Scienze Infermieristiche ed Ostetriche
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Scienze Infermieristiche ed Ostetriche
Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia FACOLTÀ DI MEDICINA E CHIRURGIA Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche ed Ostetriche CORSO DI INTEGRATO DI PREVENZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO Errore nella somministrazione della terapia farmacologica in pronto soccorso Processo di analisi secondo la metodologia “Root Cause Analysis” studente docente Nicola Colamaria Prof. Patrizio Di Denia II Anno - II semestre A.A. 2008/2009 INDICE 1. Descrizione del percorso metodologico effettuato 2. Fonti informative utilizzate 3. Descrizione dell’evento 4. Cronologia narrativa 5. Linea del tempo 6. Diagramma di Ishikawa 7. Action plan 8. Discussione e considerazioni finali 9. Letteratura consultata 1. DESCRIZIONE DEL PERCORSO METODOLOGICO EFFETTUATO In riferimento al mandato ricevuto si è scelto di analizzare un caso clinico realmente accaduto nel pronto soccorso dell’ospedale Livi1 relativo ad un errore nella prescrizione/somministrazione di un farmaco. L’evento è stato scelto per la severità delle potenziali conseguenze sul paziente e per l’impatto che questo ha avuto sui professionisti e sull’organizzazione dell’unità operativa. L’incidente non ha comportato sequele per il paziente che non è stato informato dell’accaduto. La metodologia d’indagine utilizzata è quella della “Root cause analysis” che costituisce il principale strumento applicabile alla fase di analisi nel processo di gestione del rischio. Questa fase può essere essa stessa considerata un processo: gli input sono rappresentati dalle informazioni raccolte nella fase di identificazione del rischio, ad esempio attraverso la segnalazione di eventi di interesse (incident reporting), mentre gli output sono rappresentati dalle indicazioni in merito al trattamento dei rischi individuati. L’attività intermedia a valore aggiunto consiste nella realizzazione di operazioni che permettono di identificare le ragioni per cui un evento si è determinato, di valutare l’aggredibilità di queste ragioni attraverso azioni di gestione e, in definitiva, di costruire una agenda realistica per prevenire il ripetersi dell’incidente. In accordo con le indicazione fornite dal dossier dell’Agenzia Sanitaria Regionale della regione Emilia Romagna dal titolo “La root cause analysis per l’analisi del rischio nelle strutture sanitarie” si è scelto di organizzare un primo incontro del team di analisi nel quale non fossero presenti i professionisti direttamente coinvolti nell’evento. Il team di analisi è così composto: - esperto aziendale di risk management; - referente medico per la “gestione del rischio” di un altro pronto soccorso aziendale; - infermiere con master in “Metodologia ed analisi della responsabilità infermieristica” dipendente aziendale; - direttore della U.O. di pronto soccorso dell’ospedale Livi; - coordinatore infermieristico di pronto soccorso dell’ospedale Livi. Durante il primo incontro il team di analisi ha elaborato la descrizione sintetica dell’evento ed una flow chart riepilogativa utilizzando le fonti informative di seguito elencate. 1 Denominazione di fantasia. In base alle indicazioni presenti in letteratura il team di analisi ha deciso di coinvolgere nel secondo incontro anche i due medici e i due infermieri che hanno avuto un ruolo attivo nell’evento. Il team di analisi allargato attraverso la tecnica del brainstorming e l’utilizzo di diagrammi e flow chart prospetta quindi le possibili cause, identifica i fattori contribuenti ed ipotizza le soluzioni2. 2. FONTI INFORMATIVE UTILIZZATE Le fonti informative utilizzate sono: - la scheda di accettazione informatizzata compilata dall’infermiere di triage; - la cartella clinica informatizzata di pronto soccorso compilata dal medico di ambulatorio; - la cartella clinica informatizzata ed integrata di OBI compilata dal medico di ambulatorio e dall’infermiere di OBI; - il referto di pronto soccorso. 