Il Bilancio di Genere del Comune di Piombino

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Il Bilancio di Genere del Comune di Piombino
IL BILANCIO DI GENERE
DEL COMUNE DI PIOMBINO
RAPPORTO
LUGLIO 2012
INTRODUZIONE_______________________________________________________________ 1
I principi fondanti ______________________________________________________________ 3
IL CONTESTO _________________________________________________________________ 6
premessa metodologica_________________________________________________________ 6
Caratteristiche socio-demografiche della popolazione ________________________________ 8
Distribuzione della popolazione per aree di cura ____________________________________ 10
La popolazione immigrata ______________________________________________________ 15
Le famiglie __________________________________________________________________ 18
Il bilancio demografico _________________________________________________________ 21
Il lavoro _____________________________________________________________________ 23
L’imprenditoria femminile ______________________________________________________ 27
IL BILANCIO _________________________________________________________________ 30
Area della conciliazione ________________________________________________________ 39
Area qualità della vita __________________________________________________________ 41
Area mercato del lavoro ________________________________________________________ 42
I servizi per l’area dell’ area della Conciliazione _____________________________________ 45
I servizi per l’area della Qualità della vita __________________________________________ 50
I servizi per l’area del Mondo del lavoro ___________________________________________ 52
LA PRESENZA FEMMINILE NELLA SFERA PUBBLICA _______________________________ 53
Organi elettivi e di governo _____________________________________________________ 53
Dipendenti comunali, società partecipate e consulenze ______________________________ 54
Il ruolo e le azioni della Commissione pari opportunità _______________________________ 56
L’APPROFONDIMENTO QUALITATIVO __________________________________________ 57
Le politiche di pari opportunità – il focus group _____________________________________ 57
I tempi e gli spazi della città – il laboratorio fotografico ______________________________ 60
INTRODUZIONE
Il bilancio di genere è un documento che analizza e valuta sulla base di un’ottica di
genere le scelte politiche e gli impegni economici-finanziari di un ente o di
un’Amministrazione: si tratta di fatto di uno strumento che integra il bilancio
“tradizionale” ponendo l’analisi della variabile di genere al centro della valutazione
della gestione delle risorse, dell’efficacia e dell’efficienza delle azioni realizzate e delle
spese sostenute.
La considerazione che le differenze esistenti tra donne e uomini - in termini di
esigenze, condizioni, percorsi, opportunità nella sfera personale come in quella
lavorativa, senza contare le vere e proprie disparità per quanto riguarda la
partecipazione ai processi decisionali - impediscono di pensare a politiche neutre
rispetto al genere ha spinto gli studiosi a elaborare uno strumento che consenta di
evidenziare e di rilevare l’impatto differenziato che le scelte economiche possono
avere su uomini e donne.
In questa ottica il bilancio non è un semplice strumento economico bensì un attrezzo
della cassetta con cui un’Amministrazione attraverso l’elaborazione di dati e
statistiche centrate sul genere, può tenere conto degli effetti differenti a seconda del
genere per migliorare la propria azione e può ridefinire le priorità di intervento rispetto
alle politiche e ai bisogni dei propri cittadini.
Pubblicare un bilancio di genere significa anche sensibilizzare sul tema gli
amministratori stessi e la cittadinanza e rispondere in modo sempre più pertinente
alle esigenze della popolazione.
Inoltre, il bilancio di genere contribuisce a introdurre l’elemento della cultura
femminile nella dimensione pubblica, offrendo anche interessanti riflessioni sul
cambiamento del ruolo maschile.
Le prime sperimentazioni di bilancio di genere risalgono agli anni ’80 in Australia: dal
1995 gradualmente lo strumento ha ottenuto un riconoscimento internazionale a
livello istituzionale, sancito dalla Quarta Conferenza mondiale sulle donne di Beijing
prima e dalla raccomandazione agli stati delle Nazioni Unite per la promozione dei
diritti e delle Pari opportunità delle donne poi.
A differenza di altri paesi dove la promozione e la redazione del Bilancio di genere è
stata quasi sempre a livello nazionale, in Italia si è assistito ad un processo inverso,
che ha visto le prime esperienze partire a livello locale, in particolare di Province e di
Comuni. Se questa tendenza trova spiegazione nella “vicinanza” degli enti locali al
cittadino, nella responsabilità diretta in termini sociali, nelle competenze attribuite
agli enti locali per il processo di decentramento delle funzioni – tutti elementi che
hanno creato i presupposti per una maggiore sensibilità rispetto alla rendicontazione
1
con un di genere – è da rilevare il fatto che in molti ambiti la capacità di azione e
dunque degli enti locali è ridotta proprio negli ambiti che necessiterebbero di maggiori
risorse per favorire pari opportunità di genere1.
Occorre poi evidenziare che la lettura di genere risulta un esercizio complicato per la
natura trasversale e multidimensionale delle differenze legate al genere ma
nondimeno utile, specie in un momento storico-politico in cui la crisi globale a rivedere
il modello economico, considerandone limiti e carenze, quali la mancata attenzione al
costo sociale della riproduzione, pagato ad oggi in particolar modo dalle donne
attraverso la rete dell’economia informale.
Non esiste un’unica metodologia per la redazione del bilancio di genere, a livello
internazionale i vari paesi e a livello nazionale i vari enti hanno seguito e sviluppato
differenti metodi di analisi.
In questo quadro il bilancio di genere del Comune di Piombino rappresenta un primo
tentativo di approfondire l’impatto delle politiche municipali sulla cittadinanza tramite
uno strumento in grado sia di contribuire allo sviluppo delle pari opportunità nella
gestione delle politiche e nell’Amministrazione delle risorse pubbliche sia di
comunicarla alla cittadinanza con un linguaggio semplice e accessibile e opportune
didascalie.
Inoltre questa esperienza si caratterizza per la componente partecipativa del disegno
progettuale in grado di arricchire la prospettiva d’analisi dei dati con il punto di vista
della comunità di riferimento che da destinatari delle scelte amministrative ne
diventano attivi protagonisti.
Con il bilancio di genere si vuole infatti ottenere anche un’accessibilità facilitata alle
informazioni e ai dati che riguardano l’assegnazione delle risorse ai servizi che
sostengono e promuovono le pari opportunità.
Nelle pagine seguenti il lavoro che mira a rispondere due quesiti fondamentali relativi
ai bisogni della cittadinanze e alle risposte dell’Amministrazione verrà presentato sulla
base delle quattro fasi di ricerca e analisi che lo hanno contraddistinto:
1

analisi del contesto territoriale rispetto alla situazione demografica e socioeconomica della popolazione maschile e femminile del territorio che delinea una
quadro generale della comunità, evidenziando eventuali gender gap e in generale
il livello di qualità della vita.

lettura accessibile e guidata e riclassificazione del bilancio secondo criteri che
permettano di riaggregare le voci di bilancio in tematiche di rilevanza di genere in
aree direttamente o indirettamente inerenti il genere (attività e risorse rivolte alle
pari opportunità
Si noti ad esempio che le competenze in materia di lavoro e occupazione non sono Comunali.
2

analisi dell’offerta dei servizi garantita dall’ente.

analisi del percorso partecipato sul tema degli spazi e dei tempi della città che
ha visto direttamente coinvolte le donne della città.
I principi fondanti
Il principio delle Pari Opportunità compare espressamente nello statuto comunale del
Comune di Piombino, nell’articolo 75 del Capo V, “Disposizioni comuni” dedicato
all’argomento si legge:
1. Al fine di attuare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna nell'esercizio
delle funzioni istituzionali e nelle responsabilità di gestione dei pubblici servizi,
ciascuno dei due sessi deve essere adeguatamente rappresentato nella nomina dei
componenti la Giunta, nella composizione delle Commissioni consiliari e degli altri
organi collegiali del Comune, nelle designazioni e rappresentanze del Comune nelle
istituzioni, aziende ed enti da esso dipendenti.
2. Il Comune è altresì impegnato a creare condizioni di pari opportunità nello
svolgimento della vita sociale e lavorativa in tutti i suoi aspetti.
3. Al fine di promuovere e valorizzare il ruolo della donna nella società è istituita la
Commissione comunale per le Pari Opportunità composta dalle donne elette nel
Consiglio comunale e nella Consulta dei cittadini stranieri e apolidi, dalle donne
componenti la Giunta comunale e dalle rappresentanti dei gruppi e delle associazioni
femminili costituiti sul territorio, nominate con le modalità stabilite dal regolamento
della Commissione comunale per le Pari Opportunità.
L’articolo contiene il nucleo degli indirizzi strategici dell’azione comunale sul tema
delle pari opportunità: lo Statuto comunale deve infatti essere considerato la fonte
primaria per le materie di competenza dell'ente locale, quindi atto fondamentale
dell'ordinamento comunale sia per l'organizzazione interna, sia per l'esercizio del
ruolo e delle funzioni dell'ente, sia per la cura e la promozione dei diritti e dello
sviluppo della comunità di riferimento.
Di particolare rilevanza risulta nel testo dello Statuto la dichiarazione di istituzione
dell’organo specificatamente preposto alla promozione di condizioni di pari
opportunità tra uomo e donna, per la rimozione degli ostacoli che di fatto
costituiscono discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle donne e per la
valorizzazione della soggettività femminile: la Commissione Pari Opportunità.
Si tratta di un organo consultivo del Consiglio comunale che ha sede presso il
Comune, esercita le sue funzioni in piena autonomia, operando anche per uno stretto
raccordo tra le realtà e le esperienze femminili del Comune di Piombino e le donne
elette nelle Istituzioni, con un’attività disciplinata da un apposito regolamento. La
3
Commissione, composta da donne elette nel Consiglio comunale e rappresentanti di
associazioni locali viene nominata dal Consiglio Comunale e le sue componenti
rimangono in carica fino alla scadenza del Consiglio2.
Il regolamento della Commissione ne individua gli specifici compiti:

valuta lo stato di attuazione delle leggi statali e regionali riguardanti la condizione
femminile all'interno del Comune di Piombino;

ha facoltà di esprimere pareri sulle iniziative assunte dal Consiglio comunale su
temi che coinvolgono il mondo femminile e formula specifiche proposte;

svolge indagini e ricerche sulla condizione femminile nell’ambito comunale in tutti
i settori della società;

si impegna a favorire un'adeguata presenza femminile nei vari organi elettivi;

raccoglie e diffonde informazioni riguardanti i problemi femminili;

attua ogni altra iniziativa idonea allo sviluppo della condizione femminile;

promuove forme di solidarietà e di cooperazione verso le donne dei paesi in via di
sviluppo e contro ogni violazione dei diritti umani.
In questo quadro funzionale ben si inserisce la redazione del bilancio di genere al
tempo stesso strumento di promozione delle pari opportunità e mezzo di
informazione e di ricerca sul tema.
La lettura di genere del bilancio comunale consentirà di inquadrare le attività previste
dal Piano di lavoro della Giunta comunale 2010-2014 in un’ottica che permetterà di
coglierne aspetti non sempre palesi legati all’attenzione alle differenze tra donne e
uomini delle politiche comunali, per quanto il principio di pari opportunità non vi sia
espressamente citato3.
2
Presidente, Consigliera comunale P.D.: Maria Grazia Braschi; Rappresentante Consulta dei cittadini
stranieri e apolidi: Lina Byelyayeva; Consigliera comunale P.D.: Cinzia Cioncoloni; Rappresentante
Associazione Sempre Donna Vice Presidente: Simonetta Dynys; Rappresentante Consulta dei cittadini
stranieri e apolidi, Vice Presidente: Gladys Ivette Ferrer Sanchez; Rappresentante Centro Antiviolenza:
Eliana Ghini; Rappresentante Associazione Donne Oltre: Alessandra Lenzi; Rappresentante
Associazione Soroptimist International: Grazia Menti Bartoloni; Consigliera comunale P.D.: Lara Landi;
Rappresentante Unicoop Tirreno Sez Soci: Diva Malotti; Consigliera comunale P.D. - Presidente
Consiglio comunale: Maida Mataloni; Assessore - P.M.- Politiche di gestione risorse umane- Trasporti Decoro Urbano: Elisa Murzi;Rappresentante Associazione ARCI; Oriana Nigro; Consigliera comunale
P.D.: Ginevra Paini; Assessore alle Pari Opportunità- Politiche sociali- Pubblica Istruzione: Anna
Tempestini.
3
Nel documento compaiono come specifici titoli di programma: qualità ambientale; processi di
trasformazione; restyling urbano; sviluppo economico; coesione sociale; salute e sicurezza; istruzione,
4
Il documento di programmazione del Comune di Piombino 2000-2014 (Piano di
Lavoro) definisce infatti gli obiettivi strategici dell’Ente e di fatto “traduce” il
programma politico del Sindaco con progetti ed azioni concreti da realizzare a partire
dalle Linee programmatiche del Sindaco relative al mandato amministrativo,
presentate al Consiglio Comunale nella seduta del 28/7/2009 e per questo non è
sempre immediatamente possibile riscontrarvi un focus di genere in quanto la
programmazione che vi viene delineata ha valenza generale e abbraccia tutta l’attività
dell’Ente con la funzione di raccordare i diversi livelli di programmazione in una
cornice unica.
5
formazione e giovani; sport; patrimonio naturale, culturale, storico ed archeologico; decentramento e
frazioni; efficienza della struttura amministrativa e vicinanza ai cittadini.
IL CONTESTO
premessa metodologica
La ricostruzione del contesto è stata avviata mediante un’intervista semi strutturata
all’Assessora alle Politiche Sociali e alla Pubblica Istruzione Anna Tempestini4. La
traccia d’intervista è stata strutturata in alcune macro-sezioni:
 Il bilancio comunale, la programmazione delle politiche e l’organizzazione dei
servizi: le ricadute dirette e indirette in tema di Pari opportunità;
 l’attività della Commissione Pari Opportunità e i sui rapporti con giunta e
Consiglio comunale;
 il territorio e la cittadinanza: opportunità e criticità in tema di pari opportunità;
 la partecipazione femminile: donne e politica, l’associazionismo locale e altre
forme di partecipazione.
L’intervista è stata integrata anche attraverso un focus group5 con alcune donne
piombinesi particolarmente "rappresentative" per il ruolo che rivestono nelle
istituzioni o nelle associazioni del territorio. Vi hanno preso parte funzionarie del
Comune, membri della Commissione per le pari opportunità, rappresentanti delle
associazioni di categoria, della società civile e dei servizi al cittadino attivi sul territorio
(vedi p. 56).
A seguito di questa attività preliminare, utile a tracciare una prima cornice
interpretativa delle informazioni, ci si è rivolti all’Ufficio Anagrafe del Comune di
Piombino per ottenere i dati necessari all’analisi descrittiva del contesto sociodemografico.
L’ufficio Anagrafe ha fornito l’estrazione6 di alcune informazioni riguardanti l’intera
popolazione residente dal registro anagrafico7 sulla base delle quali, anche ricorrendo
4
L’Assessore Anna Tempestini detiene le seguenti deleghe: Politiche Sociali, Pubblica Istruzione,
Politiche Formative, Servizi alla Famiglia all’Infanzia e all’Adolescenza, Politiche per l’Immigrazione,
Pari Opportunità, Città dei Bambini, Volontariato, Politiche Abitative, Cooperazione Internazionale
5
Il focus group ha sostituito le interviste semi-strutturate previste nel progetto: Il cambiamento
nell’impianto metodologico è dovuto al fatto che una miglior conoscenza del contesto locale di
riferimento ha portato a individuare come obiettivo centrale di questa prima fase una valutazione soft
di natura qualitativa in grado di raccogliere opinioni e punti di vista espressi da esperti sull’argomento e
a tal fine il focus group viene indicato dalla letteratura in materia come la tecnica più appropriata
(Bertin, 1986, Decidere nel pubblico. Tecniche di valutazione e gestione dei servizi pubblici, Etas Libri
Edizioni).
6
L’estrazione è stata realizzata in data 16.03.2012.
7
Le variabili estratte sono state: numero famiglia, numero componenti, sesso, data di nascita, stato
civile, rapporto di parentela con l’intestatario della scheda, titolo di studio, professione, anno
immigrazione, comune e provincia di provenienza, anno emigrazione, comune e provincia di
emigrazione, anno di decesso.
6
ad altre fonti (Urbistat, DemoIstat, Sistema Statistico Regionale Toscana, Provincia di
Livorno), si è completato il seguente quadro informativo:

