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Settembre 2007 - NUMERO 5 www.lameridianadicasteldaccia.it Lorenzo Canale Noi non siamo i creatori della verità ma di essa siamo soltanto ricercatori e custodi. La verità non è quello che ci piace dire o quello che ci piace sentire ma quello che è. […] Gli uomini si dividono in due categorie: quelli che si sottomettono alla verità e prima di aprire la bocca si accertano che la parola corrisponda alla cosa, e quelli che sottomettono a se la verità e parlano e dicono tutto quello che vogliono, perché lo hanno sentito dagli altri, i quali, a loro volta, lo hanno sentito pure da altri. […] Dire il falso può essere non un fatto occasionale, frutto di errore umano o debolezza, ma quasi una regola. La falsità che diventa metodo si chiama mistificazione e il mondo nel quale viviamo ne è pieno. La pubblicità, la politica, l'economia, la vita sociale in genere. I licenziamenti (cioè buttare in mezzo ad una strada tanti padri di famiglia) vengono chiamati ristrutturazioni, la speculazione viene chiamata investi- mento, il lavoro concepito in modo schiavista viene chiamato mobilità, l'associazione a delinquere viene chiamata cordata, il latrocinio del denaro pubblico viene chiamato costi della politica, i posti di potere vengono ripensati come posti di responsabilità.[…] Il mondo nel quale viviamo spesso ci appare affondato nel fango, un mondo balordo, banale, pieno di mistificazione e inganno. Sinceramente viene il vomito. A L L’ I N T E R N O Gestione rifiuti: il Coinres pag. 4 Casteldaccia in cifre pag. 5 Via XXV salme, strade e vergogna pag. 5 Lavori pubblici e viabilità pag. 5 Mafrica, un’oasi sportiva pag. 5 La cortina di ferro pag. 5 A proposito della lettera aperta pag. 5 Settimana della Cultura a Casteldaccia pag. 5 In memoria di Don Milani pag. 5 Mariolina La Monica pag. 5 Arte e Cinema pag. 5 2 - LA MERIDIANA DI CASTELDACCIA SOMMARIO La Meridiana - Numero 5 La Meridiana di Casteldaccia Anno I - Numero 5 - settembre 2007 INCHIESTA Legalità e sicurezza . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .3 Le regole basilari della legalità . . . . . . . . . . . . . . .4 Rischio dissesto finanziario . . . . . . . . . . . . . . . . . .6 Per una nuova qualità dei servizi . . . . . . . . . . . . .8 ATTUALITÀ Allarme droga . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .5 LETTERE E COMUNICATI Pagamento ICI. Ma siamo sicuri che... . . . . . . . . .7 Comunicato stampa GAIA O.N.L.U.S. . . . . . . . . . .8 COSTUME Linea 101: diario di viaggio . . . . . . . . . . . . . . . . . .9 TRADIZIONI I casteldaccesi e la Corte del Duca . . . . . . . . . . .10 Il nuovo striscione della piazza . . . . . . . . . . . . .11 CINEMA, FILOSOFIA, RELIGIONI Centochiodi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .12 «Le religioni non hanno mai... . . . . . . . . . . . . . . .13 FIABA L’ago magico . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .14 LA PICCOLA MERIDIANA Poesie e pensieri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .15 SCUOLA Giovani protagonisti . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .16 LA VOCE DEL PADRONE Piacere tutto mio . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .17 ARTE Riscattare Casteldaccia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .18 Registrazione Tribunale di Termini Imerese N° 1 / 2007 Distribuzione gratuita Fondato da Lorenzo Canale Direttore Responsabile Patrizia Biagi Caporedattore Nino Fricano Redazione Giuseppe Amenta [email protected] Nino Fricano [email protected] Giuseppe Guttilla Mariolina La Monica Umberto Lo Cascio Vincenzo Manzella Nino Mineo Rosalba Pinello Ignazio Riscili Ines Scardina Anna Maria Trapani Scout di Casteldaccia Lettere dei cittadini Luca Cedro Giusy Cassenti Lorenzo Canale [email protected] Paolo Di Giacinto [email protected] Sito Internet www.lameridianadicasteldaccia.it Tel. 328 6832989 Giuseppe Mancuso [email protected] Rosalia Manzella E-mail [email protected] [email protected] Sonia Zito [email protected] Lorenzo Guzzo [email protected] Collaboratori Gaetano Aiello Carmelo Calò Piero Canale Giovanni Castiglia Pippo Di Giacinto Nancy Di Salvo Alessandro D’Ugo Pietro Fiorentino Hanno contribuito alla realizzazione del giornale: Carmelo Calò Giuseppe Guttilla Impaginazione e stampa Stamperia Zito Via Nuova, 112, - Palermo Tel. 091 6881781 www.zetaprinting.it La Meridiana on line. I nostri sondaggi Il risultato del sondaggio del Numero 3 Quali sono le esigenze primarie di Casteldaccia? Verde pubblico 26.09 % Strutture scolastiche Il nuovo sondaggio Quali investimenti per lo sviluppo di Casteldaccia? Esprimete il vostro voto sul nostro sito Turismo lameridianadicasteldaccia.it. Artigianato Avete tempo fino Industrie al 10 giugno Recupero ambientale Piazza Repubblica, 13 Casteldaccia (PA) tel. 091 942401 Chiuso il lunedì La Meridiana - Numero 5 INCHIESTA - Orestano-Cutelli: dove sta la Verità?... Sottomettere la verità e dire il falso. Questa sembra essere la regola della nostra Amministrazione. Il brano riportato in prima di copertina, un passo dell' Omelia di padre Leonardo Ricotta, già letta e distribuita ai fedeli in occasione della Messa in onore di San Giuseppe, ci sembra allora quantomai azzeccato per descrivere la situzione che si sta vivendo nella nostra cittadina. Stupefacente è, a tal proposito, la capacità del nostro sindaco di continuare a propinarci falsità non come fatto occasionale ma come appunto regola del suo amministrare. Tra le tante cose, che in seguito elencheremo, il fatto più eclatante riguarda il malcapitato quartiere dell'Orestano-Cutelli. "Finalmente il quartiere Orestano-Cutelli", così apriva trionfante l'ultimo Bollettino Comunale, il numero speciale del'estate 2007, dove il sindaco, nel consueto editoriale a pagina 3 (vedi la "bacheca" nella pagina accanto) comunicava: l' accensione di un mutuo di € 3.500.000,00 per le opere di urbanizzazione del quartiere Orestagno Cutelli e della Via Fiume e per la realizzazione di un parco urbano di circa 7 mila metri quadrati grazie all' approvazione del Bilancio di Previsione 2007 da parte del Consiglio Comunale nella seduta del 4 Luglio 2007 con Delibera n. 26. Spiace essere così bruschi, ma alle volte se ne sente il bisogno: il fatto è che queste, presentate come notizie "ufficiali", sono solo delle balle pazzesche. Infatti lo stesso sindaco Di Giacinto si autosmentisce a pag. 7, dove viene pubblicato il Bilancio Approvato e dove è possibile rilevare nel titolo quinto, alla voce "accensione mutui", l'importo di soli €1.802.874,81 che si riferisce alla anticipazione di cassa (scopertura in banca). 3 (segue dalla copertina) La domanda che sorge spontanea è: dove sono finiti i 3.500.000,00 per il mutuo? Evidentemente, la somma per il mutuo non è stata inserita in Bilancio. Tra l' altro basta, verificare il Piano triennale delle opere Pubbliche, il parere del ragioniere capo e il parere dei revisori dei conti. Basta leggere bene la delibera del Consiglio n. 26 del 4 Luglio 2007 Approvazione del Bilancio di Previsione dell' anno 2007. Per di più il Giornale di Sicilia, in data 09/09/07 a pag, 29, riporta la notizia dell' accensione del mutuo. Ciò premesso, il sottoscritto, nella qualità di cittadino attivo residente nel quartiere Orestano-Cutelli, e tanti altri residenti, invitano il Sindaco a programmare una variazione di Bilancio entro i termini previsti per legge per inserire il suddetto mutuo tanto pubblicizzato. Ma le falsità del sindaco non finiscono qui: 1 - L' anno scorso, nel settembre 2006, il Giornale di Sicilia riportava la notizia che era stato finanziato il progetto di restauro della Torre del Duca Di Salaparuta e che già i lavori erano iniziati con la realizzazione del ponteggio. Notizia falsa, perché ancora oggi, Settembre 2007, non solo non sono iniziati i lavori, ma non è stata bandita alcuna gara d'appalto. Inoltre va precisato che il ponteggio è ancora esistente e la sua funzione è quella di evitare infiltrazioni di acqua piovana. L'unica certezza che si ha oggi sulla Torre è l' ammontare della spesa di €550.000,00 circa per un progetto tuttora non utilizzato, la spesa di risarcimento danni al tabacchi, ancora da quantificare, la spesa per il noleggio del ponte che ammonta a ??? (e chi lo sa?) ed il pericolo causato dal ponteggio stesso, perché ovviamente non rispetta tutte le norme di sicurezza. 2 - I continui annunci dell' imminente inizio di opere pubbliche: Area Artigianale, Recupero foce fiume Milicia, recupero percorsi zona Randino, recupero Centro Storico, riqualificazione zona Saranella, percorso per passeggiata a mare, ristrutturazione chiesetta per realizzare L' U.R.P., parcheggi lungo mare etc. 3 - Le promesse non mantenute della riapertura delle scuole di corso Lungarini. 4 - L' annuncio anomalo dell' utilizzo del modello F/24 per il pagamento I.C.I. 5 - Il piano regolatore? 