Numero 122 - Collegio Plinio Fraccaro

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Numero 122 - Collegio Plinio Fraccaro
14 marzo 2011
numero 122 — anno VI
Salvi per un palo
Il Fraccaro straccia ogni record vincendo rocambolescamente per il settimo anno di fila.
Editoriale
di Splendid
Il numero sette rappresenta molte cose: i
giorni della settimana; i peccati capitali; il
numero atomico dell’azoto; i re e i colli
di Roma; l’età mentale di Ezio; le stelle
dell’Orsa maggiore; i nani di Biancaneve ;
le piaghe d’Egitto; gli anni di sfortuna
quando si rompe uno specchio. Ecco, evidentemente al cairoli qualcuno deve aver
rotto uno specchio: come si spiegano altrimenti sette anni di sfiga continua, ostinata e implacabile, una sfiga che li perseguita persino quando, come quest’anno, si
meriterebbero qualcosa di più?
In effetti un’altra spiegazione ci sarebbe:
forse non c’entra affatto uno specchio e la
verità è che i poveri cairolotti sono dei
perdenti nati, e che per quanti sforzi facciano restano condannati al loro squallido
destino (mentre scrivo, mi arriva la notizia
che sono riusciti a sbagliare un altro rigore contro il valla…). O forse il motivo va
cercato altrove: forse il cairoli non ha colpe e il problema è che il Fraccaro semplicemente non accetta l’idea di poter perdere contro un collegio che soffre di una
emorragia cronica di tifosi sugli spalti e di
autostima in campo.
Qualcuno potrebbe chiedersi, dopo sette
anni, dove troviamo la motivazione, perché mai per noi vincere sia così importante. La risposta è semplice: perché noi non
conosciamo alternative. Per il cairoli, una
sconfitta è solo l’ennesima di una lunga,
indistinta serie, e trova una facile quanto
illusoria consolazione nel pensiero che
“andrà meglio la prossima volta”. Per noi
invece, anno dopo anno, non esistono scuse, non esistono attenuanti, non esistono
facili scappatoie; perché noi non dobbiamo dimostrare di essere superiori a loro:
dobbiamo dimostrare di essere all’altezza
di noi stessi.
CAFFÉ LETTERARIO
Uzzino sei il peggiore
a pag 7
http://www.collegiofraccaro.it/vdc
Momenti che non
hanno prezzo
La coppa cairoli…quell’unico giorno su 365 in cui tutto
quello che goliardicamente è detto, scritto, cantato
durante l’anno si trasforma in realtà…quell’unico
momento in cui il respiro di un Collegio si ferma..
quel momento in cui a scendere in campo con te non
ci sono solo quei soliti undici o diciotto..la coppa
cairoli è uno di quei momenti che non hanno
prezzo...non ha prezzo vedere la gente intorno a
te, non ha prezzo indossare quella maglia che
quella sera pesa come un macigno, non ha
prezzo guardarsi intorno, non ha prezzo sapere
che su quel campo devi dare tutto te stesso,
non ha prezzo sapere che quelli che giocano
dall’altra parte quella coppa non sanno
nemmeno come è fatta, non ha prezzo
sapere che tu rappresenti generazioni di
fraccarotti che hanno varcato la soglia
di quel campo prima di te e non ha
prezzo sapere che in quel momento tu
rappresenti quanto di più intimamente
fraccarotto vi è in ognuno di noi...
Segue Polo a pag.3
RASATIO
Pelati
SCONTRI DI TITANI
Il vincitore
a pag 8
a pag 11
[email protected]
Pagelle Fraccaro - cairoliMerda 1-1 (4-2 d.c.r.)
Sceccuduro 6,5 : Un portiere
che non è un portiere, un
cuoco che non è un cuoco,
un ballerino che non è un
ballerino, un gol subito
che non è stato un
gol subito, una
parata che non è
stata una parata. Una porca
figura che è una figura porca.
MANZO CRIMINALE
Polo 6: Se nelle prime apparizioni in maglia biancorossa era teso, ora sembra un
maritino in iperventilazione con la moglie
in sala parto; se in passato in campo offriva
prestazioni spigolose, adesso ha più spigoli
lui del duomo di Milano; se il suo attaccamento alla maglia vi sembrava spasmodico, quest'anno con la
sua mostruosa ansia da
pre-gara è diventato il
terrore dei compagni di
squadra. Al novantesimo, prima dei rigori,
dopo una partita in cui
si è battuto gagliardamente, ma dove è stato
messo alla prova da avversari allenati, che
sembravano addirittura calciatori, scoppia
quasi in lacrime perché, giustamente, vede
la coppa precipitare nel baratro. TRANSAGONISTICA
Tommaso 5,5: Le urla sono
le stesse dell’anno scorso, la
grinta pure, ma la prestazione
non è delle più brillanti,, il
cairoli ci trafigge anche a causa
di una sua indecisione. Oltre a
questo episodio, la sua partita
è abbastanza accorta.
Puntiglio finale : rabbiose chiusure
in scivolata alla gamba non ne
ricordiamo, sontuose aperture e
accelerazioni alla jupo neanche,
quindi, caro Tommy, o ti fai crescere i capelli o ti tagli la barba. TRASANDATO
Moviola 5,5: Svetta sulle palle alte, cerca
di fare buona guardia arginando le poche
ma rapide verticalizzazioni giallo nere, tenta anche la sortita in avanti. Nonostante la
peluria rigogliosa lo aiuti
grandemente negli stop di
petto, qualche falla si è
vista, specialmente dopo
il gol del cairoli. Il suo
rigore lo segnava pure il
custode del mascherpa.
Compiti per casa: mutismo, allenamenti e minchiate nenti. DONATO
CAVALLO
Messina 6: Il suo contributo in campo dal
primo minuto mancava dai tempi in cui
andava Gloria Gaynor e lo studio 54. Infatti
si presenta sul terreno di gioco con i pantaloni a zampa, le zeppe e un cespuglio in
testa. La prestazione non è scoraggiante, la
forma fisica è nettamente migliorata e anche la malizia, l'acume tecnico-tattico è
altra cosa
rispetto alla
sbarbata
mqm
che
veniva puntualmente
invitata da
Tinelli
ad
andare
a
dormire con
il pallone
per
farne
intima amicizia.
Non
incide
e
non recide
nessuna
gola o arto
giallonero,
ma lasciando
da
parte
q u e s t o
match, che
fa
sempre
storia a sé,
siamo certi
che svestirà presto i panni del dottorinofricchettone-pacifista per ricalarsi appieno
nel ruolo di terzino scannacristiani di qualche stagione fa. LE FREAK C'EST CHIC.
rossa. Savini necessita di
sana cattiveria, sentimenti genuini, dal profondo dello stomaco da
sputare in faccia all'avversario. Fategli i dispetti, fatelo soffrire, più di
quanto già facciate, l'acido deve salirgli in gola.
Io lo sto già facendo.
FANTASMA.
