Il Bilancio di Genere del Comune di Piombino
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Il Bilancio di Genere del Comune di Piombino
IL BILANCIO DI GENERE DEL COMUNE DI PIOMBINO RAPPORTO LUGLIO 2012 INTRODUZIONE_______________________________________________________________ 1 I principi fondanti ______________________________________________________________ 3 IL CONTESTO _________________________________________________________________ 6 premessa metodologica_________________________________________________________ 6 Caratteristiche socio-demografiche della popolazione ________________________________ 8 Distribuzione della popolazione per aree di cura ____________________________________ 10 La popolazione immigrata ______________________________________________________ 15 Le famiglie __________________________________________________________________ 18 Il bilancio demografico _________________________________________________________ 21 Il lavoro _____________________________________________________________________ 23 L’imprenditoria femminile ______________________________________________________ 27 IL BILANCIO _________________________________________________________________ 30 Area della conciliazione ________________________________________________________ 39 Area qualità della vita __________________________________________________________ 41 Area mercato del lavoro ________________________________________________________ 42 I servizi per l’area dell’ area della Conciliazione _____________________________________ 45 I servizi per l’area della Qualità della vita __________________________________________ 50 I servizi per l’area del Mondo del lavoro ___________________________________________ 52 LA PRESENZA FEMMINILE NELLA SFERA PUBBLICA _______________________________ 53 Organi elettivi e di governo _____________________________________________________ 53 Dipendenti comunali, società partecipate e consulenze ______________________________ 54 Il ruolo e le azioni della Commissione pari opportunità _______________________________ 56 L’APPROFONDIMENTO QUALITATIVO __________________________________________ 57 Le politiche di pari opportunità – il focus group _____________________________________ 57 I tempi e gli spazi della città – il laboratorio fotografico ______________________________ 60 INTRODUZIONE Il bilancio di genere è un documento che analizza e valuta sulla base di un’ottica di genere le scelte politiche e gli impegni economici-finanziari di un ente o di un’Amministrazione: si tratta di fatto di uno strumento che integra il bilancio “tradizionale” ponendo l’analisi della variabile di genere al centro della valutazione della gestione delle risorse, dell’efficacia e dell’efficienza delle azioni realizzate e delle spese sostenute. La considerazione che le differenze esistenti tra donne e uomini - in termini di esigenze, condizioni, percorsi, opportunità nella sfera personale come in quella lavorativa, senza contare le vere e proprie disparità per quanto riguarda la partecipazione ai processi decisionali - impediscono di pensare a politiche neutre rispetto al genere ha spinto gli studiosi a elaborare uno strumento che consenta di evidenziare e di rilevare l’impatto differenziato che le scelte economiche possono avere su uomini e donne. In questa ottica il bilancio non è un semplice strumento economico bensì un attrezzo della cassetta con cui un’Amministrazione attraverso l’elaborazione di dati e statistiche centrate sul genere, può tenere conto degli effetti differenti a seconda del genere per migliorare la propria azione e può ridefinire le priorità di intervento rispetto alle politiche e ai bisogni dei propri cittadini. Pubblicare un bilancio di genere significa anche sensibilizzare sul tema gli amministratori stessi e la cittadinanza e rispondere in modo sempre più pertinente alle esigenze della popolazione. Inoltre, il bilancio di genere contribuisce a introdurre l’elemento della cultura femminile nella dimensione pubblica, offrendo anche interessanti riflessioni sul cambiamento del ruolo maschile. Le prime sperimentazioni di bilancio di genere risalgono agli anni ’80 in Australia: dal 1995 gradualmente lo strumento ha ottenuto un riconoscimento internazionale a livello istituzionale, sancito dalla Quarta Conferenza mondiale sulle donne di Beijing prima e dalla raccomandazione agli stati delle Nazioni Unite per la promozione dei diritti e delle Pari opportunità delle donne poi. A differenza di altri paesi dove la promozione e la redazione del Bilancio di genere è stata quasi sempre a livello nazionale, in Italia si è assistito ad un processo inverso, che ha visto le prime esperienze partire a livello locale, in particolare di Province e di Comuni. Se questa tendenza trova spiegazione nella “vicinanza” degli enti locali al cittadino, nella responsabilità diretta in termini sociali, nelle competenze attribuite agli enti locali per il processo di decentramento delle funzioni – tutti elementi che hanno creato i presupposti per una maggiore sensibilità rispetto alla rendicontazione 1 con un di genere – è da rilevare il fatto che in molti ambiti la capacità di azione e dunque degli enti locali è ridotta proprio negli ambiti che necessiterebbero di maggiori risorse per favorire pari opportunità di genere1. Occorre poi evidenziare che la lettura di genere risulta un esercizio complicato per la natura trasversale e multidimensionale delle differenze legate al genere ma nondimeno utile, specie in un momento storico-politico in cui la crisi globale a rivedere il modello economico, considerandone limiti e carenze, quali la mancata attenzione al costo sociale della riproduzione, pagato ad oggi in particolar modo dalle donne attraverso la rete dell’economia informale. Non esiste un’unica metodologia per la redazione del bilancio di genere, a livello internazionale i vari paesi e a livello nazionale i vari enti hanno seguito e sviluppato differenti metodi di analisi. In questo quadro il bilancio di genere del Comune di Piombino rappresenta un primo tentativo di approfondire l’impatto delle politiche municipali sulla cittadinanza tramite uno strumento in grado sia di contribuire allo sviluppo delle pari opportunità nella gestione delle politiche e nell’Amministrazione delle risorse pubbliche sia di comunicarla alla cittadinanza con un linguaggio semplice e accessibile e opportune didascalie. Inoltre questa esperienza si caratterizza per la componente partecipativa del disegno progettuale in grado di arricchire la prospettiva d’analisi dei dati con il punto di vista della comunità di riferimento che da destinatari delle scelte amministrative ne diventano attivi protagonisti. Con il bilancio di genere si vuole infatti ottenere anche un’accessibilità facilitata alle informazioni e ai dati che riguardano l’assegnazione delle risorse ai servizi che sostengono e promuovono le pari opportunità. Nelle pagine seguenti il lavoro che mira a rispondere due quesiti fondamentali relativi ai bisogni della cittadinanze e alle risposte dell’Amministrazione verrà presentato sulla base delle quattro fasi di ricerca e analisi che lo hanno contraddistinto: 1 analisi del contesto territoriale rispetto alla situazione demografica e socioeconomica della popolazione maschile e femminile del territorio che delinea una quadro generale della comunità, evidenziando eventuali gender gap e in generale il livello di qualità della vita. lettura accessibile e guidata e riclassificazione del bilancio secondo criteri che permettano di riaggregare le voci di bilancio in tematiche di rilevanza di genere in aree direttamente o indirettamente inerenti il genere (attività e risorse rivolte alle pari opportunità Si noti ad esempio che le competenze in materia di lavoro e occupazione non sono Comunali. 2 analisi dell’offerta dei servizi garantita dall’ente. analisi del percorso partecipato sul tema degli spazi e dei tempi della città che ha visto direttamente coinvolte le donne della città. I principi fondanti Il principio delle Pari Opportunità compare espressamente nello statuto comunale del Comune di Piombino, nell’articolo 75 del Capo V, “Disposizioni comuni” dedicato all’argomento si legge: 1. Al fine di attuare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna nell'esercizio delle funzioni istituzionali e nelle responsabilità di gestione dei pubblici servizi, ciascuno dei due sessi deve essere adeguatamente rappresentato nella nomina dei componenti la Giunta, nella composizione delle Commissioni consiliari e degli altri organi collegiali del Comune, nelle designazioni e rappresentanze del Comune nelle istituzioni, aziende ed enti da esso dipendenti. 2. Il Comune è altresì impegnato a creare condizioni di pari opportunità nello svolgimento della vita sociale e lavorativa in tutti i suoi aspetti. 3. Al fine di promuovere e valorizzare il ruolo della donna nella società è istituita la Commissione comunale per le Pari Opportunità composta dalle donne elette nel Consiglio comunale e nella Consulta dei cittadini stranieri e apolidi, dalle donne componenti la Giunta comunale e dalle rappresentanti dei gruppi e delle associazioni femminili costituiti sul territorio, nominate con le modalità stabilite dal regolamento della Commissione comunale per le Pari Opportunità. L’articolo contiene il nucleo degli indirizzi strategici dell’azione comunale sul tema delle pari opportunità: lo Statuto comunale deve infatti essere considerato la fonte primaria per le materie di competenza dell'ente locale, quindi atto fondamentale dell'ordinamento comunale sia per l'organizzazione interna, sia per l'esercizio del ruolo e delle funzioni dell'ente, sia per la cura e la promozione dei diritti e dello sviluppo della comunità di riferimento. Di particolare rilevanza risulta nel testo dello Statuto la dichiarazione di istituzione dell’organo specificatamente preposto alla promozione di condizioni di pari opportunità tra uomo e donna, per la rimozione degli ostacoli che di fatto costituiscono discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle donne e per la valorizzazione della soggettività femminile: la Commissione Pari Opportunità. Si tratta di un organo consultivo del Consiglio comunale che ha sede presso il Comune, esercita le sue funzioni in piena autonomia, operando anche per uno stretto raccordo tra le realtà e le esperienze femminili del Comune di Piombino e le donne elette nelle Istituzioni, con un’attività disciplinata da un apposito regolamento. La 3 Commissione, composta da donne elette nel Consiglio comunale e rappresentanti di associazioni locali viene nominata dal Consiglio Comunale e le sue componenti rimangono in carica fino alla scadenza del Consiglio2. Il regolamento della Commissione ne individua gli specifici compiti: valuta lo stato di attuazione delle leggi statali e regionali riguardanti la condizione femminile all'interno del Comune di Piombino; ha facoltà di esprimere pareri sulle iniziative assunte dal Consiglio comunale su temi che coinvolgono il mondo femminile e formula specifiche proposte; svolge indagini e ricerche sulla condizione femminile nell’ambito comunale in tutti i settori della società; si impegna a favorire un'adeguata presenza femminile nei vari organi elettivi; raccoglie e diffonde informazioni riguardanti i problemi femminili; attua ogni altra iniziativa idonea allo sviluppo della condizione femminile; promuove forme di solidarietà e di cooperazione verso le donne dei paesi in via di sviluppo e contro ogni violazione dei diritti umani. In questo quadro funzionale ben si inserisce la redazione del bilancio di genere al tempo stesso strumento di promozione delle pari opportunità e mezzo di informazione e di ricerca sul tema. La lettura di genere del bilancio comunale consentirà di inquadrare le attività previste dal Piano di lavoro della Giunta comunale 2010-2014 in un’ottica che permetterà di coglierne aspetti non sempre palesi legati all’attenzione alle differenze tra donne e uomini delle politiche comunali, per quanto il principio di pari opportunità non vi sia espressamente citato3. 2 Presidente, Consigliera comunale P.D.: Maria Grazia Braschi; Rappresentante Consulta dei cittadini stranieri e apolidi: Lina Byelyayeva; Consigliera comunale P.D.: Cinzia Cioncoloni; Rappresentante Associazione Sempre Donna Vice Presidente: Simonetta Dynys; Rappresentante Consulta dei cittadini stranieri e apolidi, Vice Presidente: Gladys Ivette Ferrer Sanchez; Rappresentante Centro Antiviolenza: Eliana Ghini; Rappresentante Associazione Donne Oltre: Alessandra Lenzi; Rappresentante Associazione Soroptimist International: Grazia Menti Bartoloni; Consigliera comunale P.D.: Lara Landi; Rappresentante Unicoop Tirreno Sez Soci: Diva Malotti; Consigliera comunale P.D. - Presidente Consiglio comunale: Maida Mataloni; Assessore - P.M.