Catalogo BART 2012 - BCC Fano
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Catalogo BART 2012 - BCC Fano
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI FANO BANCA ARTE TERRITORIO Diciassette artisti nelle diciassette filiali della Banca di Credito Cooperativo di Fano Quarta edizione 21 dicembre 2012 31 gennaio 2013 Ideazione e coordinamento Monica Pucillo, Alessandro Marconi Progetto grafico Claudio Vagnini (Conte Camillo) Stampa Grapho5 Ulteriori informazioni sugli artisti possono essere richieste presso l’Ufficio Relazioni Esterne della Bcc di Fano tel. 0721 851263 [email protected] © 2012 Banca di Credito Cooperativo di Fano BART BANCA ARTE TERRITORIO GLI AUGURI D’ARTE PER UN FUTURO MIGLIORE Dopo un anno di pausa, torna BART la mostra collettiva che unisce la Banca, l’Arte e il Territorio. Questa quarta edizione vede protagonisti 17 artisti (pittori, fotografi e uno scultore): essi si aggiungono agli altri 56 che hanno esposto le loro opere nelle nostre filiali dal 2008 al 2010. Siamo lieti di constatare quindi che l’iniziativa ad oggi è riuscita a dare un vetrina a 73 soci e clienti. Tra essi, grandi nomi, artisti professionisti, artisti per passione o per hobby, artisti alla prima esperienza di mostra, con la sola caratteristica comune di essere tutti soci o clienti della banca e di essere tutte persone che appartengono alla nostra comunità e si impegnano ad arricchirla attraverso la loro arte. A tutti abbiamo dedicato la medesima attenzione, tutti hanno ricevuto la stessa visibilità e le stesse opportunità. BART è infatti una mostra collettiva e democratica, in cui nessuno primeggia, ma ognuno può insegnare ed imparare nel rapporto con gli altri partecipanti. BART è un’iniziativa che giova a tutti: non solo agli artisti protagonisti, ma anche ai dipendenti della banca e a tutti i clienti e le persone che frequentano i nostri sportelli nel periodo delle festività natalizie. BART è un messaggio che, nel pieno di una grave crisi economica, non potevamo esimerci dal tornare a lanciare: gli “Auguri d’arte” diventano oggi più che mai auguri per una nobilitazione e una rinascita verso un futuro migliore. Romualdo Rondina Presidente Bcc Fano BART, UNA “GALLERIA POLICENTRICA” Sbaglia e di grosso chi sostiene che la Banca di Credito Cooperativo di Fano è una banca come le altre. Sbaglia non solo perché l’aggettivo cooperativo rappresenta già una formidabile differenza, ma soprattutto perché dimostra di non conoscere “BART”, la geniale idea di coniugare l’attività bancaria con l’arte e con il territorio giunta alla quarta edizione. A chi obbietta che sono ormai molte le banche che possiedono una propria galleria di opere d’arte ed altrettante quelle che sponsorizzano mostre è facile rispondere che nessun’altra istituzione bancaria lo fa con lo stesso spirito e con le stesse modalità. Perché la Bcc di Fano non si limita a farsi carico dell’impegno finanziario conseguente alla realizzazione di una esposizione collettiva con tanto di intelligente catalogo ma, per il periodo natalizio, diventa essa stessa nelle sue articolazioni di sede centrale e filiali Galleria policentrica, riuscendo a coprire come mai nessuno aveva fatto prima l’intero territorio in cui opera, arrivando dove nessuno era mai arrivato offrendo, a zone periferiche e per cause che sarebbe troppo lungo spiegare estranee al dibattito artistico e culturale, una generosa occasione. Ancora una volta la riprova che la Bcc di Fano, per fortuna nostra, è diversa. Diversa perché non mette al centro del suo stesso esistere il profitto ma il servizio, l’uomo non il denaro. Sono 17 quest’anno gli artisti, giovani e meno giovani: quattordici pittori, uno