l`india in festa con cinema, musica e danza
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l`india in festa con cinema, musica e danza
Iniziativa realizzata grazie al contributo di Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia Massimo Zanello con il patrocinio di LOGO CONSOLATO indiano e con la collaborazione di Direzione Generale Cinema Ministero per i Beni e le Attività culturali Proiezioni Viale Vittorio Veneto 2, angolo piazza Oberdan Biglietteria: tel. 02.77406300 MM1 e passante ferroviario: stazione Porta Venezia Prezzi Biglietto d’ingresso: € 3,00 con Cinetessera Pass valido per tutta la rassegna: € 10,00 Abbonati e dipendenti Atm: ingresso libero con Cinetessera Fondazione Cineteca Italiana Direzione: Palazzo Dugnani via D. Manin 2, Milano Tel. 02.29005659 Presidente Cristina Comencini Conservatore Matteo Pavesi Direttore dei programmi Enrico Nosei Segretario generale-Relazioni esterne Luisa Comencini Progetti speciali Silvia Pareti Ufficio stampa Anna Gilardelli Museo del cinema Luigi Boledi (responsabile) Lorena Iori (organizzazione e scuole) Archivio Film Roberto Della Torre (responsabile) Fulvio Lombardi Archivio materiali extrafilmici Elisabetta Errico Proiezionisti Amedeo Liberti Dritan Doci Personale di sala Angelo Pellicani Logistica Matteo Bussoli Per le serate a ingresso libero con obbligo di prenotazione telefonare al 346.9437293 Si ringraziano Sandra Eichberg, Valentina Fortichiari (Longanesi), Annamaria Gallone, Nina Lath Gupta, Antonio Santa Maria, Barbara Scaramucci, Angelo Signorelli, Alessandra Speciale, Angela Staude Terzani, Unioncamere Lombardia. Sottotitoli: Raggio verde Finito di stampare nel mese di maggio 2007 presso Litografia Pignacca, Piacenza. A fine gennaio una prestigiosa delegazione di Regione Lombardia, guidata dal Presidente Roberto Formigoni e composta da uomini dellʼindustria, del commercio, dei servizi e della cultura lombarda, ha visitato alcune aree e città dellʼIndia di significativa importanza. Lʼobbiettivo della missione, finalizzato allʼapertura di mercati nuovi, allʼavviamento di collaborazioni e di preziosi interscambi culturali, tra Italia e India, è stato pienamente raggiunto. E in questʼottica si manifesta anche lʼinteresse di conoscere, da parte nostra, un grande Paese che da tempo guida i cambiamenti negli equilibri mondiali. Il primo frutto di questo viaggio è maturato prestissimo ed è unʼimportante collaborazione avviata dallʼAssessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, in stretta sinergia con la Fondazione Cineteca Italiana di Milano, sul versante del cinema. Sappiamo che la filiera cinematografica indiana è assolutamente sorprendente: migliaia sono le produzioni commerciali, lʼesercizio e il consumo in sala fanno invidia agli USA, come qualità cinematografica riserva sorprese sia per i contenuti trattati che per gli stili adottati. Registi e attori indiani sono oggi una linfa vitale del circuito del cinema internazionale. Della complessità e della ricchezza di questo mondo di celluloide però poco sappiamo, a parte “il colore” sui giornali che talvolta suscita qualche film bollywoodiano. I lavori più autorevoli, quelli più ricercati stilisticamente, subiscono unʼincomprensibile censura dal mercato europeo che appare da anni insensibile a queste opere. Siamo dunque felici di questa iniziativa promossa dal nostro Assessorato con la Cineteca di Milano e il Film Archive Development di Mumbai, perché sarà possibile - finalmente - vedere a Milano una rosa selezionatissima di 27 titoli di cui ben 16 inediti benché pluri-premiati nei festival internazionali. Non mancheranno, come è nello stile della Cineteca che da sessantʼanni svolge a Milano la propria attività, anche alcuni omaggi al cinema classico indiano - davvero ancora troppo poco conosciuto dai più giovani - ed eventi speciali come quello dedicato ai cinquantʼanni di India di Roberto Rossellini. Lʼambizione di un progetto culturale che sceglie il cinema come osservatorio su un grande Paese non si circoscrive però alla sola visione delle pellicole: la rassegna “I colori dellʼIndia” è punteggiata da incontri con registi e con testimoni della cultura indiana, con viaggiatori curiosi come Tiziano Terzani o lʼattore Giuseppe Cederna, con operatori nel campo economico e sociale. Incontri per “i curiosi” dellʼIndia ma anche per chi vuole capire di più “i punti di fuga” in cui sta divergendo la mondialità. Non mancano anche momenti legati 3 alla musica, allʼintrattenimento, alla degustazione dei sapori della cucina indiana che ci fanno vivere in modo diverso la storia di una cultura millenaria. Il cinema, in questa iniziativa, è inteso come strumento culturale, sfida e specchio sociale di un Paese che non smette di affascinare e sedurre, con il suo ricco ventaglio di tradizioni e di saperi. Tutto è partito con un viaggio, e il progetto si concluderà nel 2008, con un altro viaggio di ritorno in India: questa volta però con il nostro cinema e la nostra cultura, quella che più ci appartiene e che nasce dalla nostra terra e che, come tutte le culture di lunga tradizione, è pronta a confrontarsi con il mondo. Massimo Zanello Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia “I colori dellʼIndia” sarà una festa e un vero e proprio festival dedicato al cinema e alla cultura indiana, occasione per saperne di più e per riflettere su un paese di straordinario fascino, ricchezza e complessità che, pur fra alcune inevitabili contraddizioni, si sta imponendo come uno dei più vitali e dinamici della scena mondiale. Il cinema costituirà