- Politiche di gestione risorse umane- Trasporti Decoro Urbano: Elisa Murzi;Rappresentante Associazione ARCI; Oriana Nigro; Consigliera comunale P.D.: Ginevra Paini; Assessore alle Pari Opportunità- Politiche sociali- Pubblica Istruzione: Anna Tempestini. 3 Nel documento compaiono come specifici titoli di programma: qualità ambientale; processi di trasformazione; restyling urbano; sviluppo economico; coesione sociale; salute e sicurezza; istruzione, 4 Il documento di programmazione del Comune di Piombino 2000-2014 (Piano di Lavoro) definisce infatti gli obiettivi strategici dell’Ente e di fatto “traduce” il programma politico del Sindaco con progetti ed azioni concreti da realizzare a partire dalle Linee programmatiche del Sindaco relative al mandato amministrativo, presentate al Consiglio Comunale nella seduta del 28/7/2009 e per questo non è sempre immediatamente possibile riscontrarvi un focus di genere in quanto la programmazione che vi viene delineata ha valenza generale e abbraccia tutta l’attività dell’Ente con la funzione di raccordare i diversi livelli di programmazione in una cornice unica. 5 formazione e giovani; sport; patrimonio naturale, culturale, storico ed archeologico; decentramento e frazioni; efficienza della struttura amministrativa e vicinanza ai cittadini. IL CONTESTO premessa metodologica La ricostruzione del contesto è stata avviata mediante un’intervista semi strutturata all’Assessora alle Politiche Sociali e alla Pubblica Istruzione Anna Tempestini4. La traccia d’intervista è stata strutturata in alcune macro-sezioni: Il bilancio comunale, la programmazione delle politiche e l’organizzazione dei servizi: le ricadute dirette e indirette in tema di Pari opportunità; l’attività della Commissione Pari Opportunità e i sui rapporti con giunta e Consiglio comunale; il territorio e la cittadinanza: opportunità e criticità in tema di pari opportunità; la partecipazione femminile: donne e politica, l’associazionismo locale e altre forme di partecipazione. L’intervista è stata integrata anche attraverso un focus group5 con alcune donne piombinesi particolarmente "rappresentative" per il ruolo che rivestono nelle istituzioni o nelle associazioni del territorio. Vi hanno preso parte funzionarie del Comune, membri della Commissione per le pari opportunità, rappresentanti delle associazioni di categoria, della società civile e dei servizi al cittadino attivi sul territorio (vedi p. 56). A seguito di questa attività preliminare, utile a tracciare una prima cornice interpretativa delle informazioni, ci si è rivolti all’Ufficio Anagrafe del Comune di Piombino per ottenere i dati necessari all’analisi descrittiva del contesto sociodemografico. L’ufficio Anagrafe ha fornito l’estrazione6 di alcune informazioni riguardanti l’intera popolazione residente dal registro anagrafico7 sulla base delle quali, anche ricorrendo 4 L’Assessore Anna Tempestini detiene le seguenti deleghe: Politiche Sociali, Pubblica Istruzione, Politiche Formative, Servizi alla Famiglia all’Infanzia e all’Adolescenza, Politiche per l’Immigrazione, Pari Opportunità, Città dei Bambini, Volontariato, Politiche Abitative, Cooperazione Internazionale 5 Il focus group ha sostituito le interviste semi-strutturate previste nel progetto: Il cambiamento nell’impianto metodologico è dovuto al fatto che una miglior conoscenza del contesto locale di riferimento ha portato a individuare come obiettivo centrale di questa prima fase una valutazione soft di natura qualitativa in grado di raccogliere opinioni e punti di vista espressi da esperti sull’argomento e a tal fine il focus group viene indicato dalla letteratura in materia come la tecnica più appropriata (Bertin, 1986, Decidere nel pubblico. Tecniche di valutazione e gestione dei servizi pubblici, Etas Libri Edizioni). 6 L’estrazione è stata realizzata in data 16.03.2012. 7 Le variabili estratte sono state: numero famiglia, numero componenti, sesso, data di nascita, stato civile, rapporto di parentela con l’intestatario della scheda, titolo di studio, professione, anno immigrazione, comune e provincia di provenienza, anno emigrazione, comune e provincia di emigrazione, anno di decesso. 6 ad altre fonti (Urbistat, DemoIstat, Sistema Statistico Regionale Toscana, Provincia di Livorno), si è completato il seguente quadro informativo: Caratteristiche individuali Genere, età, nazionalità, stato civile, stato di famiglia. Caratteristiche delle famiglie Numero di famiglie, numero di componenti e composizione del nucleo familiare, numero di convivenze e numero di matrimoni. Caratteristiche della popolazione Bilancio demografico (saldo naturale, saldo migratorio, saldo totale), quoziente di natalità, quoziente di mortalità, quoziente di immigrazione, quoziente di emigrazione, indice di dipendenza strutturale dei bambini, indice di dipendenza strutturale degli anziani, indice di dipendenza strutturale totale, indice di vecchiaia, indice di ricambio, rapporto di mascolinità. Uno specifico approfondimento è stato dedicato alla popolazione residente straniera che nel Comune di Piombino presenta caratteristiche interessanti dal punto di vista di genere. Sulla base delle informazioni fornite dall’Osservatorio sul mercato del lavoro della Provincia di Livorno8 è stato possibile descrivere le caratteristiche del mercato del lavoro, relativamente all’ambito territoriale del Centro per l’impiego di Piombino. Sono stati dunque elaborati grafici e tabelle con le informazioni riguardanti gli iscritti alle liste di disoccupazione e alle liste di mobilità e gli avviamenti professionali per sesso, classe di età, titolo di studio, cittadinanza. Il quadro analitico è stato integrato con gli indicatori sull’occupazione del Comune di Piombino fornite da Urbistat relativamente al 2012: forze lavoro, occupati per settore, disoccupati, tasso di attività, tasso di occupazione e tasso di disoccupazione. Grazie ad uno studio sull’imprenditoria femminile realizzato dal Centro Studi e ricerche CCIA di Livorno,presentato proprio a Piombino il 15 maggio 2012 , è stato inoltre possibile descrivere il contesto imprenditoriale femminile del SEL Valdicornia9 aggiornato al 2011, e confrontarlo con quello provinciale. 8 Dati relativi al 2009. Nello studio menzionato non sono riportati dati a livello comunale e il SEL – Sistema Economico Locale della Valdicornia - è il livello di rilevazione dei dati più vicino alla dimensione comunale. I SEL che compongono la Provincia di Livorno sono quattro: Livorno/Collesalvetti, Val di Cecina, Val di Cornia, Arcipelago. 9 7 Caratteristiche socio-demografiche della popolazione Il Comune di Piombino conta 34.830 residenti – il 10% circa della popolazione provinciale - di cui 18.145 donne (52%) e 16.685 uomini (48%). L’11% della popolazione ha un’età inferiore a 15 anni, il 59,5% un’età compresa tra i 15 e i 64 anni e il 29,5% supera i 65 anni (fig. 1): si tratta di una popolazione più anziana rispetto a quella della Provincia di Livorno - dove si registra l’1% in più di popolazione giovanissima e il 4% in più di popolazione attiva (15-64) - e alla popolazione regionale dove si registra l’1,7 % in più di popolazione giovanissima e il 5,6% in più di popolazione attiva (15-64) La differenza appare ancora più netta se confrontata con la popolazione italiana dove la percentuale di giovanissimi è del 14% (3% in più rispetto alla popolazione piombinese), la popolazione attiva rappresenta il 65,7% (6% in più) e la popolazione anziana è il 9,2% in meno rispetto a quella del Comune di Piombino10. Popolazione residente per fascia d'età (%) PIOMBINO 11,0% PROV. LIVORNO 12% 59,5% 29,5% 63,5% 8 24,5% 0- 14 15-64 REGIONE TOSCANA 12,7% ITALIA 14,0% 0% 65,1% 22,2% 65,7% 20% 40% 65 e più 20,3% 60% 80% 100% Figura 1 - elaborazione Sociolab Una differenza confermata dagli indicatori: l’indice di vecchiaia11 indica che a Piombino vi sono 269 abitanti di over 64 ogni 100 under 15. Il rapporto scende a 204 in Provincia di Livorno, a 184 nella popolazione regionale e a 147 guardando all’intero paese. L’indice di dipendenza degli anziani12 indica per Piombino 50 abitanti over 64 ogni 100 abitanti in età attiva (15-64). Il rapporto scende a 39 prendendo in 10 I dati a livello provinciale, regionale e nazionale sono riferiti all’1 gennaio 2011, fonte DemoIstat. Rapporto tra popolazione non attiva (o-14 e 65 e oltre) e popolazione attiva (15-64), moltiplicato per 100. 12 Rapporto tra popolazione di 65 e oltre e popolazione attiva (15-64), moltiplicato per 100. 11 considerazione la popolazione provinciale, a 37 in quella regionale e a 32 nella popolazione italiana. L’indice di dipendenza strutturale13 indica che a Piombino vi sono 68 abitanti “inattivi” (di età inferiore ai 15 anni o superiore ai 64) ogni 100 abitanti “attivi”. Il rapporto scende a 57 a livello provinciale e regionale e a 53 a livello nazionale. Guardando la piramide dell’età (fig. 2) si nota l’erosione alla base tipica della maggior parte dei paesi sviluppati. La forma evidenzia l'invecchiamento della popolazione, dovuto alla diminuzione della natalità e all'aumento della speranza di vita. In generale le fasce d'età più numerose sono quelle dei nati durante il boom demografico degli anni Sessanta. Le donne raggiungono più frequentemente età superiori ai 74 anni rispetto agli uomini. 9 Figura 2 – elaborazione Sociolab su dati ufficio anagrafe, marzo 2012. 13 Rapporto tra popolazione di 65 e oltre e popolazione 0-14, moltiplicato per 100. Distribuzione della popolazione per aree di cura Analizzando la struttura della popolazione per aree di cura (fig. 3) vediamo che la fascia di età di conciliazione famiglia/lavoro (20-59 anni) comprende il 49% della popolazione (17.178 residenti), l’area di assistenza e supporto (60-79 anni) il 27%. Le due aree di cura riferite da un lato all’infanzia e all’adolescenza (0-19 anni) dall’altro agli anziani (80 anni e più) rappresentano il 26% della popolazione, rispettivamente il 15% e il 9%. Figura xx – elaborazione Sociolab su dati ufficio Anagrafe di Piombino Figura 3 – elaborazione Sociolab su dati ufficio anagrafe, marzo 2012. La distribuzione di genere per aree di cura (fig. 4) evidenzia una leggera prevalenza maschile nella fascia 0-19 (51% uomini e 48,2% donne) che scompare nella fascia 2059 dove la popolazione maschile e femminile sono in sostanziale equilibrio. I rapporti si invertono nella fascia 60-79 (in cui le donne rappresentano il 53,8% della popolazione) e ancora di più nella fascia over 79, dove le donne sono il 63,6% e gli uomini il 36,4%. 10 Distribuzione di genere per aree di cura M Area di cura anziani (80 e +) F M area di assistenzqa e supporto (60-79) F M area di conciliazione famiglia e lavoro (20-59) F M area di cura infanzia-adolescenza (0-19) 0% 10% 20% 30% F 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% Figura 4 – elaborazione Sociolab su dati ufficio anagrafe, marzo 2012. Analizzando più da vicino le aree di cura è possibile trarre alcune informazioni di dettaglio utili a comprendere i potenziali bacini di utenza di alcuni servizi pubblici: L’area di cura infanzia e adolescenza è composta: per l’11% da bambini in età 0-2, potenziali fruitori dei nidi comunali (in tutto 555); per il 15% da bambini in età 3-5 in età cioè da scuola materna (in tutto 782); per il 43% da bambini di età 6-13 (in tutto 2.194) che, frequentando la scuola dell’obbligo, possono essere considerati il bacino di utenza per tutti i servizi integrativi all’attività scolastica erogati dal Comune; per il restante 31% da adolescenti in età 14-19 (in tutto 1.551), target di riferimento delle politiche giovanili e delle attività di socializzazione. L’area della conciliazione famiglia/lavoro è composta: per il 16% da persone di età compresa tra i 20 e 1 29 anni (2.802 unità), per il 25% da persone di età compresa tra i 30 e i 39 anni (4.219 unità) per il restante 59% (10.157 unità) da persone di età compresa tra i 40 e i 49 anni. È in questa area che si concentrano principalmente alcune fasce più deboli della popolazione come le persone in cerca di lavoro e le persone che necessitano dell’assistenza dei servizi sociali. 