Ragazzi: “Voce!” - Istituto Comprensivo di Villadose
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Ragazzi: “Voce!” - Istituto Comprensivo di Villadose
Ragazzi: “Voce!” Bilanci E’ già trascorso un anno ... Cari lettori, sta per finire l’anno scolastico e con esso finisce il progetto del giornalino. UFFA! So che vi mancherà il mensile più amato della scuola, ma non dispiacetevi! Comunque pensiamo alla fine dell’anno scolastico, cosa che porterà gioia (soprattutto) ma anche nostalgia. Ora sentiamo un po’ di commenti a caldo su questo avvenimento. “Pensavo che quest’anno sarebbe stato pesante per insegnanti più severi, per materie maggiormente corpose e per tanti altri motivi, ma è andata MOLTO BENE!” dice Irene, e poi: “ Quest’anno è stato difficile, nonostante ciò mi sono divertito un mondo e ho conosciuto nuovi compagni!” sostiene Alex. Infine: “Mi è piaciuto so- Reperti scolastici Chi ha inventato lo zaino? Lo zaino, come tutti sanno, è una sacca in tessuto tenuta sulle spalle di una persona da due fasce. La gente usa lo zaino al posto di scomode valigie o di borse, specialmente per carichi ab- prattutto scrivere articoli sulle armi e i videogiochi di guerra per “Ragazzi:voce!” e per questo andate a leggerli, ma, ma sentiamo il parere di un ragazzo di seconda. ”E’ stato più difficile dell’anno scorso, nel quale abbiamo ripassato molti argomenti delle elementari. Infatti quest’anno abbiamo affrontato argomenti nuovi e lo studio è aumentato” afferma William. Ed ora due ragazze di terza. “E’ stato un anno particolare anche perché ho dovuto sceglieLa prima media “D. Alighieri” ai Giochi sportivi re la scuola sustudenteschi, svoltisi il 20 maggio scorso a Rovigo. periore e sono preoccupata per sono interessanti!” intervie- gli esami che devo affrontare. ne così Paolo. In questo mo- Inoltre devo ripassare tutto il do abbiamo concluso gli in- programma!” dice Sara e “Mi (Continua a pagina 2) terventi dei ragazzi di pri- bastanza pesanti (come i libri di scuola!). Alcuni zaini hanno delle fibbie per chiuderlo, altri hanno semplicemente una o più cerniere. Attualmente lo zaino più popolare è quello della Eastpak, seguito da Seven, Invicta, Comix, Londsdale; poi ci sono quelli preferiti dai bambini, con qualche personaggio dei cartoni ani- mati. G l i zaini v a riano per forma e dimensione, da quello con chiusura a cerniera e una sacca davanti, a quelli più avanzati, con molte tasche, dentro o fuori. Lo zaino Eastpak nero è (Continua a pagina 6) Notiziario di informazione della scuola media Dante Alighieri di San Martino di V.zze Anno 4, Numero 3 Maggio 2011 Le principali rubriche di questo numero: ☺ Vita skolastica ☺ Personaggi ☺ Moda e modi ☺ 150 anni di storia patria e non solo ☺ Animali: che storie! ☺ Sport, sport, sport! ☺ Le nostre idee su ... Sommario: Ragazzi … in gita 2 Conosciamo meglio il prof Zappaterra 3 Ragazzi e tempo 4 libero a San Martino Animali strani 7 Sport curiosi 8 La posta dei lettori 10 L’angolo della poesia e del racconto 12 Vita skolastica (Continua da pagina 1) dispiace lasciare questa scuola e soprattutto i miei compagni, che conosco dalle elementari. Ho paura di perdere la loro amicizia perché frequenteremo scuole diverse” aggiunge nostalgica Jessica. Dopo tutte queste parole voglio chiudere il discorso così: LA - SCUO— LA - STA - FI -NEN -DO! Visite di “distruzione”/1 Mantova, i Gonzaga, il Mincio e gli affari d’oro dei venditori ambulanti. Tutti in gita!!! Anzi, quasi tutti, ovvero i ragazzi di prima e di seconda (tra cui ci sono anch’io). Il giorno di rientro dalle vacanze pasquali siamo partiti alle 7.30 per andare Sofia Farinella, cl. IB a Mantova. Siamo saliti sul pullman e per anzianità noi ragazzi di seconda ci siamo seduti nei posti più arretrati e invece i ragazzi di prima si sono seduti nei posti davanti. Quando siamo arrivati a Mantova siamo andati a visitare il Palazzo Ducale, che è stato abitato dalla famiglia degli Sforza e poi da quella dei Gonzaga. Il dipinto che ci ha colpito di più è quello di un angelo che tiene in mano un anello e, osservandolo mentre si cammina, sembra proprio che il braccio si muova. Poi, dopo aver visitato quell’interminabile palazzo, ci Visite di “distruzione”/2 Venezia: che magia! Martedì 3 maggio noi alunni della classe terza A ci siamo recati a Venezia accompagnati dalla professoressa Magagna e dal professor Negro, con lo scopo di conoscere la storia e la ricchezza artistica e culturale di una città così vicina eppure così ignota a molti di noi . Ero già stata a Venezia e l’avevo trovata magnifica, ma visitarla con i miei compagni me l’ha fatta trovare ancora più bella. Siamo arrivati a Venezia circa un’ora dopo essere partiti dalla stazione ferroviaria di Rovigo e subito ci siamo incamminati verso Palazzo Ducale, dove ci aspettava la guida. Il nostro viaggio all’interno del palazzo è stato un po’ particolare: per rendere meno noioso il giro, la professoressa Magagna ha scelto un’opzione che includeva un’animazione. La guida infatti, mentre ci accompagnava attraverso le varie stanze, ci faceva notare dei particolari che ci servivano poi come indizi per scoprire la verità su un assassinio, un fatto veramente accaduto nel passato, di cui era stato incolpato Jacopo, il figlio di un doge che aveva risieduto a PalazRagazzi: “Voce!” siamo riposati un po’, quindi siamo ripartiti e abbiamo attraversato tutta la città per andare a pranzare al “parco TE”. Mentre mangiavamo i panini portati da casa sono arrivati dei venditori ambulanti e tutti i ragazzi si sono comprati qualcosa. Alla fine ci è toccato riattraversare tutta la città per fare un giro sul fiume Mincio con un barcone. Molti dicevano che era romantico, ma io non ci ho trovato niente di tanto speciale. Poi siamo tornati in centro e abbiamo aspettato il pullman. Il viaggio di ritorno è sempre la cosa migliore, perché lì si può scaricare tutta la tensione e il nervosismo accumulati durante la giornata facendo quasi tutto quello che si vuole: ascoltare