elearningpapers Nº 1 - Octubre 2006

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elearningpapers Nº 1 - Octubre 2006
Nº 11 ▪ Novembre 2008
eLearning Papers
Editoriale
Formazione e lavoro - il ruolo delle TIC
Alain Nicolas & Roberto Carneiro
Articoli
La microformazione come meccanismo di supporto per l'apprendimento
informale
Pieter de Vries & Stefan Brall
E-learning informale all'ospedale per aumentare le chance dei pazienti di
trovare un impiego
Holger Bienzle
Virtual action learning: punto della situazione
Mollie Dickenson, Mike Pedler & John Burgoyne
L'apprendimento informale e l'uso del Web 2.0 nelle strategie di formazione
delle PMI
Timothy Hall & Ileana Hamburg
Necessità di qualifica per le competenze informatiche: i Certificati Informatica
e Internet (C2i)
Gérard-Michel Cochard & Francis Rogard
eLearning Papers
eLearning
Papers
è
una
pubblicazione
di
elearningeuropa.info, il portale della Commissione Europea
volto a promuovere l’uso dell’ICT nella formazione
permanante.
Edizione e produzione: P.A.U. Education, S.L.
Email: [email protected]
ISSN: 1887-1542
I testi pubblicati in questa rivista, se
non diversamente indicato, sono
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Editoriale: Formazione e lavoro - il ruolo delle TIC
La globalizzazione economica e lo sviluppo di una società dell'informazione e della conoscenza, in
relazione con l'evoluzione delle tecnologie di supporto, modificano profondamente le nostre società,
provocando, da un lato, la rimessa in questione di diverse attività sociali e generando, dall'altro, un
nuovo potenziale di azioni, concretizzate nel manifestarsi di nuove pratiche. La trasformazione ricorrente
delle attività e dell'impiego comporta, inoltre, l'emergenza di nuove competenze, l'introduzione di
modifiche organizzative nelle aziende e il rinnovo delle conoscenze.
Di conseguenza, l'apprendimento per tutto l'arco della vita diventa il metodo essenziale di adattamento
permanente delle qualifiche sia a livello individuale che aziendale. In modo più globale, l'educazione e
l'apprendimento svolgono ruoli determinanti come fattori d'integrazione sociale.
Le aziende necessitano la creazione di dispositivi per l'apprendimento flessibile, ma anche soluzioni
integrate, per prendere in considerazione tutte le modalità di apprendimento (formale, informale e non
formale) allo scopo di soddisfare le esigenze di formazione.
In questo contesto, l'uso delle TIC è un contributo essenziale all'ambiente di apprendimento. Le TIC
pongono l'individuo al centro del processo di formazione e sviluppano vere e proprie comunità di
apprendimento, aiutando a creare una pedagogia attiva innovativa ed arricchita, fondata su un approccio
incentrato sulle competenze.
Questo nuovo numero di eLearning Papers comprende articoli che affrontano il tema "Formazione e
lavoro", presentando varie riflessioni, soluzioni innovative e buone pratiche sull'uso delle TIC in diversi
contesti di apprendimento e tipi di organizzazioni.
L'apprendimento informale è il tema centrale dell'articolo relativo ai corsi di microformazione. Gli autori
De Vries e Brall descrivono come i dipendenti sono invitati a condividere la propria conoscenza con gli
altri e ad apportare contributi alla propria azienda. L'articolo elenca le condizioni necessarie perché
l'azienda ottimizzi questo tipo di sessioni.
L'articolo scritto da Bienzle riporta esperienze concrete del progetto eHospital: i pazienti ospedalieri con
mobilità ridotta possono trarre vantaggio dall'e-learning e dagli strumenti virtuali che consentono
l'interazione sociale e le attività di apprendimento condivise. Vengono trattate due questioni
fondamentali: la creazione di nuove partnership per fornire un servizio professionale e la ricerca di
meccanismi di finanziamento.
Dickenson, Pedler e Burgoyne presentano la loro visione del concetto di Virtual action learning e
propongono una nuova pratica della formazione 3D virtuale mediante l'uso di avatar, come in Second
Life. L'articolo sottolinea che un approccio misto può trarre vantaggio dalla complementarietà dei
vantaggi di ogni metodo, ma sottolinea anche la necessità di una ricerca più approfondita sull'apporto
delle nuove tecnologie.
Hall e Hamburg constatano nel loro articolo che le piccole e medie imprese incontrano difficoltà nel
mantenere e adattare le loro competenze. L'uso del Web 2.0, combinato alla creazione di comunità di
pratica, apre possibilità di partecipazione e crea condizioni favorevoli all'apprendimento informale.
