1679. Pubblica situazione della Terra di Craco

Transcript

1679. Pubblica situazione della Terra di Craco
1679 PUBBLICA SITUAZIONE DELLA TERRA DI CRACO Il Canonico Angelo Grammatico Pubblico Geometra e Notare per ordine di D. Filippo Vergara © 2012 Roberto Vergara Caffarelli L’ORIGINALE QUI RIPRODOTTO È PROPRIETÀ DI MAURIZIO VERGARA CAFFARELLI Al carissimo cugino Niccolò (1957-­‐2004). Un ingegnere con la vocazione d’insegnante. La presente descrizione del territorio di Craco è opera del Canonico Don Angelo Grammatico, pubblico geometra e notaio della città di Ferrandina, per ordine di Filippo Vergara, da poco succeduto al padre. Il Gramatico scrive che il suo lavoro è iniziato l’8 di luglio del 1679, è continuato per tutto il mese di Agosto, ed è terminato il 10 di settembre di detto anno. Il suo compito è stato quello di fare la misura del territorio, calcolando le aree, e di definire la situazione rispetto a tutte le altre cose e le masserie esistenti. La terra di Craco, scrive, anticamente era chiamata Castro Monte e le prerogative, autorità e i privilegi che si godono hanno origine nel Principe di Bisignano. Per il riconoscimento dei confini del territorio di Craco il Grammatico è ricorso all’aiuto di otto persone ben conoscenti del luogo, che ha fatto giurare come testimoni. Non saprei dire se ciò fosse un obbligo di legge, o solamente un provvedimento opportuno; sta di fatto che non appena eredita il feudo Filippo Vergara fa eseguire il rilevamento dell’area e dei confini. Il documento è conservato nell’archivio di famiglia che nel nostro ramo per tradizione è affidato al primogenito1 che dopo la morte di mio nonno e di suo padre è mio cugino Maurizio al quale tutte le carte sono state a suo tempo trasmesse. La lettura del testo riesce monotona e difficile a chi non conosce i luoghi, e occorre dare atto al nostro geometra-­‐notaio che in questo suo lavoro non era stato aiutato dalla natura abbastanza desolata del percorso che dovette seguire per descrivere i confini del territorio, un tracciato a zig-­‐zag in luoghi quasi del tutto inabitati e privi di punti evidenti di riferimento. Creste di monti, vallate, fossati e torrenti, perfino alberi, qualche rarissima chiesa o convento, recinti di pecore, alcuni nomi di proprietari di terre sul confine, sono veramente pochi i punti d’appoggio su cui poté contare. Il testo2 è ricco di parole e modi di dire dialettali, di toponimi, e di indicazioni difficili da verificare a 333 anni di distanza. Quando mi è stato possibile, ho inserito note illustrative, purtroppo ancora insufficienti. Una rilettura attenta del documento confrontato con le piante che lo accompagnano potrà essere utile, come pure il ricorso alla cartografia più recente, di cui ho dato qualche esempio. 1
-­‐ L’archivio conserva la maggior parte dei documenti rimasti alla famiglia, sopravvissuti alle tante vicissitudini di invasioni antiche e di bombardamenti moderni. Ricordo che mio nonno Carlo (1877-­‐1966), con cui ho vissuto per moltissimi anni, mi disse che quei documenti erano stati affidati a Girolamo Vergara Caffarelli (1805-­‐1870) da Francesca Brancaccio, sua nonna, che era rimasta a Napoli nel 1799 all’arrivo delle truppe napoleoniche, dove morì nel 1828. Al contrario di lei, suo figlio Francesco, duca di Craco, seguì invece la corte a Palermo. 2
-­‐ Il testo potrà essere utile a chi è conoscitore dei luoghi e delle antiche denominazioni, soprattutto se ha conoscenze di topografia. Sarò grato a chi vorrà integrare le mie annotazioni con notizie utili. Ricordo che verso il 1950 venne a casa di mio nonno Carlo un ingegnere inviato – credo – dall’amministrazione comunale di Craco per avere un’autorizzazione per trasferire le tombe Vergara che erano nella chiesa di S. Pietro. Credo che per lavori da fare nell’antico pavimento fosse necessario spostare i resti di alcuni nostri antenati, che furono sistemati nel locale cimitero. Io vivevo con loro nella bella casa di piazza Mazzini e ricordo abbastanza bene il mio carissimo nonno che srotolava pergamene e mostrava piante all’ingegnere, che andava riconoscendo i luoghi e si mostrava meravigliato per l’ampiezza del territorio. Forse, anche ora qualcuno esperto dei luoghi saprà fare lo stesso. Il Canonico Grammatico alla fine scrive i risultati quantitativi del suo lavoro: d[ett]o Territorio di Craco, quale Carra 431 alla rag[io]ne di n.° 60 per Carro3 alla via superficiale di 1200 con il passo di palmi sette ver[sur]e 8622 2/3 alla rag[io]ne di n.° 3 per versura n.° 25868 alla su detta aria Moie Napolitane sono 44490 ½ e pas[si] 107 [197 m] partiti con l’aria superficiale di 900 passi == alla Mesura del terzo sono n.° 38802 Non è facile tradurre le misure antiche in quelle moderne. Un carro è uguale a 30 verzure e a 60 tomoli e dovrebbe corrispondere a 24,528 ettari, per cui la superficie della Terra di Craco secodo queste misure dovrebbe corrispondere a 10.571 ettari. La descrizione non riporta triangolazioni e non si capisce come dal perimetro, assai segmentato, il Grammatico possa essere arrivato alla determinazione della superficie. Per questo motivo penso che vi siano state altre misure, oltre quelle riportate in questa descrizione. 3
2
A Matera e a Potenza 1 tomolo = 24 misure = 4088 m ; ma il tomolo varia da provincia a provincia; a Lecce 2
2
vale 6298 m e a Brindisi 8516 m . Qui un carro vale 20 versure e una versura vale 3 tomoli quindi un carro = 24,528 ettari. Si veda però ELIA DEL RE, Aritmerica e geometria prattica..., Napoli 1733, parte II, p. 71, dove sono descritte le misure che dispensa la Regia Dogana di Foggia dove un carro = 2 salme = 38.400 passi e un tomolo vale 1200 passi, per cui un carro = 32 tomoli; «il tomolo è in quadro, e poi ogni faccia è passi 34 e due terzi, che la sua area sono passi 1200. La versura è ancora in quadra, e per ogni sua faccia, o lato contiene passi 60, che la sua area sono passi 3600; ed il carro tiene per la sua area superficiale passi 72000, perché ogni lato del suo quadro contiene passi 268 e un terzo». Dato che il passo era una misura standard nel regno uguale a 1,84569 m, 2
2
il tomolo corrisponde a un’area di (34,2/3 x 1,84569) = 4094 m quindi la misura del tomolo è la stessa per Matera e Potenza come per Foggia. Descrizione del Territorio di Craco4 In nomine D[omi]ni Am[e]n, anno a Nativitate ipsius millesimo sexcentesimo septuagesimo nono Ind[ition]e 2a die vero ottavo m[ens]is Julii p[er] totum Mensem Augusti ad conficiendum situm, valutandum, ac etiam per alios dies decem Settembris ad conficiendum omnia necessaria de sistentibus in illo, ac etiam de situationibus etc. Pontificatus S[anctissi]mi in Christo Patris, et D[omi]ni n[ost]ri D[omi]ni Innocentij , Divina providentia Papae XI, anno eius tertio ad preces etc. et dum trattat. de finibus, confinibus, situationibus,et locis, pro faciliori intelligentia vulgariter etc. Conferitomi io Can[onic]o D. Angelo Grammatico5, della Città di Ferrandina, Pubblico Geometra, e Notare nella Terra di Craco, nella Provincia di Basilicata distante dal Mare di Taranto6 miglia 18 (circa 33 km) quale Terra di Craco ditta hoggi, anticam[en]te Castro Monte. (Gode le prerogative, autorità e Privileggii si godon dall’Ecc[ellenz]a del prin[ci]pe di Bisignano) de ordine dell’Ill[ustris]simo Signore don Filippo Vergara utile Patrone di detta ( qui Deus servet) nella quale ci ha fatto molti augum[ent]i di taverna nel passo di Conseniero, passaggio dalle Montagne alle Marine, comprateci molti effetti di Case Palatiate, Vigne, Magazeni, Fiscali, Strumentari et altro; e da me lettosi l’immemorabile autorità, e possesso del Territorio di quello trovo esser stato prima di hoggi situato e posseduto dall’anno 1580, e da me come professo si è dispesato a diversi locati nel modo e forma si sentirà appresso sin come da me Pub[li]co Geometra e No[ta]re se ne fa publica situat[io]ne co’ prattici assistenti, e demostratori espertissimi, et intendenti di quello; Giacomo Simonetta di anni 43 disse con giuram[en]to sapere detta situaz[io]ne da anni 30 a questa parte, et anco disse saperlo da suoi antecessori, e Padre; Dom[eni]co Rinaldo d’anni 35 e disse con giuramento sapere, e stare inteso del sito di detto Territorio, e disse di saperlo dal suo Padre hoggi vivente d’anni 78; Pietro Leonardo Andrea d’anni 45 disse simil[men]te con giuram[en]to saper bene, e star inteso della situaz[io]ne e del sito di detto Territorio, come espertis[si]mo cacciatore; 4
