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La Nuova Linea
Periodico di formazione e informazione
per gli italiani residenti in Germania
www.lanuovalinea.com
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Herausgeber:
Comitato di Coordinamento delle
Associazioni Genitori del
Baden-Württemberg e.V.
Landeskomitee der Italienischen
Elternvereine in Baden-Württemberg e.V.
Esslinger Str. 14, 70182 Stuttgart
Tel. +49 711 232509,
Fax. +49 711 2360718
LA NUOVA LINEA
Foto in copertina: si ringrazia Francesco Simeone per l’elaborazione grafica. Le immagini originali sono state acquistate dal sito Depositphotos.
SOMMARIO
Cerimonia di Premiazione, discorsi e ringraziamenti
pag. 03
Delegazione di Senatori a Sindelfingen
pag. 05
L’intervento scolastico nella circ. cons. di Stoccarda
pag. 06
Il CGIE, efficacia rappresentanza degli italiani nel mondo
pag. 08
Benefici fiscali sulla casa per i pensionati iscritti all’AIRE
pag. 09
Esperienza positiva in Germania di Francesco Simeone
pag. 10
L’angolo del medico: “Quando il sole diventa un nemico...”
pag. 11
Cerimonia di Premiazione, foto dei vincitori
pag. 12
Rubrica - Il Taccuino di Tony Màzzaro
pag. 14
Il bullismo, malessere sociale
pag. 16
I due Giovanni, i due solstizi e il fuoco rigeneratore
pag. 17
Intervista. “Renzo Arbore conquista Stoccarda”
pag. 18
Intervista. “Ferdinando Iannone, fotoreporter a Stoccarda”
pag. 20
Commiato di Giosuè Piscopo, Dirigente Scolastico
pag. 22
L’inimitabile ricetta di Gelsomino: le “brioches siciliane”
pag. 23
Presidente e Amministratore
Vorsitzender u. Verwalter:
Tommaso Conte
Redazione
Redaktion:
Esslinger Str. 14
70182 Stuttgart
Tel.: +49 711 23 25 09
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Rosanna D’Ambrosio, Annalisa De Cristoforo, Anna De Palo, Mario Fustilla,
Natalia De Pascale-Speck, Fabio Domante, Ettore Jannelli, Daniela Infantone,
Giacomo Gelsomino, Assunta Greco,
Sabine Herbach, Maria Chiara Levorato,
Maria Rosa Lione, Teresa Loguercio, Roberto Meloni, Massimo Mongero, Maria
Pia Panunzio, Gabriella Pezza, Giosuè
Piscopo, Vito Priolo, Elisabetta Ranzato,
Giovanna Santaniello, Brisa Scarpati,
Francesco Simula, Emanuela Tierno,
Silvia Tonini,Giuseppe Zavaglia.
Dalla Svizzera:
Sen. Claudio Micheloni,
On.le Gianni Farina,
Michele Schiavone (Segr. Gen. CGIE)
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Francesco Simeone
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Druckerei:
Litotipografia Alcione, Trento
Cerimonia di Premiazione del concorso letterario
“Scrivendo ... Sognando” - 25 giugno 2016
Saluto del
vice-presidente VIU-FIDI
ing. Diego Pignataro
Cari Genitori,
con molta fatica, siamo arrivati alla “Premiazione” di questo concorso, che
vuole essere un altro stimolo per i nostri figli ad innamorarsi ed avvicinarsi di più
alla lingua e cultura italiana; uno sprone per loro a porsi delle domande, a scoprire
i loro interessi per la cultura.
Voi cari ragazzi, avete dei potenziali enormi, di cui purtroppo tanti non ne sono
consapevoli. Il vostro potenziale bilinguismo dovrebbe darvi un grosso vantaggio, eppure ci sono tanti nostri giovani, nati qui, che non sono riusciti a inserirsi in
modo ottimale prima nella scuola e poi nel mondo del lavoro.
Anche questo concorso tenta di dare un senso ed una valorizzazione al lavoro
degli insegnanti ed all’impegno degli allievi, diventando così un’altra verifica della
qualità dei “Corsi”, attraverso un qualcosa prodotto dagli allievi.
Per il Comites di Stoccarda la promozione e la diffusione della lingua e cultura
italiana è un cavallo di battaglia, perché siamo convinti che il successo scolastico
sia alla base di una migliore integrazione dei nostri figli nella società tedesca, nella
quale vivono e nella quale possono trovare un substrato favorevole al loro sviluppo intellettuale e professionale.
Questo concorso è un tassello di un ampio disegno che come Comites ci vede impegnati, nella complessa politica di promozione culturale che stiamo perseguendo. Quest’anno abbiamo avuto la partecipazione di ben 320 tra alunni e genitori,
con l’impegno di 32 insegnanti, un applauso ed un grazie va a tutti Voi.
Il “Tema” del concorso è stato: “La mia Italia”, diviso in 5 categorie:
la prima, per gli scolari italiani frequentanti le classi dalla prima alla quarta;
la seconda, per quelli dalla quinta alla ottava;
la terza, per coloro che frequentano dalla nona classe in su;
la quarta, per i partecipanti non italiani e
la quinta, per i genitori.
Sono state costituite 16 commissioni di insegnanti che hanno fatto una prima
scrematura degli elaborati. Successivamente 5 commissioni di insegnanti hanno
scelto i 2 lavori ritenuti più meritevoli. Infine una giuria ha decretato i 5 vincitori.
Ogni partecipante comunque riceverà una pergamena con il proprio nome e cognome e la categoria di appartenenza. Altrettanto sarà per gli insegnanti che con
tanta dedizione e spirito di sacrificio hanno inteso contribuire in modo determinante alla buona riuscita di questa iniziativa.
A nome del Comites, e mio personale, un particolare ringraziamento va a
S.E. Pietro Benassi, Ambasciatore d’Italia in Berlino qui rappresentato dal Consigliere agli Affari Sociali Massimo Darchini, al sindaco di Stoccarda Fritz Kuhn, qui
rappresentato dal neo Assessore alle Politiche Educative Isabel Fezer, per aver
voluto concedere il loro patrocinio a questa nuova edizione di “Scrivendo - So-
di Diego Pignataro
Quando ci è stato chiesto se la VIU-FIDI
fosse stata interessata a partecipare
come Sponsor a questo bellissimo concorso, nel Consiglio di Presidenza non
abbiamo esitato tanto a prendere una
decisione se aderire o no.
Anzi il tutto è passato all’unanimità
senza grossi dibattiti, sponsorizzando i
premi per i ragazzi vincitori. I bambini
e i ragazzi oggi presenti, come ovviamente anche tutti quelli fuori da questo
concorso, indipendentemente di che
nazionalità o origine etnica, rappresentano il nostro futuro sia umano che professionale.
Per noi imprenditori è doveroso supportare iniziative che promuovono la
cultura e l’insegnamento ai bambini e i
ragazzi, sia in ambito sociale/scolastica
o di altra natura.
Noi come associazione VIU-FIDI ci sentiamo specialmente vicini a questo tipo
di concorso letterario, visto che anche
il nostro statuto prevede dei punti che
riguardano la lingua italiana collegata
anche ad altre lingue straniere, per citare alcuni punti:
- Sostenere il bilinguismo attraverso la
formazione professionale, lo scambio
di apprendisti e stagisti
- Sviluppare progetti volti alla promozione della cultura e dell’economia di
matrice italiana
- Promuovere il dialogo interetnico e la
collaborazione con imprese tedesche e
straniere
La lingua italiana è sicuramente una
delle più belle parlate al mondo, e questo adesso non lo dico da buon tifoso
della nostra squadra azzurra, alla quale
faccio i migliori auguri per l’1/8 di finale
contro la Spagna.
gnando”.
Ringrazio infine il Console Daniele Perico e il Dirigente scolastico Massimo Mongero, la VIU-FIDI, la federazione dei piccoli e medi imprenditori di origine italiana, nella persona del Vice-Presidente Diego Pignataro; il Comune di Cervia e lo
IAL-CISL rappresentato da Tony Màzzaro, l’Istituto italiano di Cultura rappresentato da Cesare Ghilardelli, e non, per ultimo, il Sen. Claudio Micheloni, presidente
del Comitato per le questioni per gli italiani all’estero, venuto da Roma per onorare con la sua presenza questa premiazione.
Stoccarda 25, giugno 2016
Tommaso Conte
L’editore
Conoscere tante lingue significa avere
le porte del mondo aperte e non parlo
soltanto di quelle professionali, perché
il dialogo tra popoli stranieri si ottiene
parlando la stessa lingua.
Perciò cari bambini e ragazzi continuate a imparare e studiare la nostra stupenda lingua madre ed a scoprire tutta
la bellezza della nostra penisola ITALIA.
Vi auguro un grosso in bocca al lupo
non solo per oggi, ma per tutto il futuro, che esso possa essere prospero per
voi.
Sen. Claudio Micheloni
Massimo Darchini
Isabel Fezer
Consegna della “pergamena” alla sig.ra Fezer
Presidente del Comitato per le Questioni per gli Italiani all’Estero
Assessore alle Politiche Educative del Comune di Stoccarda
Consigliere agli Affari Sociali dell’Ambasciata in Berlino
Assessore alle Politiche Educative del Comune di Stoccarda
I VINCITORI
DEL
CONCORSO
NELLE
PAGINE 12-13
TUTTE LE
ALTRE FOTO
SONO
DISPONIBILI
NEL SITO WEB
DELLA
REDAZIONE
Delegazione di Senatori a Sindelfingen:
una visita dalle autorità dello Stato italiano in Germania
di Fabio Domante
Poche, forse singolari, le volte in cui si
è potuto ricevere una visita da parte di
diverse autorità dello Stato Italiano in
Germania, ma soprattutto a Stoccarda.
