Tempus fugit
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Gennaio Febbraio 2012 v. 4 # 6 Prezzo Copia 10 euro - Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/04 n°46) art.1, comma 1, LO/MI 12 nel 2012 La nuova sfida degli X.RUNNERs Intervista a Luciano Acquarone Tempus fugit Una principiante nella Grande Mela “ CREDO CHE DIO MI ABBIA FATTO PER UNO SCOPO. PERÒ MI HA FATTO ANCHE VELOCE E QUANDO CORRO LO SENTO COMPIACIUTO da «Momenti di Gloria» 86 X.RUN gennaio / febbraio 2012 87 88 X.RUN gennaio / febbraio 2012 Una storia di corsa all’ombra del Colosseo intervista raccolta da Marco Raffaelli foto tratte dall’Archivio Monteforte Max di cosa parla Purosangue? Parla di adrenalina, coniugata alla passione per la corsa che fin da bambino ha disegnato gran parte dei miei sogni. Parla del perché sia meglio scegliere di dire NO al doping, del perché non valga la pena di inquinare la propria coscienza. Come hai scelto gli attori? Io ed il regista abbiamo fatto un vero e proprio casting, oggi con internet e relativamente facile. Abbiamo ricevuto più di 300 richieste. La cosa più divertente quando sono arrivate quelle per essere scelti come protagonisti. A tu per tu con Max Monteforte, l’autore di Purosangue, un corto tutto dedicato alla corsa R Una storia di corsa all’ombra del Colosseo Sono trascorsi esattamente trenta anni dall’uscita del film Momenti di Gloria. Storia di sport e di amicizia tra due atleti inglesi, durante le Olimpiadi di Parigi del 1924. Il cinema ha i suoi capisaldi per ogni sport. Storie semplici di uomini che hanno vissuto attimi intensissimi, nell’arco di 100 metri, di un round, o di 90 minuti in campo. Le immagini di quelle sconfitte, struggenti successi hanno da sempre catturato la curiosità di Max Monteforte, uomo di sport che in tante storie, fin da giovane, si è immedesimato e, accanto alle quali, vede ancora scorrere il film della sua lunga carriera di atleta. Tutto ciò oggi è diventato più di un sogno, Max Monteforte ha scritto una storia, che è diventata un film, un corto di 25 minuti dal titolo Purosangue. 89 90 X.RUN gennaio / febbraio 2012 Alcune richieste erano davvero improponibili con almeno 30 Kg in più rispetto il peso forma… Virginio Favale è il regista quando è avvenuto l’incontro? Con Virginio l’incontro è avvenuto sui banchi di scuola dell’Istituto superiore per la Cinematografia Roberto Rossellini. In quegli anni abbiamo imparato la tecnica e la poesia di un lavoro eccezionale, direi quasi romantico. Nasciamo entrambi come fotografi e dopo la fine della scuola abbiamo continuato a coltivare la nostra passione fin tanto di farla diventare per entrambi un vero lavoro. Cosa si prova a vedere una storia scritta diventare immagini in movimento? È una cosa incredibile che mai avrei creduto potesse diventare realtà. Oggi spendendo relativamente poco si può produrre un prodotto molto professionale, cosa impensabile anche solo 10 anni fa. La tecnologia fa veramente passi da gigante. L’atletica e le corse di lunga distanza hanno sempre attratto l’attenzione di molti autori. Raccontare una storia attraverso un video è certamente più efficace, ma quali sono secondo te i punti di forza e di debolezza del linguaggio cinematografico? Nel linguaggio cinematografico vedo solo punti di forza esaltati non solo dall’immagine ma anche dal sonoro che riveste una parte importantissima. Stiamo assistendo a una rivoluzione nel modo di fare comunicazione, si sta passando dalla carta stampata al multimediale. Questo non credo sia del tutto un bene. Io sono nato come fotografo ed ero abituato a sviluppare prima i rullini e poi a stamparli tramite l’ingranditore. Era un rito quasi magico che con molta pazienza faceva emergere dallo sviluppo 91 R Una storia di corsa all’ombra del Colosseo Come hai convinto le diverse anime del mondo dello sport che ti hanno sostenuto a prendere parte a questo progetto? Credo che la cosa più importante sia stata la correttezza e la professionalità dimostrata in tanti anni di militanza sul campo. Quando poi confidavo il mio sogno ai possibili sponsor non mi hanno mai sottovalutato ed anzi molti di loro sono stati subito pronti a sostenermi sia moralmente che economicamente. Un valido sostegno tecnico ed economico in termini d’investimento sono stati: Maratona di Roma con Enrico Castrucci vero motore del progetto, l’azienda New Balance, mio sponsor personale fin dal lontano 2002, il