di Alberto Rino Chezzi Ciaccaezetazetai a cura di Luca

di Alberto Rino Chezzi
Ciaccaezetazetai
a cura di Luca Bezzetto
“Il Sagittario delle Idee” e la “Galleria San Marino” in Palazzo Arzilli da tempo,
promuovono e valorizzano maestri dell’arte figurativa non solo italiani. Tuttavia,
per la prima volta, con Alberto Chezzi, la Galleria ospita un artista che privilegia
la maniera concettuale. Un artista che sa dialogare con il segno ed il colore. Un
artista che mette l’anima nelle sue “creature”. Così, Alberto Chezzi chiama le sue
opere.
L’artista, meglio conosciuto come Ciaccazetazetai -acronimo del suo cognome- è
nato a Milano, vive e lavora a San Marino dove ha frequentato per diverso tempo
lo studio del Maestro Mario Massolo.
Per il quale Chezzi merita qualifiche proprio così: “E’ stato mio allievo anni fa, ricordo che si manifestò per la sua originalità. Fra l’altro, posso dire stupefacente
fece un profilo della “rupe”… “da sera”: con la cravatta!”.
Dopo la breve “censura”del Maestro Massolo, lo spettatore potrà verificare nelle
composizioni su tele di sacco e di jeans – quest’ultime tessute in Repubblica- gli
encomi del Maestro per l’allievo. Così emergerà per tutti una ricer- ca sperimentale
dove Alberto Chezzi intesse –appunto!- sentimenti ed armonie compositive.
Francesca Brugnettini
Presidente de “Il Sagittario delle Idee”
C’è una stele egizia…rinvenuta ad El Amarna….vi si trova Akhenathen in atto di venerare Aten, divinità che
in periodi diversi dalla rivoluzione amarniana era adorata con il nome di Ra, in cui……geroglifici serekh e rappresentazioni di scene familiari……si fondono determinando un metalinguaggio che è, anche, parabola……
ed espressioni di altre parabole nella parabola. Osservando le opere di Ciaccaezetazetai, alias Alberto Rino
Chezzi, le affinità con quella stele sono eccezionalmente consonanti…qualcosa di cosmico le lega….la stessa
anima pervade le opere di Alberto….anima che appare anche in quel passato….Le opere dell’artista sammarinese rivelano la capacità di captare segnali provenienti…da Ra….dalle stelle…dal cosmo….anagrammate,
qui, su tela….
La narrativa di Alberto Chezzi…..usa una sorta di principio di massima evidenza - le sue tele appaiono come
contemporanei serekh bidimensionali - che richiama alla mente ideogrammi egizi…….il principio di massima
evidenza, attraverso un disegno a filo di ferro, marca il bordo dei soggetti e determina limiti precisi….le forme
tracciate con cura stereometrica descrivono esplicitamente un dentro ed un fuori……..linee, forme e geometrie nitidissime appaiono come enigmatiche soluzioni ad onirici rebus….illusioni concrete di pittogrammi che
prendono forma……si inverano…….come cuciture cromatiche su questo supporto neutro ma nebuloso…..
che è il denim…..qui l’entropia delle visioni si cristallizza e diviene composizione. Come il denim è composto
da più strati di fili incrociati….così le opere di Ciaccaezetazetai, si compongono di strati sovrapposti, muovendosi sotto pelle….occultati da temi…..apparentemente minori…..Le sue opere parlano a proposito di questi
temi…usando metafore dotate di dirompente forza verbale…metafore che allegoricamente proiettano sulla
tela, tesa come lo schermo di un cinematografo, le visioni provenienti dalle meditazioni di un profondo stato
introspettivo…i supporti sono medium….che magicamente fanno affiorare ……le metafore di Alberto….
L’artista sammarinese è indubbiamente privo della malizia ammiccante alla citazione o all’imitazione…..del
mestiere….dell’essere camaleontico per apparire….Certamente staccato dall’imperante e reverenziale copia/
incolla….
Le sue opere rivelano tutta la loro distanza da stilemi e morfemi di stampo accademico.
Dragon Fly………. è l’inizio di un percorso teso a delineare la traiettoria artistica di Ciaccaezetazetai……. la
rassegna si propone come il primo serio esercizio teso a dare un corpus ad una produzione…..indubbiamente
eterogenea. La rassegna vuole essere un contenitore propedeutico alla percezione di questa complessa produzione.