Sabato 30 Aprile 2016, una delegazione di quattro Senatori (Claudio Micheloni, Maria Mussini, Michela Montevecchi, Mario Dalla Tor), il Consigliere
degli Affari Sociali dell´Ambasciata in
Berlino (Massimo Darchini), il Console
di Stoccarda (Daniele Perico), il Dirigente scolastico (Massimo Mongero), il
Responbsabile dello IAL-CISL, gestore
di gran parte dei corsi di lingua e cultura italiana (Tony Mazzaro), il Presidente
del Comites di Stoccarda, nonché Coordinatore dell’Intercomites-Germania
(Dott. Tommaso Conte) assieme al Vicesindaco di Sindelfingen (Christian Gangl) hanno fatto visita al Corso di Lingua
e Cultura italiana dell´insegnante Fabio
Domante. Le lezioni si tengono sabato
presso presso l´Associazione italiana di
Sindelfingen.
La Delegazione ha potuto raccogliere impressioni del valore reale della
lingua e cultura italiana, che gli alunni
italiani di terza generazione, ma anche
figli di genitori tedeschi, hanno per le
nostre tradizioni e per il nostro paese.
Molti sono stati gli argomenti trattati dagli esponenti italiani e tedeschi e
dagli alunni del corso, ma l’aspetto più
importante, che ha trovato condivisione da parte di tutti, anche di tante altre
persone che quel giorno hanno partecipato a questo memorabile avvenimento, è stato il sentirsi ambasciatori e
sostenitori della lingua e della cultura
italiana nel mondo. Carlo, alunno di 14
anni di genitori italo-tedeschi, rispondendo ad una domanda del Senatore
Claudio Micheloni ha detto che lui stesso, essendo figlio di genitori di due culture diverse, si sente come la sintesi di
una nuova armonia, rappresentante di
una nuova cultura e testimone in Europa, come nel mondo, di questa nuova
realtà.
L´evento è stato arricchito da alcune
interpretazioni sulla comunicazione cinesica, da parte degli alunni del Corso,
che hanno reso armoniosi quei momenti in veste molto formale, rendendoli divertenti e distesi anche all´attenzione del pubblico che ha assistito.
dola viva e attiva anche fuori dal nostro
paese.
Questa delegazione di Senatrici e Senatori, accompagnata da un Funzionario del Senato, è venuta in visita ufficiale
in Germania, perché impegnata in una
verifica sulla diffusione della Lingua e
Cultura italiane nel mondo.
A Stoccarda sono stati il giovedì 28
aprile in visita ai corsi presso la scuola
elementare “Stöckach” di Winnenden,
dove c’era l’Ins. Nicola Graziano e presso la “Lindenrealschüle” di StoccardaUntertürkheim, dove vi erano le Insegnanti Assunta Greco e Ilaria Severini
del Progetto neo-laureati del Ministero
degli Esteri.
La sera hanno avuto un incontro con
una grossa parte degli insegnanti, impegnati nei corsi di lingua e cultura,
presso il Königin-Katharina-Stift-Gymnasium di Stoccarda.
L´incontro si è concluso con i saluti alla
comunità italiana del posto e alle diverse autorità italiane e tedesche, nonché
agli alunni che frequentano il corso,
con l´auspicio di crescere e perfezionare la nostra lingua e cultura, mantenen-
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Il CGIE: efficacia rappresentanza
degli italiani nel mondo
stro tempo. Il Governo ci ha sollecitati
a elaborare un documento di indirizzo
con delle linee guida da presentare al
Parlamento entro la fine dell’anno.
Questo documento dovrà contenere la
sintesi di numerosi contribuiti elaborati
con il coinvolgimento “dal basso”.
La rappresentanza associativa, sociale,
dei Comites e del CGIE dovranno essere uno strumento reale e spendibile
non solo nei nostri Paesi di residenza
ma anche in Italia, affinché nel nostro
paese siano percepiti maggiormente il
ruolo e le potenzialità espressi da questi ambasciatori all’estero, come ci definiscono, portatori di diverse storie, di
esperienze e professionalità.
Come avverrà il contributo dal basso?
Michele Schiavone,
Segretario Generale del CGIE
L’Italia sta cambiando e in questo processo sta modernizzando le proprie
istituzioni. Va da se che anche la nostra
presenza organizzata all’estero va ridefinita tenendo conto sia dell’accresciuta
mobilità delle persone e delle facilitazioni fruibili grazie ai nuovi mezzi di
comunicazione, sia delle diversità geografiche, anagrafiche e degli interessi
dei nostri connazionali residenti oltre
confine.
Per queste ragioni anche i Comites e
il Consiglio Generale degli Italiani
all’Estero (CGIE) dovranno darsi una
prospettiva, che trovi spazio in una riforma essenziale per parlare al futuro
della rappresentanza capace di rivolgersi con nuovi strumenti e istanze
all’ampio mondo degli italiani all’estero
comprese le giovani generazioni e gli
oriundi.
Tutto ciò a prescindere dal risultato
referendario costituzionale di ottobre
con il quale si vorrebbe ridurre il numero dei parlamentari, compresi quelli
eletti all’estero.
Il CGIE insediatosi alla fine di marzo
continuerà il lavoro svolto nell’ultimo
quarto di secolo e, inoltre, dovrà essere protagonista nella determinazione
della riforma della rappresentanza per
renderla più efficace e adeguata al no-
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Sia i Comites, sia le associazioni e gli
enti riceveranno tramite i Consolati di
appartenenza dei moduli per proporre
la natura, la forma e gli strumenti che
dovrà darsi in futuro la rappresentanza
italiana all’estero.
In prospettiva bisogna tener presente
del ruolo insostituibile svolto fino ad
oggi dalle regioni, anche in maniera di
sussidiarietà dello Stato.
Recentemente ci siamo resi conto della
loro esigenza di fare squadra e di promuovere assieme l’aspetto territoriale
all’estero. Se riusciremo a dare gambe
a queste idee discusse in seno al CGIE,
ci saranno ulteriori possibilità per tutte
le regioni di aggiungere all’intervento
sociale verso i propri corregionali anche l’aspetto economico presentandosi
in ambienti commerciali e culturali internazionali con l’impiego minimo di
risorse e rafforzando il “Made in Italy”.
Sotto questo aspetto è allo studio di
otto regioni una ridefinizione degli interventi regionali all’estero, che vanno
oltre il rapporto con le federazioni o le
associazioni regionali.
Un esempio per tutti: da anni la Basilicata ha rapporti con alcune città in Sud
America. Essa ha stipulato in Venezuela
accordi di partnership e mette a disposizione fondi per interventi di carattere
sociale, che diventano sussidiari all’intervento diretto dello Stato.
Nell’immediato, però, il CGIE dovrà
spendersi per risolvere le urgenze causate dagli effetti della riduzione della
spesa dello stato.
Di recente il Comitato di presidenza
del CGIE è stato ascoltato in due separate audizioni dai Comitati degli italiani
all’estero di Camera e Senato. Si è fatto
portavoce del recupero, in fase di assestamento del bilancio dello stato, di 2,6
milioni di euro fondi per il capitolo dei
corsi di lingua e cultura ricordando le
rassicurazioni avute in merito dal Ministro degli esteri, Paolo Gentiloni.
Diverso è il rapporto con l’amministrazione del Ministero degli esteri. Il CGIE
deve far valere le proprie prerogative
facendosi portavoce delle necessità
dei Comites, della promozione e diffusione della lingua italiana sia attraverso l’insegnamento nei corsi di lingua e
cultura, sia mediante l’offerta ai parlanti
all’estero. Come anche dovrà salvaguardare: alcuni aspetti che riguardano
modalità, tempistica e criteri per l’assegnazione dei fondi che la Presidenza
del Consiglio destina alla stampa periodica all’estero, i servizi offerti dagli
istituti di previdenza sociale, i diritti dei
funzionari assunti in loco e dei lavoratori frontalieri.
Il CGIE in Germania ha sette rappresentanti: Paolo Brullo, Simonetta Del
Favero, Giuseppe Maggio che riveste
la carica di vicesegretario, Vincenzo
Mancuso, Tony Màzzaro, Isabella Parisi,
Edith Pichler, Luca Tagliatelli.
Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero vuole essere credibile e
percepito come un’efficace rappresentanza intermedia delle tante Italie nel
mondo, perché solo così riuscirà a coinvolgere nuovi protagonisti e diventare
uno strumento di interlocuzione con le
istituzioni.
Michele Schiavone
BENEFICI FISCALI SULLA CASA PER I PENSIONATI
ISCRITTI ALL’AIRE - TASSE SULL’ENEL E SUL CANONE RAI
Non si paga l’IMU, Imposta Municipale
Unica;
non si paga la TASI, Tassa sui Servizi Indivisibili;
si paga 1/3 per la TARI, Tassa sui Rifiuti.
Per il 2016 questi benefici fiscali sulla
casa si applicano in tutti i Comuni italiani (eccetto quelli delle province autonome di Bolzano e Trento).
Per “Pensionati” s’intendono tutti coloro
che percepiscono una rendita/pensione da parte di un Ente previdenziale
del Paese estero di residenza.
Questi pensionati possono usufruire
dei benefici fiscali per una sola unità
immobiliare posseduta in Italia, non affittata, indipendentemente che si trovi
o meno, nel Comune di iscrizione AIRE
(per esempio iscrizione AIRE nel Comune di Napoli ed abitazione nel Comune
di Roma).
