Donna 27enne, con dolore e gonfiore delle gambe.

Transcript

Donna 27enne, con dolore e gonfiore delle gambe.
Donna
27enne,
con
dolore
e
gonfiore
delle
gambe.
NEJM
2007
Mar
22;
356(12):
1252‐59.
Da
5
mesi
• Una
donna
di
27
anni
viene
visitata
in
clinica
neurologica,
a
causa
di
un
dolore
e
un
gonfiore
dei
piedi.
• È
stata
bene
fino
a
5
mesi
prima,
quando
ha
cominciato
a
manifestare
un
gonfiore
delle
caviglie
e
delle
gambe,
sopraMuMo
nel
lato
sinistro,
indifferentemente
dalla
posizione
assunta,
ma
variabile
a
seconda
dei
giorni.
2
Evoluzione
• Circa
6
seQmane
dopo,
si
è
svegliata
dal
sonno
noMurno,
per
un
dolore
pungente
e
bruciante
nella
parte
dorsale
del
piede
sx,
aggravato
dalla
pressione
e
durato
3‐4
ore.
• Il
giorno
dopo
ha
avverVto
formicolio
nel
dorso
delle
dita
e
dei
piedi,
in
parVcolare
a
sinistra,
senza
alcun
disturbo
nelle
piante.
Consultato
un
medico,
quesV
ha
notato
il
gonfiore
delle
gambe
e
ha
prescriMo
naproxene.
3
Aggravamento
• La
parestesia
è
stata
intensa
per
due
giorni,
ma
p oi
è
m i gl i orata ,
a n c h e
s e
n o n
completamente
risolta.
• Due
seQmane
più
tardi
il
dolore
è
tornato
e
ha
coinvolto
entrambi
i
piedi,
con
aumento
del
gonfiore
di
caviglie
e
gambe,
accompagnato
a
eruzione
nei
piedi
e
nelle
dita.
4
Richiesta
di
aiuto
• A
questo
punto,
la
donna
è
andata
nel
diparVmento
di
emergenza,
dove
è
visitata
e
osservata
una
eruzione
petecchiale
nei
piedi.
• Uno
studio
ultrasonorografico
degli
arV
inferiori
ha
escluso
una
trombosi
venosa
profonda.
• È
stata
quindi
prescriMa
dicloxacillina
per
dieci
giorni,
a
seguito
di
una
diagnosi
di
cellulite.
5
Terapia
impropria
• Dopo
due
seQmane
ha
visto
il
suo
internista,
che
richiede
alcuni
esami
di
laboratorio,
tra
cui
gli
eleMroliV
del
siero,
TSH
e
prove
di
funzionalità
renale,
che
risultano
tuQ
nella
norma.
• Le
viene
quindi
prescriMo
lo
spironolaMone,
il
quale
migliora
il
gonfiore,
ma
non
il
dolore,
che
persiste
anche
dopo
assunzione
di
FANS
e
interferisce
con
il
sonno.
6
Clinica
neurologica
• Tre
mesi
dopo
arriva
in
clinica
neurologica,
dove
riferisce
che
al
dolore
si
è
aggiunta
una
perdita
di
sensibilità
nel
dorso
dei
piedi.
• Non
ricorda
traumi
e
non
si
riscontra
lombalgia,
debolezza
dei
piedi
o
perdita
di
sensibilità
nelle
piante.
• Non
riferisce
secchezza
degli
occhi
e
della
bocca
e
il
peso
è
rimasto
invariato
negli
ulVmi
3
anni.
7
Un
po’
di
storia
• Era
stata
diagnosVcata
una
depressione
5
anni
prima,
per
la
quale
aveva
assunto
la
fluoxeVna,
che
tuMora
assume.
• Un
ipoVroidismo
riscontrato
4
anni
prima
fu
traMato
con
levoVroxina,
la
cui
terapia
è
ancora
in
aMo.
Ha
sempre
avuto
una
lieve
forma
di
anemia
sideropenia.
• Oltre
ai
farmaci
sopra
riportaV,
la
donna
assume,
in
questo
momento,
una
supplementazione
di
ferro,
ibuprofene,
spironolaMone
e
tramadol.
