Mariani Motors - Comune
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Mariani Motors - Comune
aprile/maggio 2009 PERIO DIC O DELL’ AMMIN I ST RA Z IO N E C OM U N ALE D I SEREG N O / W W W.C OM U N E .SEREG NO . mi. I T Seregno 02 I tempi della città Tre progetti per conciliare i ritmi della vita e quelli del lavoro La memoria del tempo Le vicende storiche, politiche, sociali e amministrative di 250 anni di storia di Seregno L’energia dal vapore Meno costi, più sicurezza e ambiente più pulito Il "partito di Amanda" Parla il magistrato Stefano Dambruoso Concessionaria BMW e MINI Mariani Motors Viale Sicilia, 130 - Tel. 039 39391 - MONZA Via Borgazzi, 8 - Tel. 039 3939308 - MONZA Venite in agenzia a ritirare il catalogo o amico iounren g Seregno di g so Com azzurra rimini riv 31/05/09 al 14/06/09 vage dal Hotel Beauri zzurra rimini riva 09 09 al 27/06/ dal 13/06/ Hotel Senyor riccione 12/09/09 dal 29/08/09 al Hotel Eliseo Seregno Partenza bus da a domenic al Git Ventim iglia La battag lia dei fio ri 21 giugno 2009 E 30.00 Partenza b us da Sere gno e venia o l S ec i otrtot d e m l Spo ter Hote o 2009 30 agost 3 dal 2 al k end sport e be nes wee Fai d ella Pa ser gane pensione otel lla 07 g completa ed ingre iugno 2009 e utilizzo sso centro termal campi da e dell’hote tennis l E 190.00 ess eauty/fitn 5d in2gre0ss.o0al 0 centro b E nis pi da ten leta e comp zo cam pensione dell’hotel e utiliz a golf 18 buche o amp d nuovo c Sport H dal 05 al Le Marmotte - Machu Picchu della World Service srl Seregno (MI) - Piazza Vittorio Veneto 7/B Tel: 0362/330389 - Fax: 0362/242336 [email protected] - www.seregno.lemarmotte.it e 02 /Sommario/aprile-maggio 2009 Registrazione Tribunale di Monza n. 1289 del 29.7.1997 Proprietà ed Editore: Comune di Seregno Direttore Responsabile: Giacinto Mariani Redazione: Comune di Seregno Piazza Libertà, 1 20038 Seregno Tel. 0362 263.212 Fax: 0362 263.379 Walter Todaro (coordinatore) Gianni Corrado, Claudio Geniale [email protected] Editing: Dotcom Edizioni srl via Londonio 22, 20154 Milano Tel. 02 3453.3086 Fax 02 3493.7691 www.dotcomedizioni.com Caterina Carpitella [email protected] Pubblicità: Riccardo Fiorina Claudio Fiori Dotcom Edizioni srl Tel. 02 3453.3086 - Fax 02 3493.7691 [email protected] In copertina e a lato: Impianto di teleriscaldamento (foto di Gianni Corrado) 7 8 10 13 18 editoriale di Giacinto Mariani Il “partito di Amanda”attacca la giustizia 26 di Giovanni Guadagno di Riccardo Baca I tempi della città La cucina fra innovazione e tipicità di Walter Todaro La memoria del tempo di Walter Todaro e Paolo Pozzi Vito Potenza racconta Vito Potenza di Walter Todaro 19 L’energia dal vapore 29 di Walter Todaro Grafica: a cura di Claudio Geniale 30 Francesca Forte [email protected] Stampa: di Riccardo Baca 31 Chiuso in redazione 16-04-2009 Distribuito gratuitamente dal Comune tramite TNT Post a tutte le 17.656 famiglie di Seregno + 2.000 copie durante i principali eventi pubblici. i guerrieri del ring La parola ai partiti MONDADORI PRINTING s.p.a. Chi riceve Seregno Inform@ Appuntamenti in Brianza DISTRIBUZIONE Seregno Inform@ è disponibile anche presso la Biblioteca Civica (piazza Monsignor Gandini 9), le farmacie, i medici di base, l'Urp del Comune (Via Umberto I 78) e nelle seguenti edicole: Via Parini - Corso Matteotti - Via Cavour, 34 - Piazza Cabiati, 1 Via Colombo (ang. Via Appiani) - Via Cadore, 253 /comune/editoriale 7 T ra poche settimane saremo chiamati alle urne. Per i cittadini di Seregno e per quelli di altri 55 Comuni ci sarà una scheda in più: quella per eleggere il Presidente e i Consiglieri della Provincia di Monza e Brianza. È un momento storico per il nostro territorio, soprattutto in considerazione del fatto che il varo ufficiale della neo-provincia avviene dopo decenni di battaglie burocratiche e parlamentari. Mi piace pensare che al di là delle differenze ideologiche di partito si sia formato, intorno alla costituzione di questa provincia, un movimento politico trasversale e un sostegno corale, compatto e condiviso a livello di comunità locali. In altre parole, la Brianza c’è perché l’ha voluta la gente. È la gente che l’ha chiesta, che l’ha invocata, che ne ha perorato la causa con combattiva tenacia. I politici sono stati solo gli “interpreti” di questo processo democratico - partecipativo. È davvero un ottimo risultato quello che a breve festeggeremo tracciando un segno (ovunque lo si ponga) nella scheda elettorale per la Provincia. E’ una partita dove non ci sono vinti ma vincitori. Anzi, il vincitore: il territorio brianteo, con suoi Comuni grandi e piccoli; con le sue innumerevoli attività economico - produttive - imprenditoriali, artigianali o commerciali che siano; con un patrimonio paesaggistico, artistico e culturale di tutto rispetto - di certo non limitato al capoluogo monzese; con una realtà associazionistica di lunga memoria e tradizione, capace di gesti operosi e silenziosi; con persone che hanno nel cuore e nel sangue il senso del dovere, lo spirito di sacrificio, l’amore per il lavoro. Questa è la Brianza. E grazie alla nuova veste giuridico - istituzionale di Provincia sarà in grado di esprimere e valorizzare le proprie straordinarie potenzialità e le proprie eccellenze. Si parla ormai da diverso tempo, sulla scena nazionale, del federalismo fiscale e dell’opportunità o meno di mantenere in vita le province. I detrattori sembrano avere terreno facile: al concetto di “più Enti, più organismi amministrativi” associano l’equazione “più centri di costo, più spese, più indebitamento”. Non è così: il federalismo non risponde a logiche aritmetiche. Il federalismo – quello vero, quello introdotto da buone leggi e da normative certe e altrettanto diligentemente applicato – è lo strumento tecnico-amministrativo più efficace per ridurre proprio queste sacche di inefficienza, di “elefantismo” burocratico, di sperpero di risorse che si perdono e si confondono nel mare magnum degli apparati centrali, lontani dai bisogni concreti della gente. Del federalismo le province rappresentano il “braccio operativo”: la loro dimensione sovra-comunale permette di cogliere problematiche più generali che il localismo comunale non consente di individuare né tanto meno di risolvere in modo organico e strutturato; ma non sono così estese come le Regioni o lo Stato da non poter ascoltare abbastanza da vicino la voce dei cittadini comprendendone meglio “timbro e tenore”. A monte vi è il principio della sussidiarietà verticale ed orizzontale che sancisce sacrosante verità ed oggettive evidenze. Non è un caso se i Latini professavano il motto in medio stat virtus E “nel mezzo”, fra poco, ci sarà anche la Brianza! Il Sindaco Giacinto Mariani 8 /comune/servizi di Walter Todaro 130 mila euro dalla Regione Lombardia I tempi della città Tre progetti per conciliare i ritmi della vita e quelli del lavoro Foto di Angel Lior L ’orologio non scandisce più “il tempo” della città, almeno nel senso delle ore riconosciute e condivise: inizio giornata lavorativa, pranzo, ritorno a casa per cena e, in mezzo, spesa, accesso agli uffici pubblici, cura dei figli, divertimenti. Ora ci sono “i tempi”, al plurale. Ognuno ha i suoi. Per questo serve una rivoluzione dei tempi. E’ la tesi alla base del PTO, acronimo che sta per “Piano Territoriale degli Orari”, il progetto su cui sta lavorando l’Assessorato allo Sviluppo delle Attività Produttive. La prova? I cittadini italiani spendono, ogni giorno, circa due ore in macchina nel tragitto casa - ufficio - casa, in coda per sbrigare pratiche burocratiche, a correre da un ufficio pubblico a una banca o strizzati sui mezzi pubblici. Per limitarci al traffico, dal rapporto presentato alla conferenza “Kyoto for the cities” a Napoli a fine marzo, emerge una situazione drammatica: considerando solo le dieci città italiane più grandi con relativa provincia, il traffico ci ruba quasi un’ora al giorno a testa e ci co- sta in tutto 27 miliardi di euro l’anno. I problemi ovviamente non sono solo di tempo perso, ma anche di emissioni e inquinamento. Una simile analisi è stata fatta anche negli Stati Uniti e i risultati sono non meno allarmanti di quelli italiani. Ma gli americani hanno più fantasia e per farci capire immediatamente quanto tempo perdiamo in macchina, hanno calcolato che un automobilista di Los Angeles passa ogni anno 72 ore nel traffico, che corrispondono al tempo necessario per leggere tutto “Guerra e Pace” o per vedere sette volte l’intera trilogia de “Il Signore degli anelli”. L’Istat ci informa che in 14 anni (dal 1989 al 2003) il tempo libero è diminuito di 27 minuti mentre cresce il tempo passato in macchina, alle casse del supermarket, agli sportelli postali, agli uffici pubblici, al pronto soccorso. E negli ultimi anni la sensazione è che abbiamo “perso” dell’altro tempo. Altro che elogio della lentezza. Il punto è un altro; l’organizzazione della città non concilia i tempi della vita e quelli del lavoro. Tradotto: una riorganizzazione degli orari di banche, poste, uffici pubblici, ma anche dei negozi e dei servizi. Mentre cambiano gli stili di vita, gli orari di lavoro, le esigenze di single e famiglie, ci sono “città nuove” che rispondono alle mutate esigenze e “città vecchie” che faticano ad adeguarsi. I cittadini hanno fame di tempo. Si muovono in massa e consumano permessi di lavoro per code imposte dalla burocrazia, agli sportelli di poste, banche, uffici pubblici in città che non riescono ad adattarsi all’era della flessibilità. Città che hanno mantenuto il modello della “città-fabbrica”, una città che non esiste più, con l’orario di scuole e uffici pubblici che coincide con quello del lavoro. Fame di tempo e stress da traffico sono condizioni, spiega il direttore del dipartimento di psichiatria dell’Azienda ospedaliera Fatebenefratelli di Milano Claudio Mencacci, che “accompagnano coloro che temono di non poter arrivare a fare tutto quello che dovrebbero nell’arco della giornata. Il tempo perso in coda e nel traffico è non solo inutile ma dannoso. La città deve ricalibrarsi sui tempi dei cittadini”. (Corriere della Sera, 14 agosto 2006). Per “ricalibrare la città sui tempi dei cittadini”, per dirla con le parole di Mencacci, il Comune mette in campo il Piano territoriale degli orari, una sorta di 9 “piano regolatore degli orari”: il documento che contiene proposte per conciliare le esigenze di vita e di lavoro dei cittadini, dei residenti, dei pendolari, degli studenti, di tutti coloro che da fuori entrano ogni giorno per diversi motivi a Seregno e, soprattutto, delle donne, che i sociologi definiscono non a caso “acrobate” perché sono costrette a mediare tra pubblico e privato. “Se vogliamo una città di servizi oltreché di risposta ai bisogni – spiega l’assessore Marco Formenti - Seregno va ripensata nei suoi orari, che devono essere conosciuti, adeguati, coordinati. È questione culturale, oltrechè organizzativa.” Seregno è una città complessa con 42.444 abitanti (più 12 per cento in ventisette anni) su un territorio di 13,01 chilometri quadrati (3162 abitanti per chilometro quadrato). La città è attraversata da cinque linee di autobus di cui due urbane e tre extraurbane per un totale di 18 chilometri e 14 ore di servizio (dalle 6.30 alle 20.30 circa); c’è la stazione, due infrastrutture importanti (la Valassina e la Milano – Meda) e una rete delle piste ciclabili di 26 chilometri; 4.163 imprese, il 6 per cento delle imprese presenti in Brianza, “occupano” il territorio; oltre 300 negozi nel solo