il punto di partenza e il motore della manifestazione, con una rassegna a nostro avviso davvero importante sia dal punto di vista quantitativo (una trentina i titoli in programma), sia perché la selezione ha privilegiato di quellʼimmensa industria che è la cinematografia indiana (più di 800 film allʼanno prodotti, oltre 1,5 miliardi di dollari di fatturato, circa 6 milioni di persone impiegate) le opere di qualità, non ascrivibili per intenderci a quel genere “bollywoodiano” già più noto anche in occidente ma con il quale, erroneamente, si tende a identificare lʼestetica filmica degli autori indiani. Grazie alla collaborazione con il National Film Development Corporation di Mumbai (Bombay), presenteremo infatti, tutti in versione originale con sottotitoli italiani, sedici film inediti, sedici pellicole dʼautore realizzate tra gli anni Ottanta e Duemila e mai distribuite in Italia. Oltre che per il loro indubbio valore artistico, espresso attraverso registri estetici diversi fra loro, le opere in programma sono state scelte per la loro capacità di aderire, quanto ai temi affrontati, alla realtà profonda e stratificata della cultura indiana: dal ruolo della donna, ai problemi dellʼinfanzia, dalla spiritualità che permea ogni angolo di quel grande paese alle contraddizioni legate a una società il cui sviluppo demografico ed economico ha subito veloci accelerazioni, con conseguenti disparità nelle condizioni di vita. Il programma delle proiezioni prevede poi alcune proposte retrospettive: la “trilogia di Apu” - Aparajito, Il mondo di Apu, Il lamento sul sentiero - di Satyajit Ray (uno dei più grandi registi di sempre), due titoli di un altro maestro come Mrinal Sen (Caleidoscopio e Un giorno allʼimprovviso), e i tre film distribuiti in Italia di Mira Nair (Salaam Bombay!, Mississippi Masala, Monsoon Wedding). Lʼofferta filmica sarà completata da alcuni sguardi sullʼIndia di autori del cinema occidentale, fra i quali segnalo LʼIndia vista da Rossellini (la rara versione televisiva in cui Rossellini dimostrava di aver già molto compreso di quello straordinario Paese alla metà degli anni Cinquanta), e Il Mahabharata di Peter Brook, rilettura di grande suggestione e semplicità del più vasto poema epico della letteratura indiana. Ma non ci sarà solo il cinema. Come annunciato fin dal titolo della manifestazione, abbiamo voluto approfittare dellʼoccasione per proporre anche alcuni incontri di riflessione e approfondimento. Il primo, in occasione della serata inaugurale del 26 maggio e ancora di ca- 4 rattere più cinematografico sarà con una delegazione del National Film Development Corporation di Mumbai e con i due registi Jahar Kanungo e Dr. Biju, autori rispettivamente di Nisshabd e Saira (questʼultimo in programma al festival di Cannes 2007). Il 31 maggio, Angela Staude Terzani parlerà dellʼintenso rapporto di Tiziano Terzani con lʼIndia, soprattutto dal punto di vista filosofico e culturale, nel corso di una serata in cui sarà anche proiettato il documentario di Mario Zanot su Terzani Anam. Il senzanome. Il 6 giugno Giuseppe Cederna proporrà con letture, musica dal vivo e immagini inedite di Giuseppe Baresi una nuova riflessione sui suoi viaggi in India. Il 7 giugno Etheldreda Antonette DʼSouza condurrà una riflessione sui problemi sociali, le disparità economiche e la difficile situazione dello slum di Mumbai di cui da anni la studiosa si occupa in modo militante nellʼambito dellʼAssociazione School for Children Onlus. Infine, sabato 9 giugno, si terrà la festa di chiusura della manifestazione, con una serata dedicata oltre che alle proiezioni a una esibizione dal vivo di musica e danza indiana del gruppo Raga-Natya-Tala. Nota conclusiva: Ho parlato allʼinizio di festa, così, in accordo con questo spirito che vorremmo la manifestazione assumesse, e perché anche il cibo è cultura, al termine di ogni incontro esploreremo “i sapori dellʼIndia” offrendo a tutti i presenti un buffet di specialità indiane preparate dal ristorante Tandur di Milano, a cui abbiamo affidato tutta la parte gastronomica dellʼiniziativa. Enrico Nosei Direttore programmazione Fondazione Cineteca Italiana 7 ADI SHANKARACHARYA APARAJITO APUR SANSAR BAS YAARI RAKHO CHAALCITRA CHALO AMERICA I film DANCE LIKE A MAN DHARAVI DEVI AHILYA BAI DOGHI EK DIN ACHANAK LʼINDIA VISTA DA ROSSELLINI MADHAVACHARYA IL MAHABHARATA MAMMO MIRCH MASALA MISS BEATTYʼS CHILDREN MISSISSIPPI MASALA MONSOON WEDDING NASEEM NISSHABD NOTTURNO INDIANO PATHER PANCHALI RUDALI SAIRA SALAAM BOMBAY! TRISHAGNI KUNDUN SETTE ANNI IN TIBET Sa. 26 giu. h 17 MISS BEATTYʼS CHILDREN R.: Pamela Rooks. Sc.: Pamela Rooks, James Killough. Int.: Jenny Seagrove, Faith Brooks, Protima Bedi, Barry John. India, 1992, col., 112ʼ, v.o.sott.it. 1936: unʼinsegnante inglese animata da un forte idealismo si reca a Trippuvur per lavorare con Mabel Forster, una coraggiosa missionaria decisa a salvare le giovani donne dalla strada della prostituzione. Do. 27 mag. h 11 (ingresso € 2) SALAAM BOMBAY! R.: Mira Nair. Sc.: Sooni Taraporevala. Int.: Shafik Syed, Mansa Vithal, Chnada Sharma, Raghubir Yadan. India/Francia/GB, 1988, col., 113ʼ. Krishna è un ragazzino di dieci anni che arriva da solo a Bombay. Come migliaia di altri bambini, sopravvive guadagnandosi il salario quotidiano come portatore di the o di pane e imparando a conoscere il duro e impietoso mondo della strada e i suoi abitanti. Sa. 26 mag. h 21.30 /Sa. 2 giu. h 19 SAIRA R.: Dr. Biju. Int.: Nedumudi Venu, Rajesh Sarma, V. K. Baiju, Thazhava S. Shahina. India, 2006, col., 90ʼ, v.o.sott.it. Saira è