Caratteristiche
individuali
Genere, età, nazionalità, stato civile, stato di famiglia.

Caratteristiche delle
famiglie
Numero di famiglie, numero di componenti e
composizione del nucleo familiare, numero di
convivenze e numero di matrimoni.

Caratteristiche della
popolazione
Bilancio demografico (saldo naturale, saldo
migratorio, saldo totale), quoziente di natalità,
quoziente di mortalità, quoziente di immigrazione,
quoziente di emigrazione, indice di dipendenza
strutturale dei bambini, indice di dipendenza
strutturale degli anziani, indice di dipendenza
strutturale totale, indice di vecchiaia, indice di
ricambio, rapporto di mascolinità.
Uno specifico approfondimento è stato dedicato alla popolazione residente straniera
che nel Comune di Piombino presenta caratteristiche interessanti dal punto di vista di
genere.
Sulla base delle informazioni fornite dall’Osservatorio sul mercato del lavoro della
Provincia di Livorno8 è stato possibile descrivere le caratteristiche del mercato del
lavoro, relativamente all’ambito territoriale del Centro per l’impiego di Piombino.
Sono stati dunque elaborati grafici e tabelle con le informazioni riguardanti gli iscritti
alle liste di disoccupazione e alle liste di mobilità e gli avviamenti professionali per
sesso, classe di età, titolo di studio, cittadinanza.
Il quadro analitico è stato integrato con gli indicatori sull’occupazione del Comune di
Piombino fornite da Urbistat relativamente al 2012: forze lavoro, occupati per settore,
disoccupati, tasso di attività, tasso di occupazione e tasso di disoccupazione.
Grazie ad uno studio sull’imprenditoria femminile realizzato dal Centro Studi e
ricerche CCIA di Livorno,presentato proprio a Piombino il 15 maggio 2012 , è stato
inoltre possibile descrivere il contesto imprenditoriale femminile del SEL Valdicornia9
aggiornato al 2011, e confrontarlo con quello provinciale.
8
Dati relativi al 2009.
Nello studio menzionato non sono riportati dati a livello comunale e il SEL – Sistema Economico
Locale della Valdicornia - è il livello di rilevazione dei dati più vicino alla dimensione comunale. I SEL che
compongono la Provincia di Livorno sono quattro: Livorno/Collesalvetti, Val di Cecina, Val di Cornia,
Arcipelago.
9
7
Caratteristiche socio-demografiche della popolazione
Il Comune di Piombino conta 34.830 residenti – il 10% circa della popolazione
provinciale - di cui 18.145 donne (52%) e 16.685 uomini (48%).
L’11% della popolazione ha un’età inferiore a 15 anni, il 59,5% un’età compresa tra i 15
e i 64 anni e il 29,5% supera i 65 anni (fig. 1): si tratta di una popolazione più anziana
rispetto a quella della Provincia di Livorno - dove si registra l’1% in più di popolazione
giovanissima e il 4% in più di popolazione attiva (15-64) - e alla popolazione regionale dove si registra l’1,7 % in più di popolazione giovanissima e il 5,6% in più di
popolazione attiva (15-64)
La differenza appare ancora più netta se confrontata con la popolazione italiana dove
la percentuale di giovanissimi è del 14% (3% in più rispetto alla popolazione
piombinese), la popolazione attiva rappresenta il 65,7% (6% in più) e la popolazione
anziana è il 9,2% in meno rispetto a quella del Comune di Piombino10.
Popolazione residente per fascia d'età (%)
PIOMBINO
11,0%
PROV. LIVORNO
12%
59,5%
29,5%
63,5%
8
24,5%
0- 14
15-64
REGIONE TOSCANA
12,7%
ITALIA
14,0%
0%
65,1%
22,2%
65,7%
20%
40%
65 e più
20,3%
60%
80%
100%
Figura 1 - elaborazione Sociolab
Una differenza confermata dagli indicatori:

l’indice di vecchiaia11 indica che a Piombino vi sono 269 abitanti di over 64 ogni
100 under 15. Il rapporto scende a 204 in Provincia di Livorno, a 184 nella
popolazione regionale e a 147 guardando all’intero paese.

L’indice di dipendenza degli anziani12 indica per Piombino 50 abitanti over 64
ogni 100 abitanti in età attiva (15-64). Il rapporto scende a 39 prendendo in
10
I dati a livello provinciale, regionale e nazionale sono riferiti all’1 gennaio 2011, fonte DemoIstat.
Rapporto tra popolazione non attiva (o-14 e 65 e oltre) e popolazione attiva (15-64), moltiplicato per
100.
12
Rapporto tra popolazione di 65 e oltre e popolazione attiva (15-64), moltiplicato per 100.
11
considerazione la popolazione provinciale, a 37 in quella regionale e a 32 nella
popolazione italiana.

L’indice di dipendenza strutturale13 indica che a Piombino vi sono 68 abitanti
“inattivi” (di età inferiore ai 15 anni o superiore ai 64) ogni 100 abitanti
“attivi”. Il rapporto scende a 57 a livello provinciale e regionale e a 53 a livello
nazionale.
Guardando la piramide dell’età (fig. 2) si nota l’erosione alla base tipica della maggior
parte dei paesi sviluppati. La forma evidenzia l'invecchiamento della popolazione,
dovuto alla diminuzione della natalità e all'aumento della speranza di vita.
In generale le fasce d'età più numerose sono quelle dei nati durante il boom
demografico degli anni Sessanta. Le donne raggiungono più frequentemente età
superiori ai 74 anni rispetto agli uomini.
9
Figura 2 – elaborazione Sociolab su dati ufficio anagrafe, marzo 2012.
13
Rapporto tra popolazione di 65 e oltre e popolazione 0-14, moltiplicato per 100.
Distribuzione della popolazione per aree di cura
Analizzando la struttura della popolazione per aree di cura (fig. 3) vediamo che la
fascia di età di conciliazione famiglia/lavoro (20-59 anni) comprende il 49% della
popolazione (17.178 residenti), l’area di assistenza e supporto (60-79 anni) il 27%.
Le due aree di cura riferite da un lato all’infanzia e all’adolescenza (0-19 anni) dall’altro
agli anziani (80 anni e più) rappresentano il 26% della popolazione, rispettivamente il
15% e il 9%.
Figura xx – elaborazione Sociolab su dati ufficio Anagrafe di Piombino
Figura 3 – elaborazione Sociolab su dati ufficio anagrafe, marzo 2012.
La distribuzione di genere per aree di cura (fig. 4) evidenzia una leggera prevalenza
maschile nella fascia 0-19 (51% uomini e 48,2% donne) che scompare nella fascia 2059 dove la popolazione maschile e femminile sono in sostanziale equilibrio.
I rapporti si invertono nella fascia 60-79 (in cui le donne rappresentano il 53,8% della
popolazione) e ancora di più nella fascia over 79, dove le donne sono il 63,6% e gli
uomini il 36,4%.
10
Distribuzione di genere per aree di cura
M
Area di cura anziani (80 e +)
F
M
area di assistenzqa e supporto (60-79)
F
M
area di conciliazione famiglia e lavoro (20-59)
F
M
area di cura infanzia-adolescenza (0-19)
0%
10%
20%
30%
F
40%
50%
60%
70%
80%
90%
100%
Figura 4 – elaborazione Sociolab su dati ufficio anagrafe, marzo 2012.
Analizzando più da vicino le aree di cura è possibile trarre alcune informazioni di
dettaglio utili a comprendere i potenziali bacini di utenza di alcuni servizi pubblici:
L’area di cura infanzia e adolescenza è composta:

per l’11% da bambini in età 0-2, potenziali fruitori dei nidi comunali (in tutto 555);

per il 15% da bambini in età 3-5 in età cioè da scuola materna (in tutto 782);

per il 43% da bambini di età 6-13 (in tutto 2.194) che, frequentando la scuola
dell’obbligo, possono essere considerati il bacino di utenza per tutti i servizi
integrativi all’attività scolastica erogati dal Comune;

per il restante 31% da adolescenti in età 14-19 (in tutto 1.551), target di
riferimento delle politiche giovanili e delle attività di socializzazione.
L’area della conciliazione famiglia/lavoro è composta:

per il 16% da persone di età compresa tra i 20 e 1 29 anni (2.802 unità),

per il 25% da persone di età compresa tra i 30 e i 39 anni (4.219 unità)