musica,cantare, parlare con gli amici e così via. La gita è stata bellissima e spero che il prossimo anno ne faremo un'altra ancora più bella di questa!!! William Redi, cl. II B coperte da dipinti che raffiguravano carte geografiche, mentre la seconda, la sala in cui si riuniva il doge con i suoi consiglieri, aveva il soffitto affrescato da dipinti allegorici che rappresentavano i princìpi che la giustizia reputava importanti, come l’uguaglianza e la carità. Quando siamo usciti da Palazzo Ducale erano ormai già le 12.30 e, visto il caldo e il tanto camminare, ci siamo spostati in un giardino pubblico per il pranzo. Dopo aver ammirato le bancarelle che vendevano maschere e souvenir di tutti i colori e di tutte le dimensioni, abbiamo incontrato la seconda guida della giornata, la signora Ifigenia, che ci ha guidato all’interno della basilica di S.Marco e nei luoghi più significativi della città. Infine, prima di tornare alla stazione ci siamo fermati in un bar dove, affamati e assetati, ci siamo abbuffati di gelato e di pizza. Il prof Milan immortalato in uno dei momenti Quest’esperienza è stata molto bella più divertenti della gita a Mantova per tutti noi, anche se noi ragazze eravamo in continua allerta a causa zo Ducale. della presenza dei numerosi piccioni! Tra le innumerevoli stanze, quelle Sara Barbierato, cl. IIIA che mi hanno colpito di più sono state la stanza delle Mappe e la stanza in cui si riuniva il Consiglio dei Dieci. La prima aveva al centro un grande mappamondo e le pareti Pagina 2 Personaggi Conosciamo meglio il prof Zappaterra Vi è mai venuto in mente di conoscere qualcosa di più sulla vita del prof Zappaterra? Scommetto di sì ed è per questo che noi ragazzi del giornalino abbiamo cercato di soddisfare la vostra curiosità con un’intervista al diretto interessato. Michele Zappaterra è nato il 12 giugno 1975 da una famiglia di musicisti. Ci ha detto che è stato un suo cugino che abitava poco distante da lui a trasmettergli la passione della musica, dandogli delle lezioni e facendogli così nascere il desiderio di diventare insegnante di musica. Mister Lorenzo Ciasullo: metodo e simpatia per far vincere i ragazzi sui campi e nella vita Cari lettori, vi presento il mio allenatore. Si chiama Lorenzo Ciasullo ed è nato il 3/01/1967 a Foggia. Attualmente allena il Boara Pisani, la mia squadra. Lui allena dal 1998, cioè da circa dodici anni e, prima di arrivare dov’è ora, ha allenato altre squadre, come per esempio il San Pio X e il Rovigo, dove si è trattenuto per circa cinque anni. Il mio mister allena i ragazzi perché gli piace moltissimo interagire con loro. Secondo lui il miglior metodo per allenare ragazzi della nostra età è lavorare sulla coordinazione e sulle capacità motorie oltre che sulle capacità fisiche, come la resistenza, la forza di tiro e la capacità di “piazzare” il pallone dove si vuole. Ciò che invece preferisce dell’allenare è Ragazzi: “Voce!” Oltre ad aver studiato al conservatorio, specializzandosi in pianoforte, il prof è diplomato in ragioneria. Il professore inoltre fa parte di un gruppo che suona musica da camera. Zappaterra si presenta con un fisico alto e asciutto, con occhi castani e capelli corti castani. Di solito si veste con dei jeans e un maglioncino, che lo rendono abbastanza elegante. Ci ha rivelato di aver studiato anche a Imola e per questo è un grande tifoso delle Ferrari e delle Ducati, ma non disdegna la pallavolo. Ha anche una gran passione per i cani. Infine ha detto che nella nostra scuola si trova bene e che vorrebbe restare,dopotutto noi ci divertiamo a fare musica con lui e lui si diverte a fare musica con noi! Ah! Naturalmente questo divertimento è solo per chi frequenta il corso B! Dario Distefano, cl. IIB zionali. Ora però, oltre a fare l’allenatore, lavora anche come carabiniere con il grado di appuntato scelto, è sposato, ha un figlio e tifa per il Foggia. Alla domanda ”Quale delle due professioni preferisce?”, la risposta è stata che gli piacciono entrambe. Una sua famosa citazione è “du coglio, coglio”. Cioè: quando arriva la palla, tira. Un’altra sua espressione famosa, che usa per lo più in allenamento, è ”Ti spezzo le gambine“, che ovviamente usa solo in modo ironico, per dirci che abbiamo sbagliato. Secondo me il mister è la persona migliore che potessi incontrare, infatti è simpaticissimo e molto divertente, ma all’occorrenza anche severo. Inoltre il metodo di allenamenIl mister Lorenzo Ciasullo con il nostro giornalista Giovanni Buzzoni to che utilizza è il migliore che si possa trovare. Quindi, ragazzi, questo è il mio Ma il calcio non è l’unico sport che ha praticato: infatti ha giocato anche a mister e spero di aver dato l’idea di pallamano nella società Juniores Han- come lui è. Giovanni Buzzoni, cl. IIA dball Foggia ed è arrivato fino alle nastare con i ragazzi e insegnare loro il più possibile. Anche il mister ha avuto un passato da calciatore. Infatti ha giocato dapprima in alcune squadre minori, poi è arrivato a giocare anche nel Foggia. Pagina 3 Moda e modi rubrica sull’arte del vivere seguendo la moda senza snaturare se stessi Indagine Come si passa il tempo libero a San Martino Vi siete mai chiesti quali potrebbero essere le attività preferite dai ragazzi del nostro paese? Noi del giornalino abbiamo provato a fare una stima di come passano il tempo libero i ragazzi di San Martino. I ragazzi del capoluogo e delle località si ritrovano nei campi sportivi a giocare a pallone, sport in cui molti di loro si impegnano al massimo pur di vincere. Altri, invece, si trovano per pescare o per cacciare insieme, per chattare in Facebook o per andare a casa di un amico o, infine, per fare un giro in bicicletta. Leggings: una moda per tutte I leggins sono un capo d’abbigliamento davvero versatile e adatto a tutte le ragazze: basta infatti adottare gli opportuni accorgimenti e anche le “rotondette” potranno con essi ben figurare. Ma facciamoli conoscere anche ai maschi, meno ferrati di noi ragazze