Gli orologi nel tempo
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Gli orologi nel tempo
Gli orologi nel tempo Scritto da Maria Rispoli Venerdì 18 Marzo 2011 21:10 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Marzo 2011 21:11 Gli orologi I primi misuratori del tempo giornaliero furono ovviamente le meridiane. La più antica è del 1450 a.C. (quasi tremila cinquecento anni fa) ed è egizia. Più o meno dello stesso periodo la clessidra o orologio ad acqua, a sabbia. I primi orologi meccanici compaiono nella seconda metà del XIII secolo. Il meccanismo sul quale si basano è il bilanciere: due palette in un braccio oscillante ingranano con i denti di una ruota, a denti frontali, mossa da un peso in discesa. Altri pesi e ingranaggi collegati all'albero della ruota frontale, avevano il compito di far suonare le ore. L'orologio più antico, di questo tipo, di nuovo funzionante dal 1956 è quello della cattedrale di Salisbury. E' del 1386, nel pieno della guerra dei cent'anni, subito dopo le rivolte dei lollards, quando Geoffrey Chaucer scrive i Canterbury Tales. Anche a Wells, nel sud ovest dell'Inghilterra, esiste un orologio, dello stesso periodo, che oltre mostrare la data e la fase della luna, muove, ogni ora, quattro cavalieri con cavallo. L'orologio a molla comparve verso la metà del 1400. La molla permette di fare a meno dei pesi 1 / 11 Gli orologi nel tempo Scritto da Maria Rispoli Venerdì 18 Marzo 2011 21:10 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Marzo 2011 21:11 e quindi ci pone nella prospettiva di un orologio portatile, ma la molla ha un difetto, man mano che si distende esercita una forza decrescente, mentre i pesi esercitavano una forza costante. La soluzione tecnica sarà l'invenzione di un tamburo conico o piramide: una corda che unisce la molla al tamburo compensa l'allentamento della molla. Esiste un disegno di Leonardo da Vinci, del 1490, che descrive esattamente il funzionamento della piramide. Il principio del pendolo, scoperto da Galilei nel 1581 (il tempo di oscillazione di un pendolo è costante e indipendente dall'ampiezza dell'oscillazione) permetterà a Huygens, dopo il 1650, di costruire i primi orologi basati sul pendolo. Quando all'orologio a pendolo sarà applicato il meccanismo dello scappamento con ruota a pioli (inventato da Galileo e riscoperto quasi cento anni dopo) o ad ancora (1670) il salto qualitativo nella misurazione del tempo ci avrà già portato nel XIX secolo. I primi orologi portatili appaiono verso la metà del 1400 e, per quanto chiamati "uova di Norimberga", vennero in realtà costruiti a Milano. Gli orologi solari Una tradizione ricca di significato, quale quella degli orologi solari, può essere riscoperta nella didattica. Per questo, chiarirne con rigore scientifico gli elementi costitutivi apre la strada alla costruzione di percorsi che impegnano la creatività dell’insegnante. A molti sarà capitato di imbattersi in un orologio solare, collocato su una chiesa in montagna, su una baita, in una piazza cittadina o su una costruzione moderna. Antichi o recenti, questi strumenti silenziosi non mancano di esercitare un fascino discreto, di sollevare curiosità e interrogativi sul significato delle bizzarre linee segnate o sulla inclinazione dell'asta che proietta l'ombra. Infatti, se per alcune delle linee, che riportano le cifre delle ore, la funzione è chiara, non altrettanto si può dire per altre, perpendicolari al suolo, variamente inclinate o ellittiche, certamente non casuali o decorative. Composizione e segni sul quadrante solare 2 / 11 Gli orologi nel tempo Scritto da Maria Rispoli Venerdì 18 Marzo 2011 21:10 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Marzo 2011 21:11 Un quadrante solare (QS) può essere definito come una superficie recante una serie di linee, cifre e indicazioni, atte a misurare l’ora del giorno e, in alcuni casi, la data, utilizzando l’ombra su di essa proiettata da un oggetto (asta metallica, colonna o obelisco, catena o filo) opportunamente collocato ed orientato, denominato gnomone o stilo. La superficie è generalmente piana, verticale (su una parete) o orizzontale; esistono inoltre orologi su superficie curve, concave, convesse o variamente irregolari. Il complesso del quadrante e dello gnomone costituisce l’orologio solare. Il termine meridiana, che nella lingua italiana è assunto come sinonimo di orologio solare, più propriamente indica un particolare tipo di orologio solare, che misura solo il mezzogiorno vero locale. Lo gnomone è l’oggetto che produce l’ombra sul quadrante, permettendo così la lettura dell’ora. Nel caso degli orologi orizzontali lo gnomone è costituito da un obelisco, per quadranti di notevoli dimensioni collocati in un contesto urbano, o da una