per il restante 59% (10.157 unità) da persone di età compresa tra i 40 e i 49 anni.
È in questa area che si concentrano principalmente alcune fasce più deboli della
popolazione come le persone in cerca di lavoro e le persone che necessitano
dell’assistenza dei servizi sociali.
11
La porzione di cittadini residenti di età compresa tra i 30 e i 39 anni (in tutto 4.219 di
cui 2.073 donne e 2.146 uomini) è da considerarsi quella soggetta all’impegno più
intenso relativamente al lavoro di cura.
Per quanto concerne l’area di assistenza e supporto – composta da 9.274 cittadini, per
metà di età compresa tra i 60 e i 69 anni e per metà di età compresa tra i 70 e i 79 anni
– l’incidenza dell’azione comunale si esprime soprattutto in relazione all’erogazione di
servizi sociali per persone di in difficoltà sociale ed economica.
L’area di cura per gli anziani, composta da 3.296 persone, richiede una particolare
attenzione in termini di assistenza da parte del Comune, in particolare per la porzione
di ultranovantenni che nel territorio comunale di Piombino ammonta a 569 (di cui 409
donne).
Oltre all’età, anche lo stato civile è un’informazione di rilievo in quanto direttamente
connessa ai carichi di lavoro familiare.
I dati forniti dall’Istat14 infatti, evidenziano che le donne coniugate, con un dato medio
di 6 ore e 13 minuti, sono quelle che dedicano in assoluto maggior tempo al lavoro
domestico. Sono le donne nubili invece a registrare il valore minimo, 2 ore e 17 minuti
(fig. 5)15.
Tempo medio giornaliero dedicato al lavoro familiare
per genere e stato civile
durata media specifica in ore e minuti calcolata sui giorni feriali
6:18
4:23
2:50
1.39
2.28
2.07
5:01
3.25
F
Celibe/nubile
Coniugat*
M
Separat*,
divorziat*
Vedov*
Figura 5 – elaborazione Sociolab su dati Istat.
14
Indagine "Uso del tempo" svolta dall'Istat dal 1 febbraio 2008 al 31 gennaio 2009 su un campione di
18.250 famiglie italiane.
15
Valori relativi ad un giorno feriale.
12
Il tempo dedicato al lavoro retribuito, oltre che un andamento opposto rispetto al
genere, è diversamente influenzato dallo stato civile (fig. 6). A registrare il dato più
alto sono le donne separato o divorziate (7 ore) seguite dalle donne nubili (6 ore e 58) e
dalle vedove (6 ore e 57 minuti). Le donne coniugate registrano in questo caso il dato
più basso: 6 ore e 36 minuti.
Tempo medio giornaliero dedicato al lavoro retribuito
per genere e stato civile
durata media specifica in ore e minuti calcolata sui giorni feriali
8:08
6:58
8:12
8:17
6:36
7:00
8:08
6:57
M
Celibe/nubile
Coniugat*
F
Separat*,
divorziat*
Vedov*
Figura 6 – elaborazione Sociolab su dati ufficio istat.
13
Nel Comune di Piombino (fig. 7), le donne coniugate (8.899) rappresentano il 56%
della popolazione femminile maggiorenne, le donne nubili (2.915) il 19%, le vedove
(2.887) costituiscono il 18% e le donne divorziate (680) il 2%.
Stato civile della popolazione femminile
18%
3%
19%
nubile
4%
coniugata
divorziata
vedova
56%
non registrato
Figura 7 – elaborazione Sociolab su dati ufficio Anagrafe Piombino, marzo 2012
Incrociando il dato sullo stato civile con il dato anagrafico possiamo individuare (tab.
1) alcune fasce di donne potenzialmente in difficoltà: l’età è infatti un fattore che può
influenzare la condizione socio-economica delle donne divorziate e delle donne
vedove: le donne più giovani sono potenzialmente madri sole di bambini piccoli, le
donne di età più avanzata possono avere maggiori difficoltà a contrarre un nuovo
matrimonio e quindi potenzialmente hanno un rischio maggiore di versare in
condizioni di difficoltà economica (in particolare le vedove che, in oltre metà dei casi,
sono ultraottantenni).
Popolazione per genere, stato civile e fasce di età
20-29
30-39
40-59
60-69
70-79
80-89
90 e oltre
NUBILE
1083
893
605
69
58
72
13
CONIUGATA
202
1030
3791
1889
1540
428
18
DIVORZIATA
0
50
417
136
50
22
5
VEDOVA
0
3
149
328
869
1165
373
Tabella 1 – elaborazione Sociolab su dati ufficio Anagrafe Piombino, marzo 2012
14
La popolazione immigrata
A Piombino i cittadini stranieri residenti sono 2.695 16, pari al 7,7% della popolazione
totale. Una percentuale, come vediamo nella figura 8, leggermente più alta rispetto
alla provincia (+0,7%) ma più bassa di quella regionale (-2%).
Composizione percentuale della popolazione residente per
cittadinanza
92,5 %
90,3 %
93 %
92,3 %
italiani
stranieri
7,5 %
ITALIA
9,7 %
TOSCANA
7%
PROVINCIA DI
LIVORNO
7,7 %
PIOMBINO
Figura 8 – elaborazione Sociolab su dati DemoIstat, 1 gennaio 2011.
La popolazione straniera di Piombino è composta per il 49,4% da uomini (1.330) e per
il 50,6% da donne (1.365).
Le donne straniere, nel territorio comunale, rappresentano il 7,4% della popolazione
femminile totale.
Come si vede nella figura 9, l’immigrazione femminile a Piombino è minore rispetto
alla provincia - dove la percentuale di donne straniere sul totale della popolazione
residente straniera è del 54,8% (+ 4,2%) – alla Regione, dove la percentuale è uguale a
quella registrata nella Provincia di Livorno e anche, seppur di meno, rispetto al dato
nazionale (51,8%).
16
Dato aggiornato al primo gennaio 2011, fonte DemoIstat.
15
Popolazione residente straniera per sesso
49,4 %
PIOMBINO
50,6 %
PROVINCIA DI LIVORNO
45,2 %
54,8 %
TOSCANA
47,2 %
54,8 %
ITALIA
48,2 %
51,8 %
maschi
femmine
Figura 9 – elaborazione Sociolab su dati DemoIstat, 1 gennaio 2011.
Analizzando più da vicino la popolazione straniera vediamo che i primi dieci paesi di
provenienza sono: Romania, Ucraina, Marocco, Senegal, Albania, Polonia, Tunisia,
Cina, Repubblica Domenicana E Federazione Russa . Prendendo in considerazione
solo la porzione maschile della popolazione straniera il primo paese di provenienza è il
Marocco, seguono la Romania e il Senegal. Per la porzione femminile della
popolazione straniera il primo paese di origine è l’Ucraina, seguono la Romania e il
Marocco. Questa differenza di composizione (fig.10) sicuramente dovuta alla
connotazione di genere degli impieghi che il territorio offre alla popolazione straniera.
Primi dieci paesi di provenienza della popolazione straniera maschile
e femminile
325
143
367
42
femmine
99
306
293
maschi
28
214
115
108
47
26
32
61
10
20
18
1
14
Figura 10 – elaborazione Sociolab su dati Sistema Statistico Regionale Toscana,
21.12.2010
16
La piramide dell’età della popolazione straniera (fig. 11) rileva una struttura inversa
alla piramide dell’età della popolazione totale (fig.2) con una forte presenza nelle
fasce più giovani (in particolare nella fascia 0-4).
Inoltre si registra anche una differente struttura per età della popolazione rispetto al
genere: nella popolazione straniera, infatti, gli uomini si concentrano (e superano la
componente femminile) nelle fasce di età comprese trai 30 e i 44 anni (e in particolare
nella fascia 30-34). Le donne, invece, superano la componente maschile tra i 45 e i 59
anni. Anche questo fattore si può ricondurre in parte alla differente provenienza di
uomini e donne, dal momento che la provenienza è fortemente connessa ai progetti
migratori.
0-4
5-9
10-14
15-19
20-24
25-29
30-34
35-39
40-44
45-49
50-54
55-59
60-64
65-69
70-74
75-79
80-84
85-89
90-94
95-99
100-105
-300
maschi
femmine
-200
-100
0
100
200
Figura 11 – elaborazione Sociolab su dati Sistema Statistico Regionale Toscana,
21.12.2010
17
Le famiglie
la struttura della famiglia, in termini sia quantitativi (numero dei componenti) che
qualitativi (ruoli), è anch’essa una variabile strettamente connessa al genere rispetto
alla gestione dei tempi della vita quotidiana e alle necessità di supporto in termini di
servizi.
A Piombino il numero di famiglie ammonta a 16.376 e il numero medio di componenti
per famiglia è di 2,1. Analizzando i trend 2202-201017, a fronte di un aumento
costante del numero delle famiglie (fig. 12) - che nel 2002 erano 14.576, cioè 1.866 in
meno rispetto al 2010 – notiamo uno andamento speculare ed opposto del numero
medio di componenti (fig. 13).
Numero di Famiglie
16.442
16.016
15.615
15.403
16.016
15.822
15.505
14.576
15.143
18
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
Figura 12 – elaborazione Sociolab su dati Urbistat
Figura 13– elaborazione Sociolab su dati Urbistat
17
Dati Urbistat
2009
2010
Come si vede nella figura 14, le famiglie mononucleari sono le più numerose (5.798) e
costituiscono il 35% circa del totale. Seguono le famiglie di due componenti (5.375,
corrispondente al 33% circa) e le famiglie di tre componenti (3.136, 19%). Troviamo
infine le famiglie composte da 4 persone (10%) e da 5 o più persone (2,5%).
19
Figura 14 – elaborazione Sociolab su dati ufficio Anagrafe Piombino, marzo 2012
Per quanto riguarda la composizione familiare, incrociando il numero di componenti
che sostituiscono il nucleo familiare con le fasce di età (tab. 2) possiamo individuare
alcune “aree di potenziale criticità”:

in arancione sono evidenziate le frequenze relative alle persone di età compresa
tra gli 0 e i 19 anni che vivono in nuclei familiari composti da due persone:
potenzialmente sono figli di madri sole o padri soli (complessivamente 307, di cui
49 in età pre-scolare).

In celeste le frequenze relative alle persone di età compresa tra gli 0 e i 19 anni che
vivono in famiglie numerose (5 o più componenti): potenzialmente figli di genitori
cui è attribuibile un carico importante in termini di lavoro domestico e familiare
(complessivamente 822, di cui 148 in età prescolare).