centro storico; tre alberghi con più Foto di Drouu di sei mila clienti ogni anno. Da questi “numeri” si intuisce come l’obiettivo sia ambizioso: migliorare la vita dei cittadini, non solo spostando un semaforo o costruendo una rotonda o un nuovo spazio verde. Parliamo di un “salto culturale”, di incidere sulle abitudini e sugli impegni. Soprattutto sul tempo. Guadagnare tempo per dedicarlo a sé, ai figli, ai propri interessi e migliorare la qualità del tempo risparmiato. Tre i progetti finanziati dalla Regione Lombardia con 130 mila euro: “tutto in un giorno”, “tutto in una card” e “tutto in un messaggio”. C’è poco meno di un anno di tempo per mettere in pratica le tre azioni – pilota. Entro marzo del prossimo anno il PTO dovrà essere approvato dal Consiglio comunale. Andiamo per ordine. L’idea del progetto “tutto in un giorno” è semplice, ma al tempo stesso “rivoluzionaria”: aprire, una volta la settimana, tutti gli uffici comunali per l’intera giornata con orario continuato, anche all’ora di pranzo. Un questionario "testerà" i bisogni e le aspettative degli utenti in merito agli orari di apertura al pubblico degli uffici. Ma non solo gli uffici comunali. In futuro la “giornata del cittadino” potrà coinvolgere anche gli altri uffici pubblici e i negozi. Per questo sarà aperto un tavolo di confronto con tutte le associazioni di categoria. La seconda azione intende incidere sulle code agli sportelli, soprattutto nel settore scuola. Con “tutto in una card” sarà possibile iscrivere i propri figli ai centri estivi o al servizio di pre o post scuola oppure pagare la mensa scolastica o ancora richiedere la dote scuola e la borsa di studio comunale per gli alunni di terza media con un semplice click. Sarà sufficiente un computer dotato di connessione internet, un lettore di smart card e la CRS, la carta regionale dei servizi della Regione Lombardia che, attraverso il proprio codice PIN, garantisce l’autenticazione in sicurezza degli utenti on-line. Per questo progetto i target di riferimento sono due. In primo luogo le famiglie con figli in seconda e terza media. Si tratta di circa 800 studenti a cui sarà consegnato un lettore di smart card da collegare la proprio pc. Un secondo target sono gli studenti delle elementari e delle medie che utilizzano il servizio di mensa scolastica. In tutto circa 3 mila ragazzi. Per loro, e per i loro genitori, sarà studiata una campagna di comunicazione specifica. Migliorare la comunicazione con i cittadini è l’obiettivo di “tutto in un messaggio”. Una email o un “messaggino” per informare, in tempo reale, i cittadini di tutto ciò che accade in città: viabilità, scuole, emergenze, servizi ed eventi promossi dall’Amministrazione, scadenze (ICI, TARSU, carte d’identità ecc.), informazioni sulle possibilità di lavoro per i giovani. Il cittadino potrà registrarsi direttamente on-line inserendo i propri dati, scegliendo le aree informative di interesse e con quale strumento, email o sms, preferisce ricevere le notizie. Tre proposte all’interno di un “piano”, il PTO, che contiene un principio rivolto a tutti: mettere da parte minuti e ore per sé e difenderli come un “tesoretto”. ❖ Cos’è il PTO Il Piano territoriale degli orari (PTO) è il documento di indirizzo strategico che, a livello comunale o sovra comunale, regola il sistema degli orari dei servizi urbani e promuove la loro graduale armonizzazione e coordinamento. Il PTO è previsto dalla legge regionale numero 28 del 28 ottobre 2004, “Politiche regionali per il coordinamento e l’amministrazione dei tempi delle città”, che rende obbligatorio il “piano” per i Comuni con più di 30 mila abitanti. Nei primi anni ‘90 si è cominciato a parlare di come intervenire per uniformare gli orari di Milano (negozi, scuole, tram, linee metropolitane, uffici pubblici...) e il capoluogo lombardo è stato il primo caso in Italia, nel 1993, a dotarsi di un piano regolatore degli orari che è diventato un punto di riferimento per tutta Europa. 10 /comune/storia di Walter Todaro e Paolo Pozzi* foto di Gianni Corrado Dopo due anni di lavoro l’archivio storico apre in Biblioteca civica La memoria del tempo Le vicende storiche, politiche, sociali e amministrative di 250 anni di storia di Seregno in quattro mila documenti dal 1727 al 1950 N el 1927 il podestà di Seregno, Luigi Silva, propose al Ministero degli Interni una “fusione a freddo” dei Comuni di Seregno, Carate Brianza, Giussano, Verano, Albiate e Triuggio. L’obiettivo era quello di formare un’unica città con il nome di “Alberto Lombardo”. Una piccola Provincia di Monza e Brianza con ottant’anni d’anticipo. Due anni dopo, era il 1929, la Prefettura, con una circolare che sembra ispirata dal ministro Brunetta, chiede ai Comuni di “interrompere la consuetudine di pubblicare onerosi volumi sull’attività degli enti locali.” Sono due degli oltre quattromila documenti che compongono l’archivio storico. Più di duemila fascicoli e ottocento registri, che occupano un intero scaffale presso la Biblioteca civica “Ettore Pozzoli”: una miniera di informazioni per la storia della città di Seregno dal 1727 al 1950. Dopo due anni di lavoro, svolto dalla CAeB (Cooperativa archivistica e bibliotecaria) di Milano, il Comune di Seregno mette a disposizione della città il proprio archivio storico. Gli atti possono essere consultati attraverso un inventario in versione cartacea (due volumi di più di mille pagine) oppure in versione informatica su CD-ROM. Inoltre sul sito del Comune (www.comune.seregno.mi.it) è disponibile l’indice di tutti i documenti e di tutti gli atti dell’archivio. Le vicende storiche, politiche, sociali e amministrative di 250 anni di storia di Seregno in quasi quattro mila documenti. Uno strumento di indagine e conoscenza storica, in grado di far emergere un patrimonio straordinario di documenti. Tra le tante curiosità, i certificati per il prestito volontario del Monte Lombardo Veneto con le norme per l’apertura di un conto e le comunicazioni del Conte Radetsky sulle moda- lità di riscossione del premio (1850); il regolamento per la banda civica di Seregno (1862); il capitolato per l’incarico di regolatore del pubblico orologio di Seregno (1882); il regolamento edilizio del Comune (1893); i sussidi a favore dei bambini nati lo stesso giorno di alcuni membri della casa regnante (la principessa Maria Pia nel 1934 e il principe di Napoli Vittorio Emanuele nel 1937); gli splendidi disegni delle uniformi per le guardie municipali (1898), pubblicati in copertina dei volumi dell’inventario e del CD-ROM. L’inventario prende il via con un documento del 9 dicembre 1727, il più antico conservato nell’archivio: si tratta di un “istrumento” di vendita fatta da Carlo Ambrogio Resnighi al marchese Carlo Gerolamo Castelli di un terreno ad uso orto di cinque tavole “sito nella piazza di mezzo del Comune di Seregno”. Sfogliando i fascicoli si scoprono an- Un porto sicuro nella vostra città. 12 /comune/storia *Cooperativa CAeB L’archivio storico in un clic La ricerca dei documenti si può fare on line. Basta un computer e una connessione internet. Sul portale www.seregno.comune.mi.it è possibile consultare on line o scaricare sul proprio pc un file in formato pdf con l’indice di tutti i documenti e di tutti gli atti del Comune dalle origini fino al 1950, pubblicati secondo gli standard internazionali, nazionali e regionali e secondo le indicazioni della Soprintendenza archivistica. Una storia lunga un secolo che interessanti informazioni sull’attività amministrativa del Comune: i primi conti consuntivi del Bilancio risalgono al 1833, mentre l’anno successivo compaiono i verbali delle sedute del Consiglio e della Giunta. Con la classe 1856-1862 s’iniziano a compilare i registri degli scritti alle liste di leva. Solo con il nuovo secolo (era il 1915) il Comune comincia a tenere i registri di protocollo. Il riordino e l’inventariazione dell’archivio storico civico fino al 1950, è solo una tappa di un lavoro più ampio. E’ già in programma l’intervento sugli anni successivi fino al 1968. Inoltre il progetto 0362 - 239112 si allargherà ai documenti degli enti ormai scomparsi presenti nell’archivio comunale come la Congregazione di carità, l’Ente comunale di assistenza, il Patronato scolastico, l’Istituto maschile di educazione Orfanotrofio San Giuseppe, l’Opera nazionale maternità e infanzia. Già in questo intervento sono stati individuati tra gli atti comunali gli archivi dell’Associazione di mutuo soccorso degli operai di Seregno; del Consorzio di vigilanza igienica e profilassi per i Comuni di Seregno, Cesano Maderno e Giussano e del SEPRAL (Sezione provinciale alimentazione). ❖ 338 7191412 La storia dell’archivio del Comune di Seregno risale al 5 ottobre 1908 con una circolare della Prefettura di Milano. La costituzione formale dell’archivio risale ad una lettera, datata 1928, indirizzata ad Antonio Sala e Carlo Formenti, due collezionisti di documenti. Un primo intervento di sistemazione dell’archivio è del 1940, mentre nel 1947 la Giunta approva un altro progetto di riordino e decide di spostare l’archivio nei sotterranei della scuola Cadorna. Altro intervento nel 1971, a causa dello stato di totale confusione in cui si trovavano gli atti successivi al 1950. Infine, nel maggio del 1988, ultimo intervento relativo agli atti dal 1966 al 1984. Seregnoinform@ gennaio/febbraio 2009 [email protected] 12 /comune/amministratori 13 di Walter Todaro Focus sugli assessori Vito Potenza racconta Vito Potenza Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta degli assessori. Uno sguardo sulla Giunta per far conoscere ai nostri lettori gli uomini che, con il sindaco, guidano la città. Interviste con cui vogliamo parlare non solo della cronaca della loro attività amministrativa, ma anche del “personaggio”, con la sua storia politica e umana. Riflettori puntati su Vito Potenza, Foto di Gianni Corrado D ottore commercialista, presidente della sezione di Monza dell’Associazione Nazionale Carabinieri (“la terza per anzianità in Italia”, precisa subito), consulente di un istituto delle Nazioni unite che si occupa di sicurezza e assessore alla Programmazione Finanziaria. Presentare Vito Potenza non è semplice. Da dove cominciare? Provo a cercare il suo nome su Google e, tra le varie pagine che il motore di ricerca mi propone, una in particolare m’incuriosisce. È un articolo recente di un giornale locale sul decreto sicurezza del Governo. Il giornalista ricorda come negli anni Novanta Potenza, in qualità di presidente della locale sezione dell’Associazione Nazionale Carabinieri, aveva ideato e realizzato, con l’impiego di carabinieri in congedo, un servizio di controllo all’esterno delle scuole di Monza denominato “Scuole Sicure”. Progetto che riscosse interesse assessore alla Programmazione Finanziaria da parte delle istituzioni e delle famiglie e un giudizio positivo della stampa. Decido quindi di partire da qui, dalla sua esperienza “a capo” dell’Associazione Nazionale Carabinieri: “dal 1994 – racconta Potenza - sono presidente della sezione di Monza, la terza più ‘anziana’, dopo Milano e Como, tra le quasi 1.700 esistenti in Italia e nel mondo. Le sue origini risalgono, infatti, alla fine del 1800, esattamente il 1 giugno 1897. Oggi, dopo oltre un secolo di vita, la sede di Monza, intitolata al generale Enrico Galvaligi (N.d.R. ucciso dalle Brigate Rosse nel 1980, l’ultimo giorno dell’anno), ha quasi 500 soci ed è una delle più attive e presenti, non solo a livello locale. Questa “passione”, se così la possiamo