POF Scuola primaria - Benvenuti nel Circolo Didattico Mondragone

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POF Scuola primaria - Benvenuti nel Circolo Didattico Mondragone
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PIANO DELL’OFFERTA FORMATIVA
SCUOLA PRIMARIA
(a. s. 2013/2014)
1) QUADRO DI RIFERIMENTO
Premessa
Il quadro di riferimento per l’elaborazione del Piano dell’Offerta formativa è costituito innanzitutto
dal contesto socioculturale, dall’analisi dei bisogni formativi, dagli obiettivi fondamentali
istituzionali del processo educativo, assunti in un’ottica integrata che preservi l’azione educativa:
• dai rischi del “localismo”,
• dal rincorrere le mille richieste avanzate dal territorio e le mode dettate dall’evoluzione dei
“consumi culturali”,
• dall’astrattezza dei principi generali.
Bisogna considerare, infatti, che la cultura del territorio, considerata sia nei suoi elementi vivi e
vitali, sia nei suoi elementi deleteri e negativi, è talmente presente negli alunni che ne determina i
comportamenti quotidiani, le attività, i giochi, le motivazioni, le aspirazioni, gli interessi; essa è
parte costitutiva essenziale della loro identità, della loro personalità, del loro modo di pensare e
agire, della loro formazione etica.
Nello stesso tempo la varietà delle conoscenze acquisite nel proprio ambiente di vita ha bisogno di
essere collocata, in maniera graduale e progressiva, all’interno dei saperi essenziali, delle discipline
di studio e della più vasta cultura nazionale. Su queste basi si può costruire, in maniera valida, una
mente critica, un pensiero creativo.
La sistemazione organica di una quota consistente d’elementi attuali e vitali della cultura locale nel
curricolo scolastico consente, infatti, di:
• vivere esperienze culturali e formative, attraverso forti motivazioni, in grado di produrre
competenze e generare condotte con rilevanti connotazioni etiche e profondamente radicate nella
mente dell’alunno
• tradurre l’aspetto emotivo ed affettivo dell’esperienza prescolastica in motivazione alla
conoscenza e alla costruzione di competenze di elevato livello
• costruire personalità equilibrate e armoniche, su una base solida già esistente, che ha le sue origini
e giustificazioni nella famiglia e nell’ambiente sociale di appartenenza
• far entrare la vita di ogni giorno a scuola, coltivare una forte continuità tra l’esperienza scolastica
e l’esperienza quotidiana di ognuno, tra la scuola e la vita, e collocarle entrambe sul piano della
ricerca, della riflessione, della costruzione di significati, della cultura.
Inoltre, gli alunni in difficoltà, i soggetti deprivati o emarginati possono individuare, nella cultura
locale, le ragioni della loro condizione e, nell’apprendimento scolastico, la condizione del loro
riscatto e del loro sviluppo.
Su questa base e su questi criteri la scuola intende costruire, in primo luogo, il proprio piano
dell’offerta formativa.
Contesto socioculturale
Mondragone è un centro abitato situato sul litorale tirrenico con una popolazione di circa trentamila
abitanti.
La sua origine si ricollega all’antica storia romana e questo rende il paese un sito archeologico di
importanza non secondaria.
Negli ultimi decenni Mondragone ha perso la sua identità di centro rurale e nel contempo non è
riuscito a sviluppare i caratteri propri della piccola città meridionale.
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I docenti,
 essendo convinti che gli alunni debbano acquisire non solo conoscenze e abilità , ma
soprattutto competenze,
 prendendo atto dei risultati della ricerca psico-pedagogica più recente, del Regolamento
in materia di Autonomia;
 tenendo conto della realtà socio-economica e culturale del territorio,degli alunni e dei
docenti, sulla base delle decisioni assunte dal Consiglio di Circolo in ordine agli
indirizzi generali per l’elaborazione del POF, allo svolgimento dell’orario settimanale
delle lezioni e ai criteri generali adottati per la formazione delle classi,
 tenendo conto delle ultime disposizioni ministeriali;
si propongono di realizzare un’azione educativa che non sia unica e indistinta, ma un ricco e
articolato progetto di promozione culturale e sociale che assicuri il successo formativo.