sull’argomento. I leggins sono un tipo di indumento aderente e spesso elasticizzato, che copre la figura dal bacino fino alle caviglie. A differenza dei collant, non hanno quasi mai i piedi e originariamente si trattava di due capi d’abAnno 4, Numero 3 I luoghi preferiti da noi ragazzi, oltre al campo, sono i giardini pubblici per parlare, ridere,scherzare o ascoltare musica. Altri luoghi molto frequentati sono i bar, dove si gusta insieme un gelato o si beve una bibita. Tutte queste sono le attivita’ con cui noi ragazzi trascorriamo insieme il tempo non occupato dai libri e che ci fanno divertire un mucchio! Dario Distefano, cl. IIB Converse: un secolo d’amore. Le Converse sono state le regine incontrastate del mondo della scarpa nell’America del secolo scorso. Sono state create dal manager Marquis M. Converse nel 1908, che da quell’anno ne avviò la produzione industriale. Dieci anni dopo Chuck Taylor, un giocatore di basket, acquistò un paio di Converse e fece conoscere a tutta l’America la pallacanestro indossando sempre le Converse, per dopo ottenere l’onore di avere il suo nome inciso sull’etichetta All Star. Furono subito amate dai giovani, e la moda esiste tuttora: infatti quasi tutti i ragazzi amanti dello sport ne possiedono un paio o più. Ne esistono di tutte i colori, quelle a tinta unita e quelle ricche di disegni e (Continua a pagina 5) bigliamento separati, indossati uno per gamba. Solitamente sono realizzati in lycra, ma esistono anche modelli realizzati in lana o in seta. La moda dei leggins non risparmia più nessuno e da qualche anno è arrivata nell’armadio di tutte noi. Però ci sono alcuni consigli che vorrei darvi per farvi apparire al meglio con i vostri leggins. 1. Per prima cosa , mai indossare l’amato capo come un semplice paio di pantaloni: il modo migliore per valorizzare le vostre gambe è di abbinarli ad un mini abito o ad una maglia lunga. 2. Seconda regola: è meglio abbinarli ad un paio di ballerine. 3. Terzo: dimentichiamoci colori sgargianti e limitiamoci ad indossare leggins neri o con colori neutri. E ora che sapete tutto, siete pronte ad uscire con i vostri leggins preferiti? Giorgia Callegaro, cl. I A Pagina 4 Moda e modi (Continua da pagina 4) scritte, inoltre esistono modelli a scarpa normale o a stivaletto. I giovani si divertono molto a cambiare i lacci alle loro Converse, dal colore alla disposizione, facendosi scrivere sulla punta di plastica qualche dedica dagli amici più cari. Oltre ad essere belle sono anche comode e adatte a tutte le circostanze: sono con i jeans e anche con i pantaloncini corti estivi. Secondo un sondaggio, i ragazzi preferiscono le Converse alle Nike, per cui… evviva le Converse! Jessica Cavallaro, cl. III B Messaggini, abbreviazioni e “faccine” Immagino che tutti voi siate in possesso di un cellulare e che scriviate i messaggi con molte abbreviazioni. Il codice degli sms è sempre più utilizzato per vari motivi, ma soprattutto per scrivere velocemente. Infatti la punteggiatura nei messaggi non si utilizza per la struttura di una frase o di un testo, piuttosto per produrre smiley, cioè stilizzazioni di espressioni umane conosciuti anche come “faccine”. Gli smiley sono stati creati nel 1981 da Scott Fahlman, pioniere dei social network. Sono chiamati emoticon o smiley e ne esistono più di 106. Gli smiley, nati quasi per gioco,si rivelarono un ottimo mezzo per esprimere il proprio stato d’animo,perciò l’uso di questi simboli per noi ragazzi è diventato assolutamente indispensabile. Ecco gli smiley più conosciuti: :) = faccina sorridente :( = faccina triste :* = baci Per quanto riguarda le abbreviazioni, nei messaggi si usa molto togliere le vocali alle parole e aggiungere k : • comunque = cmq; • perché = xk. Con l’uso delle k non bisogna mai esagerare, altrimenti il messaggio che invierete al ricevente diventerà incomprensibile. ATTENZIONE: ricordatevi di non utilizzare queste espressioni nei temi di italiano! Sara Turcato, cl. II A 150 anni di storia patria e non solo Avviso ai lettori: l’articolo è stato scritto una settimana prima del saggio. Cari ragazzi, presumo che dicendovi la data 01/06/11, vi verrà subito in mente questa parola: Italia! Già, il nostro saggio per festeggiare il centocinquantesimo anniversario della nostra meravigliosa patria. I ragazzi di prima vestiti di bianco, i ragazzi di seconda vestiti di verde e i ragazzi di terza vestiti di rosso. Che bello, proprio i colori della bandiera! La prima ha preparato assieme alla professoressa De Giovanni delle canzoni da cantare, cioè “Va’ pensiero” e “Inno a Garibaldi”. Inoltre la Anno 4, Numero 3 professoressa Mara Tribuzio ha selezionato alcuni di noi per un balletto, intitolato “Marcia delle guardie del Regno di Sardegna”. Pensate che le guardie di Sardegna sono il più antico corpo militare italiano, che esiste ancora, ma con un nome diverso: Granatieri di Sardegna. Che onore interpretare una composizione a loro dedicata! I ragazzi di seconda A cantano inni patriottici e leggono le relative presentazioni, mentre i ragazzi di seconda B drammatizzano la poesia di Luigi Mercantini “La spigolatrice di Sapri”. I compagni di terza B cantano l’Inno di Mameli insieme a tutti gli altri alunni e quelli di terza A hanno preparato delle interviste impossibili a personaggi del Risorgimento, interpretate soprattutto da noi di prima. Beh, che si può dire del saggio in generale? Io un’idea ce l’avrei: FANTASTICO! Francesca Favaron, cl. IB Pagina 5 150 anni di storia patria e non solo Trucco e parrucco story Nella nostra società il trucco è ormai diventato indispensabile, non solo per le donne ma anche per alcuni uomini. Il trucco è utilizzato principalmente per esaltare le caratteristiche femminili e, ovviamente, anche per coprirne le imperfezioni. Inoltre il trucco può soddisfare anche altre finalità, come quella di mascherare la stanchezza. In alcune civiltà, che hanno mantenuto saldamente le proprie tradizioni e costumi, come l’India, il trucco è usato per assicurarsi