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EDITORIALE
MWC 202 / Analizziamo i segnali più forti provenienti dal Mobile World Congress 2012
Tutto è iniziato con il “Made
in Japan”: la fiducia dei
consumatori italiani verso
i prodotti giapponesi, negli
anni ‘60 e ‘70, non era molto
alta. Molto meglio un Made in
USA, meglio ancora un Made
in Germany. Sony, Panasonic,
Hitachi, Sharp e Toshiba sono
riuscite a far cambiare idea a
tutti: i giapponesi, con le loro
manine minute e la loro severa
organizzazione, producevano
prodotti affidabili, robusti
e tecnologicamente
avanzatissimi. Con la
celebrazione della produzione
giapponese arrivò anche la
demonizzazione del Made in
Corea: Samsung e Goldstar
per anni sono stati la serie B
dell’elettronica, con prodotti
di pessimo design, poco
affidabili e buoni solo per
chi voleva spendere poco. I
tempi cambiano, e oggi, in
pieno boom tecnologico, un
prodotto Samsung o LG è visto
come un prodotto di eccellente
qualità, ottimo design con
tanta tecnologia nel cuore. La
storia ora sta per ripetersi:
tutti dicono di stare lontano
dai prodotti cinesi, eppure da
anni Apple & soci producono
in Cina. Anzi, hanno fatto
molto di più: hanno condiviso
con i cinesi segreti, tecnologie
di produzione, metodi e
procedure di lavoro. Quello
che dal mondo occidentale
è stato visto come uno
sfruttamento di milioni di
operai specializzati, per
Foxconn, Huawei, ZTE
è stato solo un prezioso
addestramento. E da
quest’anno si iniziano a
raccogliere i primi frutti: ZTE
e Huawei, dopo aver prodotto
per migliaia di committenti,
si mettono in proprio e si
ribellano ai “vecchi padroni”
mostrando a tutti che riescono
a fare prodotti migliori ad un
prezzo più basso. Il nuovo
ZTE Mimosa con Tegra 2 e
l’Ascend D Quadcore hanno
lasciato il segno all’MWC di
Barcellona: potenti, veloci e
super accessoriati, anche se
ancora un po’ arretrati come
design. Ma è un primo passo:
il “Made in China” ora inizia a
piacere.
Smartphone con una potenza da far impallidire una workstation, ma anche sempre più alla portata di tutti
Nelle pagine che seguono tutti gli approfondimenti, direttamente dai nostri inviati dall’MWC di Barcellona
“Made in China”
non è più un tabù
Roberto Pezzali
La rivoluzione che parte dalla tasca
SPECIALE
202
di P. Centofanti
G
li scenari futuri che le tecnologie presentate a Barcellona
lasciano intravedere sono davvero impressionanti. In una serata organizzata da NVIDIA, uno dei protagonisti indiscussi di questo Mobile World
Congress, è stato possibile ripercorrere la storia dei videogiochi, dalle primissime goffe console, passando per
Playstation e Xbox, per arrivare agli
ultimi giochi presentati ottimizzati
per i processori Tegra: quello che è
possibile far girare oggi su un dispositivo spesso poco più di un pannello
LCD da 10 pollici è già impressionante,
ma non è nulla rispetto a quello che
possiamo legittimamente aspettarci
nei prossimi anni con questo ritmo di
crescita. In poco più di due anni siamo
arrivati ai modelli di smartphone con
processori quad-core presentati qui a
Barcellona e i principali costruttori di
processori, Qualcomm, Texas Instru-
ments e la stessa NVIDIA, sembrano
proprio non voler fermarsi. Processori
mobile sempre più potenti e schermi
sempre più grandi per i prodotti di
fascia alta, spingono quelle che prima erano le caratteristiche di punta
sulla fascia media se non entry level:
la versatilità di Android da una parte e questo effetto dall’altra presto
REPORTAGE / Sony Tokyo Trip: con DDay.it nel“cuore”dell’elettronica
Sony: è la qualità che conta
Siamo stati ospiti una settimana in Giappone nel quartiere generale Sony
Vi raccontiamo la tecnologia e le strategie future del colosso nipponico
D
DDAY.it magazine 42
In questo fascicolo
tra le altre cose...
MWC 202
02 Tutti i dettagli dai nostri
inviati a Barcellona
di G. Giardina
Day .it ti porta in Giappone, a
Tokyo, nel cuore della tecnologia Sony. Abbiamo visitato il
quartier generale e i centri di ricerca
TV e home audio, un’occasione imperdibile per conoscere più da vicino i segreti del colosso nipponico e
metteranno un potente smartphone
davvero nelle tasche di tutti. Dopo
Internet potrebbe essere la prossima grande rivoluzione. Un po’ meno
chiara in realtà la direzione che stanno
prendendo i tablet dove la situazione
sembra ancora essere un po’ impantanata, con Apple che guida e tutti gli
altri che ancora inseguono.
approfondire piani e strategie future,
con la possibilità di incontrare e intervistare i top manager della società. Al
centro della visita i TV 2012, ma anche
le nuove tecnologie audio Sony. Tutti i
dettagli del nostro “Sony Tokyo Trip” su
DDay.it e nelle prossime pagine.
DIGITAL IMAGING
14 Preview
Canon EOS 5D Mark III
TV & VIDEO
15 I TV LG 2012 per l’Italia
16 Panasonic VT50
impressioni di visione
18 Sky Go su iPhone e PC
SONY TOKYO TRIP
21 Reportage dal Giappone
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MWC 202 / Nokia svela uno smartphone Lumia dal prezzo molto interessante, soli 200 euro
Lumia 60, il Windows Phone entry level
Microsoft riduce i requisiti di sistema e Nokia può lanciare il primo smartphone Windows Phone davvero economico
di P. Centofanti
N
okia ha annunciato a Barcellona
non solo il previsto arrivo sul
mercato europeo del Lumia
900 presentato a Las Vegas (da noi in
versione Dual Carrier HSPA), ma anche un modello tutto nuovo di fascia
entry level. Il Lumia 610 arriverà infatti
nei negozi a 189 euro più IVA, un price
point reso possibile da una riduzione
dei requisiti minimi per Windows Phone da parte di Microsoft. Il Lumia 610
presenta un design ultra slim comunque piacevole e utilizza un display LCD
da 3,7 pollici (800x480 pixel) e monta
un processore da 800 MHz rispetto
ai 1.4 GHz degli altri modelli. Ci sono
comunque la connettività HSPA a 7,2
Mbit/s, il GPS e la fotocamera da 5
Megapixel (senza possibilità di ripresa
in HD). A breve comunque ci metteremo le mani sopra per vedere come
si comporta Windows Phone con un
hardware meno potente.
Con il Lumia 610 debuttano anche
nuove applicazioni esclusive Nokia. Il
navigatore Nokia Drive 2.0 offre ora la modalità offline completa
e un maggior numero
di POI. Debuttano Nokia Transport, servizio
di tracking dei trasporti pubblici che copre
500 città in 46 Paesi, e
soprattutto Nokia Reading, un nuovo Hub
che include non solo
la funzione di eBook,
ma anche un aggregatore di feed alla Flipboard che offre una
sorta di magazine personalizzabile.
Tutte le nuove applicazioni sono come
consueto esclusive per la gamma Lumia e sono gratuite. Nel video qui a
destra, il nostro primo contatto con i
nuovi modelli della gamma Lumia di
Nokia: l’entry level Lumia 610 ma anche il il top di gamma Lumia 900, di cui
potete leggere qui affianco.
video
I Nokia Lumia 60 e Lumia 900
in video
Duracell integra l’induzione nel telefono
La Wireless Charging Card si inserisce tra batteria e dorso, permette la ricarica a induzione. Arriverà tra un anno
di M. Dalli
R
aumenta lo spessore e rovina l’estetica
del dispositivo. Duracell ha però una
soluzione: Wireless Charging Card, una
piccola “carta” che si inserisce tra batteria e dorso del telefono e permette di
caricare direttamente la batteria, senza bisogno di cover esterne. La carta
dovrebbe essere abbastanza sottile
MWC 202
Nokia Lumia 900
costerà 500 euro
Dopo tanti rumor, l’attesa è
finita: Nokia lancerà il Lumia 900
anche in Europa, a partire dal
secondo trimestre dell’anno. La
gamma Windows Phone va così
a completarsi con l’aggiunta di
un modello entry (il Lumia 610) e
del top di gamma Lumia 900. Per
il mercato europeo, però, Nokia
abbandona l’LTE in favore del
dual-carrier HSPA+ che dovrebbe
garantire velocità massime in
download di 42.2 Mbps. Per il
resto, le caratteristiche tecniche
restano immutate rispetto
alla versione americana, con
schermo AMOLED da 4.3 pollici e
processore single core da 1.4 GHz.
Lumia 900 arriverà in Europa a 480
euro più IVA; presumibilmente
andrà a posizionarsi “su strada” a
499 euro, o poco più.
MWC 202
MOBILE / Una card permetterà di ricaricare gli smartphone a induzione, senza cover aggiuntive
icaricare lo smartphone con
l’induzione,
semplicemente
“appoggiandolo” su un’apposita
superficie, è indubbiamente comodo,
ma spesso questo si traduce nel dover
adottare un’ingombrante cover per il
proprio telefono, oppure nel dover installare un dorso che inevitabilmente
p.2
da poter essere installata sfruttando
lo spazio già presente. Qualora questo
non bastasse, bisognerebbe dotarsi di
una batteria più sottile. Al momento la
soluzione è ancora in fase di sviluppo e
Duracell afferma che saranno necessari
ancora 14 mesi prima di poterla vedere
sul mercato (tempo richiesto sia per lo
sviluppo che per il “collaudo” sul campo). Duracell sta inoltre collaborando
con alcuni produttori per applicare un
adesivo sulle confezioni dei terminali
che saranno compatibili con questa
tecnologia. L’idea è sicuramente interessante e potrebbe semplificare il modo
in cui ricarichiamo i nostri gadget tecnologici, tuttavia l’idea di adottare una
batteria più piccola (e, presumibilmente, meno capiente) su dispositivi che
già faticano ad arrivare a fine giornata
non ci pare del tutto vincente.
Samsung
Galaxy Beam
proietta a 50”
Si chiama Galaxy Beam e sembra
più un esercizio di stile che un
prodotto utile. Samsung ha,
infatti, inserito all’interno di uno
smartphone Android 2.3 una CPU
dual core da 1 GHz e un proiettore
LED capace di proiettare
immagini fino a 50” di diagonale.
Quanto basta per appoggiare
lo smartphone a un tavolo e
godersi qualche foto o un video
in un ambiente oscurato, con il
terrore però di veder prosciugata
la batteria dopo qualche ora.
Il Galaxy Beam ha infatti una
batteria da 2000 mAh, un taglio
abbastanza comune. Galaxy Beam
ha uno schermo da 4” e 8 GB di
memoria integrata, dotazione
anche qui decisamente “standard”.
Nessuna parola sul prezzo
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Galaxy Note ha
un fratello più
grande ancora
Presentato all’MWC il Galaxy
Note 10.1, versione extra large
del Galaxy Note, o meglio
ancora un Galaxy Tab 2 10.1
con pennino in dotazione
di P. Centofanti
Oltre al tablet Galaxy Tab 2 10.1 (di
cui potete leggere in questa stessa
pagina), Samsung ha presentato il
fratello maggiore del Galaxy Note,
il Galaxy Note 10.1. E questa volta
si tratta più propriamente di un
vero tablet, tra l’altro molto simile
come design al Galaxy Tab 2 10.1.
Confusi dalle sigle? Non siete i soli.
Comunque, il Galaxy Note 10.1 è
essenzialmente a tutti gli effetti
una versione più performante del
Galaxy Tab 2: processore dual core
da 1.4 GHz e naturalmente supporto per il pennino S-Stylus in
dotazione e applicazione esclusiva S-Note. Per il resto le caratteritiche sono molto simili a quelle del
Galaxy Tab 2: fotocamera posteriore da 3 Megapixel, connettività
3G HSPA+, nuovo design con altoparlanti stereo nella cornice, fotocamera frontale da 2 Megapixel,
tagli di memoria da 16/32/64 GB
più slot di espansione per card
microSD. Ecco entrambi i nuovi
tablet così come li abbiamo visti
allo stand Samsung dell’MWC:
video
Samsung Galaxy Tab 2 0.
e Galaxy Note 0, hands-on
MWC 202 / Scopriamo in video il versatile e attesissimo Asus Padfone, in arrivo a breve
p.
Ecco l’Asus Padfone: tre prodotti in uno
Il cuore del sistema è uno smartphone Android Ice Cream con CPU dual core Snapdragon S4 da 1,5 GHz
può essere inserito in un dispositivo che lo trasforma in tablet, la tastiera accessoria lo rende un netbook
di M. Dalli
A
sus ha tolto finalmente i veli al
Padfone, il dispositivo “tutto in
uno” del produttore taiwanese.
Padfone è infatti uno smartphone,
che può però trasformarsi all’occasione in tablet e persino in notebook.
Il cuore di tutto è proprio lo smartphone, “alimentato” da un processore dual core Qualcomm Snapdragon
S4 da 1,5 GHz su cui gira Android Ice
Cream Sandwich. Lo smartphone in
sé non è piccolo, con uno schermo
da 4,3 pollici e 960x540 pixel, ma
può diventare ancora più grande
grazie alla possibilità di inserirlo in
un tablet da 10 pollici (1280x800
pixel di risoluzione), che gli fornisce una batteria supplementare per
estenderne la durata fino a 5 volte.
Come tutti i Trasformer Pad di Asus,
anche il Padfone è dotato di una tastiera accessoria che lo trasforma in
un vero e proprio netbook, con una
batteria aggiuntiva che aumenta di
9 volte la capacità originale. Tra le
altre specifiche, troviamo il supporto
alle reti HSPA+ (fino a 21 Mbps e, opzionalmente, fino a 42 Mbps), Wi-Fi
b/g/n e Bluetooth 4.0. C’è infine una
fotocamera da 8 Megapixel f/2.2 che
può essere usata anche quando lo
smartphone è inserito nel tablet.
Le sorprese del Padfone non finiscono però qui, dato che Asus ha pensato di dotarlo anche di una penna,
così da poter prendere annotazioni e
scrivere in maniera naturale. La penna, pensata soprattutto per l’uso col
tablet, funziona anche da auricolare
Bluetooth, così da consentire di rispondere alle chiamate agevolmente anche quando lo smartphone è
nascosto all’interno del tablet. Asus
video
Il video dell’Asus Padfone
all’MWC 202
Padfone arriverà in aprile, prezzi ancora da confermare.
MWC 202 / Presentata la versione da 10.1” del Galaxy Tab 2, le novità introdotte sono poche
Samsung raddoppia con Galaxy Tab 2 0.