Mimmo 5,5: Ormai dovrebbe avere la
giusta esperienza per diventare un punto di
riferimento in campo. Uno di
quelli che con la sua corsa prende letteralmente per mano la
squadra nei momenti difficili e
la trascina alla vittoria. Se tiene
la bocca chiusa e lavora duro
può facilmente dominare se
stesso e qualsiasi avversario o
cairolino immondo gli si presenti innanzi. Ha una condotta di
gara tranquilla e ordinata, ma
troppo incolore e priva di spunti
significativi ed efficaci. SOLDAIgor 5,5: Quando la situazione si fa tragica
TINO DI PIOMBO
e l’acqua invade tutti gli scompartimenti,
non rimane che mettere in salvo l’equipaggio sulle scialuppe, rimanere nella cabina Sacha 5,5: Cominciamo col dire che non
di comando e, in solitudine, aspettare che si vedeva un fraccarotto in preda ai crampi
la nave coli a picco. Il nostro capitano è da almeno venticinque anni. Ma non dispepronto a sacrificarsi in ogni occasione, gio- riamo, nonostante abbia provocato pochisca per la squadra, nel cuore della squadra, simi grattacapi alla difesa cairolotta, bisoin un ruolo importantissimo per gli equili- gna sottolineare il generosissimo(anche
bri dell’undici fraccarotto. Ruba palla, si troppo a volte) e prolungato (almeno otbatte come un Leonida, segna un gol in tanta minuti) movimento sulla fascia del
fuorigioco(?) e calcia in maniera impecca- buon Sasscia. Questo continuo su e giù
bile il rigore della vittoria. Fa tutto quello praticato sul velocissimo sintetico del mache deve fare un capitano, quindi nn posso scherpa, sommato alla tensione che genera
il luccichio della coppa cairoli a bordo camproprio rimpropo, ha causato il piccolo inconveniente al
verarlo. Eppure
nostro esterno di centrocampo. Ora, non
il Fraccaro desarò io a scrivere su VdC che Sacha ieri
merita abbonsera ha avuto un altro
dantemente
crampo mentre facenella seconda
va di corsa una rampa
frazione di giodi scale, e un altro
co, rischiando il
tracollo. Porco DDDemonio!!!! Bah, non so ancora in camera sua,
come spiegarmelo…aveva anche i parastin- mentre cercava di
aprire una scatoletta
chi. STINCO DI SANTO
di tonno particolarSavini 5.5: Mister Naza lo ha schierato in mente ostica. Posso
mezzo e si presume che gli abbia chiesto di invece rivelare che lui
stare davanti alla difesa cercando di fare per primo era delusisbene la fase d'impostazione, ma anche di simo e che le suole
arrangiarsi in fase di contenimento. Savini delle sue scarpe d'alin effetti dovrebbe preoccuparsi di fare lenamento si stanno già consumando sul
poche cose e bene. Lo abbiamo sempre lungoticino. COCA COLA SGASATA.
detto, ha le qualità, ma manca di un pizzico
di dinamismo, di furore, di voglia. Sotto i
riflettori della serata di coppa si spaventa e
pensa di dover sorreggere l'intera mole di
gioco del Fraccaro. Il risultato è lo sbiadito
ectoplasma di Savini con la maglia bianco-
* Splendid sei lento come la quaresima,
non ti sopporto più!!! *
2
quello che avrei voluto dirgli: “ho giocato
senza coglioni”. Ebbene si, il nostro attaccante spizzatore/suggeritore dai piedini
fatati ha giocato proprio senza coglioni.
Attributo fondamentale per incidere in
questo tipo di incontri e lo sa bene. Nonostante sia lui a
sbloccare il risultato dopo cinque
minuti con un’incornata malefica,
sente troppo la
pressione e gioca
il resto del match
con le farfalle nello stomaco e chissà cosa nella testa. Si sa, la coppa cairoli fa
brutti scherzi (vedi i crampi di Sacha) ma
questo non giustifica la sua prestazione
spenta e opaca. Io continuo a ricordare
quella fantastica sgroppata dell’anno scorso contro il valla, quando partendo dalla
nostra trequarti seminò mezza squadra
marcando un gollazzo che ci fece sognare le
fasi finali per qualche godurioso minuto.
Quell’azione la ricordiamo tutti, lì si che
c’erano i coglioni. Dunque, compiti per
Patrizio 5,5: A fine partita incontro il suo casa: ripetizioni di coglioni in camera di
sguardo deluso, il giovane pescarese con Batista e cominciamo ad urlargli nelle
un groppo in gola mi dice esattamente
orecchie “fuori i coglioni!!!” che fa tanto
vintage alla generale Turconi.
SCOGLIONATO
va di sofferenza, ma è anche vero che tutto
sommato fa parte del gioco..Pensate ad un
cairoli sopra media??? Può darsi che sia
così…pensate ad un Fraccaro sottotono…
può essere vero anche questo…e allora
perché finisce sempre così..??? semplice,
perché tutto quello che ci rende veri come
collegiali di questo posto eccezionale non è
altro che quell’intima consapevolezza della
nostra capacità di attaccarci a quello che
vogliamo con tutti noi stessi, contro tutto e
contro tutti, e di prendercelo… signori e
signori questo è il Fraccaro..
al termine della mia ultima coppa cairoli
posso soltanto dire: grazie ragazzi per
tutti i momenti che in questi anni non
hanno avuto prezzo, grazie Plinio!!!
Ezio 5,5: Genovezio parte a mille e per
tutta la durata del match riesce a mantenersi su buoni livelli di corsa. Trasformato
in un’ala grazie ad un’intuizione tattica di
Messina, svolge il suo compito con dedizione e senso del dovere. Trasuda attaccamento alla maglia, infatti il capitano cairolino gli si attacca addosso e non lo molla
neanche un secondo, annullandolo in quasi
tutte le azioni. Furenti duelli all’ultimo
sangue, scontri ad alta velocità e sportellate a destra e a manca. Esalta le folle
giocando la coppa
cairoli come dio comanda. Gli manca il
gol e come spesso
accade quando è in
amore nn riesce a
finalizzare
l’unica
occasione
limpida
che gli capita. Ci
mette un tempo per capire le indicazioni
del Nazareno che si sgola cercando di farlo
arretrare in fase di copertura. CAVALLO
PAZZO
Segue dalla prima
in tutta questa cornice di autentico virtuosismo fraccarotto vi è poi un momento,
quel momento che non ti stancheresti mai
di rivivere, che vale una stagione: quando
guardi il cairoli allontanarsi verso gli spogliatoi battuto, umiliato ancora una
volta ,magari dopo averci anche sperato..quel momento non ha prezzo!!!
