Mariani Motors - Comune

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Mariani Motors - Comune
aprile/maggio 2009
PERIO DIC O DELL’ AMMIN I ST RA Z IO N E C OM U N ALE D I SEREG N O / W W W.C OM U N E .SEREG NO . mi. I T
Seregno
02
I tempi della città
Tre progetti per conciliare
i ritmi della vita e quelli del lavoro
La memoria del tempo
Le vicende storiche, politiche,
sociali e amministrative
di 250 anni di storia di Seregno
L’energia dal vapore
Meno costi, più sicurezza
e ambiente più pulito
Il "partito di Amanda"
Parla il magistrato
Stefano Dambruoso
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Mariani Motors
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e
02
/Sommario/aprile-maggio 2009
Registrazione Tribunale
di Monza n. 1289 del 29.7.1997
Proprietà ed Editore:
Comune di Seregno
Direttore Responsabile:
Giacinto Mariani
Redazione:
Comune di Seregno
Piazza Libertà, 1 20038 Seregno
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Walter Todaro (coordinatore)
Gianni Corrado, Claudio Geniale
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Editing:
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In copertina e a lato:
Impianto di teleriscaldamento
(foto di Gianni Corrado)
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editoriale
di Giacinto Mariani
Il “partito di
Amanda”attacca
la giustizia
26
di Giovanni Guadagno
di Riccardo Baca
I tempi della città
La cucina fra
innovazione e tipicità
di Walter Todaro
La memoria del tempo
di Walter Todaro e Paolo Pozzi
Vito Potenza
racconta Vito Potenza
di Walter Todaro
19
L’energia dal vapore
29
di Walter Todaro
Grafica:
a cura di Claudio Geniale
30
Francesca Forte
[email protected]
Stampa:
di Riccardo Baca
31
Chiuso in redazione 16-04-2009
Distribuito gratuitamente dal Comune tramite TNT Post a tutte
le 17.656 famiglie di Seregno + 2.000 copie durante i principali
eventi pubblici.
i guerrieri del ring
La parola ai partiti
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Chi riceve Seregno Inform@
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DISTRIBUZIONE
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(piazza Monsignor Gandini 9), le farmacie, i medici di base,
l'Urp del Comune (Via Umberto I 78) e nelle seguenti edicole:
Via Parini - Corso Matteotti - Via Cavour, 34 - Piazza Cabiati, 1
Via Colombo (ang. Via Appiani) - Via Cadore, 253
/comune/editoriale
7
T
ra poche settimane saremo chiamati alle urne. Per i cittadini di Seregno e per
quelli di altri 55 Comuni ci sarà una scheda in più: quella per eleggere il Presidente e i Consiglieri della Provincia di Monza e Brianza.
È un momento storico per il nostro territorio, soprattutto in considerazione del fatto
che il varo ufficiale della neo-provincia avviene dopo decenni di battaglie burocratiche e parlamentari. Mi piace pensare che al di là delle differenze ideologiche di partito
si sia formato, intorno alla costituzione di questa provincia, un movimento politico
trasversale e un sostegno corale, compatto e condiviso a livello di comunità locali.
In altre parole, la Brianza c’è perché l’ha voluta la gente. È la gente che l’ha chiesta,
che l’ha invocata, che ne ha perorato la causa con combattiva tenacia. I politici sono
stati solo gli “interpreti” di questo processo democratico - partecipativo.
È davvero un ottimo risultato quello che a breve festeggeremo tracciando un segno
(ovunque lo si ponga) nella scheda elettorale per la Provincia. E’ una partita dove
non ci sono vinti ma vincitori. Anzi, il vincitore: il territorio brianteo, con suoi Comuni
grandi e piccoli; con le sue innumerevoli attività economico - produttive - imprenditoriali, artigianali o commerciali che siano; con un patrimonio paesaggistico, artistico
e culturale di tutto rispetto - di certo non limitato al capoluogo monzese; con una
realtà associazionistica di lunga memoria e tradizione, capace di gesti operosi e silenziosi; con persone che hanno nel cuore e nel sangue il senso del dovere, lo spirito di
sacrificio, l’amore per il lavoro. Questa è la Brianza. E grazie alla nuova veste giuridico
- istituzionale di Provincia sarà in grado di esprimere e valorizzare le proprie straordinarie potenzialità e le proprie eccellenze.
Si parla ormai da diverso tempo, sulla scena nazionale, del federalismo fiscale e
dell’opportunità o meno di mantenere in vita le province. I detrattori sembrano avere terreno facile: al concetto di “più Enti, più organismi amministrativi” associano
l’equazione “più centri di costo, più spese, più indebitamento”. Non è così: il federalismo non risponde a logiche aritmetiche.
Il federalismo – quello vero, quello introdotto da buone leggi e da normative certe e
altrettanto diligentemente applicato – è lo strumento tecnico-amministrativo più efficace per ridurre proprio queste sacche di inefficienza, di “elefantismo” burocratico, di
sperpero di risorse che si perdono e si confondono nel mare magnum degli apparati
centrali, lontani dai bisogni concreti della gente.
Del federalismo le province rappresentano il “braccio operativo”: la loro dimensione
sovra-comunale permette di cogliere problematiche più generali che il localismo comunale non consente di individuare né tanto meno di risolvere in modo organico e
strutturato; ma non sono così estese come le Regioni o lo Stato da non poter ascoltare
abbastanza da vicino la voce dei cittadini comprendendone meglio “timbro e tenore”. A monte vi è il principio della sussidiarietà verticale ed orizzontale che sancisce
sacrosante verità ed oggettive evidenze. Non è un caso se i Latini professavano il
motto in medio stat virtus
E “nel mezzo”, fra poco, ci sarà anche la Brianza!
Il Sindaco
Giacinto Mariani
8
/comune/servizi
di Walter Todaro
130 mila euro dalla Regione Lombardia
I tempi della città
Tre progetti per conciliare
i ritmi della vita e quelli
del lavoro
Foto di Angel Lior
L
’orologio non scandisce più “il tempo” della città, almeno nel senso
delle ore riconosciute e condivise: inizio
giornata lavorativa, pranzo, ritorno a
casa per cena e, in mezzo, spesa, accesso
agli uffici pubblici, cura dei figli, divertimenti. Ora ci sono “i tempi”, al plurale.
Ognuno ha i suoi. Per questo serve una
rivoluzione dei tempi. E’ la tesi alla base
del PTO, acronimo che sta per “Piano
Territoriale degli Orari”, il progetto
su cui sta lavorando l’Assessorato allo
Sviluppo delle Attività Produttive. La
prova? I cittadini italiani spendono, ogni
giorno, circa due ore in macchina nel
tragitto casa - ufficio - casa, in coda per
sbrigare pratiche burocratiche, a correre da un ufficio pubblico a una banca o
strizzati sui mezzi pubblici.
Per limitarci al traffico, dal rapporto presentato alla conferenza “Kyoto for the
cities” a Napoli a fine marzo, emerge
una situazione drammatica: considerando solo le dieci città italiane più grandi
con relativa provincia, il traffico ci ruba
quasi un’ora al giorno a testa e ci co-
sta in tutto 27 miliardi di euro l’anno. I
problemi ovviamente non sono solo di
tempo perso, ma anche di emissioni e
inquinamento.
Una simile analisi è stata fatta anche negli Stati Uniti e i risultati sono non meno
allarmanti di quelli italiani. Ma gli americani hanno più fantasia e per farci capire
immediatamente quanto tempo perdiamo in macchina, hanno calcolato che
un automobilista di Los Angeles passa
ogni anno 72 ore nel traffico, che corrispondono al tempo necessario per leggere tutto “Guerra e Pace” o per vedere
sette volte l’intera trilogia de “Il Signore
degli anelli”.
L’Istat ci informa che in 14 anni (dal
1989 al 2003) il tempo libero è diminuito di 27 minuti mentre cresce il tempo
passato in macchina, alle casse del supermarket, agli sportelli postali, agli uffici pubblici, al pronto soccorso. E negli
ultimi anni la sensazione è che abbiamo
“perso” dell’altro tempo.
Altro che elogio della lentezza. Il punto è
un altro; l’organizzazione della città non
concilia i tempi della vita e quelli del lavoro. Tradotto: una riorganizzazione degli orari di banche, poste, uffici pubblici,
ma anche dei negozi e dei servizi. Mentre cambiano gli stili di vita, gli orari di
lavoro, le esigenze di single e famiglie, ci
sono “città nuove” che rispondono alle
mutate esigenze e “città vecchie” che
faticano ad adeguarsi. I cittadini hanno
fame di tempo. Si muovono in massa e
consumano permessi di lavoro per code
imposte dalla burocrazia, agli sportelli di
poste, banche, uffici pubblici in città che
non riescono ad adattarsi all’era della
flessibilità. Città che hanno mantenuto il
modello della “città-fabbrica”, una città
che non esiste più, con l’orario di scuole
e uffici pubblici che coincide con quello
del lavoro.
Fame di tempo e stress da traffico sono
condizioni, spiega il direttore del dipartimento di psichiatria dell’Azienda
ospedaliera Fatebenefratelli di Milano
Claudio Mencacci, che “accompagnano
coloro che temono di non poter arrivare a
fare tutto quello che dovrebbero nell’arco
della giornata. Il tempo perso in coda e
nel traffico è non solo inutile ma dannoso.
La città deve ricalibrarsi sui tempi dei cittadini”. (Corriere della Sera, 14 agosto
2006).
Per “ricalibrare la città sui tempi dei cittadini”, per dirla con le parole di Mencacci, il Comune mette in campo il Piano
territoriale degli orari, una sorta di
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“piano regolatore degli orari”: il documento che contiene proposte per conciliare le esigenze di vita e di lavoro dei
cittadini, dei residenti, dei pendolari, degli studenti, di tutti coloro che da fuori
entrano ogni giorno per diversi motivi a
Seregno e, soprattutto, delle donne, che
i sociologi definiscono non a caso “acrobate” perché sono costrette a mediare
tra pubblico e privato.
“Se vogliamo una città di servizi oltreché
di risposta ai bisogni – spiega l’assessore
Marco Formenti - Seregno va ripensata
nei suoi orari, che devono essere conosciuti, adeguati, coordinati. È questione culturale, oltrechè organizzativa.”
Seregno è una città complessa con
42.444 abitanti (più 12 per cento in
ventisette anni) su un territorio di 13,01
chilometri quadrati (3162 abitanti per
chilometro quadrato). La città è attraversata da cinque linee di autobus di
cui due urbane e tre extraurbane per
un totale di 18 chilometri e 14 ore di
servizio (dalle 6.30 alle 20.30 circa); c’è
la stazione, due infrastrutture importanti
(la Valassina e la Milano – Meda) e una
rete delle piste ciclabili di 26 chilometri; 4.163 imprese, il 6 per cento delle
imprese presenti in Brianza, “occupano” il territorio; oltre 300 negozi nel
solo centro storico; tre alberghi con più
Foto di Drouu
di sei mila clienti ogni anno. Da questi
“numeri” si intuisce come l’obiettivo sia
ambizioso: migliorare la vita dei cittadini, non solo spostando un semaforo
o costruendo una rotonda o un nuovo
spazio verde. Parliamo di un “salto culturale”, di incidere sulle abitudini e sugli
impegni. Soprattutto sul tempo. Guadagnare tempo per dedicarlo a sé, ai figli,
ai propri interessi e migliorare la qualità
del tempo risparmiato.
Tre i progetti finanziati dalla Regione
Lombardia con 130 mila euro: “tutto
in un giorno”, “tutto in una card” e “tutto in un messaggio”. C’è poco meno di
un anno di tempo per mettere in pratica le tre azioni – pilota. Entro marzo
del prossimo anno il PTO dovrà essere
approvato dal Consiglio comunale.
Andiamo per ordine. L’idea del progetto “tutto in un giorno” è semplice, ma
al tempo stesso “rivoluzionaria”: aprire,
una volta la settimana, tutti gli uffici
comunali per l’intera giornata con orario continuato, anche all’ora di pranzo.