definire, nasce dal servizio militare svolto nei Carabinieri? Si, certo. Ho prestato il servizio militare nell’Arma, come carabiniere ausiliario, a fine degli anni Ottanta. Dopo due mesi di corso a Torino, mi hanno trasferito a Seregno dove ho trovato molti amici e conoscenze che ancora oggi, a distanza di molti anni, ho mantenuto. Il suo incarico come assessore è, quindi, un ritorno a casa? In un certo senso si può dire così. Sono tornato a Seregno chiamato dal Sindaco che, dopo aver vinto le elezioni, mi ha chiesto se ero disposto a prendermi la responsabilità di un assessorato. Così, da un giorno all’altro, senza nessuna precedente esperienza da amministratore comunale, mi sono trovato con la delega alla Programmazione Finanziaria. Non senza preoccupazione (N.d.R. sorride). In primo luogo per il tempo, la vera “risorsa scarsa”. Tra la mia attività professionale, i miei incarichi di consulenza e l’associazione, temevo di non poter dedicare molto tempo all’attività amministrativa a Seregno. In più si 14 /comune/amministratori trattava di una cosa nuova, con tutti i normali dubbi legati alle novità. Ma all’amico Giacinto non potevo dire di no. Sono passati quattro anni da quando il Sindaco le ha dato la delega. Preoccupazioni superate? I dubbi erano legati solo al fatto che quando faccio una cosa mi piace portarla a termine e farla bene. Un minuto dopo aver accettato, le preoccupazioni hanno lasciato posto all’impegno e all’entusiasmo per questa nuova esperienza, che si è rivelata molto interessante anche dal punto di vista professionale. Come dottore commercialista la mia attività è rivolta al privato. Questo periodo come assessore mi ha permesso di affrontare l’aspetto pubblico e migliorare le mie conoscenze. Inoltre ho trovato un valido supporto in uffici competenti ed efficienti. Anche dal punto di vista più generale questi quattro anni sono stati positivi: ho potuto vedere le cose dall’altra parte, con l’occhio dell’amministratore, capire le richieste dei cittadini e le soluzioni del Comune e trovare i punti critici della struttura dove intervenire per poter migliorare. Con quale spirito ha accettato l’incarico? Fin dal mio primo giorno di lavoro, il segnale che ho voluto dare è stato duplice: rigore normativo e attenzione nei confronti della spesa pubblica. Devono essere tutelati, in primo luogo, tutti i cittadini che rispettano le norme. Per assurdo ne basterebbe uno corretto, per dover essere rigo- Vito Potenza Nato a Milano, 47 anni compiuti da poco, laureato in economia e commercio all’Università Cattolica del Sacro Cuore, Foto di Gianni Corrado svolge la sua attività professionale di Dottore Commercialista a Milano e Monza come Senior Partner e Responsabile della Clientela Inter- nazionale di uno Studio Associato. Ricopre diversi incarichi in ambito privato, pubblico ed istituzionale; tra gli altri, il mandato di Assessore alla Programmazione Finanziaria dal 2005, su mandato fiduciario del Sindaco, la collaborazione in qualità di Special Advisor Institutional Relations Security Governance-Counter Terrorism Laboratory con UNICRI – United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute. Dal 1994 è inoltre Presidente della Sezione di Monza dell’Associazione Nazionale Carabinieri. rosi nei confronti di tutti gli altri. In ogni caso il contribuente seregnese è preciso e attento, con un forte senso di responsabilità e una convinta idea di appartenere a una “polis”. Qual è la difficoltà maggiore nel gestire il Bilancio del Comune di Seregno? Credo che il problema maggiore sia legato a regole, nazionali e comunitarie, che in alcuni casi sono penalizzanti per la città e per le scelte politiche. Spesso ci troviamo di fronte a limitazioni che impediscono ad un Comune con un Bilancio “sano”, come Seregno, di investire. Certamente da un punto di vista generale sono necessarie regole, anche molto rigide, ma questi meccanismi legislativi non devono limitare la capacità d’azione di realtà locali “virtuose”. Questa sua frenesia, questo desiderio di “fare” l’hanno portata ad intervenire in aree non propriamente di sua competenza, come il restyling del periodico comunale o il concorso Pozzoli. Su indicazione del Sindaco, ma anche perché in fondo mi diverte, negli ultimi anni mi sono interessato alla comunicazione del Comune e agli eventi, sempre con un unico obiettivo: portare il “marchio” Seregno fuori dalla città, far conoscere le potenzialità e i punti di forza di Seregno a chi non vive qui. Ad esempio il sistema commerciale. Nel centro storico abbiamo 300 negozi in 5 mila metri quadrati: un negozio ogni 15 metri. Queste sono le risorse di Seregno che dobbiamo sostenere e che possono anche rappresentare uno 15 Concessionaria Ufficiale di Vendita e Assistenza Mercedes-Benz Milano Viale Fulvio Testi 326 – tel. 02/661511 Monza V.le Sicilia, 98 – tel. 039/28301 Cornate D’A. Via E. Berlinguer, 31– tel. 039/6956637 Monza Shop Via F. Cavallotti, 11 – tel. 039/2319252 www.venus-spa.it Seregno Via Strauss, 38 – tel. 0362/327658 Pioltello S.S. Rivoltana, 27 –tel. 02/92162393 16 /comune/amministratori strumento per il rilancio dell’economia. Gli eventi e i media sono solo un mezzo. A me interessa il fine: sostenere e sviluppare il territorio e i suoi “prodotti” di qualità in Italia e all’estero. Un milanese che lavora per imporre il “marchio” Seregno. Perché? Forse proprio perché non vivo a Seregno. Questo mi consente di guardare con un certo distacco, e con maggiore lucidità, le cose buone che si fanno in questa città. Il mio obiettivo è superare una sorta di chiu- sura mentale che impedisce alle eccellenze di essere visibili all’esterno. È giusto riconoscere la propria storia, ma bisogna portare la propria storia al di là dei propri confini. La capacità produttiva, il territorio, ma anche la cultura. Un esempio è il Concorso pianistico “Ettore Pozzoli”, che attraverso una competizione seria, dura nei ritmi e nelle prove, e di grande qualità, costituisce per i candidati un’occasione importantissima, e una delle poche esistenti a livello internazionale, per “fare carriera” nel mondo della musica classica. Un altro esempio è il progetto sull’archivio storico (N.d.R. vedi pagg. 10-12), sul recupero del passato di Seregno. L’obiettivo è portare fuori dagli scantinati, anche in senso fisico, tutti i documenti, alcuni con oltre un secolo di vita, che riguardano l’identità di Seregno. Abbiamo preso un argomento “morto”, impolverato, lo abbiamo messo su Internet e lo abbiamo trasformato in uno strumento di promozione del territorio. Mi piace pensare che sto lavorando su un’apertura: spalancare le porte di Seregno al resto del mondo. Questa idea di apertura ci porta a un altro progetto su cui lei si sta impegnando: la partnership con i privati. Mettere a disposizione della città il “marchio” Seregno, con il suo know how, è decisivo. Le risorse del Comune sono limitate e il privato può dare molto al pubblico. Per questo stiamo lavorando su progetti spe- cifici, con una struttura interna dedicata alla comunicazione e alla ricerca di risorse private. Bisogna darsi delle regole, non a caso abbiamo appena approvato il regolamento sulle sponsorizzazioni, ma, soprattutto in un contesto come quello attuale, la partnership pubblico – privato deve essere sviluppata. La collaborazione con il Comune, per le aziende, è un’opportunità, soprattutto in momenti di crisi. Il Comune ha potenzialità mediatiche e progetti di qualità che possono avere un forte appeal per il settore privato. L’obiettivo finale è produrre eventi e progetti di qualità senza pesare sui conti pubblici. Abbiamo iniziato questa intervista parlando della sua esperienza come carabiniere. Dall’Arma all’UNICRI, l’ente delle Nazioni unite che si occupa di sicurezza mondiale, il passo è breve. Diciamo che il legame tra le due attività è il mio interesse per la ricerca nel campo della prevenzione del crimine e dell’innovazione nell’area della giustizia e della sicurezza. Da alcuni anni sono consulente dello United Nations Interregional Crime and Justice Research Institute (UNICRI), che dipende direttamente da Bank Ki Moon (N.d.R. il Segretario generale dell’ONU) e ha sede a Torino, e faccio parte del gruppo di esperti di IPO, l’osservatorio internazionale che si occupa della sicurezza dei grandi eventi. L’attività dell’istituto riveste particolare importanza nell’assistere i “po- Orari: da lunedì a venerdì 8.00 -12.00 / 14.00 - 18.00 Seregno (Milano) - Via Verdi 110 - Tel. e Fax 0362 238792 www.ingrossocartoleriacolombo.it - [email protected] 17 licy makers” a livello locale, nazionale ed internazionale, nella sperimentazione di nuove aree e forme di intervento a supporto di chi deve affrontare le nuove sfide per la sicurezza dei cittadini. Uno di questi progetti potrebbe interessare direttamente Seregno. Da tempo le Nazioni unite, e l’UNICRI in particolare, hanno mostrato grande interesse per la Lombardia, per Milano e anche per la Brianza. La nostra regione, infatti, è sede di numerosi grandi eventi e, di conseguenza, è un’area che ha bisogno di soluzioni nuove in tema di sicurezza. In particolare un progetto di sicurezza urbana, sviluppato con il MIT di Boston, è finalizzato ad individuare nel mondo città di diverse dimensioni affinché diventino “città laboratorio”. Il mio obiettivo è far si che Seregno possa essere una delle città inserite le programma. Lei nel corso della legislatura ha sempre mantenuto un profilo tecnico. Com’è stato il suo rapporto con il Consiglio comunale, luogo di “lotta politica”? Direi buono. L’esperienza del Consiglio, finora, è stata molto positiva. Ho instaurato un ottimo rapporto con tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza, che hanno sempre collaborato con me e il mio Assessorato. Nella mia attività di amministratore mi sono sempre mosso con l’idea di trovare soluzioni condivise. Questo approccio pragmatico ai problemi proviene dalla sua cultura anglosassone? Può essere. Sono cresciuto in Gran Bretagna dove mio padre, dirigente della Pirelli, andò con la famiglia per lavoro. Abitavamo a Swadlincote, un paese nello Staffordshire vicino a Burton upon Trent. In Inghilterra ho frequentato le elementari e le medie, poi sono tornato in Italia, a Milano, dove, dopo il liceo, mi sono laureato in economia e commercio all’Università Cattolica. Oggi sono un commercialista con uno studio principale a Milano e una sede a Monza, dove ho cominciato e finito la mia “carriera” sportiva. Adesso non mi dica che ha rischiato di diventare un atleta professionista? Da giovane sono stato uno sportivo “serio”. Giocavo a basket, ero un buon play. Ho giocato nelle giovanili della Forti e Liberi, storica società sportiva di Monza, e ho chiuso la carriera con l’esordio in C1. Poi, infortuni e università mi hanno costretto ad appendere le scarpette al chiodo e a dedicarmi a sport più “tranquilli”.