AIUTO, SONO UN RAGAZZO racconta la storia di Emma, una
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AIUTO, SONO UN RAGAZZO racconta la storia di Emma, una
AIUT O , SO N O UN RAGAZ ZO AIUTO, SONO UN RAGAZZO racconta la storia di Emma, una bambina di 11 anni. Sua madre si aspetta che sia sempre la migliore, e il suo allenatore di nuoto vuole trasformarla in una nuotatrice olimpica. I suoi compagni di classe sono l’aspirante mago Quattrocchi e il bullo Mickey, un artista incompreso. Quattrocchi trova un antico libro di magia, appartenente a un vecchio signore, che è in realtà un mago di 125 anni. Dopo esser stata presa in giro per l’ennesima volta da Mickey, Emma desidera diventare qualcun altro. Grazie ad una formula trovata da Quattrocchi nel libro magico, Emma e Mickey si scambiano i rispettivi corpi. Mancano solo due giorni a un’importante gara di nuoto di Emma, e solo 54 ore per rimettere le cose a posto, altrimenti Emma e Mickey rimarranno così per sempre. È un film che può essere annoverato tra quelli appartenenti a un sottogenere che trova i suoi inizi negli anni ’70, ma che ha raccolto maggiori successi e si è diffuso in particolar modo a partire dagli anni ‘90, soprattutto nel cinema prodotto a Hoollywood: si tratta di quello che oggi viene generalmente chiamato body-switch movie, ovvero il film basato sullo scambio dei corpi. Tale scambio ha solitamente un’origine derivante da problemi umani di varia natura (generazionali, sentimentali, sessuali, ecc…); ha poi delle motivazioni legate alla magia, al soprannaturale, a eventi miracolosi e sovraumani, che legano il film al genere fantastico; e ha effetti, risvolti comici, basati su malintesi ed equivoci di vario tipo, che legano il film alla commedia, o anche al genere più prettamente comico. Lo scambio di corpi affonda le sue radici però in un passato più lontano, quello della commedia antica, classica, greca e latina. Nella commedia antica, troviamo i primi esempi degli effetti comici che riscontriamo in AIUTO, SONO UN RAGAZZO e nel body-switch movie. Possiamo rivolgerci, nell’ambito del teatro comico classico, a due tipi di commedie, quelle basate sugli scambi di persona e quelle basate sul travestimento. Per quanto riguarda lo scambio di persona, esso è dovuto alla somiglianza fisica tra due personaggi, all’esistenza di sosia o 1 di gemelli: in queste commedie accade che ciascuno dei due personaggi che si scambiano i ruoli, si trovi tra individui, nell’ambiente e nella situazione abituali e propri della vita dell’“altro”: così, non essend o abituato a quella vita nuova e diversa dalla sua, non sa come comportarsi, e da ciò nascono equivoci, qui-pro-quo e malintesi affini a quelli che si trovano in AIUTO, SONO UN RAGAZZO. Il prototipo di queste commedie basate sugli scambi di persona è la “Commedia dei gemelli”, i Menaechmi di Plauto, il modello di tutte le commedie fondate sui qui-proquo. In questa commedia, Menaechmo I, che è stato separato alla nascita da Menaechmo II, giunge a Epidamno, la città dove vive il fratello, scatenando una lunga serie di equivoci. Tratta da un originale greco (esistevano molte commedie intitolate I gemelli o Gli identici), la commedia di Plauto è stata la base di molte riprese moderne, dalle commedie del rinascimento italiano, alla Commedia degli errori di William Shakespeare, e a I due gemelli veneziani, di Carlo Goldoni. In un’altra commedia di Plauto, Anfitrione , l’unica sua ad argomento mitologico, troviamo l’elemento magico che manca nelle altre, e che è invece basilare in AIUTO, SONO UN RAGAZZO. Nell’Anfitrione, viene raccontata la seduzione di Alcmena, moglie di Anfitrione, re di Tebe, da parte del re degli dei dell’Olimpo, Giove. Per ingannare la donna, Giove assume le sembianze di suo marito e si fa accompagnare nella sua missione seduttiva da Mercurio, che assume a sua volta le sembianze del servo di Anfitrione, Sosia: l’improvviso ritorno dei veri Anfitrione e Sosia genera una lunga serie di equivoci, che si concluderà con la nascita di due gemelli. In AIUTO, SONO UN RAGAZZO, ci sono però, sia pure latamente, equivoci e gag legati alla sessualità, allo scambio dei sessi. Anche questo tipo di comicità trova le sue origini nella commedia antica, più precisamente nelle commedie basate sul travestimento, che ritroveranno il successo durante il periodo rinascimentale. In “era cinematografica”, innumerevoli sono gli esempi di travestimento, e non mancano i casi di scambio dei sessi originato da eventi soprannaturali: si pensi a CIAO CHARLIE (GOODBYE CHARLIE, Usa 1964), di Vincente Minnelli, 2 in cui un gangster rubacuori, ucciso da un marito geloso, si reincarna in una ragazza che tormenta