In verde le frequenze relative alle persone di età superiore ai 75 anni che vivono in
famiglie numerose (5 o più componenti): anziani (potenzialmente bisognosi di
assistenza) che vivono con il figlio/a e il genero/la nuora che possono dover gestire
anche i propri figli (complessivamente 706, di cui 98 ultranovantenni).
Classe
età
Numero componenti che costituiscono il numero
di familiare
1
2
3
4
5
6
7-10
0-4
1
49
470
394
101
23
24
5-9
0
68
395
653
173
31
20
10-14
1
83
418
652
189
36
28
15-19
1
107
413
543
144
36
17
20-24
71
208
466
449
117
23
15
25-29
217
288
532
307
84
15
7
30-34
335
428
594
300
71
22
18
35-39
429
501
821
532
113
29
21
40-44
456
451
885
717
159
25
11
45-49
425
500
936
769
144
21
8
50-54
359
563
853
499
99
16
8
55-59
343
777
719
315
64
13
12
60-64
347
1105
596
171
41
13
6
65-69
364
1454
486
98
35
7
2
70-74
476
1634
344
84
27
9
5
75-79
485
1185
202
55
18
12
1
80-84
619
802
138
38
18
8
2
85-89
552
410
68
29
16
2
1
90-94
250
114
52
14
6
1
0
95-99
59
15
13
2
0
0
0
100-105
8
8
7
3
0
0
0
Totale
5798
10750
9408
6624
1619
342
206
Tabella 2 – elaborazione Sociolab su dati ufficio Anagrafe
Piombino, marzo 2012
20
Il bilancio demografico
Oltre alle informazioni che riguardano lo stato della popolazione in un determinato
momento, nel nostro caso marzo 2012, può essere interessante analizzare
l’andamento dinamico della popolazione. Il bilancio demografico del 2012 del Comune
di Piombino18 (tab. 3).
Sulla base di una popolazione di 34.921 residenti al primo gennaio 2010, nel corso
dell’anno si sono registrati 239 nascite e 424 morti, con un saldo naturale negativo di
-185 compensato da un saldo migratorio positivo di 339 (in gran parte costituito dalla
migrazione dall’estero) e quindi un saldo totale positivo di 154 residenti.
Popolazione residente al 01/01/2010
MOVIMENTO NATURALE
MOVIMENTO MIGRATORIO
34.921
Nati Vivi
239
Morti
424
Saldo
Iscritti dall'estero
Iscritti dall'interno
-185
413
534
Altri Iscritti
23
Totale
Cancellati per l'estero
Cancellati per l'interno
Altri Cancellati
970
42
518
71
Totale
631
Saldo
339
Saldo Totale
154
Popolazione residente al 31/12/2010
35.075
Tabella 3 – Dati Sistema Statistico regionale Toscana
Come si vede nella figura 15, il quoziente demografico relativo al saldo naturale di
Piombino (-5,27) è maggiore sia di quello provinciale (- 3,74) che di quello regionale (2,38). Specularmente, anche il quoziente demografico relativo al saldo migratorio è
più alto a Piombino (9,67) rispetto alla Provincia (8,13) e ancora di più rispetto alla
regione (7,64).
18
Fonte Sistema Statistico Regionale Toscana.
21
Figura 15 – elaborazione Sociolab su dati Sistema Statistico Regionale Toscana
22
Il lavoro
Nel Comune di Piombino le forze lavoro ammontano a 13.456 unità, di cui il 93% circa
(12.506 unità) risulta effettivamente occupato19.
Il tasso di occupazione – rapporto tra la popolazione occupata e la popolazione totale
è di 58,4, un valore più alto rispetto alla media nazionale (57,6).
Il tasso di attività - rapporto tra la popolazione attiva e la popolazione in età lavorativa
– (43,2) è invece inferiore alla media nazionale (48,1). Un dato spiegato anche, come
abbiamo visto nel paragrafo precedente, da una maggiore presenza di popolazione
anziana che ha superato l’età lavorativa.
Il 22,8% degli occupati risulta impiegato nel settore dei servizi (9.110), il 25,8%
nell’industria (3.223) e l’1,4% nell’agricoltura (174).
I dati riportati nel rapporto annuale sul mercato del lavoro 2010 redatto
dall’Osservatorio provinciale del lavoro, relativamente a Centro per l’impiego di
Piombino, mostrano che nel 2009 vi sono stati complessivamente 10.626 avviamenti
(di cui il 39,7% ha riguardato uomini e il 60,3% donne) e 10.949 cessazioni (di cui il
42,7% ha riguardato gli uomini e il 57,3% le donne) con un saldo complessivo
negativo di -323 rapporti di lavoro (figura 16). A questo proposito è interessante
notare che il saldo relativo alle sole donne è invece positivo (+128).
Flusso 2009 avviamenti, cessazioni e saldo CPI
Piombino
6.400
4.226
6.272
4.677
maschi
femmine
-451 128
avviamenti
cessazioni
saldo
Figura 16 – elaborazione Sociolab su dati Osservatorio Provinciale sul
Lavoro, provincia di Livorno
Per quanto riguarda le differenze di genere nei rapporti di lavoro, tuttavia, lo stesso
rapporto mette in guardia rispetto alla durata: già dopo sei mesi di lavoro, infatti, la
19
Dato relativo al 2010, elaborazione Urbistat su dati Istat.
23
probabilità di avere contratti di durata superiore inizia a differire relativamente al
genere evidenziando uno svantaggio femminile.
Alcune informazioni aggiornate e interessanti circa l’occupazione femminile sono
disponibili a livello provinciale: il Centro studi e ricerche CCIA di Livorno ha infatti
recentemente presentato alcuni dati relativi al 2011 da cui emerge che il tasso di
occupazione femminile a Livorno è del 52,5%, un valore più basso rispetto alla media
regionale (54,4%9 ma più alto rispetto a quella nazionale (46,5%).
Interessante considerare che, nel 2011, risultano fuori dal mondo del lavoro 47.030
donne livornesi in età lavorativa che, secondo l’ISTAT, non sono imprenditrici e non
sono occupate dipendenti ma che, al tempo stesso, non sono interessate a trovare
un’occupazione. Rispetto al 2010 “non forze lavoro femminili” sono diminuite del
2,2%.
I disoccupati
Presso il Centro per l’Impiego di Piombino risultano iscritti alle liste di disoccupazione
7.256 persone20 di cui il 38% sono uomini (2.741) e il 62% donne (4.515), con un
aumento rispetto all’anno precedente di al 31 di 722 iscritti (377 uomini e 345 donne).
Gli iscritti alle liste del Centro per l’Impiego di Piombino rappresentano il 16% circa
degli iscritti alle liste di disoccupazione a livello provinciale21.
Nel primo trimestre del 2012 si nota un aumento di 213 iscritti, 116 uomini e 97 donne.
I dati provinciali parlano di 45.778 iscritti alle liste, di cui 18.432 uomini e 27.346 donne
(4.669 in più rispetto al 2010, di cui 2.402 m e 2.267 f)
La maggiore concentrazione di disoccupati, sia considerata la popolazione maschile
che quella femminile, si ha nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni (figura 17).
20
Dato aggiornato al 31.12.2011, dati Osservatorio Provinciale sul Lavoro, provincia di Livorno, fonte
Banca dati IDOL. Di questi coloro che risiedono nel Comune di Piombino sono 4.560 (il 10% circa dei
disoccupati a livello provinciale) di cui 1.763 sono uomini e 2.797 donne.
21
Nella Provincia di Livorno vi sono 4 Centri per l’Impiego: Livorno, Cecina/Rosignano, Piombino e
Portoferraio.
24
CPI Piombino, persone in stato di disoccupazione al 31 dicembre 2011
per classe d'età e sesso
15-18
22
19-25
396
26-34
11
441
586
55 e oltre
maschi
804
35-44
45-54
1.026
1.410
530
403
femmine
1.004
623
Figura 17 – elaborazione Sociolab su dati Osservatorio Provinciale sul Lavoro, provincia di
Livorno, fonte Banca dati IDOL
Per quanto concerne il titolo di studio, la maggior parte dei disoccupati (36%) si è
fermata alla scuola dell’obbligo, seguono i disoccupati in possesso di un diploma
(29%), quelli in possesso di laurea (6%) e, infine, quelli senza alcun titolo di studio (5%)
(figura 18).
In linea con i dati nazionale vediamo che la percentuale di disoccupazione femminile,
al contrario di quella maschile, aumenta all’aumentare del titolo di studio: tra i
disoccupati che hanno concluso la scuola dell’obbligo la componente femminile è del
63%, tra quelli diplomati del 69% e tra i laureati del 73%.
CPI Piombino, persone in stato di disoccupazione al 31 dicembre
2011 per titolo di studio e sesso
822
non specificato
altro
11
8
296
laurea breve e laurea 108
diploma di scuola superiore
scuola dell'obbligo
nessun titolo di studio 172
915
658
maschi
femmine
1.448
976
1.652
193
Figura 18 – elaborazione Sociolab su dati Osservatorio Provinciale sul Lavoro, provincia di
Livorno, fonte Banca dati IDOL
25
Analizzando la cittadinanza (figura 19) vediamo che il 78% dei disoccupati hanno
cittadinanza italiana, seguono i disoccupati con cittadinanza extraeuropea (9%), quelli
con cittadinanza europea (7%) e quelli con cittadinanza di paesi europei non facenti
parte dell’Unione Europea (6%).
CPI Piombino, persone in stato di disoccupazione per
cittadinanza
9%
6%
7%
italiana
europea UE
78%
europea non UE
Extra UE
Figura 19 – elaborazione Sociolab su dati Osservatorio Provinciale sul Lavoro,
provincia di Livorno, fonte Banca dati IDOL
La componente femminile è sensibilmente maggiore tra i disoccupati con cittadinanza
di paesi europei non facenti parte dell’Unione Europea (72%) e sensibilmente minore
tra i disoccupati con cittadinanza extraeuropea (31%). Tra i disoccupati italiani, così
come tra quelli con cittadinanza europea la componente femminile si attesta sul 65%
circa.
26
L’imprenditoria femminile
L’indagine condotta dal Centro studi e ricerche CCIA di Livorno rileva che, al 31
dicembre 2011, le imprese femminili22 con sede in provincia di Livorno sono 8.016 (il
28% circa delle imprese totali).
Le imprese femminili sono diminuite dello 0,8% rispetto al dicembre del 2010 ma sono
aumentate dell’1,76% rispetto al 2007, cioè al periodo precedente la crisi.
Concentrandosi sul Sistema Economico Locale - SEL - della Val di Cornia vediamo che
le imprese femminili sono 1.613, il 32% circa delle imprese totali, il 4% in più rispetto
alla proporzione provinciale23.
Il dato relativo alla Val di Cornia, infatti, mostra un’incidenza dell’imprenditoria
femminile24 (2,73) più alto rispetto a quello provinciale (2,34) e, rispetto agli altri SEL
della Provincia25, inferiore solo a quello del SEL Arcipelago (2,94). Interessante
informazione dal momento che la media provinciale, sebbene non si discosti di molto
da quella toscana (2,29), risulta superiore a quella nazionale (2,05).
Le imprese femminili della Val di Cornia sono diminuite dell’1,22% rispetto al 2010 ma
aumentate del 1,96% rispetto al 2007.
A livello provinciale, La maggior parte delle imprese femminili si concentra nel
Commercio (in linea con l’imprenditoria provinciale complessiva) sebbene Agricoltura
e Turismo siano comunque due settori a forte attrazione per le donne che vogliono
fare impresa. Interessante, comunque, anche il buon livello di presenza femminile
all’interno di Manifatturiero che rientra nei primi 5 settori (fig. 20).
Sono artigiane il 16,5% delle imprese femminili della provincia (1320).
22
Si considerano "Imprese femminili" quelle partecipate in prevalenza da donne.
Il grado di partecipazione è desunto dalla natura giuridica dell'impresa, dall'eventuale quota di capitale
sociale detenuta da ciascun socio donna e dalla percentuale di donne presenti tra gli amministratori o
titolari o soci dell'impresa.
In generale si considerano femminili le imprese la cui partecipazione di donne risulta complessivamente
superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e di cariche amministrative
detenute da donne.
23
Il dato relativo al Comune di Piombino (aggiornato al 2010) mostra 804 imprese femminili.
24
Imprese femminili ogni 100 abitanti.
25
La Provincia di Livorno comprende quattro SEL: Area Livornese, Val di Cecina, Valdicornia e
Arcipelago.
27
Imprese femminile per settore, Provincia di Livorno 2011
2.855
1.067
1.031
594
430
408
397
337
173
172
160
145
118
60
49
6
6
5
3
Figura 20 – elaborazione Sociolab su dati Centro studi e ricerche CCIA di Livorno
28
Rispetto alla media provinciale, il SEL Val di Cornia si caratterizza per una maggior
concentrazione di imprese femminili in Agricoltura (figura 21), sebbene le imprese
femminili in questo settore risultano essersi ridotte rispetto al 2010 sia in Val di Cornia
(-1,4%) che nel contesto provinciale complessivo (-0,8%).
Le imprese femminili della Val di Cornia operanti all’interno del manifatturiero
tendono a concentrarsi nel comparto Alimentari e bavande, per quanto siano
numerose anche le attive dell’industria dell’abbigliamento, del legno e dei prodotti in
metallo.
Sono artigiane il 15,6% delle imprese femminili della Val di Cornia (251).
Imprese femminile per settore, SEL Val di Cornia 2011
471
431
170
122
80
79
66
56
33
26
26
21
13
7
8
2
1
1
Figura 21 – elaborazione Sociolab su dati Centro studi e ricerche CCIA di Livorno
Sia a livello provinciale che in Val di Cornia risulta in forte crescita il numero delle
società di capitali che dal 2007 ad oggi sono cresciute rispettivamente di 161 e 26
unità. Prosegue in tutti i contesti territoriali il processo di ridimensionamento della
dotazione di imprese individuali (in Val di Cornia solo nel corso del 2011 la perdita è
stata di ben 23 unità).
Interessante il dato sull’incidenza delle imprese giovanili26 all’interno
dell’imprenditoria femminile, decisamente superiore al totale imprenditoria. L’
11,29% delle imprese femminili sono considerate “giovanili” ovvero guidate da donne
under 35: in Val di Cornia le imprese femminili guidate da donne under 35 sono 155
(905 in tutta la provincia).
Per quanto concerne le Cooperative, quelle femminili sono 64 in provincia e 10 Val di
Cornia e si collocano per lo più nei Servizi ma anche in Agricoltura. A livello provinciale
il numero di cooperative femminili è calato di 6 unità rispetto al 2010, mentre in Val di
Cornia è rimasto invariato.
26
Il grado di imprenditorialità giovanile viene definito in base alla maggiore o minore partecipazione di
giovani negli organi di controllo e nelle quote di proprietà dell'impresa. In particolare il grado di
partecipazione giovanile è desunto dalla natura giuridica dell'impresa, dall'eventuale quota di capitale
sociale detenuta da ciascun socio di età inferiore ai 35 anni e dalla percentuale di giovani presenti tra gli
amministratori o titolari o soci dell'impresa secondo i criteri condivisi definiti nella tabella esposta. Sulla
cui base viene fornita la classificazione del grado di presenza in : maggioritaria, forte ed esclusiva.
29
IL BILANCIO
Il Bilancio comunale rende conto di come sono utilizzate le risorse a disposizione
dell’Amministrazione.
Ogni anno il Comune redige due documenti: un bilancio di previsione e un Bilancio
consuntivo. Entrambi i documenti sono redatti dagli assessori e dal Sindaco e sono
sottoposti all’approvazione del Consiglio comunale.
Il bilancio di previsione stima le entrate che il Comune ipotizza di avere per l’anno di
riferimento e le spese e gli investimenti che intende realizzare: entrate e uscite
devono essere in questo caso pari a zero; l’ammontare, la provenienza e la
destinazione delle risorse chiari.
Il bilancio consuntivo è il documento che rendiconta l’intero anno finanziario alla sua
conclusione (gennaio-dicembre) e che rende conto delle entrate realmente percepite
e delle spese effettivamente sostenute dall’Amministrazione nell’anno precedente.
Per la redazione del Bilancio di genere sono stati utilizzati i dati del Bilancio
consuntivo 2010 del Comune di Piombino.
Sia il bilancio di previsione che quello consuntivo si dividono in entrate e spese
correnti e in entrate e spese straordinarie (altrimenti dette “in conto capitale”).
La parte corrente del bilancio è costituita dalle entrate e dalle spese previste per il
regolare funzionamento dell’ente e lo svolgimento dei suoi servizi: attività degli uffici;
costi del personale; manutenzione ordinaria delle strade, del verde pubblico, dei
servizi scolastici ecc.
La parte straordinaria (o in conto capitale) del bilancio riguarda tutte quelle entrate
e spese che hanno appunto un carattere “straordinario” e posso variare di anno in
anno a seconda dei programmi dell’Amministrazione comunale.
Le entrate correnti sono composte da:

Entrate tributarie: da imposte, tasse, tributi comunali (Imu, imposta sulla
pubblicità, irpef, Tosap, addizionale Enel).

Entrate extratributarie: dai proventi delle tariffe dei servizi, dai canoni di
concessione dei beni comunali, contravvenzioni e da altri utili e proventi derivanti
dai beni dell’ente

Entrate da trasferimenti: da erogazioni da parte di Regione, Stato centrale e
Unione Europea.
La maggiore o minore disponibilità di queste entrate dipende principalmente dalla
manovra finanziaria dello Stato.
30
Le entrate straordinarie sono composte da:

Entrate per alienazioni di beni patrimoniali e oneri di urbanizzazione (si tratta di
un contributo che ci costruisce deve corrispondere al Comune a titolo di
partecipazione alle spese che il Comune affronta per fornire di servizi la città):
dalla vendita di proprietà del Comune e trasferimenti di capitali da altri enti
pubblici.

Entrate da accensioni di mutui prestiti per finanziare investimenti.