Tali benefici si hanno grazie all’articolo
9-bis del D. L. 47/2014 ed alla Legge di
Stabilità del 2016. Poiché in molti Comuni italiani si ignora questo articolo,
per aiutare coloro che si troveranno ad
affrontare ipotetici funzionari ignoranti,
si riporta tale articolo:
Testo Coordinato del Decreto-Legge
28 marzo 2014 n. 47 pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale-serie generale n. 73
del 28 marzo 2014, coordinato con la
legge di conversione 23 maggio 2014,
n. 80 recante: “Misure urgenti per l’emergenza abitativa” - Articolo 9-bis
IMU per immobili posseduti da cittadini
residenti all’estero
1. All’art.13, comma 2, del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito,
con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214: “A partire dall’anno 2015 è considerata direttamente
adibita ad abitazione principale una
ed una sola unità immobiliare posseduta dai cittadini italiani non residenti
nel territorio dello Stato e iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero
(AIRE), già pensionati nei rispettivi Paesi
di residenza, a titolo di proprietà o di
usufrutto in Italia, a condizione che non
risulti locata o data in comodato d’uso”.
ENEL:
LE TARIFFE ELETTRICHE
Per le utenze tipo l’energia elettrica,
gas e l’acqua, laddove i relativi contratti prevedono tariffe differenziate
per l’abitazione principale (cliente residente) e la seconda casa (cliente non
residente) come per esempio, quello
dell’ENEL - agli iscritti AIRE si applica il
comma 4-ter dell’articolo 1 della Legge
75/1993 e quindi la tariffa più economica relativa all’abitazione principale ovvero laD2 del “cliente residente” pur risultando registrato (correttamente) nel
contratto come “cliente non residente”.
Purtroppo si verifica spesso che non
tutti gli iscritti AIRE risultano avere un
contratto per l’energia elettrica con
l’ENEL come “Cliente non residente”
e per di più non a tutti coloro che lo
hanno viene poi applicata la tariffa più
economica, la D2, bensì la D3. Nei contratti per le utenze legate all’abitazione
in Italia, gli iscritti AIRE devono risultare
correttamente registrati come “Cliente
non residente” e tuttavia vedersi applicata la tariffa più economica del “Cliente residente”. Per cui si consiglia che
tutti gli interessati verifichino se i loro
contratti per l’energia elettrica, il gas e
l’acqua siano o meno in ordine, in caso
contrario reclamare!
La tariffa D2 è rivolta solo al “Cliente
residente” con una potenza contrattuale inferiore o uguale a 3 kWh. La tariffa
D2 è strutturata in scaglioni di consumo, ciò significa che il costo del kwh
(chilowattora) si differenzia per ogni
scaglione di consumo. Anche le tasse
(le imposte erariali e le addizionali comunali) dipendono dagli scaglioni di
consumo: fino al 1800 kWh il loro costo
è nullo.
La tariffa D3 è rivolta al “Cliente residente” con una potenza contrattuale
superiore a 3 kWh. Il costo è calcolato
per kwh consumate.
La tariffa D3 è rivolta al “Cliente non residente” (normalmente seconde case)
indipendentemente dalla potenza installata ed anche in questo caso è cal-
colato per kwh consumate ma con un
prezzo superiore.
Esistono poi, due tipi di contratto:
uno, con tariffe biorarie in cui il prezzo
dell’energia si differenzia a seconda dei
momenti di utilizzo; l’altro con una tariffa monooraria in cui il prezzo è unico
durante l’intera giornata indipendentemente dalla fascia oraria in cui si utilizzi
l’energia elettrica.
CANONE RAI
A tale proposito bisogna ricordare che
è stato definitivamente acclarato che
gli scritti AIRE devono pagare il canone, sempre che nella loro abitazione in
Italia vi sia ovviamente un apparecchio
televisivo, indipendentemente che nel
loro contratto per l’elettricità siano registrati come clienti residenti o non residenti.
ERRATA CORRIGE
- 30 aprile per l’invio cartaceo a mezzo
raccomandata al seguente indirizzo:
“Agenzia delle Entrate
Ufficio di Torino 1 S.A.T.
Sportello abbonamenti TV
Casella Postale 22
10121 Torino (Italia)
- 10 maggio per chi sceglie l’invio telematico (bisogna registrarsi presso l´Agenzia delle Entrate)
- Computer, Smartphone e Tablet non
pagano il canone. L’ha stabilito in una
nota il Ministero dello Sviluppo Economico.
- La dichiarazione di “NON POSSESSO”
è stato prorogato al 16 maggio (dal 30
aprile) il termine per inviare la dichiarazione sostitutiva (on-line o cartacea) di
non possesso di un apparecchio TV che
consente di non pagare il Canone nella
bolletta dell’elettricità. La dichiarazione
presentata entro il 16 maggio avrà effetto per l’intero 2016 e va presentata
tutti gli anni. Il modulo “Dichiarazione
di non possesso TV per uso privato“ si
può scaricare dal seguente sito: htpp://
www.canone.rai.it
- Si consiglia di non piegare il modulo
e di aggiungere una copia del documento di riconoscimento valido.
9
Esperienze positive in Germania.
Un giovane non udente a Stoccarda
Foto di Armando Ferri
di Francesco Simeone
Potrebbe ricordare una delle tante storie di giovani ragazzi costretti a lasciare
il proprio paese, la propria famiglia e i
propri affetti nel tentativo di far fortuna
lontano da casa, in un’altra nazione. Per
certi versi lo è, ma questa mia esperienza contiene anche quel pizzico di
rabbia e di delusione che la contraddistingue dalle altre, a cui bisogna aggiungere quella voglia di andare oltre
la propria diversità, oltre quella gabbia
di preconcetti «dove i genitori tengono
sbarrati in casa i propri figli diversamente abili da tutte le possibilità che il
mondo esterno può offrire loro». Provengo da una numerosa ed allegra
famiglia di campagna, nata nel mondo
della musica e vissuta a Wiesbaden, vicino Francoforte. Allora Guardialfiera,
il paesino molisano natale che all’epoca contava 1100 abitanti, era composta dal 70% di emigranti in Germania
tant’è vero che tuttora viene chiamata
la “piccola Wiesbaden” per via dell’ordine, pulizia e il rispetto per le persone.
Io sono un ragazzo affetto da tiroidite
autoimmune che alla mia nascita mi
causò una profonda ipoacusia bilaterale profonda. Si, sono un ragazzo sordo,
ma mediante apparecchi acustici e un
eccellente logoterapia sono perfettamente integrato nella vita sociale, oltre
a conoscere già la lingua dei segni. Il
ringraziamento va ai miei stimati ge-
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nitori che lasciarono la loro fruttuosa
carriera musicale per prendersi cura di
me. Mi hanno svezzato e cresciuto formandomi come una persona di mentalità aperta, socievole, allegra.
Già all’età di 13 anni viaggiavo autonomamente in treno facendo centinaia di
chilometri. Devo molto alla mia logoterapista Antonietta Iantomasi che considerava il suo lavoro non un semplice
business da cui ricavare soldi, ma una
responsabilità nell’aiutare noi ragazzi
sordi a integrarsi nella vita sociale.
Nel frattempo mi sono diplomato in
Architettura presso il Liceo Artistico “B.
Jacovitti” di Termoli. Ho frequentato dei
corsi di formazione professionale presso la CSFO di Campobasso conseguendo la qualifica di “Tecnico di Sistemi di
Comunicazione Multimediale”. Grazie a
questa qualifica ho potuto perfezionare
le mie conoscenze grafico-multimediali
e cominciare a lavorare.
Nell’ottobre del 2014 quando chiesi a
mio nonno cosa pensasse del mio trasferimento in Germania, la sua risposta
fu: «Figliolo, tu sei un bel ragazzo e intelligente. Non aver paura se sei sordo.
Comportati sempre bene, sii sempre
gentile ed educato con le persone.
Chi ti prende in giro, lascialo stare. Io
mi fido di te perché la tua mancanza di
udito sarà la tua virtù e le tue debolezze
saranno le tue
forze». Quelle
le ultime sagge
e
rincuoranti
parole di un
nonno amorevole rivolte a
suo nipote: da
lì a poco è venuto a mancare. Ora vive nel
mio cuore ogni
Nonno Francesco Simeone
giorno.
1926 - 2014, Guardialfiera
Nel frattempo sono a Reutlingen, nei
pressi di Stoccarda, nel Baden-Württemberg. Un territorio caratterizzato da
una forte industrializzazione che vede
la presenza di molte multinazionali come la Bosch e la Mercedez. Sono
stato aiutato da altri parenti residenti in
una città universitaria vicina, Tübingen,
ed anche da alcuni amici fidati che mi
hanno sostenuto nelle ricerche dell’alloggio e del lavoro. Tramite gli zii di
Tubingen, ormai con esperienza ultra-
ventennale in Germania ed operanti in
settore gastronomico presso “Herrenschlosser”, ho potuto conoscere tante altre persone con cui confrontarmi
e chiedere aiuto. Per mia fortuna, tra
l’altro, conoscevo l’inglese e mi è stato d’aiuto nell’apprendere il tedesco.
Infatti ho iniziato subito a frequentare
l’ infektionsmittelkurs organizzato dalla
Landrasamt di Reutlingen per lavorare sei mesi presso il Burger-King, un
ristorante fast-food, e lì ho potuto imparare la lingua tedesca discretamente.
Ammetto che non è stato facile vivere
in un ambiente stressante, come ogni
duro principio. Che gioia ho provato,
però, quando ho potuto ricevere la
mia prima busta paga! Dopo una bella
stretta di mano con il datore di lavoro
ho subito capito che non si trattava di
uno schwarzarbeit, ma il mio lavoro era
stato valorizzato legalmente.
Dopo sei mesi ho intrapreso il lavoro da
libero professionista, occupandomi di
mediengestaltung e webentwicklung
(www.facebook.com/mypsgermany).