l'amico del defunto e le sue vecchie fiamme; lo stesso tema è affrontato in NEI PANNI DI UNA BIONDA (SWITCH, Usa 1991), di Blake Edwards, in cui un pubblicitario, impenitente dongiovanni, viene ucciso da tre ex amanti, riceve da Dio la possibilità di tornare sulla Terra per trovare una donna che lo ami e andare così in Paradiso: ma il diavolo suggerisce di rimandarlo giù con il corpo di una donna, e la mente di prima. La seq di NEI PANNI DI UNA BIONDA in cui il protagonista si risveglia nel corpo di una donna e andando al bagno si dispera perché il suo corpo è cambiato, è citata in AIUTO, SONO UN RAGAZZO, quando Mickey si risveglia e si ritrova nel corpo di Emma. Sempre nell’ambito dello scambio di sesso, si può ricordare il cartone animato giapponese RANMA ½. AIUTO, SONO UN RAGAZZO affronta anche un’altra tematica importante: l’incomprensione, la difficoltà, l’incapacità di comunicazione tra le persone: tra i due sessi, tra coetanei, e tra persone appartenenti a diverse generazioni, ovvero tra bambini e adulti, tra figli e genitori. Lo scontro tra coetanei e tra sessi è esemplificato per il mondo degli adulti dai genitori di Mickey e per il mondo dei ragazzi dai due protagonisti del film, Emma e Mickey: il film è anche la storia del loro avvicinamento reciproco, a partire da una lontananza fatta di scontri, o meglio da una vicinanza repressa e celata. Per quanto concerne il rapporto tra generazioni diverse, Emma non ha il padre (di cui non sapremo mai nulla); la madre è un’ex atleta piena di rimpianti, che non è riuscita a realizzare i propri sogni, soprattutto quello di gareggiare alle Olimpiadi, e riversa sulla figlia e sulla sua attività nel nuoto la speranza, la possibilità di coronare, per interposta persona, i propri sogni mancati, trasformando Emma in un riverbero della propria personalità. Ma Emma è stanca di dover agire in funzione dei rimpianti e dei sogni della madre, è sfinita dall’eccessiva pressione che riceve da parte della madre e del suo allenatore di nuoto; eppure non riesce a parlare con la madre di tutto questo e dei propri bisogni, non riesce a esprimerle ciò che sente veramente. Mickey vive con i suoi due genitori, 3 che sono in piena crisi: la madre sembra delusa dal padre, che è un pittore fallito, costretto, per vivere e sostenere la propria famiglia, a fare il tassista. I due genitori non ascoltano il figlio, non si accorgon o delle sue capacità artistiche (Mickey disegna e dipinge ritratti): anche in questo caso, Mickey non riesce a esprimere ciò che sente, o meglio, pur volendolo fare, non riesce a farsi ascoltare dai genitori distratti, tropp o presi da se stessi e dai propri problemi. Solo alla fine Emma riuscirà a parlare sinceramente con la madre, e i genitori di Mickey scopriranno i sentimenti e il talento nascosti del ragazzo. D’altra parte, restando nel discorso dei rapporti tra generazioni diverse, il film mostra che può capitare che due individui appartenenti a generazioni molto lontane, come Quattrocchi e il vecchio mago Albert Tartov, possano incontrarsi, trovare un dialogo autentico, un’assonanza, una comunanza di interessi, di passioni e di sentimenti: il vecchio mago troverà in Quattrocchi il suo successore, la persona adatta e destinata al passaggio del testimone>il tema del passaggio del testimone da una generazione all’altra, da quella vecchia alla nuova, come necessità umana e sociale, e il tema del percorso dell’educazione, del “dover essere” della catena pedagogica della vita umana. Secondo legge naturale e storica, identificando l’educazione, l’insegnamento (la pedagogia) e i rapporti tra padre e figlio, diciamo che l’educatore (o il padre) dovrebbe insegnare al discente (il figlio) ciò che sa, e il figlio dovrebbe imparare, e in più sviluppare l’insegnamento ricevuto dal padre, e insegnare, poi, al futuro discente (al proprio figlio) ciò che ha appreso e sviluppato dell’insegnamento ricevuto, e così via, in un processo pedagogico infinito. Ora, in AIUTO, SONO UN RAGAZZO, il padre di Quattrocchi non si vede, è assente: il vecchio mago arriva ad assumere la funzione di docente e di padre (putativo) per il ragazzo, il quale ha d’altra parte già avviato un processo educativo da autodidatta, affermando, almeno in parte, la propria autonomia di discente: ma è solo con l’arrivo del vecchio mago che il ragazzo può diventare davvero un mago, ovvero imparare realmente ciò che vuole, 4 attraverso l’insegnamento ricevuto dal vecchio mago, e simbolizzato nel film dal libro di magia. Senza il vecchio mago e il suo insegnamento, il libro è un pericolo, un oggetto che Quattrocchi non sa usare: è solo con l’insegnamento ricevuto dal vecchio mago-padre che il