2 – L’ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
Accoglienza
A parte il significato autenticamente psicologico che i docenti assegnano al termine “accoglienza” e
che si traduce nella disponibilità costante all’ascolto delle esigenze degli alunni per tutto il periodo
di frequenza della scuola primaria e dell’infanzia, l’accoglienza si avvale anche di alcune modalità
organizzative che favoriscono la frequenza scolastica ed il clima di relazione con i genitori.
I bambini iscritti in prima sono invitati con i genitori ad andare a scuola, in un giorno antecedente
l’inizio delle attività didattiche, dalle ore 10,00 alle ore 12,00, al fine di favorire un’accoglienza più
calorosa ed ottimizzare lo scambio di notizie, anche cartacee, con le famiglie”.
Durante la prima settimana dell’anno scolastico i genitori degli alunni della scuola primaria sono
ammessi nelle aule per dare e ricevere informazioni utili all'azione educativa e didattica e per offrire
la propria disponibilità a collaborare con i docenti per arricchire l’offerta formativa.
In questa settimana gli alunni della Scuola primaria svolgeranno le attività dalle ore 8.30 alle ore
12.30, alla presenza di tutti i docenti.
Gli adempimenti relativi a cedole librarie, assicurazione, restano di competenza dell’ufficio di
segreteria.
L ‘entrata degli alunni del plesso “Arcobaleno” è consentita alle ore 8.30 all’ingresso principale; in
via Fucini è permessa l’entrata dalle ore 8.30 alle ore 8.40.
I bambini delle classi prime e seconde, possono essere ritirati direttamente dalle aule dalle ore 13.15
alle ore 13.30 dai rispettivi genitori o da coloro ai quali sia stata rilasciata formale delega.
Gli alunni del plesso “Arcobaleno” usciranno alle ore 13,30; solo quelli che hanno fratelli e/o
sorelle nelle altre classi dello stesso edificio o nell’altro plesso, possono attendere, vigilati dal
collaboratore scolastico, fino alle ore 13,45, l’arrivo dei genitori o loro delegati.
L’uscita degli alunni delle classi terze è prevista sul pianerottolo dell’ingresso principale, quella
delle classi quarte in via Fucini, quella delle classi quinte nel cortile di piazzale Rodari.
Saperi disciplinari
L’istruzione delle giovani generazioni non può più abbracciare l’intero universo dei saperi, ma ha il
compito soprattutto di dare una visione significativa, anche se non esaustiva della cultura.
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La significatività sta a indicare che gli apprendimenti vanno orientati non tanto verso l’acquisizione
di una determinata quantità di saperi codificati, quanto piuttosto nella direzione dell’acquisizione
delle regole di costruzione di principi, teorie, leggi che hanno prodotto conoscenza “valida” e che
continuamente si evolvono proprio nel far crescere la conoscenza stessa.
La selezione dei contenuti segue criteri nuovi, non più sequenziali ma integrati e sistemici, che
portano alla compiutezza degli argomenti di studio proposti.
Orario di funzionamento
L’orario delle attività didattiche :
Per le classi prime e seconde avrà la durata di 27 ore settimanali, dal lunedì al venerdì dalle ore
8,30 alle ore 13,30 con un rientro pomeridiano di 2 ore;
Per le classi terze, quarte e quinte avrà la durata di 27+3 ore facoltative settimanali dal lunedì al
sabato dalle ore 8,30 alle ore 13,30 senza rientro.
Gli insegnanti, prestano servizio per 22 ore di insegnamento e 2 ore pomeridiane per attività di
programmazione.
Tutti fruiscono di un giorno libero settimanale.