6 - La grandissima falsità del "finanziamento da parte dell'assessorato regionale al turismo e di alcuni sponsor" che avrebbe permesso la celebre "notte bianca" di venerdì 17 agosto. Questa l'altra grande bufala pubblicata "ufficialmente" sull' "ufficialissimo" Bollettino sopra citato. Dopo aver consultato le carte, però, la verità salta fuori: ma quali fondi regionali?!? Secondo la delibera n.71 del 1 agosto 2007, gli 81.000 euro che si sono spesi per quella manifestazione derivano in larga parte da fondi comunali! Tutti i residenti sono stanchi di essere mortificati dalle promesse fatte e mai attuate. Non abbiamo bisogno di illusione, né di false verità: fanno male a chi le subisce ma ancor di più a chi le dice. Sala Giochi CANALE Biliardi 4 - INCHIESTA La Meridiana - Numero 5 SPAZZATURA E CATTIVA GESTIONE: IL COINRES Il consorzio intercomunale per la gestione rifiuti Nino Fricano La nostra zona - lo sappiamo tutti - certo non eccelle per senso civico e pulizia delle strade, e la maggioranza dei cittadini di queste parti non sono certo tra i più attenti riguardo i propri spazi pubblci. Quando però, sommati a tutte le problematiche che già esistono, si aggiungono anche i problemi nel servizio di igiene pubblica, la situazione diventa davvero grave. E l’emergenza è sempre dietro le porte, nonostante tutto si faccia per dimenticare e far dimenticare. Già quest’anno ben tre scioperi degli operatori ecologici, con tutto quel che ne consegue, ovvero: cassonetti strabordanti di sacchetti, strade piene di spazzatura, incendi dei contenitori d’immondizia. Per ben tre volte, a febbraio, a marzo e a luglio, i dipendenti del Coinres (il consorzio che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti) hanno incrociato le braccia, gettando il panico tra i cittadini e gli amministratori. Motivo delle agitazioni: il Coinres ritarda – e di molto – nel pagare gli stipendi. Il consorzio a sua volta ha attaccato i Comuni, che non avrebbero pagato le quote come previsto. La carenza di liquidità avrebbe dunque impedito il corretto pagamento degli stipendi ai dipendenti. La situazione però non è così semplice, anzi, è piuttosto ingarbugliata e complessa. Il Coinres – Con la riforma dei servizi pubblici locali (Legge Galli, 1994) sono nati gli Ambiti Territoriali Ottimali, o ATO, enti sovracomunali per la gestione dei servizi pubblici. Per quanto riguarda i rifiuti e l’igiene pubblica, Casteldaccia fa parte dell’ATO PA4, chiamato anche Coinres: Consorzio INtercomunale Rifiuti Energia Servizi. Il consorzio, oltre che della raccolta e smaltimento rifiuti, si occupa anche di altri servizi, come la raccolta differenziata e la pulizia delle vie cittadine. Ne fanno parte 22 comuni: Alia, Altavilla Milicia, Bagheria, Baucina, Bolognetta, Campofelice di Fitalia, Casteldaccia, Castronovo di Sicilia, Cefalà Diana, Ciminna, Ficarazzi, Godrano, Lercara Friddi, Marineo, Mezzojuso, Misilmeri, Roccapalumba, Santa Flavia, Ventimiglia di Sicilia, Vicari, Villabate, Villafrati. La dinamica finanziaria, con l’introduzione dell’ATO, è così cambiata radicalmente: mentre prima il singolo Comune, con la riscossione della TARSU (la tassa sui rifiuti), provvedeva direttamente alla spese del servizio di igiene pubblica, tra le quali anche il pagamenti degli stipendi dei dipendenti, adesso il Comune deve pagare periodicamente delle quote al Coinres, che a sua volta utilizzerà i fondi provenienti dai Comuni per effettuare le proprie spese. Ma le cose non vanno come dovrebbero: molti Comuni ritardano i pagamenti e nel bilancio 2006 – reso pubblico nel luglio scorso – il Coinres ha dichiarato crediti di oltre 10 milioni di euro nei confronti dei 22 Comuni. Il Comune di Casteldaccia, alla fine del 2006, doveva ancora trasferire al Coinres circa 700.000 euro. Una valanga di assunzioni – Ma la situazione di “emergenza” non dipende esclusivamente dalla scarsa puntualità dei singoli Comuni. Anche la gestione interna del consorzio ha sollevato notevoli dubbi. Lungi dall’operare per l’efficienza e per l’ottimizzazione del servizio, il Coinres sembra agire infatti secondo le solite logiche clientelari che caratterizzano le amministrazioni siciliane. Nell’ottobre 2006 il Collegio dei revisori del consorzio dichiarava un deficit nel bilancio pari a circa tre milioni di euro. Nonostante la gravità della situazione finanziaria, però, il Coinres continuava ad emettere numerosi avvisi di reclutamento. E cioè: assunzioni su assunzioni, che hanno fatto aumentare in modo esponenziale il numero dei dipendenti tempo pochi mesi. Per la fine del 2006 il Coinres ha dichiarato infatti 346 dipendenti, di cui quasi 50 che si occupano della sola amministrazione. Ma anche nei primi mesi del 2007 sono stati emessi molti avvisi di reclutamento, quindi il numero attuale di dipendenti potrebbe essere di molto superiore. Inoltre, sono numerosi i dubbi circa l’efficienza e la competenza di gran parte del personale amministrativo (gli impiegati, quindi) molti dei quali risultano ricoprire posizioni di rilievo (consiglieri, assessori) all’interno delle diverse Amministrazioni Comunali, trovandosi dunque in netta situazione di incompatibilità. Il futuro – Attualmente il consiglio d’amministrazione del Coinres è composto dai rappresenti delle istituzioni. Secondo le dichiarazioni degli amministratori, si provvederà il più presto possibile a formare un cda tecnico composto da soggetti dotati delle capacità e competenze necessarie per gestire il consorzio in modo ottimale. Inoltre, dal 2008, si concluderà il regime transitorio in cui i Comuni sono obbligati a versare le quote periodiche al consorzio. Alla TARSU (comunale) si sostituirà la tariffa (intercomunale) che i cittadini verseranno direttamente al Coinres. Rinnovi e duplicati patenti Pa t e nt e na u t ic a Pa s s a g g i d i p ro p r ie t à Consulenza assicurativa Autoconsulenza e-mail: [email protected] Bagheria • Via V. Veneto, 1 • Tel. 091 934343 Casteldaccia • Via Allò, 1 • Tel. 091 941645 Palermo • Largo dei Poeti, 12 (trav. Via Notarbartolo) • Tel. 091 6257792 La Meridiana - Numero 5 ATTUALITÀ - 5 Casteldaccia in cifre Popolazione, nascite, morti, immigrati ed emigrati secondo i dati dell’Istat Nino Fricano Flotte di palermitani che lasciano la città, caotica, sporca e costosa, e approdano nelle cittadine limitrofe, decisamente più tranquille e convenienti. Questa la dinamica che caratterizza la provincia di Palermo secondo gli ultimi dati dell'Istat, aggiornati al 31 dicembre 2006. Palermo infatti, durante l'ultimo anno, ha perso ben 3.654 abitanti, passando da 670.20 a 666.552 residenti. Tutto a vantaggio di centri più piccoli come Ficarazzi, che ha incrementato la propria popolazione del 4,35%, passando da 10.198 a 10.642 cittadini, e Bagheria, che ha visto aumentare la propria popolazione di 643 unità (+1,18%), raggiungendo così quota 55.272 unità. La tendenza a trasformare sempre più le cittadine della provincia in grandi paesi-dormitorio non si è dunque attenuata. E Casteldaccia in questo non fa certo eccezione. Con i suoi ormai 10.418 abitanti, Casteldaccia ha visto aumentare la propria popolazione di 335 abitanti rispetto all'inizio del 2006, con ben 489 persone che si sono iscritti da altri comuni. Alla notevole "immigrazione comunale", però, si oppone anche una certa "emigrazione", indice del disagio e della carenza di opportunità lavorative. Nel 2006 infatti ben 250 persone hanno cancellato la propria residenza a Casteldaccia per altri Comuni, 12 dei quali addirittura all'estero. Ma i (dettagliatissimi) dati dell'Istituto Nazionale di Statistica rivelano anche molti altri aspetti interessanti. Maschi e Femmine. A Casteldaccia le esponenti del gentil sesso sono più numerose rispetto alla loro controparte maschile. Su una popolazione di 10.418 abitanti abbiamo 5.332 femmine contro 5.083 maschi. Ed in questo rispecchiamo la proporzione tra i due sessi a livello nazionale, dove su una popolazione di quasi sessanta milioni (59.131.287) - ci sono quasi 30 milioni e mezzo di abitanti di sesso femminile (30.412.846), mentre ci sono "appena" 28 milioni, 718 mila, 441 maschi. Nascite e Morti. Il paese di Casteldaccia, se prendiamo in considerazione soltanto le nascite e le morti (quindi tralasciando immigrazioni ed emigrazioni), chiude l'anno 2006 in attivo. Il "saldo naturale", ovvero la semplice differenza tra nascite e morti, è di +56. Ben 129 sono i nuovi "piccoli" casteldaccesi, 63 maschietti e 66 femminucce nati durante il 2006. 75 sono invece i deceduti, 39 maschi e 36 femmine. Famiglie. La composizione della famiglia casteldaccese non è diversa rispetto al modello di famiglia italiana e siciliana. I 3.934 nuclei familiari registrati a Casteldaccia alla fine del 2006 presentano un numero medio di componenti di 2.6. Lo stesso valore della famiglia siciliana, un punto in più rispetto alla famiglia italiana (in Italia la media di componenti per famiglia è di 2.6). Immigrati. Molto interessanti i dati che riguardano i cittadini stranieri residenti a Casteldaccia. Il nostro paese non si rivela essere una meta ambita per i cittadini non-italiani, in quanto registra la presenza di appena 69 stranieri, 26 maschi e 43 femmine, di cui 17 minorenni. Tra questi, 29 sono originari del Marocco, mentre tra gli altri ci sono (pochi) rappresentanti della Polonia, della Romania, della Cina e dell'Ecuador. Tutt'altra cosa rispetto a Palermo, che - con i suoi quasi 15mila residenti stranieri - si conferma essere l'unico vero polo di attrazione per gli stranieri di tutta la provincia. 