Mi occupo di consulenze e di grafica
pubblicitaria per tutti i connazionali
emigrati in Germania che intendono
avviare un attività commerciale. Lavoro
e collaboro con connazionali professionisti come, per esempio, il COM.IT.ES.
(Comitato degli Italiani all’Estero), lo
IAL-CISL GERMANIA (Istituto di Formazione linguistica e culturale), e la VIU-FIDI (Federazione Imprenditori di origine
italiana) e utilizzo al meglio le mie capacità grafico-informatiche a beneficio
della comunità. Ora sono molto felice!
Cari genitori e parenti di persone affette da qualunque disabilità, ricordate:
“Dove non arriva il talento arriva la tenacia, e dove non arriva la possibilità
arriva la forza di volontà”.
Francesco Simeone
L’angolo del medico
Quando il sole diventa un nemico...
Stiamo partendo per le vacanze, credo
opportuno quindi, trattare il rapporto
tra farmaci ed esposizione al sole.
Nell’acquistare una crema solare, i consumatori si trovano ad affrontare molte
scelte, che comprendono la valutazione del fattore di protezione solare (Spf),
che può variare da 8 a 50. Questo Spf
non é altro, che una misura di quanto
sia necessario alla luce solare (radiazioni Uv), per sviluppare scottature dopo
che è stata applicata una protezione
solare, rispetto alla quantità di radiazioni Uv, richiesta per sviluppare scottature sulla pelle, in assenza di protezioni.
Più alto é il Spf , maggiore sarà la protezione dalle radiazioni Uv, e quindi,
maggiore sarà la protezione contro le
scottature. Occorre sapere che il Spf,
non dice quanto tempo si può stare
al sole senza ottenere scottature. Spf
non significa che se normalmente ci si
scotta in un´ora applicando un Spf 8 di
protezione, la protezione sarà di 8 ore.
Invece, questo fattore indica la quantità
della protezione dalle scottature solari
da radiazione Uv che viene fornita dai
filtri solari, quando sono applicati sulla
pelle, non il tempo di protezione dalle
scottature.
Il colorito della pelle, la quantità di
crema solare applicata e con quale frequenza si riapplica, possono influenzare l´esposizione. Affinché una protezione solare possa essere efficace, è
importante che sia usata e riapplicata
come indicato, e che venga applicata
o riapplicata in base all´attività fisica.
Partecipare ad attività come nuoto o
a un´attività che possa promuovere
forti sudorazioni, può richiedere più
frequenti applicazioni. Divertimento
al sole si può avere tutto l´anno, l´escursionismo, lo sci d´inverno, il nuoto,
o semplicemente godersi il calore del
sole. Tuttavia, durante l´assunzione di alcuni farmaci, la vita sotto il sole qualche
volta può non essere solo divertimento.
Alcuni farmaci contengono ingredienti
che possono causare fotosensibilità,
che è un cambiamento indotto chimicamente nella pelle. La fotosensibilità
rende le persone sensibili al sole e può
causare sintomi simili a scottature o altri
effetti collaterali. Tali fenomeni, possono essere attivati da prodotti applicati
sulla pelle o da farmaci assunti per via
orale o iniettati.
Vi sono due tipi di fotosensibilità: la fotoallergia e la fototossicità.
La fotoallergia è una reazione allergica della pelle e non può che verificarsi dopo alcuni giorni di esposizione al
sole.
La fototossicità, molto più comune, è
una irritazione della pelle e può verificarsi entro poche ore di esposizione
al sole. Entrambi i tipi di fotosensibilità, si verificano dopo l´esposizione alla
luce ultravioletta, sia a quella naturale
o a quella artificiale, come una cabina
abbronzate. Non tutte le persone che
assumono o usano i farmaci citati possono avere una reazione. Inoltre, se si
verifica una reazione in una occasione,
non significa che si verificherà di nuovo
una reazione, usando di nuovo il prodotto in questione.
Le sostanze che possono causare fotosensibilità:
- Antibiotici (ciprofloxacina, doxicyclina, levofloxacina, ofloxacina, tetracicline, trimethoprim)
- Antifungini (flucitosina,griseofulvina,
voricanozolo)
- Antistaminici (cetirizina, difenidramina, loratadina, prometazina, ciproeptadina)
- Farmaci che abbassano il colesterolo
(simvastatina, atorvastatina, lovastatina,
pravastatina)
- Diuretici (diuretici tiazidici: idoclorotiazide, clortalidone, clorotiazide; altri
diuretici: furosemide e triamterene)
- Farmaci antiinfiammatori non steroidei (FANS) (ibufrofene, naprossene, celecoxib, piroxicam, chetoprofene)
- Contraccettivi orali ed estrogeni
- Fenotiazine (tranquillanti, anti-emetici:
ad esempio, clorpromazina, flufenazina, prometazina, tioridazina, proclorperazina)
- Psoraleni (methoxsalen, trioxsalen)
- Retinoidi (acitretina, isotretinoina)
- Sulfonamidi (acetazolamide, sulfadiazina, sulfametizolo, sulfamethoxazolo,
sulfapiridina, sulfasalazina, sulfasoxazolo)
- Sulfaniluree per il diabete di tipo 2
(glipizide, gliburide)
- Alfa-idrossiacidi nei cosmetici
Strategie per la
riduzione del rischio
- Stare all`ombra soprattutto dalle 10,00
alle 14,00. Alcune organizzazioni raccomandano fino alle 16,00. I raggi del
sole possono essere più forti se riflessi
da acqua, sabbia e neve.
- Indossare camicie a maniche lunghe,
pantaloni, occhiali da sole e cappelli a
tesa larga per limitare l`esposizione al
sole.
- Utilizzare una protezione solare regolarmente e secondo le istruzioni. Filtri
solari ad ampio spettro proteggono
dai raggi ultravioletti A (UVA) e dai
raggi ultravioletti B (UVB). Un fattore di
protezione solare (Spf) 15 è il numero
minimo necessario per fornire una protezione misurabile. Tuttavia, si consiglia
una crema solare con un Spf di 30 o superiore. Raramente alcuni ingredienti
delle protezioni solari possono causare
fotosensibilità.
- Riapplicare la protezione solare almeno ogni 2 ore, più spesso se si sta
sudando o entrando o uscendo dall’acqua.
Dott. Tommaso Conte
11
“Scrivendo-Sognando” - C
presso la Großer Sitzungssaal del Mun
1^ vincitrice, categoria “A”: Sara Lucia Vitosi
Premio consegnato da T. Conte, C. Micheloni, G. Principe, D. Pignataro
3^ vincitrice, categoria “C”: Jacqueline Baccarella
Premio consegnato da M. Darchini, G. Principe, D. Pignataro
2^ vincitrice, categoria “B”: Laura Maria Rosa Zarbo
TANTE ALTRE FOTOGRAFIE SONO DISPONIBILI NEL SITO
Cerimonia di Premiazione
nicipio di Stoccarda - 25 giugno 2016
4^ vincitrice, categoria “D”: Luana Hirn
Premio consegnato da C. Ghilardelli, A. De Cristofaro, G. Principe, D. Pignataro
5° premio, categoria “E”: A. Luciana e M. Valvo
Premio consegnato da Tony Màzzaro, Presidente VIU-FIDI
Servizio fotografico di Ferdinando Iannone ©
O WEB DELLA REDAZIONE WWW.LANUOVALINEA.COM
Rubrica.
IL Taccuino di Tony Màzzaro
mento e dei tubi di scarico delle auto.
Al progetto dell’olandese Daan Roosegaarde è particolarmente interessata
l’inquinatissima Pechino, che ha giá acquistato la tecnologia.
Ranieri, allenatore
dell’anno
Claudio Ranieri passa alla storia calcistica inglese. Il 64enne allenatore di
diverse squadre italiane, spagnole ed
inglesi ha conquistato il titolo di Campione d’Inghilterra (Premier League)
con il Leicester City, compagine sconosciuta al grande calcio e ritenuta di
medio-bassa classifica. Il presidente
Sergio Mattarella ha conferito al tecnico romano l’onorificenza di Grande
Ufficiale. Secondo il New York Times si
è trattato ‘dell’exploit sportivo più sorprendente di tutti i tempi’. Dopo tante
delusioni è giunta l’incoronazione. Auguri Claudio!
Curiosità
Un italiano vince
„Ballando“ in Polonia
Stefano Silvino, 23 anni, ballerino siciliano, che insegna in una scuola di danza in Polonia, ha vinto “You can dance”
la versione polacca di “Ballando con le
stelle”, trasmissione molto seguita in
Polonia.
Il premio consiste in 100.000 Zloty,
pari a circa 25.000 euro, più una borsa
di studio per frequentare a New York
il corso di danza al Broadway Dance
Center.
Creata una torre che
aspira l’inquinamento
A Rotterdam, in Olanda, è stata realizzata una torre, alta 7 metri, che aspira l’aria inquinata delle metropoli e la rimanda fuori, pulita del 75% dalle sostanze
inquinanti degli impianti di riscalda-
14
Jesolo sperimenta l’energia solare in spiaggia
Uno stabilimento balneare di Jesolo
(Venezia) sperimenta quest’estate l’apertura e chiusura degli ombrelloni
senza alcuna fatica utilizzando l’energia
solare.
70 anni di
Repubblica Italiana
Il 2 giugno 1946 il popolo italiano decise per la fine della monarchia e per la
nascita della Repubblica. I risultati del
referendum cui parteciparono per la
prima volta anche le donne:
Repubblica: 12.182.855
Monarchia: 10.362.709
Re Umberto II di Savoia fece la consegna dei poteri al trentino Alcide De
Gasperi, Capo provvisorio del nuovo
Stato, e lasciò l’Italia verso l’esilio di Cascais, in Portogallo, a 30 km da Lisbona,
sulla Costa del Sol.
