Catalogo BART 2012 - BCC Fano

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Catalogo BART 2012 - BCC Fano
BANCA DI CREDITO COOPERATIVO DI FANO
BANCA ARTE TERRITORIO
Diciassette artisti nelle diciassette filiali
della Banca di Credito Cooperativo di Fano
Quarta edizione
21 dicembre 2012
31 gennaio 2013
Ideazione e coordinamento
Monica Pucillo, Alessandro Marconi
Progetto grafico
Claudio Vagnini (Conte Camillo)
Stampa
Grapho5
Ulteriori informazioni sugli artisti
possono essere richieste presso
l’Ufficio Relazioni Esterne della Bcc di Fano
tel. 0721 851263
[email protected]
© 2012 Banca di Credito Cooperativo di Fano
BART BANCA ARTE TERRITORIO
GLI AUGURI D’ARTE
PER UN FUTURO MIGLIORE
Dopo un anno di pausa, torna BART la mostra collettiva che unisce la Banca, l’Arte e il Territorio.
Questa quarta edizione vede protagonisti 17 artisti (pittori, fotografi e uno scultore): essi si aggiungono agli altri 56 che hanno esposto le loro opere nelle nostre filiali dal 2008 al 2010.
Siamo lieti di constatare quindi che l’iniziativa ad oggi è riuscita a dare un vetrina a 73 soci
e clienti. Tra essi, grandi nomi, artisti professionisti, artisti per passione o per hobby, artisti alla
prima esperienza di mostra, con la sola caratteristica comune di essere tutti soci o clienti della
banca e di essere tutte persone che appartengono alla nostra comunità e si impegnano ad arricchirla attraverso la loro arte.
A tutti abbiamo dedicato la medesima attenzione, tutti hanno ricevuto la stessa visibilità e le
stesse opportunità. BART è infatti una mostra collettiva e democratica, in cui nessuno primeggia,
ma ognuno può insegnare ed imparare nel rapporto con gli altri partecipanti.
BART è un’iniziativa che giova a tutti: non solo agli artisti protagonisti, ma anche ai dipendenti
della banca e a tutti i clienti e le persone che frequentano i nostri sportelli nel periodo delle festività
natalizie.
BART è un messaggio che, nel pieno di una grave crisi economica, non potevamo esimerci dal
tornare a lanciare: gli “Auguri d’arte” diventano oggi più che mai auguri per una nobilitazione e
una rinascita verso un futuro migliore.
Romualdo Rondina
Presidente Bcc Fano
BART, UNA “GALLERIA POLICENTRICA”
Sbaglia e di grosso chi sostiene che la Banca di Credito Cooperativo di Fano è una banca come
le altre. Sbaglia non solo perché l’aggettivo cooperativo rappresenta già una formidabile differenza, ma soprattutto perché dimostra di non conoscere “BART”, la geniale idea di coniugare
l’attività bancaria con l’arte e con il territorio giunta alla quarta edizione.
A chi obbietta che sono ormai molte le banche che possiedono una propria galleria di opere
d’arte ed altrettante quelle che sponsorizzano mostre è facile rispondere che nessun’altra istituzione bancaria lo fa con lo stesso spirito e con le stesse modalità. Perché la Bcc di Fano non si
limita a farsi carico dell’impegno finanziario conseguente alla realizzazione di una esposizione
collettiva con tanto di intelligente catalogo ma, per il periodo natalizio, diventa essa stessa
nelle sue articolazioni di sede centrale e filiali Galleria policentrica, riuscendo a coprire come
mai nessuno aveva fatto prima l’intero territorio in cui opera, arrivando dove nessuno era mai
arrivato offrendo, a zone periferiche e per cause che sarebbe troppo lungo spiegare estranee al
dibattito artistico e culturale, una generosa occasione.
Ancora una volta la riprova che la Bcc di Fano, per fortuna nostra, è diversa. Diversa perché non
mette al centro del suo stesso esistere il profitto ma il servizio, l’uomo non il denaro.
Sono 17 quest’anno gli artisti, giovani e meno giovani: quattordici pittori, uno scultore e due
fotografi. A tutti auguriamo di approfittare di questa bella occasione che la Bcc di Fano offre
loro, per essi e per noi, perché mai come in questo periodo della nostra vita c’è tanto bisogno di
bellezza, quella bellezza salvifica che unica, come ha scritto un grande, può salvare il mondo.