6 - ATTUALITÀ La Meridiana - Numero 5 Il problema che affligge Casteldaccia è la scarsa informazione e la mancata partecipazione popolare. Con questo giornale proviamo a dar voce alle istanze e alle problematiche della cittadinanza, e per questo ci serve il vostro aiuto. INVIATE LE VOSTRE LETTERE A: [email protected] Una lettrice ci racconta come si vive in una contrada dimenticata da tutti Via XXV salme, la vergogna delle strade Giusi Cassenti Giorni fa, mi sono vista recapitare a casa, come credo alla maggior parte dei casteldaccesi, il numero 7 de "Il bollettino di Casteldaccia", giornale che puntualmente ci aggiorna sull'operato della nostra giunta comunale e sulle varie attività che si svolgono attorno al nostro paese. Mentre lo sfogliavo, la mia attenzione è stata attratta da un articolo in particolare, e cioè quello dove si parlava dell'approvazione del Piano Triennale delle opere pubbliche 2007 - 2009, e subito ho cominciato a spulciarlo nei minimi dettagli. Non nego che man mano che scorrevo l'elenco delle opere mi sentivo molto sollevata al pensiero che presto avremmo la strada statale 113 arredata in modo più adeguato, o una piscina comunale coperta, anche se , devo confessarlo, speravo di trovare all'interno dell'elenco una cosa che ormai da tempo mi stà molto a cuore, ma purtroppo anche stavolta sono dovuta rimanere a bocca asciutta. Speravo nel rifacimento del manto stradale di via Bambino e via XXV Salme, via dove sono residente. Ormai da anni infatti, io come le ormai molte persone ivi residenti, dobbiamo fare i conti con le numerose buche (o e meglio chiamarli crateri?!) presenti nella suddetta strada. A volte mi chiedo se quelle buche non abbiano un motivo ben preciso per non essere coperte, ed in effetti, riflettendoci bene, a qualcosa servono. Infatti grazie a loro sono venuta a conoscenza di innumerevoli modi di dire dei quali ignoravo l'esistenza, che a turno sento dire a mio padre, al mio ragazzo, o a qualche amico che magari viene a trovarmi, e visto che non sono una persona egoista vorrei condividere con tutti i lettori queste piccole perle di saggezza : 1) botta ri sali ; 2) chi ci scattassi u ficatu ; 3) quannu i’ntuppanu è sempre taiddu! ; 4) Chiffà, si sfilanu a i’ntuppari sti pirtusi?...e via dicendo. Altra funzionalità delle buche è l'effetto “Camel Trophy”: basta infatti passare per la suddetta via dopo anche una breve piovuta, ed ecco che come per incanto la vostra automobile sembra molto più aggressiva, come se fosse appunto reduce dal più arduo dei Camel Trophy. Per dovere di cronaca è giusto dire che puntualmente, ogni anno, su questa strada vediamo spuntare quelli che io chiamo “ i serpentelli", ovvero delle lunghissime striscie di asfalto nuovo che si snodano lungo tutta la strada, compiendo dei ghirigori a volte assurdi, ma che oltre ad un puro elemento decorativo a ben poco servono; infatti non appena un camion si trova a percorrere la suddetta strada, ecco che subito i famigerati "serpentelli", sentendosi schiacciati da una tale mole di peso,decidono di scendere di un paio di centimetri sotto il livello del resto del manto stradale, venendo così a creare una sorta di onda (o è meglio dire un mare in tempesta?!?) . Nell'attesa che il mare si calmi, e che i serpentelli tornino nei luoghi a loro più adatti , io sto tentando di convincere tutti i miei parenti e amici a sostituire le loro vecchie automobili con dei bei Jeepponi 4 X 4 che frà l'altro per adesso sono molto di moda, così quando verranno a trovarmi non li dovrò più sentire lamentare, non so se mai ci riuscirò, forse è più semplice sperare che nel prossimo Piano Triennale sia incluso il rifacimento del manto stradale di via Bambino e via VVX Salme. La Meridiana - Numero 5 LETTERE - 7 Un lettore solleva una serie di problemi sui lavori e la manutenzione delle strade a Casteldaccia Lavori pubblici, chi sorveglia? Luca Cedro VIABILITÀ INTERNA - Ultimamente tutte le Vie del Rione Olivuzza sono state tute scarificate dal vecchio manto stradale oramai fatiscente, e sono state rifatte con nuova stesura di tappetino. A mio avviso, e sicuramente anche a quello di molti cittadini che tutti i giorni come me percorrono tali Vie, detti lavori non hanno avuto alcuna sorveglianza da parte degli organi competenti, in quanto a distanza di pochi mesi dalla fine dei lavori il nuovo manto bituminoso si sta sbriciolando facendo affiorare lo strato sottostante perche' tutto questo io mi chiedo Booh!. Se ci fate caso, in prossimità dei pozzetti, l'asfalto è più alto rispetto al tombino, e ciò causa degli avvallamenti pericolosissimi per le moto e soprattutto per le biciclette dei bambini, e non parliamo poi dei marciapiedi, dove l'alzata si è quasi dimezzata, cosicchè nei periodi di pioggia gli allagamenti degli stessi e di qualche garage non sono cosa rara. Chi ha sorvegliato questi lavori? Booh! Chissà, magari chi lo doveva fare era un pò indaffarato. Ma questi ormai sono lavori totalmente da rifare, perchè questo spreco di denaro pubblico? VIABILITÀ ESTERNA - Non parliamo poi delle strade esterne al centro urbano, che per percorrerle è necessario munirsi di fuoristrada altrimenti con una macchina normale si rischiano danni notevoli. Tutte le contrade del paese sono interessate da questo problema e precisamente nelle contrade Ciandro, Fiorilli, Mastro Mario e Bambino, percorse giornalmente da molti villeggianti. Che figura fà l'Amministrazione Comunale nei confronti di queste persone? Sicuramente di m****! Le strade di cui trattasi sono state interessati da lavori di scavo per posa tubazione idrica e fognaria, dette strade sono state lasciate in completo stato di abbandono, infatti presentano avvallamenti, scavi aperti senza l'adeguata protezione, materiale di risulta accantonato ai bordi delle strade e quant'altro. Chi sorveglia questi lavori? Booh! E non entro nel merito della sicurezza sui cantieri. A volte, percorrendo alcune vie, mi accorgo che si stanno eseguendo dei lavori pubblici di movimento terra e di scavo, eseguite da ditte di Casteldaccia, ma mi viene da riflettere un pò, infatti non riesco a capire come mai il Comune di Casteldaccia affidi lavori di scavo, e movimento terra, a Ditte che - pur avendo l'iscrizione alla CCIAA per l'attività di cui trattasi - non hanno i mezzi e l'attrezzatura necessaria per poter eseguire detti lavori, e quindi sono costretti a ricorrere al Nolo favorendo il subappalto che - per chi non lo sapesse - è vietato per legge a meno che in fase di presentazione di offerta vengano rispettate delle regole. Sig. Sindaco ed ex assessore ai LL.PP. e attuale assessore ai LL.PP. perché non fate sorvegliare tutti i lavori garantendo un 99% di buona esecuzione? O altrimenti lo fate Voi? Ma dimenticavo, sia il Sig. Sindaco che l'attuale Assessore ai Lavori Pubblici non sono del mestiere, ma sicuramente presuntuosi del ruolo che hanno svolto e che continuano a svolgere tutt'ora. Lettera aperta ai cittadini casteldaccesi Sulla vicenda della banda musicale “Gregorio Follari”, dopo la divulgazione del nostro volantino dove esprimevamo il nostro disappunto per non essere stati invitati a partecipare al 1° Raduno Bandistico Casteldaccese, il nostro primo cittadino Giovanni Di Giacinto, ha avuto il coraggio di affermare dal palcoscenico di Piazza Orlando che aveva provveduto all’invito della banda Musicale “Gregorio Follari”, è che la stessa non si era presentata. Che mente il nostro Sindaco ormai per i Casteldaccesi non è una novità, e neanche la prima volta, ma sino a tal punto? Confermo che non siamo stati invitati da nessuno e invito il nostro caro Sindaco e tutta l’amministrazione in maniera pubblica a dimostrare il contrario. E’ evidente a tutti oramai il fallimento di una politica fatta di spese folli che non hanno nessuna ricaduta positiva e produttiva per il nostro paese. In questi anni, il territorio è stato trasformato, con centinaia di nuovi insediamenti abitativi, tutti grandi palazzi, che stanno rendendo sempre più Casteldaccia paese dormitorio. Sono svanite tutte le promesse di: aree verdi, risanamento della costa e del mare, aree artigianali per nuovi insediamenti produttivi, servizi più efficienti per gli anziani i disabili, i giovani disagiati, nuovi luoghi di incontro e di cultura. Sono svanite le politiche culturali, si chiude, la biblioteca, si tenta di sopprimere la banda “Gregorio Follari” il paese nel totale degrado, dalla piazza alla storica area delle ville liberty. Per questo Sindaco, e questa amministrazione, l’unica consolazione rimangono feste, musiche e balletti, troppo poco per pensare seriamente al futuro della nostra comunità. Casteldaccia sicuramente merita molto di più. Casteldaccia, 13/09/07 Il responsabile della Banda Musicale “Gregorio Follari” Consigliere Comunale Giuseppe Montesanto 8 - ATTUALITÀ La Meridiana - Numero 4 La Mafrica, un’oasi sportiva Tra percorsi accidentati e allenamenti improbabili, l’unico luogo dove si può far sport a Casteldaccia senza pagare Piero Canale In Sicilia non tutti i comuni possono vantar di offrire ai cittadini degli spazi riservati a chi vuole praticare attività sportive senza dovere ricorrere ad iscrizioni, contratti, concordati, con palestre, associazioni sportive, personal trainer, circoli di cricket