asta o squadra verticale per orologi orizzontali da giardino o portatili. Nel caso dei quadranti verticali, lo gnomone è generalmente costituito da una asta metallica, ma può servire allo scopo anche una corda o catena, opportunamente mantenuta in tensione. Lo stilo nei QS verticali a ora francese è collocato con una precisa inclinazione rispetto alla parete, in modo da risultare parallelo all’asse terrestre. Se la parete è perfettamente esposta a Sud, l’inclinazione è pari a un angolo retto (90°) meno la latitudine (j) del luogo ove il quadrante si trova; in questo modo lo gnomone risulta parallelo all’asse terrestre e quindi orientato verso i poli e pertanto viene anche chiamato gnomone (stilo) polare. Questo tipo di gnomone, a parità di dimensione, permette una lettura più accurata, in quanto l‘intera ombra dello gnomone è collocata sulla linea oraria. Altri tipi di quadranti, che misurano il tempo in ore babiloniche o italiche, sono invece dotati di gnomone ortogonale alla parete. In questo caso è solo l’estremità dell’ombra che fornisce l’indicazione dell’ora. Negli orologi solari orizzontali di grandi dimensioni lo gnomone è spesso costituito da una colonna o obelisco. Di questo tipo erano alcuni degli orologi utilizzati dai Caldei, dagli Egiziani e dai Romani. L’obelisco assumeva un doppio significato di monumento, spesso dedicato alla memoria di personaggi illustri o di eventi storici di eccezionale importanza, e di gnomone. In Italia si possono citare come esempi gli obelischi collocati in Piazza San Pietro e a Montecitorio, luoghi da sempre centri di potere religioso e politico. Le linee orarie indicano, nel momento in cui vengono raggiunte dall’ombra dello gnomone, l’ora della giornata, che può essere letta dai valori numerici, in cifre romane o arabe, che normalmente le accompagnano. Esse costituiscono quindi l’informazione fondamentale che il quadrante deve fornire e sono pertanto essenziali. Una linea oraria assume particolare significato fra le altre, in quanto segna la culminazione del sole: è la linea del mezzogiorno. Negli orologi verticali comunque orientati questa è perpendicolare rispetto al suolo e generalmente è evidenziata da un segno più marcato o dalla lettera «M». Questa linea è 3 / 11 Gli orologi nel tempo Scritto da Maria Rispoli Venerdì 18 Marzo 2011 21:10 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Marzo 2011 21:11 denominata «meridiana» e il suo significato, anche simbolico, è tale che questo termine, nel linguaggio comune italiano, è diventato sinonimo di orologio solare. Il movimento dell’ombra sul quadrante dipende naturalmente dal moto di rotazione della Terra sul proprio asse, che determina l’apparente spostamento del Sole da oriente ad occidente. Questo fa sì che le ore del mattino siano collocate sulla parte destra del quadrante (sinistra dell’osservatore), o meglio alla destra della linea meridiana, mentre quelle del pomeriggio sono sulla sinistra del quadrante. L’estremità dell’ombra dello gnomone fornisce inoltre indicazione della data, ovvero del periodo dell’anno nel quale avviene l’osservazione. Allo stesso momento del giorno, per esempio al mezzogiorno solare, l’estremità dello gnomone sarà proiettata in posizioni diverse del quadrante a seconda della stagione. Considerando un quadrante verticale, nel periodo invernale, quando il Sole è più basso all’orizzonte, l’ombra sarà più corta e l’estremità sarà collocata più in alto nel quadrante. La lunghezza minima dell’ombra si ha al solstizio d’inverno (21 dicembre), quando l’altezza del Sole sull’orizzonte è minima (figura sottostante). Al contrario, al solstizio d’estate (21 giugno), il Sole raggiunge la sua posizione più elevata sull’orizzonte e la lunghezza dell’ombra sarà massima. Una posizione intermedia si ha agli equinozi di primavera e d’autunno (21 marzo, 23 settembre). Se ora si considera non più solo il momento del mezzogiorno ma, per ciascuna delle quattro situazioni, lo scorrere dell’ombra lungo l’intero arco del giorno, si disegnano sul quadrante tre linee: una iperbole superiore (solstizio d’inverno), una inferiore (solstizio d’estate) e una retta intermedia, coincidente al momento dei due equinozi. Le linee curve superiori e inferiori ovviamente delineano lo spazio all’interno del quale si può spostare sul quadrante l’ombra dell’estremità dello gnomone (figura a lato). Allo stesso modo si possono segnare le curve corrispondenti ai giorni di passaggio da un segno zodiacale all’altro. Si ottengono così sette curve (sei curve e una retta), definibili come linee calendario: due, corrispondenti ai solstizi, sono toccate solo una volta all’anno, appunto in occasione dei solstizi; le altre sono invece percorse dall’estremità dell’ombra due volte all’anno. Per esempio, la linea più prossima a quella del solstizio d’estate, è percorsa il 21 maggio e il 21 luglio. Quindi la posizione dell’estremità dello gnomone, sui quadranti con le linee calendario, fornisce, oltre alla misura dell’ora, una indicazione della data: naturalmente la precisione della lettura dipende dalle dimensioni e dalla qualità dell’esecuzione dell’orologio (corretto calcolo delle linee orarie e collocazione dello gnomone). 