St JEAN PIED DE PORT

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St JEAN PIED DE PORT
St JEAN PIED DE PORT (Donibane Garazi ) - RONCEVAUX ( Orreaga )
Per i Porti da Cize
1600
CROIX THIBAULT
1400
800
BENTARTE
REFUGE
COL DE LEPOEDER
D'IZANDORRE
VIERGE DE
1200
1000
FONTAINE "dite"
DE ROLAND
Table orientation d'Huntto
ORISSON
FRONTIERE
IBAÑETA
RONCEVAUX
600
400
200
0
ST JEAN PIED de PORT
Itinerario
Dislivelli
Tempo medio della tappa :
Distanza
GR65 fino alla frontiera, poi, al colle di Bentarte, GR12 a Destra fino al porto di Ibañeta per il colle di Lepoeder.
Positivo : 1240m
Negativo : 469m
7ore a 7 ore e 30mn ( senza fermarsi )
24,830 km ( misurato con GPS )
Altitudine Km
Altitudine Km
Accoglienza à St Jean pd Port : 187mt—0 Tavola orientazione di Huntto: 702 - 6 580
Porta di Spagna :
179 - 400 Rifugio di Orisson:
800 - 7 630
Altezza prima costa:
263 1 250 Vergine di Blakorri:
1089—11 410
Inizio salita di Huntto:
348 4 170 Croce Thibault:
1228—15 050
Altitudine Km
Fontana di Roland: 1317—16 500
Colle di Bentarte: 1325—16 780
Rifugio di Izandorre: 1311—18 850
Colle di Lepoeder: 1427—20 740
Altitudine KM
Colle d’Ibañeta:
1015—23 490
Roncevalles ( Orreaga ):958—24 830
Subito dopo aver passato la porta di Spagna, avete la prima salita di 1 Km ; poi il pendio si reduce molto, il cammino serpenta tra fattorie e abitazioni
per circa 3 Km.
Alla località Erreculus ( fattoria ) comincia la salita di Huntto, il pendio dura circa 2,800 Km, conviene di prenderlo con un ritmo ragionevole e senza precipitazione.
A mezza salita passate davanti l'albergo Ithurburua ( rifugio e pasti su riservazione ), più in alto, si lascia la strada bitumata, che gira lentamente verso Sud, per salire un cammino di terra fino alla tavola di orientamento, dove ritroviamo la strada presso la fontana.
Un pochino al di sù della tavola, a sinistra della strada, si trova il nuovo Rifugio Kayola ( 10 pernottamenti con cucina su riservazione al refugio di Orisson ).
Il cammino sale ancora per qualche centinaia di metri, poi è praticamente a livello fino al rifugio di Orisson dove si può restaurarsi. ( Mezza pensione su riservazione, accesso
libero ai gabinetti )
Ormai il percorso si alza progressivamente, sempre sul bitume, ignore le piste che vanno a destra o a sinistra verso i componimenti pastorali. Seguire le segnalazioni del GR
(rosso e bianco) e quello più specifico di Compostela.
Al km 11,410 accanto al percorso, si vede la Vergine di Blakorri, protettrice dei pastori. Il percorso si alza sempre progressivamente, con qualche pianeggiature
e anche piccole discese fino alla croce Thibault.
Quì si lascia definitivamente il bitume per seguire a destra (grande segnalazione : Roncevaux) una pista larga che sale al piccolo colle all'Ovest del picco
Leizar Atheka.
Dopo il colle la pista è quasi piana, passa la frontiera, arriva alla fontana di Roland (ultimo punto d'acqua fino a Roncevaux) ; 200m più avanti, al colle di Bentarte,
la segnaletica indica la direzione a destra, sul GR 12, il GRT 7 e ORREGA-RONCESVALLES .
La pista traversa una foresta, in leggeri avvallamenti, per raggiungere il largo colle di Izandorre fra il Mendi Chipi e il Txangoa ; piccolino rifugio con un radio
telefono di urgenza. A notare che dal passaggio della frontiera, disposti ogni 50m avete dei picchetti in legno segnati con il N° d'appello d'urgenza 112 ;
al livello del picchetto 38, vostro cellulare aggancia la rete Spagnola.
Dopo il colle, la pista si alza progressivamente fino a raggiungere il colle di Lepoeder à 1,890 km, punto culminante del percorso.
Dopo aver ammirato la pianura di Burguette e l'Abbaziale di Roncevaux, in fondo della Valle, è consigliato di prendere a destra il GR 12 che segue con qualche accorciatoie, la
vecchia strada che scende verso il Porto di Ibañeta, passaggio della strada internazionale di Ameguy.