la figlia di un famoso musicista, Ustad Ali Hussein, e fa la reporter televisiva. La sua intervista a Khasim Abbas, leader dei terroristi musulmani, distrugge la tranquilla esistenza del padre e della sorella. Alla proiezione di sabato 26 maggio il regista Dr. Biju e il produttore B.N. Radhakrishnan saranno presenti in sala. Do. 27 mag. h 15 DANCE LIKE A MAN R.: Pamela Rooks. Sc.: Mahesh Dattani. Int.: Shobana, Arif Zakaria, Anoushka Shankar, Samir Soni. India, 2003, col., 101ʼ, v.o.sott.it. Jairaj e Ratna sono obbligate a fare i conti con il loro inquieto passato, mentre Lata, loro sorella, si prepara per il suo esordio come ballerina. Nella casa piena di ricordi Lata porta il fidanzato Vishal per fargli conoscere la famiglia, e proprio Vishal farà da catalizzatore nel far tornare alla luce gli oscuri segreti della famiglia. Saira Salaam Bombay! Do. 27 mag. h 17 BAS YAARI RAKHO (Mio piccolo diavolo) R.: Gopi Desai. Int.: Om Puri, Puja Batra, Rushabh Patni, Satyajit Sharma. India, 2000, col., 96ʼ, v.o.sott.it. Il giovane Joseph viene mandato in un collegio cristiano lontano dal suo villaggio, unica realtà che ha conosciuto durante lʼinfanzia. Joseph giudica impossibile seguire le regole che gli vengono imposte, soprattutto per i pasti: è sempre affamato e desidera più cibo. Anche questo contribuirà ad aumentare il suo desiderio di ribellione. Do. 27 mag. h 19 PATHER PANCHALI (Il lamento sul sentiero) R. e sc.: Satyajit Ray, dal romanzo di Bibhutibhushan Bandyopadhyay. India, 1955, b/n, 123ʼ, v.o.sott.it. Primo lungometraggio di Ray e primo film della trilogia sulla vita di Apu, giovane bengalese di casta braminica. La sua vita è segnata dalla lotta per la sopravvivenza. Il problema dellʼimpoverimento delle campagne, dellʼemigrazione verso la città e della disperazione di chi rimane al villaggio è tradotto attraverso le vicende e i Dance Like a Man lutti di una famiglia. Do. 27 mag. h 21.30 NISSHABD (Raggiungendo il silenzio) R. e sc.: Jahar Kanungo. Int.: Kaushik Chakravarty, Tina Neelina Banerjee, Sudeshna Basu. India, 2005, col., 93ʼ, v.o.sott.it. Delhi oggi: una città dove il rumore la fa da padrone, per strada come in casa. Sarit è un uomo di trentʼanni, tormentato da quellʼinsopportabile inquinamento acustico. Per cercare il silenzio scappa nel suo villaggio in Bengala e ritrova la pace. Gli amici del villaggio sono ospitali e simpatici e Sarit incontrerà anche un nuovo amore. Il regista Jahar Kanungo sarà presente in sala. Gio. 31 mag. h 17 DOGHI (Sorelle) R.: Su mitra Bhave, Sunil Sukhtankar. Int.: Renuka Daftardar, Amrita Subhash, Nilu Phule. India, 1995, col., 140ʼ, v.o.sott.it.La storia di Gauri e Krishna, due ragazze della classe media, portate dal destino a vivere differenti esperienze: Gauri, dopo la morte del marito, torna a Bombay dal fratello povero e diventa una prostituta. Krishna prova ad aiutarla, invano. Nisshabd EVENTO SPECIALE Ingresso libero Ve. 1 giu. h 16 LʼINDIA VISTA DA ROSSELLINI R.: Roberto Rossellini. Italia, 1957-1958, 251ʼ. Trasmesso in dieci puntate dalla Rai nel 1959, nella rubrica “I viaggi del Telegiornale”, si presenta sotto forma di conversazione fra Rossellini e il giornalista Marco Cesarini Sforza sulla realtà indiana, con brani di materiale girato durante il viaggio del 1956-57. Rossellini si accosta al mezzo televisivo spinto dal suo bisogno di «ritrovare lʼuomo»: «La società e lʼarte moderna hanno distrutto lʼuomo. [...] La televisione, essendo unʼarte ai suoi inizi, ha osato andare alla ricerca dellʼuomo». Il film sarà proiettato in due parti con un intervallo di circa 15 minuti fra le prima e la seconda parte. Copia proveniente da Rai Direzione Teche L’India vista da Rossellini Ve. 1 giu. h 21.15 MAMMO R.: Shyam Benegal. Sc.: Khalid Mohamed, Javed Siddiqui, Shama Zaidi. Int.: Farida Jalal, Surekha Sikri, Amit Phalke, Himani Shivpuri. India, 1994, col., 130ʼ, v.o.sott.it. Mammo è il nickname che Mahmooda Begum ha dato a sua sorella. La ragazza sposa un pakistano. Sebbene senza figli il suo matrimonio è felice, fino alla morte del marito, quando Mammo è cacciata dalla casa dellʼuomo e costretta a tornare in India dalle sue due sorelle. Sa. 2 giu. h 17.15 CHAALCITRA (Caleidoscopio) R. e sc.: Mrinal Sen. Int.: Anjan Dutt, Gita Sen, Uptal Dutt. India, 1981, col., 89ʼ, v.o.sott.it. Il giovane Dipu vive in un quartiere povero di Calcutta. Desideroso di emanciparsi da quella condizione sfortunata incontra il direttore di un giornale, che lo invita a scrivere un articolo sul suo ambiente piccolo-borghese. Dopo molte difficoltà, Dipù riuscirà a farsi pubblicare un pezzo sullʼinquinamneto atmosferico prodotto dalle innumerevoli cucine a carbone del suo quartiere. Sa. 2 giu. h 15 ADI SHANKARACHARYA R.: G. V. Iyer. Sc.: Benanjaya Godvincharya, G. V. Iyer. Int.: Sarvadanam D. Banerjee, M.V. Narayana Rao. India, 1983, col., 120ʼ, v.o.sott.it. Nato a Kerala, Shankaracharya arriva sulla scena religiosa alla fine del XIX secolo, in anni in cui le idee e la filosofia induista sono caratterizzati da diversi lati oscuri e incongruenze. Il ragazzo ha vissuto unʼesistenza religiosa sotto la guida del padre. Alla morte di questo, decide di iniziare una vita fatta di austerità. Sa. 2 giu. h 20.45 IL MAHABHARATA R.: Peter Brook. Sc..: P. Brook, Jean-Claude Carrière, Marie-Hélène Estienne. Int.: Vittorio Mezzogiorno, Bruce Myers, Andrzej Seweryn, Robert Langdom Lloyd, Yoshi Oida. GB, 1989, col., 171ʼ. Il film è la riduzione cinematografica dello spettacolo teatrale realizzato nel 1985 dagli stessi Peter Brook e Jean-Claude Carrière a partire