E - San Felice Circeo

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E - San Felice Circeo
Economia
Territorio
Le Idee
Il fatto
Borgo Montenero
I Fondi strutturali
Il nuovo “Piano del colore”
del Centro storico
Un progetto
per il Circeo
I misteri della jungla nera
I primi coloni
Intervista ai fratelli Monetti
di Alessandro Cresti
di Alessandro Cataldo
di E. Dantes
di Giuseppe Vitale
a pag. 3
a pag. 5
a pag. 7
a pagg. 8 - 9
a pag. 11
CENTRO STORICO
sotto
ASSOCIAZIONE CULTURALE IL CENTRO
la notizia
V UOTI
DI
STORICO
M
SAN FELICE CIRCEO
BIMESTRALE
GRATUITO
- ANNO 3 N. 12 -
MAGGIO
GIUGNO 2005
EMORIA
Il personaggio
Editoriale
Nel 1934 arriva al Circeo un uomo dall’aspetto fuori del comune e dalla voce tenorile
Salus publica
suprema lex esto
Gino Superti
(il bene pubblico sia legge
suprema )
di ALESSANDRO CRESTI
M
anca
u n
anno alle
elezioni politiche e da
poco si sono
concluse quelle amministrative, che hanno interessato quasi la totalità
delle Regioni italiane.
E’ il momento giusto, secondo me, per fare alcune
considerazioni,
senza
pretesa di definizioni, sull’arduo argomento di morale e politica.
Quando si parla di politica
si discute di ideali, di spirito di servizio, di bene comune e di grandi filosofi,
storici e uomini politici del
passato, di cui si ricordano
i pensieri e i comportamenti, cui far riferimento di
volta in volta a seconda
delle situazioni.
Questa è la teoria. Nella
realtà, soprattutto nel periodo delle elezioni, emerge la verità, che è ben diversa: ipocrisie, dispute e
accordi di potere, tutti
contro tutti.
A ben considerare è stato
sempre così dai tempi antichi.
Catilina, ambizioso uomo
politico romano, non esitò
ad ordire una congiura, che
fu denunciata da Cicerone
in una famosa orazione;
Alcibiade, uomo politico
ateniese, intelligente, riccontinua a pag. 6
Lo ricorda la nipote Antonella Di Genua
E’
difficile scrivere
di una persona
che non si è
avuto la fortuna di conoscere e che in famiglia è ancora
considerato una sorta di mito. Indispensabile è stato,
quindi, il ricordo di chi con
lui ha lavorato o di quanti di
lui hanno sentito parlare dai
propri genitori o parenti. Altrettanto preziosa è stata la
cura con cui lo zio Rino, fratello del nonno, ha conservato corrispondenza, effetti,
ordini dei fornitori dal 1949
fino alla sua morte, avvenuta
nel 1977. Senza questo prezioso aiuto non avrei potuto
ricostruire la personalità e la
storia di mio nonno.
Gino Superti é arrivato a San
Felice Circeo nel 1934 sull’onda dell’entusiasmo generato dalla notizia della bonifica pontina. Nel giro di
pochi mesi si ambientò perfettamente, tanto da farsi
raggiungere dalla famiglia.
Subito nacquero voci sulle
sue origini e sui motivi che
lo avevano portato al Circeo,
alimentate sia dal suo aspetto fuori dal comune che dalla sua voce tenorile: chi credeva che fosse un cantante
o un musicista, chi un nobile
in fuga.
La verità era molto più semplice, ma non meno affascinante. Luigi Luciano, questo
il suo nome di battesimo, era
nato a Cascina dé Pecchi
(Milano) il 25 settembre
1898 da una famiglia cremonese di industriali della seta.
studio, amante della musica, attaccatissimo alla mam-
Gino Superti al “Porto d’Ulisse”
- Anno 1950
guerra mondiale la famiglia
affronta, come tutti, il dramma di vedere il proprio mon-
Per la serie “Vuoti di Memoria” – personaggi di San
Felice Circeo, volendo continuare a parlare dei personaggi legati all’Hotel Maga Circe, dopo Nicola Capponi
che ne iniziò la costruzione e gli dette il nome, in
questo numero parliamo di Gino Superti, che lo valorizzò e lo rese famoso pur attraverso alterne vicende
non sempre fortunate. Di lui ci parla la nipote Antonella Di Genua che ne ha un ricordo indiretto attraverso i racconti di parenti, amici e collaboratori. Gino Superti ancora oggi viene definito come un personaggio
caratteristico con un grande intuito imprenditoriale ed
un’innata cordiale simpatia.
Le notizie raccolte tra i nipoti raccontano di un bel bimbo biondo, poco incline allo
S
ma. Terzo di quattro fratelli (Pino,
Maria e il più piccolo, Clodomiro Secondo detto Rino)
ebbe un’infanzia
dorata, di quelle
che oggi possiamo
solo immaginare o
rivedere al cinema
o in qualche sceneggiato di successo.
Allo scoppio della prima
Salus publica suprema lex esto
Vuoti di memoria
Gino Superti
Economia
I Fondi strutturali
Territorio
L’Omaggio
Il fatto del giorno
Le Idee
continua a pag. 2
o m m a r i o
Editoriale
Storia
do sconvolto dagli eventi
bellici. Gino partecipa solo
all’ultimo anno di guerra, rimediando come unica apparente conseguenza la bruciatura del volto causata dai
gas urticanti. Anche il fratello maggiore Pino miracolosamente si salva, ma tornato
a casa contrae la terribile influenza spagnola e muore
dopo una breve agonia.
1
3
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I briganti al Circeo
“Il piano del colore”
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6
Antonio Valente
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I misteri della jungla nera
Un progetto per il territorio 8-9
Agricoltura
Le cooperative a
Borgo Montenero
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Intervista
Incontro con i fratelli
Monetti
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Dalla Città
Lettere – Delibere
Intrattenimento
Personaggi – Oroscopo
Sport
Calcio Nuova Circe
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Tempo libero
Cucina – Poesia – Cinema –
Ora legale
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Editore: Associazione culturale “Il centro storico” di San Felice Circeo (LT). Corso Vittorio Emanuele, 23. Tel. 333 1904459, fax 06 51985217. E-mail: [email protected] - Reg. Trib. di Latina n. 796
del 12/09/2003 - Direttore responsabile: Gloria Gabrielli - Direttore editoriale: Alessandro Cresti . Redazione Carlo Gallone, Stefano Pagliaroli, Tommaso Di Prospero, Maurizio Paolini, Alessia Bravo - Stampato da CSR, via di Pietralata, Roma
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
V UOTI
DI
M
PAG .
2
EMORIA
Il personaggio
Oltre al dolore per la perdita del fratello, Gino deve affrontare la prospettiva di amministrare, in futuro, il patrimonio di famiglia, compito al quale
non era stato preparato. Per fargli fare un poco di
esperienza, il padre lo manda a dirigere la grande
tenuta agricola di Camerlenga, a Viadana in provincia di Mantova. Da poco Gino aveva sposato Maria Lazzari, rampolla di una famiglia di piccoli in-
“
Luigi Luciano, questo il nome di
battesimo di Gino Superti, nacque
nel 1898 da una famiglia cremonese di
industriali della seta
“
dustriali del legno della provincia lombarda. Il
viaggio di nozze li porta in Liguria e a Montecarlo.
La nonna conserverà sempre alcuni ricordi di quei
giorni: il biglietto d’ingresso al casinò, il menu di
una cena, la cartolina che aveva spedito alla madre. Nascono subito tre figli: Milena, Luisa e finalmente l’atteso maschietto, Giuseppe detto Pino, in
ricordo del fratello scomparso.
La crisi del 1930, dovuta all’avvento della seta artificiale, obbliga i Superti a vendere ogni cosa per
far fronte ai creditori. Gino, sorprendendo un poco
tutti quelli che lo conoscevano come un giovane
un poco pigro e alla moda, aveva cominciato a
guardarsi intorno, alla ricerca di un luogo dove
portare la propria famiglia. Inizia con brevi spostamenti, prima fino in Toscana, poi nel nord del Lazio, per commerciare i formaggi di Soresina. Giunto a Torre in Pietra incontra l’Ingegner Fulvio Arena, che si occupava di alcuni lavori idraulici in una
grande tenuta agricola della zona: viene così a conoscenza della possibilità di stabilirsi nelle “terre
redente” delle paludi pontine. Affronta un viaggio
avventuroso sull’Appia fino a Terracina, poi si dirige a nord e raggiunge San Felice Circeo, dove apre
una piccola rivendita di prodotti caseari. Adocchia
una pensione sul mare, “Nuova Circe”, in quel momento in mano ad un curatore fallimentare.
Non disponendo delle
quattromila
lire necessarie per partecipare all’asta di vendita, la prende
in affitto.
Gino rispolvera il nome
originario
della pensione, “Maga
Circe”, ed ottiene il permesso
di
edificare un
Maria Lazzari, Gino e Milena
muretto di re- Anno 1924
cinzione lungo
la strada che costeggia il mare e di aprire due finestre nella parete antistante la strada: è il 29 luglio 1935. Oggi non possiamo neppure intuire cosa significasse all’epoca una scelta del genere: sarebbe come pensare di aprire un ristorante in Lap-
Argia Pavanelli, Milena, Gino e Isa Superti - Anno 1948
scine per l’allevamento del pesce. Gino ne seguirà
la realizzazione con attenzione, mantenendo sempre i contatti con i nuovi proprietari, nella speranza di convincerli a vendere. Sa però che non sarà
cosa facile: infatti, tra i muratori impegnati a costruire la lussuosa residenza si vociferava che la
villa fosse destinata ad accogliere niente di meno
che Benito Mussolini, forse indirizzato in quella
zona dal giovane figlio Bruno, assiduo frequentatore del ristorante della Maga Circe.
Un giorno, a guerra già iniziata, arriva da Roma la
Corte Reale: la principessa Maria Josè di Savoia
scende a fare un picnic al “porto di Ulisse”, l’unica insenatura sabbiosa ai piedi del promontorio,
vicino alla villa in costruzione. Consumata la merenda, la principessa sale alla Maga Circe e chiede
di vedere le stanze. Gino manda subito la figlia più
Gino sposò Maria Lazzari ed ebbe quattro piccola a raccogliere qualche fiore, che confeziona
figli: Milena, Luisa, Giuseppe detto Pino e con tre nastri rosso, bianco e verde, con cui
omaggia l’illustre ospite. Sarà l’ultimo barlume di
Lucia
normalità di quegli anni: di lì a poco la guerra farà
sentire i propri effetti, non
fianco. Con questo abbigliaci saranno più vacanze, né
mento intratteneva gli ospiti,
nobili e gerarchi interessati
girando tra i tavoli, prendena mangiare aragoste o ricotdo le “comande”, ascoltando
tine. San Felice è bombarle loro richieste. Poi passava
dato, la famiglia viene sfolai fornelli e preparava pietanlata a Borgo Vodice per olze così come gli erano richietre un anno.
ste: semplici e gustose. RiQuello che accadde in quei
corda Argia Pavanelli, che comesi, nessuno ha saputo
minciò a lavorare come cameraccontarmelo con esattezriera nel 1937, che gli ospiti
za. Comunque siano andate
volevano – per esempio – la
le cose, al loro ritorno alla
cotoletta alla milanese senza
fine del ‘44 i Superti trovetutte quelle guarnizioni e le
ranno l’albergo trasformato:
salse che si usavano all’epoi tedeschi, avevano abbattuca; il pesce veniva servito “in
to alcune pareti interne e
Gino Superti - Anno 1947
bellavista”, con la sola maionese; il dessert più richiesto
era la ricottina di bufala spolverata di zucchero e
La crisi del 1930, dovuta all’avvento della
liquore.
seta artificiale, obbliga i Superti a vendere
Tra i clienti, per la verità non numerosi ma molto
ogni cosa, ad abbandonare il Nord e a stabiliraffezionati, c’erano illustri membri della nobiltà rosi a San Felice Circeo
mana e internazionale e importanti gerarchi del
Fascismo. Nella sua villa, il Generale Callari si sedeva in terrazza ad ascoltare Gino che, qualche
centinaio di metri più a valle, intonava arie e ro- creato una grande sala, forse per alloggiarvi i mimanze d’opera. Al termine dell’esibizione, manda- litari come in una camerata. I mobili e ogni altra
va sempre un cameriere a congratularsi e a ringra- cosa era stata portata via e gettata nel Sisto. Erano scomparsi anche il libro degli ospiti e la foto
ziare.
Quando scoppia la guerra Gino è impegnato nella con dedica che la principessa Maria Josè aveva
costruzione della prima dependance cui, nel suo mandato alla piccola Lucia: rimanevano solo alcuprogetto, dovranno far seguito altre: egli desidera, ne foto di famiglia, sparpagliate a terra ed imbratinfatti, erigere una serie di bungalow lungo la stra- tate di sangue.
da che, costeggiando il mare, conduce a Torre Fi- Gino deve ricominciare tutto da capo: ci sono i moco. Il suo progetto aveva in verità subito un primo bili, la biancheria, le attrezzature da comprare. Le
intoppo nel 1938, quando un vasto appezzamen- spese da sostenere sono tante, ma per fortuna la
to di terreno poco più a valle di Villa Circe era sta- sorella corre in suo aiuto. I primi anni sono duri,
to venduto all’architetto Mascetti di Terracina, che ma già nel 1946 Gino riesce a coronare il sogno di
vi voleva edificare una villa e un complesso di pi-
“
“
“
Gino Superti
ponia o nella giungla del Borneo. Si trattava quasi
di una scelta visionaria, basata solo sull’intuito
personale e, forse, anche da una forte volontà di
riscatto. Gino si mette ai fornelli, facendosi aiutare
dalle figlie Milena e Luisa, che hanno poco più di
dieci anni: trasforma così in professione quella che
era stata la sua passione per la cucina. La moglie
Maria si occupa dei due figli minori, Pino e l’ultima
nata Lucia, e di tenere i conti. Dopo un avvio difficile, anche a causa delle precarie condizioni di salute di Gino, che soffriva d’ulcera, gli affari cominciano ad andare meglio: giunge il momento di
ospitare i parenti. I primi che vengono a trovarlo rimangono inorriditi: le strade erano solo carraie
piene di buche e il viaggio dalla stazione ferroviaria di Latina (allora Littoria) fino al Circeo era una
vera tortura. Lungo la strada, le narici venivano aggredite dagli odori della palude ancora non completamente bonificata e il buio era tale da far temere di essere assaliti da qualche bandito. Arrivati al Circeo sembrava di essere ammessi al cospetto di un mondo incantato: il mare era di un azzurro spettacolare e il verde degli alberi talmente intenso che tutte le fatiche del viaggio venivano presto dimenticate. Ad accoglierli c’era Gino, vestito
come l’interprete di una grande rappresentazione:
un cappello di paglia a tese larghe, un’ampia camicia bianca, pantaloni alla zuava di color bordeaux e una fascia intorno alla vita, annodata sul
“
segue dalla pag. 1
segue a pag. 16
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
IL
PAG .