Un questionario "testerà" i bisogni e le
aspettative degli utenti in merito agli
orari di apertura al pubblico degli uffici.
Ma non solo gli uffici comunali. In futuro la “giornata del cittadino” potrà coinvolgere anche gli altri uffici pubblici e i
negozi. Per questo sarà aperto un tavolo
di confronto con tutte le associazioni di
categoria.
La seconda azione intende incidere sulle
code agli sportelli, soprattutto nel settore scuola. Con “tutto in una card”
sarà possibile iscrivere i propri figli ai
centri estivi o al servizio di pre o post
scuola oppure pagare la mensa scolastica o ancora richiedere la dote scuola e la borsa di studio comunale per gli
alunni di terza media con un semplice
click. Sarà sufficiente un computer dotato di connessione internet, un lettore
di smart card e la CRS, la carta regionale
dei servizi della Regione Lombardia che,
attraverso il proprio codice PIN, garantisce l’autenticazione in sicurezza degli
utenti on-line.
Per questo progetto i target di riferimento sono due. In primo luogo le famiglie con figli in seconda e terza media. Si tratta di circa 800 studenti a cui
sarà consegnato un lettore di smart card
da collegare la proprio pc. Un secondo
target sono gli studenti delle elementari
e delle medie che utilizzano il servizio di
mensa scolastica. In tutto circa 3 mila ragazzi. Per loro, e per i loro genitori, sarà
studiata una campagna di comunicazione specifica.
Migliorare la comunicazione con i cittadini è l’obiettivo di “tutto in un messaggio”. Una email o un “messaggino”
per informare, in tempo reale, i cittadini
di tutto ciò che accade in città: viabilità, scuole, emergenze, servizi ed eventi
promossi dall’Amministrazione, scadenze (ICI, TARSU, carte d’identità ecc.), informazioni sulle possibilità di lavoro per
i giovani. Il cittadino potrà registrarsi
direttamente on-line inserendo i propri
dati, scegliendo le aree informative di
interesse e con quale strumento, email o
sms, preferisce ricevere le notizie.
Tre proposte all’interno di un “piano”, il
PTO, che contiene un principio rivolto a
tutti: mettere da parte minuti e ore per
sé e difenderli come un “tesoretto”. ❖
Cos’è il PTO
Il Piano territoriale degli orari
(PTO) è il documento di indirizzo strategico che, a livello
comunale o sovra comunale,
regola il sistema degli orari dei
servizi urbani e promuove la
loro graduale armonizzazione
e coordinamento.
Il PTO è previsto dalla legge
regionale numero 28 del 28
ottobre 2004, “Politiche regionali per il coordinamento e l’amministrazione dei tempi delle città”, che rende obbligatorio il
“piano” per i Comuni con più
di 30 mila abitanti.
Nei primi anni ‘90 si è cominciato a parlare di come intervenire per uniformare gli orari di Milano (negozi, scuole,
tram, linee metropolitane, uffici pubblici...) e il capoluogo
lombardo è stato il primo caso
in Italia, nel 1993, a dotarsi di
un piano regolatore degli orari che è diventato un punto di
riferimento per tutta Europa.
10
/comune/storia
di Walter Todaro e Paolo Pozzi* foto di Gianni Corrado
Dopo due anni di lavoro l’archivio storico apre in Biblioteca civica
La memoria
del tempo
Le vicende storiche,
politiche, sociali
e amministrative
di 250 anni di storia
di Seregno
in quattro mila documenti
dal 1727 al 1950
N
el 1927 il podestà di Seregno, Luigi
Silva, propose al Ministero degli Interni una “fusione a freddo” dei Comuni
di Seregno, Carate Brianza, Giussano,
Verano, Albiate e Triuggio. L’obiettivo
era quello di formare un’unica città con
il nome di “Alberto Lombardo”. Una
piccola Provincia di Monza e Brianza
con ottant’anni d’anticipo.
Due anni dopo, era il 1929, la Prefettura, con una circolare che sembra ispirata
dal ministro Brunetta, chiede ai Comuni
di “interrompere la consuetudine di pubblicare onerosi volumi sull’attività degli
enti locali.”
Sono due degli oltre quattromila documenti che compongono l’archivio storico. Più di duemila fascicoli e ottocento
registri, che occupano un intero scaffale
presso la Biblioteca civica “Ettore Pozzoli”: una miniera di informazioni per la
storia della città di Seregno dal 1727 al
1950.
Dopo due anni di lavoro, svolto dalla
CAeB (Cooperativa archivistica e bibliotecaria) di Milano, il Comune di Seregno
mette a disposizione della città il proprio
archivio storico. Gli atti possono essere
consultati attraverso un inventario in
versione cartacea (due volumi di più di
mille pagine) oppure in versione informatica su CD-ROM. Inoltre sul sito del
Comune (www.comune.seregno.mi.it)
è disponibile l’indice di tutti i documenti
e di tutti gli atti dell’archivio.
Le vicende storiche, politiche, sociali
e amministrative di 250 anni di storia
di Seregno in quasi quattro mila documenti. Uno strumento di indagine
e conoscenza storica, in grado di far
emergere un patrimonio straordinario
di documenti. Tra le tante curiosità, i
certificati per il prestito volontario del
Monte Lombardo Veneto con le norme
per l’apertura di un conto e le comunicazioni del Conte Radetsky sulle moda-
lità di riscossione del premio (1850); il
regolamento per la banda civica di Seregno (1862); il capitolato per l’incarico
di regolatore del pubblico orologio di
Seregno (1882); il regolamento edilizio
del Comune (1893); i sussidi a favore
dei bambini nati lo stesso giorno di alcuni membri della casa regnante (la principessa Maria Pia nel 1934 e il principe
di Napoli Vittorio Emanuele nel 1937);
gli splendidi disegni delle uniformi per
le guardie municipali (1898), pubblicati
in copertina dei volumi dell’inventario e
del CD-ROM.
L’inventario prende il via con un documento del 9 dicembre 1727, il più antico conservato nell’archivio: si tratta di
un “istrumento” di vendita fatta da Carlo Ambrogio Resnighi al marchese Carlo
Gerolamo Castelli di un terreno ad uso
orto di cinque tavole “sito nella piazza di
mezzo del Comune di Seregno”.
Sfogliando i fascicoli si scoprono an-
Un porto sicuro nella vostra città.
12
/comune/storia
*Cooperativa CAeB
L’archivio storico
in un clic
La ricerca dei documenti si può
fare on line. Basta un computer
e una connessione internet. Sul
portale www.seregno.comune.mi.it
è possibile consultare on line o
scaricare sul proprio pc un file in
formato pdf con l’indice di tutti
i documenti e di tutti gli atti del
Comune dalle origini fino al 1950,
pubblicati secondo gli standard
internazionali, nazionali e regionali e secondo le indicazioni della
Soprintendenza archivistica.
Una storia lunga un
secolo
che interessanti informazioni sull’attività amministrativa del Comune: i primi
conti consuntivi del Bilancio risalgono al
1833, mentre l’anno successivo compaiono i verbali delle sedute del Consiglio
e della Giunta. Con la classe 1856-1862
s’iniziano a compilare i registri degli
scritti alle liste di leva. Solo con il nuovo
secolo (era il 1915) il Comune comincia
a tenere i registri di protocollo.
Il riordino e l’inventariazione dell’archivio storico civico fino al 1950, è solo una
tappa di un lavoro più ampio. E’ già in
programma l’intervento sugli anni successivi fino al 1968. Inoltre il progetto
0362 - 239112
si allargherà ai documenti degli enti
ormai scomparsi presenti nell’archivio
comunale come la Congregazione di
carità, l’Ente comunale di assistenza, il
Patronato scolastico, l’Istituto maschile
di educazione Orfanotrofio San Giuseppe, l’Opera nazionale maternità e infanzia. Già in questo intervento sono stati
individuati tra gli atti comunali gli archivi dell’Associazione di mutuo soccorso
degli operai di Seregno; del Consorzio
di vigilanza igienica e profilassi per i Comuni di Seregno, Cesano Maderno e
Giussano e del SEPRAL (Sezione provinciale alimentazione). ❖
338 7191412
La storia dell’archivio del Comune di Seregno risale al 5 ottobre
1908 con una circolare della Prefettura di Milano. La costituzione
formale dell’archivio risale ad una
lettera, datata 1928, indirizzata
ad Antonio Sala e Carlo Formenti, due collezionisti di documenti.
Un primo intervento di sistemazione dell’archivio è del 1940,
mentre nel 1947 la Giunta approva un altro progetto di riordino e
decide di spostare l’archivio nei
sotterranei della scuola Cadorna.
Altro intervento nel 1971, a causa
dello stato di totale confusione in
cui si trovavano gli atti successivi al 1950. Infine, nel maggio del
1988, ultimo intervento relativo
agli atti dal 1966 al 1984.
Seregnoinform@ gennaio/febbraio 2009
[email protected]
12
/comune/amministratori
13
di Walter Todaro
Focus sugli assessori
Vito Potenza
racconta Vito Potenza
Continuiamo il nostro viaggio alla
scoperta degli assessori. Uno sguardo
sulla Giunta per far conoscere ai nostri
lettori gli uomini che, con il sindaco,
guidano la città. Interviste con cui
vogliamo parlare non solo della cronaca
della loro attività amministrativa,
ma anche del “personaggio”,
con la sua storia politica e umana.
Riflettori puntati su Vito Potenza,
Foto di Gianni Corrado
D
ottore commercialista, presidente
della sezione di Monza dell’Associazione Nazionale Carabinieri (“la terza per
anzianità in Italia”, precisa subito), consulente di un istituto delle Nazioni unite
che si occupa di sicurezza e assessore
alla Programmazione Finanziaria. Presentare Vito Potenza non è semplice.
Da dove cominciare? Provo a cercare il
suo nome su Google e, tra le varie pagine che il motore di ricerca mi propone,
una in particolare m’incuriosisce. È un
articolo recente di un giornale locale sul
decreto sicurezza del Governo. Il giornalista ricorda come negli anni Novanta
Potenza, in qualità di presidente della locale sezione dell’Associazione Nazionale
Carabinieri, aveva ideato e realizzato,
con l’impiego di carabinieri in congedo,
un servizio di controllo all’esterno delle
scuole di Monza denominato “Scuole
Sicure”. Progetto che riscosse interesse
assessore alla Programmazione Finanziaria
da parte delle istituzioni e delle famiglie
e un giudizio positivo della stampa.
Decido quindi di partire da qui, dalla sua
esperienza “a capo” dell’Associazione
Nazionale Carabinieri: “dal 1994 – racconta Potenza - sono presidente della
sezione di Monza, la terza più ‘anziana’,
dopo Milano e Como, tra le quasi 1.700
esistenti in Italia e nel mondo. Le sue origini risalgono, infatti, alla fine del 1800,
esattamente il 1 giugno 1897. Oggi,
dopo oltre un secolo di vita, la sede di
Monza, intitolata al generale Enrico Galvaligi (N.d.R. ucciso dalle Brigate Rosse
nel 1980, l’ultimo giorno dell’anno), ha
quasi 500 soci ed è una delle più attive e
presenti, non solo a livello locale.
Questa “passione”, se così la possiamo definire, nasce dal servizio
militare svolto nei Carabinieri?
Si, certo. Ho prestato il servizio militare
nell’Arma, come carabiniere ausiliario, a
fine degli anni Ottanta. Dopo due mesi di
corso a Torino, mi hanno trasferito a Seregno dove ho trovato molti amici e conoscenze che ancora oggi, a distanza di
molti anni, ho mantenuto.
Il suo incarico come assessore è,
quindi, un ritorno a casa?
