l`india in festa con cinema, musica e danza

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l`india in festa con cinema, musica e danza
Iniziativa realizzata grazie al contributo di
Assessore alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia
Massimo Zanello
con il patrocinio di
LOGO CONSOLATO indiano
e con la collaborazione di
Direzione Generale Cinema
Ministero per i Beni e le Attività culturali
Proiezioni
Viale Vittorio Veneto 2, angolo piazza Oberdan
Biglietteria: tel. 02.77406300
MM1 e passante ferroviario: stazione Porta Venezia
Prezzi
Biglietto d’ingresso: € 3,00 con Cinetessera
Pass valido per tutta la rassegna: € 10,00
Abbonati e dipendenti Atm: ingresso libero con Cinetessera
Fondazione Cineteca Italiana
Direzione: Palazzo Dugnani
via D. Manin 2, Milano
Tel. 02.29005659
Presidente
Cristina Comencini
Conservatore
Matteo Pavesi
Direttore dei programmi
Enrico Nosei
Segretario generale-Relazioni esterne
Luisa Comencini
Progetti speciali
Silvia Pareti
Ufficio stampa
Anna Gilardelli
Museo del cinema
Luigi Boledi
(responsabile)
Lorena Iori
(organizzazione e scuole)
Archivio Film
Roberto Della Torre (responsabile)
Fulvio Lombardi
Archivio materiali extrafilmici
Elisabetta Errico
Proiezionisti
Amedeo Liberti
Dritan Doci
Personale di sala
Angelo Pellicani
Logistica
Matteo Bussoli
Per le serate a ingresso libero con obbligo di prenotazione
telefonare al 346.9437293
Si ringraziano Sandra Eichberg, Valentina Fortichiari (Longanesi),
Annamaria Gallone, Nina Lath Gupta, Antonio Santa Maria,
Barbara Scaramucci, Angelo Signorelli, Alessandra Speciale,
Angela Staude Terzani, Unioncamere Lombardia.
Sottotitoli: Raggio verde
Finito di stampare nel mese
di maggio 2007
presso Litografia Pignacca,
Piacenza.
A fine gennaio una prestigiosa delegazione di Regione Lombardia,
guidata dal Presidente Roberto Formigoni e composta da
uomini dellʼindustria, del commercio, dei servizi e della cultura lombarda, ha visitato alcune aree e città dellʼIndia di significativa importanza. Lʼobbiettivo della missione, finalizzato allʼapertura di mercati
nuovi, allʼavviamento di collaborazioni e di preziosi interscambi culturali, tra Italia e India, è stato pienamente raggiunto.
E in questʼottica si manifesta anche lʼinteresse di conoscere, da
parte nostra, un grande Paese che da tempo guida i cambiamenti
negli equilibri mondiali.
Il primo frutto di questo viaggio è maturato prestissimo ed è unʼimportante collaborazione avviata dallʼAssessorato alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, in stretta sinergia con la
Fondazione Cineteca Italiana di Milano, sul versante del cinema.
Sappiamo che la filiera cinematografica indiana è assolutamente
sorprendente: migliaia sono le produzioni commerciali, lʼesercizio e
il consumo in sala fanno invidia agli USA, come qualità cinematografica riserva sorprese sia per i contenuti trattati che per gli stili
adottati. Registi e attori indiani sono oggi una linfa vitale del circuito
del cinema internazionale. Della complessità e della ricchezza di
questo mondo di celluloide però poco sappiamo, a parte “il colore”
sui giornali che talvolta suscita qualche film bollywoodiano. I lavori
più autorevoli, quelli più ricercati stilisticamente, subiscono unʼincomprensibile censura dal mercato europeo che appare da anni insensibile a queste opere.
Siamo dunque felici di questa iniziativa promossa dal nostro
Assessorato con la Cineteca di Milano e il Film Archive Development di Mumbai, perché sarà possibile - finalmente - vedere a
Milano una rosa selezionatissima di 27 titoli di cui ben 16 inediti benché pluri-premiati nei festival internazionali.
Non mancheranno, come è nello stile della Cineteca che da sessantʼanni svolge a Milano la propria attività, anche alcuni omaggi al
cinema classico indiano - davvero ancora troppo poco conosciuto
dai più giovani - ed eventi speciali come quello dedicato ai cinquantʼanni di India di Roberto Rossellini.
Lʼambizione di un progetto culturale che sceglie il cinema come osservatorio su un grande Paese non si circoscrive però alla sola visione delle pellicole: la rassegna “I colori dellʼIndia” è punteggiata da
incontri con registi e con testimoni della cultura indiana, con viaggiatori curiosi come Tiziano Terzani o lʼattore Giuseppe Cederna, con
operatori nel campo economico e sociale. Incontri per “i curiosi”
dellʼIndia ma anche per chi vuole capire di più “i punti di fuga” in cui
sta divergendo la mondialità. Non mancano anche momenti legati
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alla musica, allʼintrattenimento, alla degustazione dei sapori della
cucina indiana che ci fanno vivere in modo diverso la storia di una
cultura millenaria.
Il cinema, in questa iniziativa, è inteso come strumento culturale,
sfida e specchio sociale di un Paese che non smette di affascinare
e sedurre, con il suo ricco ventaglio di tradizioni e di saperi.
Tutto è partito con un viaggio, e il progetto si concluderà nel 2008,
con un altro viaggio di ritorno in India: questa volta però con il nostro
cinema e la nostra cultura, quella che più ci appartiene e che nasce
dalla nostra terra e che, come tutte le culture di lunga tradizione, è
pronta a confrontarsi con il mondo.
Massimo Zanello
Assessore alle Culture, Identità e Autonomie
della Lombardia
“I colori dellʼIndia” sarà una festa e un vero e proprio festival dedicato al cinema e alla cultura indiana, occasione per saperne di più
e per riflettere su un paese di straordinario fascino, ricchezza e complessità che, pur fra alcune inevitabili contraddizioni, si sta imponendo come uno dei più vitali e dinamici della scena mondiale.
Il cinema costituirà il punto di partenza e il motore della manifestazione, con una rassegna a nostro avviso davvero importante sia dal
punto di vista quantitativo (una trentina i titoli in programma), sia
perché la selezione ha privilegiato di quellʼimmensa industria che è
la cinematografia indiana (più di 800 film allʼanno prodotti, oltre 1,5
miliardi di dollari di fatturato, circa 6 milioni di persone impiegate) le
opere di qualità, non ascrivibili per intenderci a quel genere “bollywoodiano” già più noto anche in occidente ma con il quale, erroneamente, si tende a identificare lʼestetica filmica degli autori indiani.
