Vitavissuta Celebrazione conclusiva

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Vitavissuta Celebrazione conclusiva
Vitavissuta
a cura di Giancarlo Giuliani
Non voglio fare il moralista, ma questa moda dei registri civili non mi entusiasma.
Va bene che dobbiamo rispettare tutti e che non possiamo pensare che tutti i valori
morali siano condivisi. Ma mi domando: è veramente giusto riconoscere gli stessi
diritti a chi sceglie di essere famiglia stabile assumendosene i doveri e a chi decide
liberamente di stareinsieme finché e come gli va, senza assumersi veri doveri, se
non parziali ed aleatori? Credo che sia più una moda che una vera esigenza. Ne è
prova il fatto che questi registri generalmente restano quasi vuoti. Perché se voglio
fare come mi pare, lo faccio come mi pare.
Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 27 settembre 2012 - € 1,00
N. 33
Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DBC Ancona - Tassa riscossa 60019 Senigallia - Giornale locale ROC
Editoriale
Io c'ero
Io c’ero a Loreto in quel 4 ottobre 1962 quando Papa Giovanni XXIII, ad una settimana
dall’inizio del Concilio, venne a
Loreto per implorare Maria per
quel grande evento che avrebbe
illuminato la chiesa in questi
anni. E giovedì prossimo Papa
Benedetto ripete quel viaggio
per ricordare che son passati 50
anni da quello storico avvenimento. Ricordo ancora l’ansia e
la trepidazione nel prepararci a
vedere il Papa per la prima volta. Era un avvenimento raro allora, il Papa non era mai uscito
fuori dal Vaticano.
Cominciava così la grande avventura conciliare, perché i nostri studi e la nostra vita sono
stati fortemente segnati dal
Concilio. Si respirava l’aria del
concilio, cercavamo di seguirlo
sui giornali e le riviste, c’era
entusiasmo nel leggere e rileggere i documenti pieni di novità, bellezza, pensiero, spunti di
meditazione e di vita. L’attenzione al Concilio aumentava
man mano che si svelava nella
sua ricchezza e grandiosità per
poter vivere con la Chiesa tutte le sue meravigliose realtà: il
primato della parola di Dio, la
liturgia vissuta in modo vitale,
la forza dell’apostolato dei laici,
un’idea di chiesa non piramidale
ma comunitaria, lo slancio della
missione, il servizio pastorale
dei vescovi, l’ansia e lo sforzo
per l’unità dei cristiani, la luce
sulle Chiese orientali, la stima
e il dialogo con le religioni, la
radicalità della vita consacrata,
l’inserimento cristiano in tutte
le realtà per portarvi il lievito di
Cristo...
Mettere al centro della propria
vita il Concilio è un modo di
pensare in grande ed incarnare la fede nella storia. Sarebbe
davvero bello se nella chiesa
sentissimo la voglia di contaminarci un po’ con l’esperienza
del Concilio: ci renderebbe tutti
meno sordi e ciechi nei confronti degli appelli del Vangelo.
Gesualdo Purziani
SINODO DIOCESANO SENIGALLIA
Celebrazione
conclusiva
Sabato 13 ottobre 2012
dalle 16.30 in piazza Garibaldi
Sarà celebrata la S. Messa
Incroci
di diritti
Approvato a Senigallia
il registro delle 'unioni
di fatto'. Qualche idea.
Anche Senigallia avrà il suo registro delle
unioni civili, così come previsto dall'ordine del
giorno approvato nell'ultima seduta del Consiglio comunale. In questo periodo è un tema
molto caldo che va ad intrecciarsi impropriamente con altri temi come ad esempio il matrimonio tra persone delle stesso sesso. Nel nostro
Paese non siamo ancora capaci di affrontare i
problemi per quello che sono. Bisogna sempre
arrivare allo scontro ideologico. Questo porta
solo all’immobilismo. Si stanno creando le
stesse condizioni che accompagnano il dibattito
sul fine vita, dove sta diventando impossibile affrontare il tema delle cure nella fase terminale
perché in realtà tutti pensano all’eutanasia.
In tanti si chiedono se tale questione sia così
prioritaria a livello comunale, dal momento
che per regolamentare questo tema è necessaria una legge nazionale. E’ difficile comprendere questo darsi un gran da fare da parte di tanti
amministratori locali che istituiscono registri di
tutti i generi che non hanno alcun effetto legale.
Ogni città ha di quei problemi locali che risulta
difficile capire tanto dispendio di energie su
temi che si collocano fuori dalla competenza
amministrativa di un comune. Solo per fare
alcuni esempi, pensando a Senigallia, vengono
subito alla mente la semplice manutenzione
delle strade come la pulizia dei tombini, la
verniciatura delle strisce pedonali diventate
invisibili, il fatto che troppe giovani coppie
siano costrette ad andare a vivere nei comuni
limitrofi per una folle lievitazione dei prezzi
degli immobili, la constatazione di quanta
droga sia a disposizione sul nostro territorio.
Non per dire che la nostra amministrazione
non sia presente, ma va sottolineata l’inutilità
di tutta l’enfasi che questi giorni ha circondato
il registro delle unioni civili.
