Modena-Milano-Mondo
Transcript
Modena-Milano-Mondo
progetto grafico LowellGFX, Modena redazione via Cassiani 173, Modena tel. 059 3165442 Editore Lowell srl stampa Nuovagrafica, Carpi Poste Italiane Spa spedizione in abbonamento postale 70% CN/MO Design in 3D Riflessi di stile Speciale Baselworld 2013 La pittura luminescente Fatti ad arte Il quinto tempo nel cinema Salone del mobile 2015 (continua a pagina 2) cultura del tempo 4 direttore responsabile Angelo Giovannini redazione Annarosa Ansaloni Enrico Rovatti Stefano Cantoni si e architetti americani. Con 2.500 espositori alla Fiera di Rho, divisi tra il salone del Mobile, del Complemento d’Arredo, il Salone Satellite, quello dell’Illuminazione, quello dell’Ufficio e i tanti eventi che hanno animato la città, Milano si conferma capitale internazionale dell’arredo, un centro d’osservazione e di ricerca nell’ambito del design e un motore per l’economia italiana. Da qui partono le tendenze, le sperimentazioni, le idee, le prospettive del mercato. Un mercato che guarda soprattutto all’export, dove ricerca, innovazione, creatività risultano ancora premianti nei confronti dei players internazionali anche in questi momenti di difficoltà.“Pur avendo ormai acquisito una notevole esperienza espositiva nelle fiere internazionali – dichiara Stefano Cantoni, responsabile export di Lowell - quello di Milano è stato un confronto di glycine 3 numero 1/15 Modena maggio 2015 autorizzazione n°1703/04 del 10/3/2004 del Tribunale di Modena E ’ stata un’esperienza importante la partecipazione di Lowell al Salone Internazionale del Mobile di Milano dal 9 al 14 aprile, ed anche un riconoscimento all’ingresso definitivo del prodotto “orologio da parete” nel mercato internazionale dell’arredamento. Non orologi qualsiasi, si intende, perché il biglietto da visita per esporre ai Saloni è “qualità”. Non si spiegherebbe altrimenti l’attenzione mondiale su questa vetrina che ha richiamato da 160 paesi quasi 325.000 visitatori, il 68% dei quali erano operatori del settore. Grande l’affluenza registrata dai paesi del bacino asiatico, Stati Uniti, Sud America e Africa, mentre si è consolidata la presenza dei paesi dell’area russa con una particolare propensione verso proposte ad alto contenuto di design. Importanti inoltre le delegazioni di costruttori cine- news 2 oltre il tempo numero 1 maggio 2015 anno VI oltre il tempo periodico di estetica e cultura del tempo di Lowell S.r.l. www.lowell.it Modena-Milano-Mondo Titolo - continua Salone del mobile 2015 Modena-Milano-Mondo (continua) particolare impegno con l’eccellenza creativa italiana e con l’interesse con cui il mondo ci guarda. Per noi è stata una vetrina di promozione unica nel suo genere, che ci ha arricchiti di contatti e occasioni di business con operatori di qualità. Ora occorre non disperdere i risultati di questo successo e soprattutto non abbassare la guardia rispetto al mercato italiano, da cui continuano ad arrivare segnali di preoccupazione”. La task force di Lowell si è presentata all’appuntamento di Milano con il meglio delle ultime produzioni nell’ambito del design, ma anche con i classici portabandiera del made in Lowell della collezione Prestige. Nello “spazio del tempo” all’interno dello stand gli orologi sembravano non “appesi”, ma “compresi” nei grafismi che decoravano le pareti, quasi come sbocciassero dai muri. Un’ispirazione pittorica per quella che a tutti gli effetti voleva essere una galleria dedicata all’arte di misurare il tempo, mentre su una terza parete venivano proiettate altre immagini di orologi come in un catalogo virtuale. All’ingresso, ad accogliere i visitatori, un sontuoso orologio dai toni vermigli incorniciato d’oro con una stampa dedicata al jazz. Perchè il tempo è (anche) musica. Annarosa Ansaloni Design a tre dimensioni Ancora studente presso la Facoltà di Architettura di Venezia inizia ad occuparsi di glass design. Fonda insieme ad Enrico Rovatti di Lowell il marchio MORO di vasi e sculture in vetro soffiato. Nel 2000 vince il primo premio di scultura alla Biennale di Arte contemporanea “Città di