14_Lucidi_Stress e Benessere
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14_Lucidi_Stress e Benessere
LO STRESS NELLE ORGANIZZAZIONI Selye: Sindrome Generale di Adattamento Reazione fisiologica a-specifica a qualunque richiesta (demand) di modificazione esercitata sull’organismo da uno stimolo. SINDROME GENERALE DI ADATTAMENTO Si esprime in tre fasi: • allarme (shock contro-shock reazioni fisiologiche) • resistenza (adattamento e riequilibrio delle funzioni) • esaurimento (squilibrio funzionale, alterazioni strutturali) I TERMINI DELLO STRESS • Stressor = evento che dà origine a stress • Stress = stato interno che ne segue • Strain = conseguenze dello stress • Coping = strategie di fronteggiamento EUSTRESS - DISTRESS EUSTRESS DISTRESS Demand proporzionata alla capacità di risposta Sollecitazione troppo sovra- o sottodimensionata per le capacità di risposta Risposta armoniosa e adeguata alla demand Reazione inadeguata o non adattiva FATTORI CHE POSSONO CAUSARE STRESS DA LAVORO "Guida sullo stress legato all'attività lavorativa" – Commissione Europea – Dir. gen. Occupazione e affari sociali, 1999 • Quantità di lavoro assegnata eccessiva o insufficiente • Mancanza di tempo per fornire una buona prestazione professionale • Divario tra responsabilità e poteri decisionali • Incertezza nei ruoli e nelle istruzioni ricevute • Incertezza sugli obiettivi personali e organizzativi • Mancanza di sostegno • Mancanza di apprezzamento o di ricompense FATTORI CHE POSSONO CAUSARE STRESS DA LAVORO "Guida sullo stress legato all'attività lavorativa" – Commissione Europea – Dir. gen. Occupazione e affari sociali, 1999 • Mancanza di autonomia decisionali e impossibilità di influire • Esposizione alla violenza o a minacce di violenza • Discriminazioni e vessazioni • Esposizione ad agenti nocivi per la salute • Inadeguatezza delle competenze e/o delle qualifiche • Errori che comportano gravi danni o rischi • Rischio di perdere il posto IL MODELLO DI STRESS DI COOPER (1986) Fonti di stress sul lavoro Caratteristiche individuali Sintomi Intrinseche al job Individuo Individuali Psicosomatiche Fonti di stress nell’interfaccia casa-lavoro Organizzativi Organizzative Malattie Ruolo nell’organizzazione Sviluppo di carriera Relazioni al lavoro Struttura e clima organizzativo STRESS ORGANIZZATIVO: PROSPETTIVA INDIVIDUALE DEFINIRE cosa si intende con il termine stress DESCRIVERE le componenti del modello dello stress organizzativo DISTINGUERE tra quattro differenti categorie di stressor DISCUTERE le principali conseguenze individuali ed organizzative dello stress IDENTIFICARE alcune delle variabili che moderano il processo dello stress DESCRIVERE alcuni approcci organizzativi ed individuali per la gestione e la prevenzione dello stress STRESS: STIMOLO O RISPOSTA Stimolo Risposta Considera lo stress come una caratteristica o un evento che genera conseguenze distruttive La conseguenza di una interazione tra stimoli ambientali (stressor) e risposte individuali STRESS COSA E’ LO STRESS Lo Stress è una risposta adattiva, moderata dalle differenze individuali, in conseguenza di azioni, situazioni o eventi che comportano/implicano richieste specifiche per una persona Tre fattori chiave sono alla base della probabilità di attivazione dello stress: Importanza: Quanto significativo è l’evento per la persona Incertezza: Livello di prevedibilità/anticipazione di ciò che dovrà accadere Durata: Lasso di tempo in cui la richiesta rimane attiva UN MODELLO DI STRESS ORGANIZZATIVO Stressor Collegati al lavoro: Individuali Di gruppo Organizzativi Non collegati al lavoro: Extra-organizzativi Moderatori di stress Attributi rilevanti che influenzano la natura di una relazione Outcomes Comportamentale Cognitivo Fisiologico Interventi Prevenzione e gestione dello stress individuale ed organizzativo Ridurre l’occorrenza, l’intensità e l’impatto negativo WORK STRESSOR: Individuali Conflitto di ruolo – L’adeguamento