzato il seminario di Proprio sulla comunicazione in Oncoematologia Ancona, a questo proposito ha dichiarato: "La Pediatrica si è svolto il 25 ottobre scorso ad comunicazione è una delle armi migliori di cui Ancona il Convegno Nazionale FIAGOP "Oltre disponiamo per combattere il cancro. E' di vitalo sguardo". Tra gli argomenti affrontati nel le importanza che i pazienti sentano di poter corso dei lavori: gli strumenti per orientarsi tra discutere apertamente con i propri medici le le informazioni, parlare con il bambino e la famiscelte di trattamento e altre questioni imporglia, come parlare a un bambino malato. tanti riguardanti la malattia. E' fondamentale "Abbiamo scelto questo che i pazienti vengano tema - ha dichiarato resi partecipi delle scelte Pasquale Tulimiero, presidi trattamento che li dente FIAGOP - perché, in riguardano. I pazienti “La comunicazione di una malattia oncologica al bambino e alla sua famiglia ancora una società sempre più non dovrebbero aver oggi viene affrontata con difficoltà dagli multimediale in cui la paura di chiedere spiestessi oncologi. Difficoltà che derivano da comunicazione diventa un gazioni ai propri medici". percorsi universitari non ancora ben strutmomento importante di Se questo è vero nel turati, e i pochi corsi di comunicazione esiconoscenza e formazione, caso di un adulto, lo è a stenti nella facoltà di Medicina sono scarmolta strada è ancora da samente frequentati. Nel contempo, a maggior ragione se la volte anche nella stessa equipe di medici percorrere in ambito sanimalattia riguarda un o infermieri non viene correttamente defitario. La comunicazione di bambino, e quindi i suoi nito chi ha una maggior propensione al una malattia oncologica al genitori o anche lui in saper comunicare. bambino e alla sua famiprima persona, se non è E allora cosa è necessario fare? Anzitutto glia ancora oggi viene troppo piccolo. dobbiamo intervenire nei piani di studio universitari in cui vanno inseriti alcuni affrontata con difficoltà Nella realtà, invece, da corsi sulla comunicazione al paziente. dagli stessi oncologi. un lato pazienti e famiQuesto diventa il primo passaggio, non Invece è sempre più liari provano una grande l’unico; infatti bisogna sviluppare proimportante l'intervento di soggezione nei confrongrammi di formazione continua da svolgediversi specialisti che, ti del "dottore", e quindi re nel periodo lavorativo. In Oncologia insieme, devono delineare spesso non fanno le Pediatrica è sempre più importante l’intervento di diversi specialisti che, insieme, una strategia terapeutica tante domande che vordevono delineare una strategia terapeutiottimale. Ciò comporta rebbero fare sulle cure, i ca ottimale. Ciò comporta che queste che diverse figure profesloro effetti a breve e a diverse figure professionali debbano intesionali debbano interagire lungo termine, la qualità ragire in perfetta sintonia al fine di ottenein perfetta sintonia al fine della vita, i cambi di terare la cura del bambino. di ottenere la cura del Pertanto FIAGOP, con la collaborazione pia, etc.; dall'altro lato, il di AIEOP, sta cercando di portare questi bambino". personale sanitario spesargomenti e questi temi alle diverse Il problema è molto sentiso ha poco tempo da Istituzioni pubbliche, soprattutto agli Enti to, poiché alcuni studi dedicare ai colloqui oppuRegionali che governano la Sanità pubdimostrano che reagiscore è poco abituato alla blica italiana. no meglio alla malattia divulgazione. Speriamo che nel prossimo futuro la cura dei tumori infantili rimanga patrimonio della proprio i pazienti coinvolNei prossimi numeri del sanità pubblica, in modo che ogni bambino ti nelle scelte terapeutinostro giornale cercheremalato possa avere gratuitamente le cure che, i quali in un certo mo di approfondire l'arsenso "partecipano"; si gomento della comunica- 21 Venezuela e Peter Pan Incontro con la “Fundacion para el trasplante de Médula Osea” Rita Meardi Il 27 ottobre scorso presso la Seconda Stella di Vice-presidenza della Repubblica Venezuelana Peter Pan si è tenuto un incontro tra la nostra in Italia (altrettanto viene fatto in Venezuela Associazione e la "Fundaciòn para el trasplante presso l'Ambasciata e la Vice-presidenza italiade médula òsea" (Fondazione per il trapianto di na) per aumentare il numero delle Regioni midollo osseo) di Maracaibo (Venezuela), rapdisponibili a firmare accordi di collaborazione e presentata dalla presidente, Mercedes Alvarez, dunque di accoglienza terapeutica e di trapianti, dalla direttrice, Enrica Giavatto, e dalle Dott.sse nonché perseguire il grande obiettivo di un futuIndira Corado e Sulay Moreira, funzionarie in ro prossimo senza più necessità di spostamenti materia di salute della Vice-Presidenza della transoceanici, affinché le cure tutte, trapianti Repùblica Bolivariana de Venezuela. inclusi, per tutti i malati che ne abbiano bisogno, La suddetta organizzazione offre aiuto a quanti, possano effettuarsi sempre in Venezuela grazie affetti da patologie onco-ematologiche, non riea medici preparati e specializzati in Italia. scono nel loro