Prima della partita pensavo: “è come
fare un esame, lo stesso esame che hai
già fatto una, due, tre,…, sei, sette volte e nelle quali hai preso sempre 30!!!”
l’unico problema di questo esame è
che non ci sono voti intermedi, o 30 o
bocciato, l’unico modo per cavarsela è
vincere..per nostra fortuna, per un’allegra serie di circostanze o per quel
sentito virtuosismo fraccarotto noi
sempre stati in grado di cavarcela...
certo non si può dire che la coppa cairoli disputata quest’anno sia stata pri-
Ciolla 5,5: Poco incisivo, il mister gli concede solo uno scorcio di partita per una
scelta puramente tecnica. Quando si entra
in quel momento bisogna
correre di più, incidere di
più, tirare di più… effettivamente da uno con le sue
capacità e i suoi piedi ci si
aspetta di più. Si rifarà
sicuramente nel corso dell’intercollegiale,
magari partendo da titolare. NO PRESI
MEIL, PREGO
Denver s.v.: In pochi si
accorgono del suo ingresso in campo e quei pochi
che se ne accorgono non
lo riconoscono.
FUORILUOGO
Kapa&Rezza
Polo
Chi l’avrebbe mai detto ?
Anche questa volta, come da tre anni a questa parte, Messina se la sente
sucata.
3
La coppa del capitano
Spesso si dice che non esistono partite più
importanti delle altre, ma la coppa cairoli
non può essere considerata una partita
come le altre. Scendere in campo con la
fascia da capitano ha leggermente aumentato la tensione (non ero ai livelli di presura male di Polo), ma appena mi sveglio la
mattina il pensiero va subito alla sfida serale e sale un po' l’ansia. La riunione prepartita è fissata alle 18 e 45 (indovinate da
chi) e non mi lascia nemmeno il tempo di
mangiare! Nel riscaldamento l'atmosfera è
quella giusta e nei primi minuti dimostriamo tutta la nostra determinazione, ci siamo e vogliamo vincere; dopo qualche occasione arriva il gol – forse troppo presto – e
ci rilassiamo, indietreggia il baricentro
della squadra e permettiamo al cairoli di
fare la partita, dopo qualche mischia in
aerea e qualche brivido arriva la fine del
primo tempo. Il mister ci dà qualche indicazione, ma la partita non cambia, non
riusciamo ad attaccarli, e su un errore difensivo arriva il gol del pareggio. Cerco di
infondere tranquillità alla squadra, ma le
facce sembrano sconvolte e quei bastardi
non mollano niente! Dopo qualche cambio
tattico però torniamo a fare la partita, con
buona spinta sulla fascia destra, dove "il
migliore dei fraccarotti" continua ad avanzare, mentre io coglione continuo a rincor-
perché iniziavo a non vederci più dalla
stanchezza!). Torno in panchina trascinando le gambe e sperando di sentire il nome
di cinque rigoristi, ma cosi non è: a quel
punto insieme a Messina capisco che è
giunta l'ora di assumersi delle responsabilità e ci facciamo avanti. I sei rigori prima
del mio sono una sofferenza totale, il mio
può essere quello decisivo; il tratto da metà
campo al dischetto sembra infinito, passano per la testa mille pensieri, interrotti da
uno spettatore che da dietro la porta mi
dice di essere un ex del Fraccaro, e che se
segno è finita! Nel momento in cui la palla
entra non capisco più niente, non so cosa
fare... credo di aver fatto la cosa giusta:
abbracciare i tifosi che ci hanno sostenuto
in una partita difficilissima! Complimenti
agli avversari, ma la coppa è ancora nostra!!
rere per le praterie gli avversari lasciati
liberi dal nostro terzino. Le occasioni arrivano, un gol annullato ingiustamente e
poca lucidità sotto porta ci impediscono il
2 a 1. Arriva il fischio finale (e meno male,
Igor
Arriverà il giorno
Puoi far finta di niente, puoi fingere a sten- que fagioli non sono riusciti ad esprimersi
to sicurezza o noncuranza (arte che si affi- al meglio e a dare il giusto, e tanto atteso,
na con gli anni, con l’esperienza), puoi al- contributo alla squadra. E forse è questo
zare il volume della musica per non sentire uno dei motivi che ha permesso ai cairolotla tensione, nasconderti dietro un sorriso ti di continuare a riversare sul campo le
di troppo, una battuta o un silenzio mai loro misere speranze, fino alla fine della
stato così chiaro, loquace, che vorrebbe partita. Questa volta d’altronde ci credevasfogare fuori il rumore assordante che rie- no davvero. Allenati quel tanto da potersi
cheggia dentro di te, misto di ansia, grinta, gestire per tutti i novanta minuti, rinforzapaura, eccitazione, preoccupazione , fervi- tisi con qualche discreto innesto, giocando
da attesa… Puoi far finta di niente, ma in- come chi non ha nulla perdere, hanno trovano… Il giorno della Coppa Cairoli è arri- vato il coraggio di affrontarci a viso aperto,
per una volta…
vato!
Ad oggi ne ho giocate due: lo stesso mister, È inutile addentrarsi in un commento tecnico, tanto inutile quanto
praticamente gli stessi comscontato e banale, la partita
pagni e il solito supporto del
l’abbiamo vista e vissuta tutti!
pubblico su cui poter contare,
L’anno scorso non so cosa
ma una nuova, gravosa conavremmo dato per sbloccare il
sapevolezza. I cinque novellirisultato e, quando ieri sera ci
ni disorientati e inesperti
siamo riusciti in appena dieci
dell’anno scorso potevano
minuti, nessuno di noi avrebsempre rifugiarsi nelle solite
be mai potuto immaginare di
attenuanti da esordiente,
dover soffrire tanto per poter
potevano sempre contare sul
vincere ancora una volta. Forloro status, per quanto minus
se poteva essere la serata giuquam merdam pur sempre da
sta per continuare a penetrarsostenere, aiutare,tutelare,
li ripetutamente e umiliarli
pur sempre comprese e nel
Patrzio si allena duracon una goleada di cui ormai
caso giustificate. Invece quemente per eseguire un
da anni non si ha memoria.
st’anno (forse troppo desidepliè in vista del saggio di
Forse a qualcuno sugli spalti è
rosi di sentirsi elementi imfine anno.
sembrato di non vedere cuoprescindibili, ma evidentemente non ancora sufficientemente maturi re, passione, palle… Io vi posso assicurare
per non farsi schiacciare da un’ambita che il cuore ha pulsato forte, forse addiritquanto pesantissima responsabilità) i cin- tura troppo nei momenti decisivi, e che
4
guardando negli occhi i miei compagni
durante la partita, dietro paure e stanchezza, non avevo difficoltà a scorgere l’inestinguibile fiamma della passione biancorossa,
che ancora una volta, illuminandola, ci ha
mostrato la via di una nuova vittoria!
Ognuno si senta libero di dire la sua o di
dare consigli più o meno propedeutici per
il lungo cammino che ancora ci aspetta
nell’Intercollegiale… Io intanto sono felice
di aver vinto ancora e di aver contribuito a
realizzare la più lunga serie di vittorie consecutive da quando questa competizione ha
cominciato ad essere disputata nel 1981!