Grazie alla collaborazione con il National Film Development Corporation di Mumbai (Bombay), presenteremo infatti, tutti in versione
originale con sottotitoli italiani, sedici film inediti, sedici pellicole dʼautore realizzate tra gli anni Ottanta e Duemila e mai distribuite in Italia. Oltre che per il loro indubbio valore artistico, espresso attraverso
registri estetici diversi fra loro, le opere in programma sono state
scelte per la loro capacità di aderire, quanto ai temi affrontati, alla realtà profonda e stratificata della cultura indiana: dal ruolo della
donna, ai problemi dellʼinfanzia, dalla spiritualità che permea ogni
angolo di quel grande paese alle contraddizioni legate a una società
il cui sviluppo demografico ed economico ha subito veloci accelerazioni, con conseguenti disparità nelle condizioni di vita.
Il programma delle proiezioni prevede poi alcune proposte retrospettive: la “trilogia di Apu” - Aparajito, Il mondo di Apu, Il lamento
sul sentiero - di Satyajit Ray (uno dei più grandi registi di sempre),
due titoli di un altro maestro come Mrinal Sen (Caleidoscopio e Un
giorno allʼimprovviso), e i tre film distribuiti in Italia di Mira Nair (Salaam Bombay!, Mississippi Masala, Monsoon Wedding). Lʼofferta
filmica sarà completata da alcuni sguardi sullʼIndia di autori del cinema occidentale, fra i quali segnalo LʼIndia vista da Rossellini (la
rara versione televisiva in cui Rossellini dimostrava di aver già molto
compreso di quello straordinario Paese alla metà degli anni Cinquanta), e Il Mahabharata di Peter Brook, rilettura di grande suggestione e semplicità del più vasto poema epico della letteratura
indiana.
Ma non ci sarà solo il cinema. Come annunciato fin dal titolo della
manifestazione, abbiamo voluto approfittare dellʼoccasione per proporre anche alcuni incontri di riflessione e approfondimento. Il primo,
in occasione della serata inaugurale del 26 maggio e ancora di ca-
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rattere più cinematografico sarà con una delegazione del National
Film Development Corporation di Mumbai e con i due registi Jahar
Kanungo e Dr. Biju, autori rispettivamente di Nisshabd e Saira (questʼultimo in programma al festival di Cannes 2007).
Il 31 maggio, Angela Staude Terzani parlerà dellʼintenso rapporto di
Tiziano Terzani con lʼIndia, soprattutto dal punto di vista filosofico e
culturale, nel corso di una serata in cui sarà anche proiettato il documentario di Mario Zanot su Terzani Anam.
Il senzanome. Il 6 giugno Giuseppe Cederna proporrà con letture,
musica dal vivo e immagini inedite di Giuseppe Baresi una nuova riflessione sui suoi viaggi in India. Il 7 giugno Etheldreda Antonette
DʼSouza condurrà una riflessione sui problemi sociali, le disparità
economiche e la difficile situazione dello slum di Mumbai di cui da
anni la studiosa si occupa in modo militante nellʼambito dellʼAssociazione School for Children Onlus. Infine, sabato 9 giugno, si terrà la
festa di chiusura della manifestazione, con una serata dedicata oltre
che alle proiezioni a una esibizione dal vivo di musica e danza indiana del gruppo Raga-Natya-Tala.
Nota conclusiva: Ho parlato allʼinizio di festa, così, in accordo con
questo spirito che vorremmo la manifestazione assumesse, e perché anche il cibo è cultura, al termine di ogni incontro esploreremo
“i sapori dellʼIndia” offrendo a tutti i presenti un buffet di specialità indiane preparate dal ristorante Tandur di Milano, a cui abbiamo affidato tutta la parte gastronomica dellʼiniziativa.
Enrico Nosei
Direttore programmazione Fondazione Cineteca Italiana
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ADI SHANKARACHARYA
APARAJITO
APUR SANSAR
BAS YAARI RAKHO
CHAALCITRA
CHALO AMERICA
I film
DANCE LIKE A MAN
DHARAVI
DEVI AHILYA BAI
DOGHI
EK DIN ACHANAK
LʼINDIA VISTA DA
ROSSELLINI
MADHAVACHARYA
IL MAHABHARATA
MAMMO
MIRCH MASALA
MISS BEATTYʼS
CHILDREN
MISSISSIPPI MASALA
MONSOON WEDDING
NASEEM
NISSHABD
NOTTURNO INDIANO
PATHER PANCHALI
RUDALI
SAIRA
SALAAM BOMBAY!
TRISHAGNI
KUNDUN
SETTE ANNI IN TIBET
Sa. 26 giu. h 17
MISS BEATTYʼS CHILDREN
R.: Pamela Rooks. Sc.: Pamela Rooks, James
Killough. Int.: Jenny Seagrove, Faith Brooks,
Protima Bedi, Barry John. India, 1992, col., 112ʼ,
v.o.sott.it.
1936: unʼinsegnante inglese animata da un forte
idealismo si reca a Trippuvur per lavorare con
Mabel Forster, una coraggiosa missionaria decisa a salvare le giovani donne dalla strada della
prostituzione.
Do. 27 mag. h 11 (ingresso € 2)
SALAAM BOMBAY!
R.: Mira Nair. Sc.: Sooni Taraporevala. Int.: Shafik
Syed, Mansa Vithal, Chnada Sharma, Raghubir
Yadan. India/Francia/GB, 1988, col., 113ʼ.
Krishna è un ragazzino di dieci anni che arriva
da solo a Bombay. Come migliaia di altri bambini, sopravvive guadagnandosi il salario quotidiano come portatore di the o di pane e
imparando a conoscere il duro e impietoso
mondo della strada e i suoi abitanti.
Sa. 26 mag. h 21.30 /Sa. 2 giu. h 19
SAIRA
R.: Dr. Biju. Int.: Nedumudi Venu, Rajesh Sarma,
V. K. Baiju, Thazhava S. Shahina. India, 2006,
col., 90ʼ, v.o.sott.it.
Saira è la figlia di un famoso musicista, Ustad Ali
Hussein, e fa la reporter televisiva. La sua intervista a Khasim Abbas, leader dei terroristi musulmani, distrugge la tranquilla esistenza del
padre e della sorella.
Alla proiezione di sabato 26 maggio il regista
Dr. Biju e il produttore B.N. Radhakrishnan
saranno presenti in sala.
Do. 27 mag. h 15
DANCE LIKE A MAN
R.: Pamela Rooks. Sc.: Mahesh Dattani. Int.:
Shobana, Arif Zakaria, Anoushka Shankar,
Samir Soni. India, 2003, col., 101ʼ, v.o.sott.it.
Jairaj e Ratna sono obbligate a fare i conti con il
loro inquieto passato, mentre Lata, loro sorella,
si prepara per il suo esordio come ballerina.