Questa è l’annotazione che si trova scritta nell’ultima facciata, per il resto bianca, delle carte. 5
-­‐ GREGORIO ANGELINI, Agrimensura e produzione cartografica nel Regno di Napoli in età moderna, Atti del Convegno: Cartografia e istituzioni in età moderna -­‐ Genova, Imperia, Albenga, Savona, La Spezia – 3-­‐8 novembre 1986. Roma, 1987, p. 121: «La crescita del contenzioso giurisdizionale comporta la necessità per le magistrature di dotarsi di propri corpi tecnici. Viene così riordinato un collegio preesistente, quello dei tavolari del Sacro Regio Consiglio; viene istituito l’ufficio dei compassatori della Dogana. Più in generale si assiste al differenziarsi nella società urbana della figura del regio agrimensore che esercita la propria attività liberamente in forza di un riconoscimento pubblico. Il mestiere si definisce come professione intellettuale (comincia ad essergli connesso il titolo di “magnifico”) e a volte coincide con altre professioni contigue; si hanno così notai-­‐
agrimensori, quasi sempre provenienti dai ranghi ecclesiastici. [E in nota] Per la Basilicata citiamo i casi di due canonici della chiesa di Ferrandina: Angelo Grammatico, molto attivo intorno alla metà del XVII secolo, che nel 1667 sottoscrive la platea della certosa di S. Lorenzo di Padula come geometra e notaio e il regio compassatore Gerardo Zambrella, autore nel 1737 della platea di Ferrandina.» Don Angelo Grammatico di Ferrandina, Pubblico Tabulario e Notare ha compilato anche La Platea della Collegiata Chiesa di Ferrandina nel 1680. 6
-­‐ La distanza tra Craco e Lido di Scansano in linea d’aria è 33 km. Craco dista dal Lido di Scansano circa 33 km in linea d’aria Pietr’Antonio Dauma (?) di Pisticci d’anni 50 ci dimostrò, e ci accompagnò per le Confine tra (...?) e quelle di Pisticci; Cesare La Bella d’anni 60 disse sapere, et esserli ben noto le Confine tra confinanti con la Terra di Craco; Pietro Russo d’anni 70 ci confirmò e dimostrò le confine conforme sono state in piedi da molti anni, e con ogni quiete possedute; Leonardo Ant[oni]o Lantiano d’anni 39 et Ant[oni]o Mutio 48 ci hanno affermato le confine vere e reali di detto sito, da quali mi è stato (oltre la mia notitia) dimostrato il sito, e tenuta della Terra di Craco, e quanto in quello si contiene, conforme da me Publico Geometra e Not[a]re si è situate come dalla figura si vede, e li su detti dimostratori ci hanno assistiti con ogni attent[io]ne Circospet[io]ne e mira, qual Terra sta esposta alla vista di occidente con una Torre dell’Ill[ustrissi]mo Barone, a mezzo giorno co’ bellissime case de particulari, abondante di Fontane di acque sorgente qualificate etc. Il sito, e giro di detta Terra e Territorio è miglia 26 ½ 7 -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ 7
-­‐ Il miglio napoletano fino al 1° gennaio 1841 vale 1845,69 m, dopo la riforma del sistema di pesi e misure divenne pari a 1851, 851 m. Il perimetro del territorio di Craco secondo questa misura è circa 49 km. detta Terra ha un bellissimo Convento di Padri Zoccolanti della famiglia, et hoggi è il Ministro Provinciale fr. Giosep.o di detta Terra, et è lontane dalla Terra passi8 110 di palmi sette co[n] bellissima Chiesa9 co[n] diversi Altari, la porta di quello sta in Occidente, et anco q[ue]lla di battere, di pietre marmi lavorate co[n] bellis[si]mo Chiostro co[n] Cisterna al mezzo grandiosa -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ Chiesa e convento di S. Pietro [da internet] 10
S. Lorenzo è lontano dalla Terra miglio 1 ½ dove vi è una bellis[si]ma fontana grandiosa Cup[ol]a di gran capacità, e la Cappella co[n] quatro11 in tela (...?) all’altare, e la porta di essa va alla faccia di Settentrione -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ 8
-­‐ Il miglio è di 1000 passi e quindi il passo vale 1,84569 m e 120 passi sono poco più di 204 m. 9
-­‐ La chiesa di S. Pietro a Craco ospita una tela centinata con i SS. Biagio, Orsola, Francesco da Paola e Lucia che, per il Savona, potrebbe essere di mano di Giuseppe Bonito, “in una fase tarda del suo percorso stilistico, quando l’artista opera un aggiustamento dei modi alla tradizione locale di indirizzo classicista. Il dipinto risente sicuramente, a mio avviso, di una forte ventata di classicismo che trovo poco probabile in un pittore come Bonito, persino nella fase ultima del suo percorso artistico. Nelle sue vivaci scene di genere, nelle sue vedute e nella sua penetrante ritrattistica egli predilige il tratto veloce, la pennellata morbida, l’indefinitezza dell’immagine secondo i nuovissimi portati pittorici del rococò; elementi che non si riscontrano nella tela di Craco, ove le immagini ben definite, la volumetria dei corpi, la pacatezza dei gesti dei Santi e i floridi angeli suggeriscono ben altri indirizzi. -­‐ Contrada "San Lorenzo": un'antica fontana a volta, sulla via verso il Cavone dove palme altissime convivono con gli olivi sullo sfondo di masserie che sono capolavori dell'arte costruttiva rurale dei secoli passati, austere e solari, arroccate e nel contempo aperte al territorio, come quelle "Galante" e "Cammarota", con il loro svolgersi su due livelli, gli archi che reggono la scala esterna e i terrazzi che sembrano spalti a difesa di non improbabili attacchi [da internet]. 10
11
-­‐ Probabilmente si deve leggere “quadro”. fontana S. Lorenzo[da internet] Dalla suddetta Terra alla Piscera e proprio alla tempa12 di Brescia vi sono miglia 3 e passi 232 [5.965 m].-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ S. Lucia13 è lontana dalla su d[ett]a Terra passi 250 [461 m] qual chiesa è con soffitto di tavole co[n] un bellis[si]mo quadro in tela co[n] la porta verso settentrione està detta Santa al fondo in un Accovo di lamiozza14 -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ S. Angelo15 sopra un Monticello è lontano dalla Terra passi 450 [830 m] con la porta verso settentrione -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ Craco – località Peschiera dove è la nuova Craco [da internet] 12
-­‐ Per tempa s’intende una cima montuosa tondeggiante o a cupola, con pareti a picco, frequente nell’appennino meridionale | dirupo, burrone (Dizionario De Mauro – Paravia). GABRIELLA ARENA, Denominazioni varie attribuite alle forme del terreno: «Il termine “timpa” (con i derivati “tempa” e “timpone”), diffuso in tutto l’Appennino meridionale ad indicare un rilievo montuoso notevolmente elevato, che in Basilicata, si presenta fortemente eroso e dirupato, mentre in Calabria può indicare una cima tondeggiante.»
