Gentleman - agosto 2011

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In questa pagina, alcuni scorci
de La Bagnaia, il borgo medioevale
che Marisa Monti Riffeser (foto a sinistra)
ha trasformato in un resort di lusso,
conservando la struttura antica degli otto
edifici originari. Oltre a un campo
da golf, c’è anche una Spa firmata Clarins.
al David di Michelangelo, spiegano che è molto
più di un pezzo di marmo. Li ha composti a La
Bagnaia. Qui, alla configurazione di un campo
di golf, la natura ha già provveduto con un eccellente canovaccio. Poi, però, se ne devono
scoprire i segreti. Come ha scovato il genius loci? «Il genio, per la verità, è Marisa. Può scrivere,
con prudenza, che mi sono innamorato di lei,
come mi sono innamorato di questa terra. Mi ha
portato qui, la prima volta, l’invito a un matrimonio. Nel 1986 avevo aiutato Corazón Aquino
nella campagna per le presidenziali delle Filippine, liberate dalla dittatura. Per i Cojuangco, la
famiglia di Cory, avevo disegnato negli anni 60
il Luisita Golf Club a Tarlac, a nord di Manila.
Nella magnifica naturalezza del terreno toscano,
è stato facile intuire un percorso bio. Ma è stata
la first lady della Bagnaia a volere con determinazione il primo golf della provincia di Siena. E
ha pure progettato una splendida Club house».
E come avete superato l’ostacolo di questo terreno argilloso? «Seminando bermuda, una specie
di gramigna molto resistente ai climi caldi, che
si espande rapidamente formando un tappeto
denso e uniforme. Riduce del 50% l’uso di acqua
e dell’80% quello di fitofarmaci».
Se niente è più verde del golf, prevedibile che la
sensibilità delle nuove generazioni ne sia conquistata e aumentino i giocatori juniores. Bruno Riffeser Monti, 19 anni, nipote di Marisa, è
considerato un campioncino. Ma è più difficile
battere se stessi o il campo? «Nel crearlo, penso
di fare un regalo ai golfisti se li metto di fronte
a un puzzle che ciascuno possa risolvere con
una propria strategia. Come nel biliardo. O negli
scacchi». Molte celebrità tra i suoi amici. Il giocatore più brillante? «Sul campo, non conta la
celebrità. Siamo tutti uguali. Molti musicisti, per
esempio Justin Timberlake, amano il golf. Un
buon campo possiede ritmi e cadenze da sinfonia, tali da generare emozioni. E commuovere
anche George Clooney. Ma quelli che considero
vere celebrità, non lo sono: mia figlia Tali e mio
figlio Trent che non ha seguito la tradizione di
famiglia, si occupa di cinema. Ha collaborato
alla regia di Avatar».
Suo padre, Robert Trent Jones Sr, origini gallesi,
emigrato negli Usa, è stato il pioniere della nuova architettura del golf. Con lui ha lavorato fino
al ’72. Perché poi ha fondato una propria società? «In quell’anno, la morte del mio terzo figlio
ancora bambino, vittima di un incidente, mi ha
spinto in Oriente a cercare di superare la tragedia. Nessuna rottura con mio padre, che aveva
sempre frequentato solo l’Occidente, l’Europa.
Io mi sono impegnato a espandere l’attività in
Asia: il debutto, con il Navatanee Golf Course
di Bangkok». Un altro viaggio da precursore,
anzi un vero prodigio è stato quello di portare
il golf al di là dell’ex blocco sovietico. Come ci
è riuscito? «Il finale: il primo colpo tirato da un
soldato dell’Armata Rossa a una pallina da golf,
all’apertura del Moscow Country Club, settembre
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SUPER TUSCAN
1994. Ma ripartiamo dall’inizio. A Yale mi ero appassionato a Dostoevskij e Tolstoj e facevo passeggiate discutendo con Rusty, un discendente
dei Romanov, senza sapere che mi stavo preparando alla mia più difficile sfida professionale.
Come dono di laurea, nel 1961, i miei genitori
mi hanno organizzato un tour europeo e oltre
la cortina di ferro. Nelle notti bianche di Leningrado, ho incontrato gente per niente diversa
dai miei connazionali, e scoperto che in Unione Sovietica non esisteva neppure un campo
da golf. Abbiamo incominciato a discuterne con
mio padre e Armand Hammer, nel 1974, ci sono
voluti 20 anni di trattative politiche per costruire
il primo nella capitale del marxismo. Realizzarlo, per me, era la dimostrazione che Russia e
America potevano sfidarsi su un campo di gioco, non di battaglia». Il 1° giugno 1988, mentre
Reagan e Gorbaciov firmavano a Mosca il taglio
degli arsenali nucleari, nella stanza accanto, io
chiacchieravo di palle da golf con i membri del
Soviet Supremo». Fine della guerra fredda. Un
successo, come quello ottenuto dalla diplomazia
del ping-pong in Cina. Per il suo contributo alla
storia del XX secolo, a Bobby è stato conferito
l’Ordine di Patron of the Century. Più banalmente, il golf contribuisce a educare il gentleman?
«Certo, perché deve lasciare il campo come l’ha
trovato, abbracciare la giocatrice, e non trattenerla. Soprattutto, perché giocare da solo significa
comunque rispettare le regole».
www.borgolabagnaia.com
Affacciate sul Royal Golf Club La Bagnaia, sorgeranno 40 nuove unità abitative in stile toscano, che
potranno essere personalizzate (8mila euro circa al
metro quadrato). Ai proprietari, la facoltà di usufruire, oltre che di varie agevolazioni sulle tariffe del
golf, anche di una piscina esclusiva e di tutti i servizi
in dotazione al borgo. Il recupero ambientale finora
realizzato nel rispetto della tradizione permette di
valutare la qualità dell’offerta immobiliare non solo
sulla carta. Questa è una delle due proposte immobiliari che la tenuta offre. L’altra, invece, prevede il
recupero di alcuni casolari settecenteschi nei pres-
si del suggestivo Castello di Frontignano, riserva di
caccia e terme d’aria, vero e proprio polmone verde,
situato all’interno della tenuta. Questi edifici, che
comprendono il cosiddetto Palazzo Pitti e la suggestiva Casa del Fico, sono distribuiti nei 600 ettari di
bosco, che fa da cornice alla tenuta, e sono già stati
risanati nelle strutture di base (fondamenta, muri
d’elevazione, solaio, tetto) e quindi predisposti per
le rifiniture degli spazi interni (costano 5mila euro
circa al metro quadrato). Informazioni all’ufficio
vendite Knight Frank (tel. 0577/8187660; www.bagnaiasales.com).
In alto e a sinistra, gli esterni delle dimore
in vendita, situate intorno al Castello di
Fontignano. Qui sopra, uno degli spazi comuni
dello sviluppo immobiliare. Qui a sinistra, il
campo da golf, disegnato da Robert Trent Jones
Jr (in alto) della Tenuta La Bagnaia.
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