GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DEL QUADRO GEWISS CVX 160i
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GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DEL QUADRO GEWISS CVX 160i
GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DEL QUADRO QUADRI DA INCASSO CVX 160i GEWISS Sono contenitori in metallo zincato di ridotta profondità (105 mm) adatti per l’incasso in pareti in muratura o in cartongesso, completati con una cornice di raccordo su cui può essere montata una porta trasparente o piena. Il prodotto è preconfigurato negli accessori di installazione interna e di configurazione frontale (Tab. 3.2). ● Fig. 3.3 Quadro da incasso GEWISS Il quadro da incasso GEWISS CVX 160i, nelle versioni IP 30 (senza porta) e IP 40 (con porta vetro o piena), costituisce il completamento dell’offerta di contenitori metallici di distribuzione nel segmento di prodotto con una capacità fino a 144 moduli ed una corrente nominale fino a 160 A. Oltre che dall’estetica fortemente caratterizzante la linea di prodotti GEWISS per la distribuzione elettrica, i quadri da parete CVX 160 e da incasso CVX 160i sono accomunati dall’unificazione dei codici di accessori (pannelli, barra di terra, ricambi, ...). Nonostante sia fornito in una configurazione standard con pannelli forati da 24 moduli di altezza 150/200 mm, la regolazione in profondità del profilo EN 50022 consente anche l’installazione di un interruttore scatolato MTS 160 su guida, anche con modulo differenziale BDS affiancato. ● Fig. 3.4 Esempi di soluzioni applicative di un quadro da incasso CVX 160i Quadro IP 30. Protezione e comando in condizione di frequente manovra delle apparecchiature. 310 Quadro IP 40. Protezione e comando in ambienti interni con accessibilità solo a personale autorizzato. ● Tab. 3.2 H = 600 mm H = 800 mm H = 1000 mm 4 file 96 moduli Nr. 4 pannelli H = 150 mm 5 file 120 moduli Nr. 1 pannello H = 200 mm Nr. 4 pannelli H = 150 mm 6 file 144 moduli Nr. 2 pannelli H = 200 mm Nr. 5 pannelli H = 150 mm Configurazione frontale prestabilita Caratteristiche costruttive La cassa è in lamiera zincata per una migliore resistenza alla corrosione e presenta ampie prerotture su tutti i lati per il collegamento del quadro all’impianto. Le staffe per la muratura sono ricavate da due alette presenti ai 4 lati della cassa e possono essere piegate con un attrezzo secondo le esigenze in modo da garantire il massimo ancoraggio. Il sistema funzionale interno è costituito da un telaio estraibile, che può essere cablato a banco oppure, in alternativa, fissato nella cassa murata e successivamente cablato. I profili funzionali del telaio, come pure gli altri componenti, sono in materiale zincato per garantire l’equipotenzialità di tutti gli elementi installati. Questi profili sono tali da presentare la medesima interfaccia del quadro da parete compatto per l’aggancio di accessori e di staffe di supporto dei profili EN 50022 (DIN35) ed EN 50035 (G32). La cornice frontale, che copre l’intercapedine tra il muro o il cartongesso e la cassa, è in lamiera di acciaio verniciata con polvere epossi-poliestere polimerizzata in forno, di colore grigio RAL 7035 lucido bucciato medio. Nel caso di versione IP 30 sono premontati 2 profili estetici in materiale plastico, mentre nella versione IP 40 è predisposta con 4 cerniere per il montaggio e la chiusura della porta. La cornice assemblata con il telaio funzionale permette le regolazioni per compensare errori di muratura della cassa, sia di profondità che di inclinazione. Tutte le regolazioni sono accessibili sul fronte del quadro per qualsiasi aggiustamento anche con la struttura cablata. Analogamente ai quadri da parete compatti, i pannelli frontali in materiale plastico sono centrati sui riferimenti sulla cornice e sono fissati ai due lati con un sistema di aggancio a quarto di giro. I vantaggi di questa soluzione tecnica sono riconducibili al montaggio rapido e alla pannellatura isolante che assicura la massima sicurezza anche nella versione IP 30, senza necessità di messa a terra. 