ragazzo può cominciare a usare adeguatamente il libro>l’insegnamento come chiave per la crescita e la maturazione. Una volta elargito il proprio sapere al ragazzo, il vecchio può lasciarlo solo, andare e morire: dopo la sua morte, tra i due resterà un legame soprannaturale. Quando il vecchio se ne va, il ragazzo può iniziare a camminare da solo sulla strada dell’esperienza. Lo stile visivo del film è classico, basato su inquadrature prevalentemente stabili e lineari, e su pochi movimenti di camera finalizzati a seguire gli attoripersonaggi e i loro spostamenti. Solitamente, gli attori-personaggi sono inquadrati lasciando ampio spazio all’ambiente circostante, che si tratti di ambienti interni, domestici, o di ambienti esterni, cittadini o naturali (i boschi): gli attori-personaggi vengono inseriti nell’ambiente, le loro azioni e il loro esserci vengono sempre contestualizzati, localizzati (per favorire la contestualizzazione, viene spesso usato l’obiettivo grandangolare, che amplia lo spettro visivo, anche deformandolo). Ana l isi testuale Il film può essere diviso in un prologo, tre parti e un epilogo. Il prologo è costituito dalla prima sequenza ambientata nel bosco, in costumi medievali. La prima parte è un’introduzione ai personaggi, ai loro caratteri, alle situazioni di partenza. La seconda parte inizia con lo scambio dei corpi, e arriva fino all’incontro tra i ragazzi e il vecchio mago nel battello di quest’ultimo. La terza parte inizia da questo incontro e arriva fino al risolutivo scambio di corpi e alla partenza del vecchio mago. L’epilogo mostra un sotto-finale per Emma, Mickey e Quattrocchi, e poi si ricongiunge all’inizio del film, al prologo nel bosco, con una seq simile a quella, come se il film si chiudesse a formare un cerchio. Tuttavia, non si tratta proprio di un cerchio, bensì di una sorta di falso cerchio, o di anello di Moebius. Il ritorno finale al principio del film è un ritorno sfalsato, non c’è una vera coincidenza perfetta tra punto d’inizio e punto finale. 5 La situazione iniziale (il gioco “medievale” dei bambini) viene riproposta alla fine, ma con un cambiamento di senso: molte cose sono cambiate per i personaggi e per lo spettatore dall’inizio alla fine. Proprio l’apparente somiglianza tra inizio e fine mette in evidenza la loro diversità, il cambiamento verificatosi nel corso del film. Questo cambiamento è dovuto a ciò che è accaduto tra l’inizio e la fine del film. La storia di cui siamo stati spettatori è la causa di ciò che vediamo, sentiamo e capiamo alla fine del film. Prologo Il prologo ci mostra alcuni bambini, tra cui i tre protagonisti del film, Emma, Mickey e Quattrocchi, giocare in un bosco a una sorta di rilettura infantile dei miti medievali, come il ciclo della Tavola Rotonda. Il film inizia con un gioco, per affermare la centralità dello sguardo e del sentimento dei bambini, l’importanza esercitata dall’infanzia nel film: lo stesso fine ha il fatto che il film inizi in un bosco, nella natura, un elemento che spesso, nel cinema per ragazzi, rappresenta il carattere primigenio dell’infanzia. Il rimando al Ciclo della Tavola Rotonda fa pensare a uno dei fattori basilari del Ciclo, la magia e i maghi come Merlino. Si crea da subito un clima in cui lo spettatore intuisce che la magia e il soprannaturale sono elementi che avranno un ruolo decisivo nel film. I titoli di testa, con parole scritte che nascono da un alone di luce dal colore tra il blu elettrico e il viola, emanano un tono fantastico. La prima inq è una panoramica dall’alto che mostra il paesaggio del bos co sottostante, con un piccolo margine dedicato all’azzurro del cielo: questa inq è un primo segnale della tendenza a contestualizzare ambientalmente le vicende e i personaggi. Nel gioco medievale, alcuni bambini interpretano il ruolo dei buoni, e altri il ruolo dei cattivi: i bambini recitano una parte, giocano a recitare (in inglese, to play=giocare e recitare)>i piccoli attori sono immersi in una doppia interpretazione, quella per il film e quella per il gioco medievale. Nel gioco i cattivi si dividono nettamente dai buoni, e i cattivi agiscono in 6 modo malvagio senza delle vere motivazioni: nel film, invece, accadrà più volte che un personaggio che sembra inizialmente cattivo si riveli buon o: si pensi a Mickey, o a Tartov, o all’amico di Mickey che si scop re innamorato di Emma; ci sono alcuni casi però di “cattivi senza causa”>la maestra dei ragazzi, o Michelle, la rivale di Emma. Anche nella prima seq, che, grazie anche all’accompagnamento musicale, si rivela piena di tensione, la mdp è stabile: la mdp si comporta allo stesso modo per tutte le scene, sia per quelle piene di tensione, sia