Servizi per conto di terzi: da prestazione di servizi per conto di altri enti o soggetti
(ad esempio i depositi cauzionali).
Queste entrate dipendono da fonti che non sono né certe né ricorrenti in misura
uguale nel corso degli anni.
Entrate
%
Correnti
€
42.250.677,62
60,2
Straordinarie
€
27.931.059,90
39,8
Totale
€
70.181.737,52
Tabella 4: Entrate (fonte: Bilancio consuntivo 2010 del Comune di piombino, voce Accertamenti)
Come evidenziato dalla tabella 4, le entrate del Comune di Piombino ammontano per
il Bilancio consuntivo 2010 a 54.941.848,12 euro, oltre la metà (il 60,2%) sono
rappresentate da entrate correnti per una cifra pari a 42.250.677,62euro, mentre le
entrate straordinarie sono pari a 27.931.059,9euro (da accertamenti).
Come illustrato in figura 22, la voce più rilevante in percentuale sul totale delle entrate
correnti sono le entrate tributarie che pesano per il 36% circa su questa porzione del
bilancio.
31
Figura 22 – composizione entrate correnti (fonte: Bilancio consuntivo 2010 del
Comune di Piombino, voce Accertamenti).
A loro volta le entrate tributarie (fig. 23) derivano per la quasi totalità dalle imposte
comunali e in particolare dall’imposta comunale sugli immobili (8.933.176,15 €) e dai
trasferimenti di Regione Toscana, Stato e Unione europea, su quest’ultima fonte di
entrate si segnala la forte diminuzione delle risorse a disposizione
dell’Amministrazione negli ultimi anni.
Figura 23 – Dettaglio entrate tributarie (fonte: Bilancio consuntivo 2010
del Comune di Piombino, voce Accertamenti)
32
Per ciò che riguarda le entrate straordinarie (fig. 24) esse derivano per la gran parte da
alienazioni di beni e oneri di urbanizzazione (60%).
Figura 24 – composizione entrate straordinarie (fonte: Bilancio consuntivo 2010
del Comune di Piombino, voce Accertamenti)
Come già accennato le spese si suddividono in correnti (che servono a garantire il
regolare funzionamento della macchina comunale e che coprono la gestione ordinaria
dei servizi comunali, come asili nido, manutenzioni, stipendi dei dipendenti del
Comune, acquisto dei materiali di uso corrente) e vengono sostenute con le entrate
correnti del bilancio e straordinarie (o per investimenti, che finanziano la costruzione
di nuove opere o ristrutturazioni di quelle esistenti, acquisti di impianti e beni durevoli
quali una scuola, gli arredi per un parco pubblico ...).
Nel bilancio consuntivo 2010 del Comune di Piombino le spese correnti ammontano a
26.711.646,57 euro; le spese straordinarie a 17.859.229,91 euro; le altre due voci
residuali sono costituite da rimborso prestiti (5%) - che riguarda la restituzione delle
quote capitale relative ai mutui contratti e di ogni altro eventuale prestito - e dalle
spese per servizi conto terzi (12%) vale a dire il versamento di somme riscosse per
conto di terzi (fig. 25).
33
Figura 25 – spese (fonte: Bilancio consuntivo 2010 del Comune di Piombino, voce
Impegni)
Sul versante della spesa incide profondamente il Patto di stabilità ovvero un accordo
tra gli stati membri dell’Unione europea finalizzato a mantenere stabili le condizioni
economiche dei singoli stati e, di riflesso, il sistema economico europeo. L’Italia
recepisce gli obblighi imposti da questo patto tramite le leggi finanziarie che
impongono ai Comuni un tetto massimo di spesa e pesanti sanzioni di natura
economica nel caso che i vincoli non siano rispettati.
Per un Comune questo significa concretamente dover ridurre la differenza tra entrate
e uscite sulla base di specifici obiettivi imposti a livello nazionale. Il Patto impone, di
fatto, un limite tassativo ad alcune voci di spesa del bilancio comunale relative alle
risorse per i pagamenti in conto capitale e per gli impegni di competenza di parte
corrente. Per questo si dice che il patto “blocca” i Comuni: può succedere infatti che
un Comune abbia le risorse ma di fatto non possa spenderle.
Le voci dei bilanci dei Comuni sono articolate in funzioni, a loro volta frazionate in
servizi, che corrispondono a diversi ambiti di intervento e che di fatto sono le stesse
per ogni Comune:
I. Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo
relative a tutti gli atti che consentono il normale funzionamento da una parte dell'Ente
in quanto organo politico eletto, organo burocratico e gestore di funzioni proprie.
II. Funzioni relative alla giustizia
relative alla giustizia sono quelle inerenti alla gestione degli edifici che ospitano gli
uffici giudiziari e quelli che ospitano detenuti.
34
III. Funzioni di polizia locale
comprendono i servizi di Polizia municipale, Polizia commerciale e Polizia
amministrativa.
IV. Funzioni di istruzione pubblica .
comprendono i servizi dalla scuola materna all’istruzione secondaria superiore,
compresi assistenza scolastica, trasporto e refezione .
V. Funzioni relative alla cultura ed ai beni culturali
comprendono, quando presenti: biblioteche, musei e pinacoteche, teatri, attività
culturali e servizi diversi nel settore culturale.
VI. Funzioni nel settore sportivo e ricreativo
comprendono, quando presenti: piscine e stadio comunali, palazzo dello sport ed altri
impianti, manifestazioni nel settore sportivo e ricreativo.
VII. Funzioni nel campo turistico
comprendono i servizi turistici e le manifestazioni turistiche.
VIII. Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti
comprendono i servizi legati a viabilità, circolazione stradale e servizi connessi,
Illuminazione pubblica e servizi connessi, trasporti pubblici locali e servizi connessi.
IX. Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell'ambiente
comprendono: urbanistica e gestione del territorio, edilizia residenziale pubblica
locale e piani di edilizia economico-popolare, servizi di protezione civile, servizio idrico
integrato, servizio smaltimento rifiuti, parchi e servizi per la tutela ambientale del
verde, altri servizi relativi al territorio e all'ambiente.
X. Funzioni nel settore sociale
comprendono: asili nido, servizi per l'infanzia e per i minori; servizi di prevenzione e
riabilitazione; strutture residenziali e di ricovero per anziani; assistenza, beneficenza
pubblica e servizi diversi alla persona; servizio necroscopico e cimiteriale.
XI. Funzioni nel campo dello sviluppo economico
comprendono: affissioni e pubblicità; fiere, mercati e servizi connessi; mattatoio e
servizi connessi; servizi relativi all'industria, al commercio, all'artigianato e
all'agricoltura.
XII. Funzioni relative a servizi produttivi
comprendono, quando presenti: distribuzione gas, centrale del latte, distribuzione
energia elettrica, teleriscaldamento, farmacie.
35
Figura 26 – elaborazione sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino
36
Figura 27 – elaborazione sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino
Come evidenziato dal grafico precedente (fig. 26), secondo i dati del bilancio
consuntivo nelle spese correnti del 2010 il Comune di Piombino vede
complessivamente come maggiore funzione di spesa quella relativa alle Funzioni
generali di amministrazione, di gestione e di controllo, seguita da territorio e ambiente e
sociale.
Non è irrilevante ai fini del bilancio di genere, e lo si commenterà più avanti, che le
voci di spesa più consistenti siano “territorio e ambiente”, “sociale”, “viabilità e
trasporti” e “istruzione pubblica” con un budget complessivo pari al 50% del totale
delle spese correnti (che schizza al 70% se si esclude “virtualmente” la spesa per la
gestione della macchina comunale).
Diversamente per quanto riguarda la spesa straordinaria relativa alle funzioni, quindi
relative a investimenti, è il settore relativo ali servizi culturali che incide di più sulle
uscite comunali (fig. 27) seguito da, amministrazione gestione e controllo, sviluppo
economico, territorio e ambiente e viabilità e trasporti. Ciò indica che per il 2010 i
settori nei quali sono stai compiuti maggiori investimenti sono i primi cinque.
Per favorire una lettura per “priorità di genere” il bilancio comunale consuntivo 2010
del Comune di Piombino è stato riclassificato, riaggregando le voci di spesa secondo
criteri di pertinenza e importanza rispetto alla promozione delle pari opportunità in
tre macroaree:

Area della conciliazione relativa ai bisogni di conciliazione tra lavoro per il
mercato e lavori di cura. Comprende tutte quelle attività destinate ad alcune
tipologie di cittadini, quali i bambini, gli anziani, le fasce deboli, che comportano
un forte impatto sulle differenze di genere in modo “indiretto”, poiché apportano
notevoli benefici non solo al diretto destinatario del servizio ma anche
indirettamente alla figura del caregiver, spesso rappresentata da donne.

Area della qualità della vita relativa alla visione estesa di ambiente dove
sicurezza, criminalità, trasporti e mobilità, i parchi e le aree verdi, cultura, sport e
tempo libero contribuiscono a definire il livello di qualità della vita di donne e
uomini. Si riferisce a tutta una serie di servizi prestati dall’ente che non sono
destinati direttamente alla persona ma incidono su aspetti della qualità e scelte di
vita delle persone in misura significativa. In questa area il collegamento delle
funzioni ai singoli individui risulta meno immediato, il riferimento alle differenze
di genere va quindi considerato in termini di consapevolezza del differente
impatto delle condizioni ambientali su donne e uomini.