4 / 11 Gli orologi nel tempo Scritto da Maria Rispoli Venerdì 18 Marzo 2011 21:10 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Marzo 2011 21:11 La lemniscata è una ulteriore linea che si può trovare tracciata sui quadranti solari moderni. Essa permettere un raccordo fra l’ora civile, cioè quella del nostro orologio, e l’ora solare vera del sito (tempo vero locale). Infatti l'ora del nostro orologio è definita secondo una convenzione internazionale che prevede il globo terreste diviso in 24 fusi orari, generalmente delimitati da alcuni meridiani, scostandosene talvolta per motivi di praticità, ad esempio per includere nello stesso meridiano tutta la superficie di una nazione o gruppo di nazioni. Inoltre questa convenzione assume la durata delle giornate pari a 24 ore e uguali per l'intero anno solare; anche questa è una semplificazione utile nella pratica dei viaggi e dei commerci, ma non riflette la realtà fisica. La durata del giorno è diversa in relazione alla stagione e le differenze fra l'ora solare vera e quella media sono espresse dall'equazione del tempo (figura a fondo pagina). Le linee lemniscate sono riportate in molti orologi solari in corrispondenza ad alcune ore, permettendo così una più rapida trasformazione dell’ora solare in ora civile. Spesso la lemniscata è tracciata in corrispondenza della linea meridiana (ore 12 vere locali). Tuttavia la correzione di ora fornita dalla lemniscata è necessaria ma non sufficiente a trasformare l’ora solare locale nell’ora civile del nostro orologio da polso; è infatti necessario tenere conto che la posizione nella quale ci troviamo non coincide necessariamente con quella del meridiano centrale del nostro fuso orario, ed è quindi necessaria una ulteriore correzione. Questa può essere effettuata tenendo conto che il Sole impiega un’ora per percorrere interamente un fuso orario e che questo è pari a 360° diviso per 24 fusi, ovvero 15°. Quindi il tempo vero locale può essere calcolato dalla differenza in gradi, e sottomultipli, primi e secondi, della località ove ci troviamo rispetto al meridiano del fuso, moltiplicato per 1 ora diviso 15°, ovvero 4 minuti, tempo che il Sole impiega a percorrere 1° di longitudine. Tipologie di quadranti solari I quadranti solari, creati per la misura dell’ora, si sono dovuti adattare alle diverse convenzioni di misura del tempo. In generale il maggiore problema legato alla quantificazione delle ore è legato alla diversa durata del periodo di luce nel corso dell’anno. La divisione del giorno e della notte in dodici ore, adottata già dagli Egiziani e dai Babilonesi, comportava così ore di lunghezza diversa nel periodo invernale ed estivo (ora temporaria). Un importante aspetto del sistema riguarda dunque la durata, costante o meno, dell’ora nei diversi sistemi di classificazione. Quadranti a ora canonica Il declino dell’impero romano segnò una caduta di interesse rispetto alla misurazione del tempo. Nella cultura occidentale le tecniche di misura furono tenute vive dagli ordini monastici. La disciplina adottata da molti ordini richiedeva una severa regolarità nello svolgimento delle 5 / 11 Gli orologi nel tempo Scritto da Maria Rispoli Venerdì 18 Marzo 2011 21:10 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Marzo 2011 21:11 attività quotidiane, costituite dalla preghiera, dal lavoro e dal riposo, questo ultimo interrotto per le preghiere notturne. Particolarmente significativa in questo senso fu l’opera dei Benedettini, sia per la severità delle regole dell’ordine, sia per la diffusione in Europa. A partire dall’VIII secolo cominciarono a comparire sui muri dei conventi esposti a Sud orologi a forma di semicerchio, chiuso nella parte superiore, con al centro lo gnomone, perpendicolare alla parete, dal quale si diramano alcuni raggi, da 4 a 12, a seconda delle funzioni a cui l’orologio doveva servire. In alcuni casi non era neanche riportata l’ora, ma una croce segnava il momento della funzione religiosa. Le ore canoniche erano numerate progressivamente, a partire dall’hora prima, coincidente approssimativamente con le cinque o le sette, a seconda della stagione, sino all’hora duodecima, corrispondente al tramonto. La notte, le cui ore non potevano ovviamente essere misurate dal quadrante, era divisa in quattro vigiliae, corrispondenti