Infine, l'articolo di Cochard e Rogard descrive in dettaglio le certificazioni pubbliche Informatica e
Internet (C2i) nell'insegnamento superiore. L'articolo spiega le metodologie utilizzate per lo sviluppo e
l'implementazione di queste certificazioni.
Buona lettura!
Alain Nicolas, Directeur du Service Commun Universitaire de la Formation
Continue, Université de Versailles-Saint-Quentin-en-Yvelines
Roberto Carneiro, direttore, eLearning Papers
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Pieter de Vries
Delft University
of Technology
Stefan Brall
RWTH Aachen
University
La microformazione
richiede una struttura
organizzativa per applicare
efficacemente questa
metodologia alle
problematiche
dell'apprendimento, alle
competenze dell'iniziatore e
dei dipendenti e al loro
planning lavorativo
quotidiano.
Parole chiave
apprendimento informale,
accessibilità, interattività,
microformazione, formazione
sul posto di lavoro, e-learning
Testo completo
http://www.elearningeuropa.info/
files/media/media17532.pdf
La microformazione come meccanismo di supporto
per l'apprendimento informale
La maggior parte delle aziende è confrontata a richieste di
apprendimento in rapido mutamento e alla necessità di nuovi
concetti. Le aziende sopravvalutano molto i programmi di
formazione formale, in cui investono in modo eccessivo, perdendo
la possibilità d'incoraggiare processi di apprendimento più naturali
ed informali. Per la diffusione dell'apprendimento informale è
essenziale sviluppare meccanismi flessibili che supportino questo
tipo di apprendimento, evitando nel contempo gli svantaggi che il
carattere
informale
comporta.
La
metodologia
della
microformazione è sviluppata come meccanismo di supporto
principalmente per attività di apprendimento informali.
La microformazione dovrebbe essere intesa come un'occasione di
apprendimento della durata di 15 minuti. Ogni sessione contiene
elementi come un inizio attivo (demo o esercizio), un commento o
una discussione e una visione condivisa su come procedere.
L'incontro può avvenire in presenziale, online o in modalità mista,
a seconda delle circostanze e delle possibilità. Il concetto si basa
su diverse considerazioni teoriche tra cui spicca il costruttivismo
sociale, e le nozioni di “connettivismo” e “livelli di padronanza”. La
microformazione richiede una struttura organizzativa per applicare
efficacemente
questa
metodologia
alle
problematiche
dell'apprendimento, alle competenze dell'iniziatore e dei
dipendenti e al loro planning lavorativo quotidiano.
In pratica, viene dimostrato che questa struttura aiuta a sviluppare
collettivamente soluzioni per l'apprendimento al lavoro con ampie
opportunità per il trasferimento d'informazioni. La microformazione
supporta l'apprendimento informale vicino al luogo di lavoro,
aumentando quindi le capacità di apprendimento nell'azienda.
Il concetto di microformazione è stato messo a punto nell'ambito
del programma Leonardo da Vinci dell'Unione europea.
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Holger Bienzle
die Berater®
Occorre creare nuove
partnership tra i fornitori di
educazione e le istituzioni
sanitarie.
Parole chiave
accessibilità, misto,
apprendimento informale,
formazione, ospedale,
paziente, e-learning,
e-inclusion, strumenti
pedagogici, pazienti a lunga
degenza
Testo completo
http://www.elearningeuropa.info/
files/media/media17535.pdf
E-learning informale all'ospedale per
aumentare le chance dei pazienti di trovare
un impiego
L'accesso per tutti i cittadini all'apprendimento per tutto l'arco della
vita e il miglioramento delle chance di trovare un impiego sono
obiettivi centrali delle politiche europee in materia di educazione e
formazione. eHospital, un progetto pilota europeo, mira ad
apportare possibilità di apprendimento a persone che
normalmente ne sono escluse: pazienti adulti costretti a una lunga
degenza in ospedale.
eHospital ha dimostrato che l'apprendimento misto rappresenta
un'opportunità di far uscire i pazienti dall'isolamento, facilitandone
il ritorno alla vita normale e al mondo lavorativo.
In questo articolo viene presentata la struttura d'intervento del
progetto e descritti in modo più dettagliato due dei sette progetti
pilota di e-learning con argomenti direttamente legati
all'occupazione.
Vengono evidenziati quattro risultati principali del progetto pilota
eHospital.