scultore e due fotografi. A tutti auguriamo di approfittare di questa bella occasione che la Bcc di Fano offre loro, per essi e per noi, perché mai come in questo periodo della nostra vita c’è tanto bisogno di bellezza, quella bellezza salvifica che unica, come ha scritto un grande, può salvare il mondo. Alberto Berardi FANO 3 FANO CENTRO Viale Cairoli Piazza XX Settembre FANO 5 FENILE Viale Italia Via Girardengo FANO 1 FANO 2 Via Veneto S. ORSO Via Roma Via S. Eusebio FANO 4 Via Mattei MONTECICCARDO Piazza Europa CUCCURANO BELLOCCHI Via Flaminia Via X Strada LUCREZIA Via della Repubblica MAROTTA SAN COSTANZO Via Litoranea Via Villetta Adriatica CALCINELLI Piazza De’ Cavalieri TAVERNELLE Via Flaminia SENIGALLIA Via Piave CATERINA BURRAI Sede di Cuccurano - Via Flaminia FERNANDO BIANCHI Filiale Fano 1 - Via Roma GIAN LUCA PROIETTI Filiale Fano 2 - Via V. Veneto WALTER LUCCHETTI Filiale Fano 3 - Viale Cairoli DAVIDE CALVIELLO Filiale Fano 4 - Via E. Mattei FULVIA FRANCA Filiale Fano 5 - Viale Italia CARLA POZZI Filiale Fano Centro - Piazza XX Settembre FEDERICO PIERLEONI Agenzia Bellocchi - Via X Strada LUCIANO SERALLEGRI Agenzia Fenile - Via C. Girardengo FABIO BILANCIONI Agenzia S. Orso - Via S. Eusebio CLAUDIO DENARO Agenzia Lucrezia - Viale della Repubblica FILIPPO CARLONI Agenzia Calcinelli - Piazza De’ Cavalieri SIMONE DELLA FELICE Agenzia Tavernelle - Via Flaminia MARIA TERESA MARTELLUCCI Agenzia Marotta - Via Litoranea FRANCESCO ARTIBANI Agenzia S. Costanzo - Via Villetta Adriatica LORENZO CANALINI Agenzia Monteciccardo - Piazza Europa MIRCO CIONNA Filiale Senigallia - Via Piave gli artisti Francesco Artibani Nato a Fano nel 1970, ha vissuto a S. Costanzo fino al 2002 per poi trasferirsi a Marotta. Autodidatta, predilige i ritratti, ma anche nature morte e paesaggi. Nel 2008 ha realizzato la sua prima mostra a Marotta e nel 2009 ha esposto le sue opere presso il Museo di Palazzo Cassi a San Costanzo. Nella collettiva organizzata dalla Val Cesano Arte a Mondolfo, ha ricevuto un riconoscimento da parte del Consiglio regionale delle Marche. Quando dipingo vorrei farlo come un impressionista, ma il mio modo d’essere nella vita quotidiana vincola la mia espressione artistica e mi porta ad essere più vicino alla realtà, per cui mi identifico meglio nella corrente realista e precisista di Edward Hopper, pur essendo lontano dal paragone. La mia arte è stata molto apprezzata nelle varie mostre a cui ho partecipato e sicuramente è stata motivo di soddisfazione personale, anche se non tutti hanno la sensibilità per capire quanto lavoro e impegno ci sia dietro ogni opera. Nel mio modo di dipingere presto molta importanza al disegno che, secondo me, resta la base di un quadro anche se per molti artisti il disegno sembra una cosa superata o di poco conto (pur apprezzando molto una parte del mondo “astratto”). Forse resto troppo attaccato alla “tradizione” dell’arte classica, però per quanto mi impegni a fare altro, ritorno sempre a fare quello che mi riesce meglio. Settembre olio su tavola cm. 40x50 Caterina Burrai Nata nel 1976 vive a Fano. Commessa in un supermercato, ha frequentato solamente un anno dell’Istituto d’Arte di Fano sezione “decorazione pittorica”, con un sogno: imparare a realizzare quadri. A causa di due gravi lutti, avvenuti in pochissimo tempo, ha dovuto abbandonare gli studi. Nonostante tutto ha continuato a portare avanti la sua passione frequentando un corso di pittura, al termine del quale ha esposto i suoi quadri. Caterina Burrai attraverso i suoi quadri vuole trasmettere con il colore la passione, la gioia, la forza e l’amore. La sua tecnica è varia: su tela utilizzando i colori ad olio e su legno