dallʼantico poema indiano Mahabharata. La storia racconta la sanguinosa lotta tra i fratelli Pan- Chaalcitra Il Mahabharata davas e i loro feroci cugini Kauravas. Ricorrendo alla magia e allʼaiuto degli dei, i Pandavas avranno la meglio, ma tutto rimarrà avvolto dal dolore per i tremendi lutti provocati dalla violenza dello scontro Do. 3 giu. h 11 (ingresso € 2) MISSISSIPPI MASALA R.: Mira Nair. Sc.: Sooni Taraporevala. Int.: Denzel Washington, Sarita Choudhury, Roshan Seth. India, 1990, col., 117ʼ. Jay, un ragazzo afroamericano del Sud degli Stati Uniti, e Mina, una fiera indiana nata a Kampala, in Uganda, e poi esule politica in una città del Mississippi, si innamorano. Le famiglie non sono dʼaccordo, scoppia uno scandalo e riaffiorano vecchie tensioni e rancori fra indiani e neri. Do. 3 giu. h 15/Do. 10 giu. h 11 (ingresso € 2) MONSOON WEDDING R.: Mira Nair. Sog. e sc.: Sabrina Dhawan. Int.: Naseeruddin Shah, Shafali Shetty, Vijay Raaz, Tilotama Shome, Lillete Dubey. Francia/India/Italia/USA, 2000, col., 119ʼ. Alla vigilia della stagione delle piogge monsoni- Monsoon Wedding che la famiglia Verma si riunisce a New Delhi per un matrimonio “combinato”. I preparativi per la cerimonia procedono fra non poche difficoltà e cinque storie si intrecciano in una catena di tragicomici conflitti. Le torrenziali piogge avranno un effetto catartico. Leone dʼOro alla 58. Mostra Internazionale dʼArte Cinematografica di Venezia. Do. 3 giu. h 17/Do. 10 giu. h 19 APUR SANSAR (Il mondo di Apu) R. e sc.: Satyajit Ray, dal romanzo di Bibhutibhushan Bandyopadhyay. Int.: Soumitra Schatterjee, Sharmila Tagore, Swapan Mukherjee, Aloke Chakrawarty. India, 1959, b/n, 107ʼ, v.o.sott.it. Terzo film della trilogia di Apu. Ormai adulto Apu è a Calcutta, conduce una vita povera scrivendo novelle e suonando il flauto. Apu accetta di sposare una cugina, il cui promesso sposo è stato allontanato. Da questo matrimonio riparatore nasce un tenero amore, ma la vita continuerà a essere dura. Apur Sansar Do. 3 giu. h 19/Ve. 8 giu. h 17 APARAJITO (Lʼinvitto) R. e sc.: Satyajit Ray, dal romanzo di Bibhutibhushan Bandyopadhyay. Musica: Ravi Shankar. Int.: Pinaki Sen Gupta, Smaran Ghosal, Kanura Banerjee, Kanu Bandonopadhaya. India, 1957, b/n, 113ʼ, v.o.sott.it. Apu è un ragazzo che vorrebbe diventare sacerdote. Quando il padre muore, decide di trasferirsi a Calcutta, dove lavora, studia e riesce a laurearsi. La sua è una sopravvivenza dura, che gli fa dimenticare la madre, sempre in attesa del suo ritorno. E Apu un giorno torna davvero, ma è ormai troppo tardi. Leone dʼOro alla Mostra del Cinema di Venezia 1957. Do. 3 giu. h 21.15 NASEEM R.: Saeed Mirza. Sc.: Ashok Mirza, Saeed A. Mirza. Int.: Kaifi Azmi, Surekha Sikri, Mayoori Kango. India, 1995, col., 120ʼ, v.o.sott.it. Naseem è il nome della brezza mattutina ed è anche il nome di una ragazza che vive a Bombay con la sua famiglia. È il 1992 e lʼIndia sta at- Aparajito traversando tempi duri: le moschee vengono demolite, ci sono rivolte, stragi e regna la violenza. Sullo sfondo di questa difficile situazione si snoda una storia privata, quella di Naseem e di suo nonno Me 6 giu. h 17/Do. 10 giu. h 15 NOTTURNO INDIANO R.: Alain Corneau. Sc.: A. Corneau, Louis Gardel, dal romanzo omonimo di Antonio Tabucchi. Int.: Jean-Hugues Anglade, Clémentine Célarié, Otto Tausig. Francia, 1989, col., 110ʼ. Un giovane francese, Xavier, parte per lʼIndia alla ricerca di un amico del quale ha perso le tracce. Il viaggio lo porta da Bombay a Madras e fino a Goa, dove scopriamo che forse quella persona non era mai esistita, o meglio lʼuomo che Xavier inseguiva non era altri che se stesso. Gio. 7 giu. h 17 DEVI AHILYA BAI R.: Nachiket & Jayoo Patwardhan. Int.: Mallika Prasad, Sadashiv Amrapurkar, Shabana Azmi, Hrishikesh Joshi. India, 2002, col., 145ʼ, v.o.sott.it. Notturno indiano Nata a Maharashtra, in una povera famiglia di pastori, alla fine del 1720, Ahilya diventa la nuora di Malharrao Holkar, il primo governatore del Malwa, nellʼIndia centrale. Successivamente la donna, aiutata anche dalla suocera, fonda un “Impero della Carità” e, da semplice ragazza di villaggio, acquisisce una nobile e rara intelligenza sociale e politica. Sa. 8 giu. h 19 CHALO AMERICA (Andiamo in America) R.: Piyush Jha. Sc.: Harshad Sharma, Piyush Jha. Int.: Ashish Choudhury, Deven Bhojani, Mandar Shinde. India, 1998, col., 119ʼ, v.o.sott.it. Tre ragazzi del college, “prodotti” della cultura pop, sono ossessionati dallʼidea di emigrare in America e stanno escogitando da lungo tempo bizzarri e fantasiosi metodi per andarci. I loro tentativi li condurranno ad affrontare numerose situazioni spassose. Ve. 8 giu. h 21.15 MADHAVACHARYA R.: G. V. Iyer. India, 1986, col., v.o.sott.it. Il film fa parte della trilogia di Iyer. Gli altri due la- Devi Ahilya Bai vori sono Adi Sankaracharya e Ramanujacharya. Madhavacharya era un santo vissuto nellʼXI – XII secolo che predicò il “Dwitha”, il “doppio concetto”, secondo il quale lʼanima umana e lʼuomo sono appunto due concetti distinti, in contraddizione con la dottrina di Shankara. Dharavi, a Bombay, è il più grande quartiere povero dellʼAsia. Trovandosi in condizioni inumane ogni uomo vive per se stesso e aspira a “farcela”. Bollywood compensa e alimenta le loro fantasie. Dharavi è la storia di un taxista, Rajkaran, che cade nel labirinto dei sogni urbani. pensione decide di uscire per una passeggiata. Ma non fa più ritorno. Trascorrono i mesi e i familiari angosciati ripercorrono con la memoria i momenti trascorsi con lui: è lʼoccasione per fare unʼanalisi