Rispetto al modello già in commercio offre Android Ice Cream e processore dual core Exynos al posto di Tegra 2
di R. Pezzali
D
opo aver lanciato il Galaxy
Tab 2 con display da 7” e sistema operativo Android Ice
Cream Sandwich a bordo, Samsung
raddoppia anche il Galaxy Tab classico. Il nuovo Galaxy Tab 2 10.2, però, a
dire il vero è tutt’altro che un prodotto nuovo: rispetto al modello già in
commercio, infatti, l’unica differenza
tangibile, oltre al sistema operativo,
è il processore dual core che questa
volta è un Exynos della Samsung. Le
altre funzionalità sono quelle ormai
classiche già viste su decine di tablet da 10.1”: schermo da 1280x800,
processore da 1 GHz dual core, 1 GB
di RAM, Bluetooth 3.0, doppia fotocamera (3 MP sul retro) e 21 Mbps
HSPA+. C’è ovviamente Ice Cream
Sandwich a bordo,
nella versione che
abbiamo già avuto
modo di vedere sul
Galaxy Tab 2 da 7”:
non una completa
personalizzazione
ma qualche piccolo ritocco per dare
una parvenza di
TouchWiz. Nessuna
informazione
sul prezzo, unico
elemento che potrebbe in qualche
modo dare un senso a questo ennesimo tablet fotocopia.
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MWC 202 /
Con Inside
tutti i telefoni
diventano NFC
NFC è una delle tecnologie
del futuro, ma non tutti gli
smartphone ne sono provvisti.
Inside ha, però, trovato il modo
per renderli compatibili con
una SIM speciale
MWC 202 / Optimus Vu dovrebbe arrivare a settembre e Optimus 3D Max a maggio
p.4
Optimus Vu e D Max: LG punta su display 5’’ e D
LG ci ha permesso di toccare con mano i prodotti del MWC qualche giorno prima dell’inizio della fiera
di R. Pezzali
di M. Dalli
L’NFC è indubbiamente la tecnologia del futuro per micropagamenti e piccole transazioni,
ma per averla è necessario uno
smartphone compatibile. Non
secondo Inside Secure, però,
che al Mobile World Congress di
Barcellona ha lanciato una nuova
tecnologia in grado di integrare
tutto ciò che serve per l’NFC (antenna compresa) all’interno di
una SIM o di una microSD.
In questo modo, è possibile accedere ai servizi NFC da qualsiasi
telefono, anche i vecchi modelli
non dotati di questa tecnologia.
Inside Secure ha stretto accordi
con alcuni produttori per portare sul mercato la sua innovazione; tra questi spunta il nome
di Morfo per quanto riguarda le
SIM, mentre le micro SD dovrebbero arrivare con SanDisk.
Al momento, però, il concept
presentato da Inside Secure è
ancora lontano dall’essere un
prodotto finito; per vederlo sul
mercato occorrerà infatti attendere la fine dell’anno, quando
arriveranno prima le microSD,
poi le SIM.
È allo studio anche una versione
per micro SIM, anche se, data la
loro compattezza, ci vorrà un po’
più di tempo.
Q
ualche giorno prima dell’inizio
del Mobile World Congress LG
ha invitato la stampa presso la
sua sede per toccare con mano i nuovi
prodotti che avrebbe poi presentato
alla fiera.
Ne abbiamo approfittato così per
prendere confidenza con il nuovo Vu,
l’Optimus 3D, i nuovi Optimus L3, L5 e
L7 e con l’attesissimo Optimus 4X HD,
(che invece abbiamo avuto modo di
provare al Mobile World Congress e di
cui potete vedere un video in fondo
a questa pagina) lo smartphone con
Tegra 3.
Dell’Optimus Vu (foto in alto a sinistra
e sotto) abbiamo già parlato in questa
news (clicca qui per leggerla), ma possiamo aggiungere un dettaglio: avrà
connettività LTE anche per l’Italia. Un
modello unico, e la particolarità della
connessione è il motivo per il quale LG
sta aspettando a lanciarlo sul mercato
italiano: dovrebbe arrivare solo a settembre. Abbiamo fatto alcune foto e
un video, ma si deve tenere conto che
a bordo c’è ancora Gingerbread men-
video
Il video
dell’LG Optimus Vu
tre è probabile che al momento del
lancio ci sarà Ice Cream Sandwich.
Ecco le caratteristiche tecniche di questo modello:
• Chipset: Processore Dual-Core da
1.5GHz;
• Display: Display IPS da 5-pollici
(1024x768);
• Memoria: eMMC da 32GB e DDR2 da
1GB;
• Fotocamera: 8MP con Flash AF LED
(posteriore) e 1.3MP (frontale);
• OS: Android 2.3 Gingerbread;
• Batteria: 2,080mAh;
• Dimensioni (AxBxP): 139.6x90.4x
8.5mm.
Tra le novità toccate con mano anche
il nuovo Optimus 3D Max (foto in alto
a destra): LG vuole spingerlo come
smartphone di fascia alta lasciando
un po’ in secondo piano l’aspetto 3D.
Il telefono, infatti, ha uno schermo
con barriera di parallasse e l’effetto
3D si può vedere solo se si orienta lo
smartphone in orizzontale, operazione fatta solitamente per i giochi e per i
video. Il nuovo Optimus 3D Max è più
video
Il video
dell’LG Optimus D Max
sottile e leggero, è molto più luminoso, il doppio in ambito 3D, ed è davvero fluido.
Anche per lui niente Ice Cream
Sandwich, ma l’aggiornamento arriverà. LG ha anche sostituito la porta
HDMI presente sul primo Optimus 3D
con una porta MHL: è più pratica ma
serve un cavo ancora difficile da reperire, e non incluso nella confezione. Un
peccato, perché Optimus 3D Max dovrebbe costare circa 499 euro.
Qui sotto le specifiche complete.
• Chipset: Processore Dual-Core da
1.2GHz;
• Display: 4.3-inch 3D WVGA Display
with Corning® Gorilla® Glass 2;
• Memoria: 16GB Internal Storage, 1GB
Internal Memory;
• Fotocamera: 5.0 MP Dual-lens;
• OS: Android 2.3 Gingerbread;
• Batteria: 1,520 mAh;
• Dimensioni (A x B x P): 139.6 x 90.4
x 8.5mm.
Qui sotto potete vedere i due video
che abbiamo realizzato rispettivamente dell’LG Optimus Vu e del 3D Max.
video
Il video
dell’LG Optimus 4X
Ecco come i Maroon 5 ascoltano i Maroon 5
Un suono potente che riempie di musica ogni stanza, con bassi ricchi e dettagli precisi.
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Uniti e/o in altri paesi. JBL OnBeat, Atlas e Hear the truth sono marchi di HARMAN International Industries, Incorporated. Il marchio )S\L[VV[O® ed il rispettivo logo
sono marchi registrati e di proprietà di Bluetooth SIG, Inc., e tali marchi vengono utilizzati da parte di HARMAN International Industries, Incorporated, su licenza. iPad
è un marchio di Apple Inc., registrato negli Stati Uniti ed in altri paesi. iPad non è incluso. Funzionalità, specifiche e aspetto sono soggetti a modifica senza preavviso.
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MWC 202 / Sony lancia due smartphone con Android Gingerbread e aggiornamento a ICS a breve
MWC 202
I due nuovi modelli si affiancano a Xperia S, hanno lo stesso design e stessi servizi ma un prezzo più abbordabile
ViewSonic presenta quattro
smartphone con doppia SIM,
per chi non ne può più di avere
sempre due telefoni in tasca
Con Xperia P e Xperia U Sony fa sul serio
di R. Pezzali
X
peria S non è un prodotto nuovo
per i lettori di DDay.it: abbiamo
scritto un’anteprima (clicca qui)
già da qualche settimana. Un telefono di fascia alta, completissimo ma
dal costo importante: 499 euro. Sony
affianca ora a Xperia S due nuovi modelli: Xperia P e Xperia U. Coloro che
sono rimasti affascinati dal design
di Xperia S non saranno delusi: Sony
ha lasciato la stessa identica linea su
tutta la famiglia, inclusa la finestrella
trasparente che cela anche l’antenna.
Tutti gli smartphone della nuova famiglia montano Android Gingerbread
ma l’update a ICS è solo questione di
tempo: arriverà entro l’estate, non appena Sony avrà aggiornato e provato
le applicazioni che gestiscono il Sony
Entertainment Network, film e musica
da scaricare e vedere in streaming.
Xperia P è il modello di fascia media,
costerà circa 399 euro ed è caratterizzato da due elementi chiave: un
guscio totalmente in alluminio unibody, realizzato partendo da un singolo pezzo scavato, e il primo display
White Magic, realizzato da Sony con
una nuova e innovativa tecnologia
che con un subpixel bianco alza la
luminosità in esterno e permette di
risparmiare energia. Xperia P ha uno
schermo da 4”, un processore dual
core da 1 Ghz e una fotocamera da 8
MP che scatta foto in 2D e 3D. Tra le
particolarità, il sistema NFC integrato
con gli smart tag Sony, piccole etichette NFC programmabili da usare
per richiamare configurazioni utente
specifiche. Xperia P sarà disponibile in
due colorazioni, bianco e nero.
Xperia U è il nuovo “piccolo” della famiglia Sony: esteticamente identico
agli altri, può contare su uno schermo
da 3.5” con una particolarità, la striscia
in plexiglass che integra l’antenna dotata di un sistema di illuminazione che
segue il colore dello schermo stesso.
Xperia U ha anche la parte bassa intercambiabile. Un telefono, quindi,
destinato a un pubblico giovane che
ama le personalizzazioni. Il processore
è dual core, l’italianissimo ST Ericsson
U8500 da 1 GHz, mentre la fotocamera, 2D e 3D, scende a 5 MP. Dovrebbe
arrivare a circa 249 sul mercato.
ViewSonic punta
sul dual SIM
di P. Centofanti
Sopra, l’Xperia P con il guscio totalmente in alluminio unibody; sotto,
l’Xperia U con la parte bassa intercambiabile.
Il mercato dei cellulari dual SIM si
fa sempre più interessante: ViewSonic ha, infatti, portato al Mobile World Congress di Barcellona
quattro nuovi smartphone per il
2012: ViewPhone 3, 4e, 4s e 5e.
Tutti i modelli sono basati su Android, ma differiscono tra loro per
prestazioni.
I primi due (ViewPhone 3 e 4e)
sono infatti equipaggiati con
sistema operativo Android 2.3
Gingerbread, rispettivamente con
processore da 800 e 650 MHz. Lo
schermo è invece identico, un 3,5
pollici da 480x320 pixel di risoluzione, così come le connessioni
senza fili, con Bluetooth 2.1 e Wi-Fi
b/g/n. Il ViewPhone 3 ha inoltre il
GPS integrato e una fotocamera
da 5 Megapixel con autofocus, al
posto della 3 Megapixel a fuoco
fisso del ViewPhone 4e. Più interessanti invece i due modelli “top”:
il ViewPhone 4s è infatti dotato di
sistema operativo Android 4.0 Ice
Cream Sandwich, con processore
da 1 GHz e display IPS da 3,5 pollici
e 960x640 pixel. Oltre alle classiche
connessioni Bluetooth 2.1 e Wi-Fi
b/g/n, il ViewPhone 4s ha inoltre
GPS integrato e doppia fotocamera, una posteriore da 5 Megapixel
con autofocus e flash LED e una
frontale VGA. Il più grande della
gamma è il ViewPhone 5e, sempre
con processore da 1 GHz e Android
4.0, ma con schermo da 5 pollici
(800x480 pixel), Bluetooth 3.0 e fotocamera da 8 Megapixel.
Ancora da confermare disponibilità e prezzi per il nostro Paese.
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MWC 202 / Scopriamo le caratteristiche degli smartphone HTC One, con interfaccia Sense 4 per Android Ice Cream Sandwich
p.
HTC One: i dettagli e le prime impressioni in video
La gamma è composta da tre modelli: One X con processore Tegra 3, One V e One S, saranno tutti disponibili nel nostro Paese a partire da aprile
Abbiamo toccato con mano la qualità di One X e One S e le prime impressioni ricevute sono davvero buone, materiali e costruzione sono ottimi
di M. Dalli e P. Centofanti
P
eter Chou, CEO di HTC, è salito sul palco a Barcellona per
presentare la nuova gamma
di smartphone, gli One, costituita da
tre modelli: One X, One S e One V.
Per la gamma One, HTC ha lavorato
su diversi aspetti, a cominciare dalla
nuova interfaccia Sense 4, disegnata
per Android Ice Cream Sandwich. Gli
HTC One saranno disponibili in Italia
già a partire da aprile. Vediamo in
dettaglio quali sono le loro principali caratteristiche.
One X, al top con Tegra 3
Technology. Scompare il classico
switch per passare da modalità foto
a video con due tasti dedicati e la
possibilità di girare filmati e scattare
foto contemporaneamente. C’è una
nuova funzionalità HDR ottimizzata
per i volti e le riprese in controluce
e un nuovo algoritmo per migliorare la resa del flash. In più, la nuova
fotocamera è veloce, con soli 0,7 secondi per scattare, fuoco continuo
e scatto a raffica. In Sense 4, inoltre,
Dropbox è direttamente integrato
a livello di sistema operativo con
25 GB di storage cloud gratis per
due anni. Continua inoltre la collaborazione con Beats Audio iniziata
con la gamma Sensation lo scorso
anno. Parlando di musica, HTC ha
integrato diversi servizi di streaming
(TuneIn, Pandora, Spotify, ecc.) direttamente in Sense con un nuovo hub
dedicato alla musica. Presentato anche un accessorio per collegare gli
smartphone a qualsiasi autoradio.
mera sono le stesse del modello X,
compresa quella frontale, mentre la
memoria integrata è di 16 GB. Anche
il One S è dotato di uscita MHL (USB
+ HDMI) e Bluetooth 4.0.
Ove V, continua la tradizione
One S, guscio “spaziale”
OneX è il top di gamma ed è uno dei
primissimi smartphone al mondo
con processore Tegra 3 di NVIDIA,
anche se la versione LTE avrà chipset
Qualcomm. È contraddistinto da un
bellissimo design minimale con
struttura unibody in policarbonato
bianco con schermo in gorilla glass
leggermente ricurvo. Il telefono è
sottilissimo ed è costruito intorno a
un display da 4,7 pollici con risoluzione 1280x720 pixel. One X dispone di fotocamera da 8 Megapixel
con sensore BSI, ripresa video 1080p
e obiettivo F2.0, 32 GB di memoria
integrata, NFC, fotocamera frontale
da 1,3 Megapixel e Bluetooth 4.0. La
porta micro USB è in realtà MHL per
cui veicola anche l’uscita HDMI.