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TERRITORIO
Economia
L’Europa e le Regioni. I Fondi strutturali
Forse non tutti sanno che…
L’Ue aiuta a costruire infrastrutture, a sviluppare nuove tecnologie, a far nascere e crescere
le imprese e le attività artigianali
di Alessandro Cataldo
N
egli ultimi anni l’Unione Europea ha
intensificato, anzi moltiplicato, i propri sforzi per conseguire un sempre
più elevato grado di coesione economica e sociale tra gli Stati membri, promuovendo condizioni per superare gli squilibri territoriali e affrontare gli altri nodi strutturali.
Si tratta di risorse ingentissime, il cui utilizzo rappresenta per il nostro Paese un’occasione unica e
irripetibile di adeguamento e di sviluppo.
Per il periodo 2000-2006 sono stati destinati
195 miliardi di euro ai quattro fondi strutturali e
18 miliardi al Fondo coesione (riservato soltanto a Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna): quindi in totale i fondi che Stati e Regioni hanno ricevuto o riceveranno dall’Ue sono pari a 213
miliardi di euro.
Cosa sono i Fondi strutturali?
I Fondi strutturali europei sono uno strumento
finanziario adottato dall’Unione Europea per ridurre le disparità economiche esistenti tra le varie regioni che ne fanno parte.
Tutta la macchina dei fondi ruota intorno all’attuazione di obiettivi considerati prioritari dall’Unione europea. Essi, oltre ad identificare una tipologia di fondi utili per la loro specifica realizzazione, sono l’elemento che definisce sia l’intervento da attuare sia la zona ove attuarlo.
Vediamo ora quali sono e cosa si propongono
di fare i fondi esistenti.
Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale
(FESR)
Il Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale ha
come compito principale la rimozione degli
squilibri regionali della Comunità, con riferimento sia ad una sottoccupazione strutturale, sia a
processi di trasformazione delle attività industriali ed agricole.
Si desidera quindi ridurre
le disparità che caratterizzano regioni in ritardo nel
proprio sviluppo economico o che hanno subito un
declino nelle attività tipiche a causa della congiuntura.
Le risorse del FESR finanziano gli investimenti produttivi che rendono possibile la creazione o il mantenimento dell’occupazione, la realizzazione di
infrastrutture, le iniziative di sviluppo locale e le
attività delle piccole e medie imprese.
Ciò significa che il FESR interesserà le seguenti
attività: trasporto, tecnologia delle comunica-
zioni, energia, ambiente, ricerca e innovazione,
infrastrutture sociali, formazione, recupero urbano e riconversione industriale, sviluppo rurale,
pesca, turismo e cultura.
Fondo Sociale Europeo (FSE)
Il Fondo Sociale Europeo finanzia progetti volti
allo sviluppo delle risorse umane, creando forme di sostegno sia per chi si deve inserire o
reinserire nel mondo del lavoro, sia per chi, già
occupato, voglia migliorare le proprie prospettive professionali. Favorisce altresì l’integrazione
sociale nel mercato del lavoro finalizzata alla
promozione di un elevato livello di occupazione, della parità tra uomini
e donne, di uno sviluppo
duraturo e della coesione
economica e sociale.
Quasi tutti i progetti in
questione riguardano
dunque la formazione e
la riqualificazione professionale, anche se non
mancano iniziative di promozione delle pari opportunità in campo lavorativo e di collaborazione
finalizzata alla creazione di nuovi posti di lavoro.
Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia (FEAOG)
Il Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e
Garanzia contribuisce allo sviluppo sociale ed
economico delle zone rurali, anche attraverso
l’investimento in infrastrutture, nonché alla riorganizzazione delle strutture agricole.
La sua azione è armonizzata con la riforma
della politica agricola comunitaria per ottenere
un incremento della produttività in agricoltura ed
un adeguato livello reddituale degli operatori del
settore.
Strumento Finanziario di
Orientamento della Pesca
(SFOP)
Lo Strumento Finanziario
di Orientamento della Pesca è volto al miglioramento del settore della
pesca, dell’acquacoltura e
della trasformazione e commercializzazione dei
prodotti ittici.
In altri termini lo SFOP vuole incentivare redditività e competitività delle aziende operanti nel
settore, garantendo al contempo il rispetto
dell’equilibrio tra le risorse idriche e il loro
sfruttamento.
Purtroppo, lo studio dell’utilizzo dei Fondi attraverso l’esame dei dati finanziari fa emergere
una situazione sempre più drammatica per il
“sistema comunale”. Non sembrano ancora infatti superate le tradizionali difficoltà della nostra Amministrazione; a causa delle quali la gestione di questi finanziamenti continua ad essere caratterizzata da forti inefficienze e gravi ritardi. Questa è una sfida decisiva per il nostro
Comune: pertanto è assolutamente necessario
che le amministrazioni centrale e periferica lavorino insieme per favorire l’adattamento alle nuove situazioni, per cogliere
le nuove opportunità e soprattutto per non sprecare
queste risorse che l’Unione Europea ci ha messo a
disposizione.
Per raggiungere questo
obiettivo è prioritario abbandonare le vecchie logiche. O si rientra nell’ordine d’idee che ci si trova di
fronte ad un’emergenza e che ogni ulteriore ritardo non fa altro che penalizzare il nostro Comune, e si adottano di conseguenza al più presto soluzioni che assicurino una corretta gestione dei Fondi, in linea con gli altri Comuni; oppure si continua ad accettare il fatto che nella
nuova programmazione dei Fondi strutturali siano assegnati al Comune di San Felice Circeo un
ruolo di secondo piano e minori finanziamenti.
In conclusione, poiché non si può prescindere
da una rapida presa di coscienza generale sull’importanza delle azioni strutturali e sull’urgenza di affrontare la problematica in modo
nuovo, pragmatico ed efficace, ogni strumento,
che possa migliorare la comprensione di questo
“mondo”, come corsi di formazione e convegni,
deve essere il benvenuto.
Il Circeo aspetta di essere aiutato, l’Unione europea non aspetta altro che aiutare un posto
meraviglioso come il Circeo.
Noi cosa aspettiamo…? ■
ASSOCIAZIONE CULTURALE
“IL CENTRO STORICO”
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IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
4
T ERRITORIO
Storia
Un’interessante storia locale
I briganti nelle paludi pontine e
al Circeo
Giuseppe Mastrilli a San Felice Circeo
di Tommaso Lanzuisi*
A
l rientro in Roma di Pio VII dall’esilio di amoroso uccideva; mi avevano questi tali omiciFontainebleau il 24 maggio 1814, nello di incussato timore sì grande, che non mi diede
Stato Pontificio imperversava il brigan- mai l’animo di potergli negare quanto mi mantaggio. Circa un secolo prima si era verificato un dava a chiedere, col dubbio di poterlo incontrarincrudimento di tale piaga, e anche al Circeo si re, o nelle vicinanze di S. Felice, o nel lago di
erano rifugiati briganti più o meno famosi; tra que- Paola, dove mi conveniva spesso andare per casti Giuseppe Mastrilli di Terracina, la cui memoria è gione del mio officio; infatti moltissime volte l’ho incontrato in detti luoghi; ed altre volte mi
ancora viva nelle popolazioni di queste zone.
Il Mastrilli spadroneggiò al Circeo per circa 28 me- mandava a chiamare poco lungi dal lago, ed alsi (anni 1748 – 49 – 50) dichiarandosi “assolu- lora con un timore infinito mi andavo da me
to padrone del lago e licenziando dal servizio del stesso esaminando se mai gli avevo negato cosignor Angeletti (affittuario della terra di San Fe- sa veruna … Ogni volta si portava nel lago prelice e lago Circeo) Sebastiano Cavalieri, caporale detto con li suoi uomini … non solamente mandel lago, minacciandolo della vita quando solleci- giava a sazietà quel pesce che più gli piaceva, 15 maggio 1814 a tutto agosto 1816, ammonma alcune volte se ne tava a scudi 44,74.
tamente non se ne fosse
il brigante Giuseppe Mastrilli di Terracina portava via quanto gli Il 20 agosto 1817, il Card. E. Consalvi, segretapartito, siccome per tispadroneggiò al Circeo per circa ventotto pareva ed alle volte man- rio di Pio VII, emanava un severissimo editto,
more se ne partì, e in suo
dava a caricare le some”. nel quale riaffermata l’esistenza di questi grupluogo vi pose Giuseppe mesi (anni 1748 – 49 – 50)
Ad ulteriore conferma pi di malviventi, coinvolge i paesi interessati dal
Beltramini suo amico, già
caporale del lago prima del detto Cavalieri e li- dell’imperversare del brigantaggio nelle paludi fenomeno obbligandoli a collaborare alla loro
cenziato appunto dal signor Angeletti dal servizio pontine nella prima metà del ‘700, vi sono alcu- caccia e dichiarando “reo di adesione alla banne ricevute di cibarie fornite “a squadre di birri” de dei Malviventi” chi si rifiuti. Cerca inoltre di
a motivo dell’amicizia con detto bandito”.
Numerose ed interessanti sono le testimonian- di Frosinone o di Roma accorse al Circeo per ten- allettarli con premi in denaro: 200 scudi per
ze che confermano la sua presenza nel territo- tare di catturare il bandito.
ogni brigante arrestato o ucciso, il doppio, se si
rio, tra le quali quella di Giuseppe Beltramini, Giuseppe Angeletti, lamentando le scorribande tratta di capobanda (basta presentare o la percaporale del lago e compare del Mastrilli: ”più del Mastrilli sui suoi territori, aveva chiesto un ri- sona arrestata oppure la testa del brigante uccivolte mandò a prendere il pesce, e più volte sarcimento per ciò che gli
so), 50 scudi per
il fenomeno del brigantaggio ai primi del- ogni delazione frutvenne lui stesso; una volta dimorò a Paola due era stato estorto ed anche
l’ottocento era ancora più esteso
giorni e due notti, un’altra volta quattro giorni, per non aver potuto dare
tuosa.
un’altra vi stette sei giorni continui, ma le notti la necessaria attenzione
Il Comune invece che
alla pesca nel timore del brigante. All’Angeletti abbia la sventura di annoverare fra i suoi abitanandava cantando per la Terra di S. Felice”.
Significativa anche la testimonianza di Vincenzo non fu riconosciuto alcun abbuono, poiché un ti dei briganti, “dovrà pagare 20 scudi mensuali”
Manfredi, ministro dell’Angeletti in S. Felice: articolo del contratto di affitto considerava i dan- per ognuno di essi, da destinare alla cassa “per
“Spessissime volte mandava da me un suo omo ni nei due soli casi di peste e di guerra.
l’estirpazione di tali Conventicole”. Ad ogni Malcon l’ordine di dovergli io mandare some intie- Ancora più esteso il fenomeno del brigantaggio vivente infine confisca immediata di tutti i beni.
re di pane, più barili di vino ed altre grascie, nè ai primi dell’Ottocento: i briganti operavano nel- Nonostante tali misure, la piaga del brigantagla zona impervia dei Lepini – Ausoni. Si ricorda gio durerà fino alla caduta dello Stato Pontificio
ancora con orrore il rapimento, nel 1821, degli e forse anche oltre.
alunni di un Collegio di Terracina e dei loro isti- E’ rimasto vivo, attraverso il racconto dei più
tutori. Portati sulle montagne, alcuni furoni rila- vecchi, il ricordo di un’incursione di briganti a S.
sciati dopo il riscatto, ma altri, insieme ad un Felice, sembra verso l’Ave Maria, poco prima
sacerdote, vennero uccisi nel modo più barbaro. che venisse chiusa la porta, durante la quale fu
Il Governo Pontificio s’interessava al fenomeno uccisa una donna sull’uscio di casa presso il
e provvedeva ad inviare nella zona squadre per- “Capo Croce”. Si ricorda anche la fucilazione di
alcuni briganti, non si sa se gli stessi dell’incuril Governo Pontificio riscuoteva un’appo sione o altri, catturati nella zona. La fucilazione
sita “tassa imposta nell’Estirpazione dei
avvenne in pieno giorno, alla Madonnella, alla
Malviventi”
presenza di tutto il popolo.