Alberto Berardi
FANO 3
FANO CENTRO
Viale Cairoli
Piazza XX Settembre
FANO 5
FENILE
Viale Italia
Via Girardengo
FANO 1
FANO 2
Via Veneto
S. ORSO
Via Roma
Via S. Eusebio
FANO 4
Via Mattei
MONTECICCARDO
Piazza Europa
CUCCURANO
BELLOCCHI
Via Flaminia
Via X Strada
LUCREZIA
Via della Repubblica
MAROTTA
SAN COSTANZO
Via Litoranea
Via Villetta Adriatica
CALCINELLI
Piazza De’ Cavalieri
TAVERNELLE
Via Flaminia
SENIGALLIA
Via Piave
CATERINA BURRAI
Sede di Cuccurano - Via Flaminia
FERNANDO BIANCHI
Filiale Fano 1 - Via Roma
GIAN LUCA PROIETTI
Filiale Fano 2 - Via V. Veneto
WALTER LUCCHETTI
Filiale Fano 3 - Viale Cairoli
DAVIDE CALVIELLO
Filiale Fano 4 - Via E. Mattei
FULVIA FRANCA
Filiale Fano 5 - Viale Italia
CARLA POZZI
Filiale Fano Centro - Piazza XX Settembre
FEDERICO PIERLEONI
Agenzia Bellocchi - Via X Strada
LUCIANO SERALLEGRI
Agenzia Fenile - Via C. Girardengo
FABIO BILANCIONI
Agenzia S. Orso - Via S. Eusebio
CLAUDIO DENARO
Agenzia Lucrezia - Viale della Repubblica
FILIPPO CARLONI
Agenzia Calcinelli - Piazza De’ Cavalieri
SIMONE DELLA FELICE
Agenzia Tavernelle - Via Flaminia
MARIA TERESA MARTELLUCCI
Agenzia Marotta - Via Litoranea
FRANCESCO ARTIBANI
Agenzia S. Costanzo - Via Villetta Adriatica
LORENZO CANALINI
Agenzia Monteciccardo - Piazza Europa
MIRCO CIONNA
Filiale Senigallia - Via Piave
gli artisti
Francesco Artibani
Nato a Fano nel 1970, ha
vissuto a S. Costanzo fino al
2002 per poi trasferirsi
a Marotta. Autodidatta,
predilige i ritratti, ma anche
nature morte e paesaggi.
Nel 2008 ha realizzato la sua
prima mostra a Marotta e nel
2009 ha esposto le sue opere
presso il Museo di Palazzo
Cassi a San Costanzo.
Nella collettiva organizzata
dalla Val Cesano Arte a
Mondolfo, ha ricevuto un
riconoscimento da parte
del Consiglio regionale
delle Marche.
Quando dipingo vorrei farlo come un
impressionista, ma il mio modo d’essere nella vita quotidiana vincola la mia
espressione artistica e mi porta ad essere
più vicino alla realtà, per cui mi identifico
meglio nella corrente realista e precisista
di Edward Hopper, pur essendo lontano
dal paragone.
La mia arte è stata molto apprezzata nelle
varie mostre a cui ho partecipato e sicuramente è stata motivo di soddisfazione
personale, anche se non tutti hanno la
sensibilità per capire quanto lavoro e impegno ci sia dietro ogni opera.
Nel mio modo di dipingere presto molta
importanza al disegno che, secondo me,
resta la base di un quadro anche se per
molti artisti il disegno sembra una cosa
superata o di poco conto (pur apprezzando
molto una parte del mondo “astratto”).
Forse resto troppo attaccato alla “tradizione” dell’arte classica, però per quanto
mi impegni a fare altro, ritorno sempre a
fare quello che mi riesce meglio.
Settembre
olio su tavola
cm. 40x50
Caterina Burrai
Nata nel 1976 vive a Fano.
Commessa in un supermercato, ha frequentato
solamente un anno
dell’Istituto d’Arte di Fano
sezione “decorazione
pittorica”, con un sogno:
imparare a realizzare
quadri. A causa di due gravi
lutti, avvenuti in pochissimo
tempo, ha dovuto abbandonare gli studi. Nonostante
tutto ha continuato a portare avanti la sua passione
frequentando un corso di
pittura, al termine del quale
ha esposto i suoi quadri.
