piano provinciale pratese
Transcript
piano provinciale pratese
PROVINCIA DI PRATO 74 Assessorato allo Sport PIANO PROVINCIALE PRATESE PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA E DELLA PRATICA DELLE ATTIVITA’ MOTORIE RICREATIVE E SPORTIVE Anni 2005- 2007 A D V 24 INDICE 1. Redazione del Piano e Collaborazioni Tecniche ……………………………………………………..…. Pag. 5 . PRESENTAZIONE ………………………………………………………………………………………………………….. Pag. 6 . INTRODUZIONE AL PIANO ………………………………………………………………………………………….Pag. 7 4. DAL DOCUP della Regione Toscana al PGS e il PTC della Provincia …………..………………Pag. 8 5. DAL PIANO PER GLI ANNI 2001-03 AL NUOVO PPS PER GLI ANNI 2005 –07.Pag. 12 5.1 – LO sport come strumento di pace 5.2 – Gli atti deliberativi riguardanti la consulta 6. INTERAZIONE TRA I SISTEMI TERRITORIALI: analisi generale……………………..Pag. 16 6.1 Il Sistema Territoriale e ambientale………………………………………………………..……….Pag. 16 6.2 L’evoluzione sociale e demografica……………………………………………………………………...Pag. 18 6.2.1 I cambiamenti nella struttura familiare e le caratteristiche dei nuclei familiari ………………………………………………………………………………………………..Pag. 22 6.2.2 Il processo di invecchiamento demografico per la programmazione dei servizi…………………………………………………………………………………………………….Pag. 28 6.2.3 Il quadro demografico relativo agli stranieri residenti per uno sport di integrazione……………………………………………………………………………………………Pag. 32 6.3 Il sistema culturale, formativo e documentario………………………………………………Pag. 37 6.4 Il Sistema Turistico e lo Sport………………………………………………………………………...…Pag. 38 6.4.1 L’offerta ricettiva nella provincia di Prato……………………………………………..Pag. 40 7. IL SISTEMA SPORTIVO : ASPETTI GENERALI 7.1 Lo sport negli anni 2000 : riferimenti al quadro nazionale e regionale………Pag. 42 7.2 La rilevazione dei dati di partecipazione sportiva nella provincia di Prato…Pag.45 7.2.1 7.2.2 Analisi della partecipazione sportiva sulla popolazione adulta ………Pag. 46 La partecipazione sportiva a Prato in riferimento al contesto Nazionale……………………………………………………………………………………………………..Pag. 49 7.3 Le motivazioni della popolazione adulta alla pratica sportiva e nell’abbandono ………………………………………………………………………………………………………..Pag. 51 7.4 La pratica sportiva in età giovanile e le cause dell’abbandono precoce………Pag. 53 7.5 Le attività del fitness, del wellness e la pratica femminile…………………………..Pag. 60 7.6 Sport come inclusione sociale e “salute mentale”……………………………………………Pag. 63 2 7.7 Devianze nella pratica sportiva: il fenomeno del doping……………………………….Pag. 67 8. IL SISTEMA SPORTIVO : GLI ATTORI DI PROMOZIONE DELLA CULTURA SPORTIVA……………………………………………………………………………………………………………………….…..Pag. 68 8.1 Gli interventi della Provincia e dei Comuni per lo sviluppo delle attività motorie sportive e ricreative……………………………………………………………………………….Pag. 70 8.2 Gli interventi del Centro Giovanile di Formazione Sportiva ……………………….Pag. 72 8.2.1 Nuovi progetti in fase di realizzazione e le attività sportive ricreative per l’estate…………………………………………………………………………….…Pag. 73 8.3 Gli interventi del Trofeo Città di Prato per gli studenti pratesi…………….…..Pag. 75 8.3.1 Le azioni nella scuola dell’infanzia e primaria………………………………….…..Pag. 78 8.3.2 Le azioni nella scuola secondaria di primo grado…………………………………Pag. 79 8.3.3 Le azioni nella scuola secondaria di secondo grado………………… …………Pag. 81 8.4 Gli interventi del C.S.A.e delle Scuole per la promozione dell’educazione fisica e sportiva studentesca………………………………………………………………………………Pag. 84 8.4.1 Analisi generale del sistema territoriale pratese………………….………….…Pag.85 8.4.2 Quadro di riferimento normativo……………………………………………………..……Pag. 86 8.4.3 L’ufficio di educazione fisica e sportiva del C.S.A.- Le scuole, il territorio, la progettazione……………………………………………...……………………Pag. 86 8.4.4 Obiettivi Programmatici dell’Ufficio educazione fisica e sportiva…Pag.88 8.4.5 Interventi e Strumenti…………………………………………………………………………….Pag. 89 8.4.6 Mezzi, Strumenti e Soggetti coinvolti……………………………………………….….Pag.90 8.4.7 Monitoraggio, Valutazione del Piano,Documentazione……………………….Pag. 91 8.5 Gli interventi del C.O.N.I. e delle Federazioni Sportive per la pratica sportiva agonistica………………………………………………………………………….………………………………………Pag. 93 8.6 Gli interventi degli Enti di Promozione per la pratica sportiva ricreativa…Pag. 96 8.6.1 L’Unione Italiana Sport per Tutti – U.I.S.P……………………………….………..Pag. 97 8.6.2 Il Centro Sportivo Italiano……………………………………………………………..………Pag. 99 9. IL SISTEMA SPORTIVO : L’ASSOCIAZIONISMO SPORTIVO TERRITORIALE……………………………………………………………………………………………………………...Pag. 102 9.1 I dati e la distribuzione territoriale delle associazioni sportive pratesi Pag. 102 9.2 Gli sport di prestazione a livello giovanile: analisi e prospettive…………..…….Pag.107 9.3 I risultati degli sport di alta prestazione e di spettacolo: analisi e prospettive………………………………………………………………………………………..……Pag. 108 9.4 Le attività natatorie nella provincia pratese…………………………………………..….….Pag. 110 9.4.1 L’attività sportiva agonistica e preagonistica…………………………….……..Pag. 110 9.4.2 L’attività amatoriale………………………………………………………………………….………Pag.111 3 9.4.3 La libera balneazione e la fitness acquatica……………………………….…….. Pag.111 9.4.4 L’attività formativa………………………………………………………………………………….Pag. 112 9.5 Lo sviluppo dello sport abilitativo e inclusivo: analisi e prospettive……….... Pag. 112 10. IL SISTEMA SPORTIVO : GLI IMPIANTI PER LA PRATICA SPORTIVA E RICREATIVA………………………………………………………………………………………………………………….…..Pag. 115 10.1 I dati sugli impianti nella provincia, per aree territoriali e per Comuni…...Pag. 118 10.2 Gli impianti suddivisi per discipline sportive…………………………………………………..Pag. 124 10.3 Ristrutturazione, messa a norma e realizzazione nuovi impianti…………………Pag 127 10.4 Polifunzionalità delle palestre e realizzazione di Play Ground……………….……Pag 128 10.5 Gli impianti e le vasche per il Nuoto e le discipline natatorie…………………..….Pag 129 10.6 I campi sportivi di calcio ……………………………………………………………………………….…..Pag. 131 10.7 I luoghi di pratica e la valutazione espressa dai cittadini………………………..….Pag 134 10.8 Gli impianti sportivi annessi alle strutture scolastiche ……………………………...Pag. 136 10.9 Gli spazi verdi attrezzati ed i parchi, gli itinerari storico naturalistici per il trekking, a cavallo e in mountain bike……………………………………………………Pag. 136 10.10 Il ciclismo a Prato e le piste pedociclabili nell’area urbana di Prato ……….Pag. 147 10.11 Gli impianti per i veicoli a motore e per la circolazione fuoristrada……….Pag. 149 11. GLI OBIETTIVI PROGRAMMATICI PER IL TRIENNIO 2004 - 2006………….…..Pag. 151 11.1 Gli obiettivi programmatici della Regione Toscana per il 2004-2006……….Pag 151 11.2 Gli Obiettivi Programmatici della provincia di Prato: dal triennio 2001/2003 al triennio 2005/2007…………………………………………..…Pag. 155 11.2.1 Gli Obiettivi generali per il triennio 2005-2007 …………………………....Pag. 160 12. ASPETTI CONCLUSIVI …………………………………………………………………………………………………Pag. 169 13. BIBLIOGRAFIA…………………………………………………………………………………………………………………Pag. 170 4 5 1.0 REDAZIONE DEL PIANO E COLLABORAZIONI TECNICHE La revisione e l’aggiornamento del Piano per lo Sport per gli anni 2004–2006 è stata curata da ASEL RICERCHE PRATO: Coordinazione progettuale e organizzativa : D.ssa Elena Cardosi – Responsabile Servizio Sport Provincia di Prato Dr. Saverio Langianni – Responsabile Tecnico ASEL RICERCHE Progettazione, elaborazione dati e revisione documento : Prof. Salvatore Conte – Ricercatore di ASEL RICERCHE; Con la preziosa collaborazione tematica dei Sigg.ri: Giovanni Biagiotti – Direttore Tecnico Trofeo Città di Prato Pasquale Petrella – Giornalista sportivo “IL TIRRENO” Prato Massimiliano Martini – Giornalista sportivo “LA NAZIONE” Prato Elisabetta Faggi – Coordinatrice Ufficio Educazione Fisica CSA Prato Giorgio Visintin – Coordinatore Tecnico CGFS Prato Umberto Spinelli – Coordinatore Tecnico CGFS e Presidente SOI Beatrice Becheri – Coordinatrice Tecnica CGFS E la Collaborazione tecnica per la documentazione e per le informazioni di : Comitato provinciale CONI Prato Comitato provinciale CSI Prato Comitato provinciale UISP Prato Centro Giovanile di Formazione Sportiva Trofeo Città di Prato Ufficio Sport - Provincia di Prato Ufficio Sport - Comune di Cantagallo Ufficio Sport - Comune di Carmignano Ufficio Sport - Comune di Prato Ufficio Sport - Comune di Montemurlo Ufficio Sport - Comune di Poggio a Caiano Ufficio Sport - Comune di Vaiano Ufficio Sport - Comune di Vernio Si ringraziano inoltre tutti coloro che a vario titolo si sono adoperati per fornire informazioni e dati utili alla realizzazione di questo Piano per lo Sport. 6 PRESENTAZIONE DEL PIANO PER LO SPORT (a cura di Massimo Logli - Presidente della Provincia di Prato) La Provincia di Prato con la presentazione del seguente Piano per lo Sport adempie alle indicazioni contenute nella legge 72/2000 per gli anni 2001-2003 della Regione Toscana ove si invitavano le Province ad elaborare le proprie indicazioni programmatiche sugli aspetti dello sport, inteso come “cultura e pratica delle attività motorie, ricreative e sportive, e come fattore della politica di integrazione sociale, di tutela del diritto alla salute”. L’Amministrazione provinciale di Prato, prima fra tutte le province toscane, aveva già elaborato un primo e più sintetico Piano nel 2002, ponendo, fra le molteplici azioni svolte, lo sport al centro del proprio dibattito culturale, amministrativo e politico. Ciò al fine anche di ricercare sinergie con i vari livelli amministrativi locali e con altri piani di settore (per l’impiantistica sportiva, dei lavori pubblici, del turismo) e in particolare con il Piano Territoriale di Coordinamento (PTC), così da integrare meglio le politiche di sviluppo in relazione ai bisogni concreti del territorio pratese. Attivare cioè quella fase di esteso coordinamento di “programmi e progetti” utile ad integrare al meglio le azioni amministrative degli enti locali e le attività messe in atto dall’associazionismo sportivo, tese a fornire servizi più qualificati agli sportivi ed ai cittadini tutti. Svolgere al contempo un’analisi più ampia e organica sui vari aspetti che insistono nel sistema sportivo pratese, perché solo una maggiore conoscenza delle problematiche permette agli amministratori ed agli stessi dirigenti dello sport, di mettere in atto una serie di interventi e di azioni qualificate volte alla crescita del sistema stesso ed alla sua qualificazione. L’Amministrazione Provinciale di Prato ha compiuto in questi ultimi anni diversi interventi nel campo dello sport, sia per l’ambito agonistico, sia per quello ricreativo o per quello più sociale ed inclusivo. Convinta che questo ambito della realtà sociale, interessi, coinvolga e incida sensibilmente nella vita di molti cittadini, sportivi e non, abili e diversamente abili, comunitari ed extracomunitari. La promozione dello sport per tutti, lo sport nel suo insieme, come mezzo dunque per un nuovo welfare, strumento di coinvolgimento sociale di giovani, adulti, anziani. Un diritto al movimento, al benessere e alla salute attraverso il movimento, che deve essere assicurato sempre più ai cittadini di tutte le età, capacità e possibilità. Il Piano per lo Sport, rappresenta non solo un impegno programmatico di tipo amministrativo per la Provincia ed i Comuni, ma un’occasione di confronto fra gli stessi attori del sistema sport, diretto ad innestare fra loro processi di collaborazione e di integrazione delle politiche sportive. Se sapremo indirizzare il nostro sistema sportivo in maniera equilibrata nei suoi diversi segmenti, si potranno fornire risposte più qualificate ai complessi bisogni della società e offrire servizi più qualificati alla nuova domanda che avanzano ampie fasce di cittadini sempre più dediti alle attività motorie e sportive. 7 INTRODUZIONE AL PIANO PER LO SPORT (a cura di Irene Gorelli - Assessore allo Sport della Provincia di Prato ) Il processo di revisione del Piano Provinciale per la promozione della cultura e della pratica delle attività motorie ricreative e sportive (P.P.S.) nasce dalla volontà dell’amministrazione provinciale di dotarsi di un rinnovato e più organico strumento di programmazione territoriale. Strumento che consente di raccordarsi da un lato con gli obiettivi e le indicazioni suggerite dalla Regione Toscana e, dall’altro, con le programmazioni e le scelte operative che ogni Comune deve mettere in atto nel proprio territorio. L’aggiornamento del Piano consente, rispetto al primo, di ridisegnare gli indirizzi generali in ambito provinciale e definire nuovi e più innovativi obiettivi per il triennio 20042006, in coerenza con gli obiettivi programmativi fissati dalla stessa Regione Toscana. Il documento “Piano per lo Sport” intende rappresentare solo una prima fase di “lavoro partecipato e programmato”, e non costituisce dunque un documento statico e prescrittivo. Deve essere percepito cioè, come un “punto di partenza” , bisognoso di continui aggiustamenti e aggiornamenti per stimolare azioni più incisive - in sintonia con altri piani e programmi che svilupperanno le istituzioni locali - verso il sistema sportivo e al suo stesso interno. Per questo è importante che in ciascun attore del sistema cresca una rinnovata disponibilità alla cooperazione, perché da politiche e interventi separati si giunga sempre più a programmi coordinati e sinergici, nel rispetto delle funzioni e dei ruoli assegnati a ciascun ente e organizzazione territoriale. L’elaborazione del Piano per lo Sport di Prato per gli anni 2005-2007 è stata realizzata sulla base di una serie di dati risultanti da indagini ufficiali svolte sul territorio, da dati pervenuti direttamente e in parte raccolti indirettamente, da documentazione diversa e relazioni apposite, e dall’ascolto di vari soggetti operanti in questo importante settore (dirigenti, tecnici, sportivi, giornalisti, esperti, atleti, ecc.). Nei prossimi mesi ci attende quella che possiamo definire la “fase di osservazione” del Piano. Cioè quella seconda fase che deve coinvolgere tutti, dove sarà possibile analizzare i dati, verificare le risultanze, modificare e ampliare gli obiettivi, completare i dati mancanti, aggiornare e correggere talune indicazioni, ecc. Si apre cioè un altro momento che deve stimolare non solo a migliorare il Piano, ma ad innestare una serie di azioni mirate e convergenti volte a rafforzare la capacità di collaborazione fra i tanti soggetti operanti nel sistema per realizzare politiche condivise di programmazione delle attività motorie sportive e ricreative nella nostra provincia. Lo sport - inteso come attività motoria ricreativa sportiva e di prevenzione e tutela della salute dei cittadini – rappresenta anche un fondamentale momento di relazione e di inclusione, elemento di aggregazione e di ricreazione, occasione di confronto e di verifica delle proprie capacità. Al contempo, fattore fondamentale di educazione dei giovani e di inserimento per soggetti svantaggiati o diversamente abili, nonché possibile vetrina per addivenire al successo. Per questo ognuno di noi è chiamato a svolgere un ruolo importante nella definizione delle politiche sportive e, sono certa che tutti coloro che da amministratori, quadri dirigenti o semplici sportivi, non faranno mancare il loro apporto per essere protagonisti del cambiamento e dello sviluppo della nostra comunità. 8 4.0 DAL DOCUP E AL P.R.S. DELLA REGIONE TOSCANA, ALL’INTERAZIONE CON IL P.G.S. E IL P.T.C DELLA PROVINCIA. Per consentire una certa continuità tra la stesura del primo Piano per lo Sport, avvenuta nel 2002, e la revisione e rielaborazione del secondo PPS(iniziata nel giugno 2004), ci preme lasciare alcuni riferimenti, a nostro parere significativi, che fanno riferimento alle indicazioni politiche e programmatiche della legislatura regionale che si sta concludendo. Secondo quanto contenuto nel programma di governo della giunta regionale toscana “Un Patto per la Toscana” un “obiettivo ulteriore è quello di far diventare sistema le relazioni positive già esistenti con le varie amministrazioni pubbliche, e in particolare con gli enti locali della Toscana, da considerare quali soggetti contitolari del progetto che prevede anche specifici interventi a loro indirizzati”. Il carattere di “piano dinamico” del Piano per lo Sport dovrà tenere conto in generale anche del Progetto di autonomia speciale della Toscana, per attivare interventi innovativi ove la cultura e la pratica sportiva sia capace di produrre azioni inclusive utili a mostrare la vera forza sociale dello sport, e che si riconducono ai seguenti dieci punti del programma politico programmatico: 1. progetto giovani; 2. progetto una Toscana più sicura; 3. progetto una Toscana più efficiente e meno burocratica; 4. progetto la Toscana dell’informazione e della conoscenza; 5. l’autonomia speciale per la Toscana; 6. la Toscana e l’Europa; 7. il territorio e l’ambiente; 8. l’economia e il lavoro; 9. la cultura, l’istruzione e la formazione; 10. il “welfare toscano”. Anche nel Programma Regionale di Sviluppo (PRS), l“atto fondamentale di indirizzo dell’attività di governo della Regione Toscana” sono presenti importanti indicazioni riguardo la tematica dei PPS provinciali. Il PRS 2001/2005 prevede come elemento fondamentale di raccordo tra i molti obiettivi e priorità dell’azione di governo regionale quello dell’integrazione delle politiche. Ciò indica in maniera inequivocabile la volontà della Regione di lavorare non più attraverso politiche settoriali, ma con obiettivi integrati che investono i vari livelli : sociale, economico, territoriale, infrastrutturale. Un’ottica questa a tutto tondo che emerge anche nell’altro documento programmatorio della Regione Toscana: il DOCUP 2000/2006. 9 Qui tra gli obiettivi immediati si rileva: “… una strategia culturale e formativa tendente ad unificare le politiche di ciascun settore in un disegno unitario anche tenuto conto dell’impatto sulla strategia, per le rilevanti implicazioni sulla potestà legislativa regionale nei campi della tutela e della sicurezza del lavoro, dell’istruzione, della formazione professionale, della valorizzazione dei beni culturali, della promozione e organizzazione delle attività culturali e ordinamento sportivo”. Superamento dunque dei settori in un’ottica globale che permette di ricondurre proposte e linee di intervento in un contesto unitario e integrato. In questo senso il PRS ha voluto dare alla programmazione regionale un unico percorso, un’unica modalità. Tale modalità ha portato ad individuare la Provincia come snodo fondamentale della programmazione regionale sul territorio. Si può quindi dire che se all’interno della Regione Toscana esistono ancora tanti modelli di programmazione quanti sono i settori e i programmi settoriali (Piano regionale della sanità, Piano regionale della cultura e , non da ultimo ,il Piano Regionale dello Sport) , tali programmi rappresentano sempre meno, almeno nelle intenzioni, esclusive diramazioni della singola area dipartimentale, ma diventano piani aperti, intersecanti. Dagli strumenti di programmazione regionale, al Piano Regionale per lo Sport e ai Piani Provinciali per lo Sport (L.R. 72 del 31.8.2000): Con la Legge Regionale nr. 72 del 31.8.2000 “Riordino delle funzioni e delle attività in materia di promozione della cultura e della pratica delle attività motorie” e con il successivo Piano Regionale per la promozione della cultura e della pratica delle attività motorio-ricreative e sportive, la Regione Toscana ha voluto sia esplicitare tale ottica (piani aperti e intersecanti) ad ampio raggio già definita nei suoi documenti programmatori (PRS e DOCUP), sia individuare l’ente Provincia come il suo interlocutore privilegiato per quanto attiene il settore sportivo. L’art.1 della L.R.72/2000 individua quindi lo sport non come ambito settoriale chiuso. Assumendo una definizione più estesa – “cultura e pratica delle attività motorie ricreative e sportive” - il fattore sport viene individuato come occasione di integrazione delle varie politiche, con una particolare attenzione ai risvolti sociali. Individuati quindi gli strumenti di programmazione regionale (art.2), la legge passa a enunciare il ruolo fondamentale delle Province chiamate a formare “ gli atti di programmazione locale degli interventi per la diffusione della cultura e della pratica delle attività motorie, ricreative e sportive, assicurando il concorso dei comuni e delle comunità montane, nonché degli altri soggetti istituzionali e favorendo la partecipazione dell’associazionismo sportivo e dei soggetti sociali” (art. 3 comma 1). La legge regionale, pur non citando ancora esplicitamente il Piano Provinciale dello Sport, parla già di uno strumento primario di programmazione “sportiva” a livello locale che vede la Provincia come ambito ottimale di sviluppo. Per di più il Piano Regionale per lo Sport (PRS) si preoccupa successivamente di riformulare e integrare la dicitura primaria (piano dell’impiantistica sportiva - art. 3 comma 2), con un taglio spiccatamente sociale: come recita l’art. 6 nelle priorità regionali: “accessibilità a tutti i cittadini, promozione forme di 10 associazionismo e scuola, diffusione attività motorie per l’anziano, attenzione alle categorie svantaggiate: disabili, carcerati …” Tutto ciò per affermare come con tale importante precisazione, la legge sposta l’asse degli obiettivi fondamentali delle istituzioni verso l’azione inclusiva che lo sport può svolgere nei confronti dei cittadini, specie quelli più svantaggiati. Il PPS trova inoltre il suo naturale collocamento nel Piano Generale di Sviluppo (PGS) della Provincia - che è stato avviato nel corso dell’anno 2001 attraverso un confronto con gli altri Enti Locali, le parti economiche e sociali del territorio - e che “diventa lo strumento principale per la programmazione pluriennale della Provincia, volto a definire gli assi portanti e gli obiettivi principali delle politiche pubbliche messe in campo dall’Amministrazione” (attualmente la Provincia si appresta ad elaborare il secondo PGS). Nel contesto ”strategie politico-istituzionali” il rapporto, risultato della prima elaborazione del PGS, delinea le competenze della Provincia, soprattutto da un punto di vista dinamico, e si sofferma sull’importante ruolo dell’Ente sul piano della programmazione e del coordinamento tra le Istituzioni operanti nell’area di riferimento e tra gli stessi attori sociali. La Provincia intende qualificarsi “sul campo” proprio nello svolgimento di questo ruolo di programmazione e coordinamento, con riferimento all’intera gamma delle politiche pubbliche in atto nell’area (del territorio e dell’ambiente, del lavoro e della formazione, dei diritti di cittadinanza sociale, dei servizi alla persona -fra i quali rientrano le attività motorie sportive e ricreative). La gestione delle competenze specifiche della provincia e la qualità dei servizi e delle attività di assistenza costituiscono ambiti privilegiati d’intervento. Nel contesto “la società locale pratese”, il rapporto esamina oltre all’aspetto tradizionale del distretto industriale, quello relativo alla diversificazione ponendo le basi per un possibile ruolo della Provincia in una pluralità di ambiti d’intervento fra i quali si citano, gli aspetti del turismo, dell’agriturismo, il ruolo del settore non-profit, che oggi sempre più si interfacciano con la crescente domanda di attività motoria e di sport e ricreazione in ambiente naturale. Tra gli obiettivi fondamentali si possono rilevare quelli relativi all’innalzamento dell’inclusione sociale e della qualità della vita, obiettivi principali anche per il settore dello sport sociale. Nella seconda parte del rapporto nei cosiddetti “campi di intervento” della Provincia, si evidenzia come “i servizi alle persone siano da rafforzare in quanto considerabili come bacino occupazionale e strumenti per l’integrazione sociale, così come la qualificazione delle tecnologie informatiche e lo sviluppo delle relazioni tra enti pubblici sono strumenti per il rafforzamento e l’estensione dei diritti di cittadinanza”. Appare importante qui sottolineare come il PPS dovrà interagire con gli indirizzi generali del PGS che pongono la Provincia come Ente protagonista nel campo della programmazione e del coordinamento, in quello della diversificazione, ma anche in quello della innovazione. Il ruolo di “piano guida” del PGS si esplicherà peraltro in sintonia e in connessione con il diverso ruolo attribuito al Piano Territoriale di Coordinamento (PTC), quale strumento di programmazione e pianificazione urbanistica provinciale. 11 Il PTC infatti “diventa una forma delle relazioni in cui l’azione per progetti integrati attiva un processo di piano in cui si creano sussidiarietà e sinergie fra i piani di settore , PRG e PTC”. Non escluse dunque azioni coordinate con il PPS per gli aspetti che riguardano lo sviluppo delle principali infrastrutture e dell’impiantistica sportiva, pubblica e privata, sull’intero territorio urbano provinciale (Il Piano Regionale dello Sport , all’art. 7, assegna ai PPS il compito di individuare “compatibilità ed interconnessioni con gli strumenti di programmazione locale”). Il Piano Territoriale di Coordinamento assume quindi un ruolo preminente rispetto alle attività di programmazione della provincia con una duplicità di obiettivi: da un lato la formulazione degli indirizzi generali dell’assetto del territorio e l’individuazione delle diverse destinazioni sulla base della prevalente vocazione delle sue parti, dall’altro la localizzazione delle infrastrutture , delle linee di comunicazione, di parchi e delle riserve naturali e la determinazione delle linee di intervento per il riassetto idrico e idrogeologico. Dunque il Piano Provinciale dello Sport di Prato, in quanto mirato a ricondurre ad un unico progetto tutto il complesso della programmazione sportiva in termini di infrastrutture e servizi, si raccorda necessariamente con il P.T.C. e trova coerenza con gli indirizzi e le prescrizioni in esso contenute. Inoltre, la necessità di creare una forte contiguità tra il piano generale (PTC) e il piano settoriale (PPS) crea da sé l’opportunità di un raccordo anche con gli altri piani settoriali, vista anche la loro interdipendenza con lo stesso PTC. In definitiva, compito del PPS sarà non solo misurare l’incidenza del fattore sport nei piani contenitori ( dal Piano Territoriale di Coordinamento /PTC- ai Piani Locali di Sviluppo/PLS al Programma Integrato di sviluppo locale/PISL), ma anche ricercare sinergie e complementarietà con i citati piani di settore, a cui ne andranno aggiunti altri: dal Piano triennale dei lavori pubblici per gli investimenti sull’impiantistica, al piano triennale del turismo per le strategie di valorizzazione turistica del territorio, tenendo conto degli studi e delle analisi dei diversi osservatori provinciali. 12 5.0 DAL PIANO PER GLI ANNI 2001-2003 AL NUOVO PIANO PER LO SPORT PER GLI ANNI 2005- 2007 Così come anticipato già nei paragrafi precedenti, le attività previste per l’attuazione del Piano Provinciale per lo Sport sono quelle stabilite nella Legge Regionale n. 72/2000 “Riordino delle funzioni e delle attività in materia di promozione e della cultura e della pratica delle attività motorie” che abroga e sostituisce la precedente Legge Regionale 49/1992. Tale legge assegna alle Province nuove e ulteriori competenze in materia prevedendo la formazione da parte delle stesse dei “Piani Provinciali per lo Sport” (PPS), da redigersi in coerenza con il Piano Regionale di indirizzo per lo sport che definisce in particolare: - i criteri per il raccordo con la programmazione locale; - individua i soggetti a cui sono diretti gli interventi; - individua i criteri di sostenibilità ambientale e quelli per la definizione del fabbisogno di spazi , impianti ed attrezzature; - individua i criteri per l’ottimizzazione delle condizioni di esercizio e i criteri e i procedimenti per l’intervento finanziario di sostegno. Gli atti di programmazione locale degli interventi per la diffusione della cultura e della pratica delle attività motorie, ricreative e sportive, dovranno essere redatti assicurando il concorso dei Comuni e delle Comunità Montane, nonché degli altri soggetti istituzionali e favorendo la partecipazione dell’associazionismo sportivo e dei soggetti sociali. Secondo quanto adottato dal Consiglio Regionale con la deliberazione n. 57 del 28.02.2001 il PPS - quale strumento di programmazione territoriale finalizzato a favorire la crescita qualitativa e quantitativa delle attività motorie e sportive per mezzo di un mezzo equilibrato sviluppo tra strutture e iniziative promozionali e fungendo da coordinamento per gli interventi nei settori connessi alle attività motorie sportive e di impiego del tempo libero - deve contenere gli elementi di raccordo tra i vari interventi tra i vari settori, indicati dall’art. 3 della L.R. 72/’00, vale a dire: - Spazi, impianti, attrezzature destinati alla pratica delle attività motorie, ricreative e sportive e quelli di cui si preveda la realizzazione, e le relative caratteristiche tecniche, di sicurezza e di esercizio; - Centri e strutture di documentazione ed attività per la diffusione della conoscenza della storia e della cultura delle attività motorie, ricreative e sportive; - Piste da sci, impianti a fune, che risultino oggetto di concessione o di specifica previsione, determinandone le caratteristiche tecniche e di sicurezza; - Aree nelle quali sia consentita la realizzazione di impianti fissi per la circolazione fuori strada di veicoli a motore nello svolgimento di attività ricreative e agonistiche; - Piste ciclabili e spazi riservati alla circolazione non motorizzata, anche per la fruizione e l’accesso alle aree protette per la mobilità all’interno dei parchi naturalistici ambientali e per la diffusione del cicloturismo; 13 - Viabilità di interesse provinciale e comunale della rete escursionistica toscana e delle relative attrezzature; - Infrastrutture per gli sport acquatici e per la nautica da diporto, ad esclusione dei porti e degli approdi turistici; - Procedure attuative dell’intervento finanziario di sostegno. Alcuni degli indicatori sopra indicati non sono riferibili alla nostra provincia in quanto le caratteristiche strutturali del territorio sono incompatibili, pertanto non verranno prese in considerazione. Nel 2001 la Provincia affidò ad Asel un incarico professionale per la ricognizione delle risorse territoriali e strutturali da destinare all’attività motoria, sportiva e ricreativa. La decisione promanava da quanto contenuto nella relazione Previsionale e Programmatica per il 2001 in attuazione del PPS 2001-2003. Fu la stessa Relazione Previsionale e Programmatica della Provincia a stabilire che, ai fini dell’elaborazione del PPS, si tenesse conto, per quanto possibile, anche dei risultati dell’Indagine Statistica in corso di esecuzione ed eseguita dall’Università “La Sapienza” di Roma, relativamente alla domanda di sport esistente nella provincia. L’elaborazione del Piano Provinciale dello Sport per gli anni 2001 – 2003, completata nel 2002, ha tenuto conto delle necessarie interconnessioni e compatibilità con gli altri strumenti della programmazione locale, per lo sviluppo sostenibile nei settori dell’attività motoria e di impiego del tempo libero e settori collegati, nonché dei collegamenti con i documenti di programmazione Docup ob. 2 2000/2006 della Regione Toscana Asse 2 qualificazione territoriale – Asse 3 ambiente.Tale Piano provinciale è stato uno dei primi presentati in regione e anche da esso sono stati presi spunti per la realizzazione degli altri piani, presentati successivamente. In considerazione poi di nuove e più recenti disposizioni regionali in materia di redazione dei Piani provinciali, e dell’emanazione del Piano Regionale per lo Sport per gli anni 20052007 contenente nuovi obiettivi programmatici in materia di sport, si è resa necessaria per la nostra provincia la revisione e l’aggiornamento del PPS già redatto nell’anno 2002 – e questo per più motivi: o Il piano rispondeva ormai in modo solo parziale alle integrazioni normative intervenute successivamente alla sua redazione, e quindi alle attuali esigenze di programmazione territoriale, o L’ampliamento delle basi di dati disponibili e di analisi qualificate di recente elaborazione, derivanti dall’indagine sulla “domanda sportiva” che si è sviluppata nel corso dell’anno 2002 rendeva possibili notevoli integrazioni; o Si presentava quindi l’opportunità di approfondire temi che nella prima redazione del primo Piano Per lo Sport erano stati affrontati in maniera più sintetica, in particolare per la parte dell’analisi del sistema sportivo e per la parte riguardante gli obiettivi programmatici provinciali. o Nel periodo suddetto si era assistito a un generale mutamento nelle situazioni sociali, economiche e produttive del distretto tessile pratese nel corso degli ultimi due anni, 14 che hanno influenzato anche le modalità di pratica sportiva e ricreativa, con una diminuzione delle ore lavorate e del reddito disponibile. Il Piano Provinciale per la Promozione della Cultura e della Pratica delle Attività Motorie Ricreative e Sportive (PPS - Prato) si modella sulla base delle indicazioni contenute nella L.R. 72/2000 e nel PRS per gli anni 2005-2007, condividendo appieno non solo gli indirizzi indicati, ma soprattutto la definizione che assume lo sport come “cultura e pratica delle attività motorie, ricreative e sportive, come uno dei fattori attuativi delle politicche di integrazione e sviluppo della socialità e di tutela del diritto alla salute. L’attuale aggiornamento terrà conto sia delle nuove indicazioni e degli obiettivi regionali indicati per il prossimo triennio, che delle deliberazioni dell’istituzione provinciale pratese. Il lavoro di analisi che è stato fatto per la costruzione del “Piano Provinciale dello Sport” ha tra i suoi scopi quello di farsi portatore di una cultura della “programmazione partecipata” affinché tutti i soggetti che operano nel campo delle attività motorie ricreative e sportive acquisiscano la capacità di interagire in modo tale che le loro azioni siano tra loro sinergiche o complementari e soprattutto in piena sintonia con gli indirizzi del PPS e del PRS. La prima elaborazione del PPS di Prato si è realizzata su dati che nel corso dei tre anni trascorsi hanno subito, come è ovvio, trasformazioni, modificazioni e integrazioni. La revisione e l’aggiornamento del Piano, si è sviluppato sulla base dei nuovi censimenti sugli aspetti impiantistici e associativi (indagine Regione Toscana e Coni) condotti verso la fine dell’anno 2003 e sulla base delle risultanze dell’indagine provinciale sulla “domanda” (che si è conclusa dopo la redazione del piano precedente), oltre all’acquisizione diretta di informazioni, dati e obiettivi programmatici dai molteplici soggetti operanti nel sistema sportivo, soggetti di “offerta” delle attività in oggetto. La Provincia intende svolgere, con continuità e ove eventualmente necessario con maggiore intensità rispetto al passato, un ruolo di “coordinamento, di stimolo e di integrazione delle politiche di programmazione decentrata”, nonché di “ascolto permanente” dei diversi organismi afferenti le attività motorie e sportive (EE.LL, Scuola, Coni, FSN, Enti di promozione sportiva, Associazionismo e altre agenzie), affinché ogni soggetto possa sviluppare comportamenti di collaborazione e di programmazione con altri protagonisti del territorio, per meglio definire obiettivi condivisi e azioni comuni e/o complementari. Nell’ottica della realizzazione di un “piano dinamico” e per favorire il ruolo di coordinamento e “stimolo” della programmazione integrata, il PPS 2001-2003 prevedeva il conseguimento di due fondamentali “obiettivi operativi” che consistevano nella costituzione dell’Osservatorio Provinciale del Sistema Sportivo e della Consulta Provinciale delle Attività Motorie Sportive Ricreative e Inclusive. Tali strumenti vengono riconfermati anche nell’attuale PPS, in quanto ritenuti efficienti e utili per una conoscenza più approfondita del sistema locale e per sviluppare una maggiore integrazione delle varie programmazioni degli organismi sportivi operanti sul territorio. Lo “sport” – inteso come cultura delle attività motorie sportive e ricreative - nella comunità civile può rappresentare un momento di educazione civica, di relazione e di 15 comunicazione. Favorisce l’armonica costruzione della personalità dei cittadini, lo sviluppo delle qualità psichiche e fisiche dei giovani e la conservazione delle capacità motorie per i meno giovani. E’ elemento di aggregazione e di svago, occasione di condivisione e di confronto leale. Lo sport pratese, si è sviluppato attraverso un’ampia diffusione della pratica motoria giovanile, dello sport amatoriale e ricreativo “per tutti” e verso quello di “inclusione sociale”, ma anche attraverso il sostegno allo sport agonistico, specie giovanile, che ha espresso nel tempo molteplici personaggi assunti al panorama mondiale e olimpico dello sport di prestazione e spettacolo. 5.1 Lo sport educatore alla pace Lo sport pratese, infine, intende essere uno strumento di costruzione e di azione di pace. Si tratta di una importante integrazione al PPS del 2005, non implementata nel precedente piano. Intendere l’attività ludico sportiva come possibile strumento di costruzione e di azione di pace è la conclusione naturale di un percorso che vede a monte lo sport come spazio di confronto e di conoscenza reciproca e momento di attuazione di regole condivise. Se è vero infatti che la paura dell’altro genere la “guerra” e la non conoscenza dell’altro genera la paura, sarà anche attraverso lo sport che potrà essere interrotta la spirale “non conoscenza – paura – guerra” attraverso il percorso “conoscenza – confronto attraverso le regole – non paura dell’altro – pace” 5.2 Gli atti deliberativi attinenti la consulta Con l’istituzione della Consulta provinciale delle attività motorie sportive ricreative e inclusive, viene data attuazione agli indirizzi contenuti nel Piano Provinciale dello Sport . La Consulta ha tra i suoi scopi principali quello di favorire la pratica sportiva per tutti, con riferimento all’attività sportiva dilettantistica, agonistica, amatoriale, giovanile, scolastica, ricreativa e quale forma di integrazione con le altre culture. La Consulta inoltre potrà esprimere pareri consultivi sugli atti provinciali di pianificazione e programmazione individuati nella L.R. 72/00 e nel Piano di Indirizzo regionale. L’attività di programmazione è infatti una delle competenze assegnate dalla Regione Toscana alle Province, così come si evince dalla L.R. 72/00, ed è finalizzata alla promozione della cultura e della pratica delle attività motorie e sportive, anche con interventi di sostegno alle diverse attività programmate nel territorio dagli Enti Locali, da Istituti scolastici, Enti e Federazioni di promozione sportiva, Società sportive ed Associazioni operanti nel settore agonistico, amatoriale e sociale. Un’altra funzione importante della Provincia, ripresa anche dai Piani di settore è l’attività di coordinamento che essa porta avanti tra tutti i soggetti e gli Enti del territorio, al fine di 16 ottimizzare le risorse e promuovere a tutti i livelli, le più diverse iniziative, non solo quelle di notevole rilevanza agonistico-sportiva, ma anche amatoriale e di discipline cosiddette minori ma che la Provincia ritiene debbano avere pari dignità con gli sport più diffusamente conosciuti, e che anzi, l’incontro tra culture e tradizioni differenti possa incentivare la pratica motoria contribuendo a prevenire fenomeni di devianza giovanile. A seguito dell’istituzione della Consulta verrà posto in essere l’Osservatorio delle attività sportive, inclusive e ricreative quale strumento per aggiornare con continuità il Piano provinciale dello sport, sulla base delle analisi territoriali della domanda e dell’offerta di sport grazie alle indicazioni provenienti dai soggetti che compongono la Consulta. 17 6.0 INTERAZIONE TRA I SISTEMI TERRITORIALI: analisi generale 6.1 Il Sistema Territoriale e Ambientale La provincia di Prato presenta aspetti morfologici diversi, si caratterizza da nord a sud, in una piana racchiusa da sviluppi collinari di grande pregio naturalistico, secondo tre sottosistemi territoriali locali definiti “distretti” secondo la definizione del PTC: Distretto agroalimentare di qualità del Montalbano, a SUD, caratterizzato da un paesaggio collinare adatto all’agriturismo e a un turismo culturale e sportivo, allo sviluppo delle attività in ambiente naturale; comprende i Comuni di Carmignano e Poggio a Caiano. Distretto storico del tessile (piana di Prato e Montemurlo), da EST a OVEST; si caratterizza per la vastità delle aree produttive manifatturiere e industriali, con uno scenario socio economico variegato, che si riqualifica ambientalmente per la presenza di alcuni grandi parchi attrezzati (Parco delle Cascine di Tavola a Sud, Parco del Monteferrato a Nord, Parco Fluviale del Bisenzio) e per la presenza dei monti della Calvana. In tale distretto si concentra gran parte dell’impiantistica sportiva presente nella provincia anche con buone possibilità di attività in ambiente naturale specie nei parchi e per la presenza di alcuni impianti di eccellenza (campo internazionale di Golf a 18 buche e altre strutture sportive private e pubbliche) Distretto rurale multifunzionale della Val di Bisenzio, a NORD, comprendente i Comuni di Vaiano, Vernio e Cantagallo caratterizzato da forte complessità del sistema socioeconomico locale (parco archeologico naturalistico fluviale, sentieri collinari e boschivi per l’escursionismo ambientale, prodotti tipici, ecc) Le tre aree, proprio per la diversa morfologia territoriale, esprimono una vocazione diversa per quanto concerne le attività motorie e sportive: 18 19 6.2 L’EVOLUZIONE SOCIALE E DEMOGRAFICA: uno sguardo al breve e al lungo periodo Secondo i dati anagrafici forniti dai singoli Comuni della provincia di Prato, al 2003 la popolazione residente nel territorio provinciale ammonta ad un totale di 235.623 unità, concentrata per i tre quarti nel comune capoluogo. Le donne (120.489 unità) rappresentano il 51% della popolazione totale (tab. 6.1). Tab. 6.1 – Provincia di Prato e dettaglio comunale: popolazione residente al 31.12 2003 Comuni Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a Caiano Prato Vaiano Vernio Totale Maschi Femmine Totale 1.419 6.214 8.970 4.372 86.688 4.622 2.849 115.134 1.408 6.340 9.006 4.585 91.335 4.821 2.997 120.489 2.824 12.554 17.976 8.957 178.023 9.443 5.846 235.623 Distr. % sul totale 1,2 5,3 7,6 3,8 75,5 4,0 2,5 100,0 Fonte: Elaborazione Asel su dati delle Anagrafi Comunali Come vediamo dalla tabella sottostante, rispetto al 2002 si è avuto un incremento generale della popolazione residente al 2003 di lievissima portata (+0,3%), con una differenza tra i due anni di 704 unità in valore assoluto. Ovviamente si possono evidenziare differenza comunali dell’incremento demografico annuale. La variazione più consistente si registra nel comune di Carmignano (+2,6%) che passa dai 12.235 residenti del 2002 ai 12.554 del 2003. Anche a Vernio la popolazione cresce e fa registrare un variazione percentuale ben superiore alla media provinciale e pari al 2,4%: Il comune di Montemurlo, contraddicendo la tendenza alla crescita dell’anno passato, presenta una variazione negativa (-1,9), superiore anche alla diminuzione che si rileva nel comune di Cantagallo in cui il decremento era presente anche un anno fa. Molto limitato appare il contributo alla crescita demografica apportato dal comune di Prato, in cui l’incremento della popolazione residente (+0,2%) non si discosta dal valore medio provinciale. Tab. 6.2 – Provincia di Prato e dettaglio comunale: popolazione residente al 31 dicembre 2003, confronto con l’anno precedente e distribuzione percentuale sulla popolazione totale residente 20 Comuni Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a Caiano Prato Vaiano Vernio Totale 2002 2003 2.837 12.235 18.331 8.790 177.643 9.376 5.707 234.919 2.824 12.554 17.976 8.957 178.023 9.443 5.846 235.623 Var.% 2003-2002 -0,4 +2,6 -1,9 +1,9 +0,2 +0,7 +2,4 +0,3 Fonte: Elaborazione Asel su dati delle Anagrafi Comunali Nel lungo periodo possiamo cogliere la dinamicità demografica della provincia di Prato. Questa risulta chiaramente dagli incrementi di popolazione che si sono verificati negli ultimi trenta anni e che la portano a registrare fra tutte le province della regione Toscana l’aumento demografico più consistente (tab. 6.3). In questo periodo di tempo, se a livello regionale si registra un incremento percentuale della popolazione poco rilevante (pari al meno dell’1% della popolazione totale), la provincia di Prato fa registrare l’ampliamento demografico più vistoso (aumenta di un quarto della popolazione rispetto al 1971), mostrando una vivacità che si scontra con i bassi livelli di crescita delle altre province (i residenti delle province di Arezzo e di Pistoia aumentano del 5%) e con i casi ancora meno rari di decrementi demografici (quale è anche la situazione della provincia di Firenze con una diminuzione in questi trenta anni del 3% della popolazione). Tab. 6.3 – Provincia di Prato e prospetto regionale: popolazione residente ai censimenti 1971, 1981, 1991 e 2001 Province Anni di censimento 1981 1991 Variazione percentuale 1971 2001 Var.% Var.% 2001-1971 2001-1991 Massa Carrara 200.955 203.530 200.312 197.652 -1,7 -1,3 Lucca 380.356 385.876 377.101 372.244 -2,1 -1,3 Pistoia 254.355 264.995 264.622 268.503 +5,6 +1,5 Firenze 964.916 995.808 967.437 933.860 -3,2 -3,5 Prato 181.451 206.205 217.244 227.886 +25,6 +4,9 Livorno 335.265 346.657 336.626 326.444 -2,6 -3,0 Pisa 375.933 388.800 385.285 384.555 +2,3 -0,2 Arezzo 306.340 313.157 314.564 323.288 +5,5 +2,8 Siena 257.221 255.118 250.740 252.288 -1,9 +0,6 Grosseto 216.325 220.905 216.015 211.086 -2,4 -2,3 Toscana 3.473.097 3.581.051 3.529.946 3.497.806 +0,7 -0,9 Fonte: Istat E’ comunque vero, come possiamo osservare nella tabella, che nella provincia di Prato l’incremento più sostenuto è quello relativo al lungo periodo. Se osserviamo invece le ultime 21 due rilevazioni censuarie (1991 e 2001), si capisce come l’ampliamento della popolazione sia meno marcato (e pari al 4,9%) e pur tuttavia ben superiore ai valori delle altre province che tendono a intensificare le spinte alla diminuzione dell’ampiezza demografica. Tra i fattori che concorrono a pesare sulla tendenza ad una progressiva diminuzione (o adattamento) dei livelli demografici un ruolo fondamentale è quello ricoperto dalla definizione, tra gli anni Ottanta e Novanta, del processo di maturazione socio-economica e quindi dalla stabilizzazione del sistema produttivo del distretto industriale pratese. Entrando nel dettaglio comunale (tab. 6.4), è facile notare come la ancora consistente dinamicità demografica tra il 1991 e il 2001 nel territorio pratese riguardi tutti i comuni della provincia. I comuni che presentano una crescita maggiore sono quelli di Carmignano (in cui la popolazione aumenta del 24%), Cantagallo (+11%) e Poggio a Caiano (+9%). Il comune di Prato si posiziona al di sotto della media provinciale, con una variazione percentuale del 4% e con un saldo di popolazione tra il 1991 e il 2001 di 6.792 unità. I comuni con i minori incrementi sono invece Vaiano e Montemurlo (in entrambi i casi l’aumento demografico è intorno al 2%) e Vernio (circa l’1%). Tab.6.4 – Provincia di Prato e dettaglio comunale: popolazione residente ai cens.ti 1991 e 2001 Comuni Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a Caiano Prato Vaiano Vernio Totale Fonte: Istat Censimento Censimento Variazione di 1991 2001 popolazione tra il 2001 e il 1991 (valori assoluti) 2.536 2.820 284 9.584 11.857 2.273 17.164 1.502 338 7.941 8.622 681 165.707 172.499 6.792 8.848 9.051 203 5.464 5.535 71 217.244 227.886 10.642 Var. % 20011991 Densità abitativa per Kmq +11,2 +23,7 +2,0 +8,6 +4,1 +2,3 +1,3 +4,9 29,7 307,3 570,8 1.444,2 1.767,6 264,3 87,5 - Ai fini dell’organizzazione della pratica sportiva, può essere interessante conoscere l’incidenza delle classi di età della popolazione. Per tale motivo, si propongono qui di seguito due tabelle contenenti: - una l’incidenza delle classi di età superiori ai 65 anni sul totale della popolazione anziana (tab. 6.5); e l’altra l’incidenza delle classi di età giovanile sul totale della popolazione minore di 15 anni (tab. 6.6). 22 All’interno della popolazione ultrasessantacinquenne (che costituisce il 19% della popolazione totale residente), la classe che alla fine dell’anno 2003 a livello provinciale incide con il maggior peso relativo (quasi il 29%) è quella più giovane (65-69), di cui registriamo il più alto tasso di incidenza nel comune di Montemurlo (34%). Gli anziani in età più avanzata (tra gli 80 e gli 84 anni) mostrano un’incidenza del 15% a livello provinciale con una maggiore presenza (superiore al 17%) nei comuni di Vernio, Cantagallo e Carmignano. Se a questa classe aggiungiamo quella degli “85 anni e oltre” ricaviamo un’incidenza dei “grandi anziani” pari a quasi il 26%, quindi di poco inferiore a quella mostrata dalla classe di persone che da poco hanno varcato da poco la soglia dell’anzianità anagrafica. Nella popolazione di età infantile e giovanile (i minori di 15 anni sono il 13% della popolazione totale residente) troviamo una distribuzione che vede una maggiore incidenza della classe compresa tra i 6 e i 10 anni (circa il 31%), seguita a poca distanza dagli 11-14enni (27%). Per quanto invece riguarda i bambini da 0 a 2 anni a livello generale rappresentano il 21% della popolazione minore di 15 anni. L’incidenza più elevata si rileva nel comune di Carmignano (24%) mentre la più bassa è quella relativa al comune di Cantagallo (19%), più di due punti percentuali inferiori alla media provinciale. Infine, la classe di età 3-5 anni ha un’incidenza del 21% a livello provinciale, con un valore del 27% circa quando ci riferiamo al comune di Cantagallo. Tab. 6.5 – Provincia di Prato e dettaglio comunale: incidenza delle classi di età quinquennali e superiori ai 65 anni sul totale della popolazione anziana residente (65-69;70-74; 80-84; 85 anni e oltre); valori al 31.12.2003 Comuni Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a Caiano Prato Vaiano Vernio Totale Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a Caiano Prato Vaiano Vernio Totale Classi di età 65-69 70-74 75-79 80-84 85 e oltre Tot. 65 e oltre Valori assoluti 185 166 149 121 82 703 614 457 447 359 218 2.095 1.012 809 584 320 272 2.997 440 351 331 213 172 1.507 9.882 8.398 7.313 5.335 3.670 34.598 534 493 459 310 225 2.021 360 321 347 252 173 1.453 13.027 10.995 9.630 6.910 4.812 45.374 Valori relativi 26,3 23,6 21,2 17,2 11,6 100,0 29,3 21,8 21,3 17,1 10,4 100,0 33,8 27,0 19,5 10,7 9,0 100,0 29,2 23,3 21,9 14,1 11,4 100,0 28,6 24,3 21,1 15,4 10,6 100,0 26,4 24,4 22,7 15,3 11,1 100,0 24,8 22,1 23,9 17,3 11,9 100,0 28,7 24,2 21,2 15,2 10,5 100,0 23 Fonte: elaborazioni Asel su dati delle Anagrafi Comunali Tab. 6.6 – Provincia di Prato e dettaglio comunale: incidenza delle classi di età tra 0 e 14 anni sul totale della popolazione minore di 15 anni residente (0-2; 3-5; 6-10; 11-14), anni 20022003; valori al 31.12.2003 Comuni 0-2 Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a Caiano Prato Vaiano Vernio Totale Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a C. Prato Vaiano Vernio Totale 58 447 510 240 4.966 244 133 6.598 19,0 24,0 21,1 20,3 21,4 22,2 20,9 21,5 Classi di età 3-5 6-10 11-14 Valori assoluti 81 100 66 407 540 468 486 769 648 243 365 333 4.831 7.224 6.163 205 342 306 127 194 183 6.380 9.534 8.167 Valori relativi 26,6 32,8 21,6 21,8 29,0 25,1 20,1 31,9 26,8 20,6 30,9 28,2 20,8 31,2 26,6 18,7 31,2 27,9 19,9 30,4 28,7 20,8 31,1 26,6 Tot. 305 1.862 2.413 1.181 23.184 1.097 637 30.679 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Asel su dati delle Anagrafi Comunali 6.2.1 I cambiamenti nella struttura familiare e le caratteristiche dei nuclei familiari La società pratese, non solo la sua economia, è sottoposta negli ultimi anni a profondi trasformazioni. La prima struttura sociale a subire delle modificazioni è la struttura della famiglia, che tende a ridurre le sue dimensioni e a nuclearizzarsi, svincolandosi quindi almeno nell’apparenza dalla tradizionale forma della famiglia pratese e dai legami interfamiliari su cui si è imperniato lo sviluppo del distretto industriale1. 1 E. Cioni, Lo sviluppo del lavoro auronomo a Prato nel secondo dopoguerra, in Becattini G., Prato, storia di una città, vol. IV, Le Monnier, Firenze, 1995. 24 Questi cambiamenti seguono il trend italiano del cambiamento della struttura e della composizione della famiglia, in risposta al processo di modernizzazione degli stili di vita e delle abitudini familiari che caratterizza tutti i paesi occidentali2. Nella specificità pratese tra i vari fattori concomitanti che possono incidere su questi cambiamenti rientrano sicuramente le trasformazioni dell’assetto economico distrettuale, ma anche le più elevate aspettative di vita prodotte negli individui non solo dai più alti livelli di istruzione ma anche dai processi di globalizzazione culturale per l’influenza di una sempre più invadente presenza dei sistemi di comunicazione di massa. Non ultimo, in special modo quando si tratta di cambiamenti della struttura familiare, è la progressiva emancipazione della donna dai suoi ruoli tradizionali che la portano a partecipare sempre più massicciamente al lavoro per il mercato3. Questo fenomeno può spiegare, almeno in parte, la riduzione quantitativa della struttura familiare, sia in senso orizzontale (con la diminuzione del numero dei figli), sia in senso verticale (con il distaccamento dalla famiglia originale e la formazione di un nucleo familiare neolocale, da cui consegue ad esempio il fenomeno dell’isolamento abitativo degli anziani). Dalla seguente tabella, si può evincere il numero delle famiglie residenti nella provincia di Prato, le dimensioni delle stesse e le modificazioni avvenute negli anni. Tab. 6.7 – Prospetto regionale: famiglie residenti e numero medio di componenti al censimento 2001; variazioni rispetto ai censimenti 1981 e 1991 Province Massa Carrara Lucca Pistoia Firenze Prato Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto Toscana Fonte: Istat 2001 Variazioni percentuali Var.% Var. % Var.% Var. % N. medio Numero n. medio n.famiglie n. medio component n.famiglie famiglie componenti 2001componenti 2001i per residenti per famiglia 1991 per famiglia 1981 famiglia 2001-1991 2001-1981 80.811 146.118 104.467 376.255 83.618 133.730 150.259 123.881 101.400 87.721 1.388.260 2,43 2,53 2,56 2,46 2,71 2,42 2,54 2,60 2,46 2,39 2,50 +6,8 +8,6 +16,5 +9,9 +28,7 +7,9 +13,5 +19,8 +16,4 +8,2 +12,4 -9,3 -10,6 -12,9 -14,3 -14,3 -12,3 -12,7 -13,6 -14,9 -11,8 -12,9 +10,4 +8,7 +12,5 +6,7 +16,7 +9,1 +10,4 +13,8 +10,3 +7,5 +9,6 -10,7 -9,3 -9,5 -9,2 -10,0 -10,7 -9,3 -9,4 -8,5 -9,1 -9,4 Nel giro di venti anni, dal 1981 al 2001, il numero delle famiglie in Toscana è dovunque aumentato (sono presenti al 2001 in tutta la regione 1.388.260 famiglie, con un incremento 2 C. Saraceno, Sociologia della famiglia, Il Mulino, Bologna, 1988. 3 F. Giovani, I pratesi e la città: donna, famiglia e servizi in un distretto industriale, Quaderni Iris, Prato, 1998. 