multistrato con materiali colla e sabbia. Con queste tecniche riesce a valorizzare paesaggi marini e nature morte, prendendo esempio da lavori noti di artisti del passato riportati su tela con tecniche diverse. Il suo sogno è realizzare una mostra. Tramonto di Sicilia olio, colla e sabbia cm. 70x100 2010 Fernando Bianchi Tramite il corpo di donna rappresento ciò che per me è la massima espressione di sensualità e sinuosità, caratteristiche che cerco di marcare ancora di più attraverso il gioco di chiaro-scuro. Nato a Fano nel 1976, ha frequentato l’Istituto d’Arte Mengaroni di Pesaro diplomandosi nel 1995 in “moda e costume”. La tecnica usata è preferibilmente la pittura su tela con colori acrilici rappresentando maggiormente la figura femminile. Non ha mai esposto i suoi quadri in una mostra, ma tra il 2005 e il 2009, nel suo negozio di complementi di arredo, ha mostrato le sue opere alla sua clientela ottenendo diversi apprezzamenti. Passione olio su tela cm. 90x130 2012 Fabio Bilancioni Nato a Lendinara (RO) nel 1959. Figlio d’arte di Tito, uno dei fondatori della collettiva d’arte fanese “Accolta dei quindici” e Maria, autrice riservata di dipinti e figure dal tratto armonioso e pulito. Egli deve comunque l’avviamento alla tecnica pittorica dell’acquerello allo zio paterno Piergiorgio. Fabio Bilancioni, per i suoi amici da sempre Bila, sembra mordere la vita continuamente proiettato alla ricerca del più piccolo particolare di ciò che si trova casualmente, o perché fortemente ricercato, nel suo cammino. Nello stesso tempo sembra di poter percepire il rumore del suo pensiero, un motore che gira, gira senza fermarsi, preso dalla complessa riconduzione del dettaglio alla logica e prospettiva del tutto, in una visione olistica dilatata nel tempo e nello spazio. La sua vita costellata da esperienze molteplici che gli hanno permesso di toccare ben più di un’ottava di corde delle sue profondità e sentimenti, sembra aver trovato, nelle sue opere acquerellate, l’espressione quasi ordinata, del suo caos elaborativo interno. I suoi acquerelli sono fotogrammi scattati con occhio, cuore e mano nei luoghi legati alla città di Fano e al suo entroterra, al Bel Paese e ai viaggi percorsi nel Vecchio Continente, memoria di momenti indelebili nell’album delle sue esperienze. Tratti e colore fugacemente posati sul foglio paiono emergerne spontaneamente per dar forma ai paesaggi e agli scorci che ben più di un’immagine rappresentano allo sguardo che vi si pone innanzi. Come un’interpretazione profonda ed ontologica di ciò che alla vista appare nella sua complessità eterogenea, la linea tracciata dall’artista abbraccia lo spazio e lo caratterizza con tonalità di colore che cercano la realtà ma la reinterpretano con personali sfumature eteree. Colori decisi ma nello stesso tempo delicati, elementi precisi contornati da particolari accennati per lasciare alla sensibilità di ognuno la possibilità di visitare con la mente quei luoghi e coglierne i profumi, le sensazioni climatiche, le asprezze o i romanticismi e poter per un momento assaporarne l’essenza. Tranne rare eccezioni in tutte le sue opere sono presenti, solidamente uniti, manufatti legati all’impronta dell’uomo e la vastità della natura che li circonda a simboleggiare la concretezza e il rispetto dell’esperienza umana, di chi in quel luogo ci ha preceduti, e nello stesso tempo la consapevolezza del limite dell’uomo immerso nella potenza della natura. Il pensiero dunque qui si fonde con i toni acquerellati per restituire all’osservatore dei dipinti un paesaggio onesto nelle sembianze ma rielaborato con le sensazioni dell’artista che, appoggiandolo sul foglio, lo trasforma in dono. Ebi