Sport
FC Bayern si affida ad un
italiano ormai di fama ed
esperienza internazionale
Per la stagione 2016/17 è Carlo Ancelotti a guidare la panchina del Bayern.
Subentra a Pep Guardiola. Karl-Heinz
Rumenigge resta al vertice della società almeno fino al 2019. L’ex stella,
anche interista, è nel Comitato di presidenza dal 2002.
Terremoto calcistico
a Stoccarda
I Kickers e la Primavera del VfB retrocedono in Regionalliga e la prima squadra del VfB Stoccarda dopo 41 anni
retrocede in Seconda Bundesliga per
miopia gestionale del presidente Wahler, del ds Dutt e dell’inesperto tecnico
Kramny, tutti dimessi.
La biennale guida tecnica è stata affidata ora all’olandese Jos Luhukay, già
allenatore del Mönchengladbach, Augsburg ed Hertha Berlino. A lui va il
difficile compito di riportare la squadra
subito in 1. Bundesliga.
Nazionale italiana
È il genovese Giampiero Ventura, ex
allenatore del Torino, ad ereditare la
Nazionale maggiore di Antonio Conte,
neo tecnico del Chelsea. Nei piani di
Tavecchio, Presidente della Federcalcio, c’erano anche Ranieri, Donadoni e
Lippi. Con Ventura la futura Italia sarà:
popolare, giovane e pronta a volare
sulle ali che sono la vera risorsa azzurra
guardando al futuro.
Campionato italiano, spietato con gli allenatori
La Serie A è il campionato più spietato
con gli allenatori. Gli esonerati nel campionato scorso 2015/16 sono stati 13.
Rudi Voeller prolunga al
Leverkusen fino al 2022.
L’ex romanista e ct della Nazionale te-
desca è ormai da due decenni direttore
sportivo. È a lui che la presidenza della società calcistica della farmaceutica
Bayer affida con costanza e continuità il
futuro della compagine.
Trovato morto nella sua
abitazione di Bochum l’ex
allenatore del Leverkusen,
Sascha Lewandowski.
Si suppone che il 44enne, affetto da
una malattia dovuta allo stress psicofisico che lo aveva indotto a gennaio a
lasciare la guida tecnica dell’Union Berlino, si sia suicidato.
L’Echterdingen Calcio
L’Echterdingen Calcio, compagine del
circondario di Stoccarda stravince il
campionato di Landesliga e nella prossima stagione 2016/17 sarà la prima
squadra italiana a militare in Verbandsliga, 6° livello del campionato di calcio
tedesco. L’obiettivo non proibitivo è di
accedere all’Oberliga fra due, massimo tre anni.
Eventi
26 – 31 luglio 2016
31° Giornata mondiale della gioventù
A Cracovia, in Polonia, interverrà anche
Papa Francesco.
Tema: Beati i misericordiosi, perché
otterranno misericordia.
Politica
Elezioni in 1.343 comuni – 7 capoluoghi di regione e 26 comuni capoluogo: scossone al PD di Renzi
Straordinario successo del Movimento
5 Stelle a Roma con la 37enne Virginia
Raggi e a Torino con la 32enne Chiara
Appendino che s’impone sull’uscente
Piero Fassino, figura storica del PD di
Renzi.
Vince di stretta misura Beppe Sala (PD)
a Milano e Virginio Merola (PD) a Bologna, mentre a Napoli stravince l’uscente Luigi De Magistris (Lista civica).
Il nuovo sindaco di Trieste è Roberto
Dipiazza (centrodestra).
Guido Westerwelle, 54 anni, era
malato di leucemia acuta. È stato capo
dei liberali (FDP) dal 2001 al 2011
e ministro degli Esteri del governo
Merkel dal 2009 al 2013. Era diverso
da quasi tutti gli altri ministri per la naturalezza nell’affrontare le questioni. La
gran parte dei tedeschi gli sono grati
ancora oggi per essersi opposto alla
guerra in Libia.
+ Ci hanno lasciato +
Primo torneo di calcetto
per bambini a Calw
Grazie all’impegno dell’insegnante Gaetano Salafrica, sabato 18 giugno l’associazione culturale italiana di Calw ha
organizzato per i ragazzini e ragazzine
dei Corsi di lingua e cultura italiana del
posto un primo torneo di calcetto.
Alla premiazione è intervenuto il sindaco della città Ralf Eggert, della Foresta
e Selva Nera.
Hans-Dietrich Genscher (FDP), per 18
anni Ministro degli Esteri, mediatore
instancabile della Guerra Fredda tra
Stati Uniti e Unione Sovietica e architetto della riunificazione delle due
Germanie, è deceduto a 89 anni.
Lothar Späth (CDU), soprannominato „Cleverle“ per la sua lungimiranza
politica e aziendale si è spento improvvisamente all’età di 78 anni.
Späth è stato Capo del governo del
Baden-Württemberg dal 1978 al 1991
e successivamente presidente della
Jena-Optik elevandola ad azienda leader nel settore dell’ottica e di strumenti di altissima precisione.
Marco Pannella, fondatore nel 1955
del Partito Radicale di cui è stato sempre il capo, si è spento a 86 anni. Ha
condotto battaglia politiche che hanno
cambiato profondamente la società
italiana: il divorzio (1970) e l’aborto
(1978). Ha fatto numerosi “scioperi della fame” per attirare l’opinione pubblica sulle cause in cui credeva. È sepolto
nella sua Teramo (Abruzzo).
Cassius Clay – Muhammad Ali, pugile
afroamericano, pluricampione del
mondo, si è spento all’età di 74 anni.
E’ tra gli sportivi più conosciuti di tutti i
tempi. Si convertì all’Islam nel 1975.
15
Il bullismo:
malessere sociale
di Nicola Graziano
Il bullismo è considerato un comportamento deviato secondo il quale alcuni
soggetti prevaricano su altri più deboli
in ambiente scolastico o in altri contesti
giovanili, ma possono essere riscontrati anche sul lavoro o in famiglia, sotto
forma di mobbing, in ambienti militari
e gerarchici, sotto forma di nonnismo
e, con l’affermazione di internet, anche
come forma di cyber bullismo.
I bambini e i giovani risultano essere le
vittime preferite in quanto categorie indifese e svantaggiate e la scuola, paradossalmente, è il luogo dove accadono
il maggior numero di atti. D’altra parte,
“bullo” non è solo chi picchia o sevizia
un soggetto più debole; bullo è anche
chi disturba in classe il compagno più
diligente o timido, rubandogli penne e
matite, offendendolo. Condizione necessaria per cui si possa parlare di bullismo è il perpetuarsi di comportamenti
d’attacco sia di tipo fisico sia di tipo verbale o alla diffamazione e all’isolamento della vittima. Il bullismo può essere
diretto o indiretto; il primo tipo è esercitato soprattutto da maschi e si esprime con azioni di forza fisiche e verbali.
Il bullismo indiretto viene esercitato
preferibilmente da soggetti di sesso
femminile e mira all’isolamento della
vittima. Esiste un altro tipo di bullismo,
che mediante l’inganno e atteggiamenti ipocriti, spinge la vittima a sottoporsi
a rituali e prove anche pericolose, pur
di essere accettato nel gruppo.
Atti di bullismo sono notizie quotidiane
al punto tale da non far quasi più no-
16
tizia. È di qualche ora fa la diffusione
dell’ennesima brutta storia che vede
vittima un bimbo di sei anni, costretto dai suoi compagni di scuola a bere
l’acqua del water. Ma ogni vittima merita ora di essere, seppur virtualmente,
ricordata perché gli atti potranno finalmente cessare, ma le ferite continueranno a rimanere aperte a lungo, forse
non si chiuderanno mai determinando
a loro volta atteggiamenti devianti. Al
bullismo spesso sono correlati fenomeni quali mancanze di autostima, autolesionismo, assunzione di stupefacenti,
alcolismo .
Tanti bulli, ma anche molte vittime e soprattutto altrettanti spettatori, rischiano
di permanere in uno stato di deserto
affettivo, che azzera i sentimenti e cancella la capacità di distinzione tra bene
e male, verità e falsità. L’indifferenza, il
silenzio e la segretezza sono potenti
alleati del bullo,
perché non ci si
ribella e le vittime
si sentono troppo
impaurite o deboli
per parlarne anche
con i genitori, quindi il bullismo passa
spesso inosservato. Ed è sul piano dell’affettività e dell’educazione ai sentimenti che forse ha inizio
la battaglia decisiva contro il bullismo.
La prima, grande partita è quella che si
gioca dentro le mura domestiche, dove
fin da piccoli si è sottoposti all’ascolto di
situazioni comunicative tra le più varie.
Da una casa in cui si fanno conversazio-
ni e commenti di tipo xenofobo, omofobo, razzista, di discriminazione e di intolleranza, non si può non uscire carichi
di pregiudizi e potenziale aggressivo.
L’educazione al rispetto dell’altro parte, senza dubbio, dall’ambiente familiare, per poi cercare le sue strade nel
mondo. Tra queste ultime, certamente
quella più battuta conduce alla scuola,
il luogo della cultura e dell’educazione
alla cittadinanza. L’istituzione scolastica non è solo matrice di conoscenze e
contenuti, ma, punto di incontro dei diversi punti di vista, quello della scuola è
un campo di gioco d’importanza strategica. L’azione della scuola, infatti, non è
concorrenziale a quella della famiglia,
bensì è complementare quindi se c’è
collaborazione, anche le criticità, che
inevitabilmente si incontrano in qualsivoglia percorso educativo e di crescita,
possono essere superate. Attraverso
percorsi didattici
a tema, per mezzo
di attività musicali
e sportive, l’insegnante riveste il
ruolo di mediatore
di comportamenti
virtuosi agli alunni
e si trasforma nel
loro coach, in fatto di atteggiamenti e
opinioni.