la benevolenza degli dei. Praticamente da sempre, da quando cioè sono comparsi sulla faccia della Terra, gli esseri umani, uomini e donne, hanno l’abitudine di truccarsi. Ecco alcune interessanti notizie storiche raccolte in Rete sull’argomento. Partiamo dalle civiltà greca e romana, che hanno originato l’attuale civiltà cosiddetta occidentale. Le donne greche usavano profumi esotici e prestavano molta attenzione al trucco. La sostanza con la quale le donne si incipriavano era la biacca*, mentre come rossetto usavano il minio*. Su ciglia e sopracciglia applicavano, invece, un leggero strato di antimonio*. Nell’antica Roma verso la fine del III sec. a.C. i capelli delle donne erano molto curati e raccolti in particolari acconciature che potevano rag(Continua da pagina 1) il più gettonato, oppure sempre l’Eastpak da colori neutri. Questi zaini piacciono perché sono semplici. L’unico colore sconsigliato è il bianco perché facile da sporcarsi, appoggiandolo magari sul pavimento sporco. Due zaini a tracolla sono quelli della Gola e della Vespa. Ci sono zaini creati per trasportare ad esempio skateboard, pattini, Anno 4, Numero 3 giungere i 40-50 cm d’altezza! Le tinte erano molto diffuse e il colore più gettonato era il biondo-rosso. La polvere d’ocra* sostituiva il nostro rossetto, mentre la funzione della cipria era svolta dal gesso e dalla biacca, che erano utilizzati per le braccia e il volto. Il loro ombretto era la fuliggine, mentre venivano utilizzati oli ed altri unguenti per profumare il corpo. Nell’antico Egitto il trucco era Gli antichi Egizi valorizzavano moltissimo il volto con l’uso dei cosmetici. diffuso tra gli adulti ma anche tra i più piccoli. Venivano indossate tuniche bianche e i capelli venivano raccolti in treccine. Queste attenzioni servivano per proteggere la pelle dal sole, dalle alte temperature e dalla sabbia del deserto. Negli antichi papiri è stato scoperto che la malachite* e la galena* venivano usate come ombretti, ma anche per curare malattie oculari. A queste sostanze venivano aggiunte minime parti di grassi animali, cera d’api o resine affinché potessero diventare spalmabili. Le donne si dipingevano le unghie, le mani e i capelli con un unguento ocra-rossiccio; raramente si tingevano le labbra e le guance. Facciamo un salto nel tempo e portiamoci al 1600, in piena epoca barocca, in cui la meraviglia divenne il principio ispiratore di ogni espressione umana. In società uomini e donne d’alto rango erano soliti farsi notare disegnandosi sul volto dei nei, considerati molto eleganti. A seconda della posizione in cui venivano dipinti e a seconda della loro forma avevano significati diversi. La pelle doveva essere curata al meglio ed era di moda spalmarla di biacca, poiché il pallore conferito da questa sostanza regalava al volto un tocco di sofferenza che faceva apparire molto chic. Oggi alcune civiltà africane si ornano ancora il corpo abitualmente, come segno di distinzione oppure per attestare l’appartenenza ad una determinata tribù o, ancora, per simboleggiare qualche ruolo importante all’interno di questa. Quando un individuo deve affrontare il passaggio all’età adulta, le pratiche corporali vengono portate all’estremo, per dimostrare all’intero popolo la vittoria dello spirito sul fisico. Marianna Garavello ed Erika Visentin, cl. IIIB * Dizionarietto di cosmesi Antimonio: elemento chimico di colore argenteo, usato per fare delle leghe. Biacca: sostanza colorante bianca, derivata dal piombo e quindi anche dannosa alla salute Galena: derivato del piombo. Malachite: sostanza derivata dal rame, di colore verde. Minio: sostanza derivata dal piombo di colore rosso vivo Ocra: minerale in polvere derivato dal ferro, di colore variabile dal giallo al rosso-bruno, usato come colorante. computer e altro. Il modello perfetto dello zaino deve rispondere ai seguenti criteri: 4. deve essere di un buon tessuto, soprattutto per non rovinarlo durante i lavaggi; 1. deve avere schienale e bretelle imbottiti; 5. non deve contenere cose inu- 2. deve essere della ‘’taglia’’ giusta, perché se è troppo grande può anche far cadere; tili; 6. i colori devono essere resistenti allo sporco. Erika Visentin, cl. IIIB 3. non deve essere troppo pesante; Pagina 6 Animali: che storie! Animali strani Nel mondo ci sono molti animali strani. Eccone alcuni. Partiamo dal Dumbo Octopus, che è un polipo che vive ad una profondità minima fra i 3000 e i 4000 metri fino ai 7000 . E’ il più grande polipo del mondo. Infatti r a g giunge circa i 1 8 0 metri e p u ò p e s ar e anche 6 chiloIl Dumbo Octopus grammi. Si nutre di vermi, crostacei e di altri animali acquatici ed è una specie ovipara. Un altro animale molto strano è la scimmia Saki dal viso bianco, che fa parte della famiglia dei Pitecidi. È alta circa un metro, p e s a circa 3 chilogrammi ed ha il p e l o lungo, setoloso e La scimmia Saki brunadal viso bianco s t r o (nelle femmine è tigrato con beige e nero). Si ciba di frutti non ancora maturi, grazie ad una dentatura robusta. Infine un pesce molto strano è il pesce Hag, noto come Hagfish. Questo pesce è munito di una bocca senza mascelle, con una lingua ruvida con la quale si nutre di animali morti. Il pesce Hag Ce ne sono tanti altri di animali strani (per esempio il cavalluccio marino algoso e il tordo imperiale), ma lascio a voi la curiosità di cercarli in Internet e di scoprire quali caratteristiche hanno che li rendono tanto particolari. Giuseppe Giavara, cl. IB SPORT, SPORT, SPORT! Chi ha inventato il calcio? Sono sicuro che a molti di voi piace il calcio, ma sono altrettanto sicuro che pochi ne conoscono la storia, quindi ho deciso di raccontarla ai lettori del nostro giornalino. Il primo antenato conosciuto del calcio fu il cujo, del quale si hanno tracce fin dal xxv secolo. L’antenato più simile al calcio, però, nacque in Cina e prese il Anno 4, Numero 3 nome di Tsu-Chu: in esso si doveva calciare una palla tra due canne di bambù. In Europa, invece, si giocava l’Episciro