Assegnazione alunni
a) Per il sorteggio degli alunni nelle classi prime saranno utilizzati tre elenchi in ordine alfabetico,
uno per gli alunni obbligati, uno per gli alunni stranieri e uno per gli alunni anticipatari al fine di
comporre classi con un numero di bambini appartenenti alle tre categorie (obbligati, stranieri ed
anticipatari corrispondente a quanto stabilito dall’ufficio tecnico del Comune e dall’A.S.L.
b) Per gli alunni diversabili saranno osservati, nell’ordine, i seguenti criteri generali:
- un alunno diversabile per classe
- due alunni diversabili (non gravi) per classe
c) Gli alunni che provengono da altri Circoli, iscritti nel corso dell’anno scolastico, o che
sostengono con esito positivo gli esami di idoneità per l’iscrizione alle classi (2^, 3^, 4^ e 5^)
saranno inseriti nelle classi con minor numero di iscritti. In caso di classi con ugual numero di
alunni saranno sorteggiati.
d) Il sorteggio per la formazione delle classi di prima sarà effettuato nei primi giorni di settembre.
e) Casi non espressamente previsti, sono affidati all’esclusiva discrezione del Dirigente scolastico
che li risolve nell’interesse degli alunni (gemelli, diversabili, ecc”).
Assegnazione docenti
Il dirigente scolastico assegnerà i docenti alle classi e alle attività formative.
I docenti svincolati dalla continuità didattica possono chiedere di essere assegnati ad altre classi. In
caso di concorrenza sarà utilizzata la graduatoria formulata in base alla tabella per trasferimenti a
domanda.
I docenti, prima dell’inizio dell’anno scolastico, potranno esprimere per iscritto preferenze in ordine
alle classi e alle attività. I docenti, per giustificati motivi, possono chiedere di essere assegnati ad
altre classi, previa valutazione del dirigente scolastico.
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Flessibilità organizzativa
Ai fini del miglioramento degli esiti del processo di apprendimento/insegnamento, è prevista:
• l’articolazione flessibile del gruppo classe ( inteso come modulo, per le 4^ e le 5^) anche nel
rispetto del principio dell’integrazione scolastica degli alunni diversabili
• l’adattamento del calendario scolastico, nel rispetto dei 200 giorni di lezione.
La programmazione didattica della scuola primaria avrà una cadenza settimanale alternativamente
così suddivisa: per gruppo classe e per dipartimenti disciplinari costituiti all’interno dell’interclasse.
Gli incontri individuali con i genitori degli alunni si terranno, di norma, ogni 15 giorni.
Riunioni collegiali
Il tempo viene gestito durante l’anno in modo flessibile in base alle esigenze (Collegi docenti
unificati e non, consigli di interclasse, di classe, commissioni, ecc.) e serve ad indicare le linee
essenziali del POF, decidere sulle singole questioni che di volta in volta si presentano. Il collegio
docenti unificato, a settembre, in base al recente CCNL, nomina le funzioni strumentali al Piano
dell’Offerta formativa, mentre il dirigente designa i propri collaboratori.
Nel mese di ottobre, in appositi incontri, i docenti presentano il Pof e relativo piano delle attività
delle classi. Nel corso dell’anno sono previsti altri incontri collettivi e/o colloqui individuali in base
alle esigenze specifiche delle singole classi o dei singoli alunni.
Informazione
La diffusione delle informazioni nell’ambito della scuola è uno strumento fondamentale per il
coordinamento delle attività e per l’incremento della coesione e dell’unitarietà, in quanto favorisce
la creazione di un sistema condiviso di riferimenti.
Più specificamente, gli obiettivi della comunicazione istituzionale sono:
- ottenere considerazione;
- costruire credibilità;
- ottenere rispetto.
I principali mezzi utilizzabili sono:
-contatti personali;
-corrispondenza;
-convegni;
-mostre;
-concorsi;
-stampa scolastica;
-reti telematiche.
L’importante è che la comunicazione sia coerente con i valori fondamentali espressi nel POF, sia
coordinata e i vari messaggi non entrino in contraddizione tra loro.
Servizi di segreteria
La segreteria è a disposizione per fornire informazioni sul funzionamento della scuola e per
rilasciare attestati e certificati garantendo celerità delle procedure, trasparenza e informatizzazione
dei servizi.
Sono previste procedure di segnalazioni di disfunzioni o insufficiente dei servizi di supporto
amministrativo agli obiettivi del POF.
