Ericsson mostra i muscoli. In 5G
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Ericsson mostra i muscoli. In 5G
Sito internet: http://nbtimes.it C. P.30054 Roma 47 – 00193 ROMA Segreteria: 02/39198533 Fax: 02/39198534 Responsabile del sito: Marco Valerio Principato (http://nibble.it) Opinioni e critiche su scienze, tecnologie e comunicazione per cento della popolazione a cui si trova oggi l'operatore Tre Italia2, altro che i giochini fatti in Italia dagli altri operatori. - Telecomunicazioni - Ericsson mostra i muscoli. In 5G di Marco Valerio Principato Una demo organizzata dall'azienda per gli operatori giapponesi e coreani ha dato risultati mozzafiato: cinque gigabit al secondo. Altro che 4G. Per Ericsson la parola d'ordine è ormai questa: 5G. In Svezia, nel suo laboratorio di Kista, ha appena dimostrato agli operatori NTT Docomo (Giappone) e SK Telecom (Corea) cosa si può fare a 15 GHz, utilizzando la tecnologia MIMO1: raggiungere un transfer rate di 5 Gbps, cinque gigabit al secondo. Secondo Ericsson, racconta il sito specializzato Telecoms.com, entro il 2019 l'85 per cento degli abbonati mobili nordamericani saranno in LTE ultima generazione, quindi prontissimi alla migrazione: altro che il 28 Per una spiegazione sommaria, vedi Wikipedia. Certamente quando si parla di 5G ci si riferisce a qualcosa di ancora non ben definito per quanto concerne gli standard. Tuttavia, «benché lo standard non sia ancora definito, il 5G è già evoluto da una semplice visione di una tecnologia a una rete in grado di funzionare e a considerazioni di pianificazione di business da parte degli operatori», ha spiegato Sathya Atreyam, research manager sulle infrastrutture di rete wireless presso la società di analisi IDC. Le dimostrazioni fatte da Ericsson, del resto, oltre a evidenziare le capacità tecniche, servono per permettere agli operatori di prepararsi a una domanda di servizi che le tecnologie stesse stimoleranno. E come abbiamo visto qualche giorno fa, la Corea fa sul serio. IRiusciremo mai a correre insieme, non dietro, all'evoluzione? 1 Ericsson si sta impegnando, insomma, per essere del tutto pronta con le nuove generazioni di connettività mobile: nuove antenne a banda più larga (che paradossalmente significano meno radiazioni, in proporzione), tutto a potenza molto più bassa e distribuita, ma velocità da urlo. Come spiega BuzzOOp.com, quando si inizia a usare il 5G la connettività diventa 1000 – mille – volte più veloce di quella raggiungibile con il migliore 4G e a causa di questo fattore il suo impiego cambierà del tutto il modo in cui le persone utilizzeranno i servizi in mobilità. Ora, spiega lo stesso sito in chiusura, il governo sudcoreano sta investendo 1,5 miliardi di dollari per sviluppare e impiantare un'intera rete 5G per tutto il paese entro fine decennio. Qui, invece, ancora ci lustria2 Pag. 1 di 2 Lo racconta in un “appassionato” post Tom's Hardware, a questo indirizzo. The New Blog Times – Blog di opinioni e critiche su scienze, tecnologie e comunicazione Ericsson mostra i muscoli. In 5G (p. 2 di 2) mo le unghie per aver fatto una copertura sommaria – molto sommaria – della nazione in 3,5G e qualche prova in 4G. Basta recarsi, come accaduto a me di recente3, a pochi Km da Roma per riscontrare l'assenza totale di certe reti e la regolare presenza di altre. Potremo mai tornare a essere un paese all'avanguardia, di questo passo? Marco Valerio Principato Argomenti trattati: telecomunicazioni, 5g, ericsson Questo articolo, secondo quanto definito dalla licenza d'uso Creative Commons Share Alike 3.0 IT, può essere riprodotto anche integralmente alle seguenti condizioni: 1. citare per esteso la fonte e collegarla mediante link ipertestuale; 2. citare per esteso il nome dell'autore. Le dimensioni del carattere sono sufficientemente grandi da permettere un'agevole lettura anche su dispositivi elettronici come gli ebook reader. Questo articolo è online all'indirizzo: http://nbtimes.it/?p=17056 3 Chi ha Facebook può constatare, a questo link, dove mi trovavo e cosa è accaduto (Il link annesso al mio post su Facebook è “spurio”: inserito per aver digitato erroneamente “con.la” che il portale ha interpretato come URL, pur non essendolo). Pag. 2 di 2