Sembra che quei signori prediligessero, per i loché inseguissero “quest’orda di scellerati bri- ro agguati, la gola che immette nella curva lungo
potevo in conto alcuno negargli cosa veruna, ganti” e li rendessero “in qualunque maniera la strada per l’Acropoli, poco oltre il cimitero: a
perché subito mi minacciava d’uccidere; e per- soggetti al rigor della Giustizia”.
quel punto è rimasto il nome di Malpasso. ■
chè sapevo e mi eran noti l’omicidi da detto Il Governo riscuoteva un’apposita “Tassa impobandito fatti in quelle parti collo stratagemma di sta nell’Estirpazione dei Malviventi”; il debito
mandare a chiamare e dopo fatto un discorso per la Comunità di S. Felice per tale tassa, dal * da “IL CIRCEO nella leggenda e nella storia”
“
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“
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
5
T ERRITORIO
Agricoltura
Il 19 marzo scorso è stato illustrato
Il nuovo “piano del colore”
del Centro storico
Tante parole dell’Amministrazione e interesse quasi nullo dei sanfeliciani
l’Amministrazione di San Felice Circeo
il 19 marzo scorso ha presentato il
“piano del colore”
“
sono mosse nell’ottica di un coinvolgimento di
tutti gli interessati: Amministrazioni, cittadini e
Istituzioni per il recupero di una parte importante del proprio patrimonio culturale, fatto anche di memoria del passato.
L’intervento non si deve limitare al colore delle
facciate, ma viene integrato dalla “sistemazione
degli spazi pubblici che non possono essere lasciati all’iniziativa dei singoli, ma vanno necessariamente guidati da un piano …”.
L’Amministrazione comunale di San Felice Circeo si è inserita in questo programma in modo
marginale ed incompleto. Il 19 marzo scorso ha
presentato il suo “piano del colore” alla presenza di soli tre cittadini! (per l’Amministrazione erano presenti sei persone).
Forse l’iniziativa non era stata ben pubblicizzata oppure i cittadini sono stanchi degli annunci.
Dopo una rapida premessa dell’ing. Matacchioni, la parola passava all’arch. Mastroianni che illustrava gli scopi del Piano; il geom. Montalbano faceva una breve storia sul Circeo parlando
“
“
“
“
di Papi, principi ecc, ed infine iniziava a farci capire come si sarebbe provveduto ad applicare il
piano e con quali colori.
Da una sua approfondita indagine è emerso che
i colori predominanti nel Centro storico sarebbero il giallino, il beige, il marroncino; a questo
punto ci si aspettava una documentazione stratigrafica ed una fotografica, così come d’uso,
mentre in alternativa veniva tirato fuori un pezzo d’intonaco attaccato ad un residuo di muro a
dimostrare che i colori erano proprio quelli da lui
descritti.
utilizzo pubblico, e su questo aspetto non è staSi passava ad una fumosa indicazione di sconti ta data alcuna indicazione o regolamentazione.
e facilitazioni che l’Amministrazione avrebbe Si è anche parlato di arredo urbano, ma in maelargito a chi avesse provveduto ad eseguire i niera vaga, dicendo che si provvederà alla posa
lavori necessari.
di nuovi contenitori per i rifiuti, a nuova illumiVeniva inoltre descritto quello che il Piano nazione, glissando invece su quello che è il proavrebbe comportato: arredo urbano, nuova pa- blema maggiore per il Centro Storico, la sosta
vimentazione, contatti con gli Enti interessati, all’interno delle mura.
ENEL, Gas, Telefonia.
E’ una annosa discussione in cui tutte le AmmiC’è stata poi la sorpresa finale: ciò che era sta- nistrazioni si sono cimentate e, non venendone
to presentato era solo una bozza, niente era
stato approvato in Consiglio e si rimandava ad
sorpresa finale: il “Piano” presentato è
altra data la presentazione del lavoro definitisolo una bozza, la presentazione del lavo, la cui attuazione è quindi prevista non privoro definitivo è stata rinviata
ma di 5/6 anni.
Mi vengono in mente alcune domande.
mai a capo, hanno sempre fatto finta che il proCome intervenire in un contesto lasciato da sem- blema non esistesse.
pre all’iniziativa anche fantasiosa dei singoli?
All’interno del Centro storico, al massimo possoQuanti saranno gli abitanti interessati al piano no sostare cento auto, che nel tentativo di parcolore dato che il 90% degli immobili sono case cheggiare fanno almeno tre giri del Paese, non
di villeggiatura, abbandonate per 11 mesi?
rispettando spesso la segnaletica stradale. Un
Non esistendo condominio, come si potrà con- po’ di coraggio! Chiudiamo al traffico il centro
vincere i riottosi ad eseguire i lavori?
storico, regolamentando il carico e lo scarico delSi potrà dipingere la sola porzione di facciata di le merci, limitatamente alla stagione estiva, così
una unità immobiliare mache abitanti e villeggiangari posta tra due altre
ti possano passeggiare
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porzioni?
nel Centro storico non è stata accom- in tranquillità.
Il Piano ha come si è detLa considerazione conto precedentemente lo pagnata da documentazione stratigrafica
clusiva è che ciò che è
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scopo anche di sistemastato presentato è aszione degli spazi pubblici,
solutamente inidoneo
che nella esposizione non venivano minima- ed insufficiente per un serio e corretto recupemente nominati.
ro del Centro storico di San Felice Circeo, per il
Si precisa che per spazi pubblici si intendono quale sarebbe fondamentale far rivivere nel giuquei luoghi comuni, liberamente fruibili da tutti, sto modo le strutture distrutte o alterate da maltipo piazze, belvedere, luoghi di interesse etc.
destri interventi gestiti dai privati ed affidati a
Nel Centro storico esistono, come spazi pubbli- ditte frettolose che hanno usato materiali scaci, la Piazza, il Belvedere (“la ringhiera”), la denti e non adatti.
Piazzetta del Convento, e la così detta Terrazza E’ chiaro che si tratterebbe di una operazione
sulla scalinata Antero Vaj.
estremamente capillare ed impopolare perchè si
Come ben sappiamo tali spazi per il pubblico è abituati a considerare la propria porzione imsono un ritaglio marginale dato che sono occu- mobiliare esclusiva e non inserita in un contepati in maniera permanente da bar e ristoranti, sto, a causa di una gestione della cosa pubblieliminando di fatto la possibilità di un effettivo ca carente, superficiale e indifferente. ■
“
L’
importanza dei Centri Storici è ormai
elemento rilevante per lo sviluppo soprattutto turistico di determinati territori. Su questa consapevolezza sia la Provincia
di Latina che la Regione Lazio già da anni si occupano della questione prefiggendosi alcuni
obiettivi ed hanno emanato disposizioni quali
rispettivamente il “Piano del colore” per i Centri storici del territorio Pontino ed appositi finanziamenti regionali. Le suddette Istituzioni si
di Giuseppe Vitale
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
SOTTO
LA
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6
N OTIZIA
Editoriale
segue dalla prima
Editoriale
L’OMAGGIO
Salus publica suprema
lex esto
Antonio Valente A trent’anni dalla scomparsa
(il bene pubblico sia legge suprema )
di Alessandro Cresti
di ALESSANDRO CRESTI
co, bello, spregiudicato, ambizioso ed esibizionista, stratega ateniese, disertore, alleato
di Sparta e poi di nuovo alla testa degli ateniesi, sconfitto in battaglia andò in esilio e fu
assassinato; le faide tra i Comuni nel lungo periodo medioevale, l’italietta umbertina e poi
quella dorotea, fino ai giorni nostri.
Tutti questi comportamenti sono espressione
e rappresentazione di un tema dominante,
quello del potere, che guida la vita degli individui e quella della comunità come condizione
ineliminabile e grande forza trainante.
In generale il potere è “la distinzione primaria
tra mio e tuo della lotta incessante per estendere il mio a detrimento del tuo”.
Il potere così definito sarebbe da considerare
un crimine se non fosse moderato dalla morale, che suggerisce di agire tenendo conto del
bene degli altri ed è guida alla giustizia e alla
libertà, in contrapposizione all’egoismo del
potere. Il collegamento tra potere e moralità è
dato dalle leggi e dalle Istituzioni, che consentono la difficile unione tra i due opposti.
Nella piccola ma importante realtà di San Felice Circeo si notano con troppa frequenza manifestazioni dell’istinto di potere come lotta
incessante per estendere il “mio” a detrimento del “tuo” e cioè del bene comune.
Ad esempio, nel numero precedente del nostro giornale, abbiamo descritto come sia stato modificato il PUA (Piano di Utilizzazione degli Arenili), adattandolo ad esigenze e richieste di alcuni, provocando, però, un reale degrado del lungomare del Circeo.
E’ stato violato tutto, regole urbanistiche e
prescrizioni regionali; è stato alterato lo stato
dei luoghi con strutture niente affatto rimovibili in attesa di una sanatoria prossima ventura e tutto questo perché il responsabile del
settore ha sapientemente tirato le fila di questa operazione ottenendo ampia soddisfazione degli interessi economici propri e di tutti gli
altri appartenenti alla categoria dei gestori di
stabilimenti.
Troppo spesso gli Amministratori comunali
vanno dritti alla meta, infischiandosene di regole e disposizioni. Evidentemente amministrano con disinvoltura e arroganza, certi di
farla franca sempre e questo anche perché si
sa che l’unico strumento per opporsi ai provvedimenti amministrativi è il ricorso al TAR,
che comporta oneri economici e tempi lunghi.
Da questo atteggiamento disinvolto nasce anche la cattiva gestione politica e amministrativa del Comune di San Felice Circeo. Di qui le
note indagini della Corte dei conti e in particolare le due recenti interrogazioni parlamentari
presso il Senato della Repubblica e Camera dei
Deputati, rispettivamente del Sen. FALOMI e
A
d aprile di quest’anno
sono stati festeggiati i
settant’anni del Centro
Sperimentale di Cinematografia
di Cinecittà ed il suo progettista, Antonio Valente, architetto,
scenografo, scenotecnico, costumista, creatore tra l’altro anche degli stabilimenti De Paolis
e del palcoscenico semovente
noto come Carro di Tespi, è stato ricordato durante le celebrazioni. “Allora la nuova Cine-Città, come fu subito chiamata,
sembrava fuori dal mondo e si
rese necessario portare sin lì
una linea tranviaria urbana
nientemeno ad un orario fisso,
ché le vetture dirette a Frascati,
pur percorrendo la via Tuscolana, ignoravano il nuovo complesso e non vi sostavano …”.
Nel Centro l’architetto fu docente di scenotecnica e scenografia per 33 anni.
Il prossimo 30 giugno cadrà il
30° anniversario della scomparsa di Antonio Valente. Il ricordo delle sue doti artistiche e
la cura del suo prezioso archivio sono opera magistrale ed
intelligente della vedova, sig.ra
Maddalena Del Favero Valente,
che in molteplici occasioni si è
prodigata per far conoscere i
lavori realizzati dal marito in
tutti i campi, così da lasciare
un’impronta originale ed una
testimonianza perenne della
sua capacità creativa.
A San Felice Circeo, in particolare, l’architetto Valente ha
contribuito ad una razionale valorizzazione del territorio attraverso un’attività di progettazione e realizzazione architettonica di circa 40 anni a partire dal
1937, dimostrando sensibilità
nell’ideazione, amore rispettoso verso l’ambiente, tutela del
On.li PISTONE (Comunisti Italiani), CENTO
(Verdi), LUCIDI (D.S.) e ROCCHI (Margherita),
che hanno chiesto indagini e provvedimenti su
alcuni gravi episodi.
Riporto di seguito
quelli che mi sembrano
più significativi:
- alcuni esponenti della maggioranza del
Consiglio comunale
hanno interessi legati
alla gestione privata
del porto turistico;
- verrebbero tollerati
dall’amministrazione
comunale numerosi
abusi edilizi sul demanio marittimo;
- sarebbe stata approvata una variante al
Piano Regolatore Generale nel quale figurano
terreni di proprietà di
consiglieri comunali o
di loro parenti stretti;
- esisterebbero conflitti d’interesse relativi all’acquisto di materiali edili, di carburanti e di
combustibili per riscaldamento da parte del Comune a beneficio di imprese legate ad alcuni
componenti della Giunta comunale.
Il 2 febbraio 2005, all’inaugurazione dell’anno
giudiziario, il procuratore della Corte dei Conti
per la regione Lazio, dott. Ribaldo, ha citato il
panorama, volontà di inserire
l’uomo in quell’incontaminato
contesto senza alterarne le antiche sembianze.
Ci auguriamo che l’Amministrazione comunale di San Felice
Circeo preveda per questa occasione un adeguato ricordo
per onorare la memoria di quest’uomo, che ha dato al Paese
concreti e validi contributi per il
suo sviluppo. ■
Sindaco il Comune di San Felice Circeo nell’ambito della tipologia dei giudizi promossi in tema di
conferimento di incarichi e consulenze a soggetti esterni.
Le persone coinvolte si
sono subito affrettate a
smentire, con argomentazioni assai poco convincenti, in una conferenza stampa tenutasi a
Latina (sic!).
Attendiamo le risposte
ufficiali alle due interrogazioni parlamentari, ricordando che i documenti a loro supporto
sono stati preliminarmente esaminati da un
apposito ufficio del Parlamento e pertanto riteniamo che siano altamente fondate le richieste dei parlamentari promotori dell’iniziativa.
Ci riserviamo di ritornare
a parlare in un’altra occasione dei già ricordati gravissimi episodi di falsificazione delle firme in atti pubblici dell’Amministrazione di San
Felice Circeo.
Senza moralità civile le comunità periscono;
senza moralità privata la loro sopravvivenza è
priva di valore. (Bertrand Russell) ■
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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D A L L A C ITTÀ
Il Fatto
A PROPOSITO DEL RECUPERO DEL CENTRO STORICO
I misteri della jungla nera
(lettera aperta al Professor Portoghesi)
E
di E. Dantes
gregio Professore, non sappiamo con unire valenze mediterranee con valenze appen- se proprio
precisione quale sia l’entità del lavoro niniche in una sorta di appello anti devolution. in quella
da Lei svolto per restituire un’immagi- Ancora, abbiamo assistito alla nascita di quelle Jungla Nera
ne decorosa al Centro Storico di San Felice Cir- vetrine in PVC che si affacciano su piazza Vitto- che Salgari
ceo; a dire il vero, abbiamo cercato di capirlo al- rio Veneto cui fanno da montanti ed architravi popolò di
cuni mesi or sono, quando siamo venuti ad delle pietre grigie levigate, vagamente a sbalzo; s i g n o r o t t i
ascoltarLa nella conferenza convocata per infor- dica la verità: ci ha voluto simbolicamente ricor- prepotenti e
mare i cittadini circa lo stato di avanzamento dei dare lo stile miceneo dei popoli navigatori cui di tagliatori
Suoi studi. In quella occasione, però, tutta la qualcuno attribuisce la costruzione delle nostre di teste...
