Il Ferrarino Anno 4 n.2

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Il Ferrarino Anno 4 n.2
Periodico di informazione e discussione dell I.T.C. “F. Ferrara”
Palermo
[email protected]
Anno 4 numero 2 - dicembre 2008 - gennaio 2009
IL COLORE CHE
FA LA DIFFERENZA
Meglio il rosso o il nero? No, non
stiamo parlando della roulette ma
della direttiva emanata in Gran
Bretagna che proibisce agli insegnanti di segnare in rosso gli errori
nei compiti degli alunni. Tale colore sarebbe troppo "aggressivo" e
finirebbe con il sottolineare eccessivamente gli sbagli commessi. La
notizia ci ha fatto discutere in redazione, in quanto sotto la questione
del colore si nasconde in verità una
opposta visione della scuola e dei
modelli educativi in essa adottati.
Se da un lato, infatti, molti pensano
che un po' di "vergogna" stimoli gli
alunni ad imparare dai propri errori
e non può, quindi, che essere salutare, altri invece sostengono che il
dialogo con gli alunni - che va
messo sempre al primo posto potrebbe essere irrimediabilmente
minato se l'alunno, lasciato solo
davanti al suo fallimento, si scoraggia e "getta la spugna".
segue a pag. 2
I giovani e la letteratura
Visita al Parco letterario
del Gattopardo
In occasione del 50° anniversario
della pubblicazione del Gattopardo, la
scuola ha dato l'opportunità di poter studiare divertendosi, grazie al progetto
ideato dai professori F. Anselmo, G.
Colletti e M. Follone, attraverso il quale
abbiamo conosciuto la storia di uno
scrittore non tramite un libro, ma per
mezzo di una gita divertente e istruttiva.
Le classi V E, IV E e IV pr1 sono state
coinvolte nel progetto e tutte ansiose di
visitare questo
tanto discusso
parco letterario
di Tomasi Di
Lampedusa,
presso il paese
di
S.
Margherita di
Belìce.
Segue a pag. 4
Il concerto di Natale prima delle vacanze
Ormai è una tradizione
Anche quest'anno, per la terza
volta consecutivamente, il nostro
Istituto ha organizzato un concerto natalizio che ci
ha consentito di
ascoltare un po' di
buona musica e di
scambiarci i tradizionali auguri di
buon Natale e felice anno nuovo.
Ad ospitarci questa volta è stato
Padre Scordato,
nella splendida
Chiesa di San
Saverio nello storico
quartiere
della Albergheria.
I rappresentanti d'Istituto,
Calabrese e
De Simone,
consegnano a
P. Scordato le
offerte raccolte
fra gli alunni e
i proff. del
Ferrara.
Nella foto
anche il prof.
Ciccarelli che
ha organizzato
l’iniziativa e la
prof.ssa Gullo
Chiesa di S. Francesco Saverio
19/12/2008
Il fatto che a muoversi è stata tutta la
comunità del Ferrara,
insegnanti, alunni e
personale scolastico,
testimonia ancora una
volta l'unità e i rapporti umani e non soltanto professionali
che da sempre hanno
caratterizzato
la
nostra scuola.
Le immagini del
concerto e l'intervista
a Giulia Restivo, una
dei musicisti che si
sono esibiti,
a pag. 2 e 3
Valorizziamo cio’ che rifiutiamo
Mentre in altri Paesi, come
in Germania, la maggior
parte degli oggetti deriva dal
riciclo, in Italia soltanto il
30% dei prodotti di uso quotidiano deriva da materiali
già utilizzati. È questo uno
dei dati che abbiamo appre-
so nel corso della visita del
13
novembre
scorso
all'Impianto di selezione e
valorizzazione dei rifiuti
provenienti dalla raccolta
differenziata.
L'iniziativa,
organizzata
dalle prof.sse Culotta, Di
Salvo e Cavallaro che ci
hanno anche accompagnati,
si inserisce nella più ampia
attività
di
educazione
ambientale.
La struttura che abbiamo
visitato (nella foto accanto)
CONOSCERE LA CITTA’
Continua il nostro viaggio tra i quartieri di
Palermo attraverso la
descrizione e le impressioni fornite dagli a
alunni che in essi vivono. In questo numero è
la volta del quartiere
“S. Maria di Gesù”
pag. 10
e sita in Via Partanna
Mondello, è stata ricavata
dalla ristrutturazione di un
vecchio edificio, e serve alla
selezione di plastica-alluminio e carta-cartone.
Arrivati all'impianto, siamo
stati guidati dall'architetto
Di Chiara, che ci ha spiegato che i rifiuti differenziati
vengono ulteriormente selezionati per poi produrre
nuovi oggetti.
segue a pag. 3
1° dicembre
Le iniziative della nostra
scuola per la
giornata mondiale
della lotta all’Aids
pag 8
Pag 2
dicembre 2008 - gennaio 2009
Il concerto di Natale
Musica e solidarietà in perfetto stile natalizio
Protagonisti del concerto, a titolo
assolutamente gratuito, sono stati
gli studenti del Conservatorio di
Palermo, tutti bravissimi chitarristi,
allievi del corso tenuto dal Maestro
Pirrello il quale, non soltanto li ha
seguiti con grande passione, ma
ha voluto assistere di persona alla
loro esibizione.
Il concerto è stato presentato da
Giorgia Zammito (nella foto in
alto), che in passato aveva già dato
prova della sua bravura nello spettacolo di fine anno. Adesso, vista la
sua spigliatezza anche con il
microfono, può essere considerata
a tutti gli effetti una vera show girl!
Nei giorni precedenti il concerto, è
stata effettuata una raccolta fra gli
alunni e i docenti della nostra scuola da offrire a P. Scordato, oltre che
per ringraziarlo per la sua ospitalità fraterna ed amichevole, anche
per sostenere in modo concreto i
meno fortunati. Il centro sociale
guidato da P. Cosimo, infatti, si
distingue per numerose iniziative a
favore dei più bisognosi, come
quella di cui egli ci ha parlato del-
l'acquisto dei libri di testo e dell'attività di tutoraggio per gli studenti
del quartiere.
Considerato, quindi, il "buon uso"
fatto dell’offerta raccolta, il
contributo di molti alunni
avrebbe potuto essere sicuramente più generoso e la partecipazione al concerto più massiccia, come ha osservato, a
conclusione del concerto, la
vicepreside, prof.ssa Gullo,
(nella foto sotto), che ha rivolto un messaggio augurale
anche a nome del preside
impossibilitato per gravi motivi ad essere presente.
A prescindere però dai risultati ottenuti e dalla sensibilità
mostrata nel complesso dagli
alunni, siamo convinti che
l'iniziativa conservi intatto il
suo valore educativo e per
questo speriamo che continui
anche nel futuro questa che è
ormai diventata una bella tradizione del Ferrara.
Dodicesima Giornata Nazionale della Colletta Alimentare
Fare la spesa pensando ai più poveri
Una classe del nostro Istituto tra i volontari
8.973 tonnellate di generi alimentari raccolte, quasi 200 in
più rispetto al 2007, di cui
102,2 nella provincia di
Palermo.
È il positivo bilancio della
dodicesima Giornata Naz.
della Colletta Alimentare a
cui abbiamo partecipato anche
noi alunni della 5pr2.
Tutto è iniziato con un "sì" alla
nostra prof.ssa Di Liberto e a
D. Scandura, responsabile per
la Sicilia occ. della Fondazione Banco Alimentare
Onlus, che a scuola ci avevano
proposto la visione di un filmato riguardante l'organizzazione del Banco Alimentare il
cui scopo è quello di distribuire derrate alimentari ai bisognosi attraverso numerosi Enti
e Associazioni convenzionati.
La Colletta Alimentare, la cui
prima edizione risale al 1997,
costituisce per il Banco alimentare il momento di massi-
Da sx S. Cannistraro,
R. Molica, e A. Bonanno 5Pr2
ma visibilità e un'occasione
privilegiata per comunicare,
attraverso i mass media,
l'esperienza e la genialità educativa che l'ha originata.
La Colletta Alimentare, che
quest'anno si è svolta sabato
29 novembre 2008, ha coinvolto in tutta Italia oltre 7.600
supermercati e più di 100.000
volontari.
Dopo esserci dunque organizzati per il "sabato della carità", eccoci divisi in vari gruppi
davanti l'ingresso di un supermercato con il compito di
avvicinare e sensibilizzare le
persone che si accingevano a
fare la spesa parlando loro
della Colletta Alimentare.
Il risultato è stato molto sorprendente, visto che la raccolta, nonostante il periodo di
crisi economica che stiamo
attraversando, è aumentata
rispetto agli anni precedenti.
Inoltre, ritrovarsi insieme ai
compagni della propria classe
in un sabato pomeriggio e
unire le forze per cercare di
cambiare la triste realtà in cui
si trovano le persone più bisognose è stata una costruttiva e
indimenticabile esperienza che
sicuramente ha cambiato il
cuore di ognuno di noi.
F. Vitrano per VPr2
il ferrarino
I CONCERTISTI
Giuseppe Cane,
al nono anno di
corso, ci ha fatto
ascoltare la fuga
in la minore di
Johan S. Bach.
Gabriele Cassarà,
terzo anno, ha
eseguito Preludio
e allegro di
Santiago de
Nurcia.
Giorgio Perrino,
ottavo anno di
corso, ha eseguito
Variazioni su un
tema di Hendel
di Mauro Giuliani.
Giulia Restivo,
al terzo anno, ci
ha fatto ascoltare
Preludio,
Allemande e
Courent di Weiss.
Flavio D'Ambra
all'ottavo anno di
corso ha eseguito
Tre preludi di
Villalobos.