Il filo rosso che lega le opere presentate è costituito dal rapporto…..tra supporto e tecnica……questa cornice
è il recinto in cui tentare d’imbrigliare ciaccaezetazetai…. il denim è il materiale principe di queste esperienze….il denim come vissuto…il denim come seconda pelle su cui proiettare queste visioni euclidee…..
Da un punto di vista espositivo….il percorso…assume la forma di un racconto che vuole proiettare sulle pareti
i temi che affiorano a pelo di tela …..che si solidificano ……..come il riaffiorare di un subconscio che emerge
da un decantato venuto a galla in superficie…..sutura su tela….di altro…… sottratto….al mondo delle idee e
fissato al supporto…….come consapevolezza di un quotidiano fantastico.
Arch. Luca Bezzetto
Curatore
Il tono fantasioso della espressione pittorica dell’artista richiama classicamente
forme e narrazioni che hanno contraddistinto la fine del secolo scorso e l’inizio del
nostro secolo, nel quale alle calde atmosfere klimtiane si è sostituita la violenza
espressiva dei Fauve i quali per mezzo della potenza del colore hanno anticipato
tutte le grandezze e le contraddizioni del XX° secolo.
Questa volta però il tono è mediato, non atmosfere da sogni irrealizzabili, né tantomeno la cruda realtà sbattuta con violenza sulla tela, ma l’esaltazione di una
moderazione che deve guidare al raggiungimento di certezze, di sicurezze dalle
quali la nuova generazione non può prescindere. E allora da qui i colori pacati ma
non troppo, le forme definite ma non troppo, un’iconografia riconoscibile da tutti,
chiara ma che allo stesso tempo può lasciare lo spazio alle più ampie interpretazioni della fantasia.
Siamo dinanzi ad una nuova poetica, dove non c’è più spazio né per l’eccesso
né per i toni nostalgici, dove la certezza delle proprie possibilità passa per la mediazione del tutto, e dove il tutto viene mediato per la certezza delle proprie possibilità.
Il sogno è nella realtà, la realtà nel sogno, in una osmosi di leggibilità e fantasia che
anticipa il III° millennio.
Maurizio Riommi
Alberto Rino Chezzi è un artista davvero singolare. Nato a Milano, dopo gli studi
in materie economiche, studia presso il Maestro Mario Massolo. Comincia un suo
personale dialogo con il segno ed il colore. Sperimenta tele diverse, utilizza il jeans,
la juta, sulle quali talvolta utilizza applicazioni. Protagonista della pittura contemporanea del suo paese, il colore è stato e continua ad essere al centro del percorso
creativo di Alberto Rino Chezzi. Ha trovato nel colore, il mezzo espressivo adatto
a dare un’anima artistica alle forme ed ai contenuti che imprime sulla tela. La forza
primigenia e simbolica che promana dai suoi quadri, si concilia e si adatta, quasi
la volesse imprigionare, all’energia che scaturisce dai colori. Ci introduce nel suo
mondo, quello dell’anima, delle esperienze che questa quotidianamente prova nel
suo peregrinare e come, questa è il soffio della vita, così i suoi lavori vivono di una
propria vita. Per ogni quadro vi è una storia, un modo di vedere la realtà da nuovi
punti di vista. Creatività e sensibilità per il segno, le forme, i colori e l’anima messa
a nudo sono le caratteristiche dei suoi quadri. Trasporta sulla tela le visioni oniriche
dell’inconscio. La profonda passione per la pittura, anche come mezzo per affermare nuove sensibilità, hanno permesso ad Alberto Rino Chezzi di sviluppare la
sua poetica improntata sull’esplorazione della forma-simbolo-colore, nel tentativo
di liberare l’arte dalle convenzioni accademiche. I suoi quadri non ci raccontano
solo questo. E’ un pittore capace di fondere l’essenzialità simbolica di matrice
occidentale con la sperimentazione dei colori, sempre netti e per questo energeticamente potenti. E’ riuscito a sviluppare un’estetica differente che sembra a volte
conciliarsi maggiormente con la sacralità. Ha sviluppato un proprio universo e
linguaggio dei segni per raccontare in chiave moderna la storia dell’animo umano.
Con Alberto Rino Chezzi assistiamo alla vittoria della creatività e del colore sulla
materia e sullo spazio.
Matteo Rossi
Sì come un prezioso calice di Sassicaia
l’opera di Alberto Chezzi disvela il meglio del suo aroma
allorché ne avverti il retrogusto.