paese ad accedere al trapianto di Una "due giorni" a sostegno di questo ambiziomidollo osseo; in Venezuela, infatti, solo il 25% so progetto scientifico-culturale ha visto riuniti dei pazienti (adulti e bambini) può usufruire del professionisti del settore, venezuelani e italiani, trapianto, il resto è tagliato fuori. per parlare di Onco-ematologia. Presente il L'organizzazione si dipartimento del muove in Italia per Policlinico “Umberto proporre accordi con I” di Roma, diretto le Regioni affinché il dal Prof. Foà, e La “Fundacion para el trasplante numero dei trapianti medici dell'Ospedale de Médula Osea” possa aumentare, e “Burlo Garofolo” di già dal 2006 è attiva Trieste. la collaborazione con “Nel 1999 è nata la ‘Fundacion para el Progetto ambizioso, le regioni Lazio, Trasplante de Médula Osea’ (FTMO), dicevamo, condotto Umbria, Emilia organizzazione civile senza fine di con perizia, profesRomagna, Pielucro che si occupa di aiutare i bambisionalità e determimonte, Lombardia, ni, gli adolescenti e i giovani venezuenazione, del quale si Friuli Venezia Giulia lani con scarse risorse economiche è parlato il 27 ottobre; e Sicilia, stimando affetti da malattie che richiedono un ma anche emozioni, che arrivino in Italia, trapianto di midollo osseo. nostalgie e qualche per il trattamento di I nostri valori sono basati sul rispetto lacrima nell'incontro trapianto, circa ventidei sogni dei bambini, delle bambine, che le responsabili cinque pazienti in età degli adolescenti e dei giovani, sul dell’organizzazione pediatrica all'anno. rispetto della dignità delle famiglie e venezuelana e le Si può perciò aggiunsul sentimento più bello che un essere dottoresse funzionagere al 25% operato umano può provare: la Solidarietà. rie della Vice-presiin Venezuela un 10% La nostra maggiore ricompensa è denza della operato in Italia; ma vedere crescere i nostri piccoli e granRepubblica del la speranza, e l'aziodi amici, che con amore chiamo Venezuela hanno ne che ne consegue, ‘Ispiratori della Vita’, gli unici capaci avuto con le famiglie muove con grande sempre di regalarti un sorriso nonodella Seconda Stella. forza e determinaziostante la loro difficile condizione fisiSofferenza che Peter ne verso la copertura ca”. Pan spera di poter totale degli interventi lenire riunendo genti necessari. La visita in Mercedes Alvarez (Presidente FTMO) di terre lontane in un Italia ha quindi anche abbraccio caldo e lo scopo di sollecitare partecipato. l'Ambasciata e la 22 Gioco e studio in ospedale 2008 E' un appuntamento sempre atteso quello dell'incontro annuale di aggiornamento e formazione promosso dall'AGESO (Associazione Gioco e Studio in Ospedale www.giocoestudio.it). E' un appuntamento che non tradisce mai le aspettative. Anche quest’anno, infatti, si è contraddistinto per interventi interessanti e ricchi di stimoli. La giornata è iniziata con il contributo dell'oncologo Momcilo Jancovic che opera presso l'Azienda Ospedaliera “San Gerardo” di Monza. Il Prof. Jancovic ha ribadito l'importanza di una alleanza terapeutica che coinvolga la famiglia, gli operatori sanitari, i volontari, le istituzioni e la società e che sia volta a garantire la qualità della vita. Il professore ci ha ricordato che non a tutti i bambini malati può essere garantita la guarigione, ma per tutti, di conseguenza, l'obiettivo principale deve essere quello di garantire una buona qualità di vita fino all'ultimo giorno. Su questo ultimo aspetto dovrebbero lavorare tutti i soggetti coinvolti (sanitari e non) con una presa in cura che preveda professionalità. Il Prof. Jancovic ci invita a non essere buonisti, ma ad essere buoni professionisti, come medici, infermieri e anche come volontari. Afferma che il buonismo si esaurisce con una buona azione e che l'improvvisazione non può essere replicata. Se si vuole, invece, che un intervento sia efficace, deve essere organizzato e progettato per poi essere ripetuto e valutato. La valutazione e il monitoraggio sono stati l'argomento del secondo intervento da parte dell'equipe socio-psico-pedagogica dell'ospedale di Monza. La scuola in ospedale di Monza ha proposto un questionario anonimo per la valutazione del servizio, raccogliendo suggerimenti e richieste. I risultati di tale indagine hanno mostrato quanto sia grande l'importanza della presenza della scuola di reparto per bambini e genitori. La valutazione è il processo finale di un'azione educativa, ma a volte viene tralasciato. Bisognerebbe invece promuoverlo, in quanto for- nisce numeri in termini di gradimento, fattibilità e concretezza; dati che possono essere di rinforzo per richieste di riconoscimento a livello istituzionale. La giornata è poi proseguita con la presentazione di due libri: "Siamo seri, proposte per educare al ridere", di Valentina Brogli e Alberto Terzi, relativo all'importanza del sorriso e del divertimento come strumento educativo, e "Quando si ammala un bambino", di Michele Capurso, inerente il vissuto di un nucleo familiare che viene sconvolto dalla grave malattia di un suo piccolo componente. A seguire la proiezione del