Fano: un soffio paterno… Porto acquerello cm. 40x30 2007 Davide Calviello Nato a Vietri, in provincia di Potenza, nel 1974. Si è diplomato all’I.T.I.S. della stessa città, in elettronica, ma fin da bambino era più portato per le materie artistiche. Nel 1999 si trasferisce a Fano dalla Svizzera, paese in cui aveva conosciuto la sua futura sposa e quella che poi sarebbe diventata la sua nuova famiglia. La fortuna ha voluto che incontrassi delle persone speciali, che credendo in me, hanno dato nuova linfa ai miei sogni. In primis Margherita, “la mia seconda mamma”, che è stata come il Big Bang dal quale tutto ha avuto inizio e in seguito la mia musa ispiratrice. Quello che provo a fare nelle mie opere è cercare di ritrarre la bellezza. Catturare l’essenza delle cose ed imprimerla su tutto ciò che possa trattenerla. Rendendo così unici materiali che altrimenti sarebbero stati buttati. Sugli oggetti scarico tutto il mio umore di quell’istante, lasciando degli indizi. Come facevano i Templari, provo a lanciare un messaggio a chi osserva con attenzione. Dai disegni filiformi sono passato a forme vere e proprie dando consistenza alle cose. Tutto ciò è stato possibile grazie agli insegnamenti del professor Zirpoli. Non so perché, ma credeva in me, nella mia capacità di poter fare tutto quello a cui mi applicavo. Come si arrabbiava quando mi arrendevo alla pigrizia, quando rinunciavo senza aver provato. Lui mi ha inculcato la voglia e mi ha fatto scoprire questo talento nel riprodurre ciò che osservo. La soddisfazione di vedere il disegno prendere vita non ha prezzo. Da qui nasce la mia ambizione di parlare attraverso le immagini. Murales colori acrilici spray cm. 191x150 1995 Lorenzo Canalini Nato a Cattolica nel 1983. Farmacista, cerca di dedicare il maggior tempo possibile a quello che considera ancora un hobby. Autodidatta, ha incontrato la fotografia e il viaggio un po’ per caso: complici un amico e delle riviste fotografiche e un’esperienza formativa di studio in Australia. Il desiderio di osservare nuove culture lo ha spinto a visitare il SudEst asiatico, il Sudamerica, gli Stati Uniti e la Turchia Occidentale. Anche se nell’ultimo periodo mi sono concentrato maggiormente sul genere paesaggistico alla ricerca di una bellezza naturale, ho una predilezione per la figura umana; adoro osservare le persone all’interno delle loro realtà, immaginando quale possa essere la loro quotidianità. Per questi motivi, mi emoziono interagendo con persone di culture e mentalità differenti, per me valido motivo per cui mettersi in gioco e sentirsi sempre vivo. Il piccolo Kleber fotografia digitale cm. 100x75 Perù, 2010 Filippo Carloni Sono tanti i dubbi che mi circondano, ma ho una certezza: è fondamentale stupirsi ed emozionarsi di fronte alla quotidiana bellezza delle cose semplici… Questo è il mio credo, su questo si basa la mia arte e prendono forma le mie opere. Nato a Fano nel 1976. Fin da piccolo il suo passatempo preferito è stato scarabocchiare, colorare e disegnare. Segue un percorso di studi che lo porta a diplomarsi in Ragioneria e conseguire la Laurea in Economia e Commercio, senza però mai abbandonare la passione per l’arte. Da autodidatta approfondisce e coltiva il suo amore per la pittura. Predilige dipingere ad olio su tela. Campo con covoni olio su tela cm: 40x60 2011 Mirco Cionna Mirco Cionna nasce ad Ancona nel 1966 ed attualmente vive a Senigallia. Si è avvicinato alla fotografia in piena epoca analogica e con l’avvento del digitale si è appassionato, da autodidatta, alla Macrofotografia naturalistica: un genere molto particolare che permette di scoprire la bellezza della natura esaltandone i particolari più