11 La porzione di cittadini residenti di età compresa tra i 30 e i 39 anni (in tutto 4.219 di cui 2.073 donne e 2.146 uomini) è da considerarsi quella soggetta all’impegno più intenso relativamente al lavoro di cura. Per quanto concerne l’area di assistenza e supporto – composta da 9.274 cittadini, per metà di età compresa tra i 60 e i 69 anni e per metà di età compresa tra i 70 e i 79 anni – l’incidenza dell’azione comunale si esprime soprattutto in relazione all’erogazione di servizi sociali per persone di in difficoltà sociale ed economica. L’area di cura per gli anziani, composta da 3.296 persone, richiede una particolare attenzione in termini di assistenza da parte del Comune, in particolare per la porzione di ultranovantenni che nel territorio comunale di Piombino ammonta a 569 (di cui 409 donne). Oltre all’età, anche lo stato civile è un’informazione di rilievo in quanto direttamente connessa ai carichi di lavoro familiare. I dati forniti dall’Istat14 infatti, evidenziano che le donne coniugate, con un dato medio di 6 ore e 13 minuti, sono quelle che dedicano in assoluto maggior tempo al lavoro domestico. Sono le donne nubili invece a registrare il valore minimo, 2 ore e 17 minuti (fig. 5)15. Tempo medio giornaliero dedicato al lavoro familiare per genere e stato civile durata media specifica in ore e minuti calcolata sui giorni feriali 6:18 4:23 2:50 1.39 2.28 2.07 5:01 3.25 F Celibe/nubile Coniugat* M Separat*, divorziat* Vedov* Figura 5 – elaborazione Sociolab su dati Istat. 14 Indagine "Uso del tempo" svolta dall'Istat dal 1 febbraio 2008 al 31 gennaio 2009 su un campione di 18.250 famiglie italiane. 15 Valori relativi ad un giorno feriale. 12 Il tempo dedicato al lavoro retribuito, oltre che un andamento opposto rispetto al genere, è diversamente influenzato dallo stato civile (fig. 6). A registrare il dato più alto sono le donne separato o divorziate (7 ore) seguite dalle donne nubili (6 ore e 58) e dalle vedove (6 ore e 57 minuti). Le donne coniugate registrano in questo caso il dato più basso: 6 ore e 36 minuti. Tempo medio giornaliero dedicato al lavoro retribuito per genere e stato civile durata media specifica in ore e minuti calcolata sui giorni feriali 8:08 6:58 8:12 8:17 6:36 7:00 8:08 6:57 M Celibe/nubile Coniugat* F Separat*, divorziat* Vedov* Figura 6 – elaborazione Sociolab su dati ufficio istat. 13 Nel Comune di Piombino (fig. 7), le donne coniugate (8.899) rappresentano il 56% della popolazione femminile maggiorenne, le donne nubili (2.915) il 19%, le vedove (2.887) costituiscono il 18% e le donne divorziate (680) il 2%. Stato civile della popolazione femminile 18% 3% 19% nubile 4% coniugata divorziata vedova 56% non registrato Figura 7 – elaborazione Sociolab su dati ufficio Anagrafe Piombino, marzo 2012 Incrociando il dato sullo stato civile con il dato anagrafico possiamo individuare (tab. 1) alcune fasce di donne potenzialmente in difficoltà: l’età è infatti un fattore che può influenzare la condizione socio-economica delle donne divorziate e delle donne vedove: le donne più giovani sono potenzialmente madri sole di bambini piccoli, le donne di età più avanzata possono avere maggiori difficoltà a contrarre un nuovo matrimonio e quindi potenzialmente hanno un rischio maggiore di versare in condizioni di difficoltà economica (in particolare le vedove che, in oltre metà dei casi, sono ultraottantenni). Popolazione per genere, stato civile e fasce di età 20-29 30-39 40-59 60-69 70-79 80-89 90 e oltre NUBILE 1083 893 605 69 58 72 13 CONIUGATA 202 1030 3791 1889 1540 428 18 DIVORZIATA 0 50 417 136 50 22 5 VEDOVA 0 3 149 328 869 1165 373 Tabella 1 – elaborazione Sociolab su dati ufficio Anagrafe Piombino, marzo 2012 14 La popolazione immigrata A Piombino i cittadini stranieri residenti sono 2.695 16, pari al 7,7% della popolazione totale. Una percentuale, come vediamo nella figura 8, leggermente più alta rispetto alla provincia (+0,7%) ma più bassa di quella regionale (-2%). Composizione percentuale della popolazione residente per cittadinanza 92,5 % 90,3 % 93 % 92,3 % italiani stranieri 7,5 % ITALIA 9,7 % TOSCANA 7% PROVINCIA DI LIVORNO 7,7 % PIOMBINO Figura 8 – elaborazione Sociolab su dati DemoIstat, 1 gennaio 2011. La popolazione straniera di Piombino è composta per il 49,4% da uomini (1.330) e per il 50,6% da donne (1.365). Le donne straniere, nel territorio comunale, rappresentano il 7,4% della popolazione femminile totale. Come si vede nella figura 9, l’immigrazione femminile a Piombino è minore rispetto alla provincia - dove la percentuale di donne straniere sul totale della popolazione residente straniera è del 54,8% (+ 4,2%) – alla Regione, dove la percentuale è uguale a quella registrata nella Provincia di Livorno e anche, seppur di meno, rispetto al dato nazionale (51,8%). 16 Dato aggiornato al primo gennaio 2011, fonte DemoIstat. 15 Popolazione residente straniera per sesso 49,4 % PIOMBINO 50,6 % PROVINCIA DI LIVORNO 45,2 % 54,8 % TOSCANA 47,2 % 54,8 % ITALIA 48,2 % 51,8 % maschi femmine Figura 9 – elaborazione Sociolab su dati DemoIstat, 1 gennaio 2011. Analizzando più da vicino la popolazione straniera vediamo che i primi dieci paesi di provenienza sono: Romania, Ucraina, Marocco, Senegal, Albania, Polonia, Tunisia, Cina, Repubblica Domenicana E Federazione Russa . Prendendo in considerazione solo la porzione maschile della popolazione straniera il primo paese di provenienza è il Marocco, seguono la Romania e il Senegal. Per la porzione femminile della popolazione straniera il primo paese di origine è l’Ucraina, seguono la Romania e il Marocco. Questa differenza di composizione (fig.10) sicuramente dovuta alla connotazione di genere degli impieghi che il territorio offre alla popolazione straniera. Primi dieci paesi di provenienza della popolazione straniera maschile e femminile 325 143 367 42 femmine 99 306 293 maschi 28 214 115 108 47 26 32 61 10 20 18 1 14 Figura 10 – elaborazione Sociolab su dati Sistema Statistico Regionale Toscana, 21.12.2010 16 La piramide dell’età della popolazione straniera (fig. 11) rileva una struttura inversa alla piramide dell’età della popolazione totale (fig.2) con una forte presenza nelle fasce più giovani (in particolare nella fascia 0-4). Inoltre si registra anche una differente struttura per età della popolazione rispetto al genere: nella popolazione straniera, infatti, gli uomini si concentrano (e superano la componente femminile) nelle fasce di età comprese trai 30 e i 44 anni (e in particolare nella fascia 30-34). Le donne, invece, superano la componente maschile tra i 45 e i 59 anni. Anche questo fattore si può ricondurre in parte alla differente provenienza di uomini e donne, dal momento che la provenienza è fortemente connessa ai progetti migratori. 0-4 5-9 10-14 15-19 20-24 25-29 30-34 35-39 40-44 45-49 50-54 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 85-89 90-94 95-99 100-105 -300 maschi femmine -200 -100 0 100 200 Figura 11 – elaborazione Sociolab su dati Sistema Statistico Regionale Toscana, 21.12.2010 17 Le famiglie la struttura della famiglia, in termini sia quantitativi (numero dei componenti) che qualitativi (ruoli), è anch’essa una variabile strettamente connessa al genere rispetto alla gestione dei tempi della vita quotidiana e alle necessità di supporto in termini di servizi. A Piombino il numero di famiglie ammonta a 16.376 e il numero medio di componenti per famiglia è di 2,1. Analizzando i trend 2202-201017, a fronte di un aumento costante del numero delle famiglie (fig. 12) - che nel 2002 erano 14.576, cioè 1.866 in meno rispetto al 2010 – notiamo uno andamento speculare ed opposto del numero medio di componenti (fig. 13). Numero di Famiglie 16.442 16.016 15.615 15.403 16.016 15.822 15.505 14.576 15.143 18 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Figura 12 – elaborazione Sociolab su dati Urbistat Figura 13– elaborazione Sociolab su dati Urbistat 17 Dati Urbistat 2009 2010 Come si vede nella figura 14, le famiglie mononucleari sono le più numerose (5.798) e costituiscono il 35% circa del totale. Seguono le famiglie di due componenti (5.375, corrispondente al 33% circa) e le famiglie di tre componenti (3.136, 19%). Troviamo infine le famiglie composte da 4 persone (10%) e da 5 o più persone (2,5%). 19 Figura 14 – elaborazione Sociolab su dati ufficio Anagrafe Piombino, marzo 2012 Per quanto riguarda la composizione familiare, incrociando il numero di componenti che sostituiscono il nucleo familiare con le fasce di età (tab. 2) possiamo individuare alcune “aree di potenziale criticità”: in arancione sono evidenziate le frequenze relative alle persone di età compresa tra gli 0 e i 19 anni che vivono in nuclei familiari composti da due persone: potenzialmente sono figli di madri sole o padri soli (complessivamente 307, di cui 49 in età pre-scolare). In celeste le frequenze relative alle persone di età compresa tra gli 0 e i 19 anni che vivono in famiglie numerose (5 o più componenti): potenzialmente figli di genitori cui è attribuibile un carico importante in termini di lavoro domestico e familiare (complessivamente 822, di cui 148 in età prescolare). In verde le frequenze relative alle persone di età superiore ai 75 anni che vivono in famiglie numerose (5 o più componenti): anziani (potenzialmente bisognosi di assistenza) che vivono con il figlio/a e il genero/la nuora che possono dover gestire anche i propri figli (complessivamente 706, di cui 98 ultranovantenni). Classe età Numero componenti che costituiscono il numero di familiare 1 2 3 4 5 6 7-10 0-4 1 49 470 394 101 23 24 5-9 0 68 395 653 173 31 20 10-14 1 83 418 652 189 36 28 15-19 1 107 413 543 144 36 17 20-24 71 208 466 449 117 23 15 25-29 217 288 532 307 84 15 7 30-34 335 428 594 300 71 22 18 35-39 429 501 821 532 113 29 21 40-44 456 451 885 717 159 25 11 45-49 425 500 936 769 144 21 8 50-54 359 563 853 499 99 16 8 55-59 343 777 719 315 64 13 12 60-64 347 1105 596 171 41 13 6 65-69 364 1454 486 98 35 7 2 70-74 476 1634 344 84 27 9 5 75-79 485 1185 202 55 18 12 1 80-84 619 802 138 38 18 8 2 85-89 552 410 68 29 16 2 1 90-94 250 114 52 14 6 1 0 95-99 59 15 13 2 0 0 0 100-105 8 8 7 3 0 0 0 Totale 5798 10750 9408 6624 1619 342 206 Tabella 2 – elaborazione Sociolab su dati ufficio Anagrafe Piombino, marzo 2012 20 Il bilancio demografico Oltre alle informazioni che riguardano lo stato della popolazione in un determinato momento, nel nostro caso marzo 2012, può essere interessante analizzare l’andamento dinamico della popolazione. Il bilancio demografico del 2012 del Comune di Piombino18 (tab. 3). Sulla base di una popolazione di 34.921 residenti al primo gennaio 2010, nel corso dell’anno si sono registrati 239 nascite e 424 morti, con un saldo naturale negativo di -185 compensato da un saldo migratorio positivo di 339 (in gran parte costituito dalla migrazione dall’estero) e quindi un saldo totale positivo di 154 residenti. Popolazione residente al 01/01/2010 MOVIMENTO NATURALE MOVIMENTO MIGRATORIO 34.921 Nati Vivi 239 Morti 424 Saldo Iscritti dall'estero Iscritti dall'interno -185 413 534 Altri Iscritti 23 Totale Cancellati per l'estero Cancellati per l'interno Altri Cancellati 970 42 518 71 Totale 631 Saldo 339 Saldo Totale 154 Popolazione residente al 31/12/2010 35.075 Tabella 3 – Dati Sistema Statistico regionale Toscana Come si vede nella figura 15, il quoziente demografico relativo al saldo naturale di Piombino (-5,27) è maggiore sia di quello provinciale (- 3,74) che di quello regionale (2,38). Specularmente, anche il quoziente demografico relativo al saldo migratorio è più alto a Piombino (9,67) rispetto alla Provincia (8,13) e ancora di più rispetto alla regione (7,64). 18 Fonte Sistema Statistico Regionale Toscana. 21 Figura 15 – elaborazione Sociolab su dati Sistema Statistico Regionale Toscana 22 Il lavoro Nel Comune di Piombino le forze lavoro ammontano a 13.456 unità, di cui il 93% circa (12.506 unità) risulta effettivamente occupato19. Il tasso di occupazione – rapporto tra la popolazione occupata e la popolazione totale è di 58,4, un valore più alto rispetto alla media nazionale (57,6). Il tasso di attività - rapporto tra la popolazione attiva e la popolazione in età lavorativa – (43,2) è invece inferiore alla media nazionale (48,1). Un dato spiegato anche, come abbiamo visto nel paragrafo precedente, da una maggiore presenza di popolazione anziana che ha superato l’età lavorativa. Il 22,8% degli occupati risulta impiegato nel settore dei servizi (9.110), il 25,8% nell’industria (3.223) e l’1,4% nell’agricoltura (174). I dati riportati nel rapporto annuale sul mercato del lavoro 2010 redatto dall’Osservatorio provinciale del lavoro, relativamente a Centro per l’impiego di Piombino, mostrano che nel 2009 vi sono stati complessivamente 10.626 avviamenti (di cui il 39,7% ha riguardato uomini e il 60,3% donne) e 10.949 cessazioni (di cui il 42,7% ha riguardato gli uomini e il 57,3% le donne) con un saldo complessivo negativo di -323 rapporti di lavoro (figura 16). A questo proposito è interessante notare che il saldo relativo alle sole donne è invece positivo (+128). Flusso 2009 avviamenti, cessazioni e saldo CPI Piombino 6.400 4.226 6.272 4.677 maschi femmine -451 128 avviamenti cessazioni saldo Figura 16 – elaborazione Sociolab su dati Osservatorio Provinciale sul Lavoro, provincia di Livorno Per quanto riguarda le differenze di genere nei rapporti di lavoro, tuttavia, lo stesso rapporto mette in guardia rispetto alla durata: già dopo sei mesi di lavoro, infatti, la 19 Dato relativo al 2010, elaborazione Urbistat su dati Istat. 