Al Puerto di Ibañeta, la pista passa vicino del centro Ornitologico e scende nella foresta per raggiungere dopo 1,340 km l'Abbaziale di Roncevaux.
Al colle di Lepoeder, i più sportivi potranno tuffarsi dritti nella foresta seguendo le indicazioni del GRT 7 ; pista a forte pendenza e difficile
Che fa guadagnare 400m !!!!! su tutto il percorso.
CONSIGLI IMPORTANTI
L'ora ragionevole di partenza per il percorso di questa tappa, entro le 7 e 8 del mattino.
Informatevi della condizioni meteorologiche in montagna che può avere variazione improvvise, dovute alle infuenze Oceaniche e Continentali che si mescolano.
In conseguenza prevedete sempre un equipaggiamento adatto a tutte le condizioni, anche in estate.
www.meteofrance.com (meteo locale affiggere:St Jean pied de port nella finestra ricerca)
Rispettate le regole di buona condotta nelle montagne del paese Basco.
RIFORNIMENTO : per la via delle creste, non esiste nessun commercio fra St Jean Pied de Port e Burguette, 4km dopo Roncevaux.
E dunque imperativo che i pellegrini comprano il necessario prima della partenza di St Jean, per il picnic per la salita – un pò d'acqua
( due punti d'acqua nella salita )
La cena della sera à Roncevaux se non desiderate cenare nei ristoranti.
Le medicine ed il necessario per la notte.
La collazione della mattina, altrimenti i bar sono aperti presto a Burguette ( 4km )
I negozi à St Jean aprono dalle 8e30 alle 12e30------15e00 alle 19e30. Panetteria aperta alle 7 del mattino.
ALLOGGIAMENTI a RONCEVAUX
Apertura accoglienza dei pellegrini al Monastero : dalle 10 alle 22----Pernottamento 10 €. Non si può cucinare.
Due ristoranti con menu pellegrini, riservare prima delle 18 con presentazione del Credencial.
Ufficio del turismo di Roncesvalles : 00 34 948 76 03 01
www.compostelle.fr —Ass. des Amis du chemin de saint jacques en Pyrénées Atlantiques—JLA—Fredo ( traduttore )
CARTA DI BUONA CONDOTTA
Per i pellegrini e i frequentatori delle montagne Basche
Amici pellegrini, domani salirete questa mitica montagna del cammino di San Giacomo. Questo sentiero, anche se usato prevalentemente da pellegrini e viandanti, non
Mi chiamo BASAJAUN, sono una figura
è solo a vostra disposizione. In effetti attraverserete una delle più importanti regioni
di pascolo dei Pirenei con le sue migliaia di pecore, cavalli… e i numerosi pastori che della mitologia basca. Dalla notte dei
tempi vigilo sulle montagne basche, gli
li accudiscono.Gli atteggiamenti dei viandanti, se non corretti, potrebbero provocare
animali, le piante – e domani anche su di
tensioni con i pastori.
voi. Seguite i miei consigli.
Qualche consiglio di buona condotta
Seguite la segnaletica (ometti o mucchi di sassi, segnavia “GR” etc….) rimanendo sul
sentiero senza disturbare le greggi vicine.
In presenza di animali sul percorso camminate in modo normale senza movimenti
bruschi o grida improvvise; non date da mangiare e non toccateli, perché le loro
reazioni sono imprevedibili.
Sui tratti asfaltati proseguite su un solo lato e – se siete in gruppo – in fila indiana, in modo che i veicoli dei pastori, talvolta stracarichi, possano transitare
e sorpassare comodamente.
Non abbandonate rifiuti; le schegge di vetro e le lattine possono causare danni al bestiame; e soprattutto contribuirete a mantenere pulita la montagna.
I ripari naturali o artificiali sotto le rocce possono essere occupati da animali; in tal caso essi hanno la “precedenza”.
È permesso campeggiare in caso di necessità (tra le 19 e le 7); evitate i posti dove le greggi abitualmente passano la notte; chiedete il permesso ai pastori, la vostra richiesta sarà apprezzata.
Quando incontrate un pastore o il suo veicolo un piccolo cenno di saluto sostituirà le parole e sarà gradito.
Nelle colline basche il mese di ottobre è il mese della caccia alle colombe; non disturbate i cacciatori nelle loro postazioni (muretti di cemento) e proseguite
rapidamente.