[http://www.igmi.org/pubblicazioni/atlante_tipi_geografici/pdf/149.pdf] 13
-­‐ A Craco c’è un rione S. Lucia. 14
-­‐«Lamiozza: piccola lamia, probabilmente la copertura a cupoletta, di saetta talvolta ribassata, che copriva le garitte del soldato, o piccoli locali» e «lamiozza sull'altare maggiore simile a quelle scompartite nelle lamie della Chiesa» [le due citazioni sono tolte da internet]. 15
-­‐ A Craco c’è un rione S. Angelo limitrofo al centro storico. Grimmole Fontana è lontana dalla Terra passi 940 [1744 m] qual’è in fabbrica -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ Jaccio16 Fontana è lontano dalla Terra passi 930 [1355 m] verso tramontana -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ Percorso con la Craco Card: A5 reliquie di S. Vincenzo Martire – A6 Santuario Madonna della Stella e fontana del Piscicchio – D Monastero di S. Pietro [da internet] La Taverna del Canseniero17 è lontana dalla Terra miglia 2 e passi 200 [1848 m] quale sta lontana dalla confina di Trimitito18 di Ferrandina Defensa dell’Ecc[ellenz]a del S.r Duca di Toleto19 passi 200 16
-­‐ Jaccio [in Basilicata Jazzo] è un recinto per pecore di uso comune nel territorio della Murgia (Puglia), costruito lungo i tratturi e destinato al ricovero temporaneo delle pecore durante il lungo viaggio della transumanza. L'origine del nome jazzo è piuttosto incerta: potrebbe derivare dal latino iaceo, che significa giacere. L'etimologia deriverebbe dal fatto che queste strutture costituivano delle stazioni idonee a tutte le attività connesse alle soste dei pastori e delle greggi durante la transumanza. È costruito generalmente in pendenza, per favorire la ventilazione e il deflusso delle acque e dei liquami. È caratterizzato anche dall'essere esposto a sud, per garantire il riparo dai freddi venti settentrionali, poiché i pascoli pugliesi erano utilizzati nella stagione fredda. La struttura è costituita da un muro principale di recinzione, più alto e robusto, e da muretti minori che suddividono l’area interna in vari scomparti. La costruzione è in pietra a secco, ricavata sul posto dallo spietramento del suolo. Un dettaglio interessante è la presenza di un fregio lungo il coronamento superiore dell’alto muro perimetrale, costituito da una serie continua di lastre di pietra infisse orizzontalmente nella muratura, come una lunga mensola sporgente verso l’esterno. Questo espediente impediva l’accesso ad animali predatori capaci di arrampicarsi [da wikipedia]. 17
-­‐ La contrada "Canzoniere": prende il nome da un'antica taverna posta lungo un tratturo una volta assai frequentato. La storia vuole che a gestire la taverna fosse una donna assai avvenente, una specie di Circe contadina, che riduceva in suo potere i malcapitati sedotti dalla sua avvenenza: la maliarda li uccideva e li metteva sotto aceto, facendone il piatto forte della sua osteria [da internet]. 18
-­‐ Esiste una fattoria di Trimititi e un lago Trimititi che dista 34,5 km da Ferrandina, che a sua volta dista 18,6 km da Craco. 19
-­‐ Si legga Toledo. Garcia Alvarez de Toledo y Osorio (1514-­‐1577), quarto marchese di Villafranca fu il primo duca di Ferrandina e il primo Principe di Montalbano; viceré di Sicilia e viceré di Catalogna. Al tempo di questa descrizione era duca di Ferrandina Giuseppe Federico Alvarez de Toledo e de Cordova. Salandrella20 fiumara mediante -­‐ questa taverna è con canali et imbrici avanti della quale vi è la Vigna, è piantata di d[ett]o Ill[ustrissi]mo S.r Barone D. Filippo Vergara -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ S. Maria de SS. Angeli21 è lontana dalla Terra miglia 3 1/2e passi 280 [6.985 m] quale sta co[n] la porta verso Tramontana lamiata22 con [...?] -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ Dalla su d[ett]a Terra alle mesole23 di S. Rafaele vi sono miglia 4 e passi 200 [7.752 m] -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ S. Maria auro cedro24 è lontata dalla Terra passi 1760 [3.248 m] quale Chiesa sta verso occidente bellissima co[n] arcati accante, co[n] bellissima cena in Tavola co[n] prefili indorati co[n] diversi personaggi di Santi di esquisitis[si]ma pitturala Madre di Dio sta sedente co[n] il bambino nel braccio sinistro et innamora Divoti tanto è bellissima sopra il Padre Eterno alla parte destra S. Fran[cesc]o di Paula a sinistra S. Paolo, sotto detta Madre di Dio S. Eligio nella parte dritta S. Donato, alla sinistra S. Marco, e nell’altare vi sono tutte le cose necessarie, et anco parata per li divini officii il titto di tavole, il pavim[ent]o di mattoni co[n] un altarino man dritta di preparat[io]ne di sacerdoti. La festa di essa Madre di Dio si celebra nel mese di Maggio nella terza dom[eni]ca sopra la porta di detta Chiesa vi è il Campaniletto con due campane, a man dritta vi è un sottano, e soprano per uso, et comodo di fratiscello, et viannanti, le porte de’ quali stanno alla faccia di occidente a man sinistra vi è una bellissima e profonda Cisterna co[n] acque abondante co[n] pilaniello (?) per uso commune , e di passaggieri. -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ Dalla Terra al Vallone del Monaco25 ci sono miglia 2 ½ e passi 260 [5.094 m] -­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ Dalla Terra alla Salandrella al forno della Sig[no]ra Silvia Asprella ci sono passi 1360 [2.510 m]-­‐-­‐-­‐ Il sito poi seu Circuito si è detto che è miglia 26 ½ [49.910 m]. La tenuta di tutto il sito è Carra 431 seu versure 8622 ½ seu tumola26 25868 [10.575 ettari]27 alla ragg[io]ne et misura per ogni tomolo passi 20
-­‐ Craco è situato su uno sperone dominante la valle del torrente Salandrella, in un'area di interesse paesaggistico per la presenza di calanchi d'argilla. Il torrente Salandrella costituisce il corso iniziale del fiume Cavone [da internet]. 21
-­‐ Attualmente è nel comune di Bernalda. 22
-­‐ Le lamie sono le volte, quindi Coperta a volta a botte o a stella. 23
"-­‐ Le mesole sono terrazzamenti un tempo agganciati alla collina che sono collassati verso valle, in direzione del Cavone, sì da guadagnarsi quel nome che sembra appunto voler dire terre "a mezza altezza", tra il monte e il fondovalle. La mesola è lo spezzone di terra non alberato [da internet]. 24
-­‐ Una contrada di Craco è S. Maria del Cedro. 25
-­‐ Vi scorre un affluente di destra del fiume Basento ed attraversa il comune di Ferrandina. 26
2
-­‐ A Matera e a Potenza 1 tomolo = 24 misure = 4088 m ; ma il tomolo varia da provincia a provincia; a Lecce 2
2
vale 6298 m e a Brindisi 8516 m . Qui un carro vale 20 versure e una versura vale 3 tomoli quindi un carro = 24,528 ettari. Si veda però ELIA DEL RE, Aritmerica e geometria prattica..., Napoli 1733, parte II, p. 71, dove sono descritte le misure che dispensa la Regia Dogana di Foggia dove un carro = 2 salme = 38.400 passi e un tomolo vale 1200 passi, per cui un carro = 32 tomoli; «il tomolo è in quadro, e poi ogni faccia è passi 34 e due terzi, che la sua area sono passi 1200. La versura è ancora in quadra, e per ogni sua faccia, o lato contiene passi 60, che la sua area sono passi 3600; ed il carro tiene per la sua area superficiale passi 72000, perché ogni lato del suo quadro contiene passi 268 e un terzo». Dato che il passo era una misura standard nel regno uguale a 1,84569 m, 2
2
