Dalla fisica al mercato
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Dalla fisica al mercato
Dalla fisica al mercato Un esempio d’industrializzazione della scienza L’origine del telegrafo e delle reti telegrafiche transcontinentali con cavi sottomarini Nel XIX secolo il telegrafo elettrico fu la prima grande applicazione industriale dell’elettricità: con esso la nuova forma di energia si traformò in grande industria e divenne un settore economico che sprigionerà la sua potenza massima nel XX secolo con il passaggio all’energia prodotta dalle centrali elettriche e il consumo di massa di elettricità dovuto agli eletrodomestici. Telecomunicazioni, potere politico e potere militare Nella storia, la formazione di grandi organizzazioni statali ha posto il problema oggettivo della rapidità di trasmissione delle informazioni, allo scopo di centralizzare il potere politico. Gli antichi romani usavano falò su piattaforme poste su torri di legno. In Spagna nel 1340 la marina introdusse l’uso di bandiere colorate. L’invenzione del cannocchiale nel 1608 fece fare un salto di qualità alla visione a distanza delle segnalazioni. Il francese Claude Chappe (1763 - 1805) inventò il telegrafo ottico, il cui primo messaggio ufficiale venne trasmesso il 15 agosto 1794. Il telegrafo ottico era costoso e solo lo Stato poteva sostenere le spese della sua costruzione. La scoperta dell’elettricità e del magnetismo Già nel XVIII secolo si pensò al telegrafo elettrico, ma con le sole cariche elettrostatiche non si ottennero risultati pratici. Un grande psso avanti fu compiuto nel 1800 con la pila di Volta. Nel 1809 Samuel T. von Soemmering descrisse un telegrafo elettrochimico all’accademia delle scienze di Monaco di Baviera. C’erano i concetti, ma il sistema era troppo complicato per essere funzionale. Nel 1820 Hans C. Orsted osservò che una corrente elettrica in un filo devia un ago magnetico. Nasce l’elettromagnetismo che porterà 85 anni dopo alla teoria della relatività ristretta di Einstein. Strumenti scientifici e mezzi di comunicazione Il fisico tedesco J.S.C. Schweigger (1779 - 1857) concepisce il galvanometro per misurare l’intensità della corrente elettrica che fluisce in un conduttore: sarà fondamentale per la realizzazione del telegrafo. Nel 1835 il barone Pavel Schilling, ambasciatore russo in Baviera e appassionato sperimentatore, mostrò un telegrafo ad aghi magnetici al Congresso dei fisici di Berlino. Schilling muore nel 1837. Dimostrazione pubblica del telegrafo di Schilling, fatta a Heidelberg dal Prof. Muncke nel 1836. Presente l’inglese William Cooke. William F. Cooke (l’uomo d’affari) Cooke (1806 - 1879) era figlio di un medico professore universitario. Non intenzionato a seguire la professione del padre, per rendersi economicamente indipendente, iniziò a costruire modelli di cera di parti del corpo umano da vendere alle università di medicina. Durante uno dei suoi viaggi ebbe l’occasione di assistere alla dimostrazione del telegrafo elettromagnetico del barone Schilling. Ne rimase affascinato e si concentrò sulla nuova invenzione riuscendo a costruire un modello di telegrafo ad aghi. Mostrando spirito imprenditoriale, Cooke ebbe l’idea di sostituire il telegrafo pneumatico utilizzato sulla linea ferroviaria Liverpool - Manchester, con un telegrafo elettrico. La compagnia ferroviaria non era però intenzionata a finanziare il nuovo telegrafo elettrico. Charles Wheatstone (lo scienziato artigiano) La tecnologia elettrica non può basarsi solo sull’esperimento e a Cooke mancava la conoscenza scientifica sulla propagazione dell’elettricità su lunghe distanze. Charles Wheatstone, amico di Michael Faraday, era titolare della cattedra di fisica sperimentale al King’s College, incarico ricevuto nel 1834 quando aveva 32 anni. In Wheatstone, come in Faraday, la ricerca dei principi universali della scienza e l’abilità artigianale nella costruzione di strumenti e nell’eseguire esperimenti erano un’unità organica. Wheatstone costruì un telegrafo utilizzando cavi lunghi quattro