ai turni di guardia delle sentinelle, durante il periodo romano. Quadranti a ora italica L’ora italica assumeva come riferimento il momento del tramonto, indicato come ora XXIIII; il mezzogiorno coincideva così con una ora variante fra le 16 e le 19, a seconda della stagione. L’ora è indicata dalla estremità dell’ombra dello gnomone, collocato perpendicolarmente alla parete. L’ora italica è a durata costante, per cui le linee orarie sono divergenti sul quadrante verticale, allargandosi verso il basso. L’ombra dell’estremità dello gnomone raggiunge infatti la parte inferiore del quadrante nel periodo estivo, quando più alto è il sole nel cielo e più lunga l’ombra sul quadrante. Le linee non sono tuttavia convergenti verso un punto, come accade solo nel quadrante ad ore francesi. Sono definite le linee dei solstizi invernali ed estivi e quelle degli equinozi, generalmente contrassegnati dai simboli zodiacali. Infine è generalmente indicata la linea meridiana. Il tempo misurato dalle ore italiche è decisamente locale, in quanto l’ora del tramonto varia sia con la latitudine che con la longitudine. Questo sistema di misura del tempo fu in uso nell’Europa occidentale a partire dal XII secolo sino alla prima metà del secolo scorso. Numerosi quadranti di questo tipo, in alcuni casi ben restaurati, sono ancora presenti sulle chiese e sui palazzi più importanti di molte località italiane. Quadranti a ora babilonica 6 / 11 Gli orologi nel tempo Scritto da Maria Rispoli Venerdì 18 Marzo 2011 21:10 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Marzo 2011 21:11 Questo sistema di misura del tempo è per alcuni versi complementare rispetto all’ora italica; l’ora babilonica assume infatti come riferimento il momento dell’alba, analogamente a quanto usato dai babilonesi. Le linee orarie sul quadrante risultano pertanto speculari rispetto a quelle dell’ora italica. Sono comuni alcune caratteristiche del quadrante, quali la presenza delle linee solstiziali ed equinoziali, della linea meridiana e la normalità dello gnomone rispetto alla parete. L’ora babilonica ebbe lo stesso periodo ed area di diffusione di quella italica, risultando tuttavia meno frequentemente usata. Quadranti ad ora francese Le innovazioni apportate dal sistema orario «alla francese», chiamato anche oltremontano, moderno, europeo, sono notevoli. La prima consiste nell’orientamento dello gnomone, inclinato rispetto alla parete in relazione alla latitudine, in maniera da risultare parallelo all’asse di rotazione terrestre. Il vantaggio dello gnomone così orientato consiste nel fatto che tutta la sua ombra ricopre interamente le linee orarie, rendendo così più agevole la lettura. La seconda innovazione riguarda il momento di inizio e fine della giornata, fissato con la mezzanotte, o ore 24.00; il culmine del sole avviene dunque alle ore 12.00. Questa convenzione segna il distacco da fenomeni naturali quali l’alba o il tramonto, che dipendono in larga misura dalla localizzazione del quadrante, costituendo un importante passo in avanti verso la confrontabilità dell’ora misurata in siti diversi. Questo obiettivo verrà tuttavia ottenuto solo con l’ora civile, forzando in qualche modo i fenomeni naturali alle esigenze umane. Le ore francesi hanno durata costante nelle diverse stagioni dell’anno e le linee orarie convergono verso la base dello gnomone. Sono in genere presenti la linea equinoziale, quelle solstiziali e, nei quadranti più dettagliati, le linee calendario, segnate con i simboli zodiacali o con le date. L’aspetto complessivo di un quadrante a ore francesi collocato su una parete esposta a Sud, è di una perfetta simmetria delle linee orarie rispetto alla posizione dello gnomone. Nel caso di pareti declinanti verso Est o Ovest, la impostazione complessiva delle linee del quadrante si modifica. L'ora francese è quella generalmente usata nei quadranti moderni e in gran parte di quelli dei secoli scorsi; meno comuni sono i quadranti a ora italica, mentre decisamente rari e da segnalare sono i quadranti a ora canonica e babilonica. 