Tenete i cani al guinzaglio e scacciate cani che vi seguono per un lungo tratto.
Buon cammino
www.guide-montagne-basque.com
Association des Amis du chemin de Saint Jacques en Pyrénées Atlantiques
I VALICHI DI CIZE
« ….ci sono 13 tappe, la prima va dal villaggio di Saint Michel che é ai piedi dei valichi di Cize, sul versante basco, fino a Viscarret...Su questo territorio basco la via di Santiago arriva a una montagna molto alta chiamata passaggio di Cize... E’ cosi’ alta...
che quelli che ne fanno l’ascensione pensano che toccheranno la volta celeste...Vicino a questa montagna, verso nord, c’é la
valle chiamata Valcarlos, é di là che passano quelli...che non fanno l’ascensione della montagna.» Cosi’ si esprime il Liber Sancti
Jacobi che cita questo luogo 14 volte. I passaggi più a ovest necessitavano la traversata di profondi fiumi. All’est essi erano più
alti e più innevati. I cammini di cresta, dove ci si orizzonta meglio, sono preferiti alle valli, occupate da una densa vegetazione
e soggette a frane e inondazioni.
Periodo proto-storico Il pastoralismo e la transumanza ci si sono installati circa 3/4000 anni fa. Numerose tracce lo testimoniano : fondi di capanne, muretti, cerchi di pietre funerarie(baratz), dolmens, tracce di attività metallurgica, recinti fortificati
Periodo romano L’itinerario di Antonino segue questa via. E’ la tappa dell’itinerario d’Antonino tra Immus Pyreneus (il campo
romano di Saint Jean le Vieux) e Summus Pyreneus( secondo gli autori: la torre trofeo di Urkulu, o Ibaneta).
8° secolo E’ molto probabile che Carlomagno ritornando dall’assedio di Saragozza per Pamplona abbia valicato la montagna
attraverso questo itinerario. E’ sulle cime, secondo Eginhard, che la sua retroguardia é distrutta dai Baschi.
11° secolo E’ la grande epoca della Riconquista contro i Mori e del Pellegrinaggio. L’abbazia benedettina di Leyre protegge il
passaggio dando sostegno agli ospitali di San Salvatore di Ibaneta e di San Vincenzo di Cize ( a Saint Michel).
12° secolo Il valico di Cize é un luogo mitico cantato dalla letteratura epica: il Liber Sancti Jacobi vi situa uno dei 20 miracoli di
San Giacomo e ne fa’ un luogo elevato, un «Monte del Gaudio» dove si trova la «Crux Caroli». Il vescovo di Pamplona crea la
Collegiale di Roncisvalle che affida a dei canonici regolari. L’influenza di questa istituzione va estendendosi al nord e al sud in un
largo dispositivo di dipendenze ospitaliere e agricole. La strada per la valle di Luzaide(Valcarlos) é dotata di tre ospitali.
13° secolo Attorno al suo castello reale navarrese la città di Saint Jean Pied de Port si installa e attira i pellegrini che passavano
per Saint Michel. L’habitat si sviluppa, ma la montagna resta proprietà comune retta da leggi ancestrali.
16° secolo La Navarra iberica é annessa all’Aragona e alla Castiglia nel 1512. Saint Jean Pied de Port é castigliana fino al 1530,
poi viene abbandonata. Chateau-Pignon controlla il passo.
18° secolo Il cammino di cresta costituisce la grande via di Spagna, come lo indica la carta di Cassini. L’ingegnere Roussel descrive cosi’ la strada di cresta nel 1719: «dopo il colle di Pertus(Pirenei Orientali) é il cammino più facile tra quelli che attraversano
i Pirenei; é il più frequentato perché é la strada più usuale da Parigi a Madrid. Le portantine ed anche le carrozze ci passano
senza essere smontate quando le nevi sono sciolte.»
Rivoluzione ed Impero Le campagne repubblicane dei Pirenei vedono la distruzione di Chateau-Pignon. Nel 1813, Soult rimpatria per la via di cresta l’artiglieria dell’armata imperiale.
Fine del 19esimo secolo Lo sviluppo del commercio e dell’industria perviene alla costruzione di una strada a tornanti con una
pendenza adattata ai convogli di muli tra Valcarlos e Ibaneta.
Il valico di Cize in Navarra, sede di una forte attività pastorale, vero monumento culturale, in uno spazio vergine e grandioso,
attira la spiritualità. Che sia un cammino europeo di scoperta e di amicizia verso la Spagna.