il tomolo corrisponde a un’area di (34,2/3 x 1,84569) = 4094 m quindi la misura del tomolo è la stessa per Matera e Potenza come per Foggia. 1200 d’aria superficiale uso di nostra Comarca e della Re[gi]a Dohana di Puglia, e città di Foggia il passi si usa di palmi sette-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐-­‐ Si è dato principio a detto Territorio di detta Terra dal cancello dalle Confine tra noi, e Stigliano dove appunto vi è un arbore di piro (?) co[n] grossi tamareci28, e proprio da sotto La Tempa di facci (?) huomini, e si è tirato p[er] la linea occidentale con le confine di Stigliano mediante il vallone seu acquo Currilo di Cozzo (?) Creta, e si è caminato abasso dove s’è trovato una Cercula29 quale sta tra il nostro e di Stigliano confine segnata con una Croce alla faccia di Settentrione e l’altra alla faccia di mezzo giorno, quale sta alle [...?] di S. Marco. Il su detto Vallone entra in nostro Territorio per sotto S. Marco, et va a lago salso30 e si sono fatti sino alla su detta Cercula passi 614 [1.133 m], e si è girato per settentrione confinando con detto Domanio [sic!] di Stigliano, e proprio dal Vucculo31 della Serra della Croce32 verso Occidente in passi 275 [508 m]. Vucculo Vucculo su detto al Cugno33 di Simini (?) di Stigliano, e fondo del S.r Fran[ces]co Nigro di Craco, e giratosi per la sua linea occidentale con le confine della serra della Croce di Stigliano, e S. Marco34 di Craco retto tramite alli cima della Tempa del muto35, e quanto pende acqua in Oriente è nostro et in Occidente è della serra della Croce in passi 900 [1661 m], e proprio alla cima di detta Tempa del Muto, e si è girato per la linea di Mezzo giorno confinando con su dette confine di Stigliano le mire mediante sempre Ciglio Ciglio di detta Tempa del Muto dritto abbasso al Vallone del Ferro, mediante detto Vallone alle sue confine in passi 560 [1.034 m], e si trova la via che va a S. Arcangelo,et in altri luochi, e se tira per detta linea meridiale con il detto Vallone del ferro in passi 630 [1.163 m], e si è uscito alla lama del ferro suo luogo beni del Magnific]o Fran[cesc]o Nigro, e si è girato pederee pederee di Gannano36, et esse il Vallone principiato del Caniello (?), quale ca a Lago Salzo e si è girato per la linia di Occidente con le 27
Se si approssima il circuito della terra di Craco con una circonferenza di lunghezza 2πr =49.910 m, l’area 2
2
sarebbe πr = 19822 ettari. (l’ettaro = 10.000 m ); la differenza è spiegabile con il percorso a zigzag seguito nel fare il rilievo del territorio che aumenta di un 37% la lunghezza del circuito, per cui riducendo il circuito a una circonferenza equivalente la sua lunghezza sarebbe di 36453 m. Attualmente la superficie del comune di Craco è 76,28 kmq 28
-­‐ americi. [Da internet]: COSIMO BUONO, Camminamare insieme: « Superiamo un campo arato e poi scendiamo nella forra del Lupo, attraversando una fitta vegetazione di canne e tamerici. Per arrivare a Craco siamo costretti a percorrere sentieri che ci allontanano provvisoriamente dalla meta portandoci in direzione di Tempa Petrolla, che si ammira in lontananza insieme alle colline di Pisticci e di Montalbano, rispettivamente alla sua sinistra e alla destra. 29
-­‐ Cercula, in napoletano per quercia. 30
-­‐ Fosso del Lupo, di Lago Salso e di Salemme sono tre corsi d’acqua che toccano i comuni di Craco e Stigliano, affluenti di sinistra del fiume Agri; si veda la pubblicazione in internet all’indirizzo: http://www.provincia.matera.it/Provincia/guidaaiservizi/protezionecivile/analisi_territoriale.pdf 31
-­‐ Vuculo forse per vucculo, diminutivo di Vucca, bocca, varco; da ANTONIO CAPANO, Note sulla viabilità e sui tratturi nella Lucania tra il Tardoantico e il Medioevo, pp. 81.132, in Il territorio grumentino e la valle dell’Agri nell’antichità, degli Atti della Giornata di studi (Grumento Nova, Potenza, 25 aprile 2009). 32
-­‐ Serra di Croce è una frazione del comune di Stigliano, da cui dista 1.24 km. È a 400 m sul livello del mare. 33
-­‐ Cugno: cuneo orografico. 34
-­‐ Esiste una località S. Marco a Craco e un’altra anche nella valle del Bradano (vicino a Bernalda e a Montescaglioso). 35
-­‐ Oggi è una località del comune di Stigliano. 36
-­‐ La frazione di Gannano appartiene al comune di Stigliano e dista 21,95 km dal Stigliano. confine di Stigliano in passi 640 [1.181,2 m], comprehendendo il piane, seu pantano in suo luogo, e caminatosi con dette pederee [p. 6] pederee di Gannano altri passi 210 [388 m] con detta linea occidentale con il vallone del Monaco37 a fronte distante dalle confine passi 90 [166 m] e resta in nostro Territorio il piano, il detto Vallone di Laco Salzo38 il piano della [...?] con la mezza costa sino alle confine di Gannano39 tra Laco Salzo, e si camina con detta linea Occidentale verso la serra dell’appisi40, et esce fuori di n[ost]ro luogo il Vallone di Laco Salzo e proprio dalle terre di D. Pietro di Dom[enic]a41 di Craco, q[u]ale stando al piano delle Confine e proprio alla Carrera, q[u]ale va a S. Arcangelo et in altri luoghi in passi 60 [110,7 m], e si saglie crista crista della Serra dell’appisi, cioè quanto pende acqua verso Oriente è n[ost]ro, e quanto pende acqua in Occidente è di Stigliano, e si è calato a mezza costa tra noi e Stigliano al di contro di Laco Salzo, dove vi era un Arbore di Piro, qual hoggi è stato tagliato in ogni modo questo è l’immemorabile possess[io]ne tra Craco e Stigliano, camminatosi detto serra appetto p[er] sopra la Serra di Luparello sempre crista crista in passi 686 [1266 m]: e si trovano le Terre della Corte al piano, e si saglie p[er]la Serra di Luparello crista crista p[er] la Serra di fr. Roberto in passi 771 [1423 m] e si è trovato La via quale va a Tursi al stritto di di Gannano dove vi è una cercula con il segno della Croce al busto tra di Craco e Gannano Confine, e 37
-­‐ [Da internet] «all’altezza di Brindisi Montagna il Basento incontra altri due affluenti ugualmente a carattere torrentizio: il Vallone del Monaco, proveniente dalla Serra La Neviera e il Caprarizza, che nel suo tratto iniziale è chiamato Magagna». 38
-­‐ [Da internet] «Sono inoltre ancora visibili i ruderi di un torrione, chiamato dagli abitanti di Craco “il castello”, della chiesa di San Nicola, della chiesa e del convento di San Pietro nonché della sorgente dell’acqua del lago Salso.» 39
-­‐ Gannano è una frazione di Stigliano, da cui dista 21,95 km. 40
41
-­‐ Forse Punta d’Appesa. -­‐ Il 19 agosto 1673 Carlo Vergara aveva comprato da lui e da altri due suoi soci un forno a Craco. Si veda la voce «I beni di Carlo Vergara». sta detta Croce verso mezzo giorno, e da detta cercula signata si è saglito p[er] la su detta serra di fr. Roberto crista crista in passi 1006: e si saglie p[er] la serra di Marcaglione42 [p. 7] crista crista per quanto pende acqua in Oriente è nostro Territorio e quanto pende in Occidente va con le Confine di Gannano, e si è fatto passi 176 [325 m] al di contro della Piscina, e si scende al Vallone abbasso ditto del Lupo alle tre Confine, e si è fatto passi 506 [934 m] e si gira con Oriente con le Confine di Monte Albano in triangolo tempa tempa sono di detta Terra di Monte Albano il piano è nostro Territorio, e si è fatto passi 706 [1303 m] tra noi e il Costolito43, e da detto numero si è tirato con la linea di mezzo giorno alle stratella terre terre di D. Do[eni]co. Ciglio Ciglio dalle frattine, e confine del Costolito sino al piano della su detta Stratella inpassi 1150 [2.124 m] e si è gionto al piano dove si dice La Stratella terre di D. Dom[eni]co e si è girato per la