Grande peso è stato dato durante
la presentazione alle caratteristiche
della fotocamera, con un insieme di
funzionalità e tecnologie che vanno sotto il nome di Image Sense
Il modello One S si distingue per il
particolare guscio unibody in metallo ceramica ottenuto tramite un processo di ossidazione a micro-arco di
derivazione areospaziale. Il risultato
è una superficie nera opaca davvero
particolare e che restituisce un’ottima sensazione al tatto. In questo
caso il display è da 4,3 pollici, con
risoluzione di 540x960 pixel, mentre
il processore è un dual core da 1,5
GHz. Le caratteristiche della fotoca-
One V rappresenta, invece, una
continuazione del discorso iniziato con gli smartphone Android
Legend e Hero, sfoggia un design
unibody in alluminio anodizzato
che ricorda quello di questi modelli di successo di HTC. Il display
è da 3,7 pollici (480x800 pixel),
mentre il processore è un single
core da 1 GHz. La fotocamera è da
5 Megapixel, ma sempre con obiettivo F2.0 di apertura e con sensore
BSI. Come gli altri due modelli della gamma anche in questo caso ci
sono la tecnologia Beats Audio e il
Bluetooth 4.0, ma il One V è anche
dotato di slot per carte microSD
(assente su X e S).
Scopriamo gli HTC One, in video
Bisogna toccarli con mano per apprezzare la cura dei dettagli che HTC
ha messo nei modelli One. La qualità
dei materiali, ma anche della costruzione si sentono immediatamente,
una sensazione che le immagini che
abbiamo girato non possono forse
rendere. Così come è difficile rendere in video l’effetto dello schermo a goccia e leggermente curvo
che fa sembrare le immagini quasi
disegnate sulla superficie. E anche
la nuova interfaccia Sense 4 sembra offrire un’esperienza di utilizzo
più allineata con la filosofia di Ice
Cream Sandwich, pur mantenendo
una sua decisa personalità. In attesa
di poter effettuare una prova completa (gli smartphone arriveranno
verso aprile nei negozi), ecco le nostre prime impressioni direttamente
dallo stand in fiera.
video
Il video della gamma
HTC One al MWC 202
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MWC 202 / Nokia fa accomodare 41 Megapixel in un sensore di nuova generazione
Si chiama MediaPad 10FHD il
tablet Huawei con processore
quad core e schermo da 10
pollici Full HD. Eccolo in un video
girato allo stand del produttore
Il nuovo 808 PureView esibisce una fotocamera con una risoluzione da Guinness dei primati, ma serve davvero?
Huawei presenta
il tablet Full HD
di M. Dalli
Dopo l’annuncio in conferenza
stampa, allo stand Huawei del
Mobile World Congress abbiamo potuto toccare con mano il
nuovo tablet MediaPad 10FHD.
Come si intuisce dal nome, siamo di fronte a un tablet da 10.1
pollici con risoluzione Full HD
(1920x1200 pixel); il sistema operativo scelto è Android 4.0 Ice
Cream Sandwich, mentre per il
processore il produttore cinese
si affida al suo quad core da 1.5
GHz, lo stesso che verrà montato
anche sugli smartphone Ascend
D Quad. Completa la dotazione
una fotocamera posteriore da 8
Megapixel con autofocus e una
frontale.
Al momento le informazioni
disponibili sono scarse, ma il
MediaPad 10FHD dovrebbe debuttare nel corso del secondo
quadrimestre del 2012.
Allo stand del produttore siamo
riusciti a girare un breve video
del nuovo tablet, che vi proponiamo qui di seguito.
video
Il video del tablet
Huawei MediaPad 0FHD
Nokia 0, lo smartphone 4 Megapixel
di M. Dalli
Q
uanti Megapixel possono stare nella fotocamera di uno
smartphone? Secondo Nokia,
41. Avete letto bene, non manca nessuna virgola: quarantuno Megapixel
è quanto offre il Nokia 808 PureView
appena presentato al Mobile World
Congress di Barcellona. La fotocamera
consente di scattare foto a diverse risoluzioni: 3, 5 e 8 Megapixel, con dettagli
molto particolareggiati e possibilità di
zoomare nell’immagine senza perdere
dettagli. C’è anche una modalità ad
alta risoluzione da 38 Megapixel: non
è possibile registrare tutti i pixel del
sensore perché i pixel periferici, circa 3
megapixel, vengono usati per stabilizzare l’immagine e per gestire la cattura
in 16:9 e 4:3. Per gli amanti del video,
invece, non può mancare la possibilità
di registrare video in HD 1080p. Questa folle risoluzione è resa possibile sia
dalle ottiche Carl Zeiss f/2.4 sia da un
sensore di nuova generazione che ha
dimensioni particolarmente generose, specialmente se confrontato con
sensori di altri smartphone o di fotocamere compatte. Resta da chiedersi
a chi realmente serva una risoluzione
che, normalmente, viene riservata
alle macchine fotografiche medio formato, per un pubblico decisamente
più professionale. Per il resto, il Nokia
808 PureView monta un display da 4
pollici, sfortunamente non all’altezza
della fotocamera, dato che la sua risoluzione si ferma a soli 640x360 pixel. Il
sistema operativo è Nokia Belle, quindi
Symbian, che può contare su un processore grafico dedicato e 16 GB di
memoria integrata. La connettività è
invece assicurata da Wi-Fi, Bluetooth
3.0, GPS e HSDPA fino a 14.4 Mbps in
download. Nokia 808 PureView arriverà nel secondo trimestre dell’anno, a
un prezzo di 450 euro più IVA; è lecito
quindi aspettarsi un prezzo di listino al
lancio di circa 499/549 euro.
MWC 202
MWC 202
Ecco il tablet Toshiba da .”, con Tegra Spunta anche a Barcellona il tablet da 7.7 pollici già visto al CES
Dotato di display OLED, monta il processore quad core di NVIDIA
di P. Centofanti
Dopo l’apparizione al
CES lo scorso gennaio,
rispunta anche qui a
Barcellona il non ancora
annunciato tablet Toshiba da 7.7 pollici. E lo fa
presso lo stand NVIDIA
dove apprendiamo che
il piccolo tablet Android
Ice Cream Sandwich
monta il processore a 4
core più 1 Tegra 3. Del
tablet non possiamo che dedurre poche specifiche: display OLED (come già
comunicato al CES, per l’appunto), risoluzione 1280x800 pixel, slot per schede
microSD, fotocamera posteriore con flash LED e frontale. Il prodotto ha la sigla
A270, ma al momento Toshiba non ha ancora fatto alcun annuncio in merito
e il prodotto aveva il look and feel ancora da prototipo. Le prestazioni ci sono
parse di assoluto rilievo, anche se il display non era luminosissimo.
02.ac, quanto
è veloce davvero?
802.11ac, anche noto come
“wireless gigabit”, è lo standard
per le reti senza fili del futuro e
promette prestazioni prossime
a 1 Gbit/s. Al CES di Las Vegas,
lo scorso gennaio, avevamo già
appurato come queste velocità
non fossero raggiungibili, ma a
Barcellona abbiamo avuto una
dimostrazione più “veritiera”.
Qualcomm ha, infatti, realizzato
un chip Atheros per l’802.11ac,
testandolo in una serie di
dispositivi; le velocità reali in etere
si attestano sui 150-200 Mbit/s.
Il Gigabit è quindi lontano, ma
bisogna pur sempre tenere conto
che la fiera è il peggiore ambiente
per testare tecnologie radio, inoltre
ciò che abbiamo visto proveniva
da uno smartphone. Il nuovo
standard non sarà quindi in grado
di mantenere le promesse, ma è
sicuramente un aggiornamento
interessante rispetto all’802.11 n.
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MWC 202
Panasonic Eluga
Power, il nuovo
maxi-formato
Schermo LCD HD da 5 pollici,
processore dual core 1,5 GHz,
tecnonlogia NFC e Ice Cream
Sandwich: questa la carta
d’identità del maxi-smartphone
Panasonic
di M. Dalli
Dopo aver lanciato l’Eluga qualche settimana fa, Panasonic fa il
bis portando a Barcellona anche
il nuovissimo Eluga Power, versione “maggiorata” dello smartphone, sempre destinata al mercato
europeo. Eluga Power ha infatti
un display LCD da 5 pollici con
risoluzione di 1280x720 pixel; al
suo interno trova posto un processore dual core da 1,5 GHz, più
potente quindi di quello da 1
GHz dell’Eluga tradizionale, mentre il sistema operativo resta Android 4.0 Ice Cream Sandwich.
Dall’Eluga, l’Eluga Power eredita
la resistenza all’acqua e alla polvere, la tecnologia NFC e la fotocamera da 8 Megapixel. Curiosa
la scelta di integrare i pulsanti di
accensione/spegnimento e volume sul dorso del telefono, anziché sul lato.
MWC 202 / Ascend D quad dovrebbe essere disponibile tra la primavera e l’estate
p.9
Ascend D quad è lo smartphone più potente?
Questo smartphone quad core, secondo il produttore Huawei, è il più veloce al mondo. Sarà davvero così?
di M. Dalli
Q
ual è lo smartphone più veloce
del mondo? Secondo Huawei
la risposta è Ascend D quad, il
telefono quad core appena presentato a Barcellona e che va a inaugurare la serie di punta Diamond del
produttore cinese.
Ascend D quad monta il processore K3V2, un quad core realizzato da
Huawei, con 4 core per CPU e 16
core per la GPU. Verrà rilasciato in
due versioni, una da 1,2 GHz e una
più potente da 1,5 GHz. Anche le
altre caratteristiche tecniche sono all’avanguardia: 1 GB di RAM con 8 GB
di memoria integrata, fotocamera da
8 Megapixel BSI (retroilluminata) con
doppio flash LED e ottimizzazione
per foto HDR, fotocamera frontale da
1,3 Megapixel per videochiamate HD
e audio Dolby virtual surround 5.1; il
sistema operativo è Android 4.0 Ice
Cream Sandwich. Notevole soprattutto lo schermo, un display da 4,5
pollici HD (1280x720 pixel), con una
risoluzione di 330 pixel per pollice
(il Retina Display dell’iPhone 4/4S si
“ferma” a 326 PPI) e capace di visualizzare 32 bit profondità colore. Molto
ricco anche il parco connettività, con
Wi-Fi b/g/n, Bluetooth 3.0 e accesso
alle reti 3G con HSPA+ fino a 21 Mbit/
s in download (in upload fino a 5,76
Mbit/s).
L’Ascend D quad sarà diponibile in
due versioni, oltre alle varianti con
CPU più o meno potente: una con
batteria da 1800 mAh, l’altra (Ascend
D quad XL) con batteria da 2500
mAh, che dovrebbe portare la durata
della batteria da 1-2 giorni a 2-3 giorni, a seconda ovviamente dell’utilizzo
che se ne fa. La differenza di batteria si riflette anche all’esterno, con la
versione XL che è spessa 2 millimetri
in più rispetto a quella normale (10,9
mm contro 8,9 mm).
Accanto alla versione quad sarà presente anche una dual core da 1,5
GHz, denominata Ascend D1, con
le stesse caratteristiche tecniche
e fisiche dell’Ascend D quad, fatto
salvo per la batteria da 1670 mAh.
La versione dual core dovrebbe arrivare sul mercato in aprile, mentre
le versioni quad core a cavallo tra la
primavera e l’estate. In futuro arriverà
anche un tablet, con schermo da 10
pollici Full HD e lo stesso processore
quad core montato sugli Ascend D;
al momento però non si hanno ulteriori informazioni tecniche né circa la
data di uscita. Scopriamo insieme gli
smartphone Huawei nel breve video
qui a fianco, girato in fiera allo stand
di Huawei.
video
Huawei Ascend D
Anteprima dal MWC 202
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MWC 202 / Il colosso cinese si lancia nell’arena dei super smartphone Tegra 3, il prezzo si annuncia interessante
ZTE lancia Era, un quad-core tutto NVIDIA
Mostrato anche Mimosa X, smartphone entry level con processore Tegra 2 che si candida come prossimo best buy
di P. Centofanti
A
Barcellona ZTE ha annunciato
diverse novità, partiamo da Era,
uno smartphone completamente NVIDIA powered basato sul suo fiore all’occhiello quad core Tegra 3. Era
sfoggia un display da 4.3 pollici con
risoluzione qHD (540x960 pixel), 8 GB
di memoria integrata, fotocamera da 8
Megapixel e soprattutto uno spessore
di appena 7.8 mm. Questo modello
è basato su tecnologia NVIDIA anche
per la parte di connettività con il modem HSPA+ Icera 450. Lo ZTE Era verrà
distribuito in Europa nella seconda
metà del 2012 e dovrebbe avere un
prezzo aggressivo, anche se non è ancora stato comunicato.
ZTE ha mostrato anche un altro
smartphone Ice Cream Sandwich,
con schermo da 4.5 pollici e risoluzione 1280x720 pixel, il PF112, ma
con processore dual core Qualcomm
MSM8260A. Il PF112 è dotato di fotocamera da 8 Megapixel, 8 GB di me-
moria integrata, connettività HSPA+ e
fotocamera frontale capace di riprendere video in 720p per videochiamate
in HD.
ZTE inoltre lancierà uno smartphone
Android con processore NVIDIA Tegra
2 e schermo da 4.3 pollici, il Mimosa X,
ad un prezzo di mercato molto molto
competitivo. Se lo scorso anno quelle
del Mimosa X erano caratteristiche da
top di gamma, ora ZTE sembra dirci
che possono essere portate a un pubblico ancora più vasto. L’esemplare in
fiera a dire il vero non ci ha del tutto
convinti: costruzione davvero economica e sistema non esattamente “scattante” (tra l’altro il modello esposto
montava Android 2.3 e non 4.0 come
annunciato). D’altra parte in fiera i telefoni vengono “maltrattati” dai visitatori
per giornate intere per cui è meglio
non giungere a conclusioni affrettate!
Abbiamo girato un video del Mimosa
X, che vi proponiamo qui di affianco.
Sopra ZTE Era, con processore quad
core Tegra e display da 4,” qHD
video
ZTE Mimosa X HTC
il video girato all’MWC 202
I nuovi modelli amontano Android 4.0 Ice Cream Sandwich, la disponibilità è prevista nel secondo trimestre 2012
di M. Dalli
N
Asus
Transformer Pad 300
Con QGate
lo smartphone
accende la casa
di P. Centofanti
Con Infinity e 00 Asus triplica i Transformer Pad
ria integrata. Il top di gamma è invece
rappresentato dal Transformer Pad Infinity, un 10 pollici Full HD (1920x1200
pixel) disponibile con processore Tegra
3 quad core o Qualcomm Snapdragon
S4 dual core, a seconda che della tecnologia radio adottata (Wi-Fi e 3G nel
primo caso, LTE nel secondo). L’Infinity
sarà inoltre disponibile in tre tagli di
memoria da 16, 32 e 64 GB.