piccoli e nascosti. Le fotografie in esposizione sono un tentativo di rappresentare la natura nel suo aspetto meno appariscente, documentando le fasi della vita di alcuni piccoli esseri che vivono intorno a noi ma che, solitamente, non vengono osservati con la dovuta attenzione. La tecnica della Macrofotografia, attraverso l’ingrandimento dei soggetti ripresi, permette di scoprire i dettagli più nascosti, quelli che l’occhio umano non riesce a cogliere, e di mettere in evidenza tutta la bellezza che caratterizza questi piccoli capolavori della natura. Gli artropodi terrestri, soggetti principali di questo piccolo portfolio, vengono ritratti nelle fasi cruciali della loro breve, in alcuni casi brevissima, esistenza quali la nascita, la metamorfosi, l’accoppia- mento e la predazione. In tutti questi casi, si è cercato di mettere in risalto il soggetto principale, secondo quelle che sono le regole generali della fotografia, evidenziandolo il più possibile rispetto all’ambiente circostante e ricercando con attenzione l’illuminazione più adeguata. Per fare ciò è stato necessario un attento studio dei soggetti ripresi in quanto solo conoscendone le abitudini e gli stadi evolutivi si può riuscire a fotografarli nel migliore dei modi. Queste fotografie rappresentano un modo personalissimo di vedere la natura e sono state realizzate con la speranza di trasmettere ad altri le sensazioni provate al momento dello scatto da un amante della natura che svolge questa attività con passione. Cambio d’abito fotografia digitale cm. 30x45 2010 Simone Della Felice È nato a Fossombrone nel 1966. Vive a Tavernelle di Serrungarina. La fotografia è un hobby nato per caso. Con il tempo l’interesse dell’artista si sposta verso le immagini in movimento e la telecamera diventa lo strumento principale. Della Felice ha realizzato video per matrimoni e clip su Tavernelle. “L’arte nelle mani. Le mani in ...argilla” Durante il periodo estivo, presso la parrocchia di Tavernelle (Parco Robinson) si svolgono numerose attività di grande interesse, dove la creatività dei bambini, guidata, stimolata da artisti in vari settori, diventa protagonista. Il compito del fotografo è quello di riprendere l’impegno dei nostri ragazzi durante queste attività. Nei laboratori “Le mani in ...argilla” diretto dagli artisti ceramisti Guido Mariani da Faenza e Marta Palmieri da Ancona, si sono prodotti numerosi lavori, esposti poi a Serrungarina, durante la Festa della Pera Angelica in una mostra che ha ottenuto consensi e giudizi assai favorevoli. Le fotografie che ho scattato ritraggono i ragazzi mentre manipolano l’argilla con la primitiva tecnica del colombino o mentre seguono il metodo Munari. Proprio con le parole di Bruno Munari desidero sintetizzare l’intera esperienza e ricordare che: “Un bambino creativo è un bambino felice”. L’arte nelle mani fotografia digitale cm. 70x50 2012 Claudio Denaro Nasce a Roma nel 1957. Si diploma all’Istituto Magistrale. Autodidatta, nel 1991 realizza la sua prima personale, a Roma, dal titolo “Viaggi Cromatici”. Partecipa a numerose mostre e, nel 1997, vince il primo premio alla collettiva “Oltre l’Aniene”. Collabora come illustratore con diversi giornali della capitale. Nel 2001 si trasferisce a Lucrezia; partecipa a tre diverse edizioni della “mostra dell’olio” a Cartoceto. … Le immagini che Claudio Denaro crea sono, a tutti gli effetti, un collage di forme e di colori sorprendenti, tali da svolgere il tema anche in maniera urtante, o perlomeno dissonante, ma sempre polivalente: infatti l’estetismo fine a se stesso del complesso di forme e di colori costituisce una lusinga sensuale che approda ad un edonismo puro. In questo senso, il