ad un insieme di aspettative risulta in conflitto con altri insieme di aspettative (ruoli lavorativi, ruoli pubblici/privati, ecc.) Sovraccarico lavorativo – Sovraccarico qualitativo: mancanza di competenze per il lavoro o standard troppo elevati – Sovraccarico quantitativo: dover svolgere un eccessivo numero di compiti, o avere poco tempo a disposizione per il carico di lavoro assegnato Velocità del cambiamento – Ristrutturazioni radicali, nuove tecnologie, merger, teamworking, downsizing WORK STRESSOR: ORGANIZZATIVI E DI GRUPPO • Partecipazione • Relazioni intra e inter-gruppo • Politiche organizzative • Cultura organizzativa • Mancanza di feedback della prestazione • Inadeguate opportunità di sviluppo della carriera • Downsizing Conseguenze dello stress a livello individuale Psicologic i Ansietà, frustrazione, apatia, basso livello di auto-stima, aggressione, depressione Cognitivi Scarsa concentrazione, incapacità di prendere decisioni, blocco mentale, diminuzione dell’attenzione Comportamentali Propensione al rischio, comportamento impulsivo, alcolismo e uso di sostanze, temperamento esplosivo Fisiologici Aumento o elevato rischio cardiaco, pressione sanguigna, acidità gastrica, glucose levels; sweating, and hot & cold flashes. OUTCOME ORGANIZZATIVI Costi dello stress per le organizzazioni (stima di $150-300 miliardi/anno) – Impoverimento del processo di decisionmaking – Riduzione della creatività – Perdita di ore di lavoro – Aumento del turnover – Aumento di azioni di sabotaggio – Altre variabili che influenzano la produttività organizzativa MODERATORI DELLO STRESS Moderatori Condizioni, comportamenti o caratteristiche che qualificano le relazioni tra le due variabili Individuali Moderatori Stress Personalità Comportamento di tipo A Supporto Sociale Livello di adattamento individuale PERSONALITA’ DI TIPO “A” (TABP) • E’ costantemente impegnato a fare più cose possibili nel minor tempo • E’ aggressivo, ambizioso, competitivo e pieno di energia • Parla compulsivamente, spinge gli altri a terminare quando stanno parlando • E’ impaziente, odia aspettare, considera l‘attesa una perdita di tempo prezioso • E’ ossessionato dalle scadenze ed è orientato al lavoro SOSTEGNO SOCIALE Il supporto, l’assistenza e le informazioni che una persona riceve attraverso contatti formali ed informali con individui e gruppi Può assumere la forma di: Sostegno emozionale: Esprime interesse, fiducia, capacità di ascolto, sostegno alla stima personale Supporto valutativo: Fornisce feedback e affirmation Supporto informazionale: Fornisce suggerimenti da suggerimenti, fornisce indicazioni orientative STRESS MANAGEMENT E PREVENZIONE Stress Management Procedure per aiutare le persone a fronteggiare o ridurre lo stress sperimentato Prevenzione dello stress Focalizzato sul controllo e l’eliminazione degli stressor che provocano una risposta di stress STRESS MANAGEMENT E PROGRAMMI DI PREVENZIONE Program Target • Identificare e modificare I “work stressor” • Educare i lavoratori a meglio comprendere e modificare lo stress ed il suo potenziale impatto • Supportare gli sforzi degli occupati a fronteggiare l’impatto negativo dello stress MASSIMIZZARE PERSONENVIRONMENT FIT (P-E Fit) Organizzazione L’ampiezza in cui il lavoro fornisce ricompense formali ed informali che incontrano i bisogni delle persone Individuo L’ampiezza in cui capacità, abilità, ed esperienze “match” con le domande e le richieste dai lavoratori P-E Fit PREVENZIONE DELLO STRESS ORGANIZZATIVO E PROGRAMMI DI MANAGEMENT Programmi di “Employee Assistance” (EAPs) Elementi del programma generale: Diagnosi Trattamento Ricognizione Prevenzione PREVENZIONE DELLO STRESS ORGANIZZATIVO E PROGRAMMI DI MANAGEMENT Programmi di promozione del benessere/salute • Focus sulla salute fisica e mentale dei lavoratori • Attività previste per identificare e assistere nella prevenzione e correzione: – Specifici problemi di salute – Rischi di salute – Abitudini I principali programmi includono: Identificazione e controllo dell’ipertensione Smettere di fumare Esercizio e fitness fisico Controllo della diete e dell’alimentazione Gestione dello stress personale PREVENZIONE E GESTIONE DELLO STRESS PERSONALE Tecniche Cognitive – Le risposte individuali agli stressor sono mediate dalle rappresentazione della situazione – Il focus sulla rappresentazione della situazione consente di valutare adeguatamnte la situazione Biofeedback – Insegnare a controllare una varietà di processi corporei Training di rilassamento Riduce il livello di attivazione delle persone Realizza una condizione di riduzione della tensione psicologica, fisiologica ed operativa Meditazione Rivolge l’attenzione ad un diverso livello di elaborazione del pensiero CONFLITTO INTERGRUPPI E NEGOZIAZIONE PRESENTARE le attuali prospettive in tema di conflitto. DISTINGURE tra conflitto funzionale e dis-funzionale DISCUTERE perché di verificano conflitti intergruppi IDENTIFICARE alcune delle conseguenze dis-funzionali del conflitto di gruppo DESCRIVERE i cinque diversi approcci per la gestione dei conflitti attraverso al risoluzione DISCUTERE come i processi di globalizzazione abbiano modificato le tattiche di negoziazione DISTINGUERE tra le strategie di negoziazione win-win e win-lose IDENTIFICARE i principali tipi di negoziazione “third-party” PROSPETTIVE ATTUALI NEL CONFLITTO INTERGRUPPI CONFLITTO FUNZIONALE DISFUNZIONALE Confronto tra gruppi che sviluppa e aumenta la prestazione organizzativa Confronto o interazione tra gruppi che attiva l’organizzazione e impedisce il raggiungimento degli obiettivi organizzativi FASI DEL CONFLITTO PERCEPITO Consapevolezza cognitiva VISSUTO Coinvolgimento emotivo MANIFESTO Azione CAUSE DEL CONFLITTO DEL INTERGRUPPI Interdipendenza dei lavoratori Differenze tra obiettivi Differenze percepite CONFLITTO INTERGRUPPI INTERDIPENDENZA DEI LAVORATORI Si realizza quando due o più gruppi hanno una relazione di dipendenza reciproca nella realizzazione di attività Tre tipi di interdipendenza: Interdipendenza polarizzata Non richiede interazione tra gruppi Prestazioni polarizzate determinano il successo globale Interdipendenza sequenziale Un gruppo deve completare il proprio compito prima di consentire ad altro gruppo di completare il suo Interdipendenza reciproca L’output di ciascun gruppo funziona da input per altri gruppi DIFFERENZE TRA OBIETTIVI Fonti di conflitto Scopi mutualmente esclusivi Risorse limitate Differenti orizzonti temporali DIFFERENZE PERCEPITE Fattori determinanti Incongruenze di Status Riguarda lo status relativi di diversi gruppi Percezioni inaccurate Riguarda i tentativi di stereotipizzazione di altri gruppi Differenti prospettive Riguarda differenti valutazione d’importanza CONSEGUENZE DEL CONFLITTO INTERGRUPPI DISFUNZIONALE Cambiamenti intra-gruppo Aumento della coesione di gruppo Enfasi sulla lealtà Emerge leadership autocratica Focus sull’attività Cambiamenti iter-gruppi • Percezioni distorte • Stereotipizzazione • Riduzione della comunicazione GESTIRE IL CONFLITTO INTERGRUPPO Dominanza Focus nella gestione dei propri problemi Orientamento al potere Esito forzato per l’altro gruppo • • Accomodamento Enfasi nella gestione dei problemi dell’altro gruppo Minimizzare i propri problemi Arrendersi • • Problem Solving Enfasi sui problemi di entrambi i gruppi Cercare una soluzione integrata Evitamento Efficace ed adeguato in alcune situazioni Compromesso Esito, in genere, non STIMOLARE IL CONFLITTO DI GRUPPO COSTRUTTIVO Portare individui esterni nel gruppo Assumere o trasferire qualcuno con atteggiamenti, valori e background differenti Modificare la struttura organizzativa Riorganizzare il lavoro e la gestione per creare conflitti Stimolare la competizione Incoraggiare e premiare i conflitti che generano prestazioni maggiormente efficaci Fare uso di conflitti programmati Conflitti deliberatamente e sistematicamente