311 GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DEL QUADRO ● Tab. 3.3 Caratteristiche tecniche dei quadri da incasso CVX 160i ● Tab. 3.4 Comportamento agli agenti chimici ed atmosferici GEWISS CARATTERISTICHE TECNICHE Normativa: CEI EN 60439-1 e CEI EN 60439-3 Protezione contro i contatti indiretti: involucro metallico predisposto per messa a terra CEI EN 50298 Grado di protezione: CEI 23-48 CEI 23-49 IP 30 senza porta Corrente nominale (In): fino a 160 A IP 40 con porta trasparente/piena Tensione nominale di impiego (Ue): fino a 500 V Temperatura di funzionamento: -5 °C ÷ 40 °C Tensione nominale di isolamento (Ui): fino a 500 V Temperatura di magazzinamento: -25 °C ÷ 55 °C Tensione nominale di tenuta ad impulso (Uimp): 6 kV 1,2/50 µs Contenitore in lamiera d’acciaio spessore 10/10 mm Corrente nominale di cortocircuito condizionata (Icc): 10 kA Porta in lamiera d’acciaio spessore 12/10 mm Corrente nominale di picco (Ipk): 17 kA Verniciatura delle lamiere con polvere epossi-poliestere Corrente nominale di breve durata (Icw): 10 kA (1s) colore Grigio RAL 7035 Soluzione salina Acidi Concentrati Basi Diluiti Solventi Concentrate Resistenza Non Resistenza Non limitata resistente limitata resistente Diluite Esano Benzolo Olio minerale Raggi UV Acetone Alcool etilico Non Resistenza Non Non resistente limitata resistente resistente Resistente Resistenza Resistente limitata ● Fig. 3.5 Sistema di componenti per il quadro da incasso CVX 160i QUADRI Grado di protezione IP 30 IP 40 Sistemi di cablaggio GWFIX 100 - RIPARTITORE RAPIDO 100 A DA INCASSO Dimensioni interne (mm) Capacità Larghezza Altezza Profondità (moduli/fila) 600 600 800 105 24 1000 Componenti INTERRUTTORI MODULARI Adatto per Serie MTC MT MTHP MDC, SD, SDA MTC MT MTHP MDC, BD, BDHP INTERRUTTORI SCATOLATI Serie MTS 160 BDS 160 312 In (A) ≤ 32 ≤ 63 ≤ 125 ≤ 125 In (A) 160 160 Caratteristiche funzionali Di seguito sono elencate le principali funzionalità nelle varie fasi di installazione del quadro e degli accessori. Installazione della cassa ed ingresso dei cavi La cassa è predisposta sia per l’installazione in pareti in muratura che in pareti in cartongesso. Nel primo caso si deve prevedere una nicchia nel muro più profonda dell’ingombro del quadro; l’orientamento della cassa, utile soprattutto per la prima grandezza, è dato da una freccia che indica il lato in cui si montano i supporti del telaio funzionale. Inoltre, per favorire un migliore ancoraggio, si consiglia di ripiegare con un attrezzo le quattro alette, presenti sulla cassa nella parte inferiore e superiore (si veda riquadro A di Fig. 3.6). Nell’imballo del quadro da incasso è fornito in dotazione un cartone paramalta per proteggere durante la muratura la parte interna del quadro e i canali di ingresso cavi. ● Fig. 3.6 Installazione del quadro e 100 ingresso cavi 50 > 60 > 60 A > 60 > 60 105 26,5 52,5 50 > 105 > 680 100 200 400 100 B Nel caso in cui il quadro venga incassato in una parete in cartongesso si devono montare le apposite staffe, raffigurate nel riquadro B di Fig. 3.6. La prima operazione da compiere è la rimozione delle prerotture nella cassa, entro cui scorrono le quattro staffe posteriori filettate. Quindi è possibile montare il kit costituito da una squadretta anteriore di appoggio, da fissare alla cassa e che va in appoggio sul fronte del quadro, e da una squadretta posteriore. Una vite M6x80 mm richiama la staffa posteriore, dotata di due punte, fino a prendere a pacco il pannello di cartongesso. La regolazione consente una presa su pannelli da 10 a 70 mm di spessore. Un sistema di regolazione consente di recuperare errori di eccessivo incasso del contenitore rispetto al filo della parete; in ogni caso si raccomanda di avvalersi di una livella a bolla per posizionare la cassa nella parete nel modo più corretto possibile, sia in profondità, che orizzontalmente e verticalmente. Le prerotture per l’ingresso dei cavi sono predisposte sui 4 lati della cassa in lamiera. Mentre lateralmente sono equidistanti (dimensione BxH = 50x100 mm), le rotture inferiori e superiori sono modulari fino ad una dimensione massima di 50x400 mm, per consentire la massima flessibilità nella scelta del canale di raccordo. 