riferimento alla Pop Art è indiscutibile, tenendo presente che il termine non va tradotto in “popolare”, piuttosto fa riferimento ad un linguaggio e ad immagini di largo consumo, ad una conoscenza di massa. Infatti non c’è niente nei quadri di Claudio Denaro che sia sconosciuto, tutto è “citazionista”: uno stile manierista in cui il linguaggio visivo viene filtrato, assimilato, ritrasmesso dai linguaggi di alta diffusione dei media (il cinematografo, la televisione, i manifesti pubblicitari, i fotoromanzi, i fumetti, i rotocalchi). In questi va ricercato il senso espressivo della Dumbt-art, in cui la parola Dumbt va presa come espressione di una ingenuità regressiva, una postavanguardia che non rinuncia all’atto inconscio del bambino ludico e onnivoro, ma estetizzante, che è dentro di noi. Concludendo, quella di Claudio Denaro è un’espressione fortemente radicata nell’oggi quotidiano, con forti radici metropolitane, mutuata da elementi linguistici provenienti da serbatoi diversi e, a loro volta, mischiati liberamente: la costante è la mancanza di comunicazione verbale e di significati intrinseci che lasciano il campo alla libera invenzione visiva, così come un ready-made in cui la figura rivela la sua natura in un assemblaggio astratto e fantastico. Prof. Bruno Regni L’artista si distingue per la sua costante e puntuale osservazione della natura. La pittura di Claudio Denaro si basa su forti contrasti che traducono in modo simultaneo la vivace sensazione dell’artista di fronte alle cose. Egli ha tuttavia il potere di creare una sintesi di questi contrasti, che è sintesi di colore e di forme in un andamento dinamico, con una corrispondenza complementare di tutti gli elementi. Si ravviva così un’arte estremamente mobile, in cui prevale la natura coloristica di Claudio Denaro. La sua analisi appare ugualmente puntuale, sia nella raffigurazione della figura che nella trasposizione di immagini suggerite dall’osservazione della realtà naturale, di fronte alla quale egli si pone con emozione poetica per registrare le intime vibrazioni della vita che diverranno sulla tela calibrate composizioni di segni vivaci e di armonie cromatiche. Prof. Claudio Cicogna Le maschere tecnica mista su carta cm. 70x50 2008 Fulvia Franca Nasce a Fossombrone, da sempre residente a Fano. Si è diplomata all’Istituto d’Arte di Fano e si è diplomata all’Accademia di Belle Arti di Urbino (Decorazione). Negli anni ha vinto svariati premi (il primo all’età di 6 anni). Ha esposto le sue opere in diverse mostre collettive. È “Tecnico di enogastronomia e territorio” e riesce a conciliare il suo lavoro con quello che è, e sempre sarà, il suo spirito creativo. I suoi carboncini su tela si fondono con le altre tecniche decorativo pittoriche in mondi trasversali e allucinati. Il corpo umano la fa da padrone, tutte le sue immagini non sono veritiere, ma frutto di sogni allucinati che trasmettono emozioni emotive in tutto il loro complesso creativo - decorativo. A volte le sue opere risultano chic, a volte cariche e ricche di un decorativismo quasi rococò. Disperazione carboncino e tempera cm. 113x62 1999 Walter Lucchetti Guardo il mondo con occhi desiderosi e attenti: i miei quadri sono il frutto di particolari attenzioni nel dipingere senza nessuna paura e nessuna pretesa. Ma la perfezione è sempre ricercata nell’affrontare qualsiasi per me “piccola” opera. Nasce in Belgio nel 1949, frequenta per quattro anni l’istituto statale di Fano. Finisce gli studi superiori all’istituto professionale “A. Volta”di Fano dove consegue il diploma di radiotecnico. Ha aperto un piccolo market in viale Cairoli a Fano nel 1981. Raggiunta ora la pensione riscopre come uno dei