IL COLORE CHE
FA LA DIFFERENZA
Segue dalla prima
Ci è sembrato, quindi, utile proporvi in questo numero (a pag.7)
due diverse opinioni sui cambiamenti che si registrano negli
ultimi tempi a scuola magari per
poterne discutere in classe alla
presenza dei professori.
In questo primo numero del
2009, inoltre, desideriamo,
anche al nome del nostro
Dirigente Scolastico che ce lo ha
chiesto espressamente, augurare
a tutti gli alunni, alle loro famiglie e a tutto il personale docente e non docente un felicissimo
anno nuovo durante il quale il
lavoro e l’impegno di ognuno
siano ricompensati con ottimi
risultati.
La redazione
dicembre - gennaio 2009
l’intervista
“La scuola è la base del nostro futuro”
Incontro con la chitarrista Giulia Restivo
Il suo nome è Giulia Restivo. Ha 17 anni
appena compiuti, vive a Bagheria e frequenta il quarto anno del Liceo Classico F.
Scaduto. La scegliamo per la nostra intervista perché è l’unica ragazza tra i cinque
concertisti che stanno per esibirsi.
Quando le chiediamo di rilasciarci un’intervista, si sorprende non poco.
Evidentemente per lei è la prima volta
anche se - vista la sua bravura - sicuramente non sarà l’ultima! Passato lo stupore e posata la chitarra che sta accordando,
però, ci mostra tutta la sua disponibilità
con un bel sorriso gradi che sembra portare un po’ di luce nella penombra della
sagrestia.
È casuale che nel concerto di oggi sei la
sola ragazza o in generale la chitarra
classica è uno strumento suonato in prevalenza da uomini?
In base alla mia esperienza posso dirvi che
la chitarra è prevalentemente suonata da
ragazzi: infatti, proprio la mia classe al
conservatorio è formata soprattutto da
maschi; nonostante ciò, non sono la sola:
ci sono anche altre ragazze chitarriste, mie
compagne di strumento.
In famiglia ci sono altri musicisti?
Si. Mia sorella maggiore studia, sempre al
conservatorio, pianoforte.
Come è nata la tua passione per la musica e da quanto tempo la studi?
Sono sempre stata attratta dalla musica,
avendo una pianista in casa. Un giorno,
avendo saputo che si organizzava un corso
di chitarra nella chiesa madre di Bagheria,
decisi di iscrivermi soltanto per gioco, per
imparare a suonare canzoni di musica leggera. Dopo di ciò, conoscere i semplici
accordi, giri armonici non mi soddisfaceva
più e decisi di prendere lezioni private di
chitarra classica. Da allora in poi, non ho
più abbandonato il mio strumento e proprio l’anno scorso ho sostenuto l’esame
di ammissione al conservatorio. Sono
circa 3 anni che studio chitarra classica.
Quante ore al giorno dedichi allo studio
della chitarra?
Minimo 3 ore, a volte anche di più.
Come fai a conciliare la musica con la
scuola?
Basta organizzarsi. Non nascondo che a
volte è un po’ pesante perché spesso studio
la sera, vado a letto tardi, rinuncio a qualche uscita con gli amici, però suonare mi
piace e quindi faccio tutto ciò volentieri.
Ti piace studiare? La materia preferita?
La media dei voti?
Si, molto perché aiuta a crescere dentro.
Le materie che preferisco sono filosofia,
latino, greco e matematica. Per quanto
riguarda i voti, non mi posso lamentare: la
media è alta …fra 8 e 9.
Quanto è importante per te la scuola in
generale e cosa cambieresti in essa?
La scuola è davvero importante per noi
giovani: costituisce la base del nostro futuro. Una cosa che vorrei cambiare? Una
maggiore attenzione per questa istituzione
significherebbe una società più vantaggiosa per tutti. Bisogna rendere le scuole
più attraenti in modo da invogliare i giovani allo studio e ritengo che l’insegnamento della musica sin dalle elementari possa
essere importante perché aiuterebbe a crescere in “armonia”.
Hai mai partecipato a concorsi o serate
di beneficenza?
No. Questa per me è stata la prima volta
che mi sono esibita in pubblico suonando
musica classica e ne sono rimasta davvero
entusiasta. Infatti, devo ringraziarvi per la
vostra accoglienza.
Come mai hai scelto la chitarra classica
e non altri strumenti? A proposito ne sai
Pag
3
da sx
J. Giardina
IB
G. Restivo
F. Patti
IB
suonare altri?
No, sfortunatamente non suono altri strumenti. La scelta della chitarra è stata del
tutto casuale: forse se in chiesa avessero
organizzato un corso di violino, adesso io
non sarei qui con voi a parlare di chitarra!
Una curiosità: quanto costa la tua chitarra?
Proprio la mia chitarra pochissimo: infatti
devo cambiarla, ma in generale quando
parliamo di una buona chitarra da studio,
il suo costo non è inferiore a 1000 euro.
Riesci a coltivare altri hobbies?
Non proprio. La scuola e il conservatorio
occupano la maggior parte del mio tempo,
però non ho smesso di frequentare il coro
della chiesa.
Il tuo sogno nel cassetto?
Da quando suono chitarra classica, il mio
sogno è quello di diplomarmi al conservatorio … fortunatamente sono sulla giusta
strada!
VALORIZZIAMO CIO'
CHE RIFIUTIAMO! (segue dalla prima)
Il ciclo più interessante, secondo
me, è quello della plastica-alluminio, soprattutto, la fase in cui gli
oggetti di alluminio (come le lattine) vengono attirati da una macchina come se fosse una grossa
calamita, lasciando sui nastri trasportatori soltanto la plastica.
Arrivati alla centrifuga, i rifiuti
sono selezionati automaticamente
secondo le loro dimensioni; più
avanti, invece, si arriva alla cabina di selezione, dove vari operatori classificano i rifiuti per colore e tipo di
plastica. I rifiuti, quindi, divisi in vari
contenitori, giungono alla pressa per la
riduzione del volume, infine le balle stoccate vengono ritirate ogni 2-3 giorni dal
CONAI.
Il ciclo è lo stesso per la selezione di carta
e cartone che vengono classificati per
dimensione, colore e conformazione.
Certo, sarebbe stato più entusiasmante
vedere questa struttura in azione ma, purtroppo, entrerà in funzione soltanto dopo
aver ricevuto l'autorizzazione della
Regione, presumibilmente nel corso del
2009. Al fine di promuovere una consapevole mentalità ambientalista, si dovrebbe-
ro attuare varie campagne pubblicitarie
per la valorizzazione e diffusione della
raccolta differenziata, proprio come la
nostra visita che, oltre a farci conoscere
con precisione le fasi del riciclo, è stata
utile perché ci ha fatto capire che non
bisogna considerare i rifiuti come un prodotto di scarto, ma bisogna considerarli
come materie prime dalle quali ricavare
altri prodotti ed energia.
Il nostro individuale contributo diventa,
quindi, indispensabile per allungare la
vita di un oggetto; un piccolo ma importante gesto di sostenibilità ambientale è
utile per la salvaguardia dell'ambiente, e
della nostra salute.
Anna La Barbera II E
Pag 4
dicembre 2008 - gennaio 2009
ferrara news
il ferrarino
RACCONTI A PIÙ VOCI
J.Marchese, R.
Portanova, R. Valenti,
J. Lo Coco, C. Lo
Monaco, M.
Lucchese, C.
Ferruggia, A. Sabiha.
F. Borgogna,
il D.S. A. Di Vita e
la Prof.ssa C. Prainito
Ecco come abbiamo potenziato
le nostre competenze comunicative
Con la consegna degli attestati da parte del
Dirigente Scolastico, avvenuta il 19
novembre scorso, si è concluso il progetto
Racconti a più voci on-line, un corso dedicato alle tecniche della comunicazione.
Guidati dal Dott. Massimiliano Terzo (un
giovane e abilissimo psicologo) e dalla
prof.ssa Claudia Prainito (docente di lingua italiana), ci è stata offerta la possibilità di potenziare le nostre competenze
comunicative e metacognitive.
Le prime lezioni del corso, attuate per
mezzo della tecnica del brainstorming,
hanno mirato alla valorizzazione delle tecniche ermeneutiche per la lingua scritta (in
particolare ci siamo dedicati all'interpretazione di articoli di giornali e riviste), ma
anche della conversazione e del libero
dibattito. Seguendo le regole del rispetto e
dell'ordine degli
interventi, ciascuno di noi è
stato stimolato a
esprimere il proprio pensiero e a confrontarlo con quello
altrui.
Nella seconda fase del corso abbiamo partecipato a delle vere e proprie lezioni sulla
comunicazione nelle quali abbiamo imparato che comunicare non equivale solo a
parlare, ma anche a far uso di immagini,
gesti e abilità trasversali come il sapere
ascoltare, il saper leggere e scrivere. In
seguito abbiamo partecipato a interessanti
attività di gruppo laboratoriali e pratiche. A
conclusione del nostro percorso ci è stato
somministrato un questionario volto a verificare il grado di apprendimento dei con-
cetti, i cui risultati, con nostra grande soddisfazione, sono stati positivi. Ciò è dipeso
dall'interesse che ha suscitato in noi l'argomento al quale ci siamo accostati, ma
anche dal clima relazionale che si è instaurato. Anche il preside ha mostrato un particolare entusiasmo per i risultati ottenuti e
per questo ha voluto consegnarci personalmente gli attestati. Il prodotto finale del
nostro lavoro è stata la realizzazione di un
cd multimediale nel quale sono contenuti i
nostri elaborati e le immagini che documentano le attività svolte.
Portanova Rosalia IIF
I giovani e la letteratura
Visita al Parco letterario del Gattopardo
Il sindaco di S. Margherita, F. Santoro, accoglie gli alunni
davanti al museo. Nella foto, anche i proff. Colletti e Anselmo.