25 percentuale rispetto al ventennio precedente del 12%). Contemporaneamente però si riduce, e non di poco, la loro numerosità. Il numero medio di componenti passa infatti dal 2,9 del 1981 ai 2,5 del 2001 (con una variazione percentuale negativa pari al 13%). La provincia di Prato si caratterizza per l’alto tasso di crescita del numero di famiglie che è evidente guardando ai valori (i più alti tra tutte le altre province toscane) dell’incremento percentuale in entrambe le dimensioni temporali considerate, in linea con quella dinamicità demografica di cui abbiamo parlato in precedenza. Le famiglie residenti nel nostro territorio provinciale al 2001 ammontano a 83.618, con un incremento del 29% rispetto al 1981 e del 17% (più rallentato) rispetto al 1981. Per quanto riguarda il numero medio di componenti per famiglia nella provincia di Prato, dal 1981 al 2001, si verifica un forte ridimensionamento dell’ampiezza familiare (-14%) mentre negli ultimi dieci anni di rilevazione (1991-2001) questo ridimensionamento perde la sua tenuta (-10%), pur rimanendo tuttavia uno dei più alti. Se diamo uno sguardo alle specificità comunali della provincia di Prato, possiamo notare come nel giro di soli dieci anni la famiglia, e in special modo la sua struttura, sia enormemente mutata (tab. 6.8). Il numero delle famiglie residenti aumenta di più negli altri comuni (con una variazione del 20% rispetto all’inizio periodo - valori aggregati-) che non nel comune capoluogo (+16%), dove l’incremento è di poco inferiore a quello che si registra a livello provinciale. Come vediamo dalla tabella, la famiglia unipersonale nel periodo considerato aumenta vistosamente (a livello provinciale subisce un incremento del 60%). Questo incremento è molto marcato negli altri comuni (con una variazione positiva di addirittura il 73% rispetto al 1981) e anche nel comune di Prato aumenta in maniera considerevole (+61%). Di riflesso la famiglia numerosa (composta da cinque o più persone) fa registrare un poderoso calo. Tab 6.8. – Provincia di Prato, Comune di Prato e altri comuni: numero di famiglie, numero medio di componenti, numero di famiglie unipersonali e famiglie con 5 o più componenti; confronto tra il censimento 2001 e il censimento 1991 Numero di famiglie Numero medio di componenti Numero di famiglie unipersonali Famiglie con 5 o più componenti Numero di famiglie Numero medio di componenti Numero di famiglie unipersonali Famiglie con 5 o più componenti Fonte: Istat Provincia 1991 2001 71.634 83.618 3,01 2,71 9.784 15.992 8.901 6.502 Variazioni percentuali Var.% 20011991 +16,7 -10,0 +63,4 -26,9 Valori assoluti Comune di Prato 1991 2001 55.098 63.816 2,99 2,68 7.753 12.470 6.593 4.784 Var.% 2001-1991 +15,8 -10,4 +60,8 -27,4 Altri comuni 1991 2001 16.536 19.802 2,71 2.031 3.522 2.308 1.718 Var.% 20011991 +19,7 +73,4 -25,6 26 Nel periodo intercensuario la famiglia numerosa ha perso la sua importanza e stanno assumendo una numerosità crescente e un nuovo ruolo sociale la famiglia unipersonale e quella di piccole dimensioni, composta da pochi componenti. Tab. 6.9 – Provincia di Prato e dettaglio comunale: famiglie per numero di componenti Censimento 2001 Comuni Numero di componenti delle famiglie N. medio di componenti Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a Caiano Prato Vaiano Vernio Totale 1 25,1 19,1 13,0 15,9 19,5 17,5 27,1 19,1 2 29,1 26,7 25,4 24,1 28,8 28,4 29,2 28,3 3 4 24,1 15,8 26,4 18,9 28,9 22,4 26,2 23,2 25,7 18,5 27,6 18,9 24,6 14,5 26,0 18,9 5 4,3 6,2 7,1 7,7 5,6 5,9 3,6 5,7 6 o più Totale 1,6 100,0 2,7 100,0 3,2 100,0 2,9 100,0 1,9 100,0 1,7 100,0 1,0 100,0 2,0 100,0 2,5 2,8 3,0 2,9 2,7 2,7 2,4 2,7 Fonte: Istat Vediamo adesso più nel dettaglio di quante persone si compone la famiglia nei comuni pratesi, perché potrebbe rappresentare un dato interessante nell’erogazione dei cosiddetti servizi alla persona, ove rientrano anche quelli legati al movimento, alla ricreazione sportiva e al benessere fisico e psichico. A livello provinciale sono numericamente più presenti le famiglie composte da due e da tre persone (con un’incidenza rispettivamente del 28% e del 26%) - e questo lo si capisce anche dal numero medio di componenti delle famiglie che è, come abbiamo visto, pari a 2,7. Le famiglie unipersonali e quelle invece composte da quattro persone presentano un simile peso percentuale, intorno al 19%. Le famiglie numerose (cinque componenti; sei o più persone) sono invece, come era naturale attendersi, poco diffuse. Le prime contano per poco meno del 6% delle famiglie totali e le seconde sono soltanto il 2% (tab. 1.10). Se nel comune di Prato si trova una distribuzione delle famiglie per numerosità dei componenti che non si discosta dalla media provinciale, si possono invece cogliere delle differenze anche molto evidenti negli altri comuni. Nel comune di Vernio troviamo la quota relativamente più elevata di famiglie unipersonali (ben il 27%, ovvero 8 punti percentuali al di sopra del valore medio provinciale). Come vedremo meglio in seguito, questo fenomeno è imputabile al carattere di elevata senescenza della popolazione residente nel comune di Vernio e all’isolamento abitativo di una quota consistente di persone in età anziana. Le stesse considerazioni valgono per la non 27 trascurabile percentuale di famiglie composte da una sola persona che risiedono nel comune di Vaiano (e pari al 25%). Dai dati relativi al comune di Montemurlo leggiamo invece una logica, per così dire, opposta. In questo territorio, dove si concentrano le quote più elevate di persone nella fascia di età economicamente attiva, si riscontrano anche percentuali significative di famiglie con un più elevato numero di componenti (le famiglie con quattro perone costituiscono poco più del 22%; quelle composte da cinque individui sono il 7% e infine quelle formate da sei o più persone rappresentano poco più del 3% delle famiglie totali residenti nel comune di Montemurlo). Di seguito proponiamo il grafico che sintetizza la tipologia della famiglia nella provincia di Prato. Grafico .6.1. - Tipologia della famiglia nella provincia di Prato – Censimento 2001 Famiglia estesa 12,4% Nuclei monogenitore 7,2% Coppie con figli 37,7% Unipersonali 21,9% Coppie senza figlie 20,8% Fonte: Istat Come vediamo, i nuclei familiari composti da coppie con figli rappresentano la maggioranza relativa (38%) della tipologia familiare pratese, con un valore più alto di quello che registriamo a livello regionale. Le famiglie unipersonali, che a livello generale in Toscana sono un non trascurabile 28%, a Prato costituiscono invece il 22%, una percentuale simile a quella delle coppie senza figli (21%). La famiglia estesa4, che a Prato è composta per i tre quarti dalla coabitazione tra un nucleo familiare e altre persone residenti, mostra invece un valore del 12% (ponendosi poco al di sopra della percentuale regionale), mentre i nuclei monogenitore hanno un’incidenza pari al 7% del totale delle famiglie. Sull’argomento relativo alla tipologia familiare torneremo in seguito parlando dell’invecchiamento demografico della popolazione pratese. Nella provincia di Prato, come è naturale attendersi, un solo figlio prevale tra i nuclei monogenitore (in quasi i tre quarti dei casi), mentre tra le coppie questa possibilità (che 4 L’importanza di questo tipo di struttura familiare nel nostro territorio, in quanto elemento di continuità col passato, viene messa in luce da F. Giovani, I pratesi e la città: donna, famiglia e servizi in un distretto industriale, Quaderni Iris, Prato, 1998. 28 comunque è presente nella maggior parte dei casi con un’incidenza del 55%) viene bilanciata dalla presenza di due figli (37%) e da quella, ben più marginale, di tre figli (6%). Proponiamo qui di seguito la tabella che riporta i nuclei familiari presenti nella provincia di Prato a seconda del numero di figli. Tab. 6.10 - Provincia di Prato: nuclei familiari per numero di figli (valori %) - Censimento 2001 Tipo di nucleo familiare Numero di figli 2 3 4 0 1 Coppie senza figli Coppie con figli Padre con figli Madre con figli 100,0 - 55,5 71,1 72,0 37,4 24,2 23,9 6,0 3,8 3,8 0,9 0,7 0,4 Totale 32,7 39,3 23,6 3,7 0,5 Fonte: elaborazioni su dati Istat 5 o più Total e 100,0 0,2 100,0 0,1 100,0 0,2 100,0 100, 0,2 0 I figli in età più giovane (inferiore ai 18 anni) si concentrano nella tipologia di nucleo familiare che fa capo alla coppia (47%), mentre più ridotta è questa percentuale nei nuclei monogenitore. Di riflesso i figli maggiori di 18 anni sono relativamente ben più presenti nel nucleo familiare monogenitore, anche come conseguenza dell’età avanzata del genitore solo, che abbiamo visto sopra. Tab.6.11 - Provincia di Prato: nuclei familiari per età dei figli (valori %) - Censimento 2001 Tipo di nucleo familiare Coppie senza figli Coppie con figli Padre con figli Madre con figli Totale Età dei figli Tutti i figli di Almeno un figlio Tutti i figli Totale età inferiore di età inferiore di 18 anni e ai 18 anni ai 18 anni più 46,7 10,6 42,7 100,0 25,9 6,9 67,1 100,0 31,2 5,5 63,3 100,0 43,8 9,7 46,5 100,0 Fonte: elaborazioni su dati Istat Come si può rilevare dalla tabella seguente, le coppie con figli sono relativamente più presenti nel comune di Montemurlo (61% in valore relativo e 3.223 in valore assoluto), dove si concentra la classe percentualmente più significativa di popolazione in età produttiva (e riproduttiva). Un peso significativo di questo tipo di nucleo familiare è riscontrabile anche nel comune di Poggio a Caiano (le coppie con figli rappresentano qui il 59% dei nuclei familiari totali), dove si registra anche la percentuale più bassa di coppie senza figli (29%, quasi quattro punti percentuali al di sotto del valore medio provinciale). 29 Nel comune di Prato tale quota ammonta al 33%, mentre le coppie con figli hanno un’incidenza di circa il 55% del totale. Per quanto riguarda i nuclei familiari monogenitore, non si riscontrano significative differenze legate al territorio anche se nel comune di Prato si può cogliere la percentuale relativamente più alta di famiglie formate dalla madre con almeno un figlio (10%). Tab. 6.12 – Provincia di Prato e dettaglio comunale: nuclei familiari per comune (valori percentuali) – Censimento 2001 Comuni Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a Caiano Prato Vaiano Vernio Totale Fonte: Istat Tipi di nucleo familiare Coppie senza figli 35,9 32,3 30,1 29,2 32,9 33,6 37,6 32,7 Coppie con figli Padre con figli Madre con figli Totale 52,9 56,1 61,1 59,5 54,8 54,9 51,5 55,5 2,4 2,9 1,7 2,7 2,2 2,5 1,9 2,2 8,8 8,7 7,1 8,6 10,1 9,0 9,0 9,6 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 6.2.2 Il processo di invecchiamento demografico per la programmazione dei servizi sportivi L’invecchiamento demografico consiste in un aumento tendenziale dell’incidenza percentuale della popolazione anziana (convenzionalmente si considerano gli ultra 65enni) sul totale della popolazione. E’ un fenomeno estremamente importante della nostra società dal momento che comporta una nuova ristrutturazione sociale, politica e familiare della realtà in cui viviamo; richiede quindi un attento esame delle richieste della popolazione che invecchia ed è un fenomeno complesso e poliedrico che esercita influenze di enorme portata su tutti gli aspetti della vita umana, dalla politica economica alle politiche sociali, dal cambiamento della struttura familiare classica all’incoraggiamento di una domanda crescente di persone esterne alla famiglia per la cura degli anziani non autosufficienti5. L’invecchiamento della popolazione si deve a due spinte demografiche contrapposte, dipendenti entrambe dal sempre maggior controllo dell’uomo sulle dinamiche che regolano i due processi fondamentali della vita (attraverso il calo delle nascite, il cosiddetto “invecchiamento dal basso”) e della morte (attraverso il cosiddetto “invecchiamento dall’alto”). Quest’ultimo aspetto si deve agli sviluppi negli ultimi cinquanta anni della ricerca in campo 5 Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Rapporto biennale al Parlamento sulla condizione dell’anziano. Anni 2000-2001, Roma, 2003. 30 medico-scientifico, e in special modo della ricerca geriatrica, e al miglioramento delle condizioni alimentari, igieniche, economiche che non solo fanno aumentare la speranza media di vita ma anche il numero dei grandi anziani, gli ultraottantenni6. Ovviamente proprio il numero crescente di grandi anziani pone la questione in ambito familiare e in campo istituzionale della necessità di attuare efficaci misure assistenziali e di sostegno per le persone anziane non autosufficienti e bisognose di cura. La ricerca empirica che la Provincia di Prato ha condotto sulla popolazione anziana ha svelato un universo ricco, complesso e vivace che riguarda la vita dei nostri anziani. La ricerca utilizzava strumenti di indagine quantitativi e qualitativi con cui si è indagato il ruolo degli anziani nella società, il loro modo di percepire se stessi e gli altri. La loro dinamicità, sia nel vissuto pratico di tutti i giorni sia nel loro mondo affettivo, rivela una vera e propria natura di risorsa, e non solo culturale, per la società, una dimensione che indubbiamente andrebbe valorizzata e incoraggiata7. A livello nazionale si riscontra una percentuale del 19% della popolazione residente in età compresa tra gli zero e i 19 anni. Tale percentuale è più elevata nel Mezzogiorno, dove i tassi di natalità sono ancora i più elevati d’Italia, mentre nel Centro e nel Nord Italia l’incidenza della popolazione compresa in questa fascia di età è meno significativa. La Regione Toscana presenta una quota di appena il 16%, mentre la provincia di Prato ha una popolazione in età giovanile (0-19 anni) percentualmente più elevata (più del 17%). Tab. 6.13 - Indicatori strutturali della popolazione residente al 1° gennaio 2003 per grandi ripartizioni geografiche Anni Struttura per grandi classi di età 0-19 2065 e anni 64 oltre Nord Centro Mezzogiorno 17,1 17,6 22,9 62,7 61,8 60,5 Provincia di Prato 17,5 63,4 Toscana Italia Fonte: Istat 15,9 19,3 61,3 61,7 20,2 20,7 16,6 22,8 19,0 19,0 Indicatori di struttura Età media (a) 157,5 159,1 100,1 Dipendenza strutturale (b) 49,4 50,7 49,7 147,1 47,0 42,9 Vecchiaia 192,6 133,8 52,9 49,8 (c) 43,6 43,5 39,7 45,1 42,2 (a) - L’indice di vecchiaia è dato dal rapporto tra la popolazione oltre i 65 anni e quella tra in età 0-14 moltiplicato per 100 6 R. Palomba, D. Sabatino, R. Lipsi, Anziani del terzo millennio, in R. Palomba, M. Misiti, D. Sabatino (a cura di), La vecchiaia può attendere. Immagini, aspettative e aspirazioni degli anziani italiani, CNR, Istituto di Ricerche sulla Popolazione, Demotrends Quaderni, Roma, 2001 7 G. Marchetti, Gli anziani a Prato: immagini, prospettive, bisogni, Provincia di Prato, 2004. 31 (b) - L’indice di dipendenza è dato dal rapporto tra la somma della popolazione in età 0-14 e quella oltre i 65 anni con la popolazione in età attiva (15-64 anni) moltiplicato per 100 (c) - L’età media corrisponde alla media delle età ponderata con l’ammontare della popolazione in ciascuna classe di età A Prato inoltre l’incidenza della popolazione in età anziana (che è in linea con la media regionale) è di tre punti percentuali al di sotto del valore medio toscano e la popolazione nella classe di età centrale (20-64 anni) è superiore tanto alla media nazionale che a quella regionale. Ne consegue che se l’indice di vecchiaia nella provincia di Prato è superiore a quello che si registra a livello nazionale (per una minore incidenza della classe giovanile), l’indice di dipendenza strutturale è meno elevato (per l’alta incidenza della popolazione nella classe di età centrale). Come vediamo dalla tabella seguente, suddividendo adesso le classi di età in maniera più dettagliata, la regione Toscana presenta una quota di popolazione anziana (23%) ben superiore a quella che si rileva a livello nazionale (19%). All’interno del territorio regionale si verificano tuttavia delle diversificazioni piuttosto evidenti. Prato è, fra le province toscane, la più giovane di tutte. La provincia di Prato si distingue per avere la percentuale relativamente più alta di popolazione giovane (0-14 anni) e il peso relativamente meno consistente di popolazione anziana (il 19% della popolazione anziana complessivamente intesa e il 2,2% delle persone con più di 85 anni). Tab. 6.14 - Composizione percentuale delle classi di età nelle province toscane, 1° gennaio 2003 Province Massa Carrara Lucca Pistoia Firenze Prato Livorno Pisa Arezzo Siena Grosseto Toscana Italia Fonte: Istat 0-14 15-64 11,3 11,9 12,0 11,9 12,9 11,3 11,9 12,2 11,4 10,9 65,4 65,7 65,9 64,9 68,0 65,4 66,2 65,2 63,4 64,5 11,8 14,2 65,4 66,8 Classi di età 85 e oltre 65-84 20,4 19,7 19,3 20,3 16,9 20,5 19,3 19,8 21,9 21,8 20,0 16,9 2,9 2,7 2,8 2,9 2,2 2,8 2,6 2,7 3,3 2,8 2,8 2,1 65 e oltre Totale 23,3 22,4 22,1 23,2 19,0 23,3 21,9 22,5 25,2 24,6 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 22,8 19,0 100,0 100,0 Se inoltre vogliamo considerare i dieci comuni più giovani della Toscana vediamo come ben due comuni della nostra provincia - tra i 287 comuni presenti sul territorio regionale - siano compresi in tale lista (Carmignano al secondo posto e Montemurlo al nono). 32 Infine come ultima analisi informativa, ai fini di una più efficace programmazione dei servizi motori e sportivi, può essere interessante conoscere più nel dettaglio percentuale la composizione per fasce di età. Dall’analisi della composizione della popolazione residente per fasce di età e per sesso all’interno dei comuni della provincia di Prato si possono trarre alcune considerazioni sulla situazione anagrafica dei singoli comuni (tab. …….). Tab. 6.15. - Provincia di Prato e dettaglio comunale: composizione percentuale delle classi di età al 31.12.2003 Comuni Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a C.aiano Prato Vaiano Vernio Totale 0-14 10,8 14,8 13,4 13,2 13,0 11,6 10,9 13,0 15-64 64,3 68,3 69,9 69,9 67,5 67,0 64,2 67,7 Classi di età 65-74 75-84 12,4 9,6 8,5 6,4 10,1 5,0 8,8 6,1 10,3 7,1 10,9 8,1 11,6 10,2 10,2 7,0 85 oltre 2,9 1,7 1,5 1,9 2,0 2,4 2,9 2,0 Tot. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazioni Asel su dati delle Anagrafi Comunali A livello provinciale la popolazione in età giovanile rappresenta il 13% della popolazione residente. La stessa percentuale si calcola per il comune di Prato. La fascia di età centrale, che rappresenta anche la quota popolazione attiva, è ovviamente quella più consistente (68%). Il comune di Montemurlo e il comune di Poggio a Caiano presentano le percentuali più alte di popolazione in età attiva (15-64), con valori pari a circa il 70% della rispettiva popolazione totale. Di riflesso (la fascia di età centrale contiene in sé la popolazione in età riproduttiva) anche i residenti compresi nella classe 0-14 anni sono relativamente più numerosi di quanto non si rileva negli altri comuni: rappresentano più del 13% in entrambi i comuni considerati, cui si aggiunge quello di Prato (13%) e il comune di Carmignano dove gli individui in età giovanile costituiscono quasi il 15% dei residenti. La popolazione ultrasessantacinquenne che risiede nella provincia di Prato (19%, percentuale che si compone dei dati aggregati per le tre fasce di età anziana) supera la quota di popolazione in età giovanile di sei punti percentuali. I comuni che presentano percentuali relativamente più alte di popolazione anziana si trovano nell’area di alta collina e nell’area montana. Sono il comune di Vernio, con quasi il 25% (dati aggregati per l’età oltre i 65 anni), in cui si registra anche la percentuale più alta di persone che hanno compiuto l’ottantacinquesimo anno di vita; segue il comune di Cantagallo, 33 dove gli ultrasessantacinquenni costituiscono più del 24% della popolazione e il comune di Vaiano (quasi il 22%). 6.2.3 Il quadro demografico relativo agli stranieri residenti per uno sport di integrazione (adattamento doc. ASEL :“Tra multiculturalismo ed interculturalità” di F. Buccarelli, G. Marchetti, G. Stefani) “La popolazione straniera sta assumendo una rilevanza sempre maggiore nel quadro demografico toscano e pratese. Prato, dopo il capoluogo Firenze, è la provincia che registra la presenza più significativa di migranti, provenienti soprattutto dai paesi asiatici, africani e dell’est europeo. Dai primi anni Novanta l’immigrazione degli stranieri ‘extracomunitari’ ha cominciato a modificare profondamente la realtà pratese. I nuovi arrivi hanno cambiato il profilo demografico della società pratese e, ad oggi, la presenza degli stranieri è ormai visibile in tutti gli ambiti della vita sociale del territorio. Per molti migranti inoltre, soprattutto di alcune nazionalità, la presenza nella provincia pratese è il risultato di un progetto migratorio a lungo termine, se non di definitivo stanziamento: alti sono perciò gli obiettivi di realizzazione di una vera e propria cittadinanza sociale, oltre che economica, attraverso strumenti come la regolarizzazione della presenza, i ricongiungimenti familiari, l’iscrizione all’anagrafe, la presenza dei figli a scuola”. Nella realizzazione di questo obiettivo, prioritario anche nel programma dell’assessorato competente, viene ribadito che la cittadinanza sociale realizzata attraverso l’implementazione dele attività sportive, ludiche e motorie, è in grado di generare al contempo una azione di pace: infatti tutto ciò che produce situazioni di conoscenza reciproca e di confronto di culture e che favorisce la permanenza di relazioni, contrasta la paura che viene dalla non conoscenza e interrompe il circolo vizioso “non conoscenza – paura – violenza” per sostituirlo con il fenomeno virtuoso di “conoscenza – socialità – pace”. Il lavoro che qui si riproduce, non analizza in realtà particolari offerte di servizi e progettualità che si sviluppano sul nostro territorio in ambito motorio-sportivo e volte a migliorare l’integrazione sociale, in quanto non indagate specificatamente. Ci offre comunque diverse informazioni utili, per le programmazioni future nell’ambito dello sport tese a sviluppare un’azione a carattere inclusivo. Da informazioni che ci pervengono da varie associazioni e circoscrizioni comunali, le attività sportive e ricreative costituiscono un forte mezzo di aggregazione e di incontro con le comunità straniere presenti a Prato. Sono stati (ad esempio) appositamente attrezzati alcuni spazi verdi per la pallavolo, il calcio, il cricket, la palla elastica, per permettere a lavoratori stranieri di incontrarsi e divertirsi all’insegna degli sport maggiormente presenti nelle rispettive culture. Ma ciò ha anche permesso agli enti locali e alle organizzazioni sportive di stringere migliori rapporti con le rispettive comunità straniere, per analizzare al meglio i bisogni di tali gruppi comunitari. 34 Si fornisce dunque in questo paragrafo, “un breve spaccato della presenza degli stranieri nella provincia di Prato, attraverso l’esame dei dati più recenti, e a nostro avviso più affidabili, relativi ai permessi di soggiorno rilasciati dalle Questure, alle iscrizioni alle anagrafi comunali, e, infine, alle presenze di alunni non italiani nelle scuole dell’obbligo e superiori del territorio”. Secondo l’ISTAT i cittadini stranieri regolarmente presenti nella provincia pratese sarebbero 12.887 (e 111.133 in tutta la Toscana). Questo dato è però probabilmente sottostimato perché nel solo comune di Prato, al 31 dicembre 2003, l’anagrafe comunale ha registrato 13.127 residenti stranieri (la sottostima delle presenze nei dati ISTAT è probabilmente dovuta soprattutto al mancato conteggio dei nuovi permessi concessi agli stranieri con la maxi-sanatoria prevista dalla legge Bossi-Fini e conclusasi alla fine del 2003). Faremo perciò riferimento ai dati sui soggiornanti così come elaborati dalla Regione Toscana, stimando inoltre (in base a dati anagrafici e a stime della Caritas) anche le presenze dei minori che non sono titolari di un permesso di soggiorno proprio, bensì sono registrati su quello dei genitori. “Fatte queste precisazioni, vediamo che la presenza complessiva degli stranieri nella provincia di Prato nel 2003 ammonta a 24.173 unità (20.821 adulti + 3.352 minori) corrispondenti al 13,9% delle presenze nell’intera regione, con un decremento rispetto al 2002 dello 0,9%”. Secondo i dati rilevati al 31/12/2003 dalle anagrafi comunali gli stranieri residenti nella provincia di Prato ammontano ad un totale di 15.985 unità. Rispetto al 2002 si è avuto un aumento di 1.846 presenze, pari ad un incremento del 13%. La popolazione straniera: - cresce soprattutto nel comune di Poggio a Caiano (+53%),; mentre l’aumento è meno sostenuto nel comune capoluogo (+9%); - la maggior parte degli stranieri (82%) vive nel comune di Prato; - un 7% a Montemurlo e un 4% a Carmignano. Tab. 6.16 - Provincia di Prato e dettaglio comunale: stranieri residenti al 31.12.2003 Comuni Stranieri residenti Var.% 2003-2002 Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a C. (a) Prato (b) Vaiano Vernio Totale 115 648 1.099 393 13.127 369 234 15.985 +40,4 +28,6 +33,0 +53,5 +9,2 +32,7 +31,5 +13,0 Distribuzione % sul totale della popolazione 0,7 4,0 6,9 2,4 82,1 2,3 1,5 100,0 Incidenza % pop.straniera su pop.residente 4,1 5,2 6,1 4,4 7,4 3,9 4,0 6,8 Fonte: elaborazione Asel su dati delle anagrafi comunali (a) - Il valore fornito dall’Uff. Anagrafe del Comune di Poggio a Caiano è al settembre 2004. 35 (b) - Dati provvisori suscettibili di variazione a conclusione della revisione post-censuaria La comunità più numerosa nella provincia pratese è quella cinese, con 6.061 residenti e con un’incidenza di circa il 38% sulla popolazione straniera totale residente sul territorio. La presenza più significativa si trova nel comune di Prato con una percentuale di quasi il 42% della popolazione straniera. Seguono Carmignano (37%) e Poggio a Caiano (30%). Gli albanesi, che costituiscono il secondo gruppo nazionale più numeroso (3.424 residenti, corrispondenti al 21% del totale dei residenti stranieri), sono invece relativamente più presenti nel comune di Vaiano (dove costituiscono quasi la metà degli stranieri), di Cantagallo (41%) e di Vernio (36%). Anche a Montemurlo gli albanesi sono numerosi (34%), ma qui si riscontrano anche percentuali superiori alla media di pakistani (6,8%) e rumeni (4%). Ancor più numerosi i pakistani nel comune di Prato (il 7%), mentre, soprattutto nei comuni di Poggio a Caiano e Cantagallo assume rilevanza anche la presenza rumena. Tab. 6.17 - Provincia di Prato e dettaglio comunale: popolazione straniera residente per nazionalità e comune di residenza, al 31.12.2003 Comuni Cina Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a Caiano Prato Vaiano Vernio Totale (a) (b) Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a Caiano (a) Prato Vaiano Vernio Totale 3 241 196 118 5.457 42 4 6.061 2,6 37,2 17,8 30,0 41,6 11,4 1,7 37,9 Stranieri residenti per nazionalità Albania Marocco Pakistan Romania Altro Valori assoluti 47 26 1 10 28 195 27 1 31 153 375 137 75 44 272 45 38 8 54 130 2.497 852 927 421 2.973 180 30 8 8 101 85 67 7 8 63 3.424 1.177 1.027 576 3.720 Valori percentuali 40,9 22,6 0,9 8,7 24,3 30,1 4,2 0,1 4,8 23,6 34,1 12,5 6,8 4,0 24,7 11,4 9,7 2,0 13,7 33,0 19,0 6,5 7,0 3,2 22,6 48,8 8,1 2,2 2,2 27,4 36,3 28,6 3,0 3,4 26,9 21,4 7,4 6,4 3,6 23,3 Totale 115 648 1.099 393 13.127 369 234 15.985 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: elaborazione Asel su dati delle Anagrafi Comunali (a) - Il valore fornito dall’Uff. Anagrafe del Comune di Poggio a Caiano è al settembre 2004. (b) - Dati provvisori suscettibili di variazione a conclusione della revisione post-censuaria 36 Rispetto alla composizione di genere, si rileva che registra una maggioranza della componente maschile aggira invece intorno al 47,8%, con una distribuzione eccezione di Montemurlo in cui è più bassa (43,7%) e comune di Carmignano (53,4%). nella popolazione straniera totale si (52%). La percentuale delle donne si piuttosto uniforme in tutti i comuni, ad con un picco di presenze femminili nel Si forniscono anche i dati sulla popolazione studentesca straniera, in quanto tali informazioni possono costituire un elemento concreto di programmazione per le associazioni e le organizzazioni sportive, specie quelle dedite all’inclusione sociale attraverso lo sport. “Gli alunni stranieri costituiscono l’11% del totale provinciale degli iscritti italiani alla scuola dell’obbligo. La loro incidenza, ovviamente, è più consistente nei comuni con una maggiore presenza di cittadini stranieri residenti. Guardando alle singole distribuzioni per tipo di scuola, la percentuale più alta si ha tra gli iscritti alle scuole medie (rappresentano il 13%), seguono gli alunni delle elementari (poco meno dell’11%) e infine gli iscritti alle materne (il 9,5%). Questi ultimi presentano una percentuale relativamente più alta nelle scuole materne del comune di Montemurlo (13,4%), mentre a Prato si registra la maggiore incidenza della presenza straniera nelle scuole elementari (11,4%). Fra gli alunni delle medie la percentuale relativamente più alta di stranieri si registra a Carmignano”. Tab. 6.18 - Provincia di Prato e dettaglio comunale: iscritti stranieri e italiani nelle scuole materne, elementari e medie per comune di residenza della scuola, a.s. 2003/’04 Comuni Scuole materne Stran. Ital. Cantagallo Carmignano Montemurlo Poggio a C. Prato Vaiano Vernio Totale 1,8 5,5 13,4 4,3 9,8 5,8 9,2 9,5 98,2 94,5 86,6 95,7 90,2 94,2 90,8 90,5 Tot. Scuole elementari Stran. Ital. 100,0 10,0 90,0 100,0 10,5 89,5 100,0 10,6 89,4 100,0 3,2 96,8 100,0 11,4 88,6 100,0 7,4 92,6 100,0 8,6 91,4 100,0 10,7 89,3 Tot. Scuole medie Stran. Ital. 100,0 0 0 100,0 16,1 83,9 100,0 13,4 86,6 100,0 6,5 93,5 100,0 14,2 85,8 100,0 8,6 91,4 100,0 6,3 93,7 100,0 13,4 86,6 Tot. Totale scuole Stran. Ital. 0,0 6,7 93,4 100,0 10,8 89,2 100,0 12,2 87,8 100,0 4,6 95,4 100,0 13,4 88,2 100,0 7,4 92,6 100,0 8,1 91,9 100,0 11,2 88,8 Tot. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Osservatorio Scolastico Provinciale Nelle scuole medie superiori della provincia pratese la presenza di stranieri è molto più ridotta: 367 su un totale di 8424 iscritti, fra italiani e stranieri, ovvero circa il 3,9% (dati Osservatorio Scolastico Provinciale). Rispetto alla nazionalità degli alunni, quelle maggiormente presenti nelle scuole superiori sono quella cinese, quella albanese e quella pakistana. Da notare che la presenza marocchina nelle medie superiori è invece piuttosto bassa, contrariamente ai dati relativi alle elementari e alle 37 medie inferiori. Di nuovo da segnalare l’ingresso del gruppo rumeno tra le nazionalità più numerose nella provincia, anche nel contesto scolastico, e sia nella scuola dell’obbligo che nella media superiore. Considerato complessivamente, il totale degli alunni stranieri nelle scuole pratesi (2.835) si distribuisce nei diversi ordini di scuole nel seguente modo: Distribuzione degli alunni stranieri nelle scuole della provincia di Prato superiore 10% materna 25% media 36% elementare 29% Fonte: elaborazione Asel su dati Osservatorio Scolastico Provinciale “Come abbiamo detto, la presenza straniera è fra le più elevate della Toscana. Questa forte presenza di culture alloctone, sviluppatasi soprattutto a partire dei primi anni ’90, pone dunque inevitabilmente un problema di integrazione e di tenuta di un tessuto sociale già in forte trasformazione (graduale invecchiamento della popolazione, ulteriore nuclearizzazione dei nuclei familiari, con la crescita di quelli uni-personali formati soprattutto da individui anziani). Il concetto di integrazione sociale, spesso utilizzato in molti documenti, è fra i più dibattuti, così come la terminologia attraverso la quale si tenta di qualificare società sempre più innervate da sostenuti processi di immigrazione (società multietniche, multiculturali etc.). Ad una visione quanto mai diffusa che concepisce l’inserimento come una semplice adesione delle popolazioni straniere ai valori del paese di accoglienza (una concezione che meglio è espressa dalla parola assimilazione), si contrappongono coloro che insistono sul bisogno di convivenza fra realtà sociale spesso radicalmente differenti per usi e costumi, attraverso un rispetto reciproco che significa al contempo tuttavia presa d’atto delle distanze e giustapposizione di sensibilità eterogenee. In tale dibattito dovrebbe inserirsi quello relativo all’ambito sportivo. Cioè alla capacità dello sport di creare maggiori e migliori occasioni di “integrazione sociale” di inclusione attraverso la “cultura e la pratica sportiva”; preferiamo però in questo caso, aderire al concetto di “cittadinanza attiva”, intesa come momento di condivisione di esperienze mediate dall’attività fisica: al momento infatti se è vero che esistono ancora “sacche” nelle comunità di stranieri che non sono permeabili alle proposte di scambio reciproco, è oltremodo accertato che nella 38 nostra provincia siamo ben più avanti dell’”anno zero” e le evoluzioni che sono avvenute negli ultimi anni nei rapporti tra le diverse comunità di migranti sono il segno evidente di una cultura preesistente di accoglienza fattiva. Nella provincia pratese, molte sono state e sono le iniziative progettuali nel campo culturale e sociale che si sono prodotte per valorizzare la presenza degli stranieri residenti al fine di migliorare ed accelerare il processo di integrazione. Molte di queste iniziative si realizzano nelle scuole e per i giovani. Anche nel campo dello sport si sono prodotte molteplici iniziative, sulle quali non ci soffermiamo come elencazione di eventi, pur numerosi, ma delle quali vogliamo dar atto e soprattutto stimolarne lo sviluppo e la crescita. Il costituendo Osservatorio sullo sport, tuttavia, porrà in essere quanto necessario per la statisticizzazione del fenomeno, che ha senz’altro un rilievo quantitativo oltrechè culturale e sociale. 6.3 Il Sistema culturale, formativo e documentario In questa fase, ASEL ricerche, non è riuscita a presentare una elencazione completa di “punti” specialistici per la documentazione e la formazione nel campo dello sport. Nelle biblioteche comunali e in quelle private sono presenti pubblicazioni rivolte alle discipline sportive, libri generici e non specialistici di tecnica, di didattica o di management dello sport. Una documentazione più specialistica sembra essere raccolta presso alcune organizzazioni sportive, quali: - Comitato provinciale Coni; - Trofeo Città di Prato; - Centro Giovanile di Formazione Sportiva; - l’Unione Italiana Sport per Tutti. Si riportano inoltre per gli sportivi l’elenco delle biblioteche pubbliche ove è possibile documentarsi: - Biblioteca comunale di Prato "A.Lazzerini" - Biblioteche decentrate del Comune di Prato: - Biblioteca comunale decentrata Circoscrizione Nord Biblioteca comunale decentrata Circoscrizione Ovest Punto lettura Circoscrizione Est Punto lettura e prestito Ospedale Misericordia e Dolce Biblioteca comunale di Montemurlo "B.Della Fonte" Biblioteca comunale di Vaiano "F.Basaglia" Biblioteca popolare di Vernio "Petrarca" Biblioteca comunale di Carmignano "A.Palazzeschi" Biblioteca comunale di Poggio a Caiano "F.Inverni" Biblioteche universitarie Biblioteca Polo universitario Città di Prato (PIN) Biblioteche storiche (con fondi librari antichi e di particolare interesse locale) Biblioteca Roncioniana 39 - Biblioteca del Convitto Nazionale Cicognini Biblioteca del Seminario Vescovile Biblioteca dell' Archivio Storico Diocesiano - Biblioteca del Centro per l'Arte Contemporanea "L.Pecci" CID/ArtiVisive Biblioteca della Fondazione "Teatro Metastasio" Biblioteca musicale "L.Bettarini" della Scuola comunale di musica "G.Verdi" Biblioteca dell' Archivio Fotografico Toscano (A.F.T.) Biblioteca dell' Archivio di Stato di Prato Biblioteca dell' Istituto Internazionale di Storia Economica "F.Datini" Biblioteca dell' Istituto di Studi Storici Postali Biblioteca dell' Agenzia per il Turismo (A.P.T.) Centro di Documentazione della Deportazione e Resistenza Biblioteca del Centro di Scienze Naturali Biblioteca dell' Istituto Geofisico Toscano Biblioteca del Club Alpino Italiano - Sezione "E. Bertini" Biblioteca della U.I.S.P. (Unione Italiana Sport per tutti) Agenzia per le Politiche minorili e familiari Centro di Studi e Documentazione del Centro di Solidarietà Centro di Documentazione "La Nara" Biblioteche specializzate Un’indagine più approfondita merita di essere svolta in tal senso al fine di analizzare la quantità e la qualità dei documenti e delle pubblicazioni contenute presso le biblioteche pubbliche e presso soggetti privati. 6.4 Il Sistema Turistico e lo sport Nella ricerca di apposita documentazione che sottolineasse un certo lavoro di pianificazione intersettoriale fra gli ambiti del “turismo” e dello “sport”, non si sono rilevati programmi o progetti che esaltassero il ruolo dello sport o di eventi locali di spettacolo sportivo, come possibili veicoli di richiamo turistico. E’ certo, almeno agli addetti ai lavori, che sino ad oggi non si sono sviluppate concrete programmazioni istituzionali fra molteplici soggetti che permettessero allo “sport” di produrre risultati anche nell’ambito specifico dei flussi turistici legati alla fruizione di spettacoli sportivi. Appaiono ancora modesti i tentativi sviluppati da talune organizzazioni sportive e società che partecipano a campionati nazionali di serie A, per assegnare al “prodotto sportivo locale” un ruolo importante anche nella veicolazione di flussi turistici alla scoperta della nostra bella realtà provinciale. In realtà, molteplici appuntamenti sportivi di alto livello nel panorama degli eventi sportivi pratesi (l’organizzazione nel ciclismo di tappe del Giro d’Italia o il classico appuntamento del Gran Premio Industria e Commercio e altri eventi di qualità. Fasi europee o 40 nazionali di calcio a 5, di pallamano o di nuoto e pallanuoto. Manifestazioni internazionali di tennis, o ginnastica artistica, di atletica/podismo, di arti marziali, ecc.) costituiscono momenti di vero e proprio “turismo sportivo”. Pensiamo all’arrivo a Prato di atleti e accompagnatori provenienti da altre realtà italiane e da altri Paesi, in particolare per eventi e gare internazionali e nazionali. Ma la loro permanenza è spesso molto breve o breve, a volte con pernottamenti programmati in altre città (spesso a Montecatini) a causa della modesta ricettività locale o del livello ricettivo (elevati costi alberghieri) non in linea con la tipologia dello sportivo-turista o delle necessità organizzative (di contenere i costi di ospitalità). Negli ultimi anni si sono registrati alcuni piccoli “scambi sportivi e culturali” a livello studentesco (a cura del Trofeo Città di Prato e dei Comuni), che possono costituire una prima esperienza per avviare, lo auspichiamo, un più poderoso programma di turismo sportivo studentesco, data anche la storia e la realtà innovativa che Prato rappresenta ancora nel panorama nazionale della promozione sportiva dello sport tra gli studenti. Il nuovo sviluppo turistico che si rileva nella nostra area, le caratteristiche ambientali e artistiche, la qualità dei prodotti enogastronomici e della moda , la centralità di Prato nella Toscana (e dunque il facile raggiungimento di altre meravigliose località e città toscane), deve indurre sia le istituzioni che le organizzazioni sportive locali a programmare azioni convergenti atte a qualificare l’offerta sportiva ai fini di un possibile interesse turistico. Un piano di integrazione tra l’offerta di spettacolo sportivo e l’offerta di altri prodotti locali, può rappresentare un ottimo veicolo di promozione del territorio e di sviluppo ulteriore dell’intero sistema sportivo pratese. Per questo crediamo sia interessante proporre ancora qualche riflessione agli sportivi – che di seguito riportiamo – sugli aspetti locali de Turismo (seppur in sintesi), in attesa che si scrivano veri e propri programmi che integrino di più “Sport & Turismo”. Fin dalla sua istituzione la Provincia di Prato individuava tra i propri compiti primari di istituto, il Turismo e lo trattava attraverso il sostegno dei propri atti di governo come una delle attività facente parte con pari dignità del sistema economico locale. E’ iniziato un lavoro molto impegnativo per dar vita ad una valorizzazione del territorio provinciale: la situazione preesistente era senz’altro deficitaria di iniziative progettuali e conseguentemente di risultati fattuali. La Provincia, tenendo conto delle complesse problematiche che interessano questo settore ha mirato a realizzare programmi di mediolungo termine che potessero rifondare l’attività turistica. La realtà turistica della Provincia di Prato è adesso ricca di presenze artistiche e ambientali nonché paesaggistiche di assoluto rilievo; tuttavia la concorrenza con la più vasta offerta che proviene da zone a noi vicine, all’interno e fuori dei confini regionali, è senz’altro difficile. La competizione con l’affermata proposta turistica di altre località, è quindi possibile solo sfruttando i vantaggi derivanti dalla loro vicinanza , dall’essere attraversati da grandi flussi turistici, valorizzando le caratteristiche tipiche della provincia sotto l’aspetto artistico, ambientale ed enogastronomico. Negli ultimi anni poi il turismo internazionale ha visto scendere le quantità a livello internazionale, per il clima che si è creato con i ben noti drammatici avvenimenti di un recente passato (settembre 2001 a New York, guerra in Iraq, terrorismo internazionale, sars, ecc.); l’ 41 incertezza e l’insicurezza che ne sono derivati hanno lasciato segni profondi sulle caratteristiche qualitative dei flussi e delle attività turistiche. Il turismo enogastronomico è un’attività, recente, basata sulla scoperta dei territori che “profumano” e ha registrato successi importanti alla base dei quali vi sono la qualità dei prodotti tipici e frutto di cultura secolari, integrati nell’ambiente di produzione. Per il turista, andare in aperta campagna o visitare una fattoria o cantina vinicola, è entrare in contatto con una risorsa naturale dalle nuove sfaccettature ed avere la possibilità di conoscere il territorio. Ma vi è anche la qualità delle iniziative frutto di valide combinazioni tra pubblico e privato, con il forte coinvolgimento delle realtà locali. Il turismo enogastronomico, valorizza al massimo le identità locali, contribuendo alla permanenza della popolazione sul territorio rurale. Per quanto riguarda la nostra area provinciale le colture tipiche si dividono nei percorsi affermati che rigiuravano il vino nei comuni medicei e per l’area di Bagnolo nel comune di Montemurlo, mentre attendono ulteriori sviluppi le colture della Val di Bisenzio tipicamente individuate nell’Olio di Oliva, nelle Castagne e nella farina di castagne e prodotti connessi, e nella produzione locale di Miele, tra le più qualitativamente interessanti di tutta la Toscana, almeno in base ai premi vinti nelle varie manifestazioni dai produttori locali. Si è pertanto pienamente convinti che i sapori e le tradizioni possono rappresentare la tipicità di questa parte di Toscana, che incontra già il gradimento dei turisti contribuendo a creare nuove motivazioni di visita e soggiorno. 6.4.1 L’Offerta Ricettiva nella provincia di Prato I dati che vengono qui di seguito riportati e che hanno permesso lo studio, l’analisi, la rappresentazione del flusso turistico nella Provincia di Prato, sono il risultato di una attività complessa, che richiede la partecipazione di vari componenti. L’attuale quadro strutturale (settembre 2003) degli esercizi ricettivi della provincia pratese è costituito: - da 19 unità alberghiere (compresa n.1 R.T.A), corrispondenti a 1567 posti letto; - e da 61 extralberghiere, corrispondenti a 985 posti letto. Secondo quanto emerge dalle statistiche ufficiali, la caratteristica strutturale della ricettività è data: - dalla prevalenza di esercizi alberghieri (59,05% dei posti letto); - seguita dagli affittacamere (11,36% dei posti letto); - esercizi agrituristici (9,09% dei posti letto), - residences (8,82% dei posti letto), Case Vacanze (4,43% dei posti letto), - Residenza Turistica Alberghiera (2,35% dei posti letto); - Ostelli (2,04% dei posti letto ); - Rifugi Alpini (1,41% dei posti letto); 42 - Case per Ferie (0,98% dei posti letto) e Residenza d’Epoca (0,47% dei posti letto) La composizione per categoria degli esercizi alberghieri è caratterizzata dalla prevalenza di quattro e tre stelle, che rappresentano rispettivamente il 55,54% e il 31,39% dei posti letto degli alberghi della provincia”. Un capitolo a parte meritano le strutture agrituristiche, che negli ultimi tempi hanno avuto un notevole sviluppo. Che possono diventare risposte positive al crescente sviluppo che registrano le discipline in ambiente naturale. Negli ultimi anni ha iniziato a maturare la tendenza al recupero del territorio rurale secondo una logica per la quale la protezione dell’ambiente unitamente alla sua valorizzazione può generare sviluppo. Lo sviluppo del turismo nelle aree rurali appare una realtà che può produrre ricchezza sul territorio con attività legate alle risorse ambientali e socio culturali; creando nel contempo garanzia di attenzione verso la tutela della campagna e della sua gestione quale interesse dei residenti, degli imprenditori agricoli e di quello turistico in generale. L’offerta ricettiva dell’agriturismo nella provincia di Prato è costituita da: - n. 19 strutture per un totale di 232 posti letto. La ricettività agrituristica è concentrata soprattutto nel comune di Carmignano, con 9 esercizi e 116 posti letto che rappresentano il 50% dell’intera provincia, mentre in tutti gli altri comuni si hanno 10 agriturismi che compongono il restante 50% dei posti letto. Lo studio del flusso turistico nella provincia, consente di effettuare una analisi dell’offerta e della domanda, in rapporto alle tendenze ed al ruolo specifico dell’area pratese, per definire una risposta valida, varia ed articolata, creando una nuova metodologia di lavoro tra gli operatori del settore, per diffondere una nuova imprenditorialità ad una vera cultura del turismo. Le variazioni tendenziali del periodo gennaio/settembre 2003, in totale, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente rivelano una flessione generale degli arrivi (-7,67%) e delle presenze (-6,99%), e comunque contribuiscono, in maniera opposta, gli arrivi degli italiani con un aumento del 3,59%. Il calo degli arrivi è soprattutto imputabile agli stranieri, mentre quelli italiani sono continuati a crescere facendo registrare un incremento del 4,64% nelle strutture alberghiere confermato conseguentemente dalle presenze negli stessi che registrano un aumento dell’8,98%. Si deve sottolineare il fatto che nel periodo estivo, Prato è stata l’unica provincia in Toscana che ha rilevato una crescita in termini assoluti, come riportato più volte dalla stampa regionale e nazionale (La Nazione, Sole 24 ore). Anche i “servizi sportivi” dell’estate pratese potrebbero concorrere ad ampliare e migliorare la qualità dell’offerta complessiva. 43 7.0 IL SISTEMA SPORTIVO : ASPETTI GENERALI 7.1 Lo sport negli anni 2000 : riferimenti al quadro nazionale e regionale Per fornire un quadro di riferimento omogeneo e confrontabile, riporteremo alcuni studi e considerazioni svolte da un esperto ricercatore nel campo sportivo che conosce bene la realtà internazionale e quella pratese (rif.: Antonio Mussino – Università La Sapienza di Roma) – in modo da rendere omogeneo il confronto con le province limitrofe e con il quadro regionale. Sulla base delle statistiche oggi disponibili, è possibile effettuare una serie di comparazioni con i dati nazionali, sulla base dell’ultima Indagine Multiscopo dell’ISTAT (dicembre 2000), nella quale sono state raccolte varie informazioni accurate sulla pratica sportiva, un po’ più generiche quelle sulle attività fisico motorie. Una serie di profonde trasformazioni culturali, economiche, demografiche e sociali stanno modificando la natura del fenomeno sportivo: “Si corre velocemente verso uno sport postmoderno, la cui configurazione e il cui profilo sono già in fase di sperimentazione da alcuni anni, ma sono ancora poco conosciuti e studiati da un punto di vista scientifico". Lo sport moderno, tradizionale, basato su organizzazione, selezione, competizione, tessere, misure, punteggi e così via, da un lato sta lasciando il posto al business sport, i cui modelli sono quelli del mercato e a cui le immutabili regole sportive si sono dovute piegare; dall’altro lato non è più vissuto in modo univoco e lascia spazio a miriadi di attività, individuali e collettive, ognuna delle quali fa riferimento a diversi modelli, che si collegano alla ricerca di un nuovo rapporto con il proprio corpo e con l’ambiente, di un modo di socializzare senza vincoli di organizzazione e di competizione, di legare le attività a occasioni turistiche o alla salvaguardia della propria salute e così via: è lo sport per tutti, ormai da considerare come una componente del welfare sociale” (A. Mussino). Ogni paese europeo pur mantenendo ancor il proprio “modello”, con le sue peculiarità e il suo sistema organizzativo, si evolve con una diversa velocità di trasformazione. Anche l’evoluzione italiana è inseribile nel contesto europeo, nel quale il comportamento sportivo, pur partendo da modelli diversi (scandinavo, britannico, latino) va sempre più uniformandosi. L’Europa stessa, nel suo processo di unificazione, ha puntato l’attenzione sul fenomeno sportivo, caratterizzandolo per i suoi aspetti prevalentemente sociali e culturali: la Carta Europea dello Sport, adottata dal Consiglio d’Europa nel 1992 definisce un modello europeo rispettoso della diversità culturale e a forte dimensione sociale ed educativa”. Per comprendere meglio tale evoluzione del sistema sportivo, si può fare riferimento agli studi dei sociologi Heinemann e Puig (1996), che tracciano quattro modelli di sport: Il modello competitivo, teso al raggiungimento del risultato/della prestazione; erede dello sport tradizionale, basato su regole universali rigide e su una struttura organizzata. Il modello espressivo, si basa sul piacere del movimento, include attività poco organizzate e soggette a continui processi di innovazione e diversificazione e che non si legittima con il risultato. 44 Il modello strumentale, legato all’attenzione, ma anche all’ansia, per la forma e l’aspetto fisico; si basa prevalentemente sulle attività di fitness legate ai centri e alle palestre private. Il modello spettacolare, si basa sulle caratteristiche che talune manifestazioni sportive hanno e che coinvolgono l’interesse, come fruitori passivi, di milioni di cittadini; l’esasperata attenzione dei media ne sta modificando le stesse regole sportive e le modalità organizzative, spingendo gli atleti, quali fruitori attivi, alle massime performance, magari ottenute attraverso il doping. Tale più complessa articolazione del sistema, mostra come sia difficile un approccio quantitativo allo studio delle attuali dinamiche di un sistema sportivo. Ecco perché anche le indagini tendono ad uniformarsi verso precisi e definiti modelli di studio e di rilevamento, sulla tipologia di quello utilizzato nel territorio pratese con il progetto COMPASS (Co-Ordinated Monitoring of Partecipation in SportS), già applicato in altri paesi europei, e che permette dunque un miglior confronto tra i diversi sistemi sportivi dell’Europa. L’applicazione del progetto COMPASS, può cioè tradursi come un “passaggio molto importante verso la costruzione di una cultura sportiva europea”. I livelli di pratica sportiva in Italia (61,2%) e nella Regione Toscana (67,7%), secondo l’indagine Multiscopo del 2002 svolta dall’ISTAT, sembrano crescere in modo costante in questi ultimi anni, specie per quanto riguarda la fascia di popolazione dedita alla pratica di generiche attività fisiche o di attività sportive a carattere non competitivo. Dalla tabella seguente possono essere ricavati i dati in dettaglio per regione, utili a confronti e analisi statistiche. Tabella 7.1 – Tassi di partecipazione a sport e attività fisiche suddivise per Regioni (con graduatorie fra parentesi): Regioni Italiane Italia % di praticanti sport o una generica attività fisica % di praticanti sport o un’attività fisica, una o più volte a sett. % di praticanti sport 61,2 41,3 30,0 84,9 (01) 64,6 (01) 50,0 (01) Veneto 75,6 (02) 53,2 (02) 39,0 (03) Emilia – Romagna 72,7 (03) 52,1 (04) 35,6 (05) 72,0 (04) 52,2 (03) 32,8 (07) Lombardia 70,6 (05) 46,5 (05) 35,8 (04) Valle d’Aosta 68,3 (06) 40,8 (09) 39,2 (02) Toscana 67,7 (07) 45,5 (06) 29,9 (10) Piemonte 66,4 (08) 43,5 (08) 33,0 (06) Liguria 62,8 (09) 39,7 (13) 27,7 (12) Marche 62,7 (10) 44,1 (07) 32,0 (08) Umbria 62,2 (11) 39,9 (12) 28,2 (11) Trentino – Alto Adige Friuli – Venezia Giulia 45 Lazio 59,0 (12) 40,6 (10) 31,2 (09) Sardegna 57,8 (13) 40,1 (11) 25,8 (15) Puglia 54,1 (14) 35,4 (14) 25,9 (14) Abruzzo 52,8 (15) 34,7 (15) 27,2 (13) Basilicata 50,4 (16) 34,5 (16) 21,4 (17) Molise 49,0 (17) 33,7 (17) 22,6 (16) Campania 47,6 (18) 31,0 (18) 20,1 (20) Calabria 44,3 (19) 28,4 (19) 21,2 (19) Sicilia 41,7 (20) 26,7 (20) 21,4 (18) Fonte Istat, 2002 I praticanti maschi risultano essere il 37,8% e le femmine il 22,7%, con un incremento maggiore delle donne rispetto alla precedente indagine, seppur ancora in presenza di un significativo divario. Se si considera soltanto il dato relativo alla pratiche di “attività fisiche”, le donne presentano un dato superiore ai maschi (vedi colonne centrali), segno che la loro attività è meno “sportiva” e forse più tendente al benessere psicofisico e all’aspetto esteriore, presumibilmente attraverso la pratica di attività di fitness. In Toscana tale dato (attività fisiche) risulta ancor più accentuato, segno di una matura cultura nella pratica delle attività motorie e sportive e con i dati complessivi di pratica in linea con quelli del Centro Italia. Tabella 7.2 – Tassi di partecipazione a sport e attività fisiche per sesso nelle aree geografiche Area Geografica Pratica sport Pratica attività fisiche Non pratica Totale o non risponde M F M F M F M F Italia 37,8 22,6 28,8 33,6 33,4 43,8 100,0 100,0 Toscana 38,1 22,4 34,3 41,0 27,6 36,6 100,0 100,0 Centro 39,2 22,7 28,9 34,6 31,9 42,7 100,0 100,0 Nord Ovest 42,0 26,7 31,7 36,9 26,3 36,4 100,0 100,0 Nord Est 45,1 31,2 33,1 40,5 21,8 28,3 100,0 100,0 Sud 31,0 14,8 25,3 28,4 43,7 56,8 100,0 100,0 Isole 29,1 16,2 22,3 24,0 48,6 59,8 100,0 100,0 Fonte Istat, 2002 Secondo le analisi svolte da A. Mussino sui dati ISTAT: “la Toscana ha un comportamento particolare: è la prima della ripartizione centrale e supera anche tutte le regioni del Nord Ovest (a eccezione della Lombardia), collocandosi ben al di sopra della media nazionale, quando 46 all’attività sportiva si aggiunge quella fisica; al contrario, quando si considera solo la pratica sportiva, è addirittura sotto la media nazionale. La diffusione capillare dello”sport per tutti” ha incentivato, probabilmente, una particolare sensibilità per uno stile di vita attivo, non necessariamente espresso nella pratica degli sport tradizionali. Appare infatti piuttosto evoluta la pratica motoria e sportiva degli anziani e dei giovanissimi, ma anche per la pratica delle attività fisiche in tutte le fasce d’età. Tabella 7.3 – Tassi di partecipazione a sport e attività fisiche per fasce d’età nelle aree geografiche Area Geografica Fasce d’età-> Pratica sport 3-14 15-24 25-54 Pratica attività fisiche 55-w 3-14 15-24 25-54 55-w Italia 49,6 53,8 32,2 9,5 23,1 21,8 32,3 36,5 Toscana 59,0 52,0 34,6 10,0 25,0 26,9 38,2 43,9 Centro 56,6 55,9 33,6 9,5 20,9 22,1 32,9 37,3 Nord Ovest 58,0 60,1 38,4 12,1 25,2 20,5 34,7 41,3 Nord Est 63,4 61,8 43,1 14,8 22,2 22,7 35,8 47,7 Sud 37,8 47,6 20,6 3,6 24,7 22,5 29,7 25,9 Isole 37,8 44,8 21,4 3,9 20,3 21,2 25,4 22,0 Fonte Istat, 2002 7.2 La rilevazione dei dati di partecipazione sportiva nella provincia di Prato Nell’elaborazione del primo PPS e conclusa nei primi mesi dell’anno 2002, riportammo i dati e le analisi derivanti dalla prima ricerca ufficiale effettuata nel 1994/95, che prevedeva: “la possibilità di utilizzare la fotografia della situazione partecipatoria in un determinato periodo di tempo in un’ottica di programmazione. Tenendo conto dei risultati, della loro differenziazione nel territorio e rispetto alle caratteristiche strutturali della popolazione giovanile investigata, è stato possibile tracciare una diversa strategia di promozione giovanile allo sport: questo per dare una maggiore continuità e qualità all’offerta formativa e per cercare di contrastare il fenomeno evidenziatosi del drop out”. Nello stesso piano, tuttavia, venivano già anticipate le risultanze, ancora ufficiose, di una ricerca in corso. Oggi, per l’aggiornamento del Piano per lo Sport (PPS nr. 2), siamo in grado di utilizzare ampi stralci dell’indagine, pubblicata nel Giugno 2002, dal titolo “Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese” - promossa dalla Provincia di Prato, dal Comune di Prato, dall’Università “La Sapienza di Roma” e dal “Trofeo Città di Prato” e curata dai Prof.ri A. Mussino e G. Biagiotti – in quanto il monitoraggio costante le componenti della domanda e dell’offerta, costituisce una precisa risposta per una programmazione mirata di politiche sportive per i cittadini, con caratteristiche di efficienza, efficacia e qualità. 