7 / 11 Gli orologi nel tempo Scritto da Maria Rispoli Venerdì 18 Marzo 2011 21:10 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Marzo 2011 21:11 La gnomonica oggi: rinascita di un interesse Orologi solari e orologi meccanici hanno condiviso lo spazio su torri, chiese e campanili per parecchi secoli, a partire dal XIII secolo, quando i primi strumenti meccanici comparvero nelle città italiane ed europee. Gli orologi meccanici restarono infatti a lungo troppo complessi e costosi per diventare di uso comune; la loro modesta precisione fece sì che per secoli essi fossero regolati proprio sulla base delle misure eseguite con orologi solari. Le cose cambiano sostanzialmente solo nel secolo scorso con lo sviluppo industriale e la produzione di massa, che gradualmente riducono i costi e migliorano le prestazioni tecniche degli orologi meccanici. Solo a partire dalla seconda metà del secolo scorso i quadranti solari cadono progressivamente in disuso. E solo a partire dagli anni Settanta di questo secolo la gnomonica assurge a una nuova seppur limitata popolarità. Difficile dire quali fra i temi presenti nella disciplina abbia avuto un peso prevalente nel determinare questa rinascita: interesse per i fenomeni astronomici, aspetti storici, valore decorativo degli orologi solari su nuove costruzioni. Probabilmente non è neppure corretto cercare di separare questi aspetti, poiché in rapporti diversi essi sono comunque sempre presenti quando si parli di gnomonica e orologi solari. Tuttavia, volendo comunque individuare una graduatoria di importanza, si è portati a propendere per gli aspetti astronomici, a voler almeno giudicare dalla collocazione della più importante organizzazione oggi attiva in Italia. Infatti questa è la Sezione Quadranti Solari dell’Unione Astrofili Italiani (U.A.I.), che raccoglie gli interessi di numerose associazioni di astrofili a livello cittadino o provinciale. Esistono inoltre importanti centri di studio e punti di riferimento, quali per esempio: il Museo di Storia della Scienza di Firenze, che conserva collezioni di strumenti scientifici raccolte da Cosimo I de’ Medici, e successivamente ampliate, e un’importante raccolta di volumi sulla gnomonica e il Museo Poldi Pezzoli di Milano, che possiede forse la più importante collezione di orologi solari portatili d’Italia (oltre 200 esemplari). Un ulteriore punto di riferimento in Italia è costituito dal Centro Internazionale A. Beltrame di Storia dello Spazio e del Tempo, che organizza convegni e riunioni ad alto livello, con la consulenza di un comitato scientifico formato dai più importanti storici della scienza e degli strumenti scientifici italiani. Ad ampliare i collegamenti fra appassionati di gnomonica, in Italia e in molti altri Paesi, ha provveduto Internet, diventata un importante mezzo di diffusione di informazioni e notizie. Il fine non è certamente quello di costituire un’alternativa ai libri, che restano comunque lo strumento principe di divulgazione e documentazione, quanto piuttosto di fornire informazioni più tempestive e flessibili, arrivando a vere e proprie discussioni su temi di interesse comune. Orologi solari su internet Per avere un’idea dei servizi e delle curiosità disponibili, naturalmente la cosa migliore è 8 / 11 Gli orologi nel tempo Scritto da Maria Rispoli Venerdì 18 Marzo 2011 21:10 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Marzo 2011 21:11 collegarsi alla rete e, aiutandosi con uno dei programmi di ricerca disponibili, iniziare l’esplorazione. Il punto di partenza per avere un panorama italiano è senza dubbio costituito dalle pagine gestite dalla Sezione Quadranti Solari dell’Unione Astrofili Italiani (http://www.uai.it/sez_gqs/index.htm). Queste presentano un ampio quadro dei programmi attualmente svolti dalla Sezione QS e del loro stato di avanzamento, fra i quali: la realizzazione del censimento dei quadranti solari italiani; l’organizzazione con frequenza regolare del Seminario Nazionale di Gnomonica; il patrocinio del concorso internazionale Le ombre del tempo per costruttori di orologi solari; la gestione delle pagine in Internet, con una rassegna bibliografica dei principali lavori disponibili sull’argomento e una recensione di articoli su riviste nazionali ed internazionali; il coordinamento e la consulenza per le varie attività svolte nel campo dei quadranti solari da persone operanti singolarmente o in gruppi costituiti nell’ambito delle varie Associazioni astronomiche locali italiane. Di particolare rilevanza per il tema di questo lavoro sono le pagine dedicate al censimento nazionale dei QS che riportano i diversi aspetti dell’attività, a partire dai coordinatori a livello provinciale o regionale, alle informazioni sulla scheda di censimento e sul programma informatico per la catalogazione dei quadranti, questi ultimi direttamente acquisibili da Internet. Sono inoltre elencate le principali riviste del settore e la composizione dei più importanti gruppi italiani e di altri paesi attivi. Non si deve tuttavia perdere l’occasione per una visita alle principali attività degli altri settori dell’U.A.I. (asteroidi, astronomia digitale, cielo profondo, comete, luna, meteore, occultazioni, pianeti, ricerca supernove, Sole, stelle variabili), tutte pagine di ottima divulgazione e con splendide immagini, alcune delle quali di grande efficacia per comprendere i fenomeni di geografia astronomica che determinano le ombre