Bila nc io di Sos ten ibilità 200 8 Bilancio di

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Bila nc io di Sos ten ibilità 200 8 Bilancio di
Ufficio rapporti con gli investitori
Missione
Piazza Ezio Vanoni, 1 - 20097 San Donato Milanese (MI)
Tel. +39-0252051651 - Fax +39-0252031929
Siamo un’impresa integrata nell’energia,
e-mail: [email protected]
Ufficio Sostenibilità
impegnata a crescere nell’attività di ricerca,
Piazza Ezio Vanoni, 1- 20097 San Donato Milanese (MI)
e-mail: [email protected]
produzione, trasporto, trasformazione
e commercializzazione di petrolio e gas naturale.
Tutti gli uomini e le donne di Eni hanno una passione
per le sfide, il miglioramento continuo, l’eccellenza
e attribuiscono un valore fondamentale alla persona,
all’ambiente e all’integrità.
I Paesi di attività di Eni
www.eni.it
Sede legale in Roma, Piazzale Enrico Mattei, 1
EUROPA
Capitale sociale al 31 dicembre 2008:
Austria, Belgio, Cipro, Croazia,
euro 4.005.358.876 interamente versato
Danimarca, Francia, Germania,
Registro delle Imprese di Roma,
Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo,
codice fiscale 00484960588
Malta, Norvegia, Paesi Bassi,
Sedi secondarie:
Polonia,Portogallo, Regno Unito,
San Donato Milanese (MI) - Via Emilia, 1
Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca,
San Donato Milanese (MI) - Piazza Ezio Vanoni, 1
Romania, Slovenia, Spagna, Svezia,
Svizzera, Turchia, Ungheria
Pubblicazioni
Relazione Finanziaria Annuale redatta
AFRICA
ai sensi dell’art. 154-ter c.1 del TUF
Algeria, Angola, Camerun, Congo,
Annual Report
Egitto, Gabon, Libia, Mali, Marocco,
Annual Report on Form 20-F redatto per il deposito
Mozambico, Nigeria, Tunisia
presso la Securities and Exchange Commission
Bilancio di Sostenibilità (in italiano e in inglese)
ASIA E OCEANIA
Fact Book (in italiano e in inglese)
Arabia Saudita, Australia, Azerbaijan,
Eni in 2008 (in inglese)
Cina, Emirati Arabi Uniti, India,
Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno
Interim consolidated report as of June 30
Sito Internet: www.eni.it
Centralino: +39-0659821
Numero verde: 800940924
Casella e-mail: [email protected]
ADRs/Depositary
Morgan Guaranty Trust Company of New York
ADR Department
60 Wall Street (36th Floor)
New York, New York 10260
Tel. 212-648-3164
ADRs/Transfer agent
Morgan ADR Service Center
2 Heritage Drive
North Quincy, MA 02171
Tel. 617-575-4328
Progetto grafico: Korus - Roma
Copertina: Inarea - Roma
Impaginazione e supervisione: Korus - Roma
Stampa: System Graphic - Roma
Stampato su carta ecologica: Fedrigoni Symbol
Freelife Satin and Freelife Vellum
Indonesia, Iran, Kazakhstan, Kuwait,
Bilancio di Sostenibilità 2008
redatta ai sensi dell’art. 154-ter c.2 del TUF
Malesia, Oman, Pakistan,
Papua-Nuova Guinea, Qatar,
Singapore, Thailandia, Timor Est,
Turkmenistan, Russia, Ucraina, Yemen
AMERICHE
Argentina, Brasile, Canada,
Colombia, Ecuador, Messico, Perù,
Repubblica Dominicana, Stati Uniti,
Trinidad & Tobago, Venezuela
Bilancio di Sostenibilità 2008
Bilancio di Sostenibilità 2008
Lettera dell’Amministratore Delegato
Il ritratto di Eni, come appare in questo Bilancio di Sostenibilità, si delinea e prende forma attraverso il confronto fra le
scelte maturate dall’azienda per la costruzione di uno sviluppo sostenibile e la complessità che caratterizza il mondo
contemporaneo, non soltanto quello dell’energia.
Ne deriva una visione positiva: un’azienda sorretta da una cultura d’impresa solida può affrontare una crisi e uscirne più
forte, con una prospettiva più chiara.
Risulta confermata la validità delle scelte che hanno caratterizzato la strategia dell’azienda: mettere al centro le persone,
garantendo loro sicurezza qualsiasi lavoro svolgano, in qualunque parte del mondo.
L’esperienza di Eni dimostra che è possibile stabilire modelli di cooperazione con i Paesi produttori capaci di creare
sviluppo attraverso accordi di lungo termine, costruire reti che contribuiscano alla sicurezza energetica dell’Europa,
investire in innovazione partendo dalla valorizzazione delle culture e delle diversità.
La ricerca per l’energia del futuro resta al centro della strategia dell’azienda e consentirà di sfruttare risorse tradizionali
sempre più difficili, creare le condizioni per l’utilizzo delle fonti rinnovabili e contribuire alla realizzazione di un mondo a
minore intensità di carbonio. L’impegno di Eni in questa direzione è al centro di una nuova pubblicazione, l’Eni Technology Report, che da quest’anno si affianca al Bilancio di Sostenibilità.
Quello che emerge è un messaggio di impegno, solidità e concretezza nel vivere il presente che nasce da un forte orientamento al futuro.
E’ un messaggio che viene da tutti coloro che fanno parte di Eni e che è patrimonio delle regioni del mondo nelle quali
l’azienda opera e dei loro cittadini, nella convinzione che il ruolo di una grande azienda internazionale nei confronti della
società sia soprattutto quello di costruire fiducia.
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SCEGLIERE L’INNOVAZIONE PER ORIENTARE IL FUTURO
Dialogo fra Paolo Scaroni ed Ernest Moniz
LE ATTIVITÀ DI ENI
Eni e il futuro dell’energia
LA COMPLESSITÀ DELLO SCENARIO GLOBALE
La crisi finanziaria ed economica
Le leve del cambiamento per le imprese
energetiche internazionali
Il ruolo delle energie alternative nello scenario energetico
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ENI COME ATTORE DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE
La capitalizzazione della fiducia e il rafforzamento
della reputazione
La relazione con i Paesi produttori
La lotta al cambiamento climatico e l’efficienza energetica
Il ruolo del gas naturale e la sicurezza degli approvvigionamenti
La tutela dei diritti umani e degli ecosistemi
Sostenibilità: impegni, risultati e obiettivi
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L’INNOVAZIONE PER UN’ENERGIA SOSTENIBILE
La valorizzazione delle risorse difficili
L’impegno per il miglioramento di processi e prodotti
di raffinazione
Il confinamento geologico della CO2
La ricerca nelle fonti rinnovabili
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La Sostenibilità nell’agire d’impresa
GOVERNANCE E SOSTENIBILITÀ
I valori di Eni: il Codice Etico
La Corporate Governance
La gestione dei rischi d’impresa
I contenziosi
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PERSONE
La sicurezza
La salute
L’analisi di clima: Eni Secondo Te
La valorizzazione delle persone di Eni
Il valore delle diversità
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AMBIENTE
L’acqua come bene primario: risparmio e tutela
Cambiamento climatico ed efficienza energetica
Le emissioni in atmosfera
Oil spill
La gestione dei rifiuti
La bonifica dei siti contaminati
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Abitare il Mondo
IL SISTEMA DELLE RELAZIONI
La relazione con gli stakeholder
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IL MODELLO DI COOPERAZIONE E SVILUPPO NEI TERRITORI
Gli accordi con i Paesi produttori
La trasparenza dei pagamenti e l’EITI
Eni per lo sviluppo dei territori
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ENI PER UNA CULTURA DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE
La relazione con le Università e i centri di ricerca
Il sostegno della cultura
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LA RELAZIONE CON I CLIENTI, I CONSUMATORI E I FORNITORI 74
L’attenzione ai clienti e ai consumatori
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La selezione e la gestione dei fornitori
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Presenti approfondimenti sul sito internet www.eni.it
Le citazioni che aprono le sezioni del Bilancio di Sostenibilità
sono dell’Amministratore Delegato di Eni Paolo Scaroni.
APPENDICI
Nota metodologica
Indagine GfK Eurisko sul Bilancio di Sostenibilità 2008
Attestazione di Conformità
Tabella di corrispondenza GRI - IPIECA
Indice analitico
Acronimi
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88
INDICATORI DI SOSTENIBILITÀ (APPROFONDIMENTO SEPARATO)
Scegliere l’innovazione per orientare il futuro
Dialogo fra Paolo Scaroni, Amministratore Delegato di Eni, ed Ernest Moniz, Direttore del MIT - Energy Initiative
Paolo Scaroni:
La crisi che stiamo vivendo ha fatto
crollare molti dei presupposti che hanno retto fino ad oggi il nostro modello
economico. Stiamo assistendo a una
vera e propria “caduta degli dei”: le
persone si pongono dubbi che non si
sono mai poste prima e può generarsi
una falla nella fiducia che tiene insieme
l’intero sistema.
Mai come in questo momento, l’azienda svolge un ruolo fondamentale
e ha una grande responsabilità. Le persone devono venire in ufficio e
trovare un porto sicuro: l’azienda deve offrire loro un sistema di valori
solido e una chiave di lettura su quello che succede nel mondo, dimostrare di avere una rotta chiara e che ognuno ha un ruolo indispensabile
per perseguire questa rotta. Nella tempesta, insomma, l’organizzazione
deve dare sicurezza, la sicurezza che si stanno compiendo scelte in grado di superare la crisi e orientare il cambiamento. D’altra parte, una crisi
di questa portata potrà forse “dissipare la nebbia” e ridefinire priorità.
Chi come Eni ha operato in modo corretto ne uscirà rafforzato. Nel tempo abbiamo costruito una memoria sociale forte, che fa sì che i nostri
stakeholder non rilevino una discrepanza fra la sfera dei nostri valori e
quella dei nostri comportamenti. Questa è l’essenza di una reputazione solida. In questo momento è più che mai importante rafforzare le
relazioni all’interno dell’azienda per mantenere e accrescere la fiducia
conquistata.
zione con i Paesi produttori di petrolio e gas. La nostra azienda parte
avvantaggiata grazie all’eredità di Enrico Mattei, che per primo aveva
scommesso sulle relazioni con i Paesi produttori. C’è spazio per nuovi
modelli di cooperazione, che abbiamo definito e che rafforziamo ogni
giorno.
Abbiamo già stabilito accordi basati sulla consapevolezza che un Paese
produttore “sceglie” Eni perché l’azienda è in grado di offrire benefici
certi e tangibili e di creare opportunità di sviluppo sociale ed economico
per l’intera Nazione. Questo comportamento dà stabilità ai nostri investimenti, perché ci consente di instaurare relazioni a lungo termine.
Dobbiamo fare un passo in più: sono necessari accordi strategici con i
Paesi produttori che siano in grado di ripartire equamente rischi e redditività. Il settore petrolifero ha bisogno di cooperazione, nell’interesse di
una stabilità dei prezzi di cui beneficeranno i produttori, ma soprattutto
i consumatori, perché loro hanno bisogno di stabilità nell’offerta quanto i produttori necessitano di una domanda stabile.
Ernest Moniz:
È evidente che si sono aperte sfide per
l’economia globale di dimensioni immense. Dobbiamo cambiare, dobbiamo
farlo in fretta e dobbiamo farlo insieme,
imprese, mondo della ricerca e istituzioni pubbliche. Sono d’accordo sul fatto che mai come ora è importante per
un’impresa rafforzare le relazioni per
costruire una visione chiara del futuro.
Nel caso di Eni si è compiuta ormai una transizione da multinazionale
dell’Oil & Gas a energy company integrata e credo che questo sia stato
possibile anche grazie alla capacità di costruire e rinnovare relazioni
e collaborazioni. Credo che la partnership fra l’azienda e il MIT sia un
buon esempio in questa direzione.
Le imprese svolgono sicuramente un ruolo importante in questo senso.
Dobbiamo ribadirlo sempre, anche in questo momento in cui nessuna
organizzazione, pubblica o privata, sembra completamente degna di
fiducia da parte dei cittadini.
Alle grandi imprese come la nostra è richiesto di promuovere l’innovazione nell’intero sistema, non soltanto dal punto di vista della tecnologia e della ricerca. I nuovi modelli di cooperazione con i Paesi produttori
si fondano sulla necessità strategica di favorirne lo sviluppo.
Questo significa anche, in tutti i contesti in cui operiamo, promozione
dei diritti umani, tutela dell’ambiente e sforzi comuni per affrontare i
grandi cambiamenti.
Essere un’impresa integrata dell’energia, impegnata insieme a interlocutori eccellenti nella ricerca sulle fonti energetiche del futuro, è il
punto di forza su cui Eni può contare per essere un attore credibile per
tutti coloro che si relazionano con noi.
Una dimensione chiave dell’innovazione riguarda proprio la coopera4<
Mettere al centro lo sviluppo di tutti i Paesi, industrializzati o in via di
sviluppo, produttori o consumatori di energia, mi sembra essenziale.
Nel momento difficile che il mondo sta vivendo non possiamo fare a
meno di investire sul potenziale di crescita di tutte le regioni del Pianeta. Garantire loro di poter avere l’energia di cui hanno bisogno, supportandoli nello sfruttare in modo sostenibile le risorse di cui dispongono,
rappresenta un circuito virtuoso che porta benefici a tutti.
Ritengo, infatti, che sviluppo ed equità portino sicurezza, una merce di
cui tutto il mondo ha bisogno.
I grandi temi globali, come quello del cambiamento climatico, richiedono
risposte basate sulla coesione, su relazioni più forti. Spesso dimentichiamo, ad esempio, quanto poco sappiamo a proposito degli impatti regionali del cambiamento climatico. Molti dei Paesi in via di sviluppo saranno
colpiti dagli effetti che un clima mutato avrà sul loro territorio.
Le aree che corrono i rischi maggiori sono le regioni polari, il Medio Oriente, l’Africa. Tutto ciò avrà profonde implicazioni sull’approvvigionamento
di beni primari come acqua ed energia, sui movimenti migratori di massa, con conseguenze sul piano ambientale, economico, della sicurezza.
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008
Dobbiamo lavorare insieme ai Paesi in via di sviluppo, oltre che per far
crescere le loro economie, per prevenire e contrastare questi effetti attraverso l’innovazione – anche sul fronte della ricerca di nuove tecnologie
che permettano di sfruttare le energie rinnovabili.
Le fonti rinnovabili sono uno dei modi attraverso i quali dobbiamo costruire un mondo a più bassa intensità di carbonio, in cui il petrolio abbia
un ruolo più limitato rispetto a quello che ha oggi. Si verificherà probabilmente una grossa discontinuità nel modo di produrre energia e a
questa dobbiamo essere preparati. Le fonti rinnovabili oggi hanno due
limiti fondamentali: quello dei costi e quello della bassa densità e potenza
energetica. Se i limiti di costo possono essere compensati da politiche
di sussidio volte ad incentivare l’utilizzo delle energie alternative, i limiti
tecnologici richiedono importanti investimenti nel campo della ricerca.
Dobbiamo orientarla per abbattere questi problemi ed è quello che stiamo facendo attraverso la ricerca su una fonte dalle grandi potenzialità, il
sole. Nel frattempo non dobbiamo trascurare il fatto che disponiamo di
un’altra fonte energetica a bassa intensità di carbonio, il gas naturale. Eni
ha una posizione di primato nel mercato del gas europeo e contribuisce
attivamente alla sicurezza degli approvvigionamenti in Europa. Stiamo
sviluppando una progressiva integrazione su tutta la filiera e la nostra
credibilità si fonda su basi solide: la nostra è stata la prima azienda europea a scommettere sul gas, è uno dei grandi lasciti di Enrico Mattei. Nel
tempo abbiamo raggiunto la leadership anche nelle pipelines, mentre la
nostra capacità di trovare accordi con i Paesi produttori ci consente di disporre di una varietà di fonti di approvvigionamento superiore a quella di
qualunque altra azienda. Il fatto di essere davvero un’impresa integrata
nell’energia, cioè di avere scommesso sul gas ci dà, da un lato, vantaggi
evidenti in momenti caratterizzati come questo dall’instabilità del prezzo
del barile e dall’altro ci consente di gestire in modo equilibrato la lunga
transizione verso le energie rinnovabili.
Sono ottimista rispetto alla possibilità di superare i limiti delle rinnovabili attraverso la ricerca. Occorre sicuramente una discontinuità, non
soltanto tecnologica. Bisogna che l’innovazione si integri con nuovi modelli di business. Penso che Eni, ad esempio, supportando la ricerca sulle
rinnovabili, stia andando nella giusta direzione. Per quanto riguarda il
gas naturale, avere una partnership forte con Eni è un punto di forza per
il MIT. L’Europa, in questo campo, è un passo avanti rispetto agli Stati
Uniti, avendo sostenuto in passato grandi costi per le infrastrutture che
garantiscono il trasporto. Noi stiamo valutando se sia il caso di fare
investimenti così ingenti in questo momento storico. Poter dialogare
con una grande azienda energetica come Eni può essere importante per
supportare i governi nel fare le scelte giuste. In generale, penso che solo
le imprese siano capaci di imprimere all’innovazione il grado di accelerazione di cui il mondo ha bisogno in questo momento. Le aziende che
si sono rese conto di questo avranno grandi occasioni di sviluppo nel
tempo e sapranno essere all’altezza delle sfide del cambiamento.
Estendo questo bisogno di accelerazione anche alla gestione delle persone, e soprattutto dei cosiddetti talenti all’interno dell’azienda.
Se un giovane ha capacità e volontà, occorre che trovi la strada per
sviluppare e dimostrare il suo potenziale. In Eni cerchiamo di creare
discontinuità, percorsi per le persone che hanno un altissimo potenziale
anche al di fuori dei normali processi di sviluppo garantiti dalla macchina organizzativa. L’età anagrafica di una persona non è un limite alla
sua autorevolezza. Dare valore al merito nelle diversità è un elemento
chiave per promuovere un’innovazione culturale all’interno dell’organizzazione.
Valorizzare i giovani è fondamentale, soprattutto quando si tratta di
giovani con percorsi formativi diversi, capaci di confrontarsi per trovare
soluzioni nuove. Non possiamo dimenticare che il nostro primo prodotto non è la ricerca, ma sono gli studenti stessi che daranno forma al
mondo di domani. Alcuni di essi lavoreranno nell’industria energetica,
in grandi aziende come Eni. Altri entreranno a far parte dei Governi, altri
ancora saranno occupati nelle organizzazioni non governative. In ogni
caso diventeranno opinion leader. Se durante il periodo che passano al
MIT avranno visto le aziende impegnarsi per il futuro, cooperando con
la loro Università, non potranno che portare con sé la convinzione che
le imprese possono offrire prospettive e operare per il cambiamento. La
nostra fiducia nel futuro si basa sui giovani, come quelli che sono oggi
impegnati nella partnership Eni – MIT.
Sono convinto che non ci sia innovazione se non c’è valorizzazione delle
diversità. Mi piace citare Lorenz e Lorsch, che già negli anni Settanta
sostenevano che il segreto di un’azienda è far convivere persone molto
diverse fra loro. La mia prima linea è fatta di persone molto differenti
fra loro, che pensano, ovvero affrontano i problemi, con un taglio diseguale. Diffido delle aziende in cui sono assunte solo persone con la
stessa formazione di base e richieste le stesse competenze, così come di
quelle che appiattiscono ogni differenza in nome di una cultura troppo
omologante. Credo fermamente che mettere al centro le diversità sia
un percorso faticoso ma necessario, perché il carattere innovativo di
un’azienda nasce dal confronto di caratteri, ideologie, competenze, provenienze geografiche diverse. Dare valore alle diversità significa avere
gli strumenti culturali per farlo.
Ognuna delle nostre persone, per lavorare in Eni, deve conoscere la storia e la cultura dei territori in cui operiamo. Nel momento in cui io vado
in un Paese per siglare un accordo considero la conoscenza della storia
e della cultura di quella Nazione come un vero e proprio presupposto
negoziale. Il rapporto fra la Russia e le giovani Nazioni dell’Est europeo,
ad esempio, non può essere compreso e spiegato se non si conosce il
passato di questa relazione. Per questo la cultura, intesa nel senso più
ampio del termine, è un elemento essenziale del nostro lavoro, forse la
vera e più importante fonte di innovazione.
>5
EXPLORATION & PRODUCTION
GAS & POWER
REFINING & MARKETING
INGEGNERIA & COSTRUZIONI
PETROLCHIMICA
Le attività
di Eni
Eni è un’impresa integrata nell’energia, impegnata a crescere nell’attività di ricerca, produzione, trasporto, trasformazione e commercializzazione di petrolio e gas naturale.
In Eni lavorano circa 78.880 persone in
oltre 70 Paesi del Mondo.
Nel 2008 Eni a fronte di ricavi della gestione caratteristica per € 108.148 milioni
ha conseguito un utile netto adjusted
di € 10,2 miliardi (+7,7%) realizzando investimenti tecnici e acquisizioni per € 18,9
miliardi. Il portafoglio di business è unico nel
panorama del settore Oil & Gas e comprende
attività di esplorazione e produzione di petrolio e gas, trasporto e distribuzione gas, generazione elettrica, raffinazione e petrolchimica,
ingegneria e costruzioni e altre attività.
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E&P Exploration & Production
Eni vanta posizioni di rilievo in alcuni dei bacini minerari più attrattivi al mondo, in 39 Paesi
nei 5 Continenti. 11.194 persone operano
in questo settore di attività. La produzione di
idrocarburi ha raggiunto nel 2008 il livello record di 1,797 milioni di barili/giorno, registrando un aumento del 3,5% dovuto sia alle
nuove acquisizioni (Golfo del Messico, Congo
e Turkmenistan), sia alla crescita di produzione
in Angola, Congo, Egitto, Pakistan e Venezuela.
Sulla base dei valori di mercato del greggio a
fine 2008 le riserve certe sono 6,6 miliardi
di boe con un tasso di rimpiazzo all sources
del 135% e un indice di vita utile residua di
10 anni.
G&P Gas & Power
Eni è presente in tutte le fasi della catena del
valore del gas: approvvigionamento, trasporto, distribuzione, vendita e GNL, attraverso un
modello di business integrato unico nel suo
genere. Eni è il primo operatore per vendite nel
mercato europeo del gas e vanta un solido posizionamento competitivo grazie alla disponi-
bilità di gas, sia da produzione, sia da contratti
di fornitura di lungo termine, all’accesso al sistema di infrastrutture e all’ampio portafoglio
clienti. Eni dispone anche di un’importante
capacità di generazione di energia elettrica.
Eni ha venduto nel 2008 104,23 miliardi
di metri cubi di gas naturale (+5,3%) e il
volume di gas trasportato in Italia è stato di
85,64 miliardi di metri cubi (+ 2,8%).
Le vendite di energia elettrica sono state di
29,93 TWh. Le persone impiegate in questo
settore sono 11.389.
Refining & Marketing
Eni è l’operatore leader nella raffinazione in
Italia e vanta un importante posizionamento
competitivo in Europa. Il sistema di raffinazione ha una capacità bilanciata complessiva,
pari a 737.000 barili al giorno.
Nell’attività di distribuzione rete l’azienda
è leader in Italia. Nel 2008 la produzione di
prodotti petroliferi è stata di 50,68 milioni
di tonnellate. Nella Raffinazione lavorano
8.327 persone.
R&M
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008
PE Petrolchimica
Eni, attraverso Polimeri Europa, gestisce la
produzione e la commercializzazione di un
ampio portafoglio di prodotti petrolchimici,
grazie a una gamma di tecnologie proprietarie, impianti all’avanguardia e a una rete
distributiva estesa ed efficiente. I business
strategici del polo petrolchimico riguardano
la chimica di base, le materie plastiche e le
gomme sintetiche con una produzione 2008
di 7,37 milioni di tonnellate di prodotti
petrolchimici. Nella petrolchimica lavorano
6.274 persone.
Ingegneria & Costruzioni
La significativa presenza nel business dell’ingegneria e dei servizi all’industria petrolifera
fornisce a Eni, attraverso la controllata Saipem,
la disponibilità di tecnologie e di competenze
distintive nella progettazione ed esecuzione
di progetti complessi, rappresentando un elemento chiave a supporto della strategia di crescita e di innovazione dell’azienda. Nel 2008
Saipem ha ricevuto ordini di acquisto per
€ 13.860 milioni, e ha operato in 54 Paesi.
Nel settore lavorano 35.629 persone.
I&C
>7
Eni
e il futuro
dell’Energia
SOSTENIBILITÀ 08
A
Alle grandi aziende
come la nostra è richiesto
di promuovere l’innovazione
nell’intero sistema, non
soltanto dal punto di vista
della tecnologia e della ricerca.
I nuovi modelli
di cooperazione con i Paesi
produttori si fondano
sulla necessità strategica
di favorirne lo sviluppo.
Questo significa anche,
in tutti i contesti in cui
operiamo promozione
dei diritti umani, tutela
dell’ambiente e sforzi comuni
per affrontare i grandi
randi
cambiamenti..
La complessità dello scenario globale
La complessità è da sempre il tratto distintivo degli scenari sociali, politici, economici e dei contesti ambientali in cui Eni opera.
Il 2008 è stato un anno di discontinuità così profonde da porre le economie mondiali – e le aziende che in esse operano – di fronte
a nuove prospettive, che richiedono un rinnovamento delle logiche d’impresa.
Questo scenario in costante mutamento è destinato a influire sul ruolo e sulle strategia di Eni come impresa energetica internazionale,
ma, al contempo, conferma e rafforza molte delle scelte compiute nel tempo dall’azienda nel campo dell’innovazione dei prodotti e
dei processi, della relazione con i Paesi produttori e le comunità locali, dell’attenzione ai propri clienti e alla società civile.
LA CRISI FINANZIARIA ED ECONOMICA
Nella seconda parte del 2008 è giunta a maturazione una crisi finanziaria che affonda le sue radici nei primi anni duemila ed è figlia
di un periodo prolungato di crescita accelerata dei debiti delle famiglie, della bolla immobiliare, del credito facile garantito dalle
banche e dell’illusione che lo sviluppo della finanza innovativa potesse ridurre il rischio di insolvenza.
Una grave crisi di fiducia ha investito i sistemi creditizi dei maggiori Paesi industrializzati, mettendo in difficoltà i principali operatori.
In questo clima e in rapido crescendo, sono sensibilmente peggiorate anche le prospettive di tutte le maggiori economie. Dall’autunno del 2008 le aspettative si sono progressivamente deteriorate, e dal terzo trimestre la recessione è apparsa manifesta in molti
Paesi. Conseguentemente, anche le previsioni di crescita a medio termine di tutti i principali Paesi sono state ridotte da parte delle
Istituzioni internazionali.
Il tempo necessario alla ripresa appare per ora incerto e dipenderà in parte dall’efficacia delle misure di contrasto alla crisi che i Governi, in primis la nuova Amministrazione statunitense, stanno mettendo in atto. Un altro fattore che influenzerà in modo importante
l’intensità e la durata della crisi sarà la capacità delle economie emergenti di continuare a crescere a ritmi sostenuti, nonostante la
riduzione dei loro flussi di esportazione verso i mercati occidentali.
Anche i mercati energetici sono stati investiti dalla crisi finanziaria ed economica. Il 2008 è stato caratterizzato da un andamento dei
prezzi petroliferi fortemente discontinuo, con un cambiamento radicale delle aspettative degli operatori e dei fondamentali di riferimento
che guidano la quotazione (si veda approfondimento “Le ragioni dello shock dei prezzi del greggio”). La domanda petrolifera degli USA
dovrebbe risultare debole anche nel 2009, dopo essere sensibilmente diminuita nel 2008. Anche in Europa la crisi economica potrebbe
obbligare le famiglie a tagliare la spesa per i trasporti. Se poi la recessione statunitense ed europea trascinasse anche l’Asia verso la crisi,
l’economia cinese e indiana potrebbero rallentare la crescita e diminuire il fabbisogno di petrolio. In questo caso, il sostegno dei Paesi
LE RAGIONI DELLO SHOCK DEI PREZZI DEL GREGGIO
Il 2008 sarà ricordato anche come l’anno del grande shock dei prezzi del petrolio. Nella prima parte del 2008, i prezzi sono stati costantemente in
crescita, fino a raggiungere un picco di 144 dollari al barile a metà luglio. A partire da questa data, le quotazioni sono rapidamente scese. Le ragioni
del ”boom” sono note: 15 anni di prezzi bassi, perdurati fino al 2002 e, di conseguenza, scarsi investimenti in esplorazione e produzione, concentrati
nelle aree più mature come Stati Uniti e Canada.
Se a questo aggiungiamo la sostenuta crescita della domanda, trainata in particolare dalle economie emergenti, quello che otteniamo è la riduzione
della spare capacity (la capacità di produzione inutilizzata) e quindi mercati vulnerabili, incertezza globale e prezzi crescenti. Il successivo crollo dei
prezzi è invece riconducibile a tre ordini di ragioni. Innanzitutto, quando i prezzi del petrolio salgono oltre un certo livello la domanda di prodotti
petroliferi non può restare anelastica, perché il consumatore semplicemente non può far nulla per moltiplicare il suo potere d’acquisto. Inoltre, in
tutto il mondo sviluppato, gli alti prezzi del petrolio e una maggiore consapevolezza delle problematiche ambientali hanno fatto crescere l’interesse
nei confronti del risparmio energetico e spinto la diffusione di stili di consumo più responsabili.
La seconda causa del crollo dei prezzi è stata la crisi finanziaria ed economica e il suo impatto sulle aspettative degli operatori, sul sistema produttivo e sull’effettiva disponibilità di spesa. Il terzo fattore che ha determinato la caduta dei prezzi petroliferi ha riguardato il fronte delle forniture.
I prezzi, che hanno cominciato a salire a partire dal 2002, hanno stimolato gli investimenti in capacità di produzione e gli investimenti globali
nell’upstream sono raddoppiati tra il 2002 e il 2007. Di conseguenza, anche la produzione ha iniziato ad aumentare, sebbene a un tasso più basso
degli investimenti. A tutte queste considerazioni si unisce il ruolo della speculazione finanziaria che ha aiutato a gonfiare i prezzi prima e a farli
crollare poi.
10 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA
non OCSE alla domanda petrolifera mondiale si ridurrebbe e non compenserebbe la diminuzione dei consumi dei Paesi OCSE, come accaduto negli ultimi anni. Una domanda indebolita si potrebbe confrontare, dal lato dell’offerta, con l’entrata in esercizio di nuova capacità
produttiva, sulla scia del completamento dei progetti avviati negli ultimi anni. La capacità produttiva potrebbe crescere per effetto di
alcuni investimenti già in corso di completamento, in particolare nei nuovi Paesi produttori che vogliono conquistare quote di mercato
per sostenere con il petrolio la crescita delle economie nazionali. D’altra parte, nei Paesi OPEC i ricavi da esportazione di petrolio stanno
diminuendo rapidamente, sia per la riduzione delle quantità vendute all’estero, sia per la riduzione del prezzo. Pertanto, l’OPEC sta cercando di arginare la riduzione delle quotazioni del greggio con tagli alla produzione e, ove possibile, con il rinvio degli investimenti in nuova
capacità produttiva.
Anche i consumi di gas naturale risentono della crisi economica mondiale e la loro crescita nei prossimi anni potrebbe ridursi. Dal settore
industriale sicuramente proverrà una minore domanda di gas. Poiché buona parte della crescita dei consumi scaturisce dal settore termoelettrico, è questo il comparto che avrà maggiore influenza nel determinare l’andamento del fabbisogno di gas. A causa della crisi, infatti,
la domanda elettrica potrebbe crescere a tassi ridotti, ma il gas potrebbe rafforzare il suo ruolo nel mix di generazione. Proprio per questo,
rispetto al petrolio, il consumo di gas naturale potrebbe risentire in maniera più limitata degli effetti della crisi economica mondiale.
LE LEVE DEL CAMBIAMENTO PER LE IMPRESE ENERGETICHE INTERNAZIONALI
Nel medio-lungo periodo, la maggior parte degli scenari prevede che la domanda mondiale di energia manterrà un trend di crescita, pur
con aspettative di aumento variabile a seconda degli andamenti della crisi. Essa sarà trainata soprattutto dallo sviluppo economico oltre che demografico - dei Paesi emergenti, oggi rallentato dalla crisi economica mondiale. In Europa e negli Stati Uniti, nei prossimi
anni la promozione di stili di consumo più responsabili, il miglioramento dell’efficienza energetica e la diffusione dell’uso delle fonti
rinnovabili saranno centrali nelle scelte di politica energetica. In tutti gli scenari prevedibili a oggi, i combustibili fossili non perderanno il loro ruolo significativo nel mix energetico mondiale, anche se non c’è totale uniformità nella valutazione della quota di
utilizzo di fonti alternative e rinnovabili. Ancora nel 2020, è probabile che oltre l’80% dei consumi mondiali di energia primaria sarà
soddisfatto da petrolio, carbone e gas naturale. Infatti, nonostante la consapevolezza del significativo impatto ambientale di queste
fonti sia ormai profondamente penetrata nella coscienza collettiva, i vincoli tecnici ed economici che ancora gravano sulle altre fonti
di energia limitano la loro capacità di ampia sostituzione delle fonti fossili, almeno nel prossimo decennio.
In questo contesto, le imprese energetiche internazionali possono contribuire alla costruzione di solide basi per la sicurezza energetica
ANDAMENTO DEL BRENT 2008
128
96
64
Dic.08
Nov.08
Ott.08
Set.08
Ago.08
Lug.08
Giu.08
Mag.08
Apr.08
Mar.08
Feb.08
32
Gen.08
($/barile)
160
L’incertezza che attualmente
caratterizza il mercato petrolifero è elevata e sono numerosi i fattori che potrebbero
entrare in gioco nel determinare nuovi livelli di equilibrio.
Nel medio-lungo termine, una
volta che i consumi di greggio
torneranno a crescere la necessità di pareggiare domanda e offerta potrebbe tornare
alla ribalta e fornire sostegno
al prezzo. L’intensità di questo
processo determinerà il livello
medio e la volatilità delle quotazioni del greggio.
> 11
globale: da un lato, rafforzando la collaborazione con i Paesi detentori di riserve di idrocarburi; dall’altro, impegnandosi nella ricerca
per il miglioramento delle prestazioni tecnico-economiche e ambientali delle fonti fossili e di quelle alternative, fra cui le rinnovabili.
Tradizionalmente, le compagnie petrolifere internazionali hanno supportato i Paesi detentori di riserve e le loro società pubbliche
nello sviluppo e nella commercializzazione delle proprie risorse. Oggi, le NOC stanno assumendo un ruolo da protagoniste nell’industria petrolifera. Infatti, detengono competenze tecniche e manageriali sempre più avanzate e si stanno avvicinando alle imprese
internazionali per modalità gestionali e operative e per la crescente attenzione a redditività ed efficienza.
Molti progetti upstream sono ormai gestiti autonomamente o con il solo coinvolgimento di società di servizio dalle NOC. Oltre a
presidiare il proprio mercato domestico, infine, le NOC stanno espandendo le loro attività all’estero in un’ottica di ampliamento e
diversificazione delle loro attività.
In tale contesto, le IOC devono ripensare i loro modelli di
CONTROLLO SULLE RISERVE DI PETROLIO
cooperazione con le NOC, impegnandosi nella realizzazione
di relazioni stabili attraverso ampi accordi strategici che con100%
sentano di condividere in modo equilibrato rischi e redditività
delle iniziative. Le IOC possono svolgere un ruolo di ponte fra
80%
il bisogno dei Paesi occidentali di contare su un’offerta sicuNational
Oil Companies
ra di idrocarburi a prezzi ragionevoli e le esigenze dei Paesi
60%
detentori di riserve che sono interessati – oltre che a vendere
le proprie produzioni – al soddisfacimento del fabbisogno in40%
terno di energia e alla promozione di uno sviluppo autonomo
International
e sostenibile. Accanto al miglioramento della sicurezza degli
Oil Companies
20%
approvvigionamenti di idrocarburi, è necessario promuovere
stili di consumo più responsabili, migliorare l’efficienza energetica e cercare soluzioni alle criticità che ancora limitano la
1950
2000
diffusione delle fonti alternative a quelle fossili.
Investire in innovazione sarà quindi un elemento discriminante: la capacità di innovare dal punto di vista della ricerca e della tecnologia si affiancherà a quella relativa alle relazioni. L’impegno nell’attrazione e nella valorizzazione delle persone, la soddisfazione
dei clienti e dei consumatori, la capacità da parte delle imprese energetiche di creare un effettivo dialogo e recepire le istanze che
provengono dalle comunità locali e dalle organizzazioni della società civile peseranno in maniera sempre più significativa sulle possibilità di successo e sulle valutazioni di mercato in un settore caratterizzato da un crescente bisogno di sicurezza e di stabilità.
LE NUOVE POLITICHE ENERGETICHE IN EUROPA E STATI UNITI
Gli scenari relativi ai consumi energetici risultano concordi sul fatto che le fonti fossili avranno ancora un ruolo fondamentale negli equilibri di
consumo globali, ma divergono sulle percentuali fornite da queste fonti rispetto a quelle alternative e rinnovabili. Questa variabilità negli scenari si
rispecchia anche nelle politiche dell’Unione Europea e in quelle recentemente tratteggiate dalla nuova Amministrazione statunitense.
A dicembre 2008 è giunto a compimento il processo di elaborazione e approvazione della nuova Politica Energetica Europea (PEE).
In particolare, il pacchetto di misure ha definito i seguenti obiettivi al 2020:
■ riduzione del 20% dei gas serra emessi dall’Unione rispetto al livello del 1990 (elevabile fino al 30% in caso di raggiungimento di un accordo
globale sul clima);
■ contributo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili corrispondente al 20% dei consumi finali lordi.
L’UE riconosce che l’efficienza energetica è la leva fondamentale per il raggiungimento dell’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra,
in particolare per i settori trasporti, agricoltura e residenziale, anche se non individua un obiettivo vincolante.
Il rafforzamento del sistema Emissions Trading mediante l’estensione ad altri settori e ad altri gas e l’inseverimento di alcune delle regole di partecipazione è la scelta dell’Europa per stimolare l’efficienza nei principali comparti industriali. L’opzione della Carbon Capture & Storage è considerata
necessaria per continuare a utilizzare le fonti fossili nella generazione elettrica in modo sostenibile.
12 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA
IL RUOLO DELLE ENERGIE ALTERNATIVE NELLO SCENARIO ENERGETICO
Le fonti rinnovabili – con l’eccezione dell’idroelettrico – sono caratterizzate da una bassa densità di energia e di potenza. Nel caso del
solare e dell’eolico, le produzioni sono intermittenti e difficilmente programmabili. Inoltre, le aree a maggiore potenzialità produttiva
sono spesso lontane dai luoghi di maggior consumo.
Per l’idroelettrico, lo sviluppo di nuova capacità nei Paesi industrializzati è limitato dal fatto che il potenziale naturale risulta già
ampiamente utilizzato. Nel caso dei Paesi in via di sviluppo, i progetti annunciati potrebbero essere ostacolati a causa degli impatti
rilevanti che questi avrebbero sulla conservazione di ecosistemi complessi.
Il nucleare invece potrebbe costituire uno strumento importante per la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del comparto
energetico. Tuttavia, esso richiede tempi di costruzione molto lunghi, alti costi e grandi difficoltà autorizzative, oltre a conservare
significative criticità, tra cui l’accettazione sociale dei nuovi siti e lo smaltimento delle scorie radioattive. Se i limiti di costo possono
essere in parte compensati da politiche pubbliche che sovvenzionino lo sviluppo di queste fonti, i limiti tecnologici richiedono importanti investimenti nel campo della ricerca al fine di realizzare le necessarie discontinuità tecnologiche che potranno consentire alle
fonti alternative di assumere un ruolo importante nel soddisfacimento della domanda di energia.
L’energia solare è abbondante e rappresenta la più promettente opzione energetica nel lungo termine a condizione di riuscire –
attraverso un deciso impegno sul fronte della ricerca – a superare i vincoli che oggi limitano il suo ruolo nel mix energetico.
Il principale settore di utilizzo del petrolio è oggi quello dei trasporti e in questo ambito il ruolo delle fonti rinnovabili appare ancora
marginale. Nel medio termine i biocombustibili potranno sostituire, almeno in parte, i prodotti derivati dal petrolio. Il loro uso
garantisce l’assenza di alcuni inquinanti – quali lo zolfo e gli idrocarburi poliaromatici – anche se è accompagnato da rese energetiche inferiori. Affinché questa opportunità possa realizzarsi, l’innovazione tecnologica dovrà essere in grado di superare gli
attuali limiti che affliggono la produzione e l’utilizzo dei biocombustibili. Le tecnologie attualmente disponibili pongono, infatti,
dubbi sulla reale Sostenibilità di intere filiere produttive.
Le colture pro-biocombustibili necessitano infatti di estesi terreni coltivabili e di ingenti quantità di acqua e fertilizzanti. Inoltre
gli attuali processi industriali di conversione delle biomasse utilizzano solo una parte della pianta e producono grandi quantità di
sottoprodotti di difficile valorizzazione. Vi è poi una potenziale competizione con le produzioni alimentari dei terreni coltivabili e
delle materie prime utilizzate, con implicazioni negative sulla loro disponibilità e sui prezzi delle derrate alimentari. Le tecnologie di
seconda generazione per biocarburanti potranno rappresentare un significativo passo in avanti nel superare queste criticità, anche
in virtù della capacità di convertire in modo efficiente ed economicamente sostenibile tutta la biomassa in biocarburanti, senza
produzioni secondarie difficili da valorizzare. Tra le biomasse adatte a queste filiere vi sono specie vegetali a rapido accrescimento
e a elevata produttività per ettaro, oppure alghe opportunamente selezionate per produrre alte quantità di precursori di biodiesel
o di alcoli utilizzabili come sostituti della benzina (ad esempio etanolo o butanolo). Un’ulteriore via per l’utilizzo delle biomasse è
rappresentata dai processi di trasformazione delle sostanze organiche in gas (gassificazione), da utilizzare per la successiva sintesi
di carburanti (tecnologia Gas to Liquids - GTL).
Meccanismi basati sulla cooperazione tra gli Stati Membri sono resi disponibili per il raggiungimento dell’obiettivo sulle fonti rinnovabili.
I biocarburanti sono considerati lo strumento principale per raggiungere il target di consumo di energia rinnovabile nel settore trasporti (10%).
Negli Stati Uniti, la politica energetica del Presidente Barack Obama è volta a garantire maggiore sicurezza energetica al Paese, al contempo assumendo un ruolo di leadership ambientale e dando nuova spinta al sistema economico nazionale. Gli strumenti per raggiungere tali obiettivi sono la
razionalizzazione degli stili di consumo, il miglioramento dell’efficienza energetica e lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
Nel dettaglio, il piano punta a:
■ risparmiare nel giro di un decennio più petrolio di quanto attualmente gli USA importino da Medio Oriente e Venezuela;
■ immatricolare un milione di automobili ibride entro il 2015;
■ produrre al 2012 il 10% del fabbisogno elettrico da fonti rinnovabili (il 25% al 2025);
■ abbattere dell’80% da qui al 2050 le emissioni di gas serra grazie all’introduzione di un sistema nazionale di emission trading.
L’amministrazione statunitense stima che la nuova politica energetica permetterà di creare nei prossimi 10 anni 5 milioni di nuovi posti di lavoro a
fronte di un investimento di 150 miliardi di dollari.
> 13
Eni come attore dello sviluppo sostenibile
Eni risponde alle dinamiche di cambiamento in atto a livello mondiale facendo leva su due elementi chiave: la sua capacità di creare
fiducia sui mercati e per i cittadini e, al contempo, la sua natura di impresa energetica integrata in grado di operare in modo sostenibile nei confronti di tutti i portatori d’interesse e della società nel suo complesso. Tutto questo è reso possibile da un lato dalla storia e
della cultura d’impresa di Eni, dall’altro dalle linee strategiche che oggi guidano l’azienda. Queste ultime mantengono la loro validità
anche in uno scenario economico di crisi, in quanto rispondono non tanto alle esigenze di breve periodo, ma alle grandi sfide globali
con una visione che pone al centro del fare d’impresa l’innovazione in ogni sua declinazione: sul fronte tecnologico e dei processi
industriali così come nei rapporti con i Paesi produttori, le comunità locali, le persone dell’azienda, i clienti, gli azionisti e la società
civile nel suo complesso. La volontà e capacità di contribuire concretamente ad uno sviluppo sostenibile e di essere parte attiva nella
ricerca di soluzioni innovative si traduce in impegni, azioni e risultati concreti che interessano trasversalmente tutte le attività di Eni
e sono riassunti nel quadro di sintesi di questa sezione, insieme agli impegni per i prossimi anni.
LA CAPITALIZZAZIONE DELLA FIDUCIA E IL RAFFORZAMENTO DELLA REPUTAZIONE
>La leadership negli Indici di Sostenibilità
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2
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220
08
Nel 2008 Eni ha ottenuto nuovi riconoscimenti da parte dei principali indici borsistici di valutazione della Sostenibilità delle imprese. Eni
è stata riconosciuta leader a livello internazionale per il supersettore Oil & Gas del Dow Jones Sustainability Index World, nel quale era
stata inclusa nel 2007. Inoltre, il titolo è entrato nel DJSI STOXX, che fa riferimento alle società europee, ed è stato riconfermato negli
indici FTSE4GOOD e nel Carbon Disclosure Leadership Index, che include, oltre ad Eni, solo altre 4 imprese del settore Oil & Gas.