dei rapporti con la famiglia, mescolando liberamente passato e presente. Sa. 9 giu. h 15 TRISHAGNI (Tempesta di sabbia) R. e sc.: Nabyendu Ghosh. Int.: Nana Patekar, Nitish Bharadwaj, Alok Nath, Pallavi Joshi. India, 1988, col., 102ʼ, v.o.sott.it. Il film è ambientato nel deserto dellʼAsia centrale nel I secolo A.C. Una tempesta di sabbia colpisce la città Buddhista di Sariput. Sopravvivono solo quattro persone: due monaci e due bambini che erano allʼultimo piano di un monastero. Ventʼanni dopo la loro tranquillità è turbata dallʼarrivo di una donna. Sa. 9 giu. h 20 RUDALI (I dolenti) R.: Kalpana Lajmi. Sc.: Mahasweta Devi, Sampooran Singh Gulzar, Kalpana Lajmi. Int.: Raj Babbar, Dimple Kapadia, Raakhee Gulzar. India, 1992, col., 120ʼ, v.o.sott.it. A Rudali essere donne addolorate ai funerali è ormai una professione. Dopo la morte del marito, Sanichari tira avanti ormai priva di ogni speranza nei confronti della vita. Lʼesperto Bikni farà nascere in lei nuove aspettative. Do. 10 giu. h 21.15 MIRCH MASALA (Spezie) R.: Ketan Mehta. Sc.: Shafi Hakim, Ketan Mehta. Int.: Naseeruddin Shah, Smita Patil, Om puri, Suresh Oberoi. India, 1986, col., 128ʼ, v.o.sott.it. In un piccolo villaggio nella periferia di Saurashtra, dove lʼanalfabetismo è molto diffuso, il lavoro scarseggia e le donne vivono una condizione di dolorosa oppressione, le regole inglesi governano ancora lʼIndia. Un ufficiale dello stato, fiero e sbruffone, arriva in paese, ma quando incontra lo sguardo di Sonbai dimentica presto i suoi doveri. Sa. 9 giu. h 17 DHARAVI (Città dei sogni) R. e sc.: Sudhir Mishra. Int.: Om Puri, Shabana Azmi, Raghuvir Yadav, Virendra Safena. India, 1991, col., 120ʼ, v.o.sott.it. Dharavi Do. 10 giu. h 17 EK DIN ACHANAK (Un giorno allʼimprovviso) R. e sc.: Mrinal Sen. Int.: Shabana Azmi, Sheeram Lagoo, Aparna Sen, Uttara Baokar. India, 1988, col., 104ʼ, v.o.sott.it. Una sera un professore universitario da poco in Mrinal Sen Mirch Masala Do. 17 giu. h 11 (ingresso € 2) KUNDUN R.: Martin Scorsese. Sc.: Melissa Mathison.Int.: Tenzin Thutob Tsarong, Guyrme Tethong, Tencho Gyalpo. USA, 1997, col., 133ʼ. Alla fine degli anni ʼ30, il successore del tredicesimo Dalai Lama viene individuato da un monaco in un bambino di due anni. Il film segue il percorso che lo porterà allʼinvestitura ufficiale e racconta la sua coraggiosa e sfortunata lotta con il regime cinese di Mao Tse Tung per difendere lʼautonomia del Tibet. Do. 24 giu. h 11 (ingresso € 2) SETTE ANNI IN TIBET R.: Jean-Jacques Annaud. Sc.: Becky Johnston. Int.: Brad Pitt, David Thewlis, Danny Denzongpa, B.D. Wong. USA, 1997, col., 129ʼ. La vera storia dellʼalpinista austriaco Heinrich Harrer. Partito nel 1939 per scalare il Nanga Parbat, uno degli 8000 dellʼHimalaya, allo scoppio della Seconda guerra mondiale è fatto prigioniero dagli inglesi, riesce a evadere e finirà per diventare amico di un bambino da poco proclamato nuovo Dalai Lama. Kundun Incontri Musica Sapori SERATA INAUGURALE IL PAESE DELLʼANIMA. INCONTRO CON ANGELA STAUDE TERZANI LA DOLCE SFIDA DELLʼINDIA. SPETTACOLO DI LETTURE, MUSICA E IMMAGINI DI E CON GIUSEPPE CEDERNA MUSICHE DAL VIVO DI KRISHNA DAS RACCONTI DA UNʼALTRA PELLICOLA. LO SLUM DI MUMBAI. A cura di School for Children LʼINDIA IN FESTA CON CINEMA, MUSICA E DANZA DAL VIVO SERATA INAUGURALE Sabato 26 maggio ore 19.30 Ingresso libero con obbligo di prenotazione al 346.9437293 “I colori dellʼIndia” è una manifestazione che intende essere una ricognizione approfondita non solo sul cinema ma sulla cultura indiana più in generale. Certo è che la proposta cinematografica costituisce il punto di partenza dellʼiniziativa, resa possibile grazie alla collaborazione con il National Film Development Corporation dellʼIndia (Mumbai) che ha messo a disposizione la parte più preziosa della rassegna, con 16 film inediti in Italia, di recente o recentissima realizzazione, e tutti esempi di una produzione di qualità che fuoriesce dai canoni “bollywoodiani”. La serata inaugurale proprio al cinema sarà interamente dedicata e prevede, oltre alla proiezione del film Saira, in programma nellʼedizione attualmente in corso del Festival di Cannes (2007), un incontro con alcune personalità del cinema indiano che ci aiuteranno a scoprire una cinematografia in gran parte del tutto sconosciuta nel nostro Paese. Gli invitati: Nina Lath Gupta (Amministratrice delegata del National Film Development Corporation); Usha Nair (vice-direttrice del National Film Development Corporation); Damodaran Bijukumar (regista di Saira); Babu Nirmala Radhakrishnan (produttore di Saira); Jahar Kanungo (regista di Nisshabd, in programma la sera sucessiva, domenica 27 maggio). Il National Film Development Corporation dellʼIndia (NFDC) è lʼAgenzia centrale creata nel 1980 per incoraggiare la produzione di un cinema di qualità che si distinguesse dai prodotti più commerciali. Nel corso degli anni lʼNFDC ha garantito un gran numero di servizi essenziali per sviluppare il cinema indiano, finanziando concorsi di sceneggiatura, promuovendo i film indiani allʼestero, contribuendo al finanziamento dei film attraverso prestiti e accordi di produzione. Come il suo predecessore Film Finance Corporation (FFC), lʼNFDC ha così partecipato in modo determinante alla realizzazione di oltre 300 film che, girati nelle varie lingue indiane, sono stati universalmente molto apprezzati, vincendo numerosi premi nazionali e internazionali. La collaborazione con il National Film Development Corporation rientra in una politica di scambi culturali che prevede, per lʼanno