e le loro variazioni sui quadranti. Tornando ai quadranti solari, un allargamento di prospettiva è possibile, sempre partendo dalla home page dell’U.A.I., usando i link, a patto di avere un minimo di conoscenza della lingua inglese. Questi sono costituiti da oltre 200 voci, riguardanti gli argomenti più disparati e, con una buona stampante, è possibile fare incetta di informazioni e immagini di grande interesse. Si può partire dalle informazioni di base sulla tipologia dei quadranti per arrivare a software che ne permettono il calcolo; sono poi disponibili pagine di storia dei quadranti, descrizione degli orologi di maggiore significato storico, rassegne bibliografiche e magnifiche immagini. Si possono fare salti nello spazio, dagli orologi in Corea e Cina, a quelli Spagnoli o del Quebec, e visite a diversi periodi storici, dal quadrante romano di Augusto, ai quadranti del Medioevo e del Rinascimento. Ciascun argomento può essere successivamente approfondito, usando altri 9 / 11 Gli orologi nel tempo Scritto da Maria Rispoli Venerdì 18 Marzo 2011 21:10 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Marzo 2011 21:11 rimandi a pagine Internet e facendo uso della bibliografia elencata. In molti casi è inoltre possibile stabilire un contatto diretto con gli autori delle pagine, usando per esempio la posta elettronica. Certamente una visita ad alcune di queste pagine può aiutare a comprendere e gustare la reale dimensione della gnomonica come attività, arte e scienza che attraversa millenni e civiltà, producendo idee ed oggetti diversi e sorprendenti come un fuoco d’artificio che però, a un esame più attento, si rivela non evanescente ma, al contrario, saldamente ancorata all’evoluzione tecnologica e del pensiero scientifico. Meridiane e clessidre Le meridiane si diffusero in tutto il mondo. Di perfezionamento in perfezionamento, si giungerà poi all’utilizzo del raggio di sole. Con questo sistema si progettarono vari tipologie di segnatempo per molti secoli e anche varie curiosità che, per allora, sicuramente provocavano meraviglia e facevano gridare alla magìa: senza alcun intervento dell’uomo, uno gnomone “azionava” un carillon (con l’ausilio di una lente che bruciava una cordicella di fermo…) che suonava la sua melodia a mezzogiorno, con lo stesso sistema un cannone tuonava, segnando l’ora esatta (la lente concentrava i raggi di sole sul focone, accendendo la polvere nera cosparsa sullo stesso...), modellini di queste e altre interessanti curiosità, si trovano al musèe d’horlogerie di Le Locle. 10 / 11 Gli orologi nel tempo Scritto da Maria Rispoli Venerdì 18 Marzo 2011 21:10 - Ultimo aggiornamento Venerdì 18 Marzo 2011 21:11 Col e motti tempo latini nemini; molti delTempus quadranti tipo: Vulnerant fugit delle sicut omnes, meridiane umbra, ultima ecc... vennero necat; riccamente Lux umbraornati praebet e arricchiti misteriaanche autemcon veritas; frasi Maneo l’incuria A voltequadri propri venivano degli capolavoro, uomini scritti ignoranti poemi dipinti ohaeventi con contribuito grande storicimaestria ada deturpare ricordare, e che o aapurtroppo volte cancellare le meridiane il definitivamente. tempo e erano soprattutto veri e Meridiana con motto religioso Un greco, dell’iniziale dell’antichità Eraclito altroper disse strumento “misurare nome vedessero infatti: (il di loro tutto l’acqua” misura un nome scorre. parallelo del e esatto solo tempo in tra era seguito fu loasta clepsamie la scorrere clessidra, fu usata del efacciate non che tempo la nacque, ecosì clessidre). quello stravolgendo come delle Pare dice acque ilche però loro dei molti ilnome significato fiumi. filosofi tempo. l’acqua fu. 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Sulla dei e piuttosto venti. costruzione, sommità precisa, della sul torre la lato quale nord, inoltre, dava, era vi installata era insabbia, ogni anche momento inoltre una grande una una enorme misurazione banderuola clessidra che indicava torre dei venti disull’orizzonte Atene La olio, Lo conoscenze gnomonica, di segnando pressione Ctesibio “scienziato” ecc... dell’acqua, a (scienziato di mo’ del clessidre, romano tempo. di con Alessandrino Vitruvio, Nei ildescrive tonalità tempo vari fra che nei diverse –campo 27 particolari trascorre, 124 dell’opera, emarittima, aila.C.), seconda 23 a.C., canne lamenziona menzionata parla compilò delle d’organo dettagliatamente ore, una Torre candele che che incredibile suonavano, dei cadon Venti, disettore, “summa” astronomia, entro ichi famosi sollecitate lampade bacili delle orologi di ad dalla Astrolabi e sestanti Anche conoscono distribuite per 10 leanche giorni stelle lungo ad consecutivi esempio, eper l’equatore. la luna ivenivano (da famosi Le cui costellazioni ilnel