Sogno e poesia, realtà e trasfigurazione: il pianoforte nel
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Sogno e poesia, realtà e trasfigurazione: il pianoforte nel
Palazzo Moriggia, Museo del Risorgimento - Sala Conferenze | via Borgonuovo 23 Milano | 14 marzo 2013, ore 18.30 I Giovedì al Museo del Risorgimento Sogno e poesia, realtà e trasfigurazione: il pianoforte nel Romanticismo Lezione-concerto a cura di Giuditta Comerci in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano Programma Giuseppe Fiorenza piano Alexandra Ducariu piano Franz Schubert (1797–1828) “Wanderer-Fantasie” Fantasia in do maggiore D760 op.15 Fryderyk Chopin (1810-1839) Ballata n.4 in fa minore op.52 Franz Liszt (1811–1886) Funérailles Robert Schumann (1810-1856) Sonata n.2 in sol minore op.22 So rasch wie möglich Andantino Scherzo. Sehr rasch und markiert Rondò. Presto Guida all’ascolto Il viaggio, tema tra i più frequenti nella composizione romantica e momento formativo per eccellenza fin dal Rinascimento per gli artisti di ogni disciplina, può ben sintetizzare non solo il carattere dinamico del pensiero musicale ottocentesco, ma anche ciò che accade all’ascolto di ogni brano, concepito in questo denso periodo della storia della musica. L’opera diventa espressione del ‘tutto’ attraverso lo spirito del suo autore: l’ascolto ci pone in connessione diretta con il compositore, il quale rappresenta se stesso nell’universalità del sentimento umano e delle sue mille sfaccettature. In questo bacino estetico della musica ottocentesca il pianoforte si rivela lo strumento espressivo per eccellenza, protagonista del programma monografico proposto per un autentico viaggio tra i fondamenti della scrittura e dell’estetica romantica. Apre il sipario un “viandante”, il Wanderer di un lied di Schubert che ispirò allo stesso autore questa imponente fantasia pianistica. Una cellula tematica del lied offre il materiale principale per tutto il brano, strutturato nei tempi di un’opera sinfonica: dell’orchestra riprende lo splendore nei tempi veloci, mentre nell’Adagio e in tutti i tratti pacati rievoca l’intensa riflessività dell’intimità liederistica, regalando un grande, nuovo affresco su un soggetto di maturata ispirazione. Tutt’altra dimensione è quella in cui ci si immerge all’ascolto di Funérailles di Liszt, tratto dalla raccolta pianistica Harmonies poétiques et religieuses. Le quattro sezioni che lo compongono hanno in comune la dedica funebre a tre amici del compositore, caduti durante la rivoluzione ungherese del 1848, ma diversi sono i sentimenti che le innervano. Una cruda e incalzante introduzione inabissa l’animo: il tremolo, lo sforzando e il tipico uso romantico delle ottave, tanto nel senso grave della mano destra quanto nel lirismo della sinistra, sono strumenti costanti di tutto il brano. Dalla marcia funebre si passa a una melodia sognante in La bemolle maggiore, quindi a una marcia militare di trionfanti accordi, riproponendoli poi tutti nel finale. Nella sua quarta e ultima Ballata in fa minore del 1842 Chopin sembra aver compendiato tutti gli stili fino allora trattati nella sua attività di compositore, dai più classici a quelli da lui inventati o ricreati, come gli studi e i notturni. Una stratificazione che ha prodotto – o è stato strumento di – una carrellata di differenti dimensioni espressive, aspetti impressionistici e fantasia dentro forme classiche precise, momenti rapsodici e narrativi in alternanza: tutto sotto la firma inconfondibile di Chopin, ovvero la sua capacità di rendere un simile vortice di elementi diversificati e sfuggenti in un pensiero sempre ordinato, chiaro, profondamente razionale, squisitamente pianistico. Ancora un lied è oggetto di ispirazione e rielaborazione a chiusura del programma: Schumann scrisse Im Herbste I Giovedì al Museo del Risorgimento Sogno e poesia, realtà e trasfigurazione: il pianoforte nel Romanticismo