In un certo senso si può dire così. Sono tornato a Seregno chiamato dal Sindaco che,
dopo aver vinto le elezioni, mi ha chiesto
se ero disposto a prendermi la responsabilità di un assessorato. Così, da un giorno
all’altro, senza nessuna precedente esperienza da amministratore comunale, mi
sono trovato con la delega alla Programmazione Finanziaria. Non senza preoccupazione (N.d.R. sorride). In primo luogo
per il tempo, la vera “risorsa scarsa”. Tra
la mia attività professionale, i miei incarichi di consulenza e l’associazione, temevo
di non poter dedicare molto tempo all’attività amministrativa a Seregno. In più si
14
/comune/amministratori
trattava di una cosa nuova, con tutti i normali dubbi legati alle novità. Ma all’amico
Giacinto non potevo dire di no.
Sono passati quattro anni da quando il Sindaco le ha dato la delega.
Preoccupazioni superate?
I dubbi erano legati solo al fatto che
quando faccio una cosa mi piace portarla
a termine e farla bene. Un minuto dopo
aver accettato, le preoccupazioni hanno
lasciato posto all’impegno e all’entusiasmo per questa nuova esperienza, che si
è rivelata molto interessante anche dal
punto di vista professionale. Come dottore
commercialista la mia attività è rivolta al
privato. Questo periodo come assessore mi
ha permesso di affrontare l’aspetto pubblico e migliorare le mie conoscenze. Inoltre ho trovato un valido supporto in uffici
competenti ed efficienti. Anche dal punto
di vista più generale questi quattro anni
sono stati positivi: ho potuto vedere le cose
dall’altra parte, con l’occhio dell’amministratore, capire le richieste dei cittadini e
le soluzioni del Comune e trovare i punti
critici della struttura dove intervenire per
poter migliorare.
Con quale spirito ha accettato l’incarico?
Fin dal mio primo giorno di lavoro, il segnale che ho voluto dare è stato duplice:
rigore normativo e attenzione nei confronti della spesa pubblica. Devono essere tutelati, in primo luogo, tutti i cittadini che
rispettano le norme. Per assurdo ne basterebbe uno corretto, per dover essere rigo-
Vito Potenza
Nato a Milano,
47 anni compiuti da poco,
laureato in economia e commercio all’Università Cattolica
del Sacro Cuore,
Foto di Gianni Corrado svolge la sua
attività professionale di Dottore Commercialista a
Milano e Monza come Senior Partner
e Responsabile della Clientela Inter-
nazionale di uno Studio Associato.
Ricopre diversi incarichi in ambito
privato, pubblico ed istituzionale;
tra gli altri, il mandato di Assessore
alla Programmazione Finanziaria dal
2005, su mandato fiduciario del Sindaco, la collaborazione in qualità di
Special Advisor Institutional Relations
Security Governance-Counter Terrorism
Laboratory con UNICRI – United Nations Interregional Crime and Justice
Research Institute. Dal 1994 è inoltre
Presidente della Sezione di Monza
dell’Associazione Nazionale Carabinieri.
rosi nei confronti di tutti gli altri. In ogni
caso il contribuente seregnese è preciso e
attento, con un forte senso di responsabilità e una convinta idea di appartenere a
una “polis”.
Qual è la difficoltà maggiore nel
gestire il Bilancio del Comune di
Seregno?
Credo che il problema maggiore sia legato
a regole, nazionali e comunitarie, che in
alcuni casi sono penalizzanti per la città e
per le scelte politiche. Spesso ci troviamo di
fronte a limitazioni che impediscono ad un
Comune con un Bilancio “sano”, come Seregno, di investire. Certamente da un punto di vista generale sono necessarie regole,
anche molto rigide, ma questi meccanismi
legislativi non devono limitare la capacità
d’azione di realtà locali “virtuose”.
Questa sua frenesia, questo desiderio di “fare” l’hanno portata ad
intervenire in aree non propriamente di sua competenza, come il
restyling del periodico comunale o
il concorso Pozzoli.
Su indicazione del Sindaco, ma anche perché in fondo mi diverte, negli ultimi anni
mi sono interessato alla comunicazione
del Comune e agli eventi, sempre con
un unico obiettivo: portare il “marchio”
Seregno fuori dalla città, far conoscere le
potenzialità e i punti di forza di Seregno
a chi non vive qui. Ad esempio il sistema
commerciale. Nel centro storico abbiamo
300 negozi in 5 mila metri quadrati: un
negozio ogni 15 metri. Queste sono le risorse di Seregno che dobbiamo sostenere
e che possono anche rappresentare uno
15
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strumento per il rilancio dell’economia. Gli
eventi e i media sono solo un mezzo. A me
interessa il fine: sostenere e sviluppare il
territorio e i suoi “prodotti” di qualità in
Italia e all’estero.
Un milanese che lavora per imporre il “marchio” Seregno. Perché?
Forse proprio perché non vivo a Seregno.
Questo mi consente di guardare con un
certo distacco, e con maggiore lucidità, le
cose buone che si fanno in questa città. Il
mio obiettivo è superare una sorta di chiu-
sura mentale che impedisce alle eccellenze
di essere visibili all’esterno. È giusto riconoscere la propria storia, ma bisogna portare
la propria storia al di là dei propri confini.
La capacità produttiva, il territorio, ma
anche la cultura. Un esempio è il Concorso
pianistico “Ettore Pozzoli”, che attraverso
una competizione seria, dura nei ritmi e
nelle prove, e di grande qualità, costituisce per i candidati un’occasione importantissima, e una delle poche esistenti a
livello internazionale, per “fare carriera”
nel mondo della musica classica. Un altro
esempio è il progetto sull’archivio storico
(N.d.R. vedi pagg. 10-12), sul recupero
del passato di Seregno. L’obiettivo è portare fuori dagli scantinati, anche in senso
fisico, tutti i documenti, alcuni con oltre
un secolo di vita, che riguardano l’identità
di Seregno. Abbiamo preso un argomento
“morto”, impolverato, lo abbiamo messo
su Internet e lo abbiamo trasformato in
uno strumento di promozione del territorio. Mi piace pensare che sto lavorando su
un’apertura: spalancare le porte di Seregno al resto del mondo.
Questa idea di apertura ci porta a
un altro progetto su cui lei si sta
impegnando: la partnership con i
privati.
Mettere a disposizione della città il “marchio” Seregno, con il suo know how, è decisivo. Le risorse del Comune sono limitate
e il privato può dare molto al pubblico. Per
questo stiamo lavorando su progetti spe-
cifici, con una struttura interna dedicata
alla comunicazione e alla ricerca di risorse
private. Bisogna darsi delle regole, non a
caso abbiamo appena approvato il regolamento sulle sponsorizzazioni, ma, soprattutto in un contesto come quello attuale,
la partnership pubblico – privato deve essere sviluppata. La collaborazione con il
Comune, per le aziende, è un’opportunità,
soprattutto in momenti di crisi. Il Comune
ha potenzialità mediatiche e progetti di
qualità che possono avere un forte appeal
per il settore privato. L’obiettivo finale è
produrre eventi e progetti di qualità senza
pesare sui conti pubblici.
Abbiamo iniziato questa intervista
parlando della sua esperienza come
carabiniere. Dall’Arma all’UNICRI,
l’ente delle Nazioni unite che si occupa di sicurezza mondiale, il passo è breve.
Diciamo che il legame tra le due attività
è il mio interesse per la ricerca nel campo
della prevenzione del crimine e dell’innovazione nell’area della giustizia e della sicurezza. Da alcuni anni sono consulente
dello United Nations Interregional Crime
and Justice Research Institute (UNICRI),
che dipende direttamente da Bank Ki Moon
(N.d.R. il Segretario generale dell’ONU)
e ha sede a Torino, e faccio parte del gruppo di esperti di IPO, l’osservatorio internazionale che si occupa della sicurezza dei
grandi eventi. L’attività dell’istituto riveste
particolare importanza nell’assistere i “po-
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licy makers” a livello locale, nazionale ed
internazionale, nella sperimentazione di
nuove aree e forme di intervento a supporto di chi deve affrontare le nuove sfide per
la sicurezza dei cittadini.
Uno di questi progetti potrebbe
interessare direttamente Seregno.
Da tempo le Nazioni unite, e l’UNICRI
in particolare, hanno mostrato grande
interesse per la Lombardia, per Milano e
anche per la Brianza. La nostra regione,
infatti, è sede di numerosi grandi eventi e,
di conseguenza, è un’area che ha bisogno
di soluzioni nuove in tema di sicurezza.
In particolare un progetto di sicurezza urbana, sviluppato con il MIT di Boston, è
finalizzato ad individuare nel mondo città
di diverse dimensioni affinché diventino
“città laboratorio”. Il mio obiettivo è far
si che Seregno possa essere una delle città
inserite le programma.
Lei nel corso della legislatura ha
sempre mantenuto un profilo tecnico. Com’è stato il suo rapporto
con il Consiglio comunale, luogo di
“lotta politica”?
Direi buono. L’esperienza del Consiglio,
finora, è stata molto positiva. Ho instaurato un ottimo rapporto con tutti i consiglieri, di maggioranza e di minoranza, che
hanno sempre collaborato con me e il mio
Assessorato. Nella mia attività di amministratore mi sono sempre mosso con l’idea
di trovare soluzioni condivise.
Questo approccio pragmatico ai
problemi proviene dalla sua cultura anglosassone?
Può essere. Sono cresciuto in Gran Bretagna dove mio padre, dirigente della Pirelli,
andò con la famiglia per lavoro. Abitavamo
a Swadlincote, un paese nello Staffordshire
vicino a Burton upon Trent. In Inghilterra
ho frequentato le elementari e le medie,
poi sono tornato in Italia, a Milano, dove,
dopo il liceo, mi sono laureato in economia e
commercio all’Università Cattolica. Oggi sono
un commercialista con uno studio principale a
Milano e una sede a Monza, dove ho cominciato e finito la mia “carriera” sportiva.
Adesso non mi dica che ha rischiato di diventare un atleta professionista?
Da giovane sono stato uno sportivo “serio”. Giocavo a basket, ero un buon play.
Ho giocato nelle giovanili della Forti e Liberi, storica società sportiva di Monza, e ho
chiuso la carriera con l’esordio in C1. Poi,
infortuni e università mi hanno costretto
ad appendere le scarpette al chiodo e a
dedicarmi a sport più “tranquilli”.❖
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/comune/informazione
di Riccardo Baca
Caso Meredith Kercher
Il “partito di Amanda”
attacca la giustizia
Il magistrato Stefano Dambruoso spiega come
il delitto di Perugia abbia influito sull’idea
che americani ed inglesi hanno della giustizia italiana
T
utto inizia nel febbraio 2008 con
l’arrivo a Perugia di Joe Tacopina,
avvocato assunto dal network Abc, che
per primo accusa gli investigatori italiani
di incapacità. Da allora New York Times,
Nbc, Sunday Times e altri media americani ed inglesi contestano il modo in cui
erano state condotte le indagini. Parliamo del delitto di Perugia e dell’accusa
ad Amanda Knox di aver ucciso Meredith Kercher.
Abbiamo incontrato il magistrato Stefano Dambruoso in occasione della
presentazione a Seregno del libro sul delitto di Perugia “Amanda e gli altri” della
giornalista del “Corriere della Sera” Fiorenza Sarzanini Con lui abbiamo affrontato un aspetto centrale dell’omicidio di
Meredith: non la vicenda giudiziaria, ma
la “guerra” mediatica tra stampa americana e inglese e magistratura italiana.
Partiamo da qui: in che modo
l’omicidio di Perugia ha influito
sull’idea che americani ed inglesi
hanno della giustizia italiana?
Ci sono stati dei segnali da parte di alcune
istituzioni americane e della stampa che
sostengono la posizione della famiglia di
Amanda Knox: i genitori sono convinti che
la figlia sia innocente e temono che stia
subendo un processo non garantito; un
processo in cui manca il rispetto dei diritti
fondamentali dell’imputato. In particolare
c’è stata una forte iniziativa della stampa
e delle televisioni americane, forse su sollecitazione dei famigliari e amici di Amanda,
per dimostrare come in Italia non esistano garanzie simili a quelle previste negli
Stati uniti. Tuttavia i media statunitensi
dimenticano che il nostro è il Paese dove
“soltanto“ 2.000 anni fa è nato il diritto
che oggi circa l’80 per cento degli Stati del
mondo applica.