Gli uffici sono aperti al pubblico nei giorni feriali , dal lunedì al sabato, dalle ore 9.30 alle ore
12.30. Gli uffici resteranno chiusi nei giorni prefestivi dei periodi natalizio, pasquale e di ferragosto.
Piano dell’offerta formativa 2011-2012
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3 – LA DIDATTICA E LA METODOLOGIA
Principi metodologici educativi e didattici
Le strategie didattiche devono tener conto del livello di complessità dell’argomento, in stretta
relazione con le capacità e lo stato di sviluppo della struttura cognitiva di un determinato gruppo di
allievi. Gli insegnanti prendono in considerazione la possibilità d i approfondire e sperimentare
nuove metodologie didattiche, di evidente matrice “metacognitiva”, per favorire, sviluppare e
facilitare l’autoapprendimento e l’autoapprofondimento sia in ambito curricolare sia
extracurricolare.
L’organizzazione degli insegnamenti deve essere capace di conferire senso ai saperi e ai modi di
vita degli allievi.
L’impostazione didattica generale deve consentire che
• gli allievi vengano incoraggiati ad adottare stili di apprendimento flessibili e attivi
• l’insegnamento diventi realmente “orientativo” e quindi diminuiscano gli insuccessi
• si rinforzino negli alunni atteggiamenti positivi verso lo studio quali motivazione ad apprendere,
impegno, responsabilità e soddisfazione personale circa i risultati conseguiti
• la valutazione diventi anch’essa contestualizzata, flessibile e trasparente.
Per questo tipo di didattica è indispensabile un lavoro collegiale. La libertà di insegnamento va
concepita non come una libertà privata, ma come libertà professionale, correlata all’efficacia
dell’azione formativa, da sottoporre a permanente verifica culturale e sociale. I percorsi di
apprendimento vanno selezionati, scelti e predisposti collegialmente.
I singoli docenti assumono costantemente un’ottica culturale e professionale integrata non solo in
sede di lavoro collegiale, ma anche quando in classe danno concreta attuazione alle attività
formative. Essi dovranno assumere unitariamente e consensualmente l’impegno di:
• predisporre in modo adeguato le attività iniziali riservate all’accoglienza e al recupero
• progettare metodologicamente i percorsi didattici in modo coerente con gli obiettivi formativi
delineati nell’ambito del POF
• stabilire, all’interno di ciascuna classe, tempi adeguati per le attività di recupero e per l’area di
approfondimento
• adottare valide strategie per i ritardi e le assenze degli alunni (inizio puntuale delle lezioni,
incentivazioni e gratificazioni, ecc.)
• definire modalità e strumenti collegiali per l’autovalutazione e l’autoregolazione dell’azione
didattica.
Il docente che desideri influenzare positivamente il clima della classe deve saper leggere le
dinamiche di gruppo ed intervenire per arginare e metabolizzare eventuali conflitti: deve sempre
essere in grado di cogliere e decodificare i segnali sul disagio scolastico dei propri discenti; egli
dovrebbe puntare sulle capacità dei discenti di esternare i loro vissuti in modo adeguato.
Il docente deve ricordare quanto sia elevato il potere dei propri comportamenti in termini di
modellamento delle giovani personalità. Il “come” gestisce la classe, il modo in cui egli si rapporta
con i discenti e tratta gli avvenimenti si trasforma in insegnamenti taciti che sono difficilmente
includibili nell’agenda della programmazione.
Compiti del Consiglio di classe
Il Consiglio di classe, durante la programmazione didattica avrà cura di:
a- utilizzare flessibilmente, ma rigorosamente il monte ore annuo attribuito alle diverse discipline
dal collegio docenti;
b- stabilire i contenuti (collegati alle esperienze degli alunni) o piano delle attività attraverso le
quali il gruppo classe intende raggiungere gli obiettivi formativi previsti dai programmi;
c- procedere al recupero e al consolidamento tempestivo delle competenze di base ricorrendo anche
all'utilizzazione ordinaria e costante di parte del tempo dedicato alle discipline.
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I docenti si preoccuperanno di riscontrare presso gli alunni e i genitori il significato dei voti espressi
in decimi e di evidenziare le eventuali difficoltà segnalate negli appositi spazi del documento di
valutazione.