Per una singolare coincidenza, all'indomani
della votazione consiliare senigalliese il presidente dei vescovi italiani, cardinale Bagnasco, nella sua prolusione di apertura del
Consilgio permamente della Cei, ha dedicato
un passaggio al delicato tema: "Com’è noto,
nell’opinione pubblica la questione delle unioni di fatto viene rappresentata come
contrapposizione tra una concezione laica
del matrimonio e della famiglia e una concezione cattolica, con l’accusa che si vuole
imporre allo Stato laico una visione confessionale. Ma non è così: si tratta invece
della dialettica tra diverse visioni “laiche”
dei diritti. Si parla, ad esempio, di “libertà
di scelta” a proposito delle unioni di fatto;
ma è paradossale voler regolare pubblicisticamente un rapporto quando gli interessati si
sottraggono in genere allo schema istituzionale già a disposizione. In realtà, al di là delle parole, ci si vuol assicurare gli stessi diritti
della famiglia fondata sul matrimonio, senza
l’aggravio dei suoi doveri. Inoltre, si dice
che certe discipline giuridiche non impongono niente a nessuno, ma solo permettono di
avvalersi di una norma da parte di chi lo desidera. In verità, è la situazione complessiva
a non essere più la stessa: infatti, a fronte di
determinate leggi, si modifica il significato
proprio dell’istituzione matrimoniale, il pensare sociale ne viene pesantemente segnato
e, di conseguenza, l’educazione dei propri
figli. Sarebbe ingenuo, o peggio, negare che
diversi orizzonti normativi influenzano e
modificano inevitabilmente il sentire comune e quindi il costume generale. Per questa
ragione, il riconoscimento di determinate
situazioni o pratiche, non è mai neutrale:
pur se non obbliga alcuno, è fortemente condizionante tutti. (...) Se la famiglia fonda la
società, la presidia e ne garantisce il futuro,
la società a sua volta ha l’obbligo e la convenienza di presidiare in maniera privilegiata
la famiglia, riconoscendone pubblicamente
il valore unico e ponendo in essere le misure
necessarie e urgenti, affinché non sia umiliata e non deperisca. Un impegno, questo, sacrosanto e insieme laicissimo, come lo sono
gli altri impegni che scaturiscono da principi
irrinunciabili, e per questo non in discussione. Oggi c’è una gran voglia di introdurre
nuovi “diritti”, legati a sensibilità emergenti.
Per questo occorre un acuto discernimento,
da esercitare negli ambiti nei quali si affermano 'gli interessi più vitali e delicati della
persona, lì dove hanno luogo le scelte fondamentali inerenti il senso della vita e la ricerca
della felicità' (Benedetto XVI)".
in questo numero
8 - 9 I buoni frutti della Sicilia
Un breve resoconto di viaggio
11 Guardia medica a Mondolfo
Attivato il servizio al 'Bartolini'
12 Nori De' Nobili: il museo
Ripe rende omaggio all'artista
attualità
la voce misena
27 settembre 2012
Mons. Schettino, anima rara
“Sarà grandissimo il rimpianto per la perdita di mons. Schettino, soprattutto da parte
dei più poveri perché l’arcivescovo viveva
povero tra i poveri”. Così il vicario generale
dell’arcidiocesi di Capua, mons. Pietro Piccirillo, ha ricordato mons. Bruno Schettino,
arcivescovo di Capua e presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della
Cei e della Fondazione Migrantes, scomparso
improvvisamente nella notte tra il 20 e il 21
settembre. Domenica 23 settembre, in cattedrale a Capua, si sono svolti i funerali del
presule, presieduti dal card. Crescenzio Sepe,
presidente della Conferenza episcopale campana. “Mons. Schettino era un pungolo d’oro.
Un invito dolce e pressante a fare di più, a fare
meglio. La carità per lui non era mai sufficiente. Per questo mancherà molto a tutti noi
che lavoriamo in questo grande laboratorio
umano della Domiziana, come amava definirlo”. A parlare è Antonio Casale, direttore
del Centro Fernandes per immigrati, struttura
realizzata nel 1996 dall’arcidiocesi di Capua
a Castelvolturno. Da vescovo e da presidente
della Migrantes non ha mai pensato a grandi
progetti o ampollosi documenti. La sua preoccupazione era come potevano mangiare, dormire, trovare un lavoro e avere un documento
i ragazzi che salivano le scale del palazzo o lo
aspettavano al Centro di accoglienza".
Intervista
all'economista
Stefano Zamagni
“Una contrazione che “non deve sorprendere” e la cui causa è “la crisi”. L’economista
Stefano Zamagni, esperto di terzo settore
e già presidente dell’Agenzia per le Onlus,
ritorna sui dati diffusi dall’Istituto italiano
per la donazione, secondo cui il 2011 è stato “l’anno nero della raccolta fondi”. I dati,
raccolti su un campione di 180 organizzazioni non profit rappresentativo dell’intero
terzo settore italiano, registrano “un calo
molto significativo delle raccolte fondi da
privati (cittadini e imprese): solo il 24% ha
aumentato la propria raccolta fondi nel 2011
rispetto al 2010, contro un 39% che non ha
avvertito nessun cambiamento sostanziale e
un 37% che dichiara di averla diminuita”. Un
anno fa, invece, erano il 41% le organizzazioni che avevano registrato un incremento.
Cittadini e aziende si confermano la fonte
d’entrata prevalente, ma i primi, “pur essendo indicati dal 50% del campione come la
fonte d’entrata dalla quale si è raccolto di più,
perdono 11 punti percentuali rispetto all’indagine condotta a inizio anno”. Peggio vanno
le aziende, “indicate dal 37% come le meno
generose, con un incremento di 16 punti percentuali”.
Professor Zamagni, cosa ne pensa di queste percentuali?
Il dato non deve sorprendere: lo stesso trend
si è verificato anche negli Stati Uniti d’Ame-
L'anno
nero delle
donazioni
A Bologna, eventi e iniziative
Tutti i colori delle bande musicali
Sono ben 15 le orchestre multietniche discograficamente attive nel nostro Paese, con 180
musicisti provenienti da 28 paesi diversi e da 5 continenti. L’Italia conquista il primato
europeo per questo genere di ensemble. Questi sono i risultati dello studio sulle orchestre
multietniche, condotto per il “Meeting delle etichette indipendenti” da Francesco Fiore,
componente e leader della Med Free Orkestra di Roma, e che verrà presentato domenica 30
settembre a Faenza, nell’ambito del Supersound Mei. Il primato se lo aggiudica Roma, con 5
orchestre presenti nel territorio cittadino: dalla ormai famosa e capostipite di tale movimento
l’Orchestra di Piazza Vittorio, alla Orchestra del 41° parallelo, alla Precharija Orchestrar,
dalla neonata Orchestra Multietnica della Garbatella (Ogm) alla Med Free Orkestra (Mfo).