❖ L'esperienza insegna... Inglese, Francese, Tedesco, Spagnolo, Italian for Foreigners dal 1964 Per non rimanere senza parole! Via Rossini 23 Seregno (Mi) Tel. 0362.230970 - Fax 0362.328276 [email protected] 18 /comune/informazione di Riccardo Baca Caso Meredith Kercher Il “partito di Amanda” attacca la giustizia Il magistrato Stefano Dambruoso spiega come il delitto di Perugia abbia influito sull’idea che americani ed inglesi hanno della giustizia italiana T utto inizia nel febbraio 2008 con l’arrivo a Perugia di Joe Tacopina, avvocato assunto dal network Abc, che per primo accusa gli investigatori italiani di incapacità. Da allora New York Times, Nbc, Sunday Times e altri media americani ed inglesi contestano il modo in cui erano state condotte le indagini. Parliamo del delitto di Perugia e dell’accusa ad Amanda Knox di aver ucciso Meredith Kercher. Abbiamo incontrato il magistrato Stefano Dambruoso in occasione della presentazione a Seregno del libro sul delitto di Perugia “Amanda e gli altri” della giornalista del “Corriere della Sera” Fiorenza Sarzanini Con lui abbiamo affrontato un aspetto centrale dell’omicidio di Meredith: non la vicenda giudiziaria, ma la “guerra” mediatica tra stampa americana e inglese e magistratura italiana. Partiamo da qui: in che modo l’omicidio di Perugia ha influito sull’idea che americani ed inglesi hanno della giustizia italiana? Ci sono stati dei segnali da parte di alcune istituzioni americane e della stampa che sostengono la posizione della famiglia di Amanda Knox: i genitori sono convinti che la figlia sia innocente e temono che stia subendo un processo non garantito; un processo in cui manca il rispetto dei diritti fondamentali dell’imputato. In particolare c’è stata una forte iniziativa della stampa e delle televisioni americane, forse su sollecitazione dei famigliari e amici di Amanda, per dimostrare come in Italia non esistano garanzie simili a quelle previste negli Stati uniti. Tuttavia i media statunitensi dimenticano che il nostro è il Paese dove “soltanto“ 2.000 anni fa è nato il diritto che oggi circa l’80 per cento degli Stati del mondo applica. L’attacco dei media americani e inglesi è diffuso. E’ di questi giorni, ad esempio, un articolo del quotidiano Indipendent in cui si sostiene che “il processo si trascinerà per mesi, alla maniera italiana.” Questo è un argomento parallelo aiuta chi sostiene l’idea che sia in corso un processo ingiusto ai danni della Knox, ma in realtà la questione dei tempi della giustizia non c’entra nulla con la presunta assenza di diritti di Amanda nel processo in corso in questi giorni davanti alla Corte d’assise di Perugia. I tempi processuali della giustizia italiana sono un problema oggettivo usato, in questo caso, in modo strumentale. Lo scorso ottobre il presidente del Tribunale di Perugia, Mario Villani, ha chiesto al Csm di intervenire per difendere i magistrati dalle “pressioni mediatiche d’oltreoceano”, mentre il pm, Giuliano Mignini, ha dedicato una parte della sua requisitoria alla denuncia di queste “pressioni”. C’è il rischio che un normale processo penale si trasformi in un corto circuito mediatico globale? Non credo che ci sia questo rischio. Credo piuttosto che si tratti di una cattiva interpretazione di ruoli, quello dei magistrati e quello dei giornalisti, che devono essere tenuti ben distinti. In ogni caso è chiaro che quando l’interesse dei media sulle vicende giudiziarie è così forte, così pressante come nel caso di Perugia è possibile che ci sia un condizionamento delle posizioni di accusa e difesa, cioè degli avvocati e dei magistrati. Direi che è fisiologico. Con una presenza così invasiva dei media nel nostro quotidiano, infatti, non è più possibile ritenere che il giudice, come in passato, sia del tutto isolato rispetto al mondo esterno. La giustizia, come tutte le altre attività umane, va contestualizzata nella società nella quale viviamo. ❖ Chi è Stefano Dambruoso Dopo le Procure di Agrigento e Palermo, dove si occupa di indagini su reati commessi nell’ambito di associazioni mafiose e su reati contro la Pubblica Amministrazione, nel dicembre 1996 Stefano Dambruoso è a Milano dove resta per otto anni come sostituto procuratore della Repubblica. Nel capoluogo lombardo si occupa in particolare delle più importanti inchieste sul terrorismo fondamentalista islamico. Oggi è “Capo ufficio coordinamento Attività Internazionale” del Ministro della Giustizia dopo essere stato esperto giuridico presso la Rappresentanza permanente italiana alle Nazioni Unite di Vienna e dell’Unione Europea a Bruxelles dal 2004 al 2007. Ha pubblicato, con il giornalista del “Corriere della Sera” Guido Olimpio, “Milano-Bagdad” (Mondadori 2004). /territorio/energia 19 di Walter Todaro foto di Gianni Corrado Intervista a Giancarlo Porta, presidente di Gelsia Calore L’energia dal vapore Meno costi, più sicurezza e ambiente più pulito: l’impianto di teleriscaldamento funziona da cinque anni e sta dando risultati superiori ad ogni aspettativa D iminuisce i costi, migliora l’ambiente e garantisce più sicurezza. Parola di Giancarlo Porta. Incontriamo il presidente di Gelsia Calore alla centrale di via Cimitero, un impianto che oggi porta il teleriscaldamento nelle case di circa cinque mila residenti. Siamo nel “cuore” della centrale, la plancia di comando da dove i tecnici “guidano” calore ed energia lungo gli otto chilometri della 19 aprile/maggio 2009 Seregnoinform@ rete: computer accesi, grossi “armadi” con indicatori luminosi, manometri e pulsanti vari. Sembra la sala di controllo della centrale nucleare di un vecchio film, “Sindrome cinese”, con uno strepitoso Jack Lemmon. Porta inizia subito con i numeri: “In quattro anni, con il teleriscaldamento, abbiamo pulito l’aria di Seregno da un milione e trecento mila litri di gasolio. Inoltre la sostituzione delle singole caldaie ci ha permesso di eliminare circa 45 mega watt di potenza. Dal centro di Seregno sono scomparse circa 120 vecchie caldaie che, oltre ad utilizzare ancora energia ‘sporca’, alcune addirittura nafta pesante, costituivano impianti sovradimensionati. Era come scaldare una moka con una fiamma ossidrica: si brucia molto più gas di quello necessario, la resa è inferiore, aumentano le emissioni e, in definitiva, si inquina di più. Quindi, con una potenza termica della nostra caldaia di 25 mega watt, a parità di calore erogato abbiamo dimezzato le emissioni in atmosfera.” Che garanzia abbiamo che la centrale di teleriscaldamento produca davvero energia “pulita”? 20 /territorio/energia La garanzia sono i certificati verdi. Si tratta di un premio alla produzione di energia pulita in base alla quantità prodotta. Più produci più finanziamenti ottieni. Funziona così: se prendiamo cento litri di combustibile bruciato, la resa di una caldaia tradizionale è del 70/75 per cento, l’80 per cento nella migliore delle ipotesi. Ciò significa che circa il 20 per cento di combustibile è sprecato. Nel caso del teleriscaldamento, sempre considerando 100 litri di combustibile bruciato, la resa in termini di energia termica è dell’85 per cento con una produzione del 45 per cento di energia elettrica. Quindi, non solo non c’è alcuna “dispersione”, ma abbiamo addirittura un saldo positivo. Lo Stato, attraverso i certificati verdi, finanzia le aziende che producono energia pulita secondo questa logica: abbattimento degli sprechi, riduzione delle emissioni e, in definitiva, dell’inquinamento. In questo senso si può dire che i certificati verdi sono il nostro “combustibile” per proseguire negli investimenti. Cosa chiedere di più? Ci si riscalda, ma si rispetta l’ ambiente e si paga Seregnoinform@ gennaio/febbraio 2009 20 21 una bolletta meno salata. Il vantaggio ambientale è senza dubbio il primo aspetto. Un vantaggio per l’intera comunità, anche per chi non è allacciato alla rete del teleriscaldamento. Tenga presente che tutte le emissioni della centrale sono monitorate dalla Regione Lombardia che, tra parentesi, ha parametri molto più restrittivi di altre Regioni. Se solo un dato supera i limiti definiti dal Pirellone la centrale si blocca in automatico. C’è poi il fattore sicurezza: nelle case e nei palazzi non gira più nessun tipo di combustibile. Quindi non esiste alcun rischio legato ad eventuali esplosioni. Interessante è anche l’aspetto economico. Mantenendo la stessa quantità di calore, per chi ha un impianto a gasolio il risparmio con il teleriscaldamento può arrivare fino al 10 per cento, mentre per la caldaia a metano siamo intorno al 5/7 per cento. Si tratta di un risparmio inteso come mancata manutenzione dell’impianto; quindi eliminazione dei costi di gestione, delle spese per le pratiche per la sicurezza e i controlli delle caldaie. Tutte “voci” che alla fine incidono sulla bolletta. Dall’indagine di customer satisfaction che avete fatto a febbraio sembra che gli utenti lo abbiano capito. Emerge, infatti, un giudizio complessivamente positivo sul servizio erogato. Per prima cosa c’è da dire che l’indagine non è stata fatta su un campione, ma sul 100 per cento delle forniture, intervistando tutti i 130 clienti, privati, amministratori di condominio o presidi nel caso delle scuole. Abbiamo “testato”, in particolare, la validità del servizio offerto, in termini di economicità, sicurezza, qualità del supporto tecnico fornito, la rapidità di risposta alle richieste di intervento e la qualità del rapporto commerciale. Per quanto riguarda i risultati il servizio, nel complesso, ha ottenuto una valutazione di 9,02 punti su un massimo di dieci. Oltre che testare il grado di qualità del teleriscaldamento, le interviste svolte ci hanno permesso di identificare alcuni aspetti su cui dobbiamo intervenire per rispondere alle aspettative di tutti i nostri clienti. E’ un risultato importante che ci dice che siamo sulla strada giusta e ci spinge a lavorare ancora di più e ancora meglio per migliorare il servizio. Ci spieghi come funziona il teleriscaldamento? La centrale produce calore e acqua surriscaldata a 116 gradi. L’acqua attraverso gli otto chilometri di tubi, di andata e ritorno come in un impianto di riscaldamento classico, arriva nelle abitazioni o nei condomini dove, al posto della caldaia, c’è uno scambiatore I numeri del teleriscaldamento Potenza termica caldaia: 25 MW Potenza elettrica a regime: 9,6 MW Produzione elettrica annua a regime: 45 milioni di kWh Produzione vapore: 20/25 milioni kg/anno Produzione calore a regime: 40 milioni di kWh/a Utenze allacciate: 130 per circa 5 mila persone Lunghezza della rete: 8 Km di calore. Lo scambiatore è formato da lamelle in acciaio inox che, appunto, “scambiano” l’acqua surriscaldata e demineralizzata della rete con quella dell’impianto del condominio. In sostanza la nostra acqua, che arriva a 110 gradi nello scambiatore, si incrocia con quella della rete del cliente che in questo modo è scaldata e rimessa nel circuito dell’utente a 80/85 gradi. A Seregno rispetto al fabbisogno complessivo di energia, quale percentuale è prodotta dal teleriscaldamento? Oggi quasi il 12 per cento della popolazione, 5 mila abitanti, è allacciato al teleriscaldamento: nel contempo forniamo anche un quarto del fabbisogno complessivo di energia elettrica di Seregno con due motori che lavorano 7/8 mila ore all’anno. Le emissioni delle caldaie incidono per il 36% sulle emissioni in atmosfera. Una percentuale decisamente pesante. In questo senso il teleriscaldamento può Dott.ssa Christine Livache Psicologa Naturopata Tecniche Bio-Naturali Riflessologia Plantare Fiori di Bach Riceve su appuntamento a Seregno Tel. 334 9333313 [email protected] Iscritta Opl e FNNHP www.oroecontanti.it ORO&CONTANTI COMPRIAMO ORO GIOIELLI E OROLOGI USATI Via Santa Valeria 34 20038 Seregno (MI) Tel. 0362 230735 22 /territorio/energia essere una soluzione efficace. Il problema, però, è la diffusione. A Helsinki, la città più “ecosostenibile” d’Europa, il 98% degli abitanti sono collegati al teleriscaldamento. A Seregno le utenze sono 130. Quali investimenti avete in programma per ampliare la rete? Il problema sono i costi di investimento molto alti. A Giussano, ad esempio, spenderemo cinque milioni