filmato "Un ponte per la vita - 2a parte", in cui viene documentato il percorso di reinserimento scolastico di bambini affetti da malattie gravi e croniche, mettendo in evidenza l'importanza di una buona comunicazione ed informazione che permetta la valorizzazione della diversità. Il filmato ha commosso, ma anche scatenato nella platea interventi su come in Italia sia ancora confusa l'organizzazione e la legislazione relativamente alla scuola in ospedale e all'istruzione domiciliare. Il convegno ha in fondo anche questo scopo: mettere in rete le diverse realtà territoriali per capire cosa poter migliorare e come poter offrire un sostegno volto ad una cura che sia di qualità. La scuola infatti deve essere considerata parte della cura in quanto è, ricollegandoci all'intervento del Prof. Jancovic, messaggio di speranza anche per chi non ce la farà. Vorrei concludere con una poesia scritta da Veronica, una paziente di 13 anni, che riassume con essenzialità i contenuti del convegno. “Quello che conta nella vita non è saperla apprezzare, quello che conta è saper accogliere il momento in cui finisce” 23 Una giornata con la Croce Rossa Italiana in Seconda Stella Michela Vetrulli Lo scorso 17 novembre sono arrivata alla Seconda Stella per il mio turno di Pipistrello e subito ho avvertito uno strano trambusto... Già entrando avevo notato un grande cartellone che i bambini avevano interamente colorato e affisso fuori, sul quale regnava la scritta "BIENVENIDOS CRUZ ROJA!". No, non era il nome e il cognome di una nuova ospite della Casa, come poteva sembrare ad una lettura distratta; era invece il benvenuto che i nostri bambini, in questo periodo in netta predominanza venezuelani, davano ai volontari della Croce Rossa Italiana che di lì a poco, in rigorosa divisa blu, addolcita dai sorrisi e dall'emozione, iniziavano a fare il loro ingresso. "Ma dove sono i bambini...?!" “Andati via...?!” “Dove...?!" "SORPRESAAAA!" E' così che sono stati accolti dai piccoli birichini che, tutti insieme, sono improvvisamente saltati fuori dall'ufficio di Raffaella, dove erano nascosti! Croce Rossa presa d'assalto! Ogni bambino ha subito individuato il proprio bersaglio e giù con baci, abbracci, domande, giochi, canti e girotondi. Il piccolo Ezequiel, travolto dalla gioiosa ma per lui incomprensibile confusione, con la curiosità tipica di un bambino alla ricerca di risposte si è lanciato in una attenta perlustrazione che lo ha portato dritto dritto ai piedi di una montagna di nome Marco! E' facilmente immaginabile la reazione! Tanto, tanto spavento, fortunatamente subito interrotto dalla luce di un sorriso e quindi dalla formulata consapevolezza che quello che aveva trovato era un gigante buono! Quasi due metri di Ispettore Capo della Croce Rossa, tanto maestoso quanto generoso e disponibile. E' grazie a lui, al coordinatore Silvio e a tutti gli altri volontari della CRI che è stato possibile dare maggiore efficien- 24 za al servizio della navetta nel periodo estivo: oltre a garantire i trasporti da e per il Policlinico “Umberto I” alle famiglie della Seconda Stella, la loro disponibilità ha anche consentito alle famiglie della Casa di Peter Pan di evitare la fatica di raggiungere il “Bambin Gesù” sotto il solleone e, inoltre, di far divertire e svagare gli ospiti, piccoli e grandi, organizzando gite per Roma. Questa serata è stata interamente dedicata a loro, con un'infinità di cibi buoni da vedere, da annusare, da assaporare, da gustare... Insomma, si mangia! Il via l'hanno dato i bambini, spontaneamente e irresistibilmente attratti da quei profumi e sapori. In un attimo gli schiamazzi si sono ammorbiditi, le velocità si sono attenuate, la dispersione si è annullata: tutti eravamo lì, intorno alla lunga tavola imbandita, a contenderci le specialità cucinate dalle mamme della Casa! Empanadas, polpettine, patate in salsa piccante hanno avuto breve vita! Inutile dire che i ritardatari sono riusciti a malapena a raccogliere le briciole... A pancia piena ci siamo lentamente ritirati nel soggiorno. Chi seduto sui divani, chi per terra, chi in piedi, ma tutti quanti insieme, nel nome di una sola parola: GRAZIE! I volontari della CRI, donando una targa graziosamente e sentitamente personalizzata, hanno ringraziato Gianna e l'Associazione per l'opportunità che è stata offerta loro di collaborare al raggiungimento degli obiettivi di Peter Pan. Gianna, a nome dell'Associazione, li ha invece ringraziati proprio per l'aiuto smisurato che ci hanno voluto donare ed ha regalato loro le felpe di Peter Pan. Simbolicamente hanno potuto così portarsi via un po' del calore dei nostri piccoli che farà loro senti- La musica, la voce, il ritmo Una favola vera C'era una volta un piccolo gruppo di Wendy e Pifferai che si riunirono in una fredda sera di ottobre alla “Stellina” per iniziare un corso un po' misterioso e dal quale ognuno di loro si aspettava le cose più disparate. Nessuno di loro sapeva esattamente di cosa si trattasse, ma erano pronti a mettersi alla prova. E' stato così che questo manipolo di coraggiosi esploratori si è lanciato