Area del mercato del lavoro relativa a tutta la attività di promozione condotta
dal Comune per sostenere e sviluppare le attività produttive del territorio e il
mercato del lavoro (servizi per la promozione delle attività produttive e del
commercio, sportelli informativi). Si presenta di fatto come simmetrica rispetto
alle aree della conciliazione, in quanto ne costituisce il giusto complemento nella
complessa ricerca di equilibrio tra esigenze familiari e lavorative.
A ciascuna di queste tre macroaree sono state ricondotte le diverse funzioni di
bilancio (evidenziate tramite colori diversi in tabella 5).
37
Si è poi provveduto a considerare aree di spesa corrente e straordinaria per
ciascuna delle tre macroaree, non solo relativamente alle funzioni aggregate
ma anche ai settori interni a ciascuna funzione.
Ambito
spese correnti
Funzione 01
Gestione comune
€
7.985.476,00
29,9
€
4.693.075,00
26,3
Funzione 02
Giustizia
€
48.003,00
0,2
€
30.000,00
0,2
Funzione 03
Polizia locale
€
1.950.320,00
7,3
€
72.489,00
0,4
Funzione 04
Istruzione pubblica
€
2.303.224,00
8,6
€
179.688,00
1
Funzione 05
Cultura e beni culturali
€
1.119.674,00
4,2
€
5.258.504,00
29,4
Funzione 06
Sportivo e ricreativo
€
896.919,00
3,4
€
461.113,00
2,6
Funzione 07
Turistico
€
413.340,00
1,5
€
-
0
Funzione 08
Viabilità e trasporti
€
3.328.330,00
12,5
€
1.965.947,00
11
Funzione 09
Territorio e ambiente
€
4.228.499,00
15,8
€
2.302.893,00
12,9
Funzione 10
Sociale
€
4.219.270,00
15,8
€
390.583,00
2,2
Funzione 11
Sviluppo economico
€
218.585,00
0,8
€
2.504.934,00
14
Funzione 12
Servizi produttivi
€
0
€
-
Totale
€
26.711.640,00
% sul
totale
100
spese in conto
capitale
€ 17.859.226,00
Tabella 5 – elaborazione Sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino
% sul
totale
100
38
Area della conciliazione
Nell’area della conciliazione (tabella 6) sono state aggregate le funzioni relative
all’istruzione pubblica e al sociale, per un totale di spesa di area pari a 6.522.494,00 €
per ciò che concerne le spese correnti e in 570.271,00 € per gli investimenti.
CONCILIAZIONE
Funzione 04
Funzione 10
Spese correnti
%
Istruzione pubblica
€ 2.303.224,00
35,3
€
179.688,00
Scuola materna
€
197.835,00
€
57.330,00
Istruzione elementare
€
318.541,00
€
51.890,00
Istruzione media
€
126.163,00
€
66.468,00
Istruzione sec. Superiore
€
2.702,00
€
Assistenza scolastica, trasporto, refezione ed altri servizi
€ 1.657.981,00
€
4.000,00
Sociale
€ 4.219.270,00
€
390.583,00
Asili nido, servizi per l'infanzia e per i minori
€ 1.401.675,00
€
17.781,00
Servizi di protezione e riabilitazione
€
-
€
-
Strutture residenziali e di ricovero per anziani
€
-
€
-
Assistenza , beneficenza e servizi diversi alla persona
€ 2.239.643,00
€
6.250,00
Servizio necroscopico e cimiteriale
€
€
366.551,00
Totale Area
€ 6.522.494,00
€
570.271,00
64,7
577.951,00
100
Spese in conto
capitale
%
31,5
-
68,5
39
100
Tabella 6 – elaborazione Sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino
Istruzione pubblica e sociale che costituiscono la terza e la quinta voce di spesa del
conto ordinario (pari, insieme, al 23,3%) rappresentano una voce importante in
termini di bilancio di genere.
Come si accennava nel paragrafo precedente che le spese per istruzione, sociale,
territorio e ambiente e viabilità e trasporti siano parte rilevante del bilancio comunale
vuol dire scelte di bilancio che hanno significative ricadute in termini di genere.
Tali spese, infatti, garantiscono l’offerta di asili nido, servizi all’infanzia e all’istruzione
(dalla gestione delle scuole alla refezione e al trasporto) e così come tutti i servizi
legati all’assistenza ad anziani e disabilità. Una serie di interventi che, oltre a garantire
un buon livello di qualità della vita a tutti i cittadini del Comune, hanno dirette ed
evidenti ricadute sulla vita delle donne in quanto convenzionalmente deputate ad
occuparsi della gestione dei più piccoli e degli anziani.
A proposito di questo dato è importante commentare che si tratta di una voce di spesa
importante perché concretamente consente di alleggerire il peso di chi si deve
occupare di assistenza ai bambini o ai disabili e agli anziani. Poiché
convenzionalmente sono le donne ad occuparsi dell’assistenza ai soggetti deboli della
famiglia si leggono questi stanziamenti come positivi in un’ottica di genere perché
consentono di alleggerire il carico che ricade sulle spalle delle donne.
Una delle ricadute secondarie del bilancio di genere però, come fanno notare alcune
studiose, è proprio quella di sollecitare una riflessione non solo sulle spese ma anche
sulle tradizionali divisioni dei compiti tra i generi.
Un dato che a prima vista appare positivo (e lo è nei fatti) ci induce anche a pensare
che si dovranno sperimentare politiche che consentano davvero di parificare la
divisione del carico dell’assistenza tra uomini e donne.
Paradossalmente, in questo senso, potrebbe essere più “bilanciata per genere” una
spesa indirizzata agli uomini che si prendano cura dei soggetti deboli della famiglia.
Il sociale rappresenta la componente maggiore di spesa sia per quanto concerne le
spese correnti sia per le spese straordinarie: sia quindi in termini di costi normali per
servizi e attività, sia di investimenti e al suo interno è il settore assistenza, beneficenza
e servizi alla persona che costituisce la voce più rilevante.
Occorre qui sottolineare che alcuni settori della funzione sociale (servizi di protezione
e riabilitazione; strutture residenziali e di ricovero per anziani) risultano privi di voci di
spesa non in quanto assenti sul territorio ma perché sostenuti a livello della Zona
Sociosanitaria dalla Val di Cornia attraverso anche una parte di competenza dei singoli
Comuni membri (Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto, Sassetta,
Monteverdi Marittimo) non solo tramite finanziamenti del fondo nazionale per le
politiche sociali, del Fondo regionale per le politiche sociali, specifici finanziamenti
regionali su progetto e finanziamenti specifici degli enti locali per quota capitaria
definita annualmente.
Nel quadro del conto economico consuntivo di gestione sociale 2011 della Zona
Sociosanitaria dalla Val di Cornia, il Comune di Piombino ha partecipato secondo
quanto illustrato in tabella 4, con una quota abitante pari a 36 €, un contributo totale
di 1.262.844 € (composto da 1.080.759 e di spesa servizi e una spesa personale
presunta di 182.084 €).
Riportiamo in tabella 7 il numero di assistiti in carico ai servizi della Zona
Sociosanitaria dalla Val di Cornia e la relativa spesa per quanto riguarda il Comune di
Piombino.
SERVIZIO
SPESA
terapia occupazionale
€ 12.792
aiuto personale
contributi assistenza
N° UTENTI
tipo
26
disabili
€ 7.300
9
disabili
€ 176.076
35
anziani
contributi assistenza
€ 10.545
23
famiglia
contributi affidamento
€ 20.000
12
famiglia e minori
contributi assistenza
€ 12.987
26
minori
rette istituti
€ 203.135,24
8
minori
rette istituti
€ 23.876
2
madri
TOTALE
€ 466.711
141
ASSISTENZA
DISABILI
35 utenti
€ 20.092,00
ANZIANI
35 utenti
€ 176.076,00
FAMIGLIA E MINORI
71 utenti
€ 270.543,24
Tabella 7 – elaborazione Sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino
40
Area qualità della vita
L’area qualità della vita (tabella 8) risulta più articolata dal punto di vista della
composizione, formata da 6 funzioni: giustizia, polizia locale, cultura e beni culturali,
servizi sportivi e ricreativi, viabilità e trasporti e territorio ambiente, per un totale di
spesa di area pari a 11.571.745,00 euro nella spesa corrente e 10.090.969,00 euro nella
spesa per investimenti.
QUALITA' DELLA VITA
Funzione 02
Funzione 03
Funzione 05
Funzione 06
Funzione 08
Funzione 09
Spese correnti
%
Spese in conto
capitale
Giustizia
€
48.003,00
0,41
Uffici giudiziari, carcere mandamentale e
altri servizi
€
48.003,00
Casa circondariale e altri servizi
€
Polizia locale
€
1.950.320,00
€
72.489,00
Polizia municipale
€
1.533.883,00
€
72.489,00
Polizia commerciale
€
66.420,00
€
-
Polizia amministrativa
€
350.016,00
€
-
Cultura e beni culturali
€
1.119.674,00
€
5.258.527,00
Biblioteche, musei e pinacoteche
€
394.331,00
€
458.977,00
Teatri, attività culturali e servizi diversi nel
settore culturale
€
725.342,00
€
4.799.527,00
Sportivo e ricreativo
€
896.919,00
Piscine comunali
€
Stadio comunale, palazzo dello sport e altri
impianti
€
Manifestazioni diverse nel settore sportivo
e ricreativo
16,85
9,68
7,75
€
30.000,00
€
30.000,00
€
-
€
461.113,00
187.790,00
€
189.800,00
466.153,00
€
263.393,00
€
242.975,00
€
7.920,00
Viabilità e trasporti
€
3.328.330,00
€
1.965.947,00
Viabilità, circolazione stradale e servizi
connessi
€
1.916.524,00
€
1.955.360,00
Illuminazione pubblica e servizi connessi
€
515.873,00
€
10.587,00
Trasporti pubblici locali e servizi connessi
€
895.933,00
Territorio e ambiente
€
4.228.499,00
Urbanistica e gestione territorio
€
Edilizia residenziale pubblica locale e i piani
di edilizia economico popolare
€
Servizi di protezione civile
Servizio idrico integrato
Servizio smaltimento rifiuti
€
38.848,00
Parchi e servizi per la tutela ambientale del
verde, altri servizi relativi al territorio e
all'ambiente
€
1.367.278,00
Totale area
€
11.571.745,00
28,76
€
36,54
2.302.893,00
2.186.807,00
€
97.454,00
181.882,00
€
-
€
296.944,00
€
5.438,00
€
156.739,00
€
-
100
0,30
0,72
52,11
4,57
19,48
-
€
100
%
€
-
€
2.200.000,00
€
10.090.969,00
22,82
100
100,00
Tabella 8 – elaborazione Sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino
41
È semplice notare che tra le spese ordinarie pesano più delle altre la gestione del
territorio e del verde e la viabilità e i trasporti. Due ambiti nei quali la ricaduta in
termini di qualità della vita delle donne è significativa poiché concerne la buona
gestione e manutenzione degli spazi pubblici (giardini, verde pubblico, piazze) che
comporta di per sé sicurezza e benessere per le cittadine; temi che incidono anche
nella viabilità e nella qualità dell’offerta del trasporto pubblico locale.
Area mercato del lavoro
L’area mercato del lavoro (tabella 9) si compone di tre funzioni di spesa distinte:
funzione turistica, sviluppo economico e servizi produttivi, per un importo
complessivo nella spesa corrente pari a € 631.925,00 € e nella spesa per investimenti di
2.504.934,00 €.
MERCATO DEL LAVORO
Funzione 07
Funzione 11
%
Spese in conto
capitale
Turistico
€
413.340,00
Servizi turistici
€
194.092,00
€
-
Manifestazioni turistiche
€
219.247,00
€
-
Sviluppo economico
€
218.585,00
Affissioni e pubblicità
€
-
€
-
€
17.785,00
€
-
Mattatoio e servizi connessi
€
-
€
-
Servizi relativi all'industria
€
47.647,00
€
Servizi relativi al commercio
€
78.054,00
€
Servizi relativi all'artigianato
€
65.344,00
€ 2.481.500,00
Servizi relativi all'agricoltura
€
9.754,00
Servizi produttivi
€ -
Distribuzione gas
€
Farmacie
€
Fiere, mercati
connessi
Funzione 12
Spese correnti
e
servizi
68,3
31,7
0
€ 2.504.934,00
42
100
23.434,00
-
€
-
€
-
-
€
-
-
€
-
0
%
€ 631.925,00
€ 2.504.934,00
Totale area
Tabella 9 – elaborazione Sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino
0
Se tra le spese correnti è la funzione turistico con il 68,3% a prevalere sulle altre; nelle
spese straordinarie, compare un’unica voce di settore relativa alla funzione di sviluppo
economico per complessivi 2.504.934 €, costituiti per oltre il 99% da investimenti per i
servizi all’artigianato e vale a dire per la realizzazione di strutture stabili a favore dello
sviluppo economico.
È proprio nelle voci dello sviluppo economico che l’impatto di genere appare più
debole. L’insieme delle competenze comunali, infatti, come si è rilevato in apertura
nell’introduzione non è tale da poter agevolmente incidere nella promozione della
presenza delle donne nel mondo del lavoro.
Ciò è vero in particolar modo in una fase in cui i bilanci comunali risentono di gravi
ristrettezze e in termini di disponibilità economica e in termini di patto di stabilità.
Rispetto alla spesa complessiva sostenuta dal Comune è l’area della qualità della vita
che domina sia in ambito di gestione corrente sia negli investimenti, rispettivamente
con il 43% e il 57% (figure 28 e 29). Un dato che, come si è già detto, risulta molto
importante per le sue positive ricadute di genere.
Ancora più dirette sono le ricadute di genere nell’area conciliazione che vede una
spesa pari a un quarto del totale nella spesa corrente (25%) ma decisamente ridotta
nella spesa per investimenti (3%).
43
Figura 28 – elaborazione sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di
Piombino
44
Figura 29 – elaborazione sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino
Per ciascuna delle aree esaminate dal punto di vista della voci di bilancio è
interessante andare ad esaminare da vicino il genere e la tipologia di servizi che
l’Amministrazione fornisce ai cittadini grazie agli stanziamenti di bilancio di cui si è
detto.
I servizi per l’area dell’ area della Conciliazione
L’Amministrazione ha concentrato la propria attenzione alla qualità dell’offerta
formativa ed educativa, sia in termini di ampliamento dell’offerta esistente, (pubblica,
privata e del terzo settore), sia attraverso l’introduzione di nuove esperienze che
promuovano il diritto di cittadinanza nei differenti percorsi di vita. In questo senso
proprio la redazione del bilancio di genere in quanto tale e la promozione di percorsi di
progettazione o consultazione partecipata manifestano la volontà da parte
dell’Amministrazione di sviluppare processi sempre più sensibili alle esigenze e
rispondenti alle proposte della cittadinanza.
Asili nido
Sul territorio sono attivi tre asilo nido comunali: due a tempo lungo (8-16) e uno a
tempo corto (8-14) che possono accogliere un totale di 111 bambini tra piccoli (16
posti) e medio-grandi (95 posti).
Una disponibilità che di per sé – nonostante il calo dovuto alla crisi economica – non
esaurisce le richieste di iscrizione che sono in sovrappiù di circa 40 posti
(rispettivamente di 13 piccoli, 19 medi e 8 grandi)27.
Una domanda che però trova accoglienza sul territorio nelle 7 strutture private