Non di rado invero il distratto viandante transita innanzi ad essa senza rimanerne folgorato.
Il viaggio però non può concludersi senza un ripensamento su quell’immagine
che ha comunque percepito, avvertito, memorizzato, se non somatizzato
tanta è l’effervescenza che, poi sprigiona.
Ciaccaezetazetai evoca spesso l’immagine rovesciata del nostro corpo
sì come riverso sul talamo o sul letto di morte.
Si tratta di assecondare l’arte nella fuga verso il miraggio,
verso l’effimero,
verso l’impalpabile.
Alberto Chezzi lo fa, con l’anima e con il corpo.
La materialità del tratto, dissuade l’interprete dal ragionevole e razionale
impulso del materialismo
ed infine lascia spazio alla spiritualità.
Perché l’opera di Alberto, alla fine,
si congeda dallo sguardo e va proprio a riposare
laddove la nostra anima desidera, laddove il corpo
riverso, riposa o si duole.
In ogni caso è una sfida al demone che ci tenta
perché lei, l’arte, quell’arte sconfigge la morte.
L’immagine che Alberto crea si colloca invero,
non già sull’epidermide del sentire,
ma viaggia prepotentemente verso l’agone
dei pensieri, laddove il vortice travolge l’idea,
esaltando il contributo che il tratto, a volte semplice, a volte perso nell’assurdo
offre a quell’ignaro e disattento viandante.
Sfiora la pelle, non lo senti, poi quando l’immagine appare nel tuo intimo,
raggiunge le viscere del tuo universo pensante,
si colloca come un’icona al centro del tuo intestino e ne diviene parte.
Non ne esce più.
Si ferma.
Si staglia dentro l’anima perché la solidarietà con essa è assoluta.
L’opera di Alberto, nella sua prepotente ed assurda illogicità
è infatti lo specchio più fedele dei nostri sentimenti.
Non per caso, distesi sul talamo,
riflettiamo sul soffitto o sul lenzuolo,
proprio l’esatto contrario di quello che siamo.
Quello cioè che Alberto Chezzi
nell’estasi immaginante
ci regala, aiutandoci a guardare …
Alessandro Petrillo
Ai miei Genitori.
To my Parents
Come sotto così sopra
olio su denim e canvas
oil on denim and canvas
100x100 cm
2008
RSM
olio su denim e canvas
oil on denim and canvas
100x100 cm
2003
Blu Gins
olio su denim
oil on denim
100x100 cm
2002
Zip
olio su denim e juta
oil on denim and juta
100x150 cm
2003
1.000 Righe
olio su denim
oil on denim
100x100 cm
2003
Six
olio su denim e juta
oil on denim and juta
100x100 cm
2003
8
olio su denim e canvas
oil on denim and canvas
100x100 cm
2003
5 T.C.
olio su denim e canvas
oil on denim and canvas
100x100 cm
2002
Loop
olio su denim
oil on denim
100x100 cm
2006
O.A.T.
olio su denim
oil on denim
100x150 cm
2004
Cuore infranto
olio su denim
oil on denim
100x100 cm
2003
Teorema S.C.P.
olio su denim
oil on denim
100x100 cm
2008
Parpaia
olio su denim
oil on denim
100x150 cm
2004
Lumaca che corre
olio su denim
oil on denim
100x100 cm
2008
Tajika
olio su denim e juta
oil on denim and juta
100x150 cm
2002
Dragonfly
olio su denim
oil on denim
100x100 cm
2009
“Il Sagittario delle Idee” and “Galleria di San Marino” have been
far-back promoting and enhancing Masters of figurative art, not
only Italian.
Yet, for the first time, with Alberto Chezzi, Galleria hosts an artist
who privileges the conceptual manner. An artist, who knows how
to dialog with mark and colour.
An artist who gives a soul to his “creatures”. This is how Alberto
Chezzi calls his works.
The artist, better known as Ciaccazetazetai – acronym of his surname – is born in Milan and lives and works in San Marino, where
he has attended for much time the studio of Master Mario Massolo.
For whom Chezzi deserves titles such as “He’s been my pupil
years ago, I remember he revealed himself as a very original artist.
Further more, I can say he’s astonishing, since he made a profile
of the “cliff”… “in evening dress”: with a tie!”
After the brief “censorship” of Master Massolo, the spectator will
be able to verify, in the compositions on canvas in sack and jeans
– this last material woven right in Republic of San Marino, the
praise of the Master for his pupil. In this way, it will be clear to all
the experimental research where Alberto Chezzi weaves together
– that’s precisely it!- compositional feelings and harmonies.