Nella casa piena di ricordi Lata porta il fidanzato
Vishal per fargli conoscere la famiglia, e proprio
Vishal farà da catalizzatore nel far tornare alla
luce gli oscuri segreti della famiglia.
Saira
Salaam Bombay!
Do. 27 mag. h 17
BAS YAARI RAKHO (Mio piccolo diavolo)
R.: Gopi Desai. Int.: Om Puri, Puja Batra, Rushabh Patni, Satyajit Sharma. India, 2000, col.,
96ʼ, v.o.sott.it.
Il giovane Joseph viene mandato in un collegio
cristiano lontano dal suo villaggio, unica realtà
che ha conosciuto durante lʼinfanzia. Joseph giudica impossibile seguire le regole che gli vengono
imposte, soprattutto per i pasti: è sempre affamato e desidera più cibo. Anche questo contribuirà ad aumentare il suo desiderio di ribellione.
Do. 27 mag. h 19
PATHER PANCHALI (Il lamento sul sentiero)
R. e sc.: Satyajit Ray, dal romanzo di Bibhutibhushan Bandyopadhyay. India, 1955, b/n, 123ʼ,
v.o.sott.it.
Primo lungometraggio di Ray e primo film della
trilogia sulla vita di Apu, giovane bengalese di
casta braminica. La sua vita è segnata dalla
lotta per la sopravvivenza. Il problema dellʼimpoverimento delle campagne, dellʼemigrazione
verso la città e della disperazione di chi rimane
al villaggio è tradotto attraverso le vicende e i
Dance Like a Man
lutti di una famiglia.
Do. 27 mag. h 21.30
NISSHABD (Raggiungendo il silenzio)
R. e sc.: Jahar Kanungo. Int.: Kaushik Chakravarty, Tina Neelina Banerjee, Sudeshna Basu.
India, 2005, col., 93ʼ, v.o.sott.it.
Delhi oggi: una città dove il rumore la fa da padrone, per strada come in casa. Sarit è un uomo
di trentʼanni, tormentato da quellʼinsopportabile
inquinamento acustico. Per cercare il silenzio
scappa nel suo villaggio in Bengala e ritrova la
pace. Gli amici del villaggio sono ospitali e simpatici e Sarit incontrerà anche un nuovo amore.
Il regista Jahar Kanungo sarà presente in sala.
Gio. 31 mag. h 17
DOGHI (Sorelle)
R.: Su mitra Bhave, Sunil Sukhtankar. Int.: Renuka Daftardar, Amrita Subhash, Nilu Phule.
India, 1995, col., 140ʼ, v.o.sott.it.La storia di
Gauri e Krishna, due ragazze della classe
media, portate dal destino a vivere differenti
esperienze: Gauri, dopo la morte del marito,
torna a Bombay dal fratello povero e diventa una
prostituta. Krishna prova ad aiutarla, invano.
Nisshabd
EVENTO SPECIALE
Ingresso libero
Ve. 1 giu. h 16
LʼINDIA VISTA DA ROSSELLINI
R.: Roberto Rossellini. Italia, 1957-1958,
251ʼ.
Trasmesso in dieci puntate dalla Rai nel
1959, nella rubrica “I viaggi del Telegiornale”,
si presenta sotto forma di conversazione fra
Rossellini e il giornalista Marco Cesarini
Sforza sulla realtà indiana, con brani di materiale girato durante il viaggio del 1956-57.
Rossellini si accosta al mezzo televisivo
spinto dal suo bisogno di «ritrovare lʼuomo»:
«La società e lʼarte moderna hanno distrutto
lʼuomo. [...] La televisione, essendo unʼarte
ai suoi inizi, ha osato andare alla ricerca
dellʼuomo».
Il film sarà proiettato in due parti con un intervallo di circa 15 minuti fra le prima e la seconda parte.
Copia proveniente da Rai Direzione Teche
L’India vista da Rossellini
Ve. 1 giu. h 21.15
MAMMO
R.: Shyam Benegal. Sc.: Khalid Mohamed,
Javed Siddiqui, Shama Zaidi. Int.: Farida Jalal,
Surekha Sikri, Amit Phalke, Himani Shivpuri.
India, 1994, col., 130ʼ, v.o.sott.it.
Mammo è il nickname che Mahmooda Begum
ha dato a sua sorella. La ragazza sposa un pakistano. Sebbene senza figli il suo matrimonio è
felice, fino alla morte del marito, quando
Mammo è cacciata dalla casa dellʼuomo e costretta a tornare in India dalle sue due sorelle.
Sa. 2 giu. h 17.15
CHAALCITRA (Caleidoscopio)
R. e sc.: Mrinal Sen. Int.: Anjan Dutt, Gita Sen,
Uptal Dutt. India, 1981, col., 89ʼ, v.o.sott.it.
Il giovane Dipu vive in un quartiere povero di
Calcutta. Desideroso di emanciparsi da quella
condizione sfortunata incontra il direttore di un
giornale, che lo invita a scrivere un articolo sul
suo ambiente piccolo-borghese. Dopo molte difficoltà, Dipù riuscirà a farsi pubblicare un pezzo
sullʼinquinamneto atmosferico prodotto dalle innumerevoli cucine a carbone del suo quartiere.
Sa. 2 giu. h 15
ADI SHANKARACHARYA
R.: G. V. Iyer. Sc.: Benanjaya Godvincharya, G.
V. Iyer. Int.: Sarvadanam D. Banerjee, M.V. Narayana Rao. India, 1983, col., 120ʼ, v.o.sott.it.
Nato a Kerala, Shankaracharya arriva sulla
scena religiosa alla fine del XIX secolo, in anni
in cui le idee e la filosofia induista sono caratterizzati da diversi lati oscuri e incongruenze. Il ragazzo ha vissuto unʼesistenza religiosa sotto la
guida del padre. Alla morte di questo, decide di
iniziare una vita fatta di austerità.
Sa. 2 giu. h 20.45
IL MAHABHARATA
R.: Peter Brook. Sc..: P. Brook, Jean-Claude
Carrière, Marie-Hélène Estienne. Int.: Vittorio
Mezzogiorno, Bruce Myers, Andrzej Seweryn,
Robert Langdom Lloyd, Yoshi Oida. GB, 1989,
col., 171ʼ.
Il film è la riduzione cinematografica dello spettacolo teatrale realizzato nel 1985 dagli stessi
Peter Brook e Jean-Claude Carrière a partire
dallʼantico poema indiano Mahabharata. La storia racconta la sanguinosa lotta tra i fratelli Pan-
Chaalcitra
Il Mahabharata
davas e i loro feroci cugini Kauravas. Ricorrendo
alla magia e allʼaiuto degli dei, i Pandavas
avranno la meglio, ma tutto rimarrà avvolto dal
dolore per i tremendi lutti provocati dalla violenza dello scontro
Do. 3 giu. h 11 (ingresso € 2)
MISSISSIPPI MASALA
R.: Mira Nair. Sc.: Sooni Taraporevala. Int.: Denzel Washington, Sarita Choudhury, Roshan
Seth. India, 1990, col., 117ʼ.