linea di mezzo giorno acquo Currilo mediante alle Confine di Monte Albano, nomine il Costolito in passi 1250 [2.301 m] verso il Taccone seu Terra di Pisticci, e si è arrivato alla Valle di Brescia e comprende tutto il piano il nostro Territorio e le pederee seu Scossiese sono di Monte Albano, e dal su d[ett]o num[er]o si è girato per oriente retto tramite alle tempe dello Lettica pas[si] 116 [214 m] e si è girato di novo per mezzo giorno pederee pederee di Monte Albano terzo del Costolito, i beni di Dom[eni]co Martino rendititie alla Corte in nostro luogo, e si sono fatti passi 164 [302,7 m] acquo currilo mediante, e gira per Occidente con dette Confine sempre con il piano, quale casca in nostro luogo, e le pederee di Monte Albano acquo currile mediante in pas[si] 54 [100 m] e gira con mezzogiorno con il piano di malacozza di Monte Albano dritto al musso della frattina sopra lo Padule in passi 360 [664 m] e si trova il fosso tra le Confine quale territorio del Mag[nifico Fran[ces]co Nigro [p. 8] nomine la Padula della quale ne paga annuo [...?] di grano alla Corte Baronale, e si è girato per la linea Occidentale e si è fatto passi 415 [766 m] e si termina Castello Aurone, et esse La Carriera, quale entra dalla serra delli appisi e si confina co[n] le Confine della Terra di Pisticci limite mediante alle dette Terre di Nigro in passi 120 [222 m] e gira per Oriente con li beni di Pisticci del Mag[nifi]co Fran[cesco franto fosso media[n]te al nostro luogo, beni di d[ett]o Nigro in passi 484 [893 m] et este La Strada q[u]ale va a Pisticci, et in altri luoghi, così terminano li beni di d[ett[o Nigro, e seguino per d[ett]a linea li beni patronali della Corte nomine Trinco Niuro, e si gionge alla Salandrella fiumara in passi 66 [121,8 m] al taglio dell’acqua di detta fiumara e si gira p[er] Oriente Salandrella appetto mediante a nostre, e di Pisticci Confine in passi 296 [546 m] e si gira per Settentrione con detto Confine, co[n] Limite, e Tamarici mediante confinando co[n] le Terre del Novario di Pisticci, et in n[ost]ro luogo Terre di Corte in passi 92 [170 m] dal fondo della Salandrella, e proprio dalla metà dell’acqua a noi spettante, e si è girato con Oriente con dette Confine in pas[si] 185 [341 m] limite mediante, e gira di nuovo p[er] la linea Orientale confinando con dette Confine di Pisticci con li beni dotali del Mag[nifico Dott[or]e Biaso di Gratio in passi 222 [410 m] limite mediante, e si passa La Salandrella, e si comprende in nostro Territorio, e giratosi p[er] Settent[rio]ne con detta Salandrella in passi 150 [277 m] e si tira retto tramite, alle frattine luoghi, e Confine di Pisticcio con un Canale, e Limite mediante, in altri passi 448 [827 m] con li beni di Avena [p. 9] di Pisticci, e si gira p[er] Settentrione, e proprio dalla tempa ultima di detta Terra, dove si passa un Canale, che scende alla Salandrella in passi 84 [155 m], e si gira p[er] Oriente con le Confine su dette limite mediante in passi 160 [295 m] con la linea Sett[entriona]le, e passato detta Salandrella si è girato con la sua linea Orientale co[n]finando con le Confine di Pisticci Salandrella mediante in passi 124 [229 m] e fa un rivolto in pas[si] 92 [170 m] e si terminano le Confine di detta Terra di Pisticci, et entrino le Confine della Città di Ferrandina Salandrella mediante alla Codola di detta Città in passi 338 [624 m] nella faccia settent[riona]le e giratosi p[er] Oriente Salandrella appietto verso il Pantano di Trimitite al passo di Canseniero in passi 2100 [3876 m] e siamo gionti alla tempa seu Varco della Sig[nor]a Silvia, dove vi è verso 42
-­‐ Note illustrative della carta geologica d’Italia – Montalbano Jonico – foglio 212, Roma 1967 «A Serra del Cavallo, a M. Marcaglione e a fosso Mortella (a Nord di Rotondella), il Pliocene inferiore sabbioso-­‐
conglomeratico è fortemente raddrizzato con pendenze che raggiungono talvolta gli 80°.» Montalbano Jonico confina a nord con Craco. 43
-­‐ Montalbano Jonico ha una contrada Costolito. Pantano di Trimitite mezzogiorno l’isca di Cataldo Lanzilotto e di D. Giosep[p]o La Gualana, e tiratori poi per detta linea verso il Varco di Canseniero si sono fatti passi 1000 [1846 m] tra dette Confine Salandrella mediante, tra n[ost]ro e la Codola Confine di Ferrandina, et entrano li Pantani del Venerabile Convento di S. Dom[enic]o di detta Città di Ferrandina Salandrella su detta mediante in passi 506 [934 m] finiscono p[er] confine l’ische di detto Convento, et entra la Strada, quale va in Ferrandina, et in altri luoghi, e si cammina verso Settentrione con le Confine della Difensa di Trimitito dell’Ecc[ellentissim]a P.na di Ferrandina44 in passi 860 [1587 m] e la su d[ett]a via passa p[er] il Varco di Giacomo Ant[oni]o sopra in n[ost]ro luogo vi sono l’isca dell Pastani del q.m Cant.le di Grottola hoggi del Convento di Craco, quale rende alla corte Baronale car[li]ni venti annuo, et a detto num[er]o si è trovato il satrone [p. 10] e Tratturo45 Regio, quale va a [...?] di Mare, in Taranto, et in altri luoghi et va detto Tratturo p[er] dentro il n[ost]ro Territorio, e passa p[er] accanti la Taverna dell’Ill[ustrissi]mo Barone dalla parte di sotto detto Tratturo, e tra il il satrone vi è la Vigna e piantata d’Arbori di detto Ill[ustrissi]mo Barone, qual Tratturo, e satrone saglie nelle Montagne, e passa per inanzi alla Cappella di S.ta Maria dell’Angeli e per sotto d[ett]a il satrone, accanto di essa Cappella sono Terre del Clero, et anco Le Mesole, e tirato verso il Varco di Canseniero verso sop.a l’isca della Rotella46 si è fatto passi 1900 [3507 m] Confinando anco con d[ett]a Defensa di Trimitito di detta Ecc.a di Ferrandina Salandrella mediante, et in nostro luogo Le Mesole di S. Maria dell’Angeli del d[ett]o Clero di Craco con li Pantani dell’isca Serrara, et al su detto num.o è terminato la Defensa di Trimitito mediante detta Salandrella, e sequino li beni del Mag[nifi]co Cap[ita]n Gasparro de Leonardis di Ferrandina, e si è fatto Salandrella mediante pas[si] 920 [1698 m] sino all’isca della Rotella [ost]ro luogo, e proprio alla tempa di Priato luogo di S. Mauro47 Terra, e si è terminato la linea Orientale, e si è girato con detta 44
45
-­‐ Fradique Alvarez de Toledo è stato duca di Ferrandina dal 1658 al 1728. -­‐ Il tratturo è un largo sentiero erboso, pietroso o in terra battuta, sempre a fondo naturale, originatosi dal passaggio e dal calpestio degli armenti. 46
-­‐ A Craco c’è una contrada Isca della Rotella. Da internet: «il pentito della “ndrangheta”, nelle sue dichiarazioni all’Espresso, indicava la presenza di un cimitero di scorie nucleari, prima nella zona di Coste della Cretagna (un nome che fino ad allora, solo in pochi conoscevano) nell’agro di Ferrandina, e successivamente nella vallata sotto Craco, una zona tra Piana del Pozzo e Isca di Piano d’Oro)». SALVATORE ARCA,Toponomastica, Istituto Geografico Militare: «Legato invece all’ambiente di fondovalle, ma usato spesso per identificare terreni coltivati e/o alberati, è il termine “ischia” che, con i suoi derivati “isca”, “ischitella” e “́isola”, è diffuso in tutto il territorio nazionale. Su questo termine occorre fare chiarezza, dal momento che lo si può trovare usato per indicare sia isole fluviali sia terreni paludosi posti sovente tra due meandri sia, più spesso, tratti ripuari prossimi all’alveo fluviale quasi sempre messi a coltura. Nel complesso si tratta comunque di terreni vicini all’acqua.»
