Jovanotti al Forum,concerto d`amore in «rap»

Transcript

Jovanotti al Forum,concerto d`amore in «rap»
Da Il Giornale – 25 novembre 2005
Jovanotti al Forum,concerto d’amore in «rap»
di ANTONIO LODETTI
Jovanotti ha 39 anni e scopre la maturità, o meglio, dice di essere entrato «in quello che
Dante definisce il mezzo del cammin di nostra vita, il momento in cui inizia un nuovo
viaggio, quello che probabilmente mi porterà alla definizione di quello che sono». Così
Lorenzo si racconta in prima persona sul mensile Rolling Stone, che questo mese gli ha
dedicato la copertina. Per questo il suo tour Buon sangue, che stasera approda al Forum
(dove verrà registrato il dvd dal vivo dello show) presenta un Jovanotti nuovo nel look,
nello spirito e nel suono. Il rap fa da collante ideologico tra rock e poesia di strada, tra
suoni cupi e inni alla gioia, tra euforia e riflessione. Niente (o pochi) proclami, piuttosto un
inno alla speranza e all’amore quando gli ideali servono a poco. Una maggiore
consapevolezza di se stesso, del proprio ruolo di uomo e di artista. «Bisogna entrare
nell’inferno, nel baratro profondo della propria anima - scrive ancora Jovanotti a Rolling
Stone - e dare ascolto alla parte più spirituale. Qualcuno può essere tentato di non iniziare
questo viaggio e di rimanere sulla riva dell’adolescenza in decadenza. Io ho deciso di
mettermi in cammino». Sul palco comunque Jovanotti sarà ancora e sempre emozione ed
energia; entrerà di corsa alle spalle del pubblico, come fanno le star americane della boxe,
proponendo un travolgente medley che si apre con Mani in alto. Un’anima rap non muore
mai, magari cambia ma rimane sempre sulle barricate. «Sono un rapper anomalo ma
comunque un rapper, e mi interessa molto vedere come sarà un rapper anziano.
Conosciamo bluesmen anziani, musicisti classici anziani, cantanti pop anziani e persino
rockettari anziani ma io tra una trentina d’anni sarò il primo rapper anziano d’Italia. E mi
chiamo Jovanotti. Non vedo l’ora».
Rimangono i suoi punti fermi («gli anni ’90 sono di Bono, questo decennio di Eminem, le
voci della mia generazione in Italia Ligabue, Pelù, Ramazzotti, la Pausini sono le voci della
sua generazione, Vasco l’anello di congiunzione tra i cantautori e la musica d’oggi»)che
poi personalizza e trasforma nelle sue canzoni.
Nella nuova band è rimasto solo il fedelissimo Saturnino al basso; dopo quindici anni si
cambia con la tostissima batteria dell’americano Mylious Johnson (osannato dalla critica
d’Oltreoceano), la chitarra di Riccardo Onori, le tastiere di Frank Santarnecchi, le
percussioni di Jorge Bezzera junior, i computer e la panoplia elettronica di Christian
Rigano.
Quindi i brani assumono nuovi toni e nuovi colori, alcuni con nuovi e vibranti arrangiamenti
come Piove, Una tribù che balla, L’ombelico del mondo. Ci sarà tutto quello che il fan più
esigente aspetta di sentire (per scatenarsi e per riflettere) da Savami a Tanto e Mi fido di
te, da Falla girare a Questa è la mia casa concludendo con Ragazzo fortunato, Penso
positivo, Coraggio. Insomma Lorenzo «Jovanotti» Cherubini ritrova il suo pubblico
milanese in quella che si annuncia una grande festa all’insegna della musica totale. «La
musica è qualcosa che ho dentro, come un rullino del quale sono una macchina
fotografica. È un mistero, il mio rapporto con lei è quello che aveva un saltimbanco di
un’epoca antica con la forza di gravità».