per quelle di raccordo narrativo; la mdp segue gli attori-personaggi, ma sembra non partecipare alle loro emozioni, e tendere a restare mezzo impassibile, meccanico, automatico di registrazione della realtà ri-costruita della storia raccontata e degli eventi rappresentati, lasciando alla storia e agli attori-personaggi il compito di coinvolgere lo spettatore. I bambini iniziano a combattere per gioco sulle rive del fiume (Ebel) intorno al bosco: Mickey se ne rammarica, perché dovrà bagnarsi>un primo elemento dell’anima infantile dei protagonisti, finora presi dalla “serietà” del gioco: il gioco dei bambini, per divertire, deve essere realistico, come deve esserlo anche l’interpretazione degli attori, per emozionare. Emma interpreta la principessa, e Mickey il capo dei cavalieri malvagi: già nel gioco viene rappresentato lo scontro di base, quello tra i due protagonisti. Anche Quattrocchi, interpretando nel gioco il mago, rivela subito di essere, tra i bambini, il personaggio dedito alla magia. Il gioco viene interrotto dallo squillo del cellulare di Emma: è la madre, Paula, che la chiama, L’istruttore, per ricordarle Hendrik, di sfrutta andare la agli ragazza allenamenti per il di nuoto. meschino fine personalistico di fare carriera sulle spalle di lei, e anche per riuscire a conquistare la madre. Paula è una donna in carriera e affibbia a Emma molti dei compiti derivanti dalla cura dell’altro figlio più piccolo. Emma deve abbandonare il gioco. Gli altri protestano, soprattutto Mickey. Emma lo invita a far la parte della principessa: viene sottilmente annunciato lo spunto di base del film, quello dello scambio dei sessi e del travestimento. Quattrocchi, l’unico a voler continuare quel gioco 7 che gli permette di essere ciò che realmente desidera, un mago, viene lasciato solo. Prima parte Emma si allontana in bicicletta, e si sente la sua voce over (è una voce di cui vediamo una fonte falsata, perché Emma non parla mentre è inquadrata: ciò che dice fa capire che gli avvenimenti narrati nel film sono già avvenuti) che inizia a raccontare la storia dal suo punto di vista. La voce over è tipica del narratore onnisciente, ovvero di quel narratore che sa più dei personaggi, sa già tutto ciò che avverrà, tutto ciò che è già avvenuto (la storia si proietta, tramite la voce over di Emma, come evento già accaduto, come evento al passato). La mdp si alza in dolly verso l’alto, a partire da Emma, e si riabbassa su Tartov, che cerca un successore per poter riabbracciare la sua compagna, Helena, che, morta molti anni prima, lo aspetta da allora, su una barca a remi fluttuante sul fiume. Buona parte del film si basa su un montaggio alternato o parallelo diviso tra due correnti di avvenimenti e di situazioni: la corrente dei bambini, e quella di Tartov, che è accompagnato da una magica tartaruga parlante, Miss Lazybones: come accade per ogni montaggio parallelo o alternato, le due correnti sono destinate a incontrarsi, a unirsi in una corrente unica. Le tecnologie adoperate dall’istruttore di nuoto per migliorare le prestazioni di Emma sono connotate, insieme a colui che le usa, in maniera negativa>opposizione tra la negatività della tecnologia fredda e senz’anima e la positività della natura primigenia, identificata con l’infanzia, con l’amore e la serenità (è nella natura, sul fiume, che Albert e Helena si riuniscono, nel finale). L’istruttore è caratterizzato dalla mancanza di sincerità, e la sincerità è la qualità forse maggiormente esaltata nel film (i rapporti tra genitori e figli possono migliorare solo quando i bambini si aprono agli adulti). Dopo Emma, si passa a Mickey. Mickey guarda sorridendo i suoi ritratti: sono una delle sue poche fonti di gioia, perché in quei ritratti esprime se stesso, cosa che non può fare 8 nella vita fuori dall’arte, perché i genitori non lo ascoltano, e gli altri bambini non credono che egli sia dotato di sentimenti profondi o di speciali capacità (Emma lo crede un perdente). Quattrocchi trova il trench lasciato da Tartov ai piedi di un albero, e lo porta con sé>il film è pieno di oggetti magici, che sono elementi narrativi tipici della favola e del mito. Emma, Mickey e Quattrocchi sono tre bambini soli e inascoltati: ognuno di loro ha una passione, o mania, scelta o imposta: il nuoto e lo studio per Emma, il disegno per Mickey, la magia per Quattrocchi. Tartov non trova il suo cappotto, ed evoca il mago del mito della Tavola Rotonda, Merlino. Quattrocchi entra in una fabbrica abbandonata, un posto grande e vuoto che accentua la sua condizione solitaria: qui ha il suo laboratorio da stregone. In una tasca del cappotto, Quattrocchi trova il libro, proprio mentre Tartov