La scuola è consapevole che, per quanto riguarda l’apprendimento degli alunni, non può sentirsi
totalmente responsabile in quanto da tempo non detiene il monopolio dell’istruzione. Il sistema
formativo si trova oggi in un sistema policentrico in cui coesistono sistemi educativi informali, non
formali e formali.
Occorre allora un certo consenso, tra genitori e docenti, attorno a una visione del futuro che offra a
tutti i membri di una comunità un’idea della linea che vuol seguire.
A tal fine le parti in causa collaborano per realizzare un processo continuativo di aggiustamento dei
propri ruoli, assumendone sempre maggiore consapevolezza nel quadro di:
- una funzione propositiva, intesa come modello di rapporto di formazione e come indicazione dei
compiti da svolgere e degli obiettivi da conseguire;
- una funzione informativa, concernente l'enunciazione dei contenuti e delle competenze da
acquisire, le modalità di lavoro, i criteri di verifica.
Al fine di dare maggiore concretezza, anche a livello di immagine, all'impegno che coinvolge
docenti, discenti e genitori nel contratto formativo, ed allo scopo di responsabilizzare sempre più
genitori ed allievi, in concomitanza con le Assemblee annuali per le elezioni dei genitori
rappresentanti di classe, il P.O.F. sarà reso noto a tutti i genitori partecipanti.
In tali Assemblee vengono chiariti ai genitori gli obiettivi didattici ed educativi del curricolo, il
percorso per conseguirli, le strategie ed i tempi che saranno proposti per raggiungere gli obiettivi
medesimi.
I Docenti esprimeranno la propria offerta formativa, fornendo le necessarie motivazioni dei propri
interventi didattici ed esplicitando le strategie che intendono seguire, chiarendo la funzionalità degli
strumenti di verifica prescelti ed enunciando i criteri di valutazione concordati con gli altri
componenti del Consiglio di Interclasse, anche in riferimento ad eventuali interventi di recupero rinforzo ovvero di approfondimento - espansione.
Obiettivi formativi
Gli obiettivi relativi alle singole discipline tengono conto delle Indicazioni per il curricolo
 Area linguistico-artistico-espressiva:

Area storico-geografica:
-

Italiano
Lingue comunitarie
Musica
Arte e immagine
Corpo, movimento e sport
Storia
Geografia
Costituzione e cittadinanza
Area matematico-scientifico-tecnologica:
-
Matematica
Scienze naturali e sperimentali
Tecnologia
Flessibilità didattica
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Per flessibilità didattica si intende:
• l’articolazione modulare del monte ore annuale di ciascuna disciplina e attività
• l’unità di insegnamento non coincidente con l’unità oraria della lezione
• l’attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale
dell’integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo
• l’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dalla stessa o da diverse classi
• percorsi formativi che coinvolgono più discipline
• iniziative di recupero, di sostegno e di sviluppo.
Ogni ambito disciplinare, pertanto, ha tempi e modalità propri di scansione temporale delle
discipline, a seconda delle necessità espresse dalla programmazione modulare.
ORARIO COMPLESSIVO CURRICOLO SCUOLA PRIMARIA
MONOENNIO
ore
TEMPO SCUOLA
settim
33 settimane
anali
ITALIANO
INGLESE
ARTE
E
IMMAGINE
MATEMATICA
SCIENZE
NATURALI E
SPERIMENTALI
7
1
231
33
2
66
4
132
2
66
TECNOLOGIA
1
33
1
33
6
198
1
2
27
33
66
891
CORPO,
MOVIMENTO E
SPORT
STORIA,
GEOGRAFIA
MUSICA
RELIGIONE
Totale
1° BIENNIO
6
2
5
3
Tempo scuola
33 settimane
classi seconde
198
66
2
2
66
66
4
4
165
165
2
2
66
66
ore settimanali
classi seconde
ITALIANO
INGLESE
ARTE
E
IMMAGINE
MATEMATICA
SCIENZE
NATURALI E
ore settimanali
classi terze
Piano dell’offerta formativa 2011-2012
Tempo scuola
33 settimane
classi terze
165
99
8
SPERIMENTALI
TECNOLOGIA
CORPO,
MOVIMENTO E
SPORT
STORIA,
GEOGRAFIA,
MUSICA
RELIGIONE
TOTALE ORE
1
1
33
33
1
1
33
33
6
6
198
198
1
2
27
1
2
27
33
66
924
33
66
924
2° BIENNIO
5
3
TEMPO SCUOLA
33 settimane
165
99
1+1
66
5
165
2
66
1
33
1+1
66
6
198
1+1
2
30
66
66
990
ore settimanali
ITALIANO
INGLESE
ARTE
E
IMMAGINE
MATEMATICA
SCIENZE
NATURALI E
SPERIMENTALI
TECNOLOGIA
CORPO,
MOVIMENTO E
SPORT
STORIA,
GEOGRAFIA
MUSICA
RELIGIONE
TOTALE ORE
Le tre ore opzionali sono di laboratorio di arte e immagine, di corpo, movimento e sport e di
musica.