Perché ogni giorno di scuola è un tempo unico, uno sprone alla crescita e
un’opportunità da cogliere insieme
agli altri in modo efficace per porre un
freno a questo malessere sociale, dove
i bulli sono sempre fuori gioco.
I due Giovanni, i due solstizi
e il fuoco rigeneratore
Festa di Beltane, grandi fuochi
di Francesco Simula
Il 24 Giugno, giorno in cui la chiesa ricorda San Giovanni Battista, è una di quelle festività che viene celebrata in tutta la
Sardegna: sud, centro e nord.
Si tratta di feste che hanno origine da antichissimi riti pagani
presenti praticamente in tutta Europa. Basterebbe ricordare
le celebrazioni di Beltane delle popolazioni celtiche e quelle
del dio Giano degli antichi romani.
Giano, dio bifronte del principio e della fine, delle porte e
dei confini, nell’era cristiana ha ceduto il controllo delle “porte solstiziali”.
A guardia di tali porte è stato sostituito dai due Giovanni:
san Giovanni Battista che governa sul solstizio d’estate, san
Giovanni Evangelista che presiede al solstizio invernale. Infatti le loro feste ricorrono rispettivamente il 24 giugno e il 27
dicembre, esattamente le stesse date in cui i ‘Collegia Fabrorum’ festeggiavano Giano.
Con la festa di Beltane, che alcuni studiosi collocano fra l’inizio della primavera e l’inizio dell’estate, i riti legati a san Giovanni Battista hanno in comune l’usanza di accendere grandi
fuochi, con lo scopo di dare forza al sole che, proprio in quei
giorni, inizia la sua parabola discendente. Ma non solo: ancora oggi, all’interno delle celebrazioni anche in presenza di
un forte carattere religioso cristiano, si possono cogliere elementi pagani, che danno quel pizzico di mistero ad una festa
già di per sé eccitante.
I fuochi di San Giovanni hanno radici profonde nella tradizione contadina della Sardegna, e sono ancora vivi in particola-
re nei paesi più piccoli del sassarese, compreso il mio. Trovarsi intorno al fuoco nella notte fra il 23 e il 24 giugno era
un momento importante per la comunità, oltre che essere
un rito propiziatorio per i raccolti, in cui il fuoco metaforicamente riusciva a contrastare il male del mondo. Il fuoco
poi diventava il suggello dell’amicizia con la cerimonia del
salto. Tenendosi per mano, e saltando il falò per tre volte,
le persone sancivano i rapporti di comparatico, ‘comares e
compares de fogarone’, comari e compari di falò e da quel
momento ci si doveva dare del “voi” per tutta la vita.
La credenza popolare ritiene che in tale notte avvengano
strani prodigi e meraviglie, per cui si organizzano veglie e
riti per tenere lontani gli spiriti maligni. Per difendersi da
questi ultimi, che si credeva apparissero in questa notte, gli
antichi usavano erbe e fiori.
Tanti riti caratterizzavano quel giorno. Io ricordo, per esempio, il bagnarsi gli occhi con la rugiada il mattino del 24, in
modo da preservare la vista e quella di mettersi in testa,
quello stesso mattino, un po’ della cenere del falò, dopo
averci girato intorno per tre volte. Era questo considerato
un rimedio infallibile contro le malattie.
So per certo che, per le ragazze non ancora maritate, la
notte di S. Giovanni era legata a tantissime forme di divinazione. Esse utilizzavano a tale scopo acqua, fuoco, metalli
o piante.
Per esempio, dopo aver fuso del piombo nel segreto della
cucina, lo versavano in un recipiente d’acqua.
Il piombo si raffreddava velocemente e dalle forme che
assumeva, si traevano previsioni sul mestiere del futuro
marito.
Insomma, sogni di una notte di inizio estate.
17
Intervista di Tony Màzzaro.
Renzo Arbore conquista Stoccarda
Foto di Ferdinando Iannone
a cura di Tony Màzzaro
Il concerto di Arbore è stato il primo in
terra tedesca. Eppure, il messaggero
della musica napoletana ritmata prima del 4 aprile scorso non aveva mai
calpestato un palcoscenico tedesco.
Ha letteralmente mandato in visibilio
gli scarsi 1.500
italiani e tedeschi intervenuti
alla
Beethovensaal della
Liederhalle per
ascoltare e applaudire il suo
vasto programma di canzoni
napoletane.
Tre ore ininterrotte di musica sono volate via.Voce ‘e notte, Lazzarella, I’te vurria vasà, Dicitancillo vuje, O Sarracin,
Malafemmena… e tante altre celebri
melodie hanno scatenato l’entusiasmo
di giovani e meno giovani che sono accorsi sotto il palco trasgredendo ogni
buona regola di comportamento, chiudendo la visuale a tutte le prime file i
cui biglietti erano costati oltre 80 euro.
Questa incontenibile euforia però esser stata molto apprezzata da Arbore.
Un po’ meno dagli avventori delle prime file e dall’organizzatore Tony D’Errico che si aspettava di poter occupare
tutti i 2.200 posti in modo da rientrare
con le spese sostenute.
Nonostante il prodigioso foggiano di
lingua napoletana sia abituato a riscuotere applausi e consensi di decine di
18
migliaia di spettatori in mega sale-concerto di mezzomondo, è rimasto particolarmente colpito dalla calorosa accoglienza che gli ha tributato il pubblico
italo-stoccardese:
“È stata per me e per l’Orchestra una
dimostrazione di grande affetto e di
stima. Questi sono esami per noi. Il
pubblico italo-stoccardese conosceva
tutto di noi e intuiva le melodie fin dai
primi attacchi con chitarre, mandolini,
clarinetti e percussioni. Straordinario e
commovente!”
D - Non ti preoccupa un po’ il fatto che
forse la tua orchestra è l´unica nel mondo a portare in giro la musica napoletana ritmata?
R - No, non mi preoccupa. Io sono molto orgoglioso di questo perché io sono
riuscito a superare perfino gli ostacoli
che i colleghi napoletani avevano nei
miei riguardi. Un po’ perché sono di
Foggia anche se ho vissuto 7 anni a
Napoli dove mi sono laureato in giurisprudenza; un po’ perché ho 13 musicisti napoletani su 16 e un po’ perché
loro pensavano, sbagliando, che queste canzoni fossero del passato. Queste
non sono canzoni del passato: è come
dire che “Summertime” fa parte del
passato oppure “The girl from ipanema” oppure “Brasil” oppure “Una casa
portoguesa”. Queste sono canzoni eterne, sono classici che rimangono tutta la
vita come i melodrammi o altro. Queste
canzoni napoletane, peraltro, sono state portate in tutto il mondo dai tenori e
dai soprani. Quando io poi ho deciso
di fare, invece di una versione da tenore, una versione “leggera”, allora lì poi
loro sono rimasti interdetti poiché pensavano che queste canzoni fossero un
patrimonio musicale da accantonare
superato da una nuova Napoli. La nuova Napoli c´è, per carità! Pino Daniele
e Gragnaniello hanno scritto delle bellissime cose e anche qualche cantante
non napoletano ha scritto canzoni napoletane bellissime, ma questa Napoli
classica, quella della cultura, della poesia vera come i versi di “Voce notte” o
i versi di “Reginella”, quella “roba” lì è
classica e rimane per sempre.
D - A cosa è dovuto che vi sono canzoni che durano appena sei mesi, mentre
altre, come le classiche napoletane, restano intramontabili?
R - Adesso se ne sono accorti anche i
critici italiani. E dicono “perché non ci
sono più canzoni che durano nel tempo?”. Devo dire la verità, quelle canzoni
erano fatte più per autentica ispirazione: un giorno ti svegliavi, vedevi una
giornata bellissima con un sole splendente laddove il giorno prima era buio,
e inventavi con l´ispirazione “O sole
mio”. Adesso no! Adesso devi fare il disco, poi devi andare al “talentshow” e
la Casa discografica fa la promozione in
base ai propri criteri di gusto e non del
cantante o compositore, ecc.
Sai, io ho fatto per molti anni il dj e non
puoi immaginare quanti dischi da 45
giri ho voltato nella mia vita. Ricordo
che un giorno Mogol venne con Lucio
Battisti da me e mi disse: “Guarda, Lu-
Foto di Carmine Solimine
cio Battisti ora farà tutte canzoni come
questa di “Dieci ragazze” che ricorda un
po’ “Cuore matto” di Little Tony perché
così vende i dischi, dato che finora non
ne ha venduti molti”.
E io dissi: “Fatemi sentire il retro”. Mi fecero sentire
“Acqua azzurra, acqua chiara”. E io, ridendo, risposi: “Io lancio “Acqua azzurra, acqua chiara”. Voi fate un po’ come
volete!”. Per questa scelta mi dovrebbero ancora ringraziare. Ho salvato la
grande carriera di Lucio. Di queste cose
ne ho fatte tante. Purtroppo oggi il dj
non decide più niente perché dispone
di un cervello elettronico che ubbidisce
a ciò che dicono le Case discografiche.
The Rolling Stones e forse qualche altra.
Invece gli italiani hanno scritto tante di
quelle canzoni originali che sono entrate nel mondo della cultura. Mi riferisco
in particolare a quelle di Lucio Dalla, Giorgio Gaber, Fabrizio De André,
Domenico Modugno, Lucio Battisti,
Toto Cutugno, Eros Ramazzotti, Gianna Nannini e tanti altri ancora. Da qui
dovremmo capire che la musica italiana
dovrebbe essere rivalutata e dovrebbe
servire a farci conoscere di più all´estero. Questo valore aggiunto dovrebbe
essere usato anche dal Governo italiano per far conoscere e lanciare all´estero la nostra lingua e cultura italiana.