negozio Noi Sport con particolare riferimento a Gianluca Proni e non ultima la rivista “Correre”. Tutto ciò senza dimenticare la Radio Città Futura, e la Canon che seguono tecnicamente tutto il progetto. Sono nato come fotografo ed ero abituato a sviluppare e stampare i miei rullini 92 X.RUN gennaio / febbraio 2012 un immagine, magari in bianco nero, che sapeva stupirti come solo poche cose sanno fare. Oggi la nostra società corre troppo, l’esagerata prolificazioni di immagini non ne ha innalzato il livello qualitativo ma anzi lo ha abbassato di molto. Il troppo non è sinonimo di migliore ed invece è servito solo ad appiattire tutte le originalità. Ricordo con piacere quando scattare una foto richiedeva un certo fiuto, una certa concentrazione legata al fatto che il rullino fotografico consentiva di scattare 24 o al massimo 36 foto. Oggi di un singolo avvenimento si possono produrre quasi infinite immagini ma poi tornati a casa non è detto che questo porti i risultati migliori. Perché il cinema fatica ha raccontare il mondo del doping? Me lo sono chiesto più volte, che ne sappia io, non è stato mai affrontato in modo adeguato quando invece sono convinto che sia un argomento dal forte impatto umano ed emotivo. Dove ti sei documentato sulla materia? Ho letto parecchi libri, tra i quali il bel lavoro di Saverio Fattori dal titolo Acido lattico, qualcuno sul ciclismo e poi mi sono documentato leggendo articoli tecnici e di settore medico. Il Kenya è di nuovo sul tetto del mondo della maratona, almeno al maschile. Durante la lavorazione del film nei villaggi, si capiva che per i giovani la corsa è il mezzo per uscire dalla povertà? Decisamente! Lì in Kenia la corsa è lo sport nazionale, lo sport che trova più spazio nel telegiornale della sera. Corrono tutti e molti di loro sono bambini. Corrono per andare a scuola per andare al lavoro o semplicemente per spostarsi. Una mattina sono riuscito a contare 88 corridori intenti ad allenarsi alle 06.00 del mattino. Tutti però corrono per vincere e non esistono invece gli amatori i cosiddetti tapascioni, quello è un lusso che può permettersi solo l’Occidente! Avendo seguito alcune fasi della lavorazione di Purosangue s’intuiva che dietro c’è altro, tanta energie e idee innovative. Max Monteforte 93 R Una storia di corsa all’ombra del Colosseo Purosangue si svolge tra il Kenya e l’Italia, quali sono stati i momenti più intensi? C’è un’immagine su tutte che resterà nel tuo cuore? Sicuramente sì, credo che la fine delle riprese in Kenia, l’ultimo ciak abbia lasciato in tutta la troupe una vero groppo in gola. In quella occasione Festus Langat l’attore che interpretava il protagonista Chelimo ci ha voluto omaggiare e salutare tutti con un dono fatto appositamente a mano da lui. In quella occasione il saluto di Festus ci ha veramente toccato il cuore. Devo dire che prima di partire mi avevano detto che l’Africa fa un effetto strano e non posso che confermare tutto ciò. In Kenia la corsa è lo sport nazionale, lo sport che trova più spazio nel telegiornale della sera 94 X.RUN gennaio / febbraio 2012 vorrebbe far correre di più la sua creatura, hai pensato a un lungo metraggio sul mondo delle maratone? Onestamente spero che questo sia solo il primo tassello di un progetto ancora più grande, dietro al nome PUROSANGUE potrebbe nascere, insieme al mio amico Nico Pannevis molto e molto di più. Per ora però mi godo questo momento e spero un giorno di trovare una casa di produzione che decida di produrre un film da poter poi vedere nelle sale cinematografiche. Durata: 25 minuti Attori principali: Festus Langat, Chelimo Gianluca Scuotto, Max Sebastiano Colla, il manager Giuseppe Cruciani, il dottore Roberto Pedicini, voce fuori campo Bikila, il criceto Regia: Virginio Favale Direttore della fotografia: Pierre André Transunto Produttore: Max Monteforte 95 R Una storia di corsa all’ombra del Colosseo LA SCHEDA Purosanguein venticinque minuti di pellicola racchiude sogni, attese, scomode verità del nostro mondo. Due atleti a confronto su piani diversi, il doping cercherà di appiattire tutto, levigando il percorso, azzerando le distanze facendo sentire tutto più semplice. Sullo sfondo c’è la Maratona di Roma, gara per la quale gli atleti si preparano con strumenti diversi, che li porteranno su strade contrapposte. Un confronto da cui ne uscirà una soluzione, la migliore per alcuni, la più sofferta per altri.