Magari arriverà il giorno in cui un palo o
una bella parata sbarreranno a noi la strada verso la vittoria, in cui la fortuna non ci
sorriderà e usciremo sconfitti alla lotteria
dei rigori. O magari arriverà il giorno in cui
saranno semplicemente più forti e la Giuseppe II dovrà trasferirsi, e così impregnarsi del fetido odore di cui puzzano le mura
del recinto abitato dai sodomiti tafani gialloneri… Sappiamo tutti che prima o poi
quel giorno dovrà arrivare… Ma in questa
lunga notte del 7/03/2011 posso affermare
con soddisfazione che quel giorno non è
oggi e che per quest’anno anch’io, come
direbbe il vecchio Messina, «me la sento
sucata!»
Patrizio
16
grazie
Beato Giozzi che non capisce un cazzo
La Coppa Cairoli suscita negli spettatori un suoi bisogni alcolici nel corso della parvortice di emozioni varie e contrastanti. Si tita, ma beve tutto prima del fischio
va dalla tensione che anima il prepartita d’inizio. Al decimo del primo tempo
all’effimera gioia provata dopo il gol del cade in uno stato di totale incoscienza e
vantaggio, dalla paura di essere sconfitti si regge in piedi fino al crollo delle gamdai tafani al sollievo misto ad irrefrenabile be con annesso sbocco, che si verifica in
gioia che ci assale dopo la realizzazione del apertura di secondo tempo. Solo le corigore decisivo. Indubbiamente anche gli stanti cure dei compagni Pietro ed
odiati cairolotti provano qualcosa, che pre- Esse gli permettono di sopravvivere
sumo sia una vaga speranza di vincere o, alla partita e di ritrovarsi nel letto
almeno, di fare bella figura, che viene inevi- entro la mezzanotte.
tabilmente seguita dalla consueta rassegna- In molti condannano l’atteggiazione dopo l’ennesima sconfitta. Anche mento nichilista di Giozzi, ma
soggetti terzi alla sfida possono avere moti- personalmente lo invidio. Ha
vazioni per presenziare alla Coppa: le ra- infatti evitato, in cambio di un
gazze accorrono per ammirare i riccioli po’ di vomito e di un leggero
biondi del nostro genovese preferito o la mal
virilità terrona dei nostri difensori, i gay
per godere della femminee movenze di Patrizio, una tranquilla famiglia belga per
respirare l’atmosfera della vita colledi testa
giale pavese.
al risveglio,
Tra i numerosi spetle
sofferenze
tatori solo uno ha
atroci seguite al
vissuto la partita in
gol del Cairoli e l’inmodo
totalmente
sostenibile tensione
apatico, probabildella lotteria dei
mente senza neanrigori, oltre al conche rendersi conto
sueto disgusto che si
di essere allo stadio:
prova
guardando
chiaramente parliagiocare Savini. Anmo di Omar Giozzi.
cora una volta GiozIl valtellinese, dopo
zi ci ha fregati tutti.
un prepartita a base
di bresaola e benzina al sapore di birEsselunga
ra, prepara uno zaino per sostenere i
In preda ai fumi dell’alcol il filosofo sufi
Omar Giozzi ha avuto una terribile visione.
Avviso
Stasera lunedì 14 marzo ore
22.00 in biblioteca, ultimadefinitiva-giuro-che-è-l’ultima
RIUNIONE WHITE PLINIO. Gli
assenti finiranno in appartamento con voi sapete chi.
Fraccaro - s. agostino FC (Famiglia Cristiana) 7 - 1
Ottimo debutto per la compagine
biancorossa che asfalta il S. Agostino
con un perentorio 7-1. Il risultato
evidenzia la superiorità del Fraccaro
che, forte di una buona organizzazione tattica e di un’eccellente condizione fisica, oltre che di alcune ottime
individualità, riesce a portare a casa
una preziosa vittoria. Nonostante l’assenza dei difensori centrali titolari, i
biancorossi non rischiano molto e
sbloccano la partita con Maggiani, che
poco prima aveva fallito una comoda
occasione. Barbieri, su assist di un Di
Carlo ottimo nel ruolo di punta avanzata, e ancora il biondo genovese con
una prodezza da fuori area fissano il
risultato sul 3-0. Nel secondo tempo i
Il giovane Billy Sballo colpisce Sacha alle spalle.
biancorossi gestiscono la partita e,
dopo aver subito il gol della bandiera dagli avversari, arrotondano
il punteggio, approfittando di un netto calo fisico del S. Agostino.
Vanno in gol Di Carlo, l’ opportunista
Maggiani e il fantasista barese Cioce,
che realizza con un preciso cucchiaio e
poi con uno slalom che si concretizza
in un preciso tiro all’angolino.
Sicuramente un ottimo inizio per l’armata biancorossa che, nonostante
pesanti assenze, vince mostrando un
gioco ottimo sia nella fase offensiva
che in fase di contenimento. D’altro
canto va anche detto che gli avversari
erano indubbiamente di livello inferiore, sia da un punto di vista tecnico
che da un punto di vista atletico. È ora
importante continuare su questa strada confermando la buona condizione
della squadra nelle prossime partite.
Esselunga
5
L’urlo del manzo
Ancora ricordo con grande lucidità il giorno in cui decisi di far
parte della squadra di calcio.
Ero una matricola in inoltrato
novembre, e la voglia di muovermi, di fare una attività sportiva
mi hanno convinto a seguire
prima gli allenamenti di corsa
(dove Sacha notò per primo il
mio moto manzesco) e successivamente quelli di calcio.
Certamente ho iniziato come
quarto portiere, e non pensavo
minimamente di salir di grado in
così poco tempo.
Infatti, per colpa di una serie di
nefasti eventi (la spalla di gughi,
le dita di ostrega, la fattanza di
emule) l'anno scorso mi son ritrovato tra i pali in occasione di
partite decisive per l'intercollegiale.
L'onnipresenza e onniscienza di
Polo, la vicinanza delle matricole
in squadra, mi hanno sempre
invogliato a seguire con costanza
gli allenamenti e grazie a questi
(e a Gughino) son riuscito a migliorare da una situazione iniziale disastrosa.
Pensavate scrivessi una ricetta o
una cosa manza, ma il messaggio
di questo articolo è rivolto soprattutto, e non solo, alle matricole, perché come ho agito lo
scorso anno, per chi vuole giocare a qualche sport, partecipare
"Il pasto nudo" di David Cronenberg (1991)
SpazioGiovani-Broletto, ore 21:30. Ingresso libero.
alle attività del collegio e far parte di una squadra, consiglio costanza e buona partecipazione;
aggirate la paura di non essere
all'altezza e non sentitevi incapaci e poco utili, perché le quadre
sono anche il collegio.
Beh, visto la serietà dell'articolo
concludo con uno tra i più importanti aforismi della cucina
salentina...mi raccomando ragà,
“la pasta e patate va pensata come un risotto,we!”.
Savini “Il Mostro”.
Ti sei iscritto a una
facoltà per spacciatori e hai deciso di
dare
tre
esami
all’anno: va bene,
possiamo tollerarlo.
Ma importunare di continuo
uno dei redattori perché finisca al posto tuo una tesina
(che ti ha già scritto per metà
mesi fa) è decisamente troppo. Impara a lavorare da solo,
non ci sarà sempre qualcuno
[Un ringraziamento speciale pronto a rimediare alla tua
all’ex meno ex che ci sia, che pigrizia. SCANSAFATICHE.