23 probabilità di avere contratti di durata superiore inizia a differire relativamente al genere evidenziando uno svantaggio femminile. Alcune informazioni aggiornate e interessanti circa l’occupazione femminile sono disponibili a livello provinciale: il Centro studi e ricerche CCIA di Livorno ha infatti recentemente presentato alcuni dati relativi al 2011 da cui emerge che il tasso di occupazione femminile a Livorno è del 52,5%, un valore più basso rispetto alla media regionale (54,4%9 ma più alto rispetto a quella nazionale (46,5%). Interessante considerare che, nel 2011, risultano fuori dal mondo del lavoro 47.030 donne livornesi in età lavorativa che, secondo l’ISTAT, non sono imprenditrici e non sono occupate dipendenti ma che, al tempo stesso, non sono interessate a trovare un’occupazione. Rispetto al 2010 “non forze lavoro femminili” sono diminuite del 2,2%. I disoccupati Presso il Centro per l’Impiego di Piombino risultano iscritti alle liste di disoccupazione 7.256 persone20 di cui il 38% sono uomini (2.741) e il 62% donne (4.515), con un aumento rispetto all’anno precedente di al 31 di 722 iscritti (377 uomini e 345 donne). Gli iscritti alle liste del Centro per l’Impiego di Piombino rappresentano il 16% circa degli iscritti alle liste di disoccupazione a livello provinciale21. Nel primo trimestre del 2012 si nota un aumento di 213 iscritti, 116 uomini e 97 donne. I dati provinciali parlano di 45.778 iscritti alle liste, di cui 18.432 uomini e 27.346 donne (4.669 in più rispetto al 2010, di cui 2.402 m e 2.267 f) La maggiore concentrazione di disoccupati, sia considerata la popolazione maschile che quella femminile, si ha nella fascia di età compresa tra i 35 e i 44 anni (figura 17). 20 Dato aggiornato al 31.12.2011, dati Osservatorio Provinciale sul Lavoro, provincia di Livorno, fonte Banca dati IDOL. Di questi coloro che risiedono nel Comune di Piombino sono 4.560 (il 10% circa dei disoccupati a livello provinciale) di cui 1.763 sono uomini e 2.797 donne. 21 Nella Provincia di Livorno vi sono 4 Centri per l’Impiego: Livorno, Cecina/Rosignano, Piombino e Portoferraio. 24 CPI Piombino, persone in stato di disoccupazione al 31 dicembre 2011 per classe d'età e sesso 15-18 22 19-25 396 26-34 11 441 586 55 e oltre maschi 804 35-44 45-54 1.026 1.410 530 403 femmine 1.004 623 Figura 17 – elaborazione Sociolab su dati Osservatorio Provinciale sul Lavoro, provincia di Livorno, fonte Banca dati IDOL Per quanto concerne il titolo di studio, la maggior parte dei disoccupati (36%) si è fermata alla scuola dell’obbligo, seguono i disoccupati in possesso di un diploma (29%), quelli in possesso di laurea (6%) e, infine, quelli senza alcun titolo di studio (5%) (figura 18). In linea con i dati nazionale vediamo che la percentuale di disoccupazione femminile, al contrario di quella maschile, aumenta all’aumentare del titolo di studio: tra i disoccupati che hanno concluso la scuola dell’obbligo la componente femminile è del 63%, tra quelli diplomati del 69% e tra i laureati del 73%. CPI Piombino, persone in stato di disoccupazione al 31 dicembre 2011 per titolo di studio e sesso 822 non specificato altro 11 8 296 laurea breve e laurea 108 diploma di scuola superiore scuola dell'obbligo nessun titolo di studio 172 915 658 maschi femmine 1.448 976 1.652 193 Figura 18 – elaborazione Sociolab su dati Osservatorio Provinciale sul Lavoro, provincia di Livorno, fonte Banca dati IDOL 25 Analizzando la cittadinanza (figura 19) vediamo che il 78% dei disoccupati hanno cittadinanza italiana, seguono i disoccupati con cittadinanza extraeuropea (9%), quelli con cittadinanza europea (7%) e quelli con cittadinanza di paesi europei non facenti parte dell’Unione Europea (6%). CPI Piombino, persone in stato di disoccupazione per cittadinanza 9% 6% 7% italiana europea UE 78% europea non UE Extra UE Figura 19 – elaborazione Sociolab su dati Osservatorio Provinciale sul Lavoro, provincia di Livorno, fonte Banca dati IDOL La componente femminile è sensibilmente maggiore tra i disoccupati con cittadinanza di paesi europei non facenti parte dell’Unione Europea (72%) e sensibilmente minore tra i disoccupati con cittadinanza extraeuropea (31%). Tra i disoccupati italiani, così come tra quelli con cittadinanza europea la componente femminile si attesta sul 65% circa. 26 L’imprenditoria femminile L’indagine condotta dal Centro studi e ricerche CCIA di Livorno rileva che, al 31 dicembre 2011, le imprese femminili22 con sede in provincia di Livorno sono 8.016 (il 28% circa delle imprese totali). Le imprese femminili sono diminuite dello 0,8% rispetto al dicembre del 2010 ma sono aumentate dell’1,76% rispetto al 2007, cioè al periodo precedente la crisi. Concentrandosi sul Sistema Economico Locale - SEL - della Val di Cornia vediamo che le imprese femminili sono 1.613, il 32% circa delle imprese totali, il 4% in più rispetto alla proporzione provinciale23. Il dato relativo alla Val di Cornia, infatti, mostra un’incidenza dell’imprenditoria femminile24 (2,73) più alto rispetto a quello provinciale (2,34) e, rispetto agli altri SEL della Provincia25, inferiore solo a quello del SEL Arcipelago (2,94). Interessante informazione dal momento che la media provinciale, sebbene non si discosti di molto da quella toscana (2,29), risulta superiore a quella nazionale (2,05). Le imprese femminili della Val di Cornia sono diminuite dell’1,22% rispetto al 2010 ma aumentate del 1,96% rispetto al 2007. A livello provinciale, La maggior parte delle imprese femminili si concentra nel Commercio (in linea con l’imprenditoria provinciale complessiva) sebbene Agricoltura e Turismo siano comunque due settori a forte attrazione per le donne che vogliono fare impresa. Interessante, comunque, anche il buon livello di presenza femminile all’interno di Manifatturiero che rientra nei primi 5 settori (fig. 20). Sono artigiane il 16,5% delle imprese femminili della provincia (1320). 22 Si considerano "Imprese femminili" quelle partecipate in prevalenza da donne. Il grado di partecipazione è desunto dalla natura giuridica dell'impresa, dall'eventuale quota di capitale sociale detenuta da ciascun socio donna e dalla percentuale di donne presenti tra gli amministratori o titolari o soci dell'impresa. In generale si considerano femminili le imprese la cui partecipazione di donne risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e di cariche amministrative detenute da donne. 23 Il dato relativo al Comune di Piombino (aggiornato al 2010) mostra 804 imprese femminili. 24 Imprese femminili ogni 100 abitanti. 25 La Provincia di Livorno comprende quattro SEL: Area Livornese, Val di Cecina, Valdicornia e Arcipelago. 27 Imprese femminile per settore, Provincia di Livorno 2011 2.855 1.067 1.031 594 430 408 397 337 173 172 160 145 118 60 49 6 6 5 3 Figura 20 – elaborazione Sociolab su dati Centro studi e ricerche CCIA di Livorno 28 Rispetto alla media provinciale, il SEL Val di Cornia si caratterizza per una maggior concentrazione di imprese femminili in Agricoltura (figura 21), sebbene le imprese femminili in questo settore risultano essersi ridotte rispetto al 2010 sia in Val di Cornia (-1,4%) che nel contesto provinciale complessivo (-0,8%). Le imprese femminili della Val di Cornia operanti all’interno del manifatturiero tendono a concentrarsi nel comparto Alimentari e bavande, per quanto siano numerose anche le attive dell’industria dell’abbigliamento, del legno e dei prodotti in metallo. Sono artigiane il 15,6% delle imprese femminili della Val di Cornia (251). Imprese femminile per settore, SEL Val di Cornia 2011 471 431 170 122 80 79 66 56 33 26 26 21 13 7 8 2 1 1 Figura 21 – elaborazione Sociolab su dati Centro studi e ricerche CCIA di Livorno Sia a livello provinciale che in Val di Cornia risulta in forte crescita il numero delle società di capitali che dal 2007 ad oggi sono cresciute rispettivamente di 161 e 26 unità. Prosegue in tutti i contesti territoriali il processo di ridimensionamento della dotazione di imprese individuali (in Val di Cornia solo nel corso del 2011 la perdita è stata di ben 23 unità). Interessante il dato sull’incidenza delle imprese giovanili26 all’interno dell’imprenditoria femminile, decisamente superiore al totale imprenditoria. L’ 11,29% delle imprese femminili sono considerate “giovanili” ovvero guidate da donne under 35: in Val di Cornia le imprese femminili guidate da donne under 35 sono 155 (905 in tutta la provincia). Per quanto concerne le Cooperative, quelle femminili sono 64 in provincia e 10 Val di Cornia e si collocano per lo più nei Servizi ma anche in Agricoltura. A livello provinciale il numero di cooperative femminili è calato di 6 unità rispetto al 2010, mentre in Val di Cornia è rimasto invariato. 26 Il grado di imprenditorialità giovanile viene definito in base alla maggiore o minore partecipazione di giovani negli organi di controllo e nelle quote di proprietà dell'impresa. In particolare il grado di partecipazione giovanile è desunto dalla natura giuridica dell'impresa, dall'eventuale quota di capitale sociale detenuta da ciascun socio di età inferiore ai 35 anni e dalla percentuale di giovani presenti tra gli amministratori o titolari o soci dell'impresa secondo i criteri condivisi definiti nella tabella esposta. Sulla cui base viene fornita la classificazione del grado di presenza in : maggioritaria, forte ed esclusiva. 29 IL BILANCIO Il Bilancio comunale rende conto di come sono utilizzate le risorse a disposizione dell’Amministrazione. Ogni anno il Comune redige due documenti: un bilancio di previsione e un Bilancio consuntivo. Entrambi i documenti sono redatti dagli assessori e dal Sindaco e sono sottoposti all’approvazione del Consiglio comunale. Il bilancio di previsione stima le entrate che il Comune ipotizza di avere per l’anno di riferimento e le spese e gli investimenti che intende realizzare: entrate e uscite devono essere in questo caso pari a zero; l’ammontare, la provenienza e la destinazione delle risorse chiari. Il bilancio consuntivo è il documento che rendiconta l’intero anno finanziario alla sua conclusione (gennaio-dicembre) e che rende conto delle entrate realmente percepite e delle spese effettivamente sostenute dall’Amministrazione nell’anno precedente. Per la redazione del Bilancio di genere sono stati utilizzati i dati del Bilancio consuntivo 2010 del Comune di Piombino. Sia il bilancio di previsione che quello consuntivo si dividono in entrate e spese correnti e in entrate e spese straordinarie (altrimenti dette “in conto capitale”). La parte corrente del bilancio è costituita dalle entrate e dalle spese previste per il regolare funzionamento dell’ente e lo svolgimento dei suoi servizi: attività degli uffici; costi del personale; manutenzione ordinaria delle strade, del verde pubblico, dei servizi scolastici ecc. La parte straordinaria (o in conto capitale) del bilancio riguarda tutte quelle entrate e spese che hanno appunto un carattere “straordinario” e posso variare di anno in anno a seconda dei programmi dell’Amministrazione comunale. Le entrate correnti sono composte da: Entrate tributarie: da imposte, tasse, tributi comunali (Imu, imposta sulla pubblicità, irpef, Tosap, addizionale Enel). Entrate extratributarie: dai proventi delle tariffe dei servizi, dai canoni di concessione dei beni comunali, contravvenzioni e da altri utili e proventi derivanti dai beni dell’ente Entrate da trasferimenti: da erogazioni da parte di Regione, Stato centrale e Unione Europea. La maggiore o minore disponibilità di queste entrate dipende principalmente dalla manovra finanziaria dello Stato. 30 Le entrate straordinarie sono composte da: Entrate per alienazioni di beni patrimoniali e oneri di urbanizzazione (si tratta di un contributo che ci costruisce deve corrispondere al Comune a titolo di partecipazione alle spese che il Comune affronta per fornire di servizi la città): dalla vendita di proprietà del Comune e trasferimenti di capitali da altri enti pubblici. Entrate da accensioni di mutui prestiti per finanziare investimenti. Servizi per conto di terzi: da prestazione di servizi per conto di altri enti o soggetti (ad esempio i depositi cauzionali). Queste entrate dipendono da fonti che non sono né certe né ricorrenti in misura uguale nel corso degli anni. Entrate % Correnti € 42.250.677,62 60,2 Straordinarie € 27.931.059,90 39,8 Totale € 70.181.737,52 Tabella 4: Entrate (fonte: Bilancio consuntivo 2010 del Comune di piombino, voce Accertamenti) Come evidenziato dalla tabella 4, le entrate del Comune di Piombino ammontano per il Bilancio consuntivo 2010 a 54.941.848,12 euro, oltre la metà (il 60,2%) sono rappresentate da entrate correnti per una cifra pari a 42.250.677,62euro, mentre le entrate straordinarie sono pari a 27.931.059,9euro (da accertamenti). Come illustrato in figura 22, la voce più rilevante in percentuale sul totale delle entrate correnti sono le entrate tributarie che pesano per il 36% circa su questa porzione del bilancio. 