Roma Jubilaeum. Oggi all’attività di architetto affianca la ricerca sul design, sempre guidata dal desiderio di esprimersi in forme nuove che meravigliano e comunicano il gusto del gioco e della scoperta. “Il progetto ordina tutte le cose, ne valorizza la storia, ne esalta la materia facendosene espressione” Alida Bertelli Antonella Negri Dalla formazione accademica scientifica si avvicina all’espressione artistica facendosene originale interprete e studiosa. Alla continua ricerca di nuove forme di comunicazione visiva ha dipinto su stoffa, tela, vetro, ha sbalzato rame e inciso cuoio. Approda nel 2004 al complesso mondo della matematica frattale del quale oggi continua lo studio. Ha ricevuto nel 2007 la Honorable Mention in “Benoit Mandelbrot Fractal Art Contest” ed è stata finalista a “The Science & Mat-Based Art Contest 2012”. Laureata al Politecnico di Milano ha conseguito il master in Industrial Design alla Scuola Politecnica di Design. Ha collaborato con gli studi Norbert Linke, Barbieri e Marianelli e Raoul Barbieri. Si occupa col suo studio di architettura pevalentemente di ristrutturazioni ed interior design in Italia e all’estero. Ha progettato linee di oggetti a produzione limitata, come vasi in vetro soffiato, complementi d’arredo in essenze pregiate e tappeti tessuti a mano. Hanno collaborato con lei per il disegno delle linee Lowell Stefano Baretta e, dal 2012, Matteo Guaschi. “La composizione nello spazio, grazie al calcolo frattale, non ha limite alcuno: è libera, eterna ed infinita come il tempo” “La durata di ogni minuto è dilatata dalla passione con cui si vive” Riflessi di stile C i sono pochi essenziali elementi per arredare una parete: un quadro, un orologio, uno specchio. Con la nuova linea BRAME Lowell crea una sintesi perfetta di questi elementi. Da quarant’anni e più produce orologi che sono anche quadri: mancavano gli specchi, ed ora eccoli qua, in una collezione sfavillante in cui l’arte della cornice, che Lowell ben conosce, si applica alla luce del vetro. Nascono così i nuovi oggetti del desiderio (specchio, specchio delle mie brame...) che danno luminosità, riflettono e amplificano l’ immagine del nostro ambiente. Il soggetto lo mettiamo noi, lo specchio lo riproduce, la cornice lo caratterizza. Classiche o innovative, argentate, metallizzate, scolpite, glitterate, con effetti li- quidi e sinuosi, oppure intramontabili in rovere o noce invecchiato, le cornici degli specchi giocano con tutte le sfumature del legno e tutte nascono dalla manualità dei laboratori di Lowell, esattamente come quelle degli orologi da parete. Un selezionato catalogo di piccoli e grandi capolavori di vanità si affianca così alla tradizionale produzione di Lowell, ampliando l’offerta dei complementi d’arredo. Ogni specchio della collezione BRAME è garantito dal certificato di qualità e minuziosamente curato nella fase di confezionamento in scatole personalizzate. Enrico Rovatti news Michele Montessori Gli oggetti del tempo come nuova frontiere di sperimentazione per arredatori, architetti e designer. Ecco le firme che interpretano gli orologi d’arredo per Lowell. U na tradizione tutta rinnovata quella del Salone Mondiale dell’Orologeria di Basilea, che ha inaugurato per l’edizione 2015 i nuovi futuristici padiglioni. Tradizione rinnovata anche per Glycine, che è sbarcata a Baselworld con un carico di doni. L’evento era il 60° anniversario del leggendario Airman, e quale migliore occasione per celebrare un mito e presentare le sorprese per il 2015? AIRMAN “N. 1” con Felsa 692 Trilogia per il 60° anniversario Per il 60° anniversario del leggendario orologio da aviatore AIRMAN, il primo orologio 24 ore al mondo con secondo fuso orario, la Glycine ha portato a Baselworld questa leggenda dell’aria, nata sul volo da Bangkok a Calcutta nel 1953 dall’ispirazione di Sam Glur e dei piloti nel cockpit di un DC4, in una preziosa trilogia fedele all’originale. Tutto il fascino di un avventuroso sessantenne in un pezzo unico moltiplicato per tre esemplari, in oro giallo, rosa e bianco. L’elemento più affascinante di questo tributo