Ricerca artistica e territorio. Un programma di residenza
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Ricerca artistica e territorio. Un programma di residenza
Ricerca artistica e territorio. Un programma di residenza tra Piemonte e Rhône-Alpes. Comunicato stampa Giovedì 3 giugno, h. 18.00 - 20.00 PAV, via Giordano Bruno 31, Torino www.parcoartevivente.it Presentazione dei progetti di Olivier Grossetête e di Maurizio Cilli nell’ambito dell’edizione pilota del Programma di sostegno alla produzione artistica Piemonte – Rhône-Alpes, realizzato con il sostegno di Regione Piemonte e Région RhôneAlpes, a cura di a.titolo (Torino) e Art3 (Valence). Intervengono: gli artisti, le curatrici di a.titolo e Silvie Vojik di Art3, il Prof. Luciano Scaltrito del Politecnico di Torino. In occasione della conclusione del progetto di ricerca dell’artista francese Olivier Grossetête, a.titolo, in collaborazione con il PAV, presenta l’edizione pilota del Programma di sostegno alla produzione artistica Piemonte - Rhône-Alpes. Nell’ambito dell’incontro al PAV verranno illustrati i progetti di Olivier Grossetête, realizzato in Piemonte tra il 2008 e il 2010, e quello, tuttora in corso in Rhône-Alpes, di Maurizio Cilli, architetto e artista vincitore dell’edizione francese. 1 Il Programma, avviato nel 2007, si inscrive nel sistema di scambio e relazioni sancito dall’accordo di cooperazione bilaterale firmato tra le regioni Piemonte e RhôneAlpes, e nasce dalla collaborazione tra a.titolo e Art3 per favorire la circuitazione dei progetti, la mobilità degli artisti e sostenere la creazione artistica contemporanea attraverso borse di ricerca e di produzione. Con questi obbiettivi le due associazioni hanno inteso rileggere il modello tradizionale delle residenze per artisti, vincolando la mobilità e la residenzialità extraterritoriale alla produzione di opere o di progetti, a partire dalla valorizzazione e dalla condivisione delle risorse culturali e/o produttive che caratterizzano i due territori, a livello di istituzioni pubbliche e private e di imprese di diversi settori, tra l’alta tecnologia e la cultura del “saper fare”. La riflessione sviluppata dalle due associazioni ha posto infatti l’attenzione sull’aspetto della produzione, intesa come processo radicato nel contesto dove si sviluppa, capace di attivare la circolazione e lo scambio di esperienze e di competenze tra i diversi attori coinvolti dalla sfera della creazione artistica a quella dell’economia, degli enti e delle istituzioni pubbliche e private. L’intenzione è di favorire il dialogo tra differenti forme di innovazione, secondo un indirizzo di governance che vede oggi sempre più spesso nella creatività un motore per lo sviluppo sostenibile dei paesi e delle regioni della Comunità Europea. La modalità di svolgimento del Programma prevede che a ogni edizione le due associazioni definiscano le linee di progetto per la redazione di un bando, da diffondere alternativamente in Francia e in Piemonte, concepito anche in rapporto alle priorità e alle politiche pubbliche di intervento sul territorio o a opportunità di integrazione progettuale con altri programmi, istituzionali o meno. Tale flessibilità ha un valore programmatico, e permette di creare sinergie tra diverse realtà, pubbliche e private, di potenziare i progetti in corso favorendo lo sviluppo di una logica di sistema tra le due regioni. In questa prospettiva il Programma vede i territori di Piemonte e Rhône-Alpes come un unico laboratorio per la creazione, e i suoi attori – artisti, operatori culturali, amministratori pubblici, enti pubblici e privati, imprese, abitanti – come coproduttori di un patrimonio artistico contemporaneo condiviso. Dalla sua attivazione in Piemonte, il Programma ha tradotto nella pratica tali finalità e, proprio intorno al tema dell’innovazione sollecitato dalla natura fortemente sperimentale del progetto di Olivier Grossetête sul piano dei materiali e delle sue applicazioni ha saputo catalizzare soggetti di aree differenti, dall’ambito della ricerca universitaria al mondo dell’impresa e della produzione, a realtà attive nella promozione e sostegno di progetti a favore della cultura ambientale e dell’energia eco sostenibile, quali la Fondazione Telios di Torino, che ha scelto di contribuire alla fase di realizzazione dell’opera dell’artista. L’invito del PAV a ospitare, nella propria sede, questo incontro, nasce non solo da un’affinità intorno ai temi sollevati dal progetto, quali la relazione tra ricerca artistica, sperimentazione scientifica e ambiente, ma da una logica di sistema che testimonia la costituzione di un’ampia e articolata rete di collaborazioni e scambi attivata dal Programma. 