L’attacco dei media americani e inglesi è diffuso. E’ di questi giorni,
ad esempio, un articolo del quotidiano Indipendent in cui si sostiene che “il processo si trascinerà per
mesi, alla maniera italiana.”
Questo è un argomento parallelo aiuta chi
sostiene l’idea che sia in corso un processo
ingiusto ai danni della Knox, ma in realtà
la questione dei tempi della giustizia non
c’entra nulla con la presunta assenza di
diritti di Amanda nel processo in corso in
questi giorni davanti alla Corte d’assise di
Perugia. I tempi processuali della giustizia
italiana sono un problema oggettivo usato, in questo caso, in modo strumentale.
Lo scorso ottobre il presidente del
Tribunale di Perugia, Mario Villani, ha chiesto al Csm di intervenire per difendere i magistrati dalle
“pressioni mediatiche d’oltreoceano”, mentre il pm, Giuliano Mignini, ha dedicato una parte della
sua requisitoria alla denuncia di
queste “pressioni”. C’è il rischio
che un normale processo penale si
trasformi in un corto circuito mediatico globale?
Non credo che ci sia questo rischio. Credo
piuttosto che si tratti di una cattiva interpretazione di ruoli, quello dei magistrati e
quello dei giornalisti, che devono essere tenuti ben distinti. In ogni caso è chiaro che
quando l’interesse dei media sulle vicende giudiziarie è così forte, così pressante
come nel caso di Perugia è possibile che ci
sia un condizionamento delle posizioni di
accusa e difesa, cioè degli avvocati e dei
magistrati.
Direi che è fisiologico. Con una presenza
così invasiva dei media nel nostro quotidiano, infatti, non è più possibile ritenere che il giudice, come in passato, sia del
tutto isolato rispetto al mondo esterno. La
giustizia, come tutte le altre attività umane, va contestualizzata nella società nella
quale viviamo. ❖
Chi è
Stefano Dambruoso
Dopo le Procure di Agrigento e Palermo, dove si occupa di indagini
su reati commessi nell’ambito di associazioni mafiose e su reati contro
la Pubblica Amministrazione, nel
dicembre 1996 Stefano Dambruoso
è a Milano dove resta per otto anni
come sostituto procuratore della
Repubblica. Nel capoluogo lombardo si occupa in particolare delle più
importanti inchieste sul terrorismo
fondamentalista islamico.
Oggi è “Capo ufficio coordinamento Attività Internazionale” del Ministro della Giustizia dopo essere
stato esperto giuridico presso la
Rappresentanza permanente italiana alle Nazioni Unite di Vienna
e dell’Unione Europea a Bruxelles
dal 2004 al 2007.
Ha pubblicato, con il giornalista
del “Corriere della Sera” Guido
Olimpio, “Milano-Bagdad” (Mondadori 2004).
/territorio/energia
19
di Walter Todaro foto di Gianni Corrado
Intervista a Giancarlo Porta, presidente di Gelsia Calore
L’energia dal vapore
Meno costi, più sicurezza e ambiente più pulito:
l’impianto di teleriscaldamento funziona da cinque
anni e sta dando risultati superiori ad ogni aspettativa
D
iminuisce i costi, migliora l’ambiente e garantisce più sicurezza. Parola
di Giancarlo Porta. Incontriamo il presidente di Gelsia Calore alla centrale di
via Cimitero, un impianto che oggi porta il teleriscaldamento nelle case di circa
cinque mila residenti. Siamo nel “cuore”
della centrale, la plancia di comando
da dove i tecnici “guidano” calore ed
energia lungo gli otto chilometri della
19
aprile/maggio 2009 Seregnoinform@
rete: computer accesi, grossi “armadi”
con indicatori luminosi, manometri e
pulsanti vari. Sembra la sala di controllo della centrale nucleare di un vecchio
film, “Sindrome cinese”, con uno strepitoso Jack Lemmon. Porta inizia subito con i numeri: “In quattro anni, con il
teleriscaldamento, abbiamo pulito l’aria
di Seregno da un milione e trecento mila
litri di gasolio. Inoltre la sostituzione delle
singole caldaie ci ha permesso di eliminare
circa 45 mega watt di potenza. Dal centro
di Seregno sono scomparse circa 120 vecchie caldaie che, oltre ad utilizzare ancora
energia ‘sporca’, alcune addirittura nafta
pesante, costituivano impianti sovradimensionati. Era come scaldare una moka con
una fiamma ossidrica: si brucia molto più
gas di quello necessario, la resa è inferiore,
aumentano le emissioni e, in definitiva, si
inquina di più. Quindi, con una potenza
termica della nostra caldaia di 25 mega
watt, a parità di calore erogato abbiamo
dimezzato le emissioni in atmosfera.”
Che garanzia abbiamo che la centrale di teleriscaldamento produca
davvero energia “pulita”?
20
/territorio/energia
La garanzia sono i certificati verdi. Si tratta di un premio alla produzione di energia
pulita in base alla quantità prodotta. Più
produci più finanziamenti ottieni. Funziona così: se prendiamo cento litri di combustibile bruciato, la resa di una caldaia
tradizionale è del 70/75 per cento, l’80
per cento nella migliore delle ipotesi. Ciò
significa che circa il 20 per cento di combustibile è sprecato. Nel caso del teleriscaldamento, sempre considerando 100 litri di
combustibile bruciato, la resa in termini di
energia termica è dell’85 per cento con
una produzione del 45 per cento di energia
elettrica. Quindi, non solo non c’è alcuna
“dispersione”, ma abbiamo addirittura un
saldo positivo. Lo Stato, attraverso i certificati verdi, finanzia le aziende che producono energia pulita secondo questa logica:
abbattimento degli sprechi, riduzione delle
emissioni e, in definitiva, dell’inquinamento. In questo senso si può dire che i certificati verdi sono il nostro “combustibile” per
proseguire negli investimenti.
Cosa chiedere di più? Ci si riscalda,
ma si rispetta l’ ambiente e si paga
Seregnoinform@ gennaio/febbraio 2009
20
21
una bolletta meno salata.
Il vantaggio ambientale è senza dubbio il primo aspetto. Un vantaggio per l’intera comunità, anche per chi non è allacciato alla
rete del teleriscaldamento. Tenga presente che tutte le emissioni
della centrale sono monitorate dalla Regione Lombardia che, tra
parentesi, ha parametri molto più restrittivi di altre Regioni. Se
solo un dato supera i limiti definiti dal Pirellone la centrale si
blocca in automatico. C’è poi il fattore sicurezza: nelle case e
nei palazzi non gira più nessun tipo di combustibile. Quindi non
esiste alcun rischio legato ad eventuali esplosioni. Interessante
è anche l’aspetto economico. Mantenendo la stessa quantità
di calore, per chi ha un impianto a gasolio il risparmio con il
teleriscaldamento può arrivare fino al 10 per cento, mentre per
la caldaia a metano siamo intorno al 5/7 per cento. Si tratta di
un risparmio inteso come mancata manutenzione dell’impianto;
quindi eliminazione dei costi di gestione, delle spese per le pratiche per la sicurezza e i controlli delle caldaie. Tutte “voci” che
alla fine incidono sulla bolletta.
Dall’indagine di customer satisfaction che avete fatto a febbraio sembra che gli utenti lo abbiano capito. Emerge, infatti, un giudizio complessivamente
positivo sul servizio erogato.
Per prima cosa c’è da dire che l’indagine non è stata fatta su un
campione, ma sul 100 per cento delle forniture, intervistando tutti
i 130 clienti, privati, amministratori di condominio o presidi nel
caso delle scuole. Abbiamo “testato”, in particolare, la validità
del servizio offerto, in termini di economicità, sicurezza, qualità
del supporto tecnico fornito, la rapidità di risposta alle richieste
di intervento e la qualità del rapporto commerciale. Per quanto
riguarda i risultati il servizio, nel complesso, ha ottenuto una valutazione di 9,02 punti su un massimo di dieci. Oltre che testare il
grado di qualità del teleriscaldamento, le interviste svolte ci hanno
permesso di identificare alcuni aspetti su cui dobbiamo intervenire
per rispondere alle aspettative di tutti i nostri clienti. E’ un risultato
importante che ci dice che siamo sulla strada giusta e ci spinge a
lavorare ancora di più e ancora meglio per migliorare il servizio.
Ci spieghi come funziona il teleriscaldamento?
La centrale produce calore e acqua surriscaldata a 116 gradi. L’acqua attraverso gli otto chilometri di tubi, di andata e ritorno come
in un impianto di riscaldamento classico, arriva nelle abitazioni o
nei condomini dove, al posto della caldaia, c’è uno scambiatore
I numeri
del teleriscaldamento
Potenza termica caldaia: 25 MW
Potenza elettrica a regime: 9,6 MW
Produzione elettrica annua a regime: 45
milioni di kWh
Produzione vapore: 20/25 milioni kg/anno
Produzione calore a regime: 40 milioni di
kWh/a
Utenze allacciate: 130 per circa 5 mila persone
Lunghezza della rete: 8 Km
di calore. Lo scambiatore è formato da lamelle in acciaio inox che,
appunto, “scambiano” l’acqua surriscaldata e demineralizzata
della rete con quella dell’impianto del condominio. In sostanza la
nostra acqua, che arriva a 110 gradi nello scambiatore, si incrocia
con quella della rete del cliente che in questo modo è scaldata e
rimessa nel circuito dell’utente a 80/85 gradi.
A Seregno rispetto al fabbisogno complessivo di energia, quale percentuale è prodotta dal teleriscaldamento?
Oggi quasi il 12 per cento della popolazione, 5 mila abitanti, è
allacciato al teleriscaldamento: nel contempo forniamo anche un
quarto del fabbisogno complessivo di energia elettrica di Seregno
con due motori che lavorano 7/8 mila ore all’anno.
Le emissioni delle caldaie incidono per il 36% sulle
emissioni in atmosfera. Una percentuale decisamente pesante. In questo senso il teleriscaldamento può
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/territorio/energia
essere una soluzione efficace. Il
problema, però, è la diffusione. A
Helsinki, la città più “ecosostenibile” d’Europa, il 98% degli abitanti
sono collegati al teleriscaldamento. A Seregno le utenze sono 130.
Quali investimenti avete in programma per ampliare la rete?
Il problema sono i costi di investimento
molto alti. A Giussano, ad esempio, spenderemo cinque milioni di euro per quattro
chilometri di rete. I costi più “pesanti” li
abbiamo quando dobbiamo mettere giù i
tubi. Questo spiega perché i progetti di teleriscaldamento stanno in piedi, da un punto
Autoriparazioni
rio che garantiscono una quota di energia
venduta costante e in grado di assorbire
gran parte degli investimenti fatti. Le faccio
un esempio. Alba, in Piemonte, ha iniziato
nel 1984 e oggi ha una rete di teleriscaldamento molto sviluppata. I motivi sono due.