Francesca Brugnettini
President of “Il Sagittario delle Idee”
There’s an Egyptian stele… retrieved in El Amarna… there you see
Akhenathen venerating Aten, a divinity adored in different periods
of time since Amarnian revolution with the name of Ra, in which…
hieroglyphs serekh and representations of family scenes… join
together, leading to a metalanguage which is also a parable…
and expressions of other parables in the parable. Observing the
works of Ciaccaezetazetai, also known as Alberto Rino Chezzi,
their affinities with this stele are exceptionally corresponding…
something of cosmic binds them together… the same spirit fills
the works of Alberto… a spirit which is also found in that past
time… The works of this artist of San Marino reveal his capacity
to pick up signals coming from… Ra… the stars… the cosmos…
anagrammed, here, on the canvas…
The narrative style of Alberto Chezzi… rely on a sort of principle
of utmost evidence – his canvas appear to be contemporary twodimensional serekh – calling to mind Egyptian hieroglyphs… the
principle of utmost evidence, through the drawing of an iron wire,
marks out the edge of the subjects and define precise bounds…
Forms drawn with stereometric care portray explicitly an inside
and an outside… very neat lines, forms and geometries appear
as enigmatic solutions and dream puzzles… concrete illusions of
pictograms which come into shape… become real… as chromatic seams on this neutral but hazy material support… which is denim… here the entropy of visions crystallize and become composition. As denim is composed of more layers of crossed threads,
so the works of Ciaccaezetazetai are made of overlapping layers
moving under the skin… hidden by the topics…apparently less
important… his works talk about these topics… using metaphors
endowed with disruptive verbal strength… metaphors which allegorically project on the canvas, stretched as movie screens, visions coming from the meditations in a deep introspective state…
material supports are means… which magically allow metaphors
of Alberto… to come to sight…
This artist of San Marino is undoubtedly free from malice, winking
at references or imitations… of the profession… of being chameleonic to show off… Surely detached from the prevailing and reverential copy/paste approach… his works reveal all the distance
from stylistic features and morpheme of any academic sort.
Dragon Fly… it’s the beginning of a pathway aspiring to draft the
artistic trajectory of Ciaccaezetazetai… the exhibition is intended
to be the first serious exercise meant to give corpus to a production… undoubtedly heterogeneous. The exhibition is intended to
be a preparatory container to perceive this compound production.
The guide line which bind together these works is the relationship…. between the material support and the technique… this
frame is the enclosure in which attempting to curb Ciacca-
ezetazetai… denim is the utmost material of these experiences…
denim as lived experience… denim as second skin on which to
project these Euclidean visions…
From an exhibition point of view… the pathway… takes on a tale
style which wants to project on the walls the topics surfacing on
the canvas…which harden… as the re-emerging of a subconscious arising from a decanted come into surface… suture on
canvas… of something else… subtracted… to the world of ideas
and fixed on the material support… as awareness of a fantastic
everyday.
Arch. Luca Bezzetto
Curator
__
“The fanciful tone of the pictorial expression of the artist, classically recalls forms and narrations that have marked the end of
last century and the beginning of our century, in which the warm
atmospheres of klimtian style are replaced by the expressive violence of the Fauves that, through the power of the colour, have
anticipated all the greatness and the contradictions of the XX°
century.
However this time the tone is mediate: not atmospheres of impossible dreams, neither the crude daily facts beaten with violence on
canvas but the exaltation of a moderation that must drive to the
attainment of certainties, of safeties from which the new generation cannot put aside. From that the peaceful - but not too much
- colours, the defined – but not too much – forms, a recognizable
iconography for everybody, clear but that at the same time can
give space to the uncountable interpretations of the imagination.
We are ahead to a new poetic, where there is no more space for
the excess neither for the nostalgic tones, where the certainty of
its own possibilities passes entirely through the mediation, and
where the everything is mediated for the certainty of its own possibilities.
The dream is in the reality, the reality is in the dream, in an osmosis
of legibility and imagination that anticipates the III° millennium.”