e polo e varie. A Palermo, per esempio, chi vuole dedicare un paio d'ore all'attività fisica può recarsi tranquillamente allo Stadio delle Palme, un impianto di atletica leggera e relative attrezzature. Anche Casteldaccia gode di un'area riservata agli sportivi ed ai salutisti al pari dello sopraccitato impianto: la Mafrica. Questa zona, situata nella periferia nord-orientale del paese, è oggi uno dei centri sportivi più attrezzati e all'avanguardia della Provincia. Innanzitutto è totalmente gratuita; è accessibile a chiunque, senza limiti di età, di peso, di altezza, di costituzione fisica, di acconciatura e di tempo di permanenza; è raggiungibile da qualsiasi punto della città; non bisognano documenti di identità, iscrizioni, versamenti, tessere di riconoscimento e quant'altro. Ciò che ha reso il successo dell'area è la funzionalità nella sua capacità di offrire, a chi vuole tenersi in forma, un'ampia scelta di attività a qualsiasi ora del giorno. Per dare l'idea a chi legge della polifunzionalità della Mafrica, basterà invitare chiunque a vedere ed a trascorrere lì un'oretta. Il curioso allora, non dovrà stupirsi di trovare gente intenta ad allenarsi nella maratona, nella marcia, nei 100 - 200 - 400 mt., compresa la staffetta; atleti che migliorano le proprie prestazioni nella corsa ad ostacoli, nel salto in alto e in lungo, nel ciclismo su strada e su pista. Non dovrà stupirsi nemmeno di trovare le essenziali attrezzature di aiuto per compiere anche i più sofisticati esercizi fisici di riscaldamento o di stretching. Da quest'anno è, inoltre, inserita una nuova disciplina da potere praticare. È stato istallato un percorso accidentato, comprendente sterrati, fossi e dirupi , lungo circa 800 mt. per gli appassionati del trekking e della corsa campestre, al lato della pista pedonale e ciclabile, quest'ultime in rigoroso asfalto "battuto". L'impianto gode anche di una totale immersione nel verde e nel distacco dal caos della vita urbana, che rende ancora più piacevole la permanenza e che mitiga la fatica. La Mafrica però non si limita ad offrire solamente la possibilità di fare sport, ma viene incontro anche a tutti i bisogni dei suoi utenti, in quanto dispone di accurati servizi igienici, di un nido con annesso parco giochi dove lasciare al sicuro i propri figli durante l'allenamento, di un ampio parcheggio, di un'area ricreativa dove socializzare e con- versare piacevolmente con gli amici e di tutta una serie di servizi che si scopriranno all'occorrenza. Con un'estrema dose di fantasia e sarcasmo è stato possibile proporre con un occhio più giocoso ed un colore paradossalmente ottimista una precisa zona cittadina. La mia non è una critica distruttiva e negativa, anche se si potrebbero scrivere pagine e pagine su alcune (pessime) condizioni del luogo, e se si vuole è anche possibile ritrovare qualche freccia timidamente scoccata nelle mie parole. In questa pagina scritta, tuttavia, voglio sottolineare realmente questa piccola fortuna, anche se nulla di ciò che ho detto prima è vero, che i casteldaccesi ancora hanno in un paese che sembra a poco a poco offrire sempre meno. La Meridiana - Numero 4 COSTUME - 9 La Cortina di Ferro Il cancello della discordia e la maleducazione della gente Giuseppe Amenta Salendo su per il cavalcavia, poco dopo l'incrocio con la S.S. 113, a nessuno sarà sfuggito di notare il delicatissimo cancello grigio topo che da qualche giorno chiude al transito la stradina che parallelamente alla strada grande sale fino al muro di cinta che costeggia la ferrovia. Ho pensato subito che, trattandosi di una strada privata, i legittimi proprietari avessero deciso di chiuderla, così, per sport, poi invece sono venuto a sapere che uno dei legittimi proprietari ero io, assieme agli altri 10.001 (olè) cittadini di Casteldaccia: la stradina era pubblica. Stupore e meraviglia. Si può fare? Ma si compra? E' in regalo? In concessione centennale come Lido Fondachello? Mi stavo quasi lasciando prendere dall'entusiasmo e già ero in cerca di dritte su come privatizzarmi la via Leopardi e magari anche la via Baracca (con tanto di centro sociale) poi però riflettendo, mi sono ricordato che il governo Berlusconi era finito da un pezzo: chi altri avrebbe potuto concedere un privilegio del genere? Pensavo che l'ultimo fortunato fosse stato chi era riuscito a privatizzarsi il campo da tennis ex-comunale! Così lo stupore si è trasformato in perplessità: perchè? per chi? è Marrone Vincenzo cell. 360 405983 Via Cavour, 10 90014 Casteldaccia (PA) P. Iva 04400570828 legale? è uno scherzo? Magari è solo un monumento o un'illusione ottica... Una sera mi avvicino al cancello, è vero, fatto di ferro, invalicabile, e leggo il cartello: divieto di transito dalle 20 alle 06 escluso i residenti -. La parte carrabile del cancello è chiusa, mi guardo in basso, non ho nè ruote nè targa, sono a piedi, ma nonostante ciò rimango fuori dalla stradina perchè anche il varco pedonale del cancello è chiuso. Non è un divieto di transito, ma un divieto e basta. Va bè, prendo atto della situazione e mi allontano: se lo hanno fatto vuol dire che si può fare (?), mi fido e vado a letto. Qualche giorno dopo, inaspettata, arriva la soluzione all'enigma. Incontro per caso una coppia di amici, due dei fortunati inquilini aggiudicatari della strada chiusa, che senza vastunati, mi cantano la situazione: era diventato un inferno. Da giugno ad ottobre non si dormiva più. Macchine e motorini intasavano la stretta via, facendo un casino infernale anche fino alle quattro del mattino. I giovanissimi, diretti alla Rotonda, alla Casetta Bianca o all'adiacente sala giochi non facevano altro che urlare (a volte anche appositamente solo per il gusto di disturbare) ed avevano scambiato la traversina che collega Geom. Marrone Tommaso cell. 347 4861983 Tel. 091 942871 Fax 091 9100685 e-mail: [email protected] la strada al cavalcavia per un bagno pubblico: arrivavano le ragazzine in gruppi da dieci ed a turno facevano i loro bisogni "open space". E se non era un bagno pubblico, era un bagno turco, ma il fumo non era fatto di vapore ma di hashish e marijuana: lo spaccio ed il consumo erano diventati la regola. Al mattino, siringhe, preservativi e puzza di piscio. "Abbiamo documentato tutto per mesi, abbiamo avvertito le autorità e rotto le scatole all'amministrazione, ma finalmente siamo riusciti a riportare un pò di pace almeno nella stradina" mi dicono soddisfatti e sazi di sonno i due inquilini della via bonificata. Svelato l'arcano, non posso che alzare le spalle ed arrendermi alla tristezza della situazione: giovani così scapestrati da doverli tenere lontani con le recinzioni e Istituzioni che non riescono a far fronte alle esigenze della popolazione (un bagno pubblico, un parcheggio, qualche vigile urbano in più in giro la sera) scegliendo invece la "via facile" di sottrarre 100 metri di libertà alla cittadinanza. Ma tranquilli è vero che non potremo più passeggiare in quella via, ma è anche vero che potremmo sgranchirci le gambe alla prossima festa del patrono, tra un anno circa. Tenetevi allenati! 10 - COMUNICATI UIL F.P.L. La Meridiana - Numero 5 Ai Dipendenti dei Comuni della Provincia di Palermo FEDERAZIONE POTERI LOCALI SEGRETERIA PROVINCIALE PALERMO SEDE MICO GERACI Oggetto: Elezioni RSU anno 2007. Accordo integrativo elettorato attivo e passivo. Cari colleghi, la modifica al CCNQ del 7 agosto 1998 sull'elettorato attivo e passivo per la costituzione delle RSU ha segnato un traguardo storico perché riconosce per la prima volta il diritto di voto per eleggere propri rappresentanti anche ai precari dei Comuni. Tale traguardo non deve essere un punto d'arrivo ma di partenza per meglio rappresentare negli Enti Locali diritti e aspettative legittime di tutti i lavoratori in servizio, senza distinzione alcuna. In Sicilia tale risoluzione riguarda tutti i dipendenti assunti ai sensi degli artt. 11 e 12 della L.R. 2 1/12/1995 nr.85, quelli assunti ai sensi dell'art. 25 comma 1 lett. b) della L.R. 29/12/2003 nr.21, nonché coloro i quali sono stati assunti ai sensi dell'art.4 della L.R. 14 aprile 2006 nr.16 (si tratta di lavoratori a tempo determinato della durata di 5 anni prorogati ai sensi di legge). A novembre, nelle liste elettorali per evitare rappresentanze univoche, non dovranno esserci solo dipendenti di ruolo ma anche i precari, che confluiranno in liste miste, a garanzia dell'unitarietà sindacale. Dare rappresentatività ai dipendenti a tempo determinato & da anni uno dei problemi di fondo del sindacato, chiamato a garantire i diritti di chi ha già un posto fisso, ma anche e soprattutto di chi lo avrà in futuro, se il processo di stabilizzazione del precariato pubblico, previsto dalla legge finanziaria del 2007 e dal memorandum sul lavoro pubblico sottoscritto con il governo Prodi verrà portato avanti nei prossimi anni. La UIL-LPL provinciale si è sempre battuta in seno alle contrattazioni decentrate degli Enti Locali per il riconoscimento dei diritti anche ai dipendenti a tempo determinato sostenendo l'applicazione uniforme dei contratti collettivi ed integrativi a tutti i dipendenti in servizio senza alcuna distinzione. Cari colleghi. vi chiediamo di valorizzare maggiormente il lavoro