cerca di farlo apparire di fronte a sé. Il mago è molto vecchio, e ha problemi di memoria, che in questa scena cominciano a farsi sentire e che saranno fonte di effetti comici. Compare anche un altro oggetto magico tipico e tradizionale, la sfera di cristallo. Con la sfera, il mago può sapere dove trovare il libro. Nella scena seguente, la casa di Emma>il quadro con la foto della madre di Emma con completo da atleta riceve un’illuminazione più accentuata dello stesso volto della madre>importanza per Paula della vita passata, dei ricordi, dei rimpianti, dello sport. Come accade spesso nel film, il regista rappresenta il dialogo tra due personaggi con il camp o controcampo, una tecnica molto usata nel cinema classico hollywoodiano, il cui uso si è allargato alla maggior parte dei film, a livello internazionale. Uno dei due personaggi coinvolti è inquadrato frontalmente, mentre dell’altro vengono inquadrate le spalle, o la nuca (la “quinta”); nell’inq seguente, le posizioni si scambiano, rispettando solitamente una rotazione di 180 gradi dell’asse della mdp: in altri casi, la quinta di uno dei personaggi può non apparire, e allora l’inq frontale di un personaggio equivale alla soggettiva dell’altro personaggio (l’occhio della mdp si identifica con lo sguardo dell’altro personaggio). Il film viene poi a mostrarci quello che, dopo la famiglia, è l’ambiente più 9 importante nella vita di un bambino e in un film centrato sui ragazzi: la scuola. Con la scuola arriva il personaggio della maestra tirannica e malvagia, Miss Kahl. Quattrocchi, fuori dalla scuola, esprime il desiderio di trasformare Miss Kahl in una studentessa bruttina e imbranata: è il desiderio che si realizzerà nell’epilogo. Tale desiderio induce Quattrocchi a rivelare a Emma una formula di trasformazione letta nel libro magico. Il desiderio di trasformare la maestra è spiegabile con la voglia di ridere di lei, di ridurre la sua autorità>è questo uno dei compiti della comicità, sgretolare, ridicolizzare il potere. La sera, Emma scrive sul suo diario segreto (voce over al presente come voce interiore che esprime i sentimenti più intimi della bambina), ed esprime il desiderio di essere Mickey, di non essere quindi sottomessa alle prepotenze di coloro che sono o si sentono più forti, più forti degli altri. Dietro a Emma, vediamo una specie di lanterna magica, antenata del cinema e sorta di oggetto magico esprimendo tale (la magia desiderio, Emma e il desiderio si uniscono): pronuncia la formula magica confidatale da Quattrocchi: è così che avviene lo scambio dei corpi tra Emma e Mickey (estraneo al desiderio di Emma)>montaggio alternato tra Emma e Mickey. Una folata di vento sfoglia l’album dei ritratti di Mickey, e vediamo il ritratto di Emma: ciò rivela un sentimento nascosto di Mickey verso Emma. La doppia trasformazione fisica di Emma in Mickey e viceversa viene resa visivamente attraverso la tecnica del morfing. Se conda pa rte Il mattino dopo Emma e Mickey si risvegliano l’uno nel corpo dell’altra. La sveglia di Emma è a forma di pesce, e ciò conferma l’importanza del mondo acquatico, dell’acqua nel film. Emma comunica l’evento a Quattrocchi: le correnti narrative dei 3 ragazzi si uniscono. Il disorientamento di Emma e Mickey sta nello spiazzante riconoscere se stessi nell’“altro”>radicale messa in crisi del concetto di identità. La prima idea di Quattrocchi per risolvere la situazione è ripetere la formula, ma nulla accade: l’idea è logica, ma la magia è qualcosa di estraneo alla logica razionale. Nella stanza di Mickey irrompe suo padre>inizia la 10 catena degli equivoci in cui la comicità è generata dai tentativi che i tre ragazzi compiono per evitare che altre persone sappiano la verità. Il padre di Mickey accompagna i tre ragazzi a scuola sul suo taxi, ma l’automobile si rompe>simbolo della situazione di rottura, di crepa nella vita dell’uomo. Tartov arriva a scuola per riprendersi il libro: il montaggio alternato tra le scene del mago e quelle dei ragazzi sta per avere un primo punto d’incontro. Tartov s’imbatte in un disastroso esperimento di fisica>la fisica come qualcosa di apparentemente simile all’alchimismo, quindi a un certo tipo di magia: in realtà si può facilmente comprendere l’opposizione tra il naturale della fisica, della scienza naturale, e il soprannaturale della magia. Ma i pasticci compiuti dal vecchio mago sono simili a quelli compiuti dal professore di scienze. In una scena segnata da ironica suspense, la tartaruga rischia di essere calpestata da due insegnanti: mentre i due maestri parlano, lo spettatore rivolge l’attenzione non alle loro parole, bensì alla tartaruga che sta per essere calpestata: parole e