Maurizio Riommi
__
“Alberto Rino Chezzi is indeed an unusual artist. Born in Milan,
after the studies in economic subjects, he learns painting by the
Teacher Mario Massolo. He begins a his own dialogue with signs
and colours. He experiments different cloths, he uses the jeans,
the juta, on which sometimes he uses trimmings. He is a protagonist of the contemporary painting of his country, the colour
has been and always is the center of the creative work of Alberto Rino Chezzi. He found in the colour the proper expressive
mean to give an artistic soul to the forms and the containers that
he fixes on the canvas. The primitive and symbolic strength that
springs from its pictures is reconciled and adapted to the energy
that springs out from colours, almost he wanted to imprison it.
He introduces us in his world: in his soul, in the experiences that
the soul daily lives. As the soul is the breath of life, so his works
live of their own life. For each picture there is a history a way to
see the reality from new points of view. Creativeness and sensibility for the sign, the forms, the colours and the revealed soul are
the characteristics of his pictures. He transports on the cloth the
dreaming visions of the unconscious. The deep passion for the
painting as mean to affirm new sensibilities, has allowed to Alberto Rino Chezzi to develop his poetic based on the exploration
of the form-symbol-colour in the attempt to free the art from the
academic conventions. His pictures do not tell us only this. He is
a painter able to melt the symbolic essentiality of western style
with the experimentation of the colours, always clean and for this
reason energetically powerful. He was able to develop a different
aesthetics that seems, sometimes, to reconcile itself with the sacredness. He has developed a proper universe and language of
the signs to tell us, in modern key, the history of the human mind.
With Alberto Rino Chezzi we assist to the victory of the creativeness and the colour on the subject and on the space.”
Matteo Rossi
__
As a precious glass of Sassicaia’s wine the work of Alberto Chezzi
discloses the best of its aromas when you warn the aftertaste of
it.
Often the distracted observer transiting in front of it remain striked
from the work itself.
The trip however cannot end without an afterthought on the image that he has however perceived, warned, memorized, even if
somatized then so much is the effervescence that it emits.
Ciaccaezetazetai often evokes the inverted image of our body as
poured on the nuptial bed or on the deathbed.
It is necessary to favour the art in the escape toward the mirage,
toward the ephemeral, toward the impalpable.
Alberto Chezzi does it with the soul and with the body.
The materiality of the line dissuades the character from the reasonable and rational impulse of the materialism and finally leaves
space to the spirituality.
At the end, the work of Alberto dismisses itself from the view and
it goes to rest where our soul desires , where our poured body
sleeps or suffers.
In any case it is a challenge to the demon that tries us because
she - the art - that art defeats the death.
The image that Alberto creates takes place, not over the surface
of the feeling, but it overbearingly runs toward the deeply of the
thoughts, where the vortex overwhelms the idea, exalting the
contribution that the line, some times simple and some times lost
in the absurd, offers to that unaware and careless observer.
It shaves the skin, you do not feel it, then when the image appears deep down inside you, it reaches the heart of your thinking
universe, it places as an icon to the center of your inside and it
becomes part of it.
It goes out from there no more.
It stops.
It takes place inside the soul because the solidarity with it is absolute.
The work of Alberto, in its arrogant and absurd illogicalty is in fact
the most faithful mirror of our feelings.
Not by chance, lying on the nuptial bed , we reflect on the ceiling
or on the sheet, really the exact contrary of what we are.
This is what Alberto Chezzi in the imagining ecstasy gives us,
helping us to see…..
Alessandro Petrillo
DRAGONFLY
tra canvas e denim
copia ad personam
di Alberto Rino Chezzi – “Ciaccaezetazetai”
www.ciaccaezetazetai.com
info@ ciaccaezetazetai.com
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a cura di Luca Bezzetto
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Galleria San Marino
Palazzo Arzilli
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Il Sagittario delle Idee
__
con il patrocinio di
Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura,
l’Università e gli Affari Sociali della Repubblica di San Marino
Segreteria di Stato per l’Industria, l’Artigianato
e il Commercio della Repubblica di San Marino
Regione Marche
EC Foundation - Fondazione Emidio Chezzi
ASART - Associazione Sammarinese Artisti
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grafica e fotografia Davide Farabegoli
www.davidefarabegoli.com
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fotografia Roberto Turci
per le opere Zip, Tajika, Blu gins, 5 T.C., 1000 Righe
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fotografia Detlev Eller per l’opera Loop
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testi di Luca Bezzetto, Maurizio Riommi, Matteo Rossi, Alessandro Petrillo
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Questa piccola edizione è stata promossa e organizzata assieme alla mostra Dragonfly da © 2009 EC Foundation
www.ec-foundation.org
[email protected]