Dopo essere stati accolti dal sindaco che ci ha salutato con entusiasmo, abbiamo appreso dal
primo cittadino alcune notizie
sull'origine del centro e sulle
vicissitudini sofferte dalla popolazione dal 1968 fino a qualche
decennio fa. A questa nota introduttiva ha fatto seguito la visita
al museo della memoria, nel
quale è ricostruito quel tragico
evento, il terremoto che nella
notte tra il 14 e il 15 gennaio
1968 colpì una vasta area della
Sicilia occidentale.
Tra i 14 centri colpiti dal sisma
vi furono paesi che rimasero
completamente
distrutti:
Gibellina, P o g g i o r e a l e,
Salaparuta, Montevago.
Le vittime furono 370, un
migliaio i feriti e circa 70.000 i
senzatetto. Molti altri paesi limitrofi subirono gravi danni tra
questi ricordiamo Menfi,
Partanna, Camporeale, Chiusa
Sclafani, Contessa Entellina,
Sciacca, Santa Ninfa, Salemi,
Vita, e Calatafimi.
Tutto questo era testimoniato da
foto che ci hanno impressionato
e ci hanno lasciato senza parole,
e grazie al racconto e alla spiegazione di una guida abbiamo
potuto conoscere questa triste
storia.
Noi giovani ne avevamo solo
sentito parlare, ma queste foto ci
hanno mostrato la tragica realtà
e la sofferenza che gran parte di
siciliani hanno dovuto patire per
molto tempo.
L'allegria è tornata subito dopo,
quando ha avuto inizio la visita
al palazzo Filangeri Cutò, in
cui abitavano i Tomasi, e che lo
stesso scrittore ha, minuziosamente, descritto nel suo libro
"racconti". Qui la guida ci ha
parlato della vita di Tomasi di
Lampedusa e del grande rapporto che lo legò alla sua isola,
soprattutto a Palermo, la città
dove era nato, dove visse tutta la
vita e che fu l'ispirazione di
quelle idee che lo portarono alla
stesura del Gattopardo.
All'interno del palazzo, la guida
ci ha mostrato delle foto che
ricostruiscono la vita dello scrittore e lì abbiamo persino potuto
sentirne la vera voce. Nella stanza attigua a quella della mostra
fotografica è stato allestito un
piccolo museo delle cere che
rappresenta alcuni personaggi
del Gattopardo che, illuminati
di volta in volta da una luce soffusa, prendono vita per recitare
alcuni passi del racconto (un
allestimento particolarmente
affascinante perché arricchito da
una proiezione video sul soffitto
nella quale vengono raffigurate
varie situazioni dell'epoca).
Questa rappresentazione scenica
è stata di particolare effetto e ci è
parso di essere realmente parte-
cipi di un passato di fasti gloriosi.
Sempre più interessati ci siamo
incamminati in una lunga salita
verso la nuova chiesa ricostruita
dopo il sisma e che architettonicamente rimodernata sfoggia un
desing singolare e insieme interessante.
Dopo avere visitato anche l'immenso palazzo nel quale ha vissuto lo scrittore, abbiamo consumato il nostro agognato pranzo
all'interno del parco letterario;
qui, all'interno di una taverna,
era stato organizzato un bouffèt
con specialità gastronomiche
tanto buone da spingerci a più di
un bis.
Prima di andar via ci siamo sbizzarriti a scattare tantissime foto
per immortalare questi bei
momenti, e anche i professori
erano felici di far parte del
nostro book fotografico.
È stata una gita più che interessante, e credo che questo sia un
modo alternativo per potere
imparare e soprattutto un modo
per avvicinare i giovani alla cultura e alla storia.
Ringrazio la scuola che ci offre
degli strumenti alternativi di
insegnamento tanto validi.
Serena Cusimano VE
dicembre 2008 - gennaio 2009
Pag 5
DAL CORSO SERALE SIRIO
Classi-ponte? No grazie!
Imparare l'italiano per gli stranieri è possibile solo nella relazione continua con i compagni italiani
Ricordate Cecco Rivolta, che rivoltava i
maccheroni?
Quando venne rimproverato
Cecco Rivolta si ammalò
si ammalò di malattia
i dottori lo portarono via.
................................................
Un’anatra insegnante anziana e buona era
riuscita a promuovere un brutto anatroccolo contro il parere delle altre anatre insegnanti che esprimevano solo compassione.
All'inizio del nuovo anno scolastisco l'anatra anziana e buona si era sorpresa di non
rivedere tra gli alunni il brutto anatroccolo.
Al suo posto c’era un bellissimo cigno
che si era avvicinato e l'aveva salutata
con gioia.
Era ancora "diverso", ma rispettato e
ammirato per la sua bellezza.
Il comportamento di Cecco è la risposta ai
messaggi inadeguati, che spesso la scuola
o la famiglia propone, e così diviene stereotipo e pregiudizio (Rivolta).
Cecco, in ospedale tra gli altri ammalati,
farà parte di una realtà definita ristretta, in
un'area culturale chiusa, delimitata da
un’identità prestabilita.
L'ospedalizzazione è necessaria in
nome della quiete e di una rassicurante normalità.
Il bellissimo cigno rappresenta l'attesa di
ogni docente-educatore impegnato nel progetto sociale come realizzazione di un’immagine scuola valida.
La relazione inquietante con l'alunnoproblema sarebbe ampiamente ricompensata!
La proposta educativa tende a trasformare
la realtà senza certezze e garanzia di successo, ma rispetta i diritti umani e
l'identità.
“Riconoscere l'altro come soggetto e portatore di volontà, che forza il mio stato di
quiete, stabilisce un rapporto contrattuale
ed una nuova coscienza nei linguaggi”
(A. Canevaro).
La contrattualità ha un indubbio valore
pedagogico e riqualifica gli operatori della
scuola nell'ambito della necessaria formazione permanente, in considerazione anche
della presenza di un numero rilevante di
extracomunitari.
Ricordate Pollicino che si era trovato con
altri coetani in un bosco pauroso e sconosciuto?
Ognuno raccontava la propria storia e
piano piano ciascuno aveva trovato la stra-
da per tornare a casa, seguendo la traccia
dei sassolini o delle briciole di pane.
Decisero di ritrovarsi tutti i giorni e tutti
insieme. Riconoscevano le case, gli alberi, gli animali, le persone e di tutti sapevano dire il nome.
Il bosco non faceva più paura.
La città, il paese, la scuola può rappresentare il bosco-macrocosmo sociale pauroso,
in cui gli extracomunitari sono sempre
estranei e spesso respinti. Un luogo che
non rispetta la traccia del passato, della
casa e della realtà culturale!
La comunicazione nasce dal desiderio del
rapporto di relazione e così il linguaggio e
la parola. La parola permette di dare un
nome agli oggetti e quindi ne permette una
conquista. Al di fuori del contesto relazionale, collegato all'esperienza degli incontri
tra sé e gli altri, le parole e i nomi sono
ripetuti e non ricreati.
E cosi la parola non appartiene alla persona (fatto privato) ma al gruppo, alla classe
(P.Freire e E. Goldmann).
Le parole e la lingua esprimono la creazione culturale continua nel territorio.
Le intenzioni del MIUR di formare classi
soltanto di alunni stranieri - per un periodo
di tempo finché non acquisiscono la conoscenza dell'italiano - ci impongono una
seria e circostanziata riflessione.
Ancora una volta prendono forma la paura
ed il pregiudizio, ma soprattutto la
volontà di controllare preventivamente lo stato di quiete.
È la negazione della ricerca psicopedagogica e dei risultati più recenti; è un insulto
all'analisi epistemologica di Michel
Foucault sulla formazione delle ideologie
dell'emarginazione sociale, ideologie che
agiscono sia a livello degli individui (alienazione, criminalità) che a livello dei
discorsi (interdizione della parola).
Ne "La terra del tramonto" Ernesto
Balducci scrive: "Cosa avvenne in sostanza nel 1492 quando Cristoforo Colombo
giunse in America? Avvenne che l'uomo
incontrò l'uomo e non lo riconobbe, come
a dire: l'uomo incontrò se stesso e non si
riconobbe".
Maria Lipari
"La parola, quando è parola
del desiderio,
è evocazione e rinvio ad
altro"
Jacques Lacan
Testimonianze
dei nostri alunni
(per ragioni di spazio, ne pubblichiamo
solo 2, le altre nel prossimo numero)
Sono un ragazzo straniero, provengo dal
Bangladesh. quando sono arrivato in
Italia avevo 15 anni ed ero capace di
capire le cose. Ho visto la differenza tra
le culture, tra la gente, tra le vite, tra le
professioni e le scuole.
Quando ho visto queste differenze ho
deciso di studiare a scuola. Però avevo
tanti problemi in famiglia; alla fine non
ho cambiato decisione, dovevo studiare.
Ho frequentato la scuola media, non
conoscevo gli insegnanti e neanche i
compagni. Tutti erano italiani tranne tre.
Non capivo cosa spiegavano gli insegnanti perchè non conoscevo l’italiano.
Mi hanno aiutato molto per capire ed
imparare, per scrivere correttamente, leggere e parlare. Dopo, alla fine dell’anno,
ho fatto l’esame di scuola media. Ho
preso il certificato e adesso studio al
Corso serale (F.F.). Il sistema di educazione è molto facile. Gli insegnanti sono
bravi. Nella scuola siamo 5 stranieri ( 2
del Marocco, 1 del Gana e 2 Bengalesi).