31 Figura 22 – composizione entrate correnti (fonte: Bilancio consuntivo 2010 del Comune di Piombino, voce Accertamenti). A loro volta le entrate tributarie (fig. 23) derivano per la quasi totalità dalle imposte comunali e in particolare dall’imposta comunale sugli immobili (8.933.176,15 €) e dai trasferimenti di Regione Toscana, Stato e Unione europea, su quest’ultima fonte di entrate si segnala la forte diminuzione delle risorse a disposizione dell’Amministrazione negli ultimi anni. Figura 23 – Dettaglio entrate tributarie (fonte: Bilancio consuntivo 2010 del Comune di Piombino, voce Accertamenti) 32 Per ciò che riguarda le entrate straordinarie (fig. 24) esse derivano per la gran parte da alienazioni di beni e oneri di urbanizzazione (60%). Figura 24 – composizione entrate straordinarie (fonte: Bilancio consuntivo 2010 del Comune di Piombino, voce Accertamenti) Come già accennato le spese si suddividono in correnti (che servono a garantire il regolare funzionamento della macchina comunale e che coprono la gestione ordinaria dei servizi comunali, come asili nido, manutenzioni, stipendi dei dipendenti del Comune, acquisto dei materiali di uso corrente) e vengono sostenute con le entrate correnti del bilancio e straordinarie (o per investimenti, che finanziano la costruzione di nuove opere o ristrutturazioni di quelle esistenti, acquisti di impianti e beni durevoli quali una scuola, gli arredi per un parco pubblico ...). Nel bilancio consuntivo 2010 del Comune di Piombino le spese correnti ammontano a 26.711.646,57 euro; le spese straordinarie a 17.859.229,91 euro; le altre due voci residuali sono costituite da rimborso prestiti (5%) - che riguarda la restituzione delle quote capitale relative ai mutui contratti e di ogni altro eventuale prestito - e dalle spese per servizi conto terzi (12%) vale a dire il versamento di somme riscosse per conto di terzi (fig. 25). 33 Figura 25 – spese (fonte: Bilancio consuntivo 2010 del Comune di Piombino, voce Impegni) Sul versante della spesa incide profondamente il Patto di stabilità ovvero un accordo tra gli stati membri dell’Unione europea finalizzato a mantenere stabili le condizioni economiche dei singoli stati e, di riflesso, il sistema economico europeo. L’Italia recepisce gli obblighi imposti da questo patto tramite le leggi finanziarie che impongono ai Comuni un tetto massimo di spesa e pesanti sanzioni di natura economica nel caso che i vincoli non siano rispettati. Per un Comune questo significa concretamente dover ridurre la differenza tra entrate e uscite sulla base di specifici obiettivi imposti a livello nazionale. Il Patto impone, di fatto, un limite tassativo ad alcune voci di spesa del bilancio comunale relative alle risorse per i pagamenti in conto capitale e per gli impegni di competenza di parte corrente. Per questo si dice che il patto “blocca” i Comuni: può succedere infatti che un Comune abbia le risorse ma di fatto non possa spenderle. Le voci dei bilanci dei Comuni sono articolate in funzioni, a loro volta frazionate in servizi, che corrispondono a diversi ambiti di intervento e che di fatto sono le stesse per ogni Comune: I. Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo relative a tutti gli atti che consentono il normale funzionamento da una parte dell'Ente in quanto organo politico eletto, organo burocratico e gestore di funzioni proprie. II. Funzioni relative alla giustizia relative alla giustizia sono quelle inerenti alla gestione degli edifici che ospitano gli uffici giudiziari e quelli che ospitano detenuti. 34 III. Funzioni di polizia locale comprendono i servizi di Polizia municipale, Polizia commerciale e Polizia amministrativa. IV. Funzioni di istruzione pubblica . comprendono i servizi dalla scuola materna all’istruzione secondaria superiore, compresi assistenza scolastica, trasporto e refezione . V. Funzioni relative alla cultura ed ai beni culturali comprendono, quando presenti: biblioteche, musei e pinacoteche, teatri, attività culturali e servizi diversi nel settore culturale. VI. Funzioni nel settore sportivo e ricreativo comprendono, quando presenti: piscine e stadio comunali, palazzo dello sport ed altri impianti, manifestazioni nel settore sportivo e ricreativo. VII. Funzioni nel campo turistico comprendono i servizi turistici e le manifestazioni turistiche. VIII. Funzioni nel campo della viabilità e dei trasporti comprendono i servizi legati a viabilità, circolazione stradale e servizi connessi, Illuminazione pubblica e servizi connessi, trasporti pubblici locali e servizi connessi. IX. Funzioni riguardanti la gestione del territorio e dell'ambiente comprendono: urbanistica e gestione del territorio, edilizia residenziale pubblica locale e piani di edilizia economico-popolare, servizi di protezione civile, servizio idrico integrato, servizio smaltimento rifiuti, parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, altri servizi relativi al territorio e all'ambiente. X. Funzioni nel settore sociale comprendono: asili nido, servizi per l'infanzia e per i minori; servizi di prevenzione e riabilitazione; strutture residenziali e di ricovero per anziani; assistenza, beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona; servizio necroscopico e cimiteriale. XI. Funzioni nel campo dello sviluppo economico comprendono: affissioni e pubblicità; fiere, mercati e servizi connessi; mattatoio e servizi connessi; servizi relativi all'industria, al commercio, all'artigianato e all'agricoltura. XII. Funzioni relative a servizi produttivi comprendono, quando presenti: distribuzione gas, centrale del latte, distribuzione energia elettrica, teleriscaldamento, farmacie. 35 Figura 26 – elaborazione sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino 36 Figura 27 – elaborazione sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino Come evidenziato dal grafico precedente (fig. 26), secondo i dati del bilancio consuntivo nelle spese correnti del 2010 il Comune di Piombino vede complessivamente come maggiore funzione di spesa quella relativa alle Funzioni generali di amministrazione, di gestione e di controllo, seguita da territorio e ambiente e sociale. Non è irrilevante ai fini del bilancio di genere, e lo si commenterà più avanti, che le voci di spesa più consistenti siano “territorio e ambiente”, “sociale”, “viabilità e trasporti” e “istruzione pubblica” con un budget complessivo pari al 50% del totale delle spese correnti (che schizza al 70% se si esclude “virtualmente” la spesa per la gestione della macchina comunale). Diversamente per quanto riguarda la spesa straordinaria relativa alle funzioni, quindi relative a investimenti, è il settore relativo ali servizi culturali che incide di più sulle uscite comunali (fig. 27) seguito da, amministrazione gestione e controllo, sviluppo economico, territorio e ambiente e viabilità e trasporti. Ciò indica che per il 2010 i settori nei quali sono stai compiuti maggiori investimenti sono i primi cinque. Per favorire una lettura per “priorità di genere” il bilancio comunale consuntivo 2010 del Comune di Piombino è stato riclassificato, riaggregando le voci di spesa secondo criteri di pertinenza e importanza rispetto alla promozione delle pari opportunità in tre macroaree: Area della conciliazione relativa ai bisogni di conciliazione tra lavoro per il mercato e lavori di cura. Comprende tutte quelle attività destinate ad alcune tipologie di cittadini, quali i bambini, gli anziani, le fasce deboli, che comportano un forte impatto sulle differenze di genere in modo “indiretto”, poiché apportano notevoli benefici non solo al diretto destinatario del servizio ma anche indirettamente alla figura del caregiver, spesso rappresentata da donne. Area della qualità della vita relativa alla visione estesa di ambiente dove sicurezza, criminalità, trasporti e mobilità, i parchi e le aree verdi, cultura, sport e tempo libero contribuiscono a definire il livello di qualità della vita di donne e uomini. Si riferisce a tutta una serie di servizi prestati dall’ente che non sono destinati direttamente alla persona ma incidono su aspetti della qualità e scelte di vita delle persone in misura significativa. In questa area il collegamento delle funzioni ai singoli individui risulta meno immediato, il riferimento alle differenze di genere va quindi considerato in termini di consapevolezza del differente impatto delle condizioni ambientali su donne e uomini. Area del mercato del lavoro relativa a tutta la attività di promozione condotta dal Comune per sostenere e sviluppare le attività produttive del territorio e il mercato del lavoro (servizi per la promozione delle attività produttive e del commercio, sportelli informativi). Si presenta di fatto come simmetrica rispetto alle aree della conciliazione, in quanto ne costituisce il giusto complemento nella complessa ricerca di equilibrio tra esigenze familiari e lavorative. A ciascuna di queste tre macroaree sono state ricondotte le diverse funzioni di bilancio (evidenziate tramite colori diversi in tabella 5). 37 Si è poi provveduto a considerare aree di spesa corrente e straordinaria per ciascuna delle tre macroaree, non solo relativamente alle funzioni aggregate ma anche ai settori interni a ciascuna funzione. Ambito spese correnti Funzione 01 Gestione comune € 7.985.476,00 29,9 € 4.693.075,00 26,3 Funzione 02 Giustizia € 48.003,00 0,2 € 30.000,00 0,2 Funzione 03 Polizia locale € 1.950.320,00 7,3 € 72.489,00 0,4 Funzione 04 Istruzione pubblica € 2.303.224,00 8,6 € 179.688,00 1 Funzione 05 Cultura e beni culturali € 1.119.674,00 4,2 € 5.258.504,00 29,4 Funzione 06 Sportivo e ricreativo € 896.919,00 3,4 € 461.113,00 2,6 Funzione 07 Turistico € 413.340,00 1,5 € - 0 Funzione 08 Viabilità e trasporti € 3.328.330,00 12,5 € 1.965.947,00 11 Funzione 09 Territorio e ambiente € 4.228.499,00 15,8 € 2.302.893,00 12,9 Funzione 10 Sociale € 4.219.270,00 15,8 € 390.583,00 2,2 Funzione 11 Sviluppo economico € 218.585,00 0,8 € 2.504.934,00 14 Funzione 12 Servizi produttivi € 0 € - Totale € 26.711.640,00 % sul totale 100 spese in conto capitale € 17.859.226,00 Tabella 5 – elaborazione Sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino % sul totale 100 38 Area della conciliazione Nell’area della conciliazione (tabella 6) sono state aggregate le funzioni relative all’istruzione pubblica e al sociale, per un totale di spesa di area pari a 6.522.494,00 € per ciò che concerne le spese correnti e in 570.271,00 € per gli investimenti. CONCILIAZIONE Funzione 04 Funzione 10 Spese correnti % Istruzione pubblica € 2.303.224,00 35,3 € 179.688,00 Scuola materna € 197.835,00 € 57.330,00 Istruzione elementare € 318.541,00 € 51.890,00 Istruzione media € 126.163,00 € 66.468,00 Istruzione sec. Superiore € 2.702,00 € Assistenza scolastica, trasporto, refezione ed altri servizi € 1.657.981,00 € 4.000,00 Sociale € 4.219.270,00 € 390.583,00 Asili nido, servizi per l'infanzia e per i minori € 1.401.675,00 € 17.781,00 Servizi di protezione e riabilitazione € - € - Strutture residenziali e di ricovero per anziani € - € - Assistenza , beneficenza e servizi diversi alla persona € 2.239.643,00 € 6.250,00 Servizio necroscopico e cimiteriale € € 366.551,00 Totale Area € 6.522.494,00 € 570.271,00 64,7 577.951,00 100 Spese in conto capitale % 31,5 - 68,5 39 100 Tabella 6 – elaborazione Sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino Istruzione pubblica e sociale che costituiscono la terza e la quinta voce di spesa del conto ordinario (pari, insieme, al 23,3%) rappresentano una voce importante in termini di bilancio di genere. Come si accennava nel paragrafo precedente che le spese per istruzione, sociale, territorio e ambiente e viabilità e trasporti siano parte rilevante del bilancio comunale vuol dire scelte di bilancio che hanno significative ricadute in termini di genere. Tali spese, infatti, garantiscono l’offerta di asili nido, servizi all’infanzia e all’istruzione (dalla gestione delle scuole alla refezione e al trasporto) e così come tutti i servizi legati all’assistenza ad anziani e disabilità. Una serie di interventi che, oltre a garantire un buon livello di qualità della vita a tutti i cittadini del Comune, hanno dirette ed evidenti ricadute sulla vita delle donne in quanto convenzionalmente deputate ad occuparsi della gestione dei più piccoli e degli anziani. A proposito di questo dato è importante commentare che si tratta di una voce di spesa importante perché concretamente consente di alleggerire il peso di chi si deve occupare di assistenza ai bambini o ai disabili e agli anziani. Poiché convenzionalmente sono le donne ad occuparsi dell’assistenza ai soggetti deboli della famiglia si leggono questi stanziamenti come positivi in un’ottica di genere perché consentono di alleggerire il carico che ricade sulle spalle delle