Trattoria del Pesce, ok il prezzo è giusto

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Trattoria del Pesce, ok il prezzo è giusto
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Un marziano a Roma/62 Trattoria del
Pesce, ok il prezzo è giusto
DI Alessandro Bocchetti - CANALE Ristoranti - mercoledì, 14 marzo 2012 | ore 7:50
C’è poco da fare, Monteverde sta diventando uno degli epicentri della Roma gastronomica. Come
sono lontani i primi anni in cui vivevo nel quartiere, dove non esisteva niente e gli indirizzi clou
erano i classicissimi Cortile e Bruno ai Quattro venti, e il massimo del gourmet monteverdino era la
frutteria Capone in via Carini.
Altri tempi, altra Roma, altra vita. Non se ne parlava di gastrofichetti e nemmeno di marziani golosi.
Ma si sa, tutto cambia, tranne l’astronave con cui Qwerty atterra a Villa Pamphili, preciso come un
orologio nucleare di Alfa Centauri. Ieri ha suonato il mio cellulare e la faccia allegra verdolina ha
fatto capolino. Accidenti, era un po’ che non lo sentivo, l’avevo sbolognato con successo ad altri,
ma questo mercoledì me tocca.
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Emanuele Bonati
Già lo sapevo e mi ero preparato. Leggendo qua e là e chiacchierando con amici avevo saputo di
questo localino, ai confini fra Monteverde Nuovo e Vecchio. L’idea mi ha subito contagiato: un
localino semplice dove mangiare del buon pesce a prezzi onesti. Ho sempre digerito poco la facilità
con cui nella città eterna si subiscono prezzi oltraggiosi per mangiare un crudo di pesce, al grido
“ma là c’hanno er pesce bbono”. La freschezza e qualità della materia prima mi sembra un requisito
minimo per una discreta mangiatoia, non la pietra filosofale a cui sacrificare tutto e tutti.
L’appuntamento è stato rapido e preciso: “Ci vediamo a via Folco Portinari 27, prenoto io”. Dal
brontolio marziano ho capito che l’amico extracomunitario aveva gradito.
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06 Aprile 2012 ore 18,30
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06 Aprile 2012 ore 12,40
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Daniela Persico
06 Aprile 2012 ore 11,00
Schede del vino.
Montegiachi riserva
2009: anteprima di un
Alle nove precise varchiamo la porta a vetri, il locale è semplice e pulito. Solo leggermente
azzimato come il cache-col del gentilissimo patron. Molto legno naturale e verniciato di bianco,
sedie impagliate e pentole di rame appesi. Tra me e me penso: “Iniziamo bene!”. La cortesia del
maître/proprietario Federico Cerciello è esemplare, non si scompone neanche alla vista di Qwerty,
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2009: anteprima di un
grande Classico!
Paolo Trimani
06 Aprile 2012 ore 10,40
Mini pizza casatiello. La
ricetta take away per
Pasqua e Pasquetta
Scatti di Gusto
maître/proprietario Federico Cerciello è esemplare, non si scompone neanche alla vista di Qwerty,
invece gli apre cortesemente il tovagliolo e gli porge il menu.
La proposta è molto classica, una cucina di pesce golosa e sincera, con qualche giusto tocco à la
mode, proprio del curriculum blasonato e internazionale del proprietario. L’occhio mi casca su una
carta dei vini, piccola e misurata, con un’attenzione particolare a piccoli produttori artigianali e
chicche transalpine dai ricarichi corretti.
Ordiniamo:
06 Aprile 2012 ore 09,30
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06 Aprile 2012 ore 07,30
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Scatti di Gusto
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Grand antipasto di mare (4 selezioni di crudi e 7 di cotti). Quasi una cena da solo. Non potevamo
esimerci dal provarlo. Arriva in tavola un’alzatina composta di tanti piccoli piatti. I caldi sono
abbastanza comuni e dimenticabili, gravati spesso da un uso del pomodoro eccessivo e da cotture
non precisissime. Spiccano invece per equilibrio e materia prima i crudi, un’ombrina parlante da
urlo ad altissimo rischio di godimento, i calamari a spillo morbidi e vellutati, gamberoni rossi
siciliani non enormi ma saporiti di iodio e mareggiate e delle ostriche sarde intense e saporite,
peccato per un’unica emulsione al limone per tutti e quattro i crudi. Buono anche il sauté di
vongole e cozze.
Calamarata al ragout di ombrina e pesto al basilico leggero. Adoro la calamarata, malgrado
l’uso improprio che se ne fa ultimamente. In questo caso è efficace e intensa, il ragout di ombrina è
piacevole nel suo taglio grossolano e nella consistenza perfetta, gravato da un pesto eccessivo e dal
colore non bellissimo: basta mettere un poco doi sale grosso in preparazione per conservare il verde
brillante. Nel complesso un piatto generoso e discreto.
Tagliolini con gamberi rossi di Mazara del Vallo con limone di Amalfi. Meno convincenti
dell’altro. La consistenza del tagliolino è troppo fragile, e il profumo di limone diventa un sapore di
agrume francamente soverchio e sbilanciato, tende a coprire ed uniformare un poco tutto.
Frittura di mare del Mediterraneo. Chiudiamo nel più classico dei modi, con una frittura di cui
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non avevamo l’esigenza, ma che la gola ci impone. Peccato che risulti un poco gommosa, non
croccante e leggera come avremmo desiderato, ma la varietà è interessante e la quantità degna degli
appetiti del nostro Qwerty.
Sui dolci capitoliamo, non abbiamo neanche più un angolino libero. Dalla carta sono invitanti e
generosi, la prossima volta… Si perché non mancherà una prossima volta per un locale ancora da
registrare ma sicuramente interessante e dal buon rapporto qualità/prezzo. Noi si è speso in tre 180
€ comprensivi di due deliziosi Chenin Blanc della Loira. Mica male…
Trattoria del Pesce. Via Folco Portinari 27. Roma. Tel. +39 06.95945393
[Foto: Andrea Sponzilli]
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