G Galitelli-Esposito via af fine ottobre

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G Galitelli-Esposito via af fine ottobre
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Carabinieri e Aisi, terremoto in arrivo.
Galitelli-Esposito v ia a fine ottobre
INSIGHT// Ricambio generazionale nello Stato, a fine ottobre a casa il Generale Gallitelli e il capo dei Servizi Segreti
Civili (Aisi) Arturo Esposito,, nell’ambito della nuova normativa sull'eliminazione del "trattenimento in servizio" per i
dipendenti pubblici arrivati all’età della pensione. Un'altra grana da risolvere per il governo Renzi. E intanto si apre
già il gioco degli incarichi di Stato...
Martedì, 30 settembre 2014 - 14:51:00
In un colpo solo hanno fatto fuori il Comandante Generale dei carabinieri e il capo dell’Aisi,
il servizio segreto civile. La conversione del DL90 del 24 giugno scorso nella legge 114, dell'11
agosto 2014, manderà a casa i generali dei carabinieri Leonardo Gallitelli ed Arturo Esposito,
nell’ambito dell’eliminazione del "trattenimento in servizio" per i dipendenti pubblici arrivati
arr
all’età
della pensione. Per i militari il “trattenimento in servizio” è detto “richiamo” ed attinge dal bacino
dell’ausiliaria, un elenco in cui finiscono per cinque anni i militari andati in pensione.
pensione
Una legge nata per ridurre le spese, contenere i costi e destinare le risorse ad altre
emergenze. L’articolo 1 comma 1 della legge si rivolge a tutti i dipendenti della pubblica
amministrazione. Prima dell’approvazione, il comma 4 - voluto dal Colle - era stato inserito per
consentire ai militari di sfuggire
uggire alla legge per oltre un anno dall'entrata in vigore della norma.
norma
Ecco cosa prevedeva il comma 4: “Al fine di garantire l'efficienza e l'operatività del sistema di
difesa e sicurezza nazionale, le disposizioni di cui al comma 1 non si applicano ai richiami
r
in
servizio di cui agli articoli 992 e 993 del decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 fino al 31
dicembre 2015”.
In poche parole, per i militari gli effetti di questa legge,, se fosse stata approvata con il comma
4, si sarebbero visti solo dal 1° gennaio del 2016. Un emendamento del Movimento 5 Stelle,
presentato dall’onorevole Rizzo, ha impedito che la deroga ritardasse di quasi un anno e mezzo gli
effetti del provvedimento ed i relativi benefici per le casse dello Stato, anticipando al 31 ottobre
ottobr
2014 l’entrata in vigore del divieto di rimanere in servizio dopo la pensione anche per chi indossa
la divisa.
L’emendamento, votato a sorpresa in commissione il 25 luglio con larga maggioranza ha
incassato prima del voto anche il parere positivo del rappresentante
rappresentante del Governo ministro Madia e
del relatore della legge. Sull’interpretazione della norma l’Arma ha detto la sua, specificando sul
proprio portale intranet che, secondo il proprio ufficio legislazione, la legge non si applicherebbe ai
militari.
Il generale Gallitelli ha 66 anni ed è formalmente in pensione dal 9 giugno del 2013. E' stato
trattenuto in servizio con un decreto del Consiglio dei ministri. Con l'entrata in vigore di questa
legge verrebbe quindi collocato a riposo ben due mesi prima della fine del suo mandato, previsto
per il 31 dicembre 2014.
Ma lui, nominato Comandante Generale dal Governo Berlusconi nel giugno 2009, confermato
dopo la pensione con un decreto di trattenimento in servizio dal Governo Monti nel 2013 - secondo
quanto rivelato a luglio dal newsmagazine Panorama - punterebbe ad un'ulteriore proroga da parte
del Governo Renzi per rimanere a capo dei carabinieri fino a giugno 2015 e tentare così di
ottenere la carica di Consigliere militare del Capo dello Stato. E’ di quest’estate una polemica tutta
interna all’Arma che ha visto contrapposti Gallitelli e quello che fino a luglio era considerato uno dei
candidati più probabili alla carica di nuovo comandante, il generale Vincenzo Giuliani, trasferito
inspiegabilmente dopo solo 11 mesi di comando dall’Interregionale di Milano a quello degli Istituti
di istruzione dell’Arma. Proprio lo scontro tra Gallitelli e Giuliani avrebbe bruciato quest'ultimo.
All’interno dell’Arma, comunque, si respira aria da 8 settembre. Se Gallitelli, infatti, lasciasse il
vertice il 31 ottobre 2014 non avrebbe neanche il tempo di presiedere le commissioni che
decidono le promozioni di colonnelli e generali, previste per i mesi di novembre e dicembre.
Insomma, si tratterebbe di un vero terremoto.
Destino incerto anche per il capo del servizio segreto civile, il direttore Arturo Esposito, che ha
compiuto 65 anni il 19 agosto scorso. Lui, già al vertice dell’Aisi da due anni, avrebbe davanti a sé
ancora un biennio. Secondo alcuni la legge che manda a casa i due ufficiali si presterebbe a
qualche interpretazione, ma la relazione tecnica della Camera del luglio scorso sembra togliere
ogni dubbio, consigliando ai deputati di eliminare il comma 4 per consentire il ricambio
generazionale anche all’interno del settore militare, difesa e sicurezza. E così è stato. Deroga
eliminata, anche con i voti delle forze di Governo. La legge è entrata in vigore. Il dipendente dello
Stato che abbia raggiunto i limiti di età, civile o militare che esso sia, deve rassegnarsi ad andare
in pensione. Lo ha deciso il Parlamento e non c'è proroga del Consiglio dei ministri che tenga.