Purtroppo, come ben sai, siamo scavalcati da molte altre lingue, compresa
quella tedesca.
D - Se mi consenti una domanda di
carattere strettamente personale: perché hai preferito il palcoscenico alle
toghe?
D - So che sei un grande estimatore di
canzoni inglesi, spagnole e francesi. In
che cosa si distingue quella italiana?
R - Vedo che la musica italiana del ´900
è stata la più creativa del nostro Paese
ma anche di tutta l’Europa. Se tu pensi
che i francesi hanno scritto un centinaio
di bellissime canzoni, gli spagnoli per
la verità hanno scritto poco, i messicani
hanno scritto parecchio, idem gli inglesi. Però le canzoni che sono rimaste nel
tempo, sono quelle dei Beatles e dei
R - Veramente ho studiato giurisprudenza come ripiego perché la mia passione era la musica. Quando stavo a
Napoli, suonavo con gli americani nei
loro club e facevo musica anche nei
night club a Capri. Poi mi sono dovuto laureare in legge, perché sai... mio
padre... Ho fatto per sei mesi l´avvocato. Ma sai che significava fare allora l´avvocato a Napoli? Ero costretto a
mettere solo timbri, aggiornare le carte ecc. Allora mi sono spaventato e ho
pensato che era meglio fare il cabarettista in un locale dei bassifondi napoleta-
ni piuttosto che fare il principe forense
nella Pretura di Napoli! Scherzi a parte,
Napoli è una città grandissima di avvocati e di grandi giuristi, però la mia passione era ed è la musica, sebbene gli
studi di giurisprudenza mi siano serviti
molto nella vita.
D - Volendo concludere, quando pensi
di tornare in terra tedesca?
R - Beh, quando i miei amici di Stoccarda riusciranno a trovare delle formule
per farmi tornare qui, senza far spendere molto agli spettatori... Devo però
ammettere che i costi ci sono. Siamo
un´orchestra di 15/16 persone e altrettante che lavorano dietro le quinte.
Noi tutti siamo uno spettacolo, quindi
è un po’ complicato farci venire. Ciononostante, sono 26 anni che giriamo
il mondo!
D - A presto allora e grazie!
R - A presto!
19
Intervista di Tony Màzzaro
Ferdinando Iannone, fotoreporter a Stoccarda
a cura di Tony Màzzaro
Nell´era dell´elettronica e soprattutto dello Smartphone e App, tutti si
improvvisano fotoreporter. Lo stesso
avviene per il giornalismo attraverso i
blog ed Internet. La rete è piena di “bufale” e plagi ovvero scopiazzature.
Essere professionista è un´altra cosa.
Alla passione bisogna aggiungere studio, tirocinio, qualità, serietà professionale, sacrificio e tanta “gavetta”.
È quanto ha fatto Ferdinando Iannone,
oggi fotoreporter a Stoccarda.
Il suo considerevole posizionamento
sul difficile mercato del lavoro tedesco
è frutto di alta capacità ed occhio professionale.
All´alta conoscenza tecnica della fotografia, alla passione e alla poliedricità
degli interessi da metter a fuoco, Iannone esprime, attraverso il suo occhio magico del teleobiettivo, la particolarità di
luce e controluce e riesce a cogliere, in
modo straordinario, le emozioni sia del
soggetto/oggetto che del destinatario
della fotografia.
Terminato a Milano l´Istituto sperimentale per comunicazioni visive, fotografia, grafica e cinema, Iannone ha iniziato la lunga gavetta in un noto studio
fotografico di moda e fotogiornalismo
del capoluogo lombardo.
Da 15 anni l´ormai brizzolato Iannone è
di stanza a Stoccarda.
Pare che il suo teleobiettivo gli riservi
molte soddisfazioni:
<< Fotografare è la mia passione. Sono
in Germania da ormai tre lustri e mi
sono specializzato in molti campi.
Eseguo moltissimi reportage per la
stampa tedesca, per la Città di Stoccarda, Businessportrait e ritratti artistici,
grandi e piccoli eventi per varie imprese, gastronomia, architettura, per altre
agenzie, ma anche matrimoni, cerimonie e ricorrenze varie e ogni anno ritraggo migliaia di bambini in asili, scuole o
nel mio Studio su appuntamento. Questo lavoro mi dà la possibilità di
guardare la vita sempre da un´altra angolazione, originale, espressiva, positiva; un´angolazione capace di esplorare
e riconoscere, nel complesso, il lato più
interessante. Sono perennemente alla
ricerca dell´originalità di ciò che mi si
presenta davanti. Spesso é nascosta, a
volte é proprio difficile da trovare. Ma è
questo il compito del fotografo: estrarre la bellezza interiore delle cose o
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delle persone e portarla alla luce. Se è
vero che la materia è l´espressione del
sentimento dell´animo, allora si deve
arrivare all´anima >>.
D - Da che cosa è scaturita la tua passione per la fotografia?
R - La mia prima macchina fotografica
l´ho ricevuta dai miei genitori al mio
14esimo compleanno, una Nikon reflex
con obiettivo fisso 50mm. Allora esistevano solamente i rullini con pellicola.
Prima di scattare le fotografie dovevi
decidere quale rullino inserire in base
alla quantità e qualità della luce. Lo
scatto era più intenso e studiato, attento a non sprecare la foto.
La 36esima foto era la più emozionante. Mi apprestavo a riavvolgere il rullino
e correre in negozio, posarlo sul bancone ed aspettare circa 3 giorni, prima di
poter finalmente vedere le fotografie..
alla fine sempre divertenti..
Amavo disegnare e fare ritratti di persone o di oggetti di ogni genere con
una semplice penna a tratto nera. In realtà sarei voluto diventare grafico pubblicitario. Ma, dopo aver frequentato
l´I.T.S.O.S, Istituto Sperimentale - Comunicazioni visive, Fotografia-Grafica-Cinema a Milano, decisi di non prendere la via di un lavoro in ufficio ma di
lanciarmi come assistente fotografico
avendo studiato anche la Fotografia.
Un mese dopo, con tanta fortuna, ho
iniziato il tirocinio in uno dei migliori
studi fotografici di moda e fotogiornalismo della capitale lombarda. Trussardi,
Prada, D&G, Naomi Campbel, Vogue,
GQ erano clienti o personaggi abituali. In studio si fotografava con lampade
e generatori Elinchrom, esposimetro,
diapositive a colori o in B&N.
Una ventina di anni fa era tutto ancora
con tecnica analogica e richiedeva molta più preparazione prima e dopo di un
servizio fotografico...
D - A che cosa miri quando punti
l’obiettivo della tua macchina? (lo
scoop, i particolari, la bellezza, l’orrore…)
R - Miro alle pupille degli occhi, alle dita
della mano, a coinvolgere un sorriso;
miro ad estrarre colori e sfumature della vita, alle curve e alle linee che ci accompagnano quotidianamente ma che
perdiamo di vista, perché sempre sotto
ai nostri occhi. Contemporaneamente miro sempre all´armonia dell´immagine, capace di suscitare l´emozione
nei cuori che la guardano. Miro a creare una storia, rappresentare nel giro di
pochi attimi la bellezza di cui normalmente non ci rendiamo conto. Miro alla tecnica, gioco con la luce, artificiale e ancor meglio naturale, vario tra
controluce e i riflessi del soggetto/oggetto o dell´ambiente che ho di fronte. D - Ti richiami a qualche tuo fotografo-idolo?
R - Beh, non posso dire che “mi richiamo” ad un Idolo. Ma posso dirti quali
fotografi mi hanno allargato gli orizzonti della fantasia. David Lachapelle mi ha sempre divertito molto con colori e il modo di
mostrare l´eccentricità dei personaggi
fotografati.. A Milano mi ritrovavo sempre a contatto con immagini di Richard
Avedon, Helmut Newton, Robert Mapplethorpe; abilissimi a fotografare con
semplicità ed eleganza, Andando più
indietro, personaggi come Salgado,
H. Cartier Bresson, Robert Capa erano
materia di scuola.
Tornando ai giorni nostri, Anne Geddes
o Kenro Izu sono anche i miei preferiti. Avendo viaggiato per tante stagioni con la mia macchina fotografica in
giro per l´Asia, apprezzo molto anche
fotografi come Steve Mccurry e Jimmy
Nelson, che hanno ritratto villaggi sperduti in Africa e Oriente. D - Ti si può definire fotoreporter?
R - Beh sì! Sicuramente amo il fotoreportage. Amo cogliere il momento,
l´attimo giusto pressato dal tempo che
scorre velocemente. Saper costruire
una storia e rendere l´idea di ciò che è
avvenuto attraverso al massimo una decina d´immagini, spesso solo due o addirittura una foto. Per un bravo fotoreporter. È essenziale saper improvvisare.
Ho fotografato in carcere, in manifestazioni con violenze, in sale operatorie,
personaggi famosi, concerti, corse automobilistiche, manifestazioni sportive,
sfilate di moda, ecc. Bisogna essere
sempre pronti a ciò che potrebbe accadere, sentire e vedere in anticipo;
essere in simbiosi col mondo e tutto
ciò che si muove attorno; avere costantemente sotto controllo diaframma e
tempo d´otturazione, e centrare il momento clou. Durante le manifestazioni
non posso certo chiedere al poliziotto
di tornare indietro e ricaricare di nuovo
il manifestante. Mi picchierebbero entrambi! Così come pure al chirurgo, di
cucire e ritagliare la pelle per la fotodocumentazione. I bambini sono stati un ottimo training
per me. Sono così spontanei e raramente lunatici. Se non sei bravo e non
hai le idee chiare, all´improvviso si alza-
no e ti lasciano a bocca asciutta. E hai
perso l´attimo ...Carpe Diem!