La valutazione ottenuta da Eni da parte delANDAMENTO ENI - SETTORE OIL EUROPEO
la società di analisi finanziaria che in modo
Eni
Settore oil Europa
indipendente e certificato determina l’inclu120
sione nei DJSIs, oltre ad attribuirle un ruolo
110
di leadership fra le altre imprese petrolifere
100
mondiali, è particolarmente incoraggiante
90
80
in quanto appare equilibrata su tutte le di70
mensioni analizzate. Eni ottiene un punteg60
gio alto, ma non quello massimo possibile,
50
in ciascuna delle aree prese in esame.
Questo rappresenta, da un lato, un riconoscimento della capacità dell’azienda di gestire
in modo sostenibile le proprie attività sotto ogni profilo, dall’altro conferma la possibilità per Eni di continuare il suo percorso di miglioramento. Si tratta di un risultato importante anche in considerazione della crisi economica finanziaria internazionale che ha seriamente
compromesso la fiducia degli investitori, mettendo in discussione i fondamentali che hanno guidato in passato le loro scelte. Accanto ai
classici parametri economici e finanziari è presumibile che acquistino peso valutazioni più complesse sullo stato di salute di un’azienda,
misurato anche dalla capacità di individuare e minimizzare i rischi. Il 2008 è stato caratterizzato da una grande incertezza sui mercati
azionari, che nei dodici mesi hanno subito un calo di oltre il 40%. Anche il comparto energetico ha evidenziato un forte ridimensionamento, in particolare nella seconda parte dell’anno in seguito alla rapida diminuzione dei prezzi del petrolio. Il titolo Eni non è risultato
indenne agli effetti della crisi economica e finanziaria e ha chiuso l’anno con una performance negativa del 33%. L’appartenenza di Eni
ai principali indici di Sostenibilità rende il titolo un investimento privilegiato da parte dei fondi indicizzati specializzati in investimenti
socialmente responsabili. Al termine del 2008, il titolo Eni era detenuto nel portafoglio di 64 fondi comuni di investimento europei
specializzati in SRI e destinati a un pubblico retail, con un peso complessivo pari a circa lo 0,1% del capitale sociale di Eni. Il mercato
di questo tipo di fondi è ancora una realtà di nicchia, amministrando meno dell’1% del patrimonio complessivamente gestito dai fondi
aperti al pubblico in Europa. Se si allarga l’universo di riferimento ai principali fondi istituzionali europei (fondi pensione, fondazioni e
non solo quindi fondi SRI retail) questi investitori detengono il 2.43% del capitale di Eni. La penetrazione di Eni in questo segmento è
paragonabile, e in alcuni casi migliore, a quella dei peer europei (Ricerca Vigeo per Eni, Marzo 2009).
14 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA
>Il rafforzamento della reputazione
La crisi economica ha generato un clima di generale sfiducia non soltanto per i mercati finanziari, ma anche nella relazione fra Istituzioni pubbliche e private e cittadini. Eni può contare su alcuni elementi forti dal punto di vista reputazionale che si sono consolidati
nel tempo, andando a creare una “memoria sociale” ben consolidata. Fra i fattori più importanti che determinano la reputazione
dell’azienda c’è il suo posizionamento, dato dall’essere la maggiore fra le major dell’industria Oil & Gas, ma la più piccola fra le
super-major. Questa collocazione di mercato si associa, da un lato, a una percezione di solidità, dall’altro a una capacità di operare
in modo elastico e flessibile che non viene attribuita alle super-major. La solidità è confermata dall’entità del portfolio di cui l’azienda dispone, mentre la caratterizzazione come “più flessibile fra le IOC” deriva direttamente dalla propensione storica e dalla linea
strategica attuale a instaurare relazioni positive, in particolare con i Paesi produttori di petrolio e gas.
La reputazione di Eni si basa poi sulle sue caratteristiche di impresa dalle forti competenze tecniche e ingegneristiche e dall’investimento costante nell’innovazione. Questo carattere aziendale si trasferisce alle persone e al management di Eni, a cui vengono riconosciute grandi capacità e concretezza. Infine, i risultati riconosciuti all’azienda negli ultimi anni per il suo impegno per lo sviluppo
sostenibile da parte di soggetti credibili come gli analisti che determinano l’inclusione negli indici di Sostenibilità, hanno rafforzato
negli stakeholder la fiducia nel fatto che la Sostenibilità sia per Eni un vero fattore competitivo, un tratto distintivo del business.
Eni analizza la propria reputazione monitorando la propria immagine percepita presso tutti gli stakeholder: media, consumatori e
clienti, azionisti e investitori, opinion leader e cittadini (si veda a questo proposito la sezione “Abitare il Mondo”). Grazie a queste
indagini, nel 2008 si è potuto determinare che, pur in un momento di crisi come quello che si sta attraversando, l’azienda mantiene una reputazione stabile ed ha un “credito” di fiducia da parte dell’opinione pubblica. I cittadini si aspettano da Eni che sappia
rappresentare al contempo un punto di riferimento e un motore di innovazione, non soltanto operando come un’impresa energetica
sostenibile, ma contribuendo attivamente alla proposta di soluzioni capaci di migliorare la vita delle persone, del Paese, della società nel suo complesso. In questo senso, Eni è legittimata a farsi promotrice di comportamenti responsabili non soltanto all’interno
dell’azienda, ma anche in un contesto sociale più ampio.
Il capitale di fiducia di Eni è un patrimonio non solo da mantenere, ma da rafforzare e la strategia di “New Identity” va esattamente
in questa direzione: l’evoluzione dell’immagine aziendale riflette l’integrazione di tutti i business in un’unica entità, che opera in
modo integrato in molteplici settori, ma parla con un solo nome e un solo marchio. Si compie in modo definitivo la transizione di Eni
da impresa Oil & Gas a energy company: l’azienda si pone come promotrice di un’”energia aperta” percepita non soltanto come una
ricchezza dell’azienda, ma come un patrimonio da condividere.
IL PROGETTO NEW IDENTITY
Il progetto New Identity, nato nel 2006, ha avuto due direttrici fondamentali: la massima condivisione e apertura verso gli stakeholder sia interni
sia esterni e la volontà di arrivare al consumatore finale non solo con un servizio ma con un insieme di valori coerente. Il progetto ha previsto
diverse fasi di lavoro. Inizialmente è stata effettuata un’analisi comparativa delle strategie di brand management adottate dai competitor, si sono
svolte poi indagini sulla conoscenza e percezione dell’azienda, in cui sono stati coinvolti opinion leader e consumatori. Infine è stata condotta una
consultazione interna. Il risultato del progetto è stata la definizione di una strategia di gestione del brand che ha portato alla creazione di un unico
marchio in grado di meglio rappresentare il nuovo ruolo di Eni sul mercato.
ll nuovo marchio rende visibile a livello grafico la dinamicità, la vicinanza e l’apertura. Mantiene gli
INTEGRAZIONE DEI MARCHI
elementi di forza che da anni fanno parte del patrimonio Eni, quale il cane a sei zampe, il quadrato
giallo e il lettering filettato, ma presenta elementi innovativi. Il cane a sei zampe esce dal quadrato,
si muove, è proiettato verso una realtà aziendale nuova.
La scritta si presenta in modo originale, tagliata in basso e tutta minuscola, per sottolineare la vicinanza e il rapporto paritetico che l’azienda vuole stabilire con gli stakeholder. Il logo diventa, per la
prima volta, interattivo e scomponibile. L’evoluzione del brand in un momento di crisi per il mercato
globale vuole dare un segnale di energia e di fiducia, confermando le aspettative di tutti coloro che
ritengono l’azienda capace di orientare il cambiamento.
> 15
LA RELAZIONE CON I PAESI PRODUTTORI
Da sempre, un tratto distintivo di Eni è la capacità di instaurare un dialogo privilegiato con i Paesi produttori, stabilendo partnership
durature nell’ambito delle quali trovano spazio, oltre agli obiettivi d’impresa, le legittime esigenze dei Paesi produttori di soddisfare
i propri bisogni energetici e di raggiungere elevati standard di sviluppo socio-economico.
Oggi, il Modello di Cooperazione ha raggiunto un livello di definizione che consente lo sviluppo di progetti integrati su tutta la filiera
del petrolio e del gas incluse le attività di generazione elettrica e le fonti rinnovabili. Eni svolge un ruolo di cooperazione tecnica allo
sviluppo, mettendo le proprie qualità manageriali, le competenze tecniche e il patrimonio di relazioni di cui dispone, a servizio dei
Paesi. Un ruolo centrale è svolto dalle tecnologie di cui Eni dispone per la valorizzazione delle risorse minerarie attraverso il miglioramento del recupero del petrolio dai giacimenti maturi, l’utilizzo ottimale del gas naturale, lo sfruttamento delle risorse non convenzionali e la conversione totale del greggio in carburanti di elevata qualità. Questo consente alle Nazioni produttrici di preservare
una parte delle proprie risorse minerarie per le generazioni future. Fra gli obiettivi strategici di Eni c’è un’ulteriore evoluzione delle
relazioni, con l’esigenza di definire forme di cooperazione tra Paesi produttori e consumatori basate in misura sempre maggiore su
una ripartizione equilibrata di rischi e opportunità, con l’obiettivo di contribuire a stabilizzare l’andamento del prezzo del petrolio.
Iniziative contrattuali di questo tipo potrebbero garantire ai produttori una domanda stabile e ai consumatori una maggiore sicurezza delle forniture energetiche. Nel 2008 sono stati siglati accordi strategici di cooperazione in Congo, Angola, Gabon e Federazione
Russa. Al Modello di Cooperazione con i Paesi produttori è dedicata la sezione “Abitare il Mondo”.
LA LOTTA AL CAMBIAMENTO CLIMATICO E L’EFFICIENZA ENERGETICA
>La strategia di contrasto al cambiamento climatico
2012
2011
2010
2009
2008
MtonCO2eq
In ambito internazionale prosegue il dibattito sulle politiche di mitigazione del cambiamento climatico, volto al raggiungimento di un
accordo internazionale post Kyoto, atteso per dicembre 2009 a Copenaghen. Intanto l’Unione Europea ha già approvato un’ambiziosa politica energetica al 2020 che si pone l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas serra del 20%, rispetto al 1990. In questo contesto,
la strategia di contrasto al cambiamento climatico definita da Eni ha già consentito negli anni di conseguire prestigiosi traguardi,
in particolare per quanto riguarda l’efficienza delle attività di trasformazione dei prodotti petroliferi (raffinazione, petrolchimica,
generazione elettrica) grazie alle tecnologie adottate e alla densità di carbonio dei combustibili utilizzati. La forte presenza di Eni nel
mercato del gas e la contemporanea produzione di combustibili ad elevate prestazioni identificano Eni anche come un’azienda che
promuove l’utilizzo di prodotti energetici efficienti presso i propri clienti. Questo impegno è stato riconosciuto anche dall’ingresso,
due anni fa, nel Carbon Disclosure Project Leadership Index, che include le sole 5 migliori compagnie al mondo nel settore Oil & Gas.
La strategia
per
g di Carbon Management
g
p i prossimi anni conferma e rafforza l’impegno di Eni:
definendo un target di riduzione per l’esplorazione e produzione di idrocarburi, il
EMISSIONI DI GHG DA FLARING
settore di attività che incide maggiormente sulle emissioni di gas serra;
20
proseguendo nel miglioramento continuo dell’efficienza dei propri impianti industriali;
proseguendo l’impegno nella ricerca e sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche
16
(come il confinamento geologico e la biofissazione della CO2) e di fonti energetiche
rinnovabili (si veda la terza parte del capitolo);
12
promuovendo presso i consumatori comportamenti volti al risparmio energetico (si
veda la sezione “Abitare il Mondo”).
In particolare, nel settore Exploration & Production Eni persegue la riduzione del gas
8
flaring sviluppando progetti di cui promuove anche il riconoscimento a Clean Development Mechanism (CDM). Il gas associato al petrolio estratto è generalmente bruciato
4
(flared) in torcia nei Paesi in via di sviluppo, in particolare nel continente africano, con
grandi quantitativi di gas serra immessi in atmosfera. Il recupero del gas associato al
petrolio in questi Paesi comporta la realizzazione di costose infrastrutture come nuovi
gasdotti, centrali elettriche ad alta efficienza e terminali di liquefazione gas, contribuendo quindi allo sviluppo economico dei Paesi produttori e contemporaneamente
*L’incremento previsto nel 2009 è dovuto
riducendo l’impatto sul cambiamento climatico a livello globale.
all’aumento della produzione in Congo
16 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA
I progetti di riduzione di gas flaring ad oggi in corso hanno l’obiettivo di ridurre entro il 2012 le emissioni da gas flaring del 70%,
rispetto al valore del 2007: queste emissioni rappresentano ben un terzo delle emissioni complessive di GHG di Eni.
Negli stabilimenti produttivi, la riduzione dei consumi energetici è un processo virtuoso che continua da molti anni e sta
permettendo l’erosione progressiva dei consumi energetici negli impianti “storici”, (come i petrolchimici e le raffinerie) e il completamento, previsto per il 2012, dei nuovi efficienti cicli combinati del settore elettrico. I dettagli dei risultati di performance raggiunti
sono indicati nella sezione “La Sostenibilità nell’agire d’impresa”.
>La promozione di comportamenti responsabili
Il contrasto al cambiamento climatico è un obiettivo che richiede impegno da parte di tutti e riguarda le imprese, le organizzazioni
pubbliche e i cittadini. Eni non è solo un attore importante nell’energia sostenibile in Italia e nel mondo, ma svolge il proprio ruolo
proponendosi come enzima di una nuova cultura dell’energia, capace di innescare un processo di diffusione di comportamenti responsabili che si autoalimentano e si diffondono autonomamente. Anche in questo caso si mette al centro la relazione, che permette
di costruire alleanze con altre aziende e con Istituzioni pubbliche e private per raggiungere obiettivi comuni. La campagna di comunicazione sociale Eni 30PerCento, inaugurata nel maggio 2007 e di durata pluriennale, ha confermato la capacità di Eni di svolgere
un ruolo importante nella promozione di principi e comportamenti responsabili non soltanto all’interno dei confini tradizionali
dell’impresa, ma anche nei confronti dei cittadini.
IL RUOLO DEL GAS NATURALE E LA SICUREZZA DEGLI APPROVVIGIONAMENTI
Oggi, circa un quarto del fabbisogno di energia primaria in Europa è soddisfatto dal gas e la domanda di questa materia prima è
destinata a crescere, pur con i limiti imposti dalla crisi internazionale in atto. Il gas naturale rappresenta, fra gli idrocarburi, quello
con le minori emissioni di inquinanti e con la più bassa intensità di carbonio. Eni gode di un indiscusso capitale di credibilità in questo
settore per tutti gli interlocutori e la sua funzione in chiave europea è emersa con evidenza nel corso della cosiddetta “crisi ucraina”
del passato inverno, quando Eni è stata chiamata ad essere uno dei massimi interlocutori nel complesso dialogo fra Russia, Ue e
Ucraina. Le ragioni di questo primato sono da ricercare innanzitutto nella storia dell’azienda: Enrico Mattei fu, infatti, fra i primi a
credere nella “scommessa del gas”, a svilupparne la produzione nazionale e a porre le basi per la nascita di un mercato del gas europeo, quando ancora pochi Paesi al mondo utilizzavano questa risorsa. Attraverso questa scelta, Eni ha garantito al Paese forniture
I RISULTATI DELLA CAMPAGNA ENI 30PERCENTO
I risultati conseguiti a un anno dal lancio della campagna
Eni 30PerCento sono estremamente positivi. Secondo le rilevazioni effettuate da Eurisko, nel corso dei mesi sempre più
famiglie hanno dichiarato di applicare i ventiquattro consigli
che sono al centro della Campagna. Ad esempio, se prima
100 100
98
96
95
100 100
dell’inizio soltanto 23 delle famiglie campione dichiaravano
92
98
87
90 97 90 94 88
di seguire 8 delle 24 indicazioni, a gennaio 2008 il nume78
80
81
81
75
ro era salito a 59, mentre a settembre si attestava su 78. I
70
71
65
68
consigli meno conosciuti prima della campagna, come quello
60
60
59
47
50
relativo alla pressione dei pneumatici, hanno avuto picchi
49
47
37
40
di adesione particolarmente elevati (più 300%). Le famiglie
36
34
28
30
campione hanno dichiarato che, applicando i consigli, hanno
23
24
20
14
18
11
ottenuto un significativo risparmio. Una famiglia su quattro
6
10
10
3
1,4 1,4 1,4
8
4
2
5
3
1
del campione analizzato ha seguito almento 13 dei 24 consi1 0,3 0,1
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18
gli, con un risparmio superiore ai mille euro all’anno.
Un altro risultato importante è stata la capacità di “aggregaSulle ascisse sono rappresentati i consigli per l’efficienza energetica. Se a inizio Campagna
23 famiglie su 100 ne seguivano almeno 8, a gennaio 2008 il numero era salito a 59 su 100 re” intorno al progetto oltre dieci altre imprese e marchi
appartenenti a diversi settori industriali, dai servizi finanziari
(quasi l’80% per il panel “seguito” dall’azienda).
ai prodotti di largo consumo, che hanno adottato la Campagna consentendo di raggiungere un pubblico molto più
ampio di quello già toccato da Eni e di moltiplicare così i
benefici per i cittadini.
%
LA CAMPAGNA ENI 30PERCENTO:
UN ESEMPIO DI INFORMAZIONE E FORMAZIONE
> 17
di energia a bassa intensità di carbonio di produzione nazionale, tanto che alla fine degli anni Cinquanta l’Italia disponeva di una
rete per il trasporto del gas di 6.000 km, la più estesa al mondo in rapporto al territorio e alla popolazione.
Da allora Eni ha contribuito alla sicurezza energetica del Paese soddisfando il crescente fabbisogno nazionale mediante la realizzazione di importanti infrastrutture d’importazione da Algeria, Nord Europa, Russia e Libia, stipulando, inoltre, contratti d’importazione
di lungo termine. Oggi Eni è la prima società internazionale per vendite di gas nel continente europeo e, nel 2008, ha rafforzato la
sua leadership anche grazie all’acquisizione di una quota di maggioranza di Distrigaz, società belga attiva principalmente sui mercati
dell’Europa centro-settentrionale, e di una partecipazione in Altergaz, società di commercializzazione di gas in Francia.
L’obiettivo del perseguimento dell’espansione dell’attività gas in Europa risponde alla strategia di consolidamento della leadership
di vendite nel continente e consente l’ottimizzazione dei margini di commercializzazione e la gestione dei volumi di gas in ottica di
portafoglio.
La società contribuisce alla sicurezza degli approvvigionamenti di gas per l’Europa anche attraverso una gamma molto ampia di
solidi accordi strategici con le società di Stato dei principali Paesi fornitori. In particolare, Eni ha un’importante partnership con Gazprom, il principale fornitore di gas per l’Europa, rafforzata da un accordo strategico siglato nel 2006. Sul fronte infrastrutturale, nel
quadriennio 2009-2012, l’azienda ha programmato investimenti per 7,7 Mld € per il mantenimento e lo sviluppo della capacità di
trasporto e distribuzione via pipeline e dello stoccaggio, in Italia e nel resto d’Europa. Per quanto riguarda lo sviluppo della capacità
di trasporto internazionale, sarà completato il potenziamento dei gasdotti TAG , TTPC e Greenstream che trasportano in Italia gas,
rispettivamente, russo, algerino e libico.
Nel settore LNG l’azienda programma di disporre di una capacità di liquefazione di circa 20 miliardi di metri cubi e di una capacità
di rigassificazione di oltre 23 miliardi di metri cubi al 2015. I principali progetti di liquefazione saranno realizzati in Nigeria, Egitto,
Libia e Angola.
INFRASTRUTTURE GAS ENI IN EUROPA ED EVOLUZIONE GAS EQUITY GNL
Vendite Eni di gas in Europa 2008:
Di cui GNL:
N° fonti di approvvigionamento:
Volume di stoccaggio in Italia:
SISTEMA DEL
MARE DEL NORD
102 miliardi m3
11 miliardi m3
11
13,7 miliardi m3
INTERCONNECTOR
TENP
ZEEBRUGGE
TAG
TRANSIT GAS
REGANOSA
SOUTH STREAM
PANIGAGLIA
SAGUNTO
SINES
BLUE STREAM
SISTEMA
DI STOCCAGGIO
TRANSMED
GEM
BONNY NIGERIA
GREENSTREAM
GDPF
QALHAT OMAN
BRASS NIGERIA
ALNG ANGOLA
DAMIETTA EGITTO
GNL: Impianti di liquefazione esistenti
Esistenti
GNL: Impianti di liquefazione in costruzione
Pianificati
GNL: Impianti di rigassificazione
In costruzione o in fase di potenziamento
LA TUTELA DEI DIRITTI UMANI E DEGLI ECOSISTEMI
Una grande impresa multinazionale che opera in contesti geopolitici complessi ha una sfera di influenza molto più ampia rispetto
a quella delimitata dalla sua azione diretta e può contribuire alla diffusione di comportamenti responsabili presso gli attori sociali
con cui coopera. Eni ha adottato per questo un approccio proattivo alla tutela dei diritti umani da un lato, degli ecosistemi e della
biodiversità dall’altro. Si tratta, infatti, di due temi che da sempre Eni, come impresa energetica integrata, ha ritenuto centrali nel
18 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA
proprio impegno per lo sviluppo sostenibile. Oggi questi due ambiti richiedono un’innovazione sia per quanto riguarda l’adozione
di un approccio più integrato nelle strategie d’impresa, sia nell’acquisizione di strumenti operativi per raggiungere gli obiettivi che
l’azienda si pone.
>La tutela e la promozione dei diritti umani
L’astenersi dal commettere violazioni dei diritti umani all’interno della propria sfera d’influenza in senso stretto e dotarsi di strumenti di verifica esterni e indipendenti per verificare l’effettiva applicazione dei propri principi rappresenta il presupposto alla base
dell’impegno dell’azienda per la tutela e la promozione dei diritti umani. A questo si aggiunge un orientamento attivo e un’attenzione vigile per prevenire il rischio di complicità in violazioni perpetrate da soggetti terzi e una volontà di promuovere l’affermarsi dei
diritti umani come tema portante per lo sviluppo sostenibile, rafforzando il coinvolgimento delle istituzioni pubbliche e della business
community in questa direzione. Nel 2008 sono state avviate diverse iniziative e specifiche analisi di rischio accomunate dall’obiettivo
di conformare ai principi contenuti nelle Linee Guida sui Diritti Umani, adottate nel 2007, tutti gli ambiti di operatività di Eni, dalle
prassi quotidiane alle strategie di lungo periodo (per gli interventi relativi alla tutela dei Diritti Umani nelle attività di security e approvvigionamento, si vedano i capitoli “Governance e Sostenibilità” e “La relazione con i clienti, i consumatori e i fornitori”).
La rilevanza attribuita da Eni rispetto al tema dei diritti umani e la volontà di essere portavoci di un impegno preciso è dimostrata
anche dall’adesione dell’Amministratore Delegato Paolo Scaroni all’iniziativa promossa dall’Alto Commissariato ONU per i Diritti
Umani e dal Global Compact in occasione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, il 10 dicembre 2008. Il testo siglato dall’AD di Eni dichiara infatti: “In occasione del sessantesimo anniversario della Dichiarazione Universale
dei Diritti dell’Uomo, noi, leader di imprese di ogni parte del mondo, invitiamo i governi a realizzare in pieno i loro obblighi sul tema
dei diritti umani, riaffermando il nostro impegno a rispettare e a promuovere i diritti umani all’interno della nostra sfera d’influenza.
I diritti umani sono universali e sono un elemento importante per le imprese in tutto il mondo”.
>La tutela degli ecosistemi e della biodiversità
L’equilibrio ecologico e la conservazione delle funzioni svolte dagli ecosistemi sono elementi centrali dello sviluppo sostenibile e risorse di elevato valore per le imprese. Dal 2002, Eni promuove e realizza progetti per lo studio e la tutela della biodiversità, attraverso
la collaborazione di stakeholder internazionali – quali Fauna and Flora International – e la partecipazione degli attori locali nell’attuazione delle iniziative sui territori. Oggi, Eni si pone l’obiettivo di rinnovare le competenze e gli strumenti impiegati in un’ottica più
sistemica nell’ambito della realizzazione del proprio modello di cooperazione e sviluppo, al fine di promuovere strategie integrate
per affrontare responsabilmente la complessità dei sistemi territoriali in cui si trova a operare. A tal fine, ha avviato il “Progetto Biodiversità”, con l’obiettivo di sviluppare strategie, metodi e strumenti per la gestione degli aspetti legati alla tutela degli Ecosistemi
e della Biodiversità. L’orientamento che si intende sviluppare è teso alla rilevazione dei rischi connessi alla dipendenza dai “servizi”
ecosistemici di riferimento e agli impatti su di essi delle attività operative e, parallelamente, all’individuazione di opportunità per la
creazione di valore nei territori. Per la descrizione delle iniziative si veda la sezione “Abitare il Mondo”.
HUMAN RIGHTS COMPLIANCE ASSESSMENT
Nel 2008 Eni ha avviato un processo di analisi di rischio sui Diritti Umani a partire dalla valutazione della compliance agli standard internazionali
effettuata attraverso l’HRCA. La metodologia è concepita per aiutare le imprese nella comprensione delle responsabilità di cui sono titolari in
relazione al rispetto dei Diritti Umani, con riferimento ad ogni aspetto del business e delimitando l’ambito all’interno del quale sono chiamate a
garantire la tutela dei diritti umani. La metodologia consente, attraverso un’autovalutazione guidata da esperti indipendenti, di pervenire all’individuazione dei comportamenti e delle decisioni che in ogni ambito di attività possono avere un impatto sul rispetto dei diritti umani, divenendo in
tal modo occasione di formazione dei partecipanti e verifica su eventuali punti di debolezza o criticità. Eni ha cominciato a utilizzare la metodologia
Human Rights Compliance Assessment compiendo due esperienze pilota presso le proprie consociate in Nigeria NAOC, NAE e AENR e Kazakistan,
nelle strutture di KPO ad Aksai. La sperimentazione dell’HRCA in due realtà così distanti ha consentito di osservare come il tema venga percepito al
variare delle culture, dei quadri normativi e degli aspetti operativi del business e ha, al contempo, permesso di rilevare i molti tratti comuni che caratterizzano la cultura d’impresa di Eni. In entrambi i Paesi circa trenta manager appartenenti alle funzioni di Approvvigionamenti, Salute, Sicurezza
e Ambiente, Risorse Umane, Security, Affari Legali e Rapporti con le Comunità si sono interrogati, con il supporto del team di specialisti esterno, su
sfide, responsabilità e risultati conseguiti. Il partner scelto per realizzare questa iniziativa è il Danish Institute for Human Rights, un’istituzione autorevole a livello mondiale promotrice del Business Human Rights Project (HRBP), attualmente uno fra i più significativi progetti al mondo finalizzato
alla ricerca e al supporto alle imprese nell’ambito dei Diritti Umani. Nel 2009, saranno avviate ulteriori analisi in altre realtà di business.
> 19
SOSTENIBILITÀ: IMPEGNI, RISULTATI E OBIETTIVI
GOVERNANCE E SOSTENIBILITÀ
Impegni
Risultati 2008
SI VEDA SEZIONE
SEZION “LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA”
Mantenere e rafforzare un sistema
di governance in grado di gestire
la complessità dei contesti in cui
Eni si trova a operare e le sfide
dello sviluppo sostenibile
■
PERSONE
Impegni
Istituito il Team di Promozione del Codice Etico, approvato il Piano degli interventi
di promozione del Codice, realizzate le attività pro quota 2008
Approvato nuovo Modello 231 di Eni SpA e avviata la sua estensione alle società
controllate in Italia e all’estero
Realizzato un piano di formazione per nuovi amministratori del CdA e sindaci
Obiettivi 2009-2012
■
Attuazione di forme di coinvolgimento degli azionisti di minoranza
Proseguimento degli interventi di formazione del CdA e del Collegio
Sindacale
SI VEDA SEZIONE “LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA”
Risultati 2008
Obiettivi 2009-2012
Garantire la sicurezza di tutte le
persone di Eni e delle comunità
locali
Riduzione degli indici di gravità (-22,7%) e di frequenza degli infortuni (-25,3%) dei
dipendenti grazie alla performance del settore G&P (-29%) e Petrolchimico (-31,2%)
Riduzione degli infortuni da incidenti stradali di dipendenti da 94 nel 2007 a 34
nel 2008
Certificazione OHSAS 18001 di 11 stabilimenti Polimeri su 16, del 40% delle consociate estere del settore E&P e di 4 società operative e della Business Unit Onshore del settore E&C
Leadership in Safety del settore E&C, sono stati realizzati più di 180 workshop per
circa 3000 persone
■
Garantire e promuovere la salute
delle persone di Eni
In tutti i Paesi in cui opera il settore E&P è stato avviato il programma di sviluppo
del sistema di gestione della salute.
Realizzato un protocollo sanitario per il Monitoraggio cardiaco in zone remote in
condizioni di lavoro estremo; avvio campagna di monitoraggio cardiovascolare nel
settore E&C
Avvio a regime delle attività di promozione della salute sul sito internet “promozione salute”
■
Creare un clima aziendale di collaborazione e partecipazione agli
obiettivi dell’impresa anche attraverso il miglioramento del benessere organizzativo
Piano di risposta all’analisi di clima:
Definito un piano di iniziative a sostegno della leadership
Incremento delle iniziative di comunicazione interna
Sviluppo delle iniziative previste dal Progetto Welfare
Approvazione di un piano di supporto alla genitorialità
■
Proseguimento dei programmi intrapresi a seguito dell’analisi di clima:
Sviluppo e formazione sulla leadership
Iniziative di comunicazione interna
Proseguimento piano d’azione per il benessere delle persone (nido
Scuola Eni, iniziative time & money saving, mobility management,
supporto della genitorialità)
Attrarre, gestire e motivare le migliori risorse a livello nazionale e
internazionale, realizzando coerenti iter di crescita professionale,
sviluppando il potenziale delle
persone in azienda e valorizzando
le diversità
Estensione del Progetto Knowledge Owner
Realizzazione del Progetto Giovani
Avvio dei Progetti Global Grading System e Total Reward Package
Estensione e integrazione a livello internazionale degli strumenti di valutazione,
gestione e sviluppo delle persone e avvio di programmi per favorire l’integrazione
fra persone che lavorano in Italia e all’estero
Definizione e utilizzo di strumenti di reclutamento internazionale, recruiting hub e
formazione finalizzata all’inserimento in azienda di persone dei Paesi di operatività
■
Consolidamento ed estensione:
degli strumenti di knowledge management ad altre aree di business
dei Progetti Global Grading System e Total Reward Package
Sviluppo delle attività dell’Osservatorio Giovani e investimento su percorsi di mobilità e formazione per i giovani
Proseguimento iniziative di promozione dell’internazionalizzazione
delle persone
Proseguimento del piano di inserimento, formazione e sviluppo delle
persone dei Paesi di operatività
CAMBIAMENTO CLIMATICO ED EFFICIENZA ENERGETICA
Impegni
Contribuire agli obiettivi previsti
dal Protocollo di Kyoto e perseguire una politica di riduzione delle
emissioni di CO2 a livello globale
Risultati 2008
Riduzione delle emissioni di GHG del 7,6%
Azzeramento del gas flared negli asset in Russia
Proseguimento dei progetti di flaring down in Algeria, Tunisia (completata fase
1 progetto Gaz du Sud), Libia, Congo (completato il repowering della centrale
elettrica di Djeno) e Nigeria (impianti operativi dal 2011)
Completamento dei cicli combinati cogenerativi della centrale termoelettrica di
Ferrara (12 su 13 completati)
Ulteriore riduzione dei consumi energetici di raffinazione 31 kTEP nel 2008, 33,6
kTEP se si considera la quota nella Raffineria di Milazzo
Riduzione del 3% delle emissioni di gas naturale nella rete gasdotti Italia
Implementazione di un progetto pilota sul mezzo Castoro Sei (flotta E&C Saipem)
per il monitoraggio delle emissioni
INNOVAZIONE TECNOLOGICA E FONTI RINNOVABILI
Impegni
Sviluppare tecnologie per aumentare la disponibilità di idrocarburi,
massimizzando l’utilizzo delle riserve esistenti e salvaguardando
l’ambiente e la sicurezza. Contribuire alla riduzione del cambiamento climatico investendo in innovazioni quali le tecnologie solari
emergenti e i biocombustibili.
Anticipare costantemente la normativa, l’evoluzione della qualità
dei carburanti e delle motorizzazioni e le richieste dei clienti attraverso la produzione di carburanti
a elevate prestazioni e a ridotto
impatto ambientale
Risultati 2008
Depositate 96 domande di brevetto (+43% rispetto al 2007)
Sviluppate le tecnologie avanzate di esplorazione CSEM e 4dMGG e ultimata con
successo la prima campagna sismica in assoluto su ghiaccio galleggiante
Concluse le attività sperimentali della tecnologia GTL; effettuata la prima prova al
mondo del Trasporto gas naturale ad Alta Pressione (TAP) su impianto pilota
Condotte con esito positivo prove industriali per la messa a punto di un prodotto
ULDPE (ultra low density polyethylene) per applicazioni automobilistiche
Completato il Front End Engineering Design per un’unità industriale da 250 mila
tonnellate/anno di Green Diesel prodotto da olio di soia e/o palma
Avvio del programma quinquennale “Solar Frontiers Research Program” in partnership con il MIT per la ricerca nel campo dell’energia solare
Firmato accordo strategico di cooperazione tra Enel ed Eni per lo sviluppo congiunto di tecnologie di confinamento geologico di CO2 e la realizzazione del primo
progetto pilota italiano
Siglato un accordo di collaborazione con il Centro Ricerche Fiat per sviluppare
nuove formulazioni di carburanti
Realizzazione della prima edizione del premio “Eni Award”
Sviluppo e installazione di un prototipo per recupero di energia dalle maree nel
settore E&C
20 <
■
■
■
■
■
Completamento di un piano di certificazione OHSAS 18001 in tutte le
Divisioni, Polimeri Europa, EniPower, EniServizi e Syndial
Prosecuzione dei progetti “Asset Integrity” e “Process safety” “Leadership in safety”nei settori E&P, R&M, E&C per la valutazione e la
minimizzazione dei rischi e il conseguimento di una ulteriore riduzione
degli indici infortunistici
Promozione delle conoscenze e delle best practices in tema di tutela
della salute
Definizione di standard di riferimento di medicina del lavoro e igiene
industriale mirati alla valutazione e al controllo dei rischi. Completamento dell’estensione del sistema di gestione della salute alle consociate estere del settore E&P
SI VEDA SEZIONE “ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA”
E “LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA”
Obiettivi 2009-2012
■
■
■
■
■
Obiettivo di riduzione della quantità di gas flared sino al 70% al 2012
rispetto alle emissioni del 2007 (investimento, superiore a 1,26 mld €)
Proseguimento del piano di energy saving nei settori raffinazione (53
interventi pari a una riduzione delle emissioni di CO2 di 270 kton/a (per
un investimento previsto di 30,2 mln €) e Petrolchimica (17 interventi
pari a una riduzione delle emissioni di CO2 di 83 kton/a)
Completamento della realizzazione delle centrali elettriche turbogas
(investimento complessivo: 2,5 mld di euro); e mantenimento dell’indice di performance su livelli inferiori a 390 gCO2/KWheq
Realizzazione interventi di efficienza e mobilità sostenibile delle sedi
direzionali italiane
Sviluppo del business LNG per il conseguimento di un volume di vendita al 2012 di 14,5 mld m3
SI VEDA SEZIONE “ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA”
E “LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA”
Obiettivi 2009-2012
■
■
■
■
■
■
■
Sviluppo di nuove tecnologie per l’utilizzo dell’energia solare, l’impiego di composti organici per celle fotovoltaiche e la produzione di biocombustibili da biomasse; completamento Basic Design Package per
un impianto pilota di Biodiesel da microalghe
Sviluppo di nuovi processi/prodotti nell’ambito di polimeri stirenici ed
elastomerici, per diminuire l’intensità energetica degli impianti
Sviluppo attività sperimentali di carbon sequestration e trasporto CO2
anche via condotta
Sviluppo progetti di Enhanced Oil Recovery (EOR) con utilizzo di CO2
e vapore
Realizzazione del primo impianto industriale da 23.000 b/g, basato
sulla tecnologia EST presso la Raffineria di Sannazzaro de Burgondi
Prosecuzione attività di ricerca sul solare e temi Oil & Gas in partnership con il Massachusetts Institute of Technology di Boston
Prosecuzione estensione sistema di videoconferenza Eni
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA
AMBIENTE
Impegni
Migliorare l’efficacia dei sistemi di
gestione, controllo e reporting
Ridurre l’impatto ambientale locale delle attività migliorando le performance ambientali e attuando
interventi di recupero e riutilizzo
delle risorse
DIRITTI UMANI
Impegni
Implementare un sistema per la
valutazione del rischio di violazione dei diritti umani nei Paesi a
rischio
TERRITORIO E COMUNITÀ
Impegni
SI VEDA SEZIONE “LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA”
Risultati 2008
Obiettivi 2009-2012
Certificazione ISO 14001 completata per il 66% delle società di E&P (consociate, JV e
società operative) e per ulteriori 3 società operative di Saipem
Completata la registrazione EMAS di 4 su 5 delle raffinerie di proprietà (la Raffineria
di Gela ha la Registrazione EMAS in sospeso, in attesa del parere della Agenzia
Regionale per l’Ambiente) e del 50% delle centrali elettriche
Completamento della fase di test del sistema informativo ambientale PRTR
■
Attuazione Waste Management plan nel 73% delle 15 consociate E&P individuate
Progetti di reiniezione in avanzato stato di completamento in Egitto, Libia, Pakistan, Nigeria e Indonesia. Completamento progetti water-reuse nel settore raffinazione e avvio impianti analoghi nel settore petrolchimica e bonifiche
Prosecuzione fase di test dei bruciatori VeLoNox nel settore termoelettrico
Completamento delle attività di bonifica di un’area industriale di 20 ettari a Cengio (Italia).
Riduzione delle emissioni di SO2 del 9%
■
■
■
■
■
■
Ampliamento alle consociate estere e completamento per tutti i siti del
petrolchimico delle certificazioni ISO 14001; copertura EMAS entro il
2010 di tutte le centrali elettriche
Completamento di un sistema informativo ambientale centralizzato
sui siti PRTR
Riduzione entro il 2012 di circa il 20% delle emissioni di NOx e di circa il
30% di SOx
Completamento dei progetti di water injection in Libia, Egitto, Pakistan, Indonesia, Nigeria per una riduzione complessiva degli scarichi a
pieno regime di 14 Mln m3 nel 2009
Riduzione del 20% del consumo delle acque dolci entro il 2012
Prosecuzione nell’impegno della bonifica dei 63 siti di interesse nazionale in accordo con le autorità
Completamento dell’attuazione dei Waste management Plan nelle
consociate E&P nel 2009
SI VEDA SEZIONE “ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA”
Risultati 2008
Realizzazione di analisi di rischio sui Diritti Umani: valutazione della compliance
del sistema normativo interno agli standard internazionali in tema di Diritti Umani
e realizzazione di due field test in due Paesi di presenza operativa attraverso la
metodologia di Human Rights Compliance Assessment
Avvio di un percorso di formazione sui Diritti Umani per persone che operano nella
funzione Security
Obiettivi 2009-2012
■
■
■
Realizzazione di ulteriori HRCA nelle consociate estere, a partire dai
Paesi a maggior esposizione al rischio di violazione e implementazione
delle azioni correttive
Integrazione degli aspetti relativi alla tutela dei Diritti Umani nelle
metodologie di Social Impact Assessment e Risk Assessment (Saipem)
Esplicitazione degli aspetti di tutela dei Diritti Umani nei contratti di
vigilanza e avvio del processo di adeguamento del sistema di Security
ai Voluntary Principles on Security and Human Rights
SI VEDA SEZIONE “ABITARE IL MONDO”
Risultati 2008
Obiettivi 2009-2012
Definire un modello di cooperazione e sviluppo del territorio, che
comprenda la misura dell’efficacia
degli investimenti sulle comunità e
sul business
Firmati 4 MoU che comprendono azioni di cooperazione allo sviluppo in Angola,
Repubblica del Congo, Federazione Russa e Gabon
Recepimento di una Best Practice per il Community Investment nei Paesi di presenza E&P; erogati investimenti per le comunità pari a 69,88 milioni di euro
Realizzati Health Impact assessment (HIA) in Congo, Arabia Saudita, Libia, Mali e
proseguiti HIA in Kazakistan e Pakistan; Social Impact assessment (SIA) in Indonesia, Australia, Kazakistan; Environmental and Social Impact Assessment (ESIA) in
Congo, Kazakistan e Indonesia
Partecipazione all’EITI Mediterranean Roundtable, promozione dell’EITI in Congo,
Timor Est, Gabon e pubblicazione pagamenti Kazakistan e Nigeria
■
Contribuire allo sviluppo locale
attraverso investimenti e progetti
per le comunità
Iniziative per lo sviluppo della quota di procurato locale e per la qualità dei fornitori in Australia (indicatori di performance), India, Libia, Pakistan, Timor Est (clausole
nei contratti di fornitura)
Realizzate azioni di microcredito e di local empowerment in Australia, Nigeria,
Pakistan
■
Esecuzione di progetti per lo sviluppo delle filiere socio-economiche
locali, attraverso il potenziamento del procurato locale, azioni di microcredito e local empowerment
Tutela degli Ecosistemi e conservazione della Biodiversità
Avvio del progetto per la definizione di policy e strategie sulla Biodiversità attraverso l’adozione di un approccio ecosistemico e consultazione interdivisionale
sulla policy sulla Biodiversità
Avvio della Fase 2 del Progetto AgriBiodiversity in Val D’Agri
Proseguimento dei progetti di studio sulla Biodiversità in Kazakistan (4) Ecuador
(1) Norvegia (2), USA (1)
Nel settore E&C è stato possibile avviare progetti in aree sensibili ad elevata biodiversità, su attività operative onshore e offshore, garantendo i più elevati standard
di protezione dell’ambiente, grazie a specifici progetti di monitoraggio e protezione della biodiversità
■
Definizione di policy e strategie in tema di biodiversità e tutela degli
Ecosistemi in collaborazione con stakeholder di riferimento a livello
internazionale
Mappatura entro il 2012 dei siti produttivi in merito all’interazione con
aree sensibili per la presenza di biodiversità
Avvio di ulteriori 3 progetti di studio in altrettanti Paesi
Adesione all’iniziativa UNEP-WCMC “Proteus” per la mappatura delle
aree ecologicamente sensibili
CLIENTI E CONSUMATORI
Impegni
Coinvolgere e migliorare l’ascolto e
la comunicazione verso clienti e consumatori anche con la promozione
di comportamenti sostenibili
FORNITORI
Impegni
■
■
■
■
Applicazione e ulteriore sviluppo del Modello di Cooperazione nei
contesti operativi italiani e in almeno cinque contesti critici all’estero
entro il 2012; individuazione di strumenti che permettano di valutare
l’efficacia e l’efficienza della spese sostenute sul territorio
Ulteriore estensione dell’utilizzo degli strumenti di valutazione di impatto (ESIA, SIA, HIA)
SI VEDA SEZIONE “ABITARE IL MONDO”
Risultati 2008
Attuazione del protocollo di conciliazione con le Associazioni di Consumatori
R&M: Realizzazione interventi di formazione (Training Van) per il miglioramento
del servizio reso al cliente e distribuzione guide professionali per i gestori
R&M: Esecuzione di tre campagne di indagini “mistery motorist” per monitorare il
rispetto degli standard di qualità al cliente
G&P indice di soddisfazione dei clienti superiore a quello dei competitor
Prosecuzione della campagna Eni 30PerCento e consuntivazione dei risultati della
promozione del risparmio energetico
Obiettivi 2009-2012
■
■
■
Attuazione progetti per la rilevazione della soddisfazione dei clienti
Realizzazione di offerte “verdi” per i clienti
Prosecuzione realizzazione stazioni multienergy
SI VEDA SEZIONE “ABITARE IL MONDO”
Risultati 2008
Obiettivi 2009-2012
■
Realizzare azioni di miglioramento
nei processi di controllo e gestione
dei fornitori
Apertura di strutture dedicate in due mercati emergenti per la conoscenza e la
qualifica dei fornitori
OBIETTIVI PIANIFICATI NEL 2008:
RAGGIUNTI
PARZIALMENTE RAGGIUNTI * Il risultato indicato è una parte dell’obiettivo pianificato per il 2008
SUPERATI * il risultato indicato è superiore all’obiettivo pianificato nel 2008
■
Nuove attivazioni di sistemi strutturati di gestione fornitori in aree critiche e/o Paesi emergenti
Sensibilizzazione delle persone coinvolte nei processi di approvvigionamento e nella gestione dei contratti sui temi della Sostenibilità
> 21
L’innovazione per un’energia sostenibile
Essere una delle maggiori aziende mondiali nel settore energetico significa anche agire responsabilmente per garantire un’energia
sostenibile alle future generazioni. Questo significa investire in nuove strade per garantire le risorse a un mondo sempre più affamato
di energia: le soluzioni adottate devono permettere di rispondere a grandi questioni globali e locali, come la scoperta e l’utilizzo
sostenibile di tutte le risorse energetiche disponibili, il contrasto al cambiamento climatico, la sicurezza degli approvvigionamenti,
l’individuazione di prodotti e processi innovativi ed efficienti, la capacità di trasformare le risorse energetiche in reale sviluppo socioeconomico per i Paesi produttori.
Energia sostenibile significa iniziare a costruire un futuro, che, sebbene sia ancora molto lontano, vedrà l’affermarsi anche di fonti
alternative a quelle fossili. Per costruire questo futuro la ricerca è l’unica leva capace di rendere economicamente e tecnicamente
perseguibile lo sfruttamento delle energie rinnovabili. Eni ha scelto di investire nella ricerca sull’energia solare e sui biocombustibili,
ritenute, per ragioni diverse, le energie del futuro, che potranno affiancarsi all’uso sostenibile delle altre risorse disponibili.