− Le offerte di e-learning fornite nell'ambito di eHospital sono
state molto apprezzate dai pazienti e dal personale
ospedaliero. Ciò dimostra la necessità di ulteriori iniziative che
facilitino la transizione tra l'ospedale e il mondo del lavoro.
− Le nuove tecnologie presentano un potenziale considerevole
per consentire ai pazienti di utilizzare il periodo di degenza per
mantenere o ritrovare la propria attitudine al lavoro. I pazienti
ospedalieri non possono muoversi e sono costretti a seguire
una routine ospedaliera piuttosto rigida. Possono quindi
approfittare della loro indipendenza dai vincoli spaziotemporali dell'apprendimento tradizionale in presenziale.
Inoltre, gli strumenti virtuali rendono possibile l'interazione
sociale e le attività di apprendimento comuni con altre
persone.
− Occorre sviluppare strategie educative specifiche per i
discenti/pazienti. Solo l'apprendimento misto può rivelarsi una
strategia vincente di e-learning in ambito ospedaliero. La
relazione personale tra il discente/paziente e il tutor è
essenziale.
− Infine, la messa a disposizione di e-learning per pazienti
ospedalieri pone notevoli sfide organizzative: occorre creare
nuove partnership tra i fornitori di educazione e le istituzioni
sanitarie. È necessario sviluppare diversi meccanismi, pubblici
e privati, per finanziare l'apprendimento in ambito ospedaliero,
in un periodo di aumento delle pressioni finanziarie nel settore
della sanità, dell'educazione e della formazione.
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Virtual action learning: punto della situazione
Mollie
Dickenson
Mike Pedler
John Burgoyne
Henley Business School,
University of Reading, Regno
Unito
Il VAL emerge come
varietà dell'action learning a
se stante, con i propri punti
forti e deboli.
Parole chiave
collaborativo, misto, Virtual
action learning (VAL), action
learning, f2f AL
Testo completo
http://www.elearningeuropa.info/
files/media/media17538.pdf
Mentre
esiste
materiale
sempre
più
abbondante
sull'apprendimento in linea e in rete (ad es. McConnell, 2000) e
sulla teoria e la pratica del face-to-face action learning (f2f AL)
(Pedler et al., 2005), sembrano esserci scarse testimonianze sulla
varietà virtuale di questo tipo di apprendimento. Eppure con lo
sviluppo di tecnologie di comunicazione come il groupware, la
videoconferenza e le pratiche di apprendimento e di lavoro in
mutamento su Internet, il Virtual action learning (VAL) si presenta
come il successore naturale dell'AL.
Questo articolo espone i risultati di una ricerca in corso alla Henley
Business School, volta a studiare la pratica corrente e ad
identificare i fattori critici di abilitazione per questa forma
emergente di action learning.
All'inizio dell'indagine, nell'ottobre del 2006, le tecnologie esistenti
per il VAL sembravano offrire possibilità molto limitate e
suggerivano un semplice modello di sei tipi potenziali di VAL. In
meno di 2 anni, sono stati compiuti progressi notevoli sia negli
sviluppi tecnologici che nei livelli di uso. Questa tipologia di
apprendimento, che era ingombrante, sta diventando più
accessibile, più semplice da usare anche se sofisticata e offre
sempre più alternative realistiche alla collaborazione f2f.
Tuttavia, nonostante i progressi tecnologici, con una maggior
diffusione di pratiche VAL di quanto previsto, tecnologie semplici
come la posta elettronica o la conferenza audio stanno
dimostrando la loro validità.
Il VAL emerge come varietà dell'action learning a se stante, con i
propri punti forti e deboli. I praticanti dei vari approcci al VAL
menzionano spesso diversi vantaggi potenziali di questo modo di
praticare l'AL. Così come il VAL non deve necessariamente
essere confrontato al f2f AL, non bisogna cadere nell'errore di
presumere che una forma qualsiasi sia necessariamente migliore
di tutte le altre, anche quando le possibilità di comunicazione
sembrano limitate. Il VAL è considerato da alcuni un sostituto al f2f
AL, mentre altri ritengono che presenti vantaggi che lo rendono
preferibile al f2f AL. Questi argomenti richiedono ulteriori ricerche
ed approfondimenti.
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Timothy Hall
EMRCEducational
Media
Research Centre, University
of Limerick, Irlanda
Ileana
Hamburg
Institute for
Work &
Technology, University of
Applied Sciences
Gelsenkirchen, Germania
Anche le comunità di
pratica (CoP) possono
rivelarsi preziose per le PMI
per innovare e sviluppare
nuove capacità.