miglia. Questa esperienza sulla trasmissione su lunghe distanze era quello che mancava a Cooke. La Royal Institution Nei primi decenni della rivoluzione industriale il capitalismo britannico aveva bisogno di uomini in grado di capire la scienza e la tecnologia, insegnamento che Oxford e Cambridge non fornivano. A questo scopo nel 1799 venne costituita la Royal Institution, nel 1823 nacque il London Mechanics Institute e negli anni seguenti vennero fondate istituzioni simili. Wheatstone quando aveva 23 anni iniziò la collaborazione con la Royal Institution, dove lavorava Faraday, con il quale strinse un’amicizia che durò tutta la vita. Il King’s College Come risposta il vecchio establishment gravitante su Oxford e Cambridge nel 1828 costituì il King’s College. Il King’s College nel 1834 assegnò a Wheatstone, non laureato, la cattedra in Filosofia sperimentale (fisica sperimentale). Il giovane ed esuberante capitalismo inglese non aveva ancora le pastoie burocratiche del capitalismo maturo del XX secolo e giovani artgiani usciti dal sistema scolastico in età inferiore ai 15 anni, come Michael Faraday e lo stesso Wheatstone, potevano accedere in giovane età a cariche prestigiose ai vertici delle istituzioni scientifiche. Collaborazione tra Wheatstone e Cooke Wheatstone e Cooke si incontrarono nel febbraio del 1837. Il loro approccio al telegrafo era complementare e dalla loro collaborazione nacque il telegrafo a cinque aghi: su un quadrante con cinque aghi, due di essi venivano deviati simultaneamente da galvanometri posti dietro il quadrante. L’incontro del prolungamento delle rette che attraversano gli aghi indica di volta in volta una lettera. Cooke fornì lo spirito imprenditoriale, Wheatstone la conoscenza scientifica e l’arrivo di un committente capace di creare un mercato per questa nuova ferroviaria invenzione concorrente alla - la compagnia Liverpool and Manchester -consentì il successo del telegrafo elettrico. Cavi sottomarini Il primo cavo sottomarino di successo fu posato attraverso il Canale Inglese nel 1851. I primi cavi consistevano di uno o più fili di rame isolati con pochi millimetri di gomma e protetti da uno strato esterno realizzato con fil di ferro. Già dai primi anni ‘50 di quel secolo i telegrafisti notarono che segnali ben definiti introdotti in un estremo della linea emergevano all’altro estremo con un po’ di ritardo e distorti (allungati), cosicché segnali inviati in rapida successione si sarebbero mischiati diventando illeggibili. Faraday studiò il fenomeno e nel 1853 intuì che la causa del ritardo era nella capacitanza del cavo sottomarino. Legge dei quadrati di Thomson Sir William Thomson (1824 - 1907), più noto alle generazioni successive come Lord Kelvin, approfondì la questione anche in termini matematici e dimostrò che il ritardo temporale all’estremo lontano del telegrafo, affinché il segnale di corrente diventi apprezzabile, è proporzionale sia alla resistenza che alla capacitanza del cavo e, quindi, al quadrato della sua lunghezza. Pertanto, il ritardo su linee molto lunghe sarebbe potuto diventare seriamente nocivo alla propagazione corretta del segnale. Atlantic Telegraph Company I risultati di Thomson costituirono una brutta notizia per l’Atlantic Telegraph Company, formata da investitori ambiziosi che vedevano giustamente nel collegamento telegrafico tra Londra e New York la possibilità di ricavare enormi profitti. Se la tesi di Thomson era giusta, il fenomeno del ritardo avrebbe impedito a un cavo sottomarino così lungo di far fluire volumi di traffico tali da rendere pagante l’investimento che la compagnia avrebbe dovuto fare. Disputa tra Whitehouse e Thomson A questo punto, Wildman Whitehouse, un chirurgo inglese diventato sperimentatore di fenomeni elettrici, annunciò che i suoi test sui cavi contraddicevano la legge dei quadrati di Thomson. I promotori della Atlantic Telegraph Company nel 1856 assegnarono a Whitehouse la responsabilità di tutte le questioni elettriche relative al cavo pianificato. Whitehouse concedeva eventualmente a