in un'avventura a dir poco entusiasmante. Tutti insieme abbiamo scoperto tantissime cose. Proverò a citarne qualcuna: abbiamo scoperto che la musica, o anche solo il suono, è un mezzo potente per comunicare, e a volte è anche meglio delle parole. La nostra maestra, Margherita (non è quasi un nome da fatina?), ci ha - per così dire - presi per mano e ci ha rivelato un mondo meraviglioso, di cui non sospettavamo neppure l'esistenza. E' il mondo della musica non solo ascoltata, ma vissuta. Non so come spiegarmi, ma è un po' come la differenza che c'è tra il guardare il mare dalla spiaggia ed entrare invece in acqua e mettersi a sguazzare. Insieme a Margherita abbiamo scoperto come ci si possa divertire, essere sereni e mettere da parte i brutti pensieri giocando con le note, facendo dei versi, battendo le mani, facendo risuonare gli oggetti più strani, e così via. Abbiamo anche scoperto che ognuno di noi aveva, se non proprio delle doti canore, almeno la voglia di scoprire, la capacità di inventare, la creatività. E così sabato dopo sabato è andato avanti il nostro corso di musica. Nell'ultimo giorno ci salutiamo con un po' di malinconia, perché nel frattempo siamo anche diventati tutti amici. Tutte le cose che abbiamo imparato, o cercato di imparare, proveremo a farle con voi, cari bambini. Perciò se d'ora in avanti quando vi salutiamo con un bel "ciao" questo sarà un ciao canoro, e se sperimenteremo con voi una serie di giochi che utilizzano la voce, il corpo o qualsiasi altro strumento che possa emettere un suono, non vi meravigliate: sono gli effetti della febbre con cui ci ha contagiato Margherita. Noi speriamo che questa specie di febbre musicale si diffonda a macchia d'olio tra gli altri volontari e che si comunichi a voi, ai vostri genitori e ai parenti. Insomma a tutti, e che tutti possiamo star bene cantando, e cantando diventare sempre più amici. “...Ciao! ...Vi dico ciao!...” La mia preparazione musicale è legata ai ricordi della scuola elementare. Più che una vera lezione di musica, era educazione fisica al tempo de "La Bandiera", "Il Piave", "Va' Pensiero" e, naturalmente, attesissimo da noi bambini, "Fratelli d'Italia", cantato a squarciagola. Ho partecipato con grande entusiasmo al seminario-laboratorio musicale “Ritmo e musica” rivolto alle Wendy e ai Pifferai perché, come dire, non è mai troppo tardi! Abbiamo imparato a fare musica sotto forma di gioco, da riproporre ai bambini durante i nostri turni nelle Case. Ho conosciuto poche persone così generose nell'insegnamento come Margherita. E' lei che ci ha guidati attraverso questo meraviglioso mondo, fatto di note che si trasformano in suoni, melodie, canti e balli. Non è stato necessario avere particolari doti canore o musicali, tutti noi ci siamo trasformati in "giocolieri" del pentagramma. Cosa riuscirò a realizzare nella pratica non lo so bene, ma sicuramente il divertimento ed il piacere di questa esperienza "passeranno" nel reparto. Roberta Mella DOlcissima Margherita, la nostra insegnante REspirazione, importantissimo farla bene MI sento migliore FAntasia, ce l'abbiamo tutti, usiamola SOLuzione nelle giornate "no": ascoltare buona musica LAsciarsi andare... SInfonia, come in una grande orchestra, fatta da volontari aspiranti musicisti. Non me ne voglia Guido Monaco d’Arezzo per la per- 25 Reazioni psicologiche e dinamiche relazionali nei fratelli dei bambini oncologici Angela Guarino e Grazia Serantoni (Università di Roma “La Sapienza”) Il cancro infantile ha un notevole impatto emotivo e psicologico su tutti i membri della famiglia del bambino oncologico e, in particolar modo, sui fratelli in buono stato di salute: come un sasso gettato in uno stagno, così la malattia di un bambino crea una onda d’urto emotiva che coinvolge tutta la famiglia. Tale diagnosi altera la vita quotidiana: i fratelli di un bambino oncologico tendono a vivere una nuova vita e periodi di alti e bassi che dipendono dalla condizione del fratello o della sorella. I fratelli vivono una situazione di perdita di sicurezza, di attenzione, di normalità, di fiducia nel futuro. È fondamentale comprendere i loro sentimenti e rassicurarli per evitare le paure irrazionali e i sensi di colpa, fornire attenzione empatica per evitare lo sviluppo di un'immagine negativa di sé e comunicare senso di sicurezza; tutto ciò aiuta la gestione, da parte dei bambini, dei naturali sentimenti ambivalenti che possono insorgere: rabbia verso i genitori sempre meno disponibili, per il fratello malato che catalizza l'attenzione di tutti e per la relazione sempre più intensa tra di loro e dalla qua-le essi sono esclusi. Houtzager et al. (2004) hanno rilevato la particolarità degli stili di coping (risposta allo stress) utilizzati dai fratelli dei piccoli pazienti oncologici, che possono essere così classificati: - controllo predittivo, riferito all'ottimismo dei soggetti e ai loro sforzi atti a cercare di mantenere una visione positiva della malattia. Tale strategia può consentire ai fratelli di aumentare il controllo personale sulla situazione, con una conseguente sensazione di potere positivo percepito; - controllo vicario, considerato come esercitato da altre figure, come quelle dello staff medico, cui viene attribuito potere decisionale. Mettendosi nelle mani dei dottori e affidandosi alle loro capacità, i soggetti possono alleviare la sensazione di incontrollabilità; - controllo interpretativo, che consiste nella continua ricerca di informazioni per tentare di controllare meglio le reazioni emotive. È costante lo sforzo di comprendere la malattia in sé e dare ad essa un senso; i soggetti possono in tal modo ridurre la sensazione di incertezza; - controllo illusorio, caratterizzato dalla continua speranza in un miracolo o da pensieri bramosi. 