Jay, un ragazzo afroamericano del Sud degli
Stati Uniti, e Mina, una fiera indiana nata a Kampala, in Uganda, e poi esule politica in una città
del Mississippi, si innamorano. Le famiglie non
sono dʼaccordo, scoppia uno scandalo e riaffiorano vecchie tensioni e rancori fra indiani e neri.
Do. 3 giu. h 15/Do. 10 giu. h 11 (ingresso € 2)
MONSOON WEDDING
R.: Mira Nair. Sog. e sc.: Sabrina Dhawan. Int.:
Naseeruddin Shah, Shafali Shetty, Vijay Raaz,
Tilotama Shome, Lillete Dubey. Francia/India/Italia/USA, 2000, col., 119ʼ.
Alla vigilia della stagione delle piogge monsoni-
Monsoon Wedding
che la famiglia Verma si riunisce a New Delhi
per un matrimonio “combinato”. I preparativi per
la cerimonia procedono fra non poche difficoltà e
cinque storie si intrecciano in una catena di tragicomici conflitti. Le torrenziali piogge avranno
un effetto catartico.
Leone dʼOro alla 58. Mostra Internazionale
dʼArte Cinematografica di Venezia.
Do. 3 giu. h 17/Do. 10 giu. h 19
APUR SANSAR (Il mondo di Apu)
R. e sc.: Satyajit Ray, dal romanzo di Bibhutibhushan Bandyopadhyay. Int.: Soumitra Schatterjee, Sharmila Tagore, Swapan Mukherjee,
Aloke Chakrawarty. India, 1959, b/n, 107ʼ,
v.o.sott.it.
Terzo film della trilogia di Apu. Ormai adulto Apu
è a Calcutta, conduce una vita povera scrivendo
novelle e suonando il flauto. Apu accetta di sposare una cugina, il cui promesso sposo è stato
allontanato. Da questo matrimonio riparatore
nasce un tenero amore, ma la vita continuerà a
essere dura.
Apur Sansar
Do. 3 giu. h 19/Ve. 8 giu. h 17
APARAJITO (Lʼinvitto)
R. e sc.: Satyajit Ray, dal romanzo di Bibhutibhushan Bandyopadhyay. Musica: Ravi Shankar. Int.: Pinaki Sen Gupta, Smaran Ghosal,
Kanura Banerjee, Kanu Bandonopadhaya.
India, 1957, b/n, 113ʼ, v.o.sott.it.
Apu è un ragazzo che vorrebbe diventare sacerdote. Quando il padre muore, decide di trasferirsi a Calcutta, dove lavora, studia e riesce a
laurearsi. La sua è una sopravvivenza dura, che
gli fa dimenticare la madre, sempre in attesa del
suo ritorno. E Apu un giorno torna davvero, ma è
ormai troppo tardi.
Leone dʼOro alla Mostra del Cinema di Venezia 1957.
Do. 3 giu. h 21.15
NASEEM
R.: Saeed Mirza. Sc.: Ashok Mirza, Saeed A.
Mirza. Int.: Kaifi Azmi, Surekha Sikri, Mayoori
Kango. India, 1995, col., 120ʼ, v.o.sott.it.
Naseem è il nome della brezza mattutina ed è
anche il nome di una ragazza che vive a Bombay con la sua famiglia. È il 1992 e lʼIndia sta at-
Aparajito
traversando tempi duri: le moschee vengono demolite, ci sono rivolte, stragi e regna la violenza.
Sullo sfondo di questa difficile situazione si
snoda una storia privata, quella di Naseem e di
suo nonno
Me 6 giu. h 17/Do. 10 giu. h 15
NOTTURNO INDIANO
R.: Alain Corneau. Sc.: A. Corneau, Louis Gardel, dal romanzo omonimo di Antonio Tabucchi.
Int.: Jean-Hugues Anglade, Clémentine Célarié,
Otto Tausig. Francia, 1989, col., 110ʼ.
Un giovane francese, Xavier, parte per lʼIndia
alla ricerca di un amico del quale ha perso le
tracce. Il viaggio lo porta da Bombay a Madras e
fino a Goa, dove scopriamo che forse quella
persona non era mai esistita, o meglio lʼuomo
che Xavier inseguiva non era altri che se stesso.
Gio. 7 giu. h 17
DEVI AHILYA BAI
R.: Nachiket & Jayoo Patwardhan. Int.: Mallika
Prasad, Sadashiv Amrapurkar, Shabana Azmi,
Hrishikesh Joshi. India, 2002, col., 145ʼ,
v.o.sott.it.
Notturno indiano
Nata a Maharashtra, in una povera famiglia di
pastori, alla fine del 1720, Ahilya diventa la
nuora di Malharrao Holkar, il primo governatore
del Malwa, nellʼIndia centrale. Successivamente
la donna, aiutata anche dalla suocera, fonda un
“Impero della Carità” e, da semplice ragazza di
villaggio, acquisisce una nobile e rara intelligenza sociale e politica.
Sa. 8 giu. h 19
CHALO AMERICA (Andiamo in America)
R.: Piyush Jha. Sc.: Harshad Sharma, Piyush
Jha. Int.: Ashish Choudhury, Deven Bhojani,
Mandar Shinde. India, 1998, col., 119ʼ, v.o.sott.it.
Tre ragazzi del college, “prodotti” della cultura
pop, sono ossessionati dallʼidea di emigrare in
America e stanno escogitando da lungo tempo
bizzarri e fantasiosi metodi per andarci. I loro
tentativi li condurranno ad affrontare numerose
situazioni spassose.
Ve. 8 giu. h 21.15
MADHAVACHARYA
R.: G. V. Iyer. India, 1986, col., v.o.sott.it.
Il film fa parte della trilogia di Iyer. Gli altri due la-
Devi Ahilya Bai
vori sono Adi Sankaracharya e Ramanujacharya. Madhavacharya era un santo vissuto nellʼXI
– XII secolo che predicò il “Dwitha”, il “doppio
concetto”, secondo il quale lʼanima umana e
lʼuomo sono appunto due concetti distinti, in
contraddizione con la dottrina di Shankara.
Dharavi, a Bombay, è il più grande quartiere povero dellʼAsia. Trovandosi in condizioni inumane
ogni uomo vive per se stesso e aspira a “farcela”. Bollywood compensa e alimenta le loro
fantasie. Dharavi è la storia di un taxista, Rajkaran, che cade nel labirinto dei sogni urbani.
pensione decide di uscire per una passeggiata.
