Edilizia, territorio e ambiente

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Edilizia, territorio e ambiente
12 focus Bellinzonese
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Nuova Bellinzona
Seconda puntata della nostra Tribuna elettorale verso il 2 aprile
ELEZIONI COMUNALI
2017
GIORNALEdelPOPOLO
VENERDÌ 17 FEBBRAIO 2017
Edilizia, territorio e ambiente
A CURA DI
Mauro Giacometti
La Città che vor rei...
Dopo i contributi su educazione, sport e tempo libero, pubblicati martedì scorso,
altri sette candidati al Municipio della Nuova Bellinzona affrontano il tema della
gestione del vasto territorio dei 13 Comuni aggregandi, lo sviluppo edilizio in atto,
le infrastrutture pubbliche presenti e da realizzare, senza dimenticare le misure
per la protezione dell’ambiente.
Christian Paglia
Il Bellinzonese ha avuto un
graduale aumento degli abitanti: dalle zone dei Castelli,
verso Sud e Nord sulla pianura e sulle colline. Si sono delineate aree urbane centrali,
suburbane, periurbane e del
retroterra. Tuttavia la frammentazione in vari Comuni e
la presenza di numerosi Piani regolatori, non ha sempre
favorito una crescita armoniosa della regione. D’altra
parte, le finanze limitate, hanno impedito un’espansione edificatoria improvvisa e troppo incontrollata.
Così, uno degli obiettivi della Nuova Bellinzona sarà
quello di promuovere uno sviluppo territoriale coordinato, distinguendo la densificazione delle aree centrali,
le zone per insediamenti abitativi, per edifici industriali-commerciali, da coordinare con i Comuni limitrofi, le
aree di svago, quelle sportive e altro ancora. Strumenti
quali, il Piano d’agglomerato, il Piano direttore e il Piano
cantonale delle aggregazioni aiuteranno nel compito.
La nuova Città disporrà di un potenziale di investimento elevato, ma da usare in modo oculato, poiché le
Partito Liberale Radicale
cose da fare non mancheranno. Tecnopolo biomedicale
nelle scienze della vita, aumento di attività nelle scienze dell’amministrazione, il nuovo Ospedale San Giovanni, il semisvincolo per snellire il traffico quotidiano,
il trasporto pubblico, la mobilità lenta, le scuole e la formazione, l’approvvigionamento idrico ed energetico, il
mantenimento del label città dell’energia, la manutenzione di infrastrutture e la valorizzazione del patrimonio storico, sono solo alcuni dei temi da affrontare con
perseveranza.
Non dimentichiamo l’ambiente. A cominciare dalla messa in atto del Piano generale di smaltimento
delle acque, con la separazione delle acque chiare da
quelle luride delle canalizzazioni. La cura e la messa
in sicurezza delle ampie zone boschive collinari, e la
conservazione del verde urbano, che necessita risorse
finanziarie adeguate. Servizi capillari alla popolazione,
pulizia e lotta contro il littering favoriranno ulteriormente il turismo. Così miglioreremo la qualità di vita
della regione. E chi arriverà con AlpTransit si fermerà,
apprezzerà ed investirà da noi. In un equilibrio fra una
politica di visioni e di risposte quotidiane alla popolazione
Claudio Cattori
La
Nuova
Bellinzona,
che si estenderà su 16.840
ettari per circa
42.000 abitanti,
risponde
pienamente
al requisito di
un’entità territoriale coerente, dove tutti i progetti
strategici, alla base del progetto aggregativo, sono stati definiti perseguibili.
PPD-Generazione giovani
Tra questi vi sono quelli legati al territorio e in particolare alla pianificazione.
L’entità unica del nuovo Comune permetterà una gestione del territorio comprensoriale; oggi i 13 Comuni operano
scelte autonome, spesso non coordinate
con il Comune limitrofo, creando squilibri territoriali (scelte pianificatorie) o
doppioni infrastrutturali (edifici pubblici).
Creare le basi per una gestione comprensoriale sarà la grande sfida dei
prossimi anni i cui risultati, anche se
tangibili solo a medio e lungo termine,
saranno determinanti per la tutela del
nostro territorio e per le future generazioni.
Si assiste oggi a un fervore edilizio che
dovrà essere monitorato e indirizzato
tramite regole di gestione del territorio.