Caterina Burrai attraverso i suoi quadri
vuole trasmettere con il colore la passione, la gioia, la forza e l’amore. La
sua tecnica è varia: su tela utilizzando i
colori ad olio e su legno multistrato con
materiali colla e sabbia. Con queste tecniche riesce a valorizzare paesaggi marini e nature morte, prendendo esempio da
lavori noti di artisti del passato riportati
su tela con tecniche diverse. Il suo sogno
è realizzare una mostra.
Tramonto
di Sicilia
olio, colla e sabbia
cm. 70x100
2010
Fernando Bianchi
Tramite il corpo di donna rappresento ciò
che per me è la massima espressione di
sensualità e sinuosità, caratteristiche che
cerco di marcare ancora di più attraverso
il gioco di chiaro-scuro.
Nato a Fano nel 1976,
ha frequentato l’Istituto
d’Arte Mengaroni di Pesaro
diplomandosi nel 1995 in
“moda e costume”.
La tecnica usata è
preferibilmente la pittura
su tela con colori acrilici
rappresentando maggiormente la figura femminile.
Non ha mai esposto i suoi
quadri in una mostra, ma
tra il 2005 e il 2009, nel
suo negozio di complementi di arredo, ha mostrato
le sue opere alla sua
clientela ottenendo diversi
apprezzamenti.
Passione
olio su tela
cm. 90x130
2012
Fabio Bilancioni
Nato a Lendinara (RO)
nel 1959. Figlio d’arte di
Tito, uno dei fondatori della
collettiva d’arte fanese
“Accolta dei quindici”
e Maria, autrice riservata
di dipinti e figure dal tratto
armonioso e pulito.
Egli deve comunque
l’avviamento alla tecnica
pittorica dell’acquerello allo
zio paterno Piergiorgio.
Fabio Bilancioni, per i suoi amici da
sempre Bila, sembra mordere la vita
continuamente proiettato alla ricerca
del più piccolo particolare di ciò che si
trova casualmente, o perché fortemente
ricercato, nel suo cammino. Nello stesso tempo sembra di poter percepire il
rumore del suo pensiero, un motore che
gira, gira senza fermarsi, preso dalla
complessa riconduzione del dettaglio
alla logica e prospettiva del tutto, in una
visione olistica dilatata nel tempo e nello
spazio. La sua vita costellata da esperienze molteplici che gli hanno permesso
di toccare ben più di un’ottava di corde
delle sue profondità e sentimenti, sembra aver trovato, nelle sue opere acquerellate, l’espressione quasi ordinata, del
suo caos elaborativo interno.
I suoi acquerelli sono fotogrammi scattati
con occhio, cuore e mano nei luoghi legati
alla città di Fano e al suo entroterra, al
Bel Paese e ai viaggi percorsi nel Vecchio
Continente, memoria di momenti indelebili nell’album delle sue esperienze.
Tratti e colore fugacemente posati sul foglio paiono emergerne spontaneamente
per dar forma ai paesaggi e agli scorci
che ben più di un’immagine rappresentano allo sguardo che vi si pone innanzi.
Come un’interpretazione profonda ed ontologica di ciò che alla vista appare nella sua complessità eterogenea, la linea
tracciata dall’artista abbraccia lo spazio
e lo caratterizza con tonalità di colore
che cercano la realtà ma la reinterpretano con personali sfumature eteree.
Colori decisi ma nello stesso tempo delicati, elementi precisi contornati da
particolari accennati per lasciare alla
sensibilità di ognuno la possibilità di visitare con la mente quei luoghi e coglierne i profumi, le sensazioni climatiche, le
asprezze o i romanticismi e poter per un
momento assaporarne l’essenza.
Tranne rare eccezioni in tutte le sue opere
sono presenti, solidamente uniti, manufatti legati all’impronta dell’uomo e la
vastità della natura che li circonda a
simboleggiare la concretezza e il rispetto
dell’esperienza umana, di chi in quel luogo ci ha preceduti, e nello stesso tempo
la consapevolezza del limite dell’uomo
immerso nella potenza della natura.