Decani, nome) utilizzate al usati tramonto per totali nell’antico la erano misurazione del 36 sole. Egitto, e“bilie” si del presentavano ovvero tempo raggruppamenti notturno. nel cielo Si asia turno di stelle Citiamo possesso e greca. poi Di tale di una dagli strumento l’astrolabio, certa scritti istruzione dell’astronomo si conoscono strumento più 4disco Tolomeo, tipi: evoluto dell’astronomia. l’astrolabio ed ultimo utilizzabile lineare, rappresentante Pare pienamente sferico, sia stato nautico dell’antica inventato e planisferico. era astronomia dagli in arabi Gli strumento luna ultimi eripreso delle due molto stelle hanno conosciuto avuto una e veniva notevole ecapitoli non utilizzato tanto diffusione. soprattutto misurare Quello le per nautico ore. conoscere era, nel l’altezza del uno sole, della Per Cristoforo fondamentali sestante esclusivamente dare celeste, (a l’idea Colombo regolo funzioni parallela delle ogong che leggere fondamentali alidada), per all’equatore Magellano la l’ora navigazione sua su funzioni naturale eilun Amerigo munito assolte evoluzione. di metallico, Vespucci, sovrastante da venne tali Ilsu nei planisferico, strumenti in cui reticolo. loro seguito era viaggi incisa nautici, adibito invece, ligraduate, una utilizzeranno. diremo ilda proiezione era più conosciuto utilizzato che A della tali sfera Astrolabio Penso quei l’idea. tempi. che ilper Credo lettore sia si bene sia fatto però, già raccontare una sufficiente anche idea qualche di dove aneddoto, era arrivato tanto ilmaggiormente genio per rafforzare... umano disida Eratostene in incredibile, all’algebra precisione, geometria nel coniche!! 1100 circa, E km della e la di potremo inventò circa, forma Cirene quegli risolse sfera con della – e logaritmi anni! le trecento descrisse una equazioni terra; approssimazione Kuarizmi (termine Abdal ancora... anni accuratamente di a.C. terzo Wafha, nel derivato -recipiente 850 e quarto subito di già (da soli dal le riuscito non variazioni grado suo 700 dopo confondere nome) km, (nel ainvenzione, attraverso calcolare anche del 900), descrivendo moto se col sviluppò l’intersezione la può lunare; 1850!) circonferenza sembrarci inoltre la diede Omar trigonometria, delle con forma Kahyam terrestre Ulteriore Eratostene, km! 1492!), Indie Si Occidentali! spiega dopo aneddoto dopo aver così molti percorso come, curioso: secoli, in Cristoforo circa possesso era 3000 convinto Colombo, di km carte che navigazione, geografiche la che circonferenza probabilmente fosse approssimative della sicuro non terra di aveva essere (ma fosse ancora siamo giunto di soli già notizia nelle nel dila Verso gli orologi meccanici Alla astronomica stelle, meccanici! fine del dell’anno sole segnatempo. e –legato 1000, innovazione in Realizzata Cina importante ilun Mandarino ildire legno –era batteva Su e alta Sung oltre le progettò ore 9 metri, erotante, le frazioni e indicava costruì d’ora una la posizione con congegni torre delle Da migliorando, questo momento si giunge in alla poi metà e potremo del 1200. di invenzione in perfezionando equesti In 40.000 tempo. necessitava susseguivano questo Ilcampane loro periodo, di tipo infatti regolazione di pare vita, iicontinuare tempi proprio governato oAl dei “temperazione”, riti, che tempi da iseguito monaci ritmi di preghiere, eciò avessero come tempi si precisi, usava tempi risolto era di dire iche problemi, lavoro, quello allora. che tempi Nelle legati del loro al sonno, passare giornate ecc... del Serviva forma. Si qualcosa ha infatti notizia scandisse della costruzione la durata di queste un primo azioni “svegliatoio e “l’orologio” monastico cominciò ad aacqua”. prendere Nella piccole collegato (tipo l’orologio sua eazionamento descrizione di un di Ctesibio...). galleggiante ache ciò si sollecitate parla posto di da quadrante in martelletti un graduato, che le contenente percuotevano), di ruote acqua dentate di di una per cui catena si igrande suoni variava con (emessi il6000 peso livello quello ad “archetipo” si totalmente sviluppò in meccanico. un altro svegliatoio più semplice e più perfezionato: Non opportuno svegliatoi. ingranaggi più la Ilforza peso, tamburo a lui dell’acqua, collegate. ruotando, a una bensì corda sollecitato la avvolta costante adi su forza un dalla tamburo di corda gravità, che si svolgeva, si iniziò esercitava ad muoveva azionare tramite le ruote ad Svegliarino monastico meccanico Fu conseguente segnato “Scappamento”. necessario non più velocissima però ilpignoni, tempo, inserire rotazione ma “qualcosa” solo la incontrollata fine che prematura impedisse del dello tamburo l’immediato strumento! e degli ingranaggi, Nacque così eche il lenta primo avrebbe Una (per costante rendere barra la adi rotazione