L’impegno in ricerca e sviluppo è suddiviso in due linee di intervento: lo sviluppo di tecnologie chiave per il core business e la ricerca
di nuove soluzioni tecnologiche nel campo delle fonti di energia rinnovabile.
Al primo gruppo appartengono, per esempio, le tecnologie relative all’estrazione della quota maggiore possibile del greggio contenuto nei giacimenti, o quelle per la conversione totale del barile di greggio in carburanti dalle prestazioni elevate e dal ridotto
impatto ambientale. Il secondo comprende il programma “Along with Petroleum” (AwP) che costituisce un approccio organico alla
ricerca e allo sviluppo tecnologico delle fonti rinnovabili e alla protezione dell’ambiente. Tra gli obiettivi di AwP vi è lo sviluppo di
tecnologie in grado di rendere sostenibili l’utilizzo dell’energia solare e la produzione di biocombustibili su larga scala e di conseguire i migliori risultati con l’uso sinergico di fonti fossili e di energie rinnovabili nei Paesi in cui Eni opera. I principali vincoli che le fonti
rinnovabili debbono superare sono la limitata capacità produttiva, i costi elevati e la scarsa efficienza dei processi di produzione,
che si traducono in una dubbia Sostenibilità ambientale ed economica delle filiere produttive attualmente disponibili. I progetti del
programma AwP hanno l’obiettivo di superare questi ostacoli nell’impiego dell’energia solare e nella produzione di biocombustibili,
che sono state valutate come le rinnovabili più promettenti.
LA RICERCA ENI: STRATEGIE E RISULTATI
2008
2007
2006
A supporto dell’efficacia e dell’efficienza delle attività di innovazione tecnologica, Eni ha rafforzato la propria Policy per la ricerca e l’innovazione
g strutturandola nelle seguenti
g
q
tecnologica
quattro
linee di azione:
■ Ripartizione delle linee ricerca e sviluppo tecnologico su tre centri: il Centro
DOMANDE DI PRIMO DEPOSITO BREVETTUALE
per le Energie non-Convenzionali di Novara, il Centro per Oil & Gas di S. Donato Milanese e il Centro per l’Ambiente di Monterotondo (Roma); la ricerca
e lo sviluppo di tecnologie per l’utilizzo dell’energia solare e la produzione di
100
biocombustibili è condotta presso i primi due.
Eni Corporate
■ Sviluppo di un sistema di alleanze strategiche e collaborazioni scientifiche.
Eni sta sviluppando un sistema di alleanze strategiche con Università, Centri
80
Petrolchimica
e primarie società di ricerca nel settore energetico o in ambiti a esso contigui, la cui eccellenza sia riconosciuta a livello internazionale e dotati di
60
una struttura di riferimento unitaria verso l’esterno. Nel corso del 2008 Eni
Ingegneria e Costruzioni
ha firmato un’importante alleanza di ricerca con il Massachusetts Institute
of Technology di Boston, centrata sullo sviluppo di tecnologie innovative in
40
R&M
ambito solare l’alleanza ha durata quinquennale e prevede un impegno economico di 50 milioni di dollari complessivamente. Nello stesso anno sono
20
G&P
stati sottoscritti accordi quadro con il Politecnico di Milano e di Torino – che
costituiscono il riferimento per le numerose collaborazioni in corso e in via di
definizione con queste Università.
E&P
■ Valorizzazione della proprietà intellettuale generata dalle attività di ricerca
e sviluppo. Gli asset intellettuali costituiscono un patrimonio fondamentale
per Eni. Nel 2008 sono stati depositate 96 domande di brevetto, con un
aumento del 43% rispetto al 2007. In particolare, sono state depositate:
22 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA
LA VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE DIFFICILI
I più importanti bacini minerari del mondo sono gestiti prevalentemente dalle compagnie petrolifere nazionali dei rispettivi Paesi
produttori. Il limitato accesso alle riserve spinge le compagnie internazionali da un lato ad aprire nuove frontiere minerarie – anche
in aree molto difficili – e dall’altro all’utilizzo ottimale delle risorse di idrocarburi già disponibili. Fondamentale in questi ambiti è la
disponibilità di tecnologie distintive e di competenze chiave, nonché l’adozione di soluzioni progettuali e operative sostenibili, volte
a ridurre e a minimizzare le ricadute delle attività di produzione di energia sull’ambiente attraverso la tutela della biodiversità, la
riduzione dell’impatto visivo delle attività e delle emissioni in atmosfera, il contenimento dei rifiuti e la sequestrazione di eventuali
sostanze pericolose.
Già oggi – e ancora di più in un’ottica di medio-lungo periodo – un elemento importante nella strategia di sviluppo sono le iniziative
di esplorazione e produzione in aree “difficili”. L’azienda opera in numerosi progetti upstream in aree artiche (Alaska, Norvegia,
Russia), in acque profonde e ultra profonde (come Angola, Brasile, Golfo del Messico e India) – spesso caratterizzate da geologia
complessa, nonché in bacini minerari ad alto contenuto di zolfo e con elevate pressioni e temperature (Mar Caspio). Inoltre, Eni
sta avviando lo sviluppo di greggi ultra pesanti in Venezuela e sta aprendo in Congo una nuova frontiera di sviluppo per le sabbie
bituminose, che permetterà di prevedere e ridurre le ricadute ambientali. L’aumento della produzione registrato nel 2008 e ancor più
l’incremento previsto nei prossimi 4 anni saranno frutto anche delle tecnologie e delle soluzioni ingegneristiche adottate.
Nell’ambito dell’utilizzo ottimale delle risorse di idrocarburi, una leva importante è il miglioramento del recupero del petrolio nei giacimenti già scoperti e in fase di avanzata maturità mineraria. Attualmente si riesce mediamente a estrarre solo un terzo del petrolio
originariamente presente in un giacimento. Migliorare anche di poco la capacità di recupero del petrolio consentirebbe di ampliare
lo stock di riserve nei giacimenti già noti. In tal senso, Eni punta su un’applicazione diffusa di tecnologie di recupero assistito e a
sviluppare tecniche innovative di Enhanced Oil Recovery (EOR).
Una quota crescente dell’offerta di petrolio deriva dallo sfruttamento di riserve di olio pesante e non convenzionale. L’utilizzo ottimale
di queste tipologie di greggio richiede processi a elevato contenuto tecnologico. A tale scopo, Eni ha sviluppato la tecnologia proprietaria EST (Eni Slurry Technology). Per quanto riguarda il trasporto del gas, oltre alle infrastrutture descritte nel capitolo precedente,
Eni sta investendo in tecnologie per la valorizzazione dei giacimenti di “gas marginale” e di “gas non convenzionale” (circa il 15%
delle riserve provate) che, a causa della loro distanza dai mercati finali o delle loro ridotte dimensioni, non possono essere valorizzati
con le tecnologie di trasporto attuali. Queste risorse, quando sono associate alla produzione di petrolio, sono bruciate in atmosfera
(gas flaring), con notevole impatto sull’ambiente.
Le possibili opzioni tecnologiche oggi allo studio o in fase di sviluppo sono: il trasporto via pipeline a elevata pressione (TAP), il
trasporto in forma liquida (LNG) o sotto forma di gas compresso (CNG), la trasformazione a bocca di pozzo in altri vettori energetici
27 domande di brevetto relative a tecnologie di perforazione e completamento, geologia/geofisica/giacimenti, ingegneria, mid/downstream; 2 su
tecnologie per il trasporto gas; 20 su tecnologie relative a biocarburanti, catalizzatori e processi di raffinazione e ambiente; 8 su solare e biomasse; 11 su tecnologie petrolchimiche.
■ Promozione e sostegno della ricerca scientifica. A questo scopo nel 2007 è stato istituito il premio Eni Award per la ricerca scientifica nel settore
dell’energia sostenibile. Forti del successo ottenuto nel primo anno (2008), l’edizione del 2009 è stata ampliata, sia per numero di riconoscimenti
che sono passati da due a tre, ovvero “Nuove frontiere degli idrocarburi”, “Energie alternative e non convenzionali”, “Protezione dell’Ambiente”– sia per entità economica degli stessi. L’edizione 2009 ha registrato un incremento di adesioni del 124% rispetto al 2008 (490 da tutto il
mondo, oltre il doppio rispetto all’anno precedente) contraddistinte da un elevato valore scientifico. Ciò conferma l’apprezzamento del mondo
scientifico per l’iniziativa. Il Premio può contare su un consolidato e prestigioso network di ricercatori nel campo dell’energia e dell’ambiente,
e si pone l’obiettivo di raccogliere intorno a sé le migliori ricerche e i più importanti scienziati del mondo in questo campo, con l’ambizione di
divenire una sorta di “Nobel dell’Energia”.
Nel 2008 l’impegno in Ricerca e Sviluppo è stato di 217 mln € (escluse spese amministrative e generali; 208 mln € nel 2007), dedicato per circa
il 50% alla ricerca nel settore Exploration & Production; il personale dedicato a tempo pieno all’attività di ricerca e sviluppo è pari a 1.098 unità
a fine 2008. Nei prossimi quattro anni si prevede un investimento complessivo di circa 1,1 mld € per il fondo “Blue Sky”, nato per finanziare la
ricerca su tecnologie ad alto rischio ed elevato contenuto innovativo e che potranno essere applicate industrialmente nel medio-lungo termine,
sono stati stanziati 96 mln € nel quadriennio. Nel triennio 2005-2007 la percentuale del fatturato dedicata da Eni alla ricerca e sviluppo è in linea
con i bestperformer del settore O&G (a eccezione di quelli impegnati anche nel settore della chimica fine e farmaceutico, entrambi caratterizzati
da un sforzo di innovazione notevolmente maggiore di quello nel settore energetico). Maggiori dettagli sulle tecnologie sviluppate e sui risultati
conseguiti sono contenuti nell”Eni Technology Report 2007 – 2008”.
> 23
quali energia elettrica e idrogeno e la conversione in prodotti liquidi (GTL). Eni, oltre a sviluppare il proprio portafoglio GNL e a incrementare l’utilizzo del gas anche nei Paesi in via di sviluppo con la costruzione di centrali elettriche ed elettrodotti, sta studiando l’applicazione di soluzioni tecnologiche che consentono di congiungere mercati e aree produttive tra loro distanti oltre 3 mila chilometri,
trasportando volumi di gas dell’ordine dei 20-30 miliardi di metri cubi/anno. Il progetto Trasporto Alta Pressione (TAP) ha messo a
punto una tecnologia che permette questi trasporti grazie all’impiego di acciai ad alto e altissimo grado di resistenza che consentono
pressioni di esercizio delle condotte doppie rispetto a quelle normalmente possibili. Il trasporto del gas avviene attraverso condotte
di spessore e diametro significativamente minori rispetto agli attuali standard industriali: ulteriori sviluppi del progetto testeranno
l’estensione della tecnologia anche ad ambienti caratterizzati da condizioni climatiche estreme.
L’IMPEGNO PER IL MIGLIORAMENTO DI PROCESSI E PRODOTTI DI RAFFINAZIONE
Eni è la prima società del Mediterraneo per capacità e complessità dei propri impianti di raffinazione e sta rafforzando ulteriormente
la propria leadership. A tal fine, Eni sta migliorando la sua capacità di valorizzare greggi “difficili” e di produrre e commercializzare
prodotti petroliferi sempre più puliti. Grazie alla tecnologia proprietaria EST, Eni è in grado di convertire completamente greggi heavy
ed extra-heavy in distillati di qualità e a minimo impatto ambientale (assenza di zolfo e metalli pesanti), eliminando completamente
la produzione di residui (olio combustibile e coke). La riduzione della produzione di olio combustibile consentirà a Eni di rispondere in
anticipo a uno scenario “zero fuel oil”. Questo prodotto, infatti, già in gran parte sostituito da altre fonti energetiche nell’uso termoelettrico e industriale, perderà nel lungo termine anche il suo ruolo nel trasporto marittimo, in seguito alla recente normativa internazionale dell’International Maritime Organization (IMO). L’elevato livello tecnologico nel settore della raffinazione e il forte impegno
sul fronte della ricerca hanno consentito all’azienda di raggiungere la leadership nella produzione di carburanti e lubrificanti eco-compatibili e tecnologicamente avanzati. In particolare, nel 2008 le vendite di prodotti “Blu” (BluSuper e BluDiesel Tech) sono state pari
a 660 mila tonnellate, ovvero circa l’8% delle vendite complessive della rete Eni in Italia. Questi carburanti consentono di migliorare
l’efficienza dei motori e di ridurre significativamente le emissioni inquinanti. Attualmente la ricerca sta lavorando per mettere a punto
gasoli di nuova formulazione a basso impatto ambientale (minori emissioni di particolato) e per sviluppare tecnologie innovative per la
produzione di idrogeno, impiegato per ottenere carburanti pregiati e meno inquinanti. Infine, Eni è impegnata nel potenziamento della
rete di distribuzione di carburanti rispettosi dell’ambiente, quali GPL e metano, e ha previsto l’installazione di pannelli fotovoltaici per
produrre elettricità “pulita” in 76 stazioni di servizio (si veda a questo proposito la sezione “Abitare il Mondo”).
IL CONFINAMENTO GEOLOGICO DELLA CO2
Il confinamento geologico dell’anidride carbonica (CO2) può, in opportune condizioni, contribuire significativamente a ridurne le
emissioni in atmosfera. L’applicazione di questa tecnologia richiede di separare l’anidride carbonica dai fumi di combustione, ad
esempio in uscita dalle grandi centrali termoelettriche, di trasportarla al sito prescelto per la sequestrazione geologica, di iniettarla
nel sottosuolo e di monitorare successivamente l’evoluzione della CO2 nel sottosuolo stesso. L’intero processo prende il nome di
Carbon dioxide Capture and Storage, CCS. Nell’ottobre del 2008, Enel e Eni hanno firmato un accordo strategico di cooperazione per
lo sviluppo congiunto di tecnologie CCS. Le due società hanno deciso di unire le forze per ridurre i tempi necessari al trasferimento in
campo dell’intero pacchetto di tecnologie necessarie alla cattura, trasporto e sequestrazione dell’anidride carbonica. Il programma prevede la realizzazione del primo progetto pilota italiano. Enel si farà carico delle tecnologie necessarie alla separazione della
CO2 dai fumi di combustione della centrale termoelettrica di Brindisi, Eni si focalizzerà sulle tecnologie di iniezione nel sottosuolo e
monitoraggio presso il giacimento di Cortemaggiore (Piacenza). Inoltre, le due società realizzeranno presso il sito di Brindisi anche
una linea pilota per lo studio del trasporto della CO2 allo stato denso. A valle di queste attività in scala pilota Eni e Enel effettueranno
uno studio di fattibilità per la realizzazione di un progetto integrato di grande taglia, destinato a confinare la CO2 prodotta da una
centrale a carbone di Enel. Sarà inoltre condotto uno studio congiunto del potenziale nazionale di stoccaggio della CO2. Questo
progetto consentirà di sviluppare competenze su tutta la filiera tecnologica della cattura, del trasporto e dello stoccaggio della CO2,
da applicare in progetti dimostrativi su larga scala, la cui realizzazione è fortemente auspicata dalla Commissione Europea. Contestualmente alla firma dell’accordo strategico, Eni, Enel e Ministero dell’Ambiente hanno firmato un Protocollo d’Intesa finalizzato
alla verifica e diffusione delle tecniche di cattura della CO2 e alla promozione delle fonti energetiche rinnovabili. L’iniezione di CO2
nel sottosuolo può essere utilmente impiegata anche per incrementare il fattore di recupero del greggio dai giacimenti.
Eni ha avviato attività di ricerca per l’applicazione di una tecnica di recupero assistito (EOR) con iniezione di CO2 per aumentare il
24 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ENI E IL FUTURO DELL’ENERGIA
fattore di recupero dei greggi pesanti estratti da campi operati da Eni. La CO2 potrebbe essere recuperata da impianti industriali
in prossimità dei campi, permettendo per la cattura, il trasporto e l’EOR e lo stoccaggio della CO2 in un solo complesso industriale
integrato. Nei casi più favorevoli, stime preliminari indicano la possibilità di raddoppiare la quantità di greggio estraibile.
LA RICERCA NELLE FONTI RINNOVABILI
>L’energia solare
La valorizzazione dell’energia solare può avvenire attraverso la conversione diretta della radiazione luminosa in energia elettrica (solare fotovoltaico) o dalla conversione di quest’ultima in energia termica, attraverso il riscaldamento di un fluido per mezzo di specchi opportunamente orientati (solare termico). Il calore così prodotto è trasformato in energia elettrica in turbine a vapore (solare
termodinamico o a concentrazione, Concentrated Solar Power - CSP) o destinato agli usi civili (solare termico a bassa temperatura).
Attualmente, le tecnologie per l’impiego dell’energia solare presentano alcuni limiti quali l’efficienza di cattura, l’intensità variabile
e la non corrispondenza tra le aree a maggiore irradiazione solare (ad esempio i deserti) e quelle a maggior consumo di energia. Eni
è impegnata nella ricerca di soluzioni per questi problemi, ha anche instaurato numerose collaborazioni con i più prestigiosi istituti
di ricerca nel mondo. Tra le collaborazioni spicca per ampiezza degli obiettivi e per la durata delle attività l’alleanza strategica con
il Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston (USA). La parte fondamentale dell’accordo è costituito dal “Solar Frontiers
Research Program” finalizzato allo sviluppo di tecnologie solari avanzate, al quale Eni destinerà 25 milioni di dollari in cinque anni.
In particolare, Eni punta a sostituire il silicio, il materiale principale con cui sono realizzate le attuali celle, con materiali organici, polimerici caratterizzati da costi significativamente minori rispetto al silicio, ma con efficienze di conversione che in prospettiva possono
diventare confrontabili. Nel campo del solare termico a concentrazione, Eni sta sperimentando soluzioni in grado di generare discontinuità tecnologiche in termini di fluido impiegato per l’accumulo e il trasferimento dell’energia e di materiali da impiegare nella
realizzazione degli specchi che concentrano la luce del sole. Inoltre, sono in corso attività finalizzate a integrare in modo efficiente
l’utilizzo del sole e delle fonti fossili per produrre un ampio ventaglio di prodotti (elettricità, calore e acqua desalinizzata): un esempio
è costituito da sistemi ibridi che accoppiano un impianto basato sul solare a concentrazione (CSP) con una turbina a gas (CCGT). Tali
sistemi rappresentano la scelta di elezione per quei Paesi caratterizzati nello stesso tempo da un elevato livello di insolazione e da
riserve di gas naturale da valorizzare in loco. Tutte le attività nel campo dello sviluppo dell’energia solare sono condotte, oltre alla
collaborazione con il MIT, presso il Centro di Ricerca Eni per le Energie Non Convenzionali Guido Donegani di Novara.
>Biocombustibili e biomasse
L’attività di ricerca e sviluppo di Eni è dedicata alla produzione di biocarburanti con prestazioni elevate, quali ad esempio biodiesel
da idrogenazione e isomerizzazione dei bio-oli con numero di cetano superiore al gasolio tradizionale ed è tesa, inoltre, allo sviluppo di tecnologie per la produzione di biocarburanti di seconda generazione, in grado di convertire tutta la biomassa a prodotti
energetici. Infine, Eni sta sviluppando un processo di biofissazione dell’anidride carbonica e di produzione di biomassa attraverso
l’impiego di microrganismi. Presso la Raffineria di Gela è in fase avanzata di sperimentazione un processo che impiega microalghe
per la fissazione biologica dell’anidride carbonica prodotta dalla centrale elettrica della raffineria, per la depurazione delle acque
reflue, civili o industriali, e per la produzione di biomassa, da convertire a biodiesel con un processo proprietario. Inoltre Eni partecipa
allo sviluppo di modelli di analisi per sistemi di produzione di bio-etanolo di seconda generazione nell’ambito del progetto europeo
NILE (New Improved Lignocellulosic Ethanol). L’Azienda è anche impegnata a individuare soluzioni ai problemi caratteristici delle
realtà in cui opera: un esempio, è costituito dallo studio di fattibilità per la produzione di energia rinnovabile impiegando una pianta
infestante presente nel Delta del Niger. L’attività di Ricerca e Sviluppo sull’utilizzo delle biomasse è condotta principalmente presso
il Centro di Ricerca per le Energie Non Convenzionali di Novara e si avvale di un esteso network costituito da Università, Centri di
ricerca internazionali e case automobilistiche (si veda la tabella sulla collaborazione con Università e centri di ricerca nella sezione
“Abitare il Mondo”).
> 25
La Sostenibilità
nell’Agire
d’impresa
SOSTENIBILITÀ 08
Le
L persone devono
venire
i iin ufficio e trovare
un porto sicuro:
l’azienda deve offrire loro
un sistema di valori solido
e una chiave di lettura
su quello che succede
nel mondo, dimostrare
di avere una rotta chiara
e che ognuno
ha un ruolo indispensabile
per perseguire
re
questa rotta..
Governance e Sostenibilità
Nel 2008 il modello di gestione della Sostenibilità di Eni è entrato pienamente a regime. Questo significa che i processi di
pianificazione, monitoraggio e controllo di Sostenibilità hanno
compiuto un ciclo completamente integrato all’interno del sistema di gestione dell’azienda. Sulla base delle esigenze degli stakeholder e dell’analisi della performance sono state definite le
aree di miglioramento sui temi della Sostenibilità. All’interno di
queste, sono poi state individuate aree di intervento prioritarie,
obiettivi e piani di azione, che compongono la sezione dedicata
alla Sostenibilità del Piano Strategico di Eni per il quadriennio
2009-2012. I progetti che rispondono a queste aree di intervento
sono stati, o saranno condivisi in fase attuativa, con i portatori di
interesse dell’azienda e rendicontati attraverso questo Bilancio
di Sostenibilità e gli altri strumenti di comunicazione.
L’attuazione a regime ha consentito di coinvolgere tutte le funzioni aziendali nella progettazione e nella realizzazione degli
obiettivi di Sostenibilità. È stata poi assicurata la presa in carico,
la verifica e l’approvazione da parte dei massimi livelli aziendali.
Questo processo ha messo ancora più in luce l’importanza dei
presupposti su cui si fonda il Modello di Sostenibilità: una corretta e sistematica integrazione delle esigenze di tutti gli stakeholder rilevanti all’interno dei sistemi di governo dell’azienda, a
partire dalla sua carta fondante, il Codice Etico e un sistema di
Corporate Governance eccellente, con un alto livello di consapevolezza da parte dei massimi decisori aziendali, i componenti del
Consiglio d’Amministrazione, che definiscono anche le strategie
per lo sviluppo sostenibile.
Grazie a queste basi, il Modello di Sostenibilità è in grado di
rispondere agli obiettivi per il quale è stato adottato: garantire la
creazione di valore per tutti gli interlocutori di Eni attraverso una
corretta gestione dell’azienda, contribuire al controllo dei rischi
d’impresa e rafforzare la reputazione.
La capacità di assicurare un presidio efficace e costante dei
rapporti con gli stakeholder rappresenta una leva determinante
per garantire la creazione di valore sostenibile. Eni si è dotata
di una struttura organizzativa che individua, per ciascuno degli stakeholder di riferimento, un interlocutore chiaro e univoco all’interno delle funzioni corporate. Le strutture responsabili
dell’interfaccia verso i diversi portatori di interesse si avvalgono
poi delle competenze tecniche e operative presenti nelle diverse
aree di business.
IL SISTEMA DI RELAZIONI CON GLI STAKEHOLDER
Funzione Corporate
Relazioni con:
■
■
Direzione Relazioni
Istituzionali e Comunicazione
■
■
■
■
CFO
Chief Corporate Operations
Officer (CCOO)
Istituzioni internazionali, nazionali
e locali;
Organismi pubblici operanti in Italia
e all’estero;
Authority nazionali, comunitarie e
internazionali;
Associazioni dei consumatori;
Organizzazioni e network impegnati
su temi di Sostenibilità;
Organi di informazione e media.
■
■
■
■
Investitori istituzionali;
Investitori socialmente responsabili;
Analisti finanziari;
Agenzie di rating di Sostenibilità;
di riferimento per i mercati finanziari.
■
■
■
Persone di Eni;
Organizzazioni sindacali;
Fornitori.
L’Unità Sostenibilità, che opera all’interno della Direzione Relazioni Istituzionali e Comunicazione, si confronta con tutti gli
stakeholder per quanto riguarda le istanze e le aspettative rela-
SCHEMA PROCESSI DI SOSTENIBILITÀ
IL MODELLO DI SOSTENIBILITÀ
GOVERNANCE
SICUREZZA
AMBIENTE
E SALUTE
INNOVAZIONE
ANALISI ASPETTATIVE
STAKEHOLDER
DEFINIZIONE AREE
DI MIGLIORAMENTO
REPORTISTICA
INTERNA ED ESTERNA
INDIVIDUAZIONE
OBIETTIVI E PROGETTI
MONITORAGGIO
E CONTROLLO
PERFORMANCE
ATTUAZIONE PROGETTI
PERSONE
FORNITORI
E CONSUMATORI
TERRITORIO
E COMUNITÀ
CULTURA D’IMPRESA
SCENARIO ENERGETICO
STAKEHOLDER
28 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA
tive ai temi dello sviluppo sostenibile. In particolare, oltre a collaborare con tutti i presidi interni alla Direzione a cui appartiene,
si collega con l’area del CFO e con il Chief Corporate Operations
Officer, che coordina la Direzione Personale e Organizzazione
e quella degli Approvvigionamenti, per la gestione delle aspettative degli investitori socialmente responsabili e delle agenzie
di rating, nonché delle persone dell’azienda, delle organizzazioni
sindacali e dei fornitori. Le principali attività di coinvolgimento
dei portatori di interesse condotte nel 2008 sono descritte nella
sezione “Abitare il Mondo”.
I valori di Eni: il Codice Etico
Il nuovo Codice Etico, entrato in vigore nel marzo del 2008, ribadisce i principi generali che guidano l’opera dell’azienda e quella di tutte le persone che ne fanno parte: rispetto delle leggi,
trasparenza, onestà, correttezza e buona fede. Mette in primo
piano il perseguimento di obiettivi di sviluppo sostenibile, fra
cui la responsabilità dell’impresa nei confronti dei territori in cui
opera, la salvaguardia dei diritti di terza generazione e la difesa
e la promozione dei Diritti Umani.
I principi generali sono declinati in comportamenti che devono
fondare la relazione con i diversi portatori di interesse. L’impegno
nella creazione di valore per gli azionisti deve essere perseguito
seguendo i principi di correttezza nei confronti del mercato.
Sono richiamate le principali regole di Corporate Governance,
i comportamenti da mettere in atto in materia d’informazione
societaria e di rapporti con i media, improntati alla trasparenza
e alla correttezza, ma anche alla tempestività e accuratezza.
È introdotto l’obbligo di cooperazione attiva con le Istituzioni
pubbliche per perseguire obiettivi di interesse collettivo e riba-
dito l’impegno per lo sviluppo delle comunità locali, anche attraverso il sostegno alle attività non profit. Sono riconfermati gli
impegni dell’azienda nei confronti dei clienti e dei consumatori.
Le persone dell’azienda sono centrali perché svolgono un doppio ruolo. Sono coloro che danno attuazione, nella loro azione
quotidiana, ai principi e ai comportamenti contenuti nel Codice,
ma sono anche portatori di diritti specifici di cui l’azienda si fa
garante: quello a essere valorizzati nelle loro diversità, all’interno di un ambiente di lavoro sicuro, rispettoso e collaborativo.
L’applicazione dei principi è garantita dal sistema di controllo
interno e il ruolo di Garante del Codice Etico è affidato a un
organo collegiale, l’Organismo di Vigilanza, istituito dal Modello
231. Questa scelta innovativa consente di integrare le diverse
forme di controllo, mettendo il Codice Etico al centro di tutto il
modello di compliance di Eni.
A garanzia dell’indipendenza di coloro che sono incaricati della
funzione di garanzia, 2 dei 5 membri dell’Organismo di Vigilanza, fra cui il Presidente, sono personalità indipendenti esterne
a Eni.
Un altro elemento distintivo del Codice Etico di Eni è che la sfera di applicazione del Codice non riguarda soltanto le persone
dell’azienda, ma anche gli amministratori, i sindaci e tutti coloro
che sono coinvolti nella catena di creazione del valore dell’azienda.
Affinché il Codice Etico possa svolgere appieno la sua funzione di promozione di comportamenti responsabili, è quindi stato
istituito un Team di Promozione del Codice Etico. Compito del
Team è quello, da un lato, di diffondere i contenuti del Codice,
dall’altro quello di raccogliere da tutti i portatori di interesse le
istanze che ne consentano il miglioramento continuo.
RIPARTIZIONE DEL VALORE AGGIUNTO 2008
Il valore aggiunto, inteso come la ricchezza
generata da Eni nello svolgimento delle proprie
attività e distribuita ai diversi stakeholder, nel
2008 ammonta a 24.534 milioni di euro, pari al
23% dei ricavi.
RISORSE UMANE
4.291
rappresenta il 17%
del valore aggiunto e
include salari, stipendi e
oneri sociali
STATI E PUBBLICHE
AMMINISTRAZIONI
SISTEMA D’IMPRESA
4.548
9.692
è il 19% del valore
aggiunto e rappresenta
la quota di utile netto
reinvestito
costituisce il 40% del
valore aggiunto e include
le imposte sul reddito
FINANZIATORI
AZIONISTI
993
5.010
costituisce il 4% del
valore aggiunto e include
gli interessi versati per la
disponibilità del capitale
di credito
è il 20% del valore
aggiunto e rappresenta i
dividendi distribuiti
> 29
Per quanto riguarda le attività di diffusione e formazione sul
Codice Etico, il documento è stato tradotto in tedesco, francese, portoghese, spagnolo, russo, ungherese, rumeno, polacco, arabo, greco, olandese, slovacco, sloveno, turco, ceco, bahasa indonesiano e
fiammingo, oltre che in italiano e in inglese, per assicurare la
massima diffusione nel contesto internazionale in cui Eni opera.
È stato organizzato un processo di distribuzione capillare, supportato da attività di comunicazione interna e da un piano di
formazione capace di raggiungere tutti i livelli organizzativi
dell’azienda, dal Consiglio d’Amministrazione fino ai giovani
neoassunti, attraverso azioni differenziate che utilizzano strumenti interattivi oltre alle presentazioni dedicate e all’integrazione nei corsi di formazione istituzionale dell’azienda.
Il Team di Promozione del Codice Etico ha poi avviato un processo di consultazione degli stakeholder dell’azienda. Oltre alle persone di Eni, sono state coinvolte le associazioni dei consumatori,
gli investitori istituzionali e socialmente responsabili nonché un
campione rappresentativo di fornitori, venditori e franchisee.
Infine, Eni ha chiesto un commento critico del documento a diverse organizzazioni non governative, fra cui associazioni ambientaliste e altre impegnate nella tutela dei diritti umani, a
organizzazioni impegnate nello studio e nella ricerca sull’etica
d’impresa e nella gestione di investimenti socialmente responsabili (si veda la tabella “La relazione con gli stakeholder sui
temi della Sostenibilità” nella sezione “Abitare il Mondo”).
L’insieme delle valutazioni ricevute da tutte le diverse tipologie
di stakeholder saranno sottoposte all’Organismo Garante del
Codice e ai vertici aziendali entro i primi mesi del 2009 per essere considerate e integrate nel Codice.
La Corporate Governance
La Corporate Governance di Eni si fonda su un sistema di regole
in linea con gli standard più evoluti definiti dal mercato e dagli
organi regolatori.
Il massimo organismo decisionale è il Consiglio di Amministrazione, che, nell’affidare l’amministrazione dell’impresa all’Amministratore Delegato, si è riservato un ruolo centrale nella gestione delle tematiche di più alto rilievo, fra cui le strategie di
Sostenibilità.
All’interno del Consiglio d’Amministrazione operano tre Comitati: il Comitato per il Controllo Interno, il Compensation Committee e l’Oil and Gas Energy Committee.
Nel 2008 sono stati rinnovati sia il CdA sia il Collegio Sindacale dell’azienda. In linea con quanto previsto dal Codice di
Autodisciplina, Eni ha predisposto un piano di formazione,
la Board Induction, rivolta sia ai nuovi amministratori, sia ai
nuovi membri del Collegio Sindacale, al quale sono stati invitati a prender parte anche gli altri componenti dei due organi. Il progetto ha avuto inizio il 30 giugno 2008 e si è svolto
30 <
attraverso un ciclo di incontri dedicati all’approfondimento di
diverse tematiche, rappresentate nella tabella. I moduli formativi
sono stati condotti dal top management aziendale con la partecipazione di relatori esterni.
Specifiche sessioni sono state dedicate ai componenti dei Comitati del Consiglio di Amministrazione.
Oltre al programma di Induction, è previsto che tutti gli amministratori siano coinvolti in periodiche iniziative e programmi di
formazione continua.
L’azienda ritiene importante che i propri azionisti non soltanto
conoscano il sistema di valori e di garanzie che sta alla base del
suo governo, ma che siano coinvolti attivamente. In altre parole,
non soltanto Eni si impegna a tutelare i loro diritti, ma li aiuta a
esercitarli, comunicando informazioni comprensibili e accessibili
e stimolando la partecipazione alle attività sociali.
L’idea di presentare agli azionisti un’azienda complessa come
Eni in modo semplice e intelligibile è alla base di un Progetto rivolto agli azionisti retail, i cosiddetti “piccoli azionisti”, che saranno coinvolti in iniziative a essi dedicate.
In questo modo gli azionisti restituiranno anche all’azienda
feedback utili allo sviluppo di una maggiore sensibilità aziendale
rispetto alle esigenze degli azionisti di minoranza relativa.
MEMBRI DEL CDA 2008
2008
Membri del CdA
9
Indipendenti
7
Non-executive
8
Membri di minoranza
3
Riunioni annue CdA
19
Sessioni annue di board induction
6
COMPOSIZIONE AZIONARIATO
SULLA BASE DELLE SEGNALAZIONI NOMINATIVE DEI PERCETTORI DEL
DIVIDENDO ENI A SALDO DELL’ESERCIZIO 2008
azioni
%
Azionisti di blocco
1.213.731.615
30
Investitori istituzionali e professionali
2.127.144.080
53
Investitori retail
230.750.591
6
Azioni proprie alla data del pagamento
del dividendo
360.801.934
9
72.930.656
2
4.005.358.876
100
Altri
(azioni per le quali non sono pervenute
le segnalazioni nominative)
Capitale sociale
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA
La gestione dei rischi d’impresa
GLI ARGOMENTI DELLA BOARD INDUCTION
Il ruolo e le prerogative del Consiglio di Amministrazione
Il mercato e il settore di riferimento
■
■
■
L’energia e il settore energetico
Il contesto internazionale e i competitor
Il mercato finanziario
Le caratteristiche e la struttura di Eni
■
■
L’organizzazione
I diversi business dell’azienda
La gestione aziendale
■
■
■
■
■
La gestione di Eni
I rischi
La pianificazione e gli investimenti
Il sistema dei controlli
Il sistema dei compensi
Etica, Sostenibilità e innovazione tecnologica
>Il Whistleblowing
In applicazione di quanto previsto dal Sarbanes - Oxley Act, Eni
gestisce attraverso un’apposita normativa interna le segnalazioni dirette e indirette, anche in forma confidenziale o anonima, ricevute dall’azienda e dalle società controllate. Viene così
garantita la ricezione, l’analisi e il trattamento di segnalazioni
relative a problematiche di controllo interno, informativa societaria, responsabilità amministrativa della società, frodi o altre
materie, inoltrate da persone dell’azienda, membri degli organi
sociali o terzi. Gli esiti dell’istruttoria sui casi segnalati sono portati a conoscenza del vertice aziendale e sottoposti agli organi
di controllo e di vigilanza preposti. E’ assicurata la piena garanzia della tutela delle persone che effettuano le segnalazioni
in buona fede. Il numero delle segnalazioni ricevute attraverso
i canali di comunicazione attivati conferma l’ampia diffusione
della procedura.
FASCICOLI DI SEGNALAZIONI E COMUNICAZIONI APERTI NEL 2008
DALL’INTERNAL AUDIT PER AREA SEGNALATA
4%
16%
17%
40%
Nel 2008 sono stati
aperti 149 fascicoli
di segnalazioni/
comunicazioni,
che riguardavano
per circa il 53%
il sistema di controllo
interno e per la
rimanente parte,
le cosidette “altre
materie” (es. violazioni
del codice etico, pratiche
di mobbing, ecc.).
Ogni azione compiuta da un’impresa è intrinsecamente correlata alla presenza di fattori di rischio. Una reputazione d’impresa
solida, basata sulla concordanza fra l’immagine comunicata agli
stakeholder e l’identità aziendale, è un elemento fondamentale
che contribuisce alla gestione dei rischi (si veda la sezione “Eni
e il Futuro dell’Energia”). In generale, il sistema del controllo
interno è composto da diversi attori, che operano in sinergia fra
loro, ma con compiti specifici diversi. In particolare, il Consiglio
di Amministrazione definisce – esaminate le proposte del Comitato per il Controllo Interno – le linee di indirizzo del sistema
di controllo interno, in modo da assicurare l’identificazione, la
misurazione, la gestione e il monitoraggio dei principali rischi
della società e delle sue controllate. Il sistema di gestione dei
rischi economici e finanziari, che include le Linee Guida dedicate
e un’attività di risk management, ha l’obiettivo di identificare,
monitorare e gestire in modo attivo tutti gli aspetti di rischio
elencati nella successiva tabella.
Oltre a questi, Eni ha adottato misure particolarmente rilevanti
per quanto riguarda il “rischio security”. L’attività di Risk Assessment sulla security si basa sui seguenti passi:
identificazione dei potenziali pericoli e minacce ai quali è
esposto il Paese e l’area dove Eni opera;
definizione e quantificazione degli ipotetici scenari di rischio che possano direttamente o indirettamente interessare l’impresa;
formulazione delle contromisure più idonee ad assicurare
un’adeguata gestione e controllo dei rischi cosiddetti “percorribili”.
La valutazione del rischio relativo al Paese e alle aree di specifico interesse dell’azienda è effettuata sulla base di informazioni generali sul Paese, dati statistici ed elementi di analisi delle
FASCICOLI DI SEGNALAZIONI E COMUNICAZIONI
CHIUSI NEL 2008 PER ESITO DELL’ISTRUTTORIA
16%
43%
8%
Nel 2008 sono stati
chiusi 153 fascicoli
di segnalazioni/
comunicazioni in
parte rivenienti da
periodi precedenti,
di cui 89 relativi
al sistema di
controllo interno
(59%) e 64 relativi
alle cosidette “altre
materie” (41%).
33%
23%
Codice etico
Rapporti fornitori
Atre aree aziendali
Rapporti con i clienti
Tematiche estranee al contesto aziendale
Fondate, anche solo in parte, Sistema Controllo Interno
Infondate Altre Materie
Fondate, anche solo in parte, Altre Materie
Infondate Sistema Controllo Interno
> 31
fenomenologie politiche e di security. Allo stesso tempo sono
presi in considerazione i rischi che riguardano principalmente
il terrorismo interno o internazionale, la criminalità comune o
organizzata e la sicurezza dei viaggi e degli spostamenti interni.
L’intero processo di valutazione dei rischi è finalizzato all’ottenimento di una certificazione da parte di un ente indipendente.
Oltre ad avviare questa diffusa analisi del rischio per i siti e le
sedi è stata condotta un’azione volta all’inserimento, da parte dei fornitori, di una clausola sul rispetto dei diritti umani e
degli altri principi contenuti nel Codice Etico di Eni all’interno
dei contratti sottoscritti. Particolare attenzione è stata rivolta
alla minimizzazione dell’impatto sull’ambiente in cui si opera.
Le scelte, in termini di mezzi di protezione attivi e passivi, sono
fatte in modo da garantire un corretto ed equilibrato rapporto
con la realtà locale: in particolare è stato avviato uno studio
sull’uso di materiali non inquinanti destinati all’impiego in aree
ad alta sensibilità quali quelle desertiche. Nel corso dell’anno è
TIPOLOGIA
stato attivo, inoltre, l’impegno in un’attività di studio e sviluppo
di un corpus normativo interno volto a prevenire e superare ogni
comportamento colposo o doloso che potrebbe provocare danni
diretti o indiretti alle Persone di Eni o alle risorse materiali e
immateriali dell’azienda. A tal fine è stato emesso nel 2008 il
“Testo Unico Norme di Security” contenente i principi e le disposizioni generali che disciplinano le principali fattispecie di interesse, ponendosi come guida generale delle attività di Security. Il
Testo Unico si applica a Eni e a tutte le società controllate in via
diretta e indiretta, in Italia e all’estero.
DESCRIZIONE
OBIETTIVI E AZIONI
Rischio di cambio
Rischio di tasso d’interesse
L’esposizione al rischio di variazioni dei tassi di cambio deriva
dall’operatività dell’impresa in valute diverse dall’euro. Le oscillazioni dei tassi di interesse influiscono sul valore di mercato
delle attività e passività finanziarie dell’impresa e sugli oneri
finanziari netti.
Minimizzazione del rischio, gestendo l’esposizione nel rispetto
dei limiti stabiliti in termini di VaR.
Rischio di prezzo
delle commodity
I risultati dell’impresa sono influenzati dalle variazioni dei prezzi
delle materie prime e dei prodotti venduti.
Ottimizzazione delle attività “core” nel perseguimento degli
obiettivi di stabilità dei margini industriali e gestendo l’esposizione nel rispetto dei limiti stabiliti in termini di VaR.
Rischio di controparte
commerciale
Il rischio del mancato adempimento delle obbligazioni assunte
da una controparte nell’ambito di relazioni di carattere commerciale.
Ottimizzazione del profilo di rischio gestendo a livello di Business Unit il processo del credito e definendo le metodologie per
la quantificazione e il controllo del rischio.
Rischio di controparte
finanziaria
Il rischio del mancato adempimento delle obbligazioni assunte
da una controparte, nell’ambito di relazioni di carattere finanziario.
Ottimizzazione del profilo di rischio nel perseguimento degli
obiettivi operativi definendo limiti di massimo affidamento per
controparte in funzione del rating.
Il rischio che, a causa dell’incapacità di reperire nuovi fondi o di
liquidare attività sul mercato, l’impresa non riesca a far fronte ai
propri impegni di pagamento.
Porre in essere una struttura finanziaria che in coerenza con gli
obiettivi di business garantisca un livello di liquidità adeguato
e mantenga un equilibrio in termini di durata e composizione
del debito.
Rischi di mercato
Rischio di credito
Rischio liquidità
Rischi connessi alle attività operative
Rischio Paese
Rischio connesso alla instabilità economico-politica dei Paesi in
cui Eni opera e all’instabilità dei contesti normativi locali che
possono determinare incertezze sulla tutela dei diritti della compagnia.
Monitoraggio periodico dei rischi di natura politica, sociale ed
economica di tutti i Paesi in cui si investe o si intende investire e
loro integrazione nella valutazione economico-finanziaria degli
investimenti.
Rischio Operation
Rischio inadempienza delle norme a tutela dell’ambiente, della
salute e della sicurezza.
Implementazione di un sistema di gestione HSE a garanzia della sicurezza e della salute delle persone e delle comunità e della
salvaguardia dell’ambiente e attivazione dell’Unità di Crisi Eni
per la gestione delle emergenze operative.
Rischi specifici dell’attività
Rischio connesso alle possibilità di successo delle attività esplorative e influenza della volatilità del prezzo del petrolio e di altri
beni e servizi sulla redditività dei progetti.
Minimizzazione dei costi esplorativi attraverso l’uso di strumenti ad altissimo contenuto e pianificazione degli investimenti tenendo conto degli scenari più cautelativi del mercato
energetico.
32 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA
I contenziosi
Eni è parte in procedimenti civili e amministrativi e in azioni legali collegati al normale svolgimento delle sue attività.
In particolare, si tratta di procedimenti in materia ambientale,
indagini della Magistratura e interventi della Commissione Europea, dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
(AGCM), dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas e di altre
autorità regolamentari. Nelle tabelle si segnalano i contenziosi
in corso su temi ambientali e i procedimenti legati ad Antitrust
e Regolamentazione. Per la lista completa dei contenziosi, che
include anche gli altri procedimenti giudiziari e arbitrari, i contenziosi fiscali e le indagini in corso da parte della Magistratura,
si vedano le note al Bilancio Consolidato Eni 2008. Infine, nel
2008 sono stati chiusi, tra gli altri, tre contenziosi riguardanti Eni
SpA, Syndial SpA e Agip KCO NV.