di euro per quattro chilometri di rete. I costi più “pesanti” li abbiamo quando dobbiamo mettere giù i tubi. Questo spiega perché i progetti di teleriscaldamento stanno in piedi, da un punto Autoriparazioni rio che garantiscono una quota di energia venduta costante e in grado di assorbire gran parte degli investimenti fatti. Le faccio un esempio. Alba, in Piemonte, ha iniziato nel 1984 e oggi ha una rete di teleriscaldamento molto sviluppata. I motivi sono due. In primo luogo una stagione invernale piuttosto lunga e poi la presenza di un’azienda di grandi dimensioni, la Ferrero, con cui hanno fatto una joint venture. Hanno creato AlbaPower, una società mista che gli ha permesso di aumentare gli investimenti sulla rete. Una strada che stiamo cercando di aprire è quella delle convenzioni con i privati. Abbiamo trovato un accordo con un di vista economico, in zone molto urbanizzate, dove ci sono edifici che si sviluppano in altezza e vicini, dove quindi la rete è ridotta al minimo. C’è poi un altro aspetto determinate, quello della quantità di energia venduta. In Nord Europa la stagione invernale dura 8/9 mesi, mentre a Seregno siamo intorno ai sei mesi. Da Bologna in giù l’inverno dura ancora meno e centrali di teleriscaldamento non ce ne sono. In altre parole: a fronte di costi importanti è necessario avere inverni lunghi e, quindi, vendere più energia. Non a caso le maggiori reti di teleriscaldamento in Italia sono collegate a grosse realtà industriali presenti sul territo- Officina per autovetture e veicoli commerciali multimarche Centro Tagliandi AUTOSERVICE POINT Sostituzione Pneumatici - Diagnosi Computerizzata Ricarica Climatizzatori - Vetture di Cortesia Centro Revisioni SEREGNO via Macallè 66 (Zona Lazzaretto) Tel. e Fax 0362.230718 e-mail: [email protected] Centro Revisioni per Autoveicoli Motocicli e Ciclomotori Calendario 2009 Veicoli IMMATRICOLATI nel 2005 Veicoli GIA' REVISIONATI NEL 2007 23 imprenditore edile che sta costruendo un edificio di 45 mila metri cubi in zona sud, dalle parti di via Colzani. In base a questo accordo il privato costruisce impianti centralizzati già predisposti per essere collegati alla rete del teleriscaldamento. In questo modo il costruttore può evitare di prevedere un impianto di pannelli solari in grado di produrre il 50 per cento di acqua sanitaria, come reso obbligatorio per gli edifici nuovi dall’ultima finanziaria del Governo Prodi – Pecoraro Scanio. Impianto che ha costi di realizzazione molto alti. A ciò bisogna aggiungere che sempre la finanziaria del 2007, obbliga, dal primo gennaio 2009, l’installazione di impianti fotovoltaici per produrre il 15 per cento di energia elettrica e che quindi incide ulteriormente sui costi per i costruttori. I proprietari-costruttori invece, se dovessero scegliere il teleriscaldamento si troverebbero ad affrontare costi ridotti a beneficio quindi dell’acquirente finale. E’ anche questo un modo per cercare di far crescere il teleriscaldamento e allargare le utenze. Quali sono i progetti in program- Chi è Giancarlo Porta Nato a Monza, cinquant’anni compiuti da poco, sposato con due figli. Alla fine degli anni Settanta inizia la sua attività lavorativa nell’azienda di famiglia, che si occupa di installazione e vendita di impianti termici e di condizionamento ed impianti industriali di piccole – medie dimensioni. Nel 1981 inizia la sua attività di libero professionista nel settore delle costruzioni civili. Numerose le sue esperienze politiche. È stato consigliere di Circoscrizione del Comune di Monza, consigliere comunale del Comune di Triuggio, presidente della commissione Biblioteca del Comune di Biassono. Oggi è vice-segretario provinciale e membro del Consiglio Direttivo della Lega Nord Provincia di Monza e Brianza. Appassionato d’arte, nel 2001 ha aperto una galleria che propone opere d’arte moderna e contemporanea, sia di giovani artisti sia di artisti già affermati. ma nel prossimo futuro? Dopo l’estate, diciamo per la prossima stagione invernale, sarà operativo il sistema di telecontrollo e telelettura su tutte le 130 utenze allacciate. Ciò significa avere la situazione di tutto l’impianto sotto controllo, ricevere in tempo reale le segnalazioni di eventuali problemi e poter gestire direttamente dalla centrale i guasti. Sono poi previsti investimenti per ampliare la rete. Abbiamo in programma di estenderci nella zona nord della città, in direzione di via Verdi, e nella zona sud da via Edison fino a via Milano. Nel complesso parliamo di circa quattro chilometri di tubi per una ventina di utenze, alcune molto importanti come l’Ospedale, il Don Orione, il Collegio Ballerini. Parliamo di impianti 24 di 3/4 mega watt. Un altro investimento significativo è l’acquisto, concluso proprio in questo giorni, di una nuova caldaia da sette megawatt che servirà per supportare i picchi di consumo durante l’inverno. Questi gli investimenti previsti su Seregno. Negli altri Comuni della Brianza dove è presente Gelsia Calore cosa avete in programma? A Giussano oggi abbiamo 24 utenze, industriali e artigianali, allacciate al teleriscaldamento che è partito nel 2003. In questo momento abbiamo una caldaia “provvisoria” a gas metano da 2 megawatt e mezzo. Nel prossimo triennio prevediamo di realizzare una seconda centrale di cogenerazione che avrà una potenza di una ventina di mega watt. La cosa interessante è che sarà dotata di due motori da un mega watt ciascuno a biomasse: uno alimentato ad olio di palma e l’altro a legno cippato, cioè piccoli pezzettini di legno di circa 4 centimetri. Questo ci permetterà di ottenere, sempre attraverso i certificati verdi, finanziamenti statali. Ma non è tutto. Mentre nel nostro Paese non esiste produzione di olio di palma, che siamo costretti ad importare dall’estero, per le biomasse legnose stiamo pensando ad una convenzione con diversi attori che operano sul territorio: manutentori del verde, piattaforme ecologiche dei vari Comuni, imprenditori agricoli e Parco della Valle del Lambro. Questi soggetti ci fornirebbero legno cippato da scarti di produzione, che per loro rappresenta un costo poiché devono smaltirlo mentre noi saremmo in grado di mettere in piedi una filiera cortissima, direi a chilometro zero, con un impatto positivo sulla riduzione generale di inquinamento. Un progetto nuovo quasi unico in Lombardia. Lei è presidente di Gelsia Calore da poco più di un anno. In questa breve esperienza quali sono le maggiori difficoltà che ha incontrato? Storia La tecnologia del teleriscaldamento è molto diffusa nel Nord Europa, ma da alcuni anni si sta diffondendo anche in Italia. La prima città italiana a dotarsi di un sistema di teleriscaldamento, all’inizio degli anni ‘70, è stata Brescia, seguita negli anni ‘80 da Torino che oggi possiede la rete di teleriscaldamento più estesa d’Italia. Oggi la Lombardia ha sul suo territorio un terzo delle reti di teleriscaldamento presenti a livello nazionale e questo ci permette di ottenere un risparmio di quasi 220.000 tonnellate equivalenti di petrolio all’anno. Finora l’esperienza è molto positiva e la collaborazione degli uffici e dei tecnici è totale. In particolare un grazie di cuore va al Sindaco Giacinto Mariani, a Paolo Cipriano, direttore amministrativo di Gelsia ed a Alberto Rivolta direttore tecnico. Senza dubbio i primi sei mesi sono stati molto impegnativi. Per ottenere i certificati verdi, infatti, dovevamo accendere il secondo motore entro il 31 dicembre 2008. Quindi abbiamo lavorato tutti, io, i tecnici e il consiglio d’amministrazione, a ritmi frenetici per rispettare questa scadenza per noi determinante. Alla fine ci siamo riusciti e sono stato ripagato di tutte le ore sottratte alla famiglia ed agli amici. Notizia dell’ultima ora, l’impianto di Seregno ha ottenuto la qualifica IAFR e quindi i Certificati Verdi che, secondo stime legate all’energia prodotta per il teleriscaldamento ed agli attuali prezzi dell’energia, corrispondono a circa 2 milioni di euro l’anno per ben 8 anni, quindi quasi 16 milioni di euro. ❖ 25 SEREGNO MEDA CENTRO MEDA/SEREGNO MEDA SEREGNO VILLA ANGOLARE 4 LOCALI PLURISERVIZI TAVERNA, MANSARDA BOXES. GIARDINO. E 390.000 IN ZONA SERVITISSIMA BILOCALI DA E 125.000 TRILOCALI DA E 159.000 BOX E 16.500 SCELTA FINITURE PRONTA CONSEGNA 3 LOCALI E 172.000 MANSARDA E 208.000 ULTIMO 3 LOCALI CON GIARDINO/TAVERNA IMMERSO NEL VERDE PICCOLO CASCINALE IN FASE DI RICOSTRUZIONE SOLO 3 ESCLUSIVE UNITA’ DI 4 LOCALI PLURISERVIZI SANTA VALERIA IN LOCAZIONE, NUOVA, AMPIA MANSARDA TUTTA IN PARQUET CANTINA E BOX CABIATE MEDA CENTRO DESIO PARCO MEDA V. 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Non possiamo mantenere immutato il nostro modo di cucinare perché sono cambiati gli stili di vita e le necessità alimentari, ma soprattutto perché gli ingredienti non sono più quelli di un tempo. L’abilità del cuoco, che è poi chi si dedica per passione, professione o necessità alla cucina, è proprio quella di rendere un risultato partendo dalla materia prima disponibile sul mercato e non da un ipotetico idealizzato “pollo ruspante” 27 Consigli per una cucina sostenibile 1. Cottura. Prediligere i nuovi sistemi di cottura e provare le nuove tecnologie. La cottura in padella antiaderente ben calda, indispensabile per una buona rosolatura, può permettere di eliminare totalmente il grasso aggiunto indispensabile nelle padelle tradizionali per non fare attaccare il cibo. Mantenete la fiamma vivace e se volete evitare gli schizzi utilizzate un coperchio (magari in vetro per controllare l’andamento della cottura). Provare la cottura a vapore: mantiene i succhi degli alimenti nel prodotto ed evita la dispersione in acqua di tanti elementi nutritivi, soprattutto dei sali minerali e delle proteine. Provate la cottura al microonde sperimentando le semplici ricette che trovate sui numerosi manualetti. Soprattutto se una cosa non vi viene bene (cioè non è più che buona!) cambiate sistema! 2. Freschezza. Utilizzare prodotti freschissimi e di ottima qualità. Spesso ciò che mangiamo non è soddisfacente al palato e soprattutto non ci soddisfa dal punto di vista psicologico perché ha perso consistenza o sapore. Ricerchiamo cibi di ottima qualità e prepariamoli nel migliore dei modi. Il cibo che consumiamo è spesso impoverito sia dalle cotture sia dalla prolungata conservazione. Diminuiamo la quantità ma ricerchiamo sapori veri e consistenze adeguate. 3. Erbe aromatiche. Evitiamo di integrare i cibi con condimenti grassi, zuccherati o salati in eccesso. Ciò che non ha sapore non si recupera in questo modo. Per contro abituatevi a insaporire con le erbe aromatiche, possibilmente fresche e raccolte al momento. Qualche vaso sul balcone di casa è sufficiente allo scopo. Le erbe aromatiche danno profumo e gusto ai cibi e, al contrario delle spezie, hanno poche e ben definite controindicazioni. 4. Gusto. Assumete ciò che è amaro, amaro. Ciò che è acido, acido. Ciò che è grasso, grasso. Ciò che è salato, salato. Non aggiungete zucchero nel caffè e nel tè. Non condite l’insalata. Abituatevi progressivamente ad assumere i cibi per quello che sono. È importante allenarsi progressivamente a questo. Allora, se una volta mangiate qualche cosa di grasso compenserete poi con altre cose acide e amare. Il problema principale della nostra alimentazione è che i cibi sono molto elaborati e complessi e, il più delle volte, andiamo in overdose giornaliera di alcune sostanze. Ad esempio le albumine dell’uovo e la farina lattea sono contenute in innumerevoli alimenti dalla Mortadella di Bologna ai biscotti. 