26 Credere in un potere superiore può ridurre i sentimenti di impotenza e può aumentare la fiducia. Quando è già trascorso del tempo dalla diagnosi, l'adattamento del bambino sano alla malattia viene influenzato da fattori di mediazione, come ad esempio: il corso della malattia e le reazioni psico-fisiche del/la fratello/sorella malato/a, le strategie di coping utilizzate, il funzionamento e la coesione familiare e le sue risorse psicologiche e sociali. Varie ricerche hanno descritto i sintomi più comuni nei fratelli sani di bambini con tumore: sono stati evidenziati sia sintomi fisici (disturbi del sonno, enuresi, dolori gastrointestinali) sia disturbi psicologici (ansia da separazione, preoccupazioni per la propria salute, paura della morte, depressione e senso di colpa) e comportamentali; secondo alcuni studi, comunque, i fratelli sani possono anche trarre effetti positivi, migliorando l'empatia, le competenze relazionali, la responsabilizzazione. Phurphaibul e Muensa (1999) riscontrano, attraverso i racconti delle madri, che i più frequenti problemi comportamentali dei fratelli sani sono: - aumento dell’appetito / desiderio di cibo: il bambino stressato può esprimere la sua ansia tramite l'abuso di cibo, utilizzandolo come una fonte di conforto; - espressioni di collera quando si richiede loro aiuto: i fratelli in salute in età scolare reagiscono con rabbia o agitazione nel momento in cui viene loro richiesto un aiuto nella cura della casa o nell'assistenza al bambino malato; - instabilità emotiva: tale condizione comporta problemi nel concetto di sé e interdipendenti modalità di adattamento alla situazione vissuta; - rabbia esternata nei confronti del bambino affetto da cancro: sono frequenti discussioni tra i fratelli e a volte ci sono delle vere e proprie lotte col bambino malato; - aumento di ansia da separazione: nel momento in cui tali soggetti si separano dai loro genitori appaiono depressi e tristi, considerandolo un abbandono; - lamentele riguardo la poca attenzione genitoriale: i genitori, essendo molto occupati col figlio malato, dedicano poche cure e tempo a quello in salute. Durante la fase del trattamento della malattia, un fratello in buono stato di salute può lamentare dolore fisico e sofferenza emotiva. La qualità del- l'adattamento ai problemi (e i conseguenti riflessi negativi a lungo termine sul benessere psicologico) sembra associato a quello della famiglia e alla capacità dei genitori di mantenere una buona omeostasi familiare pur nell'urgenza della situazione dolorosa; tuttavia, il fattore predittivo maggiormente significativo per l'adattamento psicolo- vita in cui maggiormente dovrebbero poter sperimentare l'ambiente circostante, certi di avere una base sicura cui far riferimento (i genitori, che invece sono quasi totalmente assorbiti dalle cure dirette al figlio malato). Spetta ai genitori il compito di cercare di ridurre o prevenire tali problemi, tentando di dar loro l'opportunità di incontrare gli Età Caratteristiche psicologiche Reazioni alla malattia del/la fratello/sorella malato/a 2-4 anni - Stadio pre-operazionale - Egocentrismo - Linguaggio concreto, letterale, non comprensione di eufemismi o metafore complicate - Aumento dell'indipendenza e della regolazione del - Regressione - Forti sentimenti di gelosia e di ingiustizia (verso sé stesso e verso il/la fratello/sorella malato/a) 4-6 anni - Pensiero magico che diminuisce con il crescere e con il numero di esperienze comprese attraverso il dialogo esplicativo con i genitori - Comprensione che la morte è irreversibile e universale, e che la malattia può mettere in pericolo la vita - Riconoscimento delle emozioni altrui - Diminuzione della stima in sé stessi - Fatalismo legato ad eventi concreti - Paura che il/la fratello/sorella malato/a muoia e senso di impotenza con ricorso al pensiero magico 7-11 anni - Stadio operazionale concreto - Comprensione piena che la morte è definitiva - Maggior comprensione del futuro e delle conseguenze di determinate azioni o specifici eventi - Maggior realismo nella comprensione delle cause che portano alla morte o alla malattia - Sviluppo dell'autostima e dell'interdipendenza - Sintomi depressivi e ansia - Diminuzione della stima in sé stessi - Sentimenti di isolamento e solitudine - Rabbia e aggressività etero e auto-rivolte - Paura di diventare loro stessi malati - Senso di colpa per