Ma non fa più ritorno. Trascorrono i mesi e i familiari angosciati ripercorrono con la memoria i
momenti trascorsi con lui: è lʼoccasione per fare
unʼanalisi dei rapporti con la famiglia, mescolando liberamente passato e presente.
Sa. 9 giu. h 15
TRISHAGNI (Tempesta di sabbia)
R. e sc.: Nabyendu Ghosh. Int.: Nana Patekar,
Nitish Bharadwaj, Alok Nath, Pallavi Joshi. India,
1988, col., 102ʼ, v.o.sott.it.
Il film è ambientato nel deserto dellʼAsia centrale
nel I secolo A.C. Una tempesta di sabbia colpisce la città Buddhista di Sariput. Sopravvivono
solo quattro persone: due monaci e due bambini
che erano allʼultimo piano di un monastero.
Ventʼanni dopo la loro tranquillità è turbata dallʼarrivo di una donna.
Sa. 9 giu. h 20
RUDALI (I dolenti)
R.: Kalpana Lajmi. Sc.: Mahasweta Devi, Sampooran Singh Gulzar, Kalpana Lajmi. Int.: Raj
Babbar, Dimple Kapadia, Raakhee Gulzar. India,
1992, col., 120ʼ, v.o.sott.it.
A Rudali essere donne addolorate ai funerali è
ormai una professione. Dopo la morte del marito, Sanichari tira avanti ormai priva di ogni speranza nei confronti della vita. Lʼesperto Bikni farà
nascere in lei nuove aspettative.
Do. 10 giu. h 21.15
MIRCH MASALA (Spezie)
R.: Ketan Mehta. Sc.: Shafi Hakim, Ketan
Mehta. Int.: Naseeruddin Shah, Smita Patil, Om
puri, Suresh Oberoi. India, 1986, col., 128ʼ,
v.o.sott.it.
In un piccolo villaggio nella periferia di Saurashtra, dove lʼanalfabetismo è molto diffuso, il lavoro scarseggia e le donne vivono una
condizione di dolorosa oppressione, le regole inglesi governano ancora lʼIndia. Un ufficiale dello
stato, fiero e sbruffone, arriva in paese, ma
quando incontra lo sguardo di Sonbai dimentica
presto i suoi doveri.
Sa. 9 giu. h 17
DHARAVI (Città dei sogni)
R. e sc.: Sudhir Mishra. Int.: Om Puri, Shabana
Azmi, Raghuvir Yadav, Virendra Safena. India,
1991, col., 120ʼ, v.o.sott.it.
Dharavi
Do. 10 giu. h 17
EK DIN ACHANAK (Un giorno allʼimprovviso)
R. e sc.: Mrinal Sen. Int.: Shabana Azmi,
Sheeram Lagoo, Aparna Sen, Uttara Baokar.
India, 1988, col., 104ʼ, v.o.sott.it.
Una sera un professore universitario da poco in
Mrinal Sen
Mirch Masala
Do. 17 giu. h 11 (ingresso € 2)
KUNDUN
R.: Martin Scorsese. Sc.: Melissa Mathison.Int.:
Tenzin Thutob Tsarong, Guyrme Tethong, Tencho Gyalpo. USA, 1997, col., 133ʼ.
Alla fine degli anni ʼ30, il successore del tredicesimo Dalai Lama viene individuato da un monaco in un bambino di due anni. Il film segue il
percorso che lo porterà allʼinvestitura ufficiale e
racconta la sua coraggiosa e sfortunata lotta con
il regime cinese di Mao Tse Tung per difendere
lʼautonomia del Tibet.
Do. 24 giu. h 11 (ingresso € 2)
SETTE ANNI IN TIBET
R.: Jean-Jacques Annaud. Sc.: Becky Johnston.
Int.: Brad Pitt, David Thewlis, Danny Denzongpa, B.D. Wong. USA, 1997, col., 129ʼ.
La vera storia dellʼalpinista austriaco Heinrich
Harrer. Partito nel 1939 per scalare il Nanga
Parbat, uno degli 8000 dellʼHimalaya, allo scoppio della Seconda guerra mondiale è fatto prigioniero dagli inglesi, riesce a evadere e finirà per
diventare amico di un bambino da poco proclamato nuovo Dalai Lama.
Kundun
Incontri
Musica
Sapori
SERATA INAUGURALE
IL PAESE DELLʼANIMA.
INCONTRO CON ANGELA
STAUDE TERZANI
LA DOLCE SFIDA
DELLʼINDIA.
SPETTACOLO
DI LETTURE, MUSICA
E IMMAGINI DI E CON
GIUSEPPE CEDERNA
MUSICHE DAL VIVO DI
KRISHNA DAS
RACCONTI DA UNʼALTRA
PELLICOLA.
LO SLUM DI MUMBAI.
A cura di School
for Children
LʼINDIA IN FESTA
CON CINEMA, MUSICA
E DANZA DAL VIVO
SERATA INAUGURALE
Sabato 26 maggio ore 19.30
Ingresso libero con obbligo di prenotazione al 346.9437293
“I colori dellʼIndia” è una manifestazione che intende essere una
ricognizione approfondita non solo sul cinema ma sulla cultura indiana più in generale. Certo è che la proposta cinematografica costituisce il punto di partenza dellʼiniziativa, resa possibile grazie
alla collaborazione con il National Film Development Corporation
dellʼIndia (Mumbai) che ha messo a disposizione la parte più preziosa della rassegna, con 16 film inediti in Italia, di recente o recentissima realizzazione, e tutti esempi di una produzione di
qualità che fuoriesce dai canoni “bollywoodiani”.
La serata inaugurale proprio al cinema sarà interamente dedicata
e prevede, oltre alla proiezione del film Saira, in programma nellʼedizione attualmente in corso del Festival di Cannes (2007), un
incontro con alcune personalità del cinema indiano che ci aiuteranno a scoprire una cinematografia in gran parte del tutto sconosciuta nel nostro Paese. Gli invitati: Nina Lath Gupta
(Amministratrice delegata del National Film Development Corporation); Usha Nair (vice-direttrice del National Film Development Corporation); Damodaran Bijukumar (regista di Saira); Babu Nirmala
Radhakrishnan (produttore di Saira); Jahar Kanungo (regista di
Nisshabd, in programma la sera sucessiva, domenica 27 maggio).
Il National Film Development Corporation dellʼIndia (NFDC) è
lʼAgenzia centrale creata nel 1980 per incoraggiare la produzione
di un cinema di qualità che si distinguesse dai prodotti più commerciali. Nel corso degli anni lʼNFDC ha garantito un gran numero
di servizi essenziali per sviluppare il cinema indiano, finanziando
concorsi di sceneggiatura, promuovendo i film indiani allʼestero,
contribuendo al finanziamento dei film attraverso prestiti e accordi
di produzione. Come il suo predecessore Film Finance Corporation (FFC), lʼNFDC ha così partecipato in modo determinante alla
realizzazione di oltre 300 film che, girati nelle varie lingue indiane,
sono stati universalmente molto apprezzati, vincendo numerosi
premi nazionali e internazionali.