Il pensiero dunque qui si fonde con i toni
acquerellati per restituire all’osservatore dei dipinti un paesaggio onesto nelle
sembianze ma rielaborato con le sensazioni dell’artista che, appoggiandolo sul
foglio, lo trasforma in dono.
Ebi
Fano: un soffio paterno… Porto
acquerello
cm. 40x30
2007
Davide Calviello
Nato a Vietri, in provincia
di Potenza, nel 1974.
Si è diplomato all’I.T.I.S.
della stessa città,
in elettronica, ma fin da
bambino era più portato
per le materie artistiche.
Nel 1999 si trasferisce a
Fano dalla Svizzera, paese in
cui aveva conosciuto la sua
futura sposa e quella che
poi sarebbe diventata
la sua nuova famiglia.
La fortuna ha voluto che incontrassi delle persone speciali, che credendo in me,
hanno dato nuova linfa ai miei sogni.
In primis Margherita, “la mia seconda
mamma”, che è stata come il Big Bang
dal quale tutto ha avuto inizio e in seguito la mia musa ispiratrice.
Quello che provo a fare nelle mie opere è
cercare di ritrarre la bellezza. Catturare
l’essenza delle cose ed imprimerla su
tutto ciò che possa trattenerla. Rendendo così unici materiali che altrimenti sarebbero stati buttati. Sugli oggetti scarico tutto il mio umore di quell’istante,
lasciando degli indizi. Come facevano i
Templari, provo a lanciare un messaggio
a chi osserva con attenzione.
Dai disegni filiformi sono passato a forme vere e proprie dando consistenza alle
cose. Tutto ciò è stato possibile grazie
agli insegnamenti del professor Zirpoli.
Non so perché, ma credeva in me, nella
mia capacità di poter fare tutto quello
a cui mi applicavo. Come si arrabbiava
quando mi arrendevo alla pigrizia, quando rinunciavo senza aver provato. Lui
mi ha inculcato la voglia e mi ha fatto
scoprire questo talento nel riprodurre ciò
che osservo. La soddisfazione di vedere
il disegno prendere vita non ha prezzo.
Da qui nasce la mia ambizione di parlare
attraverso le immagini.
Murales
colori acrilici spray
cm. 191x150
1995
Lorenzo Canalini
Nato a Cattolica nel 1983.
Farmacista, cerca di
dedicare il maggior tempo
possibile a quello che considera ancora un hobby.
Autodidatta, ha incontrato
la fotografia e il viaggio
un po’ per caso: complici
un amico e delle riviste
fotografiche e un’esperienza formativa di studio in
Australia. Il desiderio di
osservare nuove culture lo
ha spinto a visitare il SudEst asiatico, il Sudamerica,
gli Stati Uniti e la Turchia
Occidentale.
Anche se nell’ultimo periodo mi sono
concentrato maggiormente sul genere
paesaggistico alla ricerca di una bellezza naturale, ho una predilezione per la figura umana; adoro osservare le persone
all’interno delle loro realtà, immaginando
quale possa essere la loro quotidianità.
Per questi motivi, mi emoziono interagendo con persone di culture e mentalità
differenti, per me valido motivo per cui
mettersi in gioco e sentirsi sempre vivo.
Il piccolo Kleber
fotografia digitale
cm. 100x75
Perù, 2010
Filippo Carloni
Sono tanti i dubbi che mi circondano, ma
ho una certezza: è fondamentale stupirsi
ed emozionarsi di fronte alla quotidiana
bellezza delle cose semplici…
Questo è il mio credo, su questo si basa la
mia arte e prendono forma le mie opere.
Nato a Fano nel 1976.
Fin da piccolo il suo passatempo preferito è stato
scarabocchiare, colorare e
disegnare.
Segue un percorso di studi
che lo porta a diplomarsi
in Ragioneria e conseguire
la Laurea in Economia e
Commercio, senza però mai
abbandonare la passione
per l’arte.
Da autodidatta approfondisce
e coltiva il suo amore per la
pittura. Predilige dipingere
ad olio su tela.
Campo con covoni
olio su tela
cm: 40x60
2011
Mirco Cionna
Mirco Cionna nasce
ad Ancona nel 1966
ed attualmente vive a
Senigallia.