Funzioni strumentali al Piano dell’Offerta Formativa
Il Collegio docenti ritiene che lo scopo della costituzione delle funzioni strumentali sia quello di
valorizzare il patrimonio professionale dei docenti, che rappresenta la risorsa principale per la
realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia. Infatti la complessità
della situazione scolastica attuale richiede a tutti responsabilità dirette (e non solo al dirigente
scolastico) perché la ricerca della qualità è un problema di tutti.
Il collegio docenti, nel rispetto dell’art. 33 del recente CCNL (2006), dopo un’attenta analisi della
specifica situazione operativa e dei relativi bisogni del 1° Circolo didattico di Mondragone,
individua le seguenti cinque funzioni strumentali al Piano dell’Offerta Formativa:
A1 a) Coordinamento dei rapporti tra scuola e famiglia, tra Scuola ed enti esterni e gestione delle
visite guidate e dei viaggi di istruzione;
A1 b) Coordinamento e gestione del piano delle attività e progetti di arricchimento e di
ampliamento dell’offerta formativa;
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A2 a) Sostegno ai docenti: analisi dei bisogni formativi dei docenti e gestione del piano di
formazione ed aggiornamento; diffusione delle comunicazioni relative all’aggiornamentoformazione;
A2 b) Coordinamento e gestione dell’utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica ; creazione di
una mailing list per le news.
A3) Coordinamento e gestione delle attività di compensazione, integrazione e recupero degli
alunni diversabili, in svantaggio e stranieri.
La designazione di una funzione è effettuata sulla base di: valutazione, da parte di
un’apposita commissione, delle competenze e dei requisiti professionali necessari per l’accesso
a ciascuna delle funzioni. Tra i criteri e competenze necessarie per accedere allo svolgimento di
una funzione strumentale non sarà considerato prioritario lo svolgimento di detta funzione negli
anni precedenti.
4 - PROGETTI E ATTIVITÁ
Il POF, progetto complessivo della Scuola, è in realtà un complesso di progetti, che rispondono ai
principi della coerenza e dell’integrazione, nel senso che sono non solo compatibili tra di loro, ma si
rafforzano a vicenda e tutti insieme contribuiscono sinergicamente al conseguimento delle finalità
assunte come obiettivi strategici dell’istituzione scolastica.
I concetti chiave di qualsiasi progetto risponde alle seguenti domande: perché (obiettivi), chi (chi
progetta, agisce, collabora), cosa (i contenuti e le attività), come (il cammino da seguire, cioè il
metodo), quando (i tempi di svolgimento), dove (in quali luoghi), quanto costa (le risorse
finanziarie disponibili).
Ogni progetto va verificato e valutato con modalità che vanno dal questionario, alla discussione di
gruppo, all’analisi dei risultati in rapporto agli obiettivi che si erano prefissati.