che, successivamente, in epoca romana prese il nome di Harpastum. I romani portarono questo sport nei territori conquistati, in particolare nelle isole Britanniche, dove incontrò diverse opposizioni soprattutto in epoca medievale, ma nonostante ciò continuò ad esistere e, in particolare, iniziò ad essere praticato dal 1800 nei college britannici. In quell’epoca la squadra era composta da dieci alunni e a questi si aggiungeva il maestro. Il vero calcio nacque però nel 1848, all’università di Cambridge, dove si tenne una riunione che durò ben otto ore in cui vennero decise le prime basilari regole del calcio. Il giorno 24 ottobre 1857 a Shieffield venne fondata la prima squadra di calcio della storia e quindi questa città può considerarsi la madre del calcio moderno. In Italia il calcio apparve nel 1895 a Udine e il primo torneo di calcio ufficiale fu disputato nel 1896 a Treviso. (Continua a pagina 8) Pagina 7 SPORT, SPORT, SPORT! tempo per cifre enormi, che hanno (Continua da pagina 7) Il Genoa fu indiscutibilmente la prima grande del calcio Italiano e solo il Milan riuscì a fermare la corsa degli assi Genovesi. Un’altra squadra importante era ed ancora oggi è la Juventus, che aveva raggiunto le due precedenti finali, ma riuscì a cogliere il suo primo trionfo dopo un inaspettato scivolone casalingo del Grifone contro la Milanese all’ultima giornata. Mattia Morando, cl. IA La nascita del calcio-mercato Vi è mai capitato di leggere nel giornale un articolo che riguar- Anno 4, Numero 3 “industria” calcio la d’Italia. maggiore Il calcio- mercato comprende cinque diversi - acquisizione del giocatore o cessione a titolo definito; da le trattative - prestito: cioè si per l’acquisto di presta un proprio un calciatore e giocatore di volerne sape- n'altra re di più? Eccovi previo pagamento; accontentati. - comproprietà: la squadra ad u- squadra acquista che favorisce la metà del cartelli- compravendita di no del giocatore calciatori si per poi comprarlo calcio- a titolo definitivo chiama Cari ragazzi, voglio divertirvi facendovi conoscere gli sport più strani del mondo. Comincio con il chess boxing. Questo sport è un misto tra gli scacchi e la boxe: infatti, dopo due minuti di lotta e di pugni, gli atleti giocano per i successivi quattro minuti a scacchi. È quindi uno sport che unisce logica e agilità. L’anno scorso ha trionfato agli Europei un italiano, Gianluca Sirci. Questo sport è stato inventato da Bilal, un autore di fumetti e regista francese, nato nella exJugoslavia, nel racconto Freddo Equatore. Il chess boxing è ora disciplinato dalla World Chess Boxing Organisation (WCBO). Il primo campionato del del tipi di trattative, che sono: L’organo Gli sport più strani del mondo fatto mercato ed è nato più o meno negli a fine stagione, comprando l’altra anni ‘50, quando i presidenti dei metà da un'altra squadra; club inglesi, seguiti da quelli italia- - clausola rescissoria: un gio- ni, cominciarono a comprare e a catore risolve il proprio contratto vendere dei giocatori prima per prima della scadenza di quest’ulti- cifre adeguate, poi col passare del (Continua a pagina 9) mondo si è tenuto ad Amsterdam nel 2003 ed è stato vinto da Iepe Rubingh. Un altro sport molto curioso è il trasporto della sposa. Consiste in un percorso di 250 metri che, con ostacoli da saltare e trappole da aggirare, il marito dovrà compiere con la propria sposa sulle spalle. Se la coppia cade sarà penalizzata di quindici secondi. Ma la domanda che sorge spontanea è: riescono i mariti a sopportare le lamentele delle mogli e il loro peso per tutta la durata della gara? Le regole dicono che la “moglie”, che viene portata sulle spalle, deve essere veramente tua moglie o in sostituzione può essere un’amica. Questo sport viene praticato principalmente in Germania e in America. Il seguente sport possiamo praticarlo anche noi ragazzi: infatti è il lancio del telefonino. Ecco lo sport adatto a tutti quelli che, in preda a crisi di nervi o attacchi di rabbia, hanno pensato più di una volta di lanciare il cellulare. È stato inventato in Germania come segno di protesta per l’aumen(Continua a pagina 9) Pagina 8 E ora ... MUSICA! Sondaggio di Ragazzi: “Voce!” (Continua da pagina 8) mo e quindi diventa ingaggiabile; - svincolamento: un giocatore senza contratto passa gratis ad un'altra squadra. Le sessioni di mercato in Italia si La classifica dei cantanti secondo i redattori del nostro giornalino In questa rubrica rispondiamo alla lettera di un gentile lettore, che ci rivolge la seguente domanda: dividono in due fasi che sono: quella estiva, che va dal 1°luglio al 31 agosto, e quella invernale, che va dal 1°al 3 gennaio. Ragazzi del giornalino, per il prossimo numero potreste fare la classifica dei cantanti più amati ? Anonimo patito di musica Il calcio-mercato comporta un giro di affari enorme, tanto che il maggiore acquisto è costato 93,6 milioni per il desiderato calciatore Cristiano Ronaldo del Real Madrid. Quindi, cari ragazzi, pensate che il calcio è diventato una vera e propria “industria” e voi, se siete dei calciatori in gamba, potreste entrarvi a far parte. Dario Distefano, cl. IIB Caro anonimo patito di musica, sono molto contento di risponderti. Nel mondo ci sono moltissimi cantanti, ma in questa classifica ne elenco alcuni che risultano i più amati in seguito a un sondaggio tra i compagni : 1-Shakira 2-Fabri Fibra 3-Katy Perry 4-Avril Lavigne 5-Black Eyed Peas 6-Tiziano Ferro 7-Lady Gaga 8-Modà 9-Sonhora 10-Rihanna Di alcuni di loro abbiamo già parlato nei numeri precedenti del giornalino. In questo preferiamo raccontare qualcosa sui The Black Eyed Peas. Si tratta di un gruppo statunitense hip-hop nato nel 1995. Non ottennero da subito un grande successo, ma cominciarono ad ottenere fama quando al gruppo si aggiunse Stacy, ovvero Ferie. Gli altri componenti del gruppo sono William, ovvero Will I am; Allan, ovvero apl.de.ap, Jaime, ovvero il dj Taboo. Alcune loro canzoni molto famose sono: -Bom bom pow -I Gotta feeling -Rock that Body -The Time of My Life Giovanni Buzzoni, cl. IIA Le nostre idee su ... (Continua da pagina 8) to delle tariffe telefoniche. L’idea nasce, però, undici anni fa in Finlandia e viene importata e brevettata in Italia e in Europa nel 2009,dall’imprenditore Massimo Galeazzi, di Alzate Brianza (Co). E veniamo all’elephant polo. Come suggerisce il nome, è simile al polo britannico, ma anziché sui cavalli si svolge in sella agli elefanti. Questo sport è praticato soprattutto in Sudafrica e sono molto frequenti gli infortuni. Ecco, questi sono gli sport più strani del mondo. Spero di avervi divertito e incuriosito. VIDEOGIOCHI Duke Nukem Forever Ritorna a grande richiesta dei fan della serie l’attesissimo titolo Duke Nukem Forever. Questo videogioco era atteso da ben dieci anni. Appena entrato in commercio, i guadagni della 2K sono saliti alle stelle, cosa che li ha convinti a produrre presto un nuovo capitolo della serie. Il gioco è veramente perfetto: la graAlex Raule, cl. IA fica è eccezionale, la storia è semplice e comprensibile, il pro- Anno 4, Numero 3 seguimento è lineare e l’ arsenale è molto ampio e vario. Il gioco è ambientato in una modernissima ma devastata Washington. L’invasione di mostri alieni ha scatenato l’ira del duca, (Continua a pagina 10) Pagina 9 Le nostre idee su... (Continua da pagina 9) che ha sempre più voglia di prendere a calci il loro capo, con l’aiuto di un vasto arsenale e soprattutto dei suoi muscoli. Di seguito la scheda con le caratteristiche. MOSTRE LIBRI Scopriamo l’arte Eligio S. e i giorni della ruota girando l’Italia Ho letto un libro di Guido Sgardoli che si intitola Eligio S. e Caratteristiche i giorni della ruota. Genere: sparatutto in prima persona Racconta la storia di un (fps), azione, avventura bambino, Eligio, che nei primi anni Piattaforma: pc, play station3, xbox del Novecento viene abbandonato 360 sulla ruota di un istituto di VeneScheda video ottimale: asus hd iw zia. Un tempo esistevano molte di 2000 queste ruote e venivano chiamate Processore ottimale: inter cooler optimus 3 “ruote degli esposti”: le madri imPegi: +18 possibilitate ad allevare il proprio Voto: 9 bambino lo deponevano su una di esse perché fosse allevato dall’istituto che metteva a disposizione Paolo Magri, cl. IA la ruota. Con Eligio, però, c’è una mezza medaglietta, che servirà per riconoscerlo quando qualcuno della sua famiglia verrà a cercarlo (l’altra metà rimaneva a chi l’abbandonava). La lettura di questo libro è stata molto piacevole perché usa parole dialettali venete e la storia narrata per me è stata molto istruttiva, in quanto mi ha acconsentito di scoprire un fatto che non conoscevo, cioè che i bambini molto poveri, un tempo venivano lasciati sulle ruote. Irene Cominato, cl. IB I COMPLIMENTI DI UNA LETTRICE Cari ragazzi del giornalino, vorrei complimentarmi soprattutto con Irene, Sofia, Giorgia, Sonia, Marianna,Giuseppe, Jessica, Alex, Francesca e Sara per aver risposto alla mia domanda sul prof Forza. Mi devo complimentare anche con il resto della redazione per gli argomenti trattati nelle due edizioni del giornalino: sono davvero interessanti! Forza così! Martina Benà, IA Cara Martina, noi della redazione ti ringraziamo per i complimenti che ci hai fatto e siamo molto felici per l’affetto e per la simpatia con cui ci segui e leggi i nostri articoli. Continua a seguirci e magari a scriverci altre domande: noi siamo preparatissimi su ogni argomento. Intanto, spero che ti sia piaciuta anche questa edizione del giornalino. Giorgia Callegaro, cl. IA Anno 4, Numero 3 Pagina 10 WII PARTY Perché parlate solo di videogiochi di guerra e non di avventura o di altro genere? Nicholas Come vedi ti abbiamo accontentato Nicholas e ti proponiamo la recensione di un tipo di gioco completamente diverso. Ti invito anche a riscriverci per dirci se hai gradito l’articolo. Se dovessi chiedermi qual è il migliore gioco uscito con il prefisso Wii ti direi immediatamente: WII PARTY. Questo gioco, oltre ad essere divertente, è soprattutto molto semplice, il che lo rende adatto a ogni fascia d’età e prevalentemente per il gioco di gruppo. Il tema su cui si basano i giochi principali è proprio quello di aggiungere vari minigiochi nell’intermezzo, dal cui esito dipenderanno i punti assegnati a ogni giocatore e l’ordine in cui giocheranno nel prossimo turno. Uno dei motivi per cui amo Wii party è perché è divertente giocarci anche con i genitori, grazie alla categoria “giochi in famiglia”, nella quale rientra un gioco che permette di nascondere i telecomandi nella stanza in cui si gioca e di cercarli materialmente. Dispone anche di una categoria per il gioco solitario, in cui si deve attraversare un percorso disseminato di minigiochi e superarli per avanzare e arrivare a un razzo per scappare. Il numero di minigiochi nel percorso aumenterà fino ad arrivare a 50. Tra i giochi principali figura “L’Isola dei Dadi”, un gioco in cui, all’inizio di ogni turno, bisogna tirare un dado per avanzare e arrivare alla fine di un enorme gioco dell’oca in cui le pedine sono i tuoi MII. Ad ogni turno bisognerà partecipare a un minigioco scelto casualmente, il cui risultato determinerà l’ordine di gioco e il tipo di dado da tirare. Nel percorso sono disseminate trappole e molle per avanzare. In alcuni punti dovrete tirare un dado e superare un numero prefisso per avanzare. Le novità stanno nel fatto che ogni gioco principale ha un’etichetta nella quale si può leggere la durata media e una modalità che permette di scegliere un gioco a seconda dell’umore. All’inizio di ogni gioco si trova una spiegazione molto semplice, che si può riguardare ogni volta ma che è anche possibile saltare. Inoltre molti minigiochi si rifanno agli oggetti del classico titolo “Wii sports resort”. Esplorate con gli amici questo mondo disseminato di minigiochi interamente con l’uso del solo telecomando wii. Giocateci e vi rammaricherete che non si possano aggiungere più di quattro