creati NEGOZIAZIONE Processo in cui due o più parti tentano di raggiungere un accettabile accordo in una situazione caratterizzata da livelli di contrasto I fattori/situazioni in gioco sono: Conflitto Interazione opportunistica Interdipendenza Possibilità di accordo NEGOZIAZIONE WIN-LOSE E WIN-WIN Win-Lose Win-Win Gioco a somma zero Denominata negoziazione distributiva Abbastanza comune nelle organizzazioni Gioco a somma positiva Denominata negoziazione integrativa Funziona solo quando le questioni sono integrative MODELLO DI MIGLIORAMENTO DELL’EFFICACIA NEGOZIALE Focus su quattro attività: Ottenere risultati concreti Influenzare l’equilibrio del potere Promuovere un clima costruttivo Realizzare flessibilità procedurale NEGOZIARE “GLOBALMENTE” Rapida crescita delle azioni di negoziazione globale Richiede particolare attenzione dell’impatto della cultura sullo stile Ricercatori evidenziano delle significative caratterizzazioni in relazione alla cultura Significativo impatto dei sistemi politici, assetti legali, ideologie e tradizioni MIGLIORARE LA STRATEGIA NEGOZIALE Iniziare con un positivo approccio Concentrare l’attenzione sulle questioni negoziali e sui fattori situazionali Cercare di condizionare la strategia della controparte Scoraggiare le forze/variabili che generano competizione nelle trattative Utilizzare il potere quando è disponibile Essere aperti all’intervento della third-party Considerare l’ambiente complessivo LO STRESS NEL LAVORO E NELLE ORGANIZZAZIONI • Aspetti teorici • Aspetti metodologici • Aspetti operativi DISTINZIONI E SOVRAPPOSIZIONI TRA I TERMINI SULLO STRESS VOCABOLARIO STRAIN: sforzo psicologico e psicofisiologico di un individuo a fronte di alta domanda ambientale o a fronte di difficoltà adattiva. DISTRESS: fallimento adattivo della risposta psicofisiologica di stress. EUSTRESS: sforzo psicologico per l’ottenimento di un obiettivo che ha come esito risultati costruttivi positivi ed appaganti. COPING: insieme di processi cognitivi che pongono le premesse per un tentativo di adattamento o di cambiamento dell’ambiente da parte dell’individuo. MASTERING: raggiungimento del controllo e della padronanza sulla situazione, appagamento ed adeguato uso delle risorse reclutate. BURNOUT: sindrome di risposta allo stress, caratterizzata da esaurimento emotivo, depersonalizzazione e ridotta realizzazione personale. APPROCCI • Fase storica prima di Selye • Dal concetto di fatica al concetto di stress • Approccio biologico • Approccio sociologico • Approccio psicologico LA FASE STORICA: prima di Seyle Stress: difficoltà, avversità, afflizione In fisica: forza esercitata su un oggetto che ne determina modificazioni di forma e di volume Bernard (1860): stress come situazione che porta ad uno squilibrio interno Cannon (1935): omeostasi Lo STRESS come un fattore o un insieme di fattori che, alterando l’omeostasi nella relazione ambiente- individuo, impongono all’organismo una reazione adattiva in senso ristorativo. DALLA FATICA ALLO STRESS Fatica: diminuzione del potere funzionante provocata da un eccesso di lavoro ed accompagnata da una sensazione caratteristica di malessere • • • • Oggettiva: diminuzione del rendimento Soggettiva: sensazione individuale Fisiologica: modifica di costanti organiche Nervosa: stato di sofferenza psichica Dalla fatica fisica … Incapacità o ridotta capacità nel compiere un lavoro …Alla fatica psichica Fenomeno psicosomatico suscitato dalla vita di relazione nell’ambiente naturale, tecnico, sociale, lavorativo APPROCCIO BIOLOGICO Il modello di Selye (1936) Lo stress come risposta generale aspecifica a qualsiasi richiesta proveniente dall’ambiente Aspecifica e qualsiasi Non una causa, un effetto, ma cause diverse, unico effetto Non è importante la natura dello stimolo, ma la sua intensità First mediator:sostanza biochimica presente in tutte le risposte da stress in grado di tradurre tutti gli stimoli esterni differenziati in