D - Sei costretto a viaggiare molto?
R - Per fortuna non mi sento costretto, lo
faccio volentieri. Se per motivi logistici
non è possibile fotografare in Studio,
allora mi sposto dal cliente. Viaggio
spesso in Germania, soprattuttutto nel
Baden-Württemberg, Le migliori esperienze lavorative e personali all´estero
le ho fatte in India, New York, Isole Caraibiche, Arabia Saudita e Bangkok. D - Qual è lo stress cui sei maggiormente sottoposto?
R - Dover spedire alle redazioni tutte le
fotografie nel giro di mezz´ora, subito
dopo un incontro ufficiale, con nomi,
cognomi e tutti i vari metadati per ogni
singola fotografia. Oppure giornate di
lavoro che iniziano alle 7 del mattino e
terminano alle 4-5 del mattino seguente. FERDINANDO IANNONE
Reportages, Business- and Artportrait,
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D - Ti piacerebbe ritornare nella tua
Milano o emigrare in America?
R - Tornare a Milano non mi attrae più,
da ormai una decina di anni. Più che in
America emigrerei in Asia.
D - Consiglieresti a ragazzi che si apprestano a lasciar la scuola di intraprendere il mestiere di fotografo?
R - Fare il fotografo è una scelta di vita.
Oggi, fare il fotografo significa anche
essere perfetti nel fotoritocco, saperci
fare con la grafica e le impaginazioni al
computer, realizzare un sito web, saper
comunicare e avere tanta fantasia. Ai ragazzi consiglierei di fare almeno
tre anni di università per creare una
buona formazione del proprio pensiero, necessaria in futuro per organizzare
il proprio lavoro da imprenditore e poi
aggiungere uno studio legato al marketing per essere concorrenziale sul
mercato.
Un altro consiglio è quello di nutrirsi
di fotografia, seguire un insegnante,
studiare e sviluppare un proprio stile,
andare alle mostre fotografiche, lavorare come assistente-fotografo e svolgere mansioni anche umili per almeno
3-4 anni.
Oggi fotografare è diventato semplicissimo. Basta avere uno Smartphone
o Tablet. Tuttavia, quando cominci a
lavorare ci si rende conto che sono la
qualità e la professionalità che vengono remunerate. Non basta avere una
macchina fotografica con un teleobiettivo per definirsi fotografo.
D - Grazie!
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Dall’Ambasciata d’Italia in Berlino
Commiato del Dirigente Scolastico Giosuè Piscopo
ziative scolastiche a favore dei nostri
connazionali risulta ormai inadeguata.
Affinché l’azione del governo in ambito scolastico all’estero possa sviluppare
tutte le potenzialità a favore della promozione della lingua italiana nel mondo, occorre procedere all’elaborazione
di una riforma. Il mio augurio è quello
che la preparazione della nuova riforma segua un iter trasparente, partendo
con l’istaurare un dibattito che coinvolga tutti gli attori che si muovono intorno alle iniziative scolastiche all’estero di
cui all’art. 636 del D.L. 297/94: dirigenti
scolastici, docenti, associazioni degli
italiani all’estero, Comites, Enti gestori,
CGIE.
Nel lasciare prossimamente il servizio
presso l’ufficio Scuola dell’Ambasciata
d’Italia a Berlino per rientrare in Italia,
desidero rivolgere a tutti coloro che ho
avuto modo di conoscere in Germania,
colleghi, docenti, personale dell’Ambasciata e del Consolato Generale di
Hannover, responsabili degli Enti gestori, Presidenti dei Comites e membri
del CGIE, il mio più vivo ringraziamento
per la preziosa collaborazione.
Ripercorrendo le tappe della mia permanenza in Germania, serberò sempre
un caro ricordo di un’esperienza significativa, durata 5 anni, che sin dall’inizio si
è rivelata complessa, ma interessante e
stimolante sia da un punto di vista professionale che umano. La mia esperienza lavorativa, infatti, è iniziata nel 2011,
in un periodo di in cui è cominciata
una fase di riduzione sia del personale scolastico MAECI sia delle risorse a
favore degli Enti gestori. Ciò nonostante, è stato possibile portare a termine
l’impegno, spero dignitosamente, grazie ad uno sforzo comune compiuto da
tutti gli attori coinvolti nelle iniziative
scolastiche, a cominciare dai responsabili degli Enti gestori, ai quali va la
mia più sincera riconoscenza. Ritengo,
infatti, che, nonostante le ridotte risorse
a disposizione, grazie all’impegno e ad
un’oculata razionalizzazione dei costi,
gli Enti siano riusciti ad assicurare alla
nostra comunità un servizio essenziale
per il mantenimento della lingua e della cultura italiana in Germania.
La legislazione che regolamenta le ini-
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In questo saluto di commiato, un mio
particolare ringraziamento è rivolto al
personale dell’Ambasciata, a cominciare dall’Ambasciatore Pietro Benassi, al
quale sono grato per la particolare attenzione riservata alla promozione della lingua italiana e al sostegno ai nostri
alunni nelle scuole tedesche nei vari
incontri avuti con le autorità tedesche
e nelle numerose visite alle scuole bilingui.
Ringrazio inoltre il Consigliere per l’Emigrazione e gli Affari Sociali Massimo
Darchini, con il quale ho condiviso un
cammino, a volte faticoso per i numerosi impegni, ma sempre umanamente
all’insegna della stima reciproca. Senza
il suo aiuto, non avrei potuto sostenere
la complessità dell’incarico che ho ricoperto finora.
Un grazie di cuore vorrei rivolgerlo al
Console Generale di Hannover Flavio
Rodilosso, che mi ha permesso di operare con serenità, anche grazie alla sua
solida competenza nella gestione della
cosa pubblica, acquisita in tanti anni di
esperienza presso la Farnesina. Per me
è stato un punto di riferimento sicuro
e costante per tutte le difficoltà che si
sono presentate in ambito scolastico.
Inoltre, serberò a lungo un piacevole ricordo del personale del Consolato Generale di Hannover, che ha saputo creare in ambito lavorativo un clima sereno
di collaborazione, oltre che di grande
simpatia. Lavorare in Consolato, grazie
a loro, è stato per me meno faticoso.
Ringrazio inoltre i miei colleghi Dirigenti scolastici Mario Berardino, Maria
Concetta Capilupi e Massimo Mongero, con i quali si è creata fin dall’inizio
una fruttuosa e completa sintonia. Di
loro ho apprezzato la professionalità, la
serietà e la correttezza. A loro rivolgo la
mia sincera gratitudine per la fiducia e
la comprensione dimostratemi in questi anni di reciproca collaborazione.
Desidero esprimere i sensi della mia
stima al Presidente dell’Intercomites
Dott. Tommaso Conte, per le costanti
osservazioni sulle iniziative scolastiche
organizzate in Germania. I suoi interventi hanno per me rappresentato uno
stimolo continuo e offerto un contributo essenziale alla promozione della lingua e della cultura italiane in Germania.
Vorrei, inoltre, rivolgere un ringraziamento affettuoso a 3 persone, con le
quali ho avuto rapporti di lavoro intensi
e continui. Pur partendo da posizioni
diverse, abbiamo cercato di operare insieme per migliorare e garantire, il più
possibile, un’offerta formativa alla nostra comunità in Germania. Li citerò in
ordine alfabetico: Tony Mazzaro dello
IAL-CISL di Stoccarda, Ignazio Pecorino
e Santo Vitellaro del Co.As.Sc.It. di Hannover. A loro devo molto di quello che
di piacevole e interessante ricorderò
dell’emigrazione italiana in Germania.
Tre presone, ognuna con le proprie
peculiarità, che rappresentano talento,
entusiasmo e intraprendenza, qualità
tutte italiane. Meriterebbero un ben
altro riconoscimento da parte della comunità italiana in Germania per il loro
prezioso contributo in ambito scolastico.
In tutti questi ringraziamenti avrò sicuramente dimenticato qualcuno e me ne
scuso.
Rivolgo a tutti il mio più cordiale saluto,
con stima profonda e rinnovata gratitudine.
Giosuè Piscopo
Dall’inimitabile pasticceria dei Gelsomino:
la ricetta delle “Brioches Siciliane”
www.gelsomino.de - [email protected] - facebook.com/pasticceriagelsomino
Ingredienti
1 kg. di farina
2 o 3 uova (a temperatura ambiente)
10 g. di sale
150 g. di strutto animale (per l’intolleranza si può usare il burro)
50 g. di lievito di birra
150 g.di zucchero semolato
1 bicchiere di latte (a temperatura ambiente)
1 bicchiere d’acqua(anche quella domestica)
1/2 buccia di limone ed arancio grattato
Composizione
Impastare il tutto ed unire il grasso fino alla fine finché la pasta
non si stacchi dai lati della planetaria.
Procedimento
Coprire con un panno umido l´impasto e lasciarlo riposare per
circa un ora. Componete due palle, una da 100 g. e l’ altra da 20
g. e fatele lievitare finché non raggiunga pressapoco il doppio
di levitazione. Schiacciando delicatamente con il pollice la parte
centrale della Brioche si va ad sovrapporre la parte piccola. Per
ottenere del lucido, rompere 1 uovo e sbatterlo bene miscelandolo con 1 un cucchiaio di latte e 1 pizzico di zucchero. Spennellare sulla brioche. Infornare a 180 gradi per circa 20 minuti
(la cottura varia a secondo del forno, statico o ventilato)
Accompagnare il dolce con la granita di limone.