La collaborazione con il National Film Development Corporation
rientra in una politica di scambi culturali che prevede, per lʼanno
prossimo, unʼiniziativa omologa a questa che porterà alcuni dei titoli migliori della nostra cinematografia, accompagnati da alcuni
registi, a Mumbai, allo scopo di promuovere e far conoscere in
quel grande paese la produzione italiana di qualità.
Nel corso della serata:
“I sapori dell’India”
Seekh kebab
(spiedino di polpettine d’agnello
delicatamente speziate)
Murgh tikka lababdar
(bocconcini di pollo in salsa
di pomodoro delicatamente
speziati)
Malai kofta
(polpette di patate
ripiene di formaggio in salsa
allo zafferano).
Daal makhni
(lenticchie cotte lentamente
nel forno tandur)
Navrattan pullao
(riso con verdure)
Naan plain
(focaccia di farina bianca)
Kesari kheer
(budino di riso al latte)
Saira
IL PAESE DELL’ANIMA
INCONTRO CON ANGELA STAUDE TERZANI
Giovedì 31 maggio, ore 20.30
Ingresso libero con obbligo di prenotazione al 346.9437293
Nellʼambito di questa manifestazione, abbiamo pensato non potesse mancare la voce di colui che della cultura dei paesi asiatici
e dellʼIndia in modo particolare è stato non solo un profondo conoscitore ma soprattutto un uomo capace di farne davvero esperienza, di acquisirne autentica comprensione: Tiziano Terzani.
A darcene testimonianza abbiamo così invitato la moglie, Angela
Staude Terzani, che per tanti anni di Tiziano ha condiviso lo straordinario percorso. Lʼincontro con Angela sarà condotto da Ranieri Polese, da sempre amico dei Terzani, al quale abbiamo
affidato il compito di scrivere il breve testo di seguito riportato:
«Negli ultimi giorni della sua vita, parlando con il figlio Folco,
Tiziano Terzani ripercorre le tappe della sua esistenza, le conquiste, i fallimenti, le speranze, le delusioni. E lo fa come guardando
in giù, da unʼaltezza raggiunta a cui non si può più rinunciare. In
questa condizione di saggezza (“ho potuto sentire un senso più
grande, che era legato al tutto e che è la mia grande consolazione
di ora”) di chi ha attuato il distacco, la cancellazione del sé, Terzani ricorda con il figlio il suo periodo in India. Che si colloca proprio nella sua ultima fase. Quando sopraggiungono la pensione
dal suo lavoro di giornalista per lo “Spiegel” e la malattia. Da sempre affascinato da Gandhi, Terzani non ama lʼIndia moderna, il
suo orgoglio di possedere la bomba atomica, il suo successo sul
mercato globale, lʼentusiasmo consumistico che fa salutare il ritorno della Coca Cola. Lui cerca lʼIndia dellʼantica spiritualità, la
tradizione che porta al rifiuto del proprio io limitato per vivere lʼimmensità del cosmo. Passa così da un ashram allʼaltro, lasciando
la pianura per salire sulle montagne, fino a rifugiarsi alle pendici
dellʼHimalaya con un vecchio maestro. Grazie a cui avrà la folgorazione, la scoperta di “un senso più grande”. Si spoglia di tutto, a
cominciare dal nome: diviene “Anam, il senza nome”. Al figlio che
gli ricorda come per lui, Tiziano, lʼIndia fosse sempre apparso
come “il posto in cui uno impara a morire”, il padre descrive uno
stato di coscienza in cui le differenze sono annullate, in cui morte
e vita si integrano. In cui la paura di abbandonare tutto e rimanere
senza niente è superata grazie alla consapevolezza che è proprio
quel niente che ci sostiene. Di questa India paese dellʼanima ci
parlano gli ultimi scritti di Terzani, e la conquista della superiore
sapienza che ci propongono è il dono che passando a unʼaltra vita
ci ha voluto lasciare.»
Nel corso della serata, verranno proiettate alcune fotografie
(messe a disposizione da Angela Terzani) realizzate da Tiziano
Terzani in India e, per generosa concessione della casa editrice
Longanesi alla quale va il nostro sincero ringraziamento, anche il
documentario di Mario Zanot, che sarà presente in sala, Anam. Il
senzanome, del quale riportiamo qui la scheda.
ANAM. IL SENZANOME. Regia: Mario Zanot. Italia, 2004, col., 54ʼ.
Intervista realizzata dal regista Mario Zanot nel maggio 2004,
lʼultima testimonianza filmata di Tiziano Terzani, scomparso poco
tempo dopo proprio nel suo ritiro dellʼOrsigna, sulle montagne
toscane, dove si sono svolte le riprese. Per trentʼanni
corrispondente dallʼAsia del settimanale tedesco «Der Spiegel» e
collaboratore di «la Repubblica» e del «Corriere della Sera»,
Terzani racconta se stesso in una sorta di “testamento spirituale”
in cui si affollano pensieri e riflessioni sulla vita e sul mondo.
Al termine dell’incontro:
“I sapori dell’india”
Samosa
(involtini triangolari alle spezie
ripieni di patate e piselli)
Haryali Tikka
(bocconcini di pollo marinati
con menta e zenzero)
Aloo Kebab (crochette di patate
con spezie indiane)
Zafrani Murgh Biryani
(riso e bocconcini di pollo
allo zafferano)
LA DOLCE SFIDA DELL’INDIA
Spettacolo di letture, musica e immagini
di e con Giuseppe Cederna
Musiche dal vivo di Krishna Das
(canto vedico, sitar, saranghi, armonium)
Immagini filmate di Giuseppe Baresi
Mercoledì 6 giugno, ore 21
Ingresso libero con obbligo di prenotazione
al 346.9437293
Ritorno a Delhi come torno da Bhagmati, la mia
amante quando mi stufo di andare a puttane in terre straniere.
Delhi e Bhagmati hanno un sacco di cose in comune. Maltrattate
da tempo immemorabile da gente rozza, hanno entrambe imparato a nascondere il proprio fascino dietro una maschera di bruttezza ripugnante. Rivelano la loro vera natura solo agli amanti,
tra i quali annoverano anche il sottoscritto.
Khushwant Singh
È possibile dare immagini alle parole di un libro e di uno spettacolo?
LʼIndia è una domanda aperta, una possessione gentile, una sfida
per i sensi e lʼintelligenza, un meraviglioso fantasma capace di
trasformare il nostro viaggio in una ricerca senza fine e in un confronto con la parte più profonda di noi stessi.