In primo luogo una stagione invernale piuttosto lunga e poi la presenza di un’azienda di grandi dimensioni, la Ferrero, con
cui hanno fatto una joint venture. Hanno
creato AlbaPower, una società mista che gli
ha permesso di aumentare gli investimenti
sulla rete. Una strada che stiamo cercando
di aprire è quella delle convenzioni con i privati. Abbiamo trovato un accordo con un
di vista economico, in zone molto urbanizzate, dove ci sono edifici che si sviluppano
in altezza e vicini, dove quindi la rete è ridotta al minimo. C’è poi un altro aspetto
determinate, quello della quantità di energia venduta. In Nord Europa la stagione
invernale dura 8/9 mesi, mentre a Seregno
siamo intorno ai sei mesi. Da Bologna in
giù l’inverno dura ancora meno e centrali di
teleriscaldamento non ce ne sono. In altre
parole: a fronte di costi importanti è necessario avere inverni lunghi e, quindi, vendere
più energia. Non a caso le maggiori reti di
teleriscaldamento in Italia sono collegate a
grosse realtà industriali presenti sul territo-
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imprenditore edile che sta costruendo un
edificio di 45 mila metri cubi in zona sud,
dalle parti di via Colzani. In base a questo
accordo il privato costruisce impianti centralizzati già predisposti per essere collegati
alla rete del teleriscaldamento. In questo
modo il costruttore può evitare di prevedere un impianto di pannelli solari in grado di
produrre il 50 per cento di acqua sanitaria,
come reso obbligatorio per gli edifici nuovi
dall’ultima finanziaria del Governo Prodi
– Pecoraro Scanio. Impianto che ha costi
di realizzazione molto alti. A ciò bisogna
aggiungere che sempre la finanziaria del
2007, obbliga, dal primo gennaio 2009,
l’installazione di impianti fotovoltaici per
produrre il 15 per cento di energia elettrica
e che quindi incide ulteriormente sui costi
per i costruttori. I proprietari-costruttori invece, se dovessero scegliere il teleriscaldamento si troverebbero ad affrontare costi
ridotti a beneficio quindi dell’acquirente
finale. E’ anche questo un modo per cercare di far crescere il teleriscaldamento e
allargare le utenze.
Quali sono i progetti in program-
Chi è Giancarlo Porta
Nato a Monza, cinquant’anni compiuti da poco, sposato con due figli. Alla fine degli anni Settanta inizia la
sua attività lavorativa nell’azienda di famiglia, che si
occupa di installazione e vendita di impianti termici e
di condizionamento ed impianti industriali di piccole – medie dimensioni. Nel 1981 inizia la sua attività
di libero professionista nel settore delle costruzioni
civili. Numerose le sue esperienze politiche. È stato
consigliere di Circoscrizione del Comune di Monza,
consigliere comunale del Comune di Triuggio, presidente della commissione Biblioteca del Comune di
Biassono. Oggi è vice-segretario provinciale e membro del Consiglio Direttivo della Lega Nord Provincia di Monza e Brianza.
Appassionato d’arte, nel 2001 ha aperto una galleria che propone opere d’arte
moderna e contemporanea, sia di giovani artisti sia di artisti già affermati.
ma nel prossimo futuro?
Dopo l’estate, diciamo per la prossima
stagione invernale, sarà operativo il sistema di telecontrollo e telelettura su tutte le
130 utenze allacciate. Ciò significa avere
la situazione di tutto l’impianto sotto controllo, ricevere in tempo reale le segnalazioni di eventuali problemi e poter gestire
direttamente dalla centrale i guasti. Sono
poi previsti investimenti per ampliare la
rete. Abbiamo in programma di estenderci
nella zona nord della città, in direzione di
via Verdi, e nella zona sud da via Edison
fino a via Milano. Nel complesso parliamo di circa quattro chilometri di tubi per
una ventina di utenze, alcune molto importanti come l’Ospedale, il Don Orione,
il Collegio Ballerini. Parliamo di impianti
24
di 3/4 mega watt. Un altro investimento
significativo è l’acquisto, concluso proprio
in questo giorni, di una nuova caldaia da
sette megawatt che servirà per supportare
i picchi di consumo durante l’inverno.
Questi gli investimenti previsti su
Seregno. Negli altri Comuni della
Brianza dove è presente Gelsia Calore cosa avete in programma?
A Giussano oggi abbiamo 24 utenze, industriali e artigianali, allacciate al teleriscaldamento che è partito nel 2003. In
questo momento abbiamo una caldaia
“provvisoria” a gas metano da 2 megawatt e mezzo. Nel prossimo triennio
prevediamo di realizzare una seconda
centrale di cogenerazione che avrà una
potenza di una ventina di mega watt.
La cosa interessante è che sarà dotata di
due motori da un mega watt ciascuno a
biomasse: uno alimentato ad olio di palma e l’altro a legno cippato, cioè piccoli
pezzettini di legno di circa 4 centimetri.
Questo ci permetterà di ottenere, sempre
attraverso i certificati verdi, finanziamenti
statali. Ma non è tutto. Mentre nel nostro Paese non esiste produzione di olio di
palma, che siamo costretti ad importare
dall’estero, per le biomasse legnose stiamo
pensando ad una convenzione con diversi
attori che operano sul territorio: manutentori del verde, piattaforme ecologiche dei
vari Comuni, imprenditori agricoli e Parco della Valle del Lambro. Questi soggetti
ci fornirebbero legno cippato da scarti di
produzione, che per loro rappresenta un
costo poiché devono smaltirlo mentre noi
saremmo in grado di mettere in piedi una
filiera cortissima, direi a chilometro zero,
con un impatto positivo sulla riduzione
generale di inquinamento. Un progetto
nuovo quasi unico in Lombardia.
Lei è presidente di Gelsia Calore da
poco più di un anno. In questa breve esperienza quali sono le maggiori difficoltà che ha incontrato?
Storia
La tecnologia del teleriscaldamento è molto diffusa nel Nord Europa,
ma da alcuni anni si sta diffondendo anche in Italia. La prima città
italiana a dotarsi di un sistema di teleriscaldamento, all’inizio degli
anni ‘70, è stata Brescia, seguita negli anni ‘80 da Torino che oggi
possiede la rete di teleriscaldamento più estesa d’Italia.
Oggi la Lombardia ha sul suo territorio un terzo delle reti di teleriscaldamento presenti a livello nazionale e questo ci permette di ottenere un risparmio di quasi 220.000 tonnellate equivalenti di petrolio
all’anno.
Finora l’esperienza è molto positiva e la
collaborazione degli uffici e dei tecnici è
totale. In particolare un grazie di cuore va
al Sindaco Giacinto Mariani, a Paolo Cipriano, direttore amministrativo di Gelsia
ed a Alberto Rivolta direttore tecnico. Senza dubbio i primi sei mesi sono stati molto
impegnativi. Per ottenere i certificati verdi,
infatti, dovevamo accendere il secondo
motore entro il 31 dicembre 2008. Quindi abbiamo lavorato tutti, io, i tecnici e il
consiglio d’amministrazione, a ritmi frenetici per rispettare questa scadenza per noi
determinante. Alla fine ci siamo riusciti e
sono stato ripagato di tutte le ore sottratte
alla famiglia ed agli amici. Notizia dell’ultima ora, l’impianto di Seregno ha ottenuto la qualifica IAFR e quindi i Certificati
Verdi che, secondo stime legate all’energia
prodotta per il teleriscaldamento ed agli
attuali prezzi dell’energia, corrispondono
a circa 2 milioni di euro l’anno per ben 8
anni, quindi quasi 16 milioni di euro. ❖
25
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26
/territorio/gastronomia
Rubrica a cura di Giovanni Guadagno*
Gusto leggero
La cucina fra
innovazione e tipicità
Non solo gli stili di vita,
ma anche le necessità alimentari
e gli ingredienti sono cambiati.
L’abilità del cuoco è quella
di ottenere un risultato partendo
dalla materia prima e non
da un idealizzato “pollo ruspante”
26
aprile/maggio 2009 Seregnoinform@
I
nnovare la tradizione è l’unico
modo per trasmetterla ai propri figli. Non possiamo mantenere immutato il nostro modo di cucinare perché sono cambiati gli stili di vita e le
necessità alimentari, ma soprattutto
perché gli ingredienti non sono più
quelli di un tempo. L’abilità del cuoco,
che è poi chi si dedica per passione,
professione o necessità alla cucina, è
proprio quella di rendere un risultato
partendo dalla materia prima disponibile sul mercato e non da un ipotetico
idealizzato “pollo ruspante”
27
Consigli per una cucina sostenibile
1. Cottura. Prediligere i nuovi sistemi
di cottura e provare le nuove tecnologie. La cottura in padella antiaderente
ben calda, indispensabile per una buona rosolatura, può permettere di eliminare totalmente il grasso aggiunto indispensabile nelle padelle tradizionali per
non fare attaccare il cibo. Mantenete
la fiamma vivace e se volete evitare gli
schizzi utilizzate un coperchio (magari in
vetro per controllare l’andamento della
cottura). Provare la cottura a vapore:
mantiene i succhi degli alimenti nel prodotto ed evita la dispersione in acqua di
tanti elementi nutritivi, soprattutto dei
sali minerali e delle proteine. Provate la
cottura al microonde sperimentando le
semplici ricette che trovate sui numerosi
manualetti. Soprattutto se una cosa non
vi viene bene (cioè non è più che buona!) cambiate sistema!
2. Freschezza. Utilizzare prodotti freschissimi e di ottima qualità. Spesso
ciò che mangiamo non è soddisfacente
al palato e soprattutto non ci soddisfa
dal punto di vista psicologico perché ha
perso consistenza o sapore. Ricerchiamo
cibi di ottima qualità e prepariamoli nel
migliore dei modi. Il cibo che consumiamo è spesso impoverito sia dalle cotture
sia dalla prolungata conservazione. Diminuiamo la quantità ma ricerchiamo
sapori veri e consistenze adeguate.
3. Erbe aromatiche. Evitiamo di integrare i cibi con condimenti grassi,
zuccherati o salati in eccesso. Ciò che
non ha sapore non si recupera in questo
modo. Per contro abituatevi a insaporire
con le erbe aromatiche, possibilmente
fresche e raccolte al momento. Qualche
vaso sul balcone di casa è sufficiente allo
scopo. Le erbe aromatiche danno profumo e gusto ai cibi e, al contrario delle
spezie, hanno poche e ben definite controindicazioni.
4. Gusto. Assumete ciò che è amaro,
amaro. Ciò che è acido, acido. Ciò che
è grasso, grasso. Ciò che è salato, salato. Non aggiungete zucchero nel caffè e
nel tè. Non condite l’insalata. Abituatevi
progressivamente ad assumere i cibi per
quello che sono. È importante allenarsi
progressivamente a questo. Allora, se
una volta mangiate qualche cosa di grasso compenserete poi con altre cose acide e amare. Il problema principale della
nostra alimentazione è che i cibi sono
molto elaborati e complessi e, il più delle volte, andiamo in overdose giornaliera di alcune sostanze. Ad esempio le albumine dell’uovo e la farina lattea sono
contenute in innumerevoli alimenti dalla
Mortadella di Bologna ai biscotti.
5. Utensili. Ricercate e provate i materiali di cottura e le casseruole o le teglie più adatte al vostro scopo. Ci sono
materiali innovativi incredibili che ci permettono di evitare l’aggiunta di grassi e
cucinare leggero: le già citate pentole
antiaderenti (lavatele sempre con una
spugna morbida per non graffiarle) si
scaldano in un secondo e rosolano perfettamente senza condimento e le teglie
in silicone per le cotture in forno (non
occorre ungerle perché il cibo non attacca e si lavano perfettamente in un
secondo).
dal 1981 a Seregno
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Seregnoinform@per
aprile/maggo
28
/territorio/gastronomia
La cucina è fatta di opposti. Per mantenere il sapore del cibo alternate rapide
rosolature a fiamma sostenuta (ad es.:
per asciugare l’acqua in eccesso delle
verdure, della carne o del pesce) con
lunghissime cotture (ad es.: gli intingoli
e i brasati) effettuate nella vecchia pentola di terracotta della bisnonna. La cara
vecchia pentola di alluminio o di rame
conservatela ed utilizzatela solo se ha
uno spessore tale da garantire una cottura uniforme.❖
(segue sul prossimo numero).
