Emilia Guberti
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Emilia Guberti
Auditorium Regione Emilia-Romagna Bologna 11 novembre 2014 Gli altri alimenti : il controllo degli altri alimenti etnici Dal kebab al sushi : esperienze di controllo ufficiale Emilia Guberti Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione Dipartimento di Sanità Pubblica - Az. USL Bologna Il contesto Insegne etniche in italiano Solo il kebab si salva Il Comune di Bologna introduce la regola per le nuove attività, ma anche i vecchi esercizi dovranno adeguarsi: una scritta "leggibile" che identifichi il tipo di negozio, pena multa da 412 euro Nell’azienda USL di Bologna le attività condotte da operatori di provenienza extracomunitaria rappresentano una quota crescente ( quasi 25%). Ciò ha favorito la diffusione di Repubblica Bologna 9 gennaio 2012 produzioni alimentari appartenenti alle abitudini dei paesi d’origine , fra questi il “kebab” rappresenta una delle produzioni offerte con maggiore frequenza che sta incontrando il favore di larghe fasce di popolazione soprattutto giovani . Progetto: Controllo igienico sanitario su prodotti etnici con particolare riferimento al Kebab Considerati i possibili pericoli igienico sanitari per tali produzioni si è attivata un’indagine sulla qualità igienico sanitaria delle sedi di somministrazione e vendita di kebab presenti nel territorio bolognese . Il progetto realizzato in collaborazione fra Servizi Igiene Alimenti e Nutrizione e Igiene Alimenti Origine Animale area B Veterinaria Dipartimento di Sanità Pubblica è entrato a far parte dei “Progetti di sviluppo per promuovere gli interventi di prevenzione” Budget 2014 dell’az. USL di Bologna. Coinvolgimento tutti i operatori professionisti ( biologi, medici, tecnici della prevenzione, veterinari ) SIAN – SVET controllo ufficiale Gruppo di progetto SIAN SVET Corso Formazione Controllo igienico sanitario su prodotti etnici con particolare riferimento al Kebab 4 Coinvolgimento tutti i operatori professionisti SIAN – SVET Impegnati nel controllo ufficiale Az. USL Bologna UOCIAN città Emilia Guberti Veronesi Mara Melotti Christian Belletti Annamaria Castaldini Eugenio Coccaro Pier Francesco Cuzzani Daniela Daolio Mauro Giugni Vieri Guidi Andrea La Iacona Roberta Lorenzi Gianluca Murtas Giampaolo Zuffa Dimitri UOS IAN UOC IP Pianura Armari Alberto, Bertelli Morena, Callegari Piera. Carmando Roberto, Casari Massimo, Forni Sandra, Mistroni Giorgia, Negroni Mario Pirani Daniele Mazzocchi Milena Mazzetti Claudia UO IAOA Area Vet Franco Santachiara Magnavita Piero Degli Esposti Andrea Garigliani Andrea Bianconi Elena Bonfiglioli Enrichetta …………………………………… UOS IAN UOC IP Montagna Simonetta De Giorgi , Adele Selva, Michele Odorici, Maria Rita Spitaleri, Aurora Romagnoli, Mirko Illice, Loretta Medici. OBIETTIVI 1. Caratterizzazione dei siti di preparazione e somministrazione dei Kebab mediante schede di rilevazione inerenti sedi di produzione, materie prime, semilavorati e prodotto finito. 2. Caratterizzazione microbiologica del Kebab mediante campionamenti del prodotto somministrato per definirne le caratteristiche microbiologiche ed escludere la presenza di possibili inibenti non consentiti. METODI Popolazione di riferimento Attività di preparazione/somministrazione di Kebab ( pizzerie da asporto) sono state selezionate 60 attività 40 area urbana di Bologna 20 area Pianura 20 area Montagna Materiali e metodi Verifiche – SCU in occasione del sopralluogo 6.11 Notifica 6.2.2 Attrezzature e macchinari 6.2.4 Manutenzione 6.3.2 Pulizia ambienti lavoro 6.5.2 Igiene del