prossimo, unʼiniziativa omologa a questa che porterà alcuni dei titoli migliori della nostra cinematografia, accompagnati da alcuni registi, a Mumbai, allo scopo di promuovere e far conoscere in quel grande paese la produzione italiana di qualità. Nel corso della serata: “I sapori dell’India” Seekh kebab (spiedino di polpettine d’agnello delicatamente speziate) Murgh tikka lababdar (bocconcini di pollo in salsa di pomodoro delicatamente speziati) Malai kofta (polpette di patate ripiene di formaggio in salsa allo zafferano). Daal makhni (lenticchie cotte lentamente nel forno tandur) Navrattan pullao (riso con verdure) Naan plain (focaccia di farina bianca) Kesari kheer (budino di riso al latte) Saira IL PAESE DELL’ANIMA INCONTRO CON ANGELA STAUDE TERZANI Giovedì 31 maggio, ore 20.30 Ingresso libero con obbligo di prenotazione al 346.9437293 Nellʼambito di questa manifestazione, abbiamo pensato non potesse mancare la voce di colui che della cultura dei paesi asiatici e dellʼIndia in modo particolare è stato non solo un profondo conoscitore ma soprattutto un uomo capace di farne davvero esperienza, di acquisirne autentica comprensione: Tiziano Terzani. A darcene testimonianza abbiamo così invitato la moglie, Angela Staude Terzani, che per tanti anni di Tiziano ha condiviso lo straordinario percorso. Lʼincontro con Angela sarà condotto da Ranieri Polese, da sempre amico dei Terzani, al quale abbiamo affidato il compito di scrivere il breve testo di seguito riportato: «Negli ultimi giorni della sua vita, parlando con il figlio Folco, Tiziano Terzani ripercorre le tappe della sua esistenza, le conquiste, i fallimenti, le speranze, le delusioni. E lo fa come guardando in giù, da unʼaltezza raggiunta a cui non si può più rinunciare. In questa condizione di saggezza (“ho potuto sentire un senso più grande, che era legato al tutto e che è la mia grande consolazione di ora”) di chi ha attuato il distacco, la cancellazione del sé, Terzani ricorda con il figlio il suo periodo in India. Che si colloca proprio nella sua ultima fase. Quando sopraggiungono la pensione dal suo lavoro di giornalista per lo “Spiegel” e la malattia. Da sempre affascinato da Gandhi, Terzani non ama lʼIndia moderna, il suo orgoglio di possedere la bomba atomica, il suo successo sul mercato globale, lʼentusiasmo consumistico che fa salutare il ritorno della Coca Cola. Lui cerca lʼIndia dellʼantica spiritualità, la tradizione che porta al rifiuto del proprio io limitato per vivere lʼimmensità del cosmo. Passa così da un ashram allʼaltro, lasciando la pianura per salire sulle montagne, fino a rifugiarsi alle pendici dellʼHimalaya con un vecchio maestro. Grazie a cui avrà la folgorazione, la scoperta di “un senso più grande”. Si spoglia di tutto, a cominciare dal nome: diviene “Anam, il senza nome”. Al figlio che gli ricorda come per lui, Tiziano, lʼIndia fosse sempre apparso come “il posto in cui uno impara a morire”, il padre descrive uno stato di coscienza in cui le differenze sono annullate, in cui morte e vita si integrano. In cui la paura di abbandonare tutto e rimanere senza niente è superata grazie alla consapevolezza che è proprio quel niente che ci sostiene. Di questa India paese dellʼanima ci parlano gli ultimi scritti di Terzani, e la conquista della superiore sapienza che ci propongono è il dono che passando a unʼaltra vita ci ha voluto lasciare.» Nel corso della serata, verranno proiettate alcune fotografie (messe a disposizione da Angela Terzani) realizzate da Tiziano Terzani in India e, per generosa concessione della casa editrice Longanesi alla quale va il nostro sincero ringraziamento, anche il documentario di Mario Zanot, che sarà presente in sala, Anam. Il senzanome, del quale riportiamo qui la scheda. ANAM. IL SENZANOME. Regia: Mario Zanot. Italia, 2004, col., 54ʼ. Intervista realizzata dal regista Mario Zanot nel maggio 2004, lʼultima testimonianza filmata di Tiziano Terzani, scomparso poco tempo dopo proprio nel suo ritiro dellʼOrsigna, sulle montagne toscane, dove si sono svolte le riprese. Per trentʼanni corrispondente dallʼAsia del settimanale tedesco «Der Spiegel» e collaboratore di «la Repubblica» e del «Corriere della Sera», Terzani racconta se stesso in una sorta di “testamento spirituale” in cui si affollano pensieri e riflessioni sulla vita e sul mondo. Al termine dell’incontro: “I sapori dell’india” Samosa (involtini triangolari alle spezie ripieni di patate e piselli) Haryali Tikka (bocconcini di pollo marinati con menta e zenzero) Aloo Kebab (crochette di patate con spezie indiane) Zafrani Murgh Biryani (riso e bocconcini di pollo allo zafferano) LA DOLCE SFIDA DELL’INDIA Spettacolo di letture, musica e immagini di e con Giuseppe Cederna Musiche dal vivo di Krishna Das (canto vedico, sitar, saranghi, armonium) Immagini filmate di Giuseppe Baresi Mercoledì 6 giugno, ore 21 Ingresso libero con obbligo di prenotazione al 346.9437293 Ritorno a Delhi come torno da Bhagmati, la mia amante quando mi stufo di andare a puttane in terre straniere. Delhi e Bhagmati hanno un sacco di cose in comune. Maltrattate da tempo immemorabile da gente rozza, hanno entrambe imparato a nascondere il proprio fascino dietro una maschera di bruttezza ripugnante. Rivelano la loro vera natura solo agli amanti, tra i quali annoverano anche il sottoscritto. Khushwant Singh È possibile dare immagini alle parole di un libro e di uno spettacolo? LʼIndia è una domanda aperta, una possessione gentile, una sfida per i sensi e lʼintelligenza, un meraviglioso fantasma capace di trasformare il nostro viaggio in una