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e-book a cura di settembre 2002 link: www.romanzieri.com La d’if offre un pacchetto di tre libri per ragazzi con belle illustrazioni, divertenti e istruttivi d’estate e d’inverno, con un notevole sconto del 28% sul prezzo di copertina e senza spese postali. Costo x tre libri € 18 invece di € 25. da versare sul c.c. postale n° 27680594 intestato a Caridei Antonietta o con bonifico bancario sul c.c. n° 27395 intestato a Caridei Antonietta ABI 3117 - CAB 1600. Dopo il versamento inviare una e-mail a [email protected] con ricevuta, nominativo e indirizzo di spedizione. Alessandra Berardi Patate su Marte Nietta Caridei Disavventure tascabili del canguro Renato Nietta Caridei Acchiappanumeri e Perdigiorno in 6 storie e sei litigi Com’è fatto il primo coccogrillo? Collana: i coccogrilli Alessandra Berardi Patate su Marte Una storia (g)astronomica Illustrazioni di Cristiana Valentini Progetto grafico di Francesco E. Guida a partire dagli 8 anni pp.56 + pp.12 schede interattive € 7,00 ISBN 88-88413-00-6 Presto, assaggiate questa storia! Vedrete, ha un sapore davvero speciale. E molto spaziale. Un’avventura divertente e originale: i piatti matti del cuoco extraterrestre Ravy Olo, le scoperte del baby-assaggiatore Gustavo; i malestri di Ansia, gatta interstellare. Una galassia golosa condita da divertenti giochi di parole. Con le schede interattive, Spazio ai giochi, per continuare a divertirsi scrivendo e disegnando… Ha cucinato per voi questa storia la poetessa bolognese Alessandra Berardi (il suo nome segreto è La Musa Autoispiratrice). Lei ha un appetito spaziale, e mangia molto volentieri il cibo e le parole: si nutre quasi esclusivamente di filastrocche fritte e patatine scritte. Ama i bambini e la fantasia, che poi sono la stessa cosa. Recentemente sta scrivendo storie, filastrocche e canzoni per “L’Albero azzurro” la fortunata trasmissione per bambini di RAI1. La quarta di copertina Le schede per giocare e-mail: [email protected] Indice Paesaggio con l’assaggio Cuochi d’artificio Primi contatti con tanti primi piatti Il libro comincia così… Il sole era un grande biscotto dorato, e in tutta la campagna gli animali e le piante si svegliavano arzilli senza bisogno del solito caffè. L’atmosfera profumava di vaniglia e pistacchio, l’ozono sapeva di buono: insomma, era primavera. E io avevo un appuntamento molto, molto, moltissimo speciale, e specialmente goloso, e golosamente atteso. Dovevo andare a trovare Ravy per assaggiare le sue nuove ricette. Ravy Olo, amico speciale. Ravy Olo, cuoco sperimentale. Inventava piatti pieni di fantasia, e poi aveva un’altra specialità: sapeva raccontare lì per lì polpettoni di storie incredibilmente saporite. Uscii, chiusi la porta e aprii le orecchie. Era una giornata strepitosa, e tutta la natura strepitava: le cicale frinivano e non finivano di fare progetti per le vacanze; le rane, al solito, cercavano di imparare a cantare; e le api sciamavano nei fiori come mamme nei supermercati. Com’ero contento, mentre salivo la piccola strada che si arrampicava sul Colle Salatino! E, insieme a tutta quella musica, cominciavo a sentire anche un po’ di fame. Morbidi tappeti di erba verde che più verde non si può, grandi alberi spettinati, fitti cespugli grassocci, insetti ronzanti, orsetti ronfanti, e, tra il dire e il fare, lontanissimo, il mare: quello era un paesaggio! Dietro la prossima curva c’era Ketchup Roof, la formidabile abitazione di Ravy. Ma... Cos’era successo? Tutta la casa era avvolta da un’enorme bolla di luce rossa! E, in mezzo a quello splendido splendore splendente, il mio amico sbucò sulla porta in perfetta tenuta da cucina sperimentale. « Evviva! Buongiorno, ragazzo! Vieni, ti aspettavo con Ansia ». Teneva in mano un grande mestolo e lo agitava velocemente, mescolando l’aria tutto intorno. Era il suo modo inconfondibile di dare il benvenuto. La sua gatta Ansia, come sempre, gli saliva su per i calzoni, si faceva strada tra le pieghe del grembiule e leccava energicamente le macchie che gli ornavano la panzona, balzava sull’altissimo cappello da cuoco e si appollaiava lassù, annusando chissà che, per poi ridiscendere con un gran salterellone. Quella creatura era la vivacità fatta felino. « Ciao, Ravy, come stai? Sei in forma? », risposi, sorridendo stupito, perché cuoco e gatta brillavano tutti e due di quella stessa strana lucentezza fiammeggiante. « In forma come un budino nel suo stampo! Entra, Gustavo, oggi gusterai una novità assoluta... ». La casa di Olo era un incrocio strabiliante tra il ristorante, l’officina meccanica, il laboratorio di uno scienziato, la cucina della nonna, la gabbia del canarino, il negozio di cose antiche, la stanza giocattolosa del fratellino, il chiosco degli hamburger. C’erano alambicchi, apparecchi, arnesi, bloc-notes, bollitori, bulloni, cacciavite, caciocavalli, computer, dadi, dessert, dolcificanti, erbette, estintori, estratti, formaggi, formine, friggitrici, ghiacciaie, girarrosti, goloserie... fino alle zollette di zucchero per zebre. Tante di quelle cose, tante, ma così tante, che soltanto il più grande vocabolario del mondo potrebbe averle tutte dentro. Oppure un enorme librone che insegna le ricette delle torte perfette. E poi ci trovavi idee sparse dappertutto, qui e là, lì e qua, idee scarabocchiate su foglietti e scontrini che si scontravano, svolazzando nell’aria tra fumi di pentole in pieno furore e sbuffi di macchine a tutto vapore. Altri disegni riposavano sul pavimento, come bucce di uova o gusci di banane. Quella stanzona ribollente di fantasia vulcanica, quel mondo che erano tanti mondi al prezzo di uno, somigliava molto a Ravy, e lui la chiamava “la mia cucina di primo grado”. e continua…