6
>> mercoledì 16 marzo <<
>> giovedì 17 marzo <<
Un raro scatto del
Manzo-mannaro, durante il periodo degli
amori, quando è solito
urlare la sua fame inesauribile di bovini alla
luna.
tiene insieme una redazione
casinista e ritardataria: grazie
Elia.]
Due settimane di film
"Essere John Malkovich" di Spike Jonze (1999)
FRACCARO Sala Porro, ore 21. Ingresso libero.
Sceccuduru
Idem Velle
Gli EX. Se un nutrito
gruppone di ex collegiali decide di fare un
aperitivo-rimpatriata
al Voltino, il minimo
che possiamo aspettarci è di essere presi
d’assedio:
questa
dimostrazione di collegialità
spontanea, ignorante e totalmente imprevista è forse il migliore esempio che si possa
dare alle nostre mqm debosciate — e forse non solo a loro.
TRUE FRACCAROTTI
Appuntamento al cinema
a cura di Monto
>> lunedì 21 marzo <<
"Zazie nel metrò" di Louis Malle (1960)
Collegio Ghislieri, ore 21:30. Ingresso libero.
>> martedì 22 marzo <<
"Bande à part" di Jean-Luc Godard (1964)
RadioAut, ore 21:30. Ingresso libero.
>> giovedì 24 marzo <<
ore 20:30 | "L'esplosivo piano di Basil" di JeanPierre Jeunet (2010)
ore 22:30 | "La versione di Barney" di Richard J.
Lewis (2010)
Cinema Corallo. Ingresso serata: 5 €.
"Il ladro di orchidee" di Spike Jonze (2002)
FRACCARO Sala Porro, ore 21. Ingresso libero.
"Existenz" di David Cronenberg (1999)
SpazioGiovani-Broletto, ore 21:30. Ingresso libero.
Driss, Lemon, DeRubeis, Rizzo. Brutti
esseri viscidi e senza
speranza, come vi è
saltato in testa di
usare il nome del
collegio per un gruppo di Facebook di sole matricole? Se
volete invitare della gnagna,
fatelo senza usare un nome
che non siete ancora degni di
attribuirvi. Se poi la gnagna
nemmeno risponde all’invito
oltre al danno si aggiunge la
beffa. Che non succeda mai
più. SVERGOGNATE.
Billy Sballo mentre si reca al
Mascherpa assieme alla
pischella di Ken il Guerriero.
Il Signore dei Frack Rotti
Con questo articolo si apre una nuova storia, una storia di miti e legenda (quella
delle mappe), di terre lontane e desolate,
di uomini coraggiosi, di elfi omosessuali, di
spade infilate nel fodero sbagliato. Questa
è la storia del Signore dei Frack Rotti.
Capitolo 1 :“La compagnia delle matricole”
Episodio 1 :”L’inizio con una storta”
Viaggiando attraverso il Mare di Cazzate,
superando Terronia, tra la Foresta Imballata, scalando le Montagne Bugiarde, sopportando “la Terra Insopportabile” e viaggiando in altre terre noiose si giunge alla
lontana terra di Pavvia (per ragioni di copyright) nella impenetrabile fortezza dei
Frack. Lì, protetto dalle maestose torri
della fortezza, viveva GuGhy, il malvagio
signore dei Frack.
La legenda dice che GuGhy, il malvaggio
signore dei Frack, per conquistare tutte le
terre dello stivale al di qua fece costruire
delle spille da dare in dono ai vari sovrani
dello stivale al di qua.
Tutto ebbe inizio con la forgiatura delle
spille:
3 vennero date agli elfi omosessuali, le
creature più sagge e inculatrici di tutti;
7 ai re dei nani grand… Piccoli uomini menomati ma con grand… (no sono nani, non
hanno niente di grande);
9 splle furono date agli uomini, che più di
ogni cosa volevano la figa (solo alcuni volevano gli elfi).
In queste spille erano sigillate la cazzutaggine e la volgarità necessari per conquistare tutto e tutti.
Ma tutti loro furono ingannati perchè venne creata un’altra spilla, nella terra di Pavvia alle falde della fortezza di Pavvia,
GuGhy l’oscuro signore forgiò in segreto
un an… spilla, una spilla sovrana per controllare le altre e in questo modello riversò
tutta la sua crudeltà, malvagità, e la sua volontà di
dominare tutti gli elfi
omosessuali… Una spilla
per domarli tutti, e a poco
a poco tutti i popoli, fino
ad arrivare alle terre di
Terronia, che caddero sotto il dominio di GuGhy,
ma un’ultima alleanza tra
uomini ed elfi combatté
per la terra di Terronia. La
vittoria era vicina ma il
potere della spilla non poteva essere sopraffatto. Ma
fu in quel momento, quando ogni speranza sembrava perduta per sempre, che
Cazza figlio di Cazzone
afferrò il pene di suo padre
e tagliò la felpa con la spilla di GuGhy! GuGhy morì.
Molti anni dopo, a Bormilandia, un villaggio di Hobbit nascosto
nelle montagne, un ragazzo speciale stava
correndo tra i campi con fare spensierato e
felice: “nulla può togliere il sorriso da quel
volto così innocente”, pensavano i contadini del villaggio, ma il destino di questo
ragazzo molto speciale gli avrebbe tolto il
sorriso!
“Corri, che mi devo allenare per le Bormiadi”, disse Bormietto al suo amico immaginario.
Il ragazzo correva, quando ad un tratto,
prese una storta e cadde a terra in modo
assai goffo. Le imprecazioni anticiparono
la fontana di lacrime che di lì a poco zampillarono da quegli occhi cosi speciali!
Lì vicino, su di un carro,
stava passando una persona molto distinta: con cappello a punta e barba lunga, era Spenkalf, il grande
stregone grigio. Egli udì le
lamentele di Bormietto e si
recò subito a vedere di
cosa si trattava.
“Ooh Bormietto come stai?
Vedo che sei ti sei ferito!”,
disse Spenkalf.
“Mi sono fatto male correndo e ora sento tanto
dolore, aiutami Spenkalf!”,
chiese Bormietto.
“E va bene ti aiuterò, ma
che sia l’ultima volta Bormietto! Tieni, prendi questo “bastoncino magico” e
mettilo in bocca, poi aspira
e vedrai che non sentirai
più niente!”.
E così il buon Bormietto aspirò dal magico
bastone e tutto gli sembrò più facile!
“Grazie Spenkalf! Ora mi sento meglio!”.
“Prego Bormietto, ora prendi quel gatto e
andiamo, ti porto al villaggio!” .
“Quale gatto?” Si domandò Bormietto girando intorno come un ebete.
“Non ti è mai mancato il senso dell’umorismo Bormietto! Bene, andiamo”.
De Rubbeis
CAFFÈ LETTERARIO
Il Tropico del Cancro
Miller
Un editore fa uscire per la prima volta, a
Parigi nel 1934, "Tropico del Cancro" dello
scrittore Henry Miller. In America e in
Irlanda il libro verrà pubblicato circa trent’anni dopo,
provocando un processo per
oscenità che porterà il paese
a rivedere le leggi sulla pornografia, voluto dai papisti
irlandesi.