MWC 202
Una presa con sensori integrati
che può essere controllata
via smartphone comanda
l’accensione degli apparecchi
MWC 202 / Dopo Transformer Pad Prime, arrivano altri due tablet: Transformer Pad Infinity e Transformer Pad 300
on solo Padfone per Asus: il produttore taiwanese ha infatti lanciato altri due tablet, che vanno a
completare il Transformer Prime (ribattezzato in Transformer Pad Prime). In fascia base arriva il Transformer Pad 300,
un 10 pollici da 1280x800 pixel di risoluzione con processore Tegra 3 quad
core (per tutte le versioni: Wi-Fi, 3G e
LTE), 1 GB di RAM e 16 GB di memo-
p.
Entrambi i tablet montano a bordo
Android 4.0 Ice Cream Sandwich, Wi-Fi
b/g/n e Bluetooth. Non manca inoltre
una fotocamera da 8 Megapixel f/2.2,
slot di memoria micro SD e uscita video HDMI. Appartenendo alla gamma
Transformer, infine, c’è anche la tastiera
opzionale. La disponibilità per entrambi i tablet è prevista per il secondo trimestre; prezzi ancora da confermare.
Asus
Transformer Pad Infinity
A prima vista sembra una normale
presa temporizzata, ma in realtà è
molto di più. QGate è un dispositivo che si inserisce tra la presa e il
dispositivo che vogliamo collegare
alla rete elettrica, permette di dare
o togliere l’alimentazione tramite lo
smartphone. Il primo aspetto interessante è che il collegamento non
avviene tramite Wi-Fi o Bluetooth,
ma attraverso la rete telefonica:
QGate integra infatti una SIM ed è
costantemente connesso a Internet. Il secondo aspetto è che il dispositivo è accompagnato da una
serie di applicazione per i più disparati usi. La presa è infatti dotata
anche di sensore di luce ambientale, temperatura, microfono e wattmetro. Ciò permette quindi, per
esempio, di controllare a distanza
le luci della propria casa, una stufa
o un condizionatore, implementare un allarme e così via. La piattaforma è aperta agli sviluppatori per
cui chiunque può realizzare nuove
idee e il sistema supporta sia iOS
che Android. Per quanto riguarda il
piano dati il collegamento GSM è a
pagamento con tariffe prepagate:
5 euro per 2000 crediti, sufficienti
per un mese di uso tipico attraverso il proprio smartphone (il traffico
generato dalla presa varia evidentemente in base alle app utilizzate e alla frequenza di accesso). Il
dispositivo ha invece un costo di
249 euro e al momento può essere
acquistato online su qgate.com.
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MWC 202 / Scopriamo perché Ford B-Max esordisce alla fiera delle telecomunicazioni anziché a quella automobilistica di Ginevra
p.2
Rivoluzione Ford B-Max: l’auto è sempre più digitale
Ford presenta in anteprima mondiale all’MWC di Barcellona B-Max: sarà l’auto che porterà in Europa il rivoluzionario sistema Sync con AppLink
di R. Pezzali
N
essuno avrebbe mai pensato
di trovare alla più importante fiera mondiale di telefonia
una macchina. Eppure Ford ha scelto proprio il palcoscenico dell’MWC
2012 di Barcellona per mostrare la
sua ultima novità: la Ford B-Max.
Tra pochi giorni aprirà i battenti la
kermesse di Ginevra, uno dei più
importanti appuntamenti automobilistici europei, eppure la casa di
Detroit ha scelto una fiera di telecomunicazioni. L’occasione è ghiotta:
portare in Europa il sistema Sync
con AppLink, uno dei più sofisticati
sistemi di sicurezza e infotainment
mai montati a bordo di un’auto. E il
pubblico di Barcellona, gente che di
smartphone e di mobilità ne capisce, è sicuramente il target adatto
per comprendere le potenzialità di
una macchina, la B-Max, che guarda
oltre e non vuole parlare solo di potenza, coppia, cavalli e velocità.
Ford B-Max: gioello tecnologico
Prima di approfondire la tecnologia
di bordo vi rimandiamo a un breve
video della nuova B-Max (video n.1).
Ford B-Max dal punto di vista tecnologico è un piccolo gioiello: il sistema
audio di base è progettato da Sony,
può contare su quattro altoparlanti
a due vie con woofer e tweeter separati e su una doppia antenna per
la ricezione audio, il parcheggio è
assistito da una videocamera posteriore e, grazie alla connettività Bluetooth, smartphone e auto diventano una cosa sola una volta collegati.
Niente meglio di un’immagine può
riassumere la tecnologia a bordo
della nuova B-Max. Sync, questo il
nome del sistema, prevede infatti
non solo il vivavoce e lo streaming
audio, ma anche la riproduzione
vocale degli sms ricevuti, il controllo vocale dei devices e, usando una
chiavetta wireless aggiuntiva, anche
la creazione di un hotspot all’interno dell’abitacolo. Sync parla italiano:
la nostra lingua è infatti inclusa nel
pacchetto di lingue europee e sarà
possibile impartire comandi in italiano senza quindi distrarci dalla guida.
Sync non è solo connettività e divertimento, ma anche sicurezza: in
caso di incidente, infatti, sfrutta il telefono connesso per
effettuare chiamate
di emergenza con
messaggi preregistrati. Il modulo GPS
dell’auto registra la
posizione che viene
trasmessa per i soccorsi. La chiamata
scatta se si aprono
gli airbag, ma il guidatore può sembre
interromperla
se
non si è fatto nulla.
Purtroppo non è
prevista la funzione
“scatola nera”: sarebbe stata decisamente utile. Il nuovo
sistema Sync, che arriverà anche sulle altre auto del gruppo
Ford a partire dalla
Focus, è pronto però
a crescere: in America infatti è già attiva
anche la funzionalità
AppLink e Ford stessa ha annunciato che dal prossimo anno AppLink
arriverà anche in Europa. Il nome
parla chiaro: collegamento alle applicazioni: con AppLink, infatti, sarà
possibile collegare la macchina alle
applicazioni installate sul nostro
smartphone, estendendo così a queste i controlli vocali e lo streaming. In
America, dove la funzione è già arrivata, ci sono già diverse applicazioni
compatibili con AppLink: Stitcher,
TuneIn, iHeart Radio, Slacker Radio
e Pandora permettono di ascoltare
radio in streaming, mentre OpenBeak è una app che legge i tweet
in tempo reale. C’è anche una applicazione realizzata da Ford, chiamata
SYNC Destinations, un’app gratuita
per gli utenti SYNC che permette di
accedere, tramite comandi vocali, a
informazioni sul traffico e sul meteo,
direzioni di guida, informazioni sulle
destinazioni, e di calcolare i tempi
di percorrenza. Qui in basso il video
del sistema Sync (video n.2).
FORD: visione illuminante
2
video
Ford B-Max, presentazione
al Mobile World Congress
Al Mobile World Congress abbiamo avuto modo di scambiare due
parole con Paul Mascarenas, Chief
Technical Officer di Ford, e dobbiamo dire che la visione dell’azienda
americana è decisamente illuminante.
Ford è consapevole del fatto che
rispetto agli smartphone l’automobile non viene cambiata ogni
anno quindi ha pensato bene di
sfruttare la potenza e la tecnologia all’interno degli smartphone
realizzando un sistema bridge, un
sistema che si collega allo smartphone e che usa la sua potenza
e i suoi processori per elaborare le
informazioni. Comprando una BMax oggi, tra qualche anno grazie
ad AppLink la tecnologia di bordo,
almeno quella legata all’entertainment, sarà comunque aggiornata
e al passo con i tempi. Aspettatevi
una prova su strada appena arriveranno le prime macchine in Italia.
video
IFord, sistema Sync
sulla B-Max
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estratto da www.dday.it
MWC 202 / La multimedialità diventerà protagonista anche nelle auto, ma per ora interessa poco
Siri gira in Mercedes, flirt Samsung-Toyota
Mercedes integra Siri nell’equipaggiamento della nuova Classe A, Samsung crea un’applicazione per le vetture Toyota
A
Mercedes sceglie Apple
Se Toyota ha scelto il mondo Android,
Mercedes invece sposa il mondo Apple e in particolare il sistema a riconoscimento vocale Siri disponibile sugli
ultimi dispositivi con iOS. La nuova
Classe A del marchio tedesco potrà essere equpaggiata con il sistema vocale
Siri, tramite il quale si potranno gestire
molte funzioni senza togliere le mani
dal volante e senza distrarsi dalla guida. L’applicativo potrà essere sfruttato
anche per le consuete funzioni telefoniche o per navigare nella libreria
di iTunes. In seguito queste funzioni
dovrebbero essere disponibili per altre
vetture come Classe B, C ed E.
Funzioni poco utilizzate, per ora
Ora resta da vedere se ai guidatori
queste funzioni interessino davvero,
da una indagine svolta tra i guidatori
pare infatti che in media venga utilizzato solo il 20% delle potenzialità
multimediali delle più recenti autovetture. Per non parlare di chi a malapena
riesce a capire come far funzionare la
radio di bordo, districandosi tra decine
di bottoni e pulsanti che ha (magari)
pagato a caro prezzo come optional.
È ufficiale: iPad verrà svelato il marzo
Registrazione Tribunale di Milano
n. 416 del 28 settembre 2009
direttore responsabile
Gianfranco Giardina
editing
Fiammetta Regis
Simona Zucca
Maria Chiara Candiago
Editore
Scripta Manent Servizi Editoriali srl
via Gallarate, 6 - 205 Milano
P.I. 960054
Per informazioni
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Per la pubblicità
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Global Mobile
Award: vince il
Galaxy S II
di R. Pezzali
MWC 202
Estratto dal quotidiano online
www.dday.it
MWC 202
Premiati a Barcellona i migliori
prodotti dell’anno: nella
categoria smartphone vince il
Galaxy S II, per i tablet invece
trionfa l’iPad 2
di R. Faggiano
Barcellona anche le automobili sono state protagoniste all’MWC, dato che gli smartphone
seguono i loro utilizzatori anche in
movimento. Una delle novità più interessanti è l’applicazione Car Mode
creata da Samsung per meglio utilizzare i suoi dispositivi mobili Android
su tutte le vetture Toyota predisposte,
compresa la nuova Yaris. L’applicazione si integra con il sistema IVI (In
Vehicle Infotainment) di Toyota e permette di usufruire di molte funzioni
multimediali - compresa la navigazione internet - sullo schermo installato
nella plancia delle vetture. Massima
attenzione verrà riservata alle funzioni
di navigazione stradale, riproduzione musicale e funzioni telefoniche.
In particoalre la navigazione stradale
potrà sfruttare la connettività dello
smartphone per avere le informazioni
sul traffico in tempo reale. La disponibilità dell’applicazione è prevista entro
l’estate 2012.
p.
La stampa americana ha ricevuto l’invito per un evento Apple
Lo slogan è “qualcosa da vedere. E da toccare”. Arriva l’iPad 3
di P. Centofanti
Il 7 marzo Apple svelerà l’atteso iPad 3 o iPad HD. La stampa americana ha
ricevuto un invito che pare essere inequivocabile: “abbiamo qualcosa che devi
davvero vedere. E toccare”. Impossibile non pensare a un nuovo iPad con il tanto chiacchierato retina display. L’iPad 2 ha una risoluzione di 1024x768 pixel,
ma è da quando è uscito l’iPhone 4 con una risoluzione di 960x640 pixel su
appena 3.5 pollici che si attende un simile balzo qualitativo anche sul tablet.
iPpad 3 dovrebbe sfoggiare un impressionate display da 2048x1536 pixel in 9.7
pollici. Secondo le ultime voci, il tablet potrebbe avere un processore quad core
(anche se è probabile che per contenere i costi Apple si affidi a un aggiornato
A5 dual core) e almeno in una versione anche connettività LTE, tecnologia che
fuori dall’Europa sta velocemente decollando. Durante l’evento è attesa anche
una nuova versione di Apple TV, magari con supporto per i 1080p e le app.
Gli operatori del settore hanno
deciso: è il Samsung Galaxy S II
il miglior smartphone al mondo.
A Barcellona, come di consueto,
si è tenuta la cerimonia di consegna dei Global Mobile Award
2012, e i membri della GSMA
Association hanno assegnato a
Samsung il premio più ambito.
L’iPhone 4S invece non ha convinto: troppo poco innovativo
rispetto all’iPhone 4 che aveva
vinto lo scorso anno. Apple si
può in ogni caso consolare con
il premio come miglior tablet
con l’iPad 2. Come sempre però
quando ci sono in ballo associazioni e premi si cerca di accontentare tutti: il miglior nuovo
prodotto è il PureView 808 di
Nokia con la sua fotocamera a 41
megapixel che si affianca al C3
che si aggiudica il premio come
miglior telefono entry level.
-Per la categoria applicazioni un
riconoscimento speciale a WhatsApp, mentre il premio come
migliore applicazione consumer
va ad Angry Birds Rio.
Per l’interminale elenco completo dei vincitori, categoria per categoria, vi rimandiamo alla news
pubblicata su DDAY.it, direttanmente raggiungibile selezionado questo collegamento.
n. 42 / 2 marzo 202
estratto da www.dday.it
DIGITAL IMAGING / Canon ha presentato la EOS 5D MKIII: un po’ D1-X e un po’ 7D, la reflex introduce novità significative
p.4
Preview Canon EOS 5D Mark III: una macchina nuova
Arriverà a fine marzo a 3499 euro, solo corpo: non è poco, ma il costo è giustificato dalle altissime prestazioni di questa reflex top di gamma
di R. Pezzali
C
anon ha lanciato la nuova EOS
5D MK III, e forse è il caso di partire proprio dal nome. La scelta
di Canon di usare il nome EOS 5D è
probabilmente quella più sbagliata: ci
troviamo di fronte ad una macchina
completamente nuova, che forse si
meritava un nome diverso, EOS 3D o
meglio ancora 5D X, seguendo la filosofia intrapresa da Canon con la serie
1. La 5D Mark III arriverà infatti a fine
marzo a 3499 euro solo corpo, ma
questo nuovo arrivo non farà uscire
di gamma il modello Mark II, che resta
ugualmente nella line up Canon senza variazioni di prezzo. Ecco un breve
video che abbiamo girato:
video
Il video della Canon EOS 5D
Mark III
Una EOS tutta nuova, che porta con
sé nuove funzionalità, ma che prende
anche dalla sorella minore 7D e dalla
“sorellona” EOS 1DX: il sistema di messa
a fuoco infatti è lo stesso identico della
1DX, 61 punti con ben 41 punti crosstype e le stesse possibilità di personalizzazione da menù con ben 6 modalità di funzionamento, ulteriormente
personalizzabili dall’utente cambiando
i parametri da menù. Dalla EOS 1D-X la
nuova Mark III eredita anche la modalità di scatto silenzioso, sia singolo che
a raffica. Una funzionalità decisamente
utile per il fotografo che vuole scattare
senza dare troppo nell’occhio. Anche il
processore arriva dalla 1DX: il Digic 5+,
più potente del Digic 5 usato su alcune compatte Canon è il vero chip dei
miracoli, che permette almeno il 50%
delle nuove funzionalità di EOS 5D MK
III, dallo scatto a raffica veloce alla ripresa a 720p@60 per arrivare al sistema di
riduzione rumore e all’estensione ISO
a 102.400. Canon ha “saccheggiato” anche qualche cosa dalla 7D: il sistema di
misurazione esposimetrica è lo stesso,
ma questa volta, grazie al maggior numero di punti di messa a fuoco, riesce
ad essere ancora più preciso.