PRINCIPALI CONTENZIOSI AMBIENTALI IN CORSO NEL 2008
Contenzioso penale
Eni SpA
Indagini sul fenomeno della subsidenza eventualmente imputabile alle attività minerarie nel ravennate e nel Nord Adriatico
Indagini sul presunto danneggiamento derivante dalle emissioni degli impianti dello stabilimento di Gela (2002)
Indagini sul presunto incendio colposo nella Raffineria di Gela (2002)
Indagini per la verifica della qualità delle acque sotterranee nell’area della Raffineria di Gela (2002)
Indagini in relazione a un incendio avvenuto nel 2006
Eni Power SpA
Indagine per gestione dei rifiuti non autorizzata (2004)
Indagine in relazione alle emissioni in atmosfera
Contenzioso civile e amministrativo
Syndial SpA
Inquinamento provocato dall’attività dello stabilimento di Mantova (1992)
Citazione in giudizio davanti al Tribunale di Venezia per danni alla Laguna causati dagli impianti di Porto Marghera (2002)
Azione di risarcimento per danni provocati dall’attività industriale nel territorio del Comune di Crotone (2003)
Atto di citazione per risarcimento danni per inquinamento sul Lago Maggiore (2003)
Richiesta di ripristino dello stato dei luoghi nel sito di Avenza e risarcimento danni (1984)
Ministero dell’Ambiente (2005) - Rada di Augusta
PRINCIPALI INTERVENTI DELLA COMMISSIONE EUROPEA, DELL’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO, DELL’AUTORITÀ
PER L’ENERGIA ELETTRICA E IL GAS E DI ALTRE AUTORITÀ REGOLAMENTARI
Antitrust
Eni SpA
Abuso di posizione dominante di Snam riscontrato dall’AGCM (1999)
Accertamento disposto dalla Commissione delle Comunità Europee per verificare l’eventuale partecipazione a intese o pratiche concordate, restrittive della concorrenza, nel settore delle paraffine (2005)
Accertamenti della Commissione Europea sugli operatori nel settore del gas naturale (2005)
TTPC (2006)
Polimeri Europa SpA e Syndial SpA
Indagini per possibili variazioni della normativa antitrust connesse al settore degli elastomeri (2002)
Regolamentazione
Toscana Energia Clienti SpA
Citazione da parte di Toscana Energia Clienti SpA nei confronti di Diddi s.r.l. per interpretazione della Delibera AEEG 229/01
Distribudora de Gas Cuyana SA
Procedimento di infrazione avviato dall’Ente Nazionale di regolamentazione del settore del gas in Argentina (2004)
> 33
Persone
La sicurezza
La ragione è un grave incidente occorso al semi-sub Saipem
7000 nel corso della posa della sealine tra Algeria e Spagna.
>L’incidente a bordo del Saipem 7000
Il 17 settembre 2008, a bordo del Saipem 7000, durante le operazioni di posa del gasdotto Medgaz in acque internazionali,
Saipem ha subito il più tragico incidente della propria storia. A
causa di un guasto al sistema informatico che regola il processo di movimentazione dei tubi nella torre J-Lay, è avvenuto il
rilascio di due tubi, in quel momento trattenuti in due differenti
zone della torre. Il primo tubo è scivolato all’interno della torre,
senza causare danni particolari, il secondo è invece precipitato
su un’area di passaggio, causando la morte di 4 persone ed il
ferimento di altre 4.
L’analisi dell’incidente, effettuata nell’immediatezza dell’evento
e nei giorni successivi, ha posto in evidenza che lo stesso è stato
causato sia da un malfunzionamento del software di controllo,
il cui riavvio ha causato il rilascio delle sezioni di tubo, sia dalla presenza - proibita dalle procedure di sicurezza - di persone
sulla piattaforma sottostante il pipe elevator. Sono state avviate
immediate misure per la rimozione delle istruzioni software che
hanno causato il rilascio dei tubi, per la introduzione di ulteriori protezioni elettromeccaniche e acustiche nelle operazioni di
movimentazione e per ribadire al personale il divieto di sostare
nelle aree a rischio durante le operazioni di movimentazione.
Le azioni sono state supportate dal management che, dopo
INDICE DI FREQUENZA INFORTUNI DIPENDENTI*
2,4
1,8
0,056
0,042
0,014
2006
0,6
2008
0,028
2007
1,2
2006
L’indice di gravità
degli infortuni è passato
da 0,066 nel 2007 a 0,051
nel 2008 (-22,7%).
0,07
2008
L’indice di frequenza
degli infortuni dei dipendenti
è passato da 1,94 nel 2007
a 1,45 nel 2008.
I settori di attività che hanno
maggiormente contribuito
al miglioramento sono G&P
(-29,1%) e il Petrolchimico
(-31,2).
3
INDICE DI GRAVITÀ INFORTUNI DIPENDENTI*
2007
Eni dedica grande impegno e risorse nella tutela della sicurezza
delle proprie persone, delle comunità in cui opera e dei siti produttivi. Questo impegno ha portato nel 2008 a una performance
positiva con un miglioramento di quasi tutti gli indici di sicurezza. Il risultato è frutto delle attività pianificate nel 2008: ulteriore
diffusione della cultura di sicurezza, nuove metodologie di analisi e riduzione dei rischi di processo, interventi su settori critici
(incidenti stradali e personale contrattista).
L’indice di frequenza degli infortuni dei dipendenti è diminuito
del 25,3%. Il miglioramento della performance ha riguardato
tutte le aree di business, a eccezione del settore Exploration &
Production, che ha risentito dell’acquisizione di società nelle
quali nel 2008 si è scontato un periodo di transizione necessario
per il loro adeguamento agli standard di sicurezza e ai sistemi
di gestione dell’azienda. L’indice infortunistico nel settore Exploration & Production si mantiene comunque in linea con le
prestazioni dei peer internazionali. L’indice di gravità è diminuito
del 22,7% e anche il settore Exploration & Production contribuisce a questo miglioramento. A fronte di notevoli miglioramenti
degli indici per i dipendenti, gli indici infortunistici dei contrattisti risultano in lieve rialzo rispetto al 2007. Nel 2008 sono
purtroppo avvenuti 17 infortuni mortali, di cui 5 a dipendenti
(2 nel 2007) e 12 a contrattisti (15 nel 2007). Mentre per i contrattisti il numero di infortuni mortali delinea un trend di diminuzione costante, il dato per i dipendenti cresce per la prima
volta dal 2003.
*L’indice non include gli infortuni in itinere.
34 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA
>La riduzione degli incidenti stradali
Nel 2008 si sono ridotti in modo consistente gli infortuni da incidenti stradali a dipendenti, che sono una delle maggiori cause di
infortuni sul lavoro in Italia e all’estero: 55 nel 2006, 94 nel 2007 e
34 nel 2008. Questo risultato, il migliore di sempre, è stato ottenuto
con l’intensificazione delle politiche di prevenzione in materia di
utilizzo dei veicoli. In Italia è proseguito il progressivo rinnovo del
>La sicurezza dei contrattisti
Nel 2008 sono stati sviluppati piani per aumentare la severità dei
controlli di sicurezza sui contrattisti, in particolare nelle attività
all’estero. Nel settore gas, in Italia, sono stati implementati nuovi processi di monitoraggio della performance dei contrattisti.
Nei settori E&P e Ingegneria e Costruzioni è stato intrapreso il
monitoraggio degli incidenti nei cantieri esteri ed è stata avviata
un’opera di sensibilizzazione del management operativo. Sono
stati infine realizzati interventi tecnici per il miglioramento delle
condizioni operative dei cantieri. Nel settore della raffinazione è
stato definito un modello operativo di gestione e supervisione
delle attività delle imprese contrattiste che prevederà l’esecuzione periodica di audit HSE sui fornitori critici per la valutazione
del rispetto dei requisiti di sicurezza.
INDICE DI GRAVITÀ INFORTUNI CONTRATTISTI
INDICE DI FREQUENZA INFORTUNI CONTRATTISTI
L’indice di frequenza
degli infortuni dei contrattisti
resta pressoché invariato,
passando da 1,45 a 1,47.
3
2,4
0,056
1,2
0,028
0,6
0,014
2008
0,042
2007
1,8
2006
L’indice di gravità per i contrattisti
passa da 0,035 a 0,038.
I settori che hanno fatto registrare
gli aumenti più significativi sono
E&P e Petrolchimica,
che compensano l’ottima
performance del settore
Ingegneria e Costruzioni.
0,07
2008
Oltre all’attività di formazione, che è cresciuta nel 2008 dell’8,4%,
in termini di partecipazioni (perimetro Eni Consolidato, KPO e
Agip KCO), è proseguita l’opera di diffusione della cultura della
sicurezza con nuovi progetti di comunicazione interna destinati anche ai contrattisti di tutte le unità di business. Nel settore Ingegneria e Costruzioni nell’anno si è raggiunto il culmine
dell’attività relativa al progetto Leadership in Safety. Sono infine
proseguiti i programmi di incentivi e trofei per stimolare l’adozione di comportamenti virtuosi.
2007
>La cultura della sicurezza
parco automezzi con veicoli più moderni e intrinsecamente sicuri,
è aumentata l’attività formativa, attraverso i corsi di guida sicura, e la frequenza di monitoraggio dei mezzi pesanti. All’estero,
in particolare nei Paesi al di fuori dell’Unione Europea, si è intrapreso il monitoraggio dell’implementazione della linea guida
tecnica Safety technical guidelines on vehicle driving in non EU
countries emessa nel 2006. In particolare in Algeria sono stati
installati i dispositivi di controllo della velocità su tutti i veicoli
e in Kazakistan, presso KCO, sono state realizzate diverse iniziative di Road Safety Awareness Training che hanno coinvolto
anche i contrattisti.
2006
essere intervenuto direttamente a bordo del Saipem 7000, ha
inviato un messaggio a tutte le persone nel quale, oltre ad
esprimere il rammarico per la gravità dell’incidente avvenuto,
ha confermato, con ancor più vigore, la prosecuzione del progetto “Leadership in Safety” per la diffusione di una cultura di
sicurezza al personale impiegato nelle attività di Ingegneria e
Costruzioni.
> 35
>La sicurezza degli impianti
Per consentire una migliore gestione dei rischi inerenti all’esercizio degli impianti, e in particolare della sicurezza di processo
nel 2008 il settore E&P ha avviato il progetto Asset Integrity, per
identificare, prevenire e mitigare i rischi anche attraverso l’utilizzo di un software informatico e introdurre interventi migliorativi.
Anche nel settore R&M nel 2008 è stato elaborato un modello di
process safety audit, applicato finora su quattro raffinerie.
Nel trasporto gas saranno implementati nuovi sistemi per il
raggiungimento di elevati standard di sicurezza in navigazione
(unità LNG Portovenere e LNG Lerici) ed è in programma entro
il 2010 la sostituzione dei serbatoi interrati nelle attività di stoccaggio.
>I sistemi di gestione OHSAS 18001
Nell’ambito delle certificazioni del Sistema di Gestione Salute e
Sicurezza sono state raggiunte 50 certificazioni OHSAS 18001.
In particolare il settore Exploration & Production ha raggiunto
e superato nel 2008 l’obiettivo di certificazione del 30% delle
società (14 società certificate su 35, con riferimento a consociate, JV e società operative). Nel 2012 si prevede di raggiungere il
70% di consociate certificate. Per il 2009 è prevista la certificazione OHSAS di tutti i siti petrolchimici (al 2008 hanno raggiunto
la certificazione 11 impianti su 16). Nel 2008 sono stati condotti
complessivamente 283 audit sulla sicurezza e 53 sulla salute.
Dal 2008 è cominciata l’applicazione della procedura “Health
and Safety Technical Guideline for Extreme Working Conditions”
che ha lo scopo di valutare standard dei rischi dell’attività lavorativa in condizioni climatiche estreme. Nel 2008 risultano conclusi i seguenti progetti:
Data Base normativo per la ricerca e la consultazione di
normative nazionali e internazionali in materia di salute,
sicurezza e ambiente.
Progetto MedSTAR, per la gestione delle emergenze connesse al trasporto e alla lavorazione di prodotti petroliferi
chimici nel Mediterraneo.
È invece ancora in corso il progetto teso alla realizzazione del
data base degli eventi incidentali.
La salute
Eni persegue l’impegno di garantire la tutela della salute delle proprie persone, delle comunità che vivono in prossimità dei
suoi impianti e di tutti coloro che entrano in contatto in diversi
momenti con le attività. La complessità e varietà delle situazioni
in cui Eni si trova ad operare rende necessaria la definizione e
applicazione di elementi a cui far riferimento per consolidare
ed accrescere le performance in materia di salute e prevenzione
quali politiche, adesione a principi e convenzioni internazionali, sistemi di gestione e sistemi di controllo interni, normative
aziendali e strumenti per la condivisione delle conoscenze.
E’ proseguito il monitoraggio periodico delle malattie professionali (83 segnalate nel 2008). I criteri di rilevazione sono migliorati e sono stati ulteriormente estesi alle malattie non strettamente professionali ma riconducibili a cause lavorative (“work
related diseases”) sulla base delle più recenti normative. Il TROIF
(Total Reportable Occupational Illnesses Frequency, che rappresenta il numero di malattie segnalate sul milione di ore lavorate)
è 0,40 (0,54 nel 2007). Il tasso di rimpatrio per motivi sanitari
dei dipendenti è pari a 0,65.
>Gli strumenti per la gestione della prevenzione
Sono proseguite le attività di implementazione del sistema di gestione della salute attraverso l’estensione degli
standard di prevenzione riguardanti la tutela della salute
INDAGINI AMBIENTALI PER TIPOLOGIA 2008
4%
21%
FATALITY INDEX
Il fatality index, che raffronta gli infortuni mortali sulle ore lavorate, relativo
ai dipendenti, aumenta rispetto al 2007, passando da 1 a 2,42 (5 incidenti
mortali nel 2008 contro 2 nel 2007), mentre quello relativo ai contrattisti
migliora sensibilmente passando da 4,04 a 3,08 (12 incidenti mortali nel
2008 contro 15 nel 2007). Complessivamente, rispetto alla popolazione
totale Eni si riscontra un leggero miglioramento.
46%
8,00
4%
2%
6,00
4,00
19%
2,00
2%
2004
2005
Dipendenti
2006
Contrattisti
36 <
2007
2008
Forza lavoro totale
Rumore
Radiazioni ionizzanti
Polveri
Agenti biologici
2%
Radiazioni non ionizzanti
Agenti chimici
Microclima ed illuminazione
Ergonomia postazioni vdt
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA
in ambienti di lavoro sia in relazione ai rischi lavorativi sia a
quelli legati al contesto territoriale, questi ultimi in modo particolare per i siti all’estero. Nel 2008, in tutti i Paesi esteri ove
opera il settore E&P è stato avviato il programma di sviluppo del sistema di gestione della salute in linea con gli obiettivi pianificati. Tra le attività di maggior rilievo si segnalano:
La realizzazione di nuove “Verifiche di Medicina del Lavoro
ed Assistenza Sanitaria” in 5 Paesi (Angola, Tunisia, Algeria, Kazakistan - KPO, Libia);
Gli studi per la valutazione e aggiornamento dei piani di
assistenza ed emergenza sanitaria in Croazia, Qatar, USA
(Alaska) e Arabia Saudita;
La realizzazione dei piani di emergenza sanitaria (MERP Medical Emergency Response Plan) in Mozambico, Congo
(Ipp e M’Boundi), Mali e Kazakistan (KPO);
Nuove valutazioni e aggiornamento dei programmi di gestione del rischio salute in 6 Paesi (Angola, Libia, Mali, Pakistan, Indonesia e Russia). È inoltre proseguita l’implementazione del programma GIPSI per la gestione informatica
delle prestazioni sanitarie individuali relative alla medicina
del lavoro attraverso la sua applicazione in Angola, Egitto,
Russia, Congo, Kazakistan (KCO) e Italia.
Nell’ambito della realizzazione del progetto “Monitoraggio dei
fattori di rischio cardiaco in zone remote” è stato proposto un
primo protocollo sanitario relativo alla valutazione dell’apparato
cardio-circolatorio per le persone che si recano all’estero a svolgere attività lavorativa in condizioni di lavoro estremo (caldo,
freddo, umidità) e per le persone di Eni che operano in particolari
situazioni di stress (ad esempio emergenze).
>L’attività di ricerca
Nel 2008, presso lo stabilimento di Ravenna, è stato realizzato
Le spese per la sicurezza
nel 2008 sono state pari a
440,8 milioni di euro, in lieve
riduzione (-5,7%) rispetto al
2007. Le spese correnti sono
state pari a 215,4 milioni di
euro e gli investimenti sono
stati pari a 225,4 milioni
di euro.
400
300
>La promozione della salute
La promozione della salute è attuata secondo due linee principali di intervento:
campagne diagnostiche gratuite per le persone;
campagne informative sugli stili di vita corretti.
Nel 2008 in Italia il programma di diagnosi precoce delle neoplasie, in collaborazione con la Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, ha registrato l’adesione di circa 4.000 persone e proseguirà
anche nel corso del 2009 con ulteriori attività di prevenzione
dei tumori. Sono inoltre state sottoposte a vaccinazione antinfluenzale 2.450 persone. Il sito Intranet “Promozione della Salute”, all’interno del Portale MyEni, ha visto un elevato indice di
gradimento registrando, nel corso dell’anno oltre 71.000 accessi, posizionandosi tra i più visitati all’interno del Portale MyEni.
All’interno del sito “Promozione della Salute” sono stati sottoposti anche alcuni questionari, elaborati in collaborazione con il
Centro Terapia Neurovegetativa dell’Università di Milano, con lo
scopo di raccogliere informazioni sul fenomeno del sovrappeso
e del fumo in azienda. Nello stesso sito è stato possibile avviare,
a ottobre, il progetto “Eni In Forma” allo scopo di prevenire le
SPESE PER LA SICUREZZA PER TIPOLOGIA 2008
SPESE SICUREZZA
500
un importante progetto di studio di monitoraggio biologico del
butadiene, in collaborazione con l’Istituto Maugeri di Pavia e
l’Università di Padova; le attività di indagine hanno evidenziato
risultati positivi in tutti i contesti operativi di Eni in cui sono state
condotte.
È stato avviato, presso la Raffineria di Livorno, il progetto per
la definizione di metodologie standard per la rilevazione della
radioattività naturale e si è concluso, inoltre, il progetto ISPESL
“Esposizione al benzene in ambienti di lavoro: sviluppo di biosensori avanzati per il monitoraggio ambientale” realizzato presso la
Raffineria di Gela.
26%
5%
3%
4%
8%
Le spese per la sicurezza
hanno riguardato in primo
luogo l’adeguamento di
impianti a attrezzature per
un importo complessivo di
circa 237 milioni di euro,
inoltre per la gestione della
sicurezza sono stati spesi 113
milioni di euro.
200
100
2008
2007
2006
54%
Spese correnti
Investimenti
DPI
Gestione sicurezza
Assicurazioni
R&S, Comunicazione, Formazione e Altro
Adeguamento normativo
Impianti e attrezzature
> 37
principali patologie croniche – cardiovascolari, metaboliche, tumorali – e modificare quei comportamenti o stili di vita che rappresentano dei fattori di rischio come errate abitudini alimentari,
sedentarietà, fumo, abuso di alcool.
La prima fase del programma è terminata con la compilazione
on line, da parte di 1.000 persone, di un questionario anonimo
relativo agli stili di vita, abitudini alimentari, parametri clinici e
biochimici semplici. Attualmente l’Università di Milano sta effettuando l’analisi dei dati raccolti, in forma aggregata e anonima,
per individuare i fattori di rischio prevalenti.
Si proseguirà con la progettazione e realizzazione di interventi
collettivi mirati alla promozione della salute, offrendo la possibilità a ciascun partecipante di monitorare gli effetti delle azioni
intraprese ricompilando on line il questionario stesso.
Da una prima valutazione delle risposte fornite, in forma anonima, è emerso che l’obiettivo di utilizzare il sito quale strumento
per fornire una corretta informazione/formazione sulle problematiche della salute sta per essere raggiunto in modo adeguato.
Nel 2009 proseguiranno le attività di promozione di corretti stili
di vita. Nel corso del 2008, inoltre, sono state realizzate numerose
campagne di promozione della salute anche in gran parte dei Paesi
esteri in cui opera il settore Exploration & Production.
Complessivamente sono state realizzate 118 iniziative in 20 Paesi attraverso campagne di sensibilizzazione e formazione sanitaria, l’emissione di politiche informative sui vari temi della prevenzione sanitaria (antifumo e prevenzione dell’abuso di alcool
e droghe) e la realizzazione di campagne preventive (screening
e vaccinazioni).
È anche proseguito il piano di emissione di brochure, pubblicate sul sito del portale Knowledge Management di Eni relative
a temi di prevenzione e promozione sanitaria. Nel settore del
trasporto gas a supporto della tutela della salute dei lavoratori
Nel 2008 le spese
per la salute pari a 68,5
milioni di euro hanno
registrato un incremento
del 28% rispetto al 2007.
60 milioni di euro sono spese
correnti mentre 8,5 milioni
di euro sono investimenti.
64.000
48.000
L’analisi di clima: Eni Secondo Te
>I risultati del progetto
Nei primi mesi del 2008 è stata effettuata la prima analisi di
clima, che ha visto coinvolte circa 38.000 persone di Eni in tutto
il mondo, con l’obiettivo di “scattare una fotografia” di come
l’azienda è percepita, dal top management alla base, e valutare
il livello di coinvolgimento. L’erogazione del questionario è avvenuta fra gennaio e febbraio 2008 tramite invito alla compilazione in forma anonima, on line o cartacea, in più di 250 siti italiani
ed esteri. L’analisi è stata supportata da una capillare campagna
di comunicazione interna condotta sia tramite strumenti classici
come l’Intranet aziendale, brochure, poster, locandine e video,
sia tramite la partecipazione attiva di circa 150 referenti di sito,
dislocati su tutte le sedi italiane ed estere. Ciò ha contribuito a
elevare il tasso di partecipazione, portando la redemption di Eni
Secondo Te al 79%, pari al livello medio di risposta delle “High
Performing Companies” - aziende in cui le indagini di clima costituiscono una pratica consolidata - superiore al tasso medio
di risposta nelle multinazionali che affrontano per la prima volta una Survey. Ultimata l’elaborazione dei dati, si è proceduto
all’analisi e alla comunicazione dei risultati, tramite appositi
incontri con i vertici dei diversi settori di business, attraverso il
portale MyEni e il programma di comunicazione interna Cascade
2008. Il “profilo di Eni” emerso dall’Analisi di Clima è quello di
una popolazione aziendale con un buon livello di appartenenza,
orgoglio e fedeltà, che si sente protetta e tutelata sul fronte ma-
SPESE SALUTE PER TIPOLOGIA 2008
SPESE SALUTE
80.000
imbarcati sulla flotta LNG Shipping, è stato avviato nel 2008 il
sistema di telemedicina “Assistenza Medica Telematica di Flotta” per migliorare le condizioni di monitoraggio medico del personale di bordo.
54,8%
20,7%
4,2%
7,5%
32.000
16.000
La maggior parte delle spese
per la salute riguardano
la gestione della salute
e l’igiene. In questo ambito
nel 2008 la spesa è pari a
37,56 milioni di euro.
Un’altra importante voce
di spesa riguarda i controlli
sanitari per un importo che
supera 14 milioni di euro.
2008
2007
2006
12,8%
Spesa corrente
Gestione salute e igiene
Controlli sanitari
Investimenti
Impianti e attrezzature
Indagini ambientali
38 <
Comunicazione, Formazione, R&S e Altro
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA
teriale, in particolare rispetto ai temi della salute, della sicurezza e
della formazione e che condivide un impianto di valori forti propri
della cultura d’impresa di Eni, in particolare rispetto all’integrità
aziendale e all’impegno per la salvaguardia dell’ambiente.
La popolazione di Eni appare sufficientemente soddisfatta delle
relazioni instaurate con il proprio responsabile, di cui viene apprezzata soprattutto la competenza professionale. Le aree di miglioramento evidenziano la richiesta di una comunicazione degli
obiettivi aziendali più capillare, di uno stile di Leadership più
motivante, di un ambiente di lavoro più stimolante e aperto a
idee innovative e di una maggiore valorizzazione del contributo
individuale. In risposta alle aree di miglioramento emerse, sono
state individuate una serie di iniziative finalizzate a favorire l’interiorizzazione e l’attuazione, da parte dei capi, di un modello di
Leadership più attento alla relazione con i collaboratori e con i
colleghi.
LE AZIONI DI MIGLIORAMENTO INTRAPRESE
Area di miglioramento
Tipologia
di intervento
Azione
■
Stile di Leadership
più motivante
Iniziative
a sostegno
della Leadership
Comunicazione più
capillare
Iniziative
di comunicazione
interna
Maggiore valorizzazione del contributo del singolo
Iniziative
per la valorizzazione
delle persone
Ambiente di lavoro
più stimolante
Iniziative
per il benessere
delle persone
■
■
■
Estensione Feedback
360°
Piano di formazione per
la Leadership
Revisione percorsi formazione istituzionale
e coaching
■
■
Estensione Cascade a
tutte le persone di Eni
Estensione del MyEni
MyEni news cartacea
■
■
Progetto Giovani
Progetto Knowledge Owner
■
■
Progetto Welfare
Azioni a sostegno della
genitorialità
POPOLAZIONE COINVOLTA DA ENI SECONDO TE
>Iniziative a sostegno della Leadership
A valle di quanto emerso dall’Analisi di Clima, si è ritenuto opportuno approfondire la tematica della Leadership, già introdotta
nel 2007 attraverso il Progetto Feedback 360°. Oltre che per i
dirigenti, sono stati progettati programmi ad hoc per le figure
di livello quadro con responsabilità di gestione, per diffondere
nell’organizzazione uno stile di relazioni che favorisca la valorizzazione delle energie e delle capacità. Fra ottobre e novembre
2008, sono stati organizzati workshop specifici improntati al confronto generazionale.
Come per la fase pilota, obiettivo principale del Progetto Feedback 360° è stato sviluppare e diffondere uno stile di Leadership
basato sulla crescita delle dimensioni emotive e relazionali, con
particolare riferimento alla qualità dei rapporti interni e della
motivazione e coinvolgimento dei collaboratori. Il processo ha
previsto che la persona scegliesse colleghi e collaboratori dai
quali ricevere un feedback basato sul vissuto quotidiano e sulla
percezione individuale. Tutto il processo è stato gestito tramite un
sito web dedicato e gestito dalla società di consulenza a garanzia
della riservatezza dei dati. I risultati sono stati inviati direttamente alla persona, evidenziando eventuali scostamenti nella percezione di sé rispetto alla percezione degli altri.
Nel 2008 sono stati coinvolti 196 dirigenti (a fronte dei 109 nel
2007). Come già avvenuto a primavera 2008 per l’edizione precedente, il Feedback 360° si concluderà con la realizzazione di una
serie di workshop durante i quali verrà data evidenza degli stili
di Leadership prevalenti in Eni, delle competenze, dei comportamenti agiti maggiormente e delle aree di miglioramento collettive. Inoltre saranno presentati e proposti strumenti per il miglioramento individuale. Fra gli strumenti principali di cui l’azienda
si è già dotata, ci sono un piano di formazione specifica per lo
sviluppo della Leadership e un servizio di coaching dedicato.
TASSO DI RISPOSTA PER AREA GEOGRAFICA
10.000
7,1%
2,9%
1,3%
0,2%
8.000
10,2%
6.000
4.000
P
Pe
tro R&
P
lc
Al him
tre
ica
at
tiv
ità
En
iC
So orp
c. . e
Fi
n.
78,3%
G&
E&
P
2.000
Italia
Estero
Italia
Resto d’Europa
Americhe
> 39
Africa
Asia
Altre aree
Il piano di formazione per la leadership prevede, in particolare,
un programma di sviluppo delle competenze emotive basato sul
coinvolgimento. Fra i temi principali approfonditi:
il coraggio di attivare processi di cambiamento, il governo
del tempo individuale e organizzativo;
la valorizzazione del confronto e della cooperazione come
leve di gestione dei singoli e del team;
la capacità di guidare con l’esempio.
Il servizio di coaching si concentra sulle diverse dimensioni delle
competenze manageriali, con un focus specifico sulle dimensioni
relazionali, comunicative ed emotive. Nel 2008, 19 persone hanno attivato percorsi di coaching, per un totale di 135 incontri.
Anche i programmi di formazione istituzionale rivolti alle diverse
popolazioni sono stati rivisti nei contenuti e nell’impostazione
didattica per essere coerenti con le nuove direttrici di sviluppo
della leadership. Nel percorso per i giovani laureati sono presenti
nuove iniziative tese a migliorare la relazione con i responsabili
e a sviluppare le abilità di comunicazione in contesti interculturali. Con la stessa logica il Master in General Management rivolto a giovani dirigenti è stato arricchito con una serie di incontri
con testimoni esterni finalizzati a offrire momenti di riflessione e
confronto sui temi della leadership.
>Iniziative di comunicazione interna
È stato dato un particolare impulso alle iniziative di comunicazione interna, che si pongono gli obiettivi di promuovere una comune identità aziendale, contribuire alla diffusione delle strategie e aumentare il coinvolgimento delle
persone per il raggiungimento degli obiettivi aziendali. Nel 2008
è stato esteso il programma di comunicazione Cascade a tutta la popolazione aziendale, con l’obiettivo di promuovere la
DIPENDENTI IN ENTRATA/USCITA PER GENERE ITALIA 2008
1080
720
Donne
Uomini
360
Entrata
40 <
Uscita
Dipendenti con accesso a MyEni
2006
2007
2008
18.602
26.027
29.260
>Il benessere delle persone di Eni
Nel corso del 2008, parallelamente a Eni Secondo Te, sono stati
condotti dei focus group sui temi legati al Welfare e alla conciliazione fra vita privata e vita lavorativa.
È poi stato completato lo studio “Diversità: struttura, prassi e
cultura organizzativa”, che ha analizzato tre diverse dimensioni
della diversità in azienda, quella culturale, anagrafica e di genere.
Infine, l’azienda ha partecipato, con altre grandi società europee,
a una ricerca riguardante le interruzioni di carriera con particolare riferimento alla maternità, nell’ambito del Gruppo WIST,
Women in Science and Technology, promosso dalla Commissione Europea per valorizzare la presenza femminile in attività
DIPENDENTI IN ENTRATA/USCITA PER GENERE ESTERO 2008
Il tasso di sostituzione all’estero
è pari a 1,60 per gli uomini
e 1,78 per le donne.
3500
2800
2100
1400
700
Donne
1440
ACCESSO A MYENI
Uomini
Il tasso di sostituzione, ovvero
il rapporto fra assunzioni
e risoluzioni, al netto di nuove
acquisizioni o cessioni
di società, risulta in Italia pari
a 0,83 per gli uomini e 1,40
per le donne, con un notevole
aumento delle donne
in ingresso in azienda rispetto
al 2007, quando il tasso
di sostituzione “al femminile”
era pari a 1.
Il tasso di rotazione volontaria
in Italia è pari a 24,7%.
1800
conoscenza delle strategie ed esplicitare i collegamenti tra gli
obiettivi aziendali e quelli della struttura organizzativa. Il progetto ha coinvolto 31.700 persone e ha visto l’organizzazione
di 420 incontri in 95 sedi nel mondo. Tutti i programmi di comunicazione interna hanno nel portale intranet MyEni una piattaforma unitaria di condivisione delle informazioni a cui hanno
accesso circa 29.300 persone di Eni.
Nel 2008 è stato esteso il programma di roll-out del MyEni
all’estero, portando il numero di utenti fuori dall’Italia a circa
4.000. Infine, nel corso del 2008 è stato sperimentato un ampliamento dei canali di comunicazione, con un primo pilota di MyEni
News cartacea. Questo progetto, che verrà sviluppato nel 2009,
si pone l’obiettivo di coinvolgere maggiormente le persone, in
particolare coloro che non utilizzano il PC nel loro lavoro.
Entrata
Uscita
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA
La valorizzazione delle persone di Eni
tecnico-scientifiche nelle aziende. Sono state condotte interviste
qualitative a un campione di risorse di professionalità tecnica con
diversi ruoli, età, esperienze, livelli, tutte accomunate da una o
più assenze per maternità negli ultimi anni, per indagare le possibili difficoltà incontrate al rientro in azienda.
Tutte le ricerche hanno presentato un quadro coerente con le
risultanze della Survey e hanno permesso l’individuazione e la
progettazione di iniziative mirate ad accrescere il benessere organizzativo, a bilanciare il lavoro con la vita privata e a sostenere la genitorialità. È stato definito il progetto “Nido Scuola Eni”,
che prevede la realizzazione di un “Nido Scuola” (asilo nido e
scuola d’infanzia), in grado di accogliere circa 140 bambini in
età 0-6 anni.
La sede interessata è San Donato Milanese, dove è presente
la maggiore concentrazione numerica di persone di Eni, circa
12.000, cosicché il servizio sia a sostegno di questa ampia comunità. Obiettivo primario è quello di creare una struttura di eccellenza nella quale sia garantita la centralità del bambino e la
continuità pedagogica tra i servizi educativi. Ulteriori attività in
fase di realizzazione riguardano l’attivazione di convenzioni con
centri sportivi per l’attuazione di un programma di benessere rivolto alle persone, un soggiorno estivo tematico per adolescenti
per favorire lo studio della lingua inglese e convenzioni per bambini e ragazzi in campus estivi in città, per favorire la gestione
dei ragazzi nei periodi di chiusura delle scuole.
È stato infine approvato un piano di azioni a sostegno della
genitorialità che prevede sia interventi di tipo informativo (in
merito agli istituti giuridici sul tema, agevolazioni per i neogenitori, salute della mamma e del bambino), sia organizzativo.
Sono, infatti, allo studio azioni mirate a sostenere la donna nel
periodo di aspettativa facoltativa e al rientro in azienda.
Dirigenti
Quadri
>L’attrazione dei talenti
Eni ha intessuto e alimenta un network con le università e gli MBA
italiani e internazionali (per tutte le collaborazioni con Università
e centri di ricerca in Italia e nel mondo si veda il paragrafo “La
relazione con le Università e i centri di ricerca” nella sezione “Abitare il Mondo”). Ciò ha permesso da un lato di allacciare rapporti
di collaborazione didattica e di provvedere ad azioni di recruiting
mirate su lauree di interesse (in particolare ingegneria e discipline
economiche), dall’altro di effettuare scouting qualificati sul mercato ai fini dell’inserimento di persone con master su ruoli di medio
o elevato livello di responsabilità. Un esempio è la partecipazione
di Eni alla conferenza NOVA, associazione italiana degli MBA con
sede negli USA, nel mese di novembre 2008, che ha consentito
di approfondire, attraverso interviste, i profili di brillanti giovani
di potenziale interesse per uno sviluppo in Eni e di presentare i
nostri business in un contesto culturale e di mercato competitivo.
Inoltre, è stata realizzata una Survey avente l’obiettivo di rilevare i
principali fattori di attrattività e la percezione di Eni per le risorse
internazionali. L’azienda è considerata attrattiva principalmente
per cultura, reputazione, stabilità e possibilità di carriere internazionali. Infine, Eni ha partecipato alla pubblicazione: “How the
Energy Industry works: an insiders’ guide”, finalizzata ad attrarre
giovani risorse internazionali qualificate.
DIPENDENTI IN SERVIZIO PER FASCIA DI ETÀ E CATEGORIA PROFESSIONALE ITALIA 2008
DIPENDENTI PER GENERE E CATEGORIA PROFESSIONALE 2008
uomini
Eni ha come obiettivo primario quello di valorizzare tutte le proprie
persone, in modi diversi a seconda delle caratteristiche di ogni segmento della popolazione. Un’attenzione particolare è dedicata:
al reclutamento e allo sviluppo di giovani con un background
formativo di eccellenza;
alla valorizzazione delle esperienze e competenze professionali.
donne
dirigenti
quadri
impiegati
operai
Italia
Estero
Italia
Estero
Dipendenti 18 - 24
-
-
502
577
1.298
227
119
14
Dipendenti 25 - 39
135
2.059
6.810
3.100
7.968
2.938
1.706
448
Dipendenti 40 - 54
991
5.640
10.481
3.766
14.538
12.896
5.463
4.171
Dipendenti over 55
291
1.975
2.208
945
Operai
8.350
18.401
38
305
Totale
32.154
34.462
7.326
4.938
Impiegati
Le persone di Eni a ruolo nel 2008 sono 78.880. A fronte di un aumento totale
della popolazione del 4% rispetto al 2007, gli uomini sono aumentati del 3%,
mentre le donne sono l’11% in più. Cresce del 24% il numero di donne dirigenti
(da 107 del 2007 a 133 nel 2008) rispetto a un tasso di crescita dei dirigenti
uomini del 3%. Da notare come la popolazione sia cresciuta all’estero, mentre
nell’area italiana si sia mantenuta praticamente stabile.
A oggi il 10% dei key manager ha un’eta inferiore ai 40 anni. Il 23,6% dei dirigenti in forza ha un’anzianità di nomina inferiore ai 3 anni (il 21,5% nel 2007).
I settori che registrano il maggior numero di dirigenti al di sotto dei 40 anni sono
Corporate e Società Finanziarie (27,4%) e Ingegneria e Costruzioni (20%).
> 41
tutti un feedback mirato in termini di orientamento per la carriera aziendale e sulle possibilità di miglioramento individuali.
La metodologia del Development Center utilizzata per la rilevazione del potenziale dei laureati è focalizzata sul confronto con
la percezione altrui e sulla possibilità di leggere i propri comportamenti e caratteristiche personali in un contesto organizzato
misurando la propria efficacia relazionale. Analogamente la valutazione del management e i conseguenti piani di formazione
e sviluppo sono fondamentali per il potenziamento delle competenze di leadership e per il costante aggiornamento dei succession plan. Nell’ambito della Management Review annuale, si
è arrivati a una copertura totale (100%) della popolazione manageriale tramite una metodologia di mappatura sintetica delle
competenze e delle principali azioni finalizzate al miglioramento
della spendibilità manageriale.
>Il Progetto Giovani
Nel 2008 sono stati identificati interventi per lo sviluppo e la
motivazione dei giovani, basati sui seguenti principi:
conoscenza delle persone (dialogo, valutazione, feedback);
segmentazione della popolazione e approcci differenziati
alla gestione;
meritocrazia e autosviluppo.
Il progetto prevede la revisione di regole e strumenti di inserimento e sviluppo, una ridefinizione dei sistemi di mobilità finalizzati a una corretta valorizzazione delle differenze e il ricorso
a interventi formativi e di sviluppo mirati e coerenti. Inoltre sarà
attivato un “Osservatorio Giovani” per la raccolta e l’analisi dei
risultati qualitativi emersi dai colloqui di inserimento e dai corsi
formativi istituzionali, forniti dal network di specialisti HR. Il network è costituito da persone specificatamente formate per l’esercizio del ruolo di facilitatore delle dinamiche relazionali interne
all’organizzazione e dei percorsi di sviluppo (Progetto formativo
HR Community). È stato poi avviato il monitoraggio qualitativo
della popolazione e quantitativo del tasso di turn over. A livello
di business e area professionale sono stati realizzati, infine, incontri con i giovani finalizzati al confronto su tematiche di business e a migliorare il livello di engagement.
>La valorizzazione delle esperienze e delle conoscenze
Nel corso del 2008 è stato ufficialmente introdotto il titolo professionale di Knowledge Owner, che viene assegnato ai quadri
senior in possesso di competenze e conoscenze che richiedono
tempi lunghi di acquisizione. La loro professionalità non è facilmente reperibile sul mercato esterno e la loro autorevolezza
professionale è riconosciuta sia all’interno dell’azienda sia nelle
community esterne, anche a livello internazionale. I Knowledge
Owner sono stati scelti a valle di un articolato processo di valutazione che ha permesso di individuarne 192 nel 2008.
I Knowledge Owner hanno un’età media di circa 51 anni (50,7)
e la maggior parte ha un’età compresa fra i 50 e i 55 anni. Oltre i due terzi appartengono a funzioni di linea, con prevalenza
di figure professionali di estrazione industriale, con particolare
concentrazione nelle aree professionali Ingegneria, Tecnologia
di Processo, Costruzioni, Geologia. Questi settori sono caratte-
VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE: COPERTURA % DIPENDENTI
60%
45%
40%
30%
20%
15%
Altre risorse
valutate
(operai)
60%
Giovani
e neolaureati
(impiegati)
80%
Quadri
75%
Dirigenti
100%
42 <
2007
2008
STRUMENTI DI SKILL MAPPING: COPERTURA % DIPENDENTI
Rispetto al 2007 le percentuali
di copertura dei dipendenti
soggetti a verifiche dell’inserimento
e valutazione del potenziale
aumentano rispettivamente
del 4% e del 13%.
Valutazione
del potenziale
È proseguita l’attività di integrazione dei diversi strumenti di
gestione e sviluppo manageriale, che ha portato a un ampliamento del numero di persone coperte da una mappatura delle
competenze finalizzata ad azioni di miglioramento e di sviluppo individuali e collettive. Per i laureati, il processo di valutazione del potenziale è stato modificato nel 2008 per pervenire
a una più chiara segmentazione della popolazione coinvolta,
individuandone le diverse potenzialità di sviluppo e per fornire a
Verifiche
dell’inserimento
>Lo sviluppo delle competenze
2007
2008
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA
rizzati da un’elevatissima presenza di competenze specialistiche
acquisibili solo dopo diversi anni di esperienza e dalla difficoltà
di reperimento di tali competenze sul mercato esterno.
Dai Knowledge Owner ci si attende il tutoraggio nei confronti dei
giovani, l’elaborazione di proposte volte allo sviluppo delle conoscenze e delle professionalità di competenza e la disponibilità
a effettuare attività di docenza presso Eni Corporate University.
Un altro strumento fondamentale per mantenere e rafforzare le
competenze dell’azienda è il Knowledge Management, che rappresenta per Eni un valore entrato a far parte anche del nuovo
Codice Etico. Tra le iniziative rivolte a rafforzare la condivisione
delle esperienze, oltre agli interventi formativi dedicati al Knowledge Management, nel 2008 è stato realizzato un evento specifico per i Project Manager di Eni che ha coinvolto 330 persone
appartenenti a tutte le aree di business. Sono poi state avviate le
attività relative a 10 nuove comunità di pratica nell’ambito dei
diversi settori di business. Alla fine del 2008 il sistema di Knowledge Management di Eni è costituito da 44 comunità di pratica
e network di conoscenza attivi, cui partecipano 1.665 persone.
>La formazione
Nel 2008 la formazione realizzata in Italia e nel mondo ha registrato un aumento dell’attività a fronte di una crescita molto
contenuta della spesa. Ciò dimostra l’impegno delle strutture
coinvolte, Eni Corporate University in primis, per coniugare l’efficacia delle iniziative con l’efficienza. I risultati sono stati resi
possibili da una maggiore integrazione delle strutture e dalla ricerca in ogni ambito di sinergie di scala. Da segnalare in particolare l’intensa attività svolta per nuovi progetti nelle aree Ricerca
Petrolifera/Well Area (percorsi formativi Geology&Geophysics,
Reservoir Engineer, Senior drillers e Drilling supervisors, Subsea
Engineer) e HSE, oltre all’avvio dello Special Project 3 per Agip
KCO nell’area Production & Maintenance, dedicato a 330 persone kazake suddivise in circa 40 differenti job positions tecniche e
di staff. Numerose iniziative di formazione progettate e inaugurate nel 2008 sono descritte in questo e negli altri capitoli del Bilancio di Sostenibilità (“Governance e Sostenibilità”, “Ambiente”, “Abitare il Mondo”). Investire su questi temi attraverso Eni
Corporate University significa lavorare alla diffusione di valori
comuni, al consolidamento della corporate identity e contribuire
ai processi di integrazione del business.
>La compensation
ll sistema di compensation ha lo scopo di assicurare il riconoscimento dei risultati conseguiti e delle potenzialità di sviluppo delle
persone, garantendo la definizione di una remunerazione coerente con le prassi e gli standard di mercato. In particolare, Eni si è
dotata di un sistema di classificazione delle posizioni manageriali
e professionali, in Italia e all’estero, a supporto delle analisi di posizionamento retributivo nonché dei processi di gestione e sviluppo. Nel 2008 il Sistema di classificazione (Global Grading System)
è stato esteso a un campione di posizioni operanti all’estero e
nel 2009 verrà consolidato a livello globale al fine di consentire
il posizionamento retributivo a livello geografico, funzionale e di
area di business, nel rispetto delle differenze dei mercati settoriali
e locali. Nell’ambito delle iniziative volte al rafforzamento della
trasparenza e del coinvolgimento delle persone, nel 2008 è stato
avviato il processo di comunicazione del pacchetto retributivo (Total Reward Statement) ai titolari delle posizioni manageriali. Tale
forma di comunicazione, particolarmente innovativa per i grandi
gruppi italiani, riguarda non solo gli elementi monetari, quali la
retribuzione e gli incentivi, ma anche la valorizzazione degli altri importanti elementi di natura non monetaria (benefit e servizi aziendali). La comunicazione personalizzata del Total Reward
SISTEMI DI KNOWLEDGE MANAGEMENT: NUMERO DI COMUNITÀ DI PRATICA
Tot. 7
Tot. 17
Tot. 20
Tot. 24
Tot. 34
Tot. 44
4
Petrolchimica
5
1
Aree Trasversali
Gas & Power
10
Exploration
& Production
5
8
Refining
& Marketing
12
12
2004
2005
7
2003
4
2
2
14
13
13
15
19
2006
2007
2008
> 43
un elemento estremamente positivo e confortano Eni nel proprio
impegno, che continuerà sul fronte della valorizzazione delle
persone nei Paesi di operatività, su quello della comunicazione
interna fra le diverse realtà in cui Eni opera e su quello del supporto e della promozione della mobilità internazionale.
L’azienda ha infatti sviluppato un programma di iniziative mirate
a costruire un modello di reclutamento all’estero che valorizzi la
sua dimensione internazionale. In questo ambito è stato realizzato un sistema informativo integrato per migliorare l’efficacia e
l’efficienza dei processi di pianificazione e reclutamento.
Tra le iniziative di maggior impatto c’è il progetto “HR Towards
the future”, avviato dal settore Exploration & Production, relativo al personale locale di funzioni del Personale delle consociate.