Quando ho difficoltà a capire, leggere e
scrivere, parlare, i miei compagni mi aiutano sempre. Quando sono venuto in
Italia, conoscevo bene l’inglese ma qui
solo alcuni lo sanno parlare. Dico che
l’insegnante di italiano, mi ha aiutato
molto anche quando dice: “dovete parlare tutti in italiano, perchè abbiamo i
ragazzi stranieri, non parlate il dialetto”.
Siamo tutti uniti. Io amo i compagni,
sono bravi e ora capisco la lingua italiana. Io sono contento in questa scuola.
Rubel Miah, anni 17, Bangladesh
Sono arrivata a Palermo nel 2005.
La prima motivazione per studiare l’italiano è trovarmi a mio agio quando viaggio con l’autobus, quando cerco la strada
o vado al supermercato o devo andare a
chiedere i documenti negli uffici.
Prima uscivo sempre con il vocabolario e
i discorsi duravano 2 ore! Ora durano
appena 10 minuti. Mi piace la storia , la
cultura di questo Paese; mi piace come
parlano gli italiani, davvero mi sento
felice quando rido con i compagni e capisco gli argomenti ed è bellissimo quando
i professori mi guardano e mi spiegano
come se capissi bene l’italiano. Sono
migliorata, ma è più importante la conoscenza e l’affetto. È molto bello quando
si sta bene insieme!
Huong Doan Thanh, anni 26,
Hanoi (Vietnam)
Pag 6
dicembre 2008 - gennaio 2009
il ferrarino
Alcol e droga. Le riflessioni di un’alunna
CRESCIUTI TROPPO IN FRETTA
N
egli ultimi anni la percentuale dei giovani che fanno uso di sostanze stupefacenti ed alcool è sicuramente
aumentata e lo confermano tutte le notizie che
sentiamo continuamente alla televisione o che
leggiamo sui giornali. Spesso, infatti, sentiamo raccontare di ragazzi che partecipano a
una festa e muoiono per aver ingerito pasticche insieme ad alcolici, oppure ancora di
ragazzi, anche giovanissimi, che si recano in
discoteca con amici e fanno un "mix" di diversi alcolici solo per il gusto di ubriacarsi, non
pensando però alle conseguenze che questo
comportamento può avere: basti pensare, per
esempio, a tutte le vittime di incidenti stradali provocati da giovani che guidano in stato di
ebbrezza. Purtroppo queste situazioni si verificano sempre più frequentemente e per capirne il motivo bisogna partire dall'esame della
società e dall'ambiente in cui viviamo. Infatti,
oggi come oggi, i giovani hanno sempre più
bisogno di punti di riferimento che, purtroppo,
non sempre sono positivi dal momento che la
nostra società è ormai piena di gente, anche
adulta, che non si rende più conto di cosa sia
giusto e cosa sia sbagliato. Da ciò derivano
tutte le conseguenze sopra descritte. Oggi è
facile vedere ragazzini, dodicenni o tredicenni, che cominciano a fumare le prime sigarette e già solo da questo si può capire perché
l'uso di droga e alcool si diffonda rapidamente tra i giovani. Infatti, con il passare del
tempo, i ragazzini non si accontentano più
della sigarette, vogliono andare oltre e quindi
cominciano a fare uso di spinelli e marijuana;
poi, diventando più grandi, cominciano ad
uscire la sera, a frequentare discoteche e quindi anche a conoscere gli alcolici e sono sempre pronti a provare il divertimento che può
essere provocato da una "sbronza". La colpa
di ciò comunque non va attribuita interamente ai giovani ma soprattutto agli adulti che
ormai hanno ben chiaro che i ragazzi sono
soggetti facili da manovrare e condizionare:
infatti spesso si vedono, in molti programmi
tv, delle indagini fatte all'interno di locali in
cui i baristi vendono alcolici pur sapendo o
immaginando che i ragazzi a cui li hanno venduti sono minorenni. Perché lo fanno?
Soltanto per guadagnare qualcosa di più. Lo
stesso fanno gli spacciatori. Un altro motivo
può essere la competizione che spinge i giovani a compiere scelte solo per sembrare più
grandi o migliori agli occhi degli altri. Io personalmente posso essere testimone di questo
perché in famiglia ho avuto casi del genere,
con cugini adolescenti che bevono o fumano
solo perché non vogliono essere inferiori agli
amici che frequentano. La colpa di tutto ciò
non può essere attribuita, nella gran parte dei
casi, all'educazione che si riceve dalla famiglia perché i genitori fanno di tutto per condurre i figli sulla buona strada, ma non sempre
i loro consigli vengono presi in considerazione. Proprio per questo, secondo me, bisognerebbe porre dei limiti ai figli, magari non assecontando tutti i loro capricci e non consentendo di frequentare certi ambienti troppo precocemente: infatti trovo assurdo che ragazzini di
14 o 15 anni abbiano il permesso di frequentare le discoteche; secondo me ogni esperienza va vissuta a suo tempo e non mi pare logico che un genitore si preoccupi delle strade
negative che può prendere il figlio e poi però
gli consenta di fare determinate cose. Per
come si sono evoluti gli eventi negli ultimi
anni, occorre una certa rigidità da parte dei
genitori perché altrimenti si rischia veramente
di portare i ragazzi alla rovina. Per frenare
tutti questi episodi penso che sia poco importante l'intervento della scuola perché, oltre
alla possibilità di dare informazioni su tutto
ciò che di negativo possono portare l'alcool e
le droghe, non vedo che altro possa fare.
Potrebbe forse tentare di far capire ai giovani
che non bisogna essere "copie" tutte uguali
ma ognuno di noi deve avere la propria personalità che non deve derivare da ciò che gli
altri vogliono vedere, ma esclusivamente da
ciò che siamo effettivamente.
Susanna Buscemi VPr1
Riapre il CIC
Tra pochi giorni riaprirà lo sportello
CIC (Centro
Informazione
e
Consulenza) dove tutti potranno
recarsi per parlare dei propri problemi personali e ricevere qualche consiglio in totale anonimato.
All’ascolto degli alunni quest’anno
ci saranno tanti docenti (Amari,
Bolazzi, Burgio, Ciccarelli, Lipari,
Mangione, e Salerno M.T.) che
saranno disponibili secondo un
calendario che verrà comunicato a
breve.
Prova di
evacuazione
Giovedì 11/12/08, ore 12:20, al
suono prolungato della campanella
scatta il piano di evacuazione predisposto dalla Dirigenza dell'I.T.C.
Ferrara in collaborazione con gli
esperti della sicurezza. Neppure la
pioggia insistente ha impedito che
le attività predisposte si svolgessero
secondo il protocollo previsto; allievi, docenti e personale non docente
si sono allontanati dall'edificio scolastico secondo i tempi e le modalità scanditi da un piano di evacuazione che ha incuriosito gli abitanti del
quartiere intenti a decifrare il perché
di quella pacifica folla radunatasi
nell'adiacente Piazza Venezia.
A teatro per migliorare l’inglese
Intramontabile “Grease”
Sono otto le classi del
nostro Istituto che, grazie
anche al contributo della
scuola, hanno assistito
allo spettacolo in lingua
inglese “Grease” di Jim
Jacobs e Warren Casey,
prodotto dall’Erasmus
International Musical and
Theatre.
Il più famoso musical mai
realizzato - a detta di
molti - riesce ancora a
divertire ogni platea a
Alcuni degli alunni all’ingresso del “Metropolitan”
con la prof.ssa D. Ganci
distanza di 30 anni dalla
sua nascita! Gli attori, balleri e cantanti, tutti rigorosamente inglesi, si sono alternati sul palco per dare vita ad una trama divertente, e allo stesso tempo emozionante,
tesa a far conoscere le similitudini degli adolescenti di ogni epoca e a fornire anche
spunti di riflessioni sull’importanza dell’amicizia tra studenti e sull’attualissima problematica del bullismo a scuola. Grazie al lavoro sui testi svolto precedentemente in
classe con i docenti di inglese, gli alunni hanno potuto seguire i dialoghi e cantare
insieme ai bravi attori.
dicembre 2008 - gennaio 2009
opinioni a confronto
Più rigore e meno paura
di correggere
Q
ualche settimana una
prof.ssa affermava su un
quotidiano che oggi la
scuola ha perso di vista il suo
più importante compito ovvero
quello di trasmettere la saggezza e la conoscenza ai giovani,
sostituendolo con attività e iniziative che vanno a calpestare i
valori tradizionali, quali la
disciplina, l'impegno e il sacrificio. Con la conseguenza che
la scuola, per inseguire il progresso, non ci fornisce più una
preparazione adeguata per la
vita e per il nostro futuro.
La discutibile decisione presa in
Inghilterra di abolire il colore
rosso per la correzione dei compiti è una conferma del fatto che
la scuola oggi è diventata troppo "timorosa" nell'educare chi
sbaglia. Se vuole invece riacquistare un po' di autorevolezza, non deve avere paura di
riprendere gli alunni! Anche
nella correzione dei compiti, va
detto chiaramente quando essi
sbagliano senza timore di traumatizzare nessuno: un po' di
sana "vergogna" aiuterà sicuramente a crescere, ad impegnarsi
maggiormente, a fare meglio la
prossima volta, insomma a rendere più forti.
Solo trenta o quaranta anni fa
venivano date bacchettate sulle
mani ai bambini che commettevano ciò che adesso è considerato assolutamente normale,
come ad esempio sbadigliare a
bocca spalancata mentre un
insegnante spiega. Oggi dare le
bacchettate
significherebbe
"violenza fisica" e quindi
denunzia, danni morali e,
ovviamente, materiali, e forse la
fine della carriera del professore; mentre il castigo a muro
significherebbe "molestia psicologica" ed "esclusione sociale" a cui seguirebbero le medesime conseguenze. Io sinceramente non ho subìto le bacchettate, ma ho perso il conto dei
castighi a muro dietro la lavagna e devo dire che la mia psiche non è stata per nulla turbata. Senza arrivare a proporre il
ritorno alle bacchettate, è innegabile però che i castighi e la
disciplina facevano sì che un
ragazzo crescesse nella consapevolezza di cosa fosse giusto e
cosa invece no.