47 Il campo di indagine ha riguardato i cittadini in età compresa tra i 6 e i 75 anni, attraverso due successive fasi di lavoro che ha comportato la somministrazione complessiva di ben 2.591 questionari, anche a cittadini stranieri residenti. I dati, riportati in sintesi sull’attuale Piano per lo Sport, possono essere rilevati in dettaglio nell’apposita pubblicazione già citata e ampiamente diffusa sul territorio e presso i principali organismi sportivi, oltre ad essere disponibile on line anche sul sito del Comune di Prato. 7.2.1 Analisi della partecipazione sportiva sulla popolazione adulta di Prato I praticanti un’attività sportiva che hanno dichiarato di praticare sport sono il 28,4% della popolazione; coloro che praticano uno sport, ma solo come attività fisica o motoria sono l’8,7%; coloro che praticano solo attività fisiche e motorie sono il 30,4%; infine, i non praticanti, ossia i sedentari, sono ben il 32,5%. Figura 7.1 : La partecipazione sportiva degli adulti nella provincia pratese Non praticanti: 32,5% Praticanti Sportivi: 28,4% Praticanti solo attività fisiche e motorie: 30,4% Praticanti Sportivi (come attività fisico-motoria): 8,7% Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’are pratese Questa analisi ha condotto i ricercatori ad effettuare alcune considerazioni: • a Prato pratica una qualche attività sportiva o motoria il 67,5% dei cittadini - dai 16 anni in poi; • il 32,5% di popolazione ha invece uno stile di vita sedentario: si tratta di un risultato negativo, ancorché la situazione sia migliore di quella media italiana (41,2%), essendo questo tasso di sedentarietà molto più elevato di quello degli altri paesi europei; • il 67,5% di attivi si può suddividere in due: chi pratica almeno un'attività sportiva (37,1%) e chi invece solo un'attività fisica o motoria (30,4%), ovvero: le passeggiate, a 48 piedi o in bicicletta; attività fisiche come le varie ginnastiche riabilitative e la fisioterapia; discipline come lo yoga e così via; • tra chi ha dichiarato di praticare uno sport, ossia il 37,1% (28,4% + 8,7%), infine, si possono individuare due approcci diversi alla partecipazione: da un lato chi si definisce sportivo, dall'altro chi pratica una disciplina sportiva, ma la considera solo un'attività motoria; sia considerando insieme questi due gruppi, sia concentrando l'attenzione sugli sportivi in senso stretto, si vedrà come il confronto con la realtà nazionale (dove i praticanti uno sport sono il 26,3%) sia ampiamente favorevole alla città di Prato. Tra la popolazione adulta, i praticanti maschi risultano 64,6%. La forbice tra il tasso di sedentarietà maschile appare molto più basso (5,9%) rispetto al passato, grazie di attività fisico motorie è superiore di circa dieci punti dato regionale. essere il 70,5 % e le femmine il (29,5%) e quello femminile (35,4%) al fatto che tra le donne, la pratica rispetto agli uomini, confermando il Tabella 7.4: Tipologia della partecipazione sportiva per genere Tipologia di partecipazione Praticanti Sportivi Maschi Femmine Totale 36,6 20,5 28,4 7,1 10,3 8,7 Praticanti solo Attività Fisiche e Motorie 26,9 33,8 30,4 Non Praticanti (sedentari) 29,5 35,4 32,5 100,0 100,0 100,0 Praticanti Sportivi (come att. fisico-motoria) Totale Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’are pratese Osservando la tabella successiva, “si rileva come la partecipazione sia significativamente dipendente dall’età: gli sportivi sono la categoria modale fino ai 35 anni, con una percentuale massima del 60,2 tra i 21 e i 25 anni; è comunque estremamente confortante il tasso indistinto di attività anche tra i più maturi e tra gli anziani, tanto che la percentuale di sedentari non raggiunge mai il 50, restando quindi al di sotto dei corrispondenti livelli nazionali (cfr. Indagine Multiscopo in Savioli, op. cit.) e segnalando una situazione di grande impegno per lo sport per tutti nel territorio pratese”. Pur non potendo comparare in alcuni casi le stesse classi d’età rispetto alla situazione nazionale, si evidenzia come il vantaggio pratese sia più accentuato tra i più giovani e tra gli anziani. Ovviamente l’impegno di questi ultimi è rivolto prevalentemente alle attività fisiche e motorie e non a quelle sportive, fisicamente e psicologicamente più impegnative. 49 Tabella 7.5 - Tipologia della partecipazione sportiva per classe d'età (% per colonna) Classe d'età 16-20 anni 21-25 anni 26-35 anni 36-50 anni 51-65 anni 66-75 anni Totale Praticanti Sportivi 56,8 60,2 45,3 19,1 18,2 6,4 28,4 Praticanti Sportivi (come attività fisico-motoria) 16,2 10,7 5,5 10,5 6,9 8,9 8,7 9,0 10,5 18,2 34,2 45,0 37,9 30,4 17,9 18,6 30,9 36,3 29,8 46,8 32,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Tipologia di partecipazione Praticanti solo Attività Fisiche e Motorie Non Praticanti (sedentari) Totale Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’are pratese analizzano solo i dati riguardanti i praticanti sportivi, si può rilevare che: praticano, in media, 1,3 discipline (1,4 maschi – 1,2 femmine) ; circa il 75% ne pratica soltanto una; il 20% ne pratica due; poco più del 5% si impegnano in tre o più discipline; sono oltre 60, le discipline e le attività segnalate per la pratica; negli ultimi 3 anni, il 33% ha cambiato sport (specie tra le attività di fitness) e di questi 1/3 ha abbandonato e ripreso, in tempi successivi, la stessa disciplina. - il 44,4% praticano sport che si organizzano in palestra (al chiuso); - tra gli sportivi d’elite, più della metà pratica il Calcio (53,7%) e pochissimi le attività di fitness (10,0%); Se si - Se si tiene conto dei dati riguardanti i praticanti attivi ( delle attività fisiche e motorie), si nota che: - gli uomini praticano attività più spiccatamente sportive, e all’aperto, mentre le donne prediligono quelle svolte in palestre e piscine; - passeggiare, è l’attività fisico motoria predominante (55,4%); - andare in bicicletta, interessa e coinvolge il 34,2%. - praticare attività nelle palestre coinvolge infine un altro 16,9%. Muoversi, liberamente, senza troppe regole e stress da competizione, sembra interessare e attivare molti cittadini, soprattutto donne e superata una certa età. 50 Tabella 7.6 Sport praticati per tip. di partecipazione sportiva (% di colonna sugli intervistati) Prato - Tipologia di partecipazione Aggregazione di discipline Italia Solo Attivi Sportivi Sportivi d’élite Sport in palestra (varie di fitness, arti marziali, danza, ecc.) 16,9 44,4 10,0 21,3 Sport in piscina (nuoto, pallanuoto, acquagym, ecc.) 7,8 14,3 12,7 19,0 Calcio (calcio, calcio a 5 ) 4,7 24,2 53,7 24,1 Sport di squadra (p.canestro, p.volo,pmano,rugby,hockey, ecc.) 1,1 5,3 16,1 6,7 Corsa, podismo (atletica, orienteering, jogging, trekking, ecc.) 11,1 8,9 9,2 9,8 Bicicletta (ciclismo, mountain bike, ecc.) 34,2 13,5 19,1 9,1 Sport individuali (bocce, biliardo, tennis, golf, bowling, pattinaggio, motociclismo, equitazione, ecc.) 4,4 18,7 21,5 28,3 Passeggiare (passeggiate, camminate… ) 55,4 1,5 ---- n.d. 1,42 n.d. Nr. medio di attività praticate 1,36 1,31 Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese 7.2.2 La partecipazione sportiva a Prato in riferimento al contesto nazionale Le risultanze dell’indagine pratese, possono essere inquadrate in diversi contesti di riferimento, quello dei paesi europei e quello nazionale, seppur con difficoltà legate alla combinazione dei profili. Il confronto è possibile con il dato nazionale (Italia – secondo la tip. Compass), tenendo separate le attività fisico motorie (cfr. la prima colonna della tabella 7.7.): tale confronto è molto incoraggiante per la realtà pratese, essendovi significativi guadagni a vantaggio della città toscana nelle percentuali dei livelli più alti della pratica e del complesso delle attività solo fisico motorie, mentre è più bassa di quasi 9 punti la percentuale dei sedentari. Ma il confronto si può effettuare considerando anche gli sport praticati come attività fisiche e motorie (cfr. la seconda colonna della tabella 7.7.): in tal caso si ipotizza che i praticanti uno sport che considerano tale pratica come attività fisica o motoria, la avrebbero comunque segnalata come “pratica sportiva”. Il risultato di questo secondo confronto è ancora più vantaggioso per la realtà pratese. Il questionario utilizzato permette comunque di spalmare sulle sette categorie dei livelli di partecipazione anche coloro che praticano altre attività fisico motorie: il risultato è riprodotto nella terza colonna della tabella e suggerisce una interessante similarità con il profilo medio centro europeo. 51 Tabella 7.7: Tipologia COMPASS rispetto alla tipologia della pratica; confronto con il dato Nazionale (% di colonna) Prato - Tipologia di partecipazione Tipologie COMPASS Solo sport degli sportivi Solo sport tutti Con tutte le attività Italia Competitiva, organizzata, intensa 4,7 4,7 4,7 2,8 Intensa 8,4 10,3 16,6 3,8 Regolare, competitiva e/o organizzata 3,9 4,3 4,7 4,7 Regolare, ricreativa 2,3 3,2 8,5 3,6 Irregolare 8,4 13,1 29,4 10,7 Occasionale 0,5 1,3 3,6 3,1 Attività fisico motoria 39,1 30,6 ---- 33,3 Nessuna attività 32,5 32,5 32,5 38,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese Secondo l’analisi dei ricercatori (Biagiotti, Mussino), si possono, così formulare le prime considerazioni comparative sull'impatto del fenomeno: - a Prato i tassi di partecipazione si collocano al di sopra della media nazionale, mostrando un’evoluzione del sistema sportivo che colloca la città nella media europea; - Si deve anche notare come gli anziani siano proporzionalmente più assidui, meno occasionali nei loro impegni, così come si è visto che anche il differenziale di genere nella partecipazione sia meno forte a Prato che in Italia, collocandosi anch’esso nella media europea! In altre parole, vi è maggiore partecipazione, qualitativa e quantitativa, da parte delle donne e degli anziani. Se, invece, si scende più a fondo nell’analisi, considerando in assoluto le potenzialità sanitarie e socializzanti di uno stile di vita attivo, bisogna notare che: - quasi un terzo dei cittadini pratesi dai 16 ai 75 anni ha uno stile di vita sedentario e, tra gli altri, un ulteriore 20% di cittadini svolge attività con modalità insufficienti per garantire che essa sia utile per la prevenzione delle patologie da sedentarismo e non paradossalmente pericolosa. - Molto ancora dovrebbe essere fatto, sia da un punto di vista organizzativo, sia culturale per raggiungere tutta la domanda potenziale inespressa ed è questa la sfida prioritaria alla quale può rispondere un’iniziativa come quella dell’Osservatorio provinciale sul sistema sportivo. Per il PPS di Prato tale massa di dati, pienamente a disposizione delle istituzioni e delle organizzazioni sportive, costituiscono già una solida base di partenza su cui strutturare in maniera permanente un “osservatorio sullo sport”, utile, come abbiamo già affermato 52 precedentemente, ad un monitoraggio costante della realtà motoria e sportiva e per fornire servizi adeguati necessari a programmazioni mirate e infine, per correggere nel corso degli anni, le indicazioni offerte dall’attuale Piano così da definire con sempre maggiore puntualità obiettivi più adeguati ai bisogni per il rapido mutare della società. L’azione di tale organismo appare altresì importante ai fini del ruolo che l’Ente provinciale dovrà svolgere nell’azione di monitoraggio, osservazione, analisi, previsione dei fenomeni sociali, nonché di coordinamento e verifica dell’efficacia della programmazione complessivamente realizzata a livello provinciale, in coerenza con gli indirizzi che emergeranno dall’osservatorio regionale e da quello Sociale e di altri Osservatori (immigrazione, aspetti economici, produttivi, ecc.). 7.3 Le motivazioni della popolazione adulta alla pratica sportiva e nell’abbandono Le motivazioni dei cittadini alla pratica motoria e sportiva, costituiscono un importante suggerimento all’operare di istituzioni, enti e soggetti privati, al fine di indirizzare la propria offerta per dare risposte esaustive o soddisfacenti ai bisogni di ciascuno. L’analisi tra gli sportivi, ha evidenziato una serie di risposte che confermano il mutato scenario di pratica rispetto al passato, con nuovi bisogni che avanzano per contrastare soprattutto lo stress derivante dal vivere in una frenetica società. Bbasata forse ormai solo su un modello economico, con azioni tutte tese a soddisfare un “più elevato tenore di vita” e con l’ansia di non riuscire a mantenerlo, o di sprofondare più in basso. Società nella quale ormai sono crescenti quei cittadini che denunciano di viverci “con un certo disagio”. Le risposte che raccolgono una percentuale maggiore tra gli sportivi, sono risultate: - “per rilassarmi e stare bene dopo lo stress lavorativo” (25,6%); - “per migliorare il mio fisico e le mie prestazioni” (20,1%); - “perché è un modo piacevole di passare il tempo libero” (15,8%). A queste si aggiungono le altre modalità di risposta, individuando le classiche chiavi di accesso alla partecipazione: agonismo; rapporto con il corpo; socializzazione. Tabella 7.8: Motivazione alla pratica per genere (% di colonna) Genere Motivo della pratica Rilassarsi Migliorare fisico e prestazioni Passare tempo libero Migliorare rapporto con corpo e mente Stare con amici Motivi di salute Gareggiare con altri e misurarsi con se stessi Totale Maschio Femmina Totale 27,9 15,9 17,9 12,3 16,7 3,2 6,1 100,0 21,1 27,9 12,0 14,8 6,7 17,0 0,5 100,0 25,6 20,1 15,8 13,2 13,1 8,1 4,1 100,0 Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese 53 Se si analizzano le risposte a seconda del genere (tabella ….): tra le donne è “migliorare il fisico e le prestazioni” ad essere la preferita (27,9%), l’agonismo e la socializzazione si riducono sensibilmente, mentre sale al terzo posto della graduatoria “per motivi di salute” (17%). Per gli uomini la ricerca del “relax” (27,9%) appare l’aspetto principale, seguito dal “passare tempo libero” (17,9%) sicuramente ancora per rilassarsi e divertirsi. Per quanto riguarda l’età (tabella …..), si può notare al suo crescere una tendenza al calo progressivo degli item relativi agli aspetti fisici e competitivi, mentre quelli attinenti al wellness (benessere e alla salute) si comportano in modo opposto. Del tutto anomalo è il profilo della classe degli anziani (66-75 anni), tra i quali oltre la metà pratica per “motivi di salute”. Tabella 7.9: Motivo della pratica per classi d’età (% di colonna) Classe d’età Motivo della pratica Rilassarsi Migliorare fisico e prestazioni Passare tempo libero Migliorare rapporto con corpo – mente Stare con amici Motivi di salute Gareggiare con gli altri - misurarsi con sé stessi Totale 16-20 anni 11,5 30,9 31,6 6,9 21-25 anni 27,8 27,9 10,2 15,2 26-35 anni 26,2 26,3 13,4 10,2 36-50 anni 28,7 10,0 14,5 14,0 51-65 anni 33,6 3,3 17,7 20,4 66-75 anni ---9,9 8,5 20,4 13,1 2,4 3,6 9,8 1,2 7,9 18,4 2,8 2,7 14,6 14,5 3,7 3,9 16,2 5,0 8,7 52,5 ---- 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese Per quanto concerne invece, le motivazioni per la mancata pratica e per l’abbandono, si può rilevare come i cittadini siano stati molto onesti nelle loro risposte: gli alibi tradizionali (mancanza di impianti, difficoltà logistiche e nei rapporti con gli istruttori o con i compagni) sono stati utilizzati solo marginalmente. Se si osservano nella tabella seguente, le due graduatorie, rispetto a chi non pratica e a chi ha abbandonato, si nota una sostanziale concordanza. Tabella 7.10: Motivo della mancata pratica tra i non praticanti e tra chi ha abbandonato (% di colonna sugli intervistati) Motivo della mancata pratica (percentuali sui rispondenti) Non pratica Abbandono Mancanza di tempo 50,0 42,0 Studio e lavoro 28,9 40,5 Pigrizia – stanchezza 27,5 18,3 54 Età, disabilità – salute 27,7 13,9 Altri interessi 14,7 8,1 Famiglia 10,5 15,7 Motivi economici - impianti, orari – carenze 7,4 6,5 Difficoltà nella pratica (risultati, istruttore, integrazione) ---- 3,0 Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese La pigrizia, o la stanchezza, figlie anche del fatto che spesso si tratta di fenomeni di moda, ma soprattutto gli impegni di lavoro, studio e famiglia e la conseguente mancanza di tempo, sembrano mostrare che vi è ancora un ritardo culturale nell’affrontare gli impegni sportivi pur in una realtà piuttosto evoluta da questo punto di vista. 7.4 La pratica sportiva in età giovanile e le cause dell’abbandono precoce Nel 1994, i vecchi dati riferiti all’indagine svolta nelle scuole (solo IV, V elementare e scuola media), ci dicevano che all’epoca praticavano sport regolarmente nella provincia pratese, il 55,0% dei giovani della fascia d’età tra i 9 ed i 13/14 anni. La massima percentuale del 58,8% si raggiungeva nel comune capoluogo, mentre la percentuale dei praticanti negli altri comuni della provincia pratese si attestava solo intorno al 50,0%. L’indagine odierna ci permette di effettuare un confronto, almeno con una parte dei dati, con la ricerca di allora per valutare meglio le modifiche che si sono avute nel mondo dello sport scolastico e giovanile. Nel contesto del PPS, si offre soltanto uno spaccato delle risultanze che interessano tutti i giovanissimi ed i giovani. Consigliamo tuttavia agli operatori del settore, di andare a rileggersi i dati nel dettaglio - suddivisi per scuole primarie (elementari), di primo grado (medie) e di secondo grado (superiori) - in quanto si colgono significative differenze che inducono ad una più attenta riflessione negli atti di programmazione e nelle attività proposte (vedi pubblicazione “Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese, 2002). Le risultanze generali dell’ultima ricerca (tabella ….), predisposte peraltro secondo il progetto COMPASS, ai fini di un miglior confronto in campo europeo, confermano che: - la stima dei praticanti regolari risulta pari al 58,8%, circa 11.000 studenti. Il massimo della partecipazione si ha nelle scuole medie, con un andamento parabolico che vede prima crescere il tasso di partecipazione con l’età e poi calare, in relazione alla stessa variabile, per l’abbandono che si manifesterà più avanti. Dopo i 18 anni, poi, molti riprenderanno a praticare attività fisico motorie e i dati saranno più difficilmente comparabili”. 55 Tabella 7.11: Livelli di pratica sportiva nei tre campioni nelle scuole (% di colonna) Tipologia della scuola Livelli di pratica sportiva Elementari Mancata pratica, 27,8 Superiori 18,5 20,0 Totale 23,0 di cui Mai praticanti 19,8 7,2 3,8 12,2 Ex praticanti 8,0^ 11,3^ 16,2^ 10,8^ Pratica occasionale Pratica regolare, 22,5^ 14,7^ 16,1^ 18,2^ 49,7 67,8 63,9 58,8 di cui “Intenso, competitivo, organizzato”* Totale ^Area dell’abbandono e del rischio abbandono • Medie 6,8* 100,0 23,6* 100,0 30,5 23,4* 100,0 25,0 16,0* 100,0 32,3 29,0 classificazione COMPASS, categoria più elevata Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese I ricercatori, inoltre, affermano che: “nei tassi dei vari livelli di partecipazione permangono le tradizionali differenze per genere, ma queste si articolano differentemente nelle varie età. Rispetto al tasso di partecipazione regolare la distanza fra i due generi è minore tra gli studenti delle elementari, cresce a vantaggio dei maschi nelle scuole medie e, in modo più accentuato, nelle superiori. La pratica intensa, competitiva e organizzata, invece, è diffusa prevalentemente tra i maschi delle secondarie, primo e secondo livello, dove è appannaggio di circa un terzo dei ragazzi; tra le ragazze questa modalità è molto meno diffusa, anche se tale percentuale cresce al crescere dell'età. Queste due dinamiche contrastanti potrebbero essere spiegate col fatto che le ragazze hanno una maggiore propensione all'abbandono, ma quelle che proseguono sono più motivate e quindi è più ampio il loro coinvolgimento nelle attività. Si è visto che una significativa discriminante della partecipazione sportiva è l’età di inizio della pratica: a tale proposito sono state recuperate le informazioni dei praticanti e dei non praticanti che già avevano praticato, rispetto a tutti gli studenti intervistati. Dalla tabella successiva si ha una conferma che: più precoce è l’inizio, maggiore è la pratica, in particolare quella regolare. Si è stimato inoltre che: la percentuale di chi ha già abbandonato lo sport, anche se non si può sapere se definitivamente, è del 10,8: se si divide la nostra popolazione rispetto all’età di inizio dell’attività si nota come tale percentuale sia significativamente diversa nei vari sottogruppi, passando da solo il 9,9 per coloro che hanno iniziato prima dei sei anni, all’11,8 per coloro che lo hanno fatto a 6-7 anni, al 13,1 per 8-9 anni, fino ad arrivare al valore più elevato (23,2) per quelli che hanno iniziato da poco tempo (10 anni, o più). 56 Tabella 7.12: Livelli di pratica sportiva per età di inizio (% di colonna) Età di inizio 1-5 anni 6-7 anni 8-9 anni 10 e + anni Mancata pratica 9,9 11,8 13,1 23,2 Praticanti occasionali 19,0 21,5 19,8 24,0 Praticanti regolari, 71,1 66,7 67,1 52,8 Livelli di pratica sportiva di cui con pratica “Intensa, competitiva e organizzata” Totale 17,6 19,3 100,0 17,9 100,0 14,2 100,0 100,0 Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese Infine è possibile effettuare un confronto tra il profilo di partecipazione della provincia di Prato con quello nazionale - stimato tramite l’Indagine Multiscopo del 2000 - rispetto alle tipologie COMPASS (tabella ….). Tabella 7.13: Classificazione COMPASS – stime su popolazioni dai 6 ai 15 anni – confronto Prato - Italia (% di colonna) Indagini Prato Indagine Italia Multiscopo 23,0 40,5 2. Occasionale 7,5 2,6 3. Irregolare 10,7 13,3 4. Regolare, ricreativa 8,6 6,9 25,2 19,4 6. Intensa 9,0 5,8 7. Intensa, competitiva, organizzata 16,0 11,5 100,0 100,0 Tipologie della partecipazione 1. Mancata 5. Regolare, competitiva e/o organizzata Totale Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese “Si conferma la situazione privilegiata dell’area pratese anche nella fascia d’età più giovane: la quota dei non praticanti viene spalmata su tutte le altre tipologie, a eccezione della partecipazione irregolare, evidenziando un maggior impatto della partecipazione sia in termini qualitativi sia in termini quantitativi”. L’indagine evidenzia anche che: risultano praticanti indipendentemente dalle caratteristiche della pratica. ben il 77,0% degli studenti, 57 Infatti, gli studenti che, nell’ultimo anno: - hanno praticato una sola attività sono: il 56,0%; - quelli che si sono impegnati in due: il 15,6%; - hanno praticato tre sport. il 4,5% , - addirittura quattro sport: lo 0,9% La polisportività è maggiore tra i ragazzi più grandi: tra gli iscritti alle secondarie di 2° grado è il 32,9% che pratica più di uno sport, per quelle di 1° grado è il 23,3%, mentre è solo il 13,7% nelle elementari. Dalla tabella successiva si può evincere in dettaglio, le graduatorie per tutti gli sport praticati e per quello definito dai ragazzi il preferito, perché vi hanno dedicato più tempo e più impegno. Tabella7.14: Sport praticati e sport preferito, confronto fra i tre campioni nelle scuole (% di colonna) Tutti gli sport praticati (°) Sport Elementari Sec. I° Sport preferito Sec. II° Elementari Sec. I° Sec. II° Calcio – calcetto 28,0 34,5 36,3 24,9 31,7 27,2 Nuoto – piscina 39,3 25,0 22,2 32,4 16,6 14,7 Pallavolo 7,2 14,4 16,2 7,0 9,4 5,9 Ginnastica - palestra 9,7 11,1 30,9 * 7,0 7,0 20,3* Danza – ballo 10,3 10,9 5,9 9,0 9,4 5,2 Pallacanestro 6,0 8,8 10,7 4,4 5,8 5,4 Tennis 4,9 7,8 7,4 4,2 5,1 4,1 Arti marziali 7,0 6,1 5,5 5,7 4,6 5,1 Atletica – podismo 1,4 3,7 4,2 1,2 1,9 0,8 Equitazione 1,6 1,9 1,6 1,1 1,7 1,2 Ciclismo byke 2,0 2,7 5,8 1,3 1,3 2,9 Altri squadra 0,8 6,3 5,0 0,4 3,4 4,2 Altri individuali 2,8 5,7 4,6 1,4 2,1 3,0 121,0 138,9 157,1 100,0 100,0 100,0 Totale * include lo Spinning – (°) % sugli intervistati Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese 58 Le graduatorie sono significativamente diverse, a conferma della forte variabilità degli interessi sportivi nelle varie età e della influenza della moda del momento nelle scelte dei ragazzi. I quattro sport di tradizionale massima partecipazione (Calcio e Pallavolo, rispettivamente gli sport di squadra più praticati da maschi e femmine; Nuoto e Ginnastica, gli sport di formazione), che raccoglievano il 71,3% degli sportivi tra gli studenti delle elementari, perdono peso nelle secondarie dove la diversificazione si fa più ampia. Si conferma così la multisportività dei ragazzi più grandi che, anche se in modo meno regolare, sperimentano più discipline. Il Calcio perde colpi tra medie e superiori, così come il Nuoto, la Danza, la Pallacanestro, il Tennis; l’Atletica e il Pattinaggio scompaiono come sport principali, per la prima si segnalano solo le attività collaterali, Footing, Jogging e così via. Se vi si aggrega anche lo Spinning il blocco delle attività di palestra si colloca al secondo posto delle graduatorie, superando il 30% tra gli sport praticati e il 20% tra quelli preferiti. Concentrando l’attenzione sullo sport principale si segnala che si tratta di un’attività quasi esclusivamente strutturata: sia perché i ragazzi svolgono la loro pratica in prevalenza come tesserati di una società sportiva, o altra associazione, sia perché nella grande maggioranza dei casi sono seguiti da un istruttore. Le percentuali di tale coinvolgimento sono state proposte nei paragrafi relativi alle diverse tipologie scolastiche e sono consultabili nella pubblicazione “Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese”. Nell’indagine che ha interessato i giovani (gli studenti), si è cercato di individuare gli aspetti motivazionali della pratica, della mancata pratica e dell’abbandono, ma le domande relative che riguardavano queste aree di interesse erano troppo complesse per essere somministrate in toto anche ai ragazzi delle elementari. Pertanto l’analisi complessiva è stata fatta, dai ricercatori Biagiotti e Mussino, solo su due di tali domande, quella relativa al “perché non si fa sport” e quella sul “perché si fa sport”, anche se le informazioni relative al sottocampione delle elementari vanno prese con una certa cautela. Per quanto riguarda le motivazioni della mancata pratica, ai primi posti si collocano due risposte complementari: “faccio altro” (42,5%) e “toglie troppo tempo allo studio” (37,2%), cioè l’altro prioritario per degli studenti (tabella …). Seguono altre motivazioni più o meno con le stesse preferenze, mentre “costa troppo” e “i migliori amici non fanno sport” vengono collocate in fondo alle graduatorie delle tre tipologie scolastiche. 59 Tabella 7.15: Motivi della mancata pratica, confronto fra i tre campioni nelle scuole (% di colonna sugli intervistati) Tipologia della scuola Motivi della mancata pratica Elementari Sec. I° Sec. II° Totale Faccio altre attività nel tempo libero 34,5 47,2 46,4 42,5 Fare sport toglie troppo tempo allo studio 28,1 42,1 42,4 37,2 Gli impianti sono troppo lontani 26,4 25,7 21,9 25,0 Non mi piace gareggiare con gli altri 18,0 24,6 23,8 22,1 Fare sport è un’attività troppo faticosa 29,5 23,9 34,9 28,7 Per i genitori non è importante che io faccia sport 41,8 16,2 14,3 24,8 Fare sport costa troppo 11,4 11,8 4,8 9,9 I miei migliori amici non fanno sport 10,3 7,5 11,3 9,5 Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese Per quanto riguarda le motivazioni in positivo, ossia “perché si fa sport”: la pratica è vista fondamentalmente come divertimento (72,8%), socializzazione (69,3%), vivere più sani (38,1%), miglioramento o mantenimento del proprio fisico (31,5%) e, solo in secondo piano, ricerca di misurarsi con se stessi e con gli altri, di ottenere uno status sociale e un successo economico tramite lo sport (tabella 7.16). Questa visione della pratica sportiva è sostanzialmente omogenea nelle tre tipologie scolastiche (anche se i posti nelle graduatorie sono qualche volta invertiti e se alcuni item, quello dei genitori ad esempio (nr.8), sono prioritari tra i più giovani e altri, il misurarsi con se stessi e con gli altri (nr.6), tra i più grandi. Al crescere dell’età cala comunque il peso del divertimento e cresce quello della socializzazione. Tabella 7.16 Motivi della pratica, confronto fra i tre campioni nelle scuole(% di colonna sugli intervistati) Tipologia della scuola Elementari Sec. I° Sec. II° Totale 1 - Per divertirsi 76,8 72,5 67,8 72,8 2 - Per stare con gli amici 66,2 70,8 71,2 69,3 3 - Per fare movimento e vivere più sani 35,4 39,8 39,1 38,1 4 - Per migliorare il fisico 32,4 28,8 34,8 31,5 5 - Per incontrare persone e situazioni nuove 21,2 28,7 30,0 26,4 6 - Per misurarsi con sé e gli altri 11,7 19,5 28,3 19,0 Perché si fa sport? 60 7 - Per diventare campioni e avere successo 18,1 17,5 13,6 16,7 8 - Per far piacere ai genitori 19,2 9,3 7,2 12,2 9 - Per diventare campioni e guadagnare molto 13,4 7,7 5,2 9,1 10 - Per stimolo da parte dei Proff. Ed.Fisica 5,0 4,9 2,5 4,3 Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese Molto interessante e complessa, per i ricercatori, è stata la ricerca di una sintesi degli atteggiamenti degli intervistati, che è stata ottenuta mettendo a confronto tre macromotivazioni, così sintetizzate: - “stare insieme con gli amici”, che raccoglie il 62,7% della popolazione; “gareggiare per arrivare primi e/o vincere”, che raccoglie il 10,3% della popolazione; “diventare più forti, scattanti e fisicamente attraenti”, che raccoglie il 17,8% della popolazione; un residuo dell’9,2%, che non riesce a classificarsi correttamente in tali categorie. Tabella 7.17: Motivazione più importante per fare sport, confronto fra i tre campioni nelle scuole (% di colonna) Tipologia della scuola Qual è la cosa più importante nello sport? Stare insieme con gli amici Gareggiare per arrivare primi e/o vincere Diventare più forti, scattanti e fisicamente attraenti Risposte non classificabili Totale Elementari 54,8 11,0 24,5 9,7 100,0 Sec. I° grado Sec. II° grado 73,5 62,4 8,3 12,1 9,3 8,9 100,0 Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese 17,1 8,4 100,0 I profili poi sono diversi a seconda dell’età : - la socializzazione è sempre, di gran lunga, l’opzione maggioritaria, anche se meno sentita tra i più piccoli e molto forte nelle scuole secondarie di 1° grado; - “diventare più forti, scattanti e fisicamente attraenti”, ha esattamente un andamento opposto (interessa molto i piccolini); - l’aspetto competitivo, interessa solo uno zoccolo duro minoritario, con poca variabilità nei tre gruppi; così come coloro che, incerti o contraddittori nel rispondere, non sono stati classificati. L’atteggiamento è, ovviamente, diverso a seconda del livello di coinvolgimento nella pratica: se si escludono gli indecisi, la cui caratterizzazione non è sistematicamente definibile, e si 61 considerano quattro tipologie di partecipazione, l’incrocio (vedi tabella 7.18) mostra una sostanziale concordanza fra la percentuale di chi opta per il secondo item e il livello di impegno nella pratica. Tra i non praticanti il profilo è, inaspettatamente, penalizzante per gli aspetti socializzanti e abbastanza simile a quello medio: forse gli intervistati hanno proiettato su queste risposte il loro concetto di sport, che è quello per cui attualmente non partecipano. I livelli percentuali e la dimensione del campione utilizzato per stimare i valori in queste celle consentono, su questi dati complessivi, di inferire modelli di relazione, che potranno essere utilizzati dagli operatori sportivi con riflessioni utili per interventi più motivanti verso i non praticanti. Tabella 7.18: Motivazione più importante per fare sport per tipologia di pratica (% di colonna) Tipologia della pratica di cui: Pratica “Intensa, comp. e organizz.” Stare con amici 64,9 70,3 70,3 73,0 Gareggiare per vincere 12,0 9,2 11,8 16,7 Diventare più forti 23,1 20,5 17,9 10,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell’area pratese Cosa è più importante ? Non pratica Pratica occasionale Pratica regolare Totale 69,1 11,3 19,6 100,0 E’ opportuno che coloro che avranno modo di leggere il PPS, sappiano che l’indagine complessiva sulla partecipazione sportiva degli studenti e sulle loro motivazioni, e la parziale comparazione con quella svolta nel 1994, ha consentito di comporre un archivio: “estremamente complesso e ricco di dati utili per l’analisi della domanda nell’ambito del sistema sportivo della Provincia di Prato”. Inoltre che, “non tutti i dati sono stati utilizzati per questo volume, ma l’archivio è a disposizione per l’Osservatorio sportivo provinciale, auspicando che questo prenda l’avvio al più presto, prima che i dati stessi possano essere valutati come obsoleti. Sono anche a disposizione degli operatori del settore che vogliano valutare l’utilità di interventi di politica sportiva. Sono, infine, disponibili per ulteriori elaborazioni che, magari utilizzando metodologie statistiche avanzate, permettano di approfondire la conoscenza e l’analisi del fenomeno della partecipazione sportiva e delle sue discriminanti sociali, economiche, culturali e territoriali”. 7.5 Le attività del fitness, del wellness e la pratica femminile Nella provincia pratese, il settore del fitness ha registrato una più intensa evoluzione soltanto negli ultimi dieci anni, anche se già verso la fine degli anni ’80 nascevano e si affermavano alcune piccole palestre, a seguito del movimento creatosi in Italia verso la fine degli anni ’70 e per tutti gli anni ’80. Periodo nel quale ex atleti, sportivi in genere e piccoli imprenditori del 62 fitness hanno beneficiato del trend esponenziale della domanda. Secondo un’indagine condotta da Scamper s.r.l., società pratese, leader in Italia nel settore della consulenza alle imprese operanti nel settore wellness, solo verso gli anni ’90, si è assistito ad un vero e proprio boom della domanda coerentemente con i nuovi valori che si stavano affermando nella società: il culto dell’immagine, dell’edonismo e dell’individualismo. Ma negli anni 2000, la cultura del fitness, anche sotto la spinta mediatica di grandi aziende leader del settore, cambia ancora e viene vissuta: “non più come semplice attività di immagine o sportiva ma come fondamentale fattore per il raggiungimento del benessere psicofisico: non più tendenza quindi ma esigenza”! Da una analisi di mercato nazionale condotta da Scamper s.r.l, è emerso che i bisogni fondamentali dei clienti del settore fitness sono riconducibili ad alcune macro motivazioni. I cittadini scelgono di praticare attività di fitness (variegate attività a corpo libero, con piccoli attrezzi, con l’ausilio di basi musicali o senza, con l’uso di macchine, ecc.): - il 62, 5% il 12,8% il 6,25% il 5,65% il 3,6% il 3,3% il 3,0% lo 0,6% il 2,4% per essere in forma; per dimagrire; per stare in compagnia; per essere più attraente; per preparazione agonistica; per recuperare traumi/infortuni; per fare nuove amicizie; per combattere lo stress; altro Fonte: Scamper srl, Prato, indagine del 2000, su un campione di 8.000 soggetti A parere degli esperti dunque: “l’esigenza di sentirsi in forma, e quindi il well-beeing, spicca al primo posto con oltre il 62% dei consensi. Però già allora l’azienda pratese, nelle sue analisi affermava che seppur relegata agli ultimi posti delle motivazioni, la necessità di “ combattere lo stress”, sarebbe stata in rapida crescita in tempi brevi. Oggi, tale affermazione, trova conferma nei dati di ricerca sulla popolazione adulta (precedentemente citati): in pochi anni infatti, indagando più a fondo, si rileva come una primaria necessità di pratica, anche per il popolo pratese del fitness, sia proprio quella di “ridurre lo stress”. E’ provato infatti, che la pratica regolare di una attività fisica consente di scaricare la tensione accumulata, e produce effetti benefici di lunga durata: meglio quindi del classico rimedio del “prendersi una vacanza”. La vecchia attività del fitness negli ultimi anni, si è quasi totalmente evoluta verso forme di wellness (benessere) a tal punto che secondo il dossier del Sole 24 Ore sport (giugno 2002) : “il mercato del benessere in Italia vale ormai più di 16 miliardi di Euro, che salgono a 20 tenendo conto anche dell’indotto. Una cifra davvero considerevole che comprende un settore economico molto ampio (che occupa 175 addetti) che va dalle terme alle beauty farm, dalla cosmesi all’alimentazione biologica. In totale il Sole 24 Ore sport, indica come 1 su 2 gli italiani che investono nel benessere, che vengono altresì confermati dagli investimenti economici di alcuni industriali pratesi nel settore delle terme e del benessere. 63 Nonostante la crisi economica degli ultimi anni abbia inciso fortemente, con un calo stimato intorno al 15%, secondo gli operatori del settore si può ancora pensare che “il mercato del wellness rappresenta ancora uno dei mercati con maggiori prospettive di crescita e che l’attenzione sociale-ludica alla cura del corpo è divenuta ormai un valore sempre più riconosciuto e crescente, con rilevanti investimenti individuali (in denaro e tempo)”. Secondo una indagine svolta nel 2002 da A.C. Nielsen CRA l'11% della popolazione italiana con un età superiore ai 14 anni, dichiara di essere iscritta ad una struttura per la pratica del fitness (il dato appare similare o appena inferiore a quello stimato a Prato): - di questi il 3% frequenta una struttura pubblica (centro comunale, palestra scolastica); - mentre l'8% frequenta una struttura gestita da privati (centro fitness, club). - La frequenza delle donne è stimata per un valore di circa il 13%: - Quella degli uomini è stimata intorno al 9%. - Gli iscritti ad attività di fitness, di età tra i 14 e i 24 anni, sono circa il 21%; - Decresce tale scelta con l’età, attestandosi al 6% nelle età superiori ai 45 anni Tuttavia l'incidenza in generale a livello nazionale della penetrazione degli over 45 anni sulla popolazione degli iscritti rappresenta già oggi il 25% (di cui un 9% al di sopra dei 65 anni). Sussistono sin da ora quindi, potenziali motivazioni ad un'adeguata predisposizione dell'offerta, rafforzate anche in considerazione della prevista onda generazionale nel prossimo futuro. (Scamper, srl Prato). Relativamente alla distribuzione territoriale il fenomeno risulta equamente distribuito in tutte le aree. Si osserva una maggiore penetrazione degli iscritti nei centri di grandi dimensioni: è possibile asserire che la pratica del fitness sia più diffusa dove l'offerta è più ampia e diversificata. D'altra parte l'ampiezza dell'offerta può essere legata alla qualità della vita, variabile inversamente proporzionale all'ampiezza dei centri abitativi. Nella nostra provincia, si assiste negli ultimi anni ad una ricomposizione delle “prime e più vecchie palestre di fitness”, quelle che disponevano di spazi varianti dai 300 ai 700 mq. Alcune storiche, ubicate nel comune capoluogo, hanno chiuso i battenti per operare altrove; altre hanno preferito aggregarsi qualificando la propria attività e scegliendo nuovi spazi più ampi (dai 700 a 1000 mq.); infine alcuni operatori hanno preferito avviare vere e proprie attività imprenditoriali, con cospicui investimenti che hanno permesso di aprire veri centri di wellness. Il mercato pratese si attesta sulle medie nazionali, ma non appare ancora interessante per investimenti imprenditoriali di alto livello, anche se si registra attenzione anche di qualche catena straniera. Ciò deve indurre i diversi operatori locali a compiere da subito un ulteriore “salto di qualità”, trasformando la propria attività da piccola e a carattere associativo, ad attività imprenditoriale almeno di medio livello, assistita in questo dalle organizzazioni del settore che dovrebbero accompagnare la trasformazione per qualificare i servizi ai cittadini e realizzare un nuovo e più qualificato settore produttivo, in considerazione della crisi del settore tessile e della trasformazione più generale che sta subendo la nostra città e l’intera provincia. Anche nei comuni periferici, negli ultimi anni, sono cresciute le palestre private di fitness. Molte di queste costituiscono veri e propri “centri di aggregazione sociale” specie per gli adulti; occasioni di incontro e di socializzazione e spazi ove poter svolgere anche degli sport non tradizionali. Infatti, tali impianti sportivi “non pubblici”, costituiscono in buona parte delle 64 “realtà associative”, che accanto al fitness, sviluppano molteplici attività sportive tradizionali e nuove. Non più e non solo dunque, sedi sociali di associazioni sportive esterne, ma promotori in proprio di interventi e azioni nel campo dello sport, con dirette affiliazioni ad enti e federazioni sportive. Specie in quelle discipline, come le arti marziali, che non trovano facile collocazione nelle palestre pubbliche (polivalenti e ad uso scolastico) e che dunque cercano una sede permanente e uno spazio ben attrezzato ove sistemare permanentemente l’attrezzatura e sviluppare con continuità la propria disciplina. Se confrontiamo gli elenchi provinciali dei cosiddetti impianti “privati” (non sempre e non tutti censibili, perché non conosciuti) e delle associazioni , troviamo buona coerenza con tali analisi. Essendo cresciuta la loro importanza, costituendo punti di positiva aggregazione sociale e luoghi di movimento per attività salutari e di pratica sportiva, sarebbe giusto avviare anche alcune necessarie riflessioni sulla qualità dei servizi tecnici offerti. Purtroppo, a nostro parere, l’assistenza tecnica per i servizi offerti, seppur migliorati negli ultimi anni, non sempre costituiscono “garanzia di qualità”. Se per gli interventi più specialistici ci si affida a medici sportivi, dietologi e ad operatori specializzati del settore, non avviene lo stesso per quanto concerne l’insegnamento tecnico e disciplinare, in quanto gli operatori tecnici non rispondono sempre a particolari tipologie di professionisti provenienti da specifici corsi di studio e di specializzazione. In tale segmento non sono più sufficienti le disposizioni regionali in materia (che prevedevano l’impiego di un responsabile d’impianto diplomato all’Isef), ma è auspicabile avviare una riorganizzazione tecnica del settore attraverso “controlli mirati“ tesi a responsabilizzare i gestori/proprietari per innalzare la qualità della formazione e della selezione degli operatori tecnici. E’ anche vero che l’attuale formazione condotta dalle facoltà di scienze motorie (e prima dall’ex Isef) non permette di formare un numero sufficiente di personale tecnico, dotato non soltanto di competenze psicopedagogiche e metodologiche, ma capace anche di insegnare le moderne attività specialistiche afferenti all’area del fitness. Ciò ha permesso a molte agenzie private di formazione di avviare corsi specialistici, con costi elevati di frequenza e spesso proibitivi per la maggioranza dei giovani operatori, costituendo un vero e proprio business nel campo della formazione. Sarebbe auspicabile una più ampia riflessione e analisi delle istituzioni e delle organizzazioni sportive, in merito a quanto si sviluppa in tale settore, per ricomporre un quadro di interventi tesi a sostenere un’azione comune con il “segmento dello sport” e avviare una qualificata azione di “formazione per tutti” , proprio nella logica di uno sviluppo dello sport per tutti. 7.6 Sport come inclusione sociale e “salute mentale” La legge regionale 72/2000, rafforza quanto già espresso nella L.R. 49/92 che già conteneva concetti volti a realizzare una serie di interventi mirati alla promozione delle attività motorie a tutti i livelli, individuando lo sport quale fattore della politica di integrazione sociale. Anche il Piano Regionale per lo Sport della Regione Toscana (PRS), si preoccupa di riformulare e integrare una dicitura primaria sicuramente riduttiva (cfr.: piano dell’impiantistica sportiva art. 3 comma 2), con un taglio spiccatamente sociale., Negli indirizzi regionali, come si evince 65 del resto dall’art. 6 dello stesso piano, si qualifica quindi come prioritaria : “accessibilità a tutti i cittadini, promozione forme di associazionismo e scuola, diffusione attività motorie per l’anziano, attenzione alle categorie svantaggiate: disabili, carcerati …” . Tutto ciò per affermare come con tale importante precisazione, la legge sposta l’asse degli obiettivi fondamentali delle istituzioni verso l’azione inclusiva che lo sport può svolgere nei confronti dei cittadini, specie quelli più svantaggiati. Da dove nasce la forte domanda di sport inclusivo e qual è oggi la situazione concreta, è attualmente oggetto di una specifica indagine che si sta sviluppando nella nostra regione (a cura di CIRS& e UISP, commissionata dal CESVOT) e le cui risultanze potremo conoscerle meglio nell’autunno 2005. Tuttavia, alcune riflessioni di operatori del settore ci permettono di sapere che: - E’ crescente (secondo il pensiero di vari operatori della scuola, della sanità, del sociale, dello sport per tutti, ecc..) la domanda sociale di “inserimento sociale” di soggetti deboli attraverso attività motorie giocose e di sport adattato; - E’ crescente il pensiero fra i cittadini, che le attività motorie e sportive fanno bene alla salute e allungano la vita; - E’ crescente la domanda di fitness di giovani, donne, adulti, che desiderano stare bene all’insegna del movimento, senza l’ansia legata alla prestazione a tutti i costi; - E’ crescente il numero di anziani che desiderano riappropriarsi di spazi all’aperto e di spazi sportivi ove socializzare attraverso la pratica di attività motorie e sportive, ivi compresa la pratica di attività del fitness; - E’ crescente la convinzione di medici e specialisti che le attività motorie e sportive costituiscono una risposta importante per la salute dei bambini e per la lotta all’obesità; - E’ crescente la convinzione della “scuola” che bisogna dare più spazio alle attività motorie e allo sport per gli studenti; - E’ crescente il numero di servizi che offrono gli Enti (corsi di tutti i tipi) vista la forte domanda dei nuovi sportivi (un proliferare di corsi di nuoto e attività motoriosportive); - E’ crescente la realizzazione di “centri fitness e ricreazione” (impianti di wellness/fitness, sport & divertimento, con annessi servizi accessori e di ristorazione) Potremmo anche affermare che: - la domanda di “salute mentale” (come concetto generale) nei territori, è sicuramente oggi più alta di ieri per il quadro generale di “incertezza nel futuro” che preoccupano i cittadini (guerre, terrorismo, sicurezza, immigrazione, globalizzazione, lavoro, orari, famiglia, reddito, malattie: tutto oggi viene percepito solo o soprattutto come “un problema stressante”). - La domanda di “sport inclusivo” è già dentro oggi la stessa pratica motoria e sportiva. E’ dentro soprattutto alla nuova cultura di pratica sportiva che avanza nei cittadini: migliaia sono coloro che tutti i giorni praticano sport e che sono convinti di svolgere appieno un’azione di prevenzione dai possibili danni derivanti da stati di malattia e da situazione stressanti. 66 - - Sempre di più sono coloro che sono convinti della bontà di un “programma di movimento e di sport a misura d’uomo” (dallo specialista, al medico generico, al tecnico, sino al semplice cittadino), eppure poche le azioni programmate unitariamente, ma soprattutto nessun controllo sulla qualità della pratica viene svolto da organismi pubblici o privati (come se non ci fossero “ricadute sociali” da verificare e misurare). Molte sono le informazioni (purtroppo sempre parziali) che si divulgano circa un notevole risparmio a carico della sanità pubblica, se solo si incentivassero forme corrette di pratica motoria e sportiva accompagnate da buone abitudini alimentari. Agli studi e alle affermazioni (spesso autorevoli e sui principali mass media) non seguono mai però indicazioni concrete per “azioni di progettazione concertata” tese a convergere sul macro obiettivo indicato. Ogni struttura (sanitaria, sociale, sportiva) risponde solo autonomamente e spesso in sovrapposizione di ruoli e competenze. Lo sport (nelle sue diverse accezioni) non sembra essere considerato dalle “istituzioni” (politici, amministratori, dirigenti, ecc.) concreto elemento dello “stato sociale” nonostante sia già oggi percepito dai più (i cittadini) diversamente da come lo si propone e lo si descrive. Ma lo stesso “mondo dello sport” ha fatto poco o nulla per seguire la rapida evoluzione della società e le profonde trasformazioni culturali e sociali sopravvenute. In certi casi, si può anche probabilmente affermare che: ha persino “fatto muro”. Si è cioè “autodifeso e arroccato” per difendere piccoli ambiti di privilegio e nicchie operative. Così come è oggi organizzato in Italia (nella sua frammentarietà e scarsa comunicabilità interna) è destinato a fallire o a rispondere in maniera scadente alla domanda concreta di “sport sociale e inclusivo” e dunque di benessere sociale e individuale (S. Conte, 2004). Al contrario, i passi più rapidi – seppur ancora con molte zone d’ombra – sembra averlo fatto invece il settore privato dello “sport”. Ci riferiamo all’area del Wellness, con l’evoluzione delle vecchie palestre di fitness in centri benessere. Le esigenze economiche sembrano aver spinto e dunque “raccordato meglio” l’area del movimento (attività motorie) e dello sport (discipline sportive tradizionali e modificate) con quello medico/sanitario e sociale. In molti centri wellness operano più specialisti qualificati (medici sportivi, specialisti dell’alimentazione, spec. della riabilitazione, spec. dell’estetica, ecc.) che presumibilmente in tutta l’offerta sportiva pubblica nazionale. Le risposte intrecciate tra sport/benessere/salute sono in molti casi più qualificate ed esaustive (certo lo scopo è far pagare di più il servizio, ma … l’obiettivo è comunque perseguito meglio). Cresce anche l’area del “fitness solidale”, ovvero di quelle iniziative o attività permanenti promosse da centri privati di fitness/wellness che permettono di svolgere in modo più ampio e qualificato (rispetto al passato) azioni di inclusione verso soggetti disabili o azioni di solidarietà di sostegno a progetti di enti e organismi che operano nell’area dello svantaggio e del sociale (Professione fitness n. 4 Agosto ’04). Soltanto “autopromozione”, marketing? Può darsi! Ma pensiamo, seppur ancora in presenza di modi diversi di agire e operare, si possa anche ipotizzare la nascita di una nuova cultura che utilizzi il “mezzo sportivo” come promozione del benessere sociale. Dal fitness esclusivo al 67 fitness solidale, è senz’altro un passo avanti per accrescere le opportunità all’intera comunità (S. Conte, 2004). Lo sport - in tutte le sue accezioni – può essere dunque un grande e potente mezzo per ri-mettere “in gioco” risorse umane, per “validare” le persone, per farle esprimere secondo motivazioni, per conseguire tutto ciò che ognuno desidera e a qualsiasi livello intenda conseguirlo, con le sue forze, le sue debolezze e le sue volontà personali, decidendo persino se accettare o meno l’aiuto di altri o rifiutando il facile e sempre pronto “pietismo”. E quali i soggetti capaci di “dar vita” ad un concreto programma di sport inclusivo? Presumibilmente una “Associazione” intesa in forma nuova e non solo come “unione di persone” che si assegnano una funzione, o forse solo un ruolo, o soltanto una qualifica da presentare nei momenti opportuni: una “associazione”…di idee, di modi di pensare, di strategie... capace soprattutto di ascoltare il territorio, di coinvolgere con pari dignità anche soggetti invalidati, svantaggiati, divergenti, insieme a coloro … generalmente “scelti” per decidere (eletti, nominati, indicati o leader naturali che siano). Un’associazione capace di costruire “azioni in rete” e di incidere tutti i giorni nel processo politico-amministrativo, capace di “supportare” una nuova classe politica più aperta alla riflessione ed al confronto e in grado di affrontare la complessità del cambiamento, il conflitto territoriale e sociale, con risposte adeguate e partecipate, volte a restituire quella indispensabile “salute mentale”, non solo a coloro che la vedono compromessa, ma verso tutti i cittadini, come azione preventiva per un diffuso e migliore vivere sociale, attraverso lo sviluppo di una nuova generazione di interventi che considerino gli investimenti pubblici verso “l’area dello sport” come veri investimenti sociali. 