“Non è mai facile tenere insieme un’orchestra, specie se i componenti provengono da molti
Paesi diversi – ci dice Francesco Fiore leader della Mfo e autore dello studio – ma quando si
possiede un linguaggio universale come quello musicale diventa tutto più facile”. Non solo
multietniche, le orchestre italiane sono anche poliedriche. Sono infatti moltissimi i generi
musicali suonati dalle bande prese in esame da Fiore. Si va dalla musica mediterranea, alle
contaminazioni rock e reggae, passando per repertori di ispirazione balcanica, ecc.
rica, che è il Paese tradizionalmente più aperto sul fronte delle donazioni alle organizzazioni non profit. La spiegazione è legata alla
crisi: quando si riducono i redditi familiari
medi è ovvio che, se si taglia tutta una serie di
costi, anche la donazione ne risente. C’è stata
sia una diminuzione del numero assoluto dei
donatori, sia una riduzione dell’ammontare
dell’importo elargito da parte di quanti hanno continuato a donare. Questo dato, di per
sé fisiologico, deve però far riflettere: in una
fase nella quale c’è molto più bisogno delle
organizzazioni non profit queste hanno minori disponibilità economiche e, quindi, più
ridotti spazi d’azione.
Non bastano le elargizioni volontarie?
Finora il non profit ha potuto ottenere risorse
quando ce n’era meno bisogno, nei periodi di
‘vacche grasse’. Quando le cose vanno bene
è ovvio che aumentano le donazioni, come
pure la disponibilità degli enti pubblici ad allocare risorse. Siamo di fronte a un paradosso
che c’impone di ripensare i meccanismi del
finanziamento.
Come fare?
Bisogna che il mondo del non profit sciolga
il nodo, attrezzandosi per arrivare a definire
strumenti finanziari adeguati alle caratteristiche di questi soggetti. In primo luogo bisogna consentire loro di emettere obbligazioni
sociali, di solidarietà, strumento che ancora
in Italia non è ammesso. Secondo, bisogna
andare verso la creazione di un mercato sociale dei capitali: non è possibile che solo
le imprese ‘profit’ possano finanziarsi alla
borsa. Questo significa tarpare le ali a quei
soggetti che maggiormente potrebbero fare
del bene quando è più necessario. Basterebbe
poco per intraprendere questa strada, ma ci
vuole la volontà politica.
E il 5 per mille?
È uno strumento che va nella direzione del
consentire un finanziamento al non profit.
Ma è ancora un provvedimento annuale, non
è stato messo a regime e le organizzazioni
non possono permettersi una programmazione avendo come base certa questa risorsa.
Oltre alla crisi, ci sono altre cause che “minano” il finanziamento del non profit?
Sì, c’è una competizione tra ‘profit’ e ‘non
profit’, dove le imprese ‘profit’ stanno internalizzando funzioni proprie del non profit, promettendo di utilizzare in maniera più
efficiente le risorse che arrivano. Pensiamo
a grandi gruppi bancari, come pure a grosse
imprese che hanno sviluppato un sistema di
welfare aziendale, ad esempio attraverso la
responsabilità sociale. Sono imprese capitalistiche che, già da anni, si fanno carico dei bisogni dei territori cui insistono, mostrandosi
come alternativa al mondo del non profit.
a cura di Francesco Rossi
Dal 5 al 7 ottobre a L'Aquila
Giornata dei risvegli Volontariato Italia
La malattia, la dipendenza dagli altri, il
risveglio dal coma e il lungo percorso
che ne consegue. Non più “ahimè”, ma
“hai me”, dove il “me” è il familiare,
l’amico, il vicino, insomma quante più
persone possibile, sensibilizzate sull’importanza della prossimità. Perché
“vivere accanto a una persona con esiti
di coma, convivere con la malattia, vuol
dire essere coinvolti in una dimensione a tutto campo dove la riabilitazione
non finisce mai nei luoghi deputati ma
si prolunga al domicilio, nelle speciali
d’accoglienza per famiglie con persone
in stato vegetativo, punto di partenza
per “un percorso assistenziale personalizzato e costruito sulle reali esigenze
della persona in stato di minima coscienza e della sua famiglia”. Motore
di quest’iniziativa è l’associazione “Insieme per Cristina”, nata avendo come
riferimento Cristina Magrini, una donna oggi 47enne in stato vegetativo dal
1981, e per aiutare il papà Romano, che
da anni è alla ricerca di un modo per
garantire l’assistenza a Cristina quando
lui non sarà più in
grado di pensarci in
Un appuntamento nazionale per prima persona.
della manifedare voce alle famiglie e proporre Scopo
stazione annuale è
“riflettere su coma
nuovi sistemi di cura.
e stati vegetativi e
promuovere
una
unità di assistenza permanente, nella nuova cultura della cura”. Per questo
società civile, nella vita di tutti i giorni”. ci saranno un’anteprima teatrale, tornei
Fa leva sul gioco di parole – “Quando sportivi, una festa di piazza e convegni
l’ahimè diventa hai me!” – lo slogan in diverse città italiane, mentre spot sascelto per la 14ª Giornata nazionale dei ranno in tv e in oltre 300 sale cinemarisvegli (7 ottobre 2012), organizzata tografiche. A fare da testimonial, l’atdall’associazione “Gli amici di Luca” tore teatrale Alessandro Bergonzoni,
(www.amicidiluca.it). La presentazio- che con la campagna di comunicazione
ne della Giornata è stata anche l’occa- si rivolge a “tutte quelle persone che
sione per dare la “bella notizia” – come non sono coinvolte” dalla malattia, per
l’ha definita Fulvio De Nigris (direttore “raccontare a chi ‘sta fuori’”. “Quanto
del Centro studi per la ricerca sul coma torno – dice l’attore nello spot – ahimè
“Gli amici di Luca”) – che il Comu- sarà il più grande monumento artistico
ne di Bologna metterà a disposizione all’altruismo disinteressato. Soffri, hai
una struttura per il reinserimento delle dei problemi, sei solo? Hai me!”. “Quepersone con esiti di coma. Mentre il 4 sta – sottolinea De Nigris – è una festa
ottobre, festa di san Petronio, patrono nazionale. Il nostro desiderio è dare
della città e della diocesi di Bologna, voce alle famiglie per ribadire la necesverrà inaugurata, nel Villaggio della sità di aiuto e di servizi e per cercare di
speranza di Villa Pallavicini, una casa diffondere un nuovo sistema di cura”.