3. DESCRIZIONE DELL’EVENTO Alle ore 19,20 del 2 giugno 2009 il signor K. U. di 52 anni si presenta al pronto soccorso (PS) dell’ospedale Livi accompagnato dalla figlia. Il pz è di nazionalità Bielorussa, non parla e non comprende l’italiano, appare diaforetico ed agitato anche se ostenta calma. Dall’anamnesi raccolta dall’infermiere di triage, grazie alla presenza della figlia che parla correttamente l’italiano, si evince che il signor K.U. ha avvertito verso le ore 19 una sensazione di “fastidio” al centro del torace che non si modificava con i movimenti e con gli atti respiratori. Al momento dell’accettazione il pz è paucisintomatico, nega precedenti patologie cardiache e terapie farmacologiche croniche in atto. L’infermiere rileva i parametri vitali (PA 160/90, FC 140ar, Sat 97% in aa, FR 16, TC 36,5)3 ed assegna il codice colore giallo. Successivamente esegue un ECG a 12 “La root cause analysis per l’analisi del rischio nelle strutture sanitarie”, dossier 130-2006 dell’Agenzia Sanitaria Regionale della regione Emilia Romagna. 2 3 Legenda: PA (pressione arteriosa); FC (frequenza cardiaca); ar (aritmico); Sat (saturazione periferica di ossigeno); aa (aria ambiente); FR (frequenza respiratoria); TC (temperatura); ECG (elettrocardiogramma). derivazioni che evidenzia un’aritmia ad elevata risposta ventricolare con FC 140 in assenza di segni di ischemia acuta. Il signor K.U. viene preso in carico dal medico di pronto soccorso che, raccolta l’anamnesi in presenza della figlia, prescrive radiografia (RX) del torace, esami ematici e terapia farmacologia endovenosa (Porpafenone 1 fl in 100 ml di sol. glucosata 5%) da somministrarsi in 10 minuti previa monitorizzazione multiparametrica. L’infermiere di ambulatorio somministra Amiodarone 1 fiala invece che Propafenone 1 fiala ed accompagna il pz in OBI4 per la prosecuzione dell’iter diagnostico terapeutico. L’infermiere di OBI rileva che nella cartella clinica integrata ed informatizzata5 il medico di ambulatorio ha prescritto l’infusione di Propafenone mentre sul flacone di soluzione glucosata già terminata è visibile la dicitura6 Amiodarone. Informato dell’errore, il medico dell’ambulatorio richiede una consulenza dello specialista cardiologo che prescrive la prosecuzione della terapia con Amiodarone. Durante la nottata il pz torna a ritmo sinusale e la TP farmacologica viene sospesa. Alle ore 9.15 del giorno seguente il pz viene di dimesso con diagnosi di “Episodio di FA parossistica cardiovertita farmacologicamente”. Il pz non è stato informato dell’errore nella somministrazione della terapia farmacologica e non ne è stata data evidenza sul referto di PS. 4 OBI (Osservazione Breve Intensiva): è collocata all’interno del pronto soccorso e dispone di 6 posti letto monitorizzati. L’assistenza è prestata nelle 24 ore da un infermiere di PS a rotazione. Non è previsto un medico dedicato perché ogni paziente è seguito dal medico dell’ambulatorio presso il quale il pz è stato visitato all’ingresso in PS. 5 In OBI è in uso una cartella clinica integrata ed informatizzata che viene aperta dal medico di ambulatorio. La cartella clinica di OBI non si interfaccia con la cartella clinica elettronica (CCE) di PS per cui tutte le informazioni relative al pz devono essere inserite ex-novo dal medico che apre la cartella e dall’infermiere che la utilizza per la parte di sua competenza. 6 L’infermiere di PS annota con un pennarello indelebile il nome, la quantità ed eventualmente il tempo di somministrazione di ogni farmaco diluito nel flacone delle fleboclisi. 4. CRONOLOGIA NARRATIVA Martedì 2 giugno 2009, ore 19.20 Effettuata l’accettazione del signor K.U. al triage del pronto soccorso dell’ospedale Livi. Martedì 2 giugno 2009, ore 19.23 Eseguito al triage elettrocardiogramma che evidenzia aritmia con FC 140 senza segni di ischemia. Martedì 2 giugno 2009, ore 19.28 Presa in carico del paziente da parte del medico di ambulatorio ed esecuzione di nuovo ECG (invariato rispetto al precedente) che evidenzia fibrillazione atriale (FA) ad alta risposta ventricolare. Martedì 2 giugno 2009, ore 19.36 Il medico di ambulatorio richiede esecuzione di esami ematici, RX torace e monitoraggio multiparametrico. I parametri vitali sono invariati rispetto all’accettazione. Martedì 2 giugno 2009, ore 19.50 Dopo l’esecuzione di RX torace (risultata negativa) il medico prescrive in cartella clinica elettronica (CCE) infusione endovenosa di Propafenone 1 fiala in 100 ml di sol. glucosata 5% da somministrarsi in 10m minuti. L’infermiere infonde Amiodarone invece che Propafenone. Martedì 2 giugno 2009, ore 20.00 L’infermiere di ambulatorio smontante consegna il pz al collega di OBI del turno notturno (montante) comunicandogli verbalmente la