Lezione-concerto a cura di Giuditta Comerci in collaborazione con il Conservatorio di Musica “G. Verdi” di Milano (“In autunno”) per canto e piano nel 1828, due anni dopo lo trascrisse per piano solo e in questa veste divenne il tempo intermedio della sonata in sol minore nel 1833. Virtuosismo, spettacolarità, tecnica sono gli strumenti principali ai fini poetici di una scrittura – tipicamente schumanniana – che conosce poco le mezze misure, di espressione come dei sentimenti che la innervano. “Più presto possibile” è l’indicazione del primo tempo, in cui la concitazione incornicia un tema centrale cantabile e più largo. Ancora a contrasto è posto l’Andantino che segue, fatto delle variazioni sul tema del lied, e poi ancora lo Scherzo “Molto allegro e marcato”, una breve e tormentata idea ricca di ritmi sincopati. Il Rondò finale richiama lo schema del primo tempo: al centro un tema incantato, sospeso, nello stile di un corale figurato, incorniciato da un tema turbinoso incitato da un “Sempre più presto e presto”. Giuditta Comerci Biografie Giuseppe Fiorenza si è diplomato in pianoforte nel 2006 con il massimo dei voti e la lode presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano, dove ha inoltre seguito corsi di composizione sperimentale e direzione d’orchestra. Suoi maestri sono stati Fino, Lupo, Achucarro, Ciccolini, Bordoni. Primo Premio al concorso “Il clavicembalo verde” presso il Conservatorio “G.Verdi”, è stato inoltre premiato in numerosi concorsi in tutta Italia. A soli 5 anni ha iniziato la carriera concertistica al Teatro Nuovo di Milano, a 9 si è esibito presso la Sala Verdi del Conservatorio in occasione di una rassegna con i migliori talenti dell’Istituto. Come pianista ha preso parte a trasmissioni televisive con nomi dello spettacolo e della cultura fra cui Toto Cutugno nel 1991, Enzo Biagi nel 1992 per la Rai, Mike Bongiorno nel 1991 per Mediaset. “Il Corriere della Sera” e altre testate nazionali ne hanno pubblicato critiche entusiastiche. Nata a Brasov, Romania, Alexandra Ioana Ducariu inizia lo studio del pianoforte al Liceo d’Arte di Brasov con Corina Ibanescu. Porta a termine i tre cicli di studio primario con il massimo dei voti. Prosegue i suoi studi nel Triennio Superiore presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano con Maria Isabella de Carli fino al Diploma in Pianoforte con il massimo dei voti. Si posiziona con ottimi risultati in concorsi nazionali e internazionali: premio speciale al Concorso nazionale “Bach” (Romania); primo premio al Concorso Musicale “Gianni Pozzato” (Italia); primo premio al Concorso Internazionale “Konzerteum” (Grecia); secondo premio al Concorso Internazionale “Pro Piano”(Romania). Ha svolto un’intensa attività concertistica anche come solista in importanti concerti per pianoforte e orchestra. Partecipa attivamente a masterclass di Claudio Martinez Mehner, Jerome Rose, Jeffrey Swann, Matti Raekallio, Fillippo Gamba, Andras Keller, Jean-Marc Luisada, fra gli altri. Attualmente prosegue il percorso di studi nel Biennio Superiore presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano con Cristina Frosini. Info Comune di Milano Assessorato Cultura, Moda, Design Ufficio Comunicazione Civiche Raccolte Storiche Palazzo Moriggia, Via Borgonuovo 23 Tel. +39 02 884 62330 [email protected] www.civicheraccoltestoriche.mi.it Un progetto di Conservatorio “G. Verdi” di Milano Ufficio Produzione Via Conservatorio 12 Tel. +39 02 762110 206 [email protected] uffi[email protected] www.consmilano.it In collaborazione con Con il sostegno di Il prossimo appuntamento per I Giovedì al Museo del Risorgimento con il Conservatorio “G.Verdi” si terrà giovedì 18 aprile 2013, ore 18.30, presso la Sala Conferenze di Palazzo Moriggia, con il violoncellista Rustem Smagulov e il pianista Paolo Barbone. In repertorio musiche di Beethoven e Rachmaninov. A cura di Ds Comunicazione del Comune di Milano