Cercare nuovi modelli di sviluppo, riaprire il dialogo con le istituzioni, trovare
nuovi modi per “abitare la crisi”. Si svolgerà a L’Aquila nei giorni 5, 6, 7 ottobre 2012 la VI Conferenza nazionale del
volontariato – (prevista dall’articolo 12
della Legge Quadro sul Volontariato, n.
266 del 1991). L’appuntamento è rivolto
alle organizzazioni di volontariato, agli
operatori impegnati nel settore e a tutti
i soggetti istituzionali. Ed è organizzata
dal ministero del Lavoro e delle politiche
sociali – Direzione generale per il Terzo
settore e le Formazioni sociali - in colla-
nire, tra gli altri, il presidente della regione Abruzzo, Giovanni Chiodi e il capo
della Protezione civile, Franco Gabrielli.
Presiede i lavori il direttore generale del
ministero del Lavoro e politiche sociali,
Danilo Giovanni Festa. A seguire ci sarà
la tavola rotonda dal tema “Abitare la
crisi” che vedrà confrontarsi diversi docenti universitari. Poi sarà la volta della
relazione sulle attività svolte nei territori
con un intervento di Francesca Danese,
vicepresidente di Csvnet. Nel pomeriggio di venerdì verrà anche presentato il
censimento del Censis sulle istituzioni
non profit. Nella
giornata di sabato, invece, otto
gruppi di lavoro
si confronteranno
su diversi temi:
dallo
sviluppo
del territorio al rapporto con le istituzioni, passando per la legalità, la comunicazione e la responsabilità sociale di comunità. Domenica verranno presentate
le sintesi dei gruppi. Chiuderà i lavori il
sottosegretario Maria Cecilia Guerra.
La Conferenza nazionale del volontariato vuole rilanciare il rapporto,
in tempi di crisi, con le istituzioni
borazione con l’ Osservatorio nazionale
per il Volontariato e in partenariato con
la Provincia dell’Aquila e il Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio
per il Volontariato – CSVnet.
Il programma è stato definito dopo circa
100 incontri preparatori che hanno coinvolto cinquemila volontari e 3.500 organizzazioni di volontariato, diffusi su tutto il territorio nazionale. Secondo i dati
di Csvnet, aggiornati al 15 settembre, il
percorso ha toccato 72 città e 13 regioni. In particolare sono stati realizzati 39
incontri in piccoli centri o in provincia
e 33 in grandi città. Le regioni che non
hanno partecipato agli incontri hanno
attivato consultazioni alternative, anche
attraverso il web.
Ad aprire i lavori venerdì 5 ottobre, sarà
la ministra Elsa Fornero. Seguiranno i
saluti istituzionali che vedranno interve-
enti locali
la voce misena
27 settembre 2012
Appello del Wwf: "RiutilizziAMO' l'Italia
Gli atleti marchigiani delle Paralimpiadi 2012
“RiutilizziAMO l’Italia anche nelle Marche segnalando on line su wwf.it/riutilizziamolitalia, fino al 30 novembre, le aree dismesse o degradate del proprio territorio immaginando come reinventarle a misura d’uomo, comunità e ambiente. E’ l’appello
del Wwf per la Campagna “RiutilizziAMO l’Italia” (www.wwf.it/riutilizziamolitalia), con cui l’associazione del Panda chiede ai cittadini di indicare siti inutilizzati o
in stato di degrado compilando l’apposita scheda di censimento on line sul sito www.
wwf.it/riutilizziamolitalia, immaginando allo stesso tempo una proposta creativa per
riconvertirle, creando per esse nuove ‘destinazioni d’uso green’ e individuandone
il riuso ambientale e sociale evitando così ulteriore consumo di suolo e cementificazione spregiudicata. “L’obiettivo del Wwf è innescare un movimento culturale e
sociale in grado di avviare, regione per regione, il più grande progetto di recupero e
riqualificazione del territorio italiano. Un movimento partecipato grazie al quale le
comunità locali possano riappropriarsi del proprio territorio, ricostruire lo spazio in
cui vivono, con iniziative spontanee e dal basso, che finora può inoltre contare sulla
mobilitazione della Rete di esperti locali e di docenti.
Il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Regione Marche, Luca Savoiardi, e il Presidente della Regione Marche,
Gian Mario Spacca, hanno ricevuto nella
sede regionale i quattro atleti paralimpici marchigiani, protagonisti alle recenti
Paralimpiadi di Londra 2012. La squadra dei “Fantastici 4” azzurri, Andrea
Cionna,Giorgio Farroni, Assunta Legnante e Riccardo Scendoni, ha totalizzato un ottimo “bottino” di medaglie:
l’oro di Assunta Legnante (lo scorso 5
settembre nel lancio del Peso F11, con
la misura di 16.74 che ha fatto registrare
il nuovo record del mondo) e l’argento
di Giorgio Farroni (l’8 settembre, nella
gara su strada mix T1-2, distanza 24km,
con il tempo di 45’ e 24’’). “Le Paralimpiadi di Londra 2012 – dice Savoiardi
- per il movimento marchigiano hanno
rappresentato senza dubbio un’edizione
di successo con i nostri portabandiera che
si sono ottimamente comportati e hanno
onorato la maglia della Nazionale”. “La
comunità marchigiana – ha detto il presidente della Regione, Gian Mario Spacca
- è fiera dei ‘suoi ragazzi’. Andrea Cionna, Giorgio Farroni, Assunta Legnante,
Riccardo Scendoni, hanno fatto brillare
anche i colori delle Marche".
Le Marche al primo posto in Italia
Le vongole che
fanno discutere
Accordi per
l'apprendistato
“Il mio impegno e quello dei Capigruppo sarà quello di sollecitare l'Assessore
regionale alla pesca Sara Giannini per
fissare quanto prima un incontro con i
vostri rappresentanti”. Con questa rassicurazione del Presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi si è
conclusa questa mattina l'audizione tra
i Capigruppo e gli operatori del Corsorzio gestione vongole di Ancona, che
da tempo stanno vivendo una momento
di crisi per l'assenza di molluschi nello
specchio di mare attribuito al comparto
dorico. Il Cogevo, come ha chiarito il
Presidente Massimo Falaschini, chiede
la restituzione “temporanea” del tratto
di mare tra Porto Recanati e la foce del
fiume Chienti (Civitanova), concesso
tempo fa a 25 imbarcazioni del comparto di San Benedetto, quando furono
loro a vivere una fase di scarsa pescosità. Nelle Marche i comparti della pesca
delle vongole sono tre: Pesaro con 63
operatori, Ancona con 74 e San Benedetto, composto da 58 operatori più i 25
assegnati a Civitanova.