immagini formano due binari separati, e l’attenzione è puntata soprattutto sulle immagini, mentre le parole passano in secondo piano. Quattrocchi scopre che restano solo poche ore per far tornare tutto come prima ed evitare che i due ragazzi restino intrappolati in un corpo estraneo per l’eternità. Tartov provoca un temporale e la confusione dominante permette al mago di sottrar re il libro a Quattrocchi. I tre ragazzi rincorrono il mago per riprendersi il libro>tipica scena di inseguimento, con accenti umoristici. Il suono della campana emesso da Miss Kahl consente l’uscita dei ragazzi, in una scena che accenna alla libertà anarchica e infantile dai doveri e dalle rigidità dell’ambiente scolastico (come potrebbe essere in ZERO DE CONDUITE, di Jean Vigo). I tre ragazzi si ritrovano nel rifugio di Quattrocchi. Per rintracciare il mago, i ragazzi appendono sui muri della città volantini con il suo ritratto>si afferma l’importanza che nel film ha la qualità cinematografica del volto e del primo piano, che il filosofo Gilles Deleuze ha chiamato viseità. La distribuzione dei volantini è rappresentata con una seq a episodi, o seq di montaggio, in cui una serie di rapide immagini mostrano alcuni aspetti di un determinato processo temporale e narrativo: il tempo subisce accelerazione e contrazione (come anche lo spazio): l’accompagnamento musicale contribuisce a unire le varie inquadrature. Dopo la distribuzione dei volantini, è ora per Emma e Mickey di recarsi uno nella casa e nella famiglia dell’altro. I due sono diversi e 11 appartengono a due mondi molto lontani, ma solo in apparenza: in realtà, hanno sentimenti simili e problemi simili con i loro genitori. Presto i due trovano elementi postivi nella nuova realtà assenti dal loro ambiente originario (la libertà dai doveri, la spensieratezza e la cioccolata per Emma; la compagnia di qualcuno che lo ascolti per Mickey): qui si trova la soluzione di punteggiatura filmica detta tendina, dove la nuova immagine sostituisce la precedente facendola scorrere via dallo schermo: è una soluzione caduta nel tempo in disuso, inusuale nel cinema di oggi, e molto usata invece nel cinema muto. Hendrik rivela che se Emma vincerà la gara di nuoto, potrà entrare, con l’accompagnamento e sotto l’egida del suo istruttore, nel prestigioso collegio di Leipzig: in tal caso, però, Emma dovrà abbandonare la sua città, la famiglia e gli amici, e a questa eventualità Emma si oppone con decisione, soprattutto nel finale, affermando la superiorità dei legami affettivi su ogni altra cosa. Un brusco salto narrativo ci porta in un ufficio di polizia, in cui la maestra ha condotto Quattrocchi: Miss Kahl ha dei sospetti originati dall’episodio avvenuto a scuola; la scena è dominata da una luce tagliente, espressionista. Un crescendo musicale terminante con un colpo sonoro (un pugno dato su un tavolo da un poliziotto) evidenzia il momento narrativamente determinante, la rivelazione dell’identità del vecchio mago: il poliziotto ha visto il suo volto in un museo delle cere (luogo tipico della tradizione horror): è un mago vissuto 100 anni addietro. Quattrocchi telefona a Emma per avvisarla della svolta. Le tre correnti dei ragazzi tornano a unirsi quando si recano al museo delle cere: li segue, sempre in agguato, senza sapere neanche il perché, spiandoli da lontano, Michelle. Il museo delle cere è, come tradizione, un ambiente tetro, mortuario, funereo. Il nome del mago è Albert Tartov. Michelle intanto finisce sempre per diventare, dinanzi agli occhi dello spettatore, oggetto di involontario ridicolo. I ragazzi, per sapere dove Tartov abiti, si recano all’anagrafe. L’archivio dell’anagrafe è tutto grigio e geometrico, un ambiente freddo, smorto e atono, come si addice a un luogo in cui regna la burocrazia catalogatrice>la rigida regolarità geometrica dell’anagrafe si oppone alla spinta anarchica, alla vitalità, alla libertà dei ragazzi, dell’infanzia. Alla fine, grazie a Quattrocchi, riescono ad arrivare al battello di Tartov. Avviene il secondo incontro, decisivo, dei ragazzi con Tartov: il montaggio alternato termina qui, nel momento in cui la corrente di Tartov si unisce a quella dei ragazzi. 