Herny Miller racconta la vita
sgangherata, e non priva di
difficoltà, degli artisti stranieri nella Parigi degli anni
’30. Dipinge una serie di personaggi inquieti, fannulloni e
perennemente perdenti, un
po’ come Patrizio Di Carlo.
E’ un libro autobiografico, raccontato in
prima persona, riprende lo stile dello
Stream of Conciousness tipico della sacra
bibbia dei papisti Irlandesi .
Lo scrittore si rivolge al lettore, tenendo
subito a precisare che quello che sta scrivendo non è un libro ma uno “scaracchio
in faccia all’arte “.
Il libro, considerato trasgressivo, è in realtà una vera opera d’arte, un dipinto che raffigura in piccoli spruzzi una
vita intensa di avvenimenti e
intrisa di una inusuale umanità, intesa come complesso
di emozioni, istinti, avvenimenti!
"Tropico del cancro" è il primo libro di Henry Miller,
scritto con penna impulsiva
ma lucida. Considerato spesso solo pornografia o romanzetto rozzo, diventerà, invece,
il capolavoro assoluto dello scrittore. La
forza di questo libro sta proprio nell’aver
parlato di angoli miseri, di volgarità, di
umanità che non ama sempre e costantemente ma che scopa per piacere e per denaro, che tradisce, ruba, dimentica, sfrutta
e colpisce alla spalle. Così si è spostato- per
poco- il valore della bellezza e Miller ce la
fa scoprire là dove il nostro occhio vitreo
non sarebbe arrivato. Ci dice, a tratti sottovoce e a tratti urlando, di quanto sia bella
la vita, ma anche di quanto sia lercia e meretrice. E non per questo meno vera e lucente. Prospettiva totalmente discordante,
tuttavia, dalla filosofia dei cosiddetti
“papisti irlandesi”: uomini di chiesa con la
ferma convinzione che il genere umano sia
onesto,scrupoloso e pacifico e che, quindi,
come logica conseguenza, deve essere stuprato violentemente, senza distinzione di
razze: dai Negri, ai Bidello.
De Rubbeis
7
Il barbiere di Siviglia
[…]Tutto cominciò in una frizzante serata
di nullafacenza, Carlo venne da me perche
aveva il suo folto ciuffo
nero da sistemare, e, come accadeva da tre anni a
questa parte, ero io a doverglielo accorciare. Come ormai tutti e due sapevamo, c’era un solo
posto dove questa operazione poteva aver luogo:
il bagno condiviso delle
camere 73 e 74. Dopo
aver recuperato gli arnesi
del mestiere e raggiunto il
bagno prediletto dai capelli di Carlo, mi misi
all’opera con la mia solita
flemma da uomo del sud.
Avevo appena terminato la mia opera
quando si presentò a me una matricola
sarda, a cui avevamo affibbiato il nomignolo di Trota ,dato che assomigliava allo stupido figlio di un politico in voga a quei
tempi, e devo dire che anche le sue capacità
intellettive non si allontanavano molto dal
suo omonimo famoso. Bisognava di un
taglio netto, dato che aveva provato ad accorciare gli unti capelli castani da solo, con
scarsi risultati. La
scelta del taglio fu
facile, una bella
testa pelata per
smontare
gli
sprazzi di vanità
che una matricola
non poteva di certo
permettersi.
Non ci misi molto,
le ciocche cadevano giù al primo
tocco, tagliacapelli
elettrico ed, in un
baleno, la testa del povero sardo diventò
un bel praticello inglese. Neanche il tempo
di ammirare la mia creazione che una seconda
matricola apparve alla
luce del corridoio del secondo piano, e allora io e
Carlo ci guardammo negli
occhi, e colsi nell’azzurro
vitreo dei suoi la mia stessa intuizione:quella si
sarebbe trasformata in
una serata storica, che
negli anni sarebbe stata
ricordata col nome di
“rasatio”. Il malcapitato
venne tosato a dovere e
intanto una piccola folla
si radunò fuori dalla porta
del bagno, il cui pavimento cominciava ad
essere invaso da ciocche multicolore. Altri
accorsero a godersi lo spettacolo, e tra loro
matricole ignare di ciò che sarebbe accaduto ai loro bei capelli da lì a breve. Ad uno
ad uno gli acquirenti di quella sala da barba improvvisata si sedettero alla poltrona
del barbiere, che instancabile continuava a
tosare, concedendosi anche la libertà di
disegnare sulla testa dei malcapitati forme
che li avrebbero
resi
inappetibili
anche alla più affamata delle zitelle
in cerca di marito.
Il culmine si ebbe
quando
l’ultima
delle matricole, un
ragazzo del sud
molto geloso della
sua chioma imbellettata di gelatina
ed il suo compare
dedito agli stupefa-
centi furono convinti a sottoporsi al taglio
in cambio della restituzione di uno dei loro
infernali strumenti per le droghe, sequestrato il mese addietro da Carlo insieme ad
un altro anziano, Marco. Il mio lavoro venne così apprezzato che anche dei collegiali
di rango superiore si fecero rasare dal sot-
toscritto. La serata terminò con una festicciola in una camera del secondo piano che
avevo occupato il mio secondo anno, ora di
una matricola che compieva gli anni. Ancora oggi chi guarda le immagini di quella
festa, appese nel mio studio insieme alle
altre foto dei miei anni in collegio ,potrebbe pensare che in gioventù io
abbia frequentato esponenti della destra
più radicale.[…]
Tratto da “Racconti sotto le torri” di Neri
Falco. Edizioni Recanati
Scriverò perché...