Auspico che, il Piano regolatore, indichi
una chiara visione comprensoriale affinché lo sviluppo edilizio si concentri
nei comparti dove i terreni sono già utilizzati, densificando nelle aree centrali
come indica la Legge federale, a tutela
del terreno agricolo e a favore di una mobilità sostenibile.
Gli orientamenti di base sono dettati
dal Piano direttore e più nel dettaglio
anche dal Piano d’agglomerato del bellinzonese, dove sono indicati progetti
territoriali coordinati fra sviluppo dei
trasporti, paesaggio e insediamenti.
Uno dei più significativi è sicuramente
quello del comparto AlpTransit, sull’attuale Comune di Camorino, per il quale
è prevista la riqualifica. Con lungimiranza, è stata sottoscritta una conven-
Monica Soldini
Gli
anni
recenti hanno visto un
fermento immobiliare sul
territorio della
“Nuova” Bellinzona. Non
solo
Bellinzona, ma altri
Comuni (a cominciare da Giubiasco)
hanno visto sorgere nuovi palazzi, con
decine e decine di nuovi appartamenti.
MPS/POP/Indipendenti
Anche le amministrazioni sono andate in questa direzione: a Bellinzona, ad
esempio, questa volontà si è manifestata
(e si sta manifestando) nelle continue
proposte di urbanizzazione. Alla base di
questo fervore c’è l’idea che una forte urbanizzazione sia un veicolo fondamentale per lo “sviluppo” della città, visione
ormai dominante dopo l’apertura del
tunnel di base del Gottardo.
In questa direzione insiste anche la
nuova “visione 2035” del Programma
d’agglomerato di terza generazione
Ronnie David
Negli ultimi tre
anni nella sola attuale
Bellinzona sono state rilasciate qualche
cosa come 600 licenze edilizie, con una
crescita demografica
per contro inferiore
alle 300 unità. Un dato
all’apparenza amministrativo che è tuttavia un
segno tangibile che l’avvento di AlpTransit ha
creato un forte fermento nel mercato immobiliare e che grossi capitali sono stati puntati
sulla nostra regione. Un’opportunità? Forse.
Un rischio? Sicuramente. Possiamo starne certi
che con l’apertura del tunnel del Ceneri questa
pressione aumenterà ulteriormente con conseguenze per chi ora risiede nella nostra regione. Primo tra i rischi? Quello di un aumento
importante dei costi degli affitti, che negli ultimi anni sono già cresciuti significativamente. Questo potrebbe portare molti affittuari
a doversi spostare nei quartieri più periferici
aumentando così a dismisura l’urbanizzazione e il traffico. Tra i rischi vi è poi quello della
tanto temuta bolla immobiliare. Se l’assalto di
zione tramite la quale si stabilisce che,
al termine di tutti i lavori riguardanti la
galleria di base del Ceneri, le proprietà
di AlpTransit saranno cedute all’Ente
pubblico. Scelta importante per garantire, tramite il Piano regolatore, una riqualifica urbanistica del comparto con
particolare attenzione alla destinazione
agricola e compatibile con il progetto
della circonvallazione di Bellinzona. Per
quest’ultimo obiettivo la Nuova Bellinzona dovrà battersi per tutelare la qualità di vita e la sicurezza dei suoi abitanti.
PAB3, appena presentata, che di fatto
sdogana la densificazione già in atto,
della quale possiamo ammirare la “qualità edilizia” fatta di scatoloni e cemento
a presa rapida. Quello stesso documento
chiarisce subito che la Nuova Bellinzona sarà “centripeta”: «Il centro urbano tra Bellinzona e Giubiasco» dove si
concentreranno «gli abitanti, i posti di
lavoro e i principali servizi pubblici e
privati a carattere regionale; esso deve
assumere una forte connotazione urbana, sia come densità, sia come qualità
Unità di Sinistra e i Verdi
migliaia di nuovi abitanti auspicato da alcuni
dovesse non concretizzarsi ciò significherebbe perdite milionarie per chi ha investito e per
l’Ente pubblico.
Lo strumento pianificatorio è la chiave per
capire se vogliamo mantenere la nostra identità o siamo disposti a vivere in un’immensa
distesa di cemento e asfalto che collegherà tra
loro i nuovi quartieri. Occorre spingere sin da
subito per un nuovo Piano regolatore unico
dove vengano diminuite le zone edificabili (in
ossequio alla Legge federale sulla pianificazione territoriale).