è senza dubbio il movimento: Glycine è infatti riuscita a inserire nell’AIRMAN N. 1 il raro Felsa 692, oggetto del desiderio di collezionisti ed estimatori. Un autentico orologio 24 ore (purista) con secondo fuso orario. Un triplo omaggio, unico al mondo, che la manifattura di Bienne ha voluto tributare al suo orologio “numero uno”. AIRMAN “SPHAIR” – Aviatore per antonomasia Proprio per l’anno dell’anniversario, il tanto amato Airman 17 è stato sottoposto ad un elegante lifting che ne conserva tuttavia l’inconfondibile DNA. La nuova versione, più leggera ed elegante della precedente, si declina nelle classiche varianti in acciaio con quadrante blu, nero o bianco. Nonostante la leggerezza, lo “SPHAIR” vanta ancora una cassa di ben 46 mm di diametro, ridotto a 38 mm per l’AIRMAN 18. Tra i nuovi AIRMAN 17 “SPHAIR” spicca la versione in acciaio con ghiera, corona e portaghiera nere in сaucciù. La nuova versione è mossa da un movimento svizzero a carica automatica rodiato, proposto nella variante con due fusi orari su 24 ore (purista) o in quella con fuso orario su 12 ore con due indicatori 24 ore (GMT) supplementari. Il nuovo AIRMAN 17 “SPHAIR” è in vendita a 1.700,00€ nella versione “rubber“ mentre il modello base con cassa, ghiera e corone in acciaio viene proposto a 1.500,00€. COMBAT CHRONO – Entra nella mischia! In attesa di Baselworld, posticipata a maggio per completare i lavori del nuovo complesso fieristico, Glycine era pronta già da gennaio con la sua anteprima 2013, il nuovo modello “da combattimento” Combat Chrono, dedicato non solo ai tifosi del cronografo. Facile rimanere incantati infatti dal gusto armonioso dei colori e dal design meticoloso del quadrante, dal cinturino in pelle di alta qualità, dalla cassa sportiva e moderna in acciaio dal diametro di 43mm, con una suggestiva corona e due pulsanti facili da usare. Gycine ha prodotto questo prestigioso orologio con due versioni di quadrante, uno in una tonalità di castagno su cui risaltano gli indici in oro rosso, l’altra versione più classica e chic in bianco. A rifinire il quadrante l’inconfondibile corona-logo Glycine posizionato a ore 3. Il movimento è il cronografo automatico calibro GL N 750 con la raffinata lancetta dei secondi ad ore 9, quella dei minuti a ore 12 e quella delle ore a ore 6. Per affrontare le quotidiane battaglie della vita con la grinta del vincitore. Il Combat Chrono è in vendita a.1.200,00€ Sulla strada della storia Cerca su Facebook facebook.com/ glycine.watch.it. Entra nella pagina Glycine Italia e clicca “mi piace”! C’era anche Glycine tra gli sponsor della Coppa della Perugina, classica tre giorni per auto storiche (partenza il 10 maggio) che si snoda fra i più suggestivi scenari dell’Umbria. E’ un colpo di cannone a dare il via alla prima edizione del 1924 che si corre su 16.700 metri di strada polverosa. Taglia per primo il traguardo il toscano Emilio Materassi utilizzando un motore di aereo Hispano-Suiza sul telaio di una Itala. Grazie al tracciato definito il più veloce d’Europa, alle curve sopraelevate, alla torre della direzione di gara alta dodici metri, alle tribune realizzate con le carrozze ferroviarie e...ai cioccolatini distribuiti gratuitamente, di anno in anno aumenta il numero dei piloti e del pubblico. All’edizione del 1927 partecipa anche Tazio Nuvolari con una celeste Bugatti appena acquistata, ma sarà ancora Materassi ad imporsi. Oggi, a quasi novant’anni, la gara mantiene il suo fascino, sia per la professionalità dell’organizzazione CAMEP sia per l’entusiastica partecipazione dei concorrenti da ogni parte d’Europa. Ed è questo il fil rouge con Glycine, la passione per oggetti unici e inimitabili. Il tempo dei motori e i motori di un tempo, la perfezione di una meccanica che resiste a tutto ma solo grazie alla dedizione di chi ne alimenta la fiamma. La premiazione degli equipaggi primi classificati, entrambi misti, è stato il coronamento della presenza Glycine che, grazie alla collaborazione delle Gioiellerie Bartoccini di Perugia, ha allestito un punto d’interesse con gli ultimi modelli presentati alla