suoi hobby la passione per la pittura “che ha amato sin da bambino” dipingendo su tela ad olio e acrilico. Ritratto di ragazza olio su tela cm. 30x45 2011 Maria Teresa Martellucci Scrive di lei il Dott. Claudio Giardini in occasione della mostra svoltasi a Fano nel 2012 Si è diplomata all’Istituto d’Arte di Pesaro e ha proseguito gli studi al Magistero di Belle Arti di Firenze, frequentando contemporaneamente il corso di nudo all’Accademia. Dal 1964 al 1966 ha lavorato a Roma nello studio del pittore Fausto Conti. Ha conseguito a Bologna l’abilitazione all’insegnamento. Ha lavorato in ambito pubblicitario. Ha esposto le sue opere a Osio Sotto (BG) e in diverse località delle Marche. Ripropongo con piacere quanto ebbi modo di scrivere per Maria Teresa nell’estate del 1997 in occasione della mostra organizzata nella Rocca di Mondavio, soprattutto perché mi consente materialmente di operare un paragone tra le opere di allora e quelle che essa ha continuato a realizzare fino ad oggi sullo stesso filone artistico: interessante ad esempio a mio parere l’osservazione delle nature morte di quindici anni fa – colori vivi ma decisamente risultanti da una tavolozza pastellata di giallo e azzurro e, quindi, calma e misurata - e quelli di adesso in cui prorompe sempre più spesso un rosso acceso, quasi a denunciare una poetica dello spirito decisamente più fauve, in antitesi con quel mondo “inanimato” che essa si ostina caparbiamente a prediligere e rappresentare. Gioca con le cromie, le esalta e spesso le rovescia anche nei ritratti ove alle sequenze e scansioni di allora comprendenti la cerchia famigliare, ora si rivolge quasi ad un unico modello – quello di una figlia, forse più paziente ai momenti di posa – aumentandone a compensazione il numero degli “scatti” appena modificati nell’impostazione, non disdegnando l’inserimento degli affetti famigliari più recenti, attraverso i ritratti del nipotino. La cosa notevole che appare nella sua produzione odierna, e mi sento di segnalarla puntigliosamente all’osservatore, è, posto l’apprezzamento per l’uso veramente magistrale del disegno, questa vivacità dell’uso dei colori che denota una capacità cromatica tutta tesa a rendere la sua pittura ancor più luminosa, intensa ed accesa. Mi vuoi guardare! olio su carta cm. 48x33 2011 Federico Pierleoni . Nasce a Fano nel 1988, nel 2007 si diploma in Disegno animato all’Istituto d’Arte di Urbino; frequenta il corso di scultura all’Accademia di belle arti dell’Aquila tenuto da Nunzio Di Stefano. Nel 2010 si laurea in scultura all’Accademia di belle arti di Urbino. Nel 2011 segue il corso di lavorazione dei metalli al TAM di Pietrarubbia presenziato da Arnaldo Pomodoro. Ha esposto le sue opere in varie mostre collettive e vincendo anche diversi premi. Dall’età di sedici anni lavora come grafico ed Illustratore. Il modo migliore per presentare Federico Pierleoni è sicuramente parlare del gioco, un gioco tra l’artista ed il mondo che lo circonda: il suo modo di rapportarsi con l’arte è come quello di un bambino, capace di farti stupire mostrandoti una realtà conosciuta ma nuova e allo stesso tempo unire il divertimento di un’immagine quasi allegorica con la potenza di messaggi chiari. P. Liberatore Libellula blu tecnica mista cm. 200x200x50 2010 Carla Pozzi È nata a Milano e si è trasferita a Fano nel 1976. Da alcuni anni si è avvicinata al mondo dell’arte iniziando a dipingere per passione. Predilige paesaggi e nature morte realizzati con colori ad olio. Ha partecipato ad alcune mostre collettive. È innanzitutto il colore a trionfare nei calmi paesaggi e nelle nature morte di Carla Pozzi. Sono luoghi e oggetti cari all’affetto quotidiano, ritratti