Il programma mira ad accrescere il livello di fidelizzazione delle
persone coinvolte e di internazionalizzazione della funzione di
sede. Ad oggi, sono state inserite presso le strutture del Personale di sede a San Donato Milanese 8 persone provenienti da
Nigeria, Gran Bretagna, Congo, Indonesia, Algeria ed Egitto che,
durante i dodici mesi di permanenza previsti, avranno modo di
entrare nei processi lavorativi della sede, integrarsi con i colleghi
italiani e partecipare a programmi formativi d’aula. Per quanto
riguarda le attività per favorire l’interculturalità e la mobilità internazionale, nel 2008 sono state inserite presso le strutture di sede
53 persone internazionali (EIRL) e 32 persone provenienti da Consociate estere, per le quali è stato strutturato un percorso di inserimento ad hoc, con l’obiettivo, a fronte di eterogeneità di provenienza, esperienze professionali, cultura e conoscenze, di favorirne
l’inserimento nel nuovo contesto aziendale. Per il reclutamento
e la selezione di risorse internazionali, una menzione merita il
“Progetto International Recruiting & Training” in Libia, avviato
nel 2006, che ha come obiettivo il reclutamento e l’assunzione
sul mercato locale, nell’arco di 4 anni, di 150 risorse laureate da
Statement sarà ripetuta periodicamente e contribuirà a fornire un
quadro chiaro ed esaustivo degli strumenti con cui è riconosciuto e valorizzato l’apporto professionale individuale alla crescita
dell’azienda.
Il valore delle diversità
>La cultura delle diversità
Le persone di Eni “abitano il mondo” e rappresentano il mondo.
Oltre la metà delle persone che lavorano per l’azienda non sono
italiane, e inoltre molti sono “espatriati”, italiani che lavorano
all’estero. Ad essi si aggiungono coloro che, pur non essendo
italiani, lavorano in un Paese diverso rispetto a quello di origine.
Inoltre, tutte le persone di Eni vivono al fianco delle comunità
locali nelle quali l’azienda opera. L’incontro con la diversità culturale, nella sua accezione più ampia, è una costante.
Le differenti culture sono vissute non in base a preconcette
rappresentazioni positive o negative, ma quotidianamente nella relazione con il collega, nel dialogo al tavolo della mensa,
nella riunione, così come Eni racconta nella sezione “Abitare il
Mondo”. Questo approccio alle diversità è elemento culturale
che insieme condiziona ed è condizionato dalla Sostenibilità del
business.
Il Codice Etico di Eni fa esplicito riferimento al diritto delle persone
ad avere le stesse opportunità di lavoro, in un clima di reciproco
rispetto della dignità, dell’onore e della reputazione di ciascuno,
e al dovere di tutti i colleghi di rispettare le diversità interne
all’azienda.
Alcune delle domande contenute nell’analisi di clima Eni Secondo Te e i risultati del progetto di ricerca sui temi della diversità (si
veda il paragrafo “Il benessere delle persone di Eni”) confermano che la diversità culturale è percepita dalle persone di Eni come
SPESA COMPLESSIVA IN FORMAZIONE
2.800.000
14
700.000
2006
2008
1.400.000
2007
28
44 <
2008
2.100.000
2007
42
2006
mln
56
Le ore complessive di
formazione sono aumentate del
6% rispetto al 2007. E hanno
riguardato prevalentemente
le aree della formazione
tecnico - commerciale e HSE.
3.500.000
ore
La spesa complessiva
in formazione è aumentata
di 456.000 euro rispetto al 2007.
Il principale incremento,
in termini assoluti, è stato
registrato nei settori di attività
di Engineering & Construction e
di Gas & Power.
70
ORE DI FORMAZIONE
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA
inserire nell’ambito delle principali funzioni tecniche.
Due gruppi per un totale di 39 persone hanno completato il
percorso formativo biennale predisposto in collaborazione con
Eni Corporate University, e sono attualmente impiegati in Italia,
Libia e altri contesti internazionali.
Nella stessa direzione va il progetto “Special Project Agip
KCO - Kazakistan”, la cui terza fase, operativa da gennaio 2008,
prevede la formazione di giovani diplomati kazaki che, in futuro, andranno a ricoprire ruoli tecnici nell’ambito delle operazioni del progetto Kashagan.
Sono infine attivi una serie di Recruiting HUB (Poli) dedicati al reclutamento e alla selezione di persone sul mercato internazionale,
che operano in una serie di Paesi, quali Venezuela, Pakistan, Egitto,
India, Stati Uniti.
2002 con l’International Federation of Chemical, Energy, Mine
and General Workers Union (ICEM) e i sindacati italiani, conferma l’impegno di Eni al rispetto dei principi guida della “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” delle Nazioni Unite, delle
Convenzioni fondamentali dell’ILO e delle Linee Guida OCSE per
le imprese multinazionali.
È infine in fase di studio il progetto di ricerca sul tema delle Relazioni Industriali Internazionali che, attraverso l’analisi di altri
grandi gruppi non soltanto nel settore energetico, permetterà
di individuare eventuali aree di miglioramento nel campo delle
Relazioni Industriali e promuovere iniziative e progetti specifici
per rafforzarne l’efficacia.
CONTRATTAZIONE COLLETTIVA E SINDACALIZZAZIONE
Italia
>Le relazioni industriali
Copertura dipendenti da contrattazione collettiva
Il 10 dicembre 2008 si è tenuto ad Amsterdam l’incontro annuale del Comitato Aziendale Europeo (CAE). Nel corso della riunione, la delegazione aziendale ha illustrato al Comitato le evoluzioni delle attività e dei progetti con riferimento all’attuazione
delle linee generali del Piano Strategico 2008-2011; ha fornito
un approfondimento circa la situazione e la composizione occupazionale di Eni con un focus sull’area europea. È stato inoltre
presentato il Nuovo Codice Etico.
Come di consueto, il giorno antecedente all’incontro, si è svolta
la riunione dell’Osservatorio Salute e Sicurezza, con l’illustrazione delle principali attività del 2008 e un’informativa circa le
iniziative di politica ambientale intraprese da Eni.
In occasione del 60° anniversario della Dichiarazione Universale
dei Diritti Umani sono state inoltre predisposte azioni volte al
rinnovo dell’accordo sulle Relazioni Industriali a Livello Internazionale e sulla Responsabilità Sociale d’Impresa. Sottoscritto dal
17,1%
11,9%
50,1%
12,8%
16.714
N° di consultazioni e negoziazioni con i sindacati
316
Nel 2008 la copertura della contrattazione collettiva in Italia è stata pari al
100%. Il 42% delle persone che lavorano in Italia è iscritto a un sindacato.
LOCALI ESTERI PER CATEGORIA PROFESSIONALE 2008
43%
DIPENDENTI PER AREA GEOGRAFICA 2008
7,6%
100%
Dipendenti iscritti ai sindacati
I dipendenti di Eni
in servizio al 31 dicembre
2008 sono 78.880,
con un aumento rispetto
allo scorso anno di oltre
3.000 unità. I dipendenti
assunti in Italia sono
39.480, e 39.400 quelli
assunti nel resto del mondo.
ll principale incremento
del personale di Eni rispetto
al 2007 è stato registrato
nelle Americhe.
Le persone di Eni
provenienti dai Paesi
di operatività sono
aumentate di circa l’ 8%
rispetto al 2007.
Fra le categorie
professionali, l’incremento
maggiore riguarda i quadri,
cresciuti quasi del 16%
rispetto allo scorso anno.
9%
1%
0,6%
47%
Italia
Resto d’Europa
Americhe
Asia
Africa
Altre Aree
Dirigenti
Impiegati
Quadri
> 45
Operai
Ambiente
Eni si pone l’obiettivo di adottare, in tutti i contesti in cui opera,
standard di tutela dell’ambiente conformi ai livelli europei e internazionali più avanzati. L’adozione delle migliori tecnologie disponibili e i sistemi di monitoraggio ambientale hanno permesso
il raggiungimento di performance di eccellenza, in particolare per
quanto riguarda gli indici di emissione in atmosfera e i consumi
di acqua, pur operando in stabilimenti le cui attività rientrano tra
quelle significative per l’ambiente ai sensi della legislazione europea. Questi risultati sono stati possibili a seguito di ingenti investimenti in tecnologie a minore impatto e grazie all’adozione dal
2003 di un unico Modello di Sistema di Gestione HSE. I piani di certificazione programmati a oggi vedono la quasi totalità dei sistemi
di gestione delle unità operative più rilevanti certificati secondo la
norma internazionale ISO 14001. Le certificazioni ambientali ISO
14001 sono 123, nel 2008 crescono del 7%; le registrazioni EMAS
sono 11 nel 2008 (9 nel 2007).
CERTIFICAZIONE E REGISTRAZIONE DEI SISTEMI DI GESTIONE
(IMPIANTI RILEVANTI ) SECONDO LE NORME ISO 14001 – EMAS
E&P
Raffinerie
Impianti
Petrolchimici
Centrali elettriche
ISO
ISO
EMAS
ISO
EMAS
ISO
EMAS
2007
17/34
5/5
4/5
7/8
3/8
12/13
2/13
2008
23/35
5/5
4/5
7/8
4/8
13/13
2/13
2010
25/35
5/5
5/5
8/8
8/8
13/13
3/13
L’acqua come bene primario:
risparmio e tutela
Le principali unità produttive in Europa hanno intrapreso il
percorso di registrazione EMAS (di sito o di comparto), men-
SPESA AMBIENTALE
840
560
8,8%
16,4%
9,2%
6,5%
12,3%
8,2%
280
2008
2007
38,6%
2006
Mln€
1.120
I crescenti fabbisogni di acqua dolce determinati dall’esplosione demografica mondiale, l’estensione delle zone a rischio di
desertificazione e la riduzione della superficie coperta dagli ecosistemi non antropici stanno riducendo la disponibilità di acqua
dolce per le popolazioni più povere e determinano a livello mondiale una crescente attenzione alla tutela del patrimonio idrico.
SPESE AMBIENTALI PER TIPOLOGIA 2008
Le spese per l’ambiente,
comprensive di spese
correnti ed investimenti,
sono complessivamente in linea
con quelle delle scorso anno
(+1,7%). Rispetto al 2007
le spese correnti diminuiscono
del 9% mentre gli investimenti
aumentano del 22%.
1.400
tre numerose consociate estere, impianti petrolchimici e reti
di gasdotti hanno ottenuto la certificazione integrata con
i sistemi di gestione della sicurezza (OHSAS 18001), della qualità
(ISO 9000) o con entrambi (certificati di eccellenza).
Per il settore Exploration & Production, 23 consociate hanno ottenuto la certificazione ISO 14001 su un totale di 35, in linea
con gli obiettivi prefissati. Uno dei punti di forza dei sistemi di
gestione è l’attività di formazione tecnica sulle tematiche ambientali che rappresenta uno dei temi formativi più rilevanti con
40.970 ore di formazione erogate nel 2008 e 5.495 partecipanti
ai corsi. Specifiche attività di diffusione e valorizzazione delle
competenze maturate all’interno dell’azienda e un sito intranet
dedicato completano il sistema di diffusione della cultura tecnica. Nel 2008 è stata avviata la fase di test del nuovo sistema
informativo ambientale centralizzato, che permetterà la raccolta dei dati ambientali dei siti rilevanti ai sensi del regolamento
PRTR dell’Unione Europea. A questo sistema si affiancherà la
realizzazione di una banca dati per la gestione dei rifiuti.
Le spese per l’ambiente sono
pari a 1.081 milioni di euro,
di cui 461 milioni
per investimenti.
La principale area di intervento
è rappresentata dalla tutela del
suolo (46,8% che comprende
le voci bonifiche e ripristini
ambientali) con una spesa
complessiva di 417 milioni
di euro, segue la gestione
dei rifiuti con 133 milioni
di euro.
Investimenti
Spese correnti
46 <
Aria
Acqua
Gestione Ambientale
Rifiuti
Suolo e bonifiche
Ripristini Ambientali
R&S, Formazione, Comunicazione e Altro
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA
Eni ha mantenuto pressoché costante negli ultimi anni il consumo di acque dolci, pur a fronte di una espansione delle proprie
attività di estrazione e trasformazione dei prodotti petroliferi,
riducendo progressivamente il fabbisogno idrico per unità lavorata. L’adozione di tecnologie di trattamento e il progressivo
aumento del riciclo delle acque permetterà nei prossimi anni anche una progressiva riduzione delle quantità complessive di acque
dolci impiegate nelle proprie attività, stimata intorno al 20% nel
quadriennio 2009-2012 al netto di nuove acquisizioni. L’andamento dei prelievi idrici nel 2008, pari a 3.260 milioni di metri
cubi, rivela un trend in diminuzione rispetto al 2007. I prelievi di
acqua dolce sono in linea con i consumi 2007, mentre aumenta
del 10% rispetto allo scorso anno il riciclo delle acque grazie ai
significativi investimenti, in particolare del settore petrolchimico
e della raffinazione. Nel settore E&P, la pratica di water injection
ha un duplice beneficio: da un lato consente di mantenere la
pressione nei giacimenti, dall’altro permette di ridurre gli impatti ambientali, in termini di riduzione degli scarichi di acque
di produzione e di prelievo di acque dolci, aspetto di primaria
importanza in contesti quali ad esempio gli ambienti desertici.
Nel corso del 2008 sono stati avviati e sono proseguiti numerosi
progetti di water injection in Libia (Bouri, Bu Attifel, Wafa),
Egitto (Belayim), Nigeria, Algeria, Indonesia e Congo. Sono anche in corso studi per valutare la fattibilità di questo tipo di progetti in Kazakistan (Kashagan) e in Italia.
Tra i progetti più significativi vi sono quello di Belayim, che già
per il 2009 prevede una reiniezione potenziale di circa 5,5 Mm3
di acqua e di Bu Attifel, che consentirà invece la realizzazione
di un nuovo sistema di trattamento delle acque di produzione
di capacità pari a 4,8 Mm3/anno permettendo al contempo di
ridurre i prelievi di acqua dolce. I progetti di water injection consentiranno a regime di evitare scarichi idrici per oltre 14 milioni
di metri cubi.
Nel settore della raffinazione, i progetti di water reuse, che utilizzano acqua di falda depurata per gli usi industriali, hanno permesso di ridurre del 6% i prelievi di acqua dolce a fronte di un
incremento del 35% delle acque riciclate. Nel 2009 si prevede
di raggiungere il 14% di risparmio idrico rispetto ai consumi del
2006 (pari a circa 3mln m3). Nel settore petrolchimico sono stati
pianificati una serie di interventi che prevedono la riduzione dei
consumi di acqua dolce del 20% entro il 2010, grazie al riutilizzo delle acque di raffreddamento e all’introduzione di sistemi
di trattamento delle acque di falda. Nella generazione elettrica
l’indice dei consumi idrici, in m3/kWheq, è passato da 0,0594 nel
2000 a 0,0148 nel 2008 con una variazione del 75%.
Cambiamento climatico
ed efficienza energetica
Le emissioni di GHG sono in diminuzione del 7,6% rispetto ai livelli del 2007. Il risultato conseguito è notevole in quanto è stato
ottenuto a fronte di un aumento della produzione di idrocarburi.
In particolare il settore Exploration & Production che determina
circa il 50% delle emissioni di Eni, ha ridotto del 7% le emissioni
rispetto al 2007 grazie alla riduzione del gas flaring, pur a fronte
ACQUA DOLCE PRELEVATA
150
100
50
64
48
32
2008
2007
2006
2008
2007
16
2006
Mln m3
200
Le acque riciclate sono
in aumento del 10% rispetto
al 2007. In questo campo
è significativo il contributo
del settore Petrolchimico,
che da anni è impegnato
in programmi di riciclo delle
acque (con un trend storico
crescente di questo indicatore).
80
Mln m3
I prelievi di acqua dolce sono
in linea con i valori 2007
(-0,3%).
Le fonti di approvvigionamento
sono corsi d’acqua superficiali
(56,4%), acquiferi sotterranei
(30,6%) e acquedotti (12,9%).
250
ACQUA RICICLATA
> 47
di nuove acquisizioni nel Golfo del Messico, in Congo e in Turkmenistan e dell’incremento della produzione in Angola, Congo,
Egitto, Pakistan e Venezuela.
Le riduzioni delle emissioni per il settore raffinazione e il settore termoelettrico sono giustificate anche dalle contrazioni
nella produzione 2008. Nel trasporto gas in Italia, gli interventi
di ricompressione in linea del gas naturale ne hanno ridotto le
emissioni del 3%.
Gli indici di emissione in tutti i settori di attività più significativi
confermano un trend in mantenimento o in riduzione negli ultimi 5 anni, grazie agli interventi realizzati in coerenza con la strategia di carbon management descritti nei paragrafi successivi (si
veda anche la sezione “Eni e il Futuro dell’Energia”).
Eni partecipa al sistema europeo dell’Emissions Trading con 60
impianti: 56 in Italia e 4 all’estero. Le emissioni complessive dei
60 impianti ammontano nel 2008 a 25,3 Mton con un surplus di
quote assegnate pari a 0,58 Mton. Nel quadriennio 2009-2012,
Eni registrerà un deficit complessivo stimato di emissioni pari a
6,1 milioni di tonnellate. La copertura sarà effettuata con l’acquisizione di quote sul mercato Emissions Trading e, nel medio
termine, attraverso la realizzazione di progetti CDM.
>I progetti di riduzione del gas flaring
I progetti di riduzione di gas flaring a oggi in corso hanno
l’obiettivo di ridurre entro il 2012 le emissioni da gas flaring del
70% rispetto al valore di emissione del 2007. Le iniziative per la
riduzione del gas flaring in Algeria, Congo, Libia e Tunisia contemplano investimenti per 1,26 miliardi di euro nel quadriennio
2009-2012. A questi sono da aggiungere i rilevanti investimenti
della consociata NAOC in Nigeria. Nel corso del 2008 in particolare è stato completato il flaring down legato alla fase 1 del
progetto Gaz du Sud in Tunisia e sono in fase di avanzamento
EMISSIONI DI GHG
48
Il miglioramento dell’efficienza energetica è ritenuto prioritario
e tutti i settori di attività di Eni sono coinvolti in questo impegno.
Il dato di emissioni di CO2 per kWh elettrico più termico prodotto
dal settore termoelettrico è inferiore di circa un terzo al dato medio italiano. Il piano di investimenti per mantenere il fattore di
emissione ai livelli raggiunti prevede il completamento del piano
industriale con la realizzazione dell’ultimo dei 13 cicli combinati
pianificati. Nel corso del 2008 sono stati avviati i due gruppi di
potenza della centrale elettrica di Ferrara.
Proseguono i programmi di energy saving nel settore raffinazione e nel settore petrolchimico. Nel corso del 2008 sono stati
ottenuti risparmi nel settore della raffinazione per circa 90.000
tonnellate di CO2. Il miglioramento dell’efficienza è struttura-
Gli indici di emissione della raffinazione e del settore elettrico, dopo le notevoli riduzioni conseguite nei
primi anni 2000, si mantengono su livelli di eccellenza grazie agli interventi di efficienza implementati.
Il settore E&P registra un picco di emissione nel 2007 a seguito delle emissioni aggiuntive di nuovi asset
acquisiti in quell’anno. Tali emissioni sono state quasi completamente eliminate già nel 2008 (il dato 2007
senza nuove acquisizioni era pari a 270 tCO2eq/tep).
1.400
1.200
1.000
32
800
600
16
390
400
2008
2007
200
2006
MIn tonCO2eq
64
>L’efficienza energetica
INDICI DI EMISSIONE DELLA CO2eq
Le emissioni di GHG
si riducono del 7,6%
principalmente
a seguito della riduzione
del gas flared del 17%
nel settore Exploration &
Production.
80
tutte le attività in Nigeria, Congo, Libia e Algeria.
In Nigeria procede l’implementazione del Gas Master Plan, che
prevede la realizzazione di diversi progetti, relativi al completamento delle stazioni di compressione e allo sviluppo del network
di gasdotti esistenti. L’obiettivo è l’eliminazione della pratica del
flaring nel Paese.
Anche in Congo sono proseguiti i progetti per azzerare le emissioni da gas flaring entro il 2012. In particolare, nel 2008 è stato
completato il repowering della centrale termoelettrica esistente
a Djeno. Il completamento degli altri progetti previsti tra il 2010
e il 2012, consentirà una ulteriore riduzione delle emissioni da
flaring di Eni (si veda anche la sezione “Abitare il Mondo”).
In Russia, sugli asset acquistati nell’aprile 2007, Eni ha immediatamente intrapreso un programma di progressiva riduzione della
quantità di gas bruciato in torcia, che ha consentito di azzerare
le emissioni da flaring a partire dal 2008 e di contribuire significativamente alla performance complessiva del 2008.
Altro
254
2003
Flaring e venting
2004
2005
2007
2008
Exploration & Production ton CO2eq/ktep
Raffinazione: ton CO2eq/capacità equivalente di distillazione
48 <
2006
390
Generazione elettrica gCO2eq/KWheq
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA
le, per cui un intervento realizzato in un anno genera risparmi
anche negli anni successivi: nel settore raffinazione si otterrano complessivamente nel 2012 risparmi complessivi per circa
127ktep/anno e ulteriori 70 ktep/anno nel settore petrolchimico.
Nelle sedi direzionali sono proseguiti nel 2008 gli interventi volti ad aumentare l’efficienza delle tecnologie informatiche e di
comunicazione ed è stato messo a punto il piano di efficienza
energetica degli edifici.
Si segnala infine l’avvio da parte del settore Exploration & Production di un progetto di ricerca denominato “Energy Management in Up - Midstream of Oil and Gas Industry” volto a definire
una metodologia e applicare tecnologie innovative per ottenere
maggiore efficienza energetica e riduzione dei gas serra negli
impianti. Per il progetto, avviato nel 2008, è prevista una spesa
di 1,6 milioni di euro.
Le emissioni in atmosfera
Oltre all’impegno per la riduzione delle emissioni di gas serra,
Eni ritiene necessario continuare a perseguire l’obiettivo di riduzione delle emissioni in atmosfera prodotte dalle attività di
combustione. Negli ultimi anni l’impiego di combustibili meno
impattanti come il gas naturale e di tecnologie più efficienti di
combustione hanno permesso di ridurre all’origine la produzione di sostanze nocive per l’atmosfera, in particolare per i grandi
impianti di combustione, raffinerie e centrali termoelettriche.
Nel 2008 le emissioni di NOx registrano per il secondo anno
consecutivo un aumento (+ 7% rispetto al 2007). In particolare
si registra un incremento nei settori Ingegneria & Costruzioni e
Exploration & Production rispettivamente del 10,3% e 10,7%.
L’aumento nel settore Exploration & Production è dovuto all’inclusione della centrale di Okpai in Nigeria nel dominio di consolidamento dei dati 2008.
Le emissioni di SO2 confermano un trend in calo (-9% medio,
-11,5% nel settore della raffinazione) in tutti i settori a seguito
dell’utilizzo di combustibili con basso contenuto di zolfo.
L’utilizzo di tecnologie di combustione a basse emissioni si
stima potrà consentire di ridurre entro il 2012 le emissioni
di NOx di circa il 20% e le emissioni di SOx del 30% al netto di nuove acquisizioni. Le tecnologie adottate nel settore termoelettrico hanno permesso di evitare l’emissione di
circa 80Kton/anno di SO2 e 20 Ktonn/anno di NOx. L’installazione, entro il 2012, dei bruciatori VeLoNox di ultimissima generazione permetterà di ridurre ulteriormente del 3%
le emissioni di NOx delle centrali dalle 5860 t nel 2008 alle 5700
t previste per il 2012.
L’installazione di turbine a basse emissioni è proseguita anche
nel settore trasporto gas (riduzione delle emissioni di NOx del
4,5%): in Italia questa pratica permetterà una ulteriore riduzione
delle emissioni delle centrali di compressione e spinta.
Nel settore della raffinazione la performance 2008 registra una
diminuzione delle emissioni di NOx e SO2 determinata essenzialmente dalla minore produzione. Dopo aver anticipato negli
scorsi anni la direttiva europea sui carburanti, riducendone il
contenuto di zolfo ed evitandone l’immissione in atmosfera, la
produzione di carburanti a ridotta emissione permette invece la
riduzione delle emissioni di NOx al cliente finale grazie all’ottimizzazione della combustione favorita da specifici additivi.
Tutte le Unità di business sono impegnate in attività di monitoraggio e controllo delle emissioni fuggitive. A questo riguardo sono stati avviati piani di monitoraggio che si avvalgono anche di tecniche
innovative, come quelle di video-imaging. Saranno inoltre avviati
programmi di Leak Detection And Repair (LDAR) e sarà definito un
protocollo aziendale di monitoraggio delle emissioni fuggitive.
INDICE DI PERFORMANCE ENERGETICA DELLE CENTRALI ELETTRICHE
0,15
0,1
0,05
97
94
91
> 49
2008
2007
2006
2005
2004
2008
2007
2006
2005
2004
88
2003
tep/MWheq
0,2
L’indice di intensità energetica
ha registrato dal 2004 ad oggi
un miglioramento pari al 1,6%.
Nel periodo 2000-2004, l’indice,
calcolato con una metodologia
e base dati differente,
si era ridotto del 10%.
100
%
L’Indice di performance
energetica delle centrali
elettriche ha registrato
dal 2000 ad oggi una riduzione
del 23% dei consumi energetici
necessari per produrre un
MWh. Anche i cicli combinati
in avviamento a Ferrara
si posizionano su livelli di
rendimento ben maggiore della
media italiana.
0,25
INDICE D’INTENSITÀ ENERGETICA - RAFFINAZIONE
Oil spill
Eni ha previsto una serie di interventi integrati per la riduzione
degli oil spill nella produzione, carico e trasporto dei prodotti
petroliferi. Le tecnologie di trasporto prevedono la regolare ispezione, manutenzione e verifica di oleodotti e mezzi di movimentazione e l’utilizzo di sistemi a tenuta per le attività di carico e
stoccaggio. Nel settore Exploration & Production sono avvenuti
378 oil spill per un totale di 7.024 barili di olio sversato.
La quantità totale di barili sversati è in diminuzione per il secondo anno consecutivo (-25%). Il 28% della quantità sversata
è dovuta ad atti di sabotaggio, mentre il volume relativo agli
incidenti è in diminuzione del 30% rispetto al 2007.
Nel corso del 2008 Eni ha partecipato e contribuito a iniziative di
livello internazionale come:
OSPRI Oil Spill Preparedness Regional Initiative: collaborazione con i Paesi dell’area del Mar Caspio per aumentare la
capacità di risposta agli oil spill;
COSPIP progetto Coastal Oil Spill Improvement Program:
per sviluppare le strategie e la realizzazione di attrezzature
anti oil spill nel Mare di Barents;
GIWACAF Global Iniziative West And Central Africa: progetto che coinvolge i governi dell’area per sviluppare accordi di mutuo soccorso;
Oil in Ice JIP: progetto per sviluppare strumenti e tecnologie
per aumentare la capacità di risposta agli oil spill occorsi su
acque coperte dai ghiacci;
OSPREC Oil Spill Response Company: allo scopo di minimizzare il rischio di oil spill in mare nelle attività al largo
delle coste algerine.
Sempre nel 2008 sono stati revisionati i piani di risposta agli
oil spill nelle attività di Exploration & Production in Angola,
Australia, Indonesia, Egitto, Libia e Pakistan.
Il settore E&P prosegue nell’impegno per l’adozione di sistemi
di risposta agli sversamenti di olio in mare, programmando un
piano per l’individuazione di aree dove sono presenti margini di
miglioramento per questo tipo di attività. Una prima Gap Analysis è stata portata avanti nell’area del Golfo di Suez (Egitto) e
ha permesso il monitoraggio delle operazioni delle consociate
egiziane.
Si è concluso il progetto “Long Term Weathering of Oils in Marine Environment” che ha permesso di studiare, in collaborazione,
fra gli altri, con l’Istituto per l’Ambiente Marino Costiero, la tossicità e la biodegradabilità dei greggi sversati permettendo di
contribuire a nuove modalità di risposta agli oil spills.
La gestione dei rifiuti
Nel 2008 i rifiuti da attività produttive hanno registrato un incremento rispetto al 2007 di circa 97,6 Kton, aumento dovuto
all’avvio di nuove attività di perforazione in Alaska e allo smaltimento di cutting in Nigeria e Algeria. I rifiuti da attività di bonifica sono oltre 80% dei rifiuti prodotti, in linea con l’andamento
registrato negli ultimi 4 anni (si veda il paragrafo successivo).
Continua l’impegno finalizzato a diminuire la produzione di rifiuti, a incrementare le quantità di rifiuti riciclati/recuperati e,
conseguentemente, a ridurre il conferimento in discarica.
Dal 2007 si sta lavorando a un progetto finalizzato al monitoraggio e controllo di tutto il ciclo di vita dei rifiuti prodotti dalle aree
di business, finalizzato ad assicurare la loro corretta gestione e
a individuare opportunità di minimizzazione della produzione.
L’attività più significativa nel 2008 riguarda l’avvio, nel settore Exploration & Production, di un assessment sulla gestione
EMISSIONI DI SOx E NOx
OIL SPILL PER CAUSA
Nel 2008 le emissioni di SOx
diminuiscono del 9% rispetto
al 2007. Le emissioni di NOx
aumentano del 7 %.
150
120
11.200
8.400
barili
90
60
5.600
50 <
2008
NOx
2007
SOx
2006
2008
2.800
2007
30
2006
kton
Il 40% del volume totale
sversato per incidenti
è conseguente a spill verificatisi
in Egitto, il 24% in Nigeria
e il 12% in Libia.
Gli oil spill dovuti ad atti
di sabotaggio sono localizzati
quasi esclusivamente in Nigeria.
14.000
oil spill per incidenti
oil spill per atti di sabotaggio
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > LA SOSTENIBILITÀ NELL’AGIRE D’IMPRESA
dei rifiuti e la conseguente implementazione di specifici Waste
Management Plan (WMP), volti al controllo e miglioramento
quantitativo e qualitativo dei rifiuti prodotti, con obiettivi di prestazione definiti annualmente.
L’obiettivo stabilito è stato raggiunto da 11 società consociate in 7 Paesi: Algeria, Pakistan, Russia, Indonesia, Kazakistan,
Libia e Congo e sarà implementato nel 2009 in Nigeria, Egitto
e Croazia. KCO ha in previsione l’applicazione alle attività del
maxi-giacimento di Kashagan della “cutting re-injection”, che
consentirà una drastica riduzione dei rifiuti trasportati e messi
a discarica. L’attuale WMP prevede un particolare trattamento
(TCC) dei cuttings a base olio, che permette di ottenere un rifiuto
adatto al deposito e, nel contempo, recuperare la base oleosa
per il confezionamento di ulteriori fanghi di perforazione.
La bonifica dei siti contaminati
La protezione del suolo e delle falde acquifere rappresenta sempre più un elemento significativo per garantire la piena funzionalità degli ecosistemi e la Sostenibilità delle attività operative.
L’impegno di Eni è rivolto in particolare ai siti industriali dismessi o di lunga attività, sovente ereditati da gestioni precedenti. Eni ha scelto di considerare potenzialmente contaminate
tutte le superfici coperte dalle aree industriali, impegnandosi
nella caratterizzazione di vaste aree di terreno. Nel 2008 l’impegno economico complessivo per le bonifiche è stato pari a 417,5
milioni di euro.
Questa attività permette di identificare in dettaglio ogni zona
contaminata e di realizzare con gli opportuni strumenti per isolare le aree e intervenire con progetti di bonifica e ripristino concordati con le autorità locali e nazionali.
In Italia questo impegno ha comportato una intensa attività in
oltre 63 siti di interesse nazionale su un totale di oltre 900, messa in atto principalmente attraverso Syndial, società dedicata
alla bonifica dei siti contaminati dismessi e alla gestione dei servizi industriali residuali. Nel corso del 2008, Syndial ha impiegato
circa il 61% dell’ammontare di spesa complessivo.
In particolare Syndial ha portato avanti nel 2008 le attività di bonifica nei siti di Assemini, dove è stata realizzata la messa in sicurezza permanente dell’area di 20 ettari esterna allo stabilimento
mediante cinturazione perimetrale e impianto di trattamento
acque di falda, e Priolo, dove è stato realizzato un impianto di
trattamento delle acque di falda e di riutilizzo dell’acqua trattata a scopi industriali. A Porto Marghera sono state utilizzate
tecnologie elettrocinetiche e di ossidazione chimica per la bonifica delle aree contaminate. È stata poi completata e certificata
dall’Amministrazione locale la bonifica, per riutilizzo industriale,
dell’area di Cengio, pari ad una superficie di circa 20 ettari. Sempre nel 2008, il settore petrolchimico ha completato gli interventi
di messa in sicurezza delle falde acquifere di Mantova, Ferrara,
Brindisi, Priolo, Gela e Sarroch. La tecnologia utilizzata per gli
interventi di messa in sicurezza è stata quella del barrieramento idraulico e/o dell’emungimento localizzato delle acque contaminate. Nel settore raffinazione proseguono sia le attività di
bonifica della falda nelle raffinerie italiane, tramite interventi di
emungimento che privilegiano il riutilizzo delle acque, sia l’attività di risanamento ambientale della rete carburanti. Nel 2008,
nel settore E&P, si è concluso positivamente il progetto pilota di
Bioremediation avviato nel 2007 in Egitto. Nel corso del 2009
saranno avviate le attività di indagine per individuare, in un area
desertica di circa 30 Km2, le aree da bonificare.
RIFIUTI DA ATTIVITÀ PRODUTTIVE
1.500
1.000
500
600.000
300.000
Rifiuti pericolosi
1.200.00
900.000
Riutilizzati
2008
2007
2008
2007
Avviati allo smaltimento
2006
kton
2.000
Tra le destinazioni finali
dei rifiuti da attività produttive,
aumenta di quattro volte la
quota dei rifiuti pericolosi
recuperati, soprattutto
per il contributo del settore E&P.
Rispetto al 2007 i rifiuti da
attività produttive aumentano
del 5,5%. In particolare
aumentano del 2,9% i rifiuti
pericolosi riutilizzati.
1.500.000
ton
I rifiuti da attività produttive sono
in aumento soprattutto nel settore
E&P, che nel 2008 ha acquisito
nuove attività di drilling in Alaska
ed ha smaltito dei cutting
in Nigeria. Nel settore G&P i rifiuti
da attività produttive si riducono
a seguito della conclusione a fine
2007 delle attività di cantiere
per la costruzione di un impianto
di fitodepurazione e di nuovi cicli
combinati.
2.500
DESTINAZIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI
E NON DA ATTIVITÀ PRODUTTIVE
Rifiuti non pericolosi
Riutilizzati
Avviati allo smaltimento
> 51
Abitare
il Mondo
SOSTENIBILITÀ 08
In Eni mi hanno
insegnato:
i
ricordati
che il petrolio
non è tuo, è loro.
È sempre stata questa
l’idea alla base
del nostro atteggiamento.
Se saremo in grado
di cooperare, ci sarà
abbastanza ricchezza
ezza
per tutti..
Il sistema delle relazioni
La relazione con i territori, sin dai tempi della “Formula Mattei”, è fondata
sul riconoscimento della permeabilità dei confini tra l’azienda - intesa come
insieme di persone, oltre che come capitale - e il mondo esterno, che di volta in volta è rappresentato da fornitori o clienti, dai Paesi ospitanti, e dalla
comunità internazionale. Sostenibilità significa creare rapporti costruttivi con
tutti questi interlocutori.
Eni applica un modello di cooperazione e sviluppo integrato nei territori in
cui opera, attraverso la definizione di accordi con i Governi, da un lato, e il
sostegno e la promozione di iniziative d’accompagnamento allo sviluppo autonomo dall’altro, attivate attraverso l’ascolto degli altri attori territoriali.
A questo si integra l’azione filantropica di Eni Foundation, la fondazione creata
da Eni che persegue finalità di solidarietà sociale e umanitaria. Parlare di Sostenibilità oggi significa anche sostenere un approccio innovativo nell’affrontare le
sfide e i dilemmi globali. Questo è possibile solamente attraverso l’attivazione
di un dialogo costante con gli organismi e gli attori internazionali. Eni si pone
come attore attivo nella diffusione della cultura e dei principi dello sviluppo sostenibile, supportando iniziative, collaborando con università e network d’eccellenza, promuovendo attività di ricerca e innovazione, anche attraverso il lavoro
della Fondazione Eni Enrico Mattei. Infine, Eni si relaziona costantemente attraverso un rapporto di fiducia e di collaborazione reciproca con i propri fornitori e
clienti, categorie imprescindibili della catena di creazione del valore, con i quali
condivide principi e comportamenti sostenibili.
SPESE PER IL TERRITORIO PER TIPOLOGIA 2008
11,3%
1,7%
LE RELAZIONI
ISTITUZIONALI
INTERNAZIONALI
Lo sviluppo delle relazioni istituzionali
internazionali rappresenta per Eni un
momento essenziale della propria attività che si estrinseca attraverso la costruzione e il consolidamento di rapporti di
consultazione reciproca con le istituzioni
dei Paesi nei quali opera, con le istituzioni e gli Enti Italiani di relazione con
l’estero e con gli organismi e le organizzazioni internazionali.
Attraverso questa costante interazione,
sono analizzate e confrontate costruttivamente le prospettive diverse con le
quali possono essere affrontate le questioni collegate alla Sostenibilità dello
sviluppo e individuati percorsi di collaborazione che travalicano i semplici rapporti contrattuali e commerciali.
In quest’ottica, Eni si impegna a man-
4,0%
IL DIALOGO CON GLI
0,6%
82,4%
Contributi associativi
Contributi a Fondazione Eni Enrico Mattei
Investimenti progettuali
Investimenti di breve termine e liberalità
Sponsorizzazioni
Nel 2008 la spesa per il territorio ammonta a 84,22 milioni di
euro, in leggera diminuzione rispetto allo scorso anno (-2%).
Più dell’80% è rappresentato da investimenti progettuali, in crescita del 19,48% rispetto al 2007.
54 <
Eni aderisce e partecipa a diverse iniziative e associazioni a livello globale: il Global
Compact delle Nazioni Unite, l’Extractive
Industries Transparency Initiative (EITI, si
veda paragrafo “La trasparenza dei pagamenti e L’EITI”), il World Business Council
for Sustainable Development (WBCSD),
l’International Petroleum Industry Environmental Conservation Association (IPIECA).
In particolare, nel 2008 Eni ha partecipato
al gruppo di lavoro IPIECA per l’aggiornamento delle Linee Guida del Reporting di
Sostenibilità contribuendo in modo attivo
alla definizione degli indicatori ambientali,
sociali, di salute e di sicurezza. Eni inoltre ha
attivato e rafforzato nel 2008 la propria rete
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
tenere rapporti saldi e costruttivi con
le istituzioni straniere, sia direttamente sia attraverso le ambasciate in Italia. Tramite tali rapporti, ad esempio,
sono stati organizzati incontri con delegazioni istituzionali provenienti da
numerosi Paesi, con le quali sono stati affrontati temi legati alla sicurezza
energetica, al cambiamento climatico
e alle energie rinnovabili.
Nel 2008 è stato realizzato un programma di formazione per 59 ingegneri del Ministero del Petrolio Iracheno.
I corsi, della durata complessiva di 16
settimane, hanno affrontato diverse
tematiche, quali lo sviluppo delle capacità gestionali e gli strumenti operativi
per rendere più efficaci le performance
del settore petrolifero, approfondendo aspetti di economia, gestione delle
persone e interculturalità.
In questo stesso spirito di cooperazione, il contatto costante con il Ministero degli Affari Esteri italiano, con
le Ambasciate d’Italia e con gli enti e
le istituzioni italiane volte all’internazionalizzazione permette di operare in
sintonia con il Sistema Paese e di svilup-
pare, in maniera sinergica, le relazioni
con i Paesi di attività.
Nel maggio del 2008, Eni ha organizzato tre giornate di incontro con gli
Ambasciatori d’Italia nei Paesi dove
l’azienda è presente. L’evento è stato
il primo di una serie di appuntamenti
volti a favorire l’incontro e la conoscenza della realtà Eni anche attraverso la testimonianza diretta di manager
che operano “sul campo”.
Lo spirito di cooperazione nell’individuazione di un approccio condiviso alle
questioni di grande rilevanza internazionale, quali la sicurezza energetica,
la tutela dell’ambiente e lo sviluppo
sostenibile, è alla base della collaborazione, avviata nel 2008, con i Ministeri
competenti per l’organizzazione del
prossimo Vertice sull’energia convocato dalla Presidenza italiana del G8.
Eni attribuisce particolare importanza
al consolidamento del dialogo tra Paesi
produttori e consumatori, volto a una
maggiore stabilità e trasparenza dei
mercati dell’energia.
Questo orientamento al dialogo aperto su argomenti di ampio respiro si
riflette nei rapporti con numerose organizzazioni internazionali quali, ad
esempio, l’OCSE, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), l’OPEC e l’International Energy Forum (IEF), anche
attraverso la partecipazione attiva a
conferenze e seminari nel corso dei
quali la vision di Eni sulla Sostenibilità
viene presentata e condivisa.
Con il Segretariato dell’IEF Eni – in
qualità di membro dell’Industry Advisory Committee – ha collaborato all’organizzazione del XI IEF, che ha riunito
a Roma, nell’aprile del 2008, oltre 70
delegazioni ministeriali e più di 30 Amministratori Delegati delle principali
imprese internazionali del settore allo
scopo di definire strategie energetiche
condivise sul piano mondiale, capaci
di far fronte alle sfide della sicurezza
degli approvvigionamenti, del cambiamento climatico e della crescita della
domanda globale di energia.
ORGANISMI E LE ASSOCIAZIONI SUI TEMI DELLO SVILUPPO SOSTENIBILE
di relazioni con i principali referenti sui temi
di Sostenibilità sul territorio italiano.
Nel novembre 2008 Eni ha avviato con il
WWF un’”operazione trasparenza” per
aprire il dialogo e un confronto sulle proprie attività in Val d’Agri. L’iniziativa ha visto un primo incontro in cui Eni ha illustrato
le attività in Basilicata e discusso i principali
risultati emersi nell’ambito del Progetto
AgriBioDiversity. Infine, nel 2008 è stata avviata una collaborazione con Legambiente,
realizzata attraverso l’ideazione congiunta
del progetto “Il futuro del Pianeta, gli scenari dell’Energia” teso a condividere competenze e valori, a promuovere il dialogo
e la diffusione della conoscenza sui temi
energetici globali presso i membri della comunità scientifica, il mondo accademico, le
istituzioni e la popolazione studentesca. La
partnership ha visto, quale prima attività,
l’organizzazione di una conferenza internazionale sull’energia solare dal titolo “Anche
il sole fa la sua rivoluzione” presso il Politecnico di Torino nell’aprile del 2009 (www.
energythink.it).
IL RISPETTO DEI PRINCIPI
DEL GLOBAL COMPACT
vità operative e, con l’obiettivo di seguire le
evoluzioni sul tema, partecipa attivamente
ai tavoli di lavoro organizzati in Italia dalla
Segreteria tecnica di GC, affidata dal 2006
a FONDACA - Fondazione per la Cittadinanza Attiva. Inoltre, attraverso l’elaborazione
annuale del documento “Communication
on Progress”, l’azienda comunica le evoluzioni in termini di azioni adottate e azioni pianificate
rispetto ai 10
principi previsti
dall’iniziativa.
Dall’adesione al Global Compact avvenuta
nel 2001, Eni è impegnata alla continua
applicazione dei principi nelle proprie atti> 55
LE RELAZIONI CON GLI STAKEHOLDER SUI
Stakeholder
LA RELAZIONE CON GLI STAKEHOLDER
Il rispetto e l’attenzione verso le aspettative dei propri stakeholder è uno dei valori fondamentali dell’operare di Eni. L’azienda, basandosi sulle migliori pratiche
internazionali, si è dotata di una metodologia di stakeholder engagement per
identificare, analizzare e consultare i portatori di interesse sui temi della Sostenibilità relativi alle attività operative. Eni, consapevole che la creazione di valore
e la sua Sostenibilità nel tempo dipendono dalla qualità dei rapporti con i propri
stakeholder, è impegnata costantemente in un dialogo proattivo con i principali
interlocutori. Gli indirizzi strategici per il coinvolgimento degli stakeholder sono
definiti e condivisi a livello aziendale e applicati alle realtà operative anche considerando le peculiarità dei contesti territoriali locali, sempre nell’ottica di promuovere la trasparenza, il dialogo e uno sviluppo sostenibile delle comunità.
Consumatori
Associazioni dei Consumatori
Istituzioni
Organismi internazionali
Governi e Ministeri
Istituzioni Comunitarie
LE TESTIMONIANZE DAL CONVEGNO ABITARE IL MONDO
Le modalità con cui Eni si rapporta con le comunità locali dei Paesi dove opera
costituiscono un modello di successo ispirato alla concretezza e privo di strumentalizzazione politica. Eni affronta i nuovi problemi predisponendo soluzioni efficienti, efficaci e innovative, senza essere negativamente influenzata da
equilibri o giochi politici. Il modello di integrazione di Eni dovrebbe essere un
esempio da cui trarre ispirazione, anche in Italia.
Amara Lakhous - Scrittore algerino
Enti Regolatori
Partner economici
Fornitori
Partner industriali
Persone (si veda anche il capitolo Persone)
Consiglio di Amministrazione
Una delle logiche che guida l’operato di Eni, fin dai tempi di Mattei, è il perseguimento del profitto reale. Mattei ha scelto di portare le attività di Eni nei Paesi
del sud del Mediterraneo perché aveva perfettamente intuito, con un senso e
una visione politica estremamente lungimirante, che la situazione del sud del
mondo era un problema da affrontare che poteva trasformarsi in opportunità,
consentendo ad Eni di avere un vantaggio competitivo sulle altre compagnie
petrolifere e, soprattutto, di produrre nuovo profitto.
Sergio Escobar - Direttore del Piccolo Teatro di Milano
Persone
Organismi sindacali
Agenti e Franchisee
Stakeholder finanziari
Eni ha avuto il grande merito di elaborare, in collaborazione con istituti di ricerca e università, soluzioni e progetti innovativi finalizzati al miglioramento delle
proprie attività il cui utilizzo è poi stato esteso alla collettività e in particolare
alle comunità locali dei Paesi dove Eni opera. Ne è un esempio il progetto di
Telemedicina sviluppato con il Politecnico di Milano e finalizzato ad assistere gli
addetti sulle piattaforme. Tale progetto, grazie a Eni, si è poi trasformato in un
servizio usufruibile dalle comunità locali.