donne. Una delle ricadute secondarie del bilancio di genere però, come fanno notare alcune studiose, è proprio quella di sollecitare una riflessione non solo sulle spese ma anche sulle tradizionali divisioni dei compiti tra i generi. Un dato che a prima vista appare positivo (e lo è nei fatti) ci induce anche a pensare che si dovranno sperimentare politiche che consentano davvero di parificare la divisione del carico dell’assistenza tra uomini e donne. Paradossalmente, in questo senso, potrebbe essere più “bilanciata per genere” una spesa indirizzata agli uomini che si prendano cura dei soggetti deboli della famiglia. Il sociale rappresenta la componente maggiore di spesa sia per quanto concerne le spese correnti sia per le spese straordinarie: sia quindi in termini di costi normali per servizi e attività, sia di investimenti e al suo interno è il settore assistenza, beneficenza e servizi alla persona che costituisce la voce più rilevante. Occorre qui sottolineare che alcuni settori della funzione sociale (servizi di protezione e riabilitazione; strutture residenziali e di ricovero per anziani) risultano privi di voci di spesa non in quanto assenti sul territorio ma perché sostenuti a livello della Zona Sociosanitaria dalla Val di Cornia attraverso anche una parte di competenza dei singoli Comuni membri (Piombino, Campiglia Marittima, San Vincenzo, Suvereto, Sassetta, Monteverdi Marittimo) non solo tramite finanziamenti del fondo nazionale per le politiche sociali, del Fondo regionale per le politiche sociali, specifici finanziamenti regionali su progetto e finanziamenti specifici degli enti locali per quota capitaria definita annualmente. Nel quadro del conto economico consuntivo di gestione sociale 2011 della Zona Sociosanitaria dalla Val di Cornia, il Comune di Piombino ha partecipato secondo quanto illustrato in tabella 4, con una quota abitante pari a 36 €, un contributo totale di 1.262.844 € (composto da 1.080.759 e di spesa servizi e una spesa personale presunta di 182.084 €). Riportiamo in tabella 7 il numero di assistiti in carico ai servizi della Zona Sociosanitaria dalla Val di Cornia e la relativa spesa per quanto riguarda il Comune di Piombino. SERVIZIO SPESA terapia occupazionale € 12.792 aiuto personale contributi assistenza N° UTENTI tipo 26 disabili € 7.300 9 disabili € 176.076 35 anziani contributi assistenza € 10.545 23 famiglia contributi affidamento € 20.000 12 famiglia e minori contributi assistenza € 12.987 26 minori rette istituti € 203.135,24 8 minori rette istituti € 23.876 2 madri TOTALE € 466.711 141 ASSISTENZA DISABILI 35 utenti € 20.092,00 ANZIANI 35 utenti € 176.076,00 FAMIGLIA E MINORI 71 utenti € 270.543,24 Tabella 7 – elaborazione Sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino 40 Area qualità della vita L’area qualità della vita (tabella 8) risulta più articolata dal punto di vista della composizione, formata da 6 funzioni: giustizia, polizia locale, cultura e beni culturali, servizi sportivi e ricreativi, viabilità e trasporti e territorio ambiente, per un totale di spesa di area pari a 11.571.745,00 euro nella spesa corrente e 10.090.969,00 euro nella spesa per investimenti. QUALITA' DELLA VITA Funzione 02 Funzione 03 Funzione 05 Funzione 06 Funzione 08 Funzione 09 Spese correnti % Spese in conto capitale Giustizia € 48.003,00 0,41 Uffici giudiziari, carcere mandamentale e altri servizi € 48.003,00 Casa circondariale e altri servizi € Polizia locale € 1.950.320,00 € 72.489,00 Polizia municipale € 1.533.883,00 € 72.489,00 Polizia commerciale € 66.420,00 € - Polizia amministrativa € 350.016,00 € - Cultura e beni culturali € 1.119.674,00 € 5.258.527,00 Biblioteche, musei e pinacoteche € 394.331,00 € 458.977,00 Teatri, attività culturali e servizi diversi nel settore culturale € 725.342,00 € 4.799.527,00 Sportivo e ricreativo € 896.919,00 Piscine comunali € Stadio comunale, palazzo dello sport e altri impianti € Manifestazioni diverse nel settore sportivo e ricreativo 16,85 9,68 7,75 € 30.000,00 € 30.000,00 € - € 461.113,00 187.790,00 € 189.800,00 466.153,00 € 263.393,00 € 242.975,00 € 7.920,00 Viabilità e trasporti € 3.328.330,00 € 1.965.947,00 Viabilità, circolazione stradale e servizi connessi € 1.916.524,00 € 1.955.360,00 Illuminazione pubblica e servizi connessi € 515.873,00 € 10.587,00 Trasporti pubblici locali e servizi connessi € 895.933,00 Territorio e ambiente € 4.228.499,00 Urbanistica e gestione territorio € Edilizia residenziale pubblica locale e i piani di edilizia economico popolare € Servizi di protezione civile Servizio idrico integrato Servizio smaltimento rifiuti € 38.848,00 Parchi e servizi per la tutela ambientale del verde, altri servizi relativi al territorio e all'ambiente € 1.367.278,00 Totale area € 11.571.745,00 28,76 € 36,54 2.302.893,00 2.186.807,00 € 97.454,00 181.882,00 € - € 296.944,00 € 5.438,00 € 156.739,00 € - 100 0,30 0,72 52,11 4,57 19,48 - € 100 % € - € 2.200.000,00 € 10.090.969,00 22,82 100 100,00 Tabella 8 – elaborazione Sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino 41 È semplice notare che tra le spese ordinarie pesano più delle altre la gestione del territorio e del verde e la viabilità e i trasporti. Due ambiti nei quali la ricaduta in termini di qualità della vita delle donne è significativa poiché concerne la buona gestione e manutenzione degli spazi pubblici (giardini, verde pubblico, piazze) che comporta di per sé sicurezza e benessere per le cittadine; temi che incidono anche nella viabilità e nella qualità dell’offerta del trasporto pubblico locale. Area mercato del lavoro L’area mercato del lavoro (tabella 9) si compone di tre funzioni di spesa distinte: funzione turistica, sviluppo economico e servizi produttivi, per un importo complessivo nella spesa corrente pari a € 631.925,00 € e nella spesa per investimenti di 2.504.934,00 €. MERCATO DEL LAVORO Funzione 07 Funzione 11 % Spese in conto capitale Turistico € 413.340,00 Servizi turistici € 194.092,00 € - Manifestazioni turistiche € 219.247,00 € - Sviluppo economico € 218.585,00 Affissioni e pubblicità € - € - € 17.785,00 € - Mattatoio e servizi connessi € - € - Servizi relativi all'industria € 47.647,00 € Servizi relativi al commercio € 78.054,00 € Servizi relativi all'artigianato € 65.344,00 € 2.481.500,00 Servizi relativi all'agricoltura € 9.754,00 Servizi produttivi € - Distribuzione gas € Farmacie € Fiere, mercati connessi Funzione 12 Spese correnti e servizi 68,3 31,7 0 € 2.504.934,00 42 100 23.434,00 - € - € - - € - - € - 0 % € 631.925,00 € 2.504.934,00 Totale area Tabella 9 – elaborazione Sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino 0 Se tra le spese correnti è la funzione turistico con il 68,3% a prevalere sulle altre; nelle spese straordinarie, compare un’unica voce di settore relativa alla funzione di sviluppo economico per complessivi 2.504.934 €, costituiti per oltre il 99% da investimenti per i servizi all’artigianato e vale a dire per la realizzazione di strutture stabili a favore dello sviluppo economico. È proprio nelle voci dello sviluppo economico che l’impatto di genere appare più debole. L’insieme delle competenze comunali, infatti, come si è rilevato in apertura nell’introduzione non è tale da poter agevolmente incidere nella promozione della presenza delle donne nel mondo del lavoro. Ciò è vero in particolar modo in una fase in cui i bilanci comunali risentono di gravi ristrettezze e in termini di disponibilità economica e in termini di patto di stabilità. Rispetto alla spesa complessiva sostenuta dal Comune è l’area della qualità della vita che domina sia in ambito di gestione corrente sia negli investimenti, rispettivamente con il 43% e il 57% (figure 28 e 29). Un dato che, come si è già detto, risulta molto importante per le sue positive ricadute di genere. Ancora più dirette sono le ricadute di genere nell’area conciliazione che vede una spesa pari a un quarto del totale nella spesa corrente (25%) ma decisamente ridotta nella spesa per investimenti (3%). 43 Figura 28 – elaborazione sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino 44 Figura 29 – elaborazione sociolab, fonte bilancio consuntivo 2010 Comune di Piombino Per ciascuna delle aree esaminate dal punto di vista della voci di bilancio è interessante andare ad esaminare da vicino il genere e la tipologia di servizi che l’Amministrazione fornisce ai cittadini grazie agli stanziamenti di bilancio di cui si è detto. I servizi per l’area dell’ area della Conciliazione L’Amministrazione ha concentrato la propria attenzione alla qualità dell’offerta formativa ed educativa, sia in termini di ampliamento dell’offerta esistente, (pubblica, privata e del terzo settore), sia attraverso l’introduzione di nuove esperienze che promuovano il diritto di cittadinanza nei differenti percorsi di vita. In questo senso proprio la redazione del bilancio di genere in quanto tale e la promozione di percorsi di progettazione o consultazione partecipata manifestano la volontà da parte dell’Amministrazione di sviluppare processi sempre più sensibili alle esigenze e rispondenti alle proposte della cittadinanza. Asili nido Sul territorio sono attivi tre asilo nido comunali: due a tempo lungo (8-16) e uno a tempo corto (8-14) che possono accogliere un totale di 111 bambini tra piccoli (16 posti) e medio-grandi (95 posti). Una disponibilità che di per sé – nonostante il calo dovuto alla crisi economica – non esaurisce le richieste di iscrizione che sono in sovrappiù di circa 40 posti (rispettivamente di 13 piccoli, 19 medi e 8 grandi)27. Una domanda che però trova accoglienza sul territorio nelle 7 strutture private autorizzate esistenti che offrono, in totale, 91 posti (le due strutture di natura domiciliare possono ospitare anche bambini piccoli). Per facilitare l’accesso dei bambini nelle strutture private accreditate, il Comune ha erogato dei voucher - finanziati e disciplinati dalla Regione con Fondi europei - per un importo complessivo di € 2.577,50 nel 2011 (pari a 6 voucher erogati) per il rimborso del pagamento dei servizi privati autorizzati e accreditati. Sono inoltre in funzione altre due strutture a fruizione temporanea rivolte ai bambini ovvero un centro gioco educativo rivolto ai bambini tra i 18 mesi ai 3 anni affidato a una cooperativa per una spesa totale a carico del Comune di € 131.747,55 e un servizio “baby parking con custodia” per bambini in età da 18 mesi a 6 anni, che svolge attività ludiche o di laboratorio senza i genitori e che può essere utilizzato in modo occasionale. Trasporto scolastico Il servizio di trasporto scolastico è rivolto ai bambini della scuola dell’infanzia e agli studenti della scuola elementare e media dei plessi extra urbani per un totale di circa 202 utenti: la spesa a carico del Comune per l’anno scolastico in corso è prevista in € 240.000. 27 Dato a luglio 2012. Si prevede un riassorbimento delle domande in lista di attesa in relazione alle rinunce. 45 Il servizio per le scuole in ambito urbano viene invece garantito dal trasporto pubblico locale secondo le tariffe previste normalmente previste dalla società che gestisce il servizio. Refezione scolastica Il servizio di refezione scolastica riguarda tutte le otto scuole materne (per un totale di 22 sezioni), le sei elementari e la scuola media del territorio. Per le scuole dell’infanzia la frequenza del servizio è di 5 giorni settimanali, per le scuole elementari e medie varia in relazione alla tipologia della classe frequentata. Nel 2011 sono stati forniti 194.054 pasti (1.108 pasti al giorno) per una spesa complessiva di € 1.057.528,46 che rientra nella voce diritto allo studio. Pasti forniti nell’anno scolastico 2011/2012 Scuole Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Totali Mat. Perticale 58 58 58 58 58 290 Mat. Ghiaccioni 114 114 114 114 114 570 Mat. S.Francesco 74 74 74 74 74 370 Mat. Calamoresca 115 115 115 115 115 575 Mat. Rodari 108 108 108 108 108 540 Mat. P.di Ferro 57 57 57 57 57 285 Mat. 25 Aprile 54 54 54 54 54 270 Mat. Riotorto 58 58 58 58 58 290 TOTALE MATERNE 3.190 El. Ghiaccioni 200 240 227 200 200 1.067 El. Perticale 206 206 227 229 206 1.074 El. 25 Aprile 0 34 46 0 0 80 El. Alighieri 138 138 172 172 138 758 El. Riotorto 0 0 0 0 41 41 El. Populonia 0 0 0 30 0 30 TOTALE ELEMENTARI Media Riotorto 3.050 0 16 0 0 16 TOTALE MEDIA Totali 46 32 32 1.182 1.272 1.310 1.269 1.239 Tabella 10 – elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino 6.272 Borse di studio Ogni anno scolastico nell’ambito degli interventi per il diritto allo studio, il Comune di Piombino provvede, oltre all’assegnazione gratuita dei libri di testo per la scuola primaria (elementare), ad erogare il contributo per il “buono libro” e quello cosi detto “borsa di studio” così come previsto dalla normativa vigente. Dall’anno scolastico 2007/2008 è previsto un “bando di concorso unico per il diritto allo studio”, nel quale sono stabiliti i requisiti per la partecipazione e attraverso il quale le famiglie con studenti della scuola primaria (scuola elementare), secondaria di primo grado (scuola media) e secondo grado (scuola superiore) possono concorrere all’assegnazione di contributi (con graduatoria in ordine crescete di ISEE, fino a un reddito di 6.402.54 €. Buono libro - per studenti della scuola secondaria di primo grado (scuola media) e secondo grado (scuola superiore). Prevede la copertura parziale dei costi dei libri di testo. L’importo è fisso e diversificato per tipo di scuola e classe frequentata. Il contributo medio ha coperto tra il 66 e l’80% della spesa documentata prodotta dalle famiglie, con un contributo medio a studente pari a 108,71 € per le scuole medie e di 146 € e per le scuole superiori. Per questa spesa il comune ha utilizzato per l’anno 2011-2012 fondi regionali arrivando a coprire circa l’80% delle necessità. 