Egregio
gente riunita nel Teatrino Comunale ebbe modo Mura Ciclopiche?
di assistere, un po’ sgomenta e delusa, soltan- Poi, durante l’esplorazione del Centro Storico, Professore,
to alla proiezione di alcune diapositive che ri- abbiamo incontrato una vera e propria selva di come avrà
traevano quelle sbiadite facciate del paese, a canne di bambù che circonda il mitico Dopola- certamente
loro già fin troppo familiari; e molti si fecero voro e, cento metri più avanti, abbiamo trovato capito, stauna cattiva impressione circa l’incarico di “re- il lastricato della bellissima “ringhiera” coperto vamo scherzando e se questa lettera L’ha infadal solito tavolato di legno su cui fa bella mo- stidita ce ne scusiamo; ma Lei è uomo di monstauratore” che la Giunta Le aveva affidato.
Ma, caro Portoghesi, Lei sa com’è il popolo: su- stra di sè una sorta di altare laico destinato a do e persona intelligente ed avrà colto la morabito pronto a dare giudizi avventati, senza ri- distribuire bevande agli avventori di un bar; un le della nostra storia: se ci fosse rispetto per il
flettere un istante. In effetti, conoscendo la Sua bar che è contraddistinto da un nome, da una Suo lavoro, una amministrazione corretta avrebprofessionalità, siamo certi che Lei stia lavoran- insegna, da tavoli, da sedie ed da altri oggetti be chiesto ai suoi concittadini di attendere il
do alacremente ad un programma che ci darà che sono tipicamente orientali. In un primo mo- Piano del Colore prima di modificare ancora di
grandi soddisfazioni; anzi, probabilmente, Lei mento non abbiamo capito e ci siamo chiesti: più l’aspetto esteriore e sostanziale del Centro
sta lavorando a più di un Piano. E sa perché ci è cosa avrà voluto dire il Professore con questa Storico. Il fatto è che in questo nostro amato
venuto questo sospetto? Perché abbiamo visto espressione artistica? Ma, in un istante, tutto ci paese nessun sindaco vuole imporre regole
venire alla luce, del tutto recentemente, alcune è stato chiaro: l’Oriente, le foreste di bam- perché ha il terrore di perdere consensi elettorealtà che devono rappresentare necessariamen- bù...ma certo, Portoghesi ci sta dicendo che il rali; e così sono in tanti quei cittadini che, non
te quelle che potremmo definire delle prove ge- Circeo si sta trasformando in una Jungla; e for- avendo nessuna guida, si svegliano una mattina
e decidono di fare la prinerali. Ed abbiamo penma cosa che gli passa per
sato che Lei vuole dimola testa. Anche perché l’estrarci il fatto che anche
di E. Dantes sperienza dice loro che
un Maestro può abbando- I nuovi bagni pubblici in centro storico
“cosa fatta capo ha” e
nare la Teoria e la elegante aridità del Disegno “In un Comune turistico, i bagni pubblici in buono è riuscita a “convincere” gli addetti ai lavori al- che, tra un ricorso al TAR,
stato e in ordine non sono certo un optional.
le dovute pulizie (addirittura un paio di anni fa,
per provare sul campo la Sono così stati completamente rifatti, nell’ottica di il sindaco affidò un incarico esterno per ripuli- una sospensiva, un appelvalidità delle proprie una risistemazione funzionale, i bagni del centro re i bagni pubblici scegliendo un anziano citta- lo, un condono, il funzioidee, inviando magari an- storico. Risultano divise le aree uomini e donne. So- dino che si era offerto per quel lavoro pur di ar- nario “giusto” ed un buon
avvocato, ogni eccesso si
che qualche messaggio no stati installati lavandini dotati di rubinetti con co- rotondare la pensione).
mando a pedale.
Vorremmo portare la vostra cortese attenzione trasformerà, prima o poi,
tra le righe.
Ed allora, abbiamo nota- Oltre a pareti divisorie, rivestimenti, serramenti e su due cose lette nella suddetta notizia: la pri- in un diritto acquisito.
nuovi pavimenti, sono stati rifatti anche gli impianti
ma è che, relativamente all’opera in questione,
to in pieno Centro Stori- idrico-sanitari ed elettrici, posizionati sottotraccia. Il il tempo verbale usato è il passato prossimo Un nostro amico napoletaco i restauri di verandine costo dell’intervento ammonta a 22.000 euro.”
(sono stati completamente rifatti i bagni) men- no amava ripetere un detin alluminio anodizzato
tre quello che abitualmente, ed anche in questa to delle sue parti secondo
occasione, adopera il nostro sindaco è il futuro cui “mentre ‘o miedeco
con le quali Lei vuole,
a notizia che avete letto la abbiamo reperita sul sito del Comune di Fontanel- (rifaremo i bagni); la seconda è legata al costo studia, ‘o malato more”. Il
probabilmente, proporre
la sintesi tra l’architettu- lato, circa settemila abitanti, in provincia di Par- della operazione, cioè 22.000 euro. Quest’ulti- nostro malato è il Circeo:
la segnaliamo in particolar modo ai nostri speriamo che il Dottor
ra spontanea del vecchio ma (www.comune.fontanellato.pr.it) anche se ma
avremmo preferito trovarla sulla cronaca del assessori che, come ogni estate, probabilmen- Portoghesi riesca a trova“balichetto” ed i nuovi Circeo. Invero, la chiusura dei bagni pubblici di te stanno per spendere 25.000 euro per una
materiali. Come pure San Felice sta diventando davvero insostenibi- partitina di pallone sulla spiaggia e cifre iper- re in tempo la cura giusta;
scendendo lungo il corso le soprattutto in questo periodo di gite scola- boliche per una serata di Moda. Signori asses- e, soprattutto, speriamo
Vittorio Emanuele, ab- stiche che portano centinaia di ragazzi in visita sori, dateci la dimostrazione di essere politici che qualcuno, poi, abbia
biamo apprezzato, attor- al nostro paese ed in vista della stagione esti- intelligenti: se necessario, rinunciate a manife- la volontà di metterla in
no ad un portoncino, un va con il relativo afflusso turistico. E a poco stazioni inutili e, con quei soldi, mettete in con- pratica.
dizione i nostri ospiti di poter fare la pipì. In
bel fregio irregolare in servirà la scusa che già ci sembra di sentire e certe circostanze, trovare un bagno, semplice e Nel frattempo, voglia grache riconduce la situazione al restauro del Papietra viva a “facciavi- lazzo Baronale; infatti, da anni i servizi igienici pulito, dà più soddisfazione di vedere sfilare dire i nostri saluti più cordiali e sinceri. ■
sta”, tipico dell’Umbria e sono fatiscenti e sporchi e l’amministrazione una bellissima modella. ■
della Toscana, e vi ab- non ha mai trovato la volontà di intervenire né
biamo colto la scelta di
E se mi scappa, dove la faccio?
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IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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T ERRITORIO
Le Idee
San Felice Circeo ha elementi paesaggistici e culturali in grado di attrarre risorse finanziarie e umane
Un progetto per il territorio di
San Felice Circeo
Turismo innovazione e consenso
E
Pochi giorni or sono, un articolo de “Il
Sole 24 ore” titolava: “Turismo, disastro Italia. La Spagna ci batte 54 a
39”. Sottotitolo: “Stessa spesa ma quindici milioni di arrivi (turistici) in più”.
Sono questi i dati più recenti che testimoniano
la perdita da parte dell’Italia della sfida della
produttività degli investimenti nel settore turistico, in confronto ai risultati ottenuti dai Paesi nostri diretti concorrenti nel Mediterraneo:
Spagna e Grecia. Soprattutto gli investimenti
nel settore turistico promossi dalle amministrazioni pubbliche, hanno contribuito in questi Paesi alla crescita del Prodotto interno lordo, alla riduzione degli squilibri territoriali e allo sviluppo
delle aeree in ritardo, come il
nostro Mezzogiorno.
Per il nostro Paese è una nuova
occasione perduta. Se questo è
il contesto generale, che cosa
fare per ridare attrattiva, competitività e benessere economico a quei micro contesti storico-turistico-ambientali, tra i
quali proprio S.Felice Circeo, che sono l’essenza stessa del nostro territorio?
“Lei vive in Italia? Che uomo fortunato, grande
Paese!” mi ha detto un businessman americano
solo pochi giorni or sono.
E infatti ci sono molti motivi per pensar bene
del nostro Paese, in particolare paesaggistici e
culturali. Peccato che questa percezione di
“Paese attraente” non si traduca poi in una concreta capacità di attrarre quelle risorse finanzia-
rie e umane indispensabili per lo sviluppo e il
benessere.
Anche settori in cui siamo potenzialmente
“forti” come il turismo ci vedono in realtà penalizzati a vantaggio di altri Paesi che sembrerebbero meno dotati, come appunto la Spagna
e la Grecia, che fino a pochi anni fa guardavamo con superiorità e sono oggi molto meglio
di noi attrezzati.
E’ una delle più macroscopiche contraddizioni
italiane:quella fra l’attrattiva potenziale e l’ attrattiva reale del nostro Paese e di tanta parte
delle sue aeree turistiche.
Tradotto in pratica, ciò vuol dire che un rilancio
del turismo in una determinata
area, e quindi anche a S. Felice
Circeo, non può essere estemporaneo, episodico e senza
progetto: richiede invece una
capacità distintiva di saper sviluppare innovazione combinando visione strategica e realizzazioni pratiche.
Si sviluppa proprio su questo
piano il contributo che due università, la Luiss Guido Carli e la Roma Tre, stanno dando a un progetto per far decollare l’attrattiva di un’area da sempre ad altissimo potenziale come il Circeo.
Il ruolo delle nostre due università - ciascuna
impegnata ad approfondire una specifica parte
del progetto con la presentazione dei risultati in
due conferenze pubbliche, a S. Felice, a giugno
e a settembre – è duplice: l’ analisi delle specificità e delle opportunità fornite dal territorio
di Alessandro Petti*
per poterne poi programmare lo sviluppo turistico-economico; la fornitura, con continuità, di
una base informativa e di metodo che favorisca
la più ampia convergenza possibile dei diversi
attori verso chiare priorità di intervento.
Perché solo la capacità di generare consenso intorno a disegni di sviluppo forti, innovativi e traducibili in azioni concrete può liberare il potenziale dell’ economia turistica di S. Felice Circeo.
Il livello di adesione che riscontreremo innanzitutto da parte della comunità dei sanfeliciani, dagli operatori economici sul territorio ed
anche dalle varie istituzioni - sia nella fase di
studio che di comunicazione - confermerà o
meno la nostra capacità di saper attivare e aggregare consenso.
Senza questo consenso, anche l’impegno scientifico più rigoroso risulterebbe, appunto, solamente “accademico”: cioè lontano dal saper rispondere in concreto ai bisogni della comunità
e dal saper organizzare una ricaduta pratica delle azioni progettate. ■
*Direttore Dipartimento Comunicazione Innovazione e Progetti - Università Luiss “Guido Carli”
IL GELATONE
Al Circeo
Gelateria • Pasticceria • Bar
Viale Tittoni, 160
San Felice Circeo - La Cona
Tel. 0773.540601
L’iniziativa promossa dall’Associazione Culturale “IL CENTRO STORICO” con l’adesione
dell’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE – Dipartimento di Studi Urbani
e della LUISS – Libera Università degli Studi Sociali – GUIDO CARLI, è giunta alla fase conclusiva.
• Il 24 giugno 2005, (Circeo Park Hotel) l’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE – Dipartimento di Studi Urbani, presenterà il “libro bianco sul circeo”
– risultati del laboratorio “pilota” di studi sul territorio di San Felice Circeo.
• Il 29 ottobre 2005, (Hotel Maga Circe) la LUISS, Libera Università degli Studi Sociali – GUIDO CARLI, illustrerà le “politiche di marketing territoriale” per uno sviluppo del territorio del Circeo.
Invitiamo i cittadini a partecipare per sostenere e condividere quanto verrà esposto.
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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T ERRITORIO
Le Idee
Territori ibridi. Modelli insediativi e trasformazioni territoriali
San Felice Circeo
Un territorio a tre velocità
Le sfide di San Felice Circeo: progettare lo sviluppo per governare le trasformazioni territoriali
di Romina Peritore*
di Lucio Giecillo*
a realtà territoriale di San Felice Circeo si presenta ad oggi complessa e caratterizzata da una serie di trasformazioni intervenute nella struttura insediativa e nei modelli organizzativi della società locale che hanno frammentato il territorio nella linea del suo sviluppo. In questo contesto è necessario costruire una “visione” sull’assetto
futuro di questo territorio affinchè gli strumenti della pianificazione locale siano in grado di interpretare le istanze del cambiamento fisico e sociale e di regolarne gli effetti sul territorio.
Nel corso del tempo la forma del paesaggio urbano è stata connotata dalla presenza di alcuni nuclei e insediamenti sparsi, poco collegati tra loro, con specificità e differenze sul piano qualitativo, economico, sociale,
della densità e dell’edilizia. Si è venuto così a creare un modello di urbanizzazione a bassa densità e ad alto consumo di suolo, discontinuo, attraversabile più facilmente con l’automobile, caratterizzato dalla mancanza di progettualità strategica e quindi con scarsa valenza pianificatoria e
di governo dei processi di trasformazione insediativa.