Pag 7
Coinvolgere e
non escludere chi sbaglia
L
a società, si sa, con il
L'abbandono della disciplina e
tempo
cambia!
del rigore ha fatto perdere autoNaturalmente i camrevolezza alla scuola che sembiamenti sociali non possono
bra ormai essersi lasciata tranon coinvolgere anche la
scinare dal progresso e dalla
scuola. Basti pensare che
modernità.
prima la licenza media era
La scuola adesso è invasa da
considerata un buon titolo di
innumerevoli progetti e attività
studi e che avere il diploma
con l'obbiettivo di far divertire i
equivaleva a godere di un
ragazzi dando la possibilità di
vero e proprio privilegio! Ora
raccogliere crediti, insegnando
invece una vasta percentuale
loro cose che potrebbero essere
dei ragazzi sono diplomati e
apprese al di fuori della scuola.
altrettanti frequentano l'uniÈ vero, la scuola li offre gratuiversità. Intorno agli anni '40,
tamente, ma in questo modo
i maestri che insegnavano
essa toglie tempo allo studio.
alle elementari erano
Con queste attività
La matita allegra molto più severi e
extra-scolastiche, la
di Claudia Prainito
chi non
scuola
Come le dicevo, lei sostituirà il
aveva
forniprof. della VB, sa ha traumatizzato
"voglia"
s c e
un allievo usando la penna rossa
di stuun'ottiper segnare i suoi errori...
m
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diare, o
scusa
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studiabene in
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qualche
studendisciplite che,
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essenveniva
do stato
punito a
tutto un
colpi di
pomeb a c riggio a
chetta.
scuola, non ne ha avuto il
La "rivoluzione" più grande
tempo! In questo modo la scuoperò che ha riguardato la
la crea solo un finto coinvolgiscuola è quella legata alle
mento allo studio che invece
nuove tecnologie. Ormai
richiede impegno e sacrificio.
siamo perennemente bombarLa cosa ancora più grave è che
dati da suoni, immagini,
anche i professori si sono arresi
video che senza dubbio ridualle leggi del progresso, anche
cono la nostra capacità di
se non tutti li condividono. Lo
concentrazione.
Bisogna,
sbadiglio a bocca spalancata
allora, abolire internet, chat e
davanti a un professore è sicuquant'altro? Impossibile! La
ramente un segno di mancanza
scuola giustamente si deve
di rispetto da parte degli alunni
adattare al progresso e ai
verso coloro che impiegano
cambiamenti
altrimenti
tempo e fatica per noi. La punirischia di non essere al passo
zione in passato serviva ad
coi tempi e di essere tagliata
insegnare ai ragazzi cosa signifuori dalla società. Quindi,
fica rispetto. Oggi molti profeschi pensa che i problemi
sori evitano di riprendere i
attuali della scuola si possano
ragazzi nei loro errori, non perrisolvere semplicemente torché danno poca importanza alla
nando indietro, a mio avviso,
disciplina, ma perché si sono
sbaglia. La scuola deve trovaarresi, sanno che dietro un rimre nuovi modi per coinvolgeprovero ci può essere un genitore gli alunni che non hanno la
re incompetente pronto ad accumotivazione che avevano i
sare il professore di avere offeragazzi di qualche decennio
so il figlio e di aver tentato di
fa, i quali sceglievano di
impedire che il figlio facesse
dedicarsi allo studio e non vi
una cosa del tutto naturale.
erano costretti perché in
Serena Cusimano VE
obbligo scolastico. Per questo
penso sia giusto che gli insegnanti stiano molto vicino
agli alunni, sia dal punto di
vista didattico sia dal punto
di vista emotivo. Anche
determinati corsi e proggetti
scolastici credo siano utili per
invogliare gli alunni e predisporli a un processo di crescita personale che non debba
necessariamente tradursi in
un insegnamento "tradizionale". Non importa che questi
progetti coinvolgano i ragazzi attraverso discipline poco
convenzionali come quelle
sportive, musicali o teatrali;
l'importante è coinvolgere gli
alunni. Oggi, quindi, è più
che mai necessario che la
scuola sappia dialogare con
gli alunni e per riuscirci essa
deve evitare di scoraggiarli.
Per questo non mi sembra del
tutto sbagliato il dibattito che
si sta svolgendo in Inghilterra
sull'opportunità di evitare
l'uso dell'inchiostro rosso per
le correzioni dei compiti.
Anche se per gli alunni delle
scuole superiori penso che il
colore della penna sia del
tutto irrilevante, per i più piccoli potrebbe non essere così.
E comunque a mio avviso è
da preferire un modello educativo che cerchi di rispondere con attenzione e interesse
alle esigenze degli alunnipersone rispetto a un modello di insegnamento che miri
solo a inculcare informazioni.
È più utile infatti cercare di
evidenziare i progressi degli
alunni piuttosto che sottolinearne gli errori. Insomma
compito della scuola dovrebbe essere quello di coinvolgere e non escludere chi non
riesce. Se la scuola è troppo
severa rischia di essere selettiva e quindi di "perdere"
molti ragazzi che trarrebbero
invece un sicuro beneficio
dalla loro permanenza tra le
mura scolastiche.
Un'ultima riflessione. La
scuola dei progetti, se pensata e realizzata con giudizio,
non è solo una risorsa sprecata, il nostro giornalino può
esserne un esempio.
Antonio Scafidi III Pr2
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dicembre 2008 - gennaio 2009
Giornata mondiale contro l’AIDS
il ferrarino
10 DOMANDE SULL’ HIV/AIDS
Incontro con la Prof.ssa Argo dell’Università di Palermo
Diverse le iniziative della nostra scuola
per la XX giornata mondiale della lotta
all’Aids: oltre alla raccolta fondi effettuata il 1° dicembre 2008 da un gruppo di
alunni a scuola e nelle vie del centro storico, quest’anno il nostro Istituto ha ospitato il presidente reg. dell’Anlaids, dott.
Tullio Prestileo, che ha tenuto un incontro
sulle problematiche relative all’Aids.
Inoltre, gli alunni della II B, guidati dalla
prof.ssa di scienze, hanno formulato 10
domande sull’Hiv, sotto pubblicate, che
sono state rivolte alla dott.ssa Argo
dell’Università di Palermo in occasione
XXII congresso naz. Anlaids a cui la classe ha partecipato.
Da sx, Marta Fantauzzo, la dott.ssa Argo
e Monica Caracappa
Quando e come è comparso il virus HIV?
Uno studio suggerisce che il virus HIV ha
cominciato a diffondersi tra gli umani
all'inizio del 20° secolo, sulla scia del rapido sviluppo di nuove città e di un concomitante aumento di comportamenti a rischio,
nell'Africa coloniale centrale. La ricerca,
condotta da scienziati provenienti da
Europa, Africa, Stati Uniti e Australia, è
stata pubblicata sulla rivista Nature. L’HIV
probabilmente si manifestò quando esseri
umani, che vivevano nelle foreste
dell'Africa centrale, macellando carne di
scimpanzé infettata con un virus affine
chiamato SIV (virus dell'immunodeficienza della scimmia) si procuravano lesioni
che permettevano il passaggio del virus
all'uomo. La presenza del virus SIV in
grande quantità nel corpo di queste persone può aver determinato un cosiddetto
salto di specie, ovvero una mutazione del
virus che consente di attecchire anche in
organismi diversi da quelli originari (in
questo caso dallo scimpanzé all'uomo).
Che tipo di virus è HIV?
Si tratta di un virus che appartiene alla
famiglia dei Retrovirus, così chiamati perché si moltiplicano utilizzando un enzima
che, al contrario di ciò che accade a tutti i
micro e macro-organismi, trascrive l'RNA
in DNA. I retrovirus includono tre gruppi
(oncoretrovirus, lentivirus e spumavirus),
che comprendono virus in grado di infettare diverse specie animali, compreso l'uomo, determinando infezioni croniche, a
volte associate a trasformazione tumorale
(oncoretrovirus) o a sindromi lente e progressive, caratterizzate da immunodeficienza e disordini neurologici.
Appartengono a questa famiglia, oltre al
ben noto virus dell'immunodeficienza
umana (HIV - "Human Immunodeficiency
Virus"), altri virus oncogeni per l'uomo
come HTLV-1 e 2 ("Human T-cell
Leukemia Virus" 1 e 2), ed anche il virus
della leucemia felina, il virus della leucemia murina di Moloney (MoLV) e quello
del tumore mammario murino.
Questa famiglia di virus è stata la prima ad
attirare l'attenzione dei biologi molecolari
per lo sviluppo di vettori per la terapia
genica. Il virus HIV è dotato di membrana
esterna chiamata envelope. La particella
virale contiene al suo interno l'acido
nucleico insieme alle proteine strutturali ed
enzimatiche necessarie al ciclo replicativo.
HIV può entrare nelle cellule bersaglio
attraverso l'aggancio di due distinti recettori cellulari: CD4+ e CCR5. Una volta
entrato all'interno della cellula bersaglio si
realizza l'integrazione del materiale genetico virale con quello della cellula ospite.
Che cosa significa essere sieropositivo
per il virus HIV?
Significa avere nel proprio sangue gli anticorpi specifici contro il virus HIV. Cioè
che l'infezione è attiva e che è possibile trasmetterla ad altri. Tutte le persone sieropositive possono, se hanno comportamenti a
rischio, trasmettere il virus HIV.
Quanto vive il virus HIV fuori dall'organismo umano?