personale e delle lavorazioni 6.6.1 Formazione del personale 6.7.2 Lotta ad infestanti 6.8.4 Approvvigionamento idrico 6.9.2 Lotti e rintracciabilità 6.10.2 Gestione delle temperature 6.13.1 Piano autocontrollo Scheda rilevazione specifica Generalità a. Denominazione del laboratorio……… b. Indirizzo…………………………………………………. c. Numero di registrazione/autorizzazione ……… Materia Prima Origine Provenienza Congelato Refrigerato Specie : bovino – pollo – agnello‐ tacchino Pesi più comuni Correttezza etichettatura Tipo conservazione fino ad utilizzo Tempo medio di permanenza nello spiedo Metodo di taglio della carne : manuale, con coltello elettrico Caduta carne nel vassoio sgocciolatore SI/NO Assemblaggio del kebab : piatto/direttamente sul pane Conservazione carne tagliata SI/NO Riscaldamento carne tagliata SI/NO Destino carne sullo spiedo invenduta a fine giornata Altri ingredienti: verdure/salse/altro Conservazione ingredienti pronto uso frigo SI/NO Campionamenti In 30/60 attività sono stati prelevati 2 campioni di prodotto pronto per la somministrazione per l’esecuzione di accertamenti microbiologici e chimici per complessivi 60 campioni. 250 g Analisi microbiologiche Accertamenti per la caratterizzazione: a cura IZS – sez. Bologna d.ssa L. Bardasi 1. Clostridi Anaerobi Solfito riduttori (spore) 2. Escherichia coli 3. Salmonella spp 4. Listeria monocytogenes 5. Campylobacter spp Analisi chimiche Accertamenti per la caratterizzazione: a cura IZS – sez. Bologna dott. G. Fedrizzi 1. Sostanze Inibenti 2. Penicilline pennicillasi sensibili 3. Sulfamidici 4. Chinolonici 5. Tetracicline 6. Macrolidi 7.Tilosina 8.Colistina 9. Lincomicina Controllo igienico sanitario su prodotti etnici con particolare riferimento al Kebab Stato attuazione ottobre 2014 Controllati esercizi 58/60 previsti ( 97 % ) n. analisi effettuate/ programmate 60/60 (100 % ) Report sui risultati fine novembre 2014 Diffusione dei risultati alla popolazione dei 6 distretti attraverso incontri dedicati e/o bollettini locali. Microbiologia predittiva (SIBILLA) 2014 SIAN e SVET Az. USL di Bologna partecipano al progetto di microbiologia predittiva promossi dalla Regione Emilia Romagna col coordinamento dell’AUSL di Reggio Emilia “KEBAB. PARAMETRI PER LA VALUTAZIONE DELLA QUALITA’ IGIENICO-SANITARIA DELLE PRODUZIONI” Controllo igienico sanitario su prodotti etnici con particolare riferimento al Kebab Prime considerazioni In alcuni casi si sono rese necessarie prescrizioni per migliorare aspetti strutturali, gestionali o piano autocontrollo. Provenienza materie prime soprattutto da Germania ed in quota minore di provenienza italiana. Tendenza ad utilizzare pezzature proporzionate ad effettivo utilizzo nell’arco della giornata. Esiti analitici sostanzialmente favorevoli. Conclusioni e sviluppi • Il progetto ha rappresentato una importante occasione di formazione sul campo degli OSA interessati. • Risultati della ricerca utilizzati per predisporre specifici corsi aggiornamento per OSA esercizi produzione/vendita kebab anche nell’ambito dell’aggiornamento Legge RER 11/2004 • Realizzazione di video con finalità didattiche Bologna 11 novembre 2014 CONTROLLO NELLE ATTIVITA di SOMMINISTRAZIONE DI PRODOTTI A BASE DI PESCE CRUDO Emilia Guberti* Piero Magnavita**Mara Veronesi* *UOC Igiene Alimenti e Nutrizione città ** UOS Igiene Alimenti Origine Animale area B città Az. USL Bologna Evoluzione abitudini alimentari Se in passato il consumo di pesce crudo nel nostro Paese era limitato alla preparazione di piatti tipici ( alici marinate, bottarga…) con l’avvento della cultura e delle tradizioni