7.7 Devianze nella pratica sportiva: il fenomeno del doping La trasformazione dello sport moderno e la storia sportiva di questi ultimi anni delinea continuamente nuove e perverse frontiere del doping: nuovi scandali che emergono e che interesano sempre più soggetti, scandali che vengono denunciati e portati alla conoscenza dell’opinione pubblica soltanto grazie all’impegno della giustizia ordinaria e delle forze dell’ordine che “fanno emergere sempre di più come si sia formato un robusto giro di interessi ed un numero vasto di spacciatori di doping, in un vorticoso giro di affari a livello mondiale”. Riportiamo un significativo e importante e vecchio articolo di E. Capodacqua, da La Repubblica del Giugno 2003, dove si affermava che “ i pericoli per la salute sono tenuti in nessuna considerazione; i disvalori emergenti sono giustificati con una cultura del successo ad ogni costo che bandisce ogni considerazione etica: “Troppo importante per gli atleti di vertice la prestazione per non tentare scorciatoie. Troppo importante per le strutture sportive ormai governate dalle regole del business, il risultato agonistico. Così, chi può bara. E siccome barare è facile, il doping dilaga!” Dalle prime denunce risalenti agli anni ’70 e ’80 di A. Donati (allenatore della FIDAL – atletica leggera), a quelle di Mr. Zeman (allenatore FIGC - calcio), alle dichiarazioni pubbliche ai giornali del titolare della commissione antidoping della FCI/Federciclismo (prof. Salizzoni) 68 :“Mezzo ciclismo dilettantistico è sicuramente dopato” , sino alle recentissime sentenze relative al calco professionistico (caso Juventus). A molti esperti del settore sembra ormai “troppo lunga la lista delle sostanze da ricercare e, per molte, non esistono ancora metodi riconosciuti”, seppur ammettendo che molti soggetti e federazioni sportive si sono mosse per arginare il fenomeno. Ma cosa avviene in altri campi, ad esempio in quel mondo del Culturismo e del Body Building, scosso anche in questi ultimi giorni da morti improvvise e dalla scoperta di un largo giro di sostanze dopanti per l’accrescimento della muscolatura. Ciò che preoccupava alcuni anni fa, era il possibile sviluppo di un doping genetico: “cellule riparatrici coltivate e modificate in modo che stimolino la produzione esagerata di determinati ormoni umani, capaci magari di accrescere in modo smisurato a forza o la resistenza. Un futuro da uomini bionici, da sportivi clonati ? Qualcuno affermava che “per fortuna ci vorrà ancora tempo e forse saremo in grado di controllare e correggere il fenomeno con l’affermarsi di una più forte cultura sportiva, eticamente corretta. Ma le rivelazioni di un quotidiano USA, il San José Mercuri Sun (riportate su La Repubblica nel Novembre 2004) relativamente al caso “Kenteris e l’internazionale del doping” segnalano che ormai si è passati ad un livello forse impensabile, che ha permesso attraverso il laboratorio della Balco di rifornire di TGH, ormone sintetico prodotto in laboratorio, i migliori sprinter del mondo. Molti gli spinters di livello mondiali che sembra abbiano usato il nuovo prodotto sintetico! E la voglia di successo. La notorietà di tali personaggi osannati dai mass media in competizioni internazionali, rincorsi, dalle più grandi aziende leader mondiali di molteplici prodotti, per firmare lucrosi contratti economici. Come tutto ciò non può influenzare i nostri giovani sportivi ? “L’educazione alla legalità, alla sportività e alla lealtà, al recupero di una serie valori che salvaguardino in primis la salute dell’uomo, dovrà interessare non solo i quadri dirigenti dello sport nazionale e locale, gli amministratori e i rappresentanti politici, ma soprattutto le famiglie, i genitori dei giovani sportivi, poco attenti a seguire l’evoluzione del grave fenomeno. Anzi, spesso a conoscenza di situazioni illegali che coinvolgono i loro figli, ma purtroppo poco preoccupati a denunciare il fenomeno forse perché abbagliati dal facile successo e da futuri facili guadagni economici”. La disciplina in materia di doping è normata dalla recente Legge nr. 376 del 14.12.2000, ove oltre alla definizione di ciò che costituisce il reato di doping, vengono stabilite le classi di sostanze e pratiche dopanti. Tali classi vengono periodicamente sottoposte a revisione ed aggiornate. La Provincia di Prato, attraverso un convenzione stipulata nell’anno 2002,- con la presidenza nazionale della FCI attraverso il Comitato provinciale di Prato - ha inteso svolgere un ruolo di attenzione e di “controllo” verso tale problematica che in taluni episodi locali aveva interessato anche atleti in età giovanile. Con la convenzione del 21 febbraio si affermava che: 69 - lo sport è inteso come strumento sociale, educativo e culturale, di formazione dei giovani, verso i quali dovrebbe contribuire ad infondere valori quali la solidarietà, la lealtà, l’imparzialità e lo spirito agonistico. - Il doping rappresenta una forma di distorsione nel modo di concepire e di vivere lo sport. , che altera la correttezza delle gare e nuoce alla salute. Dopo la stipula della convenzione divisa in 7 articoli, la provincia ha provveduto a destinare le risorse necessarie ai controlli per fare in modo che le dichiarazioni di intenti divenissero fatti concreti. 70 8.0 IL SISTEMA SPORTIVO : Gli Attori di Promozione della Cultura Sportiva Il primo PPS di Prato riportava già che : “I dati dello sviluppo associazionistico e delle discipline attive sul territorio, sia a livello agonistico, che amatoriale, confermano la positiva politica di sviluppo adottate negli anni precedenti. Ma come tutte le cose che crescono, anche tale impetuosa crescita ha fatto emergere nuovi interessi, nuovi livelli di pratica e nuove ambizioni. Infatti, proprio in virtù dell’enorme massa di praticanti, amatoriali, agonisti e occasionali, “l’offerta” provinciale non riesce più a soddisfare pienamente tutte le esigenze, in particolare quelle provenienti dalle attività di prestazione e di spettacolo sportivo a cui forse si dovrà prestare più attenzione. E aggiungeva: “Come spesso accade in altri settori della vita sociale, alla crescita per quantità occorre far seguire un più alto livello di offerta, stimolando processi che elevano la qualità del sistema in tutti i suoi microsegmenti. Una sorta di processo di “re-ingegnerizzazione” sul piano organizzativo, istituzionale, su quello delle azioni concrete da progettare e realizzare, che ponga come paradigma la ricerca di equilibrio tra quantità e qualità, tra pratica amatoriale e professionismo esasperato, tra volontariato ed economicismo” (tratto da, Lo Sport Italiano ’98). Oggi, a distanza di due anni, indagando ancora sugli “attori” che influiscono sul processo del sistema sportivo, possiamo aggiungere alcune considerazioni generali e domande. I programmi e le azioni di dettaglio, potranno invece essere rilevate dai paragrafi di riferimento di ciascun soggetto e nei quali forse potremmo trovare le risposte anche alle considerazioni e alle domande (e ai dubbi) di seguito esposti: - E’ indubbio che negli ultimi anni, così come emerge dalle recenti indagini già citate, che la promozione sportiva dei giovani allo sport, si sia qualificata nella quantità e nella qualità; - E’ altrettanto indiscutibile che tale qualificazione sia soprattutto opera dell’investimento delle istituzioni pubbliche (Provincia, Comune di Prato e in misura minore gli altri Comuni), che hanno sostenuto azioni condivise e convergenti di programmazione territoriale, ricavate da precise analisi e studi, e impegnato ingenti risorse economiche a sostegno della promozione nelle scuole; - Così come appare certo, che tali azioni di qualificata programmazione si siano sviluppate soprattutto attraverso gli organismi del “CGFS” e del “TCP”, che risultano partecipate anche da altri organismi sportivi, ma che godono di una propria struttura tecnica (autonomamente pensante e operante); - Che si è contestualmente sviluppata una programmazione di recupero, messa a norma, sviluppo e rinnovata gestione (concessione all’esterno della gestione di campi, palestre e piscine) della maggior parte dell’impiantistica sportiva provinciale e comunale; ma se l’intero sistema sportivo si è evoluto e si è qualificato nel suo complesso, adeguandosi alla crescita della pratica sportiva, sia giovanile che della popolazione adulta è opportuno avanzare anche alcune domande (e dubbi), per far sì che il Piano assuma davvero un carattere di stimolo, proposta, suggerimento, analisi, e metta in atto azioni più forti di risposta alle eventuali deficienze che si riscontrano: 71 - - - - - - - La Provincia ed i Comuni ( e la Az. USL di Prato), hanno rafforzato e ottimizzato le risorse impiantistiche, umane, economiche, ecc., di fronte alla crescita della domanda organizzata e individuale di sport, specie se si considera la sua crescente “azione sociale” ? All’accresciuta pratica sportiva giovanile, sia agonistica che ricreativa, è seguito un rafforzamento culturale e organizzativo degli organismi deputati ad associare e organizzare tale domanda : dal TCP, al CGFS, alle Società, agli Enti, alle Federazioni Sportive, al Coni ? Alla crescita della domanda individuale di “pratica salutare e ricreativa” della popolazione adulta, è seguita una risposta tecnica, organizzativa e sociale, più qualificata da parte delle strutture pubbliche e private organizzate sul territorio? La nascita e poi il consolidamento della provincia di Prato, per quanto concerne il radicamento e l’organizzazione delle strutture sportive (soprattutto Coni e Fsn), ha realizzato un cambiamento significativo in grado di “guidare e sviluppare” il positivo processo in atto, rafforzando tutte le strutture sul territorio, rendendole autonome e davvero operanti ? Alla volontà di intensificare le azioni di sostegno per lo sviluppo delle attività motorie e sportive (specie nella scuola primaria), sono seguite azioni analoghe delle strutture periferiche scolastiche (CSA, scuole) ? L’affidamento ad enti, associazioni e società di scopo, della gestione impiantistica, ha prodotto una significativa qualificazione nell’uso degli impianti e un servizio migliore ai cittadini, rafforzando gli attori dello sport, oppure ha solo consentito risparmi alle amministrazioni. Dopo aver perseguito con intensità la primaria via della promozione sportiva giovanile, è forse arrivato anche il momento di occuparsi (di più) dello sport di alta prestazione, di quello dello spettacolo, oppure al contrario investire molto o soltanto sullo sport sociale? La lettura e l’analisi dei successivi capitoli, ci darà indubbiamente delle risposte. Tuttavia crediamo vi sia bisogno di mantenere alto il livello del confronto e del dibattito fra tutti coloro che operano nel sistema sportivo pratese, al fine di anticipare il rapido mutare della società e per innovare continuamente il settore, senza rischiare di rincorrerlo. 8.1 Gli interventi della Provincia e dei Comuni per lo sviluppo delle attività motorie sportive e ricreative Già nel primo PPS, si affermava che: “L’atipicità del “modello pratese” per la pratica sportiva, è stato confermato in vari convegni di studio, alcuni di carattere europeo (rif.: Convegno Europeo a Prato nel ’99 , “Modelli sportivi a confronto” ), tenuto conto che sino ad oggi ha poggiato il suo sviluppo non solo sul tradizionale associazionismo sportivo, così come accade in altri territori, ma sin dagli anni ‘60 e ’70 anche su strumenti “cuciti” addosso alla realtà locale, partecipati dalle amministrazioni comunali, quali il “Centro Giovanile di Formazione Sportiva” (CGFS) e il “Trofeo Città di Prato” (TCP), che hanno generato nel tempo molti effetti positivi proprio perché pensati e realizzati sulle esigenze territoriali specifiche. 72 Il Comune di Prato in particolare, unitamente agli altri Comuni della provincia, già dagli anni ’70 impiegarono infatti risorse consistenti, sia economiche che umane e strutturali, per lo sviluppo dell’attività motoria e sportiva giovanile, sia a livello scolastico che extrascolastico. Per la legge regionale nr. 33 art. 60 del 24.4.75 ed il DPR 616 del 24.7.77 che attribuiva ai Comuni le funzioni di promozione delle attività in materia sportiva, è stato possibile ormai da circa 42 anni, attraverso il “Centro Giovanile di Formazione Sportiva” (CGFS) creato nel 1962 come strumento delle Amministrazioni Comunali in collaborazione con i primi enti fondati sul territorio AICS,CSI,UISP - diffondere la pratica motoria fisica e sportiva in modo coerente con l’educazione e la formazione dei giovani. Il più delle volte anche in coerenza con gli obiettivi agonistici delle società sportive (e a volte in conflitto), certamente in coerenza con i più qualificati dettati didattici e metodologici e data la qualificata presenza e il continuo aggiornamento cui sono sottoposti i dipendenti e i tecnici che vi operano. Attualmente, l’azione di promozione delle attività motorie e sportive nell’area pratese, delle amministrazioni locali, tende generalmente a svilupparsi su tre grandi direttrici: - la prima: diretta a sostenere l’azione dell’associazionismo sportivo locale - le società sportive, gli enti di promozione, le federazioni sportive - attraverso l’offerta di beni e di servizi e un qualificato sostegno economico a progetti, iniziative e attività (di vario livello), che molte di esse attivano direttamente sul territorio. - la seconda: si sviluppa attraverso la concessione degli impianti comunali in diretta gestione a molte associazioni, enti di promozione, o “società di scopo” (partecipate peraltro anche da parte di organizzazioni sportive e società locali. Dall’uso pressoché “privatistico” (o forse meglio dire “più autonomo” in termini di gestione) di tali impianti (tutti i campi di calcio, le piscine e molte palestre di base), le società sportive possono programmare meglio l’offerta rivolta ai propri soci (squadre, atleti) e concedere ove possibile altri eventuali spazi d’uso, alla domanda esterna pubblica a pagamento. E se è vero che molti impianti sono soggetti a “vincoli” (imposti dalle convenzioni per un uso pubblico che permetta a tutte le società l’accesso, e a prezzi controllati per i cittadini), è anche vero che tale modalità di gestione permette già una più autonoma organizzazione societaria per una migliore gestione delle risorse. - La terza: unica, crediamo ancora in Italia - si sviluppa attraverso due “strutture partecipate” condotte in collaborazione con le organizzazioni sportive territoriali (trasformate in Associazioni). Si tratta di un intenso volume di interventi promozionali attivati attraverso l’associazione “Trofeo Città di Prato” (con azioni soprattutto di educazione motoria e sportiva svolta nelle scuole) e attraverso l’associazione “Centro Giovanile di Formazione Sportiva” (soprattutto con interventi di formazione sportiva in orario extrascolastico). Tali organismi registrano la volontaria presenza dell’ente pubblico che ne guida gli indirizzi e ne sostiene lo sviluppo, in favore di una educazione e promozione generalizzata per i giovani in particolare, ma includendo molti interventi anche verso l’area del disagio, dello svantaggio e dell’handicap. Una “strada maestra” per permettere a bambini, ragazzi e giovani, di educarsi attraverso la pratica motoria e avviarsi allo “sport per tutti”, secondo modalità corrette e sotto la guida di esperti professionisti. 73 8.2 Gli interventi del Centro Giovanile di Formazione Sportiva (C.G.F.S.) (a cura di Beatrice Becheri Responsabile della Divisione Educazione Motoria e Formazione Sportiva CGFS) Il CGFS prima (anni ’60) ed il TCP dopo (metà degli anni ’70), sono nati con l’intento di percorrere una strada diversa dai modelli culturali dominanti, di fatto anticipando di decenni la trasformazione del “moderno” modello piramidale, pratica prettamente tecnico-competitive, con avviamento precoce monosportivo in funzione di risultati, in modello “postmoderno” (Mussino, 2001), nel quale il movimento e lo sport rappresentano principalmente un importante strumento sociale, un’occasione di benessere psicofisico e di rapporto con gli altri. Il percorso effettuato insieme agli Enti locali e all’Associazionismo sportivo, non è stato semplice e, tuttora, richiede una continua opera di condivisione e mediazione su temi organizzativi, gestionali, economici, relazionali, legati alla necessità di far coincidere i bisogni reali dei bambini e degli adolescenti, con i bisogni di interlocutori e partners diversi, mantenendo a ciascuno appropriati ruoli e funzioni, per il duplice impegno di riuscire ad offrire risposte adeguate alla domanda di Movimento e Sport per Tutti, ed a quella di Sport Agonistico, finalizzato alla ricerca di risultati di livello. La strada è stata battuta però con costanza e determinazione, giungendo ad una importante riconsiderazione del significato di “successo”: non più o non solo come vittoria, ma come miglioramento personale, frutto di un impegno attivato tramite il ricco potenziale educativo dello sport. La netta evoluzione nell’ultimo decennio, del numero dei giovani praticanti attività sportive, evidenziata dalla tabella che segue, oltre che ad una più efficace collaborazione con le società sportive, deve soprattutto essere posta in diretta relazione con l’interazione progettuale scolastica realizzata dal CGFS e dal TCP, attraverso “Sport come Educazione e Formazione”, progetto ideato dal CGFS nel 1997 e realizzato, attraverso le risorse del TCP, dal 1998 in poi in tutte le scuole materne ed elementari della Provincia. Tabella nr 8.1 – Dati comparativi delle attività promosse negli ultimi dieci anni ATTIVITA' 4 – 6 anni 1995 50 2002 90 2004 115 6-8 anni GiocoPalla 70 90 170 Pallavolo 9-16 anni Pallacanestro 9-16 Pallamano Judo Ginnastica Artistica 255 155 22 45 70 430 165 15 25 100 520 205 35 25 130 Ginnastica Ritmica 24 60 115 Danza Moderna 12 80 105 Totale palestra Acquaticità Nuoto-Prenuoto 703 105 1506 1.055 120 1730 1.420 125 1800 Nuoto (monosettimanale) 14 240 420 Totale piscina 1625 2.090 2.345 I risultati ottenuti si devono essenzialmente alla realizzazione di: 74 - - adeguati percorsi di aggiornamento e formazione per gli operatori; progettazioni e programmazioni condivise, destinate sia alla scuola che ed al tempo libero, ricondotte ad una stessa matrice metodologico-didattica; programmazione territoriale basata sull’offerta di esperienze extrascolastiche idonee a soddisfare al meglio i bisogni di tutti i ragazzi, compresi i portatori di handicap, ed a favorire il loro benessere personale; percorsi ricchi di esperienze multilaterali e polivalenti, progressivamente orientati dagli 8 anni circa, verso una specifica disciplina, allo scopo di sviluppare il maggior interesse verso l’attività sportiva fino a favorire il coinvolgimento gratificante nelle società sportive per tutti coloro in possesso delle adeguate potenzialità e delle necessarie motivazioni. Nello sviluppo delle varie discipline sportive organizzate all’interno del CGFS, ha sempre svolto un ruolo fondamentale l’interazione con le Società Sportive. Dai dati numerici si evince quindi che, anche attualmente, il CGFS è alla base di una forte evoluzione numerica non solo nelle discipline di squadra, ma, salvo rare eccezioni, anche in quelle individuali, soprattutto in quelle di carattere artistico/espressivo (ginnastica-danza). Il forte dibattito costantemente aperto fra CGFS e Società Sportive, sui rispettivi ruoli, sulla ricerca di comuni strategie di promozione sportiva, sulle motivazioni che spingono i giovani a fare sport, su quelle che ne provocano l’abbandono rappresenta forse il “sale” indispensabile a determinare, ad ogni avvio di stagione, nuovi e sapienti dosaggi di tutti quegli ingredienti necessari per promuovere lo sport adeguandosi allo sviluppo fisico e soprattutto psicologico dei ragazzi, alla soddisfazione di bisogni anche molto diversi: il piacere di sentirsi bene, di stare con gli altri, di migliorare le proprie prestazioni, di affermarsi. La condivisione dei programmi, fra gli organismi tecnici del CGFS e delle Società convenzionate, ha determinato anche un aggiornamento continuo dei medesimi, soprattutto in alcune discipline, dove la presenza e l’attenzione dei Dirigenti Sportivi è stata maggiore (Pallavolo, Pallacanestro, Ginnastica) determinando anche progettazioni specifiche destinate alla scuola, che evidenziano un riconoscimento nei confronti del CGFS di una capacità progettuale ed organizzativa, in grado di offrire risposte adeguate ai bisogni di bambini e delle stesse società. 8.2.1 Nuovi progetti in fase di realizzazione e le attività sportive ricreative per l’estate. Tra le tante iniziative e progetti, merita qui far conoscere un nuovo progetto, che è sostenuto dalla Provincia di Prato, denominato “Effetto Sport”, che prevede la promozione di attività motorie a carattere sportivo ed espressivo da realizzarsi in orario scolastico e, in continuità, nel tempo libero. Le iniziative, suddivise in sottoprogetti riferiti alle singole discipline sportive, saranno associate ad una campagna informativa sulla prevenzione dell’OBESITA’ INFANTILE e sulla promozione di uno “STILE DI VITA NON SEDENTARIO”. 75 Si prevedono interventi, da realizzarsi nel Comune di Prato e in quello di Montemurlo (in rete con TCP – CSA - Società di Volley,Basket e Pallamano convenzionate con il CGFS, Federazioni Istituti Scolastici). Le finalità del progetto sono sintetizzabili in: - Creazione di una sinergia organizzativa con altri soggetti (pianificazione congiunta con Trofeo Città di Prato ed associazionismo sportivo, degli interventi destinati al mondo della scuola e degli interventi di Avviamento sportivo; - Innalzamento della qualità del lavoro con progetti rispondenti ai bisogni dei ragazzi e con l’opera di personale qualificato; - Ottimizzazione dell’utilizzo di risorse (umane, economiche); - Valorizzazione delle potenzialità educative e preventive del Movimento e dello Sport, centrando l’attenzione sull’importanza dell’abitudine a condurre, fin dall’infanzia, stili di vita non sedentari. Altra attività consolidata del CGFS, è quella che è sviluppata nel periodo di chiusura delle scuole (le prime esperienze risalgono agli anni ‘70/’80 con i primi “campi ragazzi/campi estivi”), con interventi che non sono soltanto di promozione alla pratica motoria e sportiva, ma diventano veri e propri momenti di aggregazione sociale e di ricreazione sportiva per molti ragazzi, specie per quelli i cui genitori sono impegnati nelle attività lavorative per l’intera giornata. Una moltitudine di iniziative condotte presso le strutture scolastiche e gli impianti sportivi, ma che non esclude alcune “trasferte” in ambienti naturali (montagna, mare, colline) al fine di arricchire le esperienze di autonomia dei ragazzi. Ai fini della programmazione dello sport cittadino e provinciale, gli ultimi dati (GiugnoLuglio 2004) permettono alcune considerazioni, riguardanti gli esiti delle attività estive realizzate, che attualmente risentono, purtroppo, dei “tempi burocratici” di assegnazione delle strutture pubbliche da parte delle amministrazioni comunali. Infatti, fra la miriade di associazioni, oltre al CGFS, che organizzano “Centri Estivi” sul nostro territorio e che presentano un elevato numero di adesioni ed un alto indice di gradimento, probabilmente risulterebbero in linea con certi parametri solo i circoli di tennis, che gestiscono o dispongono in proprio di strutture dotate di più spazi polivalenti. Questo vantaggio, oltre ad agevolare la realizzazione di programmi sportivi multidisciplinari, si associa alla possibilità di poterli definire e pubblicizzare alle famiglie con largo anticipo, rispetto a chi, come il CGFS, deve attendere i tempi di programmazione delle amministrazioni per l’assegnazione delle strutture pubbliche (scuole, palestre, piscine, ecc.). E’ dunque possibile ipotizzare che, con spazi più idonei, confortevoli e soprattutto “disponibili in tempi utili” (cioè con assegnazione largamente anticipata per permettere la stesura e la pubblicizzazione di idonei progetti), il CGFS potrebbe realizzare progetti ben più ambiziosi per questo settore di attività rispondendo meglio alla domanda crescente dei cittadini e fornendo quel “servizio pubblico” desiderato dalle stesse amministrazioni comunali. Tabella nr 8.2. – Dati ragazzi iscritti ai programmi estivi del 2004 76 Denominazione programma Periodo ESTATE CUCCIOLI – dai 3 ai 6 anni esperienze sportive ed espressive, giochi all’aperto, acquaticità, manipolazione fine, disegno e pittura. SPORT AL SOLE – dai 6 ai 14 anni attività sportive multidisciplinari, espressive, manuali, di animazione, lezioni di nuoto, attività escursionistiche. ESTATE IN CAMPO - dagli 8 ai 14 anni camp estivi di attività sportive : Basket, Pallavolo, Pallamano, Danza , Ginnastica. Mese di Luglio orario full time 8,00/17,00 7 giugno – 30 luglio N° iscritti 125 607 orario full time 8,00/17,00 7 giugno – 2 luglio orario part-time 8,00/13,00 TOTALE 91 823 I dati della tabella precedente, mostrano il successo dei Centri Estivi CGFS 2004, che vedono triplicato il numero dei partecipanti rispetto alla stagione precedente, in sintonia con le reali potenzialità dell’Associazione CGFS, che può essere sintetizzabile in: - operatori di elevata capacità e professionalità; - programmi ricchi di attività diversificate, suddivise per fasce di età; - organizzazione capillare; - costi di entità medio/bassa (inclusa mensa, escursioni, gite, corso di nuoto, feste con i genitori). 8.3 Gli interventi del Trofeo Città di Prato (T.C.P.) per gli studenti pratesi (a cura di Giovanni Biagiotti Direttore Tecnico dell’Ass. Dil. Trofeo Città di Prato) Per quanto necessario al PPS, in questo paragrafo, si riporteranno soltanto alcuni dati dell’ultima stagione di attività, perché comunque lo “spaccato” offerto permette di far conoscere appieno l’azione programmatica e le attività promosse da tale struttura sull’intero territorio provinciale. Infatti: “Le analisi e le valutazioni relative alla XXV edizione del Trofeo Città di Prato, oltre a riassumere un anno di attività, rappresentano anche l’epilogo di un orientamento programmatico”.La XXV edizione segna infatti la fine delle attività organizzate dal Comitato Promotore TCP al cui posto subentra l’Associazione Sportiva Dilettantistica Trofeo Città di Prato. E’ possibile affermare che la nuova formula giuridico-amministrativa oltre a rappresentare un notevole salto in avanti da un punto di vista strutturale, si caratterizzerà soprattutto per i forti elementi innovativi relativi alla programmazione tecnica. I due aspetti sono strettamente correlati; essendo infatti gli Istituti Scolastici i nuovi soci del Trofeo, essi stessi diventano protagonisti della programmazione delle attività. “La Scuola” interpreta così in maniera attiva e costruttiva il vero senso dell’autonomia e partecipa alla programmazione delle offerte formative ad essa destinate proponendosi come soggetto attivo e sinergico agli Enti Locali e al territorio. Una esperienza che si sta sempre più sviluppando anche in altre regioni italiane con formule diverse quali protocolli di intesa, accordi di programma, convenzioni. 77 Crediamo che la formula scelta, quella dell’Associazione, possa essere considerata la più moderna perché consente di allargare, in maniera non subalterna, la partecipazione di tutti quei soggetti (al Trofeo Città di Prato si è associata anche l’Università di Firenze con il Corso di Laurea in Scienze Motorie) che per competenze e esperienze possono essere ognuno portatore di elementi specifici di innovazione e di originalità. Si potrebbe altresì affermare quanto ancora una volta - “il Sistema Prato” - sia anticipatore nel campo della ricerca e della sperimentazione di nuove strade per la promozione delle attività motorie e sportive scolastiche. Tutto questo in uno scenario in cui a livello ministeriale si reitera la perseverante immobilità nell’ambito dell’Educazione fisico-motorio-sportiva e, almeno per il momento, non si intravedono segni di inversione di tendenza. Una conferma a quanto sopra affermato, appare la recente riforma scolastica nella quale non si evidenzia con forza l’importanza dell’Educazione fisico-motorio-sportiva e non si adottano misure adeguate per il suo sviluppo. L’analisi delle attività promosse, nell’anno scolastico 2003/2004, evidenzia un’ulteriore incremento di partecipazione legato all’aumento delle consulenze svolte durante le lezioni curriculari. Questa realtà testimonia la forte richiesta da parte di docenti e studenti di nuove attività motorie capaci di coinvolgere emotivamente molto più che le tradizionali gare o tornei tra istituti, che pur trovano la loro legittimazione, ma che non sembrano più rappresentare un’adeguata risposta alle nuove esigenze. Sta infatti maturando sempre più nei giovani un nuovo e diverso modo di vivere e partecipare il movimento e lo sport e insieme cresce la consapevolezza che esso rappresenta uno strumento attraverso il quale è possibile sviluppare il benessere individuale e sociale. Il Trofeo Città di Prato senso della partecipazione e vincente”. Inoltre, che fosse propria identità, per la propria ha da sempre promosso attività in cui fosse prioritario il dell’inclusione piuttosto che la prestazione o “l’essere rispettato il bambino, il ragazzo e l’adolescente per la specificità e per la propria originalità. La tabella seguente evidenzia i numeri relativi alla partecipazione totale degli alunni e delle scuole che hanno concorso alle attività organizzate dal T.C.P. nonché il numero delle attività svolte, delle giornate di gara e delle manifestazioni conclusive 78 Tabella nr 8.3. – Quadro generale di partecipazione alla XXV edizione ORDINE DI ADESIONI Nr. ALUNNI Nr. ATTIVITA’ GIORNATE GARA MANIFESTAZIONI LEZIONI APERTE ISITUTI SCUOLE Infanzia ed Elementari 70 6025 18 70 Scuole 1° Grado 14 6606 28 664 Scuole 2° Grado 11 8740 26 482 TOTALE 95 21101 72 1216 Oltre alle tradizionali attività, nella XXV il Trofeo Città di Prato è stato soggetto capofila o partner dei seguenti progetti, di cui alcuni, laboratori didattici sperimentali: “APE PRATOLINA” “LA TOURNEE” “CRESCENDO TRA MUSICA E MOVIMENTO” “BISENZIO BIKE” “SQUISIO ORA SI GIOCA” “IL BOSCO E IL FUOCO” “VELE IN MARE” “RAGAZZE IN GAMBA” “GIRASOLE” “GEMINI 2” Sono stati inoltre realizzati due corsi di formazione entrambi rivolti ai docenti delle scuole di primo e di secondo grado: - uno relativo alla didattica del Poids Pois ; - l’altro riguardante il metodo Feldenkrais; Inoltre due progetti ambientali di grande rilievo e qualità realizzati in collaborazione con l’Assessorato allo Sport del Comune di Prato: - il “Bisenzio Bike” , e - “Il Bosco ed il Fuoco”, come educazione interdisciplinare alla piaga degli incendi boschivi. Pur essendo indispensabile una continua rivisitazione e verifica delle proposte, resta immutata la filosofia ispiratrice di tutte le azioni promosse dal Trofeo Città di Prato: il 79 Trofeo ha sempre creduto che la pratica di una qualsiasi attività motoria o di una qualsiasi disciplina sportiva, dovesse essere considerata un mezzo e non un fine. Un mezzo per crescere consapevoli delle proprie potenzialità e soprattutto dei propri limiti, questi ultimi vissuti serenamente, ma con la giusta determinazione a migliorarsi. Lo Sport che educa alla cittadinanza, alla solidarietà, alla tolleranza, questo vuol essere il messaggio veicolato dal Trofeo. Inutile sottolineare quanto le necessità dello sport-spettacolo e dello sport-business contravvengono a questa impostazione. Noi invece crediamo che sia un’esigenza ormai largamente diffusa, quella di ritornare ad uno Sport pulito e divertente, che possa diventare uno stile di vita per tutti, dove il confronto sia inteso come momento di verifica dei propri progressi e non come scontro per sopraffare. Per questo, nella futura programmazione è già previsto ulteriore spazio a progetti innovativi finalizzati all’inclusione sociale, alla prevenzione del “disagio”, alla integrazione multiculturale. Sarà realizzato con le attività tradizionali e ormai collaudate, ma anche attraverso “progetti speciali”, “progetti integrati” e “scambi sportivi” a cui stiamo già lavorando. Come sempre contiamo sulla collaborazione e sulle competenze di tutti coloro che si riconoscono in questa cultura e ne condividono i contenuti. Il Trofeo, è infine anche un luogo di incontro, di confronto e di collaborazione fra molti attori del sistema dell’istruzione e dello sport pratese: dirigenti scolastici, direttori didattici, docenti, operatori, dirigenti sportivi, tecnici, istruttori, arbitri, giudici, responsabili dei campi gara, custodi degli impianti, dirigenti amministrativi provinciali e comunali, direttori e coordinatori, ecc. Molti gli organismi tra loro collegati “in rete”: Provincia, Comune di Prato e Comuni della provincia, Ufficio Educazione Fisica del C.S.A., C.O.N.I. e F.S.N., Enti di Promozione Sportiva, C.G.F.S., Società Sportive e Associazioni varie. E la storica presenza della CariPrato, sponsor del Trofeo Città di Prato, da sempre vicina alla promozione sportiva verso i giovani. 8.3.1 . Le azioni nella scuola dell’infanzia e primaria Il Trofeo, coerentemente con la propria vocazione di continua ricerca e innovazione ha ideato e realizzato quest’anno un progetto nel quale si sono sperimentati, tramite lo svolgimento delle attività che sono ormai consolidate da tempo, nuovi percorsi metodologici nel difficile mondo delle dinamiche relazionali tra scuola, bambini, adulti. L’impegno per la promozione dello sport assume molteplici significati perché investe un interesse culturale e sociale che partendo dai grandi eventi di tipo professionistico, arriva fino alla pratica dei bambini diventando veicolo di coesione sociale, di integrazione, di valorizzazione dell’accoglienza e di prevenzione del disagio. Durante l’anno scolastico 2003/2004 il Trofeo Città di Prato ha proposto le proprie iniziative alle Scuole d’Infanzia ed Elementari con l’obiettivo di creare un’occasione di conoscere e far conoscere, l’efficacia e il valore educativo dell’attività motoria e sportiva, attraverso metodologie e contenuti specifici. Ma con il concetto di “valore educativo” che cosa si intende? E come si fa a dire che le metodologie e contenuti utilizzati in un programma rispettano il “valore educativo” declamato? Domande che un educatore si pone tutte le volte che s’avvia ad un lavoro. La risposta è sempre molto personale, ma il confronto è importante e ricercato ad ogni livello. 80 Dall’esigenza di questo confronto è partita così la proposta per gli Operatori del TCP e gli Insegnanti interessati, di partecipare ad un’iniziativa di studio e sperimentazione (corso su “Corpo e Movimento nell’ottica del ciascuno”), affidata ad esperti del settore molto qualificati, attraverso l’organizzazione di “laboratori sperimentali”. Si è trattato di laboratori dai contenuti volutamente diversissimi, tanto che anche dai loro nomi possiamo farci un’idea: Ape Pratolina (attività per gruppi in cui sono evidenziati soggetti con forti problematiche di tipo relazionale), il Girasole (l’insegnante come fonte di energia per l’attività), Vele in mare (elementi di navigazione a vela “a secco” per preparare le uscite in barca a vela in mare), Crescendo fra musica e movimento (attività espressiva in collaborazione con la Scuola di Musica G. Verdi di Prato), Squisio (attività per gruppi con inserimento di soggetti socialmente svantaggiati), Gruppo gioco Steineriano (attività didattica in collaborazione con l’Associazione Steineriana Amaltea di Prato). Il TCP cui: - ha fornito complessivamente consulenza didattica e formativa a 257 classi di alunni, di 206 classi elementari statali e private; 51 sezioni di scuole d’infanzia comunali e statali; con 45 educatori coinvolti. Gli Istituti hanno avuto a disposizione per un numero definito di ore comunicate nel mese di luglio 2003, proporzionale al numero dei bambini frequentanti, educatori specializzati in attività motorie, che hanno potuto suggerire metodi e strumenti operativi per la gestione di attività legate al “movimento”. Questi hanno collaborato in fase di programmazione, sono intervenuti direttamente durante le lezioni, hanno affiancato e coadiuvato gli Insegnanti durante le varie lezioni “aperte” o manifestazioni”. Le attività e i contenuti proposti si sono adeguate in relazione alle fasi evolutive dei bambini ai quali ci si rivolge, secondo le tipologie riassunte nella tabella seguente. Tabella nr 8.4. – Tipologia delle attività motorie proposte ai bambini delle scuole primarie La palla e i giochi di squadra la lotta e i giochi di contatto i travestimenti e le favole l’acqua e il nuoto la natura e il trekking 8.3.2 il ritmo e la ginnastica la musica e la danza gli attrezzi e le acrobazie l’ambiente e l’orienteering . Le azioni nella scuola secondaria di primo grado Si forniscono in questa paragrafo soltanto alcune informazioni generali e tabelle riepilogative, utili a conoscere l’intensa attività sviluppata, per rinviare agli Allegati, maggiori dettagli sulle singole iniziative, le collaborazioni e le azioni messe in atto. L’adesione a tale tipo di promozione sportiva, generalizzata e non esclusiva, continua a rimanere molto alta. 81 - - 14 su sedici sono le scuole di 1° Grado che hanno aderito al Trofeo (non hanno aderito, solo per problematiche organizzative interne, la scuola D. Alighieri di Vernio e la Malaparte di Prato); per la prima volta dalla nascita del Trofeo Città di Prato è stata eliminata la classifica finale per l’assegnazione del Trofeo. Tutte le attività sono state suddivise per età e classe di appartenenza in un programma articolato che prevede l’assegnazione di coppe per ogni torneo disputato. Alcune manifestazioni (quali Pattinaggio, Orienteering, Tennis Tavolo, Mountain Bike, Pesca Sportiva), sono state realizzate in collaborazione con le rispettive Federazioni ed altre in collaborazione con l’Ufficio Educazione Fisica del C.S.A., in modo da favorire la partecipazione delle Scuole anche ai Giochi Sportivi Studenteschi. Senza dubbio sono migliorate sia le presenze che la qualità tecnica, ed i risultati delle finali regionali dei Giochi Sportivi Studenteschi, indicano l’evidente ricaduta di tutto questo lavoro in comune. Tabella nr 8.5 . – Quadro riepilogativo generale di partecipazione scuole secondarie di 1 grado TIPOLOGIA ATTIVITA' INDIVIDUALI DI SQUADRA AMBIENTALI PROGETTI PROMOZIONALI TOTALE ALUNNI PRESENZE PARTECIPANTI GARA SCUOLE PARTECIPANTI GARE - MANIF.NI INCONTRI 1773 1857 14 20 693 1483 12 57 440 440 10 26 2200 2200 7 346 1500 1500 10 215 6606 7480 14 664 Dalla successiva tabella si può ricavare l’alto numero di adesione alle attività di “sport per tutti” – cioè organizzate senza vincoli di selezione. Tabella nr 8.6. – Prospetto riassuntivo della partecipazione alle attività ATTIVITA’ PARTECIPANTI PRESENZE NR. SCUOLE INCONTRI Pallarilanciata Minivolley 1° Minivolley pro. Aquilonismo Pallavolo 2° Pallavolo 3° 130 240 450 100 108 180 195 450 450 100 288 210 9 10 6 4 9 12 12 12 24 2 12 14 82 Tennis Tavolo Tennis T. pro. Basket 3° Basket 1° Campestre Atletica gara Atletica prog. Orient.gara Orient. Int. Aerobica gara M.T.B. Pattinaggio Pesca Trekking Aerobica Rugby Baseball int. Baseball gara Basket 1° pro. Scherma Arti marziali Badminton TOTALE 190 450 40 30 587 560 350 144 400 130 157 120 130 440 500 300 190 450 120 60 587 560 350 144 400 130 157 120 130 440 500 300 250 45 200 350 350 15 6606 10 6 4 3 14 14 7 7 8 6 8 7 9 10 500 6 250 90 200 350 350 45 7480 2 96 3 3 5 5 70 1 48 1 1 1 1 26 80 36 5 3 4 9 7 3 14 15 3 48 72 70 9 664 Le ore complessive di assistenza didattica e organizzativa alle molteplici iniziative, sono state 627 di cui molte fornite a cura (e spese) di società sportive e federazioni, per “pacchetti sportivi” differenziati a seconda della disciplina ( da un minimo di 6 ore ad un max di 20 ore per scuola). 8.3.3 . Le azioni nella scuola secondaria di secondo grado Le attività programmate per gli studenti degli istituti superiori prevedevano 4 tipologie di interventi suddivisi in programmi sportivi di tipo : - competitivo; - promozionale; - ambientale; - sperimentale. Si propongono di seguito una serie di tabelle suddivise per programma, che mostrano in sintesi un flash sulle adesioni (e sulle motivazioni) dei giovani studenti, che spesso utilizzano con i loro docenti le manifestazioni del Trofeo per procedere ad una naturale selezione dei migliori atleti e squadre che prenderanno poi parte alle manifestazioni più competitive dei Giochi Studenteschi. 83 Tabella nr 8.7. – Prospetto riassuntivo della partecipazione alle discipline competitive PROGRAMMA Nr. squadre per COMPETITIVO ISTITUTI disciplina Corsa campestre 9/M 8/F Calcio a 5 7/M 8/F Rugby 3+3/M 2/F Mountain Bike 2/M 2/F Street Basket 4/M 2/F Greenvolley 3/M 5/F 3/mix Orienteering 6/M 6/F Tiro Arco di Campagna 4/M 5/F Camp. Volley misto 4 mix Pesca Sportiva 4 mix Tennistavolo 8/M 7/F 49 M 45 F 11 mix TOTALI Nr. PARTECIPANTI PRESENZE in GARE e nel totale LEZIONI 200 150 80 20 70 100 250 70 50 40 100 1.130 200 1000 200 20 70 150 500 200 200 40 200 2.780 Il programma sportivo promozionale pensato per l'Atletica Leggera (tab.: …….) come fase preparatoria (fase d'Istituto) per i G.S.S.; molti gli istituti partecipanti, ciascuno con un numero di studenti dai 100 a oltre 200, in giornate davvero riuscite di prova delle discipline presso il campo di Galciana, con arbitri a disposizione degli Insegnanti. Invece il Gymgiocando quest’anno raddoppiato in due pomeriggi su un apposito palcoscenico con gradinate, ha siglato la conclusione dell’attuale edizione con una carrellata informale e varia quanto mai di esibizioni coreografiche delle scuole, dai piccoli delle elementari alle medie fino a singoli o gruppi delle superiori, qualcosa come più di 300 ragazzi, con tanto pubblico e musica, una festa dei ragazzi. Una riconferma del momento felice e dell’atmosfera forse unica che si respira a Prato per quanto riguarda la creatività e l’Educazione Fisica Sportiva e Ricreativa. Tabella nr 8.8 – Prospetto riassuntivo della partecipazione alle attività promozionali PROGRAMMA PROMOZIONALE discipline Atletica Leggera Gymgiocando Nr. squadre per ISTITUTI 8/M 8/F 5 Nr. PARTECIPANTI 1200 220 Nr. PRESENZE TOTALI 1200 220 Il programma sportivo ambientale ha realizzato l’attività del Climbing, articolata in tre pomeriggi per ogni gruppo scolastico presso la parete attrezzata del Gramsci-Keynes, con grande gradimento e partecipazione degli studenti e dei loro motivatissimi insegnanti. 84 Tabella nr 8.9 – Prospetto riassuntivo della partecipazione alle attività PROGRAMMA AMBIENTALE disciplina Climbing Nr. squadre per ISTITUTI 5 Nr. PARTECIPANTI 70 Nr. PRESENZE TOTALI 200 Infine il programma sperimentale (tab.: 8.8) ha visto la realizzazione della gran parte delle proposte di questa edizione, alcune inedite: Judo, Sound-Karate, Ginnastica Aerobica, Danze Latinoamericane, Danza Contemporanea, Hip Hop, Fitness, Speedtennis, Pois,Yoga, Tai Chi Chuan, Speedtennis, Madball, Ultimate Frisbee. Oltre alla riconferma dell’ottimo gradimento in orario curriculare di molte di queste discipline, come lo Yoga ed il Tai Chi, o come del Danze Latinoamericane, o lo Speedtennis, ed al grande valore coreografico e coinvolgente del Pois, ormai esploso come una febbre tra gli studenti, si segnala l’interesse suscitato dal Madball e dall’Ultimate Frisbee nei ragazzi.: finalmente due sport-gioco divertenti, coinvolgenti anche per i gruppi misti e per i non sportivi, destrutturati nelle regole, facili e di situazione con l’agonismo importante quanto il divertimento. Tabella nr 8.10 – Prospetto riassuntivo della partecipazione alle attività PROGRAMMA AMBIENTALE disciplina Aerobica Judo SoundKarate Ultimate Frisbee D. Latinoamericane Hip hop Tai Chi Chuan Speedtennis Yoga Danza Contemp. Pois Madball TOTALI Nr. squadre per ISTITUTI 7 4 4 6 8 6 3 5 6 4 5 4 62 Nr. PARTECIPANTI 250 200 200 1000 1500 600 200 400 500 200 400 400 5.850 Nr. PRESENZE TOTALI 2000 500 500 1500 2000 2000 500 1200 1200 400 600 500 12.900 85 8.4 Gli interventi del C.S.A.e delle Scuole per la promozione dell’educazione fisica e sportiva studentesca (a cura di Elisabetta Faggi, coordinatrice Ufficio Educazione Fisica e sportiva CSA Prato) L’Ufficio di Educazione Fisica e Sportiva del C.S.A. di Prato, s’inserisce nel territorio Pratese con una programmazione d’interventi tesi a rispondere a finalità educative, sportivocultuali, sociali,preventive, promozionali, orientative. Tutto lo sport scolastico, rappresenta una significativa fonte di esperienza per tutti i giovani, capace di costruire uno “stile di vita” permanente, favorisce una maggiore integrazione sociale ed apertura ai rapporti interpersonali, una precisa assunzione di ruoli e responsabilità. Il mondo dello sport è un veicolo per la diffusione di miti e valori culturali e sociali, oggi resi pericolosamente superficiali da elementi sotto-culturali, governati dalle influenze dei grandi interessi economici e commerciali e non più specificati da una vera cultura. Vi è una reale antinomia tra la falsa rivalutazione dell’individuo (attraverso il corpo) ed un oggettivo disconoscimento dei valori della persona, operato attraverso la continua, martellante e condizionante proposizione di modelli da emulare e di regole cui sottostare. Si rende ormai necessario riflettere sugli effetti dell’attuale organizzazione socioculturale dello sport e sottoporre ad elaborazione e a revisione il processo di formazione e di produzione dell’attività motorie e sportive per tutti i giovani. I canoni dello sport educativo non possono assumere i modelli ed i criteri riferiti ai vertici campionistici dello sport professionistico e di èlite, portatori di una eredità fallimentare sul piano pedagogico e disumanizzante sul piano etico, secondo i quali, chi non riesce a raggiungere tali vertici viene allontanato, giudicato in un certo senso “anomalo”. Lo sport scolastico, per mezzo delle attività motorie e sportive dovrà tendere a privilegiare le potenzialità espressive della personalità dei giovani, offrendo occasioni ed iniziative ripensate e riformulate secondo nuovi punti di vista metodologici ed etici. In questa ottica si andrà a definire un modello culturale dove la scuola si riappropria della sua prerogativa fondamentale: l’educazione. L’obiettivo principale del Provinciale dell’Ufficio di Educazione Fisica e Sportiva del C.S.A. di Prato, è quello di disegnare e realizzare un nuovo modello di pratica sportiva partendo dai bisogni rilevati, dal contesto educativo scolastico e dalle agenzie sportive presenti sul territorio. La definizione di obiettivi comuni la costruzione di una rete di sinergie indirizzate al superamento dell’individualismo operativo, esige da un lato una specificazione delle maglie, i “soggetti”, che possono costituire la rete stessa, dall’altro un identificazione delle idee-guida 86 dei principi di fondo che non possono non costituire la struttura di base di una progettualità territoriale Il 2004 è l’anno Europeo dell’educazione attraverso lo sport, l’augurio è quello di poter valorizzare, con progetti mirati, ed attraverso una serie di iniziative concordate a livello interistituzionale - territoriale, tutto lo splendido mondo dello sport scolastico. 8.4.1 Analisi generale del sistema territoriale pratese Lo sport scolastico nella nostra area, sempre promosso una intensa attività e permesso numerose convenzioni e protocolli d’intesa a sostegno di numerose iniziative. Il Protocollo d’intesa siglato nel luglio ’99 tra Provincia, Comune e M.P.I. – Ispettorato di Educazione Fisica e Sportiva – ha puntualizzato una più intensa azione di collaborazione tesa a far crescere le attività motorie e sportive nella scuola per i giovani studenti, allargando lo spazio delle scelte agli stessi studenti. La convenzione firmata tra Regione Toscana, Ufficio Scolastico Regionale, C.O.N.I. Comitato Sport per tutti del novembre 2001. La Regione Toscana è la prima volta che attraverso un preciso impegno finanziario si rivolge allo sport scolastico valorizzando il ruolo e la funzione dell’attività motoria fisica e sportiva nella scuola considerandola rilevante esperienza formativa, educativa, strumento indispensabile per promuovere situazioni di benessere psicofisico. Il progetto attuativo della convenzione è finalizzato ad una migliore diffusione della cultura sportiva nella popolazione studentesca, ed è stato concordato con i firmatari su due sottoprogetti: • La settimana regionale dello sport scolastico. In tutte le province della Regione, tramite gli Uffici di Educazione Fisica e Sportiva in maggio si svolge, su programmazione dalla conferenza regionale dei coordinatori del C.O.N.I. e dal comitato sport per tutti, una settimana di attività e di manifestazioni legate alla valorizzazione dello sport studentesco. • Progetto pilota “portiamo un’ora al giorno l’attività motoria-sportiva nella scuola elementare”. Nato ed attivato con lo scopo di valorizzare lo sport scolastico ed ampliare l’attività motoria nella scuola primaria attraverso la sperimentazione in alcune classi di ogni singola provincia. Nel sistema territoriale un contributo di fattibilità viene offerto dal lavoro predisposto dall’Ufficio di Educazione Fisica e Sportiva del C.S.A. che: ¾ collabora alla realizzazione di progetti ed effettua le programmazioni semestrali ed annuali con i le varie Istituzioni Scolastiche presenti sul territorio ¾ organizza manifestazioni sportive provinciali, regionali, interregionali – Giochi Sportivi Studenteschi – ¾ organizza manifestazioni con i singoli Istituti scolastici o in rete di scuole ¾ sollecita iniziative per collegare le scuole in rete 87 ¾ attua, predisponendo l’organizzazione necessaria per rendere fattibili operativamente i protocolli d’intesa e le convenzioni stipulate dall’Amministrazione centrale e periferica raggiunti ¾ offre supporto all’attività didattica e di aggiornamento per le scuole di ogni ordine e grado ¾ offre attività di consulenza, interne (Dirigenti scolastici, insegnanti, docenti, alunni, genitori) ed esterne (C.O.N.I. F.S.N., EE.LL. Enti di Promozioni, Agenzie e società sportive) all’amministrazione. ¾ collabora in attività di ricerca e documentazione. Il C.O.N.I. Provinciale e le F.S.N. hanno sempre collaborato con l’Ufficio di Educazione Fisica e Sportiva del C.S.A. nell’organizzazione dei giochi Sportivi Studenteschi ed in altre attività collaterali Il Trofeo Città di Prato collabora con l’Ufficio di Educazione Fisica e Sportiva del C.S.A. attraverso azioni di programmazione annuale nelle diverse iniziative e nell’aggiornamento dei docenti della scuola dell’infanzia e primaria, è da tempo un punto di riferimento per le scuole di Prato - per i progetti in campo motorio ludico sportivo ed espressivo 8.4.2 Quadro di riferimento normativo L’ipotesi del Piano Provinciale per la Promozione della Cultura e della Pratica delle attività motorie e sportive dell’Ufficio di Educazione Fisica e Sportiva del C.S.A. di Prato tiene necessariamente conto del nuovo quadro normativo di riferimento istituzionale che si è determinato con le recenti leggi n.53/2003 di riforma degli ordinamenti scolastici, del Protocollo d’intesa M.I.U.R. – C.O.N.I del 2002., la legge 15 marzo 1997 n. 59 che attribuisce alle istituzioni scolastiche autonomia organizzativa, didattica e di ricerca, il DPR 275/99 - autonomia scolastica – il D.L.n° 112/98 che attribuisce nuove competenze agli Enti Locali le modifiche apportate al titolo V della Costituzione che attribuiscono ulteriori poteri alle Regioni ed al sistema delle autonomie locali, nel rispetto delle istituzioni scolastiche 8.4.3 L’ufficio di educazione fisica e sportiva del progettazione C.S.A.- Le scuole, il territorio, la L’acquisita autonomia da parte di tutte le Istituzioni scolastiche, configura il ruolo della scuola collocata nel proprio territorio quale sistema progettualmente organizzato al suo interno e quale sistema integrato con realtà sportive e sociali che possono essere di supporto al suo compito istituzionale di formazione ed istruzione La scuola ad oggi assume l’identità e le prerogative di soggetto Istituzionale, governa la propria autonomia in relazione ai compiti formativi, diventa un luogo di elaborazione di 88 proposte culturali e professionali in un equilibrio di rapporti in cui sono chiari e definiti il ruolo di ciascuno e le rispettive competenze. Si innesca così un circolo virtuoso: il territorio fornisce alla scuola le risorse (in senso lato) per attivare un ambiente formativo, fatto che produce nuove risorse che entrano a far parte della ricchezza del territorio. Il concetto di territorio nella sua connotazione socio- formativa diviene quindi strettamente correlato a quello del sistema formativo scolastico con una precisazione che riguarda uno dei caratteri distintivi di quest’ultimo: non policentrico ed allargato ma integrato, nel senso che da esso, ed in esso, cerca di ricomporre, attraverso una progettazione mirata, il mondo scolastico e l’extrascolastico. La progettazione sarà una delle colonne portanti dei processi futuri che si vorranno attivare. Tale competenza diventa esigenza fondamentale di gestione delle attività da espletare a scuola in connessione con altre istituzioni ed agenzie educative extracurricolari collegate sul territorio in modo da contestualizzare i bisogni formativi relativi a quel territorio, a quella popolazione scolastica con quella composizione sociale e farne il punto di partenza di un processo che articoli l’attività curriculare con le altre esperienze esterne alla scuola perché tutti gli studenti siano in grado di riconoscere, provare e verificare le proprie potenzialità Una progettazione territoriale dove la scuola, le radici culturali, il C.S.A., il C.O.N.I. gli enti locali, i vari organismi ed associazioni sportive, dovrebbero creare un “ecosistema sociale” che assicuri una reciprocità di crescita nell’erogazione dei servizi formativi. La realizzazione potrà svilupparsi in modi e lungo direttrici diverse, ma richiede condizioni essenziali, quali: - risorse da investire; - strutture organizzative che ne sostengano la sistematicità nel tempo; - competenze qualificate degli operatori che intervengono a vari livelli. Una simile prospettiva deve, necessariamente, essere frutto di un intesa programmatica tra tutti i soggetti, in grado di rispondere significativamente agli obiettivi ed ai risultati attesi, permettendo così ad ogni singolo Istituto di esprimere fattivamente, attraverso il P.O.F. le proprie potenzialità. Si rende necessaria, per tanto, una strategia di azione che risponda alle esigenze di: - offrire supporti e servizi per rafforzare la promozione sportiva stimolando e sostenendo le istituzioni scolastiche - definire dettagliatamente gli ambiti di competenza delle singole istituzioni pubbliche e private - individuare e valorizzare le risorse e le strutture disponibili sul piano territoriale; - costruire sinergie e continuità tra le offerte formative; - sostenere le differenze e le complementarietà tra scuole, equilibrando le offerte proposte dai vari organismi ed associazioni sportive e dagli Enti locali; 89 - promuovere le abilità progettuali volte a creare reti sopranazionali attraverso la partecipazione ai programmi comunitari Si delinea quindi un quadro in cui i soggetti pubblici e privati presenti sul Territorio, programmano/progettano, realizzano e verificano una serie di servizi rivolti ad una più diffusa pratica sportiva. In sintesi l’Ufficio di educazione fisica e sportiva del C.S.A. intenderebbe svolgere, un ruolo di - “supporto, coordinamento, di stimolo e di integrazione della programmazione decentrata” - di “ascolto permanente” delle diverse realtà provinciali afferenti all’attività motoria e sportive (Scuole, C.O.N.I., F.S.N., Enti Locali, Enti di promozione sportiva, Associazionismo e altre realtà), affinché ogni soggetto diventi capace di programmare e sviluppare capacità di collaborazione con gli altri soggetti per definire obiettivi condivisi ed azioni comuni e/o complementari. 