313 GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DEL QUADRO GEWISS Dopo l’installazione è possibile montare a scatto nella parte inferiore i due supporti del telaio funzionale. ● Fig. 3.7 Montaggio del supporto del telaio funzionale Montaggio del sistema funzionale Il sistema funzionale è costituito da un telaio zincato, costituito da due montanti funzionali, da due elementi orizzontali di collegamento e da quattro staffe di supporto. Analogamente alla soluzione adottata nel quadro da parete, la coppia di montanti funzionali presenta una foratura a passo 25 mm, assicurando la massima flessibilità di installazione delle guide e degli accessori. Le interfacce presenti consentono il montaggio a scatto delle staffe di supporto dei profili DIN, l‘inserimento dei dadi in gabbia a montaggio frontale (ad es. per fissare la barra di terra) nelle cave rettangolari o il fissaggio di viti autoformanti negli appositi fori. ● Fig. 3.8 Inserimento delle staffe di supporto sui profili funzionali m 0m m 0m e montaggio dei profili DIN sulle staffe pr i ma 20 e fil essiv c esuc m 0m 15 314 fila 0m m file e siv ces suc m 0m 20 200 mm la a fi prim m 0m 15 26 mm ● Fig. 3.9 Montaggio e regolazione dei profili DIN in lamiera 2 2 1 CLACK! La rapidità di assemblaggio del quadro si basa sul sistema di montaggio rapido (Fig. 3.9), senza l’utilizzo di attrezzi, delle staffe di supporto, che consentono il montaggio dei profili DIN. Il principio di montaggio è indicato in figura, mentre lo smontaggio è ugualmente agevole grazie alla leva centrale sulla staffa che disimpegna l’aggancio sul montante funzionale. I riferimenti di montaggio sono forniti da un regolo, da posizionare in battuta sulla staffa di supporto, su cui è già indicato l’interasse 150 e 200 mm a cui inserire la staffa. La sezione EN 50022 (DIN35) permette l’installazione di apparecchi modulari magnetotermici (MTC, MT e MTHP), con correnti nominali fino a 125 A, di interruttori differenziali (MDC, BD, BDHP, SD, SDA), di accessori modulari della serie 90, di morsettiere e di altri apparecchi modulari. Per l’installazione esclusiva di morsettiere, si può adottare il profilo EN 50035 (G32). ● Fig. 3.10 Esempio di affiancamento interruttori modulari/scatolati Nel caso si vogliano installare interruttori scatolati MTS 160, eventualmente affiancati dal modulo differenziale BDS 160, si consiglia di scegliere la guida doppia in alluminio EN 50022 (DIN 35). Per l’affiancamento di apparecchi modulari si deve ricorrere all’adattatore di profondità (GW 49 209), come indicato in Fig. 3.10. Ad eccezione del profilo estruso in alluminio, fissato con una vite autoformante, i profili in lamiera EN 50022 (DIN35) ed EN 50035 (G32) si montano ad incastro con un elemento in materiale plastico che consente il fissaggio e la regolazione sulla staffa. È previsto un sufficiente spazio per il cablaggio in verticale: è possibile fissare sui montanti una canalina di dimensioni 60x60 mm (BxH) senza interferire con l’inserimento del telaio estraibile nella cassa. 315 GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DEL QUADRO Montaggio della cornice ed inserimento del telaio funzionale nella cassa ● Fig. 3.11 Inserimento del telaio nella cassa sui supporti GEWISS L’assemblaggio degli elementi sul telaio, il montaggio ed il cablaggio degli apparecchi può essere fatto indifferentemente dopo avere fissato temporaneamente il telaio (senza cornice) nella cassa oppure in officina prima di avvitare il telaio cablato alla cornice. Il fissaggio del telaio alla cornice avviene attraverso 4 viti: l’equipotenzialità tra i due elementi è assicurata da una rosetta dentellata, di cui si raccomanda sempre l’utilizzo. Il montaggio del telaio (o del telaio e della cornice), anche cablato e quindi poco maneggevole, è facilitato dalla forma delle staffe del telaio che scorrono sui supporti della cassa fino al completo inserimento (Fig. 3.11). Il sistema di accoppiamento tra la cornice e la cassa consente le regolazioni delle perpendicolarità nelle varie direzioni (orizzontali e verticali), recuperando così eventuali non allineamenti durante la