5. Utensili. Ricercate e provate i materiali di cottura e le casseruole o le teglie più adatte al vostro scopo. Ci sono materiali innovativi incredibili che ci permettono di evitare l’aggiunta di grassi e cucinare leggero: le già citate pentole antiaderenti (lavatele sempre con una spugna morbida per non graffiarle) si scaldano in un secondo e rosolano perfettamente senza condimento e le teglie in silicone per le cotture in forno (non occorre ungerle perché il cibo non attacca e si lavano perfettamente in un secondo). dal 1981 a Seregno Cesano Maderno Via Cadore 34 (Zona Santa Valeria) Tel. 0362 - 234600 Promozioni con Telefoni a costo ZERO! C.so del Popolo 56 (Corte del Borghesan) Tel. 0362 - 242134 Navigatori satellitari Autoradio delle migliori marche Telefonia Vodafone e H3G contratti H3G Aziende2009 e Privati 27 Seregnoinform@per aprile/maggo 28 /territorio/gastronomia La cucina è fatta di opposti. Per mantenere il sapore del cibo alternate rapide rosolature a fiamma sostenuta (ad es.: per asciugare l’acqua in eccesso delle verdure, della carne o del pesce) con lunghissime cotture (ad es.: gli intingoli e i brasati) effettuate nella vecchia pentola di terracotta della bisnonna. La cara vecchia pentola di alluminio o di rame conservatela ed utilizzatela solo se ha uno spessore tale da garantire una cottura uniforme.❖ (segue sul prossimo numero). *Presidente Associazione Cuochi Brianza, Chef del Collegio Ballerini Per informazioni e iscrizioni ASSOCIAZIONE CUOCHI BRIANZA Segretario: chef Alberto Somaschini Sede sociale c/o Istituto Alberghiero del COLLEGIO BALLERINI Via G. Verdi, 77 20038 Seregno (MI) Tel. 329 8297620 [email protected] Millefoglie alla vegetariana Ingredienti e dosi per 1 persona 70 g di pasta fresca preparata con acqua e farina (300 d’acqua e 600 di farina bianca) 30 g di carote a julienne 30 g di zucchine a julienne 30 g di spinaci già bolliti e strizzati Una punta di sale fine 30 g di ricotta 10 g Parmigiano grattugiato 5 g d’olio extra vergine d’oliva Metodo 1. Con la pasta fresca stesa preparare trenta dischi (diametro fondo del piattino). 2. Farli bollire in acqua salata per 2’ poi rinfrescarle in acqua fredda. 3. Poi sbollentare le verdure mantenendole al dente. 4. Mischiare le verdure con la ricotta fresca. 5. Utilizzare la crema per farcire le sfogliatelle: disporre un primo disco su un piattino, farcire con la crema di verdura, sovrapporre un secondo disco, ancora crema e completare con un terzo disco premendo leggermente. 6. Velare con parmigiano e un filo d’olio e scaldare leggermente in forno o nel microonde prima di servire. Polpettine di tonno in salsa di peperoni Ingredienti e dosi per 1 persona 100 g di tonno fresco pulito 3 g timo 3 g prezzemolo 1 fettina d’aglio Una punta di sale fine Una punta di pepe bianco 10 g d’olio extra vergine d’oliva 1 peperone rosso 1 peperone giallo 1 peperone verde Gocce di tabasco Metodo 1. Sul tagliere con il trinciante tritare il tonno fino a ridurlo in pasta. 2. Amalgamarvi le erbe aromatiche tritate, il sale, il pepe e formare 3 piccole polpettine schiacciate. Ungerle d’olio. 2. Cuocere i peperoni in forno, eliminare la buccia, i semi e frullarli separatamente. 3. Condire la crema di peperoni con il sale, il pepe, il prezzemolo, una goccia d’olio e di tabasco. 4. Servire le polpettine, cotte alla griglia o in padella antiaderente, con tre salsine in ciotole nelle quali i commensali potranno intingere il pesce prima di consumarlo Ricette tratte dal libro: ABCUOCO volume B, Giovanni Guadagno, ed. Urban 2007 NUOVAMENTE DISPONIBILE prenotalo al prezzo speciale di euro 10,00 manda una e-mail, completa di nome, cognome, indirizzo e numero di telefono all’indirizzo [email protected] /territorio/intervista /territorio/agenda appuntamenti in Brianza [email protected] 29 a cura di Claudio Geniale CINEMA igi Manfrin, Stefano Gervasoni anni Settanta ad oggi. il gruppo scultoreo trecentesco pro- n Vimercate dall’8 al 31 maggio – Ingresso: intero 15 euro - rid. 10 euro A cura di Luca Tommasi veniente dalla facciata, la scultura ore 21.00/21.30 Informazioni: Ufficio Cultura (tel: Orari: feriali dalle 16.30 alle 19.00, di San Giovanni Battista e il dipinto Spazio Capitol (via Garibaldi 22) 039/23.02.192 – email: cultura@ festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle con la Gloria di San Carlo, restaura- Cineforum Spazio Capitol comune.monza.mi.it) 16.30 alle 19.00 - Ingresso libero to per l’occasione. n Monza – 10 maggio e 24 mag- n Monza – 16 maggio – ore 21.30 Orari: sabato e domenica 10.00 - gio – ore 16.30 e 22.30 13.00 e 15.00 - 19.00 Sala Maddalena (via Santa Madda- Roseto della Villa Reale (viale Regina Ingresso libero lena, 7) Margherita) Informazioni: Concerti alla Sala Maddalena Angolazioni Future 800333722 Introduzione critica a cura di Marco Installazioni di danza e poesia sono- Moiraghi. ra a cura di Ariella Vidach e Nicola INCONTRI Dall’8 (ore 21) al 10 maggio Domenica 10 maggio – ore 16.30 Frangione - Ingresso libero n Mezzago - dal 1 al 24 maggio (ore 21.30) Claudio Marzorati, violino - Stefania n Monza – Fino al 17 maggio Sagra degli asparagi Tony Manero (Cile) di Pablo Larraín Mormone, pianoforte Arengario (piazza Roma) Da 15 maggio (ore 21) al 17 maggio Domenica 24 maggio – ore 16.30 Il paesaggio delineato (ore 21.30) Ilya Poletaev, vincitore del Concorso Mostra delle stampe dei Musei Civici Teza (Etiopia) di Haile Gerima Pianistico Internazionale Rina Sala di Monza sul tema del “paesaggio” Dal 22 maggio (ore 21) al 24 maggio Gallo 2008, al Orari: da martedì a venerdì 10.00- (21.30) pianoforte e clavicembalo 13.00/15.00-19.00; sabato e festivi, La frontiera dell’alba (Francia) di Ingresso gratuito 10.00-19.00. - Ingresso libero Philippe Garrel n Monza – 23 giugno – ore 21.00 n Lissone - Fino al 31 maggio L’asparago rosa al centro di n mese Dal 29 maggio (ore 21) al 31 maggio Villa Reale (viale Regina Margherita) Museo d’Arte Contemporanea (viale di eventi culturali, ricreativi e sporti- (ore 21.30) Riccardo Muti ai Giardini della Padania, 6) vi, spettacoli e incontri per tutte le Katyn (Polonia) di Andrzej Wajda Villa Reale Presenze del contemporaneo. età. Il venerdì, il sabato e la domeni- Artisti in Brianza ca il ristorante di Palazzo Archinti In mostra trentasette artisti che rap- servirà i prodotti tipici della cucina MUSICA presentano varie generazioni, dagli mezzaghese. n Seregno 9 maggio - ore 21.00 anni Dieci fino agli anni Sessanta. Informazioni: www.prolocomezza- Teatro S. Valeria (via Wagner, 85) Orari: martedì - mercoledì -vener- go.it Orchestra d’archi “Ettore Pozzoli” dì Ingresso: intero 5 euro – rid. 4 euro 15.00-19.00; giovedì numero verde 15.00- Direttore: Carlo Zappa. In program- Per la terza edizione de “Le Prime 23.00; sabato e domenica 10.00 BAMBINI ma brani di Franz Joseph Haydn e della Villa Reale”, il Maestro Riccar- -12.00/15.00-19.00 - Ingresso libero n Monza – dal 23 maggio al 17 Felix Mendelssohn do Muti dirige l’Orchestra Cheru- n Arcore – fino al 31 maggio giugno Ingresso: intero 10 euro - rid. 5 euro bini, da lui stesso voluta e fondata, Villa Borromeo d’Adda (largo Vela, 1) Associazione ArTRE onlus (via Confa- n Monza – 23 maggio e 3 giugno composta da alcuni giovani talenti. Perle d’Africa, da Venezia al lonieri, 11/13) – ore 20.15 E’ possibile acquistare i biglietti at- mondo A merenda con l’artista Teatrino di Corte della Villa Reale (via- traverso il circuito TicketOne, online Collane, vestiti, oggetti di perline dal- Laboratori di espressione creativa de- le Regina Margherita) su www.ticketone.it, presso i punti la seconda metà dell’ ‘800 ai primi dicati ai bambini dai 6 agli 11 anni. Rondò: concerti, incontri e de- vendita o tramite il Call Center Ti- decenni del ‘900, provenienti sia da 23 maggio gustazioni cketOne al numero 892.101 collezioni private sia dal Museo di Sto- Kandinsky: la musica diventa colore. ria Naturale di Milano. Non mancano 13 giugno sabato 23 maggio ore 20.15: incontro con Hugues Du- ARTE anche oggetti più antichi e di notevo- Surrealismo: nel mondo dei sogni. fourt; ore 20.45: Rondòvino; ore n Seregno – dal 9 maggio al 16 le rarità, risalenti al XVI secolo. Ingresso: 20 euro 2.15: concerto di Divertimento En- giugno Orari: giovedì e venerdì ore 14.00 - pAp àrT semble diretto da Andrea Pestaloz- Galleria Civica Ezio Mariani (via Ca- 18.00; sabato e domenica ore 10.00 Laboratori di espressione creativa za. In programma brani di Claude vour, 26) - 18.00 - Ingresso: 2 euro - gratuito per papà e bimbi dai 4 agli 11 anni. Debussy, Niccolò Castiglioni e Hu- Pino Pinelli. Pensare la pittura fino a 11 anni 17 maggio gues Dufourt n Vimercate – Fino al 21 giugno Di che colore sei?: anche i colori sabato 13 giugno Villa Sottocasa (Via Vittorio Ema- sanno parlare ore 20.15: incontro con Luigi Man- nuele 53) 7 giugno frin e Stefano Gervasoni; ore 20.45: L’antica fabbrica, arte e storia Arte in scatola: costruiamo il “no- Rondòvino- ore 21,15: concerto di nella Collegiata di Santo Ste- stro” spazio Divertimento Ensemble diretto da fano Ingresso: 32 euro Sandro Gorli. In programma brani Le opere di uno dei massimi espo- Tra le opere esposte i visitatori po- Info e prenotazioni: 347 0179730 – di Astor Piazzolla, Luciano Berio, Lu- nenti della pittura analitica dagli tranno ammirare per la prima volta 347 4666088 - [email protected] 30 /territorio/sport di Riccardo Baca Sabato 23 maggio I guerrieri del ring Sfida tra gladiatori al PalaPorada per “La notte dei campioni”, è l’ appuntamento più importante in Brianza per gli sport da combattimento D al 2002 è l’ appuntamento più importante in Brianza per gli sport da combattimento. “La notte dei campioni”, in scena sabato 23 maggio al PalaPorada, condensa in una serata “esplosiva” match di thai boxe, muay boran e, novità di quest’anno, di vale tudo. Il clou è la sfida tra Italia e Brasile di vale tudo, che tradotto in italiano vuol dire “vale tutto”, un mix di tecniche di combattimento derivanti dalle più diverse discipline marziali con un regolamento molto permissivo. Protagonisti del match senza esclusione di colpi saranno il comasco Cristian Binda e il verde oro Dhiorgenys Bacon. “In Italia oltre un milione di persone praticano le arti marziali e gli sport da combat- timento, ci spiega Luca Leva presidente dell’Unione Sportiva Lombarda e promotore dell’evento. Un trend in costante crescita, soprattutto tra i giovani e le donne, che sempre più spesso praticano questi sport che hanno il merito di combinare l’esercizio aerobico con ‘autodifesa. Sono numeri che la dicono lunga sul successo di queste discipline. ‘La Notte dei campioni’ riflette la capacità di Seregno nell’intercettare le nuove tendenze e gli sport emergenti”. In programma anche un affascinante confronto di thai boxe, una delle arti marziali più diffuse nel mondo, tra Italia e Thailandia, i più forti fighter del mondo. Un condensato di adrenalina e tecnica da esprimere in un tempo brevissimo e senza esclusione di colpi. Alle 20 con nove incontri di pugilato, che mettono in palio il “Trofeo Città di Seregno”, apriranno la riunione. Sul ring tutti i campioni dell’Unione Sportiva Lombarda: dal campione italiano universitario Emanuale Panunzi, al detentore della cintura lom- barda Cristian Bubani, dal talento Ivan Saporito alle “pugili rosa” Giulia Figini e Francesca Corso. In anche due match validi per il titolo europeo di thai-boxe maschile con l’atleta “seregnese” di origine moldava Pavel Plotnicov e femminile con l’italiana Chantal Ughi, che da anni risiede in Thailandia dove svolge l’attività sportiva. Promette spettacolo anche l’esibizione di David Pistoni che salirà sul ring per un combattimento di muay boran, la specialità da cui è nata la thai boxe. Nelle pause esibizioni di hip hop a cura di Mc Group, mentre la “voce” ufficiale della “Notte dei Campioni” sarà Fabrizio Ferrari, dj di RTL 102.5. Il biglietto di ingresso in prevendita costa 10 euro per la gradinata e 15 euro per il bordo ring. Prevendite: Unione Sportiva Lombarda (pizzale Olimpico, 1- ww.fightclubseregno.com). I biglietti possono essere acquistati anche direttamente il 23 maggio al PalaPorada prima dell’inizio degli incontri. ❖ Farmacia Nuova Snc dei Dottori Romina e Norberto Marelli erboristeria | omeopatia | fitoterapia | dietetica omotossicologia | infanzia Via Borghetto 7, 20030 Seveso (MI) - Tel. 0362 503187 Orari di apertura: lunedì 15.30 – 19.30 da martedì a sabato 8.