fatto perché ancora tanto c'è da fare per migliorare la condizione del lavoro pubblico, scegliendo le liste della UIL-FPL, perché a novembre possa vincere il lavoro di chi non ha mai fatto distinzioni tra i lavoratori, tutti portatori di diritti che hanno il dovere di essere rappresentati dal sindacato. Palermo. lì 06/08/07 Il Coordinatore Provinciale EE.LL. Gaetano Aiello In Sicilia una nuova realtà politica: "Democrazia Cristiana per le autonomie - Sicilia Vera" Il 28 luglio scorso al San Paolo PalaceHotel a Palermo, con la sotoscrizione da parte dei soci fondatori, è stato tenuto a battesimo in Sicilia un nuovo movimento politico. La "Democrazia Cristiana per le Autonomie - Sicilia Vera". Una iniziativa promossa dagi onorevoli Nunzio Maniscalco e Cateno De Luca e dal senatore Gianfranco Rotondi, Segretario Nazionale della Democrazia Cristiana per le Autonomie. Un vero e proprio movimento politico che intende mettere fine a questo sistema perverso che in questi anni non ha consentito un concreto slancio dell'economia siciliana, dove il termine "vera" è l'acronimo di Verso una Economia Regionale Autonoma. L'atto costitutivo e lo statuto fanno di questo Movimento la costola siciliana del partito nazionale della DCA. Il neo partito interpreta il pensiero politico cristiano e costituisce inoltre l'espressione della scuola cattolica di Sturzo e Scelba con lo scopo di rappresentare, nel panorama nazionale, le istanze dei cittadini siciliani. "Si capisce che - spiegano i deputati regionali Nunzio Maniscalco e Cateno De Luca - la strada da noi scelta è l'autonomia interna allo stesso movimento, autentica garanzia di un vero programma politico autonomistico, diretto a valorizzare le specificità e le istanze siciliane in un quadro di compatibiità nazionale", si tratta, come ben si vede, di un accordo di grande respiro. "Una forza politica per la specificità delle autonomie con i principi della Democrazia Cristiana, che riporta - dice il sen. Gianfranco Rotondi - i veri principi dentro la società e dentro le istituzioni siciliane e nazionali.La DC si è riorganizzata sul piano nazionale da qualche anno e noi abbiamo raggiunto "per le Autonomie" nella denominazione perché siamo consapevoi che la grande DC non potrà più tornare come prima, poiché appartiene ad un'altra pagina di storia. "Ciò non significa - continua il segretaro nazionale - che non debba esserci un partito di Democristiani oggi. Pertanto abbiamo costituito un partito che già si lega ai fatti politici già esistenti nelle realtà regionali". Un accordo tra partiti che assume la veste di mutuo riconoscimento di ruoli e ambiti, in un quadro di riferimento autonomistico. Casteldaccia accoglie la Madonna di Fatima Nel mese di Ottobre la comunità cristiana di Casteldaccia vivrà due momenti di particolare significato e valore. Dal 4 al 7 Ottobre, secondo il programma sotto pubblicato, sarà accolta e riceverà la donazione dovuta l'immagine della Madonnina pellegrina di Fatima. Dall'8 al 12 Ottobre invece la parrocchia ospiterà cinque conferenze su temi di particolare rilievo culturale. Anche di questa iniziativa pubblichiamo in anteprima il programma. Entrambe le manifestazioni sono destinate all'intera comunità civile e religiosa. PROGRAMMA GIOVEDì 4 OTTOBRE ore 17,30 Accoglienza in Via Ugo La Malfa presso il terreno della nuova Chiesa, segue la processione ore 18,00 Santa Messa in Chiesa ore 21,00 Santo Rosario e canti con i gruppi parrocchiali VENERDì 5 OTTOBRE ore 8,30 Santa Messa ore 9,30 Visita delle scuole ore17,00 Santo Rosario con i malati ore 18,00 Santa Messa con unzione degli infermi ore 21,00 Preghiera silenziosa e canti SABATO 6 OTTOBRE ore 8,30 Santa Messa ore 9,30 Liturgia penitenziale e confessioni ore 17,00 Recita del Santo Rosario ore 18,00 Santa Messa ore 19, 30 Santa Messa ore 21,30 Inno Akatistos DOMENICA 7 OTTOBRE ore 8,00 Santa Messa ore 10,00 Santa Messa ore 11,30 Santa Messa 18,00 Santa Messa ore 19,30 Santa Messa Solenne celebrata da Mons. Antonino Vitello Ore 21,30 Partenza del Simulacro La Meridiana - Numero 5 CINEMA E SPETTACOLO - 11 Una serata di Cinema a Casteldaccia Alessandro D’Ugo Una serata di Cinema e Cultura si è tenuta il 27 giugno scorso alla sede della Pro Loco, nei locali dell'ex Cinema Italia. Alla presenza dell'autore, il regista bagherese Piero De Luca, sono stati proiettati i suoi ultimi due cortometraggi, "Frames" e "Il Senso", entrambi vincitori di numerosi premi a livello nazionale (vedi articolo accanto). Inoltre è stato proiettato il trailer del suo prossimo film, un lungometraggio ambientato a Bagheria dal titolo "L'Angelo di Palagonia". La pellicola - assicura il regista - sarà pronta per i primi mesi del 2008. L'evento, a dire il vero scarsamente pubblicizzato, ha fornito però un quadro ben preciso della evanescente (i maligni dicono: inesistente) "Casteldaccia Culturale". Tra i numerosi presenti, quasi tutti di Bagheria e dintorni, i cittadini casteldaccesi si contavano infatti sulle dita di una mano, e questo è saltato subito all'occhio. "Ci sono pochi casteldaccesi presenti - ha ammesso infatti il vicesindaco Giacomo Di Salvo, unico rappresentante dell'Amministrazione - La gente è indifferente e apatica e non risponde a questo tipo di manifestazioni. Spero che questa manifestazione sia motivo di dibattito". Più duro il commento di Antonino La Spisa, presidente della Pro-Loco: "La gente è sempre presente quando si tratta di sagre dove si mangia gratis, mentre si assenta quando si tratta di manifestazioni culturali". Poi, in merito alla manifestazione della serata La Spisa si è espresso così: "Le iniziative di questo tipo sono meritevoli perché permettono di scoprire nuovi talenti, ed è per questo che la Pro-Loco le ha sempre promosse". Ma ciò non attenua certo l'amarezza di constatare quanto la Cultura sia aliena a questa cittadina. spazio pubblicità Piero De Luca è un 33enne bagherese con la passione per la videocamera. La sua è una passione sfrenata, che negli anni si è arricchita di impegno, grinta e voglia di fare. "Ho cominciato a girare che nemmeno avevo 13 anni" racconta in un intervista rilasciata ad un notiziario di Bagheria. Poi ha descritto bene la situazione di chi si trova a lottare per affermare la propria Arte. "Questo è un campo in cui ci vuole tanta, tantissima, motivazione - ha spiegato - Faccio un esempio: io avuto la fortuna di partecipare in molte manifestazioni di cinema e ho incontrato molti ragazzi come me, ragazzi che vanno avanti, anche soli contro tutti. Ma ne ho conosciuto anche altri, tantissimi altri, che si sono fermati. Gente che pochi anni fa era piena d'entusiasmo, gente che aveva talento, gente motivata e preparatissima, piena di passione, e che ora non esiste più". Nonostante questo De Luca, dopo anni e anni di gavetta, sta cominciando a farsi apprezzare, a farsi conoscere, a farsi premiare. Entrambi i lavori proiettati a Casteldaccia, infatti, hanno ottenuto riconoscimenti a livello nazionale, al Cuveglio FilmFestival e al Round 2007. "Il Senso" e "Frames" hanno, inoltre, ottenuto tre importanti e significativi riconoscimenti al Premio Nazionale Careas, organizzato dall'associazione europea Decima Musa a Caravaggio, nella provincia di Bergamo. "Il Senso" ha ottenuto il premio come Migliore Cortometraggio Nazionale e Miglior Film nella sezione Giovani, mentre "Frames" ha ottenuto il Premio come Miglior Cast. Ma già in passato il regista bagherese aveva fatto parlare di sé, ottenendo importanti premi in varie manifestazioni. Nel 1999 si aggiudica il Premio Europeo Massimo Troisi con "Il peso del dolore", premiato come miglior lungometraggio Nazionale. Stesso riconoscimento per "Ricordi" e "Il Rito", rispettivamente premiati nel 2000 e nel 2001, mentre nel 2002, con "Il Confine", ottiene il prestigioso premio di "Miglior Opera in Assoluto". Nell'ultimo anno inoltre il regista bagherese ha potuto contare sul sostegno e la collaborazione di Visionart, l'associazione di cui è presidente, il cui obiettivo primario è "la diffusione e la promozione delle arti visive", oltre all'aggregazione e all'incontro tra gli appassionati di Cinema della zona. 12 - COMUNICATI La Meridiana - Numero 5 Latino, la lingua della Chiesa? Il Papa riabilita la messa in latino, un breve excursus storico sulle funzioni della lingua nella Chiesa Cattolica Piero Canale Il 14 settembre entrerà in vigore il motu proprio (un decreto emesso dal papa di propria iniziativa) di Benedetto XVI sulla possibilità ai sacerdoti di celebrare in via ordinaria e senza richiesta al vescovo la messa in latino. Libero di tenere lontano eventuali critiche, in queste pagine ritengo più interessante dare ai lettori una panoramica riassuntiva dei rapporti che la Chiesa nel corso dei suoi quasi duemila anni di vita ha mantenuto con le varie lingue. Ho sentito dire spesso a mia nonna che prima la messa era sempre detta in latino, ma alle domande "quando?" e "perché?" le risposte sono state meno sicure. L'11 ottobre del 1962 a Roma si apriva il Concilio Vaticano II, quando era papa Giovanni XXIII eletto nel 1958. Il Concilio, sospeso nel 1963 per la morte del suo papa promotore, riprese la sua attività nello stesso anno subito dopo il Conclave che elesse Paolo VI. Entrambi