Non
fa
uso
o
abuso
di
droghe
o
alcool
e
non
riferisce
familiarità
per
8
malaQe
neurologiche.
Esame
fisico
• All’esame
fisico
i
segni
vitali
risultano
nella
norma,
ma
è
evidente
la
sua
obesità:
pesa
159
kg,
per
173
cm.
• Ha
un
edema
teso
delle
caviglie
e
delle
gambe,
la
cui
circonferenza
misura
15
cm
soMo
il
margine
inferiore
della
rotula,
arrivando
a
48
nella
gamba
destra
e
51
nella
sinistra.
• La
cute
della
parte
laterale
dei
piedi
è
secca
e
desquamata,
con
diffusa
porpora
e
poche
petecchie
9
nella
zona
anteriore
delle
gambe
e
dorsale
dei
piedi,
sopraMuMo
a
sinistra.
Porpora,
con
alcune
petecchie
Esame
neurologico
• La
palpazione
lieve
delle
parV
colpite
provoca
dolore.
La
motricità
è
normale
in
tuQ
gli
arV
e
anche
i
riflessi
tendinei
profondi
o
le
risposte
plantari.
Si
riscontra
una
ridoMa
sensibilità
puntoria
e
vibraVle
nel
4°
e
5°
dito,
sopraMuMo
a
sinistra.
• La
prova
di
Romberg
è
negaVva
e
il
tandem
gait
test
(consiste
nel
far
camminare
la
persona
in
linea
reMa,
meMendo
il
tallone
del
piede
che
sta
davanV,
contro
le
dita
del
piede
che
sta
dietro:
uVle
per
la
11
valutazione
di
una
atassia)
normale.
Primi
esami
• Una
TAC
addomino‐pelvica
risulta
nella
norma,
così
come
i
seguenV
esami
di
laboratorio:
glicemia,
TSH,
vit.
B12,
acido
folico,
ACE.
• NegaVve
risultano
anche
le
seguenV
prove:
ANCA,
crioglobuline,
immunofissazione,
anVcorpi
per
HBV,
HCV,
HIV
e
borrelia,
anV‐La,
anV‐Dna,
anV‐RNP
e
anV‐Scl70,
ACA.
12
Fra
tuQ
• piastrine
423.000;
• VES
93;
• Proteine
totali
9,4
(8)
g/dl;
albumina
3
(3,5)
e
globuline
6,4
(5,5)
g/dl;
IgG
4.300
(1295)
mg/dl;
• complemento
totale
165
(145)
u/ml;
• ANA
1/5120
speckled;
• FaMore
reumatoide
205
(<30)
UI/ml;
13
• AnV‐Ro
posiVvo.
Neurofisiologia
• Lo
studio
eleMrofisiologico
mostra
assenza
dei
potenziali
sensiVvi
surali
e
peroneali
superficiali,
bilateralmente,
una
normale
conduzione
nei
nervi
motori
Vbiale
e
peroneale,
bilateralmente,
latenze
delle
onde
F
e
fibrillazione
nei
flessori
brevi
dell’alluce,
da
ambo
i
laV.
• Come
si
evidenzia
in
una
polineuropaVa
assonale
distale,
che
colpisce
le
fibre
sensiVve
e
motorie.
15
Diagnosi
differenziale
• È
evidente
una
neuropaVa
periferica
a
esordio
acuto,
associata
a
gonfiore
delle
caviglie
e
delle
gambe,
con
lesioni
cutanee.
• Tale
quadro
si
distribuisce
nei
nervi
surale
e
peroneale,
bilateralmente,
con
riduzione
della
sensibilità
puntoria
e
vibraVle
nel
4°
e
5°
dito,
da
ambedue
i
laV.
• Non
atassia;
riflessi
tendinei
profondi
normali.
16
NeuropaVa
sensiVvo‐motoria
• I
daV
clinici
sono
coerenV
con
una
forma
di
mononeuropaVa
acuta
distale,
sensiVva
mulVpla,
delle
grandi
e
piccole
fibre
mieliniche.