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30 /comune/la parola ai partiti 31 Ugo Calò Forza Italia Luca Talice Lega Nord Dopo il contenitore il contenuto e le persone Prima i nostri [email protected] S i è celebrato in Roma in data 27-28-29 marzo il congresso fondativo del Popolo della Libertà; la nuova sfida che il nostro presidente Silvio Berlusconi ha deciso di affrontare dando vita al più grande partito dei moderati e dei liberali europei. I valori fondanti nei quali ci riconosciamo sono quelli condivisi dalla grande famiglia politica del Partito Popolare Europeo: la dignità della persona, la libertà e la responsabilità, l’eguaglianza, la giustizia, la legalità, la solidarietà e la sussidiarietà. Le radici giudaico-cristiane dell’Europa e la sua comune eredità culturale classica ed umanistica, insieme con la parte migliore dell’illuminismo, sono le fondamenta della nostra visione della società. Queste sono le parole contenute nella carta dei valori del Popolo della Libertà. Valori impegnativi da cui non si può prescindere se non si vuole trasformare questa nuova sfida in una sorta di minestrone destinato a contenere tutto ed il contrario di tutto. Le parole non possono essere sterili enunciazioni di principio. I partiti hanno ragione di esistere se con essi si marca una identità in grado di entusiasmare i militanti, raccogliere il consenso degli elettori e rappresentare un discrimine tra chi ne fa parte e chi no. Creato il contenitore ed indicata la strada da percorrere dovranno ora seguire i contenuti costituiti dai comportamenti di chi in quei valori realmente crede operando a monte una rigorosa selezione di chi sarà chiamato a rappresentare ed attuare il progetto Popolo della Libertà nella città di Seregno. L’impegno del gruppo consiliare di Forza Italia è di ergersi a garante affinché il Popolo della Libertà a Seregno possa rappresentare quanto sopra evitando che un progetto così importante ed ambizioso possa tradursi in una sorta di confuso contenitore aperto a tutto ed al contrario di tutto. [email protected] P oco tempo fa ai telegiornali hanno fatto vedere le immagini degli operai inglesi che scioperavano, dopo che un impresa italiana aveva vinto un appalto per un lavoro in terra britannica. Manifestavano in difesa del loro impiego e per ribadire il principio che il lavoro doveva essere dato prima agli inglesi e poi eventualmente agli stranieri (in questo caso gli italiani). Immagini che hanno colpito tutti noi,vedendo questi lavoratori e i loro famigliari che si riparavano dal freddo invernale scaldandosi con bracieri e fuochi improvvisati. Visioni di famiglie intere che solidarizzavano tra loro con l’unico scopo di difendere il loro reddito e quindi la loro fonte di sostentamento. Da quella città luogo di partenza per queste manifestazioni, le proteste si sono propagate un po’ in tutta la Gran Bretagna. Di fianco ai lavoratori inglesi si sono schierati quasi tutti i sindacati, la stessa polizia era refrattaria a interventi energici e decisi, proprio perché capiva il momento di difficoltà che queste persone stavano attraversando. Anche noi che pure sostenevamo i nostri lavoratori eravamo attoniti e comprendevamo la sofferenza dei lavoratori inglesi. I sindacalisti d’oltre manica scandivano slogan come: “Il lavoro agli inglesi”, “Prima il lavoro ai nostri che agli stranieri”, una posizione semplice, condivisibile direi anche di buon senso. Se questi episodi non si fossero verificati in Inghilterra, si poteva affermare che erano slogan urlati da leghisti. È anni che noi ribadiamo che prima di far lavorare gli stranieri bisognerebbe privilegiare i lavoratori italiani, i nostri lavoratori, non per razzismo, cattiveria o altro, ma per un semplice criterio di buon senso. Ci dicevano fino a poco tempo fa che senza lavoratori stranieri l’economia si sarebbe fermata, che noi sognavamo un piccolo mondo antico e che bisognava prendere esempio dai paesi europei e dai loro lavoratori. Abbiamo visto la reazioni dei lavoratori inglesi di fronte al rischio di perdere il posto di lavoro a causa di lavoratori stranieri (in questo caso italiani). Davanti a un quadro del lavoro che evolve al peggio, con un aumento nei primi 2 mesi del 2009 del 201% di ricorso alla cassa integrazione rispetto al 1° bimestre del 2008, e con decine di migliaia di persone, per non dire centinaia di migliaia che temono per il loro posto di lavoro, anche gli imprenditori e i sindacati devono fare la loro parte. In Inghilterra i sindacati hanno solidarizzato con i lavoratori in sciopero. Il nostro auspicio è che nella battaglia della Lega per privilegiare i lavoratori italiani senza discriminare nessuno, i sindacati si schierino con noi per evitare che quando la gente perde il posto di lavoro e fa fatica a mantenere la propria famiglia o a onorare eventuali mutui contratti per la casa si lasci andare a momenti di disperazione difficilmente controllabili in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando in questo periodo. 32 /comune/la parola ai partiti Antonio Graziano Alleanza Nazionale Roberto Pozzoli Amare Seregno Come sempre al nostro posto. AL LAVORO, PER L’ITALIA ! Crisi e politica solidale [email protected] H a detto bene il Reggente nazionale Ignazio La Russa: “siamo il partito che ha indicato la via della cambiamento all’Italia. Daremo istituzioni più moderne e offriremo condizioni di vita migliori per i cittadini”. L’immagine usata dal Reggente di due fiumi, quello di Forza Italia e di Alleanza Nazionale che si uniscono per sfociare in uniche acque è perfettamente calzante. Queste acque sono oceaniche e quindi più vaste, e si chiamano: Unione Europea, Destra europea transNazionale, Partito Popolare, Globalizzazione e risposte alla crisi. Serve quindi una nave più grande con un motore solido, collaudato e che non tradisce quando bisogna ingranare la marcia giusta. Questo motore è Alleanza Nazionale. Come spiegato dal ministro La Russa il Popolo delle Libertà sarà un’arena dove le armi saranno rappresentate dalle idee e dal confronto costruttivo sia interno che con l’opposizione. E Alleanza Nazionale sin dalla sua nascita ha mostrato al Paese di avere non solo ottime idee, ma pure alti ideali e genuini valori. Un bagaglio talmente vasto che si è reso necessario “aumentare lo spazio”. Cambiare casa non significa cambiare anche gli inquilini o i loro valori, ma anzi, portarli nella nuova dimora e “contagiare” gli altri, innestando i valori di Alleanza Nazionale nel Popolo della Libertà. E per il PdL si tratta di portare l’eccellenza e il prestigio dell’Italia in Europa e nel mondo. A buon diritto grazie ad AN il Popolo della Libertà potrà dire, insieme agli altri grandi Stati europei che oltre alla Droite di Sarkozy, la Derecha dei Popolari spagnoli, e l’inglese Right, esiste anche una Destra italiana! Alleanza Nazionale non lascia nulla. Right in inglese non significa infatti solo destra, ma pure “giusto”, “ritto”, “affidabile”. Chi lascia qualcosa è la Sinistra, non casualmente infatti in inglese - Left - assume il significato di “lasciato”, “perso”. Gli elettori italiani sanno meglio di tutti che Alleanza Nazionale è presente e lo sarà anche in futuro. Voglio ricordare che il Popolo delle Libertà sarà composto non solo da un “centro” ma anche da una “destra storica” che possiede profonde radici nel pensiero politico di molti italiani. L’elettorato di An conosce le nostre battaglie per la difesa del diritto alla sicurezza che abbiamo portato avanti nel corso di questi anni. Vogliamo quindi ringraziare quanti a Seregno ci sostengono e continueranno a sostenerci. Ma non crediate che ora ci si possa adagiare. Questo non è un articolo di congedo. Si confondo infatti quanti pensano che ora sia finito tutto. NO! E’ proprio ora che invece comincia il lavoro. Più impegnativo che mai. L’impegno, cresce, raddoppia. Proseguiamo dunque! [email protected] V icino alle persone e alle imprese in difficoltà: è questo il compito che la pubblica amministrazione deve avere in questa difficile congiuntura economica. Anche il nostro Comune, Sindaco, Giunta e con essi l’intero Consiglio Comunale, dalla maggioranza e all’opposizione, tutti sono chiamati a dare risposte ai problemi delle famiglie, delle aziende e del commercio. La crisi non risparmia la Brianza e neppure Seregno. Ci siamo trovati con le mani legate di fronte alla chiusura della FER Ceramiche Industriali, nonostante il tentativo di mediazione dell’Amministrazione; non sono ipotizzabili interventi per sostenere la ITS Detergenti o la Effebiquattro. Più complessa è la situazione in Brianza dove ci sono ben diecimila cassa integrati, un migliaio di lavoratori in mobilità, 300 aziende in difficoltà. La produzione industriale è crollata del 5,76%, mentre il fatturato ha registrato un calo del 5,97%. Sono in crisi non solo gli artigiani e le piccole imprese, ma anche le aziende che in Brianza hanno sempre rappresentato delle eccellenze. Si pensi al Distretto dell’Hi-tech nel vimercatese, al colosso ST Microelectronics che ha chiesto la cassa integrazione per circa 1.900 dipendenti; alla Rhodia e Manifattura di Albiate che chiudono; alla Beta utensili, Candy, Peg Perego e Star tutte in cassa integrazione. Cosa può fare la politica locale? Le decisioni che possono risolvere la situazione devono essere prese a livello di G20 e G8, però anche a livello locale è possibile avviare interventi che possano offrire un aiuto concreto. Non solo strumenti di sostegno economico per chi perde il lavoro, ma anche una politica di sobrietà a cui avremmo dovuto allinearci già da anni. Qualche esempio? Riduzione del tetto di stipendio per alcuni manager o consigli di amministrazione delle aziende e degli enti che gestiscono i servizi pubblici del territorio. Una seria gestione del bilancio comunale con riduzione degli sprechi e controllo della spesa. Non possiamo non citare poi le future ricadute del Piano Casa, approvato dal Governo e di cui attendiamo la legge regionale, nella speranza che possa favorire, anche a Seregno, una ripresa di tutte le imprese del settore edile. Particolare attenzione dovrà essere posta agli strumenti che potrebbero attirare nuovi investimenti e che potrebbero rappresentare opportunità di lavoro per coloro che sono rimasti senza occupazione. In questi momenti la politica deve farsi promotrice di una azione capace di guardare al sostegno degli operatori locali - attraverso per esempio incentivi al credito - senza però dimenticare la emergenze più gravi che colpiscono famiglie e cittadini. Notizie dell’ultima ora: alla precaria situazione economica si è aggiunto anche il terremoto che ha colpito l’Abruzzo (ai cui abitanti trasmettiamo il nostro cordoglio e la nostra solidarietà) e che ha investito oltre 200 imprese lombarde (di cui il 5% brianzole) con sedi distaccate all’Aquila. 