fase di muratura del contenitore. Gli elementi di giunzione sono 4 perni distanziali, che da un lato vengono avvitati negli inserti filettati sulla cassa, dall’altro vi viene fissata la cornice che va in battuta sull’anello centrale del distanziale. Come evidenziato in Fig. 3.12 e Fig. 3.13, il distanziale permette di recuperare fino a 20 mm nell’incasso del contenitore; questa caratteristica può essere molto utile nel caso di pareti rivestite (es. marmo, legno) in cui, al momento della muratura, non si era previsto l’applicazione o non era noto lo spessore del rivestimento. Prima di avvitare i 4 dadi e fissare saldamente la cornice alla cassa, è possibile effettuare la compensazione orizzontale del quadro, regolando la manopola destra o sinistra sulla staffa del telaio ed ottenendo una rotazione della cornice, con un escursione fino a 17 mm, a seconda della dimensione del quadro. ● Fig. 3.12 Montaggio della cornice 3 1 2 4 316 ● Fig. 3.13 Sistema di regolazione per compensare gli errori 20 mm di incasso 13-17 mm Montaggio dei pannelli frontali I pannelli frontali in materiale isolante, già forniti in dotazione al quadro assieme al kit guida EN 50 022 (DIN 35), sono centrati nei riferimenti cornice. Le caratteristiche principali sono riconducibili al fissaggio rapido attraverso due inserti ad un quarto di giro e alla caratteristica isolante tale da evitare le operazione di messa a terra; inoltre il pannello può essere estratto con facilità grazie a due prese ergonomiche. I pannelli a foratura DIN hanno un’altezza di 150 o 200 mm, mentre i pannelli pieni hanno un’altezza di 50, 150, 200 mm. Sono disponibili anche pannelli strumenti con un commutatore e 4 strumenti (72x72 mm o 96x96 mm). In tutti i casi è previsto un kit in dotazione per rendere i pannelli incernierati, con 2 cerniere da montare a scatto. ● Fig. 3.14 Dettaglio dei pannelli frontali incernierati 317 GUIDA ALLA REALIZZAZIONE DEL QUADRO GEWISS Nel caso di versione senza porta (IP 30), la cornice è già rifinita con due profili verticali estetici, che rendono di minimo impatto il quadro. Vi sono anche due versioni del quadro con porta trasparente in vetro curvo temperato e con porta piena in metallo. Il vetro temperato di sicurezza è trattato termicamente: in caso di rottura accidentale, la lastra si riduce in piccoli frammenti non taglienti, come richiesto dalla normativa. Porte frontali La porta reversibile, con un angolo di apertura fino a 120°, è facilmente montabile con i due perni. Le serrature sono inserite a scatto sulla porta e fissate con una clip; la serratura standard per chiavi a doppia aletta può essere sostituita con una serratura di sicurezza a chiavi unificate (GW 47 192). ● Fig. 3.15 Montaggio della porta vetro curvo Continuità e messa a terra del quadro ● Fig. 3.16 Dettaglio del sistema di messa a terra del quadro La messa a terra del quadro (e del suo sistema funzionale) avviene attraverso il collegamento della traversa orizzontale del sistema funzionale (Fig. 3.16), contrassegnato con il simbolo di terra, con il morsetto equipotenziale. Nel caso fossero necessari più conduttori in uscita, è possibile collegarsi alla barra di terra in rame elettrolitico, che può essere fissata direttamente sui montanti funzionali nella parte inferiore del quadro. La sezione del conduttore di protezione è di 100 mm2 (20x5 mm), con foratura M6 a interasse 18 mm. Si raccomanda che i conduttori equipotenziali siano collegati alla barra singolarmente per ogni serraggio. Inoltre si ricorda che la barra in terra deve essere identificata con la scritta PE o con colore giallo-verde. Nel caso che sulla porta piena in metallo siano montati componenti elettrici è consigliabile una connessione per ristabilire l’equipotenzialità poiché la porta stessa può andare in tensione se in contatto con una parte attiva. Negli altri casi (es. porta trasparente in vetro curvo) è meglio evitare un collegamento aggiuntivo, per giunta con una resistenza trascurabile, che mette sicuramente lo sportello in tensione per un guasto di isolamento. Coerentemente solamente sulla porta piena è stato previsto un perno filettato. 318