ricerca senza fine e in un confronto con la parte più profonda di noi stessi. Questa sera cercherò ancora. Cercheremo insieme nei viaggi di Pasolini, Salman Rushdie, Allen Ginsberg, Giorgio Manganelli, Tagore, Raimon Panikkar, William Darlimple, Tiziano Terzani... Nelle parole del mio amico Mukul professore di storia allʼUniversità di Delhi. Nella voce e nella musica di Krishna Das. E nelle immagini di Giuseppe Baresi. Giuseppe Cederna Al termine dell’incontro: “I sapori dell’India” Multani Pakora (verdure miste fritte in pastella di farina di ceci) Murgh Tikka (bocconcini di pollo alle spezie marinato nello yogurt) Hara Bhara Kebab (crochette di verdure miste) Zafrani Murgh Biryani (riso e bocconcini di pollo allo zafferano) Vado in India da quasi dieci anni e ogni volta, a ogni arrivo, mi assale lo stesso misterioso sentimento di paura e di meraviglia. Anche adesso mentre scrivo lo sento muoversi, agitarsi dentro di me. LʼIndia ti promette tutto e il suo contrario. In India puoi trovare la pace e lʼinferno. Puoi fuggire, dissolverti, perderti e ritrovarti. Talvolta cʼè silenzio. Un silenzio nuovo, mai udito prima. Poi, improvvisamente, le sue mille voci parlano tutte insieme. Nel suo richiamo non cʼè nulla di romantico. La povertà più orrenda e la ricchezza sono ostentate senza vergogna. Ho trovato conflitti, contraddizioni, ingiustizie. Eppure continuo a tornarci. Non vedo lʼora di tornarci. Perchè? Me lo chiedo a ogni viaggio. Lo chiedo ai libri, ai viaggiatori, ai miei taccuini pieni di storie, di incontri e di avventure sulla strada. Lʼho chiesto ai miei amici di Delhi. Grazie a loro e al caso che ci ha fatto incontrare, in quella città lontana ho una casa. Una casa molto diversa dalla mia. Una casa povera, essenziale, straordinariamente accogliente. La mia avventura indiana raccontata nel “Grande Viaggio” risale al 1999, da allora sono tornato in India molte e molte volte. Dopo un libro e uno spettacolo teatrale che ha girato lʼItalia per due anni, qualche mese fa ho risalito ancora la valle del Gange fino alle sue sorgenti con il mio amico e regista Giuseppe Baresi per ricordare, sotto le grandi montagne, Gianpiero Bianchi, un indimenticabile compagno di viaggio. E per filmare questa esperienza che ha segnato così profondamente la mia vita. È possibile far sentire gli odori, il fiato del cammino, la leggerezza dellʼaria e dello spirito? 24 25 RACCONTI DA UN’ALTRA PELLICOLA Giovedì 7 giugno, ore 20.30 Ingresso libero con obbligo di prenotazione al 346.9437293 Un incontro per raccontare il lato meno conosciuto dellʼIndia e di Mumbai. Attraverso lʼesperienza diretta della Onlus italiana School for Children e con il supporto dei relatori invitati - fra i quali Etheldreda Antonette DʼSouza che, nellʼambito di School for Children, da anni si occupa in modo militante della difficile situazione dello slum di Mumbai -, sarà analizzata la realtà degli esclusi dal nuovo boom economico che lʼIndia sta conoscendo. Lʼassociazione School for Children Onlus si impegna a promuovere, attraverso il filtro dellʼeducazione, della formazione professionale, dellʼassistenza, della protezione o dellʼadvocacy, la qualità della vita, che si pone come punto ideale di arrivo di tutte le politiche di sviluppo. In questo senso lʼassociazione affronta tutte le possibili tematiche collegate con questo problema: bisogni fondamentali, know how di base, risorse, strutture, servizi e diritti fondamentali, trasferimento di tecnologie e rispetto dellʼambiente, cercando di considerare tutte le interrelazioni esistenti fra le varie aree di intervento. Lʼobiettivo ultimo è quello di sganciarsi da una concezione di semplice assistenza a vantaggio della promozione di uno sviluppo autentico e autosostenibile, tenendo in considerazione il fatto che il successo o lʼinsuccesso della cooperazione fornita dallʼassociazione non risiede necessariamente negli aspetti materiali di un progetto particolare, bensì nel grado in cui viene realizzata nei beAl termine dell’incontro: neficiari la transizione da uno stato di dipendenza a uno di auto“I sapori dell’India” sufficienza. Lo schema operativo di School for Children: - adozioni a distanza: garantiscono il sostegno allʼistruzione scolastica nelle località dʼintervento - interventi ad hoc: rispondono alle esigenze e necessità contingenti della popolazione locale (costruzione di scuole o centri polifunzionali) - progetti di sviluppo: tendono al trasferimento di competenze, know how su aspetti specifici in modo da garantire la piena sostenibilità dellʼintervento. Nel corso della serata sarà presentato un video sullo slum di Mumbay e sulle attività di School for Children 26 Murgh Pakora (bocconcini di pollo fritti nella pastella di ceci) Daal Pakori (polpettine di lenticchie) Shami Kebab (polpettine di carne d’agnello) Zafrani Murgh Biryani (riso e bocconcini di pollo allo zafferano) 27 L’INDIA IN FESTA CON CINEMA, MUSICA E DANZA Sabato 9 giugno, dalle ore 20.00 Ingresso € 3 con abbligo di prenotazione al 346.9437293 Per ampliare la manifestazione con un altro momento non soltanto cinematografico, che dia ulteriore testimonianza dellʼenorme ricchezza e complessità della cultura e dellʼarte indiana, abbiamo pensato a un appuntamento che, oltre alla proiezione di un film, prevede uno spettacolo dal vivo di musica e danza. In India, la musica e la danza sono due forme dʼarte costantemente nel culto, nelle feste e nella vita quotidiana. In particolare, la danza indiana è una disciplina antichissima, raffinata ed elaborata attraverso i secoli. Risale al secondo