*Presidente Associazione Cuochi Brianza,
Chef del Collegio Ballerini
Per informazioni
e iscrizioni
ASSOCIAZIONE
CUOCHI BRIANZA
Segretario: chef Alberto Somaschini
Sede sociale c/o
Istituto Alberghiero
del COLLEGIO BALLERINI
Via G. Verdi, 77
20038 Seregno (MI)
Tel. 329 8297620
[email protected]
Millefoglie alla vegetariana
Ingredienti e dosi per 1 persona
70 g di pasta fresca preparata con acqua e farina (300 d’acqua e 600 di farina
bianca)
30 g di carote a julienne
30 g di zucchine a julienne
30 g di spinaci già bolliti e strizzati
Una punta di sale fine
30 g di ricotta
10 g Parmigiano grattugiato
5 g d’olio extra vergine d’oliva
Metodo
1. Con la pasta fresca stesa preparare trenta dischi (diametro fondo del piattino).
2. Farli bollire in acqua salata per 2’ poi
rinfrescarle in acqua fredda.
3. Poi sbollentare le verdure mantenendole al dente.
4. Mischiare le verdure con la ricotta
fresca.
5. Utilizzare la crema per farcire le sfogliatelle: disporre un primo disco su un
piattino, farcire con la crema di verdura,
sovrapporre un secondo disco, ancora
crema e completare con un terzo disco
premendo leggermente.
6. Velare con parmigiano e un filo d’olio
e scaldare leggermente in forno o nel
microonde prima di servire.
Polpettine di tonno
in salsa di peperoni
Ingredienti e dosi per 1 persona
100 g di tonno fresco pulito
3 g timo
3 g prezzemolo
1 fettina d’aglio
Una punta di sale fine
Una punta di pepe bianco
10 g d’olio extra vergine d’oliva
1 peperone rosso
1 peperone giallo
1 peperone verde
Gocce di tabasco
Metodo
1. Sul tagliere con il trinciante tritare il
tonno fino a ridurlo in pasta.
2. Amalgamarvi le erbe aromatiche tritate, il sale, il pepe e formare 3 piccole
polpettine schiacciate. Ungerle d’olio.
2. Cuocere i peperoni in forno, eliminare
la buccia, i semi e frullarli separatamente.
3. Condire la crema di peperoni con il
sale, il pepe, il prezzemolo, una goccia
d’olio e di tabasco.
4. Servire le polpettine, cotte alla griglia o
in padella antiaderente, con tre salsine in
ciotole nelle quali i commensali potranno
intingere il pesce prima di consumarlo
Ricette tratte dal libro: ABCUOCO volume B, Giovanni Guadagno, ed. Urban 2007
NUOVAMENTE
DISPONIBILE
prenotalo al prezzo
speciale di euro 10,00
manda una e-mail, completa
di nome, cognome, indirizzo
e numero di telefono
all’indirizzo
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/territorio/intervista
/territorio/agenda
appuntamenti in Brianza
[email protected]
29
a cura di Claudio Geniale
CINEMA
igi Manfrin, Stefano Gervasoni
anni Settanta ad oggi.
il gruppo scultoreo trecentesco pro-
n Vimercate dall’8 al 31 maggio –
Ingresso: intero 15 euro - rid. 10 euro
A cura di Luca Tommasi
veniente dalla facciata, la scultura
ore 21.00/21.30
Informazioni: Ufficio Cultura (tel:
Orari: feriali dalle 16.30 alle 19.00,
di San Giovanni Battista e il dipinto
Spazio Capitol (via Garibaldi 22)
039/23.02.192 – email: cultura@
festivi dalle 10.00 alle 12.30 e dalle
con la Gloria di San Carlo, restaura-
Cineforum Spazio Capitol
comune.monza.mi.it)
16.30 alle 19.00 - Ingresso libero
to per l’occasione.
n Monza – 10 maggio e 24 mag-
n Monza – 16 maggio – ore 21.30
Orari: sabato e domenica 10.00 -
gio – ore 16.30
e 22.30
13.00 e 15.00 - 19.00
Sala Maddalena (via Santa Madda-
Roseto della Villa Reale (viale Regina
Ingresso libero
lena, 7)
Margherita)
Informazioni:
Concerti alla Sala Maddalena
Angolazioni Future
800333722
Introduzione critica a cura di Marco
Installazioni di danza e poesia sono-
Moiraghi.
ra a cura di Ariella Vidach e Nicola
INCONTRI
Dall’8 (ore 21) al 10 maggio
Domenica 10 maggio – ore 16.30
Frangione - Ingresso libero
n Mezzago - dal 1 al 24 maggio
(ore 21.30)
Claudio Marzorati, violino - Stefania
n Monza – Fino al 17 maggio
Sagra degli asparagi
Tony Manero (Cile) di Pablo Larraín
Mormone, pianoforte
Arengario (piazza Roma)
Da 15 maggio (ore 21) al 17 maggio
Domenica 24 maggio – ore 16.30
Il paesaggio delineato
(ore 21.30)
Ilya Poletaev, vincitore del Concorso
Mostra delle stampe dei Musei Civici
Teza (Etiopia) di Haile Gerima
Pianistico Internazionale Rina Sala
di Monza sul tema del “paesaggio”
Dal 22 maggio (ore 21) al 24 maggio
Gallo 2008, al
Orari: da martedì a venerdì 10.00-
(21.30)
pianoforte e clavicembalo
13.00/15.00-19.00; sabato e festivi,
La frontiera dell’alba (Francia) di
Ingresso gratuito
10.00-19.00. - Ingresso libero
Philippe Garrel
n Monza – 23 giugno – ore 21.00
n Lissone - Fino al 31 maggio
L’asparago rosa al centro di n mese
Dal 29 maggio (ore 21) al 31 maggio
Villa Reale (viale Regina Margherita)
Museo d’Arte Contemporanea (viale
di eventi culturali, ricreativi e sporti-
(ore 21.30)
Riccardo Muti ai Giardini della
Padania, 6)
vi, spettacoli e incontri per tutte le
Katyn (Polonia) di Andrzej Wajda
Villa Reale
Presenze del contemporaneo.
età. Il venerdì, il sabato e la domeni-
Artisti in Brianza
ca il ristorante di Palazzo Archinti
In mostra trentasette artisti che rap-
servirà i prodotti tipici della cucina
MUSICA
presentano varie generazioni, dagli
mezzaghese.
n Seregno 9 maggio - ore 21.00
anni Dieci fino agli anni Sessanta.
Informazioni: www.prolocomezza-
Teatro S. Valeria (via Wagner, 85)
Orari: martedì - mercoledì -vener-
go.it
Orchestra d’archi “Ettore Pozzoli”
dì
Ingresso: intero 5 euro – rid. 4 euro
15.00-19.00;
giovedì
numero
verde
15.00-
Direttore: Carlo Zappa. In program-
Per la terza edizione de “Le Prime
23.00; sabato e domenica 10.00
BAMBINI
ma brani di Franz Joseph Haydn e
della Villa Reale”, il Maestro Riccar-
-12.00/15.00-19.00 - Ingresso libero
n Monza – dal 23 maggio al 17
Felix Mendelssohn
do Muti dirige l’Orchestra Cheru-
n Arcore – fino al 31 maggio
giugno
Ingresso: intero 10 euro - rid. 5 euro
bini, da lui stesso voluta e fondata,
Villa Borromeo d’Adda (largo Vela, 1)
Associazione ArTRE onlus (via Confa-
n Monza – 23 maggio e 3 giugno
composta da alcuni giovani talenti.
Perle d’Africa, da Venezia al
lonieri, 11/13)
– ore 20.15
E’ possibile acquistare i biglietti at-
mondo
A merenda con l’artista
Teatrino di Corte della Villa Reale (via-
traverso il circuito TicketOne, online
Collane, vestiti, oggetti di perline dal-
Laboratori di espressione creativa de-
le Regina Margherita)
su www.ticketone.it, presso i punti
la seconda metà dell’ ‘800 ai primi
dicati ai bambini dai 6 agli 11 anni.
Rondò: concerti, incontri e de-
vendita o tramite il Call Center Ti-
decenni del ‘900, provenienti sia da
23 maggio
gustazioni
cketOne al numero 892.101
collezioni private sia dal Museo di Sto-
Kandinsky: la musica diventa colore.
ria Naturale di Milano. Non mancano
13 giugno
sabato 23 maggio
ore 20.15: incontro con Hugues Du-
ARTE
anche oggetti più antichi e di notevo-
Surrealismo: nel mondo dei sogni.
fourt; ore 20.45: Rondòvino; ore
n Seregno – dal 9 maggio al 16
le rarità, risalenti al XVI secolo.
Ingresso: 20 euro
2.15: concerto di Divertimento En-
giugno
Orari: giovedì e venerdì ore 14.00 -
pAp àrT
semble diretto da Andrea Pestaloz-
Galleria Civica Ezio Mariani (via Ca-
18.00; sabato e domenica ore 10.00
Laboratori di espressione creativa
za. In programma brani di Claude
vour, 26)
- 18.00 - Ingresso: 2 euro - gratuito
per papà e bimbi dai 4 agli 11 anni.
Debussy, Niccolò Castiglioni e Hu-
Pino Pinelli. Pensare la pittura
fino a 11 anni
17 maggio
gues Dufourt
n Vimercate – Fino al 21 giugno
Di che colore sei?: anche i colori
sabato 13 giugno
Villa Sottocasa (Via Vittorio Ema-
sanno parlare
ore 20.15: incontro con Luigi Man-
nuele 53)
7 giugno
frin e Stefano Gervasoni; ore 20.45:
L’antica fabbrica, arte e storia
Arte in scatola: costruiamo il “no-
Rondòvino- ore 21,15: concerto di
nella Collegiata di Santo Ste-
stro” spazio
Divertimento Ensemble diretto da
fano
Ingresso: 32 euro
Sandro Gorli. In programma brani
Le opere di uno dei massimi espo-
Tra le opere esposte i visitatori po-
Info e prenotazioni: 347 0179730 –
di Astor Piazzolla, Luciano Berio, Lu-
nenti della pittura analitica dagli
tranno ammirare per la prima volta
347 4666088 - [email protected]
30
/territorio/sport
di Riccardo Baca
Sabato 23 maggio
I guerrieri del ring
Sfida tra gladiatori al PalaPorada per “La notte
dei campioni”, è l’ appuntamento più importante
in Brianza per gli sport da combattimento
D
al 2002 è l’ appuntamento più importante in Brianza per gli sport da
combattimento. “La notte dei campioni”, in scena sabato 23 maggio
al PalaPorada, condensa in una serata
“esplosiva” match di thai boxe, muay
boran e, novità di quest’anno, di vale
tudo.
Il clou è la sfida tra Italia e Brasile di vale
tudo, che tradotto in italiano vuol dire
“vale tutto”, un mix di tecniche di combattimento derivanti dalle più diverse
discipline marziali con un regolamento
molto permissivo. Protagonisti del match
senza esclusione di colpi saranno il comasco Cristian Binda e il verde oro Dhiorgenys Bacon.
“In Italia oltre un milione di persone praticano le arti marziali e gli sport da combat-
timento, ci spiega Luca Leva presidente
dell’Unione Sportiva Lombarda e promotore dell’evento. Un trend in costante
crescita, soprattutto tra i giovani e le donne, che sempre più spesso praticano questi sport che hanno il merito di combinare
l’esercizio aerobico con ‘autodifesa. Sono
numeri che la dicono lunga sul successo di
queste discipline. ‘La Notte dei campioni’ riflette la capacità di Seregno nell’intercettare
le nuove tendenze e gli sport emergenti”.