Giulio Ballio - Rettore Politecnico di Milano
Investitori e azionisti retail
Analisti e gestori di portafoglio tradizionali
Analisti e gestori di investimenti SRI,
Socially Responsible Investments
Agenzie di rating di Sostenibilità
Società civile
Associazioni e ONG
Comunità locali
Mondo Accademico e Istituti di Ricerca
Opinion leader e Media
56 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
TEMI DELLA SOSTENIBILITÀ. GLI INTERLOCUTORI, I TEMI DEL DIALOGO E LE AZIONI INTRAPRESE NEL 2008.
Aspettative/temi di interesse
Azioni 2008 e principali risultati
Condivisione del Codice Etico
Trasparenza nella realizzazione delle attività
operative
Condivisione degli aspetti contrattuali
e promozionali delle nuove offerte commerciali
Firma del Protocollo di Conciliazione on line e del Protocollo di Intesa sui conguagli;
Seminario “Carburanti: dalla raffinazione al consumatore finale” (Roma); Incontri
con le Province e i consumatori di Benevento, Caserta e Avellino sul tema dei costi di
distribuzione
Presentazione alle Associazioni dei Consumatori del piano di adeguamento tecnologico
per la Raffineria di Venezia
8 incontri con le Associazioni dei Consumatori e rilevazione del livello di soddisfazione
delle iniziative commerciali
Analisi brand Eni
Realizzati con Ipsos 6 focus group in Italia, 3 in Francia, 3 in Germania
per la valutazione dei punti di forza e debolezza del brand
Partecipazione e sostegno a organizzazioni
e partnership sui temi di Sostenibilità
Partecipazione a UN Global Compact, IPIECA, WEF e WBCSD
Dialogo con OCSE, Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), OPEC
Collaborazione all’organizzazione del XI International Energy Forum-IEF
Collaborazione e confronto con le Istituzioni centrali
Conseguimento di 175 autorizzazioni
Individuazione di un approccio condiviso
alle questioni di rilevanza internazionale
Programma di formazione per il Ministero del Petrolio Iracheno
Incontri con delegazioni istituzionali su temi di Sostenibilità
Progetto Ministero Affari Esteri
Siglati 4 MoU con le Istituzioni in: Repubblica del Congo, Angola,
Federazione Russa e Gabon
Audizioni dell’AD Eni alla Commissione Attività Produttive della Camera
dei Deputati su “Rincaro dei prezzi del petrolio e dei carburanti” e su
“Prospettive dell’industria chimica italiana”
Dialogo con le associazioni aderenti al CNCU
Applicazione del Modello
di Cooperazione e Sviluppo
Trasparenza con gli organi parlamentari
Istruttoria gasdotti esteri
Presentazione nel corso del seminario
“Il consumerismo sostenibile nei nuovi
scenari energetici” e con seguente raccolta
di feedback da parte delle associazioni
CNCU
Presentazione al Ministero dell’Economia,
Dipartimento del Tesoro (pianificata per il
2009)
Incontri con i rappresentanti dell’UE per l’individuazione di soluzioni
per la conclusione del procedimento
Collaborazione con l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM)
per l’accertamento di eventuali condotte anticoncorrenziali
Definizione di un programma interno di sensibilizzazione
Pratiche commerciali scorrette
Avvio di un progetto di “codice di buone condotte” da condividere con l’AGCM
Tavolo di lavoro con l’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, i Ministeri delle Finanze
Divieto di traslazione agli utenti finali della Robin Tax e dello Sviluppo Economico, la Cassa Conguaglio per il settore elettrico
per l’individuazione di meccanismi interni di controllo
Istruttoria mercato GPL Sardegna
Attività di sensibilizzazione
Incontri con i rappresentanti dell’Autorità spagnola competente per la concorrenza
Creazione di forniture stabili
Partnership per la definizione concertata di termini contrattuali
Condivisione di valori e comportamenti
Partnership legate alla Campagna Eni 30PerCento
Sinergie di promozione dello sviluppo locale nei territori di presenza
Formazione e coinvolgimento
Board Induction
Raccolta strutturata di feedback da parte
di 10 fornitori di grandi dimensioni, 8 di
dimensioni medio-piccole
■ Formazione degli Organi Sociali nell’am-
bito del programma Board Induction
■ Formazione dei Key Officer (dirigenti e
Coinvolgimento e rilevazione delle aspettative
quadri in comunicazione organizzativa)
con web seminar multimediale e forum
virtuale
Realizzazione dell’analisi di clima Eni Secondo Te
■ Consultazione attraverso 2 focus group
su Roma e Milano e 3 forum on line in
Italia, Europa e Paesi extraeuropei con
GfK-Eurisko
Relazioni industriali a livello italiano,
europeo e mondiale
Incontro annuale del Comitato Aziendale Europeo
Incontri preparatori per rinnovo dell’Accordo ICEM (marzo 2009)
96 incontri con sindacati all’estero; 316 incontri con sindacati in Italia
Raccolta strutturata di feedback nei settori
G&P e R&M
Esercizio consapevole dei diritti di tutti gli azionisti
Risultati periodici e piano strategico quadriennale
Performance di ecoefficienza e sicurezza
Rapporti con le comunità locali
Diritti umani
Valutazioni di impatto delle attività operative
Progetto di coinvolgimento degli azionisti retail
Indicazione di obiettivi industriali ed economici per le principali aree di business
Descrizione di progetti e investimenti per la gestione delle emissioni di CO2; Indicazione
dell’obiettivo quantitativo di abbattimento di flaring; Analisi della performance su
eco-efficienza, certificazioni e sistema di gestione HSE (analisi KPI rilevanti); Descrizione
del sistema di gestione dei rischi e di valutazione d’impatto; Approfondimento sul Progetto di assessment sui Diritti Umani; Riconoscimento di best performer di settore del DJSI
World e conferma del titolo Eni nel FTSE4Good e nel Carbon Disclosure Leadership Index
Riconoscimento di best performer di settore dell’indice del DJSI World e
conferma nel FTSE4Good e nel Carbon Disclosure Leadership Index
Trasparenza sulle attività operative
Avvio dell’”Operazione Trasparenza” in Basilicata con il WWF
Miglioramento di strategie e programmi aziendali
sui temi di Sostenibilità (Diritti Umani, Biodiversità,
Cambiamenti climatici, Trasparenza dei pagamenti)
2 incontri con IUCN di condivisione delle strategie per la tutela della Biodiversità
Collaborazione con il Danish Institute for Human Rights per la realizzazione
di 2 assessment in Nigeria e Kazakistan
Primo meeting dei firmatari verso la COP15 (Copenhagen 2009)
Consultazione di Transparency International sulla trasparenza dei pagamenti
Partecipazione alla Mediterranean Roundtable dell’EITI
Raccolta strutturata di feedback da parte di:
■ Associazioni ambientaliste
■ Associazioni di advocacy su diritti civili e
diritti umani
■ Istituti di ricerca sull’etica d’impresa e la
Sostenibilità
(si veda Tabella “Il coinvolgimento delle comunità locali” pag. 60-61)
(si veda Tabella “Le collaborazioni con università e centri di ricerca” pag. 71)
Gestione dei rischi reputazionali
Raccolta strutturata di feedback da parte di:
Azionisti maggiori
Fondi SRI
Analisti buy side
Analisti sell side
Agenzie di rating
■
■
■
■
■
RepTrack Industry e Italia; Indagine City Giornalisti
> 57
Il modello di cooperazione
e sviluppo nei territori
Nella cultura e nella strategia di territorializzazione di Eni, a partire da quella del
suo fondatore Enrico Mattei, “abitare il mondo“ significa creare le condizioni
per favorire il dialogo con l’altro, costituire per i territori in cui è presente una
fonte di opportunità per uno sviluppo autonomo e sostenibile delle comunità,
promuovere la tutela e la valorizzazione dei valori identitari ed ecosistemici
locali. Gli strumenti di cui l’azienda si avvale per realizzare questi obiettivi di
Sostenibilità sono:
t (MJBDDPSEJJMemorandum of Understanding-MoU e i Protocolli d’Intesa) che
Eni sigla con i soggetti istituzionali dei Paesi o delle Regioni in cui opera;
t *QSPDFTTJEJTWJMVQQPMPDBMFBVUPOPNPFTPTUFOJCJMFDPOEPUUJBUUSBWFSTPB[JPOJEJ
coinvolgimento degli stakeholder e delle comunità locali, in cui Eni agisce come
“attivatore” e “accompagnatore” del territorio.
Eni si avvale inoltre dell’azione filantropica di Eni Foundation, impegnata a supportare le Unità di Business nei programmi di intervento a favore delle comunità locali.
GLI ACCORDI CON I PAESI PRODUTTORI
Eni riconosce come prioritari il dialogo e la collaborazione con i Paesi produttori
e con le loro compagnie petrolifere nazionali per comprenderne gli obiettivi
strategici e sostenerne la visione di sviluppo del territorio. Gli accordi fra Eni e
i Paesi produttori, nella maggior parte delle realtà operative, avvengono attraverso il modello contrattuale del Production Sharing Agreement (PSA) basato
su un rapporto fra la Società nazionale (National Oil Company o NOC) ed Eni. A
Eni è affidato il compito di operare con tecnologie innovative e mezzi finanziari
propri, gestendo le operazioni sul territorio, nella maggior parte dei casi, in Joint
Venture (JV) con altre compagnie petrolifere.
Nel 2006, la firma del Memorandum of Understanding (MoU) fra Eni, la National Oil
Company e la Gaddafi Development Foundation in Libia, inaugura una nuova strategia di cooperazione con i produttori, basata sullo sviluppo congiunto di progetti
integrati al servizio dei traguardi energetici e dello sviluppo economico del Paese.
In quest’ottica, nel 2008 sono stati siglati MoU con le Autorità Nazionali nella
Repubblica del Congo, in Angola, nella Federazione Russa e in Gabon.
LA TRASPARENZA DEI PAGAMENTI E L’EITI
L’impegno di Eni nella lotta alla corruzione si sostanzia nell’integrazione del
concetto di trasparenza nel proprio sistema di gestione e nella sua promozione
presso i Paesi di presenza. A tal fine, Eni aderisce all’Extractive Industries Trasparency Initiative (EITI) dal 2005, promuovendo la pubblicazione dei flussi finanziari generati dalle proprie attività nei Paesi i cui Governi aderiscono all’iniziativa
e facilitando il processo, in collaborazione con MAE, nei Paesi che non vi hanno
ancora aderito formalmente.
L’impegno di Eni per la trasparenza è rafforzato anche dall’interesse per la Partnering
Against Corruption Initiative (PACI), promossa dal Wold Economic Forum, per l’applicazione dei Business Principles for Countering Bribery di Transparency International.
58 <
GLI ACCORDI
PER LA COOPERAZIONE
E LO SVILUPPO
IN CONGO E LIBIA
IL MEMORANDUM OF
UNDERSTANDING IN CONGO
Il 19 maggio 2008 l’azienda ha siglato con
le Autorità nazionali un piano di cooperazione che integra al business tradizionale
importanti iniziative nel settore degli oli
non convenzionali in sabbie bituminose
sulle aree esplorative di Tchikatanga e Tchikatanga-Makola e delle energie rinnovabili,
assumendo un ruolo di cooperazione tecnica per uno sviluppo sostenibile del Paese.
Il MoU riguarda la ricerca e lo sfruttamento di oli non convenzionali, lo sviluppo di
attività agricole per scopi alimentari e per
la produzione di biodiesel e la realizzazione di una centrale elettrica a gas, con
l’obiettivo di eliminare la pratica del gas
flaring entro il 2012. L’accordo consente
a Eni di valorizzare la tecnologia proprietaria Eni Slurry Technology (EST) per il miglioramento della qualità degli oli pesanti.
Il progetto Centrale Electrique du Congo
consiste nella realizzazione di una centrale
elettrica a elevato rendimento in prossimità del terminale petrolifero di Djeno.
LA PROMOZIONE DELL’EITI
In Kazakistan, Eni ha partecipato al processo di consultazione promosso dal Governo e
condotto a livello nazionale sull’EITI. Il processo si è concluso con la sottoscrizione di
un Memorandum of Understanding (MoU)
tra le imprese del settore e il Governo. Eni
attraverso i consorzi KPO e KCO ha iniziato
il processo di pubblicazione dei dati relativi
al 2006. La Repubblica del Congo ha approvato nel febbraio del 2008 un Piano d’Azione (2008-2010) per lo sviluppo dell’EITI ed
è stato costituito un Comitato Esecutivo a
cui Eni partecipa. Il Piano prevede la pubblicazione dei pagamenti versati allo Stato,
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
La nuova centrale, di proprietà di una società partecipata al 20% da Eni Congo e
all’80% dal governo congolese, arriverà
a coprire oltre l’80% del fabbisogno del
Paese. Il 15 dicembre 2008 sono terminati i lavori per il raddoppio della centrale a
gas esistente di Djeno, arrivando a fornire
corrente elettrica all’intera città di Pointe
Noire. Il MoU prevede la realizzazione del
Progetto Food Plus Biodiesel per l’utilizzo
di oli vegetali provenienti da coltivazioni di
palme su circa 70.000 ettari oggi non coltivati nella regione Niari, nel Nord-ovest del
Paese. Il progetto prevede di ottenere 340
mila ton/anno di olio grezzo utile a contribuire al fabbisogno alimentare del Paese e
a produrre 250.000 ton/anno di biodiesel,
grazie all’utilizzo della tecnologia proprietaria di Eni Ultra Bio Diesel. Il Consorzio
di gestione del progetto collaborerà con i
migliori organismi internazionali per l’ottimizzazione della produzione agricola e
lo sviluppo delle comunità locali. È prevista una ricaduta occupazionale per circa
10 mila persone. Nel 2008, presso i siti
operativi di M’boundi and Tchikatanga, è
stato impiegato un totale di 120 lavoratori locali, mentre altri 325 hanno lavorato
come contrattisti. Sono inoltre in corso
progetti per lo sviluppo infrastrutturale,
la scolarizzazione e la tutela della salute
delle comunità, condotti anche attraverso
l’attività di Eni Foundation (si veda paragrafo Le attività di Eni Foundation). È stata ripristinata la funzionalità di tre classi
nel villaggio di N’Boukou Village (sito di
M’boundi) e fornito materiale scolastico
(tra cui 800 libri alla scuola di Hinda District e 150 banchi alle scuole della zona).
Presso il sito di M’boundi, sono stati aperti
8 pozzi di acqua potabile e realizzati 22
km di nuove strade.
I RISULTATI RAGGIUNTI
NEL 2008 ATTRAVERSO
IL MOU IN LIBIA
Nel 2008 sono proseguite le attività legate al Memorandum of Understanding
siglato nel 2006 fra Eni, la Gaddafi Development Foundation e la società petrolifera nazionale (NOC), che prevede un
programma di intervento della durata di
8 anni (a partire dal 2006) di 150 milioni
di dollari e che abbraccia interventi nel
settore sanitario, educativo-formativo e
di recupero del patrimonio culturale locale. Per quanto riguarda il settore sanitario,
sono stati realizzati un network integrato
di servizi cardiologici, cardiochirurgici e
di emergenza e un progetto ospedaliero,
in collaborazione con il Ministero Libico
della Salute e dell’Ambiente e il Libyan
Board of Medical Specialties. Nel mese di
settembre è stato firmato un protocollo
con la Croce Rossa belga per supportare il
programma EU Program on Blood Safety.
Prosegue l’Health Impact Assessment iniziato nel 2008 nell’area di Kufra e Murzuq. Nella regione di Nuqat Al Khams è
stato realizzato uno studio sulla gestione
di rifiuti urbani, medicali e industriali che
terminerà ad aprile 2009, e che prevede
lo scambio di conoscenze e di buone pratiche tra le regioni coinvolte e i territori
italiani. Le attività comprendono il potenziamento dei laboratori delle facoltà
di analisi ambientale locali e attività di
formazione. Nel 2008 è stata sviluppata
una procedura di procurement per ampliare le opportunità ai fornitori locali e
aumentarne la competitività. È proseguito il Progetto “International Recruiting &
Training”, avviato nel 2006, che ha come
obiettivo l’assunzione, nell’arco di 4 anni,
di 150 laureati locali. A oggi 39 persone
hanno completato il percorso formativo
(si veda il capitolo Persone). Nel campo
del sostegno all’educazione e alla cultura, sono state ristrutturate cinque scuole,
realizzata un’aula IT per l’e-learning e
proseguite le attività di conservazione e
valorizzazione dei siti di Sabratah e Leptis Magna, tramite la riqualificazione dei
musei locali, il recupero dei mosaici e la
creazione di nuovi itinerari turistici.
NEI PAESI DI PRESENZA
PAGAMENTI EFFETTUATI AL GOVERNO NIGERIANO RELATIVI ALL’ATTIVITÀ PETROLIFERA
audit e certificazioni dei bilanci dello Stato e
delle aziende operanti nel Paese, la verifica
esterna di un Conciliateur Indèpendant sui
pagamenti e il coinvolgimento della società
civile. A Timor Est, Eni Australia, operante nel
Paese, partecipa al Multistakeholder Working
Group cui prendono parte attori istituzionali,
compagnie petrolifere e rappresentanti della società civile e che dal 2007 ha elaborato
un Piano di lavoro per l’implementazione
dell’iniziativa. In Gabon, Eni ha ottenuto l’inserimento di un espresso riferimento all’EITI
nella gestione dei pagamenti che saranno
versati ai sensi del contratto.
2006
2007
2008
Tot. ‘99-‘08
Royalties
290
223
301
1.984
Profit Taxes
774
382
666
4.282
2
1
1
21,72
1.066
606
969
6.287
(milioni di dollari)
Gas fees
Totale
PAGAMENTI EFFETTUATI NEL 2006
AL GOVERNO KAZAKO RELATIVI
AL PROGETTO KARACHAGANAK
Total taxes
Profit oil (quota
del Governo kazako sul
profitto)
PAGAMENTI EFFETTUATI NEL 2006
AL GOVERNO KAZAKO RELATIVI
AL PROGETTO KASHAGAN
Milioni
di tenge
Milioni
di dollari
2.291,48
252,20
-
92,01
Total fees
1.485,97
-
Customs
payments
514,50
-
4.291,95
344,21
Totale
Milioni
di tenge
Milioni
di dollari
Total taxes
395,90
-
Total fees
33,47
-
Customs
ppayments
26,52
-
455,89
-
Totale
> 59
ENI PER LO SVILUPPO DEI TERRITORI
Eni si pone l’obiettivo di integrare gli impegni concordati con le Autorità Locali attraverso gli Accordi di cooperazione con azioni di dialogo e “accompagnamento” allo sviluppo dei territori in cui opera, al fine di attivare processi
di sviluppo autonomo e sostenibile e mettendo a disposizione non soltanto
le proprie risorse economiche, ma anche il capitale relazionale e il know how
di una grande impresa internazionale.
Le aree prioritarie di intervento a favore delle comunità sono individuate
sulla base del confronto con gli stakeholder e delle valutazioni di impatto.
Nel 2008 le iniziative hanno riguardato principalmente:
lo sviluppo del sistema socio-economico locale, attraverso il sostegno
all’imprenditoria e il potenziamento infrastrutturale territoriale;
il diritto alla salute delle comunità;
l’educazione e l’istruzione delle nuove generazioni;
la tutela e la promozione delle culture, dei valori ecosistemici e identitari
locali.
Nel 2008, gli investimenti a favore della comunità sono stati di 69,88 milioni
di euro.
LA GESTIONE DELLE
RELAZIONI CON
LE COMUNITÀ LOCALI
Eni, in collaborazione con le autorità locali,
è impegnata in un’attività di coinvolgimento delle comunità proattiva e continua, basata sul dialogo e sul confronto diretto con
gli attori principali, al fine di promuovere e
condividere comportamenti responsabili e
sostenere un’autonoma capacità di sviluppo. Gli strumenti principali attivati da Eni
per prevedere e gestire consapevolmente
le ricadute della propria attività sul conte-
IL COINVOLGIMENTO DELLE COMUNITÀ LOCALI
Paese
Algeria
INVESTIMENTI A FAVORE DELLE COMUNITÀ 2008
Australia
3,6%
13,1%
2,6%
1,4%
71%
2,3%
6%
Repubblica del Congo
Ecuador
India
Indonesia
Italia
Sviluppo di infrastrutture e interventi sociali
Addestramento professionale
Sanità
Cultura
Formazione
Ambiente
Kazakistan
Istruzione
Mali
Gli investimenti a favore della comunità comprendono gli investimenti progettuali e le liberalità. Nel 2008 questi investimenti
ammontano a 69,88 milioni di euro, registrando un incremento
del 15% rispetto al 2007. Il 71% degli investimenti a favore delle
comunità è stato impiegato per la realizzazione di progetti infrastrutturali e di sviluppo sociale.
60 <
Nigeria
Norvegia
Timor Est
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
sto sociale e territoriale sono le valutazioni
d’impatto, tra cui il Social Impact Assessment (SIA), l’Environmental and Social
Impact Assessment (ESIA) e l’Health Impact
Assessment (HIA).
Nel 2008 sono stati realizzati ESIA in
Congo e in Kazakistan; sono stati condotti
SIA in Australia, Kazakistan e Indonesia
(quest’ultimo evoluto in ESIA) e sono stati
avviati Social Baseline Assessment in India.
Sono stati sviluppati studi di valutazione
dell’impatto sulla salute (HIA) in Arabia
Saudita, Congo, Libia e Mali, mentre sono
proseguite le attività relative agli HIA realizzati nel 2007 in Kazakistan e Pakistan.
Ambito/attività/progetto
Azioni 2008 e principali risultati
MoU con il Ministero della Cultura
Formazione di personale locale per la ristrutturazione dei mosaici in partnership
con l’Università di Roma
Valutazioni di impatto;
Blacktip Community Investment Plan
Revisione del Social Impact Assessment (SIA); interviste, incontri e workshop per valutare
la percezione del progetto Blacktip
Consultazione degli stakeholder nell’ambito del Social Impact Management Plan
Multistakeholder Social Impact Advisory
Committee e Community Liaison Officers
Consultazione delle comunità indigene
Stakeholder engagement
Valutazioni di impatto
Creazione di un team per il dialogo con le comunità, attività di ascolto quotidiane
1 meeting con autorità locali e ONG sul tema delle produzioni agricole locali
Consultazione nell’ambito dell’Health Impact Assessment (HIA)
e del Biodiversity and Ecosystem Assessment
Good Neighborhood Forum
Consultazioni nell’ambito dei Comitati Territoriali di Sviluppo
Attività di stakeholder engagement
Consultazione delle autorità locali in Rajasthan e nelle isole Andamane e Nicobare
Incontri con le comunità locali tramite la mediazione di ONG locali
Community Development/Relation program
Valutazioni di impatto
Consultazione di autorità locali, agenzie e comunità
Consultazione dell’ambito dell’Environmental and Social Impact Assessment (ESIA)
Collaborazioni e confronto con le istituzioni locali
Missione di Comunità in Basilicata
Community Investment
Valutazioni d’impatto (KPO)
Community Investment
Valutazioni d’impatto (KCO)
Interviste e momenti di ascolto pubblico con istituzioni, attori socio-economici
e stakeholder rilevanti; creazione di gruppi di lavoro per la realizzazione delle iniziative di sviluppo
in Basilicata; ”Giornate Nazionali dell’Energia Elettrica” (Ravenna, Ferrera Erbognone, Ferrara,
Mantova, Brindisi) per migliorare la conoscenza delle attività nelle Centrali
Accordo con il Comune e la Provincia di Ferrara e la Regione Emilia Romagna per interventi di
riduzione delle emissioni sulla Centrale Termoelettrica SEF di Ferrara
Consultazione dei Village Councils: circa 16 incontri di cui 4 public hearing
Aggiornamento del Social Baseline Assessment (SBA)
Consultazione nell’ambito del Biodiversity and Ecosystem Assessment
5 campagne di comunicazione sui temi della Sostenibilità
Consultazione degli stakeholder nell’ambito del SIA
Incontri con le autorità locali e ONG rappresentative e udienze pubbliche per presentare il
documento”Kashagan Field: Declaration of Intent for Further Phases of Development” relativo al
sito di Kashagan
MoU con le autorità della Regione di Timbuktu
Creazione di commissioni dedicate all’interno dei villaggi per la gestione dei pozzi d’acqua
realizzati per le comunità
Environmental resources management (ERM);
Valutazioni d’impatto
Mappatura e valutazione dei conflitti delle comunità; redazione di uno
Stakeholder Management Plan; baseline per valutare la fattibilità di un progetto volto a migliorare
le condizioni sanitarie materno-infantili (Health Stream Project)
Goliat Impact Assessment
Consultazione degli stakeholder e restituzione dei risultati al Ministero del Petrolio
e dell’Energia norvegese
Stakeholder Engagement
Trasparenza (EITI)
Redazione di uno Stakeholder Management Plan; consultazione di ONG e istituzioni locali
e restituzione dei risultati ai rappresentanti governativi; consultazione del Governo locale
sui piani operativi
Partecipazione all’EITI Multistakeholder Working Group
> 61
LO SVILUPPO DEL SISTEMA SOCIO-ECONOMICO LOCALE
Eni incoraggia e promuove lo sviluppo del sistema socio-economico locale
attraverso il sostegno all’imprenditoria e il potenziamento infrastrutturale
territoriale – oltre a generare ricadute economiche indirette sul tessuto socioeconomico locale attraverso lo svolgimento delle proprie attività.
Il sostegno all’imprenditorialità è una linea operativa fondamentale per garantire lo sviluppo sociale ed economico delle comunità in cui l’azienda opera. Gli assi portanti in quest’ambito sono il microcredito, in particolare per
coloro ai quali è precluso l’accesso a strumenti di credito tradizionali, e la
creazione di competenze (empowerment) attraverso la formazione, destinata
sia alle imprese del territorio, sia alle persone che desiderano intraprendere
un’attività o una professione. Nel 2008 sono stati avviati progetti in Pakistan,
Norvegia, Australia, Kazakistan, Nigeria.
Gli aiuti per lo sviluppo infrastrutturale in campo energetico sono realizzati
impiegando le migliori tecnologie disponibili nel campo delle fonti energetiche rinnovabili. Nel 2008 sono state intraprese azioni in Nigeria, Egitto, Mali.
Il potenziamento del sistema delle infrastrutture e strutture civili (strade,
acquedotti, edifici) è un altro elemento chiave per lo sviluppo dei territori.
In Kazakistan, a Karachaganak, sono stati intrapresi e realizzati interventi di
edilizia nel Distretto di Uralsk attraverso la fornitura di unità abitative.
In Nigeria, in collaborazione con le comunità ospitanti, sono stati condotti 17 interventi infrastrutturali per un investimento totale superiore a 5 milioni di euro.
Gli interventi riguardano anche la dotazione di mezzi di trasporto, come in
Ecuador, dove è proseguito il Progetto “Air Transport and Communication Program 2008”, grazie al quale sono stati effettuati 613 voli per il trasporto di
personale specializzato a supporto delle popolazioni indigene.
LE TESTIMONIANZE DAL FORUM SVILUPPO
E COMUNI POLVERE
L’arrivo di Eni ha significato una modificazione nella percezione di sé degli enti
locali: sottoscrivere un accordo di sviluppo fra società petrolifera e amministrazioni dei territori ha richiesto di cambiare la normativa nazionale e soprattutto
ha sollecitato un cambiamento nella logica dell’intervento pubblico.
Vito De Filippo - Presidente Regione Basilicata
Una grande industria come Eni è un giacimento straordinario di competenze
che bisogna provare a coniugare con il territorio, puntando però a uno scambio
di alto, non di basso profilo.
Attilio Martorano - Presidente Confindustria Basilicata
Il mio giudizio sull’esperienza che Eni sta sviluppando a Calvello è assolutamente positivo. Di più: trovo encomiabile che un big player di questo livello
si sia preoccupato che le royalites ricadessero sul territorio in termini di sviluppo, aiutando la comunità a costruire un futuro sostenibile.
Gianfranco Imperatori - Presidente Fondazione Civita
62 <
ENI IN BASILICATA
Dieci anni dopo la scoperta del giacimento di Monte Alpi in Val d’Agri, Eni firma
nel 1998 il primo accordo con contenuti
di Sostenibilità fra una Società Petrolifera e una Regione italiana, nell’ambito del quale sono concordate iniziative
legate alla salvaguardia dell’ambiente,
alla formazione e allo sviluppo attraverso l’innovazione e la ricerca. Oggi, Eni è
un “big player” economico sul territorio.
Nel 2008, sono state pagate royalty per
le attività estrattive al territorio per
oltre 82 milioni di euro. La presenza di
Eni ha inoltre generato ricadute economiche positive attraverso l’impiego di
personale e fornitori locali. Nel 2008,
le persone impiegate dal Distretto in
quest’area risultano 190, mentre circa
1.500 sono coinvolte nell’indotto diretto generato dalle operazioni, di cui oltre
la metà sono lucani.
LA “MISSIONE DI
COMUNITA’” PER LO
SVILUPPO LOCALE
Il progetto “Missione di Comunità”,
realizzato in collaborazione con FEEM
e il Consorzio AASTER, è lo strumento
attraverso cui Eni partecipa attivamente alla creazione di percorsi di sviluppo
autonomo e sostenibile in Basilicata. La
Missione di Comunità ha visto la realizzazione di una fase pilota inaugurata nel
2007 nel territorio della Val Camastra,
seguita da una nuova serie di attività
avviate nel 2008 nel territorio della Val
d’Agri. Sono stati consultati gli attori
territoriali significativi – tra cui amministratori, imprenditori, operatori turistici,
associazioni – attraverso la realizzazione di circa 40 interviste e 8 momenti di
incontro pubblici. È stato condiviso un
insieme di progetti e azioni accomunati
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
dalla possibilità di essere realizzati in
tempi rapidi e, nello stesso tempo di
gettare le premesse per uno sviluppo a
lungo termine. Per quanto riguarda la
filiera turistica, sono stati programmati
4 interventi pilota la cui conclusione è
prevista nel 2009. In Val d’Agri, la prima fase di ascolto si è conclusa con la
realizzazione di interviste ai Sindaci degli otto Comuni coinvolti. Nel passaggio alla fase progettuale, è stata rilevante l’attivazione di “reti lunghe” con
soggetti promotori di sviluppo, quali la
partecipazione dell’Associazione Civita
alla definizione di strategie di sviluppo
turistico integrato.
IL FORUM SVILUPPO
E COMUNI POLVERE
L’11 e il 12 luglio 2008 si è tenuto a Calvello e Abriola il Forum Nazionale “Sviluppo e Comuni Polvere”, organizzato
dai Comuni, dalla FEEM, dal Consorzio
AASTER e dall’Editoriale Vita in collaborazione con Eni. Istituzioni, imprese,
attori della società civile si sono incontrati per riflettere di sviluppo sostenibile,
fra rivitalizzazione delle economie locali
e promozione della coesione sociale, in
particolare nel Mezzogiorno. Sono state
presentate le esperienze realizzate, tra
cui il “Patto dei saperi”, il percorso di
valorizzazione delle filiere locali sotteso al Patto per lo Sviluppo, il Progetto
Scuola, e le attività della FEEM, tra cui
la pubblicazione del Bilancio Sociale di
Calvello e Abriola. I partecipanti sono
stati invitati ad intervenire per dialogare sulle questioni inerenti il futuro
del loro territorio. In concomitanza con
l’evento, è stato pubblicato un numero
speciale della rivista Communitas e un
supplemento del settimanale Vita, interamente dedicati alla Camastra e al
progetto Missione di Comunità.
LE ATTIVITÀ FEEM
IN BASILICATA
La presenza di una sede della Fondazione Eni Enrico Mattei a Viggiano, nel cuore della Basilicata, ha l’obiettivo di creare
opportunità per il territorio e di diffondere conoscenza attraverso attività di ricerca, di alta formazione, di informazione
e di diffusione di progresso tecnologico,
in collaborazione con gli attori locali, in
primis l’università, in contatto con i network di eccellenza di cui FEEM è da sempre attore. Nel corso del 2008 la FEEM
ha pianificato e organizzato iniziative di
divulgazione scientifica e corsi d’alta formazione, tra cui un corso di Bioinforma-
ROYALTY VERSATE DA ENI ALLA REGIONE BASILICATA
E AI COMUNI IN VAL D’AGRI (MILIONI DI EURO)
tica in collaborazione con l’Università di
Milano-Bicocca e l’Università degli Studi
della Basilicata. Tra le attività di supporto
allo sviluppo del territorio, FEEM ha organizzato una Summer School per formare
Divulgatori Scientifici, una Autumn School sul tema “Valorizzare il territorio in Val
D’Agri”, e ha partecipato all’organizzazione di un corso per guide turistiche in
Val Camastra. FEEM ha promosso azioni
volte al superamento del digital divide,
tra cui la realizzazione di un polo tecnologico nel centro di Viggiano e un corso
di formazione informatica per ragazzi
disabili ospiti delle case famiglia di Tramutola e Villa d’Agri. Nel 2008 sono stati
avviati diversi progetti di ricerca collegati
ai temi dello sviluppo territoriale locale.
Tra questi, l’elaborazione di un Piano di
sviluppo energetico locale e il supporto
scientifico per la realizzazione del distretto energetico in Val D’Agri. Nell’ambito
della collaborazione con UNIBAS, FEEM
finanzia borse di dottorato e promuove la
collaborazione dei dottorandi sui progetti
FEEM. Collabora inoltre con l’Azienda di
Promozione del Territorio, con l’ENEA e la
Regione Basilicata (per la creazione della
Scuola Mediterranea sulle Energie) e con
la Società Energetica Lucana (SEL).
INDOTTO PER SETTORE DI ATTIVITÀ IN BASILICATA NEL 2008
2006
2007
2008*
Totale
‘00 - ‘08
Regione Basilicata
62,05
62,99
69,99
325,26
Comuni
10,95
11,12
12,35
57,39
Totale
73,00
74,11
82,34
382,65
1% 4%
29%
Settore agricolo
*Dati provvisori
Settore edile
Settore industriale
Settore servizi
66%
> 63
LA TUTELA DEL DIRITTO ALLA SALUTE
Promuovere la salute significa garantire le condizioni essenziali per lo sviluppo.
Eni sostiene interventi tesi a potenziare il sistema sanitario nazionale del Paese in
cui opera e promuove iniziative per l’abbattimento dei rischi sanitari, con particolare
attenzione verso le malattie endemiche nei Paesi non OCSE. Nel 2008, Eni ha investito nella dotazione di strutture sanitarie in Ecuador, Kazakistan, Mali, Nigeria, Egitto,
Pakistan e Tunisia. Inoltre, ha sostenuto importanti campagne di promozione della
salute nel mondo, tra cui il Programma di screening per la prevenzione dei tumori
al seno in Australia, il Programma nazionale per l’allattamento al seno a Timor Est e
campagne di immunizzazione da poliomielite in Pakistan. Infine, agire per sostenere
il diritto alla salute delle comunità più svantaggiate fa parte della missione fondativa
di Eni Foundation.
IL SOSTEGNO ALL’ISTRUZIONE
Il sostegno all’educazione e all’istruzione è un presupposto essenziale per la Sostenibilità poiché fondato sull’attenzione alle generazioni future. Nel 2008 è stato
fornito materiale didattico a 992 studenti ecuadoriani. In Nigeria, Pakistan, Kazakistan, Norvegia e Australia sono sono state costruite strutture scolastiche e centri
didattico-scientifici. Eni ha promosso programmi educativi in India, Egitto, Kazakistan e Timor Est in collaborazione con gli stakeholder locali. Infine, Eni ha sostenuto la formazione universitaria attraverso l’assegnazione di borse di studio nei
Paesi di presenza (si veda Capitolo Eni per una cultura dello sviluppo sostenibile).
LE TESTIMONIANZE DAL TERRITORIO - NIGERIA
Siamo state introdotte all’interno del Green River Project e beneficiamo del multi
functional kit (MFK) previsto dal Green Card Scheme che ci ha permesso di usufruire di un’attività di formazione dedicata alla gestione di forme micro-imprenditoriali
locali (cooperativa). Il tasso di restituzione del credito previsto dal progetto ci ha
permesso inoltre di assicurare una formazione più qualificata ai nostri bambini.
Cooperativa di donne della comunità di Obie - Stato del River
Sono all’interno del Green River Project dal 1987 e ho ricevuto una formazione
grazie alla quale ho acquisito delle competenze specifiche relative alle diverse
tecnologie utilizzabili per lo sviluppo agricolo del nostro territorio. Ho potuto
inoltre migliorare il mio grado di istruzione conseguendo un diploma presso
l’Istituto di Tecnologia e Sviluppo d’Impresa di Owerri. Oggi ho una scuola privata per promuovere e garantire un livello di istruzione alla mia comunità.
Christopher Onyije, comunità di Obrikom - Stato del River
Collaboro con la mia associazione all’interno del Green River Project dal 2001. Il
progetto mi ha permesso di acquisire competenze in attività legate alla raccolta,
all’allevamento e all’itticoltura. Grazie alle attività diversificate e all’accesso al credito previsto del Microcredit Scheme è possibile contribuire allo sviluppo di queste
attività e, arricchendo anche le nostre competenze tecniche, contribuiamo maggiormente allo sviluppo e al benessere quotidiano della nostra comunità.
Ms Joy Alabo - Stato del River
64 <
I PROGETTI DI SVILUPPO
IL SOSTEGNO
ALL’IMPRENDITORIALITÀ
IN NIGERIA
In Nigeria, nell’ambito del Green River
Project, Eni, le comunità locali e la Consultants Community Development Foundation hanno avviato nel 2008 il Micro-credits Scheme, un progetto di microcredito
che prevede azioni di formazione per l’efficace utilizzo dei prestiti. Grazie a questo
progetto trenta società cooperative hanno ricevuto prestiti il cui importo varia dai
4.000 ai 6.000 dollari. Sempre nell’ambito
del Green River Project sono stati realizzati progetti di sostegno all’imprenditoria
al fine di potenziare la produzione agricola locale. Il Cottage Industry ha avuto
come obiettivo quello di migliorare la
produzione di pane nell’area di Mgbede
in collaborazione con Mgbede Farmers
Cooperative Society, Mgbede Community
e D-Emmason Engineering Ltd. Il progetto, a oggi concluso, impiega sei persone,
con un aumento del fatturato del 300%.
Attraverso il progetto Cassava Processing
Mill, realizzato in collaborazione con Cooperative Society Omoku e Integrated Systems Ltd, sono stati conseguiti progressi
nella macinazione della farina di manioca
per ottenere il garri, un prodotto alla base
dell’alimentazione locale. Il progetto è
terminato con l’assunzione di 4 donne, il
cui reddito è aumentato del 125%. Infine,
il progetto Plantain Flour House Project,
realizzato in collaborazione con Mgbede
Young Farmers Cooperative society e Demmason Engineering Ltd, ha migliorato
gli affari di una società cooperativa che
produce e vende farina di banano e olio
di palma. La cooperativa ha ampliato il
proprio business ad altri Stati della Nigeria sud orientale, assumendo dieci persone appartenenti alla comunità locale,
il cui reddito è aumentato del 300%. La
cooperativa si è aggiudicata il “Farmer of
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
the Year Award”, assegnato dalla Central
Bank of Nigeria. Anche il commercio di
olio di palma è incrementato, permettendo l’assunzione di 4 persone locali, il cui
reddito è aumentato del 200%. L’attività di formazione professionale ha infine
consentito a oltre 400 giovani di poter
intraprendere in modo autonomo una
professione (carpentiere, parrucchiere,
muratore, informatico).
LA PROMOZIONE
DI FONTI ENERGETICHE
RINNOVABILI IN EGITTO
Nel 2008, in Egitto, sono stati avviati
importanti progetti per la promozione
delle fonti energetiche rinnovabili per
un investimento totale di 520 mila euro.
Il progetto pilota biennale Wind Farm
per la generazione di energia eolica ad
Abu Rudeis, ha visto nel 2008 la creazione di una Wind Farm collegata all’esistente centrale elettrica. Il Solar Project,
nell’area del deserto occidentale, prevede
la connessione dei pannelli solari al sistema elettrico esistente a garanzia della
continuità della fornitura energetica agli
impianti produttivi.
IL “PROGRAMMA SALUTE”
IN ECUADOR
In Ecuador è proseguito il Programma
Salute per le comunità, attraverso il potenziamento di servizi e di infrastrutture
medico-ospedalieri e il sostegno all’abbattimento dei rischi sanitari. Nei Centri
medici presso Moretecocha, Pitacocha,
Villano e Liquiñe sono state effettuate
8.404 visite mediche e dentistiche ed è
iniziata la costruzione di un Centro per la
comunità di Paparawa. Nelle unità mediche di supporto, 4.019 consulti sono stati
condotti da parte di 18 operatori sanitari.
Il servizio di ambulanza aerea si è occupato di 98 casi di emergenza. Infine, è proseguita la campagna antimalarica presso
26 comunità attraverso la disinfestazione
di zone focolai di trasmissione.
IL PROGRAMMA
“GEOSCIENCE” IN INDIA
In India è stato lanciato, in partnership
con l’Università di Jammu e l’University
College di Londra, il programma ”Geoscience” per l’applicazione di geoscienze di alta qualità nelle operazioni e che
coinvolge i governi locali e nazionali. Le
attività hanno visto la realizzazione di
cinque edizioni dell’“Eni Children Education Programme in India” (la prima realizzata presso la conferenza internazionale di Jammu) e della “Campagna per
l’efficienza energetica”, programma educativo che ha coinvolto circa 200 ragazzi
tra i 14 e i 16 anni provenienti da Jammu
e Kashmir. Nel marzo 2009, l’iniziativa è
stata premiata con il “Getenergy Award”
(www.getenergyawards.com).
TIMOR EST:
IL POTENZIAMENTO
DELLA RETE IDRICA
A Timor Est, Eni realizza interventi tesi a
fornire acqua pulita alle comunità locali:
nel 2008 sono state allacciate 6 scuole del
distretto di Aileu ed è in corso uno studio
per l’installazione di pozzi nel distretto di
Los Palos. Sono state fornite 2 cisterne
di acqua in un’area remota grazie anche
alla costruzione di una rete stradale.
È in corso un progetto per fornire acqua
potabile attraverso un servizio di cisterne,
con l’installazione di 13 pompe manuali,
11 pozzi, 2 cisterne e 1 condotta idrica.
LE ATTIVITÀ DI ENI FOUNDATION
Nel 2008 è proseguita e si è consolidata
l’attività di Eni Foundation finalizzata a contribuire alla tutela dei diritti fondamentali
dell’individuo, in particolare delle fasce d’età
più vulnerabili. In Congo, il programma di
vaccinazioni e di monitoraggio epidemiologico per le patologie infantili Salissa Mwana, avviato nel 2007, ha avuto un importante sviluppo nelle tre regioni di Kouilou, Niari
e Cuvette. Grazie al completamento dei primi 11 centri sanitari, all’impiego delle unità
mediche mobili e al supporto scientifico del
Dipartimento di Pediatria dell’Università “La
Sapienza” di Roma, nella regione del Kouilou il tasso di copertura vaccinale infantile
è passato dal 45% a quasi l’80%. Sempre
in Congo, è stato siglato un accordo con il
Ministero della Salute per lo sviluppo del
progetto Kento Mwana per la prevenzione
della trasmissione del virus HIV da madre
a figlio, sotto il coordinamento scientifico
dell’Università di Genova. In Angola è avviato un progetto sanitario-nutrizionale a
Luanda a favore dell’infanzia. La prima fase
del progetto, della durata di due anni, riguarda la municipalità di Kilamba Kiaxi con
l’obiettivo di ridurre l’incidenza delle malattie prevenibili e di quelle dovute a malnutrizione. In Indonesia è stato predisposto con
Smile Train Italia un progetto triennale per
il trattamento di bambini affetti da malformazioni del labbro e del palato. Oltre alle
missioni chirurgiche, il progetto prevede il
trasferimento di competenze e la costituzione di un centro di eccellenza nel Paese.
In Italia, Eni Foundation ha attivato una
collaborazione con l’Associazione Pionieri e
Veterani per promuovere l’alfabetizzazione
digitale degli anziani, avviando il progetto
Internet Corner a Roma con Fondazione
Mondo Digitale e tre microprogetti di informatizzazione: uno a Venezia e due a San
Donato Milanese. Eni Foundation, infine, ha
erogato 100 milioni di euro, destinati all’iniziativa “Fondo Carta Acquisti” promossa
dal Governo Italiano a favore delle fasce più
deboli della popolazione.
> 65
LA TUTELA E LA VALORIZZAZIONE DEGLI ECOSISTEMI
E DELLE IDENTITÀ LOCALI
Tutelare il patrimonio identitario dei territori, gli ecosistemi, i paesaggi, il
patrimonio culturale, non è soltanto una responsabilità per le imprese che
vi operano, ma significa anche creare opportunità di sviluppo economico e
sociale per le comunità.
Eni promuove e sostiene il valore degli ecosistemi e della biodiversità nei
territori ove è presente, realizzando progetti che integrino la tutela e la
valorizzazione delle risorse ecologiche con lo sviluppo dei sistemi socioeconomici locali. Nel 2008 Eni ha avviato un processo di condivisione interno attraverso il confronto tra le diverse realtà di business per la definizione
di una policy sul tema Biodiversità ed Ecosistemi. Ha approfondito una
serie di contatti a livello nazionale e internazionale al fine di condividere e
migliorare le strategie e i progetti in corso. È proseguito l’impegno nell’ambito del Biodiversity Working Group dell’IPIECA, dove ricopre la carica di
vice chairman.