47
-­‐ S. Mauro Forte, comune distante 27 km da Craco. isca della Rotella con le Confine di Priato via p[er] mezzo, che viene da Ferrandina q[ua]le va a Capo rotonda, et in altri luoghi in pas[si] 300 [554 m] con la linea Settentrionale Misenchia fiumara mediante, e si comprende in noi tutto il piano dell’isca della Rotella, e si terminano le Confine di detta Terra di S. Mauro, e si camina con uno Vallone aspetto, quale entra in detta Misenchia, et entrano le Confine di Stigliano in passi 440 [812 m]. La strada su d[ett]a esce fuori di n[ost]ro luogo, e proprio alli beni di D. Amoroso rendititie alla Chiesa di Craco la n[ost]ra linea saglie a mezza costa alla tempa di Guarino48, e si è fatto passi 400 [738 m] sopra detta tempa, e da detta verso [p. 11] le mesole di S. Rafaele a mezza costa per la ripa, in faccia a Settentrione delle Terre di Ant[oni]o Barberio, et quanto pende acqua è Paiese di Stigliano nella faccia di Settent[rion]e onde vi è il limite mediante tra dette Confine, e si è fatto pas[si] 404 [746 m] proprio sopra detta Mesola, e Confine di Stigliano anco rendititio a S. Rafaele, e da detto luogo retto tramite alla Serra di Mallardo49 quanto pende acqua in Settet[rio]ne è di Stigliano e quanto pende acqua a mezzogiorno e n[ost]ro luogo, e si è fatto passi 200 [369 m] et esce fuori il su d[ett]o Tratturo quale scende dalle Montagne, et anco il su detto Satrone, poco distante da d[ett]o Tratturo, e da detto Satrone, e Tratturo retto limite si è saglito alla d[ett]a tempa di Mallardo con la su d[ett]a linea settentrionale, e si sono fatti passi 431 [795 m] con le su dette Confine di Stigliano e da detta tempa di Mallardo si è tirato alla Cima della tempa della Calcara50, quale Bosco, e quanto pende acqua verso Settentrione è Territorio di Stigliano beni del Mag[nific]o Dom[enic]o Masiello di detta Terra, e della n[ost]ra parte sono beni delli Mag[nific]i [Novelli di Craco, e si è camminato pas[si] 610 [1126 m] Lemite mediante tra noi, e di Stigliano Confine, e si passa con un Arbore di Oliva, quali stò vicino al Vallone di Scalza Preite, e si saglie con la su detta tempa della Calcara Bosco denzo di Cercule, Acini, Carpani, et altri Arbori concernenti a Bosco, e da detto Vallone appetto per la su d[ett]a tempa si sono fatti altri pas[si] 720 [1329 m] con detta Settentrionale linea con d[ett]a Tempa, e Crista di Bosco, e siamo usciti alla via publica, quale va da Craco a Stigliano, et in altri luoghi, e da d[ett]a via si va per sopra Mania51, e Mesule di Grassullo, e si è tirato verso la Tempa di facci huomini vicino le Terre di d[ett]o Masiello Lemite mediante, e proprio [p. 12] dove si dice la Valla di Simone, e si sono fatti passi 202 [373 m], e si è gionto tra Bosso alla su detta Tempa di facci huomini , e da d[ett]a Tempa Crista Crista di essa si è sceso con la su detta linea di Setten[rio]ne al basso seu fondo dove si dice il Cancello tra noi, e di Stigliano Confine, e sono fatti passi 230 [425 m] dove si dice Cazza Creta, e siamo gionti al primo posto onde hebbe d[ett]a figura principio di d[ett]o Territorio di Craco, quale Carra 431 alla rag[io]ne di n.° 60 per Carro alla via superficiale di 1200 con il passo di palmi sette ver[sur]e 8622 2/3 alla rag[io]ne di n.° 3 per versura n.° 25868 alla su detta aria Moie Napolitane sono 44490 ½ e pas[si] 107 [197 m] partiti con l’aria superficiale di 900 passi == alla Mesura del terzo ono n.° 38802 et in fidem, Ego Canonicu]s D[ominu]s Angelus Gramatico a Civitate Ferrandinae Pub[licu]s Notarius, atque Geometra signavi requisitus. 48
-­‐ Trovo in una scheda di programmazione triennale 2002-­‐2004 (Legge 11 febbraio 1994, n. 109) l’elenco descrittivo dei lavori e la stima del costo: Lavori di recupero del sentiero del Falascoso in loc. "Valle del Faggio -­‐ Tempa di Guarino" 49
-­‐ Esiste un ponte Mallardo sul fiume Bisento. Il fiume Basento nasce sul monte Arioso e, dopo un percorso di 149 chilometri sfocia nel Golfo di Taranto, presso Metaponto, in una zona dove la costa è piatta e cosparsa di dune. Il bacino idrografico del fiume si sviluppa su circa 1.573 chilometri quadrati e lungo il suo corso incontra numerosi insediamenti abitativi: tra cui Metaponto, Potenza, Salandra, Ferrandina, Pisticci e Pomarico. 50
Nel comune di Pomarico c’è una Contrada Calcara. 51
-­‐ Da Stigliano, percorrendo la statale 103, si scende dall'abitato (il paese si trova a circa 1000 metri di altezza) e si prosegue attraverso un paesaggio di colline frumentarie, verde in primavera, ocra in estate e bruno in autunno. Al km 19, su un poggio a sinistra, per metà coltivato e per metà ammantato da una fitta vegetazione dì macchia mediterranea, svetta la masseria Mania, di proprietà della famiglia Vasti,[da internet].
Frammento estratto dalla carta geologica Italiana. Non si vede Pisticci che nella carta è in alto a sinistra. Sono presenti i toponimi «Isca», «tempa» e le località «stazione di Craco» e «Custolito». Frammento estratto dalla carta geologica Italiana. Zona del torrente Salandrella, con la località «Jazzo dell’acqua salsa». Non si vede Pisticci che nella carta è in alto a destra. Craco -­‐ la Serra di Croce -­‐ la tempa del Muto Siamo a destra di Stigliano e si vedono segnati il monte Priato (nel testo c’è la tempa di Priato) e il torrente Misegna, forse l’antica fiumara Miserchia La tempa l’Appisa e Gannano Fosso del Lupo e il Monte Marcaglione ':
{
"ft
.1
l
]
t
I
I
I
tI
f{
ì
.L
l
a
f
,
I
I
i
t
1
+e'
ì
t
,&,
tl
;
I
:
i-'
ti
I
t
lt.
rl
ìl
tl
:l
{
J
{
t'
ti
1l
,'#à''n|'uof^'714',
t</'::;,,"'##'a/r
v,
)I WTatu'- L- J' / - /f
w^ 4-
l/
J
I
t l
I
, i.
' "
\
-
f,,4r6,;,J'''d'
;,*":
I WX:
Wií,#í:!;:;ff:"-#;
rt
I
I
|
---'
u..
u";'4
^*-trtr/,q
/r6uvitori: 'úf"'/'k &o-'t'o
V,
a ll fa,ui
l*r'
4r{ rmotl.e
tn*
/n'ina'( fu'::
I
,
af7lt'r{Y(tr'd ,trn/t'ra'
ì
ffi: :\ffi,:ge
u;": ffió
,îî?
M ::::,%
/A0
\f
TYF,g
7
' *
l
)
,v
'v
tnniio'
-a o nV* Prl',/c'H anp
/
6rf /A'-t
lru ; Y îìí-,fltiiro/t6 lhntti g
;)
. ,a/tt(!r*"/ory
/ 'ú'
/
fr
dat ,/uaz
Q:
t'a; aFft(:r*"/zr>
tu lta
t'ryí
'1"'//p- ,/rtttty/o
c tlti;e lîD,4'irirarff,,v'rf t{br{fÚver ill-
c,nl"uo,,$"'fùu'* %/'' fu
tL"t {'/tnt 'f ,/*n'Vvry2wo'
jiu:tl(t4te- n'onr,g
i,
c '''6
,ftnt/n, lan n*,Fr;
Q*r'*C,,or r%r/r*Ynh"i +î 'úiL
r*ffir#ru
6, ;ri, iÈa,t'ú//*
ru Qr'*'u/ppn
:0''/a*'*'t'
,/',lurZrf,nou,r, oX *porff Qrriaro
,C*
,/o"'
Qu/r,,
Èi
ffil,,;
^#r;" ' - ,tana,,&re'
flute.' Jeartartt r4f
1
t r/t
: L I
'C
';'6K7fr"n
l{o"''fî
H,/n::tfl,,
n 0 *rtrrà,
,4
- - /
U
--t-1
. ' ì
r\
.'i
t 1
l n
,
' -
J
^ t
L(voe ru/(, ,lfuo 'tiFt,^ rflnlct*A*W
/, ,, ,'
t
t
.. Y'-
î'o'*
, ^ n ci -,
:
":r:É-'-'tn'
."'W
i
g/'"ry
ltt,{'gî"1''
o,,r
d,t
-u
Tyal#M?6,í',f
"'/,,1urri/ane,
^4'"',,,
:_ ,,.0o,(*
u /i*rp(X,- lUr'""-,.,!
a *fr(
*'//'"'Q'ffi'X'l"4t"i'bne'T
n"
'Yào'ra"
,o,,-!ofr"a"'i
ry"::
f7,";o;^
;
'àon^
'//:
,//* F-n*4e': Kr^
,úuiY,,,^
ni,{*i,,i
?^f
{
i'{T*
r r
,i !