giocatori. Fidatevi. Voto:10 Enrico Gibin, cl. IIA POLIZIOTTI SCOLASTICI Cari ragazzi del giornalino, non si potrebbe creare un gruppo di poliziotti scolastici per assicurarsi che i ragazzi non combinino “marachelle”? Anonimo Veneziano Caro Anonimo Veneziano, per prima cosa ti ringraziamo di averci scritto e adesso arriviamo al punto: abbiamo riflettuto molto su questa tua richiesta e abbiamo pensato che arriva un po’ in ritardo, dato che siamo agli ultimi giorni di scuola. Vorremmo inoltre da te un chiarimento: cosa intendi per “marachelle”? Dal mio punto di vista di “poliziotti” all’interno della scuola ce ne sono abbastanza, fra professori e bidelli. A cosa servirebbero altre persone che ci sorvegliassero? Sara Turcato, cl. IIA I MIGLIORI VIDEOGIOCHI Nel prossimo numero del giornalino potreste parlare dei migliori videogiochi per Ps3, xbox 360, Ps2,Nintendo, Wii e pc? Riccardo Questo è quello che ci è stato chiesto dal nostro lettore “Baldozzi” di inserire nel nostro giornalino i giochi migliori di varie console come console, pc, xbox 360 e Wii. Noi l’abbiamo accontentato con queste classifiche ricavate dal web: 1°posto: Kirby e la stoffa dell’eroe; 2°posto: Donkey Kong Country retuorn. 3°posto: Trauma team. 4°posto: Sonic colors. 5°posto: Raving Rabbits travel in the time. Questa lista per quanto riguarda i giochi per Wii. La seguente lista invece, riguarda i videogiochi per pc: 1°posto: Crysis; 2°posto: Super Street Fighter 4; 3° posto: Last Caos; 4°posto: The Sims 3; 5°posto: Starcraft 2. (Continua a pagina 12) Anno 4, Numero 3 Pagina 11 (Continua da pagina 11) L’ultima lista riguarda i videogiochi per Xbox 360 che sono: 1°posto:Fifa 11; 2°posto:RDR:Unead Nightmare; 3°posto:Mortal kombat; 4°posto:Fight Night Champion; 5°posto:Bullestorm. Caro Riccardo, spero che queste liste abbiamo appagato la tua “sete” di videogiochi! Dario Distefano, cl. IIB Cara redazione, potete darmi informazioni sulle armi softair* più potenti del momento? Alex *per chi non lo sapesse le armi softair sono armi ad aria compressa, quindi finte. Caro lettore tu hai chiesto quali sono le armi softair più potenti del momento. Il sito in cui puoi trovarne moltissime è “www.softairgun.eu” e le migliori sono: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. Fucile M4A1 CTW - Celsius Copia Sistema Comune m4 con rifiniture cromate G608-2 G36K SPECIAL URBAN ASSAULT Mitragliatore automatico d’assalto FUCILE CLASSIC ARMY M15A4 RIS CARBIN Comune m15 con regolatore di velocità Fucile Mitra MP7 G7 (GALAXY) Mitragliatrice automatica o semiautomatica in metallo SCAR COMBAT FULL METAL (D|BOYS) Moana Double Fantasy Attack Mode Fucile d’assalto con lanciagranate e silenziatore STEYR AUG MILITARY (GOLDEN BOW) AU 2G Mitragliatrice leggera a fuoco automatico MITRAGLIATRICE ELETTRICA M60 VIETNAM A&K (Cod.MK60BL) Mitragliatrice pesante a fuoco automatico FUCILE ELETTRICO METAL GEAR 107 t3 series G3 SAS RIS Mitragliatrice g3 in metallo con puntatore laser M16-A4 SPR FULL METAL D|BOYS M16 semi automatico ad alta precisione HI-CAPA 5.1 FULL METAL-SILVER- WE Fucile semi automatico e automatico con op up regolabile FUCILE A POMPA MOLLA RINFORZATA M56A FULL METAL (STRIKE SYSTEMS) Fucile a pompa con caricatore da 30 colpi Paolo Magri, cl. IA L’angolo della poesia e del racconto Questa volta apriamo la rubrica con il racconto della storia di Ettore e Andromaca, due personaggi dell’Iliade di Omero, la cui vicenda ha commosso generazioni di studenti. In una verifica scritta era stato proposto agli alunni di immaginarsi nelle vesti dell’una o dell’altro e, tenendo conto di quanto già sapevano sui due, di raccontarne in prima persona tutta la vita, dalla fanciullezza alla morte per mano di Achille per Ettore e alla riduzione in schiavitù per Andromaca. Il tema ha particolarmente ispirato i ragazzi e davvero tanti sono stati gli elaborati che hanno ottenuto valutazioni elevate. La mia scelta è caduta sui due testi sottostanti, scritti da Alex Raule (Ettore) e Francesca Favaron (Andromaca), rispettivamente di classe I A e I B. E.Tobaldo Anno 4, Numero 3 Pagina 12 Ettore racconta la sua storia Ulisse era appena giunto nell’Oltretomba, quando incontrò Ettore con la moglie Andromaca, andò da lui e gli chiese se poteva raccontargli la sua storia. Ettore accettò e cominciò in questo modo. «Nacqui da mia madre Ecuba quando mio padre Priamo era in guerra ma, appena lo seppe, ritornò a casa, mi guardò, mi prese in braccio, mi alzò e mi presentò alla folla come Ettore, futuro re di Ilio. A scuola ero il più bravo e mi piaceva molto fare simulazione di guerra, perché vincevo sempre. Avevo anche qualche privilegio: infatti, quando sbagliavo, il maestro non mi puniva. Quando tornavo a casa, mi allenavo sempre con la spada e andavo a cavallo. Quando avevo cinque anni nacque mio fratello Paride, che io presi come un fratello da proteggere, da amare e da rispettare. Poi, quando diventammo più grandi, andavamo in riva al fiume Scamandro e cavalcavamo fino al tramonto, poi tornavamo a casa e ci prendevamo cura dei nostri cavalli. Mio pa- dre Priamo era molto severo ma, quando vinceva una battaglia contro i Greci, era sempre molto gentile e di sera mi raccontava alcune tattiche del combattimento corpo a corpo o storie del suo passato o di come si comportavano ai suoi tempi le famiglie quando i ragazzini disubbidivano. Un giorno, mentre tornavo da una guerra, vidi una bellissima ragazza che lavava i panni in riva al fiume. Quindi, da cavaliere, la aiutai, le chiesi il suo nome e la riportai a casa a cavallo. Ritornato a casa chiesi consiglio a mio padre su quella fanciulla di nome Andromaca; lui mi consigliò di corteggiarla ma io, che non ero bravo in queste cose, alla sera provai anche a prepararmi un discorso, ma niente, e quindi pensai che il giorno dopo mi sarebbe venuta l’ispirazione. Allora mi misi a dormire. Il giorno dopo andai da lei, molto imbarazzato, e, siccome non sapevo cosa dire, andai subito al dunque e le chiesi se voleva sposarmi. Ero