Migliorate sensibilità
e dinamica
Ma nella nuova EOS ci sono anche molte novità: il sensore, come d’abitudine
Canon, è stato completamente ridisegnato con un nuovo concetto gapless
che annulla completamente lo spazio
tra i singoli elementi fotosensibili, migliorando sensibilità e dinamica. La
sensibilità nativa arriva a 25.600 ISO,
con un livello di rumore pari a quello della Mark II a 12800 ISO. Il nuovo
sensore, più veloce, permette come
abbiamo già detto di scattare anche
a 6 fps, dando alla nuova reflex anche
ampie possibilità nel campo sportivo.
Passando al corpo, Canon non ha
cambiato troppo: maneggevole, ergonomico, il corpo della nuova EOS è stato ulteriormente sigillato garantendo
così una tenuta all’umidità anche in situazioni estreme. Cambia leggermente il layout dei tasti: è stato aggiunto
un nuovo tasto per la sezione diretta
delle modalità HDR e multiscatto e
uno per il rate diretto delle foto. Piccole cose, che però sono state richieste
espressamente dai fotografi. Canon
ha cambiato anche lo slot di
card: ad uno slot CF UDMA7
è stato affiancato uno slot SD
Card, utile per chi è abituato a
fotocamere EOS di fascia più
bassa e ha una buona quantità
di schede.
Più creativi con la 5D
Tanto spazio anche alla creatività: Canon ha aggiunto un tasto che permette la selezione
diretta sia dei Picture Style sia delle
nuove
modalità
HDR e esposizione
multipla. Per l’HDR
è possibile scegliere 5 profili diversi,
mentre l’esposizione multipla permette di fondere
più foto, fino a 9,
in un unica foto,
come quella qui
sotto. Tutto senza
l’uso di programmi
esterni. La 5D Mark
III sviluppa ovviamente i RAW in macchina, permettendo comunque al fotografo di avere tra le mani un buon
risultato senza troppi passaggi.
5D vuol dire anche Cinema
La Canon EOS 5D Mark II era diventata famosa per l’utilizzo anche in
ambito cinematografico, soprattutto
con le serie TV e ora questa nuova
Mark III aggiunge qualcosa anche a
questo aspetto: compare infatti la ripresa video a 60 fps ma solo 720p e
soprattutto è stata aggiunta l’uscita
cuffie per un monitoraggio in tempo
reale dell’audio. Un’altra funzione è la
concatenazione dei file per le riprese
lunghe: c’è sempre il limite dei 4 GB
di dimensione file, ma questa volta
vengono creati file continui che, una
volta uniti via software, permettono
di avere una clip unica senza perdite
di fotogrammi. Modifiche anche nel
codec video: nei menù è possibile
scegliere due modalità H.264, quella
classica e anche IFrame per avere tutti
i frame interi e quindi una qualità più
elevata. Canon aggiorna anche il software di sviluppo RAW Photo Professional, e lo fa con un’aggiunta non da
poco: insieme al software viaggiano
infatti circa 400 MB di dati relativi alla
costruzione di circa 40 obiettivi EOS,
dati che il software usa per sviluppare
i RAW. Fino ad oggi l’approccio RAW
era basato sulle caratteristiche del
sensore e su qualche dato di scatto,
ora Canon va oltre e inserisce anche
la lente nell’intero processo.
Nel complesso, la Canon EOS 25D
Mark III è una macchina totalmente
nuova e Canon, oltre ad aver preso
un po’ di tecnologie da 7D e 1D-X, ha
introdotto anche parecchie novità.
Certo, 3500 euro per il solo corpo
non sono pochi, ma parlare di piccole migliorie rispetto alla Mark II è
assolutamente riduttivo.
Volete vedere qualche scatto? Canon
non ci ha fatto fare foto, ma ne ha
pubblicate alcune che potete vedere
a questo link.
n. 42 / 2 marzo 202
estratto da www.dday.it
p.5
TV & VIDEO / I TV LED di LG con Cinema 3D stanno per arrivare anche in Italia, con il look definitivo
PC & MULTIMEDIA
Li avevamo visti a Las Vegas, ma alcuni dettagli sono diversi per il mercato italiano, ecco come saranno i TV LG
Microsoft ha reso disponibile la
Consumer Preview di Windows
8: tutti potranno scaricare
gratuitamente le ISO e provare il
nuovo OS Microsoft
Ecco il design dei TV LG 202 per l’Italia
di M. Dalli
D
urante la presentazione al CES
di Las Vegas, vi avevamo preannunciato che la base dei TV
LG in vendita nel nostro Paese sarebbe
stata diversa da quella abbinata ai modelli americani. Ora siamo in grado di
fornirvi le prime immagini di alcuni TV,
col design definitivo con cui arriveranno sugli scaffali italiani.
Partiamo dal top di gamma, l’LM960V,
un Nano Full LED con Cinema 3D, WiFi integrato e telecomando Magic
Motion Voice. Eccolo con la base ad ali
cromate. La cornice sarà sottilissima,
come si può apprezzare meglio nella
foto del dettaglio.
Leggermente sotto in gamma troviamo l’LM7600, LED Plus con Cinema
3D, Wi-Fi integrato e Dual Play Ready.
Proseguendo nella gamma, troviamo
l’LM660S, un LED Plus Cinema 3D, anch’esso Dual Play Ready con Wi-Fi integrato e Motion Cinema Interpolation
400. Infine ecco l’LM620S, con display
LED e Cinema 3D, Wi-Fi opzionale e
Motion Cinema Interpolation 400.
di R. Pezzali
LG LM960V
LG LM620S
LG LM660S
TV & VIDEO / Ecco il TV di fascia alta di Philips: elegante, 3D, con una nuova interfaccia SmartTV
Philips serie 000: sempre più sottile
Philips svela anche la serie 8000: spunta l’Ambilight Spectre XL abbinato ad una cornice davvero sottilissima
di R. Pezzali
D
opo le anticipazioni sulle serie
4000, 5000, 6000 e 7000 spuntano ora foto e caratteristiche
delle serie di fascia alta. La prima a
comparire è la serie 8000, una serie composta da quei modelli che
gli scorsi anni si distinguevano per
eleganza e design. Anche quest’anno Philips mantiene lo stesso trend
presentando un TV con un bordo
in alluminio sottilissimo, impreziosito anche dalla colorazione data
dal sistema Ambilight Spectra XL
con la luce sparata su tre lati. Il TV,
disponibile in tagli da 40”, 46” e 55”
è ovviamente un TV 3D con tecnologia attiva alla quale Philips abbina
anche il sistema Dual View, ovvero
Windows scaricalo e provalo
la possibilità di vedere
due contenuti diversi a
seconda della modalità
degli occhiali. Il sistema audio, da 20 Watt, è
come gli altri anni integrato nella base. Philips
rinnova anche l’interfaccia Smart TV, sulla
falsariga di Samsung e
LG: video live in una finestra e applicazioni più
usate nella parte bassa.
Tra le funzioni multimediali si segnala, oltre a DLNA e PVR
anche la possibilità di inviare contenuti da smartphone e tablet con una
applicazione dedicata. Interessante
anche il nuovo telecomando dedicato alla Smart TV: sottile, elegante e
una volta girato mostra una tastiera
qwerty completa.
Il 29 febbraio è stata una data
importantissima per Microsoft:
è uscita la Consumer Preview di
Windows 8.
Microsoft non usa più da tempo
la parola “beta”, preferisce affidarsi ad un termine più gentile
per far sentire gli utenti parte
integrante dello sviluppo del
nuovo sistema operativo.
Windows 8 non è ancora finito: non c’è una data di lancio e
molti indizi portano a fine 2012,
tuttavia la Consumer Preview è
funzionante, anche se non può
ovviamente essere usata come
sistema operativo principale,
troppi bug e troppe mancanze.
Windows 8 in ogni caso è rivoluzionario: un sistema operativo
unico che porta la stessa “experience” su tablet, smartphone e
desktop, anche se ad ora la versione per dispositivi mobili resta
coperta da mistero.
Windows 8 è ottimizzato per
sistemi touch e multitouch: a
breve installeremo la Consumer
Preview su un tablet Acer W500
e pubblicheremo le nostre prime impressioni.
Microsoft ha rilasciato anche un
video che riassume le caratteristiche principali di Windows 8.
La Consumer Preview di
Windows 8 può essere scaricata
in versione 32 bit e 64 bit cliccando su questo collegamento.
Ricordiamo di installarla su una
macchina di prova o in un ambiente virtuale.
n. 42 / 2 marzo 202
estratto da www.dday.it
TV & VIDEO / I TV Panasonic delle serie VT50 e GT50 in arrivo ad aprile sfoggiano un pannello velocissimo, NeoPlasma Black 2500
p.6
Panasonic VT50: tecnologia e impressioni di visione
Massima qualità d’immagine e un pannello totalmente nuovo: Panasonic ha lavorato duro per dare agli appassionati un TV di assoluto riferimento
C’è tanta differenza con il VT30? E quanto è netto il miglioramento rispetto alle TV dello scorso anno con le nuove tecnologie implementate? Scopriamolo
di R. Pezzali
P
anasonic è stata chiara: la serie
VT50 è l’unico TV della gamma
destinato e studiato per gli appassionati che vogliono la massima
qualità dell’immagine. Non a caso, anche se pure il GT50 è un ottimo plasma,
alcune tecnologie e soprattutto tutte le
regolazioni avanzate sono state inserite
solamente sulla serie VT. Prime tra tutte
la calibrazione ISF, cosa che in Europa
e in Italia conta come il 2 di picche a
scopa, ma che permette di accedere
a tutte le numerose regolazioni video
che al patito dell’immagine e delle
sonde piacciono tanto: gamma, temperatura di bianco, colore. Panasonic
quest’anno ha aggiunto solo una voce
a tutte le regolazioni possibili, ovvero la
scelta dello spazio colore a seconda del
supporto riprodotto.
Il VT50 è un prodotto abbastanza unico nel panorama delle TV del 2012:
quasi tutti i produttori si sono limitati,
lato pannello, a ritoccare quello che
già avevano ritenendolo perfetto. Panasonic no, ha stravolto tutto e non
è sbagliato dire che sopra l’elegante
piedistallo in metallo e vetro appoggia
un TV realizzato con un pannello totalmente nuovo. Il VT50 arriverà in Italia
ad aprile, ma come sempre le date non
sono precise e i prezzi potranno oscillare. Sulla serie top Panasonic ha scelto
quest’anno di dare i due occhiali 3D in
dotazione, con tecnologia Bluetooth.
Oltre a questo, come accessorio ci sarà
anche lo Smart Viera Remote, alternativa meno pratica allo smartphone per
la gestione dell’interfaccia Smart TV,
ma comunque utile, almeno per navigare tra i vari pannelli Smart Viera. A
bordo del VT50 Panasonic ha inserito
il processore Dual Core Pro 4 chip, per
garantire una navigazione più fluida
all’interno dei menù e soprattutto il
multitasking.
NeoPlasma Black 2500
il pannello velocissimo
Abbiamo parlato di pannello nuovo,
ed effettivamente cambia tutto, a
partire dal nome. Il NeoPDP del 2011
diventa NeoPlasma Black 2500 e viene adottato sulla serie VT50 e GT50,
anche se in due declinazioni diverse.
Quest’anno Panasonic non si è soffermata tanto sul livello del nero
espresso, ma sul modo in
cui questo nero viene visualizzato: l’obiettivo è dare alle
zone scure dell’immagine più
profondità e più dettaglio,
ridurre rumore e dithering e
allo stesso tempo garantire
un contrasto maggiore nelle
zone ad elevata luminosità. A
questo si aggiunge anche la
necessità di un pannello ancora più veloce, il più veloce
sul mercato, per eliminare
del tutto i problemi di scie e
di abbassamento della risoluzione in movimento.
NeoPlasma Black 2500 secondo Panasonic ha raggiunto
questi obiettivi: una luminosità globale del 30% maggiore
rispetto alla serie ST dello
scorso
anno, un contrasto perI benefici a livello di nero si vedono sopratcepito
doppio nelle aree ad
tutto in ambienti illuminati; in un ambiente
elevata
luminosità, un rumore
oscurato il pannello mostra il classico ed ecvideo minore sugli scuri, una
cellente nero a cui siamo abituati.
velocità del pannello irraggiungibile e soprattutto la possibilità di
visualizzare ben 24.576
sfumature di nero nelle
aree più scure in modalità cinema.
La principale differenza tra GT50 e VT50 è il
filtro utilizzato: davanti
al pannello del VT50
c’è un nuovo filtro Infinite Black Ultra, capace
secondo
Panasonic
di abbattere del tutto
le riflessioni interne tra vetro e celle. Il
nuovo filtro, oltre a garantire un livello
del nero più profondo, permette anche
una maggiore trasmissione della luce
con un contrasto percepito maggiore.
Grazie al nuovo filtro, i benefici maggiori si ottengono inoltre nelle stanze
illuminate: anche con luce ambientale
il TV sembra avere il doppio del contrasto rispetto ai modelli precedenti. Panasonic ha lavorato anche sul pannello
stesso: le nuove cellette sono state sagomate per migliorare l’emissione del
flusso luminoso, con una dimensione
diversa per rosso, verde e blu. Anche
tutto il controllo è cambiato: migliora
il tempo di prescarica e l’efficienza luminosa. Lo spazio tra le singole cellette inoltre, detto “ribs”, si è assottigliato
ulteriormente e i fosfori rosso e il verde sono stati ulteriormente migliorati
per raggiungere nuove prestazioni in
termini di velocità e reattività. I nuovi
drivers uniti ai nuovi fosfori e al tempo
di pre-scarica ridotto hanno permesso
a Panasonic di aumentare i toni di sfumature di nero realizzabili, erano 6144
sui vecchi TV e diventano ora 24.576 se
si attiva la modalità cinema.