Nella seconda metà del 2008, Eni ha aderito all’iniziativa “Proteus 2012”,
una partnership fra UNEP-WCMC e un vasto numero di aziende finalizzata
a rendere disponibili, su piattaforme informatiche integrate, le informazioni
contenute nel World Database on Protected Areas, database globale sulle
aree protette marine e terrestri, sui siti ricchi in biodiversità e sugli ecosistemi marini e costieri. I benefici attesi dall’adesione a questa iniziativa
sono relativi alla disponibilità di informazioni aggiornate e complete per la
mappatura e la caratterizzazione preventiva di siti sensibili per la presenza
di biodiversità, riducendo così i rischi derivanti dall’operare in queste aree.
Eni protegge e sostiene il patrimonio culturale dei territori, sia partecipando alla conservazione e alla valorizzazione dei beni materiali, sia promuovendo misure a tutela del patrimonio intangibile rappresentato dalle
tradizioni culturali dei luoghi e delle persone, dedicando particolare attenzione ai possibili impatti generati dalla presenza delle proprie attività sulle
popolazioni indigene.
In Algeria sono iniziati i lavori di restauro del mosaico “Trionfo Indiano di
Dioniso” presso il Museo Nazionale di Sétif e il processo di formazione di restauratori locali. In Australia, nell’ambito del progetto BlackTip è proseguito
il programma di tutela dei luoghi sacri aborigeni e del patrimonio culturale
del Northern Territory. Eni supporta lo sviluppo dei movimenti artistici aborigeni di Wadeye nell’ottica di organizzare una mostra dedicata su base
annuale a Darwin, in collaborazione con la Darwin Aboriginal Art Gallery.
In Kazakistan è stata condotta una survey con il West Kazakistan Oblast Archaeological and Historical Centre per identificare le aree attorno al campo
di Karachaganak che devono essere preservate dalle attività di estrazione,
con obiettivo finale di definirne un programma di gestione in linea con gli
standard internazionali.
A Timor Est, è stato realizzato un progetto per la valorizzazione del movimento artistico locale, in vista della creazione di un’accademia nazionale,
svolto in collaborazione con Arte Moris, ONG locale.
66 <
I PRINCIPALI PROGETTI
DI STUDIO SU TEMA
BIODIVERSITÀ
ED ECOSISTEMI
L’impegno complessivo di spesa per la
realizzazione di progetti nell’ambito della
tutela della biodiversità nel 2008 risulta
pari a 11,34 milioni di euro. I progetti sviluppati hanno riguardato principalmente
la valutazione, il monitoraggio e la mitigazione degli impatti sulla biodiversità in
aree particolarmente sensibili, anche al
fine di predisporre strumenti e programmi da applicare in tutte le realtà aziendali, secondo le linee guida dell’EBI (Energy
and Biodiversity Initiative).
LA TUTELA DELLA
REGIONE ARTICA
Eni ha avviato alcuni progetti tesi a valutare la sensitività ecologica della Regione
Artica rispetto alle attività petrolifere e
le eventuali correlazioni di queste con il
sistema socio-economico locale. Attraverso il Progetto Arctic Sea Biodiversity, è in
via di elaborazione un protocollo per lo
studio e la conservazione della biodiverPRINCIPALI PROGETTI PER LA TUTELA DEGLI
Nome Progetto
Progetto Biodiversità in Val d’Agri (Fase 2 Progetto ABD)
Biodiversity Risk Assessment
in the Nikaitchuq Block
Villano BioDiversity (VBD)
BioSea II JIP
Arctic Sea BioDiversity (ASBD)
Joint Industry Programme
“Sound and Marine Life” - fase 2
Monitoraggio ambientale riserva naturale
“Biviere e Macconi”
Monitoraggio specie endemiche del Mar Caspio
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
sità offshore attraverso la consultazione
degli stakeholder interessati. Nel corso
del 2008 è stato concluso lo studio del
contesto di riferimento e sono stati raccolti i primi campioni biologici. In Alaska,
il Progetto Biodiversity Risk Assessment
in the Nikaitchuq Block ha come obiettivo
la valutazione di rischi per la biodiversità
in relazione al contesto operativo, ecologico e sociale del campo di Nikaitchuq e
lo sviluppo di un Biodiversity Action Plan
finalizzato alla gestione dei rischi, alla mitigazione degli impatti e all’individuazione di opzioni di conservazione.
JOINT INDUSTRY
PROGRAMME
“E&P SOUND
AND MARINE LIFE”
L’obiettivo del Progetto, che coinvolge in
partnership 13 compagnie petrolifere, è
lo studio dei potenziali effetti del suono
generato dalle attività di E&P offshore, in
particolare le attività sismiche, sull’ambiente marino. Dall’inizio il programma
ha avviato circa 50 contratti con Università e Centri di ricerca di livello internazionale. Nel 2008 si è conclusa la fase
II del progetto. I risultati riguardano la
caratterizzazione delle sorgenti sonore
relative alle attività; le misure audiometriche su mammiferi marini e lo sviluppo
di strumenti per il monitoraggio acustico
passivo (PAM) da utilizzare sia durante le
operazioni sismiche che per il rilevamento
e la localizzazione degli animali. (www.
soundandmarinelife.org)
avvio nel 2008, prevedono il ripristino con
vegetazione autoctona dei margini di siti
naturalisticamente importanti e attività sperimentali nelle praterie a maggior
grado di naturalità e lungo il tracciato di
flowline, con monitoraggio dei processi di
ricolonizzazione della flora autoctona.
LA TUTELA DELLA
BIODIVERSITÀ
IN VAL D’AGRI
VILLANO BIODIVERSITY ECUADOR
Nel 2008 è stata lanciata una nuova
iniziativa in Val d’Agri finalizzata ad applicare i risultati conseguiti dal progetto
AgriBioDiversity (ABD), che si è concluso
a fine 2007, sviluppando le attività di mitigazione e ripristino dei siti prioritari. I
risultati del primo studio dimostrano che
le aree montane, incluse quelle associate
alle attività petrolifere, sono tuttora ricche in biodiversità, mentre i cambiamenti
maggiori sono avvenuti nel fondo valle,
associabili alla compresenza di molteplici
usi del territorio. Gli impatti associati alle
attività petrolifere sono risultati limitati,
altamente localizzati e ripristinabili.
I risultati del progetto sono stati presentati ad alcuni soggetti interessati attraverso
la realizzazione di incontri ad hoc.
Le attività di progetto, che hanno preso
L’obiettivo del progetto è la valutazione
dei potenziali impatti delle operazioni
nell’area di Villano e l’identificazione
di misure di mitigazione/ripristino. Nel
2008, la Pontificia Universitad Catolica
dell’Ecuador ha avviato le attività di indagine in campo, che comprendono: l’analisi
dei cambiamenti nell’ecosistema forestale
e la valutazione delle pressioni esercitate
dalle attività antropiche, facendo uso della tecnologia GIS e grazie allo sviluppo di
un geo-database integrato; la valutazione
dell’effetto delle attività antropiche sulla
biodiversità e la definizione di azioni di
mitigazione. Infine, sono state avviate le
attività di recupero di zone di foresta interessate da impianti, condotte utilizzando
piante native sottoposte a diverse modalità di trapianto e di trattamento.
ECOSISTEMI E DELLA BIODIVERSITÀ
Area geografica
Investimento totale
(migliaia di euro)
Avanzamento
Partner/stakeholder coinvolti
Val d’Agri (Italia)
455
ABD Monitoring (Università della Basilicata)
Alaska (USA)
200
FFI (Fauna & Flora International)
Ecuador
2.070
Pontificia Universitad Catolica del Ecuador, FFI
Norvegia
1.470
Total, IRIS (International Research Institute of Stavanger)
Norvegia
2.520
Akvaplan-Niva, FFI, Arctos Group
Tutti i siti off-shore
2.100
Anadarko, BG Group, BHP Billiton, BP, Chevron, ConocoPhillips, ExxonMobil,
International Association of Geophysical Contractors, Santos, Shell, StatoliHydro, Total, Woodside, OGP
Italia
Kazakistan
150
1.525
Kazakistan Research & Production Center of the Fish Industry, U.S. Pew
Institute for Ocean Science, CaspiEcology, Nedra, KazEcoProject,
Caspian International Seal Survey, University of Leeds/Kazakh Agency
of Applied Ecology (KAPE/KAAE)
> 67
LE PRINCIPALI INIZIATIVE PER LO SVILUPPO DEI TERRITORI NEL MONDO
In queste pagine sono riassunte le principali iniziative per le comunità realizzate da Eni nel mondo, con riferimento alla situazione del 2008. I Paesi sono
stati selezionati sulla base dell’interesse strategico e commerciale, della storicità delle relazioni e dell’impegno in iniziative per lo sviluppo sostenibile
dei territori. Gli investimenti per le comunità non comprendono le attività di Eni Foundation.
ECUADOR
VENEZUELA
NORVEGIA
Inizio delle relazioni: 1988
Inizio delle relazioni: 1998
Inizio delle relazioni: 1964
Investimenti per le Comunità: 2.867.385 €
Investimenti per le Comunità: 797.000 €
Investimenti per le Comunità: 127.082 €
Azioni: edilizia scolastica e ospedaliera, borse di
studio, trasporti aerei per emergenze sanitarie,
servizi di comunicazione, impianti alimentati a
energie rinnovabili, rete idrica.
Azioni: partecipazione ad iniziative per il supporto dell’economia locale (sostegno a pesca,
ecoturismo, commercializzazione dei prodotti
locali e attività di microcredito), forniture per il
trattamento delle acque.
Azioni: promozione del patrimonio identitario,
Centro per la divulgazione del sapere scientifico,
tutela delle popolazioni indigene, sostegno alle
attività primarie.
ANGOLA
MALI
TUNISIA
Inizio delle relazioni: 1980
Inizio delle relazioni: 2006
Inizio delle relazioni: 1961
Investimenti per le Comunità: 4.697.279 €
Investimenti per le Comunità: 297.383 €
Investimenti per le Comunità: 321.226 €
Quota procurato locale: 66%
Strumenti di cooperazione e sviluppo integrati: MoU con il Ministero dell’Energia maliano
(2008), il Governatorato della Regione di Tombouctou e i Sindaci dei villaggi di Tichift e Bir
es salam.
Quota procurato locale: 25%
ALGERIA
Inizio delle relazioni: Anni Cinquanta
Investimenti per le Comunità: 241.439 €
Azioni: tutela del patrimonio culturale in collaborazione con il Ministero della Cultura algerino,
pozzi di acqua a energia solare con la Fondazione Sonatrach Tassili.
REPUBBLICA DEL CONGO
Inizio delle relazioni: 1968
Investimenti per le Comunità: 746.950 €
Quota procurato locale: 51%
Strumenti di cooperazione e sviluppo integrati:
Protocol d’Accord (2008)
Azioni: infrastrutture per l’energia e l’acqua,
edilizia scolastica e ospedaliera, progetti per
la Lotta all’AIDS e di profilassi attraverso Eni
Foundation.
EGITTO
Inizio delle relazioni: 1954
Investimenti per le Comunità: 147.618 €
Quota procurato locale: 86%
Azioni: edilizia e forniture ospedaliere, pc a
scuole, interventi per la qualità urbana, sostegno Centro Lebbrosi della Caritas, Progetti Wind
Farm e Solar Project per la promozione delle fonti energetiche rinnovabili.
NIGERIA
Inizio delle relazioni: 1962
Investimenti per le Comunità: 9.496.041 €
Azioni: microcredito, edilizia sanitaria rurale,
scolastica ed edifici di pubblica utilità, borse di
studio, potenziamento della rete idrica e stradale, centrali di energia elettrica, progetti di sviluppo agricolo.
Strumenti di cooperazione e sviluppo integrati:
MoU con Sonagol (2008).
Azioni: interventi a favore delle comunità, progetto sanitario-nutrizionale per la tutela dell’infanzia attraverso Eni Foundation.
68 <
Azioni: pozzi alimentati con energie rinnovabili, forniture ospedaliere, profilassi, educazione alla salute.
Azioni: edilizia ospedaliera, sostegno all’Istituto
Tunisino del Petrolio, formazione post-laurea nel
settore petrolifero, programmi educativi, fornitura di materiali didattici.
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
KAZAKISTAN
FEDERAZIONE RUSSA
PAKISTAN
Inizio delle relazioni: 1992
Inizio delle relazioni: 2007
Inizio delle relazioni: 2000
Investimenti per le Comunità: 28.434.383 €
Investimenti per le Comunità: 378.406 €
Investimenti per le Comunità: 538.201 €
Quota procurato locale: 45%
Strumenti di cooperazione e sviluppo integrati: MoU con le Autorità dello Yamalo-Nenets
(2008).
Azioni: educazione alla salute, edilizia scolastica
e sanitaria, sostegno imprenditoria femminile,
rete idrica ed elettrica, impianti di energie rinnovabili, programmi di istruzione e formazione
nell’ambito del Bhit Rural Support Programme.
Azioni: forniture a ospedali, promozione della
salute, edilizia scolastica, microcredito in collaborazione con “Damu” WKO Association of Entrepreneurs, sostegno agricoltura, reti stradali,
formazione e addestramento.
Azioni: attrezzature sanitarie e scolastiche a
scuole e asili, formazione di paramedici, sostegno al patrimonio culturale.
TIMOR EST
Inizio delle relazioni: 2006
Investimenti per le Comunità: 800.061 €
Modello di cooperazione e sviluppo: Timor-Leste
Expenditure Commitment all’interno dei contratti operativi.
Azioni: tutela della salute infantile e materna,
iniziative in campo sanitario e di sviluppo integrato agricolo, addestramento e formazione,
rete idrica.
INDIA
Inizio delle relazioni: 2005
Investimenti per le Comunità: 22.108 €
Quota procurato locale: 97%
Azioni: programmi educativi per studenti in collaborazione con l’Università di Jammu e MPRG
- Università (College London), iniziative sociali.
AUSTRALIA
Inizio delle relazioni: 2000
Investimenti per le Comunità: 312.129 €
Quota procurato locale: 90%
Azioni: infrastrutture e forniture scolastiche e
ospedaliere, campagne per tutela della salute
di donne e bambini, sostegno alla scuola; tutela del patrimonio culturale indigeno, sostegno
all’imprenditoria, formazione e addestramento
professionale.
LIBIA
ITALIA
INDONESIA
Inizio delle relazioni: 1959
Inizio delle relazioni: 1953 (data istitutiva)
Inizio delle relazioni: 1968
Investimenti per le Comunità: 11.821.535 €
Investimenti per le Comunità: 5.097.000 €
Investimenti per le Comunità: 266.376 €
Quota procurato locale: 77%
Strumenti di cooperazione e sviluppo integrati:
Protocollo d’intesa Eni-Regione Basilicata (1998).
Azioni: attività formative verso insegnanti e studenti, costruzione di scuole e strutture di pubblica utilità, formazione in campo agricolo, assistenza sanitaria, formazione e addestramento
professionale, progetto triennale per il sostegno
di interventi chirurgici specialistici per bambini
attraverso Eni Foundation, progetti culturali.
Strumenti di cooperazione e sviluppo integrati:
MoU con la Gaddafi Development Foundation e
la National Oil Corporation (2006).
Azioni: infrastrutture e forniture scolastiche e
ospedaliere, strutture cardiologiche e chirurgiche, formazione professionale, promozione del
patrimonio culturale.
Azioni: sostegno alla cultura e al sapere
scientifico, promozione delle piccole e medie
imprese, progetti finalizzati alla Sostenibilità ambientale e socio-economica, donazioni
fondo Carta Acquisti e sostegno alla terza età
attraverso Eni Foundation.
> 69
Eni per una cultura dello sviluppo sostenibile
LA RELAZIONE CON LE UNIVERSITÀ
E I CENTRI DI RICERCA
Nel 2008 Eni ha intrapreso e consolidato accordi e partnership con Centri di Ricerca e Università Italiane ed estere, ampliando e rafforzando il proprio network
internazionale.
La collaborazione con Centri di Ricerca e Università sono finalizzate in primo
luogo alla promozione di percorsi di alta formazione e alla creazione di competenze professionali necessarie al business. Le attività si articolano nel sostegno
a Master, Corsi di Specializzazione, Corsi di Laurea Specialistica, borse di studio
presso prestigiose università italiane e straniere. Un altro importante obiettivo è
l’attivazione di canali privilegiati per l’attrazione e il reclutamento dei talenti.
La collaborazione con i Centri di Ricerca e le Università è inoltre finalizzata alla
promozione e al sostegno della ricerca scientifica, con particolare attenzione
allo sviluppo tecnologico in campo energetico e alla ricerca in campo ambientale (si veda il capitolo Eni e il Futuro dell’Energia).
Alcune partnership sono invece finalizzate a mettere a disposizione della comunità scientifica e degli studenti il patrimonio di conoscenze e competenze che
l’azienda ha maturato nel corso della sua lunga storia. Nel corso degli ultimi
cinque anni Eni infatti ha ordinato e messo a disposizione il patrimonio storicodocumentario del suo Archivio Storico. È un patrimonio di indubbio valore scientifico, per lo più inedito, che Eni ha offerto all’università come laboratorio su cui
gli studenti possono sperimentare gli insegnamenti teorici.
IL SOSTEGNO
ALLA FORMAZIONE
UNIVERSITARIA
E ALLA RICERCA
Dal 2008, Eni sostiene tre cattedre su specializzazioni innovative: “International Economics” presso la John Hopkins University,
“Strategic Management in Energy Industry”
presso l’Università Bocconi e “Global Business Strategies and Competitive Dynamics”
presso la Luiss. Eni ha inoltre collaborato alla
creazione del Centre for Corporate Reputation presso la Oxford Said Business School e
ha promosso, attraverso lo stanziamento di 5
milioni di dollari in 5 anni, la creazione della
Cattedra Enrico Mattei in “Studi sul Medio
Oriente e l’Africa” presso il Council on Foreign Relations (CFR) per la ricerca su Paesi
africani e mediorientali, strategici per il settore petrolifero. Dal 2008, attraverso il Progetto
Double Degree istituito in collaborazione con
l’Università Bocconi e l’Università Mgimo di
Mosca, Eni eroga ogni anno 5 borse di studio
per studenti italiani che intendono trascorrere
un periodo di studio all’estero.
LE ATTIVITÀ DELLA FEEM
La Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM)
è un’istituzione non profit di livello internazionale che svolge attività di ricerca nel
campo dello sviluppo sostenibile e della
governance globale avvalendosi di uno
staff di circa 120 ricercatori attivi nelle
sedi di Milano, Venezia, Viggiano (si veda
paragrafo Le attività FEEM in Basilicata)
e Bruxelles.
La missione della FEEM è di contribuire
attraverso le ricerche al rigore, alla credibilità e alla qualità delle decisioni nella
sfera pubblica e privata. Questo scopo
viene perseguito mobilitando una rete in-
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
LE COLLABORAZIONI CON UNIVERSITÀ E CENTRI DI RICERCA
Obiettivo
Creazione di
competenze utili
al business
Talent attraction
Diffusione
della cultura
aziendale
Promozione
della ricerca
scientifica
Tipologia
Progetti/Iniziative realizzate nel 2008
Master e Corsi
di Specializzazione
Organizzazione di 7 Master su temi riguardanti tecnologie e management dell’Oil & Gas in collaborazione con:
Politecnico di Torino, Politecnico di Milano, Università Bocconi
e le Università di Bologna, Pavia, L’Aquila, Camerino, Pisa
Lauree magistrali
Istituzione del corso in inglese di Ingegneria del Petrolio presso il Politecnico di Torino
Attivazione di 2 specializzazioni su temi dell’Oil & Gas con il Politecnico di Milano e Università Cattolica
e specializzazioni con le Università di Milano, Trieste, Padova e Pisa (Progetto Geologia)
Cattedre
Attivazione di 3 specializzazioni in “Strategic Management in Energy Industry” con l’Università Bocconi; in “International
Economics” con la Johns Hopkins University e in Global Business Strategies and Competitive Dynamics con la Luiss;
collaborazione per la creazione del Centre for Corporate Reputation presso Oxford Said Business School; creazione di una
cattedra permanente in Studi sul Medio Oriente e l’Africa presso il Council on Foreign Relations (CFR)
Borse di studio
Progetto Double Degree per 5 studenti presso l’Università Mgimo di Mosca
Borse di studio internazionali con Luiss e SDA - Università Bocconi
6 borse di studio per Master attivati presso l’Università di Pisa e l’Università Bocconi
Borse di studio per la partecipazione a corsi di alta formazione in Italia a studenti esteri: 55 studenti da tutto il
mondo (Master Medea); 56 laureati di cui 25 kazaki (Politecnico di Torino)
Career days
Network con Università e MBA nazionali e internazionali
Internship
Stage nell’ambito dei Master e dei Corsi di specializzazione (si veda sopra)
Internship
Progetto Archivio Storico: accordo con Università La Sapienza di Roma (Corso di laurea in Storia contemporanea)
e accordo l’Università Tor Vergata di Roma (Corso di laurea in Comunicazione Multimediale)
Collaborazione progetti
di ricerca scientifica
Ricerca nel campo dell’energia solare: CNR ISOF, CNR ISMAC, MIT, Politecnico Losanna, Politecnico Milano,
Technion-Israel Institute, Università Catania, Università Delft, Università Ferrara, Università Milano, Università
Porto, Università Varsavia. Ricerca nel campo dei biocarburanti: CHRISGAS, CNR-ITAE Messina, Consorzio LEAP, MIT,
Politecnico Milano, Università Bari, Università Bologna, Università Milano
Ricerca nel campo della biodiversità (si veda tabella “I principali progetti per la tutela degli ecosistemi
e della biodiversità nel mondo”)
Collaborazione con centri
di ricerca economica
Erogazione di contributi a: IEFE, CAFRA e CERGAS (Università Bocconi)
Borse di dottorato
Erogazione di borse di dottorato presso l’Università di Catania e l’Università
della Basilicata (le ultime sulla base dell’Accordo siglato con la regione Basilicata)
Infine, è iniziato il programma di internship
all’interno dell’Archivio Storico dell’azienda. Gli studenti del corso di laurea in storia contemporanea dell’Università “La Sapienza” di Roma hanno avuto il compito di
individuare, attraverso i documenti dell’archivio, l’attività di Eni nel mondo. Gli studenti del corso di laurea in comunicazione
multimediale e giornalismo dell’Università
di Tor Vergata hanno invece affiancato il
ternazionale e interdisciplinare di ricercatori attivi in progetti di frontiera, promuovendo attività di formazione specializzata,
divulgando i risultati delle ricerche attraverso diversi canali di comunicazione e
fornendo supporto a istituzioni nazionali e
internazionali. La FEEM è oggi impegnata
in circa 60 progetti internazionali in parte finanziati da terzi e in particolare dalla
Commissione Europea. Nel 2008 ha organizzato oltre 90 eventi fra seminari, conferenze e workshop, coinvolgendo un’ampia
rete di partner, tra cui ministeri, enti pubblici, organizzazioni internazionali, impre-
se, centri di ricerca e università. Nel 2008
la FEEM ha riorganizzato la propria attività di ricerca in tre programmi dal titolo
“Sustainable Development”, “Institutions
and Markets”, and “Global Challenges”
e stretto accordi di collaborazione con
prestigiose istituzioni nazionali e internazionali, quali la Fondazione Giorgio Cini di
Venezia per la costituzione dell’International Centre for Climate Governance, il think
tank londinese Chatham House, e la European Economic Association per l’organizzazione del premio per giovani economisti
intitolato FEEM Award (www.feem.it).
personale dell’archivio nel censimento
del patrimonio cinematografico, partendo
dall’esame dei supporti e dallo studio delle procedure per la conservazione a lungo
termine.
STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI FEEM
Consiglio d’Amministrazione
Paolo Scaroni (Presidente), Raffaella Leone,
Stefano Lucchini, Leonardo Maugeri,
Alberto Meomartini, Roberto Poli,
Salvatore Sardo, Daniela Viglione,
Joaquìn Navarro-Valls, Giulio Sapelli
Comitato Scientifico
Domenico Siniscalco (Presidente),
Geminello Alvi, Carlo Carraro, Ilvo Diamanti,
Massimo Livi Bacci, Alberto Quadrio Curzio,
Guido Tabellini
Direttore
Bernardo Bortolotti
> 71
IL SOSTEGNO DELLA CULTURA
Per sostenere la cultura, Eni valorizza le relazioni che ha costruito nel tempo
con tutti gli attori sociali dei territori in cui è presente. La conoscenza del
territorio è infatti un elemento vincente per la realizzazione di un progetto
culturale: la scelta degli interlocutori locali avviene sulla base di una consolidata rete di relazioni, l’individuazione dei contenuti nasce dalle aspettative
registrate, l’ideazione può contare su una conoscenza profonda della collettività e dei suoi interessi. L’intervento nel campo della cultura è divisibile in due
grandi categorie: i progetti sostenuti economicamente, e i progetti studiati,
realizzati e promossi dall’azienda stessa.
Gli interventi sostenuti economicamente hanno come destinatari istituti, enti,
fondazioni ma anche eventi e iniziative di alto profilo culturale nei quali la
presenza di Eni è giustificata dai benefici che ne derivano in termini d’immagine e capacità di comunicazione. Il contributo, erogato sulla base di un
processo di valutazione strutturato, è essenzialmente di natura economica e
non prevede la progettazione di contenuti.
I progetti del secondo gruppo hanno come caratteristica principale quella di
essere ideati e realizzati direttamente da Eni.
Entrambe le categorie di iniziative sono rappresentative dell’attenzione di
Eni al mondo della scuola, volta al perseguimento di due obiettivi: da un lato,
avvicinare i giovani alla conoscenza approfondita del mondo dell’energia,
sostenendo e incentivando lo studio delle discipline scientifiche, dall’altro,
rendere gli studenti soggetti consapevoli, capaci di interagire con i diversi
aspetti della cultura. Esempio di questa attività è il progetto Schoolnet, attraverso il quale Eni promuove lo scambio culturale e la conoscenza tra gli
studenti di Paesi in cui opera nel mondo.
SPONSORIZZAZIONI PER SETTORE DI INTERVENTO 2008
87,9%
0,2%
3,2%
0,5%
1,7%
I PRINCIPALI PROGETTI
PER LA CULTURA NEL 2008
I PROGETTI SOSTENUTI
ECONOMICAMENTE
Le attività che Eni sostiene economicamente sono selezionate attraverso una
valutazione che tiene principalmente conto delle comunità e dei territori oggetto
dell’intervento. I progetti sostenuti nelle
aree di produzione hanno come obiettivo
principale quello di rafforzare la reputazione di Eni legando il marchio a eventi
che il territorio apprezza e riconosce come
appuntamenti di qualità.
A Ravenna, luogo storico di presenza Eni,
l’azienda sostiene il Ravenna Festival,
l’evento culturale più importante per la
città con un’eco mediatica internazionale.
Nel caso di progetti sostenuti in aree
di interesse commerciale, lo scopo principale è quello di rendere riconoscibile
e familiare un marchio poco conosciuto. In questo caso è fondamentale la
diffusione del brand e la possibilità di
metterlo in relazione a un’idea di eccellenza e di prestigio.
Ad esempio, nel 2008, la sponsorizzazione
della mostra di Mantegna al Louvre, associando al marchio un’istituzione pubblica
di grande autorevolezza, ha permesso di
presentare al meglio l’ingresso dell’azienda nel panorama francese del gas.
6,6%
I PROGETTI IDEATI DA ENI
Cultura
Sanità
Ambiente
Formazione
Sviluppo di infrastrutture e interventi sociali
Istruzione
Nel 2008 le sponsorizzazioni per il territorio e le comunità ammontano a 9,5 milioni di euro. I dati confermano come il campo
di azione che più caratterizza le sponsorizzazioni di Eni sia la
cultura.
72 <
Anche le attività che Eni sceglie e progetta in maniera autonoma insistono su aree
geografiche di interesse.
Territori di produzione, di interesse commerciale, territori “storici” di presenza
consolidata rappresentano una sede
ideale per produrre cultura. La mostra
“Conversione di Saulo” di Caravaggio a
Milano, nasce da una proposta espositiva
da parte delle restauratrici dell’opera.
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
Cogliendo gli elementi di eccezionalità dell’iniziativa – l’autore, il restauro
recente, la scarsa visibilità dell’opera
appartenente a una collezione privata
– Eni ha avviato un progetto basato su
tre punti di forza: l’individuazione di
una sede espositiva prestigiosa e mai
utilizzata prima con questa finalità, la
Sala Alessi di Palazzo Marino; la decisione di dare accesso gratuito all’esposizione; la realizzazione di strumenti
di approfondimento della conoscenza
dell’opera e del suo autore. Particolarmente apprezzata è stata la presenza
costante di esperti dell’opera a disposizione del pubblico. La mostra ha avuto
uno straordinario successo di pubblico,
con oltre 163.000 visitatori.
Mantova, città di presenza produttiva
di Eni attraverso il polo petrolchimico,
ospita da anni un appuntamento di
grande rilievo culturale con un numero
di presenze significativo in crescita costante: il Festival della Letteratura. Per
l’edizione 2008, di cui Eni - come ogni
anno - è stato sponsor, si è pensato di
partecipare con un’iniziativa propria
che raccontasse la letteratura dal punto di vista dell’azienda.
Grazie all’Archivio Storico Eni sono
stati individuati, tra le pagine della rivista aziendale Il Gatto Selvatico dieci
racconti che altrettanti importanti autori del Novecento avevano scritto nel
corso degli anni Cinquanta. I racconti,
mai ripubblicati e sconosciuti al grande
pubblico sono firmati, tra gli altri, da
Natalia Ginzburg, Leonardo Sciascia,
Giuseppe Dessì, Giuseppe Berto, Goffredo Parise. Raccolti in un cofanetto,
insieme a un’intervista inedita ad Attilio Bertolucci, direttore della rivista,
i racconti hanno rappresentato la vera
anima dell’iniziativa.
Neri Marcorè ne ha fatto una lettura
selezionata, commentata da Corrado
Augias e Mario Pirani, con un buon
successo di pubblico.
IL PROGETTO SCHOOLNET
Da anni, in collaborazione con la Regione Basilicata e con l’Ufficio Scolastico
Regionale, Eni propone alle scuole della Val d’Agri, Val Camastra e Val Basento
il Progetto Schoolnet, finalizzato a promuovere una conoscenza del territorio
e a rafforzare il dialogo tra gli Istituti.
Nell’anno scolastico 2007-2008 l’iniziativa è stata estesa a livello internazionale, attraverso il coinvolgimento delle scuole di Hammerfest in Norvegia, Darwin e Wadeye in Australia e North Slope in Alaska, territori dove Eni
opera, accomunati da un ricco contesto culturale e dalla presenza di risorse
energetiche da valorizzare. Nell’ambito dell’iniziativa, circa 800 studenti sono
stati invitati a realizzare elaborati riguardanti il loro territorio (consultabili su
www.schoolnet.eni.it). Il 6 giugno 2008 a Viggiano (Basilicata), ad Hammerfest (Norvegia), a Darwin e Wadeye (Australia), giurie composte da persone
Eni e da esperti di fama internazionale hanno premiato i lavori di ogni Paese
e hanno assegnato il 1° Premio Internazionale alla scuola australiana per il
lavoro “Wadeye”. La classe si è aggiudicata un viaggio di una settimana in
Italia, durante il quale ha incontrato i
ragazzi delle scuole della Val d’Agri e
le istituzioni regionali.
La spesa complessiva per il progetto
nel 2008 è stata di 274.500 euro.
IL PROGETTO CASA PER TUTTI - LA VITA NUDA
Eni, nel 2008, ha partecipato al progetto Una Casa per Tutti - La Vita Nuda,
ideato dalla Triennale di Milano. La tesi alla base dell’iniziativa è che le città
contemporanee sono – o possono diventare – laboratori di integrazione fra
culture diverse. L’esperienza di Eni, un’azienda che ha maturato nel tempo un
suo modo di “Abitare il Mondo” attraverso la condivisione del lavoro, delle
regole e della vita quotidiana nei Paesi in cui si opera, può fornire suggestioni
per il futuro delle società multiculturali.
Attraverso le immagini scattate dai colleghi in ogni parte del mondo, Eni ha
raccontato la diversità dei contesti in cui l’azienda opera e in cui le sue persone vivono, dagli anni cinquanta del Novecento a oggi.
La Mostra “la Vita Nuda” è stata visitata, fra maggio e settembre 2008, da quasi
11 mila persone. A seguire, è stato realizzato il libro “Abitare il Mondo”, che
raccoglie non soltanto il materiale raccolto in occasione della Mostra, ma anche
i racconti e le testimonianze dei colleghi che hanno partecipato alla riflessione
su questo tema.
Eni ha infine promosso un momento di dialogo con le istituzioni, il mondo della cultura e del non profit, attraverso l’organizzazione del Convegno “Abitare il
Mondo” tenutosi il 12 settembre 2008 presso la Triennale di Milano. Alcune testimonianze tratte dal convegno sono riportate all’inizio di questo capitolo.
> 73
La relazione con i clienti, i consumatori
e i fornitori
L’ATTENZIONE AI CLIENTI E AI CONSUMATORI
L’attenzione al cliente si declina oggi secondo modalità strategiche che hanno
due obiettivi fondamentali: ridurre le asimmetrie che da sempre caratterizzano
il rapporto delle aziende con i propri clienti e promuovere da parte dei consumatori comportamenti responsabili.
Per ridurre la “distanza” che può intercorrere fra l’azienda e i consumatori, Eni
ha istituito un’apposita funzione che gestisce le relazioni con le Associazioni dei
Consumatori. Questo presidio organizzativo promuove il dialogo fra l’azienda e
questa categoria di stakeholder, accresce e rafforza le relazioni, recepisce le esigenze dei consumatori integrandole nei processi decisionali.
Per promuovere presso consumatori e clienti finali un uso sostenibile dell’energia Eni segue varie direttrici: realizza campagne di informazione e formazione
per sensibilizzare l’opinione pubblica sui temi del risparmio energetico e dell’attenzione all’ambiente, crea nuovi strumenti divulgativi per dare tutte le informazioni possibili relative al mondo dell’energia, propone ai mercati prodotti a
basso impatto ambientale, collabora con le autorità regionali e comunali per
sviluppare iniziative di contenimento delle emissioni atmosferiche, supporta i
clienti industriali nella definizione di piani di risparmio energetico.
IL DIALOGO CON I CONSUMATORI
Il dialogo con i consumatori avviene attraverso modalità strutturate, che includono la presa in carico delle istanze degli organismi che li rappresentano
e degli altri soggetti coinvolti (ad esempio, le Amministrazioni pubbliche),
l’organizzazione di momenti di incontro e approfondimento dedicati ai singoli temi e la messa in atto di tutti i provvedimenti che servono a recepire le
istanze sollevate. Nel 2008 Eni ha organizzato diversi incontri e seminari con
le Associazioni dei Consumatori.
Gli incontri hanno avuto obiettivi diversi: alcuni sono stati finalizzati alla risoluzione di problematiche emerse nell’erogazione dei servizi. Ad esempio Eni ha
incontrato i Comuni, le Associazioni dei Consumatori e le Province di Benevento,
Caserta e Avellino per risolvere alcuni problemi legati ai costi di distribuzione inseriti nelle bollette di alcuni Comuni dell’area. Il risultato di questi incontri è stato lo slittamento della scadenza delle fatture e la rateizzazione delle bollette.
Altri hanno avuto come obiettivo il confronto con le Associazioni su temi generali o legati a uno specifico ambito di attività o contesto territoriale. Appartiene alla prima tipologia il seminario organizzato a Roma dal titolo “Carburanti:
dalla raffinazione al consumatore finale”. Le osservazioni emerse durante l’incontro hanno riguardato la necessità di aumentare il numero di distributori di
GPL e Metano soprattutto nelle città. Sempre a Roma si è svolto un seminario
dal titolo “Il consumerismo sostenibile nei nuovi scenari energetici” durante il
quale è stato presentato e condiviso il nuovo Codice Etico di Eni (si veda il capitolo Governance e Sostenibilità). Nel 2008 Eni ha incontrato le Associazioni dei
74 <
LA CONCILIAZIONE
PER LA GESTIONE
DELLE CONTROVERSIE
IL PROTOCOLLO DI
CONCILIAZIONE ON LINE
Uno dei modi più efficaci per rafforzare
le relazioni con i clienti e i consumatori è quello di gestire con trasparenza
le controversie che possono insorgere,
anche avvalendosi delle opportunità
offerte dalle nuove tecnologie.
Nel 2008 è iniziata la fase sperimentale della Conciliazione paritetica on
line, sancita dalla firma del Protocollo di Conciliazione on line da parte
dell’Amministratore Delegato di Eni e
dei Rappresentanti delle Associazioni
dei Consumatori aderenti al Consiglio
Nazionale Consumatori Utenti (CNCU).
Il Protocollo rappresenta la volontà di
dotarsi di uno strumento rapido, semplice e innovativo di risoluzione delle
controversie con i consumatori nel settore gas. Il cliente, con il supporto delle
Associazioni che aderiscono al Protocollo, può attivare la procedura di Conciliazione on line attraverso il sito web
(www.eni.it). Grazie alla procedura di
Conciliazione si possono risolvere le
questioni relative agli effettivi profili di
consumo o problemi, di fatturazioni, a
seguito di blocco totale o parziale del
misuratore o per misuratore illeggibile.
Il protocollo contempla anche la possibilità di richiedere la rateizzazione
di fatture anomale, rispetto alla media
degli importi fatturati al cliente negli
ultimi due anni, a seguito di recuperi
per conguagli tariffari oltre quanto già
previsto dalle delibere dell’AEEG. Infine,
è possibile gestire alcune criticità relative alla sospensione della fornitura per
morosità del Cliente.
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
IL PREZZO DEI CARBURANTI
> 75
Listino Eni
Margine Eni
Sempre nel 2008 a conclusione di vari
incontri tra Italgas e le Associazioni dei
Consumatori, per fornire chiarimenti e
informazioni in merito alle notizie riguardanti la funzionalità dei misuratori del gas, è stato siglato il Protocollo
d’intesa sui conguagli per i contatori
gas domestici. Italgas si è impegnata
ad accelerare il piano volontario di sostituzione, già da tempo adottato, con
l’obiettivo di sostituire entro la primavera del 2011 i contatori che hanno più
di 20 anni e che rappresentano circa il
20% dei contatori installati.
Nel frattempo, ai clienti ai quali non è
stato ancora sostituito il contatore sarà
riconosciuto in bolletta uno sconto sino
al momento della sostituzione del contatore e un conguaglio riferito ai consumi
degli ultimi due anni.
Inoltre, l’accordo stabilisce di riconoscere ai clienti ai quali invece è stato sostituito il contatore nel corso dell’ultimo
anno un conguaglio calcolato sui consumi dell’anno precedente.
Compenso
gestore
IL PROTOCOLLO D’INTESA
SUI CONGUAGLI PER I
CONTATORI GAS DOMESTICI
L’aumento dei prezzi internazionali del greggio e la rapida fase ribassista che ne è
seguita hanno catalizzato l’attenzione dei mass-media sulla velocità di adeguamento
dei prezzi alla pompa con quelli del greggio. Sono state mosse forti critiche alle
compagnie petrolifere, spesso accusate di lucrare extra-margini sui prezzi alla
pompa. In realtà i prezzi alla pompa risentono di vari fattori e non necessariamente
a un prezzo del greggio elevato corrisponde un analogo extraprofitto. Il settore
della raffinazione si configura infatti come un settore maturo, “schiacciato” tra
due mercati estremamente liquidi: da una parte il mercato del greggio, che fornisce
la materia prima, e dall’altra parte i mercati internazionali dei prodotti petroliferi
che definiscono il valore della produzione. La domanda sostanzialmente stabile
e un sistema produttivo rigido con alti investimenti e costi fissi determinano una
redditività di questo settore di poco superiore al costo del capitale. Solitamente si
pone a confronto l’andamento del greggio con quello dei carburanti, evidenziando
come a riduzioni del prezzo del greggio non corrispondano equivalenti riduzioni
nel prezzo dei carburanti. Contrariamente all’opinione pubblica, nel breve periodo
il prezzo dei carburanti non è correlato necessariamente all’andamento del prezzo
del greggio e gli alti prezzi alla pompa, non si tramutano in altrettanti profitti per
le società petrolifere. La discontinuità fra gli andamenti del prezzo del greggio e
dei carburanti è determinata da numerosi fattori: il greggio è quotato sui mercati
internazionali in dollari mentre i carburanti sono prezzati in euro, quindi l’andamento
del cambio influisce fortemente sui prezzi alla pompa. In secondo luogo, il prezzo
alla pompa dei carburanti è costituito per oltre il 50% da imposte (59% nel periodo
gennaio 2008 – dicembre 2008) e solo per la rimanente parte dalla componente
industriale.
La componente fiscale “fissa” riduce fortemente le variazioni di prezzo alla pompa
rispetto alle variazioni di prezzo del greggio (nel caso in cui il prezzo del greggio si
dimezza, il prezzo della benzina si riduce solo di circa un quarto).
Occorre considerare, infine, il fatto
LE COMPONENTI DI PREZZO DEI CARche il prezzo medio dei carburanti in
BURANTI - RETE ENI IN ITALIA 2008
Italia è più caro della media europea
per vari fattori, tra cui il principale è
Composizione
Include logistica,
convenzioni, royalty
Listini Rete
rappresentato dalla mancata spinta
autostradali, costo
lavoro, manutenverso il self service (oltre il 90% della
zione e prestazioni,
rete europea utilizza il self service
ammortamento
investimenti
rispetto ad una media nazionale del
11%
Discrezionalità
30%). Altri fattori sono il contenuto
59% 4,5%
Gestore
sviluppo di vendite legate a prodotti
sul prezzo
effettivamente
diversi dai carburanti nelle stazioni
praticato
alla pompa
25,5%
di servizio, che nei Paesi europei
sono quattro/cinque volte più diffusi
che in Italia e l’inefficienza della rete
italiana, dovuta alla numerosità di
piccoli impianti, che non favorisce
l’abbassamento dei prezzi alla
pompa.
Quotazioni
internazionali
cambio € $
Imposte
L’avvio della fase sperimentale inizialmente ha riguardato i clienti gas del
mercato domestico della Regione Veneto, dove sono stati anche realizzati corsi
di formazione per gli sportellisti delle
Associazioni ed è stato creato l’ufficio
di conciliazione nazionale, composto da
persone di Eni e conciliatori nazionali
delle Associazioni dei Consumatori.
Consumatori della Regione Veneto per presentare il progetto di adeguamento
tecnologico della Raffineria di Venezia.
Eni, inoltre, ha organizzato incontri con esperti delle Associazioni dei Consumatori per condividere gli aspetti contrattuali e promozionali delle nuove offerte
commerciali. In alcuni casi le Associazioni hanno evidenziato alcune criticità
che hanno permesso all’Azienda di intervenire in modo tempestivo nella correzione delle anomalie e prevenire eventuali azioni sanzionatorie da parte
degli Organi competenti.
Nel 2008, infine, sono stati realizzati otto seminari territoriali dal titolo “Scegli il
gas e l’elettricità di Eni”, rivolti ai responsabili regionali-provinciali e territoriali
delle Associazioni dei Consumatori, per illustrare il quadro normativo e regolatorio di riferimento sul gas e l’elettricità e l’offerta “dual” rivolta alle famiglie.
Sono stati distribuiti questionari per recepire il gradimento di questa iniziativa,
che si è attestato a un livello alto. Le osservazioni emerse hanno riguardato
la mancanza di interlocutori aziendali sul territorio, la necessità di maggiori
chiarimenti sulle diverse offerte commerciali elettriche, e le difficoltà di contatto
via call center. Per far fronte a tali esigenze, già nel 2008 è stato avviato per il
settore Gas & Power il progetto Franchising sul territorio (si veda il paragrafo
La qualità del servizio nella vendita gas ed elettricità). Il dialogo avviene anche
tramite un’area internet dedicata, che contiene informazioni e documenti sulle
attività svolte, gli incontri, gli accordi raggiunti da Eni con le Associazioni dei
Consumatori. Inoltre vengono pubblicati commenti su quanto emanato dalle
Autorità di settore, una rassegna stampa settimanale centrata sul consumerismo e viene messa a disposizione un’area di servizio Customer Services, per la
risoluzione delle problematiche dei consumatori.
LA SODDISFAZIONE DI CLIENTI E CONSUMATORI
La soddisfazione dei clienti viene rilevata da Eni su base annuale per quanto riguarda la distribuzione del gas, la generazione elettrica e la distribuzione di carburanti. Nel 2008 il valore complessivo dell’indice di customer satisfaction nella
distribuzione di carburanti è stato pari a 8,14, con un lieve peggioramento rispetto
allo scorso anno (-1%). Sono state poi condotte indagini di approfondimento telefoniche relative all’ultimo rifornimento effettuato non soltanto presso le stazioni
di servizio di Eni, ma anche in quelle di altre insegne presenti in Italia. Il tasso di
soddisfazione della clientela Eni è superiore rispetto a quello dei competitor (7,6
a fronte di 7,5).
Per quanto riguarda invece la clientela gas residenziale, l’indice di soddisfazione
rilevato è pari a 7,3 ed è anche in questo caso superiore a quello del peer group
considerato (su base Italia). Oltre alle indagini di soddisfazione dei clienti, Eni
ha commissionato nel 2008 ad una società esterna, la rilevazione dell’immagine
percepita di Eni presso le Associazioni dei Consumatori. La rilevazione, basata su
interviste ai presidenti, segretari e responsabili energia nazionali e regionali delle
Associazioni, ha riguardato i livelli di informazione e comunicazione forniti alle Associazioni, il confronto con i principali competitor e la qualità del servizio offerto.