Parole chiave
piccole e medie imprese,
PMI, e-learning 2.0, Web 2.0,
comunità, strategia,
apprendimento informale,
competenze, CoP
Testo completo
http://www.elearningeuropa.info/
files/media/media17541.pdf
L'apprendimento informale e l'uso del Web
2.0 nelle strategie di formazione delle PMI
Le piccole e medie imprese (PMI) presentano esigenze particolari
nel far fronte alle sfide del proprio funzionamento quotidiano; circa
il 10% cita le lacune nelle competenze come barriera alla crescita,
sottolineando la relazione tra formazione e sostenibilità. Per
mantenere aggiornate le proprie competenze, il personale delle
PMI ha bisogno di accedere ad opportunità formative adeguate e
a nuove tecnologie, in particolare l'e-learning, che, grazie all'uso di
applicazioni Web 2.0, migliora la condivisione della conoscenza,
l'interscambio culturale e il networking.
L'apprendimento tramite Web 2.0 (e-learning 2.0) è basato su
strumenti che combinano la facilità di creazione dei contenuti alla
messa a disposizione sul Web. Nell'e-learning 2.0 l'elemento
motore è il lavoratore, dato che il contenuto può essere creato
dagli utenti, in modo individuale o in gruppo. Usando gli strumenti
familiari del Web 2.0 (come i wiki, il social networking, i preferiti, i
blog, ecc.), chiunque può essere un discente-insegnante, dato che
le barriere alla formazione basata sulle TIC sono rimosse. L'elearning 2.0, focalizzato decisamente sulla comunità, è ideale per
le PMI, dato che supporta l'apprendimento informale naturale
semplificando i compiti legati al lavoro e all'apprendimento in
gruppo.
Anche le comunità di pratica (CoP) possono rivelarsi preziose per
le PMI per innovare e sviluppare nuove capacità, dato che
consistono in membri volontari che condividono sfide simili,
interagiscono regolarmente, possono imparare da e con gli altri e
sono desiderosi di migliorare la propria capacità ad affrontare le
sfide che incontrano.
In questo articolo, riassumiamo innanzitutto le necessità di
formazione e i metodi di apprendimento attualmente utilizzati nelle
PMI, evidenziando le caratteristiche di Web 2.0 che possono
essere utilizzate per rispondere a queste esigenze. In seguito,
discutiamo se le comunità di pratica sono un ambiente adatto per
l'apprendimento informale delle PMI. Infine, presentiamo un
esempio di come l'apprendimento informale e le CoP possono
aumentare in modo efficiente le competenze in seno alle PMI.
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Gérard-Michel
Cochard
Université de
Picardie Jules
Verne, Francia
Francis Rogard
Université de
VersaillesSaint-Quentinen-Yvelines, Francia
La rivoluzione culturale
rappresentata dalla
certificazione a livello
universitario e la sua
generalizzazione nei
programmi di studio
"tradizionali" sarà uno dei
temi ricorrenti di questa
presentazione.
Parole chiave
competenza, qualifica,
politica educativa,
formazione, valutazione,
computer, Internet
Testo completo
Necessità di qualifica per le competenze
informatiche: i Certificati Informatica e
Internet (C2i)
Il ministero francese dell'Educazione, per rispondere alla
necessità di certificare la padronanza delle TIC, ha creato
certificati pubblici dall'insegnamento elementare a quello
superiore. Nell'insegnamento superiore, si tratta dei Certificati
Informatica e Internet (C2i). Al terzo anno di università, il “C2i
livello 1” certifica le competenze operative, in particolare le
capacità TIC relative alla comunicazione e al lavoro in
collaborazione. Nell'anno del master, i certificati “C2i livello 2”
raggruppano le competenze identificate per il settore
professionale del campo di studio.
I metodi utilizzati per la creazione e l'implementazione di queste
certificazioni sono spiegati nell'articolo, con una presentazione
completa delle competenze identificate per il C2i livello 1 e il C2i
livello 2 nel settore giuridico. L'introduzione della certificazione
delle competenze inerenti alle TIC nell'insegnamento superiore
esprime la volontà che tutti gli studenti dispongano di
un'attestazione di queste competenze trasversali, sia per il
completamento dei loro studi che per la futura integrazione nel
mondo del lavoro.
La rivoluzione culturale rappresentata dalla certificazione a livello
universitario e la sua generalizzazione nei programmi di studio
"tradizionali" sarà uno dei temi ricorrenti di questa presentazione.
L'articolo completo è disponibile in inglese e in francese.
EN:
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FR:
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