47 SCUOLA Scuola media Scuola superiore Totale DOMANDE PRESENTATE 169 186 355 DOMANDE IDONEE BUONI ASSEGNATI % COPERTURA 168 167 335 168 167 335 100 100 100 Tabella 11 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino SCUOLA Scuola media Scuola superiore totale COPERTURA (€) 22.659,02 30.250,80 52.909,82 NECESSARIA COPERTURA (€) 18.263,17 24.382,14 42.645,31 DISPONIBILE % COPERTURA 80,6 80,6 80,6 Tabella 12 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino Borsa di studio - per studenti della scuola primaria (scuola elementare), scuola secondaria di primo grado (scuola media) e secondo grado (scuola superiore). Prevede il rimborso di alcune spese scolastiche, documentate con giustificativi di spesa. La tipologia di spesa e i limiti minimi e massimi di rimborso sono stabiliti annualmente dal bando. La copertura media del 58,5% delle domande idonee si spiega alla luce della carenza di fondi benché il Comune abbia investito su questo intervento un totale di 30.000 € di risorse proprie in aggiunta all’assegnazione provinciale. SCUOLA DOMANDE PRESENTATE DOMANDE IDONEE BORSE ASSEGNATE % COPERTURA Scuola elementare 243 240 149 62,1 Scuola media 188 185 119 64,3 Scuola superiore 217 196 95 48,5 Totale 648 621 363 58,5 Tabella 13 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino SCUOLA COPERTURA NECESSARIO (€) COPERTURA DISPONIBILE (€) COPERTURA % Scuola elementare 33.850 22.350 66 Scuola media 27.750 17.734 64 Scuola superiore 49.000 23.750 48,5 Totale 112.600 68.834 61 Tabella 14 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino Il Comune di Piombino ha poi accolto la donazione delle eredi Zelli per la creazione di un fondo di € 20.000 da destinare a contributi per il sostegno allo studio dei ragazzi studenti della scuola media inferiore provenienti da famiglie in condizioni economiche disagiate. Centri estivi Nell'anno 2011, si segnala un dato migliorativo rispetto all’anno precedente, per ciò che riguarda la copertura economica dei centri estivi. Grazie ad un progetto finanziato dalla Regione Toscana (legge 16): sono stati erogati dei voucher destinati alle donne occupate (anche con contratto stagionale) come rimborso di quanto speso per la frequenza dei figli ai centri estivi. Per la Val di Cornia l'importo del finanziamento è stato di 35.000 €. Analogamente, ma con un finanziamento provinciale sul Piano della Cittadinanza di genere, sono stati erogati voucher per servizi ed attività educative estive per minori e per servizi affini durante il periodo invernale destinate alle madri e finalizzati a favorire l’accesso e la permanenza nel mondo del lavoro. Anziani, disabili, minori e famiglie Come precedentemente riportato, molte attività e servizi di ambito sociale , vengono gestiti e realizzati a livello di Zona Socio-sanitaria (Val Di Cornia) pur prevedendo una competenza comunale. I servizi in questione riguardano alcuni target specifici di popolazione. 48 Strutture o servizi Utenti di Piombino Contributi anziani non autosufficienti 35 Ricoveri RSA San Rocco 38 Ricoveri RSA Campiglia Marittima 49 Totale 122 Tabella 15 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino Strutture o servizi per disabilità Utenti di Piombino Centro diurno di San Vincenzo 1 Centro diurno CST Venturina 4 Centro diurno Carsal Piombino 19 Terapia occupazionale 26 Dopo di noi (percorso di assistenza). 7 Casa famiglia disabili psichici 7 Progetto Vita indipendente (finanziamenti) 6 Aiuto personale 9 Tempo libero 9 Totale 88 Tabella 16 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino Strutture o servizi per minori Utenti di Piombino Contributi famiglia 23 Contributi minori 12 Rette istituti minori 8 Rette istituti madri 2 Centro Meucci (centro residenziale per ragazzi) 6 Totale 51 Tabella 17 – Elaborazione Sociolab, fonte ufficio preposto Comune di Piombino 49 Immigrati L’Azienda socio sanitaria della Val di Cornia offre particolari servizi rivolti agli immigrati: doposcuola per ragazzi, corsi di alfabetizzazione per adulti, mediazione linguistica presso il consultorio, mediazione linguistica scolastica, sportello immigrati. Questo tipo di servizi, considerati da una prospettiva di genere, risultano particolarmente rilevanti in considerazione della presenza femminile tra la popolazione straniera del territorio pari a più del 50% e del fenomeno della femminilizzazione dei flussi legata alla presenza di specifiche nazionalità, come si è visto a pagina 15. Violenza contro le donne A Piombino è attivo un Centro Donna che svolge attività di varia natura sul tema dell’antiviolenza e segue il tema della violenza di genere: il centro è finanziato dalla Azienda socio sanitaria della Val di Cornia. Il Centro Donna accompagna le donne in percorsi articolati che possono prevedere colloqui di prima accoglienza, consulenze psicologiche, consulenze legali, contatti con le forze dell’ordine, contatti con il Tribunale dei Minorenni, telefonate di ascolto. 50 Altri servizi Sempre nell’ambito delle attività svolte dall’Azienda socio sanitaria della Val di Cornia sul territorio sono previsti anche servizi di Telesoccorso, assistenza domiciliare integrata e rivolti al fenomeno delle nuove povertà. I servizi per l’area della Qualità della vita Il piano di lavoro della Giunta comunale 2010-2014 indica come fondamentale la tutela ambientale in una città come Piombino che ha già “pagato in termini di sofferenza ambientale” così come una migliore gestione dello spazio pubblico in risposta alla concrete esigenze di qualità della vita delle sue cittadine e dei suoi cittadini. Qualità dell’ambiente L’assessorato all’ambiente ha siglato un protocollo d’intesa con i rivenditori di biciclette stanziando 9.000 € per promuovere l’acquisto di biciclette elettriche a pedalata assistita senza ausilio di acceleratore. Il contributo, erogato fino a esaurimento del fondo disponibile non oltre il 31 dicembre 2012, rientra nella campagna per incentivare l'uso di mezzi ecologici, al fine di ridurre il traffico cittadino e le emissioni in atmosfera dei gas di scarico. Sport Attività sportive: Minori da famiglie disagiate: in casi particolari, il Comune ha attivato tramite l’Assessorato allo sport un contatto con le società sportive dilettantistiche locali al fine di proporre l’inserimento nei gruppi sportivi dei ragazzi provenienti da famiglie disagiate: il contributo comunale a questo intervento è incluso come piccola parte nel generale contributo al servizio sociale. Neonati e gestanti: i corsi sono presenti sia presso strutture private sia presso la Piscina Comunale pur senza contributo diretto da parte del Comune. Anziani: in strutture private o presso la Palestra Cama-Uisp dal 1982 si tengono corsi di attività motoria per la terza età, gestiti dal Comitato Attività Motoria Anziani (Cama) associato alla Uisp con un contributo del Comune a sostegno dell’attività di € 5.000 all’anno. Disabili: sono diversi i progetti di collaborazione tra associazioni di volontariato, associazioni sportive e scuole per l’inserimento in attività e gruppi sportivi (bocce, danza sportiva) con un sostegno a carico del Comune, ripartito tra i vari soggetti di € 5.000 all’anno. Maratona sempredonna: mentre non esistono corsi o attività sportive sostenuti economicamente dal Comune a favore delle donne il Comune fornisce però sostegno logistico per le attività di comunicazione legate all’iniziativa della maratona per le vie della città a cui partecipano solo donne. Attività socio ricreative Il Centro Giovani di Piombino è un servizio pubblico, con gestione a carico del Comune di Piombino e in particolare dell’Assessorato alle Politiche giovanili che ha competenza di indirizzo, finanziamento e controllo. Il Centro è dotato di auditorium; sala lettura; sala prove; punto di Accesso Assistito PAAS; Ufficio Giovani del Comune; consultorio Adolescenti e Centro Affidi della ASL, e ancora di bar, area relax e Ufficio Informagiovani. Quest’ultimo è un servizio che offre informazioni su vari settori di interesse giovanile (scuola, lavoro, formazione professionale, mobilità giovanile, servizio volontario civile e militare) e dal 2005 viene gestito da ARCI NOVA Associazione. 51 I servizi per l’area del Mondo del lavoro Nella lettura di genere, lo sviluppo locale costituisce un campo cruciale per realizzare azioni efficaci per superare le disparità tra uomini e donne, coinvolgendo attori diversi a livello economico e sociale, promuovendo saperi, sperimentando progetti ed esperienze. Emergono però delle difficoltà a sviluppare un efficace intervento in questa area in un’ottica di genere, in parte per una questione di competenze del Comune e in parte per un’oggettiva difficoltà di iniziativa dovuta alla carenza di risorse economiche. 52 LA PRESENZA FEMMINILE NELLA SFERA PUBBLICA L’analisi della composizione di genere degli organi di governo (giunta e consiglio) e del personale amministrativo del Comune costituisce un approfondimento di questo lavoro in due ambiti quello della presenza politica delle donne e quello della presenza sul mercato del lavoro che costituiscono due settori cruciali della dis-parità di genere vigente nel nostro paese. Andare a esaminare da vicino quali sono le caratteristiche dell’ente che ha promosso il bilancio di genere consente di partire proprio dal micro cosmo amministrativo nell’elaborazione di politiche e azioni adatte a superare la dis-parità. Organi elettivi e di governo La giunta attualmente in carica è composta da 10 membri compreso il sindaco e, di questi, otto sono uomini e due sono donne. Se dal punto di vista quantitativo la presenza femminile è indubbiamente sottorappresentata si deve rilevare che , almeno parte, delle deleghe loro attribuite non rientra nel tradizionale alveo delle deleghe femminili esse si occupano infatti, rispettivamente, di: Trasporti e Mobilità, Polizia Municipale, Politiche per la Sicurezza e il Decoro, Politiche di Gestione delle Risorse Umane, Affari Generali Politiche Sociali, Pubblica Istruzione, Politiche Formative, Servizi alla Famiglia all’Infanzia e all’Adolescenza, Politiche per l’Immigrazione, Pari Opportunità, Città dei Bambini, Volontariato, Politiche Abitative, Cooperazione Internazionale28. Si deve però rilevare un significativo miglioramento della presenza femminile sotto il profilo della rappresentanza politica nella comparazione della serie storia dei dati relativi alle giunte precedenti. Per la prima volta dal 1960, infatti, vi sono due donne assessore mentre fino ad oggi in sole quattro legislature era stata presente una donna in Giunta. - 28 Gli assessorati con maggior voce di spesa in conto capitale sono affidati entrambi a due uomini (cultura e bilancio). 