Sono stati firmati gli accordi tra la Regione Marche, le organizzazioni sindacali, le associazioni dei datori di lavoro
e dei prestatori di lavoro, le Università,
l’Ufficio scolastico regionale e le Fondazioni ITS, per la disciplina dell’apprendistato. Documenti che recepiscono
le recenti nuove disposizioni emanate a
livello nazionale, contenute nell’apposito Testo Unico. Quest’ultimo definisce l’apprendistato come contratto di
lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione
dei giovani, la cui disciplina è rimessa ad appositi accordi interconfederali
ovvero ai contratti di lavoro stipulati a
livello nazionale o interconfederale e
mantiene la classica suddivisione delle
tre tipologie di contratto innovandole:
apprendistato per ottenere la qualifica
e il diploma professionale, anche per
l’assolvimento dell’obbligo di istruzione destinato ai giovani di età compresa
tra 15 e 25 anni; apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere,
destinato ai giovani di età compresa
tra 18 e 29 anni, per il conseguimento
di una qualifica professionale mediante assunzione in tutti i settori di attività, pubblici e privati; apprendistato di
alta formazione e di ricerca, destinato
ai giovani che dai 18 ai 29 anni intendono acquisire un diploma di istruzione secondaria superiore, titoli di studio
universitari e dell’alta formazione, nonché per il praticantato per l’accesso alle
professioni ordinistiche.
Trapianti da record
In sette anni 500 interventi. Regione tra le
prime per le donazioni
Oltre 500 trapianti in sette anni. E’
l’eccezionale risultato del Centro
Trapianti inaugurato nel 2005 all’interno dell’Azienda Ospedaliero
Universitaria Ospedali Riuniti di
Ancona. La decisione di inaugurare il Centro, diretto dal dott. Duilio Testasecca, venne presa a suo
tempo nel momento migliore. Nel
2004 la popolazione marchigiana
dimostrò tutta la sua generosità con
36 pmp (per milione di persone)
facendo classificare la regione pri-
ma in Italia per donazioni. A quel
punto, Ospedale, Università e Regione decisero, di comune accordo,
che era arrivato il momento giusto
per avviare l’attività trapiantologica di fegato e rene nelle Marche in
modo che i pazienti marchigiani non
fossero più costretti a fare i viaggi
della speranza altrove. Il primo trapianto di rene venne effettuato il 30
maggio 2005, il primo trapianto di
fegato il 2 agosto successivo.
Nel 2007 iniziò l’attività di
trapianto su soggetti Hiv, di
trapianti di pancreas e quelli combinati rene – pancreas,
nel 2010 fu la volta del primo
trapianto di rene da vivente.
Da allora ad oggi sono stati
eseguiti in tutto 518 trapianti:
249 di rene, 260 di fegato, 1 di
fegato e rene, 2 di pancreas, 5
di pancreas e rene e 1 di rene
da vivente. Nel frattempo è
aumentata fortemente la sensibilità della popolazione sul
tema delle donazioni che da un
tasso dell’11,6 pmp del 2002 sono
passate oggi al 44,1 conquistando
il primato nazionale. In base ai dati
del 31 agosto le Marche in Italia
sono inoltre prime in classifica per
donatori utilizzati con un tasso del
37,1 pmp. Seguono il Friuli Venezia
Giulia con il 35,7 e la Toscana.
Trenta giovani da tutto il mondo in viaggio nella terra dei loro antenati
Nipoti di marchigiani emigrati
Hanno meno di 30 anni e molti di loro non sono mai stati
in Italia. Conoscono le Marche solo dai racconti dei loro
nonni che a loro volta li hanno sentiti dai loro genitori.
Sono marchigiani di seconda e terza generazione, 17
giovani provenienti dal Sudamerica, Australia, Canada
ed Europa, che dal 24 settembre al 4 ottobre sono impegnati in un educational tour alla scoperta della terra
d’origine dei loro antenati. Martedì 25 settembre hanno
ricevuto in Regione il saluto delle istituzioni. “Dopo le
precedenti esperienze – ha detto l'assessore Marconi
– riproponiamo l’iniziativa del viaggio nelle Marche per
questi giovani, figli e discendenti di emigrati marchigiani, affinché conoscano i luoghi e le città più suggestive
della nostra regione, e diventino essi stessi promotori, nella propria comunità, della terra d’origine dei loro
progenitori. Ci auguriamo pertanto che questa esperienza rappresenti per loro una proficua opportunità di arricchimento personale
e di conoscenza delle proprie radici ma anche di presa di coscienza dei cambiamenti che hanno
interessato negli anni la terra dei
loro padri e nonni, affinché rimanga
sempre vivo il legame e in grado di generare fruttuose
opportunità di crescita reciproca”. L’educational tour è
un progetto finanziato dalla Regione Marche ed organizzato in collaborazione con le Amministrazioni Provinciali, che rientra tra le iniziative del Piano Annuale
emigrazione 2012. I 17 giovani coinvolti fanno parte delle associazioni di marchigiani nel mondo di Argentina,
Australia, Belgio, Brasile, Canada e Venezuela. Le Associazioni all’estero sono un’opportunità per la promozione delle Marche: il legame tra la regione e le proprie
comunità all’estero è saldo e duraturo. Le numerose
associazioni di marchigiani nel mondo costituiscono un
importante strumento di promozione dell’identità regionale in svariati campi, dal turismo all’Università, dalla
cultura all’enogastronomia, all’insegnamento-apprendimento della lingua italiana. “Il viaggio nelle Marche dei
giovani discendenti dei marchigiani all’estero – ha detto
l’assessore – è fondamentale non solo per il recupero
dell’identità linguistico-culturale delle seconde e terze
generazioni ma anche per lo sviluppo dell’italofonia e
dell’italofilia e per lo sviluppo delle relazioni internazionali della nostra regione. Per questo è necessario puntare su iniziative rivolte alle giovani generazioni, auspicando che questa rete tra le Marche e il mondo possa
incrementare le opportunità professionali e costituire un
elemento di promozione e scambio per la nostra regione”. Il programma del tour prevede la visita di alcuni dei
principali centri delle Marche: Loreto, Portonovo, Ancona, Genga, Fabriano, Riserva naturale Gola del Furlo,
Urbino, Gradara, Fano, Matelica, Recanati, Civitanova
Marche, Urbisaglia, Abbadia di Fiastra, Montappone,
Moresco, Monterubbiano, P.Sant’Elpidio, Fermo, Torre
di Palme, Ascoli Piceno. In calendario anche incontri
con le realtà sociali, culturali e produttive del territorio
con iniziative di intrattenimento e animazione, nonché
la tappa in alcune realtà produttive.