HIVè un virus poco resistente: non resiste
all'essiccamento, ai raggi ultravioletti del
sole, all'alcool e alla varechina. Esposto
all'aria aperta muore in 10-20 minuti.
Con quali modalità si è diffuso il virus
nel mondo?
Il virus HIV si è diffuso principalmente
attraverso rapporti sessuali non protetti
dall'uso del preservativo.
Come si trasmette l'infezione da HIV?
Le modalità di trasmissione dell'infezione
sono: 1. i rapporti sessuali se uno dei partner è infetto; 2. attraverso il passaggio di
sangue (per esempio, la condivisione di
siringhe contaminate) da una persona
infetta ad una sana; 3. dalla madre sieropo-
Da sx, S. Salerno, P. Gallo e U. Mittermair
sitiva al bambino, durante la gravidanza, il
parto o l'allattamento al seno materno.
Come NON si trasmette il Virus HIV
Strette di mano, abbracci, vestiti, baci, saliva, morsi, graffi, tosse, lacrime, sudore,
muco, urina e feci, bicchieri, posate, piatti,
asciugamani e lenzuola punture di insetti
NON comportano alcun rischio di trasmissione.
HIV NON si trasmette frequentando: palestre, piscine, docce, saune e bagni pubblici, asili, scuole e luoghi di lavoro, ristoranti, bar, cinema, locali pubblici, mezzi di
trasporto.
Dopo un rapporto sessuale a rischio o
dopo un comportamento a rischio (per
esempio la condivisione di una siringa
contaminata) quando bisogna fare il test
e dopo quando la risposta è attendibile?
La maggior parte delle persone infettate
sviluppa una quantità di anticorpi identificabile dai test entro 2 mesi dall'esposizione. Per maggiore sicurezza, è opportuno
ripetere il test dopo altri 2-3 mesi per
escludere la possibilità di risultati falsamente negativi. Il test si esegue con un
semplice prelievo di sangue e con il consenso informato dell'interessato, anche se
minore.
Cosa determina l'infezione? Quali sono i
sintomi dell'infezione?
L'infezione da HIV determina una lenta e
progressiva riduzione delle difese dell'organismo. I sintomi più frequenti dell'infezione da HIV compaiono dopo alcuni anni
dal contagio. Nessun sintomo è caratteristico. Pertanto non è possibile identificare
una persona sieropositiva se non dopo aver
effettuato il test. Quando le difese immunitarie diventano particolarmente carenti
possono insorgere gravi infezioni o tumori
che colpiscono diversi organi o apparati
(per esempio, polmoniti, encefaliti, perdita
della vista, sarcomi o linfomi)
Si può diventare genitori essendo sieropositivi?
È possibile avere un figlio sano a patto che
la persona sieropositiva si attenga alle
norme, alle procedure ed alle cure previste
e consigliate dal medico specialista.
dicembre 2008 - gennaio 2009
Internet e dintorni
DOWNLOAD CHE
PASSIONE !
L
a febbre del download ha colpito non
solo i giovani ma
anche gente più adulta che si
diletta sempre più ad utilizzare i programmi di condivisione al fine di scaricare
qualsiasi tipo di file.
Il primo programma p2p,
cioè peer to peer, che più si
avvicina alle moderne applicazioni dei giorni nostri,è
stato Napster che tuttavia
permetteva solo lo scambio
di file mp3. A Napster ha
fatto seguito il conosciutissimo WinMix, che permetteva di condividere e scaricare anche altri tipi di file. Il
vero successo lo ha ottenuto
però Kazaa Lite che in un
paio di anni è diventato l'applicazione di file sharing,
cioè di condivisione, più utilizzata al mondo.
È però nel corso degli anni
‘90 che la tecnologia p2p
incontra il suo momento più
critico. Infatti lo sharing selvaggio di file ha contribuito
a esercitare una violazione
di massa dei copyright dei
file condivisi, cosa che ha
provocato per esempio, la
chiusura forzata di programmi come Napster e WinMix.
Attualmente il Peer-To-Peer
sta risorgendo dalle sue
ceneri, grazie anche a nuovi
standard di condivisione
come eDonkey e Bittorrent.
La straordinaria diffusione
in tutto il mondo della banda
larga fa sì che il p2p venga
utilizzato dalla stragrande
maggioranza di tutti coloro
che usano Internet. Esiste un
numero considerevole di
applicazioni p2p scaricabili
gratuitamente dalla rete.
Attualmente è difficile stabilire quale sia la migliore
fra tutti, considerate le
diverse esigenze degli utenti. A mio avviso, per quanto
riguarda il download di
mp3, wma e in generale di
musica, i programmi migliori sono Limeware, DC++
ed Emule, che è il programma più vasto e completo da
tutti i punti di vista, anche
se, a causa delle lunghe
code, non è il più usato.
In termini di velocità, ma
non di vastità di file, i
migliori programmi p2p
sono senz'altro i client torrent: semplici e di ridotte
dimensioni, i client torrent
sono davvero parecchi; vale
comunque la pena di citare
solo alcuni di essi:
Bittorrent, il più leggero e
facile da usare che supporta
anche diverse lingue ma,
tuttavia, non è fornito di
motore di ricerca dei file che
vanno ricercati nei vari siti
che li propongono, quali
Piratebay,
Mininova,
Ilcorsaronero, BTjunkie
ecc... Invece, tra quelli dotati di motore di ricerca collegato a molteplici siti torrent,
i migliori sono Vuze (il vecchio Azureus) e BitComet.
Infine, un sito da prendere
in considerazione che raggruppa molti motori di ricerca
per
torrent,
è
Pizzatorrent.com.
Buon download a tutti!
Danilo Bonaccorso 5 Pr2
Pag 9
Il boom di Facebook
Dall’ultimo
numero
del
Ferrarino si è appreso che il
Ferrara, oltre ad avere un proprio
sito internet, è presente anche
all'interno di Facebook, social
network in ampia espansione.
Molti si chiederanno cosa sia
Facebook, visto che ancora non è
molto diffuso e conosciuto nel
nostro Paese rispetto ad altri siti
assai più frequentati dai giovani.
Le sue origini risalgono al 2004,
quando un ragazzo di nome
Mark Zuckerberg, proveniente
dalla Florida e studente presso
l'università di Harward, fondò
questa rete al fine di mantenere i
contatti fra gli ex-studenti della
stessa Harward. Nel giro di un
mese, già più della metà degli
studenti risultava iscritta a
Facebook creando uno straordinario effetto di diffusione a catena: dapprima l'università di
Boston,
poi
quella
del
Massachusetts ed infine, nel giro
di due mesi, tutte le più prestigiose università Americane furono
collegate a Facebook che così
divenne una vera e propria rete
sociale, l'insieme, cioè di gruppi
di persone unite dai legami più
vari (parentele, compagni, colleghi, conoscenze casuali ecc.).
Addentrandoci un po’ nel sito,
superato l'impatto iniziale che
può generare confusione, potremo notare una notevole varietà di
community, cioè gruppi di persone interessate a determinati
argomenti ed unite tra loro da
elementi che li accomunano
come il calcio, lo spettacolo, la
moda o la politica. Riferendoci
proprio a quest'ultimo tema, una
cosa è certa: Facebook, essendo
un'ennesima ultima spiaggia
della democrazia, non è né di
destra né di sinistra ma un
"luogo-non luogo" del tutto virtuale dove si può liberamente
dire la propria. Su Facebook
infatti, troveremo indifferentemente di tutto: da R. Fiore
(segretario naz. del partito neofascista Forza Nuova) a M.
Ferrando (segretario del Partito
Comunista dei Lavoratori), da
Walter Veltroni (PD) a Ignazio
La russa (AN e Ministro della
Difesa).
I politici comunque non sono i
soli personaggi pubblici che troviamo visto che c'è spazio anche
per attori come Riccardo
Scamarcio o Manuela Arcuri,
calciatori
come
Fabio
Cannavaro o Luca Toni ecc.
Di ogni personaggio pubblico
che si incontra è possibile diventare fan: Roberto Benigni, per
esempio, ad oggi ne conta più di
75000.
Altra caratteristica di Facebook è
la possibilità di iscriversi a dei
gruppi che possono trattare cause
sociali (come quello di particolare rilievo sull'emergenza del
cancro infantile) ma anche temi
musicali o sportivi, ovviamente
sempre con la possibilità di confrontarsi, dialogare o scambiarsi
opinioni chattando. Proprio la
presenza della chat, aggiunta alla
completezza del sito nel suo
complesso, ha fatto sì che
Facebook, per la maggior parte
di coloro che lo conoscono abbia
superato in una virtuale classifica
immaginaria di gradimento, siti
più praticati e conosciuti dai giovani come "Belli si nasce" e
"Badoo".
Come accennato all’inizio, su
Facebook è anche possibile visitare la pagina del nostro Istituto
che contiene molti commenti di
ex alunni, esposti in una sezione
denominata bacheca.
Di commenti ne troviamo diversi: chi sorridendo ricorda la
prof.ssa Corselli, chi rammenta
le autogestioni degli anni '90, chi
parla con molta disinvoltura e un
po’ di goliardia dei suoi "5 anni
di dolce far niente", chi racconta
di professori che in classe raccontavamo quotidianamente la
propria vita privata trascurando
la lezione ed infine chi magari
ricorda con un pizzico di rabbia
alcuni professori che amavano
molto "illudere" (per dirla in
maniera più urbana) i propri
alunni sorprendendoli a fine
anno con una bella rimandatura.
Concludo sostenendo che questa
community, oltre ad essere un
social network, è un'esperienza
che è in grado di portare in rete
gente che magari prima ne stava
lontano.