fiera di Basilea. Stefano Cantoni specialebasilespecialebasilaspecialebasileaspecialebasileaspecialebasileaspecialebasilea Baselworld 2015, buon compleanno Airman ! P resto l’interesse intorno alle pitture luminose giunge sino in Europa ove in breve tempo si sviluppano studi che mirano alla realizzazione di materiali luminescenti. Il primo dettagliato resoconto su questi studi è contenuto nel trattato “Naturalis Magiae” del 1558 ove Giovan Battista dalla Porta (1535-1615) descrive “alcuni e meravigliosi fenomeni” che si verificano in natura: alla domanda su “come si possa fare che una cosa nelle tenebre risplenda” egli risponde con una formula il cui principale componente sono le lucciole seccate e distillate dalle quali si ricava una “polvere magica” più tardi classificata sotto la voce di bioluminescenza in quanto creata da organismi viventi. Divenuta assai nota negli ambienti teatrali per le sue proprietà “prodigiose”, attira l’attenzione di un pittore che presterà particolare attenzione proprio a quel passo per la preparazione di pitture che gli consentiranno di lavorare nel buio assoluto fissando temporaneamente l’immagine sulla tela. Le sue opere sono ancora oggi ammirate per il loro realismo “fotografico”: stiamo parlando di Michelangelo Merisi da Caravaggio (1571-1610). Il primo materiale cultura del tempo La pittura luminescente (2° parte) fotoluminescente sintetico compare in Italia agli inizi del 17° secolo: si tratta della ‘pietra di Bologna’, ‘pietra fosforica’ o ‘spugna di luce’. Grazie a questa pietra per circa tre secoli, dai primi del ‘600 all’inizio del ‘900, la città di Bologna trova il suo posto nella storia della chimica: la scoperta colpì la curiosità e l’immaginario popolare ed attirò verso la città l’interesse dei viaggiatori, ispirò opere letterari e alimentò numerose dispute scientifiche. La data della scoperta delle singolari proprietà della Pietra di Bologna non è nota con esattezza, tuttavia, secondo gli storici, si colloca fra il 1602 e il 1604, ma la particolarità della sua scoperta sta nel fatto che viene generalmente attribuita a Vincenzo Casciarolo: un calzolaio ! Ma questa è un’altra storia… alla prossima puntata ! s.c. D edicata a Rino Golinelli la Collector Edition di orologi d’autore che inaugura una nuova intesa fra l’arte figurativa e l’arte orologiera. Per la prima volta, e in esclusiva per Lowell, vengono riprodotte le opere del maestro emiliano dell’acquerello, la cui cifra stilistica è il colore che si fa luce. La quiete che pervade le sue visioni sembra quasi fermare il tempo, insieme ad una tecnica ineccepibile nella prospettiva che risulta dalla sua lunga attività didattica. Nato in provincia di Modena nel 1932, Golinelli infatti per molti anni ha alternato l’attività artistica a quella di docente, a cui si aggiunge quella di autore di fondamentali testi di educazione artistica. Sue opere si trovano in Vaticano, nel Gabinetto Nazionale delle Stampe a Roma, nel Palazzo Prin- il quinto tempo nel cinema (1a parte) N el nostro viaggio nel ‘quinto tempo’ non possiamo dimenticare la settima arte: il cinema. E non possiamo che partire dal capolavoro limpidissimo che il maestro Martin Scorsese ci ha donato nel 2012: “Hugo Cabret”, il più grande omaggio di un regista all’essenza e alla storia del cinema. Infatti nel racconto del vero inventore del cinema come lo intendiamo noi oggi, George Melies, i protagonisti, oltre a Hugo e Melies, sono due: il cinema e gli orologi. Anzi l’amore per le macchine che misurano il tempo. Sono meravigliose le immagini che mostrano i seducenti meccanismi, gli ingranaggi, il commovente rapporto che il ragazzo ha con loro. Un atto d’amore verso l’orologeria che è testimoniato anche dal manifesto del film, evidente citazione della famosissima scena delle ‘lancette’ di Harold Lloyd, quel comico e poetico ‘balletto’ che l’attore compie con le lancette dell’orologio sul grattacielo. Il film è “Preferisco l’ascensore” e siamo nel 1923. E ancora, nel 1927, Fritz Lang, nel suo capolavoro “Metropolis” mostra un grande orologio a parete, eclatante simbolo