Il recente sviluppo insediativo di San Felice Circeo è stato caratterizzato dalla crescente domanda di abitazioni per uso turistico, dalla
carenza generale di servizi ed attrezzature pubbliche, dalla difficoltà di accesso agli arenili causata dall’urbanizzazione diffusa lungo la
linea di costa, dalla perdita dei caratteri fisico-morfologici e insediativi originari del territorio, dal basso livello di accessibilità alle centralità urbane, dalla carenza di sufficienti aree di sosta nel centro
storico, sul lungomare e nella zona La Cona, dove forte è il congestionamento soprattutto nel periodo estivo, quando la popolazione
passa dai circa 8.000 abitanti a 50.000 presenze.
Nonostante le bellezze naturalistiche, la storia e le preesistenze archeologiche del luogo,
oggi si registrano un calo del turismo ed un generale declino dell’area,
sia nella qualità urbana
degli insediamenti sia
nella composizione del
tessuto sociale, che riflette la disomogeneità
generale dello sviluppo
insediativo nell’ultimo
trentennio.
La creazione di una rete
di cooperazione tra i diFoto di Romina Peritore
versi soggetti che operano per la gestione e lo
sviluppo del Comune, facendo leva sulle specificità locali, garantirebbe un
riequilibrio delle fratture fisiche e sociali, dal momento che la realtà insediativa attuale sembra essere complessivamente sfuggita alle indicazioni degli strumenti urbanistici in vigore. Alla luce dello sviluppo urbanistico avvenuto dagli anni ’80 ad oggi, e per prevenire il fenomeno dell’edificazione spontanea, è auspicabile che si arrivi al più presto ad un
governo delle trasformazioni che risponda alle esigenze di recupero e valorizzazione della qualità del patrimonio ambientale e del tessuto urbano, in grado di favorire un nuovo sviluppo in chiave sostenibile. ■
L
C
* Romina Peritore, architetto, è dottoranda in Politiche Territoriali e Progetto Locale presso il Dipartimento di Studi Urbani della Università degli Studi Roma Tre.
* Lucio Giecillo, architetto, è dottorando in Politiche Territoriali e Progetto Locale presso il Dipartimento di Studi Urbani della Università degli Studi Roma Tre.
ome nello sviluppo di molte realtà insediative del centro Italia, il
comune di San Felice Circeo conosce, in epoca moderna, una serie di discontinuità nel processo di sviluppo dell’urbanizzazione,
discontinuità che in qualche misura contribuiscono a definirne l’assetto
attuale. Il territorio comunale di San Felice Circeo si articola su una serie
di invarianti fisico-morfologiche sinteticamente riconducibili alla linea di
costa, al promontorio e alla piana, cui corrispondono altrettante matrici
insediative dominanti. Se si esclude il perimetro del centro storico, sembra possibile isolare tre macro-sistemi insediativi principali: l’area de La
Cona, la zona cosiddetta delle ville dei romani, la piana della bonifica, che
presentano caratteri differenti per densità abitativa, tipologia edilizia, dotazione di servizi, accessibilità e qualità generale degli insediamenti.
Il nuovo sviluppo urbanistico, cui corrisponde la formazione - nel periodo che va dagli anni ‘50 - ‘60 ad oggi - dell’area de “la Cona”, trova il
proprio baricentro sull’asse di via Tittoni e sull’incrocio di questo con via
De Gasperi, attuale centro
del commercio e della vita
sociale del paese. L’area
de La Cona, così costituita, rappresenta, altresì, la
porzione di territorio comunale a maggiore densità abitativa e con caratteristiche di urbanità più
marcate e riconoscibili:
relativa compattezza e
densità del tessuto edilizio, continuità dei fronti
edilizi su strada in corrispondenza delle principaFoto di Romina Peritore
li strade a vocazione commerciale; presenza nel tessuto urbano di slarghi e piazze con un potenziale di centralità e di riconoscibilità, ecc.
La cosiddetta “zona delle ville dei romani” costituisce il secondo dei
macrosistemi insediativi individuati. Nato a partire dalla metà degli
anni ‘60 attraverso una serie di lottizzazioni consecutive, l’insediamento costiero riflette il momento di forte espansione turistica di San
Felice che si realizza parallelamente all’affermazione della sua immagine come luogo di villeggiatura per la famiglia di reddito medio-alto. La “zona dei villini dei romani” si caratterizza dunque per essere
un’area esclusivamente residenziale-turistica con un’edilizia che ricalca, pur con leggere differenze dimensionali e tipologiche, il modello insediativo del tipo a cluster autonomi, con impianto urbanistico a
pettine, caratterizzato dalla quasi totale assenza di servizi e dalla chiusura completa dell’accesso agli arenili.
L’area della bonifica va configurandosi, infine, come l’ambito di trasformazione più significativo – sia sul piano quantitativo che sul piano delle
ricadute, in termini di esternalità negative, sul sistema ambientale - dell’intero territorio comunale. Diretta conseguenza della accresciuta disponibilità alla mobilità individuale, la dispersione insediativa rappresenta
uno dei principali pericoli per un territorio fragile come quello di San Felice, come conseguenza della spinta crescente verso l’appropriazione individuale dei vantaggi di posizione che le bellezze naturali e la costa costituiscono rispetto al turismo, principale risorsa economica locale. ■
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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T ERRITORIO
Agricoltura
Nel 1960 nasce la CAM, prima cooperativa del Borgo.
Le cooperative agricole
a Borgo Montenero
Una ventina di persone si unirono riuscendo a modificare le regole della contrattazione
di Lina Bedin e Aniello D’Alessandro
E
rano i primi mesi del 1960 quando un Oggi le cooperative che operano nel “triangolo (Sicilia) si incatena nella piazza del paese per
gruppo di persone costituì la prima co- d’oro” (San Felice Circeo, Sabaudia, Terracina) protestare. A questo punto, ci poniamo la dooperativa di Borgo Montenero. La sono più di cinquanta e questo significa che il manda: al nostro sindaco quanto sta a cuore il
C.A.M. (Cooperativa Agricola Montenero) nasce fenomeno è cresciuto, anche se in maniera mol- futuro dell’agricoltura di San Felice Circeo?
grazie all’impegno di alcuni allevatori, che si in- to frammentata. Nel 1960 si poteva intervenire Cosa fa per dimostrare che l’istituzione è vicina
contravano nella sede dei combattenti e reduci, sulla determinazione del prezzo facendo cartel- alle aziende?
lo, oggi gli agricoltori anche se uniti in coope- Una cosa è certa, gli imprenditori agricoli del
stanchi di vendere il loro latte a poche lire.
Mi racconta Bruno Zambellan, uno dei tanti ve- rative, non influenzano minimamente tale feno- Circeo hanno bisogno soprattutto di una politica
neti pionieri dell’agricoltura in questi luoghi, meno che è controllato in gran parte dalla Gran- adeguata ed efficace che miri ad assicurare la
che intorno ai primi anni 60 anche nel loro po- de Distribuzione Organizzata.
vendita costante dei propri prodotti, anche ad
dere veniva effettuata la raccolta del latte, pa- Il nostro Borgo è una importante realtà agricola, un prezzo non molto alto ma che renda comungato a circa 15 lire a litro. Dopo un certo perio- fatta di aziende moderne, di tecniche all’avan- que rari i momenti (oggi purtroppo frequenti) in
do di tempo però alcuni allevatori si accorsero guardia, di rinnovacui si è costretti a mache dei privilegiati ottenevano fino a 25 lire a li- mento generazionale,
cerare gli ortaggi. Abtro. Fu a questo punto che decisero di unirsi in realizzato dalla tenacia
biamo bisogno di una
cooperativa. Antonio Fresch è uno di questi, ora e dalla volontà degli
serie di misure volte
ha ottanta anni e, quando gli domando come operatori che accread alleggerire i costi
sono arrivati a questa decisione, mi risponde scono sempre più le
troppo alti (varie spesemplicemente “parlando tra amici”. Quindi, un potenzialità del settose per il progetto di
lavoro duro fatto di sacrifici, i guadagni che re. C’è però una crisi
impianto serre, ICI sui
scarseggiavano, i raccoglitori del latte che de- profonda che ci investe
terreni agricoli, doterminavano il prezzo a loro piacimento e la ne- e che soffoca queste
mande U.M.A., etc.).
cessità impellente di fare qualcosa spinsero una potenzialità, causata Magazzini CAM (Cooperativa Agricola Montenero)
Sicuramente noi agriventina di persone ad unirsi in una struttura che sicuramente da prezzi
coltori di errori ne abconsentisse loro di partecipare attivamente alla
al produttore molto bassi (fino a sei volte infe- biamo commessi, dovremmo far tesoro di especontrattazione per il prezzo del loro prodotto.
Per dare un’idea di come sia stato importante in riori a quelli del supermercato), costi di produ- rienze di altre nazioni, più organizzate di noi
quel momento questo nuovo evento, basti pen- zione che lievitano in maniera esorbitante di come la Spagna che ha sistemi di produzione e
sare che il primo contratto stipulato dalla C.A.M. anno in anno, concorrenza dei paesi esteri, di vendita innovativi. Probabilmente difettiamo
con Pettinicchio, giovane azienda casearia del mercato che si allarga e così via dicendo. Forse in “aggregazione” e “marketing”, ma sicuraposto, garantiva ai soci un prezzo a litro di lat- unirsi non basta più. Forse è il momento che mente ci è mancato l’apporto di questa amminite di 30 lire. Tale struttura quindi inizialmente le istituzioni scendano in “campo”. Le impre- strazione che aveva il compito di assistere le
aziende agricole. La soppressione quest’anno
nasce come cooperativa del latte e acquisti in se agricole hanno bisogno di aiuto.
A livello nazionale della fiera ortofrutticola di Borgo Montenero è
comune anche se nequesta crisi da alcuni l’ultimo dei misfatti. Essa, nata nel ’72, grazie
gli anni successivi si
anni ormai è causata allo sforzo e alla collaborazione di alcuni agrispecializzerà
nella
coltori e di vari enti tra cui l’O.N.C. (Opera Nada vari fattori:
produzione di ortaggi.
forte concorrenza dei zionale Combattenti), si prefigge la promozione
Fu proprio questa
paesi della U.E. e dei e la pubblicizzazione dei nostri prodotti orticoli.
nuova organizzazione
paesi della fascia me- Dal 1995 l’organizzazione di tale evento pasgiuridica che permise
sa all’Associazione la Torre ente socio culturaditerranea;
ai soci fondatori di acgoverno che incenti- le senza scopo di lucro formato da varie perquistare prodotti in
va ad investire nella sone ma in prevalenza da giovani agricoltori.
quantità elevate con
indubbi vantaggi di cofascia mediterranea Grazie ad uno sforzo encomiabile di questi rasto, come concimi, se- Foto aerea della cooperativa “Primavera”
dove i costi di produ- gazzi la mostra ha rappresentato negli anni a
menti, fertilizzanti etc.,
zione sono inferiori seguire un’occasione di incontro e confronto
necessari per produrre erba e fieno per l’alleva- rispetto ai nostri;
per tutti i coltivatori e cooperative della zona.
mento del bestiame. Cominciarono ad acquistare continua richiesta di innalzamento degli stan- Quest’anno non si farà soprattutto per la totaanche plastica da tunnel, visto che allora iniziò la dars qualitativi e tracciabilità (quindi costi sem- le indifferenza e noncuranza della nostra Amproduzione di ortaggi come zucchine e melanza- pre maggiori per le aziende) senza che in cam- ministrazione comunale. ■
ne per cui c’era la necessità, nei mesi di marzo e bio vi sia un corrispondente innalzamento dei
aprile, di una copertura con films di plastica. Pen- prezzi di vendita dei nostri prodotti.
sate che in quegli anni il nailon costava circa In questo panorama quale è il futuro delle no20.000 delle vecchie lire al quintale, mentre gli stre aziende agricole? Le istituzioni del nostro
agricoltori grazie alla struttura cooperativistica comune cosa fanno? Estate 2004, grossa crisi
avevano la possibilità di pagarla 12.000 lire con dei prezzi dell’ortofrutta, il sindaco di Vittoria
Borgo Montenero
un risparmio di ben 8 mila lire al quintale.
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
11
TERRITORIO
Il Borgo del Circeo
1935 - I primi coloni a Borgo Montenero
Guglielmo, Giannina e
Amelia Monetti
Una interessante storia di una famiglia numerosa di origine veneta
H
di Alessandro Cresti
o incontrato tre “giovani” fratelli padre volle che lavorassimo tutti insieme la c’era un giradischi a moneta e si ballava.
che vivono a Borgo Montenero, Gu - campagna. Si produceva tanto grano ma si ven- I nostri genitori ci avvertivano “al sole a monte,
glielmo, Giannina e Amelia Monetti, deva a poco e i soldi non bastavano per pagare a casa!” “prima che vada giù il sole dovete verispettivamente di 90, 82 e 80 anni, e dalla lo- l’affitto e per mantenere una famiglia di 15 per- nire a casa”! Al sabato fascista si lavorava la
campagna fino a
ro viva voce ho ascoltato il racconto della loro sone, 12 figli 2
mezzogiorno e
vita, con particolare attenzione alla sistema- genitori e la
dopo tutti a
zione di tutta la famiglia al Borgo. Riporto di nonna paterna.
marciare al Borseguito alcuni passaggi significativi della loro Allora il parroco
di
Carlino
ci
fece
go in divisa. Per
storia, dalla quale c’è molto da imparare e
fare la domanda
noi era un divermolto su cui meditare.
per venire qui, a
timento! Al moIl primo a parlare è Guglielmo.
mento del pran“Il nostro paese d’origine è Vigonovo, in pro- Borgo Montenero.
Scrisse
a
zo o della cena
vincia di Venezia.