Nel nome del nuovo pannello però
c’è anche un numero: 2500. Un valore
che andrebbe messo a fianco ai 600 Hz
usati per i plasma qualche anno fa: è il
tempo di refresh dei subfield. Un numero che non va quindi confuso con
i 100 Hz e i 200 Hz degli LCD, ma che
a suo modo indica la velocità dei pannelli con questa tecnologia. 2500 Hz
è un valore molto elevato, ma forse fa
più impressione il dato di 0.4 ms come
tempo di risposta. Un pannello velocissimo, e a raccogliere questi benefici in
termini di velocità ci sono in prima fila
3D e videogiocatori accaniti.
Ma quanto realmente queste nuove
tecnologie si vedono e quanto è netto
il miglioramento rispetto alle TV dello
scorso anno? Come al solito Panasonic
fa i suoi confronti tra modelli passati e
presenti, e dobbiamo dire che anche
se i miglioramenti si vedono, un occhio
non allenato difficilmente coglie le differenze. I benefici a livello di nero si vedono soprattutto in ambienti illuminati, in un ambiente totalmente oscurato
il pannello mostra il classico ed eccellente nero a cui siamo abituati. Migliora la resa sugli scuri: qui c’è maggiore
ricchezza di dettagli, sfumature più
morbide e minor effetto contouring.
Il dithering è ridotto, ma comunque
c’è, anche perché il plasma è una tecnologia che usa proprio il dithering per
creare le sfumature. Nel complesso chi
sceglie un VT50 porta a casa un TV che
offre di più rispetto al VT30 dello scorso
anno, ma sarebbe sbagliato pensare di
fare un salto netto passando dall’ottimo VT30 al nuovo VT50. Il nuovo Panasonic, che in Italia arriverà solo nei tagli
da 50”, 55” e 65” si candida in ogni caso
a essere uno dei punti di riferimento
per la qualità assoluta nel campo delle
TV, anche se la stessa Panasonic con il
lancio della nuova ed eccellente gamma LED sa bene che questo segmento
resta un prodotto dedicato ad una nicchia di appassionati.
n. 42 / 2 marzo 202
estratto da www.dday.it
p.
MOBILE / Siamo andati in giro per Milano con degli occhiali molto speciali: ecco le impressioni sul monitor portatile di Epson
Moverio è la nuova frontiera del mobile computing?
Epson lancia in Italia il “visore” Moverio: occhiali in grado di simulare la presenza di un mega schermo da 320 pollici senza perdere il contatto con la realtà.
di P. Centofanti
E
pson lancia anche in Italia Moverio, un dispositivo che sfrutta l’esperienza di Epson nella
proiezione in modo del tutto nuovo. Che cos’è esattamente Moverio?
Si tratta di un “visore”, una sorta di
monitor portatile che si indossa
come un paio di occhiali. Ma quello
di Epson è particolare perché è di
tipo “see through”, permette cioè di
vedere attraverso e quindi di avere
un’immagine elettronica nel proprio campo visivo senza perdere
il contatto con la realtà. Tecnicamente è pertanto un HUD, Head
Up Display portatile, che possiamo
indossare come un paio di occhiali. Ma non è solo una periferica di
visione: Moverio è infatti costituito
da due componenti, gli occhiali veri
e propri e un’unità che integra non
solo alimentazione ed elettronica
di controllo del visore, ma anche un
portable internet device basato su
Android 2.2. E così con Moverio è
possibile navigare su Internet, controllare la posta elettronica, leggere
documenti di ogni tipo, riprodurre
foto, video, e naturalmente utilizzare le usuali applicazioni per Android. Gli occhiali del Moverio BT100 utilizzano essenzialmente due
pico-proiettori LCD integrati nelle
(spesse) bacchette degli occhiali.
L’immagine attraverso un sistema
ottico viene quindi portata sulle
lenti davanti agli occhi. Il sistema
di proiezione è composto da due
matrici LCD da 0.52 pollici in formato 16:9 e con una risoluzione di
960x540 pixel, un quarto di Full HD,
pertanto. L’effetto è quello di avere
sempre davanti uno schermo di
grandissime dimensioni sovrapposto al nostro campo visivo, legger-
mente sopra la linea degli occhi. Per
migliorare il contrasto sugli occhiali
è possibile applicare un filtro oscuratore che riduce la luminosità esterna. Sulle bacchette troviamo anche
le uscite per gli auricolari in dotazione. L’unità di controllo (foto in basso
a sinistra) monta un trackpad touch
per muovere il cursore nei menù,
oltre i classici tasti di navigazione di
Android, più le frecce direzionali per
le situazioni in cui occorre più precisione. C’è uno slot schede microSD e
l’uscita per le cuffie, oltre al connettore proprietario per il collegamento
del visore. Non ci sono ingressi esterni, per cui non è possibile collegare
altre sorgenti. L’unità è dotata di è veloce e offre un’espeWi-Fi per il collegamento a Internet, rienza Android di base, ma
ma non ci sono Bluetooth, GPS o 3G. con tutto quello che serve
Per questo motivo non c’è l’accesso per leggere documenti e
diretto all’Android Market, ma trovia- navigare su Internet.
mo lo store alternativo Getjar. L’inter- Chiaramente i controlli a disposipiccolo per non rendere agevole la
faccia è quella stock di Android 2.2, zione non sono l’ideale per scrivere
lettura. Gli occhiali non sono esatma Epson ha realizzato comunque testi, se non indirizzi delle pagine
tamente leggeri, 240 grammi, ben
anche un launcher personalizzato web o brevi messaggi. L’immagine
più dei normali occhiali 3D attivi
per rendere più agevole la selezione (qui sotto, un esempio infilando uno
per uso domestico, ma il comfort è
delle app. Poiché gli occhiali hanno smartphone dietro le lenti) è di buocomunque buono. A questo propoun doppio sistema di proiezione, na qualità, anche se va detto che in
sito, la resa di filmati in 3D side by
uno per occhio, il Moverio è in grado alcune circostanze abbiamo notato
side ci è parsa ottima. Si tratta evidi riprodurre contenuti in 3D, e l’uni- soprattutto al centro l’effetto della
dentemente di un prodotto molto
tà supporta il formato side by side. sovrapposizione delle due immagini
particolare. La possibilità di vedePer l’occasione Espon ci ha dato la (destra e sinistra). Lo schermo è legre attraverso ne fa un dispositivo
possibilità di passeggiare per il cen- germente sopra la linea dell’orizzonideale per l’educational e l’utenza
tro di Milano indossando Moverio te ed è grande il giusto: non troppo
business (si pensi alla possibilità di
per sperimentare di persona il fun- per rendere impossibile camminare
leggere documenti riservati in assozionamento del dispositivo. La cosa senza evitare gli ostacoli, né troppo
luta privacy durante viaggi in treno
che colpisce inzialmente è la
o aereo). Per quanto riguarda
definizione dell’immagine che
l’intrattenimento puro, il monsi nota soprattutto nella lettura
do esterno può costituire una
di documenti e nel browsing
distrazione e in questo caso il
delle pagine web. Durante l’utivantaggio di vedere l’esterno
lizzo in esterno è indispensabile
può diventare controproduricorrere al filtro scuro per riucente per il contrasto in amscire ad avere una buona percebienti dove l’illuminazione non
zione dell’immagine, altrimenti
è controllata. Certo in questo
il più delle volte occorre trovare
modello la mancanza del GPS
uno sfondo scuro per riuscire a
e di un giroscopio sbarra la
leggere o seguire dei video. In
strada alla realtà aumentata
interno, come in macchina (ovche potrebbe essere una delle
viamente come passeggeri e
applicazioni più interessanti.
non alla guida!), allora si riesce
Ma secondo Epson il BT-100
tranquillamente anche utilizza- Gli occhiali Epson Moverio hanno una doppia (599 euro IVA compresa, il core gli occhiali completamente proiezione; attraverso un sistema ottico l’immagi- sto di molti tablet Android) è
scoperti. L’unità di controllo ne viene portata sulle lenti davanti agli occhi.
solo l’inizio.
n. 42 / 2 marzo 202
estratto da www.dday.it
TV & VIDEO / Il servizio di streaming di Sky è ricco di contenuti ed è destinato a crescere ancora
Sky Go su iPhone e PC con 25 canali, gratis
Calcio, intrattenimento e documentari: dopo i tablet, il servizio di streaming Sky Go sbarca ora su iPhone e PC
Introdotti anche diversi nuovi canali: Fox, History, Nat Geo e Disney, il servizio è gratis per chi ha il pacchetto HD
di M. Dalli
D
a oggi Sky Go sbarca anche
su PC e iPhone. Il servizio di
streaming Sky consente di
accedere a 25 canali, tra sport, calcio, intrattenimento e documentari, direttamente sullo smartphone
di Apple o su PC, oltre che su iPad
1 e 2 e Samsung Galaxy Tab 8.9 e
10.1. Rispetto al lancio del servizio,
ci sono ora 5 nuovi canali: Fox, National Geographic Channel, History,
Disney Junior e Disney. La visione
dei canali è ovviamente consentita soltanto se il proprio abbonamento comprende quei canali (ad
esempio, se non si è abbonati al
pacchetto Bambini non di potranno vedere i canali Disney). Altra
gradita novità riguarda il costo: il
servizio diventa infatti gratuito per
tutti gli abbonati con decoder HD.
Gli abbonati senza servizio HD attivo non potranno accedere al servizio, una mossa questa che ci pare
indicare sempre di più la volontà di
Sky di portare il più presto possibile il parco abbonati all’HD. Ci sono
però alcune limitazioni: è infatti
possibile associare solamente due
dispositivi al servizio, tra smartphone, tablet e PC. Una volta raggiunto
il massimo, è consentito effettuare
un reset ogni 30 giorni. La visione è inoltre consentita su un solo
dispositivo alla volta, in aggiunta
p.
PEOPLE & MARKET
La realtà
aumentata
secondo Lumus
L’azienda israeliana Lumus ha
sviluppato un sistema ottico
semitrasparente, leggero e
integrabile in ogni occhiale
Il visore consente innumerevoli
applicazioni di realtà aumentata
di M. Andreolli
ovviamente alla TV. Alcuni contenuti, infine, non sono disponibili su
rete 3G, altri nemmeno su reti Wi-Fi
(come per esempio i campionati di
A e B in corso).
Per vedere Sky Go è necessario avere un iPhone 3GS, 4 e 4S, mentre su
PC è necessario avere Windows XP
SP3 o superiore, oppure Mac OS X
10.6 o superiore; manca il supporto a Linux. Su computer, inoltre, è
necessario installare un player proprietario, basato su Flash. Restano
compatibili, come dicevamo, iPad e
iPad 2, oltre al Samsung Galaxy Tab
8.9 e 10.1. Per quanto abbiamo potuto riscontrare nei primi minuti di
utilizzo, l’app per iPhone rispecchia
quanto già visto sull’iPad: qualità
video buona, EPG e Guida TV per i
25 canali e possibilità di mettere in
pausa il video per alcuni minuti. La
versione per computer, invece, ci
sembra per il momento soffrire di
qualche problema di gioventù: il più
delle volte non è possibile accedere,
con dei criptici messaggi d’errore,
in altri casi invece username e password risultano essere già in uso,
nonostante tutte le altre applicazioni siano state chiuse. Insomma, Sky
ha ancora qualche difetto da limare,
ma nel complesso si tratta di un servizio decisamente interessante, destinato ad arricchirsi ulteriormente
dalla prossima stagione calcistica,
quando saranno disponibili anche
le partite di Serie A e B in 3G.
Come possiamo vedere dalle foto qui sopra sinistra, l’app per iPhone presenta qualità video buona, EPG e Guida TV
per i 25 canali e possibilità di mettere in pausa il video per alcuni minuti. La versione per PC, che vediamo invece
a destra, presenta invece ancora qualche problemino di accesso.
Lumus non è solo un incantesimo
di Harry Potter, ma anche un’azienda israeliana che da alcuni anni si sta
dedicando a prodotti decisamente
da tenere d’occhio. Al CES aveva
presentato un paio di occhiali con
lenti semitrasparenti, purtroppo
un po’ eclissati dal visore OLED 3D
di Sony (vedi news qui) che avevamo potuto provare. Questa volta gli ingegneri di Tel Aviv si sono
focalizzati sulla miniaturizzazione,
riuscendo a realizzare un sistema
ottico ancora più piccolo e leggerissimo (10 grammi), utilizzabile da
solo o in modalità bioculare e, soprattutto, adattabile a qualunque
tipo di montatura, dagli occhiali
da vista a quelli per snowboard.
A differenza dell’Epson Moverio,
presente in un’altra news presente
in questo stesso magazine, questo
non è ancora un prodotto finito e
le notizie che abbiamo si basano
sul sistema di visione, e non di controllo. Il visore è, come quello di Epson, semitrasparente, consentendo
quindi di sovrapporre un’immagine (proveniente da un dispositivo
esterno) a quella reale. La risoluzione del display è però più bassa,
640x360 pixel, distribuiti su campo
visivo di 19 gradi: l’immagine generata dal display è quindi comparabile a quella di un monitor da 40
pollici visto da 3 metri di distanza.
Non adatto, quindi, per applicazioni
come 3D o film in alta risoluzione,
ma perfetto per applicazioni più
tradizionali, come leggere del testo, vedere delle immagini, etc. La
trasparenza del display, oltre a farci
evitare gli ostacoli mentre leggiamo le mail, consente innumerevoli
applicazioni di realtà aumentata.
Per ora non sappiamo se nel dispositivo sia integrato un giroscopio,
per gestire il movimento della testa,
né quando sarà in commercio.
n. 42 / 2 marzo 202
estratto da www.dday.it
p.9
PEOPLE & MARKET / Continua la lotta alla pirateria audiovideo con un altro “colpo” andato a segno
Hanno beccato SiDCrew, e Sky sorride
La Guardia di Finanza di Lecco ha denunciato SiDCrew, il più famoso releaser di serie TV in italiano sul web
di R. Pezzali
L
a guerra alla pirateria audiovisiva nell’ultimo periodo sta vivendo un momento “magico”.
Prima è arrivata la chiusura dei siti
come Megaupload e Megavideo,
poi quella di molti siti italiani che
promuovevano i film in anteprima
indicando dove scaricarli e ora un
grande colpo per gli appassionati
di serie TV: la scoperta della persona che si nascondeva dietro il
nickname SiDCrew e la sua ovvia
denuncia.
Chi ha provato a scaricare una serie
TV da Internet in Italiano (probabilmente almeno il 90% delle persone
che stanno leggendo questa news)
sa bene che SiDCrew era una delle
principali fonti di tutte quelle serie trasmesse da Sky o da Mediaset Premium. Ecco il comunicato
stampa della FIMI a riguardo.