del potere, che richiede tutta la forza di un uomo per lo spostamento delle lancette. Un classico è poi il cannone di mezzogiorno che spara più volte in “Mary Poppins”. Avendo iniziato con questi casi di film USA, dedicheremo l’intero articolo a questa cinematografia, mentre il prossimo tratterà di cinema italiano, europeo, d’animazione e di altre curiosità. Parlando di film d’autore, come non citare le scene del cult “The Blues Brother” quando, dopo l’esplosione del palazzo, uscendo dalle macerie, Dan Aykroyd si guarda il polso e dice “Sono quasi le 9, dobbiamo andare”, oppure del poliziotto in auto a testa in giù, dopo un folle inse- guimento che commenta ‘Mi si è rotto l’orologio’. In almeno un’altra decina di scene John Belushi e fratello mostrano in bella vista i loro modelli da polso. Altro titolo cult è “Arancia meccanica” che nel titolo originale è “A clockwork orange”, cioè ‘arancia ad orologeria”, del geniale Stanley Kubrick. Restando nel d’essai, come non ricordare che nel film cult di Sidney Pollack “Non si uccidono così anche i cavalli ?” il protagonista che scandisce il procedere della maratona di ballo e dell’intero film è il cartellone segnaore col suo quadrante spietato che procede regolare e impietoso.Passando ai film di genere, potrebbero non bastare pagine, per elencare le centinaia di primi piani che hanno creato gli stereotipi: la ‘cipolla’ da taschino dei film western, americani e italian-spaghetti, i pendoli, con o senza cucù, dei gialli, noir ed horror, gli orologi da sincronizzare di tante spystory e action movie; pensate a quante cipesco di Monaco e in numerosi enti in Italia e all’estero. Oltre all’amata Modena ricorrono nelle sue vedute scorci del Principato di Monaco col quale negli ultimi anni ha stabilito un rapporto speciale, tanto che una serie di suoi acquerelli fanno parte della collezione privata del Principe Alberto. Nel 2004 viene emesso il primo francobollo con una sua opera raffigurante la Principessa Grace nel suo giardino. Altri ne seguiranno, sempre dedicati alle bellezze artistiche e naturali di Montecarlo. Oggi la luce di Golinelli si può ammirare anche negli orologi limited edition di Lowell, appena ombreggiata dagli indici delle ore serigrafati sul vetro. Quadranti d’autore, un privilegio che spetta solo agli orologi fatti “a regola d’arte”. a.a. NONA PUNTATA bombe con immancabili timer disinnescati a un secondo dallo zero! Un capitolo a sé meritano i meravigliosi orologi-gadget dei vari 007: dall’orologio garrota per strangolare gli avversari (“Dalla Russia con amore”) al contatore geiger (“Operazione Tuono”), fino ai vari orologi magnetico, esplosivo, radiotrasmittente, con televisore fino al laser o a quello dell’ultimo “Skyfall” del 2012. Nel capitolo dell’avventura va ricordato il “Ritorno al futuro” di Robert Zemeckis, dove gli orologi sono molti e in scene ripetute, ma anche l’orologio di Hogwarts, il regno di “Harry Potter”, o il timer della bomba congelante ne “I fantastici 4”, e la clessidra sulla quale è interamente basato il recente “Prince of Persia” (2010). Vanno poi ricordati i molti Big Ben che appaiono nelle varie versioni de “Il giro del mondo in 80 giorni” (almeno 4) che diviene protagonista quando sul finale segnala l’ora di differenza del fuso orario che consente a Mr. Fogg di vincere la sua scommessa. Fermandosi ai titoli basterebbe citare “Mezzogiorno di fuoco”, “Fuga di mezzanotte”,“Minuti contati”,“127 ore”, ma sarebbero decine e decine i film con secondi, minuti e ore nel titolo. Chi vorrà dedicarsi al gioco di scoprire quanti e soprattutto quali orologi (più di 170 marchi riconoscibili) hanno indossato i più grandi divi di Hollywood, del passato e del presente, potrà visitare il sito www.watchsinmovies. info che presenta oltre 2.400 immagini, nei quali si possono trovare da Paul Newman e Clint Eastwood, da John Waine a Richard Burton, fino a Jack Nicholson, Dustin Hoffman, Robert Redford, George Clooney, Tom Cruise, Brad Pitt, Denzel Washington, Richard Gere, Eddie Murphy e davvero tanti altri. Buon divertimento! agio il tempo è... Fatti ad arte