le maggiori restri- 13-19 anni - Stadio operazionale formale - Pensiero ipotetico - Piena comprensione e produzione anche di metafore molto complicate - Rafforzamento dell'autostima e percorso di strutturazione di una individualità piena - Depressione e ansia - Rabbia e/o ritiro sociale - Emozioni più complesse da gestire - Senso di colpa e insicurezza - Senso di responsabilità per il malato - Ambivalenza dei sentimenti verso il fratello - Maggiore coinvolgimento nelle discus- Tabella - Problematiche psicologiche nei fratelli di bambini oncologici, in relazione all'età. gico del bambino sano alla malattia del/la fratello/sorella malato/a sembra essere la sua età (vedi la tabella sottostante per una analisi più approfondita). I bambini più grandi percepiscono maggiormente i lati positivi dell'esperienza (essere diventati più maturi, avere rapporti più stretti in famiglia, avere altre persone che si preoccupano per loro), mentre il gruppo dei più piccoli riferisce di sperimentare più sentimenti negativi o non sa valutare la situazione; l'età più a rischio di problemi comportamentali è tra i 6 e gli 11 anni e, chiaramente, i bambini più piccoli risentono maggiormente dello stress: essi corrono il rischio di subire forti restrizioni nella loro vita sociale proprio nel periodo di amici, i loro pari o frequentare attività sociali, quando è possibile. In età adolescenziale viene sviluppata dai ragazzi la consapevolezza della loro mortalità che, in particolar modo nei fratelli di bambini affetti da cancro, può portare a vere e proprie paure esistenziali, che devono essere comprese e mediate attraverso un dialogo aperto con i genitori e con le figure più importanti della loro cerchia sociale. Il rischio di disadattamento e di morbilità psicologica, comunque, è maggiore per i bambini "protetti" mediante l'esclusione. Il coinvolgimento dei fratelli sani è al contrario auspicabile poiché riduce il senso d'isolamento e porta un'at- 27 La Befana vien di notte... Gianna Leo Quest'anno per le festività sono stata messa fuori combattimento dall'influenza e dal maltempo, ahimé! Ogni anno, il giorno della Befana, in mattinata arriva alla Casa di Peter Pan un numero considerevole di Vigili Urbani vestiti da Babbo Natale, a cavallo delle loro potenti moto, per portare i doni ai nostri bambini. In genere, quando c'è un evento così spettacolare in una delle Case, si invitano i bambini dell'altra a partecipare. Cosi è stato anche questa volta. Durante il servizio di Coccodrilli nella Casa, due volontari particolarmente intraprendenti hanno pensato di invitare i bambini della Seconda Stella e i loro genitori, dopo lo spettacolo, anche per il pranzo! Niente di lussuoso o di particolarmente sofisticato: una polentata alla buona! La polenta, farina gialla importata dall'America dal mitico Cristoforo Colombo, che oltre a scoprire gli “americani” ha scoperto un sacco di cose buone, è diventata poi piatto povero dei contadini del nord Italia, che nelle giornate fredde e bigie dell'inverno cucinavano nei paioli sul fuoco del camino. Oggi è un piatto che fa festa, non solo nel nord, ma in tutto il territorio nazionale. Quando fa freddo, ci si riunisce con gli amici per una bella tavolata di polenta sulla “spianatora” (tavola di legno sulla quale si impasta) o nelle “scifellette” (piatti di legno). La polenta oggi si trova in tutti i supermercati sotto diverse forme: a grana fine, grossa, bramata (macinata a pietra), ma anche precotta (la Valsugana, facilissima da cucinare), o addirittura gia cotta sotto vuoto. Nel Lazio è tradizionale la polenta con il sugo di spuntature di maiale e le salsicce. Tradizione rigorosamente rispettata dai nostri il giorno della Befana, con una lunga tavolata, con l'allegria dei bambini e forse l'allegria dei genitori e dei volontari in questione, dopo un buon bicchiere di vino. Giornata conclusa con una tombolata con ricchi premi e cotillion! A me non resta che darvi la ricetta del sugo per condirla, uno dei tanti, quello tradizionale laziale. Per la cottura della polenta seguite le indicazioni sulle confezioni. polenta Sugo per la I INGREDIENT - 4 salsicce aiale untature di m - 1/2 kg. di sp pomodoro di a at ss pa di a piacere - 1 o 2 bottiglie , peperoncino no vi , ta ro ca , no - cipolla, seda - sale q.b. ine di oliva - olio extraverg ere rmigiano a piac - pecorino o pa ante); calae vi piace picc (s o in nc ro pe NE di pe salsicce ben PREPARAZIO ed un pezzetto untature e le lio sp l'o le n i) o co nt i ie or ed od i degli ingr bianco. Quand brevemente gl cchiere di vino quantità totale bi la e e zo ch er ez Far soffriggere te en m ia nt re sc qua, e la aggiunge (che possa co re un poco ed n un poco d’ac la co so a re nel tegame . ro at tte ng rle lu co fa al n oro no be ate, quindi ssata di pomod spuntature so icce lavate e sgrass fin quando le giungere la pa o, tature e le sals ag ss un o, ba at sp o or le , oc ap fu go a su , il te n igiaan co rm nd questo è ev ire pa abbo che il atti, copr per un'oretta isce va bene an natora o nei pi ia ad gr sp lo lla n su il sugo cuocia no a i