',
;
'/
'/
''r
/1f
/
/-//
/
n
t
ì
,frarrfu
rltnilóa
il
éanftrw
yf
,ra,
/*,/la/rc, ,/, lJn /n lr',úrrte/,í
au
10'r
nmote:,1X: fu'f^q'*'/ ?"*" dcYntf,oo'o
g"io' T:":Vffio4
tr:,,*,,-f;-YAf
,&o
-)t,l^ ,Y,r{,',4 Ho/n
, dy'6b
^r,uu,lo1
à
&t tnr
-Qio J t,
;,-
;rue;l
*,fuorrc:r6fl'a'rl úonao, o/*, r/ra1r/- ld'(0,,9'
t
/o
rzvu
turo
,,;X,
flteturan'e
,$;,t
7,o,/,:;:;ffi";,:| #7,íi,r',;,
itiúr,/ 7;,i,1
.(44)
/îl
*,' ^ t pr rn" r% rtrùrrórr,,&&,{
u,ua'
Wr/,- I d,t;
t @r/;* ùfil""
,,,&/i*
ÈfV"" ,t tnrsb
fln*rbàhYr+n,;:6ma;Qara.
g*",&o,a.
àl*7,,+ Oo;î
|
I
q"wff:ffkx,;ft;
I
I
an,/d-îrd"e
,(f^:N
t
tuc ibn-u-,2e..,
ifalrflffatr;:!-
,u4u ,h,/ ZH*,rlti, oo,ornon+
[
QoftZ,r^ L Un/.;/
,fiAd,Wr@-=I t''t, %ro*ur'ry'no
Jn-úr,/ro/*
4,
,
i'
,trif
n.A,/,,,*-t
ui'E*,1#/,,/*
u,rana;";rO
'*{;/A:Ar?;Mtrf;tfm
,
{-."-.-l*,
vo{,{ 4t
,.-D o r z , l 4 v t t t - / L . ( / / t ù . q J ( 4
ld
( (nzz'
, ),;
tH{.' a
,
t4 frht'/tt^rn - .., ^
/
,
(mù/(ra. Éu ogat -ttiprt,//eoo./ro,,*.;
aL,tru.4úrr2f
,+/ n
a à ez
( n r Lt-
arl/d
-5,
n\./U-.
, ' X f fr*/,
f i *-'f -&o,
' &l,o, l/A
4, lW
tdffi
@ .eà
4É
=\ {ì
'4* /ow ebmaoa''-h
frrtu,u;,,')la/îltne{ú
t')'-"
^-*^476oo.l 'frc' ,Qnaraì'!,,!no
"
íii;
;,W
i
d
í
,,,
*,:!'ffiffi :T;
rffi{W
É
,
'.-:
awl ,?tryvro ,d4/. ' .?' .'.niailiA ,{t=r,/hVA
/
È
I
, ^ A
d'-";luv':;:#'K,K'a''l*oJ@Y
"#r,trè*
w.Nù'
lttv
lrrtTbnre
.-.--*
rhrjrZkun,
"'ff 7ua_
', cl
,#,r\n,ro,..*n/o
U#t-u'
ulnin,
,'4 ;
W*
/'A'o
*
y,)ing#
t*,ti
l,ì"/
6:/"
r;
l:-:'
oll' r*o
,'/Vúrra"l-é"' (*ilami,e
,L/M,," ,l',,r4:v6n0,e
/ro'nn- ; ,*'4;
dÍ*ur.,e fua,nht
\L^- ,tú?*r"
,prrr/"v?1"í;'
rt,oa,///
* rh /l,tn* ; )2'a;;lAnti{'
J*,c4vy,o
!t
T
t^6,-,/,
,[nl,oY-f:i",Urury\t'/'*iri*'f
r"/
->
g
r'
_L
L;//.,mrír-ogtarno o@irh/, an th éYL
rmetZo
J
"ú
^ î .^î / /
V
i; n.rn(':g# í:;"Í.;-*: gi; l:,':^
l
lr /nl
|
/
/
/ -/
il_"
' lr/
i/ p,onT,rú Warr'o ,r; ffi
I ^ prLfenrt"l,
.
n*/
l{\-/
/
r1
4oo,6Q/ntnz-&4ttn
(- t
Jtfu.M
i
,, ,
j'
*f':'€:
l''g
/"Tort''
,n'Jo*
a,rràoftryop;ti
ry T'" /Y"u/;
"u/*; 'îff' fu:
ffùoi)i,o
0*"lnf il'*"nfr
/*#-'í
("b
laat rilr,,,!,,ff;rrQ"Í;ld
ú&'v*tut
ft '} olì'
t/o'ry"*'
,fuM;;,ff#W",;,àf
'7"
,t/ar/,,/í-r\ '{'/t @r{n'1''f
'{írrnD,/ao7,ts',
7t'oe
rcf
^/"u''o
;ffi'
'7'r*/:^ **o
*
i r; i.:#,:ffif
*:j :9!;,;;:9j::
-\
''
iì, -cty/"nagoffi . A
,
î
,
,/
it
,l*oa,,
,' t/hmmorr/;l-rtorrrfl fra fro,ír7*6rl*r;r*orí
la ry,/f
te
,* É rlrc /a
útryrrftvffir/*;,
l,/rn^
í"aava(oútryrff,o*9,/faîn
Jrnu If,7/*-rofto
f,?ce1e
fgr'
/rqr,:"'r{/re/rr\ t,*
@, rJirroua*c
*t_,nl
_X'l
U+,
%woóe*.V{L
@-rufuf*^ C,rUt{,ra"(
-\./
-\,
,ú* u,r' *,€ú
o
*',/y1ro
tu ez*rr,,,ír@*,aL'
h út*
r.
.'- t: -i..r+**\*
,(/r(rrc
ú4r,rLo,
*//^t/, lyd*ga
nuttorTtorro,nZ
f,i
à
uy
r,
1ú,,,{** n,/ (f 0n
ù""--
* d,r@,#
fU",4
r*, &, {rff^+f,tí,,*
/vicntoó4nhoAt*'ry
n" f,Vffip/* Vitgunnp(twl, î/,rfù 172
,;in* pfn*&. f),irài,ryoi /* [ Mr,,,/ h,,ì,r,,,e1
f-
""*
v
rY"
eu'
/ rW/0,,
'rru'"'r)" Lt/uuut
nr#"rY/ao
"- n
rQr,/r^,
/t rltLtxt, c,//
ran
r,&;U :{t'r{,//n"
Y':
lnil-' ifu1 aty
íroi,
d,
:
:t
,#
l
ì
"6, ,À ,i frfr",,c't(;fu.
/n/ri'4, /:ft''Lfr:àt
^U
'ffi'fffitrWffi";VW*ù
I
I
/.
-.--/ , i;'*6rov/,
.WH"
* ,Ofr-"4 tffipaftmpa.Jan
"
"'í'grt'
;'trnfi
"'
o'o
#,t^v#i w;;vl,'1 !'
lYl
tI{:gtl
VLI
irq ..Ì.ì
t/14
no)/^^''kî;fr'b-'
i'ra
lî"r,
i;
,,
r-\
g'{ gfr
'l
ú
"/t
't/wi//^
fi"q
I 6rJ,t nrzr.uoT*
î06,t,
%;;;/;;;'
&
rlio,,*C4o,,
"_,,if;,iontt,e
_@{# a,* ^ri
ry:,rgc'Yrio':,'
:fY
/
n:h 7,trrc%no-fi'H.