i pontefici agirono con continuità di intenti e, alla chiusura, nel 1965, una delle più importanti decisioni prese fu quella di promuovere la partecipazione attiva dei fedeli alla liturgia, e si introdussero anche, per la prima volta, le varie lingue nazionali con conseguente traduzione dei testi liturgici. Veniva così reso possibile ai sacerdoti di celebrare la messa in italiano, in spagnolo, in francese, in tedesco, nella lingua di ogni fedele ed ai fedeli di capire finalmente cosa dicesse il prete. Il Concilio Vaticano II fu dunque una vera e propria rivoluzione all'interno della Cristianità Cattolica, rompendo un sistema e un'ideologia vecchia di quattrocento anni. Infatti, bisogna tornare indietro fino al 1545, anno di apertura del Concilio di Trento, atto con cui si dava ufficialmente inizio alla Controriforma Cattolica, dopo la traumatica Riforma Protestante che aveva nuovamente diviso il mondo cristiano. Le fughe dei vari gruppi sottrattisi al controllo della Chiesa Romana, sia dal punto di vista dottrinale che gerarchico, costrinsero papa Pio III, IV e V a dare una rigida impostazione alla Chiesa, limitando enormemente la partecipazione dei fedeli non appartenenti al clero, che era di per sé già molto scarsa, e vietando che la liturgia e i testi sacri fossero tradotte nelle varie lingue volgari. I primi libri ad essere posti all'indice furono proprio le varie bibbie tradotte nelle lingue dell'Europa dell'epoca. La Chiesa tridentina (cioè quella riformata dal Concilio di Trento, conclusosi con molto ritardo soltanto nel 1563) e la sua liturgia accompagnarono i praticanti cattolici sino al 1965. Prima che il latino si imponesse come lingua della cultura e della Chiesa, questa riconosceva altre lingue"ufficiali": l'ebraico, l'aramaico e il greco, tre lingue sacre. È noto a tutti che Gesù parlasse in ebraico ai suoi apostoli e alla gente che accorreva da tutte le parti della Giudea, della Galilea e della Samaria, territori appunto a maggioranza semita. In questa lingua furono anche scritti i Vangeli, in questa lingua fu scritta per intero la Bibbia dei Cristiani. L'aramaico fu invece la lingua dei Padri del deserto e dei Cristiani dell'Impero Persiano, altro baluardo cristiano sino alla conquista islamica. La diffusione del Cristianesimo e la nascita della Chiesa fu sicuramente facilitata dalla traduzione in greco dei testi sacri e delle prime liturgie, era la lingua più diffusa nell'Impero Romano soprattutto nella parte orientale, un po' come l'inglese di oggi. Soltanto nel IV secolo si può parlare di una "traduzione" del Cristianesimo in latino, la prima Bibbia ufficiale in lingua latina si ebbe soltanto nel V secolo con la traduzione di San Girolamo. Il greco rimase, però, per lungo tempo la lingua in cui comunicavano i vescovi e in cui venivano redatti i testi di carattere dottrinario. La rottura della Chiesa Cattolica con il greco avvenne solamente nel 1054 con il secondo grande scisma d'oriente e con la quasi totale ignoranza del greco da parte del clero europeo del Pieno Medioevo. Ancora oggi però rimangono antichi segni del greco e dell'ebraico come lingue della Chiesa, si pensi al particolare rito greco durante la celebrazione dei funerali di papa Giovanni Paolo II. Basterebbe poi citare l'innumerevole quantità di nomi e termini provenienti dall'ellenica lingua, qualcuno solo per dare l'idea: Cristo, da christos, "l'unto"; vescovo, da episkopos, "sorvegliante"; chiesa, da ekklesia, "i chiamati"; martirio, da martyr, "testimone"; Epifania, da piphaneia, "manifestazione"; diacono, da diakonos, "servitore". E con questi tanti altri, che non sta a me elencare. Era solo il volere rendere l'idea. La Meridiana - Numero 4 COSTUME - 13 Un’alternativa per Casteldaccia Lorenzo Canale Cambiare si può, cambiare si deve. Primarie si, primarie no? Cari concittadini, mi rivolgo a Voi tutti che fate parte della nostra comunità casteldaccese e che avete a cuore le sorti di questo paese e del futuro per i vostri figli. Mi rivolgo a Voi che siete gli unici interlocutori liberi e dimenticati dai nostri politici (con la p minuscola) e amministratori locali, che a tutto pensano per soddisfare i propri bisogni individuali ed egoistici, tranne a Voi cittadini ed al bene comune della collettività. Essendo stato assessore al bilancio e alla programmazione ho personalmente costato la bravura del Sindaco e di alcuni funzionari ( mi riferisco ai capi area prima -affari generale- e terza -area economica finanziaria-) ad organizzare il disordine in tutta l’ attività amministrativa e politica del comune di Casteldaccia. Tutto ciò a danno dei casteldaccesi. Disorganizzazione è stata la prima principale regola del nostro sindaco, così facendo tutti hanno bisogno di lui (e dei suoi funzionari compiacenti) per risolvere qualsiasi problema e a lui debbono riconoscenza. (magari elettorale) Ho sempre preferito essere un uomo libero e dire con onestà ciò Marrone Vincenzo cell. 360 405983 Via Cavour, 10 90014 Casteldaccia (PA) P. Iva 04400570828 che penso e ritengo di essermi distinto dai miei colleghi di Giunta che tanto criticavano alle spalle del sindaco e poco parlavano in sua presenza, anzi obbedivano. Posso affermare che dopo un anno circa poco è cambiato perché gli attuali assessori (tutti compresi, nessuno escluso), alle spalle del sindaco continuano a criticare e alcuni a sparlare, ed in sua presenza obbediscono. Così facendo non cambierà mai niente e fin quando persisteranno questi atteggiamenti ipocriti e non si troverà il coraggio di lavorare per una amministrazione che sia veramente al servizio degli amministrati e non degli amministratori stessi. A questo punto Mi preme invitare tutti quei cittadini che hanno a cuore la sorte di questo paese ad impegnarsi in qualsiasi forma per contribuire a migliorare la nostra comunità, sia dal punto di vista politico, sia culturale, sia dello sviluppo economico e sociale. A tal fine Vi ricordo che lavorare per il prossimo e per il futuro delle nostre famiglie è un diritto-dovere di tutti. Ne approfitto, oggi, per lanciare una mia proposta con serenità, senza personalismi ed aprire un dibattito politico per il futuro, che permetta di iniziare un percorso per arrivare alle prossime elezioni Geom. Marrone Tommaso cell. 347 4861983 Tel. 091 942871 Fax 091 9100685 e-mail: [email protected] amministrative del Maggio 2008. La proposta consiste nell’ elaborare un programma amministrativo dettagliato. Dopo averlo condiviso e realizzato con la partecipazione dei cittadini, detto programma dovrà essere presentato in alternativa al modo di amministrare dell’ attuale amministrazione. A questo punto si dovrebbe passare alla fase più difficile all’ individuazione del candidato Sindaco (che possa attuare detto programma). La mia proposta e’ quella di coinvolgere più cittadini possibile e per fa ciò trovo che lo strumento più adatto siano le elezioni primarie. Primarie veritiere, non finte, con partecipanti espressione della società civile, dei partiti, delle associazioni, dei sindacati ecc. In proposito mi pare appena il caso di ricordare che nell’ attuale panorama politico nazionale le primarie sono utilizzate e promosse da tutte le forze politiche democratiche, sia di destra sia di sinistra. Questa è la mia proposta, che può essere apprezzata o criticata, condivisa o non condivisa. Comunque, io spero e mi auguro che venga presa in considerazione, e che comunque contribuisce ad aprire un dibattito politico fervido di proposte buone e utili che aiutino ad elevare lo spessore dei politici (con la p. minuscola) e l’ efficienza della nostra amministrazione. 14 - CULTURA La Meridiana - Numero 5 In memoria di Don Milani Un omaggio ad un grande uomo, modello per ogni educatore Paolo Di Giacinto Lettera dei ragazzi di Barbiana ai ragazzi di Piadena (1 novembre 1963). Cari ragazzi, questa lettera ha cinque capitoli. I ragazzi di prima media hanno preparato i primi due. I più grandi gli altri. Il 27 maggio 1923 nasceva a Firenze Lorenzo Milani da Albani Milani e da Alice Weiss, quest'ultima di origine israelita. La sua vita intensa, sofferta (per svariate ragioni) e purtroppo breve non finisce ancora di offrire motivi di riflessioni attualissimi soprattutto sulle finalità vere dell'educazione e della scuola. Nel 60° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, avvenuta il 13-07-1947, e nel 40° della sua morte per leucemia nel giugno del 1967 vale la pena ricordarlo. Lo facciamo riproducendo quasi per intero una lettera che i suoi ragazzi di Barbiana inviarono ai ragazzi di Piadina sul significato della loro esperienza in quella scuola particolare quale fu la scuola di Barbiana. Primo capitolo. Barbiana Barbiana è sul fianco nord del monte Giovi, a 470 metri sul mare. Di qui vediamo sotto di noi tutto il Mugello che è la valle della Sieve affluente dell'Arno. Dall'altra parte del Mugello vediamo la catena dell'Appennino. Barbiana non è nemmeno un villaggio, è una chiesa e le case sono sparse tra i boschi e i campi. I posti di montagna come questo sono rimasti disabitati. Se non ci fosse la nostra scuola a tener fermi i nostri genitori anche Barbiana sarebbe un deserto. In tutto ci sono rimaste 39 anime. I nostri babbi sono contadini o