8.4.4 Obiettivi Programmatici dell’Ufficio educazione fisica e sportiva L’Ufficio si prefigge l’obiettivo generale di operare affinché : - Si realizzi un nuovo modello di pratica sportiva, partendo dal contesto educativo, che garantisca il coinvolgimento generalizzato degli studenti, compresi quelli svantaggiati e disabili, anche in fase di progettazione, organizzazione e gestione delle attività capace al contempo di gratificare le eccellenze - Si attivi e si metta in relazione armonica tutti i soggetti sul territorio, siano più efficienti ed efficaci nelle politiche di sviluppo nelle attività e nei servizi resi alla comunità, per soddisfare a pieno i bisogni secondo principi di qualità - Si coordini le competenze, le risorse, le strutture dei soggetti interessati a sviluppare la pratica sportiva, consentendo di raggiungere l’obiettivo di progetto fattivo e condiviso - Creazione di progetti “in rete pilota” per condividere e sviluppare attività già esistenti in particolari Istituti. - Tutti gli alunni delle scuole secondarie di I° e II° grado abbiano la possibilità di praticare attività motoria sportiva al di là delle ore curriculari in spazi ed orari predisposti dalla scuola stessa - Siano favoriti i processi di integrazione e di recupero dei disabili, la tutela della salute mentale - Si riduca il fenomeno di esclusione dalla pratica sportiva, soprattutto con riferimento alle categorie con minori capacità atletiche o configurabili come atleti di non particolare interesse agonistico - Si predisponga l’accesso all’attività motoria e sportiva in modo corretto, avendo come riferimento la salvaguardia dell’equilibrio psico-fisico dell’alunno, al benessere della persona ed alla prevenzione del disagio giovanile - Si sviluppi una cultura dell’attività fisica che rifiuti l’uso di sostanze illecite 90 - Siano promosse attività formative-qualitative per i docenti - Si promuovano iniziative e progetti che realizzino abbinamenti tra la pratica motoria e sportiva e la valorizzazione delle risorse naturali ed ambientali dei nostri territori 8.4.5 Interventi e Strumenti L’Ufficio, al fine di raggiungere gli obiettivi precedentemente delineati, intende agire in due direzioni. La prima è un’indicazione di metodo, tesa a valorizzare e migliorare la funzione di coordinamento dei soggetti che compongono l’universo della pratica sportiva, al fine di: - integrare le funzioni proprie di ciascun organismo e di ciascun livello istituzionale; - favorire la collaborazione e la valorizzazione delle risorse umane presenti nei vari enti e organismi; - creare delle sinergie tra le risorse economiche migliorando la qualità della spesa e l’efficacia ed efficienza degli interventi. A tale scopo si auspica di: • favorire un coordinamento tra i soggetti principali del mondo della pratica sportiva: - M.I.U.R. (Ufficio Scolastico Regionale / Ufficio di Educazione Fisica C.S.A. – Prato); - Conferenza Regionale dei Coordinatori; - CONI regionale e provinciale; - Province e Comuni; - Organizzazioni di volontariato. • lavorare affinché tutti gli interventi regionali siano determinati e sostenuti da forme significative di integrazione, secondo la seguente articolazione: - integrazione settoriale: interventi che coinvolgono settori diversi, come ad esempio interventi integrati con l’ambito delle politiche sanitarie, formative, ambientali, turistiche, ecc.; - integrazione istituzionale: interventi promossi e gestiti da partenariati ampi che coinvolgono il M.I.U.R., Enti Locali, Enti di Promozione Sportiva, CONI, Aziende USL, Università, ecc.; - integrazione territoriale: interventi dislocati su Regione, Provincia e Comuni. La seconda direttrice è di tipo contenutistico, ovvero concerne le tematiche centrali degli interventi a sostegno delle attività motorie: - la promozione della diffusione dell’attività ludico-motoria tra tutta la popolazione, con particolare attenzione alle forme di esclusione dovute a handicap psichici o fisici e da condizioni di svantaggio; - la diffusione di una cultura dello sport come veicolo di benessere e salute psicofisica, in contrasto con le pratiche del doping e dei comportamenti alimentari scorretti; - la diffusione di una cultura dello sport come momento di socializzazione, di coesione sociale, in antitesi ai comportamenti violenti e antisociali; - la promozione della polisportività e la valorizzazione della funzione ludico-educativa della pratica sportiva e ludico-motoria; 91 - la promozione di iniziative finalizzate a ridurre il doping e la violenza nello sport. 8.4.6 Mezzi, Strumenti e Soggetti coinvolti Utilizzazione, in modo integrato, delle sinergie operative, delle risorse, dei mezzi e delle metodologie afferenti alle Agenzie interessate: Scuola, Famiglia, Mondo Sportivo, Enti Locali. In questo Progetto i suddetti Soggetti si impegnano ad attivare iniziative concordate e congiunte per la realizzazione di obiettivi comuni. Uffici Scolastici Regionali e C.S.A. Gli Uffici Scolastici Regionali attraverso i C.S.A. e avvalendosi della Conferenza Regionale dei Coordinatori rappresenteranno: • il collettore degli eventi sportivi che saranno organizzati nel territorio provinciale; • l’elemento facilitatore e propulsivo delle Associazioni Sportive Studentesche; Il Coordinatore potrà: • svolgere compiti di consulenza, sostegno e supervisione sia in fase di progettazione che di realizzazione; • partecipare alla realizzazione di un Centro di documentazione nazionale, a partire dalle esperienze di Associazionismo presenti nelle Istituzioni scolastiche della Provincia, in modo da creare una rete di collegamento organizzativo e progettuale. Gli Enti Locali Gli Enti Locali dovrebbero impegnarsi a: • Predisporre strutture, mezzi e servizi che consentano la realizzazione del Progetto • Provvedere alla eventuale ristrutturazione degli impianti esistenti • Predisporre le necessarie risorse finanziarie • Attivare, congiuntamente agli Enti Locali, alla Scuola, al CONI e all’Associazionismo presente nel territorio, gli interventi mirati a promuovere la cultura del movimento e dello Sport e a difendere e salvaguardare lo stato di salute dei cittadini La Scuola e gli studenti La Scuola si dovrebbe impegnare a: • Valorizzare gli apprendimenti comportamentali alla stessa maniera di quelli strumentali, nella prospettiva di una costruzione della persona, nella sua totalità antropologica (sviluppo di funzioni cognitive, sociali, emotive, motorie) • Costruire percorsi formativi di tipo promozionale (Lo Sport per ognuno), in cui il concetto di inclusione sia prevalente su quello di esclusione e in cui la selezione lasci spazio all’orientamento • Costruire, parallelamente al percorso sportivo di tipo promozionale, un percorso sportivo più tecnicamente impostato, che valorizzi le eccellenze • Coltivare ed educare particolari interessi culturali legati alle radici territoriali e al movimento, all’espressività corporea (danze moderne, danze popolari, drammatizzazione, attività di mimo, ecc.) 92 • Promuovere e sviluppare la cultura del benessere, inteso come stile di vita permanente, trasferibile anche in altre attività e contesti Inserire l’Associazionismo Sportivo Scolastico come parte integrante del POF e designare un docente della scuola con compiti di garante, responsabile e facilitatore delle iniziative degli studenti e dei progetti all’interno degli OO.CC. Lo • • • Studente dovrebbe impegnarsi a: Proporre progetti e attività Collaborare con la Scuola a realizzare, organizzare e gestire iniziative sportive Partecipare e frequentare attivamente le attività proposte • Il Sistema Sportivo Il Sistema Sportivo (CONI, Federazioni, Associazioni) si dovrebbe impegnare a: • Promuovere, insieme alla Scuola, un’operazione di alfabetizzazione culturale del fenomeno sportivo • Offrire alla Scuola l’eventuale supporto tecnico richiesto per migliorare ed esaltare le qualità degli studenti • Collaborare con la Scuola su progetti ed iniziative, mirate ad allargare la base dei partecipanti • Diffondere un’immagine ed un modello sportivo che riacquisti il proprio valore etico in sintonia con le indicazioni del Consiglio d’Europa e con il programma anti-doping messo a punto dalla Commissione Europea 8.4.7 Monitoraggio, Valutazione del Piano,Documentazione Le informazioni relative al monitoraggio predisposto dall’Ufficio educazione fisica del C.S.A. in accordo con le altre agenzie sportive presenti sul territorio, saranno distribuite a tutti gli Istituti scolastici di ogni ordine e grado della provincia e successivamente raccolti dall’Ufficio stesso. La rilevazione sarà definita in conformità con i piani regionali e provinciali degli Assessorati allo sport, delle amministrazioni comunali, del CONI regionale e Provinciale, degli Enti di promozione sportiva attuando così il massimo coordinamento degli interventi, individuando gli obiettivi ed i risultati attesi dell’azione comune. Obiettivi da misurare - Incentivazione della pratica sportiva nelle scuole - Attivazione dell’associazionismo culturale-sportivo scolastico - Azioni effettuate per la salvaguardia dell’equilibrio psicofisico degli alunni e per una pratica sportiva finalizzata al benessere della persona - Sviluppo dell’attività motoria sportiva come prevenzione alle malattie, alle condizioni di disagio, al recupero ed integrazione degli alunni disabili. - Qualificazione degli operatori nel settore sportivo scolastico - Divulgazione delle informazioni sui danni del doping e sulla promozione dello sport pulito - Incremento e valorizzazione del Fair Play nelle scuole. 93 Risultati attesi Dalla realizzazione del piano si attende di: • Aumentare la partecipazione scolastica dedita all’attività motoria sportiva nel suo complesso • Sviluppare la diffusione dell’attività motoria tra soggetti caratterizzati da forme di svantaggio e disabilità • Attivare intese istituzionali e non, per creare un armonica relazione tra tutti i soggetti del territorio che sono più efficienti ed efficaci nello sviluppo della politica sportiva scolastica • Integrare le competenze pedagogiche degli operatori scolastici con quelle più specificamente tecnico-specialistiche degli operatori • Realizzare progetti in rete per consentire di condividere e sviluppare attività sperimentali già esistenti nei vari Istituti • Ridurre il fenomeno della cessazione precoce dell’attività sportiva da parte dei giovani • Aumentare la diffusione della pratica sportiva tra i soggetti a rischio di esclusione sociale • Ridurre l’uso di integratori e sostanze proibite nella pratica sportiva amatoriale e diffondere una cultura dello sport sempre più collegata alla tutela della salute e alla prevenzione delle malattie • Creare centri di documentazione e informazione sulle attività motorie e sportive. 94 8.5 Gli interventi del C.O.N.I. e delle Federazioni Sportive per la pratica agonistica Molteplici i cambiamenti che hanno interessato la struttura nazionale e periferica del Comitato Olimpico Nazionale Italiano. Sono ormai note agli addetti ai lavori le problematiche che hanno investito l’ente delegato all’organizzazione dello sport nazionale, i decreti che si sono succeduti in questi ultimi anni, le modifiche titolo quinto della Carta Costituzionale, fino ad arrivare alla costituzione della CONI Servizi Spa, infine la legge costituzionale n. 3 del 18.10.2001 che ha sancito le competenze delle Regioni. Sembrano precisate le funzioni diverse attribuite alla Coni Servizi Spa e al Coni Ente Pubblico, quelle delle Federazioni Sportive e delle strutture periferiche, che sono quelle che hanno sofferto di più di tale profonda trasformazione che le ha relegate in una scomoda posizione verso le società sportive e gli sportivi, per l’inadeguatezza delle risorse economiche a disposizione. Nel documento di programmazione del Comitato Regionale CONI, si afferma con chiarezza come: “il rapporto con gli Enti Locali deve continuare a rappresentare un aspetto fondamentale per dare continuità ed incisività alla nostra funzione, anche per essere sempre più presenti nel sociale”. E si riconosce, grazie all’azione di stimolo dei tanti dirigenti volontari sportivi sul campo, buona sensibilità politica alle stesse amministrazioni per l’attenzione mostrata con le consistenti risorse destinate allo sport, seppur rivendicando a livello di Regione un riequilibrio fra i fondi destinati al settore “cultura” e quelli destinati specificatamente allo sport. L’attività sportiva federale presente da sempre nell’area pratese e interessata soprattutto allo sviluppo agonistico giovanile e agonistico assoluto, è stata sviluppata dalle società sportive affiliate ai comitati provinciali delle diverse Federazioni Sportive che sino al 1994 avevano sede a Firenze. Il CONI a Prato si è infatti costituito ufficialmente solo nel 1996, preceduto da due anni di guida affidata ad un commissario dell’allora Fiduciariato di Prato. Dunque ormai seppur da otto anni si sono costituite le Delegazioni o i Comitati delle Federazioni Sportive pratesi, sembra mancare, a nostro parere, una approfondita indagine (quantitativa e qualitativa) per le attività federali svolte dal Comitato provinciale pratese dall’anno della sua costituzione ad oggi. Sappiamo, dalle relazioni annue che si sono succedute, che si è registrata negli anni una lenta ma continua crescita, sia nelle attività che nei risultati agonistici di competenza delle federazioni affiliate e riconosciute. I rapporti istituzionali con la Provincia, i Comuni, la scuola, con gli enti di promozione e altri soggetti, appaiono ormai consolidati da tempo, inseriti in una situazione di positiva collaborazione e di coordinamento della tante iniziative promosse ad ogni livello, seppur improntate anche da una autonoma gestione di varie attività. Il rapporto con le strutture periferiche della scuola, appare privilegiato per una gestione congiunta dei Giochi Studenteschi che coinvolge tutti gli anni svariate migliaia di studenti delle scuole del territorio. Proprio per tali attività, di concerto con l’Ufficio educazione fisica del C.S.A., si susseguono le manifestazioni e le competizioni atte a selezionare gli studenti e 95 le scuole, per le fasi successive e sino a quelle nazionali, dove vari atleti e scuole hanno raggiunto in questi anni risultati di prestigio. Il Comitato inoltre fornisce una serie di servizi generali, consulenze specialistiche e di carattere tecnico attraverso i propri collaboratori ed uffici, che spaziano dall’attività informativa, a quella formativa – condotta in collaborazione con la Scuola Regionale dello Sport del Coni Toscana – a quella di consulenza impiantisca attraverso il SIS. Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano – Comitato provinciale di Prato, riunisce 39 tra federazioni e discipline associate, che intervengono a livello provinciale per promuovere la pratica agonistica sia giovanile, che dilettantistica e d’élite, nel quadro delle attività ufficiali promosse dalle federazioni nazionali sportive (FSN). Riunisce inoltre, almeno 5 degli Enti di promozione ufficialmente operanti sul territorio e censiti (AICS, ASI, CSI, MSPItalia, UISP) che svolgono attività promozionale e ricreative (vedi schede apposite). Dall’analisi della documentazione ufficiale pervenuta (parziale al momento, in attesa di integrazioni ulteriori), è possibile ricavare soltanto poche indicazioni, di carattere quantitativo, ma che forniscono un quadro d’insieme delle Federazioni Sportive: Tabella nr 8.10 – Le Federazioni Sportive nella provincia di Prato Nr. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Federazione Sportiva o Disciplina Associata F.I.D.A.L. A.C.I. C.S.A.I. F.I.B. F.I.B.i.S. F.I.G.B. F.I.D.A.S.C. F.I.G.C. F.I.C. F.I.Cr. F.I.D.S. F.I.S.D. F.I.S.E. ATLETICA AUTOMOBIL CLUB BOCCE BILIARDO BRIDGE CACCIA CALCIO CICLISMO CRONOMETRISTI DANZA SPORTIVA DISABILI EQUITAZIONE F.I.J.L.K.A.M. JUDO, LOTTA, KARATE, A. MARZIALI 14 F.I.G.i 15 F.I.G. 16 F.I.H.P. 17 18 19 20 21 22 F.I.M.S. F.M.I. F.I.N. ORIENTEERING F.I.P. F.I.G.H. GINNASTICA GOLF HOCKEY E PATTINAGGIO MEDICI SPORTIVI MOTOCICLISMO NUOTO ORIENTAMENTO PALLACANESTRO PALLAMANO Nr. Nr. Società Atleti affiliate tesserati 2002-2003 20022003 4 3 2 1 43 36 1 Nr. Società affiliate 2003-2004 3 3 9 3 2 n.p. 1 50 30 1 n.p. 1 7 Nr. Atleti tesserati 20032004 250 c.ca 260 c.ca 53 n.p. 158 5.177 500 42 n.p. 18 350 10 10 n.p. 2 1 2 1 350 n.p 3 5 143 1 5 2 3 4 3 1 6 3 3 6 3 22 500 c.ca 1.200 33 365 300 96 23 F.I.P.T. 24 F.I.P.A.V. 25 F.I.P.M. 26 F.I.P.S.A.S. 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 F.I.P.C.F. F.P.I. F.I.R. F.I.S. F.I.S.I. F.I.T.A. F.I.T. F.I.T.e.T. U.I.T.S. F.I.T.A.V. F.I.T.A.R.C.O. F.I.D.A.S.C. F.I.tri. TOTALE DATI : PALLATAMBURELLO PALLAVOLO PENTATHLON PESCA SPORTIVA, ATT. SUBACQUEE PESI E CULT. FISICA PUGILATO RUGBY SCHERMA SPORT INVERNALI TAEKWONDO TENNIS TENNIS TAVOLO TIRO A SEGNO TIRO A VOLO TIRO CON L'ARCO CACCIA TRIATHLON 0 9 1 8 1 0 400 10 12 8 506 3 3 5 3 5 1 11 1 1 1 2 8 0 3 3 3 3 5 3 12 1 1 1 2 4 0 n.p. n.p. 253 153 513 100 1.400 n.p. 300 200 100 n.p. n.p. 196 202 13.656 * Fonte : documentazione trasmessa dal comitato provinciale CONI di Prato (aggiornata al 31.3.2005). Per altre informazioni è possibile contattare il sito apposito: www.coniprato.it * = dati incompleti, forniti dalle federazioni con aggiornamento al 31.3.2005. Seppur necessaria una più approfondita indagine sullo stato di salute delle Federazioni, (qualità dirigenziale, promozionale, associativa, organizzativa..), la sintetica analisi sviluppata sui parziali dati numerici trasmessi per le ultime due stagioni, permette di evidenziare : - - - - che 39 sono le federazioni e le discipline associate che sono rappresentate o operano in provincia di Prato, con una recente rappresentanza anche delle Associazioni Benemerite dei giornalisti sportivi e del Fair Play (CNIFP); che circa 14 federazioni tesserano sotto le 3 società, con altre 22 che invece operano con un minimo di tre associazioni, mentre 9 federazioni sviluppano la loro attività con 1 sola società e altre 2 nominano soltanto il delegato (di 3 federazioni non si conoscono i dati). che soltanto 4 federazioni (Fit, Fijlkam, Fic, Figc) affiliano oltre le 10 società; che la federazione gioco calcio - FIGC – risulta la prima in assoluto per numero di affiliazioni (50) e per l’elevatissimo numero di tesserati (5.177); che la federazione tennis – FIT – con 1.400 tesserati risulta essere la seconda federazione per aggregazione atleti con una media di circa 117 atleti per 12 società. che la federazione nuoto – FIN – pur soltanto con 3 società affiliate, tessera nel complesso 1.200 atleti, risultando la terza in assoluto e con una media di 400 atleti per società; che la federazione sport invernali – FISI – e la federazione motociclistica – FMI – si collocano al terzo posto per il numero di tesserati con circa 500 atleti cadauno; che sono rappresentate entrambe le federazioni di servizio – FICr e FIMS – che svolgono attività di supporto alle altre federazioni, con i cronometristi che tesserano 97 - 42 ufficiali di gara (non è noto al momento il numero di tesserti medici sportivi); che quasi tutte le discipline olimpiche risultano rappresentate nella nostra provincia; Il confronto dei dati nelle ultime due stagioni, possibile soltanto per il numero di affiliazioni, segnala che: - che 3 federazioni FIDAL, FIGC, FISE, compiono un discreto balzo in avanti nelle affiliazioni societarie. Con l’Atletica Leggera che addirittura raddoppia le sue società; mentre altre 6 federazioni aumentano di qualche unità; - 22 federazioni rimangono stabili nell’arco delle ultime due stagioni; - mentre 5 federazioni calano nel numero di associazioni affiliate, con la FCI (ciclismo) che perde addirittura ben 6 società e la FIPSAS (pesca sportiva) cala di 4 società. - Nel complesso il quadro delle affiliazioni federali negli ultimi due anni rimane pressoché stabile (si rileva un piccolo calo di 6 società). Accanto ad azioni verso le società sportive, appare importante prevedere per il prossimo quadriennio, anche interventi di formazione dei quadri dirigenti, al fine di supportare l’azione dei Comitati e delle Delegazioni delle Federazioni Sportive, perché possano in futuro svolgere una crescente più intensa e autonoma attività. Si dovrà pensare forse anche ad un ampliamento/rinnovamento dei quadri dirigenti intrecciando maggiori e concrete azioni di collaborazione con gli stessi enti di promozione, al fine di ampliare e qualificare maggiormente la pratica delle attività agonistiche, per dare uno sbocco all’attività giovanile che non consenta rapidi e prematuri passaggi verso l’attività amatoriale. Una spinta importante utile anche per la crescita delle associazioni per una più qualificata azione della stessa Federazione Sportiva. Creare dunque nuove sinergie, nuove intese, azioni complementari e non contrapposte, ma che sappiano individuare una serie di obiettivi comuni. Questo potrà essere un tema di dibattito della stessa Consulta provinciale per lo sport. Inoltre crediamo che in questo settore specialistico, appare più che mai importante la presenza dei settori produttivi locali (finanziario, industriale, artigianale e commerciale, ecc.) per supportare un’azione di rilancio delle società piccole e medie e nel complesso dello sport pratese di alto livello, almeno in quelle discipline già pronte per tali interventi. 8.5 Gli interventi degli Enti di Promozione per la pratica sportiva e ricreativa Fondamentale e incisiva per lo sviluppo di massa nell’area pratese della pratica motoria fisica e sportiva, specie per l’attività giovanile (i centri di avviamento attraverso il CGFS) e per quella ricreativa e amatoriale, è stata l’azione degli enti di promozione: • con l’AICS fondata nel 1932; • con il CSI fondato nel 1946; • e l’UISP fondato nel 1948. Poi nell’ultimo decennio si sono affacciate a Prato altre sigle, quali: • l’ASI nel 1994; • l’ACSI nel 1998; • il CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale); 98 impegnate soprattutto a fornire una serie di servizi organizzativi in alcune discipline, ma che ancora non hanno una concreta e capillare presenza di strutture associative nell’intera provincia. L’elenco completo degli enti di promozione iscritto al CONI è il seguente: ASI C.S.N. Libertas C.U.S.I. M.S.P..I. POLISPORTIVE GIOVANILI SALESIANE U.S. ACLI A.I.C.S. C.S.A.I.N. U.I.S.P. C.S.I. E.N.D.A.S. O.PE.S. A.S.C. A.C.S.I. C.S.E.N. A.S.C. Con la forte crescita della domanda di pratica diffusa a tutte le età, appare necessario perseguire ancora lo sviluppo delle attività di “Sport per Tutti” (comprendendo in tale fascia l’azione svolta per la Terza Età e per la Disabilità). Dalla maggiore opportunità di pratica sportiva per “tutti”, crescerà anche la domanda di manifestazioni che permettano l’espressione esteriore di tale pratica, o se vogliamo definirle diversamente, “le occasioni di incontro con lo sport”. Quindi bisognerà prevedere un aumento delle manifestazioni amatoriali aperte a tutti, specie di nuove discipline a metà tra lo sport ed il divertimento, che aumenteranno il ventaglio di quelle sino ad oggi organizzate dagli Enti e che creeranno ulteriori difficoltà agli EE.LL. per l’uso degli spazi impiantistici, mai sufficienti. Ma ciò dovrà anche significare, da parte degli organismi sportivi preposti, specie per gli Enti di promozione più organizzati sul territorio, una crescita del numero e della formazione dei dirigenti professionali e volontari preposti a sviluppare tale segmento della società sportiva organizzata e una capacità di investimento propria nella realizzazione degli impianti sportivi per un uso più ricreativo e polifunzionale. Appare anche necessario costruire “nuove identità e ruoli” nel contesto del mondo sportivo ufficiale, modificando antichi concetti, sviluppando un’azione più ampia sinergica e complementare in talune fasce di pratica dello sport e reclamando un ruolo più forte e incisivo nel coordinamento del Comitato dello “Sport per Tutti”. Nei paragrafi successivi è offerto anche uno spaccato, seppur sintetico, per conoscere un po’ di più la forza numerica e l’organizzazione degli enti della provincia pratese (che hanno risposto inviando i dati entro il 30 6 2005) 99 8.6.1 • • • • • • • • • • L’Unione Italiana Sport per Tutti – U.I.S.P. Il Comitato Provinciale della UISP di Prato costituisce la più forte organizzazione sportiva sul territorio, in quanto raggruppa complessivamente oltre 18.500 tesserati che si associano in oltre 600 Società Sportive e Associazioni, che aderiscono e partecipano alle attività sportive promosse attraverso gare e campionati amatoriali (attività sportiva ricreativa per tutti) e inoltre a corsi e progetti territoriali. La sua azione si esplica attraverso 24 Attività Disciplinari (Atletica, Biliardo, Calcio, Ciclismo, Pallacanestro, ecc.) e altre 6 Aree-Progetti di Attività (Anziani, Centri, Giochi, Primi Passi, Sport d’Acquaviva, Soci non praticanti), rivolte a minori, svantaggiati, handicap, anziani, e in altri ruoli di volontariato sportivo). Il 26% dei tesserati sono promossi attraverso la Lega Calcio ( 4.840 tesserati: ………… atleti, ….. dirigenti, … arbitri e osservatori; ……. partite stagionali); Il 14% dei soci è organizzato attraverso le attività di avviamento, perfezionamento e amatoriali del Nuoto e del Fitness Acquatico (acquagym, ecc.). Presumibilmente, in questo caso il numero di affiliazioni non si riferiscono a vere e proprie società operanti, quanto a “gruppi informali” organizzati in corsi di attività natatoria. Seguono poi con percentuali decrescenti (inferiori all’8%,), alcune grosse leghe: la Ginnastica (ma anche per questa disciplina vale il discorso fatto per le società di Nuoto), la Pallavolo e il Ciclismo, che invece organizzano un numero davvero alto di associazioni. L’Attività per Anziani raccoglie nel suo insieme oltre il 7% di tesserati, con una intensa attività motoria di mantenimento funzionale e l’attivazione di un proprio grande centro di socialità e ricreazione. Oltre alla imponente attività organizzativa della Lega Calcio, che riunisce attualmente 229 società, centinaia sono le manifestazioni promosse dalle altre Leghe di specialità, con un dato importante per il Ciclismo che risulta essere la seconda lega con 59 società, e l’Atletica /Podismo terza lega con 44 società affiliate e un elevatissimo numero di manifestazioni promosse sul territorio. Rispetto alla stagione sportiva precedente (2002/’03), nonostante una lieve flessione nelle affiliazioni societarie (604 attuali contro 622 precedenti), registra una crescita nei tesserati sportivi con circa mille nuovi soci, che conferma una costante e lenta crescita. La UISP organizza inoltre, in modo ricorrente, alcune grandi manifestazioni nazionali (Bicincittà, Giornata Grande, Festa della Neve, ecc.), promovendo contemporaneamente anche un’intensa attività di Formazione in collaborazione con il CESVOT e altre agenzie, ed il Servizio Civile di Volontariato spesso utilizzato per progetti sociali rivolti a tutta la cittadinanza. Attualmente sta operando per redigere progetti gestionali dell’impiantistica che prevedano il coinvolgimento, il recupero e l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati. Tabella 8.11 – Quadro analitico affiliazioni e tesseramenti delle ultime due stagioni sportive: Nr. Disciplina Sportiva o Area di Attività Nr. Nr. Nr. Nr. Società Atleti Società Atleti affiliate tesserati affiliate tesserati 2002-2003 2002-2003 2003-2004 2003-2004 100 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 Atletica Leggera e Podismo Attività Subacquee Attività Anziani Biliardo Bocce Body Building Calcio, calcio a 5 Canottaggio Centri Ciclismo Danza Sportiva Discipline Orientali (arti marziali) Equitazione Ginnastica Giochi Montagna (sport invernali e..) Motorismo Nuoto Pallacanestro Pallamano Pallavolo Pattinaggio a rotelle Primi Passi (progetto per l’infanzia) Scherma Sci Sport d’Acquaviva Tennis Vela Altri Sport (non elencati) 30 Soci – non praticanti TOTALE GENERALE 47 0 22 8 7 1 256 2 2 61 10 36 1 37 1 4 2 36 12 1 32 4 3 4 3 0 8 1 1 646 0 1.312 92 757 1 4.963 2 32 1.223 582 670 12 1.574 13 117 105 2.624 260 37 1.022 102 143 74 34 0 413 44 8 44 1 22 5 7 2 229 1 5 59 15 29 0 37 1 6 3 42 10 2 35 5 3 3 3 1 8 2 2 649 1 1.353 75 635 8 4.840 1 722 1.202 525 683 0 1.428 13 302 157 2.591 264 21 1.248 99 103 68 18 21 315 144 13 622 17.673 604 18.509 20 804 23 Fonte : documentazione trasmessa dal comitato provinciale UISP di Prato. 1.016 Una sintetica analisi dei numeri delle singole attività, ci permette di aggiungere che : • Almeno 5 discipline (A.Subacquee, Body B., Canottaggio, Equitazione, Giochi) non sembrano veri e propri settori organizzati, quanto iniziative di singoli appassionati, che vengono registrati, ma che non sviluppano una vera e propria attività di servizio collettivo. • La categoria dei “Soci non praticanti” con i suoi oltre mille tesserati, costituisce un settore (il settimo) non indifferente. In questa categoria risultano tesserati forse i Soci impegnati in altri ruoli (arbitrali, di giuria, dirigenziali, amministrativi, ecc.). Ma si tratta anche di Soci che si identificano nelle linee di promozione sportiva dell’Ente e che associandosi aderiscono ai suoi programmi, al suo sostegno e al suo sviluppo, anche attraverso azioni di volontariato attivo. Una bella scelta culturale che merita di essere sottolineata! 101 • • Il confronto tra le due ultime stagioni sportive, segnala come vi sia stato un lieve regresso di tesseramenti in circa 16 tra attività e discipline. I cali più evidenti si registrano nella Ginnastica (-17,5%), nel Calcio (-14,7%) e nel Tennis (- 11,7%). Le uniche discipline che invece avanzano nei tesseramenti, alcune fortemente, sono: “I Centri” che registrano un notevole balzo in avanti (+ 82%), la Pallavolo (+ 27%), la Montagna (+22%) e la Vela (+ 12,0%). Anche i “Soci non praticanti” crescono di oltre il 25% (1.016 nel 2004). 8.6.2 • • • • • • • • • • • Il Centro Sportivo Italiano Il Comitato provinciale del Centro Sportivo Italiano (CSI) costituisce il secondo ente sul territorio come organizzazione sportiva, in quanto raggruppa nel complesso circa 6.600 tesserati che risultano associati in 237 Società Sportive e Associazioni, che partecipano alle manifestazioni ed ai campionati promossi dall’ente o che promuovono corsi e progetti. La sua azione si esplica attraverso 15 Settori di Attività che si rivolgono a cittadini di tutte le età, tesserati con società sportive, circoli, gruppi parrocchiali. Oltre il 40% dei soci praticano attività calcistiche (2.654 tesserati) e risultano organizzati in complessive 159 società. Tra gli amanti del gioco del Calcio, il 29,8% preferiscono il Calcio a 5 (1.963 tesserati) che risulta il secondo settore in assoluto e il primo come società affiliate (ben 124); il restante 10,5% praticano invece il Calcio a 11 e risultano organizzati in 35 società. Il primo settore in assoluto, come tesserati, con il 34,1%, risulta il settore Nuoto che attraverso le attività di avviamento, perfezionamento e gare amatoriali associa circa 2.246 sportivi. Anche in questo caso il numero di affiliazioni forse non si riferiscono tutti a vere e proprie società operanti, quanto a “gruppi associativi” organizzati nei corsi di attività natatoria. La disciplina delle Bocce associa il 7,2% dei soci (con circa 500 tesserati) che risultano raggruppati in sole 5 società sportive, con nuclei medi dunque piuttosto alti. Il settore della Ginnastica raggruppa un altro 6,6% che risultano organizzati in 11 associazioni o gruppi circolistici, dediti forse solo ad attività fisico motorie. Il restante 11,8% dei tesserati vengono suddivisi in altre 10 discipline di attività sportiva, con un numero inferiore di tesserati e mediamente intorno alla 50 unità. Tra questi, interessante risulta l’attività svolta da 1 società che associa circa 21 appassionati nella disciplina dell’Aereomodellismo. La disciplina regina, quale l’Atletica Leggera, presumibilmente abbinata al Podismo su strada, associa un numero piuttosto basso di atleti (solo 162), che si suddividono in ben 13 società e associazioni. Un dato che merita di essere indagato meglio perché i tesserati medi per società risultano non superiori a 12 unità. Buona l’organizzazione delle attività in ambiente naturale, attraverso l’Escursionismo che coinvolge attraverso due o tre gruppi, oltre un centinaio di appassionati delle camminate. Nel Ciclismo e nel Tennis risultano pochi tesserati che praticano attività amatoriale e ricreativa, che però si organizzano in ben 8 società per ciascuna disciplina. 102 • • • Rispetto alla stagione sportiva precedente (2002/’03) registra una piccola crescita sia dei tesserati (+ 330) che delle società affiliate (+ 31), che conferma una costante e lenta crescita. Il confronto dei dati nelle due ultime stagioni non evidenzia particolarità. I dati si mantengono pressoché costanti, escluso un calo di oltre il 50% nella disciplina della pallavolo, seppur mantenendo quasi invariato il numero delle società. Solo un errore di registrazione dei tesserati o un abbandono di molti atleti? Il CSI organizza, in modo ricorrente, diverse manifestazioni di vario livello, rivolgendo forte attenzione alle problematiche giovanili, anche con il concorso delle parrocchie e dei centri giovanili. Ultimamente ha elaborato anche un autonomo progetto per lo sviluppo dell’associazionismo scolastico. Il CSI di Prato esprime, in una propria nota, una valutazione positiva sulle scelte operate nel passato dalle amministrazioni circa la promozione dello sport di base che ha poi permesso una crescita anche allo sport di livello in molte discipline e quindi la possibilità per i cittadini di praticare quasi tutte le discipline olimpiche. Tra gi aspetti negativi, segnala la necessità di adeguati interventi manutentivi nei datati impianti sportivi e una eccessiva concentrazione di promozione all’interno di alcuni appositi organismi (il CGFS e il TCP). Mentre nel passato si riconosce che tali “strutture di servizio” hanno contribuito alla diffusione dello sport in età giovanile, oggi forse essi costituiscono un freno alla crescita delle società sportive, specie per coloro che “passano” dal CGFS. Per questo il CSI pratese suggerisce “la costituzione di un Osservatorio provinciale per lo sport, che potrebbe dare indicazioni ai soggetti che operano sul territorio per analizzare e dare risposte precise a tali esigenze”. Tabella 8.12 – Quadro analitico affiliazioni e tesseramenti delle ultime due stagioni sportive: Nr. Disciplina Sportiva o Area di Attività 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 Atletica Leggera e Podismo Aeromodellismo Arti Marziali Bocce Calcio a 5 Calcio a 11 Ciclismo Danza Sportiva Escursionismo Ginn.artistica, ritmica, aerobica Ginnastica per adulti Nuoto Nr. Nr. Atleti Nr. Nr. Atleti Società tesserati Società tesserati affiliate 2002-2003 affiliate 2003-2004 2002-2003 2003-2004 12 1 2 4 91 39 6 5 3 2 12 11 114 20 34 483 1.466 78335 48 21 174 24 466 2.307 13 1 1 5 124 35 8 4 2 3 11 12 162 21 37 472 1.963 691 48 49 153 75 437 2.246 103 13 14 15 Pallavolo Pesca Sportiva Tennis TOTALE GENERALE 7 3 8 199 20 101 6 4 8 94 16 126 206 6.260 237 6.590 Fonte : documentazione trasmessa dal comitato provinciale CSI di Prato. 104 9.0 IL Sistema Sportivo : L’ASSOCIAZIONISMO SPORTIVO TERRITORIALE 9.1 I dati e la distribuzione territoriale delle associazioni sportive pratesi Nel primo PPS del 2002, si affermava che: “In base al censimento effettuato dall’Osservatorio della Regione Toscana in collaborazione con il Comitato Regionale Toscano del CONI nel 1998, i “Nuclei di Attività Sportiva” (NASP) ufficialmente costituiti nell’intera provincia di Prato, risultavano essere 448”. Questo dato teneva conto, purtroppo, solo di quelle società ed enti che avevano trasmesso ufficialmente i moduli, a suo tempo richiesti, ma un’analisi diretta svolta sempre nel 1998 ha permesso di rilevare che il dato trasmesso era forse in difetto,infatti: • alle FSN risultavano affiliate 211 società ; altre 220 società e gruppi alla UISP; altre 110 società e gruppi al CSI;e altre 76 società e gruppi ad altri nuovi Enti (ASI in particolare). • Per un totale effettivo di circa 565 Società/Nuclei Sportivi, in quanto 52 dichiaravano una doppia affiliazione (FSN/Ente). • Anche i circa 4.000 ragazzi circa iscritti al CGFS, per diversi Nuclei di Attività, non risultavano censiti nel 1998, seppur alcuni “corsi”/gruppi” affiliati ai settori giovanili di alcune FSN. L’indagine ufficiale avviata nel Giugno 2003 dai Comitati Provinciali Coni, per il secondo censimento ufficiale promosso dalla Regione Toscana, ha evidenziato nuovi risultati che ASEL per conto della Provincia, ha cercato di indagare ulteriormente, ricevendo parziali conferme da parte dei Comuni e dalle stesse organizzazioni sportive territoriali (nel Dicembre 2004) per l’aggiornamento dell’attuale PPS. Per permettere agli operatori del settore di rilevare una serie di analisi e confronti utili con altre realtà provinciali, si riportano una serie di tabelle. Purtroppo quelle già predisposte a livello regionale non sono complete perché ad oggi non si conoscono ancora ufficialmente i dati delle altre province. Si è preferito comunque lasciare il quadro d’insieme in modo che può essere aggiornato facilmente da ogni operatore appena si conosceranno i relativi dati. Tabella 9.1 – I Nuclei di Attività Sportiva rilevati nei censimenti 1998 e 2003 Province Toscane Regione Toscana Provincia di Prato Provincia di Arezzo Provincia di Firenze Provincia di Grosseto Provincia di Livorno Provincia di Lucca Nuclei Attività Sportiva (N.A.S.P.) Censimento 1998 Regione Toscana - Coni 9.430 448 702 1951 615 1104 1565 Nuclei Attività Sportiva (N.A.S.P.) Censimento 2003 Regione Toscana - Coni 528 105 Provincia di Massa Provincia di Pisa Provincia di Pistoia Provincia di Siena 532 1189 761 563 1.441 Fonte: Regione Toscana, Coni, censimento 1998 e 2003 Nel conteggio del 1998 tra le 448 associazioni risultavano censiti 5 Comitati Federcaccia e/o Arcicaccia, che non vengono presi in considerazione per la successiva indagine ed analisi. Il quadro generale a livello regionale nel 1998 indica per Prato una posizione di “coda” fra le province toscane, ma in realtà la situazione appare migliore se si tiene conto del fatto che la nostra provincia è composta soltanto da sette comuni e che il comune di Cantagallo è scarsamente urbanizzato e dotato di impianti in quanto rappresenta un’area soprattutto collinare e boschiva. Inoltre, il censimento non sembra aver raccolto informazioni complete, forse a causa del mancato invio delle schede di rilevamento da parte delle società e di vari enti. I dati analitici riportati nella tabella successiva rappresentano soltanto le associazioni censite ufficialmente dal Coni per le attività motorie sportive e ricreative, comprese le “associazioni atipiche” (quali il CGFS, il TCP, Apogeo, ecc.) che svolgono più attività di promozione pluridisciplinare, di organizzazione eventi e di gestione impiantistica, anziché svolgere una specifica attività sportiva. Tabella 9.2 – Confronto dati per Comuni tra il censimento del 1998 e quello del 2003 N.A.S.P. Cens. Reg.le 1998 v.a - Società N.A.S.P. Cens. Reg.le 1998 v.% -Società N.A.S.P. Cens. Reg.le 2003 v.a. -Società N.A.S.P. Cens. Reg.le 2003 v. % -Società Differenza Numerica Censimenti 2003 - 1998 PROVINCIA DI PRATO Area della Piana 443 371 100,00 83,7% 528 431 100,00 81,6% + 85 + 60 Montemurlo Prato Area del Montalbano 36 335 46 8,1 75,6 10,4% 27 404 58 5,1 76,5 11,0% - 9 + 69 + 12 Carmignano Poggio a Caiano Area della Valbisenzio Cantagallo Vaiano Vernio 26 20 26 5 12 9 5,9 4,5 5,9% 1,2 2,7 2,0 41 17 39 4 19 16 7.8 3,2 7,4% 0,8 3,6 3,0 + 15 - 3 + 13 - 1 + 7 + 7 Area Territoriale Fonte: Regione Toscana – Coni - dati censimenti provinciali Coni 1998 e 2003 Il confronto dei dati tra i due censimenti ufficiali (seppur con qualche possibile margine di errore in mancanza di un più efficace controllo incrociato), ci permette di rilevare che: 106 Negli ultimi cinque anni da 443 Nuclei di Attività Sportiva (NASP 1998) si è passati a 528 (NASP 2003), con un aumento di 85 società sportive pari ad una crescita percentuale di poco inferiore al 20%. Una crescita che appare modesta e non in linea con analoghe indagini svolte in province confinanti (ndr.: Pistoia), forse anche limitata dal fatto che il nucleo più urbanizzato e popolato è rappresentato dal comune capoluogo che dunque sembra dare risposte esaustive ai bisogni associativi. O forse una precisa scelta culturale e dunque un “segnale” al mondo dello sport locale, che mette in evidenza come si scelgano forme e modi di pratica sportiva diversi da quelli tradizionalmente proposti dalle organizzazioni sportive. Forse si sceglie di praticare di più attività fisico motorie o sportive (meno agonistiche) in enti, associazioni o “organismi” che non spingono alla costituzione di associazioni/società, semmai alla creazione di gruppi non sempre strutturati e organizzati presso organizzazioni superiori. Un analisi di dettaglio con un confronto dei dati nell’ultimo quinquennio ci permette le seguenti considerazioni: Nel 1998 su 443 associazioni sportive - 198 società (il 44,7%) svolgevano attività federale come prima opzione e 180 società (il 40,6%) programmavano la loro attività solo con gli Enti di promozione sportiva. - Ulteriori 65 società (il 14,7%) svolgevano contestualmente sia attività agonistica con una federazione sportiva, che attività ricreativa con un ente di promozione. - Complessivamente quindi 263 società (59,4%) operavano con le FSN e 245 società (55,3%) operavano con gli enti di promozione, a volte anche con triple affiliazioni. Nel 2003 su 528 associazioni sportive - 169 società (il 32,0%) svolgono soltanto attività federale e 344 società (il 65,2%) si organizzano al contrario solo presso gli Enti di promozione sportiva. - Ulteriori 15 società (il 2,8%) svolgono contestualmente sia attività agonistica con una federazione, sia attività ricreativo-amatoriale con un ente di promozione. - Complessivamente quindi 184 società (34,8%) scelgono di affiliarsi presso una FSN e 359 società (68,0%) optano per organizzare la loro attività presso gli enti di promozione. Solo 9 le doppie affiliazioni rilevate tra gli enti. Vi è da aggiungere che tale censimento non sembra esaustivo di tutte le affiliazioni presso gli enti di promozione (specie quelli più picoli), in quanto si rileva un’assegnazione a due soli “codici” : ente 4 che sembra rappresentare il CSI, ed ente 14 che sembra rappresentare la UISP. Mancano dunque altre sigle locali (AICS, CSEN, ASI, ecc. da cui anche Asel non è riuscita a ricevere dati su affiliazioni e tesseramenti), quindi potrà risultare utile una successiva indagine più approfondita condotta dall’Osservatorio provinciale, che indaghi meglio sugli aspetti associativi e in particolare sui dati di “qualità e organizzazione dell’associazionismo”. Tale riflessione sembra confermata anche dal differente numero di affiliazioni segnalate dai due enti storici più grandi e che raddoppiano i dati del censimento Coni. 107 I dati di cui siamo in possesso, purtroppo solo di tipo quantitativo, si prestano anche ad ulteriori riflessioni: - In cinque anni (così come sembra evidenziarsi in altre province toscane) si assiste ad un incremento di associazioni (del 19,2%), ma con una più marcata scelta verso le attività fisico motorie e sportivo-ricreative svolte in larga parte presso enti di promozione. - Sembra prevalere nei cittadini la voglia di costituire “gruppi associativi informali” di carattere non competitivo, forse pluridisciplinari, non sempre aderendo a organizzazioni sportive superiori. Preferendo certamente nuclei/gruppi strutturati nelle attività sportive amatoriali o in corsi per attività fisico motorie, comunque in attività meno agonistiche. - Il dato sembra essere confermato dalla netta crescita di società affiliate presso enti di promozione. In cinque anni si è passati da 245 a 359 associazioni con un aumento di circa 114 NASP (+ 46,5%). La voglia di pratica non agonistica, senza stress da performance sembra crescere nei cittadini, alla ricerca di più libertà nelle forme e nelle modalità di pratica. - Al contrario, calano progressivamente le società che intendono svolgere prettamente attività competitiva. In cinque anni si registra un calo di circa 79 società affiliate a FSN, che evidenziano le difficoltà incontrate in questi anni difficili per lo sport agonistico nazionale. La crisi che ha colpito il CONI e le FSN è ormai cosa nota, anche se poco crediamo sia stato fatto dai vertici dello sport nazionale per innovare e organizzare nuove modalità di offerta per dare risposte più giuste alla nuova domanda di sport. I progressivi costi per la pratica agonistica a fronte di minori contributi di sostegno alle società; l’aumento e la complessità degli aspetti burocratici e fiscali a fronte di una diminuzione dei quadri dirigenti volontari; metodologie organizzative datate e non più rispondenti ai bisogni dei cittadini (in particolare delle famiglie) ed altro, hanno frenato la crescita delle associazioni dedite a campionati e gare di tipo competitivo e organizzate dalle Federazioni Sportive riconosciute dal Coni. - Altro dato interessante è quello relativo al doppio tesseramento FSN/Ente. Mentre nel 1998 ben 65 società si affiliavano sia per partecipare ad attività federali che con gli enti, cinque anni dopo tale numero scende di circa un 12%. Infatti solo 15 società segnalano una doppia affiliazione e sembrano quasi scomparse le triple affiliazioni (per una FSN e due enti contemporaneamente). Una scelta di ritrovata “identità” tra il segmento competitivo e quello ricreativo, oppure soltanto la necessità di tagliare le spese societarie restringendo il campo di azione? Sarebbe interessante indagare meglio tra statuti, indirizzi, programmi, attività, tesserati, ecc., per comprendere meglio le scelte dirigenziali, anche per capire come si è evoluto il “processo di separazione” dell’attività sportiva ufficiale tra Prato e Firenze, all’epoca della costituzione della nuova provincia. Inoltre se tale divisione ha comportato una nuova più specifica identità al movimento sportivo pratese, specie quello federale, oppure ha addirittura costituito una ulteriore difficoltà nel livello organizzativo e di crescita associativa complessiva. Rispetto alla distribuzione delle associazioni sul territorio provinciale, indagando in relazione ai comuni di residenza o di operatività, negli ultimi cinque anni: 108 - - - - Nell’Area della Piana vi è stata una crescita complessiva di circa 60 associazioni. Ma si rileva anche che la crescita interessa solo il comune capoluogo con circa 69 società, mentre nel comune di Montemurlo si registra addirittura un regresso di 9 società. Nell’Area del Montalbano si segnala una crescita di circa 12 associazioni. Anche qui la crescita interessa solo il comune di Carmignano con 15 nuove società, mentre il comune di Poggio a Caiano cala di 3 società in cinque anni. L’Area della Valbisenzio si arricchisce nel complesso di nuove 13 società. Crescono infatti di 7 nuove società sia il comune di Vaiano che quello di Vernio, mentre a Cantagallo scompare 1 società. L’Area della Piana da sola raccoglie l’81,6% di tutte le associazioni censite, mentre il restante 18,4% si distribuisce sul restante territorio. Il capoluogo da solo aggrega il 75,6% delle realtà associative, anche se rispetto al quinquennio precedente vi è stato un piccolo spostamento percentuale a favore dei comuni del circondario. Vi è anche da tenere conto tuttavia che spesso molte società spostano la loro sede sociale a seconda della residenza del presidente pro-tempore. Quindi qualche variazione numerica tra i comuni è fisiologica. Per un territorio piccolo come quello pratese vi è da aggiungere che molte società pur residenti in un Comune finiscono per svolgere la loro attività e la funzione associativa anche negli altri comuni limitrofi. Anzi, la logica di appartenenza comunale nella provincia pratese sembra non avere rispondenza, specie per le grandi società e per quelle che svolgono attività competitiva nell’ambito delle federazioni sportive. Altro aspetto che merita di essere sottolineato è quello che i Comuni più grandi non conoscono circa la metà delle associazioni che risultano censite sul loro territorio. Gli uffici sport di vari comuni segnalano di conoscere o di entrare in contatto soltanto con una parte delle società sportive. Generalmente solo quelle che svolgono attività di un certo livello o che organizzano manifestazioni, per cui abbisognano di impianti, contributi, servizi vari. La maggioranza delle piccole società, specie quelle operanti a livello ricreativo, dunque entrano in contatto solo con l’Ente cui si affiliano e dai quali ricevono molteplici servizi, presumibilmente compreso quello della concessione dello spazio di allenamento e gioco. Non sappiamo qual è il grado di rapporti instaurati con gli uffici sport delle Circoscrizioni del Comune di Prato, in quanto purtroppo nessuno di loro ha risposto alla richiesta di dati o di controllo di quelli ricavati dall’indagine Coni. Tutto ciò permette di affermare che sino a quando l’Ente Locale non conoscerà molto di più e meglio circa l’associazionismo sportivo, indagando non solo gli aspetti quantitativi ma approfondendo soprattutto quelli qualitativi, non sarà possibile una specifica programmazione che miri a valorizzare taluni interventi a vantaggio di altri non pienamente rispondenti agli obiettivi definiti dallo stesso Piano per lo Sport provinciale e comunale. 109 9.2 Gli sport di prestazione a livello giovanile: analisi e prospettive di sviluppo (a cura di Pasquale Petrella, giornalista de “Il Tirreno) A livello giovanile e negli sport non di massa, le componenti che condizionano fortemente l’esito delle prestazioni a livello di singoli o di squadra sono almeno tre: a) la qualità degli impianti utilizzati per lo svolgimento dell’attività sportiva; b) la preparazione degli educatori-allenatori; c) l’organizzazione della società-associazione sportiva di appartenenza. La mancanza o lo scarso livello anche di uno solo di queste tre componenti condiziona fortemente in negativo il risultato finale. Risultato finale che nel nostro caso non può che essere la “costruzione” di un atleta o di una squadra che sappia esprimersi al massimo nella disciplina pratica ed ottenga risultati di livello nazionale. A Prato la qualità degli impianti non sempre è all’altezza e non sempre sono in grado di offrire il meglio per i ragazzi che li frequentano. Ma è innegabile che una società bene organizzata e con dei validi educatori allenatori, nel momento in cui si dota anche di un impianto idoneo riesce a fare un notevole salto di qualità. Un esempio pratico è rappresentato dal Gispi Rugby Prato che per anni ha “lottato” per avere una propria struttura e, nel momento in cui l’ha avuta (campo erboso e spogliatoi propri separati da quelli utilizzati dal calcio) tutto il movimento ne ha beneficiato. Sono arrivati titoli nazionali a livello non solo di Under 9 e Under 11, già vinti anche in precedenza, ma anche e soprattutto con l’Under 14, una categoria che per imporsi a livello nazionale ha bisogno di esprimere già un gioco tecnico e non solo ludico. E la tecnica si impara solo se si ha a disposizione un campo di gioco in perfette condizioni (fondamentale per apprendere i principi del placcaggio e della ruck che sono alla base del rugby). Discorso opposto, per confermare quanto detto, è quello del ciclismo dove, pur essendoci delle società molto bene organizzate, vedi l’AC Pratese 1927 capace di organizzare il “Gran Premio Industria e Commercio” oppure di farsi promotrice per avere in città una tappa del “Giro d’Italia”, sull’altro fronte non è capace di creare dei propri campioni perché a Prato non esiste un circuito, una pista riservata per il ciclismo dove i ragazzi possano imparare senza rischiare la vita. Quando la provincia di Prato sarà capace di dotarsi di un proprio impianto per i ciclisti si avranno sicuramente degli ottimi risultati. Cosa che potrebbe avvenire a breve con l’Atletica Leggera, se e quando la pista – i cui lavori sono già cominciati - verrà conclusa. La preparazione degli educatori (per i più piccoli) e degli allenatori è un altro tassello di grande importanza. Se per i più piccoli a volte è sufficiente un educatore che si preoccupi più di far divertire i ragazzi e di fare gruppo anche con le famiglie dei piccoli atleti, senza che lo stesso abbia particolari doti specifiche (purché operi sotto la supervisione di un direttore tecnico esperto); è indispensabile che subito dopo i piccoli atleti vengano plasmati da tecnici diplomati e aggiornati. Purtroppo anche questo è una componente che non sempre è presente in tutte le società pratesi. A monte spesso ci sono i costi da sostenere per avere tecnici di qualità e quindi spesso si preferisce affidare il ruolo dell’allenatore a persone che, come unica qualità, hanno la disponibilità a stare sul campo. In questi casi è impensabile né di avere dei risultati immediati, né tantomeno di gettare le basi per avere atleti o squadre 110 vincenti nel futuro. Il divertimento dei ragazzi e le capacità di insegnamento degli educatoriallenatori sono fondamentali per avere successo. L’organizzazione della società è tanto importante quanto le altre due componenti: solo se i ragazzi possono svolgere serenamente la propria attività e i loro genitori si sentono in un ambiente protetto e sano, l’attività è destinata a crescere. La società deve preoccuparsi non solo di organizzare l’attività locale dei propri tesserati ma deve essere in grado di far svolgere una giusta dose di attività anche a livello nazionale e internazionale. Per i ragazzi non c’è insegnamento migliore se non quello di confrontarsi continuamente con coetanei, magari di realtà più importanti. E negli sport non di massa, come è il rugby o come lo sono le arti marziali, solo il confrontarsi con squadre di altre regioni o addirittura facendo tournee all’estero permette di crescere tecnicamente. Guai a pretendere i risultati ad ogni costo. Una buona organizzazione del lavoro deve porsi l’obiettivo di avere dei validi e vincenti atleti non certo a dieci o undici anni. Per gli sport di massa, vedi il calcio e la pallavolo, alle tre componenti sopra menzionate bisogna aggiungere anche una quarta: la presenza di una società dominante che faccia da punto di riferimento per tutte le altre. Nel calcio c’è bisogno soprattutto di selezione. E se c’è una società che riesce a prendere i migliori atleti presenti nelle altre società ecco che i risultati possono diventare anche nazionali oltre che provinciali o regionali. L’Ac Prato ha ricominciato ad occuparsi del settore giovanile negli ultimi quattro-cinque anni. Ha allacciato una serie di legami con alcune realtà presenti sul territorio, creando i famosi “Punto Prato” ed ha lanciato un preciso messaggio a tutti i ragazzi pratesi. E’ bastato poco così perché a conclusione della passata stagione, la categoria Allievi si laureasse campione d’Italia. Un risultato difficile da ripetere ma non impossibile. Nella pallavolo, a livello giovanile c’è un grande movimento di massa ma mancano sia una società dominante e bene organizzata, sia una diffusa presenza di tecnici validi e qualificati. 9.3 I risultati degli sport di alta prestazione e di spettacolo: analisi e prospettive ( a cura di Massimiliano Martini, giornalista de “La Nazione) Con sette titoli italiani all’attivo, Prato può essere considerata a ragione una delle città italiane che si sono fregiate del maggior numero di allori nei campionati nazionali a squadre. Se si considera che in questa speciale graduatoria sono nella maggioranza dei casi le grandi metropoli come Milano, Torino, Napoli e Roma, a farla da padrone (a meno di clamorose eccezioni come Novara nell’hockey su pista e Trieste nella pallamano), questo dato assume ancora più rilevanza. In realtà, però, Prato non è mai riuscita ad eccellere in quelli che vengono considerati gli sport di maggior seguito e con più elevata spettacolarità. Stiamo parlando di calcio, basket, pallavolo e, seppure in maniera più ridotta, pallanuoto, ovvero le discipline che in Italia riescono a capitalizzare gli interessi da parte di pubblico, sponsor e mass-media e che, oltretutto, a livello internazionale consentono al nostro paese di conseguire risultati di grande prestigio. 