autorizzate esistenti che offrono, in totale, 91 posti (le due strutture di natura
domiciliare possono ospitare anche bambini piccoli).
Per facilitare l’accesso dei bambini nelle strutture private accreditate, il Comune ha
erogato dei voucher - finanziati e disciplinati dalla Regione con Fondi europei - per un
importo complessivo di € 2.577,50 nel 2011 (pari a 6 voucher erogati) per il rimborso
del pagamento dei servizi privati autorizzati e accreditati.
Sono inoltre in funzione altre due strutture a fruizione temporanea rivolte ai bambini
ovvero un centro gioco educativo rivolto ai bambini tra i 18 mesi ai 3 anni affidato a
una cooperativa per una spesa totale a carico del Comune di € 131.747,55 e un servizio
“baby parking con custodia” per bambini in età da 18 mesi a 6 anni, che svolge attività
ludiche o di laboratorio senza i genitori e che può essere utilizzato in modo
occasionale.
Trasporto scolastico
Il servizio di trasporto scolastico è rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia e agli
studenti della scuola elementare e media dei plessi extra urbani per un totale di circa
202 utenti: la spesa a carico del Comune per l’anno scolastico in corso è prevista in €
240.000.
27
Dato a luglio 2012. Si prevede un riassorbimento delle domande in lista di attesa in relazione alle
rinunce.
45
Il servizio per le scuole in ambito urbano viene invece garantito dal trasporto pubblico
locale secondo le tariffe previste normalmente previste dalla società che gestisce il
servizio.
Refezione scolastica
Il servizio di refezione scolastica riguarda tutte le otto scuole materne (per un totale di
22 sezioni), le sei elementari e la scuola media del territorio.
Per le scuole dell’infanzia la frequenza del servizio è di 5 giorni settimanali, per le
scuole elementari e medie varia in relazione alla tipologia della classe frequentata.
Nel 2011 sono stati forniti 194.054 pasti (1.108 pasti al giorno) per una spesa
complessiva di € 1.057.528,46 che rientra nella voce diritto allo studio.
Pasti forniti nell’anno scolastico 2011/2012
Scuole
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Totali
Mat. Perticale
58
58
58
58
58
290
Mat. Ghiaccioni
114
114
114
114
114
570
Mat. S.Francesco
74
74
74
74
74
370
Mat. Calamoresca
115
115
115
115
115
575
Mat. Rodari
108
108
108
108
108
540
Mat. P.di Ferro
57
57
57
57
57
285
Mat. 25 Aprile
54
54
54
54
54
270
Mat. Riotorto
58
58
58
58
58
290
TOTALE MATERNE
3.190
El. Ghiaccioni
200
240
227
200
200
1.067
El. Perticale
206
206
227
229
206
1.074
El. 25 Aprile
0
34
46
0
0
80
El. Alighieri
138
138
172
172
138
758
El. Riotorto
0
0
0
0
41
41
El. Populonia
0
0
0
30
0
30
TOTALE ELEMENTARI
Media Riotorto
3.050
0
16
0
0
16
TOTALE MEDIA
Totali
46
32
32
1.182
1.272
1.310
1.269
1.239
Tabella 10 – elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino
6.272
Borse di studio
Ogni anno scolastico nell’ambito degli interventi per il diritto allo studio, il Comune di
Piombino provvede, oltre all’assegnazione gratuita dei libri di testo per la scuola
primaria (elementare), ad erogare il contributo per il “buono libro” e quello cosi detto
“borsa di studio” così come previsto dalla normativa vigente. Dall’anno scolastico
2007/2008 è previsto un “bando di concorso unico per il diritto allo studio”, nel quale
sono stabiliti i requisiti per la partecipazione e attraverso il quale le famiglie con
studenti della scuola primaria (scuola elementare), secondaria di primo grado (scuola
media) e secondo grado (scuola superiore) possono concorrere all’assegnazione di
contributi (con graduatoria in ordine crescete di ISEE, fino a un reddito di 6.402.54 €.
Buono libro - per studenti della scuola secondaria di primo grado (scuola media) e
secondo grado (scuola superiore).
Prevede la copertura parziale dei costi dei libri di testo. L’importo è fisso e
diversificato per tipo di scuola e classe frequentata. Il contributo medio ha coperto tra
il 66 e l’80% della spesa documentata prodotta dalle famiglie, con un contributo
medio a studente pari a 108,71 € per le scuole medie e di 146 € e per le scuole
superiori. Per questa spesa il comune ha utilizzato per l’anno 2011-2012 fondi
regionali arrivando a coprire circa l’80% delle necessità.
47
SCUOLA
Scuola media
Scuola superiore
Totale
DOMANDE
PRESENTATE
169
186
355
DOMANDE IDONEE
BUONI ASSEGNATI
% COPERTURA
168
167
335
168
167
335
100
100
100
Tabella 11 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino
SCUOLA
Scuola media
Scuola superiore
totale
COPERTURA
(€)
22.659,02
30.250,80
52.909,82
NECESSARIA
COPERTURA
(€)
18.263,17
24.382,14
42.645,31
DISPONIBILE
% COPERTURA
80,6
80,6
80,6
Tabella 12 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino
Borsa di studio - per studenti della scuola primaria (scuola elementare), scuola
secondaria di primo grado (scuola media) e secondo grado (scuola superiore). Prevede
il rimborso di alcune spese scolastiche, documentate con giustificativi di spesa. La
tipologia di spesa e i limiti minimi e massimi di rimborso sono stabiliti annualmente
dal bando. La copertura media del 58,5% delle domande idonee si spiega alla luce
della carenza di fondi benché il Comune abbia investito su questo intervento un totale
di 30.000 € di risorse proprie in aggiunta all’assegnazione provinciale.
SCUOLA
DOMANDE
PRESENTATE
DOMANDE IDONEE
BORSE ASSEGNATE
% COPERTURA
Scuola elementare
243
240
149
62,1
Scuola media
188
185
119
64,3
Scuola superiore
217
196
95
48,5
Totale
648
621
363
58,5
Tabella 13 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino
SCUOLA
COPERTURA NECESSARIO (€)
COPERTURA DISPONIBILE (€)
COPERTURA %
Scuola elementare
33.850
22.350
66
Scuola media
27.750
17.734
64
Scuola superiore
49.000
23.750
48,5
Totale
112.600
68.834
61
Tabella 14 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino
Il Comune di Piombino ha poi accolto la donazione delle eredi Zelli per la creazione di
un fondo di € 20.000 da destinare a contributi per il sostegno allo studio dei ragazzi
studenti della scuola media inferiore provenienti da famiglie in condizioni economiche
disagiate.
Centri estivi
Nell'anno 2011, si segnala un dato migliorativo rispetto all’anno precedente, per ciò
che riguarda la copertura economica dei centri estivi. Grazie ad un progetto finanziato
dalla Regione Toscana (legge 16): sono stati erogati dei voucher destinati alle donne
occupate (anche con contratto stagionale) come rimborso di quanto speso per la
frequenza dei figli ai centri estivi.
Per la Val di Cornia l'importo del finanziamento è stato di 35.000 €.
Analogamente, ma con un finanziamento provinciale sul Piano della Cittadinanza di
genere, sono stati erogati voucher per servizi ed attività educative estive per minori e
per servizi affini durante il periodo invernale destinate alle madri e finalizzati a favorire
l’accesso e la permanenza nel mondo del lavoro.
Anziani, disabili, minori e famiglie
Come precedentemente riportato, molte attività e servizi di ambito sociale , vengono
gestiti e realizzati a livello di Zona Socio-sanitaria (Val Di Cornia) pur prevedendo una
competenza comunale. I servizi in questione riguardano alcuni target specifici di
popolazione.
48
Strutture o servizi
Utenti di Piombino
Contributi anziani non
autosufficienti
35
Ricoveri RSA San Rocco
38
Ricoveri RSA Campiglia
Marittima
49
Totale
122
Tabella 15 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino
Strutture o servizi per disabilità
Utenti di Piombino
Centro diurno di San Vincenzo
1
Centro diurno CST Venturina
4
Centro diurno Carsal Piombino
19
Terapia occupazionale
26
Dopo di noi (percorso di assistenza).
7
Casa famiglia disabili psichici
7
Progetto Vita indipendente
(finanziamenti)
6
Aiuto personale
9
Tempo libero
9
Totale
88
Tabella 16 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino
Strutture o servizi per minori
Utenti di Piombino
Contributi famiglia
23
Contributi minori
12
Rette istituti minori
8
Rette istituti madri
2
Centro Meucci (centro residenziale
per ragazzi)
6
Totale
51
Tabella 17 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino
49
Immigrati
L’Azienda socio sanitaria della Val di Cornia offre particolari servizi rivolti agli
immigrati: doposcuola per ragazzi, corsi di alfabetizzazione per adulti, mediazione
linguistica presso il consultorio, mediazione linguistica scolastica, sportello immigrati.
Questo tipo di servizi, considerati da una prospettiva di genere, risultano
particolarmente rilevanti in considerazione della presenza femminile tra la
popolazione straniera del territorio pari a più del 50% e del fenomeno della
femminilizzazione dei flussi legata alla presenza di specifiche nazionalità, come si è
visto a pagina 15.
Violenza contro le donne
A Piombino è attivo un Centro Donna che svolge attività di varia natura sul tema
dell’antiviolenza e segue il tema della violenza di genere: il centro è finanziato dalla
Azienda socio sanitaria della Val di Cornia.
Il Centro Donna accompagna le donne in percorsi articolati che possono prevedere
colloqui di prima accoglienza, consulenze psicologiche, consulenze legali, contatti con
le forze dell’ordine, contatti con il Tribunale dei Minorenni, telefonate di ascolto.
50
Altri servizi
Sempre nell’ambito delle attività svolte dall’Azienda socio sanitaria della Val di Cornia
sul territorio sono previsti anche servizi di Telesoccorso, assistenza domiciliare
integrata e rivolti al fenomeno delle nuove povertà.
I servizi per l’area della Qualità della vita
Il piano di lavoro della Giunta comunale 2010-2014 indica come fondamentale la
tutela ambientale in una città come Piombino che ha già “pagato in termini di
sofferenza ambientale” così come una migliore gestione dello spazio pubblico in
risposta alla concrete esigenze di qualità della vita delle sue cittadine e dei suoi
cittadini.
Qualità dell’ambiente
L’assessorato all’ambiente ha siglato un protocollo d’intesa con i rivenditori di
biciclette stanziando 9.000 € per promuovere l’acquisto di biciclette elettriche a
pedalata assistita senza ausilio di acceleratore.
Il contributo, erogato fino a esaurimento del fondo disponibile non oltre il 31 dicembre
2012, rientra nella campagna per incentivare l'uso di mezzi ecologici, al fine di ridurre
il traffico cittadino e le emissioni in atmosfera dei gas di scarico.
Sport
Attività sportive:
Minori da famiglie disagiate: in casi particolari, il Comune ha attivato tramite
l’Assessorato allo sport un contatto con le società sportive dilettantistiche locali al fine
di proporre l’inserimento nei gruppi sportivi dei ragazzi provenienti da famiglie
disagiate: il contributo comunale a questo intervento è incluso come piccola parte nel
generale contributo al servizio sociale.
Neonati e gestanti: i corsi sono presenti sia presso strutture private sia presso la Piscina
Comunale pur senza contributo diretto da parte del Comune.
Anziani: in strutture private o presso la Palestra Cama-Uisp dal 1982 si tengono corsi di
attività motoria per la terza età, gestiti dal Comitato Attività Motoria Anziani (Cama)
associato alla Uisp con un contributo del Comune a sostegno dell’attività di € 5.000
all’anno.
Disabili: sono diversi i progetti di collaborazione tra associazioni di volontariato,
associazioni sportive e scuole per l’inserimento in attività e gruppi sportivi (bocce,
danza sportiva) con un sostegno a carico del Comune, ripartito tra i vari soggetti di €
5.000 all’anno.
Maratona sempredonna: mentre non esistono corsi o attività sportive sostenuti
economicamente dal Comune a favore delle donne il Comune fornisce però sostegno
logistico per le attività di comunicazione legate all’iniziativa della maratona per le vie
della città a cui partecipano solo donne.
Attività socio ricreative
Il Centro Giovani di Piombino è un servizio pubblico, con gestione a carico del Comune
di Piombino e in particolare dell’Assessorato alle Politiche giovanili che ha
competenza di indirizzo, finanziamento e controllo.
Il Centro è dotato di auditorium; sala lettura; sala prove; punto di Accesso Assistito
PAAS; Ufficio Giovani del Comune; consultorio Adolescenti e Centro Affidi della ASL,
e ancora di bar, area relax e Ufficio Informagiovani.
Quest’ultimo è un servizio che offre informazioni su vari settori di interesse giovanile
(scuola, lavoro, formazione professionale, mobilità giovanile, servizio volontario civile
e militare) e dal 2005 viene gestito da ARCI NOVA Associazione.
51
I servizi per l’area del Mondo del lavoro
Nella lettura di genere, lo sviluppo locale costituisce un campo cruciale per realizzare
azioni efficaci per superare le disparità tra uomini e donne, coinvolgendo attori diversi
a livello economico e sociale, promuovendo saperi, sperimentando progetti ed
esperienze.
Emergono però delle difficoltà a sviluppare un efficace intervento in questa area in
un’ottica di genere, in parte per una questione di competenze del Comune e in parte
per un’oggettiva difficoltà di iniziativa dovuta alla carenza di risorse economiche.
52
LA PRESENZA FEMMINILE NELLA SFERA PUBBLICA
L’analisi della composizione di genere degli organi di governo (giunta e consiglio) e del
personale amministrativo del Comune costituisce un approfondimento di questo
lavoro in due ambiti quello della presenza politica delle donne e quello della presenza
sul mercato del lavoro che costituiscono due settori cruciali della dis-parità di genere
vigente nel nostro paese.
Andare a esaminare da vicino quali sono le caratteristiche dell’ente che ha promosso il
bilancio di genere consente di partire proprio dal micro cosmo amministrativo
nell’elaborazione di politiche e azioni adatte a superare la dis-parità.
Organi elettivi e di governo
La giunta attualmente in carica è composta da 10 membri compreso il sindaco e, di
questi, otto sono uomini e due sono donne. Se dal punto di vista quantitativo la
presenza femminile è indubbiamente sottorappresentata si deve rilevare che , almeno
parte, delle deleghe loro attribuite non rientra nel tradizionale alveo delle deleghe
femminili esse si occupano infatti, rispettivamente, di:

Trasporti e Mobilità, Polizia Municipale, Politiche per la Sicurezza e il Decoro,
Politiche di Gestione delle Risorse Umane, Affari Generali

Politiche Sociali, Pubblica Istruzione, Politiche Formative, Servizi alla Famiglia
all’Infanzia e all’Adolescenza, Politiche per l’Immigrazione, Pari Opportunità,
Città dei Bambini, Volontariato, Politiche Abitative, Cooperazione
Internazionale28.
Si deve però rilevare un significativo miglioramento della presenza femminile sotto il
profilo della rappresentanza politica nella comparazione della serie storia dei dati
relativi alle giunte precedenti. Per la prima volta dal 1960, infatti, vi sono due donne
assessore mentre fino ad oggi in sole quattro legislature era stata presente una donna
in Giunta.
-
28
Gli assessorati con maggior voce di spesa in conto capitale sono affidati
entrambi a due uomini (cultura e bilancio).
53
Figura 30 – Elaborazione Sociolab, fonte Comune di Piombino
Le consigliere sono 5 su 31 membri e costituiscono meno di 1/6 dei membri
dell’organo comunale tutte rappresentanti della maggioranza.
In questo caso il trend è negativo rispetto al Consiglio comunale precedente che
vedeva una presenza femminile pari a 11 su un totale di 31.
Mentre il Consiglio comunale 1999-2004 presentava esattamente lo stesso rapporto di
rappresentanza femminile del Consiglio attuale (5/31) ma con una distribuzione più
equilibrata tra esponenti della maggioranza e dell’opposizione.
Dipendenti comunali, società partecipate e consulenze
Per quanto riguarda il personale dipendente del Comune le donne costituiscono più
della metà degli addetti con 160 dipendenti (pari al 62,7% del totale) rispetto a 95
uomini.
La rilevante presenza femminile si concentra nelle posizioni non apicali tanto che degli
otto dirigenti presenti nella struttura ben cinque sono uomini. Gli studi che analizzano
la presenza delle donne nel mercato del lavoro parlano di tetto di cristallo per
rappresentare la difficoltà delle donne a occupare le posizioni più elevate. Un dato che
sembra ancora più rilevante quando si riferisce a un contesto di generale larga
presenza femminile quale quello in esame. In parallelo dunque, non stupisce, notare
che circa il 67% delle dipendenti ricadono in qualifiche di livello compreso tra A e C.
54
Le donne che rappresentano il Comune negli organi amministrativi delle partecipate29
sono 3 su 12.
Figura 31 – Elaborazione Sociolab, fonte Comune di Piombino
55
Nel 2011 su un totale di 33 incarichi esterni per una cifra pari a 115.945 € ne sono stati
conferiti a donne 14 (il 42,4% degli incarichi totali), di cui solo 1 come collaborazione
coordinata e continuativa e i restanti come prestazioni occasionali a fronte di un
rispettivo rapporto di 3 a 20 per gli uomini.
Il compenso destinato alle donne è stato quindi di 46.325 €, pari al 40% del compenso
totale; con un compenso medio maschile di 3.664 € a fronte di un compenso medio
femminile di 3.309 €.
L’anno precedente a fronte di un numero totale di incarichi decisamente inferiore (9) ,
5 erano stati attribuiti a donne, di cui 3 come collaborazione coordinata e continuativa,
con un forte vantaggio delle donne dal punto di vista del compenso pari a oltre il 95%
della spesa totale (59.250 €).
Si registra, infine, uno scarso utilizzo dello strumento dei congedi parentali tra i
dipendenti comunali. Solo 9 dipendenti – quasi esclusivamente donne – ne hanno
usufruito per prendersi cura dei figli per un ammontare di 287 giorni utilizzati da
donne e 16 giorni da uomini.
29
Sono presi in esame solo i Cda nei quali il Comune è socio di maggioranza poiché i consiglieri vengono
eletti dall'assemblea dei soci ed è quindi solo in questo caso che si ha una vera e propria nomina da
parte del Comune.
Il ruolo e le azioni della Commissione pari opportunità
La Commissione Pari Opportunità è istituita per la promozione di condizioni di pari
opportunità tra uomo e donna, per la rimozione degli ostacoli che di fatto
costituiscono discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle donne e per la
valorizzazione della soggettività femminile.
E' un organo consultivo del Consiglio comunale e ha sede presso il Comune, esercita le
sue funzioni in piena autonomia, operando anche per uno stretto raccordo tra le realtà
e le esperienze femminili del Comune di Piombino e le donne elette nelle Istituzioni. E'
nominata dal Consiglio Comunale e le componenti nominate rimangono in carica fino
alla scadenza del Consiglio.
56
L’APPROFONDIMENTO QUALITATIVO
Allo scopo di coinvolgere la società civile in una vera e propria fase “qualitativa e
partecipata” di bilancio di genere sono stati organizzati un focus group e un
laboratorio fotografico che hanno avuto per tema rispettivamente le politiche di pari
opportunità e tempi e spazi della città.
Le politiche di pari opportunità – il focus group
Hanno preso parte al focus group donne
piombinesi particolarmente "rappresentative"
per il ruolo che rivestono nelle istituzioni o nelle
associazioni del territorio (funzionarie del
Comune, membri della Commissione per le pari
opportunità, rappresentanti delle associazioni di
categoria, della società civile e responsabili di
servizi al cittadino attivi sul territorio).
Dopo aver illustrato il percorso del Bilancio di Genere, alle partecipanti sono state
poste alcune domande stimolo che permettessero di aprire un confronto su alcune
tematiche chiave rispetto al tema delle pari opportunità. Si è chiesto loro di
concentrarsi in particolare sulla valutazione del contesto locale - la città di Piombino –
alla luce della propria esperienza personale e professionale e rispetto alle varie
dimensioni di interesse: servizi diretti e indiretti, buone prassi e criticità, le reti,
l’organizzazione della città (in termini di accessibilità, sicurezza, vivibilità).
Il confronto interattivo tra un gruppo di pari ha permesso in tempi brevi e con costi
relativamente contenuti non solo di far emergere l’expertise delle partecipanti per
raccogliere informazioni di fondo utili all’analisi ma anche di ricevere in formazioni
complesse non ottenibili senza il confronto diretto tra i soggetti coinvolti.
Partendo dalla riflessione, condivisa tra le partecipanti, che la strada per le pari
opportunità di genere è ancora da percorrere e che la conciliazione resta uno dei
problemi principali con cui le donne devono confrontarsi alle partecipanti è stato
chiesto quale sarebbe la prima azione che farebbero per favorire le pari opportunità.
Buona parte delle indicazioni raccolte rispetto a questa domanda si articola
nell’ambito della possibilità di trovare soluzioni migliori per la conciliazione e in
particolare: promuovere nidi aziendali che “sono la soluzione organizzativa più
semplice per la gestione familiare” così come “modificare l’orario dei servizi perché si
concili meglio con l’orario lavorativo e familiare”.
Ma alcune delle partecipanti si spingono oltre e ritengono che oltre che sui servizi sia
necessario provare ad intervenire sugli stili di vita promuovendo sistemi di vita che
“promuovano il rispetto delle persone in quanto tali” che consentano alle donne di
esprimere le proprie differenze. Poter realizzarsi nel mondo del lavoro “rimanendo
57
comunque donna, senza dover adeguare il proprio comportamento ad un modello
diverso”.
La competizione con gli uomini su modelli che le donne non considerano propri è
particolarmente sentita in senso negativo nel mondo nel lavoro, mentre la possibilità
di scardinare questi modelli sarebbe vista come un’opportunità: “se la donna non
dovesse sempre dimostrare di essere all'altezza potrebbe svilupparsi fin da subito una
fruttuosa interazione lavorativa tra punto di vista femminile e punto di vista
maschile”.
Per finire, il riferimento è alla “rinuncia” le donne presenti affermano che “oggi non si
vuole rinunciare né al lavoro né alla famiglia: la
rinuncia è vissuta come frustrazione!”.
Molto legato a questo è il riferimento alle
condizioni delle donne immigrate le cui scelte
e condizioni di vita hanno ancora molto a che
fare con la rinuncia: “per le donne immigrate
la “rinuncia è l'inizio”. Quando arrivi qui devi
imparare la lingua e adattarsi culturalmente.
Le donne italiane sono molto più libere e per
raggiungere questa libertà una donna
immigrata deve prima convincere il marito,
poi organizzarsi senza poter contare sull’aiuto
della famiglia di origine, sul lavoro da
immigrata deve mostrare ancora più delle
altre di essere all’altezza”.
58
Io penso che le immigrate di seconda
generazione potranno parlare di
condizione di “donna”, le donne
immigrate di oggi vivono la condizione
di “donna immigrata”.
Proseguendo la discussione nel focus group le
donne sono state sollecitate a discutere di
quali sono le politiche e gli interventi e i settori più importanti su cui focalizzarsi per
promuovere le pari opportunità.
Ciò che è emerso come rilevante è che ancora più che nel lavoro l’intervento sembra
auspicabile per facilitare la presa di parola femminile nella vita attiva, nell’impegno
civile.
Le partecipanti infatti tracciano un breve
excursus sulla storia della città di Piombino,
città comunista e operaia dove vigeva, però,
una cultura maschilista, operaista, non di
femminismo emancipatorio. Il modello vigente
fino agli anni Ottanta era “l’uomo lavora e la
donna sta a casa”.
Col tempo però, grazie ai servizi, le donne hanno potuto andare a studiare fuori,
portare “nuova cultura” in città, hanno potuto entrare nel mondo del lavoro e in
particolare del lavoro autonomo - Piombino, infatti, ha un’imprenditoria femminile in
continua crescita e ha una media di imprese femminili più elevata della media
nazionale e regionale.
Ciò che sentono come esigenza primaria oggi è dunque l’individuazione di mezzi per
sollecitare la partecipazione attiva delle donne nell’associazionismo culturale e
sportivo. Tra le giovani donne si nota, infatti, un arretramento nell’impegno civile e
nella partecipazione attiva.
Per quello che riguarda le donne immigrate, invece, sarebbe utile avere un luogo di
ritrovo dove possano incontrarsi nel tempo libero.
Commissione pari opportunità
La Commissione Pari opportunità è composta da
15 donne rappresentanti dell’Amministrazione
comunale
(consiglio
e
giunta),
dell’associazionismo
locale,
del
Centro
antiviolenza e della Consulta degli stranieri.
Si riunisce con cadenza pressoché mensile e nel
corso del 2010/11 si è data come obiettivi
l’organizzazione di:
 dibattiti per sostenere la presenza delle donne nel mondo del lavoro anche
attraverso la conciliazione tra vita personale, familiare e professionale;
 attività per le politiche sociali, sanitarie e per la cittadinanza di genere con
particolare attenzione alla violenza di genere;
 dibattiti per promuovere e favorire la partecipazione attiva delle donne alla vita
politica e istituzionale.
Ha inoltre cercato di essere presente sulla stampa, attraverso puntuali comunicati
stampa sulle proprie attività, considerazioni, ecc.
Nel 2010 la Commissione pari opportunità ha concentrato la propria attività in
particolare nella realizzazione di iniziative relative al contrasto della violenza contro le
donne organizzando vari incontri e iniziative tra i quali vale la pena di ricordare una
tavola rotonda, una giornata informativa in collaborazione con la provincia, una
giornata in collaborazione con le associazioni sportive che hanno aderito alla
“Campagna del fiocco bianco” contro la violenza alle donne e le attività di promozione
di sport che favoriscono la difesa personale.
Nel corso del 2011, il lavoro si è concentrato soprattutto nell’ambito della formazione
con le attività legate alla, costruzione di una cultura della non violenza attraverso la
promozione delle attività all’interno delle scuole in modo particolare con gli studenti
delle scuole superiori. La Commissione ha cercato inoltre di partecipare alle attività
59
promosse dagli organismi di parità nazionali con la consapevolezza che sia
indispensabile il confronto e la definizione di politiche comuni.
I tempi e gli spazi della città – il laboratorio fotografico
Per coinvolgere in prima persone le cittadine di
Piombino è stato organizzato un laboratorio di
ricerca-azione sugli spazi e i tempi della città, che
è stato condotto con il supporto di alcune tecniche
di sociologia visuale.
Il laboratorio è stato strutturato in due
appuntamenti pubblici (che si sono tenuti il 22 e il
27 giugno in orario post-lavorativo). E’ stato
promosso: a mezzo stampa, con una news sul sito
del Comune di Piombino, tramite una locandina elettronica, attraverso i social
network e con un’attività di mailing diretta all’associazionismo femminile locale.
Alle partecipanti si è chiesto di elaborare il tema “Con i miei occhi di donna sulla città
vedo …” utilizzando la macchina fotografica30 per esplorare prima, e discutere poi, gli
aspetti concreti della vita al femminile.
Durante il primo incontro alle partecipanti è stato illustrato il percorso di Bilancio di
Genere nel suo complesso, è stato spiegato come il laboratorio fotografico vi si
inseriva e sono state fornite alcune istruzioni per realizzare gli scatti. Le cittadine
hanno quindi avuto alcuni giorni per realizzare e selezionare 10 scatti che, all’incontro
successivo, sono stati proiettati e commentati.
La verbalizzazione degli scatti ha permesso alle partecipanti di esprimere la propria
percezione della presenza femminile nello spazio urbano di Piombino e di confrontarsi
circa analogie e differenze.
In particolari, come si nota negli scatti delle pagine seguenti, sono emersi alcuni temi
comuni effettivamente connessi alla dimensione temporale e spaziale della donna al
di fuori dello spazio privato:

il lavoro e in particolare “l’interfaccia femminile” del commercio di vicinato
piombinese;

i momenti e gli spazi di aggregazione;

l’estetica della città.
30 Con questa tecnica la macchina fotografica è infatti come una sorta di “occhio speciale” che valorizza la conoscenza
che deriva dall’esperienza quotidiana della città, nei suoi spazi e nei suoi tempi.
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Donne al lavoro
Veterinaria
L’edicolante
Donne in acciaieria
L’artista con la sua opera
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Questa è la postina che mi
ha detto: “hei ma io sono
precaria…”
Inaugurazione Cord
Edicolante timida
Macellaia e corniciaia
“Dalla pescivendole vado di frequente c’è una dimensione in cui ancora ci si
scambia due parole. Hai un trattamento familiare. Anche loro fanno di tutto”.
Donne nello spazio pubblico e lo spazio pubblico visto dalle donne
Colonia felina
Donna con motore
“La canara”
In biblioteca
Bellissima Calamoresca
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Sulla panchina
Di spalle a piazza Bovio
Pausa dal lavoro
Mamma e figlia
“Io amo muovermi a piedi nella natura Cala moresca io adoro cala moresca è posto anche di ritrovo. Il palazzo è da mettere a posto…”
“Una panchina per prendersi il proprio tempo, per fare un viaggio e immaginare chissà quali posti”
Uno scorcio da riqualificare
Sport e iniziative pubbliche
Pallavolo femminile
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Concerto Artistica-mente
Cena tra donne
Diving al femminile