operai. La terra è molto povera perché le piogge la portano via scoprendo il sasso. L'acqua scorre via e và in pianura. Così i contadini mangiano tutti i loro raccolti e non possono vendere nulla. Anche la vita degli operai è dura. Si levano la mattina alle 5, fanno 7 chilometri per arrivare al treno e un ora e mezza di treno per arrivare a Firenze dove lavorano da manovali. Tornano a casa alle 8,30 di sera. In molte case e anche qui a scuola manca la luce elettrica e l'acqua. La strada non c'era. L'abbiamo adattata un po' noi perché ci passi una macchina. Secondo capitolo. La nostra scuola. La nostra scuola è privata. E' in due stanze della canonica più due che ci servono da officina. D'inverno ci stiamo un po' stretti. Ma da aprile ad ottobre facciamo scuola all'aperto e allora il posto non ci manca! Ora siamo ventinove. Tre bambine e ventisei ragazzi. Soltanto nove hanno la famiglia nella parrocchia di Barbiana. Altri cinque vivono ospiti di famiglie di qui perché le loro case sono troppo lontane. Gli altri quindici sono di altre parrocchie e tornano a casa ogni giorno: chi a piedi, chi in bicicletta, chi in motorino. Qualcuno viene da molto lontano, per esempio Luciano cammina nel bosco quasi due ore per venire e altrettanto per tornare. Il più piccolo di noi ha 11 anni, il più grande 18. I più piccoli fanno la prima media. Poi c'è una seconda e una terza industriali. Quelli che hanno finito le industriali studiano altre lingue straniere e disegno meccanico. Le lingue sono: il francese, l'inglese, lo spagnolo e il tedesco. Francuccio che vuole fare il missionario comincia ora anche l'arabo. L'orario e dalle otto di mattina alle sette e mezzo di sera. C'è solo una breve interruzione per mangiare. La mattina prima delle otto quelli più vicini in genere lavorano in casa loro nella stalla o a spezzare legna. Non facciamo mai ricreazione e mai nessun gioco. Quando c'è la neve usciamo un'ora dopo mangiato e d'estate nuotiamo un'ora in una piccola piscina che abbiamo costruito noi. Queste non le chiamiamo ricreazioni ma materie scolastiche particolarmente appassionanti! Il Priore ce le fa imparare solo perché La Meridiana - Numero 5 potranno esserci utili nella vita. I giorni di scuola sono 365, l'anno. 366 negli anni bisestili. La domenica si distingue dagli altri giorni solo perché prendiamo la Messa. Abbiamo due stanze che chiamiamo officina. Lì impariamo a lavorare il legno e il ferro e costruiamo tutti gli oggetti che servono per la scuola. Abbiamo ventitre maestri! Perché, esclusi i sette più piccoli, tutti gli altri insegnano a quelli che sono minori di loro. Il Priore insegna solo ai più grandi. Per prendere i diplomi andiamo a fare gli esami come privatisti nelle scuole di Stato. Terzo capitolo. Perché venivamo a scuola sul principio. Prima di venirci, né noi né i nostri genitori, sapevamo cosa fosse la scuola di Barbiana. Quel che pensavamo noi. Non siamo venuti tutti per lo stesso motivo. Per noi Barbianesi la cosa era semplice: la mattina andavamo alle elementari e la sera ci toccava andare nei campi. Invidiavamo i nostri fratelli più grandi che passavano la giornata a scuola dispensati da quasi tutti i lavori. Noi sempre soli, loro in compagnia. A noi ragazzi ci piace fare quel che fanno gli altri. Se tutti sono a giocare, giocare, qui dove tutti sono a studiare, studiare. Per quelli delle altre parrocchie i motivi sono stati diversi: cinque siamo venuti controvoglia ( Arnaldo addirittura per castigo). All'estremo opposto due abbiamo dovuto convincere i nostri genitori CULTURA- 15 perché vogliamo contentare i nostri genitori con quel pezzo di carta che stimano tanto, altrimenti non ci manderebbero più a scuola. Comunque ci avanza una tale abbondanza di ore che possiamo utilizzarle per approfondire le materie del programma o per studiare di nuove più appassionanti. Questa scuola dunque, senza paure, più profonda e più ricca ha appassionato ognuno di noi a venirci. Non solo: dopo pochi mesi ognuno di noi si è affezionato anche al sapere in sé. Ma ci restava da fare ancora una scoperta: anche amare il sapere può essere egoismo. Il Priore ci propone un ideale più alto: cercare il sapere solo per usarlo al servizio del prossimo, per esempio dedicarci da grandi all'insegnamento, alla politica, al sindacato, all'apostolato o simili. Per questo qui si rammentano spesso e ci si schiera sempre dalla parte dei più deboli: africani, meridionali, italiani, operai, contadini, montanari. Ma il Priore dice che non potremo far nulla per il prossimo, in nessun campo, finchè non sapremo comunicare. Perciò qui le lingue sono, come numero di ore, la materia principale. Prima l'italiano perché sennò non si riesce ad imparare nemmeno le lingue straniere. Poi più lingue possibile, perché al mondo non ci siamo soltanto noi. Vorremmo che tutti i poveri del mondo studiassero lingue per potersi intendere e organizzare fra loro. Così non ci sarebbero più Quarto capitolo. Perché venia- oppressori, né patrie, né guerre. […] mo a scuola ora. che non volevano mandarci (eravamo rimasti disgustati dalle nostre scuole). La maggioranza invece siamo venuti d'accordo coi genitori. Cinque attratti da materie scolastiche insignificanti: lo sci o il nuoto oppure solo per imitare un amico che ci veniva. Gli altri otto perché eravamo davanti ad una scelta obbligata: o scuola o lavoro. Abbiamo scelto la scuola per lavorare meno. Comunque nessuno aveva fatto il calcolo di prendere un diploma per guadagnare domani più soldi o fare meno fatica. Un pensiero simile non ci veniva spontaneo. Se in qualcuno c'era, era per influenza dei genitori. Quel che pensavano i nostri genitori. Pare invece che questi calcoli siano normali nei genitori, almeno a giudicare dai nostri. Non ci siamo sentiti dire che: <<bada di passare! Se passi ti fò un regalo! Se bocci né buschi! Vuoi zappare come to pa'? Guarda quello col diploma che posto s'è fatto! >>. A sentir loro sembrerebbe che al mondo non ci fosse che il problema di noi stessi, del denaro, di farsi strada. Cioè sembrerebbe che ci educhino all'egoismo. Mentre invece per tante altre cose ci danno esempio di generosità: aiutano volentieri il prossimo e anche la loro cura per noi è in continuo dimenticarsi di se stessi. Spesso le loro parole non riflettono il loro vero pensiero, ripetono soltanto quelle che il mondo usa dire. A poco a poco abbiamo scoperto che questa è una scuola particolare: non c'è né voti e né pagelle, né rischi di bocciare o di ripetere. Con le molte ore e i molti giorni di scuola che facciamo, gli esami ci restano piuttosto facili, per cui possiamo permetterci di passare quasi tutto l'anno senza pensarci . Però non li trascuriamo del tutto La Meridiana - Numero 4 16 - CULTURA Mariolina La Monica, una scrittrice a Casteldaccia Nelle librerie “Cipria”, il suo primo romanzo. Storia di due generazioni in un paesino di provincia Nel mese di Luglio di quest'anno è stato pubblicato "Cipria", il romanzo della nostra concittadina Mariolina La Monica. Riscopriamo attraverso queste pagine, che si sviluppano nel contesto di una saga familiare che abbraccia due generazioni e più, un paese di provincia, Castagneto Mare, e un sapore di valori e sentimenti che oggi sembrano andati in parte dispersi. Una realtà, quella castagnetara, che presenta i pregi e propri i difetti dei paesi siciliani e che perciò appartiene a noi tutti. Inoltre, la capacità descrittiva dell'autrice restituisce al lettore squarci di una Sicilia che fu e che le nuove generazioni conoscono solo attraverso i racconti dei loro progenitori. Ed è proprio questa l'aria che si respira leggendo "Cipria": quella di una storia descritta con minuzia, dove i tratti della penna sembrano fare le veci di una cinepresa che ora corre lungo il dipanarsi delle vicende dei Panara e ora si sofferma e ci invita a riflettere sulla pesantezza interiore a cui costringe l'esistenza. C'è, infatti, una continua introspezione psicologica dei diversi personaggi che potremmo definire la caratteristica principale del romanzo e persino dell'autrice. Difatti, quando le manifestiamo il fatto che ritroviamo nel libro i volti della gente comune e i loro drammi, Mariolina La Monica ci risponde: "Forse non poteva essere diversamente, perché io tento di trovare l'umanità presente in ognuno, non condividendo per nulla la leggerezza con cui spesso si giudica e si incollano Rosalia Manzella addosso frettolose etichette. Sono convinta, infatti, che ogni vita, anche se apparentemente banale, è un universo di sentimenti e di realtà spesso nascosti". Come ho avuto modo di costatare, alcune voci autorevoli hanno valutato positivamente il romanzo e c'è persino chi ha ritenuto che in esso si respiri la stessa aria dei romanzi di De Roberto e di Tomasi di Lampedusa. Eppure, se glielo chiediamo, Mariolina risponde che non si è ispirata a nessun autore in particolare. Pur tuttavia ritiene che, sicuramente, la sua scrittura risente del patrimonio letterario assorbito nel tempo. "D'altronde" ribadisce, "ogni nostro agire rimane pervaso da ciò che siamo, da ciò che le avventure - e più incisive ancora le disavventure della vita - hanno eretto in noi". E noi aggiungiamo che, a giudicare da queste pagine, "l'Essere" racchiuso in Mariolina è veramente straordinario. Il libro, infatti, è proprio come lei: a leggerlo sembra quasi di sentire la sua voce dolce e serena che pian piano, con parole semplici e con fare leggero, ci parla dell'esistenza vista attraverso i suoi occhi. Leggere "Cipria", insomma, non è solamente piacevole ma ti arricchisce dentro, lasciando intravedere una luce inconsueta in cui andare comunque e ad ogni costo. Quindi, nel riportare in calce un brano tratto da "Cipria", non ci resta che augurare a tutti una buona lettura. PRIMO PREMIO GIACOMO GIARDINA !!""