bilancere l’idea pensiamo del con tamburo dei al pesi peso eerano agganciati, degli della ingranaggi stadera), regolabili in del seguito dal detta del tempo”. alla foliot, periferia rendeva della stessa etipo calettata Sull’asse “scappare”) sull’asse verticale ciclicamente su del cui bilancere agivano iuna denti della vigiorno, ioggi detti ruota ingranaggi. delle (conformata palette che denti arrestavano di sega emeccanici eliberavano detta caterina) (lasciavano Aglitre da sbagliassero campanile, meccanica svegliarini ruote, dotati due almeno allora monastici, anche e di che un’ora di per ancora notevoli ilcampanella, alloro complicazioni utilizzo lasciano fecero oltre forzatamente seguito esterrefatto al astronomiche sistema ia“treno grandi semplici, diilcentro pur scappamento orologi e evoluto disrotolamento costituiti automi, visitatore. nella emeraviglia che maggioranza da –la si torre dice della e– dadi quindi l’affascinante storia dell’orologeria meccanica. Comincia da torre di San Marco aposto Venezia L'orologio Quali nei secoli. sono le premesse affinchè tutto ciò avvenga? mente locale tornando indietro romanico totalità, manifestazione. Chiesa pur molto eviandanti sulla che si conclude difesa lentamente regolavano Ilche e sull’agricoltura per era (per gran lasciar regolato noi parte oggi), della di dal al sopravvivenza ilmodo periodo mondo trascorrere vita delle di medievale, allora comunità delle ecioè, permeato si ore evolve. basato monastiche. canoniche, di In religiosità Europa riconosciute per l’era in la del quasi sua mondo dalla Successivamente e l’organizzazione dalla dei chi ciò in la conoscenza. città Chiesa le che valori borghesia, costruiva, divenga prima economici, (potremo si Artigiani ora oltre poteva civica le appannaggio definirlo città aveva furono che eorologi definire edel gli per diventano mercanti una edifici usate l’archetipo meglio appannaggio propria principale stessi. per sicentri salvaguardare dividono realizzare di cultura Parte concorrenza….). importanti delle quasi le (erano delle opere proprietà stesse esclusivo ilFacciamo di ricchezze patrimonio arrivate accentramento, che famiglie fondiarie potessero delle le conseguite stesso. borghesi, Università!) religioni, cittadine, dimostrare di commercio, con anche chiese e mutando un le proprie ilogni in definito prestigio ema antitesi che monasteri, di anche cultura attività tutto senso dida Se le ore prima per gli tutti, orologi quindi battevano non più solo le ore le in ore pratica canoniche, solo per ma imeccanica”, ilpesanti, monaci, tempo con ora devono tutte le ore servire utili. a segnare Con necessità indipendente organizzabile, udibile la ilgrande loro di una rintocco dalle comperabile ripresa misura esigenze nelle della case, e produzione tempo ecclesiastiche. vendibile. nelle oggettiva piazze Tali artigianale ore Un e equattro, immutabile, tempo nei devono ebasterà campi, dei essere commerci, per valida precisamente scandire visibili in si ogni afferma da stagione ritmi lontano calcolabile, delle quindi e ed deve varie la essere attività. Ecco prima quindi un che ai primi unico orologi e“in successivamente che suonavano soltanto, per si essere succedono leggibili quelli da che ogni mostrano lato. Ma nobili sempre conoscenza, non e più era frequentemente. ancora oltre etempo naturalmente tutti sufficiente. coloro Vengono che Artigiani, alle in merci, genere così mercanti, inizialmente diffuse: potevano insegnanti, storia, permetterselo, barattate avvenimenti pittori, e in artisti seguito viaggiano e ogni eperfezionamento, musici, commerciate. tipo ecampanile di siriducono spostano guerrieri, Nasce motivi, torre, anche all’interno contenuto "rimpicciolitosi" un così nel orologio della in successivo la una necessità carrozza, sacca, personale. nel periodo di da frattempo, poi conoscere appendere da Un rinascimentale, tenere orologio dando in alla sulla da cintura. persona, portare non autonomo all' con orologio ilpalmo sé trascorrere più durante al da solo collo muro l’orologio iall’inizio, con viaggi, del oi Ecco una da tempo. tavolo, dapprima da catenella Per questi appeso oorologio servirà ocon L’evoluzione scomodi dimensioni contenuti senza da portare però equadrante in ingombranti al e mai un però pesi, polso. taschino. stravolgere continua tanto che Con inarrestabile la gli ulteriori basilare “portatili”, stessi, sforzi non “organizzazione e si aorigine più migliorano di questi miniaturizzazione grandi primi del ilegato congegni di e imprecisi meccanici, continuo una si giunge mano, e se potremo possono infine ne all’ dire essere ora, Così anche continua l’uomo giunge ancora. orario” ai nostri giorni...e l’evoluzione dell’affascinante orologio meccanico 11 / 11