12 T e rz a pa rte I bambini spiegano tutto al mago. Il vecchio, inizialmente ostile, si dimostra poi comprensivo e disponibile ad aiutarli. Quattrocchi tocca la sfera di cristallo, che si illumina: è un segno di predestinazione. Tartov svela ai ragazzi che, per togliere l’incantesimo, hanno bisogno di due pezzi d’argento e di un pezzo d’oro che essi si siano guadagnati>il tema del sacrificio e degli sforzi profusi per giungere a un traguardo. Emma ricorda di avere due medaglie d’argento e una medaglia d’oro a disposizione; ma Michelle è all’ascolto, e si reca a casa di Emma per trafugare la medaglia e portarla in un bazar di chincaglierie a farla fondere. Si apre un’altra ricerca>la ricerca di oggetti, soprattutto di oggetti magici, è una traccia narrativa tipica della favola e del mito. L’unico scopo comprensibile di Michelle è ostacolare, quali che siano, gli obiettivi e i desideri della sua rivale. I ragazzi corrono alla piscina e raggiungono Michelle: in seguito a un incantesimo di Tartov, la rivale di Emma indica il negozio dove ha portato la medaglia. I ragazzi e il mago vi si recano nottetempo, ma trovano la medaglia già fusa. Abbiamo in questa sezione nar rativa uno svolgimento più serrato, e altri oggetti (anche solo potenzialmente) magici: la medaglia, la scopa, il lucchetto usato per aprire la porta del negozio. Il negozio-bazar è, come il museo delle cere, un luogo oscuro, pieno di oggetti misteriosi e inquietanti. Il solo modo per procurarsi un oggetto d’oro è vincere la medaglia nella gara di nuoto che si svolgerà il giorno dopo. È rimasto poco tempo per preparare Mickey a vincere la gara. La preparazione di Mickey è l’occasione per il definitivo avvicinamento umano tra lui ed Emma, la sua allenatrice: tale avvicinamento si verifica sullo sfondo di una grande piscina, con i due protagonisti immersi nell’acqua e circondati da questo elemento naturale che si riconferma connesso con la pace, la serenità, l’affetto, l’amore. Alla gara, dopo una partenza incerta (e comica), una faticosa rimonta, e un falso avviso di vittoria (forse annullato dal mago), Mickey vince la gara, e ottiene la medaglia d’oro. Alla fine della gara, Micelle e Hendrik ricevono la punizione tipica della commedia (ovvero il castigo accompagnato dalla messa in ridicolo). I ragazzi, il mago e la tartaruga abbandonano di corsa la piscina, per avviarsi verso il la scena clou, verso il climax, il punto narrativo più alto e di maggiore emozione del film. Nel laboratorio di Quattrocchi, Emma e Mickey si preparano a tornare nei loro 13 rispettivi corpi, e la storia si prepara ad arrivare, dopo l’equilibrio iniziale e lo squilibrio mediano, al ri-equilibrio finale (come è nella struttura di ogni storia). Per il nuovo scambio di corpi, viene usata la tecnica della sovrimpressione. Tartov riconosce in Quattrocchi il suo successore: ora il vecchio mago può abbandonare la vita terrena e ricongiungersi all’amata Helena>la morte come legge naturale cui non è bene contravvenire. Quattrocchi è giunto a realizzare il suo sogno, diventare un vero mago. Tartov si fa portatore di uno dei messaggi principali del film, quello che esalta la necessità di seguire nell’agire, nel vivere la voce interiore, i propri sentimenti. Quattrocchi si addormenta: il sonno precede la sua trasformazione in mago, il suo sonno temporaneo è parallelo al sonno definitivo, alla morte di Tartov. Il vecchio mago entra nell’acqua del fiume, che ospita Helena, circondata da una luce aurea: la scena è soffusa di romantica nostalgia, e di un’aura di malinconico idillio naturale (siamo nel fiume, nel bosco) e al tempo stesso misterioso (la luce, e la sparizione della piccola barca a remi sulla quale Helena e Albert si allontanano). Epilogo È il momento dei chiarimenti, delle spiegazioni, e delle aperture, per tutti e tre i bambini. Emma si apre alla madre; Mickey rivela ai genitori, che finalmente lo ascoltano, le sue qualità di artista, e fa in modo che il padre venda tutti i suoi quadri (tra l’altro, il padre fa pittura a-figurativa, astratta, mentre il figlio fa ritratti, quindi pittura figurativa: la pittura figurativa viene preferita nel film a quella astratta); Quattrocchi, in classe, si ribella all’autorità, alla maestra, trasformandola in una bambina. Una dissolvenza in nero ci porta a una scena simile a quella iniziale, con il gioco medievale (finale riunificazione delle tre correnti narrative). La voce over di Emma conclude il film, prospettando nuovi miracoli futuri. AIUT O , SO N O UN RAGAZ ZO – Titoli cor re l ati Uno dei primi film a trattare lo scambio magico dei corpi è TUTTO ACCADDE UN VENERDÌ (FREAKY FRIDAY, Usa 1977), di Gary Nelson, con Jodie Foster, da un romanzo di Mary Rodgers da lei stessa adattato per lo schermo: il film si basa sullo scambio dei corpi tra una madre e sua figlia. Ha avuto un remake come film-tv nel 1995, e per il cinema nel 2003, con QUEL PAZZO VENERDÌ (FREAKY 14 FRIDAY), di Mark Waters, con Jamie Lee Curtis. Un padre entra nel corpo del figlio in TALE PADRE TALE FIGLIO (LIKE FATHER, LIKE SON, Usa 1987), di Rod Daniel, con Dudley Moore, e ancora padre e figlio si scambiano i corpi in VICEVERSA (VICE VERSA, Usa 