Occorre quindi anche destinare una parte
importante delle zone edificabili a progetti di
tipo cooperativo a favore dei residenti e degli
anziani di domani, affinché si possa rimanere
autonomi e continuare a vivere in Città. Solo
puntando su un Piano regolatore che preveda
una grande armonia, una qualità del costruito
e garantisca spazi di aggregazione, riusciremo
a mantenere un’ottima qualità di vita alla nostra Città e a tutti i suoi quartieri. Avremo così
la possibilità al contempo di salvaguardare la
nostra storia e evitare gli errori che altre città
hanno già commesso in passato.
dell’edificazione e degli spazi pubblici».
In questo contesto altre priorità, quelle
che hanno fatto la “fortuna” (dal punto
di vista urbanistico) di diversi Comuni
del Bellinzonese, vengono così messe
in secondo piano. Appare quindi necessario andare in altra direzione e pensiamo qui, in particolare, allo sviluppo
di zone pedonali, alle aree verdi e di
svago (parchi pubblici), agli orti urbani
collettivi, alle piste ciclabili (vere piste
ciclabili, separate dal traffico veicolare),
alla moderazione del traffico e alla sua
Mauro Minotti
L’avvento della Nuova
Bellinzona ci permetterà di cogliere importanti
opportunità in diversi
ambiti. Penso, per esempio alle possibilità legate
all’ampliamento dell’offerta edilizia e territoriale; in città purtroppo, salvo alcune rare eccezioni, non c’è alcuna struttura
ricettiva attrezzata. Malgrado l’offerta alberghiera
sia di tutto rispetto, mancano hotel di alto standing, così come ampie e moderne sale per congressi, atte ad ospitare una clientela più esigente
e quella del business. Queste strutture, va da sé,
permetterebbero alla Nuova Bellinzona di essere
maggiormente attrattiva, sotto diversi profili. Alle
nostre tre punte di diamante, ovvero i tre castelli
che, lo ricordo, dal 2000 fanno parte del Patrimonio dell’umanità UNESCO, e alle numerose e suggestive zone di svago che questo nostro territorio
offre, non è infatti possibile – almeno per il momento - affiancare delle strutture adeguatamente
attrattive. Non è un caso, infatti, che i turisti più
facoltosi scelgano altre mete per il loro soggiorno
in Ticino, come Lugano, Locarno e Ascona. Certo,
diminuzione – in particolare nei centri
abitati. Anche il progetto di promozione
della mobilità lenta per il tragitto casascuola (Meglio a piedi) dopo una prima
fase nella quale sono state attuate alcune misure sicuramente importanti (fermate scendi e vivi, messa in sicurezza
di alcuni tragitti) sembra ora essersi arrestato e alcune delle misure proposte,
come quella della messa in sicurezza del
sottopassaggi o della rivalutazione dei
piazzali scolastici sono finiti in qualche
cassetto.
Lega/UDC/Indipendenti/Noce
passano anche da Bellinzona, ma dopo una visita
ai castelli, una passeggiata nel centro storico con
tappa magari al mercato e una visita al Museo (e
al parco) Villa dei Cedri, lasciano la capitale per
pernottare negli altri centri del Cantone. La conseguenza è evidente: a risentirne sono innanzitutto
i commerci; prima tra tutti la ristorazione. Come
fare, allora, per cercare di rendere più attrattiva la
Città anche sotto questo profilo? Occorre affrontare la problematica in maniera seria, concreta ed
approfondita, raccogliendo dapprima le proposte
e le idee che vengono dai cittadini.
In questo senso, la Nuova Bellinzona rappresenta un indubbio punto di forza; avremo un Comune istituzionalmente più grande e attrezzato che
avrà il grande merito di poter davvero giocare un
ruolo all’interno del Cantone. Perché, in fondo, è
meglio essere piccoli, ma non contare nulla o un
po’ più grandi e orgogliosamente poter dire «anche noi bellinzonesi contiamo qualcosa?». E tra
noi c’è una voce autorevole che desidera essere
maggiormente ascoltata: quella della Lega dei Ticinesi! Personalmente m’impegnerò a fondo affinché la nostra capitale possa diventare sempre più
attrattiva. E, ne sono sicuro, i primi a beneficiarne
saranno tutti i cittadini.