un’unica SGA La sindrome generale di adattamento e le sue fasi Principali caratteristiche degli stressors Stress e somatizzazione APPROCCIO SOCIOLOGICO Life events Approccio epidemiologico NATURA PSICOSOCIALE STIMOLI Approccio epidemiologico APPROCCIO PSICOLOGICO I. Tratti personalità & sensibilità fonti stress Locus of control (Rotter, 1966) Self Efficacy (Bandura, 1969) Negative Affectivity (Watson e Clark, 1984) Hardiness (Kobasa, 1979) Sensation Seeking (Zuckerman, 1985) Type A Behavior (Roseman e Friedman, 1959) II. Elaborazione cognitiva dello stimolo e della risposta McGrath: 1976 Lazarus e Folkman, 1984; Karasek: Modello domanda/ controllo, 1989 Cooper: Modello dello stress lavorativo, 1986 IL MODELLO DI MCGRATH ES= C (D-A) ES: stress sperimentato C: differenza di conseguenze se la domanda viene fronteggiata oppure no D: la domanda così come viene percepita A: maniera di percepire la capacità di fronteggiare tale domanda Vi è un potenziale stress tutte le volte che in una situazione ambientale è percepita una domanda che minaccia di superare le capacità e le risorse di una persona, in modo che questa si aspetti una sostanziale differenza se la domanda viene fronteggiata oppure no. • D> A: stress da sovraccarico (sur menage) • D< A: stress da sottocarico (sub menage) Questo modello in ambito lavorativo è importante per : • Analisi carico lavoro oggettivo (D); • Analisi carico lavoro soggettivo (A); • Supporto sociale ( C ). Esistono 6 variabili connesse con la dinamica dello stress: 1. 2. 3. 4. 5. 6. La valutazione conoscitiva della situazione L’esperienza precedente Il rinforzo, cioè l’influenza di altri fattori L’apprendimento Le differenze di funzioni Gli effetti interpersonali Il ciclo dello stress AMBIENTE FISICO-TECNICO & INTERPERSONALE & PERSONALE 1. 2. 3. 4. 5. 6. Stress da funzioni Stress da ruoli Stress da influenzamento Stress da ambiente fisico tecnico Stress da ambiente sociale Stress da sistema personale LAZARUS E FOLKMAN Lo stress psicologico è una particolare relazione tra la persona e l’ambiente che viene valutata dall’individuo come provante o eccedente le sue risorse, e quindi rischiosa per il suo benessere. STRESS Risposta dell’organismo alle mutate condizioni di stimolazione interna ed esterna, la quale è determinata dall’attivazione emozionale e mediata dalla valutazione cognitiva del significato dello stimolo che si manifesta con una risposta integrata a livello sia fisiologico che comportamentale. Processo di stress - Lazarus VALUTAZIONE COGNITIVA: processo valutativo che determina perché e fino a che punto una particolare situazione venga percepita come stressante PROCESSO DI COPING: processo elicitato quando un certo stimolo o una certa situazione viene percepito come una minaccia, attivato per ridurre o per eliminare la minaccia stessa. COPING: svolgimento e gestione di un processo fatto di tentativi e di sforzi, sul piano cognitivo e comportamentale, per gestire (ridurre, attenuare, dominare o tollerare) le richieste interne ed esterne poste da quelle interrelazioni persona- ambiente che vengono valutate come estenuanti o eccessive rispetto alle risorse possedute, e che si modifica in relazione al ruolo e all’area di vita personale, lavorativa e sociale in cui tale ruolo viene impersonificato. KARASEK: MODELLO DOMANDA/ CONTROLLO Due fattori fondamentali nel processo che avvia la risposta di stress: La DOMANDA: caratteristiche psicologiche, fisiche ed ambientali della mansione, ossia il carico di lavoro inteso come impegno fisico e psicologico richiesto dal compito; Il CONTROLLO: la capacità e la discrezionalità con cui l’individuo organizza e svolge il proprio compito. 4 tipi di esperienze psicosociali del lavoro: 1. 2. 3. 