L'elaborazione dei progetti è volta ad offrire stimolanti occasioni d'apprendimento che sollecitino:
a) un ruolo attivo da parte dell'alunno con l'introduzione di opportune metodologie di lavoro,
l'utilizzo di diversi linguaggi e di modalità di indagine e ricerca che consentano di tener conto dei
diversi stili cognitivi, con un'attività didattica che offra possibilità di esperienze d'apprendimento
diversificate, tali da valorizzare ciascun alunno nel rispetto delle varie "formae mentis" (intelligenza
linguistica, estetica, musicale, matematica eccetera);
b) le opportunità di espressione e comunicazione, scambio, confronto, collaborazione nel gruppo;
c) lo sviluppo di un clima positivo e favorevole all'accoglienza, dove la d iversità possa essere
integrata e costituire una "risorsa";
d) la possibilità di garantire una situazione di complessivo benessere dell’alunno.
Il lavoro per progetti presuppone un'attività partecipata e forme di collaborazione non formali
all'interno del gruppo docente: tale necessità può costituire una ricchezza, ma richiede la
costruzione di alcune regole condivise, perché la collegialità è indispensabile per dare coerenza e
unitarietà alla proposta educativa.
La procedura presuppone:
a) un'accurata analisi della situazione degli alunni, con l'identificazione; della realtà di partenza sia
per quanto riguarda i livelli di apprendimento che le modalità, le esigenze, gli interessi, le
opportunità presenti;
b) l'identificazione degli obiettivi sia di tipo trasversale, sia di tipo disciplinare;
l'identificazione precisa dei ruoli specifici dei docenti all'interno dell'itinerario progettuale, con una
chiara identificazione di responsabilità;
c) l'analisi delle condizioni organizzative: quali tempi, quale durata complessiva, in quali periodi
dell'anno scolastico, con quali strumenti, quali esperienze e quali spazi/laboratori sono necessari per
la riuscita dell'attività;
d) l'individuazione di un percorso metodologico coerente, soprattutto se lo stesso si snoda su più
aree disciplinari oppure in verticale;
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e) le modalità di verifica e di valutazione, sia per quanto riguarda la valutazione delle competenze
acquisite dagli alunni, sia per quanto riguarda la valutazione dei processi professionali.
Le scelte metodologiche
Per garantire unitarietà e visione sistemica, il progetto deve considerare:
a) le interconnessioni esistenti tra le discipline in un'ottica d'integrazione dei saperi; o la
significatività degli apprendimenti, in modo da connettere le proposte formative con le domande di
senso degli alunni;
b) la "personalizzazione" dei percorsi formativi, in termini di valorizzazione dei potenziali
individuali di apprendimento di ciascun alunno;
c) l'organizzazione di un buon ambiente di apprendimento in termini di azioni formative e
significative relazioni educative;
d) l'uso appropriato di una pluralità di mediatori didattici;
e) modalità di organizzazione flessibili e funzionali.
L'attenzione al soggetto comporta infatti la flessibilità curricolare e didattica, un ambiente di
apprendimento dove i bambini possano vivere situazioni significative, sperimentare relazioni
sociali, avere informazioni, compiere esperienze di apprendimento rispondenti alle loro esigenze:
una didattica, insomma, finalizzata al riconoscimento delle specificità individuali, al recupero dei
dislivelli, al potenziamento delle attività di orientamento, con un'organizzazione scolastica coerente.
Il progetto, infatti, si inserisce proprio nelle aree comuni a tutte le discipline. Pertanto l’equipe
pedagogica, in base al curricolo, individua gli obiettivi trasversali sui quali interverranno tutte le
insegnanti o gli insegnanti del team; ognuno poi, secondo le proprie competenze, sceglie quali
esperienze far vivere ai bambini per portarli alla costruzione di conoscenze e competenze.
Esempio
• TITOLO DEL PROGETTO
• MOTIVAZIONE
• FINALITÀ
• CLASSI COINVOLTE
• INSEGNANTI COINVOLTI
• EVENTUALI COLLABORAZIONI ESTERNE
• OBIETTIVI: CONOSCENZE - ABILITÀ - COMPETENZE
• CRITERI: RAGGRUPPAMENTO ALUNNI
• STRATEGIE: METODI, ATTIVITÀ, MEZZI
• STRUMENTI PER LA VERIFICA DEGLI ESITI
• PRODUZIONE DI MATERIALI PREVISTA
• DOCUMENTAZIONE
• COSTI PREVISTI PER INTERVENTI ESTERNI, MATERIALI, STRUMENTI,
ATTREZZATURE, ECCETERA.