“Scoperta dalla Guardia di Finanza di Lecco una centrale abusiva
di pirateria audiovisiva. I finanzieri
della Compagnia della Guardia di
Finanza di Lecco hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria uno dei
più importanti “hacker” informatici operanti in Italia, specializzato
nella diffusione abusiva, nel web,
di serie televisive coperte da diritti
d’autore, in esclusiva ai principali
canali pay per view.
La complessa attività d’indagine,
consentiva di individuare, dopo
numerosi servizi di pedinamento
e osservazione, la base operativa
del pirata informatico, risultata
essere un anonimo appartamento
nel meratese. Il soggetto denunciato, conosciuto nell’ambiente dello
streaming abusivo con il nickname
di “SiDCrew”, acquisiva e caricava
sul web contenuti televisivi aggiornati e attualmente in programmazione sui normali canali satellitari
e digitali. I militari operanti, una
volta fatta irruzione nell’appartamento, si sono trovati di fronte ad
una complessa rete di aggiornate
e sofisticate apparecchiature informatiche, utilizzate da “SiDCrew”
per perpetrare il proprio disegno
Hi-Fi & Home Theater
Masterizzato per
iTunes, più qualità
su iTunes?
Apple ha introdotto una
procedura di encoding dei
master in alta definizione per
iTunes e ha aperto una nuova
sezione apposita
di P. Centofanti
criminoso. L’analisi dei files contenuti nei computer sequestrati, eseguita dai militari in collaborazione con i tecnici della Federazione
Anti-Pirateria Audiovisiva (FAPAV)
e della Federazione Contro la Pirateria Musicale (FPM), consentiva di
scoprire che il pirata informatico,
dopo aver acquisito le più note serie televisive (come Dexter, Criminal Minds, White Collar e numerose
altre sui canali SKY, nonché, tra le
ultime, i recenti sceneggiati televisivi come “Il Generale dei Briganti”
ed “Il Restauratore”, appena trasmessi dalle reti RAI) provvedeva
ad assemblare e codificare le stesse per caricarle successivamente
all’interno di server informartici di
grandi dimensioni. I files così modificati venivano “annunciati” nei
siti internet di download da dove
l’utente finale, previo pagamento,
provvedeva allo scarico illegale del
programma televisivo d’interesse.
“SiDCrew” è apparso subito, agli
occhi degli investigatori, come il
primo anello della catena della pirateria per quanto attiene alle serie televisive, assumendo in gergo
la veste di release group. I releaser
group sono coloro che immettono
per primi i files pirata per la conseguente divulgazione on line,
provvedendo inoltre all’editing del
file ed ai sottotitoli, qualora questi
andassero in onda in lingua originale. Una volta effettuato l’upload
sul web delle serie televisive, at-
traverso il sistema remunerativo
adottato dai cyberlocker, gli utenti
finali provvedevano al pagamento
di quanto dovuto attraverso i normali canali di pagamento utilizzati
per gli acquisti su internet, come ad
esempio la PayPal, consentendo al
novello pirata di ottenere lauti ed
illeciti guadagni. E’ la prima volta
che viene identificato e denunciato
un “releaser” specializzato nella distribuzione illecita delle serie televisive. Sono tuttora in corso ulteriori
accertamenti finalizzati alla completa ricostruzione dell’illecita catena di distribuzione informatica.”
Il comunicato va ovviamente preso
con le dovute cautele: fa sorridere
ad esempio la frase “complessa rete
di aggiornate e sofisticate apparecchiature informatiche, utilizzate da
“SiDCrew” per perpetrare il proprio
disegno criminoso” anche perché,
probabilmente, il pirata non aveva
altro che diversi decoder con qualche PC per importare i video, tagliare le eventuali pubblicità e fare
un encoder.
Cose che ormai si fanno anche con
un computer a basso costo. Inoltre
si parla di siti dove l’utente scarica “previo pagamento”, una cosa
davvero insolita e probabilmente
inserita per spingere sulla relazione
tra pirateria audiovisiva e lucro. In
ogni caso, fa piacere vedere un certo impegno nella lotta alla pirateria
audiovisiva.
Esattamente un anno fa scrivemmo
dell’intenzione di Apple di passare
ai 24 bit per la codifica audio dei
file musicali venduti tramite iTunes.
Oggi le cose appaiono un po’ più
chiare con il lancio del programma
“Masterizzato per iTunes” e l’apertura
di una sezione apposita sullo store
digitale di Apple che raccoglie le registrazioni “di qualità”. Apple utilizza
per la codifica dei file il codec AAC,
evoluzione dell’MP3 che a parità di
bitrate offre una migliore qualità
audio. Inzialmente compressi a 128
Kbit/s, i brani su iTunes sono oggi
codificati con bitrate variabile a 256
Kbit/s a 44.1 KHz e 16 bit. Con Masterizzato per iTunes, Apple lancia
una nuova procedura di encoding
che consente di ottenere il massimo
(nei limiti del formato compresso),
partendo dai master ad alta definizione. Si parte da master non compressi a 96 KHz o 192 KHz a 24 bit sui
quali viene effettuato come prima
cosa un downsampling ad altissima
qualità, il cui risultato sono file a 44.1
KHz ma a 32 bit floating point, per
non perdere nulla in fase di conversione. Per eliminare al minimo
rumore di quantizzazione e il ricorso
al dithering il seguente processo di
compressione in AAC avviene su
questi file a 32 bit. Qui il discorso si
fa un po’ più confuso: Apple infatti
dichiara che l’encoder sfrutta tutta la risoluzione per mantenere la
dinamica del master a 24 bit, ma il
risultato sono sempre file AAC a 16
bit. Comunque, Apple ha rilasciato
delle linee guida per il mastering in
formato compresso e ha imposto
che l’etichetta “remastered” venga
utilizzata solo per nuovi master che
suoni davvero meglio dell’originale. Siamo ancora lontani da vedere
iTunes con brani lossless o ad alta
risoluzione, ma è incoraggiante che
l’attenzione per la qualità del suono
sia ancora presa in considerazione.
Quando ti appoggi a un solo cavo
devi poterti fidare
Non tutti gli HDMI
sono uguali
I cavi HDMI G&BL, grazie alla loro qualità, hanno
ottenuto l’approvazione dell’HDMI Association
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estratto
REPORTAGE / Al via il viaggio nel quartier generale di Sony. Si parte con la strategia sul fronte del vecchio cavallo di battaglia: i TV
p.2
Sony ha le idee chiare: qualità audio-video innanzitutto
Lo dice anche un’inchiesta, i probabili acquirenti mettono ai primi posti tra i loro desideri qualità dell’immagine, del suono e prezzo di acquisto
di G. Giardina
L
a cosa che conta di più in un TV
è la qualità di immagine e suono.
In questo concetto c’è il condensato dell’incontro che abbiamo avuto
presso il quartier generale di Sony a
Tokyo con Hiroshi Sakamoto, Deputy
Senior General Manager dell’Home
Entertainment Business Group. Contano soprattutto qualità dell’immagine e
qualità del suono, lo dicono le ricerche
che Sony ha fatto in questi mesi, sia su
recenti acquirenti che su persone intenzionate ad acquistare un nuovo TV:
qualità dell’immagine al primo posto,
dimensione dello schermo al secondo, prezzo (quasi in tutti casi) al terzo
e quindi qualità dell’audio. E Sony, per
bocca di Sakamoto San, ha dichiarato
di aver tenuto questa gerarchia di valori in chiara considerazione nel progettare la linea 2012 di TV.
E qualcuno potrebbe rimanere stupito anche di trovare i concetti maggiormente “stressati” dall’industria negli ultimi anni relegati agli ultimi posti:
3D, TV connessa a Internet, cornice
sottile e frequenza di scansione. Noi
non siamo così stupiti: quello che la
gente chiede è innanzitutto di vedere e sentire bene, di vedere grande e
di spendere poco, il resto viene dopo.
Soprattutto quando il resto è una
navigazione su Internet spesso frustrante per scarsa usabilità, le funzioni
Smart TV di certo non decisive in era
di tablet, un 3D con pochi contenuti e
quei pochi pieni di effetti speciali così
pompati da stufare presto e stancare.
E il prezzo? La corsa ai bassi prezzi non
fa a cazzotti con la ricerca della qualità?
Forse sì, ma pare non ci siano alternative: il prezzo è in costante compressione e per quanto ci si sforzi e il mercato
mondiale sia in crescita in termini di
quantità, in termini di valore la discesa
prevista per i prossimi anni sarà inesorabile e neppure troppo lenta.
La “marca” conta meno
Parla chiaro Sakamoto: “La marca non
conta più come una volta”. Il suo potere
in dieci anni, passando dal CRT fino ai
primi schermi piatti e quindi ai giorni
nostri, di spostare gli acquisti si è andato via via affievolendo. E se intorno alla
metà degli anni 2000 si era affievolita
anche l’attenzione alla qualità a favore
del design, ora è ritornata il grande cavallo di battaglia, come se fosse passata la “sbornia” da TV piatto a tutti i costi,
a prescindere da come si vede. Ma è
certo che sentire che la marca conta
meno proprio da Sony, che ha avuto e
ha uno dei marchi più forti e stimati di
sempre, fa effetto.
La ricerca della qualità
Sakamoto lancia un slogan più volte
ripetuto: “The Best Picture Ever”, cioè la
migliore immagine di sempre. Il riferimento è soprattutto al processamento
dell’immagine ottenuto con il chipset
X-Reality Pro, in grado di confrontare
quanto accade sullo schermo con un
vero e proprio database di contenuti
e situazioni tipo, intervenendo meglio
soprattutto per l’aumento della risoluzione percepita. Enfatizzato anche il
concetto di “Full HD 3D”, in relazione
soprattutto ad alcuni TV entry level
della concorrenza che non garantirebbero questa esperienza. Il riferimento
fin troppo chiaro è alle linee 3D più
economiche di Samsung che – come
da recenti polemiche – sono accusate di dimezzare la risoluzione durante
il processing 3D per le limitate risorse
di calcolo. Il discorso sulla qualità fila
fino a quando si parla di pannelli e
retroilluminazione: il produttore dei
pannelli non può essere comunicato
– ci dicono – perché non è solo uno
e addirittura i medesimi modelli vengono equipaggiati con pannelli diversi
a seconda delle aree di distribuzione.
Non si tratta di un problema di per se
stesso, ma di una possibile fonte di
problemi che avremmo preferito fosse evitata. Come qualche perplessità
resta per l’abbandono (forse temporaneo) dell’architettura Full LED a favore
della LED Edge: anche qui, non che si
tratti di un problema grave, non fosse altro che l’illuminazione proviene
solo dai lati nel modello migliore della nuova gamma (HX850) mentre già
nell’HX750 è solo sul lato basso. Non
ci hanno convinto, per esempio, i riferimenti fatti nella presentazione alla
possibilità di fare local dimming con
l’HX850: un TV LED Edge, soprattutto
con illuminazione su soli due lati, non
potrà che gestire ampie porzioni di
schermo come area minima di modulazione della luminosità.
La domanda, a cui cercheremo risposta, è se una tale architettura può
offrire la qualità di immagine che ci si
aspetta da Sony, nel rispetto della rifocalizzazione annunciata dalla società.
Per quello che riguarda il suono, lo
sforzo di Sony è di restituire qualità
malgrado lo spessore dei TV attuali
non consenta più l’inserimento di coni
tradizionali. La soluzione va cercata
nell’utilizzo di sistemi audio esterni,
magari con qualche ritrovato tecnico che li renda poco ingombranti ed
esteticamente compatibili con i TV:
Sony su questo fronte si gioca la carta
dei driver a fluido ferromagnetico, che
eliminando la classica sospensione,
permettono di ridurre al minimo la
profondità degli altoparlanti con prestazioni che promettono essere addirittura migliori di quelli tradizionali.
Sempre sullo stesso fronte, Sakamoto
ha sottolineato la presenza di Sony
anche nel settore dei diffusori Hi-End,
con il modello SS-AR1 realizzato praticamente a mano con legni selezionati
che però difficilmente sarà distribuito
dalle nostre parti. Più concreta invece
la proposta del sintoampli Home Theater STR-DA5700ES, con gestione dello
streaming su rete multicanale (48KHz,
24 bit) e sistema di calibrazione con
microfono stereo con le capsule ben
distanziate, per rilevare meglio le caratteristiche direzionali della stanza.
Connected TV più usabili
Sakamoto ha puntato l’attenzione anche verso la TV connessa e le funzionalità evolute, che devono essere più
“usabili”, e in questa direzione ha lavorato Sony con i cambiamenti all’interfaccia. Internet avrà un ruolo rilevante
nel lancio della Google TV, che non
sarà integrata nel televisore ma in box
esterni, in versione con e senza Bluray Disc. Questo per motivi di costo
dell’hardware richiesto da Google,
che penalizzerebbe il prezzo del TV
e per consentire anche a chi il TV l’ha
già acquistato di avere un TV aperto,
tanto per citare un aspetto, all’Android
Market. Il lancio dei set-top-box Google TV è atteso per l’inizio dell’estate,
ma non si sa ancora in quali Paesi
europei; il fatto che l’evoluto telecomando con tastiera sia previsto con
layout inglese, francese e tedesco,
non ci fa però ben sperare.
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REPORTAGE / Al centro di ricerca Sony a Tokyo abbiamo assistito a una dimostrazione dei monitor reference
Il riferimento video-professionale è OLED
Quando si tratta di produzione video la tecnologia OLED batte CRT 2-0 e con l’LCD la gara non inizia neppure...
N
video
Il video della demo Sony
a confronto CRT, OLED e LCD
Tubo catodico a sinistra, OLED al centro, LCD a destra: a voi la sentenza.
con taglio da 17”) in grado di stupire
per qualità di immagine. La dimostrazione alla quale abbiamo assistito
vedeva, infatti, le tre generazioni di
prodotto a confronto: CRT a sinistra,
LCD a destra e in mezzo il re OLED, che
vince a man bassa su tutti i fronti. L’LCD
è stracciato sui neri e sulla cromia delle
scene scure, eppure si tratta del miglior
LCD possibile (costo circa 23.000 euro
per 25”). Il tubo catodico ha ancora una
qualità invidiabile, migliore dell’LCD,
ma battuta dall’OLED, che conserva
colori saturi anche sugli scuri e un nero
da far paura. E allora perché Sony non
sviluppa l’OLED anche per il mercato
consumer? Facile: il costo di questo
monitor professionale è di circa 25.000
euro e non si intravvede la possibilità
di arrivare a cifre “civili” per polliciaggi
più ampi. Su come facciano Samsung
o LG da queste parti nessuno vuole
lasciarsi andare a commenti. Ma non
c’è dubbio che quello che abbiamo
visto in ambito professionale debba
diventare nei prossimi anni appannaggio anche del mercato consumer. Con
l’OLED o con il Crystal LED importa
poco: l’importante è che il pixel nero
sia finalmente un pixel spento.