sudato mentre attendevo la sua risposta. Dopo un po’ le sue labbra si aprirono, come dolci petali di rosa, e lei disse di sì. Ero contento come un ragazzo che aveva vinto la sua prima battaglia. Il giorno dopo la sposai e poi dovetti andare all’allenamento speciale per guerrieri. Dopo cinque anni di duro allenamento tornai a casa e rividi mio padre, mia moglie e tutta la mia famiglia. Dopo poche settimane Andromaca rimase incinta e dopo nove lunghissimi mesi nacque un bambino meraviglioso, mio figlio Astianatte. Dopo alcuni anni toccò a me difendere Ilio dai Greci. Infatti, avevamo concluso una pace momentanea quando mio fratello Paride rapì Elena, moglie di Menelao, re di Sparta, fratello di Agamennone. Quando Menelao se ne accorse, con suo fratello riunì tutti i guerrieri e i re greci per partire alla volta di Troia e farle guerra. In questa guerra combattemmo per dieci anni e, dopo che uccisi Patroclo, amico di Achille il veloce, morii per mano di questo, sotto gli occhi di tutti i Troiani. Poi venni trascinato intorno alle mura di Troia da Achille, che mi portò anche al campo greco, dove mio padre venne a chiedergli il mio corpo, e così ebbi un funerale da principe. Aspettai nell’Oltretomba mia moglie e, ora che sono venuti tutti, Achille ed io ci siamo chiesti scusa a vicenda e siamo diventati amici. Questa è la mia storia, la storia di Ettore principe troiano». Alex Raule, cl. IA care con un cavallo. I miei genitori ne possedevano tanti. Uno era stato donato a me. Mi divertivo con lui, che era il mio più grande amico, il mio fratello gemello, il mio secondo papà. Fin da quando avevo otto anni, sognavo il mio futuro: una vita semplice e allegra, a fianco di un uomo che mi sapesse amare e rendere felice e, per finire, speravo che un Andromaca racconta la sua storia Io, nobile Andromaca, fin da piccola mi sono sempre sentita diversa dalle altre bambine. Credo che nessun’altra, al di fuori di me, sappia cosa significhi esser figlia di un grande troiano. Papà, essendo stato un valoroso uomo, non trovava mai il tempo di giocare con me. Era lontano da me. A volte mi domandavo se fosse veramente mio padre. Tutto ciò che potevo fare era gio- (Continua a pagina 14) L’addio tra Ettore e Andromaca in una pittura vascolare greca Anno 4, Numero 3 Pagina 13 (Continua da pagina 13) giorno avrei avuto un bambino. Non immaginavo che tutto questo si sarebbe realizzato. A nove anni cominciai ad avvicinarmi a mia madre, con cui parlavo e mi confidavo. Lei volle darmi lezioni per diventare una brava sposa. “Madre cara, sono ancora una bambina. Il tempo non mi manca di certo per imparare queste cose” le dicevo io. “Prima impari, meglio è!” controbatteva lei. Non mi restava che obbedire. Mi insegnò a lavare i panni, a cucinare, a tessere, ad essere sempre gentile e molte altre cose di questo genere. Il tempo passò. Un giorno d’estate, io ero ormai quattordicenne, i miei genitori vollero parlarmi. Mi spiegarono che ero diventata grande ed era giunto il momento che l’uccellino che ero qualche anno prima lasciasse il nido e si costruisse una vita tutta sua. Nel bel mezzo della conversazione, entrò dalla porta un giovane, bellissimo, con i capelli lunghi e ricci, un viso dolce, ma allo stesso tempo autoritario. Era l’uomo dei miei sogni. Venni a sapere che presto sarei dovuta diventare sua moglie. Ero contenta, ma allo stesso tempo agitata. Col tempo mi resi conto che mi stavo innamorando di lui. “Andromaca, carissima moglie, devo parlarti!” mi disse un giorno Ettore. “Dimmi, caro sposo”. “Mi sono reso conto di questo: ti amo! All’inizio non ti conoscevo, ma ora ho capito che sei la donna della mia vita. Ti amo, Andromaca, e prometto che ti resterò fedele, fino alla fine dei miei giorni”. In quel momento, mi sentii la donna più fortunata del mondo. Gli risposi: “Ettore, mio amato, è tutto ciò che stavo per dirti io. Anch’io ho capito che sei l’uomo giusto per me, senza il quale non riuscirei ad andare avanti. Ti amo Ettore, ora e per sempre”. Quando ripenso a questo episodio, mi commuovo ancora…! Da quando io e il mio sposo cominciammo ad amarci veramente, la vita mi apparve più bella, più serena. Quando poi rimasi incinta, fui ancora più felice. In un freddo giorno d’inverno nacque mio figlio, Astianatte. Assomigliava in un modo impressionante al padre. Era una gioia avere un uomo e un bambino così meravigliosi. I miei compiti di donna erano filare, cucinare ed occuparmi di Astianatte. Ma il compito che più mi rallegrava era quello di moglie. Ettore era per me il centro del mondo, non potevo vivere senza di lui. Avrei però dovuto abituarmi all’idea di non averlo più accanto. Il mio caro marito, il mio valoroso marito, volle partire per la guerra, anche se io lo avevo pregato di non farlo. Achille, acerrimo nemico, mise fine all’esistenza di Ettore. Sarei presto stata catturata da uno degli Achei. Ma di questo non mi importava. L’unica cosa importante era questa: mio marito, il mio amato Ettore, non era più con me. Dovevo essere forte, per il bene di mio figlio, ma la mia vita non aveva ormai più senso. Francesca Favaron , cl. IB E ora alcune belle poesie. Due di esse sono calligrammi, composti da Sofia Farinella (Pensiero) e da Aurora Cherubin (Il vento), rispettivamente di IB e IA; l’ultima poesia, L’ultimo giorno della mia vita, è di Martina Bressan, di classe IB. Anno 4, Numero 3 Pagina 14 L’ultimo giorno della mia vita Questo è il mattino di primavera alle prime luci dell’alba dolce, calda come amore. Passano gli anni, svaniscono parenti ed amici; salgo sul battello al canto degli uccelli pioppi e salici belli incontrai vicino alle rocce. Le soluzioni dei giochi pubblicati nello scorso numero L’ultimo giorno della mia vita la luna segue col passo lento, lento, com’è passata la mia vita Martina Bressan Cruciverbanatura soluzioni ITALIANO A6 ALBERO B5 FARFALLE C2 API D7 FIORI E1 TOPOLINO F4 RAGNO G3 UCCELLI Anno 4, Numero 3 INGLESE TREE BUTTERFLIES BEES FLOWERS MOUSE SPIDER BIRDS Pagina 15