Si è avvicinato alla
fotografia in piena epoca
analogica e con l’avvento
del digitale si è appassionato, da autodidatta, alla
Macrofotografia naturalistica: un genere molto
particolare che permette
di scoprire la bellezza
della natura esaltandone
i particolari più piccoli e
nascosti.
Le fotografie in esposizione sono un tentativo di rappresentare la natura nel suo
aspetto meno appariscente, documentando
le fasi della vita di alcuni piccoli esseri
che vivono intorno a noi ma che, solitamente, non vengono osservati con la dovuta attenzione.
La tecnica della Macrofotografia, attraverso l’ingrandimento dei soggetti ripresi, permette di scoprire i dettagli più
nascosti, quelli che l’occhio umano non
riesce a cogliere, e di mettere in evidenza
tutta la bellezza che caratterizza questi
piccoli capolavori della natura. Gli artropodi terrestri, soggetti principali di
questo piccolo portfolio, vengono ritratti nelle fasi cruciali della loro breve, in
alcuni casi brevissima, esistenza quali
la nascita, la metamorfosi, l’accoppia-
mento e la predazione. In tutti questi
casi, si è cercato di mettere in risalto il
soggetto principale, secondo quelle che
sono le regole generali della fotografia,
evidenziandolo il più possibile rispetto
all’ambiente circostante e ricercando con
attenzione l’illuminazione più adeguata.
Per fare ciò è stato necessario un attento
studio dei soggetti ripresi in quanto solo
conoscendone le abitudini e gli stadi
evolutivi si può riuscire a fotografarli nel
migliore dei modi.
Queste fotografie rappresentano un modo
personalissimo di vedere la natura e
sono state realizzate con la speranza di
trasmettere ad altri le sensazioni provate
al momento dello scatto da un amante
della natura che svolge questa attività
con passione.
Cambio d’abito
fotografia digitale
cm. 30x45
2010
Simone Della Felice
È nato a Fossombrone nel
1966. Vive a Tavernelle di
Serrungarina.
La fotografia è un hobby
nato per caso. Con il tempo
l’interesse dell’artista
si sposta verso le immagini
in movimento e la telecamera diventa lo strumento
principale.
Della Felice ha realizzato
video per matrimoni e clip
su Tavernelle.
“L’arte nelle mani. Le mani in ...argilla”
Durante il periodo estivo, presso la parrocchia di Tavernelle (Parco Robinson)
si svolgono numerose attività di grande
interesse, dove la creatività dei bambini,
guidata, stimolata da artisti in vari settori, diventa protagonista.
Il compito del fotografo è quello di riprendere l’impegno dei nostri ragazzi durante
queste attività.
Nei laboratori “Le mani in ...argilla” diretto dagli artisti ceramisti Guido Mariani
da Faenza e Marta Palmieri da Ancona, si
sono prodotti numerosi lavori, esposti poi
a Serrungarina, durante la Festa della
Pera Angelica in una mostra che ha ottenuto consensi e giudizi assai favorevoli.
Le fotografie che ho scattato ritraggono
i ragazzi mentre manipolano l’argilla
con la primitiva tecnica del colombino o
mentre seguono il metodo Munari.
Proprio con le parole di Bruno Munari desidero sintetizzare l’intera esperienza e
ricordare che: “Un bambino creativo è un
bambino felice”.
L’arte nelle mani
fotografia digitale
cm. 70x50
2012
Claudio Denaro
Nasce a Roma nel 1957.
Si diploma all’Istituto
Magistrale.
Autodidatta, nel 1991
realizza la sua prima personale, a Roma, dal titolo
“Viaggi Cromatici”.
Partecipa a numerose
mostre e, nel 1997, vince il
primo premio alla collettiva
“Oltre l’Aniene”.
Collabora come illustratore
con diversi giornali della
capitale.
Nel 2001 si trasferisce a
Lucrezia; partecipa a tre
diverse edizioni della “mostra dell’olio” a Cartoceto.
… Le immagini che Claudio Denaro
crea sono, a tutti gli effetti, un collage
di forme e di colori sorprendenti, tali da
svolgere il tema anche in maniera urtante, o perlomeno dissonante, ma sempre
polivalente: infatti l’estetismo fine a se
stesso del complesso di forme e di colori
costituisce una lusinga sensuale che approda ad un edonismo puro.