millennio A.C., e attinge al repertorio mitico indiano, rappresentando le gesta degli dei e la loro interazione con il mondo umano, secondo un preciso linguaggio corporeo, codificato nel Natyashastra, ampio trattato concernente il teatro, la danza e la musica. Esecuzione dinamica della bellezza, del ritmo e dellʼequilibrio cosmico, la danza aveva funzione rituale, espressiva e narrativa. Quello che presentiamo allo Spazio Oberdan è uno spettacolo di teatro-danza Bharatanatyam, uno dei più importanti stili di danza classica indiana, praticato nello stato del Tamilnadu, nel sud dellʼIndia. Sintesi tra varie discipline artistiche - danza, teatro, poesia, ritmo e musica -, il Bharatanatyam si caratterizza per la geometria delle linee, la velocità e la ricchezza ritmica, combinate con un 28 elaborato linguaggio delle mani (mudra) e con una raffinata miIn chiusura del concerto: mica del volto. Le sequenze mimiche, o racconto, rendono questo “I sapori dell’india” stile di teatro-danza ricco di significati simbolici. A eseguire dal vivo lo spettacolo sarà il gruppo Raga-Natya-Tala, creato dalla danzatrice Nuria Sala Grau, artista di danza indiana e contemporanea il cui lavoro è stato rappresentato nei teatri di molti paesi, fra i quali: Italia, India, Francia, Spagna, Inghilterra, Ungheria. IL GRUPPO RAGA-NATYA-TALA Nuria Sala Grau (danza), Federico Sanesi (percussioni Mrudangam e Tabla), Barbara Zoletto (Canto e Tampura), Alessandro Coccia (Flauto Bansuri). Prima dello spettacolo di teatro-danza, sarà proiettato il film Rudali di Kalpana Lajmi (vedi scheda a pag. 16) Chicken Shahi Korma (bocconcini di pollo in salsa curry con mandorle tritate, panna e noce moscata) Murgh Tikka (bocconcini di pollo alle spezie marinato nello yogurt) Chana Pindi (ceci nel tradizionale stile Punjabi con cipolle e spezie) Gobhi Aloo (cavolfiori con patate saltate) Navrattan Pullao (riso con verdure) Naan Plain (focaccia di farina bianca) Kesari kheer (budino di riso al latte) 29 CALENDARIO SA. 26 MAG. DO. 27 MAG. h 17.00 Miss Beatty’s Children (P. Rooks) v.o. sott. it. h 19.30 Inaugurazione della rassegna in presenza della delegazione ufficiale indiana A seguire Cena a buffet per tutti i presenti A seguire proiezione Saira (Dr. Biju) v.o. sott. it. in presenza del regista Dr. Biju e del produttore B.N. Radhakrishnan h 11.00 h 15.00 h 17.00 h 19.00 h 21.30 Salaam Bombay (M. Nair) Dance like a man (P. Rooks) v.o. sott. it. Bas Yaari Rakho (G. Desai) v.o. sott. it. Pather Panchali (S. Ray) v.o. sott. it. Nisshabd (J. Kanungo) v.o. sott. it. in presenza del regista Jahar Kanungo GIO. 31 MAG. h 17.00 Doghi (S. Bhave, S. Sukhtankar) v.o. sott. it. h 21.00 Il paese dell’anima. Incontro con Angela Staude Terzani Interviene Ranieri Polese. Nel corso dell’incontro sarà proiettato il documentario su Tiziano Terzani “Anam. Il senzanome” (M. Zanot) Il regista Mario Zanot sarà presente in sala A seguire Buffet indiano VE. 1 GIU. h 16.00 L’India vista da Rossellini (R. Rossellini) Ingresso libero h 21.15 Mammo (S. Benegal) v.o. sott. it. SA. 2 GIU. h 15.00 h 17.15 h 19.00 h 20.45 Adi Sankaracharya (G.V. Iyer) v.o. sott. it. Chaalcitra (M. Sen) v.o. sott. it. Saira (Dr. Biju) v.o. sott. it. Il Mahabharata (P. Brook) DO. 3 GIU. h 11.00 h 15.00 h 17.00 h 19.00 h 21.15 Mississippi Masala (M. Nair) Monsoon Wedding (M. Nair) Apur Sansar (S. Ray) v.o. sott. it. Aparajito (S.Ray) v.o. sott. it. Naseem (S. Mirza) v.o. sott. it. 30 ME. 6 GIU. h 17.00 Notturno indiano (A. Corneau) h 21.00 La dolce sfida dell’India. Spettacolo di letture, musica e immagini di e con Giuseppe Cederna. Musiche dal vivo di Krishna Das (canto vedico, sitar, saranghi, armonium) Riprese filmate di Giuseppe Baresi A seguire Buffet indiano GIO. 7 GIU. h 17.00 Devi Ahalyabai (Nachiket, J. Patwardhan) v.o. sott. it. h 20.30 Racconti da un’altra pellicola. Incontro sui problemi sociali, le disparità economiche, la realtà degli esclusi dello slum di Mumbay. Tra i relatori Etheldreda Antonette D’Souza ( School for Children) A seguire Buffet indiano VE. 8 GIU. h 17.00 Aparajito (S.Ray) v.o. sott. it. h 19.00 Chalo America (P. Jha) v.o. sott. it. h 21.15 Madhavacharya (G.V. Iyer) v.o. sott. it. SA. 9 GIU. h 15.00 Trishagni (N. Ghosh) v.o. sott. it. h 17.00 Dharavi (S. Mishra) v.o. sott. it. h 20.30 Rudali (K. Lajmi) v.o. sott. it. A seguire L’India in festa con cinema, musica e danza Spettacolo di teatro, musica e danza indiane eseguito dal vivo dal gruppo Raga-Natya-Tala A seguire Cena a buffet indiano DO. 10 GIU. h 11.00 h 15.00 h 17.00 h 19.00 h 21.15 DO. 17 GIU. h 11.00 Kundun (M. Scorsese) DO. 24 GIU. h 11.00 Sette anni in Tibet (J.-J. Annaud) Monsoon Wedding (M. Nair) Notturno indiano (A. Corneau) Ek din achanak (M. Sen) v.o. sott. it. Apur Sansar (S. Ray) v.o. sott. it. Mirch Masala (K. Metha) v.o. sott. it. 31 I variegati ed eccitanti sapori delle province di confine del nord-ovest dell'India e la cucina nomade del deserto. Il tandur, che si può liberamente tradurre come forno, simboleggia la grande tradizione dell'ospitalità orientale. Il semplice forno di fango utilizzava un fuoco di carbone per cuocere un' ampia varietà di pietanze, aggiungendo uno speciale e unico tocco di "terra" al cibo. Cucinare diventò un'arte che fiorì sotto la guida di chef esperti. Generazione dopo generazione la storia culinaria indiana si arricchisce così di tradizioni che formano il folklore gastronomico del Paese. La cucina "Tandur" ne è l'esempio più amato. Ristorante Tandur - via Maddalena, 3 - Milano 02.8056192 locale climatizzato www. ristorantetandur.com