nt ! ch le ITO a per spianare la po BUON APPET rino romano (m Rovesciare e nella polenta! pioggia di peco lo lla ar be nd a fo un af r di ti pe a pezzi, quin ano e tutti pron cchiaio alla m no). Quindi cu 28 Il “Premio KidsRights” a Peter Pan Domenica 23 novembre 2008, in occasione del "KidsRights Day", Peter Pan ha ricevuto da Luca Barbareschi, ambasciatore della Fondazione, il "Premio KidsRights". La giornata si è svolta nella splendida cornice cinquecentesca di Palazzo Cenci, dove la Galleria Edieuropa, The Family Events e il Rhode Island Institute of Design hanno offerto un Jazz-Brunch ai circa 400 partecipanti del KidsRights Day. Ogni anno KidsRights Italia Onlus premia con una donazione di 10.000 Euro una Onlus italiana che abbia dimostrato negli anni di sostenere attivamente almeno uno dei diritti fondamentali dell'infanzia. Il Premio KidsRights ha anche lo scopo di sensibilizzare l'opinione pubblica sui diritti dei bambini anche in Italia. PAC 2000A-CONAD ancora con Peter Pan PAC 2000A-CONAD ha deciso di proseguire la collaborazione con l’Associazione Peter Pan inserendola ancora una volta nel catalogo regali “Immagina 2008/2011”. Da alcuni anni, infatti, viene promosso da Conad il Progetto “Insieme ai Bambini”, con cui si intende contribuire a creare una nuova cultura, permeata di maggior attenzione per i piccoli abitanti delle nostre città. Grazie ai fondi reperiti nell’ambito dell’iniziativa, che permette ai clienti di destinare i loro punti spesa ad associazioni noprofit scelte dalla cooperativa, è stato possibile adottare, in tutti questi anni, una stanza in una delle Case di Peter Pan. “Fuori Gioco”, un libro di Pino Rampolla a sostegno di Peter Pan Ci sono molti modi per sostenere una causa: si può dare un contributo in denaro, fare volontariato attivo, offrire servizi, mettere a disposizione la propria professionalità e il proprio know how, la propria manualità, oppure offrire il ricavato di un prodotto del proprio ingegno o della propria vena artistica. Da anni Pino Rampolla ci aiuta così: mettendo a disposizione dei bambini malati di tumore i suoi scatti fotografici, frutto della sua grande sensibilità e di una vena poetica che li rende immediatamente riconoscibili. Lo abbiamo conosciuto a Padova nel lontano 1998 nel corso di una manifestazione che voleva premiare e valorizzare un sentimento che nelle sue espressioni più autentiche non ama i riflettori e l’esposizione mediatica, ma opera nel silenzio e nel nascondimento: il sentimento della solidarietà. Pino vinse il primo premio con una foto toccante in cui all’indifferenza di un passante frettoloso si opponeva l’immagine di una ragazza china su di un’anziana mendicante con la quale - si immaginava - aveva già instaurato un affettuoso dialogo. Coerentemente, il ricavato del premio Pino lo aveva destinato ad una associazione di volontariato che - guarda caso - era proprio Peter Pan. Il nostro legame nel tempo è divenuto sempre più stretto: non c’è evento o momento istituzionale che non lo veda, sollecito e attento, al nostro fianco, pronto ad immortalare i momenti salienti del nostro percorso associativo. Un suo libro narra attraverso immagini delicate e serene la vita delle famiglie nelle Case di Peter Pan, comunicando a chi non le ha ancora visitate il senso autentico del nostro lavoro di cura e il “clima” che si respira al loro interno. “FUORI GIOCO” - Il calcio senza pallone Anche questa volta ha voluto destinarci il ricavato di un suo nello stadio Olimpico di Roma libro. Ancora una volta è il mondo del calcio - l’altra sua grande passione - ad ispirarlo. Un mondo che Pino interpreta, tradi Pino Rampolla (2008) scende, trasfigura, riuscendo a far dimenticare i lati oscuri e Il ricavato sarà interamente devoluto alla le colpe che offuscano l’immagine di questo nobile sport. Associazione Peter Pan Onlus. Il nostro augurio è che queste immagini abbiano un potere catartico e che gli stadi ritornino ad essere quelli trasformati dagli occhi di Pino. 29 Art Music Safari Il 18 novembre 2008, presso l’”Auditorium Conciliazione” di Roma, è andato in scena lo spettacolo “Art Music Safari”, presentato da Armando Traverso con la partecipazione della Bottega dei Piccoli Attori, l’Associazione Italiana Danzatori, il Nuovo Coro Lirico Sinfonico Romano e l’Orchestra della Scuola Media Gianicolo. Il ricavato è stato interamente devoluto al’Associazione Peter Pan, ad Amref e a Famiglia SMA. La “Bottega di Mani Felici” Lo scorso novembre ha avuto luogo la tradizionale “Bottega di Mani Felici”, il mercatino pre-natalizio organizzato dalle nostre volontarie ”Mani Felici” con la proposta dei loro straordinari manufatti realizzati a mano. Il successo dell’iniziativa ha confermato il grande apprezzamento riscosso dal lavoro e dall’impegno di queste nostre generose volontarie! “Bazaar natalizio” a Villa Wolkonsky Il 4 dicembre 2008 si tenuto presso la sede dell’Ambasciata Britannica a Roma, Villa Wolkonsky, un “Bazaar natalizio” il cui incasso è stato interamente devoluto a Peter Pan. Desideriamo ringraziare la moglie dell’Ambasciatore Britannico in Italia, Lady Chaplin, per la sua grande collaborazione nel permettere la realizzazione dell’evento, durante il quale è stato raccolto un generoso contributo per la nostra Associazione. 