... perché ci sto seriamente prendendo gusto, lo ammetto, sempli- “Tu, cosa sei, indovino il tuo ingresso nel sonno e subito il terroci gocce di nero inchiostro, fissandosi sulla carta, divengono un re, tu, io so che ti muovi, che lento ti sollevi, tu solo tra i due, nella sua immobilità l’altro scompare ai sensi,
potentissimo tramite per irriverenze d’ogni
vorrei distogliere lo sguardo ma non posso,
genere, quanto mi irretisce tutto ciò. Ma queimmobile hai la forma di un nero accento, tu,
st’oggi, cari lettori, i nostri propositi sono seri,
conduci i miei occhi a ciò che tristemente inquantomeno pretendono di essere tali, lo devo
cornici, ma cosa, sforzandomi c’è di più, sì, lo
riconoscere, per lo sfottò, o calunnia se siete
intuisco, annebbiati e confusi sono i ricordi,
dalla parte di chi viene preso di mira, si dovranno, anche nel sogno c’è una nebbia, forse del
no attendere tempi più propizi. Tristemente mi
fumo, sì, più e più torce, sottili e terribili, una
trovo a riconoscere che manca l’ispirazione. Per
si accende mentre l’altra si spegne, funesto
ovviare a questo problema, il fato ha voluto che
lampeggiare, forse sono una di quelle, non so,
trovassi, abbandonato ai piedi della scala che
ma il fumo, un vortice che mi confonde e mi
all’Empireo ciel conduce, un foglio, la purezza,
priva del senno, non riesco a fuggire, non reil candore ormai corrotti da una tremula grafia
spiro e mi sento bruciare, a quel punto lo
color della notte. Il prevalere della curiosità e lo
sforzo nel decifrare tali scarabocchi mi portano,
vedciò a cui dai rilievo, mi si stringe la gola,
ora, a proporvi siffatte righe, anonimi frutti di
lentamente l’immagine si forma, forse un
una mente provata dal travaglio di una, o forse più d’una, notte: globo di fuoco, eccolo, però calore non emana, perché lampi
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se ne partono, sì, ma gelidi attraverso il grigiore dell’aere, dove
si posano solo polvere e silenzioso soccombere, intorno pianto ed
oscurità, non posso muovermi, una mano invisibile mi stringe,
mi stritola, tu, dal tuo infernale incavo ruoti e torni a perseguitarmi, anche i muri trapassi, tu, congeli ogni mio gesto, invoco
clemenza, ma mali non ne ho commessi, lo sento, le parole non
hanno suono, vacuità orribile, tu, mi circondi di nubi tossiche,
ora so, ma non conosco il motivo, che mi odi, tu, non perdoni la
mia iniziativa, ma quando ho osato, non lo farò mai più, questo
è certo, però è troppo tardi, tu, ti ergi, quale barriera invincibile,
perché non approvi, ma cosa, il nulla, forse, è degno, tu, silenziosamente godi di questo abisso, che mi si apre sotto cenere e cene-
re che mi circonda, mi si muove attorno e mi ricopre, tu, lasci
che io sia trascinato nel silenzio assoluto. Lentamente mi spengo,
manca poco, lo sento, ma al quel punto, finalmente, mi è chiaro
ciò che sono, è troppo, mi sveglio e respiro a pieni polmoni, mi
tranquillizzo, ripenso al sogno: sono una sigaretta appena prima che tu mi spenga, che pazzia, rinchiudetemi, per carità. Che
accanimento, però, certi fumatori: non ne hanno mai abbastanza.”
Cazza
GORAN IL TERRIBILE, il collegio visto dal terrazzo
Cari lettori e gentili lettrici, bentornati al
vostro appuntamento con la vostra dose
(quasi) settimanale consigliata di sarcasmo
e ironia distruttiva. E poiché si parla di
dosi e raccomandazioni, permettetemi una
breve introduzione al mio articolo e alla
decisione del bersaglio della settimana.
La vita nel collegio si regge su una serie di
abitudini collaudate dall’esperienza di anni
e anni di goliardia: il Fraccaro vince la coppa Cairoli, le matricole subiscono svariati
abusi giustificati dalla loro totale
inutilità (sì, Trieste, stiamo parlando
di te) e Emilio, fra un insulto e l’altro, va a caccia di donzelle sulla sua
motocicletta d’annata. Ognuno si è
ritagliato un proprio ruolo. Alcuni vi
si dedicano con passione, come il
calabrese più manzo che ci sia, l’inimitabile
cuoco/pianista/portiere/
amante dell’antica arte del travestitismo Sceccoduro. Altri invece preferiscono la strategia di Savini
(minimo risultato con il minimo
sforzo).
C’è, tuttavia, una categoria di personaggi che sembrano non avere compreso la propria posizione e si credono più importanti o interessanti di
quanto non siano. I casi sono i più
disparati: si va dagli scribacchini
abruzzesi mestruati che pensano di
avere il diritto di deturpare gli articoli altrui alle matricole sarde a cui
hanno dato alla testa i troppi inviti
ai tavoli di poker e briscola, ma che
si rivelano incapaci di scrivere un
banale telegramma. Come la rana
della favola di Esopo questi loschi
figuri si gonfiano di presunzione per
poi esplodere nella maniera più rumorosa e
umiliante possibile. La vendetta del Fraccaro non si farà attendere, sia che si tratti
di flessioni o di torture più sofisticate. Ricordiamo ai diretti interessati che come
dimostra lo stesso VdC la fantasia e la pazienza sono due virtù del perfetto fraccarotto: aspettatevi il peggio.
Nemmeno i due energumeni già citati, tuttavia, hanno mai suscitato una quantità di
fastidio anche solo lontanamente paragonabile a quella prodotta dall’insopportabile
bambino saputello invecchiato troppo in
fretta che si aggira dalle parti di camera 41.
Quest’essere dalle fattezze di segretario
comunale costretto a una dieta di pane e
acqua, non contento di rendersi ridicolo
con il suo utilizzo di un linguaggio formale
nelle occasioni più inopportune, ha avuto
la sfrontatezza di presentarsi, nonostante
le sue ovvie deficienze fisiche e psicologi-
che (considerate solo questo: questo sedicente ventunenne dorme ancora con un
ORSO di PELUCHE), come “bombardato
dalla figa”. La definizione ha giustamente
causato grandi scoppi di ilarità nei collegiali, ma quello che poteva sembrare uno
scherzo si è rivelato essere una malsana
che lo ha portato a molestare ogni essere
dalle parvenze anche solo vagamente femminile che avesse la sfortuna di fare la sua
conoscenza. Si narra che abbia insidiato
tutte le fidanzate degli anziani in una sola
notte e senza che nessuno se ne accorgesse,
che abbia cercato di palpeggiare Sceccoduro nel sonno, che addirittura abbia saccheggiato un negozio di bambole alla ricerca di vestiti da sera per il suo orsacchiotto.
L’appetito sessuale di questo piccolo erotomane non si esaurisce con le rappresentanti del gentil sesso. La sua sessualità confusa
ha trovato uno sfogo quando, indossato per
le prima volta il costume da prostituta del presepe, ha finalmente scoperto le sue inclinazioni nascoste.
Nonostante il trucco e i vestiti femminili lo rendano più simile a un
incrocio fra Platinette e Rosa Russo
Iervolino che a una vera donna, l’omuncolo ha imitato alle perfezione
in più occasioni le movenze e la voce
di una professionista del mestiere
più antico del mondo, riuscendo
persino a procurarsi i sintomi di una
crisi premestruale dopo un bagno in
fontana.
La misura era già colma da mesi, ma
pochi giorni fa questo indescrivibile
ammasso di molestia ha avuto l’ardore di richiedere a chi scrive un
“articolo di elogi”. Immaginatevi il
mio stupore. Non solo mi si chiedeva di cambiare l’essenza stessa di
questo appuntamento, ma a farlo
era proprio un essere i cui pregi possono essere riassunti in una singola
frase: non abita nella mia provincia.
Questo articolo è la giusta punizione
per la sua assurda richiesta e un
avvertimento per tutti coloro che
avranno l’audacia di richiedermi
anche solo un commento positivo alle loro
squallide imprese. Se tenete alla vostra
autostima non provateci, non parlatene,
non pensateci nemmeno.
Alla prossima settimana, signori e signore.