REPORTAGE / Sony fa ordine e raduna le funzioni di TV Entertainment legate a Internet in una nuova interfaccia
Tutti i segreti dell’interfaccia SEN in video
La connected TV si sposa (finalmente) con Sony Entertainment Network, la piattaforma di contenuti streaming
di G. Giardina
L
a connected TV di Sony si sposa
finalmente con Sony Entertainment Network. SEN (acronimo
di Sony Entertainment Network) ha
un’icona specifica nel menù dei nuovi
TV Sony, cliccando la quale si va in un
nuovo ambiente grafico “a quadratoni”.
Si tratta di qualcosa di più della semplice aggregazione dei contenuti audio
e video già parte del network Qriocity: SEN è una vera e propria Smart TV,
con tanto di app che recupera tutte le
funzioni Internet dei TV Sony e le met-
video
Il video
dell’interfaccia SEN dei TV Sony
Sony: Smart TV
più usabile con
l’app (video)
Rinnovata l’app Media
Remote aggiungendo funzioni
come l’utilizzo del device
mobile come trackpad per la
navigazione Web
di G. Giardina
el settore del video professionale e del cinema Sony è da
sempre leader. La fine della
produzione dei monitor a tubi catodici nel 2004, l’assenza di alternative di
pari prestazioni aveva creato un vuoto, solo marginalmente colmato dalla
tecnologia LCD che Sony ha proposto
come monitor di riferimento negli
anni successivi. La soluzione definitiva
secondo Sony, che addirittura supera
le prestazioni del CRT, viene dall’OLED:
un monitor da 25” (disponibile anche
REPORTAGE
te sotto un unico (e più comprensibile) cappello. Il tutto svincolandosi dal
rigido caricamento nel firmware del TV
ma totalmente in cloud, così da permettere aggiornamenti intervenendo
solo lato server e senza richiedere alcun altro intervento.
Il programma TV che si sta guardando
resta visibile in una piccola finestra,
cosa rara nelle interfacce Smart TV.
Sotto il quadro TV compaiono le notifiche social di Twitter e Facebook. Sulla
destra di questo blocco una serie di
icone raggruppate per genere: le app,
i video, la musica. Ovviamente è possibile inserire delle app tra quelle preferite, in modo da non dover ogni volta
navigare in profondità nel sistema per
trovare quelle di utilizzo più frequente.
Molto interessante l’utilizzo delle applicazioni social, tipicamente Facebook e
Twitter: finalmente l’interazione social
arriva anche in concomitanza con
altri contenuti sullo schermo. Questo
vuol dire che le notifiche possono essere attivate mentre si sta guardando
un canale TV. Due le modalità di funzionamento: una più estesa, in cui la
sequenza social occupa circa un terzo
dello schermo sulla destra, e quella più
ridotta, dove i messaggi in arrivo sono
in una piccola porzione in basso.
Si può anche interagire con i social: per
esempio se si ascolta una canzone dal
catalogo Music Unlimited è possibile
lanciare il tweet relativo sul proprio canale, scegliendo anche tra una serie di
messaggi preimpostati.
di G. Giardina
L’usabilità è il punto debole delle
funzioni Smart: una nuova app di
controllo del TV per smartphone
e tablet promette di migliorare le
cose. Le novità introdotte nell’app
Media Remote sono molto buone,
a partire dalla possibilità di trasformare la superficie tattile del device
in un trackpad durante la navigazione in Internet. Non solo si muove il puntatore sullo schermo del
TV muovendo il dito sullo schermo
dello smartphone o del tablet, ma il
sistema intercetta anche le gesture
a “pizzicotto” per ingrandire o rimpicciolire la visione. Gli indirizzi si
possono digitare utilizzando il device e non lo scomodo telecomando, inoltre si possono “lanciare” i siti
direttamente dal device verso il TV:
in pratica prima si visualizza sul device il sito al quale si è interessati e
quindi si dà il comando al TV di collegarsi anch’esso al medesimo indirizzo. Allo stesso modo è possibile,
dopo aver fatto alcune navigazioni
sul TV, riportare la pagina corrente
sullo smartphone per riprendere su
di esso la navigazione. Infine, sono
state implementate tutte le funzioni di lancio di contenuti audio-foto
e video via DLNA dal device verso il
TV. Il collegamento tra device e TV
può avvenire tramite una rete Wi-Fi
allestita da un access point o anche semplicemente in Wi-Fi direct,
quindi una connessione ad hoc tra
device e televisore.
video
Il video della nuova app
Sony media Remote
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estratto
REPORTAGE / In un interessante incontro con gli ingegneri abbiamo approfondito le caratteristiche del nuovo sistema local dimming Sony
p.2
Local dimming sì, ma deve essere fatto molto bene
Sony non ha abbandonato il local dimming, ma lo sta ancora sviluppando. Nei laboratori di ricerca abbiamo assistito a un confronto con altri TV
di G. Giardina
G
li appassionati hanno vissuto
con disagio l’annuncio dei
TV Sony del CES 2012 (leggi
qui),in particolare per quello che riguarda l’assenza di modelli Full LED
con gestione dell’illuminazione in
local dimming: i modelli 2012 per
ora annunciati comprendono infatti
solo l’architettura LED Edge anche
se – va detto – il modello del 2011,
l’HX920, è tutt’ora in gamma.
In realtà Sony ha dedicato al local
dimming un gruppo di lavoro capitanato da un ingegnere, Naoki Ikawa,
che abbiamo avuto la possibilità di
incontrare. L’architettura local dimming quindi fa ancora parte dei progetti di Sony e nuovi modelli sono
allo studio.
Ecco come funziona
il local dimming Sony
L’algoritmo Sony è particolarmente
avanzato, per capirne il funzionamento possiamo prendere spunto
da alcune immagini, partendo proprio dal risultato finale: nell’immagine 1, qui sotto, si vede il pattern
campione (un quadrato bianco su
fondo grigio scuro) visualizzato sullo
schermo, come riprodotto appunto dall’HX920. Questo TV usato per
la dimostrazione ha circa 9x15 aree
di retroilluminazione gestite in maniera indipendente (secondo una
nostra stima che potrebbe essere
imprecisa); ovviamente la luce che
ne deriva da ogni singola area, pur
provenendo dall’area in questione,
non rimane perfettamente confinata in essa a causa dei filtri diffusori
necessari per distribuire la luce in
maniera uniforme ed evitare che si
vedano i LED dietro lo schermo. Se
quindi si volesse costruire l’immagine test semplicemente modulando
la retroilluminazione, in ogni caso ci
sarebbe un effetto alone attorno al
quadrato bianco, pur ammettendo
che l’area di retroilluminazione corrisponda perfettamente con il quadrato bianco. Nei casi pratici non sarà
così e quindi l’alone potrebbe essere
ancora più marcato. Ecco come il TV
Sony gestisce la retroilluminazione
per l’immagine in questione: come si
vede dall’immagine 2, la luminosità
sborda ben fuori dal quadrato bianco, ma non si tratta di una cattiva
gestione del local dimming ma di
un effetto voluto: in pratica si parte
dalla massima illuminazione nell’area
centrale e quindi si va a sfumare
verso l’esterno. Si potrebbe pensare
che una retroilluminazione di questo tipo finisca per massimizzare la
presenza di alone e in effetti sarebbe
così se contemporaneamente non
venisse trattata opportunamente
anche l’immagine da visualizzare sul
pannello LCD. L’algoritmo di Sony,
contrariamente a quello usato da
altri produttori, non solo agisce sulla modulazione dell’illuminazione,
ma modifica contemporaneamente
anche l’immagine per compensare
gli eccessi di luce in aree non volute. Infatti, l’immagine 3 è quella
sul pannello: se si “somma” questa
immagine con la retroilluminazione
vista prima, il risultato è un quadrato
perfettamente luminoso e nitido su
uno sfondo altrettanto perfettamente uniforme. Per questo ci vuole un
algoritmo molto accurato, costruito
sulla distribuzione della luce della retroilluminazione e sulla capacità del
pannello LCD di schermare questa
luce; ma soprattutto ci vuole molta
potenza di calcolo affinché tutto ciò
venga svolto in tempo reale e senza
ritardo. Infatti, quando poi le immagini sono in movimento, un ritardo
nella gestione di questo algoritmo
potrebbe generare veri “mostri”, con
scie e “fantasmi” vari in giro per lo
schermo. Quello che abbiamo visto
accadere su altri TV nel confronto.
2
Il confronto con “gli altri”
Ikawa ci ha mostrato nel dettaglio
come funziona l’algoritmo Sony di
gestione del local dimming operando proprio sull’HX920, tutt’ora in
gamma, confrontando le prestazioni
raggiunte con TV di altre marche: un
Pioneer Kuro, un plasma Panasonic
V2 (2010), un Full LED local dimming
LG LW980, un Samsung serie D8000,
oltre a un Sony della nuova famiglia
HX850. È sempre difficile prendere
per oro colato quello che si vede in
queste prove: non sappiamo come i
TV siano stati preparati (ci è stato detto con impostazioni di default) e sappiamo invece per certo che certi TV,
come il Kuro per esempio, riescono a
dare il meglio di sé solo dopo opportuna calibrazione. Quindi non si possono trarre conclusioni certe. Quello
che di certo abbiamo visto, nelle oltre
due ore passate davanti a segnali test
e pattern fissi e in movimento, è che
il TV Samsung D8000 ha mostrato limiti importanti, con artefatti e salti di
luminosità spesso inaccettabili, oltre
a gravi striature e disuniformità sui
pattern omogenei: purtroppo non
è stato possibile modificare le impostazioni del TV Samsung perché
abbiamo la quasi certezza che disattivando buona parte dei filtri digitali
di motion control e di riduzione del
rumore, buona parte dei problemi si
sarebbe eliminata; anche la luminosità è parsa eccessiva, ma va detto che
il test è stato fatto in camera nera
con illuminazione del tutto assente;
già con le luci accese, le prestazioni
apparivano subito più uniformi. Nell’immagine 4 vediamo il confronto
tra il Sony HX920 e il Samsung D8000
alle prese con un pattern sui toni del
rosso (che nel secondo TV, sugli scuri, virano violentemente sui blu). Il TV
LG ha mostrato invece grossi limiti
nella gestione della retroilluminazione, con aloni abbondati sulle scene
scure a forti contrasti e con un cronico ritardo a riaggiornare la distribuzione della retroilluminazione sui
pattern in movimento. Poche novità
sul fronte dei plasma, che già conosciamo bene: il Kuro ottimo come
sempre e con i limiti di dithering
classici di questa tecnologia; lo stesso dicasi per il Panasonic, seppur con
prestazioni un po’ più basse rispetto
al Kuro: riteniamo che se si fossero
usati TV della serie VT30 il confronto
avrebbe potuto essere più serrato.
Una parola ancora la merita il nuovo
Sony HX850: ottimo risultato malgrado l’architettura LED Edge, con neri
ben gestiti, un po’ più alti del modello local dimming, ma gestiti meglio
di quanto non abbiamo visto nella
stessa sede su altri TV.
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estratto
REPORTAGE / Abbiamo sbirciato alcuni dei nuovi prodotti Sony, ecco come si presenteranno i TV e i sistemi Home Entertainment
p.24
Tutte le novità in arrivo nel design dei prodotti Sony
Dal quartier generale dell TV Sony a Tokyo ecco un foto-video reportage delle novità presentate dal marchio giapponese in tema di design
di G. Giardina
N
ell’ambito della nostra visita a
Tokyo, abbiamo avuto l’opportunità di incontrare il gruppo
incaricato di studiare il design dei
prodotti TV e Home Entertainment
di Sony. L’occasione è stata propizia
per avere qualche informazione in
più sui prodotti in arrivo, come si
può vedere nel video che riportiamo
in questa stessa pagina. Vi proponiamo anche una carrellata con le immagini dei prodotti, con una breve
spiegazione.
mm. Lo schermo (foto 2) “galleggia”
sulla base opzionale e non vi si “conficca” come accadeva nei modelli
dello scorso anno. Lo scopo di questa modifica è quello di “alleggerire”
l’impatto estetico. Sempre nell’intento di alleggerire il design, gli spigoli
e gli angoli sono stati raccordati e
ammorbiditi, come si vede nel dettaglio (foto 3). La base opzionale (foto
4) ha anche la funzione di rinforzare
l’audio: le feritorie per gli altoparlanti
sono visibili nella parte bassa.
TV HX850, monolite nero
TV HX750, un nuovo stand
Si tratta di un TV led edge che eredita e fa evolvere il concetto di Monolithic Design già visto lo scorso anno.
Il TV da spento (foto 1) appare come
una lastra unica nera, un monolite
appunto, “conficcato” nel terreno con
un leggero angolo di inclinazione,
circa 6°. La superficie frontale dello
schermo è un Gorilla Glass da 0,7
il modello HX750, caratterizzato da
uno stand “inedito” (foto 5), molto
snello e leggero, che permette il montaggio del TV sia in configurazione
“Monolithic”, cioè con la caratteristica
inclinazione di 6°, sia perfettamente
perpendicolare al piano d’appoggio.
Contrariamente a quello che la forma
a “slitta” potrebbe lasciar intendere,
la base permette la rotazione del TV
secondo le necessità.
Occhiali 3D, leggerissimi
i nuovi occhiali 3D (foto 6), andranno ad affiancare i modelli attuali e
saranno disponibili solo come optional al costo di circa 100 euro. La caratteristica è che si tratta di occhiali
leggerissimi, costruiti in titanio e con
un’elettronica davvero miniaturizzata: tutto è contenuto nella sezione
centrale. I profili in gomma in fondo
alle astine possono essere riposizionate e può esserne modificata la
forma per meglio adattarsi a tutti gli
utenti, adulti e bambini. L’occhiale,
essendo molto leggero, è decisamente confortevole. Inoltre, è possibile staccare il nasello per l’utilizzo su
occhiali da vista. Gli occhiali 3D sono
sagomati nella parte alta per appoggiarsi a quelli da vista e quindi rimanere in posizione senza problemi.
2
video
Il design dei TV Sony 202
Home Theater
In arrivo anche un nuovo sistema
home theater (foto 7) basato su
Blu-ray Disc, caratterizzato da finiture metalliche, comandi su una superficie touch e drive slot-in.
Il modello inferiore (foto 8), invece,
è caratterizzato da una nuova finitura nera spazzolata che ritroveremo
su molti apparecchi del 2012, tra cui
anche l’attesissimo il set-top-box
Google TV.
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