Un articolo con figure e teoremi
Transcript
Un articolo con figure e teoremi
Un articolo con figure e teoremi 24 maggio 2007 Indice 1 Figure 1 2 Teoremi 2 3 Listati ed altri “oggetti flottanti” 4 Elenco delle figure 1 2 Questa figura contiene due immagini . . . . . . . . . . . . . . . . esempio xfig . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2 3 Elenco dei listati 1 1 milne.m . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 5 Figure 1 0.005 0.01 −10 x 10 800 0.01 0 00 10 400 0 60 05 0 40 200 0 0 1 0.0 0 0 20 0 x 10 1 0.5 Kinetic Energy 0 1000 0 1000 800 800 600 600 400 400 200 200 0 0 0 0 0 0 −10 20 0 0.0 40 0 tia er In ne 0 80 600 80 0 60 0 gy er tic t of 0.5 En en cosı̀: om Ki 0.005 Moment of Inertia 0.5 M Kinetic Energy 1 x 10 000 00 10 −10 1 0 1000 en 05 M om Moment of Inertia 0.0 t of In er tia 0.0 Le figure si possono inserire nel testo mediante il comando \includegrahics, 0.5 1 0.005 x 10 0.5 −10 Kinetic Energy gy er Moment of Inertia En 10 tic x 1 ne Ki 0.01 −10 I principali parametri opzionali del comando \includegrahics sono width, height, angle, che specificano la larghezza, altezza e angolo di rotazione da usare per l’immagine. Notate dall’esempio qui sopra, che il punto di inserimento dell’immagine è l’angolo in basso a sinistra. Tuttavia, solitamente, i grafici e le figure vengono inseriti in un “oggetto flottante”, che LATEX provvede a posizionare nel documento dove è più conveniente secondo le convenzioni tipografiche in uso. Per tale scopo, si usa l’environment figure. 1 1 1 0.9 0.8 100 128 64 80 fit 0.9 0.8 0.7 0.7 0.6 0.6 0.5 0.5 0.4 0.4 0.3 0.3 0.2 0.2 0.1 0.1 0 2000 2500 3000 0 2000 3500 100 128 64 80 2500 3000 3500 Figura 1: Questa figura contiene due immagini Nella Figura 1 abbiamo inserito due immagini, mediante due successivi comandi \includegrahics[width=.45\textwidth], separati da un \hfill per separare il più possibile le due immagini, spingendole fino ai bordi della pagina. Il formato più conveniente per i grafici da inserire è il formato eps. In Linux, il comando convert e numerosi programmi per grafica sono in grado di convertire file grafici in formato eps. Per inserire semplici disegni, si può anche usare il programma xfig, che permette di inserire nel disegno alcune stringhe di testo formattato dall’interprete LATEX. Per ottenere questo effetto, conviene esportare le figure create nel formato Combined PS/LaTeX(both parts). Ad esempio, la figura 2 contiene il disegno fasi.fig, che è stato precedentemente salvato da xfig col formato CombinedPS/LaTeX(both parts), ottenendo i file fasi.pstex e fasi.pstex_t. Per includere la figura, ho usato il comando \input{fasi.pstex_t}. (Conviene indicare la dimensione della figura direttamente al momento dell’esportazione.) Il comando \listoffigures produce un elenco delle figure inserite nel testo, con la pagina in cui sono state inserite e la “caption”. Nel caso di caption particolarmente lunghe, conviene indicare a LATEX un’abbreviazione mediante la forma \caption[short]{long} all’interno dell’environment figure, come nel caso della Figura 2. 2 Teoremi In questo paragrafo dimostriamo che Teorema 2.1. Enunciato del teorema La dimostrazione farà uso del seguente lemma, la cui dimostrazione verrà posticipata Lemma 2.2. Enunciato del lemma Lemma 2.3. Enunciato del lemma 2 y2 1 M equilibrio stabile 1 α equilibrio instabile equilibrio stabile equilibrio instabile 1 α 1 M y1 Figura 2: Una figura creata con xfig Dimostrazione. La dimostrazione del teorema . . . Ora dimostriamo il Lemma, ma prima uso \renewcommand{\qedsymbol}{////} per ridefinire il simbolo stampato alla fine della dimostrazione, in modo che il documento assomigli un po’ di più ai libri di Rudin. . . Dimostrazione del Lemma 2.2. La dimostrazione del lemma termina con un diverso carattere perchè ho ridefinito il comando \qedsymbol. //// Dimostrazione del Lemma 2.3. a+b=4 (1) Se la dimostrazione terminasse con una equazione, il pacchetto amsthm mette a disposizione il comando \qedhere da usare all’interno di un environment \[...