Goran
9
Bordo di diario di bordo
II GIORNO
Dopo una giornata passata a dormire e bere con il nonno di turka (e aver cagato quattro volte!)
arriviamo a provence,tipica città universitaria pavese piena di gnagna.
é un ora che giriamo senza trovare un cazzo di parkeggio,siamo sporki e sudati ma nn ci manca
la voglia di fare casino come dei quindicenni
"toz fai schifo scoreggi come un porco":dico io (Ezio).
"facciamo un aperitivo!"urla sacha.
e allora si va.... perchè io va.
Ore 22:00 stiamo cenando dopo aver bevuto abbastanza......in camper.
Turker:"secondo me là affianco bellìn uno si sta facendo fare un pompino!
"Sacha"t'immagini se ora esce un pelato là sotto?
"turker:"secondo me gli uomini lo succhiano meglio delle donn e hanno più tatto!
"Mason:"è vero.
"Ezio:"ma un bel paio di tette?"...
MENTRE TONUCCI LO SUCCHIAVA A IDRO.....fine
III GIORNO D.C. FRANCIA
Sveglia alle 9 a.m.
mi risveglio pensando d'essere in auto grill o qualcosa di simile sempre lungo l'autostrada,in
realtà siamo fermi fuori da un casello.
Il signore del camper ha guidato fino alle 2 00 a.m. d.c. alla ricerca disperata di una bella pompa
che spruzza g.p.l. ,ma senza risultati positivi.il signore del camper non dorme,pensa e
ripensa...come cazzo faccio adesso?pure sacha dorme male...
sogna il pene di ezio che ora nn poteva toccarlo poichè ezio dormiva con turker,quest'ultimo
sognava invece di montarsi Fidro.
Alle 9 30 troviamo la super pompa g.p.l. anale,dopop aver parlato con diversi individui
magrebini in inglese francese alberesco.
Si fa colazione e si riparte in direzione opposta ,perchè?
perchè così dio ha deciso per noi.
Ore 12 00 p.m. dopo halloween.
Mi risveglio ancora in direzione Spagna /Paradiso.
Il super-tecno-viking-toz cucina,sacha apparecchia fuori su degli stone-table,ripetendo di
continuare a sentire odore di merda arrivare dal camper,
ormai era diventato lo shit-camper.
IV GIORNO 12 00 a.m D&D (dopo la doccia) BARCELLONA LE 2 TORRI......(to be continue...)
Toz
ANTOLOGIA CLANDESTINA rubrica chemioterapica a cura di Eleno
Nero sui tetti
fatemi vedere
le vostre tegole di metallo
dove scorre vino d'acqua
e il presente non esiste,
apritemi le porte,
stelle lunari, sassi,
sono pronto,
solo voi sapete la via
nella mia compagnia
la via per la perdizione
per naufragare in un mare
senza sale, senza fine
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moicani neri, ombre d'equilibrio
volano su tetti di speranza
dove sono stasera?
dove hanno piantato
le loro pure tende?
dove sono stasera?
hanno forse rubato
il vello d'oro di giuda?
o una gru d'acciaio
costruisce i loro sogni
di cani al guinzaglio
e serpenti al collo?
Scontri di titani
Secondo round per il torneo preferito dai trans della festa di economia. Dopo alcune eliminazioni eccellenti (e altre meno) la corsa
per la cintura comincia a farsi più chiara: chi si aggiudicherà il titolo?
La redazione
SCECCU “MANZOTIN”
EZIO “CASUALE”
EZIO “CASUALE”
NADAL “BOLIVIA
KID”
ALARICO “DELTOIDE”
NADAL “BOLIVIA
NADAL “BOLIVIA
Sono arrivato uno!!!
KID”
KID”
PIETRO “POMPETTA”
BANTI “KAYAK”
BANTI “KAYAK”
BATISTA “IL
IGOR “IL
MULATTO”
MULO”
BATISTA “IL
BATISTA “IL
MULATTO”
MULATTO”
Nadal vs. Batista
Voci di Corridoio
(50,1% > 49,9% - 0% < 100%)
In vista dello scontro finale, Nadal escogita una strategia infallibile: sfruttando le sue conoscenze di biologia, il sardostano clona centinaia di piccoli Giozzi che vengono squinzagliati
per Pavia al fine di prosciugarne le riserve etiliche; il calabrese senza alcool è inerme come un crostaceo senza guscio, e
vedere Nadal che massacra di calci Batista riporta alla mente
lo scontro tra Sher-Khan e l’orso Baloo. Batista è ormai spacciato, e solo un miracolo potrebbe salvarlo, quando all’improvviso… accade un miracolo: Splendid, in un delirio di onnipotenza, abusando del proprio monopolio mediatico ignora
il legittimo risultato del sondaggio e fa trionfare l’Orlandone
(sul quale pare abbia scommesso ingenti somme di denaro).
Batista, forte dei nuovi esiti truccati, si rialza e pianta Nadal
nel terreno col suo pugno-battipalo: dopo averlo così immobilizzato, gli spappola il cranio con le sue enormi palle, usandole a mo’ di incudine e martello.
Direttore Responsabile
Carlo De Grazia
Il settimanale
fraccarotto
Art Director
Tommaso Pugliese
Redazione
Patrizio Di Carlo
Massimiliano Pizzonia
Andrea Marcobelli
Titolisti Gazzetta dello Sport
Elia e Giovanni Ferrari
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SAPEVÁTELO
Soluzione Numero 121: Bin Bin Bariselli( gli indizi erano il violino, simbolo di Cremona, la locandina del film “a beautiful mind, che
tratta di un matematico matto e la rosa dei venti, da intendersi come stanza 20)
GLI INDOVINELLI DI BARISELLI
Dopo una molesta uscita per Pavia i nostri
eroi: Giozzi, Pietro, Batista, Cazza, Trota,
Trieste, Bim Bim e Rocco si ritrovano in
maniera misteriosa al di là del ticino con
una sola barca da due persone per riattraversarlo. Il problema è che l’alcool ha rivelato la vera natura di ognuno: innanzitutto
Pietro, Cazza e Batista sono gli unici che
riescono a reggere l’alcool tanto da guidare
la barca, però se Giozzi è in compagnia di
qualcuno tenterà di assaltarlo per bere il suo
La vignetta di Elia
Questa settimana in assenza del bimbo minchia, la vignetta di Elia
raddoppia come quiz settimanale: indovinate chi è l’ex collegiale
misterioso (recentemente transitato in collegio).
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sangue e tutto l’alcool ivi contenuto: solo
Pietro può tenerlo a bada. Inoltre se Cazza è
con Bim Bim e Rocco senza che ci sia Batista a trattenerlo li devasta di coppini e
schiaffi, mentre se non c’è Cazza che lo intimorisce Batista userà Trota e Trieste per
allenarsi per il big match contro Nadal. Lo
scopo di ogni buon fraccarotto è quella di
organizzare i viaggi in modo tale che ogni
collegiale torni sotto le torri sano e salvo.
Per festeggiare il successo nella coppa cairoli, torna sulle nostre pagine a distanza di un anno il
puttanone della settimana.
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