2 Olivier Grossetête Orchidée La proposta di Olivier Grossetête, maturata nel corso di diversi sopralluoghi in Piemonte, svolti nell’inverno 2007-2008, è incentrata sugli aspetti del genius loci connessi all’innovazione tecnologica e alla sperimentazione di prodotto che caratterizzano il territorio della regione. “Il mio progetto è realizzare un’orchidea monumentale che dischiuda i suoi petali nell’arco della giornata in relazione al variare delle condizioni climatiche. Una delle sfide del progetto è poetizzare l’alta tecnologia. Non si tratta semplicemente di dirottarne gli obiettivi e metterla al servizio di un’opera che gioca con la mera-viglia, ma di fare emergere dalla tecnologia la dimensione estetica”. Ciò che l’artista ha avuto l’opportunità di verificare e mettere a punto progettualmente grazie alla borsa di ricerca, è la possibilità di rendere mobile una scultura senza il ricorso a fonti energetiche ulteriori rispetto a quella solare, a partire dall’uso di speciali leghe dette “a memoria di forma”, la cui applicazione in campo industriale è tuttora sperimentale. La fase di ricerca è stata condotta grazie all’indispensabile collaborazione della Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino, che ha adottato fin dall’inizio il progetto con un equipe coordinata dal Prof. Fabrizio Pirri e dal Prof. Luciano Scaltrito, che ha lavorato alla messa a punto del progetto energetico presso i laboratori della Microla Optoelectronics Srl di Chivasso. Il gruppo di lavoro si è a quel punto articolato con la presenza del Dott. Simone Porta e dell’Ing. Roberto Fizzotti della società Rosso-Vivo Design di Alessandria, che ha progettato l’ingegnerizzazione del fiore a partire dall’individuazione dei materiali idonei e dei relativi fornitori. Determinante è stata la generosa disponibilità di imprese quali Saes Getters Group SpA, leader mondiale nella produzione di materiali a memoria di forma per applicazioni tecnologiche e scientifiche innovative, che ha fornito, con l’Ing. Butera, consulenze e campioni gratuiti di leghe diverse, così come le aziende Fratelli Mariani SpA, per le reti metalliche dei petali, e Cameltech SpA per l’accaio armonico, hanno contribuito con la loro competenza a sperimentare e mettere a punto il prototipo di un petalo, con il quale si è conclusa la fase di ricerca. A partire da un petalo che si muove e da una maquette del fiore, l’immaginazione che in questi anni ha spinto un artista, delle curatrici, un gruppo di ingegneri, ricercatori, tecnici e imprenditori a incontrarsi, discutere, montare, smontare, disegnare, cercare, può fare immaginare ciò che potrebbe diventare la scultura di Grossetête. Un fiore fuori scala, dove il metallo può acquistare leggerezza e trasparenza, e la scultura agire come un organismo sensibile, capace di adattarsi e sfruttare le risorse naturali dell’ambiente: luce e calore. Come accade in altri suoi progetti, Grossetête gioca con i materiali, crea effetti fuoriscala, cambia le cornici di riferimento e, con esse, la fisica delle cose, al punto che diviene possibile tenere tra le mani la luna, navigare in una barchetta di carta, innalzare a mano edifici o liberare in cielo ponti come fossero aquiloni. A Torino, ma anche altrove, a conclusione del lavoro di ricerca condotto dal 2008 a oggi, può essere possibile che una scultura sbocci quando sorge il sole. 3 Olivier Grossetête (Parigi 1973, vive a Marsiglia). Formatosi presso l’École des Beaux Arts di Valence, Olivier Grossetête è un artista emergente nel panorama della ricerca francese. Noto in particolare per le sue architetture monumentali di scatole di cartone, realizzate in luoghi pubblici con la collaborazione attiva di gruppi di cittadini, Grossetête lavora prevalentemente con la scultura e il video nell’ambito di un’indagine intorno allo spazio dell’architettura e alla nozione di