Sebbene
gli
studi
della
conduzione
nervosa
suggeriscano
una
assonopaVa
puramente
sensiVva
(con
normale
velocità
di
conduzione
motoria
e
assenza
di
potenziali
d’azione
sensiVvi
negli
arV
inferiori),
i
potenziali
di
fibrillazione
in
ambedue
i
muscoli
flessori
brevi
degli
alluci
indicano
un
coinvolgimento
subclinico
delle
fibre
motrici.
La
diagnosi
neurofisiopatologica,
pertanto
è
una
mononeuropaVa
sensiVvo‐notoria
mulVpla.
• Queste
forme
possono
essere
causate
da
sarcoidosi,
tumori,
infezioni
da
retrovirus,
lebbra,
epaVte
e
malaQa
di
Lyme.
TuMe
possono
essere
escluse,
insieme
a
una
polineuropaVa
infiammatoria
cronica
demielinizzante.
17
NeuropaVa
vasculiVca
• L’esordio
acuto
suggerisce
un
processo
vascolare,
anche
se
la
neuropaVa
evolve
in
maniera
più
lenta.
• La
cute
dei
piedi
si
presenta
secca,
desquamata,
con
evidenV
petecchie,
che
potrebbero
orientare
verso
una
porpora
di
natura
vasculiVca.
• I
daV
di
laboratorio
evidenziano
una
sindrome
infiammatoria,
con
VES
elevata,
aumento
considerevole
di
IgG
totali
nel
siero,
anV‐nucleo
e
anV‐Ro.
18
NeuropaVa
vasculiVca
• La
combinazione
di
una
mononeuropaVa
acuta
mulVpla,
con
lesioni
cutanee
e
una
aQvità
infiammatoria
sistemica
orientano
per
un
disturbo
del
tessuto
conneQvo.
• La
neuropaVa
vasculiVca
è
dovuta
a
ischemia
infartuale
dei
fasci
nervosi,
per
occlusione
dei
piccoli
vasi
o
necrosi
fibrinoide
delle
pareV
dei
vasa
nervorum
• In
questa
paziente,
l’edema
e
il
dolore
nelle
gambe
possono
essere
indoMe
da
lesioni
19
vasculiVche
dei
piccoli
nervi
cutanei.
NeuropaVa
vasculiVca
• TuMavia,
gli
ANCA
risultano
negaVvi
e
non
si
riscontra
perdita
di
peso,
aumento
della
pressione
diastolica
o
posiVvità
per
HBV
(come
si
potrebbe
osservare
nella
poliangiite
microscopica,
nella
malaQa
di
Churg‐
Strauss
o
nella
granulomatosi
di
Wegener.
• Non
ci
sono
segni
clinici
di
poliartrite
nodosa
e
nemmeno
di
artrite
reumatoide
(nonostante
la
presenza
di
faMore
reumatoide),
la
quale
potrebbe
manifestarsi
con
neuropaVe
periferiche.
• Lo
stesso
dicasi
per
il
LES,
anche
per
la
negaVvità
degli
20
anV‐Dna
naVvo.
Sindrome
di
SjÖgren
• Il
62%
dei
pazienV
con
questa
sindrome
mostra
un
coinvolgimento
del
sistema
nervoso
periferico
soMo
varie
forme,
tra
cui
la
mononeuropaVa
mulVpla.
• La
diagnosi
si
basa
sulla
presenza
di
xerosalmia
e
xerostomia,
insieme
alla
posiVvità
degli
anVcorpi
anV‐Ro
(SS‐A)
o
anV‐La
(SS‐B).
• I
sintomi
da
sindrome
sicca,
non
presenV
in
questo
caso
clinico,
possono
essere
talvolta
preceduV
da
una
neuropaVa
periferica.
Si
esegue
21
il
test
di
Schirmer,
che
risulta
negaVvo.
Patologia
• L’esame
biopVco
del
nervo
mostra
un
infiltrato
linfoplasmacellulare
intorno
e
all’interno
di
molV
piccoli
vasi
epineurali,
sia
arteriosi,
sia
venosi.
Alcuni
vasi
sono
completamente
occlusi,
ma
senza
necrosi
fibrinoide.