In questo senso, il riferimento alla Pop
Art è indiscutibile, tenendo presente che
il termine non va tradotto in “popolare”,
piuttosto fa riferimento ad un linguaggio
e ad immagini di largo consumo, ad una
conoscenza di massa. Infatti non c’è niente nei quadri di Claudio Denaro che sia
sconosciuto, tutto è “citazionista”: uno
stile manierista in cui il linguaggio visivo
viene filtrato, assimilato, ritrasmesso dai
linguaggi di alta diffusione dei media (il
cinematografo, la televisione, i manifesti
pubblicitari, i fotoromanzi, i fumetti, i
rotocalchi). In questi va ricercato il senso espressivo della Dumbt-art, in cui la
parola Dumbt va presa come espressione
di una ingenuità regressiva, una postavanguardia che non rinuncia all’atto inconscio del bambino ludico e onnivoro, ma
estetizzante, che è dentro di noi.
Concludendo, quella di Claudio Denaro è
un’espressione fortemente radicata nell’oggi quotidiano, con forti radici metropolitane, mutuata da elementi linguistici
provenienti da serbatoi diversi e, a loro
volta, mischiati liberamente: la costante
è la mancanza di comunicazione verbale
e di significati intrinseci che lasciano il
campo alla libera invenzione visiva, così
come un ready-made in cui la figura rivela la sua natura in un assemblaggio
astratto e fantastico.
Prof. Bruno Regni
L’artista si distingue per la sua costante e puntuale osservazione della natura.
La pittura di Claudio Denaro si basa su
forti contrasti che traducono in modo
simultaneo la vivace sensazione dell’artista di fronte alle cose. Egli ha tuttavia
il potere di creare una sintesi di questi
contrasti, che è sintesi di colore e di
forme in un andamento dinamico, con
una corrispondenza complementare di
tutti gli elementi. Si ravviva così un’arte
estremamente mobile, in cui prevale la
natura coloristica di Claudio Denaro.
La sua analisi appare ugualmente puntuale, sia nella raffigurazione della figura che nella trasposizione di immagini
suggerite dall’osservazione della realtà
naturale, di fronte alla quale egli si pone
con emozione poetica per registrare le intime vibrazioni della vita che diverranno
sulla tela calibrate composizioni di segni
vivaci e di armonie cromatiche.
Prof. Claudio Cicogna
Le maschere
tecnica mista su carta
cm. 70x50
2008
Fulvia Franca
Nasce a Fossombrone, da
sempre residente a Fano.
Si è diplomata all’Istituto
d’Arte di Fano e si è diplomata all’Accademia di Belle
Arti di Urbino (Decorazione).
Negli anni ha vinto svariati
premi (il primo all’età di
6 anni). Ha esposto le sue
opere in diverse mostre
collettive.
È “Tecnico di enogastronomia e territorio” e riesce a
conciliare il suo lavoro con
quello che è, e sempre sarà,
il suo spirito creativo.
I suoi carboncini su tela si fondono con
le altre tecniche decorativo pittoriche in
mondi trasversali e allucinati.
Il corpo umano la fa da padrone, tutte
le sue immagini non sono veritiere, ma
frutto di sogni allucinati che trasmettono
emozioni emotive in tutto il loro complesso creativo - decorativo.
A volte le sue opere risultano chic, a volte cariche e ricche di un decorativismo
quasi rococò.
Disperazione
carboncino e tempera
cm. 113x62
1999
Walter Lucchetti
Guardo il mondo con occhi desiderosi e attenti: i miei quadri sono il frutto di particolari attenzioni nel dipingere senza nessuna
paura e nessuna pretesa.
Ma la perfezione è sempre ricercata nell’affrontare qualsiasi per me “piccola” opera.
Nasce in Belgio nel 1949,
frequenta per quattro anni
l’istituto statale di Fano.
Finisce gli studi superiori
all’istituto professionale
“A. Volta”di Fano dove
consegue il diploma di
radiotecnico.
Ha aperto un piccolo
market in viale Cairoli a
Fano nel 1981.