mobilità. Tra i progetti più recenti, nel maggio 2009 su invito del centro d’arte FRAC Paca (Provençe e Côte d’Azur), ha svolto una serie di workshop e incontri con gli studenti del Lycée Militaire di Aix-en-Provence per la realizzazione di un ponte in cartone in scala 1:1 in un’area centrale della città, nel quadro della manifestazione C’est Sud (Sur le pont du Cours Mirabeau). Tra le altre architetture monumentali si ricordano, nel 2008, Le Phare, realizzata a La Teste-de-Buch, Aqueduc, a Miramas, Grans, Cornillons (2008), Palais Wilson a Ginevra (2006), L’Imperérial aux Teppes, ad Annecy (2004), One Tower a Nîmes (2003). Ha tenuto personali all’Université Technologique de Belfort Montbelliard (2009), all’Espace Culture di Marsiglia (2008), al Centre d’art contemporain intercommunal a Istres – Ouest Provence (2007), presso la Serre de l’École des Beaux Arts di St Etienne e al Centre Culturel Français di Napoli (2006), al BF 15 di Lione (2003), al Théâtre du periscopi di Nîmes (2001), in spazi non profit e gallerie private, e ha partecipato a numerose collettive tra le quali Rendez Vous, all’École des Beaux Arts di Lione, in collaborazione con il Musée d’Art Contemporain di Lione e l’Institut d’Art Contemporain di Villeurbanne (2007) e Rendez-vous Shanghai al Museum of Art di Shangai, Alios 2008. Sculture dan la ville, a La Teste-de Buch (2008), En viager al Centre Dare-Dare di Montréal, Canada (2005), la Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, edizione di Atene (2003). Nel 2010 ha preso parte al Festival des arts éphémères nel Parc de Maison Blanche di Marsiglia. 4 Olivier Grossetête Orchidée Progetto di ricerca realizzato con il sostegno di: Regione Piemonte in collaborazione con: Politecnico di Torino, DISMIC Prof. Fabrizio Pirri e Prof. Luciano Scaltrito, Dipartimento di Scienza dei Materiali e Ingegneria Chimica – Laboratorio di Materiali e Microsistemi con i ricercatori Adriano Sacco e Gianmarco Grange Con il contributo per la produzione dell’opera di: Fondazione Telios, Torino Partner di progetto: Microla Optoelectronics Srl, Chivasso Rosso-Vivo Design, Alessandria Saes Getters Group SpA, Milano Fratelli Mariani SpA, Cormano, Milano Cameltech SpA, Cereseto, Alessandria 5 Maurizio Cilli rifiguration drômois Progetto in corso Maurizio Cilli, da sempre interessato a indagare i fenomeni di trasformazione territoriale, a partire dalla rilettura della memoria dei luoghi in rapporto al presente e al suo ridisegno per il futuro, ha sviluppato una ricerca sul territorio della Drôme des collines, confluita in un lavoro di rifigurazione e prefigurazione delle vocazioni e potenziali trasformazioni del paesaggio. Nell’arco del 2010 Cilli sarà impegnato nella fase di restituzione del progetto, che prevede una serie di installazioni a Hauterives e Romans, e una mostra a Valence, presso la sede di Art3. ô rifiguration drômois Per distrarre i miei pensieri - io costruivo in sogno un palazzo fatato che superasse l’immaginazione, tutto ciò che il genio di un umile potesse concepire (con grotte, torri, giardini,castelli, musei e sculture), cercando di far rinascere tutte le antiche architetture dei tempi primitivi; […] Ora nel momento in cui il mio sogno cadeva poco a poco nelle nebbie dell’oblio un incidente venne improvvisamente a ravvivarlo; il mio piede urtò una pietra che rischiò di farmi cadere, io volli vedere da vicino quella pietra ed ella era di forma cosi bizzarra che la raccolsi e la portai via; tornai poi l’indomani nello stesso posto e ne trovai di più belle che, raccolte sul posto, facevano un bell’effetto; ciò mi entusiasmo ed è allora che dissi: Poiché la natura fornisce delle sculture, io mi farò architetto e muratore (del resto chi non è un po’ muratore?) Ferdinand Cheval, postino della Drôme des collines 6 Pochi giorni dopo avere iniziato le ricerche sulla regione del Rhône-Alpes mi sono imbattuto, via google, in una immagine del Palais Ideal del postino Ferdinand Cheval (1836 – 1924). Avevo letto questa storia in un breve saggio scritto da Evelina Calvi dal titolo Progetto e racconto raccolto in un vecchio numero della “Rivista di Estetica” che indagava sul rapporto fra ermeneutica e architettura. Da qui, in modo del tutto accidentale, ho cominciato a comprendere le dimensioni