Pietro Leone 5 Pr 2
Pag 10
dicembre 2008 - gennaio 2009
Curiosando
IL QUARTIERE S. MARIA DI GESU’
La tranquillità della periferia
I
o abito in via Falsomiele nel quartiere di
Santa Maria di Gesù. Nella mia classe
sono l'unico a vivere in questo quartiere
e, quindi, voglio parlarne per farlo conoscere ai miei compagni e per dire quanto è
bello viverci.
Il mio quartiere si trova nella periferia meridionale di Palermo e si estende fino alle
falde di monte Caputo. Non c'è mai molta
confusione e vi si respira aria pulita, non
inquinata; è un luogo dove si può stare a
contatto con la natura e dove si può stare in
tranquillità. Non ci sono neanche molti
negozi, ma solamente: un bar, una macelleria, un tabacchino, un barbiere e una scuola
elementare. Ragazzi e persone adulte si
ritrovano in piazza, che è molto grande e
offre la possibilità ai ragazzi di divertirsi
giocando a calcio, e alle persone anziane di
incontrarsi e di passare il loro tempo giocando a bocce!
Un'altra nota positiva è la presenza del
Convento e della Chiesa di Santa Maria del
Gesù, fondata dai frati minori osservanti di
San Francesco nel 1426. Il convento è organizzato attorno ad un chiostro molto suggestivo, mentre la chiesa al suo interno conserva le reliquie di San Benedetto il Moro e
diverse opere d'arte. Accanto ad essa vi è un
cimitero costituito dopo il 1866, dove si trovano le sepolture di illustri palermitani; e la
tomba dell'importante e ricca famiglia
Florio. Lungo la via Falsomiele, inoltre, si
trovano i resti di diverse ville nobiliari del
XVIII secolo. Il mio quartiere, per me, è un
luogo bellissimo anche se non mancano
aspetti negativi, infatti, malgrado la grandezza della piazza, non si organizzano mai
feste o spettacoli e, inoltre, mancano aree
attrezzate per i bambini piccoli. Se si realizzassero tali opere, il quartiere di Santa
Maria di Gesù non avrebbe nulla da invidiare ad altri quartieri meno periferici della
città.
Antonino Zarcone I E
Le cose che non si recuperano
Una ragazza stava aspettando il suo volo in
una sala d'attesa di un grande aeroporto. Per
ammazzare il tempo, decise di comprare un
libro e dei biscotti. Si sedette nella sala.
Accanto a lei c'era la sedia con i biscotti e
dall'altro lato un signore che stava leggendo il giornale. Quando lei prese il primo
biscotto, anche l'uomo ne prese uno, lei si
sentì indignata ma non disse nulla. Tra sé
pensò "ma tu guarda, se solo avessi un po'
più di coraggio gli avrei già dato un
pugno”. Così ogni volta che lei prendeva
un biscotto, l'uomo accanto a lei, senza fare
un minimo cenno ne prendeva uno anche
lui. Continuarono fino a che non rimase
solo un biscotto e la donna pensò "ah, adesso voglio proprio vedere cosa mi dice quando saranno finiti tutti!" L'uomo prese l'ultimo biscotto e lo divise a metà! "Ah!, questo
e' troppo" pensò e cominciò a sbuffare indignata, si prese le sue cose e si incamminò
verso l'uscita della sala d'attesa. Quando si
sentì un po' meglio e la rabbia fu passata,
si sedette su una sedia lungo il corridoio.
Chiuse il libro e aprì la borsa per infilarlo
dentro quando... nell'aprire la borsa vide
che il pacchetto di biscotti era ancora tutto
intero nel suo interno.
Sentì tanta vergogna e capì solo allora che
il pacchetto di biscotti uguale al suo era di
quell'uomo seduto accanto a lei che però
aveva diviso i suoi biscotti con lei senza
sentirsi indignato, nervoso o superiore, al
contrario di lei che aveva sbuffato e addirittura si sentiva ferita nell'orgoglio.
MORALE: Prima di arrivare ad una conclusione affrettata e prima di pensare male
delle persone, GUARDA attentamente le
cose, molto spesso non sono come sembrano! Esistono 5 cose nella vita che non si
RECUPERANO:
Una pietra dopo averla lanciata
Una parola dopo averla detta
Un'opportunità dopo averla persa
Il tempo dopo esser passato
L'amore per chi non lotta
il ferrarino
Prima che sia
troppo tardi
Immaginate una pentola piena d'acqua
fredda in cui nuota tranquillamente una
piccola ranocchia. Un piccolo fuoco è
acceso sotto la pentola e l'acqua si riscalda molto lentamente. L'acqua piano
piano diventa tiepida e la ranocchia, trovando ciò piuttosto gradevole, continua
a nuotare.
La temperatura dell'acqua continua a
salire. Ora l'acqua è calda, più di quanto
la ranocchia possa apprezzare, si sente
un po' affaticata, ma ciò nonostante non
si spaventa.
Ora l'acqua è veramente calda e la
ranocchia comincia a trovare ciò sgradevole, ma è molto indebolita, allora sopporta e non fa nulla.
La temperatura continua a salire, fino a
quando la ranocchia finisce semplicemente per cuocere e morire.
Se la stessa ranocchia fosse stata buttata
direttamente nell'acqua a 50 gradi, con
un colpo di zampe sarebbe immediatamente saltata fuori dalla pentola. Ciò
dimostra che, quando un cambiamento
avviene in un modo sufficientemente
lento, sfugge alla coscienza e non suscita nella maggior parte dei casi alcuna
reazione, alcuna opposizione, alcuna
rivolta. Se guardiamo ciò che succede
nella nostra società da qualche decennio
possiamo vedere che stiamo subendo
una lenta deriva alla quale ci stiamo abituando. Una quantità di cose che avrebbero fatto inorridire 20, 30 o 40 anni fa,
sono state poco a poco banalizzate e
oggi disturbano appena o lasciano addirittura completamente indifferente la
maggior parte delle persone. Nel nome
del progresso, della scienza e del profitto si effettuano continui attacchi alle
libertà individuali, alla dignità, all'integrità della natura, alla bellezza e alla
gioia di vivere, lentamente ma inesorabilmente, con la costante complicità
delle vittime, inconsapevoli o ormai
incapaci di difendersi. Le nere previsioni per il nostro futuro, invece di suscitare reazioni e misure preventive, non
fanno altro che preparare psicologicamente la gente ad accettare delle condizioni di vita decadenti, anzi drammatiche. Il martellamento continuo di informazioni da parte dei media satura i cervelli che non sono più in grado di distinguere le cose ...
Coscienza o cottura, bisogna scegliere !
Allora se non siete, come la ranocchia,
già mezzi cotti, date un salutare colpo di
zampe, prima che sia troppo tardi.
Olivier Clerc
dicembre 2008 - gennaio 2009
Inviate le vostre lettere a:
[email protected]
o consegnatele direttamente
al comitato di redazione.
Quando un piano
fa la differenza!
Bonjour les élèves,
saluto naturalmente tutti gli
alunni del Ferrara, ma il mio
pensiero non può non andare ai
miei alunni dell'anno scorso
quelli della prima g,h,i,l, quei
miei alunni che tutt'ora quando
mi vedono mi chiamano e mi
salutano festosamente.
Che immenso piacere provo a
rivedervi e quanta amarezza
nel constatare che le cose sono
così cambiate e che un solo
piano del palazzo fa la differenza… e che differenza!
Quando ero lì con voi mi sono
spesso chiesta come fosse questo misterioso primo piano,
come fossero questi alunni del
liceo che, dicono essere così
diversi, così motivati, così preparati….ma quando mai!!
Anche qui ci sono i bulli, gli
indisciplinati, i maleducati, i
somari e anche di più, come
quelli che contestano tutto e
tutti e pretendono voti immeritatamente alti. Com'è il primo
piano? Chiuso, asfittico, angusto,opprimente, una specie di
Nuova rubrica
Avete bisogno di chiedere un
consiglio, fare un'osservazione o rivolgere una domanda
ad una persona esperta? Non
dovete far altro che imbucare
le richieste, anche in maniera
anonima, nella buca per posta
accanto la porta dell'aula
"Arcobaleno" al V piano.
La psicopedagogista della
nostra
scuola,
dott.ssa
Daniela Cecchini, ha infatti
dato la sua disponibilità a
curare una rubrica nel nostro
giornale.
Scrivete e potrete leggere le
risposte nel ferrarino.
il ferrarino
Pag 11
LA POSTA DEI LETTORI
labirinto sotterraneo dove
anche l'aria sembra incatenata!
È così che mi prende tanta
nostalgia quando vi rivedo,
perfino quando ripenso a quei
pomeriggi così stancanti ma
anche così divertenti. Quante
cose abbiamo imparato in quelle ore e non solo ad usare il
pc… A proposito un saluto al
prof. Vitale.
Spero che il vostro futuro sia
sempre pieno di tanti avvenimenti felici ma vi auguro anche
che abbiate sempre il coraggio
e la forza di affrontare e superare le avversità. Che nel nuovo
anno si avverino tutti i vostri
desideri.
Vorrei, inoltre augurare un felice anno in modo particolare al
Sig. preside il quale, soprattutto oggi, comprendo quanto sia
stato irreprensibile, professionale nel suo ruolo e signorile
nei suoi modi accorti e gentili,
e alla prof.ssa Gullo verso la
quale provo grande stima per la
sua disponibilità e la sua serietà verso i colleghi e gli alunni.
Quando ero al Ferrara ho pensato di essere finalmente
approdata nella "mia" scuola:
mi sbagliavo, ma non mi sono
mai sbagliata sul conto dei miei
alunni dell'anno scorso!
Auguri.