Donna Rachele
si faceva il giro
Eravamo dodici fratelli e ora siamo rimasti in sei.
della tavola e il
Papà e mamma erano contadini. Mio padre, che e al Duce e così
pasto ci veniva
era del 1895, partì per la prima guerra mondia- partimmo insieme
ad
altri,
in
servito da nole, lasciando mia madre sola per tre anni con sei
stro padre. La
bambini piccoli. Mamma lavorava la campagna e tutto 15 famidomenica
si
custodiva la famiglia, la vita era un po’ dura e lei glie, tutte della
pranzava e poi
Giannina, Guglielmo e Amelia Monetti - Anno 2005
si adattava a fare lavori anche pesanti come zap- provincia di Udisolo i maschi
pare e dare il verde rame alla vigna. Poi mio pa- ne. La sistemadre tornò dalla guerra, affrontando un periodo zione a Borgo Montenero seguì la logica di prendevano la mancia, 10 o 20 centesimi, se
molto critico perché ci avevano portato via tutto. mantenere unite le famiglie a seconda della erano stati a messa.
Nel 1928 non si riusciva più a vivere nella pro- provenienza, sistemandole a gruppi nelle va- Un momento brutto per noi, come capitò anche ad
vincia di Venezia e allora nostro padre decise di rie strade. Noi fummo sistemati in Via Duca altre famiglie di Borgo Montenero, è stato quando
andare in provincia di Udine. I miei fratelli più d’Aosta dov’erano appunto veneziani e trevi- morì in guerra mio fratello … La mamma per il
grandi lavoravano tutti, ma le paghe erano trop- giani, nella strada Molella invece erano quelli lutto non è mai uscita da casa per tre anni.”
pe basse. Una volta i giovani erano pagati po- di Reggio Emilia, nella strada Lestra Mattoni Giannina racconta: “Ho conosciuto mio marito
andando a ballare al dopolavoro di Borgo Monchissimo perché si andava dagli artigiani per im- erano i friulani.
parare il mestiere e alla settimana si prendeva- Noi ci siamo trasferiti con gioia, felici di andar tenerro, a tutti e due piaceva ballare. Una volta
no pochi centesimi ed io, che andavo da un sar- via da Udine, perché eravamo tanto poveri. Sia- ballando il tango con un ragazzo di Borgo Herto, prendevo dieci centesimi alla settimana. Una mo arrivati con il treno fino a Terracina e poi fin mada non mi ero accorta che “il sole era a monnotte scoppiò un violentissimo temporale con qui con un camion dell’Opera Nazionale Com- te”. Mio fratello più grande venne a cercarmi, mi
battenti. Quando prese e mi portò fuori. Quella era la legge!”
grandine che
mia madre vide “Tutti noi ragazzi di Borgo eravamo come fradistrusse tutte
la casa e ricevet- telli, ci riunivamo la sera nel cortile e cantavamo
le piante, che
te da un fattore, soprattutto canzoni dei nostri paesi d’origine o
erano l’unica
rappresentante fasciste. I vari gruppi gareggiavano e cantavano
fonte di sostedell’ONC, pane e sempre più forte così che venivano sentiti da
gno per la famicibarie varie, si tutti i poderi della zona.
glia. Disperazioinginocchiò e Le ragazze per lo più amavano costruire bamne di nostro pabaciò per terra bole di pezza, intere famiglie”.
dre, che sentiva
eslamando “Si- Amelia ricorda “Ho avuto la malaria: febbre alforte la respongnore ti ringra- tissima, 40-41, molto freddo e quindi a letto.
sabilità di capo
zio di tutto que- Poi sfebbravo per un giorno o due e poi di nuodi famiglia. Il
Maria Celin e Mosé Monetti - Anno 1915
sto ben di Dio” vo febbre e il medico, dott. Malandrucco, mi cupensiero era anperché mai ave- rava con iniezioni di chinino, molto dolorose
che per i debiti
che aveva contratto per avviare le piantagioni e va visto tanto pane, abituata solo alla polenta, che mi lasciavano vistosi ematomi. L’infezione
ora doveva vedere cosa fare per porre rimedio che faceva per tutti noi tre volte al giorno. Il po- l’ho contratta ad Aprilia, a casa di una mia cognata, dove mi trovavo nel 1943. Tornata a Bora una tale catastrofe. Allora pensò di vendere la dere che ci fu affidato aveva il numero 1934.
campagna per andare in affitto da un’altra par- A nostro fratello Luigi, poiché la nostra famiglia go cominciai a sentirmi male. All’inizio si pensò
te. Alcuni cugini erano già in provincia di Udine era numerosa, gli fu affidato il podere 1936. Si al tifo, ma successivamente fu chiaro che avevo
e ci andammo pure noi rimanendovi otto anni. dormiva a porte aperte. Mio padre ci faceva fila- la malaria. Le prime famiglie di emigrati a Borgo
Siamo partiti nel 1928, un anno dopo la grandi- re dritti. La domenica si andava a messa, il posegue a pag. 16
nata, e siamo rimasti a Carlino fino al 1935. Mio meriggio al Vespro, poi si andava al bar dove
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
PAG .
12
D A L L A C ITTÀ
Lettere - Delibere
La Fiera ortofrutticola di
✉
Borgo Montenero
Gentile Direttore,
sono un “vecchio “associato al
gruppo “LA TORRE” di Borgo
Montenero che si è sempre occupata della mostra ortofrutticola,
suo fiore all’occhiello. Quest’anno
la mostra non verrà realizzata. Con
amarezza mi rivolgo al suo giornale, sensibile alle problematiche del
territorio, per rappresentare il mio
disagio per non aver saputo impedire che ciò accadesse. Era assolutamente indispensabile che si convocasse l’“Assemblea generale”
dell’Associazione per discutere ed
affrontare il problema.
Perché il presidente Luigi Di Somma non l’ha fatto quest’anno e
negli ultimi anni?
Sinceri Saluti
S.D.
Invito cortesemente da questo
giornale il Presidente Luigi Di
Somma a dare una risposta ed una
plausibile spiegazione sulla decisione di non effettuare quest’anno
la mostra ortofrutticola che personalmente giudico una manifestazione valida e che ho sempre visitato con piacere.
✉ L’albero della “ringhiera”
Caro Direttore,
“l’albero a cui tendevi la pargoletta mano …”
non parlo di un verde melograno,
ma di un quercus ilex (comunissimo leccio) di piazzale Marconi,
amico della nostra infanzia quando detta piazza si chiamava anche
“la ringhiera”. Leccio frondoso ultra-cinquantenario, che proteggeva dai raggi solari ed era amico di
giochi. Oggi l’Amministrazione comunale non lo vuole più: lo abbiamo visto martorizzato con una
scellerata potatura delle fronde
mediante taglio di nodosi rami di
notevole grandezza, non rametti!
L’altro leccio della stessa piazza è
ben folto con fronde tagliate con
estrema cura a mo’ di figura geometrica. E’ assai probabile che
qualcuno, con affaccio sulla piazza, volendo godere del panorama
del golfo, non essendo il Centro
storico sotto la tutela del Parco
Nazionale del Circeo, abbia fatto
tagliare “ad libitum” (cioè come
meglio gli pare) le fronde dell’albero stesso, che si trova ora più
basso dei loro affacci, ma spennacchiato e “carusato”.
Possiamo conoscere gli autori di
tale scempio?
Cordialmente
R.T.
Non conosco gli autori dello
scempio, che, però, invito ad intervenire anche sul pino che rovina da anni l’affaccio dal “belvedere”, possibilmente con più maestria.
Delibere dell’Amministrazione Comunale di San Felice Circeo
N.
Data
25/G.C.
26/G.C.
27/G.C.
28/G.C.
29/G.C
30/G.C.
01/03/05
“
“
”
”
”
31/G.C.
32/G.C.
33/G.C.
34/G.C.
35/G.C.
36/G.C.
37/G.C.
38/G.C.
39/G.C.
40/G.C.
41/G.C.
42/G.C.
”
”
”
”
”
”
”
“
15.03.05
”
”
23.03.05
43/G.C.
44/G.C.
45/G.C.
46/G.C.
47/G.C.
48/G.C.
49/G.C.
50/G.C.
51/G.C.
52/G.C.
53/G.C.
54/G.C.
”
”
”
”
”
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25.03.05
”
31.03.05
04.04.05
”
15.04.05
55/G.C.
”
56/G.C.
”
57/G.C.
58/G.C.
59/G.C.
26.04.05
”
”
60/G.C.
”
61/G.C.
62/G.C.
”
”
63/G.C.
64/G.C.
27.04.05
”
1/C.C.
2/C.C.
3/C.C.
4/C.C.
5//C.C.
6//C.C.
7/C.C.
8/C.C.
14.03.05
17.03.05
31.03.05
“
“
“
“
“
9/C.C.
10/C.C.
11/C.C.
12/C.C.
13/C.C.
14/C.C.
15/C.C.
“
“
“
“
“
“
“
Oggetto
Elezioni regionali sistema proporzionale. Assegnazione spazi propaganda indiretta liste provinciali
Elezioni regionali sistema maggioritario. Assegnazione spazi propaganda indiretta liste regionali
Patrocinio morale alla ANLAIDS per lotta contro AIDS – Distribuzione bonsai
Realizzazione XII edizione Premio Internazionale di letteratura “La Cultura del Mare” – 15.000,00 €
Costituzione in giudizio promosso dall’ing. Bauco. Nomina legale (avv.Corrado De Angelis) – 1957 ,43 €
Costituzione in giudizio ricorso TAR Lazio VI.GE.DAL. + 1 contro Comune di San Felice Circeo. Nomina legale (avv. Vincenzo
Macari) – 5.378, 92 €
Determinazione tariffe canone occupazione di sapzi e aree pubbliche anno 2005 (COSAP)
Determinazione tariffe servizio a domanda individuale per mensa scolastica anno 2005
Determinazione tariffe applicazione imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni anno 2005
Determinazione tariffe per l’applicazione della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani
Determinazione aliquota imposta comunale sugli immobili (ICI) e relative detrazioni e agevolazioni anno 2005
Determinazione aliquota di compartecipazione addizionale comunale IRPEF anno 2005
Destinazione proventi sanzioni amministrative codice della strada
Approvazione schema di Bilancio di previsione 2005. Relazione revisionale e programmatica bilancio pluriennale anni 2004/2005
Elezioni regionali 3 e 4 aprile 2005 sistema maggioritario assegnazione spazi propaganda diretta
Elezioni regionali del 3 e 4 aprile sistema proporzionale assegnazione spazi propaganda diretta
Proventi concessioni edilizie e sanzioni di cui al DPR 38/01 – destinazione anno 2005
Costituzione in giudizio ricorso TAR Lazio Segen Elzebieta contro Comune di San Felice Circeo. Nomina legale. (avv. Corrado
De Angelis) 3.638,00 €
Costituzione in giudizio ricorso TAR Lazio Coccia Marina contro Comune di San Felice Circeo (avv. Corrado De Angelis) 2.942,89 €
Approvazione servizio Prontobus anno 2005
Determinazione tariffe centro diurno per minori anno 2005
Destinazione della tribuna prefabbricata all’impianto sportivo di Borgo Montenero
Patrocinio all’associazione AIRC. Distribuzione azalee 8 maggio 2005
Patrocinio all’associazione DIANOVA Onlus per campagna informazione Droga e AIDS
Elezioni regionale del 3 e 4 aprile 2005 sistema proporzionale riassegnazione spazi propaganda diretta
Elezioni regionali del 3 e 4 aprile 2005 sistema maggioritario riassegnazione spazi propaganda diretta
Approvazione progetto e c.s.l. per n. 6 unità addette al controllo finalizzato all’occupazione. Richiesta di ammissione al finanziamento
Lavori di bonifica località Quarto Caldo
Rideterminazione della dotazione organica complessiva ai sensi dell’art. 34 della legge 282/2002
Costituzione in giudizio atto di appello sig. Iaboni c/o Corte d’Appello di Roma. Nomina Legale. Prelievo dal Fondo di Riserva (avv. Corrado De Angelis) 9.304, 48 €
Lavori di bonifica movimento franoso in località Quarto Caldo 1° intervento. Finanziamento regionale L. 183/89.
116.202,81 €. Perizia suppl. di variante.
Progetto di formazione – Intervento per il personale dei comuni SERAL. Bando Regionale 2004 implementazione dei SUAP
in forma associata: approvazione ed indicazione dei partecipanti
Nomina commissione tecnica consultiva concessioni demaniali marittime
Presa d’atto verbali commissione esaminatrice approvazione graduatoria vincitori concorso noleggio con conducente
Indirizzi per la riorganizzazione della gestione ddelle entrate comunali e proroga convenzioni ICI e TARSU con Banca MPS fino
al 31.12.05
Concessione patrocinio morale e compartecipazione alle spese di organizzazione manifestazione Madonna di Fatima al Circeo.
7.000,00 €
Sistema di videosorveglianza del territorio. Autorizzazione conferimento incarico progetto definitivo. 4.487,18 €
L.R. n. 15 del 05.07.2001. Autorizzazione conferimento incarico progetto preliminare per richiesta finanziamento Regione
Lazio installazione telecamere videosorveglianza . 3.304,80 €
Contributi centri sociali approvazione modalità di ripartizione
Promozione nomina Presidente onorario del centro sociale anziani La Cona
Verbale di seduta deserta
Interrogazioni
Risposta ad interrogazioni. Punto non trattato
Comunicazione ultimi prelievi dal fondo di riserva anno 2004
Approvazione definitiva programma triennale opere pubbliche 2005/2007 ed elenco annuale 2005
Modifica regolamento generale per l’applicazione del canone per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche
Verifica quantità e qualità di aree e fabbricati da destinarsi alle residenze, alle attività produttive e terziarie L. 167/62 e L. 865/71
Bilancio annuale di previsione per l’esercizio 2005. Relazione revisionale e programmatica e bilancio pluriennale anni
2005/2007. Allegati al bilancio. Esame ed approvazione
Approvazione progetto servizio “Bed & Breakfast” a gestione integrata con disabili psichici
Approvazione Manuale di Gestione dei documenti del Comune di San felice Circeo (DPR 28/12/2000 n. 445)
Approvazione protocollo d’intesa Comune di San Felice Circeo/INPS per istituzione di un punto clienti. Punto ritirato
Approvazione perizia di alienazione sig. Mazzocchi Giorgio. Punto ritirato
Approvazione perizia di alienazione sig. Santovincenza Teresa
Approvazione perizia di alienazione sig. Ventura Stefano
Approvazione perizia di alienazione sig. Sanapo Nicola Antonio
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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13
IN T R A T T E N I M E N T O
Personaggi Tipici - Oroscopo
Ze Luca e la caccia nel boschetto
N
egli anni 1936-40 fu assunto, come
segretario comunale, il Dr. Trifogli, il
quale peraltro era esperto di musica e
per questo suo hobby, lasciò ai sanfeliciani dell’epoca un ottimo ricordo.