6"/"
1 ,* 'iffi n Br,r,X"r.ao|r,rAt/q ì/7tawr'/trlo'/"'
, $u/ '"i6fl,r*no'/'%il%*
.'-."'"'r/n/.,,,,/!
rk '//r:n:
hr!,+, e oelLfw)
Y:
"
nun?ì'Trala
4ii{
t
'lt tettff*l
/'t"o
+i'Pi îclia
ni/?' o& (f",
vrto-ftarnilc
,(nr /riutc
:u
pt'kree'pelcreec":
ru%7;'IY'/"u
ntt'tf€.*:gtb'rnt
,l;)ro* t/rl ntt'sft1,
,X7f,rl,o
Ve#e:",
vt nr"*f* rcrto&*'
"'///onrc
d/ ruct't rv
^
:49FrZ" { : :(::
e
u,
':/'
''u'
':
g'
.
uo'fu",>4,Xl, ^n,rnúve.,
6rr*uhm"/piano,
^4,/Pi'*,
,-rl, 6r''*1'n,"r4'
"rrnPr"
cú'r/rriónil
i'ittlnrr/7o
)^
IÉeerli"nrt'-rX!;,,
o/*
*/*
*q,u,t
,
e"/ionrt''*
-VKX
Vffi;
"*Z'^,;Y
?h
rt
/:(erle'rffi'
'
''''/o '0u 'e
'rL
roua
"7*
hpal'&.
lrPor'
fu "d':
,/,ro'/,
,r2)/or,/no'i'à
'*V)înz
ln tnÈf/lúvra tu'-11r.-'
*ft*uvrru
t/
qe,;rpil,rt_
/
rli* '/E*í @f'ru'<'
Y'* e*'W
fioor*fl/r,Y
ftru*;itu''#''d':
,F'Ín"'ry''
% e.,,
/' .b
/o /îYt
78.
9" ,O(t brl,rftrrru
*"'^- rÉ
arh
/nTrlante'
,
\2 r ,.
, n.,/ -.t .1/21
cú_
t
a
f
a
. |
l l t
) t u
i
'
lTJj:,Jffi,T,i
fr|s@
r
,,'V nrt,,XMrr/r
f,tlF/iun*ry
I
,,
-{
I
I
l
.
t
'
il"4riru,
.\
r ;€'
'.:
-
''/mrnm'n
Pu
P:?9" 'c/
':
úrFtwrt
ùry"'[''" Y;
'*r:
u '*rl
/):.,/'
,f 17,r,,
,l/7"'
ìr,/, '(L.)!erre
o,h*
ni&,a*
,*prlny/,i
r*p,lnr,},,
'. -Às_
-rro'/,^*.'..'n--/,*
.'..:
^;",íHr
44n"/'
rH,
,í
r{"aeV,*r.h-;,"/*/
r:"à
an
arntfue',ry':,'h-"7 .
'i(Ett
rnaoìr,3g4
/.^_
Vr,rr*
,
f6a
Vrro
'$&/t",d/h,'iil'ifr .., t-.,
^rJ{lruí;o',1
+
'a rrol
t#t
t '/st' " --
,Ì^
.;
hna# /Q,
\S/
!
6ll;
/
,rfr./*
''UJ.
/int
ln'
*"
.,liryrnALrng,
n'U^''f'X.';;:;í
l,to*&tr:,r
in
!ù"ftr'
,L
,
yív,llirLt,./\.v_.
Qí,;,,7u*Q2
(/ , -,rli nn'f, / n.î ffiy t
U:Y/'o
é:
,lrr/t /r,/ fl,
r/ora/'3-4
,M,*Y 9-'/"'/ rl' /'r;':ni
6nr/vo//a,(J/
vt/
=íù,oo//,
,,lrr{íf/Xo*4\/íz'{îryJJ:I1'
d/anff>'ffir
te u?r
n
/,nte
/'
U?t
_-J-;,g,,í;,cut,@'
l*". Jr/
^,ú rYrr/L
4'
r%;7-"
'
\-/_.
,/
/;Ln. g]éliloir,,mrio yratt!?É
o ^,t;n. /)_l , Mno rl.ú
î\
'À
v!'|íir")
'[l/1 rt1,;r,rJ*
'f//t'
,:il aT;a, /n* lrtir*p/eI
f,ff
kV
froa&6v1n
o'i'/ **-' (/*' / oe
Ai;*'/o''
'#'
./r/,ùúrrr,/,.7
'/,furro
elitcYninaTa
4 u, na/n lt 4u'2!'
"4ilL
ffirr/r'/o
'ff;:'
"'7,
;
t'
(
;'î""rt
fY('
^@ ai'/mo*/'*
M *w 4,].'':tu*
Q'"
cata,ry
/?** t'fr"^^'rí ó..''y
'^^-'#l-drU,;
;>
' '
'{g;4
'r"
v7*/,'c'
6'(L€nt'
,{/npk.I }orh"/*
/ir'
*
*&
a';'*
*,n a#),ai/%ryi1;
y"ffi/ivr*rn
cz'tu,ú^rú*1,g,f^*,
ep'41;7ooo'/','à7o2"
effa,/,/or*o"o
/';pn''l
nÚo'tflo
*#''m
E
y"'
^7'rfu
,
/
oron fu}
ilrffi*,; )!*,W',8 ",f,"'ry!
oi e,/ifu,rTí*"
n; -:g" /h#"'e
irí;/ 4#"o:Àlú"*yryttni
--,f 't7'"u^&'/^ìhV"';
ftL {{tftt} Alv '
C/,'e'/n /qqna ep/îWrZÉlt-, ttfrUort
---'''"-'f
'/àio'*-oiin'o
u'ov','F
,,r/,'&/'/:
7./nn',
7^
-//[î,
rí;/t
"n
,,.,O
r/lur/',etìvatc']*
.î
ífurl*Kf:/*
&,*,/o//o
r'
olh'a il (ian'b'o **{
W'Y^"/"
Vintt,
'; I,rra*'d,Y,ldrrnr/mr4rlorl*
oío'*7t Ari1rt"*/"
*"/*,L, *
1;'tl'
/'
,rfa*"i&
*.,1),;;t;""*i;tr,tuIr,t;,t
;;
ftru
O&rc
n|'
,6n+plr^r'iro;ur* /-@*^; tfini'tta
- trrnya.,oo,?u,,
I î'' 'U'/ù/qrA ryqY 'L
rl*r,,
ulrg',i,
,/**'.,&4n/rr7*
'A,.
gi'l'nn'é
rtn*1"1r'-ft#''Eú'"1"%
A, l,:
r,lGr,nr
\,
7O9,r
alnatrli/
4rrffÚ./tu,"|i7=:
r.f6).
'/^ g':r
L/1rcv,,/'o
Qr,l*'ffiW
M.//N,rl)i',,
1*t?'
'
|
I
t
. :
!
t
I
(
{
,fJ
l"
:l
r
.
l
,i'
! 1 ,
lt ' ^-
î
ì
i
I
l
l
(^
*
ì
l'' ' :r ;
f
/4vl
rta r{t Zuan'n},
tt+:1f/
flo*//, ,/;(aro.(1l0"ú
*t, lfr#nrlru untd
l*'ffir?$f
î'r
r/[r4aúro
t
|
i
;,
,<. /r/emÍeffi(;r/îT?K,,
fro.
_9'
ryYr,
àfrr,urr/úo:'*
o
cul4at'v ' 's v - */
rL/L
w,#",i'lo/2.'4e*r,
/
t(/(L/Ls
u,ii#
/fr*,
vtta
^un 4y,ír,,t
.///lcve
toil7l,:
rlz lhttat,fapr<'
,r.,iol'*n -l vù ú^ V*on ,{/^4%*-E*"
^i-6;'.It
rúnto
-9,
),-. \/ //
i
i
l*
4
(y?.ono{r'
,/,,,n,n ,/lgry^,€,il
r*/fr*, oo"!,; d
[.7
,(ùt',fia'rnc atió'n'iLa'ìo'
ì$'{'nr t/r'.t('/":to
A 'úu;*tt
/"W:
ìe'tr':,ueco
il -ho"'*/u'"
gon'7,,
n''fu
,^'r*n
a/l",,),{*"%
an*%n
I
.)
;"
:
.'..
,.|
I
ì
s
f :
')
u
i
i ,
,
,8t
ll,,
; t '
,{r
..1
L
')/
i
l
t .
t?1.,
I
.;
H \
\
I q&:.Ei-i
lqr,.
ià;rr
. !;
l:.
.],
ria'
:
1
e.
l
t
II
I
,.
i
t .
L
l
{
,,i
v
t
,
l
F
t..
j., I
I
t':
4F*
f' i l '
tj l . .
I
--j