\], equation*, align*, cosı̀: c+d=7 //// Ovviamente, la ridefinizione di \qedsymbol va fatta nel preambolo e non nel bel mezzo di un documento! Conjecture 2.4. Questo “teorema” è racchiuso fra \begin{conj} e \end{conj}, dove abbiamo definito \newtheorem{conj} per usare lo stile definition 3 3 Listati ed altri “oggetti flottanti” Per inserire nel testo brevi comandi che includono caratteri riservati da LATEX, come la \, (ad esempio per scrivere \listoffigures) bisogna includere i caratteri speciali all’interno di un environment verbatim. Tutto ciò che si trova in un verbatim viene stampato in carattere typewriter riproducendo esattamente i caratteri scritti nel sorgente, senza cercare di interpretarli neè modificare la spaziatura. Un verbatim si indica con una coppia di \begin{verbatim} e \end{verbatim}, oppure con un singolo comando \verb!testo!. (In quest’ultimo caso, si può usare un qualunque carattere come delimitatore al posto del ! usato nell’esempio.) Quindi il testo \listoffigures si può ottenere scrivendo nel sorgente \begin{verbatim}\listoffigures\end{verbatim}, oppure \verb+\listoffigures+, \verbA\listoffiguresA, \verb,\listoffigures,, etc. Volendo inserire dei listati di programmi più complessi, si può usare \begin{verbatim} e \end{verbatim}, oppure ricorrere al pacchetto fancyvrb. Quest’ultimo mette a disposizione un environment \begin{Verbatim} – \end{Verbatim} che permette di controllare in maniera molto raffinata la composizione del testo inserito al suo interno: stampare linee sopra/sotto/laterali, inserire un titolo, numerare le righe, colori, etc Qui sotto vediamo un esempio integrale.m 2 4 6 8 function I=integrale(fun,a,b,N) %calcolo i punti medi degli intervalli h=(b-a)/N; xm=a+h/2:h:b; %calcolo i nodi di quadratura xq=[xm-sqrt(1/3)*h/2,xm+sqrt(1/3)*h/2]; %tutti i nodi hanno peso 1. Integro: I=sum(feval(fun,xq)); Le formattazioni si possono scegliere ad ogni chiamata di \begin{Verbatim} mediante i parametri opzionali oppure definire una volta per tutte (consigliato!!!!) all’inizio del file, mediante i comandi \RecustomVerbatimEnvironment e \DefineVerbatimEnvironment. È anche possibile includere un file esterno con il comando \VerbatimInput, come qui: 3 6 9 milne.m function I=milne(fun,a,b,tol,nmax) int(1)=integrale(fun,a,b,1); int(2)=integrale(fun,a,b,2); i=2; while ((int(i)-int(i-1))/7>tol/5)&(i<nmax) int(i+1)=integrale(fun,a,b,2^i); i=i+1; end I=int(end); if i=nmax 4 12 disp(’Attenzione: numero massimo di iterazioni raggiunto!’) else disp(sprintf(’I=%15g, calcolato usando %d sottointervalli’,I,2^i)) end Listato 1 milne.m 3 6 9 12 function I=milne(fun,a,b,tol,nmax) int(1)=integrale(fun,a,b,1); int(2)=integrale(fun,a,b,2); i=2; while ((int(i)-int(i-1))/7>tol/5)&(i<nmax) int(i+1)=integrale(fun,a,b,2^i); i=i+1; end I=int(end); if i=nmax disp(’Attenzione: numero massimo di iterazioni raggiunto!’) else disp(sprintf(’I=%15g, calcolato usando %d sottointervalli’,I,2^i)) end Volendo invece inserire i listati in “oggetti flottanti” ed avere a disposizione anche il corrispondente comando listof... che stampa l’elenco di tutti i listati presenti nel documento, si può usare il pacchetto float oppure il pacchetto tocloft. Ad esempio, il listato del programma milne.m è incluso anche nell’“oggetto flottante” Listato 1 mediante il pacchetto float. Dopo averlo caricato, nel premabolo del documento ho usato i comandi \newfloat e \floatname per definire un environment listato, ho incluso all’inizio del documento il comando \listof{listato}{Elenco dei listati} per ottenere l’elenco dei listati e infine ho incluso il programma all’interno di una coppia di comandi \begin{listato} – \caption{milne.m}\end{listato}. 5