111 A Prato, invece, la squadra di calcio non ha mai toccato la Serie A e manca dalla Serie B da oltre quarant’anni; non c’è mai stata una squadra di basket maschile che sia approdata alle due maggiori serie nazionali; lo stesso possiamo dire per la pallanuoto e per il volley femminile, mentre per quello maschile va ricordata l’esperienza-lampo della Centromatic sul finire degli anni Ottanta che, stavolta per la carenza di strutture, fu però costretta ad emigrare a Firenze per disputare la Serie A1 prima di scomparire nel nulla a causa di problemi economici. E’ evidente, quindi che Prato, a differenza di molte altre città italiane di dimensioni spesso più ridotte sotto il profilo puramente numerico degli abitanti e anche molto meno ricche dal punto di vista economico, finora ha raccolto paradossalmente piuttosto poco in fatto di risultati rispetto a quelle che sono le sue potenzialità. Senza nulla togliere a quelle società e a quegli atleti che sono riusciti a portare Prato ai massimi livelli nazionali va detto che i successi ottenuti, fra l’altro in tempi recentissimi, sono stati il frutto di una improvvisa esplosione di realtà sbocciate per la grande passione di pochi coraggiosi dirigenti, nell’ambito di discipline considerate dal grande pubblico di “secondo piano” e comunque nuove e ancora in fase di completo lancio a livello nazionale. In questo modo, nel corso dei primi anni Ottanta, sono arrivati a Prato i due scudetti del tennistavolo, targati Cassa di Risparmio, e a cavallo fra la fine degli anni Novanta e l’inizio del nuovo secolo i due titoli dell’Handball Club Prato, sponsorizzato Al.Pi., nella pallamano maschile, i due del Prato Calcio a 5, sponsorizzato Furpile, nell’omonima disciplina e l’unico della Primavera Prato, sponsorizzata Ecoambiente Nerini, nell’hockey su pista. Se si esclude il primo caso, quello del tennistavolo che è stato una vera e propria meteora nel firmamento sportivo cittadino dal quale il club di ping-pong è scomparso improvvisamente, quando ancora era ai vertici nazionali, negli altri tre, le società che sono riuscite a portare tanto prestigio a Prato sono tuttora quelle di punta del movimento sportivo cittadino. Nonostante questo, tutt’e tre stanno incontrando negli ultimi tempi grosse difficoltà nel reperire le risorse utili per mantenersi competitive ai livelli più alti, caratterizzati anche dalla partecipazione alle grandi manifestazioni europee. Inoltre, una sola fra queste realtà è riuscita in questi anni a fare breccia nel cuore degli sportivi pratesi. Per numero di spettatori presenti alle partite casalinghe, fra le varie squadre cittadine è solo il Prato Calcio a 5 a vantare un dato consistente. Un grosso handicap allo sviluppo di realtà di livello importante dal punto di vista spettacolare è stato dovuto, fino a tutti gli anni Novanta, alla carenza di strutture adeguate per la pratica di certe discipline. Ci riferiamo, in particolare, alla mancanza di una piscina coperta e di un palazzetto dello sport con cui Prato ha dovuto fare i conti fino a pochi anni or sono. Non a caso il boom del calcio a cinque a Prato è coinciso col passaggio del Prato Calcio a 5 dal vecchio impianto del Pattinodromo a quello più appropriato del Palazzetto di Maliseti. Passando agli sport individuali il discorso appena fatto deve necessariamente essere ripetuto. La carenza di strutture ha privato Prato della possibilità di avviare alla pratica sportiva, ma anche verso una possibile carriera agonistica di rilievo, tanti giovani che avrebbe avuto magari le qualità giuste per eccellere nell’atletica leggera e nel nuoto, che sono le due discipline individuali più importanti. A questo proposito va ricordato che a Prato manca a tutt’oggi una adeguata pista di atletica. 112 Naturalmente, anche in questo caso ci sono le eccezioni che confermano però la regola. Parliamo infatti della ginnastica di Jury Chechi, pratica sviluppatasi nel corso degli anni grazie alla presenza della palestra Coni di via Santa Caterina attrezzata per questa disciplina, e del ciclismo, che gode per tradizione nel pratese di un livello di interesse e di partecipazione forse addirittura superiore alla media nazionale, che si sviluppa anche in una elevata qualità organizzativa (tutti ricorderanno le esperienze del Giro d’Italia a Prato). Per quanto riguarda la provincia, l’unica realtà che si è stagliata sulle altre fino ad oggi è quella di Poggio a Caiano, che a dispetto del fatto di essere un piccolo comune (solo poco meno di 9 mila i suoi abitanti), è riuscita ad eccellere in un paio di discipline a livello nazionale (pallamano maschile e calcio a cinque): anche in questo caso grazie alla presenza sul territorio mediceo di un ben attrezzato palazzetto dello sport. Un approfondimento a parte merita infine il calcio. Come dicevamo, Prato non ha mai potuto contare su una squadra che militasse con costanza nei massimi campionati nazionali. Sembra paradossale che la terza città dell’Italia centrale per numero di abitanti, sotto questo profilo sia inferiore a moltissime altre realtà calcistiche anche molto vicine, come Empoli, tanto per fare un clamoroso esempio. E questo per non parlare delle potenzialità economiche di Prato che, se utilizzate anche solo in minima parte, avrebbero consentito senza dubbio, nel corso degli ultimi quaranta anni, di avere una squadra stabilmente nelle massime serie nazionali. Viceversa, il Prato negli ultimi quaranta anni ha dovuto fare la spola fra la Serie C e la Serie D prima e poi fra la Serie C2 e la Serie C1. Particolarmente scarni di contenuti gli ultimi venticinque anni (tutti segnati dalla gestione Toccafondi, l’attuale proprietario del pacchetto di maggioranza dell’Associazione Calcio s.p.a.), che oltretutto sono stati progressivamente caratterizzati da un progressivo distacco da parte della città, intesa non solo come tifoseria ma anche come istituzioni e categorie economiche, nei confronti della sua squadra calcistica. 9.4 Le attività natatorie nella provincia pratese (a cura del prof. Giorgio Visintin coordinatore tecnico settore nuoto CGFS e direttore sportivo Futura Nuoto) Il quadro complessivo delle attività natatorie svolte nella provincia di Prato, può essere sinteticamente analizzato da 4 angolazioni: - L’attività sportiva agonistica e preagonistica - L’attività amatoriale - La libera balneazione e la fitness acquatica - L’attività formativa 9.4.1 L’attività sportiva agonistica e preagonistica E’ svolta prevalentemente dalle Associazioni Sportive Futura Nuoto ed Associazione Nuoto Prato, che operano nel campo del Nuoto, della Pallanuoto maschile e femminile, del Nuoto Sincronizzato e del Nuoto pinnato. 113 Complessivamente accolgono oltre 600 allievi (dai 6 anni all’età adulta) tra comparto agonistico e preagonistico. Gli atleti effettuano da tre a nove sedute settimanali di allenamento che variano da 45 a 150 minuti ciascuna. Si allenano prevalentemente nell’impianto coperto da 50 metri situato in Via Roma, che viene diviso per fasce orarie tra le varie discipline. La grande mole di attività svolta crea ancora, nonostante la capienza dell’impianto, qualche problema di spazio, che solo la riapertura della piscina di San Paolo, attualmente in ristrutturazione, potrà risolvere. Oltre a queste associazioni ne esiste un’altra l’Etruria Triathlon che opera, con soli adulti, in questa disciplina ed accoglie una quarantina di atleti, che naturalmente alternano l’ allenamento del nuoto a quello della corsa e del ciclismo. Il percorso agonistico nasce nel Centro Giovanile di Formazione Sportiva con i corsi di base per poi trasferirsi alla Futura Nuoto per l’attività preagonistica ed agonistica. La Futura non svolge attività di avviamento al nuoto. I risultati sportivi conseguiti sono stati numerosi; attualmente nel nuoto l’elemento più rappresentativo è Andrea Righi, vice campione italiano e vincitore di Universiadi, mentre la Pallanuoto maschile e femminile militano in serie B e la squadra di Syncro si colloca al decimo posto nelle graduatorie nazionali. 9.4.2 L’attività amatoriale Il nuoto, come altri sport, sta vivendo in maniera intensa il fenomeno dell’attività amatoriale, che da qualche anno si estende anche alla pallanuoto. Riguarda prevalentemente il comparto adulto e raccoglie sia ex nuotatori, anche di buon livello, che atleti provenienti dalla normale attività corsistica che hanno scoperto tardi l’agonismo. Si allenano 3/4 volte a settimana, sia nelle piscine da 25 metri che in quella da 50. Le associazioni che effettuano questa attività afferiscono agli enti di Promozione Sportiva (UISP e CSI) e svolgono l’attività di gara prevalentemente all’interno dei circuiti gestiti da questi enti. Una via di mezzo tra attività sportiva ed amatoriale può essere considerata l’attività subacquea svolta dalle due associazioni del territorio (Sub Prato e Free dive), che avviano alla disciplina subacquea ai vari livelli e partecipano anche a manifestazioni di tipo agonistico nei comparti specifici (Fotografia subacquea) 9.4.3 La libera balneazione e la fitness acquatica Queste due attività, in grande espansione, offrono ai cittadini della provincia di Prato una ricca opportunità di fare sport. Corsi di avviamento e perfezionamento al nuoto e varie forme di fitness (acquaerobica, acquagym, e tutte le nuove forme di ginnastica in acqua) rappresentano le attività più praticate all’interno delle attività organizzate dalle associazioni sportive del territorio. Anche la libera balneazione ha assunto proporzioni ragguardevoli, tali da saturare tutti gli impianti nello ore (numerose) riservate al pubblico. Il nuoto, e più in generale le attività in piscina, rappresentano nella nostra città una modalità di esercizio fisico per la salute ed il benessere pari o quasi alle attività svolta nelle palestre. Anche in questo comparto, specialmente negli orari più richiesti si avverte la scarsità di piscine a disposizione. 114 Per comprendere meglio l’entità del fenomeno si può analizzare il numero di presenze settimanali che si aggira intorno alle 2500 con il coinvolgimento annuo globale di almeno 8.000 cittadini. Nell’ambito della Fitness acquatica vengono identificati due comparti: uno per i più giovani, caratterizzato da attività abbastanza intensa e basato su programmi veri e propri di allenamento e mantenimento fisico gestito prevalentemente dagli Enti di Promozione Sportiva ed uno denominato “del Benessere” curato dal Centro Giovanile di Formazione Sportiva, che si rivolge a soggetti anziani o adulti con lievi patologie (algie, obesità, ipocinesi ecc..). Molte sono le persone che frequentano questa attività e ne traggono giovamento. 9.4.4 L’attività formativa L’attività di avviamento al nuoto e di pratica di base viene svolta dal Centro Giovanile di Formazione Sportiva, che rappresenta da decenni un punto fermo per la provincia. Accoglie tutti i giovani dai 3 mesi (acquaticità neonatale) ai 16 anni. Ogni mese quasi tremila allievi frequentano le piscine ed annualmente sono più del doppio quelli che si sono avvicinati al nuoto (e discipline collegate) grazie al CGFS. Oltre 50 sono gli istruttori, tutti brevettati o in possesso di diploma Isef, ed aggiornati costantemente con corsi e seminari. Il rapporto tra CGFS e le associazioni sportive agonistiche è regolato da una convenzione attraverso la quale viene istituito un percorso speciale per coloro che, dotati di qualità specifiche ed interessati all’agonismo intendono intraprendere la pratica sportiva di Nuoto, Pallanuoto e Nuoto sincronizzato. 9.5 Lo sviluppo dello sport abilitativo e inclusivo: analisi e prospettive (a cura di Umberto Spinelli, esperto del settore e Presidente regionale della S.O.I.) Oltre all’analisi generale “sull’importanza dello sport come inclusione sociale e salute mentale”, già offerta al paragrafo 8.6, appare interessante conoscere la situazione degli interventi societari per lo sviluppo dello sport per diversamente abili a “livello competitivo”, nella nostra provincia. “Il quadro più recente (dati 2004) per la partecipazione ad attività agonistiche o agonistico-ricreative, ci offre la seguente situazione: - A. S. ANFFAS – Sinergie: il più anziano sodalizio sportivo per disabili di Prato, registra al suo interno solo soggetti in ritardo mentale. - 10 atleti sono tesserati alla F.I.S.D ( Federazione Sport Disabili), ma attualmente non svolgono alcuna gara agonistica.; - con altri 20 atleti è affiliata a Special Olympics Italia, all’interno della quale svolgono attività regionale e nazionale di atletica leggera e calcetto. - A.S SPECIAL TEAM PRATO-onlus: organizzata al suo interno con due sezioni distinte: 115 • Una sezione, che si occupa di atleti disabili fisici con 13 iscritti alla FISD, che svolge: 1. la specialità di tiro con l’arco con 1 atleta olimpionico di Atene 2004 e campione italiano juniores; 2. la specialità di nuoto, con 12 atleti, tra cui un campione italiano assoluto e cinque primatisti di specialità assoluti e juniores. • L’altra sezione, che si occupa di disabili mentali con 35 iscritti a Special Olympics Italia, che svolge: 1. specialità di nuoto, giochi regionali, nazionali ed internazionali 2. specialità di ginnastica ritmica 3. specialità di calcetto 4. manifestazioni sociali e divulgative a carattere ludico-motorio, anche scolastiche. - Sta nascendo una nuova società sportiva affiliata alla FISD, che sfruttando la presenza dell’allenatore della nazionale di tennis in carrozzina, Gianluca Vignali, vorrebbe iniziare a divulgare questa specialità. Considerando il possibile sviluppo dell’attività sportiva per disabili fisici, dobbiamo premettere, che questo tipo di attività potrà essere incrementata solo se ci sarà una esigenza dal basso, cioè in qualche modo stimolata dalle persone diversamente abili stesse. Le iniziative proposte dagli operatori-organizzatori sportivi, se non supportate da una reale esigenza espressa, difficilmente potranno portare allo sviluppo di una nuova disciplina sportiva o di una nuova organizzazione societaria. Il diversamente abile ha la possibilità quasi totale di fare una vita di relazione uguale alle altre persone. Dopo il periodo riabilitativo, lo sport, che fino a una decina di anni fa era una delle poche occasioni di relazione e di affermazione, è considerato adesso (meno male) alla stessa stregua di internet o di una gita in un'altra città. Così assistiamo alla nascita, in tutta la nostra regione, di iniziative legate al “gusto sportivo” delle singole persone disabili. Agli operatori sportivi e alle istituzioni preposte il compito di agevolare e guidare queste iniziative. Per quanto concerne l’attività per disabili mentali, valutata all’interno dell’organizzazione “SPECIAL OLYMPICS”, occorre creare nuove opportunità per questi potenziali atleti. Le nuove direttive del SOI Italia sono quelle di creare molti team in ogni città, a livello societario, scolastico, di istituto, di cooperativa o anche di parrocchia: questo per avere una diffusione più capillare, per trovare i volontari più facilmente, ma anche per ovviare, nelle associazioni più grandi, alle problematiche relative ai fondi per le trasferte. Per Prato l’obiettivo 2005 della S.O.I., è quello di creare un team per ogni cooperativa sociale, formato da tutti i ragazzi frequentatori (nessun costo tessera, esclusa la sola quota di affiliazione annuale), che in una prima fase possano partecipare ad iniziative ludico-motorie 116 di carattere locale o che partecipino soltanto alla fase regionale di atletica leggera iscritti alle gare elementari già predisposte. In questa maniera, anche attraverso la divulgazione nelle scuole superiori, sarà possibile in pochi anni raggiungere numeri importanti, sia di “atleti speciali”, sia di volontari, sia di iniziative a basso costo. Questa nuova situazione potrà sollevare le associazioni già presenti dall’impegno pesante di gestire, come accade negli ultimi tempi, esclusivamente le dinamiche economiche e familiari relative ai “fortunati”, attualmente presenti nelle due associazioni pratesi. 117 10. IL SISTEMA SPORTIVO : Gli Impianti per la pratica sportiva e ricreativa Al fine di fornire una migliore informazione agli addetti del settore, e per comprendere meglio i successivi dati forniti nelle tabelle, appare opportuno fare un breve riferimento alla categoria degli impianti. Secondo il censimento ISTAT/CONI, questi si possono distinguere in tre categorie: I complessi sportivi cioè l’insieme di uno o più impianti sportivi contigui aventi in comune elementi costitutivi come spazi accessori, servizi, ecc. Gli impianti sportivi cioè l’insieme di uno o più spazi di attività dello stesso tipo o di tipo diverso, aventi in comune i relativi spazi/accessori e/o servizi; Gli impianti sportivi elementari cioè spazi di attività sportiva, conformati in modo da consentire la pratica di una o più attività sportive. Le nostre tabelle, secondo il censimento del Coni, mostreranno la quantità di impianti elementari per lo sport – i cosiddetti spazi sport – censiti nel 2003. Secondo censiti: - le ultime statistiche CONI (dati 2000 e 2001), sul territorio nazionale sono stati 70.030 complessi sportivi, composti da 80.121 impianti, che a loro volta si articolano in 146.256 spazi elementari di attività. Cioè mediamente, attualmente: - 253 impianti ogni 100.000 abitanti, - di cui circa il 36% di proprietà e gestione pubblica, - il 39% di proprietà e gestione privata, - il 25% in gestione mista o convenzionata. L’analisi degli impianti elementari (spazi sport) permette di affermare anche che la tipologia più diffusa è rappresentata dai: - campi da tennis con il 18% del totale, - seguiti dai campi da bocce e le palestre con un 17%, - i campi da calcio con un 14% e - con un complessivo 17% per altri piccoli e medi impianti per i giochi sportivi (pallacanestro, pallavolo, pallamano, polivalenti all’aperto) - ed infine le piscine con un 3%. 118 piscine altri impianti palestre 1 campi calcio piccoli e medi impianti campi bocce campi tennis 0 5 10 15 20 Di tali strutture oltre 24.800 risultano essere palestre di cui solo 13.500 ubicate presso istituti scolastici con un dato fortemente negativo e cioè 1 palestra ogni 682 studenti e che sottolinea che ben 1.165 istituti risultano privi di spazi adeguati per svolgere educazione fisica e favorire l’avviamento alla pratica sportiva. La distribuzione impiantistica in Italia appare invariata negli ultimi 25 anni, infatti dei 146.256 impianti censiti, evidenzia che circa il 60% sono ubicati al Nord (87.633), il 19,6 % sono ubicati nel Centro Italia (28.642), il 14,5% al Sud (21.162) e infine il 6,0% nelle Isole (8.819). I dati impiantistici riflettono evidentemente la distribuzione della popolazione e per effettuare un giusto confronto bisognerebbe calcolare un indice di dotazione, omogeneizzando il dato per ogni 100.000 abitanti. Ripartizione impianti in Italia per macroaree (2001) 14,5 6,0 Nord Centro Sud 19,6 59,9 Isole Per la nostra piccola realtà provinciale, proveremo a calcolare dunque l’indice di dotazione (I.D. = numero di spazi x 100.000 abitanti) per effettuare dei confronti, ma sarà più corretto approfondire in seguito l’analisi partendo da un più concreto “indice di affollamento” (I.A = nr. di abitanti per ogni spazio sport), dato più giusto nelle realtà di piccole dimensioni e forse più utile per le programmazioni dei nostri comuni. Con le successive tabelle, si offre un quadro nazionale e regionale di riferimento, ove contestualizzare la nostra realtà locale. 119 Tabella 10.1 – Impianti sportivi nel 2001 e rapporto con la popolazione residente Indice Popolazione Impianti Dotazione/100 mila % residente Area al abitanti al 2001 2001 Italia 146.256 100,00 57.844.017 Centro Italia 28.642 19,58 11.159.583 Toscana 9.306 6,4 3.547.604 Dato 2001, fonte : “Dentro lo sport” a cura di SWG, Il Sole 24 Ore sport, Nomisma. 253 257 262 Nel panorama nazionale e in riferimento all’area del centro Italia, la Toscana nel suo complesso si colloca sopra l’indice medio nazionale e di quello medio delle regioni del centro. Dal 1998 con 7.796 impianti (errato proprio il dato di riepilogo di Prato) ed un indice di dotazione pari a 221 spazi sport ogni 100.000 abitanti, passa nel 2001 (secondo l’indagine SWG) a 9.306 impianti con un indice di dotazione di 262/100.000 abitanti. Per quanto concerne invece la tabella successiva era nostra intenzione offrire un confronto più aggiornato con le altre province toscane, relativamente ai due censimenti ufficiali. Ma ad oggi ancora non si conosce il quadro riepilogativo del numero di impianti per ogni provincia per il 2003. La tabella è comunque lasciata per intero per un rapido aggiornamento futuro. Tabella 10.2. – Ripartizione impianti sportivi nella Regione Toscana e rapporto con la popolazione residente (la colonna 2003 si inserisce in attesa di una elaborazione regionale dei nuovi dati) Area Territoriale Impianti Element. (Spazi Sport) 1998 Popolazione residente al 31.12.’97 Indice dotazione / 100 mila abitanti 1998 Impianti Element. (Spazi Sport) 2003 Popolazione residente al 31.12.2003 Indice dotazione / 100 mila abitanti 2003 Regione Toscana 7.796 3.527.303 221 Provincia di Prato 258 224.388 115 335 235.402 142 Provincia di Livorno 1256 335.555 374 Provincia di Arezzo 882 318.881 276 Provincia di Grosseto 559 216.207 258 Provincia di Pistoia 686 267.367 256 801 * 268.503 298 Provincia di Siena 613 251.892 243 Provincia di Pisa 937 384.957 243 Provincia di Lucca 883 375.496 235 Provincia di M. Carrara 456 200.267 228 Provincia di Firenze 1266 952.293 133 Fonte impianti sportivi e dati demografici : censimento ufficiale 1998 Regione Toscana-Coni; Fonte impianti sportivi: elaborazioni Asel su censimento ufficiale 2003 Regione Toscana- Coni Fonte dati demografici 2003: Uffici anagrafe comuni, su sito web Provincia di Prato. * = Fonte Piano per lo Sport di Pistoia, 2003. Il censimento del 1998, collocava la provincia di Prato all’ultimo posto come indice di dotazione (ID= 115), poco più indietro della vicina provincia fiorentina. Ultimo posto anche per il numero 120 assoluto di impianti. Bisogna tenere conto però che la provincia pratese è composta soltanto da sette comuni di cui cinque molto piccoli, in un’area densamente popolata di appena 365 Kmq. (densità media provinciale 645 abitanti per Kmq. – ma di circa 1.300 per la piana più urbanizzata di Prato, Montemurlo, Poggio a Caiano). La maggior parte degli impianti provinciali è stata realizzata tra gli anni ‘70 e ’80 e più raramente negli anni ’90, specie quelli nel comune capoluogo, per lo sviluppo in particolare delle attività motorie e sportive per i bambini, i giovani, per la scuola, e per le attività rivolte agli adulti e gli anziani. Sono state costruite svariate palestre, piscine, campi di calcio e altri impianti, per forzare lo sviluppo delle attività promozionali sportive, specie giovanili, per la salute ed il benessere della popolazione, sino a costituire - negli anni ‘80 - la prima città in Italia come numero di impianti di base in rapporto alla popolazione. Oggi il primato è stato superato sia a livello regionale che nazionale: la causa è da attribuire, più all’ aumento della popolazione locale causato dalla forte immigrazione (l’indice di dotazione è costruito in rapporto alla popolazione residente) che all’aumento di strutture nelle altre realtà locali. L’indice di dotazione attuale, pari a 142 spazi-sport (impianti elementari) ogni 100.000 abitanti, fa compiere un balzo in avanti alla provincia pratese (da 115 a 142), ma ancora insufficiente in un quadro di confronto regionale. L’indice di affollamento medio è pari a 702 abitanti per spazio-sport. Ma in questo momento non ci permette eventuali confronti con dati similari provinciali in quanto manca uno studio a carattere regionale in tal senso. 10.1 I dati sugli impianti per aree territoriali e per Comuni Negli anni antecedenti l’istituzione della provincia, il Comune di Prato cercò, per quanto possibile, di sopperire anche al ruolo dell’allora Provincia di Firenze, impegnando notevoli risorse per realizzare una consistente impiantistica sportiva. Per quanto concerne almeno la costruzione degli impianti per lo sport, secondo molti sportivi, la presenza della Provincia di Firenze è stata poco significativa. Infatti, nel momento della divisione e del trasferimento dei beni provinciali tra le due istituzioni, nessun impianto sportivo di rilevanti dimensioni e valore era presente sul territorio della costituenda provincia di Prato. A fare le spese di questa situazione sono stati in particolare i comuni di minori dimensioni, che sono visibilmente carenti di impiantistica, sia di base che d’élite e tant’è che spesso la popolazione residente si trova a dover migrare verso il capoluogo per la pratica di talune attività. Il comune di Vaiano appare quello che ha creduto e investito di più nello sport, tenuto conto che negli ultimi cinque anni ha realizzato ben 11 nuovi spazi sport e che possiede una serie di impianti di base sufficientemente proporzionati alla popolazione attiva. Gli altri comuni crescono nella loro dotazione impiantistica in modo più modesto, compreso il capoluogo (vedi quadri di dettaglio e allegati). Tuttavia, complessivamente, i sette comuni fanno registrare un aumento di 77 impianti elementari per lo sport. 121 La presenza di strutture generate da investimento di privati è limitata. Esse riguardano strutture di alto livello e strutture associative che incontrano un numero limitato di utenti in relazione alla popolazione, sia per la natura degli sport ivi praticati che per le scelte di “core business” delle società gestrici. Di seguito (tabella nr.10.3) si riporta la dotazione pubblica e privata di impianti sportivi presente nella provincia, suddivisa per “aree omogenee” e per Comuni (secondo elaborazioni di Asel ricerche, sulla base dei censimenti regionali ufficiali), tenendo conto che nei riepiloghi regionali del censimento 1998 si rileva un refuso di stampa, in quanto si segnalavano 508 spazi sport che il dettaglio per comune poi non conferma. Cosicché il dato reale di riferimento del censimento 1998 per la provincia di Prato è pari a 258 impianti complessivi. Tabella 10.3 – Spazi Sport nella Provincia di Prato e rapporto con la popolazione residente (indice di affollamento = nr. di abitanti per spazio sport) Area Territoriale Impianti (spazi sport) al 1998 Nr. % Impianti (spazi sport) al 2003 Nr. % Popolazione residente al 31.12.2003 Indice di affollamento spazi/pop.ne 2003 Provincia di Prato 258 100,0 335 100,0 235.402 703 Area della Piana 207 80,2 257 76,7 195.999 763 Area del Montalbano 20 7,8 35 10,5 21.389 611 Area della Valbisenzio 31 12,0 43 12,8 18.014 419 Fonte: Censimento Coni, Regione Toscana 1998 e elaborazioni Asel su censimento 2003 Regione-Coni In questi cinque anni la provincia di Prato cresce di circa 77 nuovi spazi elementari per lo sport passando da 258 a 335 impianti, con un incremento complessivo pari a circa un 30% . Bisogna subito affermare che non tutta la crescita è legata ad impianti con spazi per la pratica prettamente sportiva. Anzi, degli spazi censiti in più, circa la metà risultano essere “sale al chiuso”, perlopiù utili per la pratica di attività fisico motorie o attività sportive di sala (pesi, arti marziali, danza, spinning, varie del fitness). L’aumento registrato è dovuto anche ad una correzione, operata da Asel, sul censimento generale per una rilevazione più attenta e un certo controllo incrociato degli spazi disponibili all’interno delle palestre (pubbliche e soprattutto private), non più considerate dunque un solo impianto/spazio, ma in possesso di molteplici spazi elementari per la pratica contestuale di svariate attività motorie e alcune sportive. Per quanto concerne gli spazi-sport per la Pesca Sportiva (laghetti appositamente abilitati) nella provincia di Prato, non esistono impianti specifici, salvo l’uso concordato con i gestori dei sette laghetti privati (La Villa, Lago Verde, La Briglia, Cerreto, Bagnolo, Castelnuovo, Carmignano) attualmente presenti sul territorio, che consentono l’organizzazione di prove sportive di volta in volta. 122 Esistono invece sul fiume Bisenzio campi gara appositi (V.le Galilei, ambo i lati - Area stadio comunale, ambo i lati) regolarmente segnalati da appositi cartelli dove è consentito alle Associazioni dei Pescatori di effettuare allenamenti e manifestazioni agonistiche di pesca sportiva, vengono anche utilizzati per tenere lezioni di pesca ai ragazzi. La pesca è consentita nel rispetto del regolamento provinciale e della legge regionale. Esistono poi quattro tratti di mt. 1500 circa cadauno a regolamento specifico di cui due per la pesca “a mosca” artificiale e due a mosca , esche naturali e artificiali, in questi tratti oltre alla normale licenza regionale è necessaria un ulteriore autorizzazione giornaliera che viene rilasciata dalle associazioni che li hanno in gestione temporanea. Nel comune di Cantagallo un primo tratto nel Torrente Trogola ed un secondo nel Torrente Trogola e fiume Bisenzio adibiti alla pesca con la mosca artificiale “ No Kill “ e con rilascio del pescato. Sempre nel comune di Cantagallo esite un tratto in acque a salmonidi dove è consentita la pesca con una sola canna munita di mulinello con uso di esche naturali e/o artificiali consentite nelle acque a salmonidi e con possibilità di trattenere un massimo di tre capi (della misura minimo di cm.29). Nel comune di Vernio c’è un tratto a Ciprinidi dove è consentita la pesca con l’uso della mosca artificiale o esche artificiali. Tuttavia, fatte tali doverose precisazioni, nel dettaglio si ricava che: - - - L’Area della Piana cresce di un 24,0%, con circa 50 spazi sport in più, di cui 5 nel comune di Montemurlo e 45 nel comune di Prato. L’incremento nel capoluogo, appare dovuto soprattutto alla presenza delle palestre private” e cioè al maggiore numero di “sale per le attività al chiuso” (più destinate alle attività fisiche motorie che a quelle propriamente sportive) e al censimento di nuovi spazi di pratica, specie tra gli impianti polivalenti ma anche per il calcio e le bocce. L’Area del Montalbano cresce del 75% con circa 35 spazi in più e circa un raddoppio degli spazi di pratica. Di cui 5 spazi sport in più nel comune di Carmignano e 10 spazi in più in quello di Poggio a Caiano, che in realtà conteggia meglio gli spazi specie delle sale di attività motoria presso le scuole e le palestre private; L’Area della Valbisenzio cresce di un 40% con circa 12 spazi sport in più, di cui 11 spazi in più nel comune di Vaiano ed 1 in più nel comune di Vernio. Vaiano registra un incremento davvero notevole raddoppiando il patrimonio impiantistico sportivo pubblico. Dalla lettura dei dati percentuali si può ancora ricavare che negli ultimi cinque anni, nella distribuzione provinciale dell’impiantistica si alza di poco la percentuale di incidenza sia per l’area del Montalbano che per la Valbisenzio. Ma con un evidente forte sbilanciamento verso la Piana Urbana che ancora raccoglie oltre l’80% di tutta l’impiantistica sportiva provinciale. Da una sommaria valutazione dell’indice di affollamento (ultima colonna della tabella nr. …), cioè quanti abitanti insistono per ogni spazio-sport censito, si ricava ancora che : - L’indice medio complessivo provinciale segnala un affollamento di circa 703 abitanti per ogni spazio sport; 123 - Nell’Area della Piana l’indice medio di affollamento è pari a 763; con Prato però che registra un indice di 736 e Montemurlo un I.A. di 1.198 piuttosto elevato. Nell’Area del Montalbano l’indice medio è pari a 611; con Carmignano che registra un indice di 738 abitanti per spazio sport, e Poggio a Caiano invece di 491. Nell’Area della Valbisenzio l’indice medio complessivo è pari a 419; con Cantagallo che presenta un I.A. di 404, Vaiano di 472 e Vernio di 359. Tutti in modo abbastanza omogenei. Le tre tabelle seguenti mostrano agli appassionati del settore uno spaccato delle tre aree in modo ancor più dettagliato, dove si può ricavare anche un’analisi sugli spazi di pratica all’aperto e al chiuso. La quantità e la tipologia degli spazi sport per la pratica quotidiana, ci segnala non soltanto la possibilità di praticare determinate discipline, ma anche l’opportunità di “allenarsi meglio” nel periodo invernale o estivo, a seconda degli agenti atmosferici o all’aria aperta e in ambiente naturale. E se è vero che taluni sport si praticano soltanto all’aperto o al chiuso – loro luogo idoneo e naturale – è vero anche che molti altri se disponessero di impianti al chiuso o all’aperto, potrebbero sviluppare una maggiore e più intensa qualità degli allenamenti a seconda del periodo di preparazione o agonistica. Sarebbe interessante svolgere una più precisa indagine in tal senso, verificando lo sviluppo potenziale di alcune discipline. Siamo certi, ad esempio, che se tutti gli impianti per le bocce fossero del tipo “copri/scopri”, ciò renderebbe non solo più felici gli over 65, ma consentirebbe loro una permanente aggregazione e più movimento anche nei periodi invernali, con una positiva ricaduta sulle condizioni di salute e sociali. Tabella 10.4 – Tipologia e numero degli impianti nell’ Area della PIANA (Comuni di Montemurlo e Prato) Censimenti : 1998 2003 Montemurlo 2003 Tipologia Spazi Totale Totale Totale elementari per lo sport Spazi Spazi Comune 01 02 03 04 05 06 Palestre e Sale per attività varie Piscine per il nuoto e vasche natatorie Campi da Tennis Campi da Calcio, Calcio a 5, Calcio a 7 Campi da Bocce Piste, poliv.ti all’aperto e per altre discipline Prato 2003 Spazi al chiuso Spazi all’ aperto Totale Comune Spazi Al chiuso Spazi all’ aperto 94 112 6 6 0 106 106 0 12 12 0 0 0 12 8 4 17 19 1 0 1 18 13 5 41 48 6 0 6 42 2 40 11 16 1 1 0 15 3 12 32 50 1 0 1 49 9 40 124 TOTALI 207 257 15 7 8 242 141 101 Fonte: Censimento Coni, Regione Toscana 1998 e elaborazioni Asel su censimento 2003 Regione- Coni Il Comune di Montemurlo, rispetto al censimento 1998, presenta un aumento di 5 spazi-sport di cui: 2 sale al chiuso, 1 campo da tennis, 1 da bocce e 1 campo di calcio. Purtroppo nel corso dell’ultimo anno deve registrare la chiusura di un avviato campo di Tiro al Volo, fucina di pluricampioni di livello internazionale. Se i dati segnalati sono esatti, il numero di impianti cresce soltanto di due unità. Tra le indicazioni del Comune viene segnalato che lo stato funzionale degli impianti risulta sufficiente o buono. Crediamo tuttavia, ma non abbiamo certezza in quanto il dato non è censito dal Coni e neppure confermato dal Comune, che esista un ulteriore impianto privato (a più spazi) per l’equitazione. Ci è stata altresì segnalata la presenza di un struttura-palestra multiscopo che non risulta presente negli elenchi ufficiali Il Comune di Prato, rispetto al censimento 1998, presenta una crescita di 45 spazi di cui: 16 sale al chiuso/palestre, 1 campo da tennis, 4 campi da bocce e 6 campo di calcio/calcio a 5. Gli spazi acqua rimangono inalterati, perché alla chiusura di due spazi si contrappongono l’apertura di 2 impianti privati. Molte palestre private non risultano ufficialmente censite o con un’esatta rilevazione degli spazi-sport di allenamento. Sarebbe utile svolgere una indagine più approfondita perché rimangono ancora varie incertezze, sia sull’esatto numero di impianti (che sembrano crescere di circa un terzo), sia sugli spazi di pratica. Anche in considerazione che le Circoscrizioni (responsabili della gestione della quasi totalità degli impianti pubblici) non hanno fatto pervenire il loro “controllo” sugli impianti censiti e spesso di quelli privati si conosce molto poco. Altro dato interessante è quello che tra “palestre e sale” risultano 50 private (adibite soprattutto ad attività fisico motorie) e 56 pubbliche (soprattutto palestre per lo sport di base). Per l’Atletica Leggera non confonda invece il dato che segnala 11 spazi-sport (cioè tra rettilinei, piste e pedane), comprese quelle ubicate presso vari istituti scolastici. Oltre a tali pedane di allenamento studentesco e giovanile, esiste uno scadente impianto-scuola di allenamento (promiscuo con il calcio) ma non omologato e utile per le manifestazioni. Tabella 10.5 – Tipologia e numero degli impianti nell’ Area del MONTALBANO (Comuni di Carmignano e Poggio a Caiano) Censimenti : 1998 2003 Carmignano 2003 Tipologia Spazi Totale Totale Totale elementari per lo sport Spazi Spazi Comune 01 02 Palestre e Sale per attività varie Piscine per il nuoto e vasche natatorie Poggio a Caiano 2003 Spazi al chiuso Spazi all’ aperto Totale Comune Spazi Al chiuso Spazi all’ aperto 8 18 5 5 0 13 13 0 3 3 3 0 3 0 0 0 125 03 04 05 06 Campi da Tennis 4 2 2 1 1 0 0 0 5 12 7 2 5 5 0 5 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 20 35 17 8 9 18 13 5 Campi da Calcio, Calcio a 5, Calcio a 7 Campi da Bocce Piste, poliv.ti all’aperto e per altre discipline TOTALI Fonte: Censimento Coni, Regione Toscana 1998 e elaborazioni Asel su censimento 2003 Regione- Coni Il Comune di Carmignano, rispetto al censimento 1998, presenta un aumento di 5 spazi di cui: 1 sala al chiuso (privata), 2 campi da calcetto e 2 di calcio (uno precedentemente non censito). Inalterati gli spazi acqua a Pietramarina (privati), non si registrano altri impianti per una pratica diversificata. Gli impianti crescono complessivamente di due unità per la presenza di una palestra privata ed un campo di calcio non censito nel ’98 (Virtus Comeana). Presumibilmente il censimento è incompleto per la presenza di spazi acqua e per l’equitazione in complessi agrituristici, di cui però non si hanno dati ufficiali. Il Comune di Poggio a Caiano, rispetto al censimento 1998, presenta un aumento di 10 spazi di cui: 6 sale al chiuso (presso palestre private), 2 spazi motori e 1 palestra (pallone tensostatico) presso le scuole, 2 play ground per il calcio ricreativo ed 1 spazio-calcio per allenamento (prima non censito, presso il campo comunale). Purtroppo si deve invece registrare la chiusura di alcuni campi da tennis scoperti e privati. L’apertura, da parte della UISP, di un “pallone” presso l’area comunale delle scuole medie ha costituito una buona risposta alle esigenze scolastiche e del calcio a cinque. Mentre il rifacimento del palazzetto dello sport consente lo svolgimento di attività sportive di alta prestazione. Tabella 10.6 – Tipologia e numero degli impianti nell’ Area della VALBISENZIO (Comuni di Cantagallo, Vaiano, Vernio) Censimenti : 1998 2003 Cantagallo 2003 Vaiano 2003 Vernio 2003 Tipologia Spazi Spazi Spazi Spazi Spazi Spazi Totale Totale Totale Totale Totale al all’ al all’ al all’ Spazi elem. spazi spazi Comune Comune Comune chiuso aperto chiuso aperto chiuso aperto per lo sport Palestre e Sale per 01 12 11 1 1 0 4 4 0 6 6 0 attività varie Piscine per il nuoto e 02 0 1 0 0 0 0 0 0 1 0 1 vasche natatorie 126 03 04 05 Campi da Tennis Campi da Calcio, Calcio a 5, Calcio a 7 Campi da Bocce Piste, poliv.ti all’aperto 06 e per altre discipline 6 8 1 0 0 4 2 2 3 0 3 11 14 4 0 4 7 2 5 3 0 3 0 2 0 0 0 2 0 2 0 0 0 2 7 1 0 1 3 0 3 3 1 2 31 43 7 1 6 20 8 12 16 7 9 TOTALI Fonte: Censimento Coni, Regione Toscana 1998 e elaborazioni Asel su censimento 2003 Regione- Coni Il Comune di Cantagallo, rispetto al censimento 1998, non segnala alcuna variazione impiantistica. Peraltro alcuni spazi-sport, a nostro parere, non sembrano essere rispondenti per un uso di carattere sportivo. Sembrano forse non sufficientemente segnalati, anche in questa area collinare, eventuali impianti privati e, mancare, una serie di impianti che incentivino la pratica ricreativa e sportiva in ambiente naturale (esclusi i percorsi di trekking). Il Comune di Vaiano, rispetto al censimento 1998, presenta un aumento di ben 9 impianti che hanno dato vita a 11 nuovi spazi-sport di cui: 1 palestra presso le scuole a “La Briglia”, 2 play ground polivalenti, 3 campi di calcio a cinque ( 2 privati), 2 campi da tennis, 2 bocciodromi e 1 “circuito” per il ciclismo giovanile. Tenuto conto delle dimensioni del Comune, della sua ubicazione e dei suoi bilanci, tali scelte amministrative verso la promozione della pratica motoria sportiva e ricreativa, assicurata anche nelle frazioni, è da considerarsi un notevole e lodevole sforzo. Vaiano peraltro conferma da lungo tempo questa sua vocazione per lo sport, specie giovanile. Il Comune di Vernio, rispetto al censimento 1998, presenta una sola variazione in aumento, con 1 spazio-acqua. La realizzazione cioè di una piscina scoperta in località Mercatale che sembra aver offerto una buona risposta alla pratica ricreativa del nuoto (almeno nel periodo estivo) all’intera Valbisenzio. Non si rilevano maggiori informazioni sull’impiantistica, non avendo trasmesso il Comune alcuna risposta alle richieste di informazione, anche relativamente alla piscina di Mercatale che non compare nel censimento ufficiale. Non compare nemmeno la Pista di Atletica che invece è stata costruita, anche se per i motivi suddetti non si hanno notizie sulla gestione operativa. 10.2 Gli impianti suddivisi per discipline sportive 127 Sulla base del censimento impiantistico che ha definito gli spazi sport fruibili dall’associazionismo sportivo, si è tentato, in assenza di un’indagine più specifica che si auspica sarà condotta successivamente, di risalire anche al numero di spazi disponibili per ogni disciplina sportiva. E’ opportuno fare attenzione che - nell’aggregato “palestre e sale” - sono state raccolte tutte quelle discipline che usufruiscono di tale tipologia di impianto, tenendo presente anche la presenza delle palestre private e dunque delle attività del fitness. I quadri dirigenti dello sport locale, possono evincere da tali dati una serie di riflessioni sulle concrete possibilità di sviluppo di taluni sport rispetto ad altri, o quale programmazione mettere in atto per indirizzare la promozione sportiva, magari incrociando i dati degli impianti con quello dei tesserati e delle società presenti nell’area di riferimento. I dati che si presentano possono presentare alcune imperfezioni – in eccesso o in difetto dovute alla difficoltà di aggregare e interpretare le indicazioni ricevute, ma il quadro d’insieme appare comunque utile per sviluppare una serie di analisi tecniche sugli sport. Il numero complessivo non può essere infatti confrontato con il dato analitico, in quanto lo spazio sport censito può essere utilizzato da molteplici discipline e quindi potrebbe essere assegnato più volte. Esempio: - Lo spazio-sport del Palasport di Prato conteggiato per 1, nel dato analitico di disciplina dovrebbe essere conteggiato per il Calcio a 5, per l’Hockey, il Basket, la Pallavolo, il Pattinaggio, la Ginnastica Artistica. - Uno spazio polivalente all’aperto conteggiato per 1, potrebbe essere utilizzato per il Basket, la Pallavolo, il Pattinaggio, ecc. Tabella 10.7 – Ripartizione impianti sportivi provinciali per discipline sportive e per aree omogenee Nr. Disciplina Sportiva Olimipica (raggruppate per tipologia) 1. Palestre e Sale - per varie discipline e attività indoor: Arti Marziali, Ginnastica Artistica, Hockey a rotelle, Pallavolo, Pallacanestro, Pallamano, Scherma, Pattinaggio, Danza, Pugilato, Body Building, e… altre attività del Fitness e sport al chiuso. 2. 3. Piscine: Nuoto, Pallanuoto,Syncro e varie di Fitness acquatica... Tennis 4. 5. Calcio 11, calcio a 5, calcio a 7 Bocce (di varie tipologie) Area Area della del Montalbano Valbisenzio Nr. % Nr. % Totale per disciplina Nr. % Area della Piana Nr. % 141 42,1 112 33,4 18 5,4 11 3,3 16 4,8 12 3,6 3 0,9 1 0,3 29 8,6 19 5,6 2 0,6 8 2,4 74 22,1 48 14,3 12 3,6 14 4,2 18 5,4 16 4,8 0 0,0 2 0,6 128 da 6 a 19 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. Altri spazi-sport polivalenti: 57 17,0 e specifici per gli sport elencati : Atletica Leggera (piste e pedane) 12 Aeromodellismo- Automodellismo 2 Bowling (impianto a più piste) 1 Ciclismo (circuito di allenamento) 1 Equitazione (maneggi, galoppatoi) 3 Golf 1 Hockey a rotelle (all’aperto) 8 Pattinaggio (piste ricreative) 7 Pesca sportiva (laghetti vari) n.c. Polivalenti all’aperto (pc,pv, ecc.) 10 Rugby 6 Squash 3 Tiro a Segno (poligoni) 2 Tiro con l’Arco (più postazioni) 1 Pesca Sportiva (laghetti e fiume) (18 * 50 11 2 1 0 3 1 7 7 n.c. 7 6 2 2 1 (9)* 14,9 0 0 0 0 0 0 0 0 0 n.c. 0 0 0 0 0 (1)* 0,0 7 2,1 1 0 0 1 0 0 1 0 n.c. 3 0 1 0 0 (8)* TOTALE GENERALE: 335 100, 257 76,7 35 10,5 43 12,8 Fonte: Censimento Coni, Regione Toscana 1998 e elaborazioni Asel su censimento 2003 Regione- Coni * = Sono stati censiti 7 laghetti privati per la pesca ricreativa e 11 tratti di pesca sui fiumi – non conteggiati ufficialmente tra gli spazi-sport per la pesca sportiva per l’incertezza sulla loro catalogazione specifica. E’ possibile effettuare un certo confronto con alcuni dati di una indagine nazionale svolta dalla SWG nel 2001, che ci permette di ricavare alcune indicazioni interessanti, seppur con la cautela che il dato nazionale della SWG tiene conto anche dell’area del sud d’Italia che è generalmente molto carente in termini impiantistici e dunque contribuisce ad abbassare il dato medio percentuale nazionale (si pensi che gli impianti al Nord sono il 59,9%, al Centro il 19,6%, al Sud il 14,5% e nelle Isole il 6,0%). Rispetto alle percentuali medie nazionali, per la situazione pratese (tenendo conto che la nostra stima è riferita al 2003 e quella della SWG, Nomisma, Sole 24 Ore sport, risale al 2001 e quindi si effettua un confronto non totalmente esatto) si ricava che: - - - - per le palestre e altre sale al chiuso (42,1%), cioè luoghi ove è possibile svolgere varie attività fisico motorie e sportive al chiuso (pubbliche e private), il “dato aggregato di Prato” registra una percentuale molto più alta, cioè di oltre il 25%. Ma se si considerasse solo il dato delle palestre, spazi ove è possibile svolgere prioritariamente attività sportive, la percentuale di circa il 23% sarebbe in linea o comunque di poco superiore (circa il 6%) alla media nazionale già stimata dalla SWG. per le piscine (4,8%) si registra un dato di circa un 2% superiore alla percentuale media nazionale (stimata nel 2001 dalla SWG). In coerenza quindi con altre città italiane, ma insufficiente per la forte domanda di attività natatorie dell’area pratese. per i campi di calcio e calcio a 5 (22,1%) il confronto mostra un dato pratese un più alto di circa un 8%. Il dato evidenzia una presenza di tale tipologia impiantistica piuttosto buona e giustificata dalla forte domanda e la pressione esercitata dalle numerosissime 129 società che svolgono non solo attività agonistica con la FIGC, ma soprattutto attività ricreative (amatoriali) con gli Enti di promozione. Gli ambiti disciplinari in cui il confronto dei dati con le stime nazionali SWG, evidenziano una carenza piuttosto certa sono quelli relativi a: - - - campi da bocce, che con il 5,4% si posizionano molto lontano dal dato nazionale che è pari al 17% (circa 12 punti percentuali in meno). Sappiamo che tale pratica, soprattutto ricreativa è molto sviluppata in alcune aree del nord del nostro Paese, e che oggi non coinvolge più soltanto gli anziani, ma comincia ad attrarre anche molti giovani sportivi. campi da tennis, che con un 8,6% si posizionano di circa dieci punti sotto al dato nazionale del 18%. Una carenza che si evidenzia nell’abbandono dei giovani di tale disciplina, e nella continua trasformazione che si è operata nel corso degli anni in molte realtà dei vecchi campi nei più redditizi campi di calcetto. altri impianti polivalenti (all’aperto e al chiuso) con una percentuale del 17,0%, si collocano anch’essi al di sotto del dato nazionale SWG - sui piccoli e medi impianti e sugli altri impianti - che il dato aggregato segnala complessivamente intorno al 31% . 130 10.3 Ristrutturazione, messa a norma e realizzazione nuovi impianti Dall’elaborato del primo PPS si evinceva già che: “La Provincia e i Comuni dell’area, hanno già impiegato massicce risorse economiche per il recupero del patrimonio immobiliare, rivolte con priorità al versante delle scuole e agli impianti sportivi annessi. Si tratta di una chiara scelta politica che ha garantito i giovani studenti e la loro formazione, che avevano diritto a maggiore sicurezza con la messa a norma (in particolare) delle strutture scolastiche e che sta ancora procedendo a gran ritmo”. Anche in questi ultimi anni è proseguita l’azione di ristrutturazione e messa a norma delle strutture pubbliche (scuole, altri palazzi, impianti sportivi) con notevoli risorse impegnate in tale direzione, oltre alla realizzazione di nuove opere. Per quanto oggi segnalano molteplici organizzazioni ed operatori sportivi, appare indispensabile destinare nel futuro, maggiori risorse per l’ammodernamento degli impianti sportivi (sia quelli “di base”, che quelli più elevati di interesse regionale e nazionale) e per la realizzazione di nuovi spazi-sport in particolare presso quelle scuole che ancora non ne risultano dotate. Non è più infatti rinviabile oltre un’azione incisiva per mettere a norma e qualificare la dotazione esistente, per i forti bisogni espressi dalla popolazione e dal movimento sportivo, specie quello agonistico e di alta prestazione, desideroso di compiere un ulteriore balzo di qualità, senza tuttavia sottovalutare i bisogni degli altri segmenti dello sport amatoriale e ricreativo. Né si può non porre maggiore attenzione ai bisogni dei bambini e dei ragazzi, specie per quella fascia di studenti della scuola dell’infanzia e delle elementari dove è indispensabile acquisire i primi apprendimenti del movimento per successive esperienze motorie e sportive. L’azione pubblica dovrà rivolgersi prioritariamente alla ristrutturazione dell’esistente, con la realizzazione di alcune grandi opere di interesse interprovinciale (pista di atletica leggera, circuito di allenamento per i giovani ciclisti) e verificare la possibili integrazioni tra progetti di diversa natura con l’intento di cercare economie di scala nella costruzione e nella gestione delle strutture. Al contempo valutare e sostenere ove possibile, l’azione di soggetti privati che vorranno autonomamente realizzare una nuova e moderna impiantistica di medio e alto livello, che risponda alla crescita della domanda di sport e alla voglia di spettacolo sportivo di alto livello della nostra provincia e che sia fruibile come servizio pubblico. L’azione delle istituzioni con quella dei “soggetti sociali” operanti nel campo dello sport e anche attraverso l’azione di “soggetti privati” (più interessati agli aspetti economici e di business derivanti dal settore sportivo), dovranno dunque essere sinergici e complementari, in una logica di pianificazione e programmazione condivisa. Non potrà più essere delegata solo all’azione pubblica l’investimento e lo sviluppo di tale settore sociale: ognuno è chiamato a fare la propria parte. Ciò significherà anche una integrazione dell’azione amministrativa fatta di conoscenza reciproca che sarà supportata dal lavoro della Consulta. L’azione sin qui svolta a favore dell’intero associazionismo sarà orientata verso una azione formativa delle associazioni stesse; attraverso ciò si giungerà a una maggiore consapevolezza e assunzione di 131 responsabilità che miri alla crescita di ogni soggetto, così da renderlo più autonomo ed in grado di operare senza alcun sostegno particolare, di tipo finanziario o organizzativo. L’azione di sostegno dovrà dunque diventare gradualmente meno intensa, meno garantita a tutti, a favore di specifici progetti sociali condivisi con altre aree e settori di attività e rivolta in particolare alle fasce generalmente definite più “deboli”. Opportuno sarà stabilire criteri di merito ove le iniziative siano concertate con l’Ente e sviluppino una cultura sportiva nell’ambito della Provincia. Saranno per questo meglio definiti obiettivi e progetti, su cui ognuno potrà misurarsi e concorrere”. 10.4 Polifunzionalità delle palestre e realizzazione di Play Ground Risulta ancora attuale, quanto già si affermava nel precedente PPS, e cioè che: “Ad oggi risultano idonei pochi impianti in grado di rispondere allo sviluppo dello sport d’élite e di spettacolo – il solo palasport di Maliseti che può contenere sino a circa 2000 spettatori mentre i restanti appaiono solo sufficienti per mantenere i servizi per lo “sport di base” e parzialmente quello scolastico o per ospitare i campionati dilettantistici minori. Appare addirittura insufficiente se si pensa alla crescente domanda di “sport per tutti” ed ai nuovi bisogni dei cittadini, specie adulti e anziani. Bisognerà dunque pensare a rendere polifunzionali le palestre di base, perché siano più rispondenti non solo per le scuole, ma anche per le società e le famiglie multisportive e per i diversi segmenti dello sport. Un’altra risposta moderna ed efficace alla voglia di “stare insieme” dei giovani, di giocare, divertirsi e socializzare liberamente, senza molti sacrifici per gli allenamenti, sono la costruzione diffusa di play ground. Ovvero spazi-gioco liberi, aperti a tutte le ore nei più diversi angoli della provincia. Spazi facilmente raggiungibili e di libero uso per i ragazzi; spazi pensati anche per riunire o incontrarsi tra stranieri e autoctoni; si tratta anche di luoghi ove poter sviluppare particolare progetti di inserimento sociale e di ascolto dei bisogni dei soggetti più difficili, con l’intervento degli “Operatori di Strada” capaci di prevenire e guidare la formazione attraverso progetti specifici che favoriscano l’inclusione e non generino esclusione dei devianti. Alcuni di tali play ground possono diventare occasione di lavoro e inserimento di soggetti svantaggiati, in grado di gestire l’attività quotidiana o offrire servizi alla persona (bar, giochi, intrattenimenti vari, ecc.) oltre che sedi di Associazioni e Società. Appare opportuno prevedere uno studio apposito per individuare, tutte le aree aperte che possono essere attrezzate e completate e già riservate a “verde sportivo attrezzato”, proprio per incentivare l’azione di soggetti privati, specie se riuniti in “associazioni” o cooperative (o altro), disposte ad inserire in possibili forme di lavoro i soggetti svantaggiati. 