della questione, senza sapere che le sorprese non erano ancora finite. Scopro, proseguendo l’indagine, che il facteur Cheval impiegò per la realizzazione della sua opera 34 anni, dal 1879 al 1912, utilizzando tutto il suo tempo libero, anche le notti, lungo diecimila giornate di lavoro: circa 93mila ore di fatica, usando circa 100000 sassi, 3500 sacchi di calce, 1000 metri cubi di mattoni, per un costo di 5000 franchi. Ero sbalordito. Ciò che sino ad allora avevo creduto fosse solo una leggenda e un luogo immaginario, esisteva davvero in un giardino di Hauterives, un piccolo paese tra le colline settentrionali della Drôme, lungo l’alveo della Galaure, un fiume che nasce dalle alture della Gran Serre. Così, per felice congiura del destino, ho capito che avevo trovato proprio ciò che stavo cercando, perché ogni storia che merita di essere raccontata ha bisogno di un suggestivo punto di origine. Il punto di origine del progetto rifiguration drômois è un ingiustificabile pandemonio di sassi. Il progetto si compone di varie azioni rivolte a una rifigurazione iconografica e narrativa della Drôme des collines, un territorio che ancora mantiene le sue particolari e misteriose peculiarità sociali e ambientali. Le azioni di progetto saranno realizzate in tre diverse località della Drôme: récrir le Palais Ideal installazione di un servant Bluetooth per il giardino del Palais Ideal a Hauterives. Horloge à eau pour la Drôme des collines (titolo provvisorio) installazione in corso di definizione per un museo o un edificio pubblico a Romans. cabinet de consultation installazione, presso la galleria di Art3 a Valence, della collezione dei numerosi documenti, oggetti, disegni e collages raccolti dall’autore, attraverso i quali rendere possibile la lettura dell’intero processo di ricerca su cui si basa il progetto. 7 Maurizio Cilli (Torino 1963, vive a Torino). Architetto e artista, Maurizio Cilli rivolge la propria ricerca verso la comprensione dei fenomeni contemporanei di trasformazione territoriale e urbana. Laureatosi in Architettura a Torino, viene selezionato, nel 1987, dalla Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa del Mediterraneo, edizione di Barcellona, nella sezione Architettura per il progetto di restauro e rifunzionalizzazione della Manifattura di Moncalieri di Mario Passanti e Piero Perona. Dal 1988 al 1992 è stato cultore della materia e collaboratore in diverse ricerche MURST per il Prof. Pietro Derossi nel corso di Progettazione architettonica alla Facoltà di Architettura di Torino e successivamente a Milano. Tra il 1992 e il 1995 ha lavorato nell’Ufficio del Piano Regolatore Generale di Torino. Nel 1992 ha fondato, con Maurizio Zucca, lo studio Cilli e Zucca architetti, realizzando, tra il 1993 e il 2000, edifici per abitazioni, case private, negozi, appartamenti e piani di riqualificazione ambientale. Nella sua articolata attività progettuale a Torino ha disegnato, tra gli altri, Docks Home, un club tecno ai Docks Dora, the beach°, una “spiaggia” metropolitana ai Murazzi del Po e il Suono Club, nato sulle ceneri del Dancing Faro. È tra i fondatori del gruppo Città svelata, impegnato fra il 1993 e il 1999 in azioni di riqualificazione dello spazio pubblico, tra le quali Abitare le OGR, 1996, e Traversata dell’area metropolitana navigando sulla Dora Riparia, 1997. Nel 1997 è stato curatore della sezione “Interventi metropolitani” della Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, edizione di Torino. Nel 2006 ha coordinato il progetto Glocalmap, primo geoblog della rete web (www.glocalmap.to). Nei 2008 ha collaborato al progetto Torino Geodesign realizzato in occasione di Torino World Design Capital. Nel 2009 ha ideato, con a.titolo e Andrea Bellini, il progetto situa.to, inserito nel Programma ufficiale di Y-our time Torino European Youth Capital 2010 (www.situa.to). 8 Maurizio Cilli rifiguration drômois Progetto in corso Progetto di ricerca realizzato con il sostegno di: Région Rhône-Alpes in collaborazione con: Palais Ideal di Hauterives Musée de la Poste di Parigi Dipartimento di Ingegneria Idraulica del Politecnico di Torino (Prof. Giorgio Faraggiana e Prof. Enzo Buffa) lo studio tecnico del servant Bluetooth è stato realizzato con Hector Rinaldi e la Gear.it di Reggio Emilia 9