terapia farmacologica somm.ta. Quest’ultimo sostituisce il flacone di sol. glucosata 5% ormai terminato con uno di sol. fisiologica per “mantenimento via venosa”. Martedì 2 giugno 2009, ore 20.20 L’infermiere di OBI rileggendo la cartella clinica informatizzata di OBI e quella elettronica (CCE) di PS si accorge dell’errore nella terapia farmacologica ed avvisa il medico dell’ambulatorio. Martedì 2 giugno 2009, ore 20.30 Su richiesta del medico di PS il pz viene visitato dallo specialista cardiologo che prescrive prosecuzione della terapia con Amiodarone. Martedì 2 giugno 2009, ore 23.15 Ripristino del ritmo sinusale e sospensione della terapia farmacologica. Mercoledì 3 giugno 2009, ore 9.15 Il signor K.U. viene dimesso con diagnosi di “Episodio di FA parossistica farmacologicamente”. cardiovertita 5. LINEA DEL TEMPO Criticità assistenziale(CA)/ organizzativa (CO)/ relazionali (CR) Riferimento a buona pratica (linee guida, requisiti accreditamento RER, ecc.) PA 160/90, FC 140 ar; Sat 97% in aa, FR 16, TC 36,5. L’ECG mostra aritmia ad elevata risposta ventricolare in assenza di segni di ischemia. CR: il pz non parla e non comprende l’italiano. Anamnesi raccolta grazie alla presenza della figlia. Percorso clinico assistenziale: gestione del pz con dolore toracico. ore 19.28 Presa in carico da parte del medico dell’ambulatorio. Esecuzione di nuovo ECG che mostra ritmo compatibile con FA ad elevata risposta ventricolare. CR: il pz non parla e non comprende l’italiano. Anamnesi raccolta grazie alla presenza della figlia. ore 19.36 Richiesta esecuzione di esami ematici, RX torace, monitoraggio multiparametrico. Parametri vitali invariati rispetto all’accettazione ore 19.50 Il medico prescrive la somm.ne di 1 fl di Propafenone in 100 ml di glucosata 5% in 10’. L’infermiere somministra Amiodarone invece che Propafenone. Giunto referto di RX torace negativo. CO: in PS la prescrizione della TP farmacologica è verbale. Il medico annota la prescrizione del farmaco nella CCE che non è consultabile contemporaneamente dall’infermiere. CR: la figlia del pz è stata fatta uscire dall’ambulatorio. ore 20.00 Il medico di ambulatorio (smontante) invia il pz in OBI e compila la cartella clinica integrata ed informatizzata di OBI. L’infermiere di ambulatorio (smontante) consegna il pz all’infermiere di OBI del turno notturno comunicandogli la TP farmacologica somm.ta (Amiodarone). Quest’ultimo sostituisce il flacone di sol. glucosata terminato con uno di sol. fisiologica. Il medico di ambulatorio smontante consegna il pz al collega del turno notturno riferendo la TP farmacologica prescritta (Propafenone). CO: il medico di ambulatorio montante non ha la possibilità di rivalutare il pz a causa della lunga lista d’attesa del PS. CO: manca la documentazione cartacea che attesti prescrizione medica ed avvenuta somm.ne infermieristica delle TP farmacologiche effettuate in PS. CO: personale medico ed infermieristico iniziano il turno notturno contemporaneamente alle ore 20 a differenza degli altri turni quando il cambio avviene in orari diversi. ore 20.20 L’infermiere di OBI consultando la cartella clinica del pz si accorge dell’errore nella somm.ne del farmaco ed avvisa il medico. Il medico visita il pz e richiede consulenza cardiologica. Il pz e la figlia non vengono informati dell’errata somm.ne farmacologica. La frequenza cardiaca è scesa a 120 ma permane l’aritmia. Il pz è asintomatico. CO: l’infermiere di OBI non consulta immediatamente la cartella informatizza di OBI perché impegnato ad eseguire ad un altro pz un prelievo ematico + ECG programmati per le ore 20. Data e ora Descrizione evento 2 giugno 09 ore 19.20 Accettazione al triage: il pz riferisce alle ore 19 insorgenza improvvisa di “sensazione di fastidio” al torace. Non patologie note, non terapie farmacologiche in atto. Informazioni supplementari Percorso clinico assistenziale: gestione del pz con FA. Percorso clinico assistenziale: gestione del pz con FA. ore 20.30 Il cardiologo prescrive prosecuzione della TP con Amiodarone. ore 23.15 L’infermiere di OBI rileva al monitor comparsa di ritmo sinusale ed esegue ECG. Il medico sospende la somm.ne della TP. 3 giugno 09 Dopo aver completato esami ore 9.15 ematochimici per escludere ischemia cardiaca il pz viene dimesso. La FC è scesa a 75 il pz permane asintomatico. Percorso clinico assistenziale: gestione del pz con FA. Diagnosi: “Episodio di FA parossistica cardiovertita farmacologicamente”. Percorso clinico assistenziale: gestione del pz con FA. 6. DIAGRAMMA DI ISHIKAWA In PS la prescrizione farmacologica è verbale. Viene annotata in CCE che non può essere consultata dall’infermiere perché non è disponibile un secondo monitor. L’infermiere di OBI non ha consultato la cartella clinica elettronica ad inizio turno perché impegnato ad eseguire prelievo ed ECG programmati per le ore 20. Il personale medico ed infermieristico iniziano il turno notturno alle stessa ora. Fattori strategici ed organizzativi Il personale medico-infermieristico svolge la propria attività in condizioni di elevato stress. I tempi delle prestazioni medicoinfermieristiche devono essere il più possibile contenuti. Il medico di PS non ha rivalutato il pz in OBI ad inizio turno a causa della lunga lista d’attesa del PS. Fattori relativi alle condizioni di lavoro L’infermiere di PS durante l’attività di ambulatorio non può accedere al monitor del PC per verificare le prescrizioni del medico. Fattori relativi a risorse ed attrezzature Errore nella somm.ne della terapia farmacologica Fattori relativi a formazione ed addestramento L’infermiere di ambulatorio non ha chiesto conferma della prescrizione farmacologica nonostante l’assonanza dei farmaci abitualmente utilizzati per le FA. Il medico di ambulatorio non si è accertato che l’infermiere avesse somm.to il farmaco prescritto. L’infermiere di OBI non ha verificato immediatamente la prescrizione farmacologica in cartella clinica. Fattori relativi al compito Nella maggioranza dei casi la cardioversione farmacologica della FA viene tentata con la somm.ne di Amiodarone; Assonanza dei termini Propafenone e Amiodarone. Fattori relativi al paziente Il pz non parla l’italiano. 7. ACTION PLAN ACTION PLAN N° Action item Strategie di riduzione Criticita’ 1 Indicatori di Responsabilità del rischio C.O. in PS prescrizione orale della TP Azioni / misure specifiche Cause/Fattori contribuenti TEMPI richieste per il miglioramento Necessità di contenimento dei tempi Adozione di una scheda cartacea Compilazione della scheda cartacea delle prestazioni medicodi TP di semplice compilazione di TP in occasione di ogni somm.ne infermieristiche. che segua il pz in OBI e durante il farmacologica. ricovero in altre unità operative Attività svolta in condizioni di stress elevato. monitoraggio Direttore medico 30 gg Coordinatore inf.co Equipe multidisciplinare. Segnalazioni di errori o quasi errori avvenuti dopo l’introduzione della scheda cartacea di TP N. di schede di TP compilate rispetto al n. di pz trattati farmacologicamente in un determinato periodo di tempo. Abitudine ormai consolidata nel tempo. N. di errori nella compilazione delle schede di TP rispetto al totale di schede di TP compilate. 2 C.O. cambio Apprezzato e sostenuto dalla turno alle 20 maggioranza dei professionisti. per medici Abitudine ormai consolidata nel ed infermieri tempo. Individuare una finestra Forte azione di sensibilizzazione del temporale perché medici ed personale sanitario circa la infermieri possono “condividere” “condivisione” delle consegne delle 20. il momento delle consegne. Valutare con i rappresentanti sindacali In alternativa modificare i turni di l’opportunità di modificare l’orario di lavoro per evitare il cambio di lavoro. turno contemporaneo alle 20. Direttore medico Coordinatore inf.co Equipe multidisciplinare 60 gg I professionisti medici ed infermieri attendono la presenza dei colleghi montanti per “condividere” le consegne. I rappresentanti delle categorie prof.li si rendono disponibili al confronto per valutare l’opportunità di modificare l’orario di lavoro. ACTION PLAN Strategie di riduzione N° Action item Criticita’ 3 C.O. prestazioni/ attività programmat e in coincidenza dell’orario dei cambi turno 4 Azioni / misure specifiche Cause/Fattori contribuenti Indicatori di Responsabilità del rischio Tipicità dell’attività di PS ed OBI. Prevede una finestra temporale di ½ ora a cavallo dei cambi turni in Necessità di eseguire prestazioni ed cui il personale sanitario non sia attività programmate ad orari precisi impegnato in attività (es. esami ematici seriati). programmate. TEMPI richieste per il miglioramento Condividere con i professionisti Direttore medico coinvolti la necessità di realizzare Coordinatore inf.co “finestre temporali” di ½ ora in occasioni dei cambi turno da dedicare Equipe alle “consegne”. multidisciplinare monitoraggio 60 gg Le prestazioni/attività programmate non coincidono con i cambi turno, la finestra temporale è rispettata. 