Ampliamento offerta formativa in orario curricolare
Scuola dell’infanzia
Classi prime
Classi seconde
Classi terze
Classi quarte
Classi quinte
Progetti istituzionali:
 DI.SCO.
 ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI;
 ALUNNI STRANIERI;
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Precisazioni di carattere organizzativo
a) Un docente non può essere coinvolto in più di due progetti extracurriculari con gli alunni,
incentivati;
b) il progetto di Circolo si intende aperto a tutti gli alunni e ai docenti della scuola
primaria (dalla prima alla quinta) e della scuola dell’infanzia; la realizzazione è
subordinata al numero degli alunni partecipanti, quantificato mediante adesione scritta, che
impegna alla frequenza.
Si propone un monitoraggio periodico sulla frequenza, con eventuale taglio al
progetto in caso di scarsa partecipazione non motivata.
c) I progetti ritenuti prioritari con deliberazione del Consiglio di Circolo devono essere
realizzati in base alla misura determinata dalle risorse finanziarie disponibili già note e
differenziate per tipo di Scuola e per destinazione all’inizio dell’anno scolastico.
5 – LA FORMAZIONE DEL PERSONALE
Tutti i docenti possono frequentare qualsiasi corso di aggiornamento, fatte salve le esigenze di
servizio, che venga ritenuto qualificante per la propria professionalità.
.
6 – LA VALUTAZIONE
Sia per la valutazione degli apprendimenti degli alunni che per il monitoraggio e autovalutazione
d’Istituto si farà riferimento agli standard diffusi dall’Invalsi.
Valutare gli apprendimenti degli alunni
Gli insegnanti somministrano prove di ingresso per verificare le preconoscenze e mirare a obiettivi
formativi adatti e significativi per i singoli alunni. Verificano i risultati raggiunti dal gruppo classe e
dai singoli ed adeguano, di conseguenza, i piani di studio.
Gli insegnanti concordano verifiche quadrimestrali e confrontano i dati in sede di interclasse; i dati
vengono esplicitati al collegio docenti.
Monitoraggio e autovalutazione d’Istituto
Il monitoraggio e l’autovalutazione d’Istituto saranno effettuati prima del termine dell’anno
scolastico dalle funzioni strumentali.
Si tratta di predisporre strumenti metodologici per monitorare la realizzazione del Piano dell’Offerta
Formativa pensando ad un possibile modello che ci aiuti a un controllo “sistematico” dei risultati,
coinvolgendo alunni, docenti, genitori per promuovere azioni per il miglioramento della qualità.
Occorre individuare i percorsi e le iniziative più significativi del POF, individuare gli indicatori per
noi utili e progettare strumenti e procedure (sondaggi, questionari, focus-group, interviste) per la
raccolta, l’elaborazione e la diffusione dei dati.
Analizzare in seguito i risultati ci servirà a comprendere meglio il percorso fatto e quello che
possiamo prevedere in futuro, migliorandolo.
Reclami
Per noi del 1° Circolo didattico di Mondragone il bambino è al centro dell’attenzione. Ascoltarne ed
interpretarne le esigenze, conoscerne gli eventuali motivi di insoddisfazione, tutelarne i diritti sono
da noi considerati elementi essenziali per dare maggiore qualità ed efficienza ai nostri servizi.
Piano dell’offerta formativa 2011-2012
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Siamo però consapevoli che, a volte, nello svolgimento della nostra attività possono verificarsi
inconvenienti. L’Ufficio del Dirigente è sempre a disposizione per risolverli o anche semplicemente
per fornire chiarimenti.
Se i genitori avessero bisogno di ulteriori approfondimenti possono rivolgersi all’Ufficio reclami
mediante lettera e/o e-mail ([email protected]) in cui è opportuno precisare, oltre ai dati
anagrafici, ogni dettaglio.
A tutti sarà dato riscontro entro 15 giorni dalla presentazione. I reclami anonimi non saranno presi
in considerazione.
Piano dell’offerta formativa 2011-2012