multi etniche, specialmente di derivazione orientale, si sono aggiunte specialità culinarie ( carpacci di pesce spada, tonno, branzino, salmone, sushi e sashimi) che rendono diffuso il consumo di pesce crudo. Il problema • • Consumare pesce crudo o poco cotto implica sicuramente un maggior rischio di contrarre intossicazioni e infezioni causate da batteri, virus e parassiti. Non raramente il pesce crudo può essere infestato da larve di Anisakis con possibili effetti sulla salute a carattere acuto e cronico. Al fine di prevenire tale possibilità il Reg CE n. 853/04 e sue modifiche -Reg (UE) 1276/2011- prevede che gli OSA che somministrano prodotti della pesca , molluschi consumati crudi o praticamente crudi ( marinati , salati o trattati in modo da non garantire l’uccisione del parassita) assicurino che il prodotto sia sottoposto ad un trattamento di congelamento a - 20 °C per 24 ore o -35°C per 15 ore. Somministrazione preparazioni a base pesce crudo - controlli 2012-13 A cura del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione e Servizio Veterinario di Bologna sono state controllate 40 attività di ristorazione che somministrano pasti a base di pesce crudo a Bologna: 35 su 40 gestite da stranieri prevalentemente cinesi. Il controllo ha riguardato in particolare il funzionamento e la capacità da parte dei gestori di utilizzare correttamente gli abbattitori di temperatura. Risultati dei controlli L’attività di controllo ha evidenziato carenze nella grande maggioranza (38/40) delle attività legate a • esistenza di apparecchiature non idonee, • alla dotazione di schede non appropriate, • alla incapacità di leggere le istruzioni e comprendere l’esatto funzionamento dell’apparecchiatura. Miglioramenti richiesti ed ottenuti per funzionalità di abbattitori di temperatura • Apparecchiatura in grado di raggiungere in tempi non troppo prolungati la temperatura di – 20 ° C a cuore del prodotto (es. 1,5 ore per filetto di pesce di 800 g) • Disponibilità di termometro a sonda funzionante a temperature molto basse (-20 ° C) • Dotazione di scheda elettronica che consenta il monitoraggio del processo di congelamento. Conclusioni Si è trattato di un intervento che ha richiesto un notevole impegno da parte degli operatori dei Servizi che hanno messo in pratica quella formazione sul campo prevista anche dalla Legge 11/2003 in tema di formazione /aggiornamento degli OSA della Regione Emilia Romagna consentendo il ripristino delle necessarie condizioni di sicurezza nella totalità delle attività interessate. “Clienti esigenti per fornitori esaurienti” L’intervento rappresenta un buon esempio di collaborazione fra SIAN/SVET in ambito di sicurezza alimentare. [email protected] Expo2015 Feeding the Planet: Energy for Life «Nutrire il pianeta: energia per la vita» Rafforzare qualità e sicurezza dell’alimentazione: avere cibo a sufficienza e la certezza di consumare cibo sano e acqua potabile; Assicurare un’alimentazione sana e di qualità a tutti: eliminare la fame, la sete, la mortalità infantile e la malnutrizione( 850.000.000) Prevenire grandiNazionale malattie sociali:obesità, patologie cardiovascolari, Piano della Prevenzione tumori,epidemie più diffuse, promuovendo pratiche di prevenzione; 2014-18 e Pianinell’intera Regionali attuativiper Innovare ricerca e tecnologia filiera alimentare, migliorare aspetti nutritivi, conservazione e distribuzione alimenti; Educare a stili alimentari e di vita salutari in particolare bambini, adolescenti, diversamente abili ed anziani; Valorizzare le “tradizioni alimentari” come elementi culturali e etnici.