In programma anche un affascinante
confronto di thai boxe, una delle arti
marziali più diffuse nel mondo, tra Italia e Thailandia, i più forti fighter del
mondo. Un condensato di adrenalina e
tecnica da esprimere in un tempo brevissimo e senza esclusione di colpi. Alle 20
con nove incontri di pugilato, che mettono in palio il “Trofeo Città di Seregno”,
apriranno la riunione. Sul ring tutti i campioni dell’Unione Sportiva Lombarda: dal
campione italiano universitario Emanuale
Panunzi, al detentore della cintura lom-
barda Cristian Bubani, dal talento Ivan
Saporito alle “pugili rosa” Giulia Figini
e Francesca Corso. In anche due match
validi per il titolo europeo di thai-boxe
maschile con l’atleta “seregnese” di origine moldava Pavel Plotnicov e femminile
con l’italiana Chantal Ughi, che da anni
risiede in Thailandia dove svolge l’attività sportiva. Promette spettacolo anche
l’esibizione di David Pistoni che salirà
sul ring per un combattimento di muay
boran, la specialità da cui è nata la thai
boxe. Nelle pause esibizioni di hip hop
a cura di Mc Group, mentre la “voce”
ufficiale della “Notte dei Campioni” sarà
Fabrizio Ferrari, dj di RTL 102.5. Il
biglietto di ingresso in prevendita costa
10 euro per la gradinata e 15 euro
per il bordo ring. Prevendite: Unione
Sportiva Lombarda (pizzale Olimpico,
1- ww.fightclubseregno.com). I biglietti
possono essere acquistati anche direttamente il 23 maggio al PalaPorada prima
dell’inizio degli incontri. ❖
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da martedì a sabato 8.30 – 12.30 e 15.30 – 19.30
/comune/la parola ai partiti
31
Ugo Calò
Forza Italia
Luca Talice
Lega Nord
Dopo il contenitore
il contenuto e le persone
Prima i nostri
[email protected]
S
i è celebrato in Roma in data 27-28-29 marzo il congresso fondativo del Popolo della Libertà; la nuova sfida che il nostro presidente Silvio Berlusconi ha deciso di affrontare dando vita al più grande
partito dei moderati e dei liberali europei.
I valori fondanti nei quali ci riconosciamo sono quelli condivisi dalla
grande famiglia politica del Partito Popolare Europeo: la dignità della
persona, la libertà e la responsabilità, l’eguaglianza, la giustizia, la
legalità, la solidarietà e la sussidiarietà.
Le radici giudaico-cristiane dell’Europa e la sua comune eredità culturale classica ed umanistica, insieme con la parte migliore dell’illuminismo, sono le fondamenta della nostra visione della società.
Queste sono le parole contenute nella carta dei valori del Popolo
della Libertà.
Valori impegnativi da cui non si può prescindere se non si vuole trasformare questa nuova sfida in una sorta di minestrone destinato a
contenere tutto ed il contrario di tutto.
Le parole non possono essere sterili enunciazioni di principio.
I partiti hanno ragione di esistere se con essi si marca una identità in
grado di entusiasmare i militanti, raccogliere il consenso degli elettori
e rappresentare un discrimine tra chi ne fa parte e chi no.
Creato il contenitore ed indicata la strada da percorrere dovranno
ora seguire i contenuti costituiti dai comportamenti di chi in quei
valori realmente crede operando a monte una rigorosa selezione di
chi sarà chiamato a rappresentare ed attuare il progetto Popolo della
Libertà nella città di Seregno.
L’impegno del gruppo consiliare di Forza Italia è di ergersi a garante
affinché il Popolo della Libertà a Seregno possa rappresentare quanto sopra evitando che un progetto così importante ed ambizioso
possa tradursi in una sorta di confuso contenitore aperto a tutto ed
al contrario di tutto.
[email protected]
P
oco tempo fa ai telegiornali hanno fatto vedere le immagini degli operai inglesi che scioperavano, dopo che un impresa italiana
aveva vinto un appalto per un lavoro in terra britannica. Manifestavano in difesa del loro impiego e per ribadire il principio che il
lavoro doveva essere dato prima agli inglesi e poi eventualmente agli
stranieri (in questo caso gli italiani). Immagini che hanno colpito tutti
noi,vedendo questi lavoratori e i loro famigliari che si riparavano dal
freddo invernale scaldandosi con bracieri e fuochi improvvisati. Visioni di famiglie intere che solidarizzavano tra loro con l’unico scopo di
difendere il loro reddito e quindi la loro fonte di sostentamento. Da
quella città luogo di partenza per queste manifestazioni, le proteste
si sono propagate un po’ in tutta la Gran Bretagna. Di fianco ai lavoratori inglesi si sono schierati quasi tutti i sindacati, la stessa polizia
era refrattaria a interventi energici e decisi, proprio perché capiva
il momento di difficoltà che queste persone stavano attraversando.
Anche noi che pure sostenevamo i nostri lavoratori eravamo attoniti
e comprendevamo la sofferenza dei lavoratori inglesi. I sindacalisti
d’oltre manica scandivano slogan come: “Il lavoro agli inglesi”, “Prima il lavoro ai nostri che agli stranieri”, una posizione semplice, condivisibile direi anche di buon senso. Se questi episodi non si fossero
verificati in Inghilterra, si poteva affermare che erano slogan urlati da
leghisti. È anni che noi ribadiamo che prima di far lavorare gli stranieri bisognerebbe privilegiare i lavoratori italiani, i nostri lavoratori, non
per razzismo, cattiveria o altro, ma per un semplice criterio di buon
senso. Ci dicevano fino a poco tempo fa che senza lavoratori stranieri l’economia si sarebbe fermata, che noi sognavamo un piccolo
mondo antico e che bisognava prendere esempio dai paesi europei
e dai loro lavoratori. Abbiamo visto la reazioni dei lavoratori inglesi
di fronte al rischio di perdere il posto di lavoro a causa di lavoratori
stranieri (in questo caso italiani). Davanti a un quadro del lavoro che
evolve al peggio, con un aumento nei primi 2 mesi del 2009 del
201% di ricorso alla cassa integrazione rispetto al 1° bimestre del
2008, e con decine di migliaia di persone, per non dire centinaia di
migliaia che temono per il loro posto di lavoro, anche gli imprenditori e i sindacati devono fare la loro parte. In Inghilterra i sindacati
hanno solidarizzato con i lavoratori in sciopero. Il nostro auspicio è
che nella battaglia della Lega per privilegiare i lavoratori italiani senza
discriminare nessuno, i sindacati si schierino con noi per evitare che
quando la gente perde il posto di lavoro e fa fatica a mantenere la
propria famiglia o a onorare eventuali mutui contratti per la casa si
lasci andare a momenti di disperazione difficilmente controllabili in
un momento di crisi come quello che stiamo attraversando in questo
periodo.
32
/comune/la parola ai partiti
Antonio Graziano
Alleanza Nazionale
Roberto Pozzoli
Amare Seregno
Come sempre al nostro
posto. AL LAVORO,
PER L’ITALIA !
Crisi e politica solidale
[email protected]
H
a detto bene il Reggente nazionale Ignazio La Russa: “siamo il
partito che ha indicato la via della cambiamento all’Italia. Daremo
istituzioni più moderne e offriremo condizioni di vita migliori per i cittadini”. L’immagine usata dal Reggente di due fiumi, quello di Forza Italia
e di Alleanza Nazionale che si uniscono per sfociare in uniche acque
è perfettamente calzante. Queste acque sono oceaniche e quindi più
vaste, e si chiamano: Unione Europea, Destra europea transNazionale, Partito Popolare, Globalizzazione e risposte alla crisi. Serve quindi
una nave più grande con un motore solido, collaudato e che non
tradisce quando bisogna ingranare la marcia giusta. Questo motore
è Alleanza Nazionale. Come spiegato dal ministro La Russa il Popolo
delle Libertà sarà un’arena dove le armi saranno rappresentate dalle
idee e dal confronto costruttivo sia interno che con l’opposizione. E
Alleanza Nazionale sin dalla sua nascita ha mostrato al Paese di avere
non solo ottime idee, ma pure alti ideali e genuini valori. Un bagaglio
talmente vasto che si è reso necessario “aumentare lo spazio”. Cambiare casa non significa cambiare anche gli inquilini o i loro valori, ma
anzi, portarli nella nuova dimora e “contagiare” gli altri, innestando
i valori di Alleanza Nazionale nel Popolo della Libertà. E per il PdL si
tratta di portare l’eccellenza e il prestigio dell’Italia in Europa e nel
mondo. A buon diritto grazie ad AN il Popolo della Libertà potrà
dire, insieme agli altri grandi Stati europei che oltre alla Droite di Sarkozy, la Derecha dei Popolari spagnoli, e l’inglese Right, esiste anche
una Destra italiana! Alleanza Nazionale non lascia nulla. Right in
inglese non significa infatti solo destra, ma pure “giusto”, “ritto”,
“affidabile”. Chi lascia qualcosa è la Sinistra, non casualmente infatti
in inglese - Left - assume il significato di “lasciato”, “perso”.
Gli elettori italiani sanno meglio di tutti che Alleanza Nazionale è
presente e lo sarà anche in futuro. Voglio ricordare che il Popolo
delle Libertà sarà composto non solo da un “centro” ma anche da
una “destra storica” che possiede profonde radici nel pensiero
politico di molti italiani. L’elettorato di An conosce le nostre battaglie per la difesa del diritto alla sicurezza che abbiamo portato
avanti nel corso di questi anni.
Vogliamo quindi ringraziare quanti a Seregno ci sostengono e
continueranno a sostenerci. Ma non crediate che ora ci si possa
adagiare. Questo non è un articolo di congedo. Si confondo
infatti quanti pensano che ora sia finito tutto. NO! E’ proprio ora
che invece comincia il lavoro.
Più impegnativo che mai. L’impegno, cresce, raddoppia. Proseguiamo dunque!
[email protected]
V
icino alle persone e alle imprese in difficoltà: è questo il compito
che la pubblica amministrazione deve avere in questa difficile
congiuntura economica. Anche il nostro Comune, Sindaco, Giunta e
con essi l’intero Consiglio Comunale, dalla maggioranza e all’opposizione, tutti sono chiamati a dare risposte ai problemi delle famiglie,
delle aziende e del commercio. La crisi non risparmia la Brianza e
neppure Seregno. Ci siamo trovati con le mani legate di fronte alla
chiusura della FER Ceramiche Industriali, nonostante il tentativo di
mediazione dell’Amministrazione; non sono ipotizzabili interventi
per sostenere la ITS Detergenti o la Effebiquattro. Più complessa
è la situazione in Brianza dove ci sono ben diecimila cassa integrati, un migliaio di lavoratori in mobilità, 300 aziende in difficoltà. La
produzione industriale è crollata del 5,76%, mentre il fatturato ha
registrato un calo del 5,97%. Sono in crisi non solo gli artigiani e le
piccole imprese, ma anche le aziende che in Brianza hanno sempre
rappresentato delle eccellenze. Si pensi al Distretto dell’Hi-tech nel
vimercatese, al colosso ST Microelectronics che ha chiesto la cassa
integrazione per circa 1.900 dipendenti; alla Rhodia e Manifattura
di Albiate che chiudono; alla Beta utensili, Candy, Peg Perego e Star
tutte in cassa integrazione. Cosa può fare la politica locale? Le decisioni che possono risolvere la situazione devono essere prese a livello
di G20 e G8, però anche a livello locale è possibile avviare interventi
che possano offrire un aiuto concreto. Non solo strumenti di sostegno economico per chi perde il lavoro, ma anche una politica di
sobrietà a cui avremmo dovuto allinearci già da anni. Qualche esempio? Riduzione del tetto di stipendio per alcuni manager o consigli
di amministrazione delle aziende e degli enti che gestiscono i servizi
pubblici del territorio. Una seria gestione del bilancio comunale con
riduzione degli sprechi e controllo della spesa. Non possiamo non
citare poi le future ricadute del Piano Casa, approvato dal Governo e
di cui attendiamo la legge regionale, nella speranza che possa favorire, anche a Seregno, una ripresa di tutte le imprese del settore edile.
Particolare attenzione dovrà essere posta agli strumenti che potrebbero attirare nuovi investimenti e che potrebbero rappresentare opportunità di lavoro per coloro che sono rimasti senza occupazione.