Questa sera cercherò ancora.
Cercheremo insieme nei viaggi di Pasolini, Salman Rushdie, Allen
Ginsberg, Giorgio Manganelli, Tagore, Raimon Panikkar, William
Darlimple, Tiziano Terzani...
Nelle parole del mio amico Mukul professore di storia allʼUniversità di Delhi. Nella voce e nella musica di Krishna Das.
E nelle immagini di Giuseppe Baresi.
Giuseppe Cederna
Al termine dell’incontro:
“I sapori dell’India”
Multani Pakora
(verdure miste fritte in pastella
di farina di ceci)
Murgh Tikka
(bocconcini di pollo alle spezie
marinato nello yogurt)
Hara Bhara Kebab
(crochette di verdure miste)
Zafrani Murgh Biryani
(riso e bocconcini di pollo
allo zafferano)
Vado in India da quasi dieci anni e ogni volta, a ogni arrivo, mi assale lo stesso misterioso sentimento di paura e di meraviglia.
Anche adesso mentre scrivo lo sento muoversi, agitarsi dentro di
me.
LʼIndia ti promette tutto e il suo contrario. In India puoi trovare la
pace e lʼinferno. Puoi fuggire, dissolverti, perderti e ritrovarti. Talvolta cʼè silenzio. Un silenzio nuovo, mai udito prima. Poi, improvvisamente, le sue mille voci parlano tutte insieme. Nel suo
richiamo non cʼè nulla di romantico. La povertà più orrenda e la
ricchezza sono ostentate senza vergogna. Ho trovato conflitti,
contraddizioni, ingiustizie. Eppure continuo a tornarci. Non vedo
lʼora di tornarci. Perchè?
Me lo chiedo a ogni viaggio. Lo chiedo ai libri, ai viaggiatori, ai
miei taccuini pieni di storie, di incontri e di avventure sulla strada.
Lʼho chiesto ai miei amici di Delhi. Grazie a loro e al caso che ci
ha fatto incontrare, in quella città lontana ho una casa. Una casa
molto diversa dalla mia. Una casa povera, essenziale, straordinariamente accogliente.
La mia avventura indiana raccontata nel “Grande Viaggio” risale al
1999, da allora sono tornato in India molte e molte volte. Dopo un
libro e uno spettacolo teatrale che ha girato lʼItalia per due anni,
qualche mese fa ho risalito ancora la valle del Gange fino alle sue
sorgenti con il mio amico e regista Giuseppe Baresi per ricordare,
sotto le grandi montagne, Gianpiero Bianchi, un indimenticabile
compagno di viaggio. E per filmare questa esperienza che ha segnato così profondamente la mia vita. È possibile far sentire gli
odori, il fiato del cammino, la leggerezza dellʼaria e dello spirito?
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RACCONTI DA UN’ALTRA PELLICOLA
Giovedì 7 giugno, ore 20.30
Ingresso libero con obbligo di prenotazione al 346.9437293
Un incontro per raccontare il lato meno conosciuto dellʼIndia e di
Mumbai. Attraverso lʼesperienza diretta della Onlus italiana
School for Children e con il supporto dei relatori invitati - fra i quali
Etheldreda Antonette DʼSouza che, nellʼambito di School for Children, da anni si occupa in modo militante della difficile situazione
dello slum di Mumbai -, sarà analizzata la realtà degli esclusi dal
nuovo boom economico che lʼIndia sta conoscendo.
Lʼassociazione School for Children Onlus si impegna a promuovere, attraverso il filtro dellʼeducazione, della formazione professionale, dellʼassistenza, della protezione o dellʼadvocacy, la
qualità della vita, che si pone come punto ideale di arrivo di tutte
le politiche di sviluppo. In questo senso lʼassociazione affronta
tutte le possibili tematiche collegate con questo problema: bisogni
fondamentali, know how di base, risorse, strutture, servizi e diritti
fondamentali, trasferimento di tecnologie e rispetto dellʼambiente,
cercando di considerare tutte le interrelazioni esistenti fra le varie
aree di intervento.
Lʼobiettivo ultimo è quello di sganciarsi da una concezione di semplice assistenza a vantaggio della promozione di uno sviluppo autentico e autosostenibile, tenendo in considerazione il fatto che il
successo o lʼinsuccesso della cooperazione fornita dallʼassociazione non risiede necessariamente negli aspetti materiali di un
progetto particolare, bensì nel grado in cui viene realizzata nei beAl termine dell’incontro:
neficiari la transizione da uno stato di dipendenza a uno di auto“I sapori dell’India”
sufficienza.
Lo schema operativo di School for Children:
- adozioni a distanza: garantiscono il sostegno allʼistruzione scolastica nelle località dʼintervento
- interventi ad hoc: rispondono alle esigenze e necessità contingenti della popolazione locale (costruzione di scuole o centri polifunzionali)
- progetti di sviluppo: tendono al trasferimento di competenze,
know how su aspetti specifici in modo da garantire la piena sostenibilità dellʼintervento.
Nel corso della serata sarà presentato un video sullo slum di
Mumbay e sulle attività di School for Children
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Murgh Pakora
(bocconcini di pollo fritti
nella pastella di ceci)
Daal Pakori
(polpettine di lenticchie)
Shami Kebab
(polpettine di carne d’agnello)
Zafrani Murgh Biryani
(riso e bocconcini di pollo
allo zafferano)
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L’INDIA IN FESTA CON CINEMA,
MUSICA E DANZA
Sabato 9 giugno, dalle ore 20.00
Ingresso € 3 con abbligo di prenotazione al 346.9437293
Per ampliare la manifestazione con un altro momento non soltanto
cinematografico, che dia ulteriore testimonianza dellʼenorme ricchezza e complessità della cultura e dellʼarte indiana, abbiamo
pensato a un appuntamento che, oltre alla proiezione di un film,
prevede uno spettacolo dal vivo di musica e danza.
In India, la musica e la danza sono due forme dʼarte costantemente nel culto, nelle feste e nella vita quotidiana. In particolare, la
danza indiana è una disciplina antichissima, raffinata ed elaborata
attraverso i secoli. Risale al secondo millennio A.C., e attinge al
repertorio mitico indiano, rappresentando le gesta degli dei e la
loro interazione con il mondo umano, secondo un preciso linguaggio corporeo, codificato nel Natyashastra, ampio trattato concernente il teatro, la danza e la musica. Esecuzione dinamica della
bellezza, del ritmo e dellʼequilibrio cosmico, la danza aveva funzione rituale, espressiva e narrativa.