6° Trofeo di Judo “Peter Pan” Il 14 dicembre 2008 si è svolta presso il Centro “Don Orione” di Via della Camilluccia (Roma) la sesta edizione del Trofeo di Judo “Peter Pan”, organizzato dalla Scuola di Judo “Tomita” e dalle Associazioni Sportive “Alfieri” e “Adriana”. Il Trofeo è una manifestazione che va al di là del semplice evento agonistico, in quanto chiunque lavora alla sua organizzazione (arbitri, presidenti di giuria, servizio d'ordine, etc.) presta la sua opera in maniera assolutamente gratuita, e l’intero incasso (quest’anno come nelle passate edizioni) è stato interamente devoluto all’Associazione Peter Pan. Agli organizzatori e a tutti i partecipati i nostri più sentiti ringraziamenti per il loro rinnovato supporto! Concerto di Natale “Coroanaroma” Per il Concerto di Natale 2008, tenutosi lo scorso dicembre nella Chiesa di S. Spirito dei Napoletani (Roma), il “Coroanaroma” ha presentato un programma dedicato ai “luoghi della vita” umana (la città, il mare, la campagna, la montagna). Come negli anni passati, anche questa volta in occasione dell’evento sono state raccolte donazioni in favore di Peter Pan. Al Coroanaroma e ai generosi partecipanti i nostri sinceri ringraziamenti! Natale alla “Locanda dei Massimi” Un ringraziamento alla “Locanda dei Massimi” per aver devoluto a Peter Pan parte del ricavato della cena di beneficenza organizzata lo scorso 20 dicembre nell’ambito del mercatino biologico di prodotti tipici del Lazio “Waiting for... bio-Christmas”. 30 A cura di Angela Maria Le notizie di seguito riportate sono estratte dalla Rassegna Stampa on-line consultabile sul sito dell’Associazione Peter Pan all’indirizzo www.asspeterpan.it/rassegnastampa.asp Data: 23/12/2008 Fonte: Omniroma Umberto I, Mariani: “No a ridimensionamento oncologia pediatrica” ROMA - In occasione della visita al reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico “Umberto I” di Roma, il Presidente della Commissione Politiche Sociali della Regione Lazio, Peppe Mariani, ha smentito le voci di un ridimensionamento del reparto: “Ritengo quantomeno singolare che circolino voci su un possibile ridimensionamento di questo reparto. Stiamo parlando di una struttura modello che va avanti, nonostante innumerevoli disagi che io stesso ho avuto modo di verificare, grazie alla straordinaria professionalità e dedizione dei suoi medici. Si tratta di un campo in cui, prima ancora delle competenze professionali, incide il calore umano e l'aspetto psicologico”. [...] Data: 16/12/2008 Fonte: Adnkronos Città della Speranza, prima pietra del centro ricerca pediatrica PADOVA - A quattordici anni di distanza dalla nascita, la Fondazione “Città della Speranza” pone le basi per la realizzazione di un nuovo importante progetto. Martedì 16 dicembre è stata materialmente posata la ''prima pietra'' del nuovo Istituto di Ricerca Pediatrica ''Città della Speranza'', i cui lavori di realizzazione dovrebbero concludersi nel 2010. [...] Data: 04/12/2008 Fonte: Adnkronos Salute L’Hospice dei Piccoli, dove il dolore dei bimbi non è tabù: a Padova l’unico centro italiano, ne servirebbero 20 MILANO - Nell'hospice dei bambini non si impara a morire, si prova a vivere fino alla fine. A far pace con un tumore arrivato troppo presto, o con malattie croniche che risultano inguaribili già alla nascita. L'Hospice dei Piccoli si trova a Padova, è attivo da settembre ed è il primo e l'unico in Italia. Per assistere al meglio i 12 mila bimbi che ogni anno nel nostro Paese hanno bisogno di cure palliative, di “case della speranza” ne basterebbero 20. [...] L'hospice di Padova è "una struttura aperta 24 ore al giorno, organizzata in monolocali dove possono stare mamma, papà e fratellini. I bimbi possono portarsi i loro giochi e il loro animale, se ce l'hanno. C'è la cucina, ci sono servizi di musicoterapia e di massaggio, e c'è uno sportello di consulenza aperto ogni giorno anche a parenti e amichetti del malato. Poi ci sono gli psicologi: due, uno per i bambini e l'altro per i genitori". [...] Data: 27/11/2008 Fonte: Ansa Leucemia bambini, scoperta origine recidive ROMA - Scoperta l'origine delle recidive della forma di cancro più comune nei bambini, la leucemia linfoblastica acuta. Nella metà dei casi la cellula malata che causa la recidiva non deriva da quella del tumore iniziale ed è per questo che difficilmente risponde alle terapie che hanno funzionato. Resa nota sulla rivista Science, la scoperta si deve a esperti del St. Jude Children's Research Hospital, presso Memphis (USA). Data: 21/11/2008 Fonte: Agi Ematologia: AIL, strutturare cure domiciliari sul territorio ROMA - Funziona la terapia domiciliare per i pazienti ematologici. Solo a Roma e provincia sono 408 i pazienti seguiti dai team dell'Ospedale Ematologico Domiciliare Romail "Giuseppe Papa"; 17mila le visite complessive effettuate tra Roma, Fiumicino e i Castelli Romani. [...] 31