S.G.
la voce misena
27 settembre 2012
dill' al monc' in piazza
a cura di G. Nicoli
• Bisogna fare attenzione quando si
attraversa piazza
Garibaldi perché
le macchine che
girano per cercare
un parcheggio o
per uscirne a volte “sbucano” senza che
ce se ne accorga.
• Alla Posta in Via Armellini, sono state
effettuati lavori di tinteggiatura, nonché
il “muretto”, che abbelliscono la via.
Fotografi da Roma
Settembre di successi nazionali per
la fotografia senigalliese. All’Associazione Gruppo Fotografico “Primo Piano”, mentre si parla ancora
dell’esito positivo ottenuto dell’organizzazione della prima Olimpiade
della Fotografia si lavora ora al ricco
programma di appuntamenti, attività
e incontri previsti per l’inverno, dato
che gli eventi che trattano di fotografia a Senigallia sono sempre di grande richiamo e attirano il pubblico
delle grandi occasioni.
All’Associazione Gruppo Fotografico “Primo Piano”, c’è giustificata
soddisfazione per l’incontro avvenuto
domenica con un gruppo di esponenti della prestigiosa Scuola Romana di
Fotografia, che nella giornata hanno
incontrato il presidente del Gruppo
Fotografico “Primo Piano” Andrea
Pigliapoco e il vice presidente Enrico Morbidelli. Nell’ambito di una
collaborazione appena avviata tra gli
esponenti della
prestigiosa
scuola
romana
e il gruppo senigalliese, sono stati definiti i dettagli
che daranno vita ad alcuni progetti
cittadini di ampio respiro culturale,
realizzati allo scopo di promuovere
la cultura fotografica, lo scambio, la
didattica della fotografia. I fotografi
romani hanno poi voluto visitare i
più importanti luoghi d’interesse per
la storia della fotografia senigalliese tra cui il Museo della Mezzadria,
che conserva una ricca collezione di
opere del maestro Mario Giacomelli,
la mostra “Graffiature. I paesaggi di
Tullio Pericoli e Mario Giacomelli”
proprio ieri conclusa per poi dirigersi
nell’entroterra.
Alighieri, Strada delle Saline, l’Arceviese,
la Corinaldese, il lungomare Mameli, la
Statale, via Cellini e viale della Resistenza
a Marzocca.
• Dovranno terminare i disagi della raccolta
differenziata a “singhiozzo” città. Dal primo dicembre, infatti, il servizio verrà affidato ad un’azienda del centro-sud operante nel settore dell’ecologia. Finora si sono
riscontrati gravi disagi ma spesso ci sono
stati anche comportamenti non idonei. E’
importante che tutti i mezzi per la raccolta
differenziata siano controllati tramite sistema satellitare in grado di accertare itinerario
ed orario di passaggio per la raccolta. C’è in
programma anche l’eliminazione graduale
di tutte le isole ecologiche, estendendo il
“porta a porta”.
La "Terra del Duca"
s'incontra ad Assisi
Pane nostrum fa il pieno di pubblico
Vetrina importante per il progetto
“La Terra Del Duca”, il circuito
turistico culturale composto da
Senigallia - ente capofila - Gubbio, Pesaro ed Urbino, che ha partecipato con successo al terzo salone del Turismo delle città e dei
siti Unesco svoltosi ad Assisi nei
giorni scorsi. I luoghi dichiarati
patrimonio mondiale dell’umanità
sono stati infatti ospiti della cittadina umbra che quest’anno ha organizzato anche la prima edizione
delle “Giornate della Dieta Mediterranea”, un modello alimentare
che è stato anch’esso riconosciuto
patrimonio dell’umanità.
Un evento di importanza nazionale e internazionale, che ha visto
presente il 96% dei siti italiani
distribuiti su quasi tutte le regioni
italiane e dall’estero Cina, Germania, Giordania, Fiandre, San
Marino, Croazia, Romania, oltre a
Spagna, Grecia e Marocco, i paesi
che insieme all’Italia rappresentano e custodiscono il modello
culturale e nutrizionale della dieta
Mediterranea. Quella di Assisi è
stata quindi una nuova ed importante tappa per la promozione di
Senigallia e del circuito turistico
“Terra del Duca”, che per la sua
peculiarità rappresenta un “unicum” nel panorama nazionale, valorizzando il patrimonio naturale,
culturale e paesaggistico dei territori del circuito. Un itinerario che
in pochi chilometri riesce a riunire eccellenze nel campo dell’arte,
della cultura, dell’ambiente.
adentistretti
L'alcol dei ragazzi
L’alcol durante l’età evolutiva mette
a rischio un equilibrato sviluppo psico-fisico perché agisce su nuclei celebrali, come quelli del Circùito della
Ricompensa, che utilizzano mediatori
chimici, Nor-adrenalina e Dopamina,
che esistevano ben prima dell’uomo:
da 500.000.000 di anni.
L’assunzione di alcol sin dagli 11
anni – il record mondiale dell’età di
iniziazione all’alcol è un triste primato italiano – compromette l’equilibrio
di sviluppo del cervello, esponendo i
ragazzi ai rischi di un possibile avveniredi comportamenti istintuali, sfrenati e persino violenti. L’alcol è classificato ufficialmente tra i cancerogeni
di prima classe insieme ad asbesto
(meglio noto come amianto), benzene, raggi x e tabacco, per nominare i
più noti alle cronache.