• Tale
aspeMo
è
presente
anche
nel
campione
biopVco
prelevato
dal
muscolo
gastrocnemio
e
dalla
cute.
Il
nervo
stesso
evidenzia
le
Vpiche
alterazioni
vascolari.
La
degenerazione
assonale
è
suggerita
dalla
presenza
di
macrofagi
e
ovoidi
di
22
mielina.
Microscopio
eleMronico
• L’indagine
al
microscopio
eleMronico
mostra
la
perdita
di
piccoli
assoni,
mielinizzaV
e
non.
4
seQmane
più
tardi
si
effeMua
una
biopsia
del
labbro,
nel
quale
è
presente
una
ghiandola
salivare
minore.
• Questa
ha
un
lieve
infiltrato
linfoplasmacellulare
periduMale,
che
non
incontra
i
criteri
istologici
della
sindrome
di
Sjögren.
25
Terapia
• La
paziente
comincia
la
terapia
con
prednisone
(30
mg/die),
ma
i
sintomi
peggiorano.
• Portato
il
dosaggio
a
60
mg/die
il
dolore
si
risolve
entro
tre
seQmane.
• ConVnua
tale
dosaggio
per
sei
seQmane,
per
poi
diminuirlo
molto
gradualmente
e
sospendere
il
corVsone
dopo
un
anno
intero.
L’eruzione
e
i
disturbi
neurologici
scompaiono.
26
Poi…
• Una
o
due
seQmane
dopo
la
sospensione
appare
di
nuovo
un
forte
dolore
a
entrambi
i
piedi,
con
eruzione
e
edema
delle
caviglie
e
delle
gambe.
• Tale
episodio
si
risolve
in
tre
giorni,
senza
alcun
traMamento.
• Dopo
4
mesi
esegue
intervento
bariatrico
e
perde
63,5
kg
in
15
mesi,
ma
sviluppa
una
carenza
di
vit.
B12,
a
causa
dell’anastomosi
gastrica,
ma
sopraMuMo
per
la
posiVvità
degli
anVcorpi
anV‐faMore
intrinseco,
27
con
diagnosi
di
gastrite
autoimmune.
AnV‐Ro/SSA
• La
sindrome
di
Sjögren
è
frequentemente
associata
a
Vroidite
autoimmune,
gastrite
atrofica
e
anemia
perniciosa.
• TuMavia,
gli
anV‐Ro,
riscontraV
nella
paziente,
pur
essendo
presenV
in
almeno
il
70%
dei
casi
di
Sjögren,
possono
essere
riscontraV
anche
nel
LES,
nel
lupus
cutaneo,
artrite
reumatoide,
cirrosi
biliare
primiVva
e
altre
malaQe
28
autoimmuni,
così
come
in
persone
che
non
hanno
malaQe
autoimmuni.
Infine…
• Cinque
anni
e
mezzo
dopo
la
diagnosi,
la
signora
ritorna
a
visita,
a
causa
di
una
sintomatologia
ingravescente,
caraMerizzata
da
secchezza
degli
occhi
e
della
bocca
da
circa
un
anno
e
edema
ricorrente
degli
arV
inferiori
da
pochi
mesi.
• La
cute
delle
gambe
mostra
iperpigmentazione,
ma
non
petecchie
in
fase
aQva.
Chiedendo
di
non
riprendere
il
corVsone
(a
causa
del
suo
peso),
le
viene
prescriMa
idrossiclorochina.
• Dopo
alcuni
mesi
la
paziente
sta
bene
e
non
29
mostra
segni
di
neuropaVa.
Associazione
e
separazione
• La
diagnosi
definiVva
è
neuropaVa
assonale,
dovuta
a
vasculite
linfoplasmacellulare
dei
piccoli
vasi,
associata
a
sindrome
di
Sjögren,
Vroidite
autoimmune
e
gastrite
autoimmune.
• Da
notare
che
il
termine
associazione
è
usato,
dagli
autori,
così
come
nella
medicina
convenzionale
in
genere,
con
il
significato
della
contemporaneità
di
evenV,
ognuno
scorporato
dall’altro.