Raggiunta ora la pensione
riscopre come uno dei suoi
hobby la passione per la
pittura “che ha amato sin
da bambino” dipingendo
su tela ad olio e acrilico.
Ritratto di ragazza
olio su tela
cm. 30x45
2011
Maria Teresa Martellucci
Scrive di lei il Dott. Claudio Giardini in occasione della mostra svoltasi a Fano nel 2012
Si è diplomata all’Istituto
d’Arte di Pesaro e ha
proseguito gli studi al
Magistero di Belle Arti di
Firenze, frequentando contemporaneamente il corso
di nudo all’Accademia.
Dal 1964 al 1966 ha lavorato a Roma nello studio
del pittore Fausto Conti.
Ha conseguito a Bologna
l’abilitazione all’insegnamento. Ha lavorato in
ambito pubblicitario.
Ha esposto le sue opere a
Osio Sotto (BG) e in diverse
località delle Marche.
Ripropongo con piacere quanto ebbi modo
di scrivere per Maria Teresa nell’estate del
1997 in occasione della mostra organizzata nella Rocca di Mondavio, soprattutto
perché mi consente materialmente di operare un paragone tra le opere di allora e
quelle che essa ha continuato a realizzare
fino ad oggi sullo stesso filone artistico:
interessante ad esempio a mio parere
l’osservazione delle nature morte di quindici anni fa – colori vivi ma decisamente
risultanti da una tavolozza pastellata di
giallo e azzurro e, quindi, calma e misurata - e quelli di adesso in cui prorompe
sempre più spesso un rosso acceso, quasi
a denunciare una poetica dello spirito decisamente più fauve, in antitesi con quel
mondo “inanimato” che essa si ostina
caparbiamente a prediligere e rappresentare. Gioca con le cromie, le esalta e spesso le rovescia anche nei ritratti ove alle
sequenze e scansioni di allora comprendenti la cerchia famigliare, ora si rivolge
quasi ad un unico modello – quello di una
figlia, forse più paziente ai momenti di
posa – aumentandone a compensazione
il numero degli “scatti” appena modificati nell’impostazione, non disdegnando
l’inserimento degli affetti famigliari più
recenti, attraverso i ritratti del nipotino.
La cosa notevole che appare nella sua
produzione odierna, e mi sento di segnalarla puntigliosamente all’osservatore,
è, posto l’apprezzamento per l’uso veramente magistrale del disegno, questa
vivacità dell’uso dei colori che denota una
capacità cromatica tutta tesa a rendere
la sua pittura ancor più luminosa, intensa
ed accesa.
Mi vuoi guardare!
olio su carta
cm. 48x33
2011
Federico Pierleoni
.
Nasce a Fano nel 1988,
nel 2007 si diploma in Disegno animato all’Istituto d’Arte
di Urbino; frequenta il corso
di scultura all’Accademia di
belle arti dell’Aquila tenuto da
Nunzio Di Stefano.
Nel 2010 si laurea in scultura
all’Accademia di belle arti
di Urbino. Nel 2011 segue
il corso di lavorazione dei
metalli al TAM di Pietrarubbia
presenziato da Arnaldo Pomodoro. Ha esposto le sue opere
in varie mostre collettive e
vincendo anche diversi premi.
Dall’età di sedici anni lavora
come grafico ed Illustratore.
Il modo migliore per presentare Federico
Pierleoni è sicuramente parlare del gioco, un gioco tra l’artista ed il mondo che
lo circonda: il suo modo di rapportarsi
con l’arte è come quello di un bambino,
capace di farti stupire mostrandoti una
realtà conosciuta ma nuova e allo stesso
tempo unire il divertimento di un’immagine quasi allegorica con la potenza di
messaggi chiari.
P. Liberatore
Libellula blu
tecnica mista
cm. 200x200x50
2010
Carla Pozzi
È nata a Milano e si è
trasferita a Fano nel 1976.
Da alcuni anni si è avvicinata al mondo dell’arte
iniziando a dipingere
per passione. Predilige
paesaggi e nature morte
realizzati con colori ad olio.
Ha partecipato ad alcune
mostre collettive.
È innanzitutto il colore a trionfare nei
calmi paesaggi e nelle nature morte di
Carla Pozzi.