Quello che presentiamo allo Spazio Oberdan è uno spettacolo di
teatro-danza Bharatanatyam, uno dei più importanti stili di danza
classica indiana, praticato nello stato del Tamilnadu, nel sud dellʼIndia. Sintesi tra varie discipline artistiche - danza, teatro, poesia,
ritmo e musica -, il Bharatanatyam si caratterizza per la geometria
delle linee, la velocità e la ricchezza ritmica, combinate con un
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elaborato linguaggio delle mani (mudra) e con una raffinata miIn chiusura del concerto:
mica del volto. Le sequenze mimiche, o racconto, rendono questo “I sapori dell’india”
stile di teatro-danza ricco di significati simbolici.
A eseguire dal vivo lo spettacolo sarà il gruppo Raga-Natya-Tala,
creato dalla danzatrice Nuria Sala Grau, artista di danza indiana e
contemporanea il cui lavoro è stato rappresentato nei teatri di molti
paesi, fra i quali: Italia, India, Francia, Spagna, Inghilterra, Ungheria.
IL GRUPPO RAGA-NATYA-TALA
Nuria Sala Grau (danza), Federico Sanesi (percussioni Mrudangam e Tabla), Barbara Zoletto (Canto e Tampura), Alessandro
Coccia (Flauto Bansuri).
Prima dello spettacolo di teatro-danza, sarà proiettato il film Rudali di Kalpana Lajmi (vedi scheda a pag. 16)
Chicken Shahi Korma
(bocconcini di pollo in salsa curry
con mandorle tritate, panna e noce
moscata)
Murgh Tikka
(bocconcini di pollo alle spezie
marinato nello yogurt)
Chana Pindi
(ceci nel tradizionale stile Punjabi
con cipolle e spezie)
Gobhi Aloo
(cavolfiori con patate saltate)
Navrattan Pullao
(riso con verdure)
Naan Plain
(focaccia di farina bianca)
Kesari kheer
(budino di riso al latte)
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CALENDARIO
SA. 26 MAG.
DO. 27 MAG.
h 17.00 Miss Beatty’s Children (P. Rooks) v.o. sott. it.
h 19.30 Inaugurazione della rassegna in presenza della delegazione
ufficiale indiana
A seguire Cena a buffet per tutti i presenti
A seguire proiezione
Saira (Dr. Biju) v.o. sott. it. in presenza del regista Dr. Biju
e del produttore B.N. Radhakrishnan
h 11.00
h 15.00
h 17.00
h 19.00
h 21.30
Salaam Bombay (M. Nair)
Dance like a man (P. Rooks) v.o. sott. it.
Bas Yaari Rakho (G. Desai) v.o. sott. it.
Pather Panchali (S. Ray) v.o. sott. it.
Nisshabd (J. Kanungo) v.o. sott. it.
in presenza del regista Jahar Kanungo
GIO. 31 MAG.
h 17.00 Doghi (S. Bhave, S. Sukhtankar) v.o. sott. it.
h 21.00 Il paese dell’anima. Incontro con Angela Staude Terzani
Interviene Ranieri Polese. Nel corso dell’incontro sarà proiettato
il documentario su Tiziano Terzani “Anam. Il senzanome” (M. Zanot)
Il regista Mario Zanot sarà presente in sala
A seguire Buffet indiano
VE. 1 GIU.
h 16.00 L’India vista da Rossellini (R. Rossellini) Ingresso libero
h 21.15 Mammo (S. Benegal) v.o. sott. it.
SA. 2 GIU.
h 15.00
h 17.15
h 19.00
h 20.45
Adi Sankaracharya (G.V. Iyer) v.o. sott. it.
Chaalcitra (M. Sen) v.o. sott. it.
Saira (Dr. Biju) v.o. sott. it.
Il Mahabharata (P. Brook)
DO. 3 GIU.
h 11.00
h 15.00
h 17.00
h 19.00
h 21.15
Mississippi Masala (M. Nair)
Monsoon Wedding (M. Nair)
Apur Sansar (S. Ray) v.o. sott. it.
Aparajito (S.Ray) v.o. sott. it.
Naseem (S. Mirza) v.o. sott. it.
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ME. 6 GIU.
h 17.00 Notturno indiano (A. Corneau)
h 21.00 La dolce sfida dell’India. Spettacolo di letture, musica e immagini
di e con Giuseppe Cederna. Musiche dal vivo di Krishna Das
(canto vedico, sitar, saranghi, armonium)
Riprese filmate di Giuseppe Baresi
A seguire Buffet indiano
GIO. 7 GIU.
h 17.00 Devi Ahalyabai (Nachiket, J. Patwardhan) v.o. sott. it.
h 20.30 Racconti da un’altra pellicola.
Incontro sui problemi sociali, le disparità economiche, la realtà
degli esclusi dello slum di Mumbay. Tra i relatori
Etheldreda Antonette D’Souza ( School for Children)
A seguire Buffet indiano
VE. 8 GIU.
h 17.00 Aparajito (S.Ray) v.o. sott. it.
h 19.00 Chalo America (P. Jha) v.o. sott. it.
h 21.15 Madhavacharya (G.V. Iyer) v.o. sott. it.
SA. 9 GIU.
h 15.00 Trishagni (N. Ghosh) v.o. sott. it.
h 17.00 Dharavi (S. Mishra) v.o. sott. it.
h 20.30 Rudali (K. Lajmi) v.o. sott. it.
A seguire
L’India in festa con cinema, musica e danza
Spettacolo di teatro, musica e danza indiane
eseguito dal vivo dal gruppo Raga-Natya-Tala
A seguire Cena a buffet indiano
DO. 10 GIU.
h 11.00
h 15.00
h 17.00
h 19.00
h 21.15
DO. 17 GIU.
h 11.00 Kundun (M. Scorsese)
DO. 24 GIU.
h 11.00 Sette anni in Tibet (J.-J. Annaud)
Monsoon Wedding (M. Nair)
Notturno indiano (A. Corneau)
Ek din achanak (M. Sen) v.o. sott. it.
Apur Sansar (S. Ray) v.o. sott. it.
Mirch Masala (K. Metha) v.o. sott. it.
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I variegati ed eccitanti sapori delle province di confine
del nord-ovest dell'India e la cucina nomade del deserto.
Il tandur, che si può liberamente tradurre come forno,
simboleggia la grande tradizione dell'ospitalità orientale.
Il semplice forno di fango utilizzava un fuoco di carbone
per cuocere un' ampia varietà di pietanze, aggiungendo
uno speciale e unico tocco di "terra" al cibo.
Cucinare diventò un'arte che fiorì sotto la guida
di chef esperti. Generazione dopo generazione
la storia culinaria indiana si arricchisce così
di tradizioni che formano il folklore gastronomico
del Paese. La cucina "Tandur"
ne è l'esempio più amato.
Ristorante Tandur - via Maddalena, 3 - Milano 02.8056192
locale climatizzato
www. ristorantetandur.com