col segno pulito di chi sa ancora vedere la realtà con gli occhi innamorati dell’infanzia: sono alberi, boschi, palazzi e giardini, foglie e fiori che pendono da vecchi muri o piatti ricolmi di frutti e verdure. Luoghi e cose che sembrano animati dalla curiosità maliziosa di chi si sente protagonista di un ritratto. E tutti brillano di luce propria. Con pennellata plastica e concreta Carla Pozzi sa conferire ai paesaggi un colore sereno e disteso e sparge sulle vedute una morbida quiete. La luce solare si diffonde senza eccessi di raggi violenti o di ombre pesanti e consente di gustare la frescura degli alberi, il ristoro accogliente di porticati e giardini. La consonanza con l’elemento naturale trionfa poi, con più precisa anatomia, nelle still lives, quelle nature morte (perché chiamarle così? sono vivissime!) dove purezza cristallina e morbida rotondità dei volumi danzano insieme. Il genere della natura morta nei quadri di Carla Pozzi sembra infatti allontanarsi dal tradizionale ruolo simbolico che lo associa spesso alla meditazione e alla decadenza per diventare - grazie anche alla “pagana” serenità con cui i frutti paiono essere contemplati dall’artista - oggetto di desiderio per gli occhi e per il palato. L’uso della tecnica ad olio, per sua natura “materica”, conferisce volume e plasticità al soggetto. Così i frutti dipinti da Carla Pozzi si offrono pieni e corposi alla vista, al tatto e addirittura al palato. Ai frutti sono spesso accostati fiori che potremmo dir “di compagnia”, che coi loro intensi colori (violetto, blu cielo o un semplice bianco) accrescono l’allegria del piatto. Come non compiacersi poi dell’ironia un po’ barocca dell’ape che intacca la nobiltà antica dei limoni, della mosca sul muro e del bellissimo piatto un po’ sbrecciato? Carla Pozzi ci porta lontano dai tormenti della nostra epoca, in un paradiso di armonia dove la gioia di vedere e di gustare, di appartenere ad un piccolo mondo noto e riconoscibile fatto di strade, alberi, campanili, tetti e piatti di frutti quotidiani, è ancora possibile. Aldo Berti Cesto con cachi e mele olio su tavola cm. 40x 30 2011 Gian Luca Proietti È nato a Roma nel 1965. Vive e lavora a Fano e Cagli. Da sempre si interessa d’arte e di comunicazione visiva, dall’arte contemporanea (come artista e operatore), alla grafica editoriale, pubblicitaria e web design (come freelance) dalla didattica e docenza (insegna grafica pubblicitaria presso l’Istituto Olivetti di Fano e web design presso l’Accademia di Belle Arti di Urbino), all’organizzazione di eventi culturali e artistici (Frontoneventi, Out of Range). povertà cadenza cane zoppo piango salomè ppp visione celsa aptico l-aleph rituale petra col tempo fiori manoscritti Ildegarda tecnica mista su carta cm. 150x180 2008 Luciano Serallegri Pittore naif, nato a Saltara nel 1943, vive e lavora a Fano. Ha iniziato a dipingere nel 1977 e da allora ha partecipato alle più importanti rassegne nazionali vincendo numerosi premi. Sue opere si trovano in collezioni private sia in Italia che all’estero. Luciano Serallegri rivela la naturale tendenza al genere naif. La sua arte è ricchezza cromatica ed ingenuità/genuità di linee e di piani. Il colore, come elemento compositivo, è posto ad illuminare una prospettiva intimistica di elementi paesistici. Questa predisposizione al paesismo in senso contemplativo, che si inserisce fra l’ispirazione e il vero naturale, riflette la poetica di quelle cose di rara bellezza. La materia diventa corpo esecutivo delle sue sensazioni, dei suoi spazi pittorici, attraverso una natura libera dal peso del tempo. Pina Castellino Randazzo Mietitura con girasoli Olio su masonite cm. 50x40 2012