Sono luoghi e oggetti cari all’affetto quotidiano, ritratti col segno pulito di chi
sa ancora vedere la realtà con gli occhi
innamorati dell’infanzia: sono alberi, boschi, palazzi e giardini, foglie e fiori che
pendono da vecchi muri o piatti ricolmi di
frutti e verdure. Luoghi e cose che sembrano animati dalla curiosità maliziosa
di chi si sente protagonista di un ritratto.
E tutti brillano di luce propria.
Con pennellata plastica e concreta Carla
Pozzi sa conferire ai paesaggi un colore
sereno e disteso e sparge sulle vedute
una morbida quiete. La luce solare si diffonde senza eccessi di raggi violenti o di
ombre pesanti e consente di gustare la
frescura degli alberi, il ristoro accogliente di porticati e giardini.
La consonanza con l’elemento naturale
trionfa poi, con più precisa anatomia, nelle still lives, quelle nature morte (perché
chiamarle così? sono vivissime!) dove purezza cristallina e morbida rotondità dei
volumi danzano insieme.
Il genere della natura morta nei quadri di
Carla Pozzi sembra infatti allontanarsi dal
tradizionale ruolo simbolico che lo associa
spesso alla meditazione e alla decadenza
per diventare - grazie anche alla “pagana” serenità con cui i frutti paiono essere
contemplati dall’artista - oggetto di desiderio per gli occhi e per il palato.
L’uso della tecnica ad olio, per sua natura “materica”, conferisce volume e plasticità al soggetto. Così i frutti dipinti da
Carla Pozzi si offrono pieni e corposi alla
vista, al tatto e addirittura al palato.
Ai frutti sono spesso accostati fiori che
potremmo dir “di compagnia”, che coi
loro intensi colori (violetto, blu cielo o un
semplice bianco) accrescono l’allegria
del piatto.
Come non compiacersi poi dell’ironia un
po’ barocca dell’ape che intacca la nobiltà antica dei limoni, della mosca sul muro
e del bellissimo piatto un po’ sbrecciato?
Carla Pozzi ci porta lontano dai tormenti della nostra epoca, in un paradiso di
armonia dove la gioia di vedere e di gustare, di appartenere ad un piccolo mondo noto e riconoscibile fatto di strade,
alberi, campanili, tetti e piatti di frutti
quotidiani, è ancora possibile.
Aldo Berti
Cesto con cachi e mele
olio su tavola
cm. 40x 30
2011
Gian Luca Proietti
È nato a Roma nel 1965.
Vive e lavora a Fano e Cagli.
Da sempre si interessa d’arte
e di comunicazione visiva,
dall’arte contemporanea
(come artista e operatore),
alla grafica editoriale, pubblicitaria e web design (come
freelance) dalla didattica
e docenza (insegna grafica
pubblicitaria presso l’Istituto
Olivetti di Fano e web design
presso l’Accademia di Belle
Arti di Urbino), all’organizzazione di eventi culturali e
artistici (Frontoneventi, Out
of Range).
povertà
cadenza
cane zoppo
piango
salomè
ppp
visione
celsa
aptico
l-aleph
rituale
petra
col tempo
fiori
manoscritti
Ildegarda
tecnica mista su carta
cm. 150x180
2008
Luciano Serallegri
Pittore naif, nato a Saltara
nel 1943, vive e lavora a
Fano.
Ha iniziato a dipingere nel
1977 e da allora ha partecipato alle più importanti
rassegne nazionali vincendo
numerosi premi.
Sue opere si trovano in collezioni private sia in Italia
che all’estero.
Luciano Serallegri rivela la naturale tendenza al genere naif.
La sua arte è ricchezza cromatica ed ingenuità/genuità di linee e di piani.
Il colore, come elemento compositivo, è
posto ad illuminare una prospettiva intimistica di elementi paesistici.
Questa predisposizione al paesismo in
senso contemplativo, che si inserisce
fra l’ispirazione e il vero naturale, riflette la poetica di quelle cose di rara bellezza. La materia diventa corpo esecutivo delle sue sensazioni, dei suoi spazi
pittorici, attraverso una natura libera
dal peso del tempo.
Pina Castellino Randazzo
Mietitura con girasoli
Olio su masonite
cm. 50x40
2012