In questi momenti la politica deve farsi promotrice di una azione
capace di guardare al sostegno degli operatori locali - attraverso per
esempio incentivi al credito - senza però dimenticare la emergenze
più gravi che colpiscono famiglie e cittadini. Notizie dell’ultima ora:
alla precaria situazione economica si è aggiunto anche il terremoto
che ha colpito l’Abruzzo (ai cui abitanti trasmettiamo il nostro cordoglio e la nostra solidarietà) e che ha investito oltre 200 imprese
lombarde (di cui il 5% brianzole) con sedi distaccate all’Aquila.
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Cesare Visconti
UDC
Pietro Amati
Partito Democratico
Sicurezza… Ogni tanto
diventa di attualità…
Facciamo il punto
sulle forze di polizia.
Il cielo sopra Seregno
[email protected]
L
a sicurezza dei Cittadini e del Paese è un bene primario e fondamentale, che va difeso sempre e non solo durante le campagne
elettorali (numerose in questo frangente di anno).
Lo diciamo e lo sosteniamo vivamente da tempo ed in particolare, lo
abbiamo sottolineato quando nel luglio scorso il governo ha tagliato
oltre un miliardo di euro nel triennio alle risorse per la sicurezza. Al
contrario riteniamo si debba investire sulle Forze dell’ordine, dotandole, tra l’altro, di strutture ed equipaggiamenti adeguati e moderni.
Ma soprattutto bisogna colmare il grave deficit di organico che già
oggi c’è e che i tagli stanno aggravando sempre più: già quest’anno
le assunzioni per rimpiazzare i pensionamenti saranno in ragione del
30 per cento in meno dell’anno scorso e, dal prossimo anno, addirittura per ogni 100 pensionati ci saranno solamente 20 rimpiazzi.
Nell’ottica di quanto sopramenzionato noi ci troviamo al fianco dei
sindacati della polizia che manifestano il disagio degli uomini in divisa, affinché in tempi brevi si trovino risorse economiche ed uomini
per far si che il servizio che rendono alla cittadinanza sia puntuale
ed efficiente.
Tra le richieste della polizia di stato vi è un particolare capitolo che
riguarda le nuove strumentazioni e tecniche informatiche che consistono tra l’altro in installazioni di videocamere per la sorveglianza di
luoghi particolarmente a rischio “crimine/delinquenza”. Telecamere
ovviamente collegate on-line con le forze dell’ordine che possono
in tal modo intervenire anche in assenza di specifica segnalazione
di pericolo.
Il nostro Comune è già dotato di numerose telecamere poste in luoghi strategici che “sorvegliano” 24 ore su 24 collegate on-line con
una stazione centrale e con il Comando dei CC.
Certamente ci sono o potrebbero essere individuate altre zone assoggettabili alla videosorveglianza con l’ausilio della cittadinanza
chiamata a rispondere sulla efficienza ed efficacia del servizio già in
essere.
[email protected]
È
un peccato che i seregnesi seguano poco le vicende del Consiglio Comunale. È lì che si conoscono i nostri amministratori, di
Maggioranza e non e che si decide il destino della nostra Comunità.
Questo articolo è un appello affinché si venga a sentire i dibattiti, si
possa esercitare il diritto di critica, e, al momento del voto, si eserciti
questo diritto con vera cognizione di causa, al di là di posizioni ideologiche o partitiche. I nostri concittadini avrebbero potuto vedere,
come, nelle ultime sedute urbanistiche, la Maggioranza, che aveva
fatto della non-cementificazione uno dei propri cavalli di battaglia, in
realtà abbia proceduto in senso opposto, utilizzando quanto consentito dalla Legge Regionale 12/2005 e, soprattutto, dalla famigerata
delibera-madre consiliare (“Documento di Inquadramento”), votata
dalla Maggioranza, con la quale si consente un recupero assai singolare delle aree dismesse. In sé è giusto che le aree degradate vengano
recuperate, ma, nel passaggio dall’industriale al residenziale, l’Amministrazione stabilisce che il volume di costruzione possa comprendere anche i solai, gli androni dei passi carrai, le volte, le tettoie… cosa
che mai è stata considerata nel quantificare i volumi. Qual è il risultato? Aree dismesse, come il “Trapùn” e l’area “Parà” di via Montello,
vedranno un residenziale smisurato rispetto al volume precedente.
La foglia di fico, nel secondo caso, è un piccolo asilo. Secondo i calcoli fatti dal Pd, invece di 21000 mc, se ne avranno circa 28000. Lo
scriviamo qui perché non abbiamo mezzi per fare denuncia al Tar. La
nostra resta una denuncia politica. Con la speranza che ci si renda
conto che il territorio è un bene per tutti; che viviamo in un’area
già fortemente urbanizzata e che difendere il verde e i centri abitati
sono doveri tra i primi. Con queste righe si intende quindi stimolare
i cittadini a riflettere sulla necessità di non farsi trasportare dall’inedia
e dal “laissez faire”, che caratterizzano i nostri tempi. Questa città è
già troppo silenziosa: troppo silenzioso è il quartiere Sant’Ambrogio,
ancora isolato; troppo silenzioso è il Centro, devastato da anni di
cantieri, senza che si sappiano chiaramente tempi e scopi; troppo
silenziosa è l’area intorno a Piazza Risorgimento, buco fisico e metafisico nel cuore della città, sanguisuga che prosciuga (ormai si viaggia
verso i 2 milioni di euro di “riserve” da pagare alla ditta costruttrice,
“pur di non fare il Palazzo”); troppo silenziose le associazioni culturali, prive di una programmazione comunale e di un vero assessore di
riferimento; troppo poco esigenti i cittadini davanti alle nomine nepotistiche del Sindaco in Aeb, Gelsia… E il Piano di Governo del Territorio? Che fine ha fatto? Governi cittadini sono affondati nel passato,
spinti al fondo proprio dai mattoni traforati dell’edilizia privata… Che
possa accadere di nuovo sotto il cielo (metaforicamente grigio, fosse
anche d’estate) della nostra Seregno?
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/comune/la parola ai partiti
Giuseppina Minotti
Francesco Mandarano
Rifondazione Comunista
Antonello Dell’Orto
Per Seregno Democratica
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[email protected]
“Una firma per tutelare il
territorio”
[email protected]
Lista comunista
alle prossime elezioni
P
rc, Pdci, Socialismo 2000, Consumatori uniti alle prossime elezioni europee.
Una lista di sinistra, anticapitalista che unisce quattro forze politiche
(Prc, Pdci, Socialismo 2000, Consumatori uniti) sarà presente alle
prossime elezioni europee.
La lista è stata creata con il contributo di molti esponenti della sinistra, del mondo del lavoro e sindacale, del movimento femminista
e ambientalista, del movimento “lgbtq” e pacifista. Questa lista, che
lavora per un’uscita dalla crisi fondata sulla democrazia in economia,
sulla giustizia sociale e sulla solidarietà, rappresenterà un importante
raggruppamento anticapitalista, comunista, socialista di sinistra, ambientalista in Italia e in Europa, e si ritrova intorno ai valori e ai simboli
storici del movimento operaio italiano.
Alleanza rosso – verde per la Provincia di Monza e Brianza
Alle prossime elezioni provinciali l’arroganza e la pretesa autosufficienza del PD brianzolo hanno impedito che si presentasse una
coalizione di centro sinistra analoga a quella che vinse le elezioni
del 2004. Comunisti e Verdi hanno così deciso una presentazione
autonoma a sostegno del candidato presidente Vincenzo Ascrizzi.
Questo accordo potrà portare importanti risultati basati sull’ascolto
e sulla presenza nel territorio. Il programma e le candidature sono,
nel momento in cui scriviamo, in fase di definizione. I temi che saranno al centro della proposta politica riguarderanno principalmente il
lavoro (con particolare riguardo al precariato e alla difesa del posto
di lavoro), la difesa del territorio (prestando attenzione all’impatto
delle grandi infrastrutture), la scuola pubblica (con il NO alla riforma
Gelmini), l’ambiente e la qualità della vita in Brianza. Importante è
anche contrastare l’insediamento di mafia e camorra che, sempre
più spesso, si manifestano con preoccupanti segnali.
Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è stato affossato dal
centro – destra (ma anche dal comportamento di Penati che avrebbe dovuto e potuto presentarlo in tempo utile) e sarà un importante
punto all’odg della futura amministrazione provinciale brianzola. Il
PTCP disegnerà, infatti, il tipo di Brianza che avremo. Sarà lasciata
alle decisioni sregolate dei poteri forti (costruttori, finanziarie, potentati locali) oppure consegnata alla collettività attraverso forme di
partecipazione democratica? Purtroppo, visto come le amministrazioni di centro – destra amministrano i comuni in cui governano (a
Seregno hanno addirittura cancellato il Parco della Brianza Centrale),
avremo, nel caso costoro si impadronissero anche della provincia, il
nostro bel daffare a cercare di impedir loro di nuocere.
COME RAGGIUNGERE IL PRC E I CONSIGLIERI.
Sito: www.brianzapopolare.it/prcbrianza/seregno
Facebook: http://www.facebook.com/group.php?gid=20436379990
V
orrei credere che le sensibilità sul tema della tutela dell’ambiente e della qualità della vita non seguano logiche di partito ma
siano legate al singolo individuo, alla sua cultura ed alla qualità della
formazione e informazione che ha sull’argomento. La vecchia battuta “L’ambiente non ha colore” intendendo con ciò che la tutela
del patrimonio ambientale dovrebbe essere perseguita da chiunque,
indipendentemente che sia di destra o di sinistra, sognerei che diventasse una massima dei politici seregnesi ma, ovviamente, bisogna
offrire loro la possibilità di metterla in pratica. Ed ecco che l’occasione
si presenta ghiotta! In Lombardia è in corso di presentazione una
proposta di legge di iniziativa popolare avente titolo: “Norme
per il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica preventiva”; si propone
di ottenere un riconoscimento del “bene suolo” quale “RISORSA
COMUNE LIMITATA ED ESAURIBILE”. Per questo motivo il “consumo di suolo” viene considerato un danno alla collettività e quindi
deve essere controllato e limitato. La “COMPENSAZIONE ECOLOGICA PREVENTIVA” si ispira al principio del “chi inquina paga”,
cioè chi trae un vantaggio a scapito del prossimo, arrecandogli
per di più un danno, deve pagare il proprio debito sociale. In
Europa operano già da tempo leggi che perseguono i medesimi
obiettivi ove il principio della compensazione ecologica preventiva è già uno strumento pienamente operativo. Quindi la futura
legge agisce su due fronti: 1) disincentiva il consumo di suolo; 2)
genera risorse per la valorizzazione del suolo non costruito nella
sua funzione sociale.Materialmente i principi della legge si applicano attraverso la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente,
poiché vengono incentivate le iniziative di ristrutturazione e risanamento disincentivando le edificazioni su suolo “vergine” mai
edificato. Certamente è una legge che ha ben presente le migliaia
di cittadini e cittadine lombarde occupate nel settore dell’edilizia; i promotori hanno valutato che molti altri posti di lavoro
verranno creati grazie a questo uso virtuoso del patrimonio edilizio esistente e la salvaguardia del suolo naturale. Se questa legge
verrà approvata anche col tuo contributo (una semplice firma)
si raggiungeranno due obiettivi fondamentali: 1) salvaguardare
la quantità e qualità di suolo che sarà disponibile anche in futuro costruendo molto meno su suolo vergine ma ristrutturando il
patrimonio edilizio esistente, anche demolendo vecchi edifici; 2)
ottenere, con la compensazione ecologica preventiva, risorse da
dedicare alla realizzazione di aree naturali e spazi per il tempo
libero dove l’uomo possa recuperare un giusto rapporto con la
natura. Ormai il suolo in Brianza è come il PANDA, quel bell’orsetto in via di estinzione che solo grazie all’attenzione di tutto il
mondo è riuscito a salvarsi! Per maggiori informazioni contattatemi a: [email protected] (e-mail), sul social network Facebook
cercate Dell'Orto Antonello!
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