30
Frequenza
di
associazione
• Al
massimo,
si
può
intendere
una
“frequenza”
di
associazione,
nel
senso
che
una
sindrome
mostra
una
maggiore
incidenza,
quando
è
presente
una
patologia
soMostante.
• È
quanto
si
verifica
nel
caso
della
donna
in
quesVone,
per
la
quale
la
vasculite
determina
la
neuropaVa,
con
fenomeni
autoimmuni
precedenV
(Vroidite)
e
susseguenV
(Sjögren
e
gastrite
autoimmune).
31
Un
solo
pathos
• Il
termine
associazione
non
implica
alcun
coinvolgimento
patogeneVco,
sulla
eventuale
correlazione
dei
sintomi.
• Ossia:
la
medicina
convenzionale
non
obbliga
a
una
indagine
più
approfondita,
volta
a
trovare
un
denominatore
comune
in
un
quadro
clinico
complesso.
• La
quesVone
riguarda,
più
in
generale,
la
completa
assenza
di
un
modello
valido
di
malaQa
cronica,
mediante
il
quale
le
associazioni
sintomatologiche
diventerebbero
un
corpo
unico,
che
si
dirama
in
diverse
direzioni.
32
Prove
di
ragionamento
• Al
fine
di
una
comprensione
globale,
occorre
parVre,
a
nostro
avviso,
dalla
condizione
pre‐esistente,
ossia
la
Vroidite
autoimmune.
• Questa,
peraltro,
non
è
clinicamente
dimostrata
dalla
presenza
di
auto‐anVcorpi.
• Sappiamo
solo
che
la
signora
assume
levoVroxina
da
4
anni,
dopo
aver
riscontrato
un
ipoVroidismo.
33
Assunto
probabile
• AMualmente
il
TSH
è
nella
norma,
ma
gli
autori
non
menzionano
posiVvità
per
anV‐TPO
o
anV‐TG.
• Per
svolgere
il
nostro
ragionamento
in
maniera
completa,
tuMavia,
ammeMeremo
che
la
Vroidite
sia
stata
accertata.
• In
più,
ricordiamo
che
la
donna
ha
sempre
avuto
una
lieve
forma
di
anemia
sideropenia,
la
quale,
successivamente,
sarà
diagnosVcata
per
gastrite
autoimmune.
• Dunque,
per
la
nostra
indagine,
parVremo
dai
fenomeni
patologici,
che
nella
storia
hanno
preceduto
34
e
forse
favorito
il
quadro
clinico
aMuale.
Helicobacter
pylori
• Le
VreopaVe
autoimmuni
sono
frequentemente
correlate
a
diverse
infezioni,
le
quali
sVmolano
una
risposta
linfocitaria
indirizzata
sugli
agenV
patogeni
e
sulle
porzioni
omologhe
della
Vroide.
• È
stato
dimostrato
da
tempo
il
ruolo
di
helicobacter
pylori
nella
induzione
di
questa
risposta
crociata,
così
come
nella
sVmolazione
di
una
risposta
rivolta
alla
parete
gastrica.
35
Sindrome
Vreo‐gastrica
• Il
baMerio,
dunque,
potrebbe
essere
il
responsabile
di
una
doppia
autoimmunità
(sindrome
Vreogastrica),
la
quale
precede
la
sintomatologia
odierna
della
27enne.
• L’anVgene
baMerico
responsabile
sarebbe
la
citotossina
CagA,
come
dimostrano
numerose
indagini
epidemiologiche.
36
Helicobacter
e
vasculite
• Rimane
da
accertare,
a
questo
punto,
il
ruolo
della
risposta
anV‐helicobacter
nella
vasculite
con
impegno
assonale
e
nella
successiva
sindrome
di
Sjögren.
• Si
può
già
accennare
al
faMo
che
lo
sVmolo
baMerico
induce
una
risposta
linfocitaria
in
grado
di
indirizzarsi
anche
verso
gli
assoni.