1988), di Brian Gilbert, ispirato al romanzo Vice Versa (A Lesson to Fathers , 1882) dell’umorista britannico F. Anstey (vero nome: Thomas Anstey Guthrie, 1856-1934). Lo scambio di corpi con implicazioni sessuali si trova invece in CIAO CHARLIE (GOODBYE CHARLIE, Usa 1964), di Vincente Minnelli, in NEI PANNI DI UNA BIONDA (SWITCH, Usa 1991), di Blake Edwards, e in UNA BIONDA ESPLOSIVA (THE HOT CHICK, Usa 2002), di Tom Brady. Scambi di corpi più drammatici, e dai risvolti fantascientifici, si trovano ne LA MACHINE – UN CORPO IN PRESTITO (LA MACHINE, Francia-Germania 1995), di François Dupeyron, con Gérard Depardieu, e in FACE/OFF – DUE FACCE DI UN ASSASSINO (FACE/OFF, Usa 1997), di John Woo. Ricordiamo anche DA GRANDE (Italia 1987), di Franco Amurri, con Renato Pozzetto, in cui un bambino si ritrova nel corpo di un adulto, e, sullo stesso tema, BIG (ID., Usa 1988), di Penny Marshall, con Tom Hanks. IPO TE S I PE R U N A D I S CU S S I O NE I N CL AS S E Il protagonista e il suo ambiente 1) Com’è l’appartamento in cui Emma vive? 2) Emma ha una stanza tutta sua? Se sì, descrivila. 3) Come credi sia fatta la città di Emma? 4) Secondo te, quali sono le attività principali che vi si svolgono? 5) Hai mai visto una città come quella di Emma? 6) Qual è la cosa che ti ha colpito di più della sua città? 7) Credi che sia una città che ti piacerebbe visitare? La psicologia della protagonista 8) Di cosa ha paura Emma? 9) Cosa le piace fare? A che giochi partecipa? 10) Che tipo di ragazza credi che sia? 10) Credi che Emma ti somigli in qualche modo? Emma e la sua famiglia 12) Cosa credi che Emma pensi della madre all’inizio della storia? 13) E alla fine? 15 14) 15) 16) 17) 18) Credi che il loro rapporto sia importante? Cosa pensi che la madre si aspetti da Emma? E Emma cosa si aspetta da sua madre? Ricordi cosa pensavi dei tuoi genitori a 6 anni? E a 8? Cosa pensi di loro adesso? È cambiato il rapporto con i tuoi da quando avevi 6 anni? Emma e i suoi amici 25) Emma ha degli amici? 26) Cosa divide con loro? 27) Cosa scopre con loro? 28) Cosa pensa di Mickey all’inizio? 29) Qual è la cosa più importante che scopre su di lui dopo? 30) Cosa pensa di lui alla fine? 31) Che cosa credi che i due abbiano in comune? 32) Quali sono le loro principali differenze? 33) Quali sono le scoperte più importanti che hai compiuto con i tuoi amici? 34) Quali sono le scoperte più importanti che ti aspetti di compiere con loro? 35) Secondo te, a cosa servono gli amici? Emma e la scuola 36) Secondo te Emma ama andare a scuola? 37) Che cosa le piace della scuola? 38) Che cosa credi che non le piaccia? 39) Secondo te la scuola è importante perché? 40) Come dovrebbe essere il tuo insegnante ideale? 41) Qual è il peggior difetto dei tuoi insegnanti? 42) Come dovrebbero essere i tuoi compagni ideali? 43) Qual è il loro pregio principale? 44) Qual è il peggior difetto dei tuoi compagni? 45) Qual è il loro pregio principale? Le tue opinioni 1) Scrivi un testo sul film Cosa ne pensi nel suo complesso? Quali pensieri ti ha ispirato? Quale elemento ti ha più colpito? Quale scena ti è piaciuta di più? 2) Se dovessi consigliare ai tuoi amici di vedere il film, in che modo lo faresti? IMMAGINI, PAROLE E SUONI 1) Descrivi la scena che più ti è piaciuta nel modo più dettagliato possibile. 2) Perchè hai scelto questa scena? 3) Cosa ti ha colpito di più? Un colore, la scenografia, la musica, il dialogo, la recitazione? Qualcos’altro? 4) Come vestono i personaggi nella scena? Perché? Il loro modo di vestire ti aiuta a comprendere qualcosa? 5) La scena è girata in interni (in una casa o un altro edificio) o in esterni (all’aperto, al mare, in montagna)? 6) Di giorno o di notte? 7) C’è un colore dominante, un colore che hai notato più degli altri? Se sì, pensi che ci sia un motivo? 8) C’è musica nella scena che hai scelto? Che sensazioni ti ha suscitato? Pensi che avresti scelto una musica differente? Se sì, che musica avresti scelto? 9) Pensa alla scena e prova a immaginare dove era sistemata la macchina da presa rispetto agli attori? Vicino agli attori? Lontana agli attori? È un’immagine fissa? O pensi che la macchina da presa si muova verso gli attori o allontanandosi da loro? Prova a ricordare e a ricostruire i movimenti della mdp? 10) Nella scena che hai scelto, se fossi stato il regista, cosa avresti cambiato? 16 11) 12) 13) 14) 15) Il film ti ricorda un libro che hai letto? Cosa hai provato alla fine del film? Prova a immaginare un diverso finale per il film e disegnane lo story board. Se dovessi scrivere un breve testo per pubblicizzare il film, che cosa scriveresti? Prepara una tua locandina del film (usa matite e colori o il tuo computer). 17