Thomson che le sue conclusioni erano valide “in teoria”; d’altra parte, Thomson ammetteva che, a patto di usare studiati accorgimenti, sarebbe stato possibile ridurre gli effetti del ritardo del segnale in modo sufficiente da rendere economicamente conveniente lo sfruttamento del cavo. Insuccesso del tentativo guidato da Whitehouse La posa in opera del primo cavo sottomarino transoceanico terminò nell’agosto del 1858. Il cavo sottomarino fu presentato come la meraviglia dell’epoca. Sfortunatamente, il cavo era stato realizzato in fretta e maneggiato rozzamente, col risultato che il suo isolamento elettrico era fragile. Inoltre, gli equipaggiamenti elettrici di Whitehouse avevano un’inerzia relativamente alta rispetto ai sensibilissimi galvanometri a specchio, progettati nel frattempo da Thomson. Nel giro di poche settimane, il collegamento elettrico tra Europa e USA cessò di funzionare. L’importanza delle specifiche e loro verifica La colpa del fallimento dell’impresa fu attribuita principalmente a Whitehouse, mentre il prestigio di Thomson ne usciva rafforzato. Infatti, prevalse l’opinione che se le raccomandazioni di Thomson fossero state seguite più strettamente, il cavo avrebbe potuto funzionare. Quando la compagnia Atlantic Telegraph si ricompose per riprovare l’impresa, essa pretese che la fabbricazione del cavo rispondesse a delle specifiche calcolate scientificamente. Parallelamente, Thomson spinse per l’adozione di un sistema di unità di misura che permettesse di verificare la rispondenza o meno delle specifiche. Fu a causa di questa necessità che la British Association for the Advancement of Science creò il Comitato per le unità elettriche nel 1861, nel quale Thomson svolse un ruolo di leader. Successo del tentativo del 1866 Nel 1865 l’Atlantic Telegraph Company era pronta a riprovare l’impresa con un cavo più spesso. Dopo un primo tentativo di messa in opera andato fallito, il 27 luglio 1866 il collegamento fu completato. Inoltre, fino al 7 settembre dello stesso anno fu steso anche un secondo cavo. Da allora, l’Europa e il Nord America sono stati in collegamento telegrafico diretto senza interruzione. Nel 1860 Thomson aveva formato una società con altri due ingegneri elettrici e in pochi anni ognuno di loro cominciò a guadagnare tra consulenze e sfruttamento di brevetti diverse migliaia di sterline l’anno, quando un buon stipendio di un professore universitario era dell’ordine di poche centnaia di sterline. Espansione delle reti telegrafiche Dalla metà del decennio iniziato nel 1870, grandi aziende inglesi posavano cavi per collegare l’India, l’Australia, l’estremo oriente e il Sud America. Thomson poteva essere orgoglioso del fatto che per la gestione del traffico d’informazioni su così grandi distanze si utilizzassero strumenti di sua invenzione, come il già citato galvanometro a specchio. Quando Thomson morì nel 1907, la rete globale di linee telegrafiche e cavi sottomarini aveva reso le comunicazioni quasi istantanee e il primo sistema di telegrafia senza fili (radiotelegrafia) stava per essere inaugurato (Falsa) Disputa tra teoria e pratica Per tutto il XIX scolo, Thomson e altri scienziati furono spesso coinvolti in dispute sul valore relativo della teoria rispetto alla pratica. I sostenitori di quest’ultima affermavano che doveva essere l’esperienza e non tanto la teoria a guidare il progresso tecnologico. Sin dai tempi della sua disputa con Whitehouse, Thomson predicava invece “l’armonia” tra scienza e tecnologia, affermando che ognuna serve all’avanzamento dell’altra. La conoscenza scientifica è stata vitale al successo della telegrafia via cavo. D’altro canto, la crescita dell’industria dei cavi elettrici aveva prodotto una domanda di conoscenza e opportunità per svilupparla, che avevano fatto fare un grande passo dell’elettromagnetismo. avanti alla scienza Non può esistere l’intervento puntuale d’innovazione se si abbandona la ricerca di base, se si separa la ricerca tecnologica dalla ricerca sulle frontiere più avanzate della cultura e della scienza.