37
Esperienza
• In
un
interessante
studio,
condoMo
su
15
pazienV
con
neuropaVa
acuta
periferica
assonale
(10
con
poliradicolite
demielinizzante,
3
con
una
forma
motoria
assonale
e
2
con
una
forma
assonale
sensiVvo‐motoria)
è
stata
dimostrata
la
presenza
di
anVcorpi
anV‐CagA
nel
siero,
così
come
nel
liquido
cerebro‐spinale
(con
metodica
Western
Blot).
• Tali
anVcorpi
possono
essere
presenV
anche
nei
controlli
sani,
ma
solo
su
siero
(
e
comunque
con
una
frequenza
minore,
rispeMo
ai
malaV),
in
quanto
la
posiVvità
nel
liquido
cefalo‐rachidiano
è
appannaggio
esclusivo
dei
malaV
(13
su
15).
38
Altre
possibilità
• È
pur
vero
che
una
neuropaVa
periferica
può
essere
associata
anche
ad
altre
infezioni,
quali
la
borreliosi,
ma
la
assenza
di
una
risposta
nella
signora
smenVsce
questa
ipotesi.
• Può
essere
anche
l’espressione
di
una
infezione
da
EBV.
39
Un
caso
• Un
signore
di
55
anni
ebbe
una
polineuropaVa
assonale
progressiva,
associata
a
eritema
cutaneo
da
3
anni.
• La
biopsia
della
cute
mostrò
una
vasculite
capillare
leucocitoclasVca,
mentre
l’amplificazione
genica
evidenziò
la
presenza
di
EBV/Dna
nel
siero
e
nelle
lesioni
cutanee.
• Pur
non
avendo
eseguito
gli
accertamenV
diagnosVci,
relaVvi
a
una
infezione
di
EBV,
si
può
escludere
il
coinvolgimento
di
questo
virus
nella
nostra
paziente,
in
quanto
sono
menzionaV,
in
leMeratura,
è
vero,
casi
di
forme
infiammatorie
sub‐acute
e
anche
autoimmuni,
ma
non
di
gastrite
autoimmune.
40
Streptococcus
• Una
neuropaVa
vasculiVca
può
essere
correlata,
anche
se
raramente,
a
una
infezione
da
streptococco
β‐emoliVco
di
gruppo
A.
• Una
donna
ebbe
una
mononeuropaVa
mulVplex,
come
il
caso
di
cui
ci
sVamo
occupando,
dimostrata
dalla
biopsia
del
nervo
surale,
che
evidenziò
una
vasculite
necroVzzante.
• ElemenV
diagnosVci
in
tal
senso
non
sono
riportaV
nel
caso
clinico
di
cui
ci
sVamo
occupando,
ma
dobbiamo
riconoscere
che
manca
un
legame
con
la
gastrite
autoimmune,
per
la
quale
non
è
riportata
correlazione
con
infezioni
da
41
streptococco,
in
leMeratura.
Helicobacter
e
porpora
• Un’altra
importante
considerazione
riguarda
la
manifestazione
clinica
della
vasculite,
la
quale,
nella
donna
che
sVamo
esaminando,
si
esprime
come
una
porpora.
• Numerosi
lavori
mostrano
la
correlazione
tra
helicobacter
pylori
e
porpora
di
Schönlein‐Henoch,
non
solo
tra
gli
adulV,
ma
anche
in
età
pediatrica.
• Questa
patologia
pur
essendo
sistemica
e
associata
a
interessamento
del
traMo
gastro‐intesVnale,
arVcolazioni
e
reni,
determina
lesioni
cutanee
molto
42
simili
a
quelle
della
signora.
Sindrome
complessa
• La
diagnosi
della
27enne
è
completata
in
un
tempo
successivo,
con
la
evidenza
di
sindrome
di
Sjögren,
peraltro
sospeMata
durante
la
fase
acuta
della
neuropaVa,
per
la
presenza
di
anVcorpi
anV
Ro/SSA.
• È
solo
una
associazione
o
il
quadro
più
complesso
di
una
sindrome
autoimmune
mulVpla,
come
ci
si
chiede
anche
in
leMeratura?
• Un
caso
di
Vroidite
di
Hashimoto,
associato
a
incompleta
sindrome
di
Sjögren,
venne
riconsiderato
non
come
un
evento
casuale,
ma
come
il
risultato
di
un
43
processo
patogeneVco
comune.