Organizzò una “schola contorum”, composta
prevalentemente da giovani e ragazzi, che si
esibivano in messe solenni nelle festività locali.
Ricordo tra le voci bianche “Lice Buccitte”, allora undicenne, che ripassava la lezione impartita
dal Trifogli, mentre vendeva i lupini della nonna
Tuta.
Correva l’anno 1937, in quei tempi era invalso
l’uso, specialmente nel periodo delle feste natalizie, di vendere i lupini. Si facevano bollire in
grossi pentoloni o caldaie; poi riposti dentro un
sacco di yuta, venivano
messi a mollo nell’acqua marina, alla scogliera, per due giorni
circa. Perdevano così il
sapore amarognolo originario e acquistavano
quello salmastro, dolciastro del mare.
Purtroppo questa, come
altre usanze, è scomparsa.
Dunque Lice, infilato il braccio sinistro nel manico del cestino (jù panare) contenente i lupini e il bicchiere, girava per le strade ed i vicoli del paese, gridando: “Glie lupine friscò! Duie
solde jù becchiére!”. Tale grido modulato alternato da alcuni pezzi o passi della messa del
Perosi: “Cum sa-a-ancto spi-ritu, in gloria Dei
Patris” – “Glie lupine friscò! Duie solde jù becchiére!” – “A-a-a-a-amen” – “Glie lupine friscò! Duie solde jù becchiére!” A–a–amen
–a–a–a–a–a–amen–amen” - “Glie lupine friscò! Duie solde jù becchiére!” – “A-a-a-aamen” – “Glie lupine friscò! Duie solde jù becchiére!”
Il Trifogli compose una marcetta musicale, intitolata “La caccia nel Boschetto”, la cui prima fu
data nell’occasione della festa di San Felice
Ranne che ricorre il 29 luglio.
Sera inoltrata, Piazza V. Veneto gremitissima;
dirigeva la banda Alfonso di Cosimo.
Siccome la marcetta simulava la caccia al tordo,
per l’esecuzione della stessa era necessaria la
presenza di un cacciatore. Fu scelto ze Luca jù
guardiane.
Mentre la banda creava musicalmente l’atmosfera venatoria, ze Luca, imbracciato il fucile,
con passo felpato, girava intorno al palco,
guardando a destra e a sinistra, in alto in bas-
so, con l’occhio attento ed indagatore del
cacciatore.
Ad un cenno del Direttore Di Cosimo, sparò un
colpo in aria. “Ucciso il tordo”, terminò la fatica
di ze Luca, mentre continuava il commento musicale. Alla fine, fragorosi applausi, sia per il
gradimento della marcetta che della sua esecuzione, con richiesta del bis.
A questo punto il Di cosimo incominciò a preoccuparsi, per tema che ze Luca avesse portato
una sola cartuccia e quindi si era nella impossibilità di ripetere l’esecuzione. Ma ze Luca, avvicinato nel frattempo dal Direttore e, a richiesta
dello stesso, precisò: “Ne ho portato due di cartucce, perché avevo già previsto il bis”. ■
da O’KEA’MUS
di Andrea De Sisti
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riceve per
appuntamento
Oroscopo di Giugno 2005
di Aldebaran
Ariete
Uscite dalla nebbia e dalla tristezza, abbiate fiducia in voi stessi. Abbandonate
però certi atteggiamenti troppo concentrati su voi stessi. Partite con nuove idee
e progetti ben ponderati, vedrete così tanti sorrisi attorno a voi, anche quello dell’amore. (dal 21/3 al 20/4)
Toro
Vi sentirete ardenti di passione e desiderio con Urano che vi aiuterà a prendere
decisioni importanti . Nel lavoro proposte inaspettate. Siate socievoli e disponibili. Non fate l’errore di chiudervi troppo. (dal 21/4 al 20/5)
Gemelli
Il trigono di Giove si fa piacevolmente sentire, dandovi equilibrio, fiducia in voi
stessi e gioia di vivere. E’ terminato il tempo della socialità disordinata. L’attività
mentale non deve occultare la voce del cuore e quella delle emozioni. Prestigio
nel lavoro e buoni guadagni. (dal 21/5 al 21/6)
Cancro
Si avvicina l’estate e voi decollerete alla grande. Saturno vi bisbiglia ancora irrequietezze e paure, ma poi arriverà l’amore, quello vero! L’amore non è altro che
un incontro celato dalle segrete traiettorie del fato. Sta a voi riuscire a scoprire la
traccia! (dal 22/6 al 22/7)
Leone
Giove e Plutone favorevoli vi trasmettono grande energia, buone intuizioni e successi professionali. In amore avete la grinta per vivere le passioni o le tenerezze che il
periodo vi offre. L’ottimismo vi aiuterà a star bene anche in salute. (dal 23/7 al 23/8)
Vergine
L’aspetto dinamico di Saturno vi rende forti come rocce: pronti ad affrontare e ad
impedire qualunque cosa negativa. Bene per le unioni e gli incontri. Aguzzate l’ingegno ed inventatevi nuovi progetti. Favoriti i viaggi. (dal 24/8 al 22/9)
Bilancia
Dovete avere ancora un po’ di pazienza; è solo questione di poco tempo e poi
vi lascerete tutti gli ostacoli alle spalle. L’estate sarà colma d’amore e serenità.
Giove migliorerà la vostra situazione economica. (dal 23/9 al 22/10)
Scorpione
Il cielo si muove in perfetta sintonia con i vostri progetti, anche se non mancheranno situazioni in cui dovrete lottare. Evitate le provocazioni e gli scontri nell’amore e nel lavoro. Fate in modo che la ragione sia la vostra lucida compagna,
non solo in questo mese. (dal 23/10 al 22/11)
Sagittario
Anche se Urano e Plutone non saranno sempre favorevoli, voi dovete fare attenzione a valutare le cose sia sul piano della quotidianità che su quello delle emozioni.
La vostra intuizione vi aiuterà. Avete energia da vendere. (dal 23/11 al 21/12)
Capricorno
Limitate la tendenza al giudizio duro sia su voi stessi che sugli altri. Accettate
con serenità il fluire delle cose. Siete un po’ affaticati, concedetevi una vacanza
meritata. Favorevoli i cambiamenti di vita. Amore: apritevi ai sentimenti senza timore. (dal 22/12 al 20/1)
Acquario
Il vostro spirito acquariano solitamente rifiuta le imposizioni, ma ora deve imparare ad essere più autonomo. Troppe fantasie e spunti di trasgressione … quando diventerete più responsabili? Cominciate dal lavoro e dalla gestione della vostra economia. (dal 21/1 al 19/2)
Pesci
Urano fa crescere dentro di voi il desiderio di cambiamenti anche radicali. In
amore: minor leggerezza, ma più sostanza. Le stelle vi sostengono nel conciliare lavoro ed impegni sociali e familiari. (dal 20/2 al 20/3)
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
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SPORT
Calcio
Nuova Circe
Fatti, misfatti ed amacord
Soddisfazione per la salvezza raggiunta
di Tommaso Di Prospero
a stagione agonistica si è in prati- scardinare anche se sono proposte argoca conclusa e la Nuova Circe at- mentazioni logiche. A livello umano, mi
traverso mille peripezie è riuscita mancherà certamente quell’atmosfera che
a mantenere la categoria. La salvezza rag- si vive in occasione delle trasferte, quando
giunta con un discreto margine di vantag- ci si alza presto di mattino, magari dopo
gio, deve essere presa con moderata soddi- una notte da “bagordi” con gli amici. L’apsfazione se non altro perché la N. Circe, fi- puntamento, nello spiazzo della chiesa di
no a metà degli anni novanta, si è trovata a Santa Maria degli Angeli, un piccolo autolottare nelle categorie inferiori, in cui di bus ci aspetta, con Mauro nei panni di un
gioco del calcio c’è ben poco, ma di “calci “Caronte dei nostri tempi” che non deve
e pugni” con agonismo che rasenta il sadi- traghettare delle anime impaurite, ma dei
smo ce n’è fin troppo. Questa volta mi li- semplici appassionati del “Dio pallone”...
miterò a delle considerazioni strettamente Durante il viaggio, si respira un’aria scanpersonali, concepite e maturate in una sta- zonata e di pura goliardia...Ferracci che ci
gione vissuta a contatto di gomito con la racconta della sua ultima avventura amorosquadra, nelle vesti di Preparatore atletico. sa e Percoco che si diverte a punzecchiarA mio avviso, la stagione della N. Circe è lo, Roberto Capponi con “Gigio” e Mastata fortemente condizionata dai tagli ef- gnanti dispensano battute a destra e manca,
fettuati ad ottobre, epurazioni che come Argentesi, Coccia e Zizzo osservano diverfantasmi, sono aleggiate sulla testa dei
calciatori rimasti. In
effetti, si è corso il
rischio di vedere altri tagli che sarebbero serviti soltanto a
rimpinguare il calderone dei “segati
prima del tempo” ed
a relegare la squadra in fondo alla
classifica, con lo
spettro della Prima
categoria sotto i piedi. Nelle vesti di
Preparatore d’ora in
avanti, col senno
del poi, in “esilio
permanente”
dal
mondo del calcio,
Ferracci, Tramentozzi, Palmerio, Isotton, Percoco, Tulli.
devo ammettere che
ho preso atto di
quanto sia difficile
gestire un gruppo con delle singole proble- titi, Stefano Senesi cerca di convincere il
matiche, che costringono a continue varia- mister a farsi dare “in prestito” Palmerio
zioni di programma, ma soprattutto la dif- alias “Chicco” per la prossima partita della
ficoltà nel gestire le proprie conoscenze e Juniores, i ragazzi di Gaeta (Iannitti, Rila necessità di mediare con quelle altrui, esco, Macone e Benozzo) sono ancora inconvinzioni spesso radicate, difficili da sonnoliti, Tramentozzi dorme, Amato in-
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vece... non si è neanche svegliato! Di Pinto e D’Andrea hanno fretta di tornare a casa dalle loro donne, mentre Rino Isotton ci
rammenta per l’ennesima volta, che... “stame arruvenate” (siamo rovinati)... Mister
Lauretti prova a tastare il polso alla squadra, a percepirne gli umori, gli stati d’animo, mentre con fare paterno si coccola i
più piccoli, i vari Mancini, Bracciale e Antonio Capponi....Poi, rivolgendosi a Benetti e Tulli, i due “veterani”, dice loro che
nell’ultima partita giocata l’arbitraggio è
stato...”scantaloso”, (il mister ha qualche
problema di dizione!). Una volta arrivati,
c’è la presa di contatto con il campo ed i
volti si fanno seri, il mutismo dei ragazzi
tradisce una tensione crescente... Negli
spogliatoi, le ultime raccomandazioni, c’è
Senesi che porta le divise rossoblu da indossare, mentre qualcuno si fa massaggiare dalle sapienti mani di Enzo Pandozzi e
l’odore dell’olio canforato si confonde con
quello del tè caldo e dell’ultimo caffè, preso per darsi la carica...Il riscaldamento,
l’appello, la partita...Tutto questo mi mancherà, però quest’esperienza mi ha ricordato che la scelta che feci qualche anno fa,
di rinunciare al classico appuntamento con
la partita di calcetto, che per me rappresentava un momento di svago, la cui essenza stava nel puro e mero divertimento
che però non collimava con quella di qualcuno che invece, vedeva in quel gioco con
la palla di cuoio, un modo come un altro
per dare libero sfogo alla frustrazione derivante dall’essere un “ calciatore o allenatore mancato”, fu decisamente azzeccata a
favore di uno sport, quello delle corse su
strada, in cui non dovevo rispondere di
niente a nessuno, se non a me stesso ed in
cui ad ogni successo e ad ogni fallimento,
il confronto era ed è sempre e solo con la
mia coscienza... Per questo motivo tornerò
a quello sport che tanto mi ha dato a livello di sensazioni ed emozioni, anche perché, come ho scritto da qualche parte...”
per atavica natura, io sono un lupo solitario”… ■
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T E M P O L IBERO
Lo spazio della città
Zuppa di uova
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Il film più visto
Le Crociate
Kingdom of Heaven
(per 4 persone):
2 cipolle
500 grammi di pomodoro
1 uovo per persona
pane raffermo
parmigiano grattugiato
olio
sale
di Alessia Bravo
Affettate le cipolle, fatele appassire con olio in una casseruola su fuoco dolce, aggiungete i pomodori e lasciate consumare per 20 minuti circa. Versate poi nella pentola circa un litro d’acqua e salate. Quando il tutto alzerà il bollore sgusciate le uova direttamente nella casseruola e rimettete il coperchio, aspettando ancora qualche minuto. Versate poi in una terrina nella quale avrete adagiato delle fette sottili di pane raffermo e
cospargete con abbondante parmigiano grattato. ■
da la “LA VISCOTTA Ricette di San Felice Circeo”
di Angela Bassani
ORA LEGALE
di F a b i o S e r r e c c h i a e A n t o n i o d i S a l v o
■
Esiste un responsabile per le insidie presenti nella pubblica strada?
L.C.
E’ stato chiesto alla redazione del nostro giornale se esiste la responsabilità di qualche soggetto pubblico o privato in caso di incidente stradale cagionato da una buca sul manto stradale.