! "#"!"$% "&'("$) " *+ $" "%&" $! " ,-" ."% / ."+"!!/0+ 1 %. !! .. & ". "+ %"& +.!""&" $! ""%.)"!* 2 .%1-!"$ .-! 1+ *% . ! "% -! "*3"//"%&$! "".. "% - 1 /"%$ " + -.! &%1 &"%+ $ + "! 1%-! % "% * ! 4 ! .)+!+ "% 5 #%0 "%%"!!". % " .*%% +!!" - " #/""% #/""% #/"%%"" "-" "-" #/"" " 1!! 1!! 6/"%#"%% 6/"%#"%% -**"$%". -**"$%". %1"%% "$ 6. %6 % %+".+ "$) " %.%0 %#1 %. "! #/" " ""# "" %00 - ."! ""- .% * "% " ! "" ""%.*"% ""%. - 5"%.."-" "%"%"$$ %+-0 %+!!". % " " 7.,- *%" #". % #1 #"! #1 %. "$ %"!+ #"! " -%+ "$) " Mariolina La Monica quest'anno ha anche vinto il primo premio di poesia in lingua italiana "Giacomo Giardina". Sabato 8 Settembre, a Bagheria a palazzo Galioto, si è svolta la cerimonia di premiazione dei poeti che si sono aggiudicati i premi banditi dal circolo culturale “Giacomo Giardina” con il patrocinio della Provincia Regionale di Palermo. Nel prossimo numero pubblicheremo la poesia di Mariolina La Monica che si è aggiudicata il primo premio. La Meridiana - Numero 4 LA VOCE DEL PADRONE - 17 "Ascoltami mia cara - aggiunse poi la vecchia - Vorrei che tu provassi a fare qualcosa che, purtroppo, io ho dovuto scoprire dopo avere vissuto un incubo: usalo, usalo sempre l'amore che hai dentro, non riversalo solo su chi ami di più, ma mettilo in rapporto col mondo, colmati della sua musica e vedrai che, comunque andrà questa storia, esso non resterà fine a se stesso, ma ti accenderà prospettive e darà valore ai tuoi giorni. Tu dovresti intenderti di musica, ma questa che dico io è difficile; molto difficile! Però è un buon investimento, qualcosa che accorderà da se più di uno strumento e manterrà acceso quel mondo dove non si è mai soli e che potrai riempire di infinita luce, sino alla fine dei tuoi giorni. Ricorda una cosa mia cara Ilde: l'odio, la rabbia, l'invidia, tutti i sentimenti negativi sono fango; vengono dal fondo più oscuro d'ognuno di noi, dal nostro arrivismo, dalla frenesia di giungere, dalla nostra voglia di possesso, da tutto il marciume che la vita depone in noi. E poiché neppure i nostri congiunti ameranno ricordarli, il loro strascico determina la nostra morte interiore in questa vita e l'eterno oblio del mondo nei nostri confronti dopo la morte. L'amore di cui ti parlo è invece una parabola di luce. Basta volerlo fortemente, accenderlo, crescerlo dentro, lasciarsi avviluppare dal suo abbraccio, perché esso resti nonostante le storture, le cattiverie, la vita che passa. Esso resta con noi e nel mondo figliola, perché è una fiaccola accesa negli occhi di quelli a cui lo hai dato e che a loro volta lo daranno col cuore. Dunque ragazza mia, lascia agli stolti la rabbia e il rancore che credi d'avvertire in questo momento. Non convengono, non sono una buona base su cui costruire il proprio futuro. Provati invece a scoprire le motivazioni degli altri e a cercare quel bene che, con i limiti che ognuno possiede, ogni essere nutre e lascia pure agli stupidi la voglia di sprecare la propria vita in odi e contese che ucciderebbero in te ogni più piccolo spessore di sereno. Per il resto, a volte bisogna solo avere pazienza, starsene buoni e lasciar fare al tempo. Corto o lungo che sia Ilde, anche il tempo vissuto silenziosamente e pazientemente lascia la possibilità di fare giungere glia altri alla verità e aggiusta tante cose sia dentro, che intorno a noi". L’EVENTO Il 3 Luglio scorso a Roma, presso la libreria "Liber.MenTe", la casa editrice Il Filo ha presentato il roman- zo di Mariolina La Monica, "CIPRIA". Hanno partecipato alla manifestazione il Sindaco Giovanni Di Giacinto e l'Assessore alla Cultura Mario Speciale, in rappresentanza del comune di Casteldaccia che ha sponsorizzato l'evento. Il libro, è in vendita a Casteldaccia presso la rivendita tabacchi e cartolibreria La Franca di Piazza Matrice, a Palermo presso le librerie: - Mercurio Benedetta via Pacinotti, 43 (Pa); - S. F. Flaccovio sas via Nicolò Turriti, 48 - Sciuti soc. coop. arl via Sciuti, 91/f (Pa); - L'Aleph via Vincenzo Di Marco (PA); - Mercurio li.ca.m. Piazza Don Bosco, 3 (PA). in tutto il territorio nazionale presso le librerie aderenti al Gruppo Mursia distribuzioni. E' anche possibile ordinare il libro tramite internet, con pagamento contrassegno e seza alcun costo di spedizione aggiuntivo, inviando un e-mail all'indirizzo: [email protected]. La Meridiana - Numero 4 18 - ARTE Cosmogonie: I segni di Nuccio Squillaci raccontano Lorenzo Guzzo Nel panorama delle manifestazioni culturali organizzate nel Comune di Bagheria, si è svolta lo scorso mese l'esposizione dal titolo "Cosmogonie", dell'artista catanese Nuccio Squillaci, presentata da Aurelio Pes con un testo in catalogo, allestita negli spazi di Palazzo Aragona Cutò. Le opere di Nuccio sono reduci di rielaborazioni della mente, riconducibili al vissuto, ad immagini carpite dalla realtà visibile ed invisibile. A prima vista possono ricollegarsi a esperienze artistiche degli anni passati, come l'informale o prima ancora l'astrattismo, ma le origini del suo linguaggio sono difficilmente rintracciabili. Per comprendere meglio i processi mentali elaborati dall'artista è bene andare a ritroso negli anni, con la premessa che la Cosmogonia è intesa come evento o atto della creazione dell'universo. L'etimologia della parola greca (Cosmogonia - mondo ordinato) sottolinea gli aspetti assunti nell'ambito ellenico dal concetto che essa designa : l'universo ordinato contrapposto alla materia primordiale e ciò sottintende che la cosmogonia sia innanzi tutto il fenomeno o l'atto grazie al quale l'universo fu ordinato. Un ordine che si contrappone alle forze disordinate del caos. Attraverso carte, pigmenti e segni affiora dal profondo l'universo organizzato di Squillaci, dove gli elementi strutturali del linguaggio visivo entrano in stretta relazione. Un universo creato da poche tracce, dove la pittura prende vita da uno stato primordiale, maturando sino a scandagliare i meandri della coscienza, sino all'essenza, alle origini dell'universo dove il seme primordiale che contiene in sé il germe della vita fluttua nello spazio, in quello spazio cosmico formatosi dal nulla, dove i confini non sono previsti. E si sa, gli ordini e gli spazi di un artista non sono sempre valicabili da tutti. Il prescelto secondo un Ordine Divino spazia nei vicoli di una coscienza organizzatrice, madre feconda generatrice di vita. Trame mentali queste, dove il presente scaturito dall'esperienza del passato si riorganizza pensando al futuro. Un mondo fatto di silenzi e di ascolti che ci allontanano dalla vita convulsa, dalla quotidianità, dalla bolgia infernale del caos. La lettura di queste opere non deve essere, in tutto e per tutto legata alla visione del dato reale, secondo una figurazione convenzionale. All'artista non interessa la rappresentazione ma il gesto creativo, l'esecuzione di una realtà profonda, diversa, che si "concretizza" divenendo visibile. La visione di un'immagine in Squillaci prende forma al di là di un iter progettuale, poiché suggerito dallo sviluppo della "composizione" stessa. Il segno, elemento predominante, diviene sem- pre più fluttuante, volatile, sfuggente, pur mantenendo quella identità nervosa, scattante, in corrispondenza alle campiture piatte dovute alla pigmentazione del supporto cartaceo scelto e che in ultima analisi pianifica lo spazio dell'opera stessa. Un colore quello della carta, che diviene colore della coscienza dove il segno ne caratterizza i contorni. Le tracce visibili degli inchiostri colorati utilizzati, anch'essi sfuggenti, si distribuiscono sulla superficie con tocco sapiente, irrobustendone il contesto. L'esperienza pittorica di Squillaci è senza dubbio un esperienza a sé, lontano dai canoni stereotipati che il panorama dell'arte oggi ci concede. Un'esperienza maturata da una coscienza che conosce le regole, ma pur sempre pronta a ad oltrepassare i confini, i principi intelligibili dello spirito legati all'esistenza umana. di FANARA&CONIGLIARO Lavori in allumino ¥ Porte corazzate Box doccia¥ Zanzariere Serrande ¥ Lavori in ferro PALERMO P.tta Grigoli, 16 (zona ind. Brancaccio) Tel. 091 478693 - Fax 091 6215863 w w w. p a g i n e g i a l l e . i t / f a c o s n c SERVIZIO A DOMICILIO L A B O R AT O R I O ODONTOTECNICO L AT O N A R U G G I E R O Specializzato protesi fissa- combinata e mobile Casteldaccia - Via All , 133 Tel. 091 941236 - Cel. 338 1130594 Ceramiche - arredo Bagno - Materiale Idro-Sanitario - Forniture Termoidrauliche Sede: via San Giuseppe, 56 - 90014 Casteldaccia (Pa) - Tel./Fax 091 941004 Esposizione: via Campania (ang. via Calabria) - Tel./Fax 091 942346 di A. Sciortino&S. Ingenio sn.c. 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