33 Cesare Visconti UDC Pietro Amati Partito Democratico Sicurezza… Ogni tanto diventa di attualità… Facciamo il punto sulle forze di polizia. Il cielo sopra Seregno [email protected] L a sicurezza dei Cittadini e del Paese è un bene primario e fondamentale, che va difeso sempre e non solo durante le campagne elettorali (numerose in questo frangente di anno). Lo diciamo e lo sosteniamo vivamente da tempo ed in particolare, lo abbiamo sottolineato quando nel luglio scorso il governo ha tagliato oltre un miliardo di euro nel triennio alle risorse per la sicurezza. Al contrario riteniamo si debba investire sulle Forze dell’ordine, dotandole, tra l’altro, di strutture ed equipaggiamenti adeguati e moderni. Ma soprattutto bisogna colmare il grave deficit di organico che già oggi c’è e che i tagli stanno aggravando sempre più: già quest’anno le assunzioni per rimpiazzare i pensionamenti saranno in ragione del 30 per cento in meno dell’anno scorso e, dal prossimo anno, addirittura per ogni 100 pensionati ci saranno solamente 20 rimpiazzi. Nell’ottica di quanto sopramenzionato noi ci troviamo al fianco dei sindacati della polizia che manifestano il disagio degli uomini in divisa, affinché in tempi brevi si trovino risorse economiche ed uomini per far si che il servizio che rendono alla cittadinanza sia puntuale ed efficiente. Tra le richieste della polizia di stato vi è un particolare capitolo che riguarda le nuove strumentazioni e tecniche informatiche che consistono tra l’altro in installazioni di videocamere per la sorveglianza di luoghi particolarmente a rischio “crimine/delinquenza”. Telecamere ovviamente collegate on-line con le forze dell’ordine che possono in tal modo intervenire anche in assenza di specifica segnalazione di pericolo. Il nostro Comune è già dotato di numerose telecamere poste in luoghi strategici che “sorvegliano” 24 ore su 24 collegate on-line con una stazione centrale e con il Comando dei CC. Certamente ci sono o potrebbero essere individuate altre zone assoggettabili alla videosorveglianza con l’ausilio della cittadinanza chiamata a rispondere sulla efficienza ed efficacia del servizio già in essere. [email protected] È un peccato che i seregnesi seguano poco le vicende del Consiglio Comunale. È lì che si conoscono i nostri amministratori, di Maggioranza e non e che si decide il destino della nostra Comunità. Questo articolo è un appello affinché si venga a sentire i dibattiti, si possa esercitare il diritto di critica, e, al momento del voto, si eserciti questo diritto con vera cognizione di causa, al di là di posizioni ideologiche o partitiche. I nostri concittadini avrebbero potuto vedere, come, nelle ultime sedute urbanistiche, la Maggioranza, che aveva fatto della non-cementificazione uno dei propri cavalli di battaglia, in realtà abbia proceduto in senso opposto, utilizzando quanto consentito dalla Legge Regionale 12/2005 e, soprattutto, dalla famigerata delibera-madre consiliare (“Documento di Inquadramento”), votata dalla Maggioranza, con la quale si consente un recupero assai singolare delle aree dismesse. In sé è giusto che le aree degradate vengano recuperate, ma, nel passaggio dall’industriale al residenziale, l’Amministrazione stabilisce che il volume di costruzione possa comprendere anche i solai, gli androni dei passi carrai, le volte, le tettoie… cosa che mai è stata considerata nel quantificare i volumi. Qual è il risultato? Aree dismesse, come il “Trapùn” e l’area “Parà” di via Montello, vedranno un residenziale smisurato rispetto al volume precedente. La foglia di fico, nel secondo caso, è un piccolo asilo. Secondo i calcoli fatti dal Pd, invece di 21000 mc, se ne avranno circa 28000. Lo scriviamo qui perché non abbiamo mezzi per fare denuncia al Tar. La nostra resta una denuncia politica. Con la speranza che ci si renda conto che il territorio è un bene per tutti; che viviamo in un’area già fortemente urbanizzata e che difendere il verde e i centri abitati sono doveri tra i primi. Con queste righe si intende quindi stimolare i cittadini a riflettere sulla necessità di non farsi trasportare dall’inedia e dal “laissez faire”, che caratterizzano i nostri tempi. Questa città è già troppo silenziosa: troppo silenzioso è il quartiere Sant’Ambrogio, ancora isolato; troppo silenzioso è il Centro, devastato da anni di cantieri, senza che si sappiano chiaramente tempi e scopi; troppo silenziosa è l’area intorno a Piazza Risorgimento, buco fisico e metafisico nel cuore della città, sanguisuga che prosciuga (ormai si viaggia verso i 2 milioni di euro di “riserve” da pagare alla ditta costruttrice, “pur di non fare il Palazzo”); troppo silenziose le associazioni culturali, prive di una programmazione comunale e di un vero assessore di riferimento; troppo poco esigenti i cittadini davanti alle nomine nepotistiche del Sindaco in Aeb, Gelsia… E il Piano di Governo del Territorio? Che fine ha fatto? Governi cittadini sono affondati nel passato, spinti al fondo proprio dai mattoni traforati dell’edilizia privata… Che possa accadere di nuovo sotto il cielo (metaforicamente grigio, fosse anche d’estate) della nostra Seregno? 34 /comune/la parola ai partiti Giuseppina Minotti Francesco Mandarano Rifondazione Comunista Antonello Dell’Orto Per Seregno Democratica [email protected] [email protected] “Una firma per tutelare il territorio” [email protected] Lista comunista alle prossime elezioni P rc, Pdci, Socialismo 2000, Consumatori uniti alle prossime elezioni europee. Una lista di sinistra, anticapitalista che unisce quattro forze politiche (Prc, Pdci, Socialismo 2000, Consumatori uniti) sarà presente alle prossime elezioni europee. La lista è stata creata con il contributo di molti esponenti della sinistra, del mondo del lavoro e sindacale, del movimento femminista e ambientalista, del movimento “lgbtq” e pacifista. Questa lista, che lavora per un’uscita dalla crisi fondata sulla democrazia in economia, sulla giustizia sociale e sulla solidarietà, rappresenterà un importante raggruppamento anticapitalista, comunista, socialista di sinistra, ambientalista in Italia e in Europa, e si ritrova intorno ai valori e ai simboli storici del movimento operaio italiano. Alleanza rosso – verde per la Provincia di Monza e Brianza Alle prossime elezioni provinciali l’arroganza e la pretesa autosufficienza del PD brianzolo hanno impedito che si presentasse una coalizione di centro sinistra analoga a quella che vinse le elezioni del 2004. Comunisti e Verdi hanno così deciso una presentazione autonoma a sostegno del candidato presidente Vincenzo Ascrizzi. Questo accordo potrà portare importanti risultati basati sull’ascolto e sulla presenza nel territorio. Il programma e le candidature sono, nel momento in cui scriviamo, in fase di definizione. I temi che saranno al centro della proposta politica riguarderanno principalmente il lavoro (con particolare riguardo al precariato e alla difesa del posto di lavoro), la difesa del territorio (prestando attenzione all’impatto delle grandi infrastrutture), la scuola pubblica (con il NO alla riforma Gelmini), l’ambiente e la qualità della vita in Brianza. Importante è anche contrastare l’insediamento di mafia e camorra che, sempre più spesso, si manifestano con preoccupanti segnali. Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è stato affossato dal centro – destra (ma anche dal comportamento di Penati che avrebbe dovuto e potuto presentarlo in tempo utile) e sarà un importante punto all’odg della futura amministrazione provinciale brianzola. Il PTCP disegnerà, infatti, il tipo di Brianza che avremo. Sarà lasciata alle decisioni sregolate dei poteri forti (costruttori, finanziarie, potentati locali) oppure consegnata alla collettività attraverso forme di partecipazione democratica? Purtroppo, visto come le amministrazioni di centro – destra amministrano i comuni in cui governano (a Seregno hanno addirittura cancellato il Parco della Brianza Centrale), avremo, nel caso costoro si impadronissero anche della provincia, il nostro bel daffare a cercare di impedir loro di nuocere. COME RAGGIUNGERE IL PRC E I CONSIGLIERI. Sito: www.brianzapopolare.it/prcbrianza/seregno Facebook: http://www.facebook.com/group.php?gid=20436379990 V orrei credere che le sensibilità sul tema della tutela dell’ambiente e della qualità della vita non seguano logiche di partito ma siano legate al singolo individuo, alla sua cultura ed alla qualità della formazione e informazione che ha sull’argomento. La vecchia battuta “L’ambiente non ha colore” intendendo con ciò che la tutela del patrimonio ambientale dovrebbe essere perseguita da chiunque, indipendentemente che sia di destra o di sinistra, sognerei che diventasse una massima dei politici seregnesi ma, ovviamente, bisogna offrire loro la possibilità di metterla in pratica. Ed ecco che l’occasione si presenta ghiotta! In Lombardia è in corso di presentazione una proposta di legge di iniziativa popolare avente titolo: “Norme per il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica preventiva”; si propone di ottenere un riconoscimento del “bene suolo” quale “RISORSA COMUNE LIMITATA ED ESAURIBILE”. Per questo motivo il “consumo di suolo” viene considerato un danno alla collettività e quindi deve essere controllato e limitato. La “COMPENSAZIONE ECOLOGICA PREVENTIVA” si ispira al principio del “chi inquina paga”, cioè chi trae un vantaggio a scapito del prossimo, arrecandogli per di più un danno, deve pagare il proprio debito sociale. In Europa operano già da tempo leggi che perseguono i medesimi obiettivi ove il principio della compensazione ecologica preventiva è già uno strumento pienamente operativo. Quindi la futura legge agisce su due fronti: 1) disincentiva il consumo di suolo; 2) genera risorse per la valorizzazione del suolo non costruito nella sua funzione sociale.Materialmente i principi della legge si applicano attraverso la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente, poiché vengono incentivate le iniziative di ristrutturazione e risanamento disincentivando le edificazioni su suolo “vergine” mai edificato. Certamente è una legge che ha ben presente le migliaia di cittadini e cittadine lombarde occupate nel settore dell’edilizia; i promotori hanno valutato che molti altri posti di lavoro verranno creati grazie a questo uso virtuoso del patrimonio edilizio esistente e la salvaguardia del suolo naturale. Se questa legge verrà approvata anche col tuo contributo (una semplice firma) si raggiungeranno due obiettivi fondamentali: 1) salvaguardare la quantità e qualità di suolo che sarà disponibile anche in futuro costruendo molto meno su suolo vergine ma ristrutturando il patrimonio edilizio esistente, anche demolendo vecchi edifici; 2) ottenere, con la compensazione ecologica preventiva, risorse da dedicare alla realizzazione di aree naturali e spazi per il tempo libero dove l’uomo possa recuperare un giusto rapporto con la natura. Ormai il suolo in Brianza è come il PANDA, quel bell’orsetto in via di estinzione che solo grazie all’attenzione di tutto il mondo è riuscito a salvarsi! Per maggiori informazioni contattatemi a: [email protected] (e-mail), sul social network Facebook cercate Dell'Orto Antonello! 35