60 gg Percentuale di adesione agli incontri programmati. Identificare le attività/prestazioni che non necessitano un rispetto rigoroso degli orari programmati. Elevato turnover del personale di PS. Condivisione dell’importanza della Incontri formativi multi professionali e Direttore medico periodici tenuti da personale esperto Coordinatore inf.co con particolare attenzione agli audit clinici ed al sistema di incident Equipe reporting. multidisciplinare C.A. gestione del rischio ai vari livelli necessità di Scarsa attenzione al tema della prof.li diffondere la gestione del rischio nella formazione cultura delle universitaria. gestione del Attività di PS tipicamente ad elevato rischio rischio. Richieste di audit clinici. Segnalazioni di incident reporting 8. DISCUSSIONE E CONSIDERAZIONI FINALI Il caso clinico di errore nella somministrazione della terapia è realmente accaduto circa 3 anni or sono nella mia realtà lavorativa. L’analisi effettuata con il metodo della Root Cause Analysis ha unicamente uno scopo didattico ed è stata inevitabilmente condizionata dalla mancanza di un confronto reale con altri professionisti. L’errore nella somministrazione della terapia non fu percepito da tutti i professionisti nella maniera dovuta per cui non ebbe una cassa di risonanza eccessiva. Dal confronto tra i professionisti coinvolti emerse che il medico di ambulatorio intendeva prescrivere la somministrazione di 1 fiala di Propafenone come riportato in cartella clinica elettronica mentre l’infermiere di ambulatorio è certo che la prescrizione verbale del medico fu quella di somministrare 1 fiala di Amiodarone. Ad una valutazione superficiale può apparire pacifico che l’errore sia stato “agevolato” dall’assonanza della denominazione dei farmaci che peraltro sono entrambi utilizzati per trattare la fibrillazione atriale, ma ad un’analisi più approfondita è proprio questa caratteristica che avrebbe meritato una maggiore attenzione. Il medico e l’infermiere di ambulatorio avrebbero dovuto verificare l’uno l’operato dell’altro così come l’infermiere di OBI ed il medico del turno notturno avrebbero dovuto controllare immediatamente la TP prescritta in cartella clinica. La disponibilità di una prescrizione scritta della terapia con ogni probabilità avrebbe impedito l’errore ma non senza lo sviluppo di una vera e propria cultura della gestione del rischio. Dall’analisi del caso è emerso che l’errore è accaduto durante il cambio del turno notturno che avviene per medici ed infermieri alle ore 20. Spesso il momento delle consegne in pronto soccorso viene utilizzato per ragguagli clinici sui casi particolarmente interessanti accaduti di recente e come momento di confronto sulle scelte diagnostico-terapeutiche effettuate. Questa caratteristica ovviamente sottrae tempo alle consegne vere e proprie aumentando il rischio di perdere informazioni preziose in particolar modo in occasione del cambio turno delle ore 20. Formalizzare il momento delle consegne ed integrarlo tra i diversi professionisti appare una soluzione percorribile che però deve necessariamente essere integrata da una revisione delle attività/prestazioni programmate in PS/OBI (es. prelievi ematici seriati) con l’obiettivo di creare una finestra temporale a cavallo dei cambi turni durante la quale i professionisti non devono essere impegnati in tali attività se dilazionabili. Un’ultima considerazione va riservata alla necessità di implementare il sistema degli incident reporting e degli audit clinici perché possono fornire ottimi spunti di riflessione e validi momenti di confronto sulle tematiche della gestione del rischio e dai quali possono emergere utili e preziose indicazioni da spendere nella pratica clinica. 9. LETTERATURA CONSULTATA - Agenzia sanitaria Regionale della regione Emilia Romagna, “La Root cause analysis nelle strutture sanitaria”, Dossier 130/2006. - Agenzia sanitaria Regionale della regione Emilia Romagna, “Gestione del rischio in Emilia Romagna 1999-2007”, Dossier 146/2007. - http://www.ministerosalute.it. Ultimo accesso: 12/06/2009. - http://www.cesrem.org. Ultimo accesso: 14/06/2009. - http://asr.regione.emilia-romagna.it ultimo accesso 14/06/2009.