L’alcol costituisce un’emergenza sociale per le intossicazioni acute di
massa che ogni fine settimana vengono perseguite scientemente nelle
nostre città e che ne fanno nell’opinione di tutti gli organi di polizia e di
senigallia
• Una nostra abbonata leggendo un libro
che narrava una storia del periodo dell’ultima guerra, di una nota scrittrice italiana,
ha trovato questa curiosità: “i bambini avevano festeggiato il Natale andando alla vigilia, con la nonna, a vedere il mercato dei
giocattoli usati alla Fiera di Senigallia in via
Calatafimi”.
• Da lunedì prossimo, 1 ottobre, torna il limite dei 50 chilometri orari sul Lungomare, ma non si fermeranno i controlli per la
velocità. I residenti possono stare tranquilli
perché le automobili non “sfrecceranno”
come hanno più volte lamentato perché il
limite dei 50 orari verrà fatto rispettare con
appositi controlli. Tra le strade dove è stato
elevato il maggior numero di sanzioni, per
eccesso di velocità, ci sono: il lungomare
sorveglianza sociale la droga principe. L’abitudine all’ubriacatura, mutuata da culture diverse dalla nostra ma
ormai solidamente acquisita, inizia in
età scolare e tende a protrarsi nei decenni successivi. Un commercio molto
arrogante a livello politico, non si perita di incentivarecon ogni strumento
possibile, dalla pubblicità agli happy
hours a basso costo, il consumo di un
simile prodotto senza riguardo per la
maturazione dei giovani, per la salute
pubblica, per la sicurezza sociale. Il
Rotary di Senigallia a partire dal 2008
ha scelto i ragazzi e non il commercio ed ha coinvolto clubs di 17 città, il
Rotaract nazionale,e l’intero Distretto
2090 nel Progetto “Ragazzi senz’alcol”, che negli anni ha promosso incontri tra i ragazzi, gli esperti ed i politici, ha fatto produrre ai ragazzi dei
licei trasmissioni radio e videoclips da
diffondere in rete, ha distribuito decine di migliaia di depliants alle famiglie, aggiornando la popolazione sui
gravi rischi dell’alcolin età scolare e
sui pericoli del bere femminile.
• Si dovrà aspettare il 2013, quindi ancora
poco tempo si spera, per la rimozione dei
cinque pescherecci destinati al Senegal che
dagli inizi degli anni ’80 sono invece fermi
nell’area dell’ex Cantiere Navalmeccanico.
La loro rimozione darà anche il “via libera”
alla disponibilità di una nuova e grande area
dove realizzare dei parcheggi, sempre utili
e necessari.
• Una lettrice ci ha segnalato l’insistenza
delle persone che chiedono, in continuazione, la carità. Cristianamente parlando
è doveroso, ma non sempre si hanno gli
“spicci”, anche perché non li si ha a “getto
continuo” e dare poco,tipo venti centesimi,
non soddisfa nessuno. Per fare un esempio,
alla nostra lettrice, uno di loro, ha chiesto
addirittura cinquanta euro!
Tutto il sapore del pane
foto "Senigallia notizie"
E' andato in scena con il sole e una
generosa temperatura di primo autunno, l'affascinante spettacolo della
panificazione in piazza offerto anche
quest'anno da Pane Nostrum, XII Festa Internazionale del Pane svoltasi a
Senigallia da giovedì 21 a domenica
23 settembre.
L'afflusso costante, l'interesse, l'attenzione e l'entusiasmo con cui oltre
40 mila presenze in quattro giorni
hanno partecipato alle tante iniziative previste (sold out tutte le attività), confermano Pane Nostrum "uno
degli appuntamenti gastronomici imperdibili nel panorama italiano", così
come affermato da un recente articolo
uscito per il Gambero Rosso. Più di
10.000 visitatori unici al sito Panenostrum.com nei soli primi venti giorni
di settembre. Valutazione confermata
anche dalla presenza di diverse troupe televisive e dai servizi realizzati
per trasmissioni RAI tra cui “Sereno
Variabile” (in onda il 29 settembre) e
"La vita in diretta", così come da Paolo Berizzi, inviato de La Repubblica
ospite del convegno, che ha definito
Pane Nostrum un momento di grande
importanza per sensibilizzare sempre
più persone sulla qualità della filiera
del pane e agricola in generale.
Ogni anno, in occasione di Pane
Nostrum, la città viene popolata da
presenze di qualità, persone attente
all'alimentazione consapevole e all'ambiente, desiderose di informazione e di conoscenza, orientate verso
scelte responsabili. Tra i punti forti
di Pane Nostrum c'è infatti la possibilià di entrare in contatto diretto con
produttori, agricoltori, artigiani, realtà bio, grazie al percorso di Prodotti
della Buona Terra (C.I.A. Terre di
Frattula e produttori certificati BIO,
Copagri, Coldiretti, CNA, Confartigianato), quest'anno ancora più ricco.
Cuore della manifestazione sono stati
i panificatori all'opera nei forni a cielo aperto allestiti in Piazza del Duca,
quest'anno in arrivo da Trentino Alto
Adige, Liguria, Toscana, Umbria,
Abruzzo, Sicilia.
Molta curiosità anche per i panificatori in arrivo dall'estero, dalle città gemellate con Senigallia, Sens (Francia)
e Lorrach (Germania), così come dalla
Grecia, dalla provincia di Etoloakarnania, grazie al Forum delle Camere di
Commercio dell'Adriatico e dello Ionio. A fare gli onori di casa i pani delle
Marche, in particolare pani di filiera,
grazie ai panificatori del territorio aderenti a Confcommercio Imprese per
l’Italia Provincia di Ancona e ai panificatori aderenti al Marchio Qualità
della Camera di Commercio di Ancona, così come l'Associazione Pizzaioli
Marchigiani con la pizza a km zero.
Prese d'assalto le iniziative pensate
nel senso della consapevolezza. Corsi
di panificazione sold out prima ancora
che iniziasse l'evento. Sold out i laboratori proposti allo stand dell'AIC per
la celiachia, così come i Laboratori
del Gusto Slow Food in collaborazione con IMT per i vini e quelli dedicati
alla Birra. Tantissime richieste per ripetere il laboratorio sulla pasta madre.