4. LAVORI AD ALTO STRAIN: lavori che creano alta tensione psicologica, per via dell’alto carico lavorativo e del basso livello di controllo; LAVORI ATTIVI: domanda psicologica elevata accompagnata da un alto livello di controllo; LAVORI A BASSA DOMANDA E ALTO CONTROLLO: lavori che non danno nessun problema di tensione psicologica all’individuo; LAVORI PASSIVI: lavori caratterizzati da basso livello di domanda e di controllo; non creano strain, ma determinano minore apprendimento e impoverimento delle abilità lavorative. Nel caso di LAVORI ATTIVI si instaura una circolarità positiva: più una persona apprende tanto più è gratificata, riducendo così la tensione e continuando ad apprendere; Nel caso di LAVORI AD ALTO STRAIN si instaura una circolarità negativa: una persona si trova ad affrontare una domanda elevata con poche capacità di controllo; si crea ansia e di conseguenza una minore capacità di apprendimento. Modello domanda/controllo di Karasek, 1989 Modello domanda/controllo di Karasek, 1989 Il modello dello stress lavorativo di Cooper, 1986 Punti in comune: • Rilevanza dimensione soggettiva (percezione); • Essenzialità percezione sbilanciamento tra abilità soggettive e richieste ambientali; • Importanza percezione soggettiva di esercitare qualche forma di controllo sulle azioni e sull’ambiente; • Presenza supporto sociale significativo; • Stessa sequenza base: stimolo dannoso, set di risposte, conseguenze. Aspetti metodologici • Misure fisiologiche • Misure epidemiologiche • Valutazione della nocività ambientale • Misure psicologiche soggettive • Misure organizzative MONITORAGGI PSICOFISIOLOGICI Misure neuroendocrine: • Corticosteroidi (cortisolo) • Catecolamine noradrenalina) Misure cardiovascolari: Frequenza cardiaca Pressione arteriosa Lipidi e glucosio (adrenalina, MISURE EPIDEMIOLOGICHE Assenze per malattia Abitudini di vita: dieta, alcool, fumo, attività fisica Rischio cardiovascolare: ipertensione, ipercolesterolemia, eccesso ponderale Morbosità e mortalità cardiovascolare Disordini psicofisiologici: sintomi mal definiti, allergopatie, gastroenteropatie, etc. VALUTAZIONE DELLA NOCIVITÀ AMBIENTALE • Fattori di rischio ambiente fisico: illuminazione, temperatura, umidità, ventilazione;rumore, vibrazioni; inquinanti, polveri, fumi e materiali… • Fattori di rischio posto di lavoro:disposizione e caratteristiche postazione; posture, uomomacchina,radiazioni e carico visivo… MISURE PSICOLOGICHE SOGGETTIVE Questionari Scale di valutazione Test psicometrici Focus group Gruppi di discussione Scale psicologiche di stima dello stress lavorativo Self-Reported Scales (misure autopercezione) Scale basate su modelli interattivi (Occupational Stress Indicator, Cooper 1981) Scale basate sui modelli transazionali (Stress Arousal Check List, Job Reaction Questionnaire, Job Relared Strain…) Questionari/inventari di reazioni psicosomatiche allo stress Effetti somatici e psichiatrici Hopkins Symptom Check List, General Health Questionnaire, Crown Crisp Experential Index, General Wellbeing Check List Effetti psicologici e comportamentali Effetti psicosociali Scale life stress Social Readjustment Rating Scale, Hassles Scale… Focus Group · · · · · · · · In cosa consiste il tuo lavoro Come è organizzato il tuo servizio Quale è la mission Quali sono i problemi principali Quali cambiamenti introdurresti Sei soddisfatto del tuo lavoro Con chi ti trovi meglio In caso di difficoltà a chi ti rivolgi MISURE ORGANIZZATIVE Assenteismo Turnover Richieste di ferie e di trasferimenti Dimissioni e prepensionamento Per un progetto di ricerca… • • • • • Modello teorico di riferimento Obiettivi della ricerca Contesto organizzativo Professionalità Risorse • • • • Strumenti Disegno ricerca & Analisi dati Somministrazione Restituzione …i risultati… L’organizzazione funziona (livelli medio/ bassi)… … perché.. Fattori di protezione Individuo, gruppo, organizzazione L’organizzazione non funziona (livelli medio/ alti) … perché… Fattori di rischio Individuo, gruppo, organizzazione …l’azione formativa • Diagnosi organizzativa ed analisi dei fabbisogni formativi • Progettazione • Attuazione • Valutazione efficacia