I risultati ottenuti permetteranno di intervenire in maniera efficace e costruttiva
sulle aree di criticità rilevate e di potenziare i punti di forza esistenti.
76 <
L’ATTENZIONE AI
CLIENTI IN ITALIA
LA QUALITÀ DEL SERVIZIO
E LA RETE DI DISTRIBUZIONE
DEI CARBURANTI
Per soddisfare le esigenze dei clienti nelle
stazioni di rifornimento è stata ampliata
l’offerta di servizi non oil quali il lavaggio
auto, la ristorazione e la vendita di prodotti
diversi dai carburanti come quelli alimentari. Inoltre, sono aumentati gli Agip Bar e
Agip Shop e sono state fatte partnership
con società di distribuzione come GS. Nel
2008 per promuovere tra i gestori della
Rete standard d’eccellenza nei servizi, è
proseguita l’attività di distribuzione delle “Guide professionali per il gestore” e
il progetto Training Van per supportare i
gestori e gli addetti nell’applicazione degli standard di qualità e cortesia descritti
nelle Guide. Il supporto di 44 formatori
itineranti ha contribuito ad aumentare il
numero dei Punti Vendita che hanno raggiunto l’obiettivo dell’eccellenza.
A completamento dell’attività di formazione e di monitoraggio dei risultati
raggiunti dai diversi gestori, nel 2008
sono state condotte tre ondate di Mistery Motorist finalizzate a verificare il
rispetto degli standard qualitativi.
Il miglioramento del servizio di Contact
Center ha permesso di chiudere al primo contatto il 91% delle segnalazioni e
di informare con sms ed e-mail i clienti.
È proseguito nel 2008 il Programma Fedeltà You&Agip riservato ad automobilisti e motociclisti. Il Programma prevede nuove soluzioni premianti come la
conversione dei punti in sconti carburante per tutte le soglie di punteggio,
come alternativa ai premi, la possibilità
di devolvere i punti per attività benefiche, scegliendo all’interno di una lista
di organizzazioni non profit partner di
Eni e accordi di co-marketing per rico-
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
noscere un plafond di punti You&Agip a
fronte dell’acquisto di prodotti e servizi
di altre Società.
LA PROMOZIONE
DI COMPORTAMENTI
RESPONSABILI
Nel corso del 2008 è stato messo in vendita il carburante AgipBluDieselTech che
permette di limitare le emissioni e di ridurre i consumi risparmiando sui costi di
manutenzione sull’auto.
L’Operazione Topolino ha previsto la realizzazione di una pubblicazione in collaborazione con Disney (“custom publishing”)
distribuita in omaggio alle famiglie nelle
stazioni di servizio per sensibilizzare i più
giovani all’efficienza energetica, alla guida
sicura e al rispetto dell’ambiente.
Nel 2008 è proseguito l’ampliamento
dell’offerta di metano per autotrazione
che ha permesso a Eni di rafforzare la
propria leadership europea (sesto posto
a livello mondiale) in termini di vendite di
metano per auto. In particolare in Italia,
dove è presente il più ampio parco auto a
metano europeo con oltre 500.000 veicoli
circolanti, Eni ha incrementato le proprie
vendite passando da 440 mln mc nel 2007
a 452 mln mc nel 2008.
Dei 702 impianti di distribuzione di metano per autotrazione 492, pari a circa il 70%
del totale, sono riforniti da Eni. La strategia definita da Eni per consolidare la propria leadership in questo settore prevede:
attività di informazione volte a promuovere l’uso del metano per auto attraverso
la divulgazione dei benefici ambientali ed
economici derivanti dall’utilizzo di un carburante più pulito e meno costoso; attività di formazione in collaborazione con le
principali case automobilistiche, come Fiat
e Mercedes, che ha previsto solo nel 2008
la formazione di circa 2.900 venditori di
auto al fine di ampliarne le conoscenze e
accrescere la consapevolezza sulle potenzialità del metano come carburante e sulle
sue qualità ecologiche; la collaborazione e
il supporto alle amministrazioni locali per
lo sviluppo della rete di distributori a metano e la definizione di azioni tese a promuovere l’ampliamento del relativo parco
auto circolante.
Eni ha, inoltre, collaborato con la trasmissione di Radio 2 Caterpillar per informare
gli ascoltatori sulle caratteristiche e i benefici del metano come carburante.
Al fine di promuovere l’efficienza energetica, Eni ha definito un programma che prevede l’installazione di pannelli fotovoltaici
nelle stazioni di servizio. Al 2008 sono stati installati 76 impianti, ciascuno dei quali
ha una potenza media di 15,7 kW. Ulteriori 120 impianti permetteranno di evitare
l’emissione di circa 1.319 ton di CO2.
LA QUALITÀ DEL SERVIZIO
NELLA VENDITA DI GAS
ED ELETTRICITÀ
Nella vendita di gas ed elettricità, il
2008 ha visto a pieno regime il progetto
di rilancio della rete in franchising, che
punta a raggiungere oltre 1,2 milioni di
clienti nel 2011, attraverso un’azione di rebranding dei negozi e l’apertura di nuovi
Punti Vendita denominati Eni Energy Store.
Presso gli oltre 200 Punti Vendita Eni Energy Store, le famiglie possono usufruire di
un’ampia gamma di servizi: dall’installazione e manutenzione degli impianti di
riscaldamento, cottura e climatizzazione,
ad un’assistenza qualificata per la sottoscrizione delle nuove offerte commerciali
di gas ed elettricità, oltre ad una consulenza personalizzata per risparmiare con
uso efficiente dell’energia in casa. Eni,
inoltre, offre servizi di consulenza volti a
promuovere l’efficienza energetica presso i clienti industriali.
Numerosi interventi proposti nel 2008
hanno permesso alle aziende che hanno usufruito del servizio risparmi energetici da 200 a 4.000 tep/anno. Sono
state realizzate anche attività formative
presso i clienti industriali con corsi di
aggiornamento su aspetti di sicurezza e
adeguamento normativo.
L’ATTENZIONE AL CLIENTE NELLA STORIA DI ENI
L’attenzione al cliente è da sempre parte integrante della storia e della cultura
di Eni. Già nei primi anni Cinquanta, in un’Italia in piena ricostruzione, assetata
di modernità, Enrico Mattei introdusse questo concetto, lanciando un tema del
tutto nuovo nel mondo della distribuzione dei carburanti. Certo che il rapporto
con i clienti non fosse una semplice transazione economica, Mattei predispose
un’offerta differenziata di servizi destinati all’automobilista. Il cane a sei zampe
– che nel 1952 fece la sua comparsa sulla rete stradale italiana – divenne non
solo il simbolo di benzina di alta qualità frutto di ricerca e innovazione, ma anche
l’emblema di servizi dedicati. Le stazioni di rifornimento furono rapidamente
sostituite da aree di servizio dalle architetture moderne e innovative dell’architetto
Mario Bacciocchi. Alle colonnine dei carburanti si affiancarono bar, ristoranti,
piccoli market, motel, punti di assistenza per gli autoveicoli: un’offerta varia
che consentiva al viaggiatore una pausa di vero relax. Enrico Mattei attribuiva
un grande valore al rapporto umano e, oltre alle nuove architetture delle aree
di servizio, fece predisporre una serie di materiali per la formazione dei propri
gestori. Gentilezza, efficienza, competenza, pulizia e capacità di creare una
relazione con il cliente diventarono gli imperativi del personale, un primo passo
verso la “customer care” che è oggi uno dei caratteri distintivi della stazione di
servizio del cane a sei zampe.
> 77
LA SELEZIONE E LA GESTIONE DEI FORNITORI
Eni ricopre un importante ruolo sociale sul territorio in cui opera, dal momento che solo con le proprie attività movimenta, attraverso la richiesta
diretta di beni e servizi, circa 30 miliardi di euro l’anno, coinvolgendo un
totale di 29.416 fornitori. A questo contributo vanno poi sommate le ricadute indirette, ovvero l’indotto innescato dalle interdipendenze settoriali
generate da questo ammontare di spesa.
Eni mira a ottimizzare e migliorare il proprio sistema di gestione dei fornitori
estendendolo progressivamente a tutte le realtà produttive in particolare
all’estero, creando nuove forme di partnership per minimizzare i rischi di
fornitura, migliorando gli strumenti per facilitare la definizione e chiusura
dei contratti.
Eni ricerca presso i fornitori gli stessi valori che caratterizzano il suo operato, selezionando e monitorando con continuità il rispetto di requisiti quali
la tutela dei diritti umani o le politiche di anticorruzione, nonché promuove
comportamenti responsabili lungo la catena di fornitura.
FORNITORI
Mondo
Italia
Estero
2007
2008
2007
2008
2007
2008
Procurato per anno (mln €)
23.208
30.026
12.526
11.091
10.682
18.935
Fornitori utilizzati
26.270
29.416
13.928
14.027
13.810
17.232
Concentrazione fornitori (top 20) - Mondo 2008 24%
Il numero di fornitori utilizzati a livello globale non coincide con la sommatoria Italia più estero in quanto un
fornitore può essere utilizzato su più aree. Il computo del procurato annuo esclude gli approvvigionamenti di
materie prime e le attività di approvvigionamento svolte dalle singole funzioni.
QUALIFICA DEI FORNITORI
Fornitori sottoposti a procedure di qualifica incluso screening
su diritti umani
Procurato verso fornitori sottoposti a procedure di qualifica
incluso screening su diritti umani
Cicli di qualifica effettuati nell’anno
di cui con esiti negativi
2006
2007
2008
4.703
5.784
6.174
75%
83%
89%
12.866
19.058
15.936
14%
18%
13%
Il numero di fornitori sottoposti a procedure di qualifica, incluso screening su Diritti Umani, è aumentato dal
2007 al 2008 del 7%. La quota parte del procurato verso fornitori sottoposti a procedure di qualifica è relativa
solo a Società Eni e consociate estere con sistemi di qualifica.
78 <
IL RAPPORTO
CON I FORNITORI
LA GESTIONE DEGLI
APPROVVIGIONAMENTI
Negli anni Eni ha percepito l’esigenza
di rafforzare il rapporto con i fornitori e
l’implementazione del portale e-Procurement rappresenta una delle risposte a
tale esigenza. Il portale è uno strumento
che consente l’automazione dei processi
di acquisto in modo rapido ed efficiente
e al contempo offre al fornitore la possibilità di usufruire di un canale di comunicazione preferenziale con Eni. Il portale
permette di gestire via web attività di
negoziazione di contratti, acquisti elettronici, assegnazione e consuntivazione
dei servizi, condivisione di informazioni
tecnico-commerciali. Nel 2008 sono stati abilitati al portale oltre 5.000 fornitori
per conto di circa 80 aree di business nel
mondo. Nel corso del 2008, sono stati avviati progetti tesi ad attivare una gestione
trasversale delle attività di approvvigionamento e alla creazione di partnership.
Questo ha permesso di aggregare i volumi di acquisto in un’ottica di risparmio,
di garantire la sicurezza della fornitura
ed il rispetto delle tempistiche mediante
una pianificazione puntuale delle richieste di procurato e di assicurare la qualità di quanto approvvigionato grazie alla
condivisione con il fornitore di standard
e dei requisiti richiesti. Nel 2008 si sono
concluse le fasi di negoziazione delle
Terms & Conditions con fornitori primari
di valvole e condotte. A livello locale Eni
prosegue il suo impegno nel supportare
le consociate estere nella strutturazione
di processi di market intelligence, qualifica, restituzione feedback, inspection
& expediting, sviluppo e controllo dei
fornitori e sub-fornitori locali. Nel 2008
sono stati implementati sistemi di Vendor
Management in Angola, Libia e Australia.
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008 > ABITARE IL MONDO
Tale attività contribuisce allo sviluppo di
nuove professionalità locali attraverso la
definizione di percorsi formativi strutturati finalizzati alla gestione del sistema di
Vendor Management implementato.
In Angola l’implementazione di progetti
educativi e di formazione per professionisti locali è richiesta nel Memorandum
of Understanding siglato da Eni e dalla
Compagnia petrolifera angolana Sonagol
in accordo con la legge locale.
In Australia, rispondendo alle richieste
degli stakeholder locali, Eni si è dotata
dell’Australian Industry Participation Plan
(AIPP), uno strumento finalizzato alla massimizzazione dell’utilizzo dei fornitori e dei
lavoratori locali. Dal luglio 2006, data di
inizio delle attività produttive del Progetto
Blacktip, il 48% del procurato totale è stato commissionato a fornitori australiani,
per un valore di circa 274 milioni di AUD.
Di questi, il 19%, pari a circa 52 milioni di
AUD$, è stato commissionato a fornitori
del Northern Territory, la Regione dove
ha sede il progetto Blacktip e dove c’è
un’ampia presenza di popolazioni indigene. Sono state generate opportunità lavorative per circa 50 persone che appartengono alle minoranze aborigene. Nel 2008,
tramite i contrattisti e i sub-contrattisti di
Eni, 522 persone sono state impiegate
nel Blacktip Onshore Gas Plant. Inoltre,
si stima che nel 2008 le attività abbiano
offerto possibilità d’impiego a 23 persone
appartenenti a minoranze, alcune delle
quali lavorano per una società subcontrattista creata da appartenenti alle comunità aborigene. A Wadeye, infatti, Eni
sostiene attraverso l’Indigenous Business
Development un programma, in partnership con il governo del Northern Territory,
che prevede attività di supporto e guida
nella realizzazione della piccola imprenditoria locale.
Nel 2008 è stato anche realizzato un
piano di formazione professionale rivolto alla popolazione indigena finalizzato
all’inserimento nell’ambito del progetto
Blacktip. Ad oggi il corso è stato portato a
termine da 25 persone.
Nell’ambito del progetto di formazione/
informazione sui temi della Sostenibilità,
nel 2008 in Eni sono stati certificati i primi due Auditor SA 8000. È stato inoltre
sviluppato il progetto di sensibilizzazione delle risorse coinvolte nei processi di
approvvigionamento e nella gestione dei
contratti, soprattutto presso le consociate
estere (in India, Pakistan, Indonesia, Kazakhstan, Iran, Nigeria, ecc…).
LA PROMOZIONE
DI COMPORTAMENTI
SOSTENIBILI
Operare in contesti del mondo molto diversi fra loro richiede ad Eni di investire
in modo consistente perché i fornitori
locali rispettino i principi che sono alla
base della sua condotta, in particolare in
materia di tutela e promozione dei diritti
umani. In Cina nel 2008 è stata realizzata
una selezione di potenziali fornitori locali
relativamente alle attività strategiche di
perforazione, indagini geofisiche, posa di
condotte, ingegneria e costruzioni. È stata avviata un’attività rilevante di verifica
della Supply Chain “estesa” tramite processi strutturati di qualifica di Società basate in Cina e dei subfornitori. Nel 2008
solo in Cina si sono conclusi 16 processi
di qualifica e, nell’ottica di dare attenzione alla verifica dei Diritti Umani e al tema
del lavoro minorile, è stato condotto il
primo assessment di conformità ai temi
della Norma SA8000 di un fornitore locale, produttore di cavi ombelicali. In Congo
nell’ambito dei progetti M’Boundi, IPP e
Immeuble Bureaux et CMSO sono state
svolte analisi di rischio con attività di selezione e verifica dei potenziali fornitori locali o internazionali con branch nel Paese.
Sono stati valutati 9 fornitori con particolare attenzione agli aspetti di contrasto
alla corruzione e a comportamenti illeciti.
Oltre alle attività di qualifica dei fornitori,
sono fondamentali le attività di monitoraggio dei fornitori mediante feedback.
Nel corso del 2008 l’attività di feedback
è stata caratterizzata dalla sistematica
attività di approfondimento del contenuto delle segnalazioni sul comportamento
dei fornitori. L’attività di monitoraggio
a seguito di segnalazioni di gravi non
conformità e di comportamenti illeciti ha
portato allo stato di attenzione per 35
fornitori, a 7 sospensioni, 5 revoche e una
lettera di richiamo.
Sono stati definiti i principi generali alla
base del nuovo sistema Eni di valutazione
delle prestazioni contrattuali dei fornitori
e le modalità di collegamento fra i risultati
dell’elaborazione dei dati del feedback e
le valutazioni delle offerte in sede di gara.
Il nuovo sistema, che verrà implementato
nel corso del 2009, prevede l’uso di un
modulo di feedback che include aspetti
relativi alla Sostenibilità quali la sicurezza
sul lavoro, la tutela dell’ambiente, i livelli
di retribuzione del personale, nonché il
rispetto del Codice Etico di Eni.
Nel 2008 è proseguito il programma di
monitoraggio della compliance dei processi di approvvigionamento alla regolamentazione locale, agli accordi con i partner e
alla normativa Eni.
Sono state valutate le consociate estere in Congo, in Tunisia, nella Repubblica
Ceca e la società del settore petrolchimico in Francia. In queste verifiche di compliance è stata introdotta una specifica
area di compliance per la valutazione di
aspetti di Sostenibilità quali la presenza
negli standard contrattuali della clausola
sui Diritti Umani.
In merito al risparmio energetico nel corso
del 2008, è stato realizzato uno scouting
volto all’individuazione di fornitori, con i
quali definire accordi quadro, per la realizzazione chiavi in mano di impianti di
cogenerazione presso clienti industriali.
> 79
Nota metodologica
Il Bilancio di Sostenibilità, pubblicato con cadenza annuale, è alla
sua terza edizione ed è stato redatto in conformità alle Linee Guida del Global Reporting Initiative, versione 3.0. Il documento rendiconta la performance di Sostenibilità allo scopo di dare evidenza agli stakeholder interni ed esterni dell’impegno di Eni per uno
sviluppo sostenibile. L’attività di reporting è una parte dei processi
del sistema di Sostenibilità (si veda grafico a pagina 28).
due successive indagini commissionate a Gfk- Eurisko nel 2007
e nel 2008 sulle precedenti edizioni del Bilancio di Sostenibilità.
Nel 2008 l’indagine ha coinvolto gli opinion leader, i consumatori e le persone di Eni ed ha evidenziato temi di attenzione ripresi nel presente documento. L’analisi di clima condotta sempre
nel 2008 ha permesso di individuare le esigenze e le aspettative
delle persone di Eni.
Contenuto del Bilancio di Sostenibilità
fc
LIVELLO DI INTERESSE PER GLI STAKEHOLDER
Il presente Bilancio è frutto di un processo ragionato di analisi
delle aspettative degli stakeholder che ha permesso di individuare gli argomenti di Sostenibilità e di valutarne la rilevanza
ai fini aziendali. Le attività di progettazione del documento e di
elaborazione dei testi hanno coinvolto trasversalmente tutte le
strutture di Eni; la Fondazione Eni Enrico Mattei ha contribuito
con i suoi ricercatori a progettare e sviluppare la struttura del
Bilancio di Sostenibilità.
MATERIALITÀ E INCLUSIVITÀ DEGLI STAKEHOLDER
L’analisi di rilevanza degli argomenti che compongono il presente Bilancio di Sostenibilità ha considerato in primo luogo il
contesto nel quale Eni opera al fine di individuare gli argomenti
di Sostenibilità che caratterizzano il settore energetico. A questo scopo sono state analizzate le Linee Guida di settore delle
principali organizzazioni internazionali (quali ad esempio il GRI
-Global Reporting Iniziative- ed IPIECA -International Petroleum
Industry Environmental Conservation Association-), i requisiti
per l’ingresso negli indici di Sostenibilità, (DJSI-SAM, FTSE4Good
e CDPli) e più in generale le indicazioni degli analisti finanziari.
Un secondo ambito di analisi ha riguardato le common practice
e le best practice utilizzate dai principali competitors del settore
e delle compagnie supersectorleader degli indici di Sostenibilità
DJSI. La valutazione di rilevanza ha quindi compreso la relazione
fra le tematiche di Sostenibilità e la strategia complessiva aziendale e le aspettative espresse dagli stakeholder. La tabella di
materialità che individua i temi oggetto del presente Bilancio di
Sostenibilità è il risultato di tutte le attività di analisi sopra elencate. Nella tabella, il livello di significatività interno delle tematiche di Sostenibilità è determinato dalla analisi della strategia
aziendale, della valutazione della performance di Sostenibilità
e dal posizionamento competitivo di settore. Gli argomenti di
interesse per gli stakeholder dell’organizzazione e/o quelli che
potrebbero influenzare in modo rilevante la valutazione degli
stakeholder sulla società stessa sono stati individuati attraverso
80 <
cg
LIVELLO DI SIGNIFICATIVITÀ INTERNO
Sistemi di
em gestione
ambientale
Human
bd Biodiversità
hcd capital development
bm Brand management
he Salute
cc
Cambiamento climatico hr Diritti
umani
Relazioni
cg Governance ed etica
ir
industriali
Modello
cooperazione
Cycle
cm e sviluppo
lca Life
Assessment
Interventi
relationship le
crm Customer
per le
management
comunità
fc
prezzo carburanti
re Fonti
rinnovabili
ae
Emissioni in atmosfera
rm
Risk
management
sa
Sicurezza
sc
ta
Fornitori
Stakeholder
engagement
Talent
attraction
wa
Acqua
wd
Scarichi idrici
wr
Rifiuti
e bonifiche
se
PERIMETRO DEL BILANCIO E CONTESTO
DI SOSTENIBILITÀ
Il Bilancio di Sostenibilità 2008 contiene le informazioni e i dati
riferiti agli anni 2006 - 2008 di Eni SpA e delle società consolidate (l’orizzonte temporale è esteso per quegli indicatori la cui
analisi è meglio evidenziata da un confronto su più anni). Il perimetro di consolidamento coincide con quello del Bilancio Consolidato 2008 tranne quando diversamente specificato nel testo. Il
dominio di riferimento dei soli dati di salute, sicurezza e ambiente è basato sul controllo delle operazioni (criterio operational):
secondo tale approccio, ad esempio, le emissioni rendicontate
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008
rappresentano il 100% delle emissioni di una installazione di cui
Eni è operatore. Viceversa il criterio equity share prevede che le
emissioni associate ad una installazione rappresentino la quota
di interesse economico nell’installazione specifica. Nel bilancio
sono illustrati tre diversi contesti di Sostenibilità significativi per
la dimensione ed il settore di attività di Eni:
■ lo scenario ed il contesto energetico mondiale (esaminato anche alla luce della crisi finanziaria 2008) e le strategie Eni per
la risposta alle sfide globali di Sostenibilità;
■ la dimensione della performance di Sostenibilità nelle aree
governance, persone e ambiente comprendente la descrizione dei temi significativi, l’indicazione delle strategie, delle
modalità di gestione e degli indicatori di performance complessivi;
■ il rapporto con gli stakeholder ed il loro coinvolgimento con
particolare riferimento ai contesti locali ed al rapporto con le
comunità locali.
Principi di garanzia di qualità del bilancio
di Sostenibilità
Il presente Bilancio di Sostenibilità non riporta solo i successi
di Eni, ma anche i punti di debolezza e le prospettive di miglioramento. I dati riportati sono stati rilevati con l’obiettivo
di rappresentare un quadro equilibrato e chiaro delle azioni
e delle caratteristiche dell’azienda. Il processo di rilevazione
delle informazioni e dei dati quantitativi è stato strutturato in
modo da garantire la confrontabilità dei dati su più anni; la
predisposizione di un allegato contenente gli indicatori e i dati
dei settori di business in cui opera Eni permette di effettuare
un’analisi comparativa con altre organizzazioni. I dati riportati
nel Bilancio di Sostenibilità sono ottenuti attraverso processi di
misura ed analisi definiti nelle procedure di rendicontazione: livelli di accuratezza inferiori o differenti sono indicati a margine
dei dati presentati. Il processo di rendicontazione si avvale delle
banche dati esistenti in Eni e viene alimentato direttamente dai
referenti di ciascuna area tematica. In fase di imputazione, oltre
al caricamento dell’anno di rendicontazione, sono verificati anche i due anni precedenti. I dati infine sono raccolti attraverso
un sistema informativo dedicato che garantisce l’affidabilità dei
flussi informativi e il corretto monitoraggio della performance
di Sostenibilità. Al fine di rafforzare l’affidabilità e l’impegno
dell’azienda sui contenuti del Bilancio, il documento è stato sottoposto all’approvazione del Comitato di Direzione e del Consiglio di Amministrazione di Eni. Il Bilancio è inoltre sottoposto
all’attività di audit da parte di una società indipendente che
svolge il ruolo di certificatore unico del Bilancio Consolidato Eni
e del Bilancio di Sostenibilità. Le tempistiche di pubblicazione
del bilancio di Sostenibilità e del Bilancio consolidato sono allineate per consentire una tempestiva visione della performance
economico-finanziaria.
METODOLOGIE DI CALCOLO
Le specifiche relative alle metodologie di calcolo e alle spiegazioni dei trend nel Bilancio sono riportate accanto ai grafici
corrispondenti. Qui di seguito sono descritte quelle relative al
Valore Aggiunto, agli indici di frequenza e di gravità degli infortuni, all’indice di intensità energetica della raffinazione e agli
indici di emissione. Il Valore Aggiunto rappresenta la ricchezza
generata dall’azienda nello svolgimento delle proprie attività.
La configurazione prescelta in questo Bilancio è quella del Valore Aggiunto Globale al netto degli ammortamenti. Il Valore Aggiunto Globale Netto è poi ripartito tra i diversi beneficiari nel
seguente modo: dipendenti (remunerazione diretta costituita da
salari, stipendi e TFR e remunerazione indiretta costituita dagli
oneri sociali); Pubblica Amministrazione (imposte sul reddito);
finanziatori (interessi versati per la disponibilità del capitale
di credito); azionisti (dividendi distribuiti); azienda (quota utile
reinvestito). L’indice di frequenza è calcolato come il rapporto
fra il numero di infortuni con assenza superiore ad un giorno
(comprensivo delle fatalities) e i milioni di ore lavorate; l’indice
di gravità è definito come il rapporto tra i giorni di assenza
dovuti a infortuni (escluse le fatalities) e le migliaia di ore lavorate. L’indice di intensità energetica della raffinazione
rappresenta il valore complessivo dell’energia effettivamente
utilizzata in un determinato anno nei vari impianti di processo
delle raffinerie, rapportato al corrispondente valore determinato
in base a consumi standard predefiniti per ciascun impianto di
processo. Per confrontare negli anni i dati è stato considerato
come riferimento (100%) il dato relativo al 2005. Gli indici di
emissione rappresentativi dei settori produzione di idrocarburi,
raffinazione e produzione di energia elettrica tengono conto della variazione della produzione negli anni permettendo un confronto della performance: gli indici della raffinazione sono calcolati a partire dalla capacità di distillazione equivalente fornita da
un ente terzo, gli indici di produzione di idrocarburi considerano
la produzione operata netta, quelli del settore elettrico l’energia
elettrica e termica prodotta espressi in Mwh equivalenti. Il metano è convertito in CO2eq utilizzando un Global Warming Potential
(GWP) pari a 21.
> 81
Indagine GfK Eurisko sul Bilancio
di Sostenibilità 2008
82 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008
> 83
Attestazione di Conformità
84 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008
> 85
Tabella di corrispondenza GRI - IPIECA
Indice dei contenuti GRI
GRI
1. STRATEGIA E ANALISI
1.1, 1.2
IPIECA
4-5, 10-19
BILANCIO SOSTENIBILITÀ
2. PROFILO DELL'ORGANIZZAZIONE
2.1, 2.2, 2.3, 2.4, 2.5, 2.6, 2.7,
2.8, 2.9, 2.10
Copertina, Seconda di copertina, 6-7, 82-83,
Quarta di copertina, *
Profilo del Report
3.1, 3.2, 3.3, 3.4
Copertina, Terza di copertina, 80-81
Obiettivo e perimetro del Report
3.5, 3.6, 3.7, 3.8, 3.9, 3.10,
3.11
6-7, 28-29, 82-83
GRI Content Index
3.12
3. PARAMETRI DEL REPORT
Modalità di gestione - aspetti economici
20-21, 28-29, 54, 58, 60
Modalità di gestione - aspetti ambientali
16-19, 20-21, 22-25, 46-51
Modalità di gestione - persone
20-21, 34-45
Modalità di gestione - diritti umani
18, 20-21, 58, 66, 78
Modalità di gestione - aspetti sociali
15-16, 20-21, 54-67
Modalità di gestione - prodotti e servizi
120-21, 74-77
3.13
85-86
Governance
4.1, 4.2, 4.3, 4.4, 4.5, 4.6, 4.7,
4.8, 4.9, 4.10
28-32, **
Impegno in iniziative esterne
4.11, 4.12, 4.13
Coinvolgimento degli Stakeholder
4.14, 4.15, 4.16, 4.17
SOC-8
28-29, 56-57, 84
Performance economica
EC1; EC2
ECO-2, ECO-3
6-7, 29, 47-49, 54, 59, 60
Presenza sul mercato
EC6, EC7
SOC-A3, ECO-A2,
68-69, 78-79,
Impatti economici indiretti
EC8, EC9
ECO-1, ECO-A1,
54, 58-63
Assurance
4. GOVERNANCE, IMPEGNI, COINVOLGIMENTO DEGLI STAKEHOLDER
19, 20-21, 31-32, 45, 54-55
INDICATORI DI PERFORMANCE ECONOMICA
INDICATORI DI PERFORMANCE AMBIENTALE
Materie Prime
EN1
Energia
EN3, EN5, EN6, EN7
ENV-5, ENV-A8
47, **
22-25, 47-49, **
Acqua
EN8 EN9 EN10
ENV-A7
47, **
Biodiversità
EN11 EN12, EN13, EN14
ENV-A9
19, 66-67, **
Emissioni, scarichi, rifiuti
ENV-1, ENV-2, ENV-3, ENV-4,
EN16, EN17, EN18, EN20,
ENV-A1, ENV-A2, ENV-A3, 16, 49-50, **
EN21, EN22, EN23, EN24
ENV-A6,
Prodotti e servizi
EN26
48-53, **
Conformità
EN28
33
Trasporti
EN29
Generale
EN30
50, **
ENV-6
46
INDICATORI DI PERFORMANCE SOCIALE
Pratiche di Lavoro e condizioni di lavoro adeguate
Occupazione
LA1, LA2,
Relazioni Industriali
LA4, LA5,
SOC-A2, SOC-6, SOC-7
41, 45
45
Salute e Sicurezza sul lavoro
LA7, LA8, LA9,
H&S-1, H&S-2, H&S-3, H&S-4
34-38, **
Formazione e Istruzione
LA10, LA11, LA12,
SOC-5
42-43, **
Diversità e Pari Opportunità
LA13, LA14
SOC-4, SOC-A3
41, **
Diritti umani
Pratiche di investimento e approvvigionamento
HR1, HR2, HR3,
SOC-1
19, 32, 45, 78-79, **
Non discriminazione
HR4
SOC-4
31
Libertà di associazione e contrattazione collettiva
HR5
SOC-7
45
Pratiche di sicurezza
HR8
SOC-9
31-32
Diritti delle popolazioni indigene
HR9
SOC-A6, (SOC-A7)
19, 58, 66
Collettività
SO1
SOC-8, SOC-A4, SOC-A5,
60-61
Corruzione
SO2, SO3, SO4
SOC-2, SOC-3, SOC-A1
58-59, 78-79
Società
86 <
ENI BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ 2008
Comportamenti anti-collusivi
SO7
29-30
Conformità (compliance)
SO8
33
Responsabilità di prodotto
Salute e sicurezza dei consumatori
PR1, PR2
Etichettatura di prodotti e servizi (labelling)
PR4, PR5
Marketing communication
PR6, PR7
15, 17, 77
Rispetto della privacy
PR8
n.a.
PR9
32
Conformità (compliance)
2002
Optional
Mandatory
In Accordance
Self
Declared
Third
Party
Checked
GRI
Checked
C
B+
C+
Report a minimum
of 20 Performance
Indicators, at least one
form each of: Economic,
Environmental, Human
rights, Labor, Society,
Product Responsability.
B
A+
Management Approach
Disclosures for each Indicator
Category
Report on each core G3
and Sector Supplement*
indicator with due regard
to the Materiality Principle
by either: a) reporting on
the Indicator or b) explaining
the reason for its omission.
B+
√
A
Report Externally Assured
Management Approach
Disclosures for each
Indicator Category
A
Same as requirement for
Level B
A+
Report Externally Assured
Report a minimum
of 10 Performance
Indicators, including at
least one form each of:
Economic, Social and
Enviromental.
B
Report on all criteria
listed for Level C plus:
1.2
3.9, 3.13
4.5 - 4.13, 4.16 - 4.17
Report Externally Assured
OUTPUT
OUTPUT
G3 Performance
Indicators & Sector
Supplement
Performance
Indicators
OUTPUT
Not Required
G3 Management
Approach
Disclosures
C+
Report on:
1.1
2.1 - 2.10
3.1 - 3.8, 3.10 - 3.12
4.1 - 4.4, 4.14 - 4.15
Report Externally Assured
Standard Disclosures
G3 Profile
Disclosures
**Si veda Indicatori di Sostenibilità - Bilancio di Sostenibilità 2008
Report Externally Assured
C
Report Application Level
77
n.a.
Report Externally Assured
*Si veda Relazione Finanziaria Annuale 2008
H&S-5
> 87
INDICE ANALITICO
Acqua
46-47
Energie rinnovabili
13
Paesi Produttori
16, 54-55, 58, 64-65
Analisi di clima
38-39
Flaring (pratica del)
16-17, 48
Prezzo benzina
75
Audit
36
Fondazioni
65
Prezzo greggio
10-11
Azionisti
30
Eni Enrico Mattei
70-71
Rating di Sostenibilità
14
Biomassa e Biocombustibili
25
Eni Foundation
65
Recupero avanzato oli
23, 25
Bonifiche siti
51
Formazione
43, 70-73
Relazioni Industriali
45
Cambiamento Climatico
16-17, 47-48
Fornitori
78-79
Relazioni Internazionali
54-55
Clienti
76-77
Gas naturale
17-18
Reputazione
15
Codice Etico
29-30
Gas Naturale Liquefatto
18, 23-24
Rifiuti
50-51
Compensation
43-44
Gas To Liquids
24
Rischio d’impresa
31-32
Comunità e territori
19, 56-63
Global Compact
54-55
Salute
36-38, 64
Consumatori
74-75
Governance
28, 30
Security
30-32
Contenziosi
32-33
Greggi pesanti
23-24
Sequestrazione CO2
24-25
Contrattisti
34-35
HIV/AIDS (prevenzione)
65
Sicurezza
34-36
Corruzione (contrasto alla)
58,78-79
Idrogeno
24
Sistemi gestione HSE
46
Cultura
72-73
Innovazione tecnologica
22-25
Stakeholder
56-57
Diritti Umani
18-19, 45
Knowledge management
42-43
Sviluppo delle persone
42-43
Diversità
44-45
Marchio
15
Talent attraction
41
Ecosistemi (tutela degli)
19, 66-67
Memorandum of Understanding
58-59
Trasparenza pagamenti
58-59
Educazione
64
Microcredito
62-64
Università
70-71
Efficienza energetica
16-17, 47-48,77
Modello di cooperazione e sviluppo
58
Valutazioni di Impatto
60-61
Emissioni atmosfera
16-17, 47-48
Modello di Sostenibilità
28-29
Welfare
40
Energia Solare
25
Oil spill
50
Whistleblowing
30
ACRONIMI
AGCM
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
EU
European Union
MIT
Massachusetts Institute of Technology
AD
Amministratore Delegato
FEEM
Fondazione Eni Enrico Mattei
MoU
Memorandum of Understanding
AIE
Agenzia Internazionale dell’Energia
FFI
Fauna & Flora International
NOC
National Oil Company
Awp
Along with petroleum
FTSE
Financial Times Stock Exchange
OCSE
Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo
Economico
CAE
Comitato Aziendale Europeo
G&P
Gas & Power
OPEC
Organization of the Petroleum Exporting Countries
CAFRA
Centro di ricerche sull’Amministrazione, Finanza e
Regolamentazione delle Aziende
GHG
Green House Gases
PACI
Partnering Against Corruption Initiative
CCGT
Combined Cycle Gasturbine
GRI
Global Reporting Initiative
PRTR
Pollutant Release and Transfer Register
CCS
Carbon Capture & Storage
GTL
Gas To Liquids
PSA
Production Sharing Agreement
CDA
Consiglio Di Amministrazione
HIA
Health Impact Assessment
R&M
Refining & Marketing
CDM
Clean Development Mechanism
HRBP
Business Human Rights Project
R&S
Ricerca & Sviluppo
CDPli
Carbon Disclosure Project Leadership index
HR
Human Resources
SBA
Social Baseline Assessment
HRCA
Human Rights Compliance Assessment
SEL
Società Energetica Lucana
CERGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell’Assistenza
Sanitaria e sociale
CFO
Chief Financial Officer
ICEM
International federation of Chemical,Energy, Mine and general
workers union
SIA
Social Impact Assessment
CFR
Council on Foreign Relations
IEF
International Energy Forum
TAG
Trans Austria Gasleitung
CNCU
Consiglio Nazionale dei Consumatori e degli Utenti
IEFE
Istituto di Economia delle Fonti di Energia e dell’ambiente
TAP
Trasporto ad Alta Pressione
CNG
Compressed Natural Gas
IOC
International Oil Company
TROIF
Total Reportable Occupational Illnesses Frequency
CNR
Consiglio Nazionale delle Ricerche
IPIECA
International Petroleum Industry Environmental Conservation
Association
TTP
Trans Tunisian Pipeline company
COP
Conference Of Parties
IRIS
International Research Institute of Stavanger
ULDPE
Ultra Low Density Polyethylene
CSP
Concentrated Solar Power
ISMAC
Istituto per lo Studio delle Macromolecole
UN
United Nations
DJSI
Dow Jones Sustainability Indexes
ILO
International Labour Organization
UNEP
United Nations Environment Programme
E&C
Engineering & Costruction
ISOF
Istituto per la Sintesi Organica e la Fotoreattività
UNIBAS
Università degli Studi della Basilicata
E&P
Exploration & Production
ITAE
Istituto di Tecnologie Avanzate per l’Energia
WBCSD World Business Council for Sustainable Development
EBI
Energy and Biodiversity Initiative
LDAR
Leak Detection And Repair
WCMC
World Conservation Monitoring Centre
EIRL
Eni International Resources Ltd
KCO
Kazakistan north Caspian Operating
WEF
World Economic Forum
EITI
Extractive Industries Transparency Initiative
KPO
Karachaganak Petroleum Operating
WIST
Women In Science and Technology
ENEA
Ente per le Nuove tecnologie, l’Energia e l’Ambiente
LEAP
Laboratorio Energia & Ambiente Piacenza
WMP
Waste Management Plan
EOR
Enhanced Oil Recovery
LNG
Liquified Natual Gas
WWF
World Wide Fund for nature
ESIA
Environmental and Social Impact Assessment
MBA
Master of Business Administration
EST
Eni Slurry Technology
MAE
Ministero degli Affari Esteri
88 <
Ufficio rapporti con gli investitori
Missione
Piazza Ezio Vanoni, 1 - 20097 San Donato Milanese (MI)
Tel. +39-0252051651 - Fax +39-0252031929
Siamo un’impresa integrata nell’energia,
e-mail: [email protected]
Ufficio Sostenibilità
impegnata a crescere nell’attività di ricerca,
Piazza Ezio Vanoni, 1- 20097 San Donato Milanese (MI)
e-mail: [email protected]
produzione, trasporto, trasformazione
e commercializzazione di petrolio e gas naturale.
Tutti gli uomini e le donne di Eni hanno una passione
per le sfide, il miglioramento continuo, l’eccellenza
e attribuiscono un valore fondamentale alla persona,
all’ambiente e all’integrità.
I Paesi di attività di Eni
www.eni.it
Sede legale in Roma, Piazzale Enrico Mattei, 1
EUROPA
Capitale sociale al 31 dicembre 2008:
Austria, Belgio, Cipro, Croazia,
euro 4.005.358.876 interamente versato
Danimarca, Francia, Germania,
Registro delle Imprese di Roma,
Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo,
codice fiscale 00484960588
Malta, Norvegia, Paesi Bassi,
Sedi secondarie:
Polonia,Portogallo, Regno Unito,
San Donato Milanese (MI) - Via Emilia, 1
Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca,
San Donato Milanese (MI) - Piazza Ezio Vanoni, 1
Romania, Slovenia, Spagna, Svezia,
Svizzera, Turchia, Ungheria
Pubblicazioni
Relazione Finanziaria Annuale redatta
AFRICA
ai sensi dell’art. 154-ter c.1 del TUF
Algeria, Angola, Camerun, Congo,
Annual Report
Egitto, Gabon, Libia, Mali, Marocco,
Annual Report on Form 20-F redatto per il deposito
Mozambico, Nigeria, Tunisia
presso la Securities and Exchange Commission
Bilancio di Sostenibilità (in italiano e in inglese)
ASIA E OCEANIA
Fact Book (in italiano e in inglese)
Arabia Saudita, Australia, Azerbaijan,
Eni in 2008 (in inglese)
Cina, Emirati Arabi Uniti, India,
Relazione Finanziaria Semestrale Consolidata al 30 giugno
Interim consolidated report as of June 30
Sito Internet: www.eni.it
Centralino: +39-0659821
Numero verde: 800940924
Casella e-mail: [email protected]
ADRs/Depositary
Morgan Guaranty Trust Company of New York
ADR Department
60 Wall Street (36th Floor)
New York, New York 10260
Tel. 212-648-3164
ADRs/Transfer agent
Morgan ADR Service Center
2 Heritage Drive
North Quincy, MA 02171
Tel. 617-575-4328
Progetto grafico: Korus - Roma
Copertina: Inarea - Roma
Impaginazione e supervisione: Korus - Roma
Stampa: System Graphic - Roma
Stampato su carta ecologica: Fedrigoni Symbol
Freelife Satin and Freelife Vellum
Indonesia, Iran, Kazakhstan, Kuwait,
Bilancio di Sostenibilità 2008
redatta ai sensi dell’art. 154-ter c.2 del TUF
Malesia, Oman, Pakistan,
Papua-Nuova Guinea, Qatar,
Singapore, Thailandia, Timor Est,
Turkmenistan, Russia, Ucraina, Yemen
AMERICHE
Argentina, Brasile, Canada,
Colombia, Ecuador, Messico, Perù,
Repubblica Dominicana, Stati Uniti,
Trinidad & Tobago, Venezuela
Bilancio di Sostenibilità 2008
Ufficio rapporti con gli investitori
Missione
Piazza Ezio Vanoni, 1 - 20097 San Donato Milanese (MI)
Tel. +39-0252051651 - Fax +39-0252031929
Siamo un’impresa integrata nell’energia,
e-mail: [email protected]
Ufficio Sostenibilità
impegnata a crescere nell’attività di ricerca,
Piazza Ezio Vanoni, 1- 20097 San Donato Milanese (MI)
e-mail: [email protected]
produzione, trasporto, trasformazione
e commercializzazione di petrolio e gas naturale.
Tutti gli uomini e le donne di Eni hanno una passione
per le sfide, il miglioramento continuo, l’eccellenza
e attribuiscono un valore fondamentale alla persona,
all’ambiente e all’integrità.
I Paesi di attività di Eni
www.eni.it
Sede legale in Roma, Piazzale Enrico Mattei, 1
EUROPA
Capitale sociale al 31 dicembre 2008:
Austria, Belgio, Cipro, Croazia,
euro 4.005.358.876 interamente versato
Danimarca, Francia, Germania,
Registro delle Imprese di Roma,
Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo,
codice fiscale 00484960588
Malta, Norvegia, Paesi Bassi,
Sedi secondarie:
Polonia,Portogallo, Regno Unito,
San Donato Milanese (MI) - Via Emilia, 1
Repubblica Ceca, Repubblica Slovacca,
San Donato Milanese (MI) - Piazza Ezio Vanoni, 1
Romania, Slovenia, Spagna, Svezia,
Svizzera, Turchia, Ungheria
Pubblicazioni
Relazione Finanziaria Annuale redatta
AFRICA
ai sensi dell’art. 154-ter c.1 del TUF
Algeria, Angola, Camerun, Congo,
Annual Report
Egitto, Gabon, Libia, Mali, Marocco,
Annual Report on Form 20-F redatto per il deposito
Mozambico, Nigeria, Tunisia
presso la Securities and Exchange Commission
Bilancio di Sostenibilità (in italiano e in inglese)
ASIA E OCEANIA
Fact Book (in italiano e in inglese)
Arabia Saudita, Australia, Azerbaijan,
Eni in 2008 (in inglese)
Cina, Emirati Arabi Uniti, India,
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Interim consolidated report as of June 30
Sito Internet: www.eni.it
Centralino: +39-0659821
Numero verde: 800940924
Casella e-mail: [email protected]
ADRs/Depositary
Morgan Guaranty Trust Company of New York
ADR Department
60 Wall Street (36th Floor)
New York, New York 10260
Tel. 212-648-3164
ADRs/Transfer agent
Morgan ADR Service Center
2 Heritage Drive
North Quincy, MA 02171
Tel. 617-575-4328
Progetto grafico: Korus - Roma
Copertina: Inarea - Roma
Impaginazione e supervisione: Korus - Roma
Stampa: System Graphic - Roma
Stampato su carta ecologica: Fedrigoni Symbol
Freelife Satin and Freelife Vellum
Indonesia, Iran, Kazakhstan, Kuwait,
Bilancio di Sostenibilità 2008
redatta ai sensi dell’art. 154-ter c.2 del TUF
Malesia, Oman, Pakistan,
Papua-Nuova Guinea, Qatar,
Singapore, Thailandia, Timor Est,
Turkmenistan, Russia, Ucraina, Yemen
AMERICHE
Argentina, Brasile, Canada,
Colombia, Ecuador, Messico, Perù,
Repubblica Dominicana, Stati Uniti,
Trinidad & Tobago, Venezuela
Bilancio di Sostenibilità 2008