53 Figura 30 – Elaborazione Sociolab, fonte Comune di Piombino Le consigliere sono 5 su 31 membri e costituiscono meno di 1/6 dei membri dell’organo comunale tutte rappresentanti della maggioranza. In questo caso il trend è negativo rispetto al Consiglio comunale precedente che vedeva una presenza femminile pari a 11 su un totale di 31. Mentre il Consiglio comunale 1999-2004 presentava esattamente lo stesso rapporto di rappresentanza femminile del Consiglio attuale (5/31) ma con una distribuzione più equilibrata tra esponenti della maggioranza e dell’opposizione. Dipendenti comunali, società partecipate e consulenze Per quanto riguarda il personale dipendente del Comune le donne costituiscono più della metà degli addetti con 160 dipendenti (pari al 62,7% del totale) rispetto a 95 uomini. La rilevante presenza femminile si concentra nelle posizioni non apicali tanto che degli otto dirigenti presenti nella struttura ben cinque sono uomini. Gli studi che analizzano la presenza delle donne nel mercato del lavoro parlano di tetto di cristallo per rappresentare la difficoltà delle donne a occupare le posizioni più elevate. Un dato che sembra ancora più rilevante quando si riferisce a un contesto di generale larga presenza femminile quale quello in esame. In parallelo dunque, non stupisce, notare che circa il 67% delle dipendenti ricadono in qualifiche di livello compreso tra A e C. 54 Le donne che rappresentano il Comune negli organi amministrativi delle partecipate29 sono 3 su 12. Figura 31 – Elaborazione Sociolab, fonte Comune di Piombino 55 Nel 2011 su un totale di 33 incarichi esterni per una cifra pari a 115.945 € ne sono stati conferiti a donne 14 (il 42,4% degli incarichi totali), di cui solo 1 come collaborazione coordinata e continuativa e i restanti come prestazioni occasionali a fronte di un rispettivo rapporto di 3 a 20 per gli uomini. Il compenso destinato alle donne è stato quindi di 46.325 €, pari al 40% del compenso totale; con un compenso medio maschile di 3.664 € a fronte di un compenso medio femminile di 3.309 €. L’anno precedente a fronte di un numero totale di incarichi decisamente inferiore (9) , 5 erano stati attribuiti a donne, di cui 3 come collaborazione coordinata e continuativa, con un forte vantaggio delle donne dal punto di vista del compenso pari a oltre il 95% della spesa totale (59.250 €). Si registra, infine, uno scarso utilizzo dello strumento dei congedi parentali tra i dipendenti comunali. Solo 9 dipendenti – quasi esclusivamente donne – ne hanno usufruito per prendersi cura dei figli per un ammontare di 287 giorni utilizzati da donne e 16 giorni da uomini. 29 Sono presi in esame solo i Cda nei quali il Comune è socio di maggioranza poiché i consiglieri vengono eletti dall'assemblea dei soci ed è quindi solo in questo caso che si ha una vera e propria nomina da parte del Comune. Il ruolo e le azioni della Commissione pari opportunità La Commissione Pari Opportunità è istituita per la promozione di condizioni di pari opportunità tra uomo e donna, per la rimozione degli ostacoli che di fatto costituiscono discriminazione diretta o indiretta nei confronti delle donne e per la valorizzazione della soggettività femminile. E' un organo consultivo del Consiglio comunale e ha sede presso il Comune, esercita le sue funzioni in piena autonomia, operando anche per uno stretto raccordo tra le realtà e le esperienze femminili del Comune di Piombino e le donne elette nelle Istituzioni. E' nominata dal Consiglio Comunale e le componenti nominate rimangono in carica fino alla scadenza del Consiglio. 56 L’APPROFONDIMENTO QUALITATIVO Allo scopo di coinvolgere la società civile in una vera e propria fase “qualitativa e partecipata” di bilancio di genere sono stati organizzati un focus group e un laboratorio fotografico che hanno avuto per tema rispettivamente le politiche di pari opportunità e tempi e spazi della città. Le politiche di pari opportunità – il focus group Hanno preso parte al focus group donne piombinesi particolarmente "rappresentative" per il ruolo che rivestono nelle istituzioni o nelle associazioni del territorio (funzionarie del Comune, membri della Commissione per le pari opportunità, rappresentanti delle associazioni di categoria, della società civile e responsabili di servizi al cittadino attivi sul territorio). Dopo aver illustrato il percorso del Bilancio di Genere, alle partecipanti sono state poste alcune domande stimolo che permettessero di aprire un confronto su alcune tematiche chiave rispetto al tema delle pari opportunità. Si è chiesto loro di concentrarsi in particolare sulla valutazione del contesto locale - la città di Piombino – alla luce della propria esperienza personale e professionale e rispetto alle varie dimensioni di interesse: servizi diretti e indiretti, buone prassi e criticità, le reti, l’organizzazione della città (in termini di accessibilità, sicurezza, vivibilità). Il confronto interattivo tra un gruppo di pari ha permesso in tempi brevi e con costi relativamente contenuti non solo di far emergere l’expertise delle partecipanti per raccogliere informazioni di fondo utili all’analisi ma anche di ricevere in formazioni complesse non ottenibili senza il confronto diretto tra i soggetti coinvolti. Partendo dalla riflessione, condivisa tra le partecipanti, che la strada per le pari opportunità di genere è ancora da percorrere e che la conciliazione resta uno dei problemi principali con cui le donne devono confrontarsi alle partecipanti è stato chiesto quale sarebbe la prima azione che farebbero per favorire le pari opportunità. Buona parte delle indicazioni raccolte rispetto a questa domanda si articola nell’ambito della possibilità di trovare soluzioni migliori per la conciliazione e in particolare: promuovere nidi aziendali che “sono la soluzione organizzativa più semplice per la gestione familiare” così come “modificare l’orario dei servizi perché si concili meglio con l’orario lavorativo e familiare”. Ma alcune delle partecipanti si spingono oltre e ritengono che oltre che sui servizi sia necessario provare ad intervenire sugli stili di vita promuovendo sistemi di vita che “promuovano il rispetto delle persone in quanto tali” che consentano alle donne di esprimere le proprie differenze. Poter realizzarsi nel mondo del lavoro “rimanendo 57 comunque donna, senza dover adeguare il proprio comportamento ad un modello diverso”. La competizione con gli uomini su modelli che le donne non considerano propri è particolarmente sentita in senso negativo nel mondo nel lavoro, mentre la possibilità di scardinare questi modelli sarebbe vista come un’opportunità: “se la donna non dovesse sempre dimostrare di essere all'altezza potrebbe svilupparsi fin da subito una fruttuosa interazione lavorativa tra punto di vista femminile e punto di vista maschile”. Per finire, il riferimento è alla “rinuncia” le donne presenti affermano che “oggi non si vuole rinunciare né al lavoro né alla famiglia: la rinuncia è vissuta come frustrazione!”. Molto legato a questo è il riferimento alle condizioni delle donne immigrate le cui scelte e condizioni di vita hanno ancora molto a che fare con la rinuncia: “per le donne immigrate la “rinuncia è l'inizio”. Quando arrivi qui devi imparare la lingua e adattarsi culturalmente. Le donne italiane sono molto più libere e per raggiungere questa libertà una donna immigrata deve prima convincere il marito, poi organizzarsi senza poter contare sull’aiuto della famiglia di origine, sul lavoro da immigrata deve mostrare ancora più delle altre di essere all’altezza”. 58 Io penso che le immigrate di seconda generazione potranno parlare di condizione di “donna”, le donne immigrate di oggi vivono la condizione di “donna immigrata”. Proseguendo la discussione nel focus group le donne sono state sollecitate a discutere di quali sono le politiche e gli interventi e i settori più importanti su cui focalizzarsi per promuovere le pari opportunità. Ciò che è emerso come rilevante è che ancora più che nel lavoro l’intervento sembra auspicabile per facilitare la presa di parola femminile nella vita attiva, nell’impegno civile. Le partecipanti infatti tracciano un breve excursus sulla storia della città di Piombino, città comunista e operaia dove vigeva, però, una cultura maschilista, operaista, non di femminismo emancipatorio. Il modello vigente fino agli anni Ottanta era “l’uomo lavora e la donna sta a casa”. Col tempo però, grazie ai servizi, le donne hanno potuto andare a studiare fuori, portare “nuova cultura” in città, hanno potuto entrare nel mondo del lavoro e in particolare del lavoro autonomo - Piombino, infatti, ha un’imprenditoria femminile in continua crescita e ha una media di imprese femminili più elevata della media nazionale e regionale. Ciò che sentono come esigenza primaria oggi è dunque l’individuazione di mezzi per sollecitare la partecipazione attiva delle donne nell’associazionismo culturale e sportivo. Tra le giovani donne si nota, infatti, un arretramento nell’impegno civile e nella partecipazione attiva. Per quello che riguarda le donne immigrate, invece, sarebbe utile avere un luogo di ritrovo dove possano incontrarsi nel tempo libero. Commissione pari opportunità La Commissione Pari opportunità è composta da 15 donne rappresentanti dell’Amministrazione comunale (consiglio e giunta), dell’associazionismo locale, del Centro antiviolenza e della Consulta degli stranieri. Si riunisce con cadenza pressoché mensile e nel corso del 2010/11 si è data come obiettivi l’organizzazione di: dibattiti per sostenere la presenza delle donne nel mondo del lavoro anche attraverso la conciliazione tra vita personale, familiare e professionale; attività per le politiche sociali, sanitarie e per la cittadinanza di genere con particolare attenzione alla violenza di genere; dibattiti per promuovere e favorire la partecipazione attiva delle donne alla vita politica e istituzionale. Ha inoltre cercato di essere presente sulla stampa, attraverso puntuali comunicati stampa sulle proprie attività, considerazioni, ecc. Nel 2010 la Commissione pari opportunità ha concentrato la propria attività in particolare nella realizzazione di iniziative relative al contrasto della violenza contro le donne organizzando vari incontri e iniziative tra i quali vale la pena di ricordare una tavola rotonda, una giornata informativa in collaborazione con la provincia, una giornata in collaborazione con le associazioni sportive che hanno aderito alla “Campagna del fiocco bianco” contro la violenza alle donne e le attività di promozione di sport che favoriscono la difesa personale. Nel corso del 2011, il lavoro si è concentrato soprattutto nell’ambito della formazione con le attività legate alla, costruzione di una cultura della non violenza attraverso la promozione delle attività all’interno delle scuole in modo particolare con gli studenti delle scuole superiori. La Commissione ha cercato inoltre di partecipare alle attività 59 promosse dagli organismi di parità nazionali con la consapevolezza che sia indispensabile il confronto e la definizione di politiche comuni. I tempi e gli spazi della città – il laboratorio fotografico Per coinvolgere in prima persone le cittadine di Piombino è stato organizzato un laboratorio di ricerca-azione sugli spazi e i tempi della città, che è stato condotto con il supporto di alcune tecniche di sociologia visuale. Il laboratorio è stato strutturato in due appuntamenti pubblici (che si sono tenuti il 22 e il 27 giugno in orario post-lavorativo). E’ stato promosso: a mezzo stampa, con una news sul sito del Comune di Piombino, tramite una locandina elettronica, attraverso i social network e con un’attività di mailing diretta all’associazionismo femminile locale. Alle partecipanti si è chiesto di elaborare il tema “Con i miei occhi di donna sulla città vedo …” utilizzando la macchina fotografica30 per esplorare prima, e discutere poi, gli aspetti concreti della vita al femminile. Durante il primo incontro alle partecipanti è stato illustrato il percorso di Bilancio di Genere nel suo complesso, è stato spiegato come il laboratorio fotografico vi si inseriva e sono state fornite alcune istruzioni per realizzare gli scatti. Le cittadine hanno quindi avuto alcuni giorni per realizzare e selezionare 10 scatti che, all’incontro successivo, sono stati proiettati e commentati. La verbalizzazione degli scatti ha permesso alle partecipanti di esprimere la propria percezione della presenza femminile nello spazio urbano di Piombino e di confrontarsi circa analogie e differenze. In particolari, come si nota negli scatti delle pagine seguenti, sono emersi alcuni temi comuni effettivamente connessi alla dimensione temporale e spaziale della donna al di fuori dello spazio privato: il lavoro e in particolare “l’interfaccia femminile” del commercio di vicinato piombinese; i momenti e gli spazi di aggregazione; l’estetica della città. 30 Con questa tecnica la macchina fotografica è infatti come una sorta di “occhio speciale” che valorizza la conoscenza che deriva dall’esperienza quotidiana della città, nei suoi spazi e nei suoi tempi. 60 Donne al lavoro Veterinaria L’edicolante Donne in acciaieria L’artista con la sua opera 61 61 Questa è la postina che mi ha detto: “hei ma io sono precaria…” Inaugurazione Cord Edicolante timida Macellaia e corniciaia “Dalla pescivendole vado di frequente c’è una dimensione in cui ancora ci si scambia due parole. Hai un trattamento familiare. Anche loro fanno di tutto”. Donne nello spazio pubblico e lo spazio pubblico visto dalle donne Colonia felina Donna con motore “La canara” In biblioteca Bellissima Calamoresca 62 62 Sulla panchina Di spalle a piazza Bovio Pausa dal lavoro Mamma e figlia “Io amo muovermi a piedi nella natura Cala moresca io adoro cala moresca è posto anche di ritrovo. Il palazzo è da mettere a posto…” “Una panchina per prendersi il proprio tempo, per fare un viaggio e immaginare chissà quali posti” Uno scorcio da riqualificare Sport e iniziative pubbliche Pallavolo femminile 63 63 Concerto Artistica-mente Cena tra donne Diving al femminile