Tra le norme rilevanti in materia si deve prendere in esame l’art. 2051 c.c. ai sensi del
quale <<… Ciascuno è responsabile del danno cagionato dalle cose che ha in custodia, salvo che provi il caso fortuito …>>. Ebbene, la cura e la manutenzione delle strade pubbliche è affidata, a seconda dei casi, a soggetti diversi (comuni, province, regioni, ecc.). Ne consegue che l’ente tenuto alla manutenzione sarà diverso in base all’appartenenza della strada in questione.
In ogni caso, la normativa richiamata stabilisce il principio in base al quale l’ente tenuto
alla manutenzione è responsabile della conservazione delle strade e, conseguentemente, nell’ipotesi di sinistro, salvo che non provi il “caso fortuito”.
La giurisprudenza, nel pronunciarsi in tale materia, ha preso in considerazione i requisiti della imprevedibilità ed invisibilità del pericolo, affermando che vi è responsabilità dell’ente tenuto alla manutenzione tutte le volte in cui il pericolo stesso costituisce una vera e propria “insidia stradale”. Ciò avviene nei casi in cui l’utente medio, facendo uso della normale diligenza, non è posto in grado di prevedere il pericolo in ragione della sua
imprevedibilità e invisibilità (cfr. in senso conforme: Cass. 20.01.2004, n. 1571).
Dopo questa breve ma necessaria premessa, è possibile affermare che nell’ipotesi di sinistro stradale cagionato da una buca presente sul manto stradale, al fine di affermare o
di escludere la responsabilità per il sinistro dell’ente tenuto alla manutenzione, è necessario stabilire se il pericolo (la buca) costituiva, o meno, un’insidia ossia era oggettivamente invisibile ed imprevedibile.
In un’ipotesi similare a quella vissuta dal nostro lettore, la giurisprudenza di merito ha
affermato che <<… ricorrono i requisiti dell’oggettiva invisibilità e della soggettiva imprevedibilità del pericolo, nell’ipotesi in cui il conducente di un ciclomotore, procedendo
incolonnato dietro altri veicoli, cada in terra a causa della presenza di una buca molto
profonda e colma di acqua piovana. In tale fattispecie, deve affermarsi la responsabilità
dell’ente tenuto alla manutenzione della strada ai sensi dell’art. 2051 cod. civ. …>>
(cfr. Tribunale di Genova, Sez. VI, 6.04.2004 n. 1489; in senso conforme: cfr. Cass.
5.07.2001 n. 9092; Cass. 4.06.2004, n. 10654). Dovrà, quindi, escludersi la responsabilità dell’ente gestore della strada tutte le volte in cui, nonostante l’obiettiva esistenza
dell’insidia, il soggetto danneggiato fosse soggettivamente in grado di prevedere o evitare l’insidia stessa. ■
N
e ‘Le crociate’ (Kingdom of heaven) Ridley
Scott ha avuto a disposizione 130-150 milioni
di dollari per raccontare in due ore e 27 minuti
la storia di un personaggio di fantasia, il fabbro Balian di Ibelin, che circa due secoli dopo l’ anno Mille va
prima a combattere gli Infedeli in
Terrasanta e poi organizza la difesa
di Gerusalemme dalle orde del Saladino. L’ ex Elfo del Signore degli
anelli Orlando Bloom ha il ruolo di
protagonista in un cast che allinea
Eva Green e Liam Nesson, Jeremy
Irons e Edward Norton. Ampio spazio
per le scene di battaglia all’ arma
bianca, armature, spade gigantesche, macchine belliche di
ogni tipo. Il film segue le avventure del giovane francese
Balian di Ibelin (Bloom) che, con la famiglia, ha perso la
fede: le guerre religiose nella lontana Terra Santa lo attraggono e ripugnano allo stesso tempo. E’ un segno del
destino quando incontra il famoso cavaliere Godfrey di
Ibelin (Neeson). Rivelatosi padre di Balian, modesto
fabbro, Godfrey insegna al figlio il codice d’onore
del cavalierato e lo porta con sé a Gerusalemme.
Qui, nel periodo tra la seconda e la terza Crociata, una fragile pace si è stabilita fra il re cristiano Baldovino IV (il cui
volto deformato dalla lebbra è nascosto dietro una maschera), il suo consigliere Tiberias (Irons) e il condottiero musulmano Saladino (l’attore e regista siriano Ghassan
Massoud).. Un elmo, uno scudo, una spada, e un ideale
per cui combattere e morire. Un giovane che diventa suo
malgrado cavaliere e, senza troppa convinzione, si ritrova
a combattere in una guerra che di religioso ha ben poco.
Ambientato a Gerusalemme nel 1187, narra uno dei momenti più “caldi” della guerra di religione tra cristiani e
musulmani. ■
Poesie
Le piccole cose
Io fuggo tutti i giorni dalla mediocrità
della mia tormentata esistenza viaggiando e volando
con la mia mente
come un maestoso volatile migratore
inseguendo le piccole cose della vita.
Come l’alato animale
insegue oltre l’equatore la salvezza di una stagione,
io inseguo la desolazione di quelle passeggiate
lungo il mare invernale,
la solitudine settembrina di un dopo estate
in un luogo qualunque del regno di Circe,
inseguo una dolce melodia
in una giornata plumbea
quando Pluvio non concede tregua alcuna,
inseguo un soffice letto
su cui far riposare le mie paure,
inseguo le piccole cose della vita.
Agosto ‘94
Tommaso Di Prospero
IL CENTRO STORICO DI SAN FELICE CIRCEO
V UOTI
DI
M
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EMORIA
Il personaggio
segue da pag. 2
Gino Superti
acquistare Villa Mascetti. L’abitazione è inutilizzabile, perché è stata saccheggiata: sono stati portati via persino gli infissi. Per fortuna, però, i vivai
sono stati completati e non risultano danneggiati
o manomessi: Gino intuisce subito l’attrattiva che
una simile struttura può avere su di una clientela
ricercata e fa pubblicare un volantino pubblicitario
con scritto “Casa di soggiorno Villa Porto di Ulisse. Specialità della casa: aragoste dei nostri vivai”.
Infatti, i primi “vip” fanno la loro comparsa. I De
Gasperi sono i primi clienti a chiedere di pranzare
sotto il pergolato di Porto d’Ulisse: la povera Argia
deve quindi partire dalla cucina di Villa Circe e fare avanti e indietro con piatti, posate e bicchieri.
Alcuni mangiano sul “baldacchino”, una buffa costruzione che si protende sul mare e di cui, ancora oggi, non si conosce l’utilizzo originario. Nonostante i sacrifici, le banche cominciano a tenere
sotto stretta osservazione la Maga Circe: la necessità di spendere per rendere Villa Porto d’Ulisse
all’altezza degli ospiti che la frequentano poco si
concilia con effetti e rate di mutuo. La tensione si
fa sentire: è così che nasce la piccola leggenda di
un Gino Superti un po’ “fumino”, che fa volare
pentole e piatti quando qualcuno sbaglia la cottura di un risotto o la quantità di sale nel condimento. Alla fine del 1947 Rino, che era stato internato in un campo di concentramento inglese in Africa, torna in Italia e si unisce alla famiglia del fratello: un aiuto che solleva Gino solo in parte dalle
tante responsabilità che si era assunto.
Un giorno un americano, venuto a conoscenza delle sue difficoltà, gli chiede di vendergli Villa Porto
d’Ulisse. La sua risposta, racconta Argia Pavanelli,
fu secca e motivata: io non vendo, perché è da qui
che comincerà la fortuna dei miei figli. Una fortuna di cui purtroppo Gino non poté godere: la mattina del 13 dicembre 1952, come spesso gli accadeva, si sentì poco bene. Erano le avvisaglie di un
infarto o forse di un ictus, che nessuno però seppe riconoscere. Aveva solo 54 anni. Di lì a poco ci
sarebbe stato il boom economico: il reddito pro
capite sarebbe passato da 350 a quasi 600 mila lire nel giro di 10 anni. Sarebbe nato il mito della
dolce vita e delle vacanze romane. Il Circeo si sarebbe riempito di nuovo di villeggianti romani e
stranieri, pieni di voglia di divertirsi. Le difficoltà
sarebbero state superate, certo con grandi sacrifici, e tutto quello che Gino aveva intuito si sarebbe
realizzato. Sfortunatamente, fece solo in tempo a
presagire le grandi potenzialità di questo luogo incantato. Eppure ancora oggi, ad oltre 50 anni dalla sua morte, tutti quelli che lo hanno conosciuto
ricordano la sua geniale intuizione, il suo amore
per gli animali, la sua voce tenorile, i suoi manicaretti, la sua affabilità e generosità. Questa è, forse, la più chiara dimostrazione dell’eccezionalità
di Gino Superti.
Ringrazio Anna Maria Arena, Aldo Milanesi, Argia
Pavanelli per aver voluto condividere con me i loro ricordi. ■
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Anniversari
• Il 9 Maggio è stato l’Anniversario di matrimonio di Antonietta Angri e Alberto Repele. Auguri da tutti gli
amici del vicinato.
Compleanni
• Petrucci Carla Barbara il 2 Maggio ha compiuto gli anni. Tanti auguri dalla tua famiglia.
• Il 12 Maggio Antonietta Angri ha compiuto … anni. Augurissimi dagli amici G., D., L.e L.
• Non ti diciamo solo Auguri perché il 23 Maggio è stato il tuo compleanno … Gino Budai, ma anche che
sei un meraviglioso nonno, Chiara e Samuele.
• Il 27 maggio è stato il compleanno di Guglielmo Monetti (90 anni). Auguri affettuosi dalle sorelle Ada,
Giannina, Amelia, Adele, dal fratello Livio e da tutti i nipoti.
• 3 giugno. Tanti auguri alla bellissima Maria Camilla Mazzer dai cugini Chiara e Samuele.
• Buon Compleanno il 4 Giugno a Mirko Florian da Luca, mamma e papà .
• Il 7 giugno è il compleanno di Luca Nicoletti. Auguri dalla moglie Carolina e dai figli Wilma e Sergio.
• Il 9 Giugno la nostra stella compie 11 anni.Tanti Auguri Chiara da mamma, papà e Samuele Tognoni.
• Tantissimi auguri il 10 Giugno a Jacopo Di Maggio dalle zie preferite e non.
• L’11 giugno Angelo Dotto compie 83 anni. Auguri dai soci dell’Associazione “Il Centro Storico”
• Auguri a Luca Florian per il suo compleanno l’11 Giugno da Mirko, mamma, papà, Chiara e Samuele.
• 16 giugno. Affettuosi auguri di buon compleanno a Franco dalla moglie Daniela e dai figli Fabio e Sara
• 20 Giugno. Auguroni ad Antonella Guizzon, la zia più bella, da tutta la sua numerosa famiglia.
• Auguri per i suoi 7 anni alla piccola Olga il 20 Giugno, dalla mamma Maria Martufi.
• Il 20 giugno è il compleanno di Donato Rizzardi. Auguri affettuosi dai soci dell’Associazione “Il
Centro Storico”
• Alla nostra dolcissima mamma Barbara Budai tanti Auguri per il suo compleanno il 28 Giugno, da Chiara e
Samuele.
• 21 luglio. Auguri e “lunga vita” ad Adele Capponi per il suo compleanno da parte dei figli e dei soci
dell’Associazione “Il Centro Storico”.
• Buon Compleanno a Pino il 31 Luglio, dalla moglie Lina.
segue dalla pag. 11
Monetti
hanno preso tutti la malaria dopo sono guariti in
seguito al ricovero all’ospedale di Colonia Elena. C’erano delle persone qualificate che venivano a prendere le zanzare nei bagni, nei porcili e nelle stalle e le portavano via in barattoli
per esaminarle”.
Sempre Amelia ricorda: “Avevo 17 anni, abitavo
al podere e mio fratello mi portava a ballare raccomandandomi prima di entrare nella sala di andare a fare la “pipì” perchè dopo non potevo
più uscire per rimanere costantemente sotto il
suo controllo. Lì ho conosciuto un mio vicino di
casa, che poi è venuto dai miei genitori. “Conoscetevi bene” è stata la loro raccomandazione.
Lui poi è andato a fare il servizio militare e nel
1944, quando ancora non era finita la guerra, ci
siamo sposati. Venne da mio padre a dire che si
doveva sposare con me perché aveva bisogno
di una donna che lo accudisse (l’unica sorella si
sarebbe sposata e la madre era morta).
Mio padre non mi poteva dare la dote, ma mio
marito volle sposarsi ugualmente contando sulla biancheria di sua madre. Così ci siamo sposati con i materassi dei militari che erano a Colonia Elena. Per il letto siamo ricorsi ad una vecchietta che ce lo ha affittato a 20 centesimi al
mese e per rete abbiamo usato gli “scuri” delle
finestre. Il letto in affitto era in pratica costituito solo dalle testate. Per sposare ho usato il vestito del matrimonio di mia madre che era di lana ed era tarlato. La sarta coprì i buchi facendo
dei fiorellini e con una coperta militare, che feci tingere, mi cucì un cappotto, perché era il 25
novembre del 1944 e faceva freddo. Il pranzo
costò 30 lire. Le 30 lire ce le doveva dare una
parente che però al posto dei soldi ci dette polli e galline. Dovemmo andare a prendere a San
Felice una damigiana di vino promessaci da uno
sfollato che ospitavamo.
Per procurarci questo vino organizzammo un
carretto con le ruote di ferro dell’aratro trascinato da un somaro e con una balla di fieno per
sedile. All’ andata si ruppe il sottopancia dell’asino, il carretto si sganciò e il mio promesso
sposo ed io rotolammo per terra. Poi durante la
salita fummo costretti a spingere il carretto che
l’asino non intendeva tirare. Al ritorno per la discesa fummo costretti a frenare quel povero asino che scivolava. Anche se rocambolesco questo è stato l’unico “viaggio” fatto da me e mio
marito in quel periodo”. ■
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