10.5 Gli impianti e le vasche per il Nuoto e le discipline natatorie 132 La quasi totalità delle piscine pubbliche sono ubicate nel comune capoluogo – si registrano infatti 12 spazi-acqua, tra piscine propriamente dette e vasche natatorie, la maggior parte pubbliche e alcune private ubicate all’interno di centri fitness. La Valbisenzio presenta una piscina scoperta funzionante nei mesi estivi, così come il Montalbano con un impianto privato scoperto, aperto solo d’estate. Tabella 10.8 – Spazi-acqua per le attività natatorie ripartiti per aree omogenee Nr. 20. Disciplina Sportiva Olimipica (raggruppate per tipologia) Totale per disciplina Nr. % Piscine: Nuoto, Pallanuoto,Syncro 16 4,8 e varie di Fitness acquatica... Fonte: Elaborazioni Asel su censimento 2003 Regione- Coni Area della Piana Nr. % 12 3,6 Area del Montalbano Nr. % 3 0,9 Area della Valbisenzio Nr. % 1 0,3 Bisogna segnalare che, tra gli spazi acqua sopra censiti, figura anche la piscina di S. Paolo che al momento risulta chiusa per lavori di ristrutturazione. L’intensa pratica di attività natatorie che si registra a Prato e l’ubicazione delle piscine coperte nel capoluogo, produce elevati spostamenti specie durante il periodo invernale di cittadini residenti nei comuni limitrofi, per prendere parte soprattutto ai corsi organizzati dal CGFS per i bambini e dagli Enti di promozione per gli adulti. Non si conosce l’esatta quantità di sportivi che tutti i giorni si recano presso le piscine comunali, un dato comunque molto elevato e uno spostamento con mezzi privati che soprattutto nelle ore pomeridiane e serali è valutato molto intenso e che meriterebbe di essere indagato (dati del 2001 segnalavano mediamente oltre 2500/3000 nuotatori giornalieri). L’uso intensivo delle piscine ha inizio con attività che si susseguono dalle ore 8.00 sino alle 23.00, attraverso la pratica continua di studenti, neonati, bambini alle prime armi, signore amanti della fitness acquatica, atleti giovanissimi o avviati agonisti, adulti amatori del nuoto libero, anziani e disabili impegnati in attività di recupero psicofisico o per eventi traumatici. Uno sfruttamento intensivo delle strutture che se da un lato consente di rispondere alla forte domanda e di ammortizzare i costi di gestione elevati, dall’altro provoca un “affollamento” eccessivo degli spazi d’acqua (con molteplici incastri di attività e di orari d’uso) e un deterioramento precoce dell’impianto. Risulta elevato ed importante il servizio sociale reso alla cittadinanza, per il grande afflusso di nuotatori di tutte le età attraverso le attività corsistiche di avviamento organizzate dai diversi soggetti operanti e specie dagli Enti di promozione (CGFS e AICS, CSI, UISP). Poco spazio residuo di pratica invece viene segnalato da quei cittadini che non desiderano più essere “organizzati” avendo raggiunto ormai un’ampia autonomia tecnica e che mirano soprattutto ad un’attività di fitness personale. Intense e ben organizzate anche una serie di attività preagonistiche e agonistiche per le discipline del Nuoto, Pallanuoto, Nuoto Sincronizzato, organizzate per fini propri (statutari) da alcune Associazioni sportive locali (Futura Nuoto e Nuoto Prato), così come la disciplina del 133 Triathlon (corsa, bici, nuoto – promossa dall’Etruria Triathlon) e le attività subacquee (Free Dive e ub Prato). Non si hanno attualmente informazioni più ampie circa le attività di fitness acquatica che vengono svolte nelle piscine private dei centri fitness, mentre è possibile fornire un quadro di dettaglio sulle molteplici attività che vengono attivate nelle piscine pubbliche pratesi (non tutte le attività possono essere promosse in tutti gli impianti, ad esempio le attività subacquee si svolgono soltanto nella piscina di Via Roma): - Nuoto adulti: principianti, intermedio, avanzato (Aics, Csi, Uisp); Acquaticità 3 mesi – 5 anni (Cgfs); Acquafitness (Aics, Uisp); Acquagym (Aics, Csi, Uisp); Nuoto sincronizzato (Cgfs); Acqualand – libera balneazione bambini 1-8 anni – (Cgfs); Ginnastica in acqua per adulti (Cgfs); Ginnastica pre-parto (Uisp, Cgfs); Nuoto terapeutico per anziani (Cgfs); Trattamento fisioterapico e riabilitativo (Cgfs); Recupero dell’handicap (Cgfs); Acquaticità subacquea e specialità subeacquee (Sub Prato); Attività subacquee con autorespiratore; Tecnici in apnea (Free Drive, Sub Prato); Corsi per assistenti bagnanti (Fin, Free Drive, Sub Prato); Corso di primo soccorso medico (Fin, Free Drive, Sub Prato). Appare inoltre interessante riportare in questo documento di programmazione, seppur in sintesi, alcune informazioni contenute nella “Carta delle piscine pubbliche pratesi”, perché costituisce un buon indirizzo di governo per la gestione dell’impiantistica, nata dalla collaborazione tra ente pubblico e soggetti privati, trasferendo a quest’ultimi compiti e funzioni fin ora svolti dall’ente locale. Il Comune di Prato con l’intento di offrire un miglior servizio ha affidato in gestione esterna dal 2002, all’associazione PRATO-APOGEO, le piscine comunali. Associazione di scopo, appositamente costituita e partecipata dalla stessa amministrazione comunale che intende mantenere le funzioni di indirizzo, controllo e programmazione, pur in un ruolo paritario con gli altri soggetti dell’associazionismo locale. La formula gestionale creata ha apportato dei vantaggi alle stesse associazioni sportive che vi hanno aderito, poiché consente a quest’ultime una maggiore flessibilità nell’utilizzo degli spazi acqua per renderli più consoni anche alle loro esigenze sportive. Attraverso la Carta dei Servizi, il Comune informa i cittadini sull’attività svolta e contemporaneamente si assume l’impegno di mantenere determinati standard nel servizio erogato, assicurando trasparenza nel rapporto tra cittadini e coloro che gestiscono il servizio pubblico, in modo che ogni utente può in qualsiasi momento verificare la rispondenza degli indicatori definiti e comunicati. 134 Nella Carta dei Servizi sono comprese una serie di diritti-doveri che regolano il rapporto con i cittadini ed una serie di informazioni che agevolano la partecipazione dello sportivo praticante. Tali normative e informazioni (vedi in dettaglio Carta dei Servizi, a cura del Comune di Prato), che riteniamo importanti riportare per la qualità del servizio che il Comune di Prato ha voluto porre in atto verso i propri cittadini, possono così riassumersi: - Principi Fondamentali (Uguaglianza dei diritti degli utenti; Imparzialità, Regolarità del servizio; Partecipazione; Efficienza ed efficacia); - Informazione agli Utenti (tabelle informative, analisi acque, esiti delle verifiche, ecc.); - Rapporti con gli Utenti (concessione spazi, tempi di fruizione, categorie di utenza, ecc.); - L’Offerta dei servizi sportivi in ambito natatorio (soci costitutori, compiti della associazione Prato-Apogeo, fruizione degli spazi da parte di altre società); - Gli Impianti (elenco degli spazi acqua, note tecniche e di informazione sui vari servizi); - Orari di Apertura (orari d’uso, modalità e tipologia d’uso, tariffe per l’utente, copertura assicurativa, ecc.); - Attività promossa dalle Associazioni (elenco, indirizzi e info sulle associazioni operanti); - Attività promosse dalle Associazioni presso ogni piscina (tipologia di attività, soggetti proponenti, impianti); - Adozione di standard (adozione di standard, individuazione di indici e misure per garantire la qualità del servizio); - Qualità del livello di sicurezza (indicatori, requisiti, standard, conseguenze della violazione, tipo di esborso a garanzia dell’utente); - Qualità del livello di professionalità (indicatori, requisiti, standard, conseguenze della violazione, tipo di esborso); - Qualità dell’ambiente interno: acqua della vasca - piano vasca – spogliatoi e servizi igienici (indicatori, requisiti, standard, conseguenze della violazione, tipo di esborso); - Segnalazioni e procedure (procedure per l’utente per presentare reclami e osservazioni); - Criteri di Verifica (commissione di controllo, modalità e tempi per le verifiche); - Modello per il reclamo o segnalazione (fac simile per agevolare la comunicazione da parte dell’utente verso il Comune, a garanzia di un migliore servizio). 10.6 I campi sportivi di calcio In assenza di una più dettagliata e specifica indagine riguardante i campi di calcio dell’intera provincia pratese, può risultare utile inserire un breve “spaccato” sulla situazione degli impianti che riguardano il comune capoluogo, ove sono ubicati gran parte dei campi di gioco ove confluiscono molte squadre della provincia. Tabella 10.9– Spazi-sport per la pratica del calcio ripartiti per aree omogenee Nr. Disciplina Sportiva Olimipica (raggruppate per tipologia) Totale per disciplina Area della Piana Area del Montalbano Area della Valbisenzio Calcio 11, calcio a 5, calcio a 7 74 22,1 48 14,3 12 3,6 14 4,2 Esclusi alcuni impianti di calcio di interesse cittadino, ove si svolgono prevalentemente attività agonistiche federali di un certo livello, la quasi totalità dei campi pubblici sono di interesse 135 circoscrizionale e ospitano prevalentemente attività agonistica di categorie inferiori e giovanili e le attività dei campionati amatoriali organizzate dagli Enti di Promozione. Il livello medio dello stato dei campi può essere definito sufficiente, anche se la maggior parte sono “vecchi campi” la cui costruzione è datata e che in parte sono stati ristrutturati spesso con l’impegno delle stesse società di gestione. Ma quando si parla dello “stato degli impianti di calcio”, si deve tenere conto che soltanto nel Comune di Prato, i campi mediamente sono interessati da svariate centinaia di partite al mese e dunque da migliaia di incontri annui di campionato, tornei e amichevoli (dati di proiezione ormai datati,forniti dagli Enti di promozione indicavano in circa 400 le partite mensili e in oltre 5.000 gli incontri annui). Non si conoscono purtroppo dati statistici recenti, che uniti a quelli successivi per l’attività calcistica federale, potevano presentare un quadro complessivo sull’esatto volume di attività cui sono sottopost gli impianti calcistici. Dalla tabella successiva, presentata soltanto a livello indicativo per una rilevazione della quantità di attività di carattere federale che interessa mediamente i campi di calcio, si rileva che la Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) mediamente svolge poco meno di un centinaio di partite nell’arco della settimana tra campionati giovanili e dilettanti, con oltre 3.500 gare nell’arco di una stagione. Senza conteggiare allenamenti e incontri di preparazione. Tabella 10.10– Attività gestita dal Comitato provinciale FIGC nella stagione sportiva 2004/2005 Campionato Dilettanti Coppa Provinciale Terza Categoria Campionato Terza Categoria Campionato Juniores Periodo e/o date Nr. Squadre Partecipanti 11-18 e 25/09/04 8-23 e 29/12/04 16/3/05 2/Ott – 4/Giu 25/Set – 30/Apr 15 Settore Giovanile 7 Totale Gare + Playoff 21 (Giorni 7) 30 26 63 8 7 15 240 + 4 182 447 Periodo e/o date Nr. Squadre Partecipanti Nr. Giornate di calendario Nr. Gare Settimanali Totale Gare + Playoff 25/Set – 30/Apr 25/Set – 30/Apr 25/Set – 30/Apr 25/Set – 30/Apr 14 girone unico 15 girone unico 14 girone unico 20 - 2 gironi 26 30 26 54 7 7 7 10 182 210 182 540 25/Set – 30/Apr 20 - 2 gironi 54 10 540 25/Set – 30/Apr 20 - 2 gironi 54 10 540 2/Ott – 11/Dic 12/Feb – 23/Apr 9/Ott – 11/Dic 19/Feb – 23/Apr 9/Ott – 11/Dic 19/Feb – 23/Apr Totali 24 – 2 gironi sola andata 27 – 3 gironi sola andata 27 – 3 gironi sola andata 181 22 6 132 18 4 72 18 4 72 302 65 2470 e Scolastico Campionato Allievi Campionato Allievi Fascia “B” Campionato Giovanissimi Campionato Giovanissimi Fascia “B” (prima fase sola andata, Play Off: A/R) Torneo Fair Play Esordienti Fascia “A” (prima fase sola andata, Play Off: A/R) Torneo Fair Play Esordienti Fascia “B” (prima fase sola andata, Play Off: A/R) Torneo Pulcini “A” anno 94 (Due fasi: autunnale e Primaverile) Torneo Pulcini “B” anno 95 (Due fasi: autunnale e Primaverile) Torneo Pulcini “C” anno 96 (Due fasi: autunnale e Primaverile) Nr. Gare Settimanali 16 14 45 Totali Campionato Nr. Giornate di calendario 136 Campionati Dilettanti e Totali Settore Giovanile e Scolastico Nr. Squadre Partecipanti 226 Nr. Giornate di calendario 365 Nr. Totale Gare Gare + Settimanali Playoff 80 2917 Totale Gare sul Territorio 3589 Nota: Il totale delle gare è riferito a quelle di pertinenza dei campionati gestiti da C.P. di Prato. Non sono computate le gare delle Società partecipanti ai Campionati dalla Eccellenza , alla Seconda Categoria ne sono computate le gare del Campionato Juniores Regionali, di competenza del C.R.T. da valutarsi in circa altre 672 gare escluse le coppe. Società suddivise Società Società per Categorie Profes- Nazionale C.P. di Prato sionistiche Dilettanti 1 1 Società Dilettanti 37 Divisione Calcio a Cinque 7 Divisione Femminile 1 Società Puro Settore 3 Totale 50 Fonte: Documentazione prodotta dal Comitato provinciale FIGC di Prato. Ai dati sopra esposti si dovrà aggiungere il volume di attività che interessano i campionati ricreativi degli Enti (che per i dati pervenuti dai due maggiori) segnalano affiliazioni societarie per circa 300 società sportive. Generalmente le società che svolgono attività amatoriale non sono strutturate con più squadre di categoria (come le società della FIGC), quindi si può facilmente desumere l’ulteriore intenso volume di stress da eccessivo uso cui sono sottoposti i campi di calcio. La situazione per la gestione dei campi sportivi comunali, appare totalmente modificata rispetto ad alcuni anni fa, quando circa 26 campi erano direttamente gestiti dal comitato delle “Organizzazioni Calcistiche” formato dai tre storici enti di promozione (CSI, UISP e AICS) e/o da Società Sportive ( solo per alcuni campi) e altri 31 campi erano invece “autogestiti” dalle locali società di zona o da pool di società/enti. La situazione attuale si è evoluta con una più marcata assegnazione di molti campi di calcio alle rispettive società di circoscrizione, con gestioni più autonome e con una più ampia assunzione di responsabilità che sono sfociate anche in investimenti straordinari da parte delle stesse. Gli Enti di promozione che organizzano gran parte dell’intera attività calcistica, a livello ricreativo, hanno assunto la gestione degli impianti della circoscrizione Prato-Sud (5 impianti) attraverso una apposita società di scopo che gestisce anche i campi di tennis di Via Roma, e per alcuni includendo anche le società sportive locali (Zenith, per il campo Chiavacci). Interessante la concessione della gestione di un campo ad una società sportiva di inclusione sociale (Polisportiva Aurora) che in piena autonomia svolge una importante azione di inserimento di soggetti in disagio creando anche piccole occasioni lavorative socialmente utili. Molte delle società di calcio che svolgono autonoma gestione di impianti pubblici, rivestono nel loro ambito sociale e territoriale una qualificata azione non solo sportiva, ma soprattutto di aggregazione sociale e in particolare giovanile. L’autonomia gestionale degli ultimi anni sembra aver rafforzato tale capacità che non può che accrescere il loro compito sociale prima ancora che sportivo. Tale autonomia consente da un lato maggiori risparmi agli enti locali, dall’altro un miglioramento della qualità degli impianti e dei servizi resi al cittadino. Appare utile tuttavia svolgere periodiche verifiche dei servizi offerti e attuare un’azione di coordinamento e di controllo simile a quelle già attivata con la carta dei servizi per le piscine. 137 10.7 I luoghi di pratica e la valutazione espressa dai cittadini In questo contesto informativo, appare interessante riportare un altro spaccato delle risultanze dell’indagine svolta (già ampiamente citata), dove i cittadini segnalano la tipologia di impianto ove preferiscono praticare sport (campione riferito soprattutto al comune capoluogo). “L’interesse dell’ente locale è massimo per questa informazione, in quanto l’impegno maggiore sul territorio è per la costruzione, manutenzione e gestione degli impianti. Si tratta, ovviamente, di situazioni completamente diverse per gli sportivi e per chi pratica solamente attività fisico motorie : Figura 10.1 Luogo della pratica per tipologia di partecipazione sportiva (% sugli intervistati) 2,2 1,7 Altro In casa 7,8 0,4 Spazi aperti non 95,9 26,4 attrezzati Attivi 9,2 7,3 Spazi aperti attrezzati Impianti sportivi con uso 2,3 19 gratuito Impianti sportivi a Sportivi 12,8 75,9 pagamento 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Si tratta di percentuali calcolate sui rispondenti, in quanto molti cittadini praticano più di uno sport o più di una attività. Si omette qui una più dettagliata ripartizione dei luoghi di pratica, a seconda della circoscrizione di residenza nel comune di Prato, ma che è possibile rilevare per gli addetti ai lavori nella pubblicazione dell’indagine. Altra novità è stata quella di far esprimere ai cittadini intervistati una loro valutazione su attività e impianti; una sorta di customer satisfaction sullo sport, gli impianti, le iniziative prese e quelle progettate. “Per quanto concerne gli impianti, si osserva come la valutazione espressa sia medio buona: l’impiantistica è promossa con un voto medio di poco superiore al 7 (voto da 1 a 10). Più generosi sono coloro che svolgono attività motorie (7,5) rispetto agli sportivi (7,1), ma questo dipende fondamentalmente dal fatto che la valutazione è migliore per gli spazi all’aperto (quasi 8), più usati dai primi, che non per gli impianti al chiuso, in particolare quelli a pagamento: evidentemente quest’ultimo aspetto rende più attenti e severi nel giudizio. 138 In prospettiva i cittadini, segnalano che: - il 64,3% della popolazione è favorevole a futuri nuovi impegni nel settore sport; - il 35,7% restante, ritiene che non debbano essere investite nuove risorse: - di questi ultimi, il 17,1% perché ritiene la situazione già buona, a conferma delle valutazioni positive precedentemente espresse, - e l’altro 18,6% perché ritiene che ci siano cose più urgenti da fare. Tra chi ha dato un’indicazione positiva sono in maggioranza coloro che chiedono investimenti prioritariamente per le attività sportive (36,6%), rispetto a quelli che invece li preferirebbero destinati per quelle fisico motorie (27,7%). A parere dei ricercatori, “si può notare ancora una certa confusione tra i rispondenti rispetto alle due tipologie di attività: va infatti segnalato che tra i punti sport sottoposti al giudizio degli intervistati, da costruire ex novo o da ristrutturare per un loro miglioramento, quelli che hanno ricevuto più valutazioni positive - ovverosia sono stati definiti “molto utili” o “utili” sono tutti quelli prioritariamente utilizzabili più per attività fisico motorie in senso ampio che non per attività sportive in senso stretto: e, infatti, al primo posto in un teorico indice di utilità si collocano un “parco protetto” e una “area attrezzata all’aperto”. Nella figura successiva, è riportata la graduatoria dei punti sport, segnalando la percentuale di chi li ha valutati complessivamente utili, o molto utili, e di chi, invece, ritiene inutile, o del tutto inutile, la loro costruzione o ristrutturazione. Figura 10.2: Graduatoria secondo l’indice di utilità dei punti sport proposti agli intervistati Parco protetto 178,6 Area attrezzata all’aperto 170,0 Pista ciclabile 151,6 Piscina 149,0 Palestre 113,6 Palazzetto dello sport 84,2 Pista di atletica 59,0 Play ground 40,6 Stadio 32,2 Pista di pattinaggio 31,8 Pista di ciclismo 16,2 Acqua park -12,0 0% Del tutto inutile 20% 40% Poco utile 60% 80% Utile 100% Molto utile 139 * A destra del grafico è segnalato l’indice di utilità; questo è dato dalla somma delle percentuali di chi ha risposto “molto utile” (pesata per tre) e “utile”, sottraendo quelle di chi ha risposto “poco utile” e “del tutto inutile” (pesata per tre). Per chiudere tra i suggerimenti forniti in forma libera e spontanea dai cittadini intervistati si segnalano alcune tipologie di risposta: - la prima osservazione, esposta sotto varie forme, è proprio quella della “carenza di informazioni sulle iniziative comunali per diffondere lo “sport per tutti”; si tratta di cittadini che si sono impegnati nel rispondere a un questionario piuttosto complesso e, pertanto, questa esigenza sembra essere il riscontro ad una mancanza effettiva; - gli impianti sono presenti nel territorio pratese, che forse è anche privilegiato da questo punto di vista, ma la loro “manutenzione è spesso scadente”: pulizia e igiene spesso mancano e in alcuni casi si segnala che gli impianti dovrebbero essere ristrutturati; - per quanto riguarda gli investimenti in impiantistica le richieste maggiori vengono per strutture dove poter “praticare attività per la terza età”: forse lo sviluppo della domanda di partecipazione in questa fascia d’età non trova un’adeguata offerta impiantistica, mirata a discipline praticabili dai cittadini più anziani. 10.8 Gli impianti sportivi annessi alle strutture scolastiche del comune capoluogo E’ in fase di completamento un’indagine a cura di altro settore di ricerca di ASEL per quanto concerne i dati relativi agli aspetti tecnici e strutturali dei plessi scolastici, la loro popolazione, gli impianti annessi e altri servizi. In questa fase di elaborazione del PPS non siamo in grado di segnalare quante strutture scolastiche sono dotate di spazi-sport elementari e la loro esatta tipologia e qualità. E’ possibile invece fornire un elenco delle scuole del Comune di Prato fornite della palestra o di uno spazio polivalente al coperto. Appare intanto interessante sapere che, nella provincia di Prato i bambini iscritti alle scuole materne risultano essere 5.874 (dati A.S. 2003-’04) suddivisi al 50% circa, tra maschi e femmine e con un aumento medio rispetto all’anno precedente pari a circa un 4%. Di questi, il 74,7% frequentano le scuole del comune capoluogo, che presentano una situazione per quanto concerne gli spazi sport al coperto annessi che può desumersi dalla tabella seguente. Tabella 10.11 – Palestre annesse alle Scuole Materne del Comune di Prato Nr. 1 Primaria - Scuole Materne Meoni Palestra annessa Piccola palestra Nessuna palestra Uso palestra esterna X 2 Le Fontanelle X 3 Il Campino X 140 4 Villa Charitas X 5 Maliseti X 6 S. Vincenzo X 7 Borgovalsugana X 8 Figline X 9 Il Pino X 10 Vergaio X 11 Cafaggio 12 S. Giorgio X 13 Paperino X 14 Paperino succirsale X 15 Castelnuovo X 16 Borgosanpaolo X 17 Don Milani 18 Papa Giovanni XXIII X 19 Iolo X 20 C.A. Dalla Chiesa 21 Nima - via Corridoni 22 Rodari X 23 Meucci X 24 Ferrucci X 25 Munari X 26 Collodi 27 Nima – via Valori X 28 Galilei X 29 Abatini X 30 Cilianuzzo X 31 Puddu X 32 Ciliari X 33 Chiesanuova X 34 Ghandi X 35 Le Badie X 36 Mascagni X X X X X X TOTALI 9 2 25 0 Fonte: Osservatorio Scolastico Asel 141 La popolazione complessiva iscritta alle scuole elementari della provincia di Prato risulta essere di 9.753 unità (dati A.S. 2003-’04), con un lieve vantaggio percentuale per gli alunni maschi e nessuna variazione percentuale nel numero complessivo rispetto ai dati dell’anno precedente. Di questi, il 76,5% frequentano le scuole del comune capoluogo, che presentano una situazione per quanto concerne gli spazi sport al coperto annessi che può desumersi dalla tabella successiva Tabella 10.12 .– Palestre annesse alle Scuole Elementari del Comune di Prato Nr. 1 Primaria - Scuole Elementari Filzi Palestra annessa Piccola palestra Nessuna palestra Uso palestra esterna X 2 Meoni 3 Cicognini X 4 Le Fontanelle X 5 Cafaggio 6 Puccini Bartolini X 7 Borgonuovo X 8 Bruni 9 Da Vinci 10 Mezzana-Santa Gonda X 11 Sant’Ippolito X 12 Tobbiana X 13 Dalla Chiesa X 14 Calvino - Figline X 15 D’Acquisto 16 Rodari X 17 Cecchi X 18 Meucci X 19 Pontepetrino 20 Collodi 21 Pizzidimonte 22 Puddu X 23 Ciliari - via Taro X 24 Ciliari – Via Corridoni X 25 Ghandi 26 Mascagni X X X X In costruz. X X X X X TOTALI 17 5 3 1 Fonte: Osservatorio Scolastico Asel 142 Per quanto concerne le scuole secondarie di I° grado, la popolazione complessiva iscritta alle scuole medie della provincia di Prato risulta essere di 6.541 alunni (dati A.S. 2003-’04), con i maschi che rappresentano il 53% del totale e con un lieve regresso di iscritti rispetto all’anno precedente. Di questi, il 76,1% frequentano le scuole del comune capoluogo, che presentano una situazione per quanto concerne gli spazi sport al coperto annessi che può desumersi dalla tabella seguente. Tabella 10.13– Palestre annesse alle Scuole Secondarie di I° grado del Comune di Prato Nr. 1 Secondaria I° grado - Scuole Medie S.L. Mazzei Palestra annessa Piccola palestra Nessuna palestra Uso palestra esterna X 2 Mazzoni X 3 Cicognini X 4 Convenevole X 5 Don Bosco succursale 6 Don Bosco 7 Fermi X 8 Buricchi X 9 Lippi X 10 Ghandi – sez. speciale via Mannocci 11 Malaparte X 12 Zipoli X 13 Aleramo X X X TOTALI X 10 0 2 1 Fonte: Osservatorio Scolastico Asel Per quanto concerne le scuole secondarie di II° grado, la popolazione complessiva iscritta alle scuole superiori della provincia di Prato risulta essere di 8.424 alunni (dati A.S. 2003-’04), con un dato rimasto pressoché stabile rispetto all’anno precedente. Gli istituti superiori collocati ubicati tutti nel comune capoluogo (escluso l’Istituto d’Arte), presentano una situazione per quanto concerne gli spazi sport al coperto annessi che può desumersi dalla tabella seguente (diversi di tali istituti presentano una positiva situazione anche per quanto concerne spazi sport all’aperto, mentre invece risultano insufficienti gli spazi al coperto rispetto al numero di classi che contestualmente svolgono lezione). Tabella 10.14 – Palestre annesse alle Scuole Secondarie di II° grado del Comune di Prato Nr. 1 Secondaria II° grado – S. Superiori Marconi Palestra annessa Piccola palestra Nessuna palestra Uso palestra esterna X 143 2 Datini 3 Istituto D’Arte 4 Dagomari X 5 Gramsci – Keynes X 6 Nicastro 7 Buzzi X 8 F. Cicognini X 9 Convitto Naz. Cicognini X 10 Livi X 11 Copernico X 12 S. Niccolò 13 Rodari X X X X X TOTALI 9 1 0 3 Fonte: Osservatorio Scolastico Asel Per quanto concerne le scuole pratesi, appare opportuno avviare in seguito una analisi più dettagliata e approfondita di tutti gli spazi sport annessi, in uso o in fase di ristrutturazione e realizzazione e gli effettivi bisogni della popolazione scolastica sulla base delle ore di lezione curriculare e delle offerte integrative di sport. 10.9 Gli spazi verdi attrezzati ed i parchi, gli itinerari storico naturalistici per il trekking, a cavallo e in mountain bike “Se vuoi conoscere l’anima di un paese devi percorrerne le strade minori, addentrarti nella bella e intrigante provincia, frugare qua e la alla ricerca di scorci paesaggistici e note di vita vissuta. Nella bella provincia, in zone spesso sconosciute al turismo di massa, si ha modo di leggere la trama architettonica di una nazione, si può conoscerne il vero volto: quello di tutti i giorni, fatto di tranquillo lavoro nei campi, o di frenetico andirivieni cittadino”. Ma per cogliere questi aspetti occorre muoversi piano, a “bassa velocità” … quindi a piedi o in bicicletta” (da “La Via Francigena in Toscana”, di G. e C. Bracci). Per oltre il 55% dei cittadini pratesi (M. 51,4% e F. 59,1%) fare sport in ambiente naturale, praticanti soprattutto attività fisico motorie, significa recarsi a “passeggiare” ovvero a “camminare” negli spazi verdi rimasti nelle realtà urbane o lungo le rive del fiume Bisenzio o dell’Ombrone, o nei parchi pubblici o lungo i sentieri del Monteferrato o meglio ancora sulle stupende colline dei comuni più montani. Un altro 11% circa gradisce “correre” (fare podismo, jogging) o andare in bicicletta, sfruttando non solo i parchi e le strade, ma anche le nuove piste pedociclabili che corrono lungo le arterie cittadine e nelle periferie urbane e che quasi con un anello completo circondano l’intera area urbana del capoluogo. 144 Abbiamo provato a mettere insieme la documentazione che siamo riusciti a reperire da varie fonti di informazione, che purtroppo non è racchiusa organicamente in una apposita pubblicazione (che potrebbe curare prossimamente l’Osservatorio sullo sport) e che dunque presentiamo ancora in forma disorganica e incompleta. Partendo proprio dalle “passeggiate” dei pratesi, ci è sembrato interessante riportare gli spazi verdi del capoluogo, i più importanti censiti, utilizzati per muoversi, giocare e fare attività fisico-sportiva: Tabella 10.15 – Gli Spazi Verdi per la pratica motoria nella Città di Prato Nr. Gli Spazi Verdi in Città Superficie mq. 1 Giardino degli Ulivi 17.000 2 Giardino di Maliseti 130.000 3 Giardino di Galciana 42.000 4 Parco Liberazione e Pace 5 Giardino La Querce 37.000 6 Giardino delle Badie 68.200 7 Giardino Mezzana Lungobisenzio 8 9 10 Giardino di Mezzana Giardino dei Ciliari Giardino di S. Giusto 200.000 200.000 18.600 31.000 10.000 Altri Spazi per lo sport Campi da calcio, parco giochi, campi bocce, pista pedociclabile Campi da calcio, parco giochi, campi bocce Campi da calcio, parco giochi, campi bocce Galoppatoio, campi da calcio, parco giochi, impianti polivalenti, piscina Campi da calcio, parco giochi, pista skateboard, percorso salute Parco giochi, percorso salute, percorsi pedonali Campi da calcio, parco giochi, campi bocce, collegamenti attraverso il fiume con altri giardini e percorsi attrezzati Parco giochi Parco giochi, bocciodromo Parco giochi, strutture didattiche Fonte: pubblicazione “Il verde in Città”, a cura di C. Nannicini, WWF Prato Attraverso l’opuscolo “TURISMO natura TOSCANA” realizzato dal Club Alpino Italiano e promossa dalla Regione Toscana (edizione 1995), è possibile conoscere 18 schede informative per aree omogenee della Toscana, fra cui quella riguardante la “Val Di Bisenzio- PratoMontalbano”, definita area collinare, che presenta un paesaggio particolare partendo dalla Calvana e che chiude a sud con la piana pratese e le campagne del Montalbano… importante territorio per escursioni in mezzo ad un patrimonio artistico e storico che copre migliaia di anni”. Da tale pubblicazione non è rilevabile un elenco di sentieri, ma dalla lettura della cartina allegata , gli appassionati possono rilevare utili indicazioni, che meritano di essere riuniti in futuro in un unico volume. Per l’area del Montalbano e in particolare per il Comune di Carmignano, si segnala la pubblicazione della carta turistico-escursionistica, (curata da Arrighi, Bertogna, Naef e promossa da vari Comuni) edita a cura del Consorzio Interprovinciale del Montalbano, che in 145 scala 1:25.000 riporta i sentieri per le escursioni percorribili a piedi, in bici o a cavallo, e segnalando il ricco patrimonio artistico (aree archeologiche, castelli e borghi del medioevo, torri e opere militari, edifici religiosi, oltre ad altre opere minori) che si può osservare lungo il percorso. Per il nostro territorio come non suggerire alcune tappe per gli amanti della pratica sportiva all’aria aperta, presso : - Le sorgenti, macchie, parchi e giardini dei borghi e delle frazioni di Carmignano; - Le tombe etrusche di Boschetti e Montefortini; - La tomba di Grumaggio, la cinta muraria etrusca e il Museo Archeologico ad Artimino; - Le aree archeologiche di Pietramarina e della Paggeria di Artimino; - Le necropoli etrusche del podere Grumolo e di Prato di Rosello (loc. Artimino); - L’insediamento del paleolitico superiore a Poggio alla Malva. - La Villa Medicea “La Ferdinanda” (, i Castelli, i Borghi, Chiese, Torri, ecc. nei vari caratteristici e sparsi insediamenti urbani; - Le ceramiche di Bacchereto, e soprattutto i vini e l’olio di rinomata produzione, da gustare presso agriturismi e storici poderi. Dall’analogo volume che contiene alcune “proposte per il tempo libero” sugli itinerari storico-naturalistici del Montalbano, è possibile ricavare almeno 5 itinerari che insistono sul territorio pratese e che si riportano nella tabella seguente. Tabella 10.16 – Gli Itinerari storico-naturalistici del Montalbano nella provincia di Prato Nr. 1 Itinerari Comeana - ArtiminoValicarda-Verghereto Comeana Artimino – Poggio alla Malva – Stazione di Carmignano Dati Tecnici Partenza: Comeana Tempo percorrrenza: ore 5,30 Dislivello: mt. 950 Partenza: Artimino 1A Tempo percorrrenza: A. ore 1,15; R. ore 2,30. Dislivello: mt. 250 5 Carmignano – Bacchereto Partenza: Carmignano Tempo percorrenza: ore 5,00 + e – Spazzavento – 5 A Capezzagna - Carmignano 5A = 0,15 – 5B= 0,30 Dislivello: mt. 1.180 5B Seano –Valle Partenza: Seano 7 Carmignano Tempo percorrrenza: A. ore 1,15; R. ore 0,30. Dislivello: 150 Vitolini - M. Pietramarina Partenza: Vitolini 10A Tempo percorrrenza: A. ore 1,45; R. ore 1,00. Dislivello: 385 Tipologia di percorso Difficoltà: Mediamente impegnativo, per escursionisti Percorso: sentiero in salita, su strada bianca Difficoltà: Agevole, adatto a tutti Percorso: sentiero in salita, su strada bianca, in sole. Difficoltà: Mediamente impegnativo, per escursionisti Percorso: sentiero in salita, su strada bianca Difficoltà: Agevole, adatto a tutti Percorso: sentiero in salita, su strada bianca. Difficoltà: Agevole, adatto a tutti Percorso: sentiero in salita, su strada bianca Fonte: pubblicazione “Montalbano- itinerari storico-naturalistici” a cura del Consorzio Interprovinciale del Montalbano E per coloro che amano i percorsi in bicicletta utilizzando le salite e le discese che collegano il Comune di Poggio a Caiano con la parte collinare del carmignanese – classico 146 percorso per numerose e importanti gare ciclistiche su strada – come non segnalare altri luoghi naturali per “allenarsi” alle pendici del Montalbano nel comune di Poggio a Caiano, quali: - gli argini del fiume Ombrone che consentono di percorrere lunghi chilometri a piedi, a cavallo o in mountain bike (su un tappeto verde dalle sorgenti del fiume Ombrone, nella provincia di Pistoia, sino alla foce di Signa); - il grande “Parco Mediceo del Bargo” con i suoi numerosi percorsi interni adatti per il jogging, o gli spazi per i giochi e il tiro con l’arco, che consentono al contempo una splendida visione della Villa Medicea voluta da Lorenzo de’ Medici. Una splendida pubblicazione “Itinerari Laurenziani” (curata da A. Marchi in collaborazione con altri, e promossa dal Comitato per le celebrazioni laurenziane area pratese, 1992) riporta ancora tre percorsi adatti per trekking, cavallo e mountain bike che “muovono nel tempo e nello spazio e che dal Mugello attraversano tutta l’area pratese, alla ricerca di un passato che si riflette non solo in edifici di notevole valore architettonico, ma anche in colline e valli, in montagne verdeggianti e scorci di campagna nei quali predomina l’olivo e la vite”. Tabella 10.17.– Gli Itinerari Laurenziani dalla Villa di Cafaggiolo alla Villa di Poggio a Caiano Nr. 1 Tipologia Percorso a Cavallo Percorso Trekking 2 prima tappa: da Cafaggiolo a Prato Percorso Trekking 3 seconda tappa: da Prato a Vaiano Percorso Trekking 4 terza tappa: da Gricigliano a S. Quirico Percorso Trekking 5 quarta tappa: da Montemurlo a Vaiano Itinerario Cafaggiolo – Trebbio – Montecuccoli - Rimaggio – Savignano – Mulinaccio – Albiano – Javello – Guzzano – Montemurlo – Mazzone – Caserana – Cascine di Tavola – Poggio a Caiano Montalbiolo – La Serra – Montalgeto – Artimino Cafaggiolo – Case Barnone – Trebbio – Case Aglioni – Monte Cigoli – Case di Lavacchio – Croci di Calenzano Case di Regina di Bosco – Case Scrimolo – Crocicchio – Rio a Buti – Ragnaia – Carteano – Filettole – I Cappuccini – Piazza delle Carceri. P.zza S. Domenico – Giolica Alta – Villa del Palco – Quercetino – S. Leonardo – Faltugnano – Parmigno – Fabio – Svignano – Casa la Fratta – Villa S. Gaudenzio – Sofignano – Le Fornaci – La Badia di Vaiano. Usella – Carmignanello - Gricigliana – S. Ippolito – Luicciana – Mulino del Rotone – La Villa – Ponte di Carigiola – Poggiole – S. Quirico di Vernio. Montemurlo – Villa del Barone – Albiano – Bagnolo di sopra – Monte Mezzano – Figline – Case di Malcantone – Cerreto – Valico di Serilli – Popigliano – Campi di Grisciavola – Badia di Vaiano 147 6 7 Percorso Trekking quinta tappa: da Poggio a Caiano alle Cascine di Tavola Percorso Trekking sesta tappa: da Carmignano a Carmignano Percorso Mountain Bike 8 prima tappa: Prato - Trebbio - Vaiano Percorso Mountain Bike 9 seconda tappa: Prato - Cascine - Artimino Villa Medicea di Poggio – La Serra – Rocca di Carmignano – Trefiano – Poggetto – Tavola di Prato - Cascine di Tavola Carmignano - Campano – S. Cristina a Mezzana – Madonna del Papa – Rio dell’Acqua Calda – Fornia – Fonte dello Scodellino – Poggio del Ciliegio – Pietramarina – Casino dei Birri – Abbazia di S. Giusto – Pianali – Fonte della Docciolina – S. Martino in Campo – Artimino – Rio Elzana - Campisalti – Case di Citerna – Carmignano. Prato piazza<delle Carceri – Giro delle mura trecentesche – La Querce – Pizzidimonte – Tra valle – La Chiusa – Legri – Il Termine – Mulin di Carlone – Loc. Tagliaferro – Croci di cadenzano – Passo di Valibona – Monte Cagnani – Faltugnano – Parmigno – Gola del Maglio – Savignano – Fosso del Guado – Borgo de Le Fornaci – Vaiano. Prato piazza<delle Carceri – Grignano – Cafaggio – Paperino – Castelnuovo – Cascine di Tavola – Bonistallo - Poggetto – Trefiano – Malinoci – Carmignano - Madonna del Papa – Bacchereto – Cave di Pietraforte – Spazzavento – Fattoria di Capezzana – Torre di S. Alluccio – Pietramarina – Il Pinone – S. Martino in Campo – Villa Medicea di Artimino. Fonte: pubblicazione “Itinerari Laurenziani” a cura del Comitato per le celebrazioni Laurenziane Area Pratese L’estratto dei percorsi non rende omaggio alla completa e qualificata “guida” che oltre a presentare i tre percorsi per gli amanti dello sport plein air, si completa con quattro apparati che trattano “Storia e Arte”, “Vita Quotidiana”, “Letteratura”, “Ambiente Naturale” completata da splendide fotografie. Naturalmente suggeriamo a coloro che informati dal PPS di tali opportunità, di fornirsi prima della completa pubblicazione presso l’Agenzia di promozione turistica o presso i comuni della provincia.. Sarà un modo diverso di fare sport unendo molteplici aspetti del vivere civile. Praticare attività sportiva o attività motoria in ambiente naturale può significare svolgere al contempo un intensa azione di educazione all’ambiente. Varie le associazioni – peraltro forse non tutte censite dal Coni - che promuovono progetti per attività motoria all’aria aperta e contestualmente attività educative culturali e ambientali (Dal Club Alpino Italiano/ CAI Prato, a La Traccia di Poggio a Caiano, La Storia Camminata di Montemurlo, Gruppo Trekking di Vernio, Lo Scarpone, Alta Via Trekking , Biosfera di Prato, ecc.). con esperte e capaci guide ambientali. Tra queste, molte le iniziative di Trekking che vengono promosse per le scuole della provincia pratese allo scopo di educare i giovani a conoscere e rispettare l’ambiente naturale. Citiamo, fra le tante, il progetto “Bisenzio Trek” promosso dal Comune di Prato attraverso l’Associazione Biosfera, si è proposto di instaurare un rapporto proficuo tra uomo e natura, partendo dalla necessità di sviluppare un’attività motoria rilassante, diffondendo al contempo una vasta “cultura ecologica” con il pieno coinvolgimento degli studenti per un biomonitoraggio del fiume Bisenzio per mettere in evidenza la qualità ecologica delle acque. 148 Altra associazione che promuove una qualificata azione educativa rivolta ai cittadini, ma che spesso intreccia la propria attività con iniziative attivate didattiche delle scuole o promosse dal TCP e dai Comuni attraverso “Programmi di Educazione Ambientale per le Scuole”, è Alta Via Trekking, che si avvale anch’essa di guide ambientali professioniste (A.I.G.A.E.). Fra le molteplici proposte, appare interessante conoscerne alcune in sintesi, che uniscono la “voglia di muoversi all’aria aperta” con altre conoscenze (territorio, natura, speleologia, i corsi d’acqua, i boschi, itinerari etruschi e rinascimentali, ecc.), raggruppate nella successiva tabella. Tabella 1018 – Programmi di educazione ambientale per le scuole attraverso il trekking Nr. Tipologia di Progetto 1 Fare trekking per conoscere 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 il nostro territorio Laboratori naturalistici Corso di educazione ambientale – uscite per .. Impariamo a fare il trekking .. teoria e pratica Corso di avvicinamento alla speleologia Osservare per conoscere il bosco Lungo il Bisenzio ed i suoi affluenti Da Rifugio a Rifugio Itinerari Storico Medievali (percorso didattico interdis) Itinerari Etruschi Itinerari Storico Rinascimentali Itinerari di Architettura storico-religiosa Itinerari Naturalistici Attività - Itinerari Progettare e realizzare un trekking a scuola … un modo per ad andare a piedi appassionandosi in una esperienza diretta. Orientamento e cartografia e.. l’acqua, il fuoco, le piante spontanee e utili, il carsismo. Risalita di un torrente – Orientamento con cartina e bussola – Spelonca della Pilla e Anfratto delle Fate. Storia e benefici del trekking, l’alimentazione, il materiale, l’orientamento. Visita alla Grotta di Forra Lucia – Galceti e Monteferrato. Propedeutica al mondo ipogeo – Lezioni di teoria e pratica Gita a Spelonca delle Pille Escursione nel bosco di Vainella nella varie fasi stagionali. Lezione teorica - Escursioni a Rio Buti – Torrente Carigiola – Le sponde del Bisenzio Trekking di più giorni sino alla Foresta del Teso (PT). Valle del Bisenzio: itinerari vari, con visita alle case medievali nella campagna pratese. Due uscite per : Artimino – Poggio alla Malva ; Carmignano Pietramarina Le Cascine di Lorenzo de Medici a Tavola in Prato. Viaggio attraverso la provincia alla scoperta di Chiese e Pievi Medievali, antichi monasteri, santuari mariani. Monte Javello, Monte Retaia, Le Grotte della Calvana, Monte Ferrato, Sorgenti del Setta, Rocca di Cerbaia, Monte Mandrioli, Monte Maggiore, Valibona, Il Faggione di Luogomano, Poggio Castiglione e Tra valle, Monte Spazzavento. Fonte: Programma 2004/05 - Associazione Alta Vi a Trekking, a cura di R. Paoli (AIGAE) E per chi ama andare a piedi, a cavallo o su una bici adatta ai percorsi fuoristrada, si possono rilevare altre ottime indicazioni dalla guida del TOURING CLUB ITALIANO – “Prato e la provincia”, dove si possono cogliere una serie di elementi storici, culturali, tecnici e informativi piuttosto utili allo sportivo. Dalla presentazione in “Escursionismo nel Pratese” (curata da R. Paoli), si rileva che: “le possibilità di escursioni, nella provincia pratese, sono molte e anche molto diverse. Si può passeggiare su facili percorsi collinari (nel Monteferrato) 149 oppure affrontare itinerari più impegnativi in un ambiente decisamente montano (nell’alta valle del Bisenzio), camminare nella fitta vegetazione scoprendo quasi a ogni svolta le forme dei fenomeni carsici (nella Calvana) oppure percorrere praterie battute dal vento (alle quote più alte della Calvana)”. Negli itinerari che la Guida del Touring suggerisce, si può cogliere la diversità del territorio pratese se percorso da nord a sud: L’itinerario a nord “Alle sorgenti del Bisenzio”, si snoda nella foresta tutelata dalla Riserva Naturale dell’Acquerino-Cantagallo, nell’alta valle del Bisenzio (che si segnala sia per il patrimonio vegetale sia per il popolamento di specie animali. Il secondo, “partendo dalla periferia della Città di Prato verso i Monti della Calvana, conduce a sfiorare certe strane meraviglie del carsismo, con l’acqua vera protagonista con i suoni che produce quando scorre, zampilla, gorgoglia, scroscia, sgorga, sprofonda: il miglior concerto che può augurarsi chi ama camminare”. Infine, una menzione per gli itinerari a sud di Prato, con “Gli arrotondati rilievi del Montalbano, percorsi da un reticolo di stradine asfaltate e bianche, tortuose e con saliscendi continui, che possono piacere soprattutto ai ciclisti, purché ben allenati”. In verità la Guida si sofferma utilmente a mettere in evidenza anche la “Gastronomia Pratese” con la sua cucina particolare, i salumi, i dolci e rammentando che “sulle colline di Carmignano e Poggio a Caiano fin dai tempi degli etruschi si coltiva la vite e si produce vino. Oltre naturalmente a produrre l’olio con la spremitura delle olive nei frantoi centenari del Montalbano o in quelli più recenti della Valle del Bisenzio”. Si segnala, infine, un ulteriore elenco di “Itinerari per le Escursioni” - probabilmente ancora incompleto - dove si evidenzia l’importanza della azione svolta dalle varie associazioni, in particolare dal C.A.I. - Sezione Bertini di Prato, per il mantenimento dei sentieri e dei rifugi. Luoghi di naturale attività fisica e di socializzazione (con periodiche feste e ritrovi), utili per far riscoprire ai cittadini l’amore che dobbiamo all’ambiente naturale e occasioni di svago e di sport, non solo per i pratesi ma anche per i turisti che amano visitare la Toscana. Tabella 10.19 – Le escursioni nel territorio pratese attraverso i sentieri C.A.I. Sentiero CAI Itinerario Trekking Percorrenza in ore Spartiacque Appeninico ed accessi (Alte Valli): 00 9 11 Collina Pistoiese, M. Pozzo del Bagno (2,30), Cascina di Spedaletto (0,30), P.so degli Acquiputoli (0,30), Culipiana, Fonterebbi (1,30), Pian della Rasa compless.te (1,30), P.so delle Pescine (1,30), P.gio della Zucca, P.so del Tabernacolo di 16,00 Gavigno(2,30), M.te della Scoperta (1,30), P.so dell’Alpe di Cavarzano (0,30), P.gio di Petto (0,30), Montepiano (0,30), P.so della Crocetta (1,00), Rifiletti, Valico Citerna (1,00). Treppio fraz. Castiglioni, Ronco del Prete. Poggio Felicione 1,00 150 11 9a 17 00 11a 11 13 00 15 11 17 17 11 15 00 17a 17 00 19 00 19a 15 11 21 21b 11 15 00 21a 00 21b 00 21b 21 21a 23 00 00 25 23 00 27 23 29 00 34 00 36 00 Torri, M.te Lavacchio. P.gio Felicione, Pian del Moro, P.gio delle Valli. P.gio di Chiusoli, Casetta Lorenza, Acquerino, Ponte a Rigoli, P.gio Alto. Torri, Rifugio “LA CA” . M.te Lavacchio. Cascina di Spadaletto, M.te Uccelliera, Culipiana. Cascina di Spadaletto, Ponte a Rigoli. Monachino. Badia a Taona, Sorgente dei Truogoli, P.gio Chiusoli. Pian dell’acero, Faggione delle Valli. S. Stefano, Monachino, Lavacchio. Cerbiancana. La Scavata. Fregionaia. Monachino, Poggio Lungo. Passo del Treppio. Pass.lla Limentra. C. Pavoni, P.gio Le Valli. Lastruccia. Treppio. La Torraccia,. Torri, Case Volotto. Casalbosco, L’Acqua, Frascineta. Pian della Rasa (Rif. Pacini). P.gio Cattarelle. Fossato, Chiapporato. Monte delle Scalette. 5,00 0,30 0,45 2,00 4,00 0,30 1,00 2,00 4,00 2,00 La Torraccia, Molino del Fossato. Fossato. 1,00 Montepiano, La Badia, Fonte del Romito. Passo Alpe di Cavarzano. 1,45 Fonte del Romito. Poggio di Petto. 0,45 La Badia, F.te del Nespolo, Faggio di S. Giuseppe. Casa di Monte Tavianella, La go del Monte. Rifletti. Fognano, Ponte alle Trecche, Casa Campiglia, M.te Pratocavolo. Monte Pozzo del Bagno. Cantagallo, Celiano. Fontetrebbi. 1,00 1,00 4,00 2,00 151 38 00 50 00 52 00 54 00 e 21a 56 00 58 00 Cantagallo, Case Giocondo. Fregionaia. Cantagallo, Campo a Cornia,. Passo del Treppio. Luicciana, Castello, Terrabianca. Passo delle Piscine. Roti. Poggio Cattarelle. Sasseta, Torre di Luciana. Poggio di Petto. S:Quirico di Vernio, Gorandaccio, Butia. Monte Mezzana. 1,30 1,15 2,00 0,30 2,45 3,00 Dorsale del Monte Javello ed accessi (Medie Valli): 10 00 12 10 12a 12 12b 12 14 10 14a 14 16 10 16a 16 16b 16 18 10 30 00 10 32 30 00 36 00 38 16 70 10 Prato(S. Lucia), Monte le Coste (1,30), P.so della Collina di Schignano (1,00) , Compless.te M.te Javello (1,00), P.so delle Cavallaie (0,30), P.so degli Acandoli (0,30), 6,15 P.gio Alto (0,30) P.so Acquitupoli (0,30). Prato(Galceti), Monte Ferrato, Monte Picccoli. P.so della Collina di Schignano. 2,30 Prato (Figline). Quercine dei Termini. 1,00 Bagnolo di Sopra. Monte Piccioli Figline. 2,00 M.te Febbro, Pian dello Zoccolo, Il Vado, M.te Ricorboli, Fonte del Prete. 2,00 Vaiano, Castagneta, Pianaccio, Schignano, Vallupaia. Monte Ricoboli 1,00 S. Ippolito di Vernio, Sucini, M.te Castiglioni (2,30) Monte Moscoso (0,30), Tabernacoli di Migliana. Passo delle Cavallaie (1,00). 4,00 Migliana. Tabernacolo. 0,30 Usella, Codilupo, Capradosso. Passo Castiglioni. 2,30 Tobbiana, Casa Rosa. Passo degli Acandoli. 2,15 Cascina di Spadaletto, Alteta. Passo degli Acandoli. Tobbiana, Monte Perlo. Alteta. P. degli Acquitupoli, F.te Acerelli, Faggione di Luogomano, Poggio Tondatoio. Celiano, Cave. Fregionaia. Cantagallo, Luogomano, Ponte di Taglianico. M.te Moscoso, Migliana fraz. Massetto. Montemurlo, Fatt. di Javello, Bandinelle. Passo delle Cavallaie 1,45 4,00 2,30 3,00 Dorsale della caldana ed accessi : 152 20 00 22 20 24 42 28 26 20 26 20 28 24 20 40 20 42 20 44 20 44a 44 20 46 20 46a 46 20 46b 20 48 20 60 20 Prato (La Querce), Croce di Castiglioni (1,15), Casa Rossa (0,30), P.so di Cavagliano (0,30), La Retaia (0,40), Monte Cantagrilli (0,45), Valibona (0,30), Foce ai Cerri (0,20), Monte Maggiore (1,00), Passo della Croce (1,00), Aia Padre, Montecuccoli (2,00), Le Soda (1,45), P. della Crocetta. Poggio ai Prati. Prato (I Cappuccini), Rimpolla. Croce di Castiglioni S. Leonardo, Fonte Buia, Casa Campo al Prete. Rifugio Casa Bastone. Cavagliano, I Bifolchi. La Casa Rossa. Prato (Filettole), Chiesino di Cavagliano. Case al Piano. Prato (Canneto). Rif. Casa Bastone. P.so di Cavagliano, Cavaglino, Ciarlino, Torri, Cadenzano (Tra valle). Prato (I Cappuccini), Filettole, Carteano, Campo al Prete. Valibona. Canneto, Rio Buti, S. Leonardo, Monte Cagnani. Foce ai Cerri, Valibona, Carraia. Cadenzano (Le Croci), Poggio Cavallina, Fonte Tanghera Monte Maggiore. Poggio Cavallina. Foce ai Cerri. Vaiano (Sofignano), Rimaggio, Le Cave. Passo della Croce, Poggio Castellano, Le Croci di Cadenzano. Rimaggio, Fonte al Favo. Aia Padre. Vaiano (Sofignano). Poggio dei Mandrioni. Cerbaia, Rocca Cerbaia, Foracela. Montecuccoli. S. Quirico di Vernio, La Bandiera, Cotone. Le Soda. Compless.te 10,15 1,30 2,30 1,30 4,00 3,00 4,30 2,00 1,00 3,00 1,00 0,45 2,00 2,00 Dorsale del Montalbano: 300 1 2 1 300 3 1 Crinale principale: Poggio alla Malva, Artimino, S. Martino, Valicarla, S. Giusto, Pietramarina, Torre di S. Alluccio. Poggio a Caiano, Montalbiolo, Carmignano(0,40), Verghereto, Valicarda 4,00 3,00 Carmignano, S. Cristina-Fornia. Pietramarina. 2,00 Carmignano, Capezzagna, Torre di S. Alluccio. 2,00 Itinerari alternativi di crinale : A B C Monte Bucciana. Monte Ciotalbo Poggio di Petto. 1,30 1,30 0,40 153 D E F G Monte Castiglioni. Monte Calvario. Monte La Croce. Monte della Scoperta. O,20 0,20 0,40 1,00 Infine si riportano, nella successiva tabella, alcuni percorsi che interessano la nostra provincia, per il “Turismo in MTB”, ricavati dalla pubblicazione “In bicicletta nei dintorni di Firenze e Prato – 20 itinerari dal Chianti alla Calvana (a cura di C. Pezzani e S. Grillo) segnalati anche con delle belle e precise cartine (che qui si omettono): Tabella 10.20 – Le escursioni in MTB nelle colline e la pianura di Prato Nr Itinerari OMBRONE MEDICEO Prato – Fontanelle – Tavola 16 Poggio a Caiano – Prato. Possibili 2 varianti. Dati Tecnici Partenza: Prato Tempo percorrenza: H. 1,30 Km.: 30 Dislivello: mt. 30 Partenza: Poggio a Caiano Tempo percorrenza: H. 2,00 Km.: 26 Dislivello: mt. 490 VILLE MEDICEE DEL MONTALBANO 17 Poggio a Caiano – Carmignano – Verghereto – Artimino- Poggio alla Malva – Poggio a Caiano SULLE COLLINE DI LEONARDO Partenza: Carmignano 18 Carmignano – Verghereto – Violini – Tempo percorrenza: H. 3,00 Vinci – Faltognano – Carmignano. Km.: 37,5 Dislivello: mt. 800 Possibili altre 2 varianti. NELLA VALLE DEL MARINELLA Partenza: Prato Prato – Tra valle – Cadenzano – Tempo percorrenza: H.2,30 19 Legri - Prato Km.: 35,2 Dislivello: mt. 150 Partenza: Prato STRADA MAREMMANA DELLA Tempo percorrenza: H. 2,00 20 CALVANA Km.: 31 Prato – Filettole- Carteano – Faltugnano – Savignano – Sofignano Dislivello: mt. 380 – Vaiano - Prato Tipologia di percorso Strada cittadina, poi vie minori e strade sterrate. Traffico sostenuto e assente. Qualsiasi tipo di bici. Strabelle asfaltate, breve tratto su sterrato. Traffico molto scarso. MTB, City Bike o turismo robusta Strabelle asfaltate minori. Traffico molto scarso. Qualsiasi tipo di bici. Strabelle asfaltate minori. Traffico molto scarso. Qualsiasi tipo di bici. . Strabelle asfaltate minori, sterrati, ritorno su statale. Traffico inesistente,poi sostenuto. MTB, City Bike o turismo Fonte: pubblicazione “In bicicletta nei dintorni di Firenze e Prato – 20 itinerari dal Chianti alla Calvana, edito Natura Arte in Bicicletta 154 10.10 Il ciclismo a Prato e le piste pedociclabili nell’area urbana di Prato Il ciclismo rappresenta per Prato e la sua provincia uno sport di antica tradizione. Le società presenti sul territorio sono un numero elevato, alcune dedite all’attività amatoriale, altre a quello giovanile e alcune di elevata qualità agonistica nel panorama del ciclismo nazionale. Altre ancora rappresentano la storia del ciclismo a Prato e di quello italiano (rif.: A.C. Pratese), capaci ormai di “coordinare” l’azione di altre società provinciali e di essere momento di riferimento per il movimento agonistico ciclistico e per le amministrazioni pubbliche nell’organizzazione di eventi spettacolari quali l’arrivo di tappe del “Giro d’Italia” o del “Gran Premio Industria e Commercio” e di molte altre gare qualificate a livello nazionale. I ciclisti condividono le strade con le auto (ciclismo su strada) e i sentieri con i camminatori (mountain bikers). Nell’uno e nell’altro caso le opzioni a disposizione sono limitate e nel caso del ciclismo da strada c’è senz’altro una saturazione degli spazi disponibili: non a caso le palestre del fitness dedicano sale allo spinning, riscuotendo soprattutto nelle stagioni invernali, un certo successo. Sappiamo che le percentuali dei praticanti il ciclismo a Prato è decisamente più alta di quella nazionale: con un 19,1% di sportivi d’élite, un 13,5% di sportivi e un elevato 34,2% di attivi che preferiscono una diversa attività di benessere psicofisico. L’indagine sulla partecipazione sportiva dei pratesi, ha ulteriormente segnalato che tra le manifestazioni più conosciute e apprezzate, ai primi posti figurano proprio manifestazioni ciclistiche (Tappa Giro d’Italia, Gran Premio Industria e Commercio, Bici in Città). Quali sono le aspettative degli sportivi ciclisti e le richieste di tanti cittadini i cui figli praticano o vorrebbero praticare il ciclismo? La domanda dei tanti converge sulla realizzazione di un vero impianto all’aperto che rappresenti un circuito di allenamento e di gara per i tanti atleti agonisti, molti dei quali giovanissimi. Ma parlare di “ciclismo” non significa per forza riferirsi all’attività sportiva, tenuto conto che ormai sono molti di più coloro che si dedicano ad attività fisico-motorie. Un po’ di movimento all’aria aperta, preferibilmente in luoghi riservati, forse più sicuri, specie per i bambini. Ed ecco che una parte della domanda dei cittadini e degli sportivi - che collocavano al terzo posto fra i loro bisogni la realizzazione di “Piste Ciclabili” - è stata quasi interamente soddisfatta nella Città di Prato: - Ad oggi sono state già realizzate Km. 46,30 di piste ciclabili; - In progetto, ulteriori Km.22,20. La novità assoluta degli ultimi dieci anni è stata infatti la realizzazione di piste ciclabili, che sono state forse l’impianto sportivo più finanziato negli ultimi anni, sia per progettazione che per realizzazione. La prima pista ciclabile, nata anni fa lungo il Fiume Bisenzio, come breve tratto sperimentale, ha ricevuto subito approvazione e successo tra i cittadini tanto che è stata recentemente raddoppiata. Con le evoluzioni degli ultimi anni, che di seguito riportiamo tabella successiva, è possibile arrivare dal Parco del Bisenzio (che comprende il tratto dal comune di Vernio alla “Cementizia” nella Frazione de “La Macine” nel Comune di Prato – zona Prato Est) al Parco delle Cascine di Tavola, (in prossimità del Comune di Poggio 155 a Caiano, zona di Prato Sud) fino al Parco di Galceti (attraverso Prato Ovest sino a Prato Nord, lungo il Fosso dello Iolo) per mezzo di un secondo asse che attraversa la piana urbana in larghezza. Tabella 10.21 – Tratti per la ciclabilità nel Comune di Prato Nr. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 Denominazione tratto Pista “Gino Bartali” Pista “Fausto Coppi” Pista di collegamento Prato – Vaiano Tratto Stazione – Centro Storico Tratto di S. Ippolito Tratto di Via Ferraris Pista delle Cascine di Tavola Pista Cascine Tavola-Monteferrato Tratti: Costante Girardengo, Alfredo Binda, Giulio Bresci, Aldo Bini e Ruggero Balli P.zza del Collegio – Polo scolastico Tratti: Gastone Nencini, Fazio Mario e Learco Guerra Polo scolastico – Centro Direzionale Ubicazione Kilometraggio Fiume Bisenzio in riva Destra Km. 8 circa Fiume Bisenzio in riva Sinistra Km. 5 circa Lungo Bisenzio e pendici Calvana Km. 3 circa Centro Città Km. 0.9 circa Periferia Ovest Km. 0.4 circa Periferia Est All’interno del parco Collegamento fra le Cascine di Tavola ed il Monteferrato: lungo gli argini del Torrente Iolo (da sud a nord) Collegamento tra Centro Storico e Polo Scolastico (a sud-ovest) Attraversamento da Polo Scol.co ad Area Coop/Centro Direzionale All’interno Parco Archeologico Tratto Area Interporto Tratto Via Pigafetta Attraversamento sottopasso Tratto Pratilia Totale Piste ciclabili già realizzate: Km. 1 circa Km. 5.7 circa Km. 18 circa Km. 2.5 circa Km. 0.6 circa Km. 0.7 circa Km. 0.4 circa Km. 0.1 circa Km. 46.30 Fonte: Comune di Prato Servizio LL.PP. - Piste Ciclabili 156 10.11 Gli impianti per i veicoli a motore e per la circolazione fuoristrada Nella provincia di Prato non esistono impianti per le attività sportive per i veicoli a due o quattro ruote. Ma esistono atleti agonisti e sportivi praticanti che sono costretti a migrare verso altre province toscane o in altre regioni vicine per praticare il loro sport preferito. Gli unici dati di cui si dispone attualmente, ci segnalano che: - 3 sono le società affiliate alla federazione ACI/CSAI che ha rilasciato quest’anno circa 260 licenze per piloti (con un incremento negli ultimi anni di circa il 50%); - 6 le società affiliate alla F.M.I. che tessera nel complesso poco meno di 500 atleti tra agonisti e praticanti le varie specialità; - altre 3 le società affiliate con la Lega Motorismo della UISP con 157 tesserati in attività sportive ricreative. Complessivamente quindi quasi un migliaio gli sportivi praticanti attività agonistiche o ricreative, senza considerare i molteplici appassionati di Go-Kart e del motorismo tra i giovani molti non tesserati a società. A seconda se si pratica Go-Kart ci si reca a Siena nell’unico impianto toscano per veicoli a quattro ruote, oppure a Prunetta, Ponte a Egola, Castiglion Fiorentino, Cecina, per allenarsi e gareggiare con i veicoli a due ruote, con costi elevati (e per alcuni proibitivi) per le trasferte con tutto il necessario. Anche per l’attività di “fuoristrada” di trial o enduro, non vi sono aree, percorsi o spazi appositi, costringendo spesso gli appassionati a utilizzare percorsi secondari nelle colline pratesi con i rischi relativi specie per l’ambiente. Prato risulta l’unica provincia toscana dove non è possibile praticare enduro, nonostante qualche evento organizzato negli anni passati avesse riscosso notevole successo L’assenza di impianti tuttavia non impedisce alle società pratesi di farsi promotori di alcune manifestazioni sportive, quali: - il Rally di Prato e Firenze – che salvo una prova speciale in provincia di Firenze, si svolge interamente su percorsi nella Valle del Bisenzio, con un buon supporto e rispondenza della Comunità Montana e dei Comuni della vallata; - una gara di Super Motard – che viene organizzata nell’area polivalente della Fiera (a Mezzana) e che ha riscosso notevole successo di atleti e di un pubblico appassionato per la spettacolarità delle prove motoristiche; - una gara di Go Kart – che viene organizzata in circuito cittadino (nell’area e strade di “Via Viareggio”) tutti gli anni con l’impegno organizzativo di una società sestese (Giglio Corse). Gli aspetti di salvaguardia dell’ambiente, l’alto l’inquinamento acustico derivante da tale tipo di attività sportiva, non consente una facile ubicazione di tale tipologia di impianti. Una scelta culturale difficile e impegnativa per gli amministratori pubblici che devono tutelare aspetti sociali generali pur con l’impegno di rispondere ai bisogni di ciascuno. 157 Crediamo tuttavia vi sia anche una sottovalutazione sull’impatto economico che un tale settore può produrre per i territori che ospitano impianti similari. L’elevato interesse dei giovani per i motori, si trasforma in acquisti crescenti di veicoli, specie a due ruote, nella voglia di partecipare a una formazione specialistica (vedi il rilascio crescente di brevetti), la necessità di riparazioni e manutenzioni, produce infine un intenso business e un non indifferente bilancio economico per diversi settori produttivi. In questo senso, può essere interessante individuare aree ove realizzare, con il concorso di privati, determinati impianti per talune specialità motoristiche, magari a basso impatto ambientale. Crediamo, ad esempio, sia possibile realizzare attraverso un concorso pubblico-privato, un piccolo impianto per i Go Kart, spazio utile per gli sportivi, ma ancor più utile per l’addestramento degli studenti intenti ad acquisire il patentino e soprattutto quelle abilità necessarie per guidare meglio i veicoli a motore. Cioè uno spazio polivalente utilizzabile anche per le minimoto o per prove educative, stage formativi per l’uso di generici veicoli a due ruote. Inoltre, potrebbe essere individuato uno spazio attrezzato con il solo “movimento terra”, in modo da realizzare un’area di allenamento per le attività di fuoristrada a due e quattro ruote. Uno spazio incolto, o da recuperare e bonificare (o addirittura posto in vasca di espansione idrica, in quanto non costituisce volume di impedimento o riduzione per l’afflusso delle acque fluviali), lontano da centri urbani e collocato in aree scarsamente urbanizzate, molto utile per convogliare gli appassionati di tali discipline motoristiche che si svolgono in ambiente naturale. 158 11.0 GLI OBIETTIVI PROGRAMMATICI PER IL TRIENNIO 2004 – 2006 11.1 Gli obiettivi programmatici della Regione Toscana per il 2004-2006 Il Piano Regionale dello Sport 2000-2006 (PRS), approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale, rappresenta la naturale continuazione ed evoluzione del precedente, in quanto interpreta lo sport prevalentemente in chiave educativa e sociale, così come affermato dalla legge regionale nr. 72/2000 in materia di attività motorie. Il PRS è lo strumento con il quale la Regione intende attuare le sue politiche in materia di promozione, coordinamento e diffusione della cultura e della pratica delle attività motorie, ricreative e sportive, al fine di favorire la piena integrazione con le politiche educative, formative e culturali, nonché lo sviluppo dell’associazionismo sportivo, la prevenzione ed il superamento delle condizioni di disagio sociale, non trascurando gli interventi connessi allo sviluppo economico delle diverse aree della Toscana. Gli obiettivi di fondo che la Regione Toscana si propone di perseguire anche nel triennio 20042006, sono (M. Zoppi, Assessore allo Sport) : - Piena valorizzazione dello Sport per Tutti; - Promuovere iniziative ed interventi, verso i giovani in particolare, sia in proprio che di concerto con le associazioni sportive e col settore della sanità regionale, a favore di una seria attività di prevenzione del fenomeno del doping; - Ridurre il fenomeno dell’abbandono della pratica sportiva con riferimento soprattutto ai giovani e giovanissimi; - Continuare a sviluppare i temi legati all’educazione motoria nelle scuole in collaborazione con la Direzione Scolastica Regionale, Università e facoltà di Scienze Motorie; - Utilizzare le attività sportive in chiave sociale per favorire il processo di recupero ed integrazione delle categorie svantaggiate; - Promuovere iniziative che portino ad esercitare la pratica sportiva all’aperto valorizzando la natura e le attività che in essa possono essere svolte. Come il Piano precedente, anche l’attuale individua negli Enti di promozione Sportiva, nel Coni, nelle Organizzazioni di Volontariato, nella Direzione Scolastica Regionale, nell’Università, nell’Istituto per il Credito Sportivo, nelle Province e negli Enti Locali del territorio toscano, i principali interlocutori per portare a compimento gli obiettivi del Piano Sport. Nell’analisi generale svolta dalla Regione, sulla base del rapporto ISTAT del 2000, si rileva che, a livello regionale: “permangono ancora molte ombre nelle condizioni di accesso alla pratica motoria e sportiva”. In particolare: - la sedentarietà rimane comunque elevata con circa un terzo di residenti che non pratica alcuna attività fisico-sportiva; - oltre alle persone con stile di vita sedentario, è bassa la percentuale di coloro che praticano attività motoria e sportiva con una certa continuità e regolarità ; - resta elevata la quota dei giovani che abbandonano precocemente la pratica sportiva; 159 - la Toscana pur collocandosi fra le regioni più avanzate nella pratica motoria e sportiva dei residenti, appare comunque indietro rispetto a quelle settentrionali. A tal punto, la Regione riconosce nelle attività motorie e sportive un complesso di attività miranti al benessere fisico e psichico, alla socializzazione e alla formazione culturale dell’individuo, precisando che: “Il piano triennale per gli anni 2004/2006 - in coerenza con la L.R. del 31.08.2000 nr. 72 “Riordino delle funzioni e delle attività in materia di promozione della cultura e della pratica delle attività motorie” - intende promuovere e coordinare gli interventi di politica sociale per la diffusione della cultura e della pratica delle attività motorie, ricreative e sportive, favorendone l'integrazione con gli interventi relativi alle politiche educative, formative e culturali, allo sviluppo dell’associazionismo, alla prevenzione ed al superamento delle condizioni di disagio sociale, nonché con gli interventi per lo sviluppo economico. E si prefigge l’obiettivo generale di operare affinché: - - - - tutti i cittadini abbiano la possibilità e l’opportunità di accedere alla pratica di attività motorie, a tutte le età, qualunque siano le condizioni sociali, fisiche e psichiche; si riduca il fenomeno dell’esclusione dalla pratica sportiva, soprattutto con riferimento alle categorie dei giovani, agli individui con minori capacità atletiche o configurabili come atleti di non particolare interesse agonistico; venga data prioritaria importanza, nello svolgimento dell’attività sportiva o motoria, al processo di socializzazione dell’individuo, favorendo l’apprendimento di modelli culturali evoluti, fondati sull’equilibrio fra collaborazione e sana competizione e sul rifiuto della violenza sul rispetto degli altri e delle regole comuni; l’accesso alla pratica sportiva e motoria si svolga in modo corretto, avendo a riferimento la salvaguardia dell’equilibrio psicofisico dell’individuo ovvero la diffusione della pratica delle attività motorie, ricreative e sportive, sia finalizzata al benessere della persona ed alla prevenzione della malattia e delle condizioni di disagio; si radichi, quindi, una cultura dell’attività fisica che rifiuti l’uso delle sostanze illecite ovvero sia tutelato il diritto alla salute ed all’integrità delle persone impegnate nella pratica delle attività motorie, ricreative e sportive; siano favoriti il processo di recupero e di rieducazione dei disabili, l’integrazione fra le comunità, la prevenzione delle dipendenze, la tutela della salute mentale e la rieducazione dei detenuti, attraverso il coordinamento con le politiche sociali integrate; siano conseguentemente promosse attività formative e educative per la qualificazione degli addetti ai servizi alle persone per la pratica motoria ricreativa e sportiva; sia tutelata la libertà di associazione nella pratica delle attività motorie, ricreative e sportive; 160 - siano promosse iniziative finalizzate alla realizzazione, all’adeguamento ed al pieno utilizzo degli impianti e delle attrezzature necessarie per lo svolgimento delle attività motorie, ricreative e sportive; si promuovano iniziative finalizzate alla realizzazione ed allo sviluppo di centri e strutture di documentazione e attività per la diffusione della conoscenza della storia e della cultura delle attività motorie, ricreative e sportive; si promuovano iniziative e progetti che realizzino abbinamenti tra la pratica motoria e sportiva e la valorizzazione delle risorse naturali e ambientali dei nostri territori, con particolare riferimento alle pratiche svolte all’aria aperta, finalizzate anche alla promozione turistica dei diversi territori (escursionismo, mountain bike, trekking, canoa, equiturismo, podismo, ecc.). Segnala inoltre i “risultati attesi”, cioè quelli che si attende di conseguire e che possono essere quantificati in termini di: - aumento della popolazione dedita ad attività motoria e sportiva nel suo complesso, con particolare riferimento alla popolazione giovanile, anziana e femminile; aumento della diffusione dell’attività motoria tra i soggetti caratterizzati da forme di svantaggio o handicap psico-fisico; riduzione del fenomeno della cessazione precoce dell’attività sportiva da parte dei giovani; aumento della diffusione della pratica sportiva tra i soggetti a rischio di esclusione sociale, con particolare attenzione all’eliminazione dei fattori di esclusione sociale ed economica; riduzione nell’uso di integratori e sostanze proibite nella pratica sportiva amatoriale e diffusione di una cultura dello sport sempre più collegata alla tutela della salute e alla prevenzione delle malattie; creazione di impianti sportivi a basso costo e di larga fruibilità, adeguamento degli impianti esistenti e nuovi impianti agonistici; supporto ai centri di documentazione e informazione sulle attività motorie, ricreative e sportive. Infine precisa gli “effetti attesi”, cioè quello che si dovrebbe determinare come effetti qualitativi positivi sulla collettività, indicati in termini di: - riduzione dei costi sociali, in virtù di: - un miglioramento dello stato di salute generale della popolazione, grazie ad una più diffusa pratica sportiva corretta, finalizzata al benessere della persona ed alla prevenzione della malattia e delle condizioni di disagio; una valorizzazione della funzione riabilitativa della pratica motoria nei confronti delle categorie deboli connesse a fenomeni di disabilità e/o dipendenza; 161 - - una valorizzazione della funzione di recupero della pratica motoria nei confronti dei detenuti e/o altre categorie deboli; - una pratica motoria e sportiva attenta ai bisogni dei giovani e al fenomeno dell’esclusione sociale; qualificazione della vita sociale e civile, in virtù di: - una valorizzazione della funzione educativa, soprattutto verso i più giovani, di una pratica motoria e sportiva attenta al processo di socializzazione dell’individuo e al conseguente apprendimento di modelli culturali evoluti fondati sull’equilibrio fra collaborazione e sana competizione e sul rifiuto alla violenza; - un incentivo al fenomeno dell’associazionismo sportivo, con particolare riferimento a quello derivante da un progetto fisico-sportivo. Il PPS di Prato ha voluto riportare per esteso quanto si delinea nel Piano Regionale, in quanto condivide appieno, e fa proprie, le linee politico-programmatiche espresse e gli obiettivi generali indicati. 162 11.2 Gli Obiettivi Programmatici della provincia di Prato: dal triennio 2001/2003 al triennio 2005/2007 Il Piano per lo Sport per gli anni 2001-2003 definiva soltanto due obiettivi principali, che potremmo definire delle “precondizioni essenziali” per avviare un processo di programmazione territoriale partecipata, che si esplicherà concretamente nel prossimo triennio secondo le linee guida tracciate nel realizzando Piano per gli anni 2005-2007. Per il triennio precedente, costituivano priorità per l’amministrazione provinciale pratese, quella di: • “mettere in relazione armonica” tutti i soggetti operanti sul territorio affinché fossero più efficienti ed efficaci nelle politiche di sviluppo e complementari nelle attività e nei servizi resi alla comunità, per soddisfare appieno i bisogni secondo principi di qualità; • “conoscere, per governare lo sviluppo”, in modo più approfondito e scientifico rispetto alle attuali conoscenze, indagando non solo gli aspetti “dell’offerta” ma anche le dinamiche della “domanda”, in relazione al mutato modo di approccio dei cittadini alla pratica motoria e sportiva e in coerenza con gli indirizzi espressi dalla L.R. 72/2000 per l’accezione utilizzata con il termine “pratica sportiva”, che induce a prestare attenzione a molteplici ambiti. Gli interventi di armonizzazione dei programmi e delle attività messi in atto in questi ultimi anni al fine di un perseguire la prima condizione per ben operare, sono stati tutti indirizzati a consolidare azioni di collaborazione concreta con le diverse organizzazioni sportive territoriali (Coni, Fsn, Enti di Promozione) e le rispettive società affiliate, con le Scuole ed il CSA per quanto concerne l’attività rivolta agli studenti e, naturalmente, con i Comuni per la concertazione degli interventi di promozione e di gestione delle attività o di altri progetti territoriali, nonché per l’impiego delle risorse. Oltre all’assegnazione delle strutture sportive di proprietà dell’ente Provincia alle società sportive, per gli allenamenti quotidiani o per l’organizzazione di eventi e campionati, è stato possibile fornire un supporto economico-progettuale alle molteplici iniziative agonistiche, ricreative e sociali attraverso l’impiego di fondi propri. Per quanto concerne i mezzi ipotizzati per raggiungere questi due primari obiettivi, nel PPS 2001-2003 erano stati individuati due strumenti operativi, che vengono ribaditi per il triennio 2005-2007: - La “Consulta Provinciale delle Attività Motorie Sportive Ricreative e Inclusive”; L’Osservatorio Provinciale del Sistema Sportivo Gli obiettivi che tali due strumenti dovevano perseguire e che restano ancora oggi obiettivi condivisi perché comunque ancora in parte da perseguire, sono: 163 - - - - - - Concorrere a formare una cultura motorio-sportiva che ponga al centro di tutte le iniziative ad essa connesse, le reali esigenze dei bambini, degli adolescenti, dei ragazzi, degli agonisti, di chi pratica lo sport amatoriale, degli anziani, dei disabili, degli esclusi. Concorrere a formare una nuova cultura nel “movimento sportivo” affinché si neutralizzino i rischi di specializzazione precoce, di abbandono, di disagio, di malessere, di pratiche illecite e dannose. Concorrere allo sviluppo e alla formazione di una coscienza critica verso tutti quei fenomeni di degenerazione che spesso lo “sport spettacolo” è purtroppo capace di presentare. Favorire momenti di incontro e di confronto nei quali abbiano preminenza su tutti, i valori di aggregazione e di socializzazione. Creare situazioni attraverso le quali si garantisca lo sviluppo e il mantenimento di un equilibrato status psico-fisico con modalità rispettose delle singole caratteristiche e capacità personali. Garantire che tutte le esperienze motorie e sportive rappresentino momenti di vissuto positivo e gratificante. Valorizzare l'aspetto salutistico delle attività fisiche, motorie sportive e ricreative. Favorire la pratica agonistica di soggetti particolarmente dotati, coerentemente con i propri margini di miglioramento e con il personale livello motivazionale. Monitorare in termini scientifici e in quadro preordinato di azioni, il “sistema sportivo provinciale” con le opportune interrelazioni con gli altri sistemi e con altre ricerche del settore a livello nazionale ed europeo. Inserire quando possibile le attività sportive nell’ambito delle iniziative di promozione di una Cultura della Pace per favorire la conoscenza tra le culture, nella certezza che la conoscenza reciproca favorisce la pace dei popoli. Per quanto concerne l’Osservatorio del Sistema Sportivo, in coerenza con l’azione di monitoraggio, analisi e studio, già attivata per altri settori economici, sociali, dell’istruzione, ecc., ed a supporto proprio delle scelte della Consulta per lo Sport, è apparsa indispensabile la creazione di un organismo capace di effettuare una costante analisi del sistema sportivo e degli altri sistemi. Capace dunque di far emergere e risaltare i possibili “intrecci” fra gli aspetti della pratica fisico-motoria, sportivi e salutistici, con quelli turistici, ambientali, economici, culturali, enogastronomici, da un lato, e da quelli culturali di formazione integrale della persona umana relativamente alla promozione dell’uomo e della cultura della relazione e della Pace. Per rispondere per quanto possibile, più compiutamente alla domanda di movimento, di benessere e salute dei cittadini e al contempo di sostenere una maggiore integrazione e sviluppo dei diversi sistemi per valorizzare le peculiarità artistiche, ambientali e culturali del territorio pratese e toscano. Si rinviano successivamente, ai tavoli tecnici locali, gli aspetti relativi alla concreta organizzazione e al funzionamento, in quanto varie soluzioni risultano possibili. Si tratta infatti di verificare se l’osservatorio sportivo debba costituire una struttura autonoma provinciale o addirittura interprovinciale, oppure un “ramo” specialistico del più ampio 164 Osservatorio sul sociale, comunque in collegamento con tutto il sistema degli osservatori territoriali. Si inserisce qui di seguito, a fini informativi, una sintetica scheda di possibili ambiti ce l’Osservatorio dovrebbe indagare per conoscere meglio e con criteri più scientifici la realtà del sistema sportivo territoriale pratese. 165 166 11.2.1 Gli Obiettivi generali per il triennio 2005-2007 In coerenza con gli indirizzi del Piano Regionale per lo Sport (P.R.S.), la Provincia ed i Comuni di Prato, fanno propri gli obiettivi generali definiti nel programma della Regione (vedi parag. 13.1), e si prefiggono di perseguire per il triennio 2005-2007 i seguenti obiettivi generali: a) Recupero, adeguamento e consolidamento del patrimonio impiantistico e realizzazione di nuovi punti sport, secondo programmi integrati e condivisi a livello provinciale, con contestuale razionalizzazione e pianificazione nell’uso degli spazi sportivi; Dovrà completarsi l’azione di messa a norma e di ristrutturazione degli impianti già esistenti, specialmente quelli scolastici, già intensamente avviata negli anni precedenti dalla Provincia e dal comune capoluogo e che ha prodotto un intenso rinnovamento di molte palestre scolastiche, oggi più fruibili e moderne. Per rispondere alla carenza di offerta, soprattutto in certe aree, derivante da una crescente e diversificata domanda di pratica motoria e sportiva, sarà necessario realizzare una nuova e più ampia impiantistica di base, di tipo polifunzionale. Dunque una scelta più rispondente alla domanda multidisciplinare della famiglia moderna, che permetta una contestuale pratica al bambino e alla mamma, senza escludere il restante nucleo familiare. Per dare risposte allo sport sociale e per tutti, potrebbe svilupparsi un piano di collaborazione tra istituzioni pubbliche e organizzazioni sportive territoriali, per trasformare alcuni spazi sport (monosportivi) a complessi sportivi (pluridiscilinari), attraverso formule di project financing e di gestione associata delle attività. Nella determinazione delle priorità degli obiettivi, vi è peraltro da tenere conto che la recente indagine più volte già citata, ha messo in evidenza come il 64,3% della popolazione è favorevole a futuri nuovi impegni delle amministrazioni nel settore dell’impiantistica per lo sport. Tra questi il 36,6% preferirebbero investimenti per le attività sportive, mentre il 27,7% per le attività fisico motorie. In considerazione di una domanda specialistica che avanza dallo sport organizzato sempre più proiettato a raggiungere risultati di alta prestazione, occorrerà qualificare e specializzare una parte dell’impiantistica esistente per renderla più idonea all’attività agonistica e di spettacolo o produrre nuove risposte da parte di soggetti privati. Non è più possibile pensare agli Enti Locali, con le minori risorse finanziarie oggi disponibili, come unici attori nella realizzazione dell’impiantistica per lo sport, specie per la fascia di alta prestazione e di spettacolo. E’ necessario però occuparsi anche di tale fascia, promovendo programmi di sviluppo che stimolino l’imprenditoria privata, messa in condizione di operare con certezze che consentano una ricaduta economica, dati gli elevati investimenti necessari per tale segmento sportivo. 167 L’integrazione dell’offerta pubblica con quella privata, consentirà di ampliare sia le occasioni di pratica ai vari livelli, che di godimento dello spettacolo sportivo, creando un più ampio e qualificato volume di servizi sportivi alla persona, secondo motivazioni e disponibilità. Sarà necessario infine, sviluppare un maggiore numero di semplici impianti multidisciplinari per la pratica quotidiana plein air delle famiglie e degli amatori dello sport non organizzato. Sazi sportivi utili a stimolare una maggiore pratica all’aria aperta riscoprendo le bellezze naturali della nostra provincia,nonché luoghi di ritrovo e di socializzazione per una pratica a basso costo, e che consentano altresì l’impiego di risorse umane appartenenti alle categorie svantaggiate. In tal senso costituiscono già una buona risposta il sistema di piste ciclabili, che si snodano sull’intero territorio del comune capoluogo e che si “proiettano” con collegamenti con i comuni periferici dell’area del Montalbano e della Val Bisenzio. Appare naturale organizzare ora su tali percorsi, “punti di ritrovo”, forniti di una serie di servizi utili allo sportivo, occasioni di ristoro e di libera socialità. Avviare al contempo, uno studio provinciale sull’uso degli spazi sportivi (specie le palestre) da parte dell’associazionismo sportivo organizzato. Per operare, se necessaria per una più moderna programmazione, una eventuale revisione nella concessione e nell’uso degli spazi secondo la tipologia delle attività organizzate e la priorità di sviluppo. Appare altresì utile avviare un’analisi delle gestioni impiantistiche ad oggi affidate all’esterno dei Comuni, secondo la tipologia degli impianti e delle attività. L’analisi servirà a correggere eventuali carenze gestionali, definire moderne e più efficienti modalità, consentire forme di gestione sempre più autonome secondo concetti di imprenditorialità sociale, migliorare l’organizzazione delle risorse umane e con un’attenzione all’impiego, ove possibile, di categorie svantaggiate. Sviluppare se necessario un programma di formazione manageriale con accesso riservato all’associazionismo sportivo territoriale. b) Consolidamento degli interventi e delle iniziative tese a favorire l’accesso a tutti alla pratica motoria sportiva e ricreativa, con particolare riguardo alle fasce giovanili; Così come declamano vari studi del settore, le Province e in particolare i Comuni, dovranno occuparsi sempre più non solo di impianti sportivi, ma di società sportive e di sport più in generale. Il sostegno e la promozione delle attività motorie sportive e ricreative (secondo criteri di intersettorialità, auspicati dalla stessa Regione), dovranno impegnare nel futuro crescenti risorse destinate agli interventi nell’area sportivo-sociale-sanitaria, perché destinate a promuovere un più ampio senso di salute e benessere nei cittadini. Riconoscere dunque al “movimento” e allo “sport” più in generale, una benefica attività preventiva per la capacità di coinvolgimento attivo di ampie fasce di popolazione, sino ad oggi sedentarie o escluse dal processo di “sport per tutti”. 168 Maggiori e più qualificate dovranno essere quindi le interazioni tra l’area sanitaria, quella sociale e quella della libera motricità e dello sport, per “star bene”, “sentirsi in forma” e in salute attraverso la partecipazione ad una attività motoria preventiva e di conseguenza un minor ricorso alle cure, alle medicine, con l’auspicio di incidere anche sulla riduzione della spesa sanitaria. La promozione dei giovanissimi e dei giovani (con particolare attenzione al sesso femminile), verso le attività motorie e sportive, già alquanto elevata e piuttosto qualificata a Prato, dovrà assumerà i caratteri di una vera “cultura della salute” attraverso il ricorso all’educazione fisica , al movimento, allo sport. Dovranno consolidarsi e ulteriormente qualificarsi le azioni tese a sviluppare un crescente numero di “progetti integrati”, dove ognuno (istituzioni, scuole, associazionismo, altre agenzie), secondo le proprie risorse, contribuisca a rafforzare ed innovare il sistema pratese di avviamento giovanile allo sport. Sono pertanto auspicabili nuove intese, tra l’area dell’istruzione scolastica e quella della formazione sportiva extrascolastica, affinché le azioni di ciascuno siano contemplate e si sviluppino in un comune quadro di interventi. All’interno di un piano locale che sia permanentemente innovativo e che consenta, da un lato, alle scuole di rispondere meglio alla domanda interna di sport educativo, e dall’altro, alle agenzie extrascolastiche di supportare meglio tali azioni per estendere l’area dei praticanti, in particolare delle attività sportive, secondo le attese delle famiglie e dell’intera società. c) Interventi a carattere formativo per la qualificazione degli operatori addetti allo sport (servizi alla persona), al fine di qualificare le azioni dirette ad una corretta pratica corretta, finalizzata al completo benessere della persona, e ridurre il fenomeno dell’esclusione dalla pratica sportiva a vantaggio di azioni di concreta inclusione per ogni individuo (sport a misura di ciascuno); La provincia di Prato, attraverso interventi delle istituzioni, si è caratterizzata da lungo tempo per un’attenzione ai processi di formazione degli operatori dello sport, in particolare verso quelli diretti ai docenti di educazione fisica, e verso gli operatori inquadrati presso il CGFS ed il TCP (Associazioni partecipate dai Comuni). Molti e qualificati i corsi di formazione e di aggiornamento tecnico che si sono sviluppati in questi anni all’interno e all’esterno di tali strutture e aperte al territorio. Interventi specialistici e di confronto con altre realtà nazionali ed europee, in un processo di formazione continua per consentire un “ben operare” tra specialisti di diversa provenienza e formazione culturale. In tale logica hanno sviluppato la loro positiva azione anche gli enti di promozione e le federazioni sportive, con collaborazioni ed interventi tesi ad ampliare e qualificare le competenze verso l’area sportiva, supportati spesso anch’essi da Comune di Prato in particolare e dalla Provincia negli ultimi anni. Ma se intensa ed elevata è stata l’attenzione pubblica verso la formazione degli insegnanti di educazione fisica delle scuole e degli operatori sportivi in età giovanile, non altrettanto è 169 stata quella rivolta a coloro che operano nell’area del fitness e delle attività ricreative per gli adulti. In tali segmenti si sono generalmente registrate azioni formative provenienti solo dagli enti organizzatori e dalle palestre, cioè dagli stessi promotori di tali attività. E se da un lato è da lodare l’impegno di ciascuno per qualificare i propri operatori tecnici, dall’altro tale azione è apparsa forse solo tesa a promuovere maggiori competenze di tipo relazionale, organizzativo, affiliativo, comunicativo. E’ mancata cioè, a nostro parere, un “supporto pubblico” teso a garantire quella “cultura e quella formazione più qualificata nell’offerta dei servizi di assistenza alla persona”. Far acquisire, in altri termini, una maggiore consapevolezza del fondamentale ruolo svolto nel garantire ai cittadini un’attività davvero salutare. Appare dunque necessario intervenire anche nell’area dei servizi “privati” alla persona (rif. all’area del fitness) per assicurare che vi operino personale in possesso di adeguato titolo di studio e soprattutto competente nell’assistenza tecnica ai tanti cittadini che desiderano praticare tali attività nei centri privati. Cittadini, giovani e adulti, sportivi e non, che le istituzioni devono comunque tutelare per la salute dell’intera comunità residente e praticante. Crediamo che una rinnovata formazione debba interessare anche coloro che operano negli enti locali. La trasformazione dello sport, la crescita della domanda sportiva, la necessità di intrecciare maggiormente i settori addetti ai servizi alla persona, costringono tutti ad ampliare la sfera delle conoscenze. Per organizzare e gestire i “servizi sportivi” non sembrano più necessarie soltanto competenze amministrative o settoriali. Vi è necessità di acquisire una formazione di tipo intersettoriale, di carattere manageriale e in grado di conoscere meglio la domanda per indirizzare l’offerta. Interventi formativi dunque per ogni segmento di attività, capace di aggiornare e formare i quadri (tecnici, dirigenti, amministrativi, ecc.) a tutti i livelli, sia per coloro che operano presso le istituzioni pubbliche o strutture collegate, sia per coloro che agiscono nel variegato mondo sportivo (privato e privato-sociale). Per gli aspetti didattici (specie per l’insegnamento ai giovanissimi ed ai giovani), sia le istituzioni, che gli enti, le associazioni, le palestre, dovranno sempre più tenere conto delle nuove figure dei laureati in scienze motorie, provenienti dai corsi di laurea e dalle apposite facoltà che hanno sostituito i vecchi ISEF, e delle relative specializzazioni per operare nel campo dello sport e delle attività fisiche di benessere e di salute. Dove ve ne fosse bisogno, richiedere migliori e più specifiche specializzazioni, creando particolari sinergie con l’Università, in modo da intrecciare meglio la domanda con l’offerta di lavoro e offrire un successivo miglior inserimento lavorativo ai laureandi. La formazione sportiva sino ad oggi svolta dal Coni, dalle Federazioni, dagli Enti di promozione e da agenzie private, dovranno anch’essi tenere conto di ciò e dirigersi verso un sistema di formazione integrato, secondo indirizzi e livelli già utilizzati in altri paesi europei, affinché sia garantito non solo un livello adeguato di formazione, ma anche un possibile inserimento permanente nelle nuove professioni che oggi offre il “mondo dello sport”, del fitness, del wellness” e delle attività ricreative sportivo-sociali e inclusive. Crediamo che un’azione tesa ad ampliare la cultura sportiva con azioni di adeguata formazione, possa risultare utile a ridurre anche il fenomeno dell’esclusione di molti giovanissimi dalla pratica delle discipline preferite. Garantire a tutti il diritto alla pratica sportiva, significa garantire anche l’accesso libero per tutti non solo a corsi ed attività, ma 170 anche a gruppi e squadre sportive. Non è pensabile che solo in virtù di un risultato o di una prestazione, molti giovanissimi siano oggi costretti a “non giocare”, abbandonare o essere esclusi da squadre e società, dove invece avrebbero diritto a muoversi, socializzare e divertirsi. E, se la logica dettata dagli “indirizzi statutari” (attività agonistica, selettiva, di livello) e “organizzativi” (campionati, risultati, vittorie, punteggi, ecc.) non consente alla maggioranza delle società sportive che disputano attività agonistiche di rispondere al meglio a tutta la domanda giovanile, appare necessario dotarsi di un sistema che risponda a tale bisogno, al fine di ridurre il fenomeno del drop out precoce (abbandono dello sport), ancora alto anche nella nostra realtà territoriale. Sebbene infatti, il sistema sportivo pratese con la presenza del CGFS risponda già a tale bisogno affiliativo giovanile (far parte di squadre che disputano gare e tornei), esso non è esteso concretamente all’intero territorio provinciale e non sviluppa un livello adeguato di tornei, incontri, campionati, che appassionano migliaia di ragazzi e ragazze. “Attività organizzate” che però non siano una ripetizione di tornei e campionati già esistenti (selettivi ed esclusivi, di tipo federale), ma consentano a tutti di produrre performance che si intreccino con il divertimento e il “saper fare” di ognuno, senza ansie di prestazione e di risultato assoluto. Un livello dunque di gare e tornei per tutti, ove ognuno possa esprimersi secondo aspirazioni e capacità. E se da un lato il TCP sembra offrire per le attività studentesche tali opportunità, vi è adesso bisogno di pensare anche a nuove e innovative risposte che si sviluppino anche oltre l’orario scolastico, e che forse la realizzazione dell’associazionismo studentesco potrebbe dare. Un livello di “associazionismo culturale e sportivo” che si ponga cioè a livello intermedio tra la scuola (e il gruppo sportivo scolastico) e l’associazionismo sportivo tradizionale. Che consenta livelli di aggregazione spontanea, di migliori relazioni e di occasioni di pratica motoria, espressiva e sportiva organizzata come ampia risposta ai bisogni di ciascun bambino, adolescente o giovane. d) Iniziative di carattere educativo verso i cittadini, per accrescere la cultura del movimento (…cultura per la pratica delle attività fisiche motorie e sportive), favorendo i processi di relazione tra gli individui, di prevenzione degli stati di malattia e del disagio, le azioni di recupero e inclusione sociale delle categorie a bassa contrattualità sociale, opponendo infine un chiaro rifiuto al doping Sebbene le risultanze dell’ultima indagine sulla partecipazione sportiva della popolazione, ci dicano che la situazione pratese sia migliore di quella italiana, perché “a Prato vi è maggiore partecipazione, qualitativa e quantitativa, soprattutto da parte delle donne e degli anziani, vi è comunque da sottolineare che ancora il 32,5% dei cittadini (dai 16 ai 75 anni) risulta sedentario. Inoltre che ancora un 20% svolge attività con modalità insufficienti per garantire una vera prevenzione delle patologie da sedentarismo” (Biagiotti, Mussino, 2002). Dunque molto ancora può essere fatto da un punto di vista culturale e organizzativo per raggiungere la domanda potenziale inespressa e svolgere un’azione di promozione verso la salute e il benessere della persona. 171 Tutto ciò dovrà spingere tutti i componenti la Consulta per lo Sport a programmare iniziative volte ad una qualificazione dell’azione educativa e formativa non solo degli sportivi, ma anche dei non sportivi e dei sedentari. L’acquisizione di un “abito sportivo” dovrà diventare una scelta culturale e salutare di ogni cittadino in ogni età della propria vita, e modalità per instaurare migliori relazioni sociali. Lo sport dovrà infatti rafforzare le occasioni per conoscere altre culture e popoli, migliorare il livello di comunicazione e cementare l’unione dei popoli europei. La pratica delle attività motorie sportive e ricreative, dovrà essere non solo un diritto di tutti, ma addirittura divenire uno “stile di vita”, capace di produrre benessere e salute e momento di prevenzione delle malattie da ipocinesi in ogni cittadino (si registra infatti una costante e crescente obesità dei giovani). In tal senso sarà opportuno inserire, accanto ai molteplici progetti di attività motorie e sportive, utilizzando la forte motivazione giovanile verso tali attività, permanenti azioni educative nel campo delle abitudini alimentari, intrecciando meglio programmi e interventi già messi in atto da vari organismi (asl, scuole, assessorati, ecc.) verso gli studenti. Dovrà continuare e crescere quanto sino ad oggi fatto per favorire il processo di recupero e di integrazione dei soggetti con disabilità o con “bassa contrattualità sociale”. Le istituzioni, e l’area dello sport nel loro insieme, dovranno sviluppare maggiori opportunità per favorire concreti inserimenti estendendo il diritto di pratica sportiva anche ai tanti soggetti in difficoltà, offrendo altresì maggiori occasioni di inserimento “lavorativo” , magari attraverso funzioni diverse del cosiddetto “volontariato sportivo”. Ogni cittadino, nessuno escluso, potrà così godere del pieno diritto alla pratica, attraverso una iniziale rieducazione, abilitazione e integrazione, per favorire infine una piena espressione sportiva a qualsiasi livello di motivazione. Consentendo a coloro che esprimono un disagio, di recuperare la loro piena salute fisica e mentale, per poter sostenere, ove lo desiderassero, una qualificata pratica delle attività motorie, sportivo-agonistiche e sportivoricreative. Far crescere la cultura dello sport nei cittadini, significa inoltre favorire una più alta coscienza negli sportivi, e in particolare negli atleti dilettanti, professionisti e “amatori”, perché ogni forma di doping sia percepito come un atto immorale, da respingere e denunciare sempre in ogni occasione. Non si tratta più infatti di alterare le performance personali, il risultato della competizione, il confronto tra squadre, ormai si corre verso una progressiva minaccia alla salute della persona e con un crescente coinvolgimento anche dei più giovani. Le indagini svolte dalle procure e le denunce di atleti professionisti operanti in molteplici ambiti, quella di ex dirigenti sportivi ed atleti, di medici sportivi, di giornalisti, ecc., mettono in evidenza costumi e abitudini che non si sarebbero davvero immaginate nello sport italiano. Non è più possibile oggi tacere i troppi decessi improvvisi e le particolari malattie di ex atleti, tacciati spesso oggi di essere troppo critici verso “l’ambiente” in cui hanno trovato successo e sicurezza economica. 172 Il doping sembra essere diventato ormai “sistema” : una “normale prestazione” umana per un normale business, su cui molti disonesti costruiscono i propri successi personali, soprattutto di tipo economico. La legge dello spettacolo lo esige e lo sport di prestazione ne è un buon veicolo ! Bisogna ribadire ad alta voce che è urgente la necessità di tornare ad uno sport pulito, ad uno sport della salute. Ad uno sport dove la genetica non può avere spazio per garantire prestazioni da robot, che uccidono l’Uomo. L’Uomo-Sportivo deve ritrovare il suo pensiero più elevato perché la competizione sia un occasione di confronto per migliorare le proprie capacità, secondo i criteri della buona salute. e) Favorire la crescita dell’associazionismo sportivo come risorsa fondamentale per rafforzare le relazioni tra i cittadini, e per estendere e qualificare l’organizzazione delle attività motorie sportive ricreative in tutta la provincia; sostenendo la piena integrazione degli interventi tra le diverse agenzie al fine di consolidare il modello pratese e consentire così maggiori opportunità di “pratica per tutti”. Le istituzioni, ormai da alcuni anni, sono chiamate a svolgere un ruolo sempre più incisivo nel supportare l’azione organizzativa svolta dagli organismi sportivi preposti, da quelli nazionali sino a quelli locali. Le difficoltà economiche del Coni, delle Federazioni sportive e in certo modo anche degli Enti di promozione, hanno costretto gli Enti Locali a doversi occupare sempre più di aspetti e funzioni un tempo delegate a tali organizzazioni. Si può addirittura affermare che oggi molte delle attività svolte da tali organizzazioni sono possibili solo con l’intervento o l’interessamento dei Comuni e delle Province. Viceversa molti “servizi” verso la imponente categoria degli sportivi organizzati non potrebbero più esplicarsi, per gli aumentati costi organizzativi ed una progressiva trasformazione del vecchio concetto di volontariato. Appare pertanto opportuno proseguire e addirittura potenziare l’azione sin qui svolta verso l‘associazionismo sportivo organizzato, assicurando non solo l’uso degli impianti pubblici per svolgere attività, allenamenti, gare, e i benefici contributi economici per l’organizzazione degli eventi, ma supportando anche una azione di formazione, motivazione e riorganizzazione di nuovi quadri dirigenti dello sport locale, e indirettamente di quello nazionale. Tutto ciò, seppur in presenza di minori risorse a disposizione degli enti locali da parte dello Stato e dunque in un contesto di maggiori difficoltà a gestire la spesa locale, gestendo meglio le voci di bilancio e orientandole secondo logiche intersettoriali, in considerazione della forte azione sociale svolta dall’area dello sport. L’affidamento esterno delle gestioni impiantistiche, all’associazionismo o ad apposite “società di scopo” (partecipate anche dai Comuni) è stato in questi anni un passo obbligato dei Comuni per contenere i costi gestionali, ma crediamo utile anche per assicurare al movimento sportivo una più alta autonomia organizzativa e una crescente responsabilizzazione nell’erogazione dei servizi sportivi al cittadino. 173 Tale processo nella gestione degli spazi di gioco e allenamento dovrà continuare, garantendo il giusto equilibrio, tra l’esigenza scolastica, quella sportivo-dilettantistica e quella sociale, assicurandone l’uso a molteplici soggetti, senza creare “nicchie di privilegio”. Al contempo il movimento sportivo organizzato, dovrà crescere nelle competenze gestionali migliorando la propria azione al fine di concorrere a creare “utili gestionali” da reinvestire nell’ammodernamento degli stessi impianti o in nuove realizzazioni, sollevando gli enti locali da certe tipologie di spesa da impiegare in alcuni ambiti dello sport da potenziare. Un ulteriore supporto all’associazionismo da parte degli Enti Locali, potrà derivare da una diversa organizzazione dei servizi amministrativi. Non solo sempre più efficienti nelle attività di routine, ma anche capaci di indirizzare e sostenere al meglio le organizzazioni sportive, per intercettare nuove risorse finanziarie dai vari canali (unione europea, stato, regione, province, ecc.), fornendo magari assistenza di tipo tecnico-progettuale. Attivare infine sinergie per favorire più ampi rapporti con i settori economici e produttivi locali, al fine di creare un circolo virtuoso teso a sostenere da un lato lo sviluppo dello sport pratese e, dall’altro, fornire occasioni di una ricaduta di immagine sulle aziende e sui prodotti della provincia di Prato. f) Potenziare le azioni di valorizzazione dello “sport all’aria aperta” per una più forte promozione turistica della realtà pratese, in particolare delle aree naturali della Val Bisenzio e del Montalbano, attraverso la creazione di una “rete per tutti” di attività in ambiente naturale e di eventi spettacolari di sport plein air. Tra gli sportivi pratesi che amano di più le attività fisico-motorie, o lo sport individualizzato, libero, non organizzato, indipendente, la libera motricità seppure orientata verso specifiche discipline sportive, è predominante il “passeggiare” (55,4%) e “l’andare in bicicletta” (34,2%), che fa scegliere a ben il 73,6% della popolazione di praticare in “spazi aperti, non attrezzati”. Inoltre, vi è da tenere in considerazione che tra le valutazioni dei cittadini, gli spazi per lo sport che ricevono più indicazioni come “molti utili o utili” sono proprio in ordine il “parco protetto”, una “area attrezzata all’aperto”, le “piste ciclabili”. Una chiara conferma che è in crescita la domanda di attività fisico motorie, meglio se svolte all’aria aperta e in ambienti naturali e che dovrà trovare risposte urgenti con una più ampia fruizione degli spazi verdi e di quelli attrezzati già esistenti. I Comuni dovranno tendere a trasformare o recuperare aree urbane degradate, ambienti naturali oggi non fruibili o non attrezzati, perché questa può rappresentare una risposta urgente e non eccessivamente costosa per quelle fasce di cittadini oggi non soddisfatte o potenzialmente inespresse che non trovano posto nella tradizionale impiantistica sportiva, che risulta peraltro già insufficiente a dare risposte esaustive alla domanda di sport organizzato. Il “recupero” di aree verdi incolte, spazi non attrezzati, spazi verdi o attrezzati chiusi o scarsamente fruibili (rif.: aree scolastiche), ecc., diventa un’operazione di recupero ambientale e di allargamento del diritto di pratica sportiva che può svilupparsi attraverso un 174 “patto” fra le istituzioni e i cittadini. Un patto che prevede l’intervento dei singoli, dei condomini, dei comitati cittadini, delle associazioni di categoria, di gruppi informali, giovanili, scolastici, chiamati a svolgere un’azione di supporto all’ente locale per gestire quotidianamente gli spazi aperti realizzati e resi fruibili ai cittadini residenti. In particolare, per valorizzare le grandi aree naturali ubicate nelle colline del Montalbano o della Valle del Bisenzio, e per decentrare una certa tipologia di attività sportive nei comuni periferici, appare opportuno realizzare alcuni “progetti pilota” per lanciare determinate discipline e attività che permettano anche l’organizzazione di alcuni eventi spettacolari. Laghetti, corsi d’acqua, percorsi collinari, pareti naturali di roccia, pendii verdi, ecc., tutte opportunità naturali per programmare una “palestra a cielo aperto” per lo sviluppo di nuove discipline (canoa, kayak, mountain bike, sci-roller, deltaplano, sport limits, ecc.), luoghi di ritrovo e allenamento “per tutti” in ambiente naturale e località per organizzare specifiche manifestazioni sportive, anche di livello qualificato. Tale sviluppo dovrebbe essere pensato meno come opportunità settoriale (per lo sport) e più come ambito intersettoriale (sport & turismo), con un forte collegamento dunque con gli aspetti di turismo “natura&sport”, con l’agriturismo, l’escursionismo, i prodotto naturali locali (il vino, l’olio, le castagne, i funghi, ecc.) caratterizzando diversamente le aree (vedasi possibili esempi di fattibilità in Trentino e nella valle d’Aosta) e con una forte interazione con soggetti privati, anche attraverso un pubblico sostegno. 175 12.0 ASPETTI CONCLUSIVI La revisione del Piano Provinciale per lo Sport costituisce solo un ulteriore passo delle istituzioni e del mondo sportivo per conoscere di più circa i molteplici aspetti che formano il Sistema Sport della provincia di Prato e per definire programmi integrati e condivisi per la promozione della cultura e della pratica delle attività motorie sportive e ricreative. E sebbene in questa fase di studio e di programmazione non sia stato ancora possibile realizzare una più approfondita e armonizzata “programmazione territoriale degli interventi”, specie nel settore impiantistico, tuttavia, una ricognizione più aggiornata degli spazi per lo sport, un’analisi sul loro uso, sulle carenze, sulle motivazioni della popolazione e dei giovani in particolare, offre già un chiaro indirizzo di interventi ai Comuni ed alla Provincia, e sollecita al contempo una riflessione anche alle organizzazioni sportive, sull’operato, sulla scelta dei servizi e sulle programmazioni proprie per il prossimo triennio. L’avvio, agli inizi del 2005, dei lavori della Consulta Provinciale per lo Sport e dell’Osservatorio del Sistema Sportivo - strutture già approvate dal precedente Consiglio Provinciale - segnerà anche il concreto perseguimento degli obiettivi programmatici contenuti nel P.P.S. per il 2005-2007. Il Piano per lo Sport, non vuole essere un documento conclusivo ed esaustivo dei bisogni e degli interventi, ma un documento in progress che costituisce solo un punto di partenza per iniziare tutti insieme un percorso innovativo, ove siano più chiari per tutti gli obiettivi da raggiungere. Sulla base quindi di quanto contenuto nel Piano e delle prossime indicazioni della Consulta, nonché sulle analisi dell’Osservatorio, sarà possibile ampliare, modificare o perfezionare, gli obiettivi attualmente indicati, per addivenire a più ampie e forti intese programmatiche, non solo tra le varie istituzioni ma con lo stesso movimento sportivo organizzato. Adesso è il momento di realizzare insieme, con spirito di rinnovata collaborazione, i sogni di ciascuno. Perché da una parte ogni cittadino possa veder riconosciuto il suo diritto alla pratica motoria sportiva e ricreativa a carattere salutare, e dall’altra si raggiungano mete più ambiziose, con nuovi e più alti successi nello sport nel contesto europeo e internazionale. 176 13.0 BIBLIOGRAFIA ¾ B. Rossi Mori, Programmazione territoriale per lo sviluppo dello sport, 2000, SOCIETA’ STAMPA SPORTIVA, ROMA. ¾ A. Mussino, G. Biagiotti, Indagine sulla partecipazione sportiva e motoria nell'area pratese, 2002, COMUNE DI PRATO. ¾ A. Mussino, La pratica sportiva giovanile nella provincia di Prato, 1995, COMUNE DI PRATO. ¾ A. Mussino, Statistica e Sport: non solo numeri, 1997, SOCIETA' STAMPA SPORTIVA ROMA. ¾ Swg, Nomisma, Il Sole 24 Ore sport, Dentro lo sport-primo rapporto sullo sport in Italia, 2003, I LIBRI DE IL SOLE 24 ORE SPORT. ¾ A. Polverosi, L'impiantistica sportiva in Toscana, 1998, REGIONE TOSCANA, CONI TOSCANA. ¾ A. Polverosi, L’associazionismo sportivo in Toscana, 1998, REGIONE TOSCANA, CONI TOSCANA. ¾ S. Conte, S. Pallini, Piano provinciale per lo sport di Pistoia, 2004, PROVINCIA DI PISTOIA. ¾ S. Conte, Innovazione organizzativa dello sport giovanile, 1997, ISEF FIRENZE. ¾ S. Conte, L’Osservatorio Sportivo (estratto e adattamento da documento di B.R. Mori, “Verso un osservatorio permanente sul sistema sportivo locale a supporto della programmazione e a servizio dei cittadini”, 2002, aggiornamento del volume la Programmazione Territoriale, SOCIETA’ STAMPA SPORTIVA. ¾ F. Ascani, Sport Management, 1998, SPERLING & JUPFER EDITORI. ¾ A. Mussino, V. Piccioni, Chi, Dove … Sport, Ass. Sport PROVINCIA DI RIMINI ¾ AA.VV., Il disagio giovanile tra scuola e territorio, 2003, PROVINCIA DI VITERBO, REGIONE LAZIO. ¾ F. Buccarelli, Tutti diversi le opportunità per ciascuno, Osservatorio Sociale, PROVINCIA DI PRATO. ¾ Buccarelli, Marchetti, Stefani,”Tra multiculturalismo ed interculturalità”, estratto di documento,2004, ASELRICERCHE. ¾ Centro Studi e documentazione ASSI Giglio Rosso, Le attività ciclistiche nel Comune di Prato 2001, COMUNE DI PRATO. ¾ G. e C. Bracci, La Via Francigenza 1000 anni dopo, NaturARTE, 2000, STUDIO CALIFORNIA. ¾ AA.VV., Itinerari Laurenziani, 1992, COMITATO PER LE CELEBRAZIONI AREA PRATESE. ¾ Assessorato Ambiente Firenze, Camminare nel Verde – 35 itinerari nella natura, 1985, Provincia di Firenze. ¾ Arrighi, Bertogna, Naef, Montalbano itineraristorico-naturalistici, 1993, Consorzio Interprovinciale per il Montalbano. ¾ C. Nannicini, Il verde in Città, WWF Prato. ¾ A. Mazzoni, C. Paoletti, Sentieri dell’Appennino Pratese, guida breve, CAI di PRATO. ¾ R. Paoli, da “Escursionismo nel pratese” estratto dalla guida Touring Club, 2004, TOURING CLUB ITALIA. ¾ AA.VV., Bisenzio Trek, 2003, ASS. BIOSFERA e COMUNE DI PRATO. 177 ¾ Prato Apoeo, Carta delle piscine pubbliche pratesi, 2004, COMUNE DI PRATO. ¾ R. Paoli, Programmi di educazione ambientale per le scuole, ALTA VIA TERKKING. ¾ C. Pezzani, S. Grillo, In bicicletta nei dintorni di Firenze e Prato, EDICICLO. Altra documentazione consultata: ¾ Regione Toscana, Piano Regionale per la promozione della cultura e della pratica delle attività motorio ricreative e sportive, 2003-2006, REGIONE TOSCANA. ¾ Assessorato Assetto del territorio, PTC Documento tecnico programmatico, 2003, PROVINCIA DI PRATO. ¾ Assessorato allo Sport Comune di Prato: Relazione Conferenza Cittadina sullo Sport, 2000, COMUNE DI PRATO ¾ Assessorato allo Sport Comune di Prato: Relazione IX Bacchino Sport, 2000, COMUNE DI PRATO. ¾ Servizio Impiantistica Coni provinciale, Censimento degli impianti sportivi, 2003, CONI PRATO. ¾ Servizio Associazioni, Censimento delle associazioni sportive, 2003, CONI PRATO. ¾ Uffici Sport Comuni della provincia di Prato, Dati numerici sull’impiantistica e sulle associazioni, elaborazione documento ASEL. ¾ AA.VV., articoli di stampa, de IL SOLE 24 ORE SPORT, LA REPUBBLICA, LA GAZZETTA DELLO SPORT, IL TIRRENO, LA NAZIONE. ¾ T.C.P. Prato : Relazione Tecnica XXV edizione. ¾ CONI Prato, Documento affiliazioni. ¾ C.S.I. Prato: Documento affiliazioni e tesseramenti e nota informativa. ¾ C.G.F.S. Prato : Documento informativo sulle attività. ¾ C.S.A. di Prato: Documento Ufficio Educazione Fisica e Sportiva. ¾ U.I.S.P. Prato: Dati affiliazioni e tesseramenti e statistica. ¾ Esperti del settore sport pratese, Note informative su aspetti dello sport pratese. 178