La prof.ssa di Francese
G. Basile
Caro Ferrara ti scrivo
Non sapevo della tua esistenza
fino a quando qualcuno mi
parlò di te. Ho deciso di venirti
a trovare e la prima volta che ti
vidi non mi facesti tanta simpatia. Ormai dovevo prendere una
decisione e quindi decisi di
venire a casa tua.
Avevo paura di non trovarmi
bene, avevo paura di non fare
amicizie e di trovarmi male, ma
invece fu tutto il contrario.
Ti scrivo per farti sapere che
sono una ragazza che si è trovata e si trova bene dentro casa
tua. Sono arrivata con la paura
di non riuscire a creare qualcosa, invece, grazie a te ho trovato dei buoni amici e anche
l'amore.
Chi l'avrebbe detto? Mah..tu
che non mi eri molto simpatico
sei diventato il mio migliore
amico. Sono contenta di frequentare casa tua. Grazie a te
ho incontrato persone meravigliose, per citarne qualcuna: le
prof.sse Giuga Pia e Versace
Graziella (le mie prof.sse del
cuore) e alcuni compagni di cui
non posso fare i nomi. Oltre a
queste ho incontrato l'Amore, il
mio Primo e Vero Amore. Mi
ero davvero innamorata per la
prima volta. Purtroppo questa
storia è finita anche dentro casa
tua, ma non importa perché non
mi hai voluto abbandonare e
così mi hai fatto incontrare il
mio secondo Vero Amore. È
davvero strana la vita...Prima
di conoscerti mi mancava qualcosa, ma adesso che ti ho conosciuto non mi manca nulla.
Ho tanti nuovi e veri amici e ho
la persona che mi ama con tutta
l'anima. Cosa posso volere di
più? Ah..si..qualcos'altro ci
sarebbe:"Essere Promossa".
Ahahaha.. Concludo col ringraziarti per avermi donato tanta
felicità. Grazie mille.
Un abbraccio alle proff.sse
Giuga e Versace e un grosso
bacione a tutti.
“Miss Mistero”
(Non ho scritto per farmi notare e non voglio che le prof.sse
capiscano chi sono, a me basta
sapere che sappiano che c'è
qualcuno che tiene a loro).
Periodico dell’ITC
“F. Ferrara”- PA
Anno 4 n. 2
dicembre 2008 gennaio 2009
Direttore:
prof. Vincenzo Muscato
Docenti collaboratori:
Emanuele Ciccarelli, Maria
Lipari, Claudia Prainito,
Antonella Castiglione
Comitato di redazione:
Cusimano Serena , Minaudo
Sabrina, Noto Jean,
Falasca Ilenia (VE)
Bruno Serena, Jessica Gelfo
(IVE), La Barbera Anna (II E),
Scafidi Antonino (III Pr2),
Portanova Rosalia (IIF),
Pagano Giuseppe, Danilo
Bonaccorso (V Pr2)
Randazzo Debora, Randazzo
Ilenia (IA), Gianfalla Valeria,
Onorato Marco, Giardina
Jessica, Patti F.sca (IB)
Antonio Onorato,
Hanno collaborato
Miah Rubel (IA/s),
Houng Doan Thanh VA/s
Buscemi Susanna ( VPR1)
Stampa:
Tipolitografia
Giambrone Salvatore
Via G. Li Bassi, 72 - 90127
Palermo - tel. 091 484109
LA NOTTE
Vorrei che il sole non tramontasse mai
vorrei la luce e il calore delle giornate
vorrei che non venisse mai la notte
perché essa porta ricordi talvolta brutti.
Molte volte si è avvolti dalla tristezza, dal buio ma sopratutto
dal silenzio e non puoi sentire quei pensieri così profondi dentro di te.
Così alzi gli occhi al cielo sperando che volino via.
Le stelle danno speranza con la loro luce ma sono lontane e
irraggiungibili come i sogni.
Allora continui a pensare tormentandoti fino a che non sei
esausta e crolli nel sonno.
A quel punto e solo a quel punto, dormendo,
trovi la tranquillità e la pace che vorresti sempre avere.
Si riesce a sognare solo mentre si dorme ma la realtà è dura
da accettare....notte!
Falasca Ilenia VE
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dicembre 2008 - gennaio 2009
relax
il ferrarino
GIOCA e MANGIA!
Cruciverba
Fra tutti coloro che faranno
pervenire la soluzione del
gioco verrà sorteggiato un
buono pizza per 2 persone
offerto dalla
Pizzeria-Ristorante-Birreria
ecco il vincitore
Il preside consegna il buonopizza a Fiorenza
Salvatore (IA), il
“fortunato estratto” fra tutti coloro
che hanno partecipato al gioco
dello
scorso
numero.
“Gabibbo”
(Via Oreto Nuova, 351)
La soluzione dovrà essere
Rosalia
consegnata
a
Portanova, autrice del gioco,
entro il 24/1/2009.
CRUCI - NUMERA
1
2
3
5
6
8
9
4
Orizzontali
1. La somma delle
prime 2 cifre è
uguale alla somma
delle ultime
5. Multiplo di 13
6. Il doppio del
7
10
11
quadrato di 14
8. l’inverso di 0,1
Verticali
1. Il triplo del quadrato di 48
2. Il m.c.m. tra 61 e 10
3. Il doppio del cubo di 3 per 173
4. Multiplo di 5, la prima cifra è la
somma della seconda e
della
quarta
7.La metà di 18742
10. Il quintuplo di 13
9. il quadruplo di
109
10. Si ottiene moltiplicando il quadrato
di 5 per il numero
primo compreso tra
242 2 256
11. La somma dei
primi 9 numeri naturali meno 1
L’ultimo desiderio
Un anziano, sul suo letto
di morte, ha improvvisamente il desiderio di un
ultimo biscotto del quale
sente il profumo salire
dalla cucina.
Raccogliendo le ormai
scarsissime forze si toglie
la maschera ad ossigeno,
stacca la flebo e rotola
penosamente giù dal letto.
Strusciando sui gomiti
raggiunge la scala interna,
lungo la quale si lascia
lentamente andare con un
respiro sempre più flebile.
Ormai prossimo all'incoscienza, cianotico e stremato si trascina in cucina.
Con l'ultimo anelito, si
aggrappa alla spalliera
della sedia ed allunga una
mano verso la teglia di
biscotti fumanti appena
sfornati. Con la mano tremante ne raggiunge uno
proprio nel momento in
cui la moglie, con uno
schiaffo sulla mano, gli
toglie di sotto l'agognato
tesoro e gli dice: "Non si
tocca, sono per il funerale!"
Un gambero
incontra un
amico.
- Ciao, come va?
- Mah, sai, si tira
indietro...
LE 10 PAROLE USATE DALLE DONNE!
Conoscere la terminologia
1) BENE: questa e' la parola che
usano le donne per terminare una
discussione quando hanno ragione
e tu devi stare zitto.
2) 5 MINUTI:se la donna si sta
vestendo significa mezz'ora. 5
minuti e' solo 5 minuti se ti ha dato
5 minuti per guardare la partita o
giocare alla playstation prima di
uscire o di fare qualsiasi altra cosa
insieme.
3) NIENTE: La calma prima
della tempesta. Vuol dire qualcosa... e dovreste stare all'erta.
Discussioni che cominciano con
niente normalmente finiscono in
BENE (vedi punto 1).
4) FAI PURE: e' una sfida, non
un permesso. Non lo fare.
5) SOSPIRONE: è come una
parola, ma un'affermazione non
verbale per cui spesso fraintesa
dagli uomini. Un sospirone significa che lei pensa che sei un'idiota
e si chiede perché sta perdendo il
suo tempo lì davanti a te a discutere di NIENTE (torna al punto 3
per il significato di questa parola).
6) OK: Questa e' una delle parole
più pericolose che una donna può
Compito per casa
Ad un bimbo viene assegnato un tema e per questo chiede ai genitori:"Come sono nato?". - "Beh caro...- gli rispondono i genitori imbarazzatiti ha portato la cicogna". - "OH, - fa il bambino - Ma allora come siete
nati tu e il papà?". - "Oh, la cicogna ha portato anche noi." - "Ma allora
come sono nati il nonno e la nonna?" insiste il giovane." - "Sai caro, la
cicogna ha portato anche loro!" gli rispondono i genitori, iniziando ad
agitarsi sulla poltrona.
Alcuni giorni dopo, il bambino consegna il tema all'insegnante che legge,
confuso, la frase iniziale: "Questo tema è stato molto difficile da scrivere
a causa del fatto che non c'è stata una nascita normale nella mia
famiglia, da tre generazioni".
dire a un uomo. Significa che ha
bisogno di pensare a lungo prima
di decidere come e quando fartela
pagare.
7) GRAZIE: Una donna ti ringrazia; non fare domande o non svenire; vuole solo ringraziarti (a
meno che non dica 'grazie mille'
che il più delle volte può essere
PURO sarcasmo e non ti sta ringraziando.)
8) COME VUOI:è il modo della
donna per dire vai a quel paese!!!!
9) NON TI PREOCCUPARE
FACCIO IO: un'altra affermazione pericolosa; significa che una
donna ha chiesto a un uomo di fare
qualcosa svariate volte ma adesso
lo sta facendo lei. Questo porterà
l'uomo a chiedere: 'Cosa c'e' che
non va?'
Per la riposta della donna fai riferimento al punto 3.
10) CHI E'?: questa è solo una
semplice domanda. Ricorda però
che ogni volta che una donna ti
chiede 'chi è' in realtà ti vorrebbe
chiedere: 'CHI E' QUELLA ...
E COSA VUOLE DA TE?'
Attento a come rispondi...
VISITATE
il sito della nostra scuola,
curato dal Prof. Picciurro:
www.francescoferrara.pa.it
potrete scaricare i numeri
arretrati del ferrarino.