Anemia
perniciosa
• Inoltre,
è
stata
dimostrata
la
correlazione
importante
tra
helicobacter
pylori
e
gastrite
atrofica
autoimmune,
in
un
rapporto
cronico
di
causa
ed
effeMo,
che
si
basa
sulla
reaQvità
crociata
della
risposta
linfocitaria,
tra
anVgeni
del
baMerio
e
quelli
della
mucosa
gastrica.
• L’anemia
perniciosa,
pertanto,
sarebbe
la
conseguenza
di
un
processo
autoimmune,
innescato
dalla
infezione
e
promosso
dalla
aQvità
linfocitaria
indirizzata
contro
la
parete
gastrica,
da
cui
il
deficit
i
faMore
intrinseco
e
la
riduzione
della
vitamina
B12
disponibile.
44
Helicobacter
e
s.
sicca
• Infine,
se
acceQamo
l’ipotesi
che
ci
possa
essere
un
denominatore
comune
alle
diverse
forme
di
autoimmunità,
nel
caso
clinico
citato,
dovremmo
discutere
del
rapporto
tra
helicobacter
pylori
e
sindrome
di
Sjögren.
• In
un
interessante
studio,
condoMo
su
un
campione
limitato
a
4
persone,
tuMe
malate
con
sindrome
sicca,
è
stata
riscontrata
la
presenza
di
helicobacter
pylori
all’esame
colturale
della
saliva.
• L’aspeMo
più
convincente
dello
studio
è
stato
il
drammaVco
miglioramento
della
xerostomia
e
xerosalmia,
a
seguito
della
terapia
anVbioVca
eradicante.
45
HSP60
• L’helicobacter
pylori
sVmola
una
risposta
immunitaria
locale
(da
cui
la
possibilità
di
una
gastrite
atrofica)
e
sistemica
(tra
cui
diverse
forme
di
autoimmunità).
• Uno
degli
anVgeni
baMerici
più
interessanV
è
la
HSP60
(proteina
dello
shock
termico
di
60
kDa),
la
quale
mostra
una
omlogia
di
sequenza
significaVva
con
l’analogo
umano.
• Da
questo
punto
di
vista
è
stata
confrontata
la
presenza
di
anV‐HSP60
nel
siero
di
53
pazienV
con
sindrome
di
Sjögren,
rispeMo
a
43
controlli
sani,
con
una
prevalenza
neMamente
e
significaVvamente
46
superiore
nel
gruppo
di
malaV.
QuesVone
di
priorità
• Se
si
entra
nel
deMaglio
del
caso
clinico,
dobbiamo
assumere
la
necessità
di
assimilare
nuove
conoscenze,
in
modo
da
arrivare
a
radicali
trasformazioni
dell’esperienza.
• È
vano,
infaQ,
porre
un’anteriorità
delle
struMure
diagnosVche,
a
discapito
del
dominio
di
un
modello
di
malaQa
cronica.
• Nel
senso:
l’orientamento
delle
procedure
deve
e s s e re
l a
co n s e g u e n za
d i
u n o
stat u to
epistemologico,
che
eleva
la
malaQa
cronica
a
modello
applicabile
nelle
singole
circostanze.
47
Conclusioni
• Non
si
traMa
di
espugnare
la
roccaforte
del
colpevole,
quale
l’helicobacter
pylori
potrebbe
essere
considerato,
bensì
comprendere
come
l’elemento
infeQvo
generi
una
risposta
molteplice.
• Alla
base
troviamo
ancora
una
volta
il
mimeVsmo,
ossia
quella
straordinaria
qualità
della
vita,
che
p e r m e M e
a
o g n u n o
d i
e s s e r e
i n e d i t o
e ,
contemporaneamente,
per
poco,
simile
a
una
piccola
parte
del
mondo
esterno.
• Per
questo
moVvo
a
noi
interessa
il
modo
con
il
quale
aQviamo
le
risposte,
le
quali,
uniche,
diventano
48
sintomi
patologici.
Ossia,
diventano
malaQa.