Oltre 1500 bambini si son divertiti a
fare il proprio panino, grazie al lab pomeridiano Mani in pasta. Apprezzatissime le presenze di Cedroni, Uliassi e
Fiorfrì con lo street food di qualità e
i menù di Pane in cucina proposti da
dverse osterie e trattorie del centro.
Molto partecipato fin dal mattino il
convegno “Mangio e bevo il mio territorio”, a cura del Comune di Senigallia con La Fonte, in collaborazione con
Rees Marche nell’ambito del progetto
“Oggi si acquista bio”, occasione per
un confronto politico ra realtà legate
alla filiera corta. Tra i momenti salienti: la presentazione dei Gas gruppi
di acquisto solidale e gli interventi di
Paolo Berizzi sulla discutibile importazione italiana di prodotti di panificazione congelati e precotti dai paesi
dell'est, e di Roberto Podgornik, contadino e panettiere locale e ecologico,
che ha invitato a riflettere sul bisogno
di riappropriarsi della consapevlezza
di noi stessi e del nostro benessere,
quindi della notra terra.
Alessandro Piccinini
senigallia
* Dal prossimo
mese di Ottobre,
previa sottoscrizione di nuova
convenzione con
l’Agenzia
del
Territorio, anche
le consultazioni
catastali rilasciate dallo sportello catastale, attivo presso questo Comune, saranno soggette al pagamento
dei previsti tributi. Alla data del 30
Settembre verrà pertanto disattivata,
da parte dell’Agenzia del Territorio, la
procedura di rilascio gratuito delle visure catastali. Ciò potrebbe comportare
una momentanea sospensione del servi-
la voce misena
27 settembre 2012
zio in attesa della nuova procedura, per cui
devono essere assolte le ultime formalità
tecniche.
* Si è concluso con un solo arresto il
lungo inseguimento in autostrada, da
Ancona fino all'Abruzzo, della gang responsabile negli ultimi giorni di numerosi
furti in appartamento a Pesaro, Senigallia
e Ancona.
* L'architetto Michele Gasparetti è stato eletto presidente del Lions Service
Club di Senigallia per il prossimo anno.
Tre le priorità che ha lanciato: affrontare la
crisi del nostro territorio, il problema dell'alcol tra i giovanissimi e la salvaguardia
dell'ambiente, iniziative in collaborazione
con l'amministrazione comunale.
* In arrivo la festa de La Città Futura,
giunta alla sua terza edizione. La festa
si terrà come gli altri anni nella splendida cornice della pescheria del Foro Annonario. Si aprirà venerdì 28 settembre alle
16,30 e andrà avanti fino a domenica 30,
con un’appendice lunedì 1 ottobre a Scapezzano.
* La stagione balneare sulla spiaggia di
Velluto è ormai alle ultime battute ed è
tempo di bilanci. Nonostante la bella stagione dal punto di vista meteorologico e
le novità negli stabilimenti balneari dove
i prezzi sono rimasti invariati o aumentati
dal 5 al 10% in quelli dove il listino era
fermo al 2008, oltre i grandi eventi, a Senigallia i turisti sono in calo.
ERRATA CORRIGE
Nel numero scorso il titolo della notizia relativo all'aliquota della Tarsu
comunale portava erroneamente la
percentuale del 64%. Qualcuno ha
rischiato l'infarto! Anche in un paese come il nostro, in cui la pressione
fiscale è tra le più alte al mondo, questa percentuale è decisamente esagerata. In realtà, l’aumento effettivo
delle tariffe Tarsu, come deliberato
per l’anno 2012 in sede di bilancio di
previsione, è pari al 6% rispetto all'anno 2011. Ci scusiamo con i lettori
per lo spavento causato.
Don Mario Camborata è il responsabile diocesano e regionale di Pastorale familiare
Un dibattito che deve volare più altro
Don Mario, parliamo dell’approvazione da parte del
Consiglio comunale di Senigallia, nella sua ultima seduta della settimana scorsa, del registro delle unioni di
fatto. Qual è il tuo punto di vista di prete che incontra
tante famiglie nella quotidianità e di responsabile di
questo delicato settore pastorale?
Penso che la riflessione debba muoversi su diversi piani.
Certamente la famiglia in questo momento ha bisogno di
attenzione, di aiuti, di sostegno, di una profonda riflessione
e non penso sia questo dibattito sul registro delle unioni
civili il luogo giusto, il palcoscenico giusto, per affrontare
da diversi punti di vista, antropologico, culturale, etico e
sociale il tema della famiglia. C'è poi da chiedersi quale
può essere il significato e il valore di questo registro delle
unioni civili. Userei due parole: a me sembra che sia inefficace dal punto di vista giuridico e superfluo dal punto di
vista sociale.
Anche perché non c’è una legge nazionale che faccia
da cornice al provvedimento amministrativo. Quindi,
semmai, si tratterà di valutare – posto che alcune certe
forme di convivenza socialmente significative hanno bisogno di maggiore tutela – nel momento in cui viene ad
esistere un provvedimento legislativo a livello italiano.
Sicuramente, come dicevo prima, la riflessione deve muoversi su altri piani, ben più alti dei piani e dei luoghi comunali. Questa riflessione ovviamente si muoverà a partire dal
valore del matrimonio, della famiglia, di eventuali unioni,
convivenze ecc.
Ad una Chiesa profondamente attenta alle dinamiche sociali ed umane preme la riflessione più in generale di come
la famiglia è sostenuta a livello di servizi e di attenzione
nel nostro paese. Qui cambiano i governi, cambiano i colori, cambiano anche le sensibilità politiche, però è sotto gli
occhi di tutti che i servizi alla famiglia mancano.
In Italia non abbiamo avuto mai un piano organico legislativo e amministrativo a favore della famiglia. In altri Stati europei invece ci sono state iniziative a sostegno della
famiglia anche e soprattutto dal punto di vista culturale e
sociale, senza schieramenti e contrapposizioni religiose o
di altro tipo ideologico.
La Chiesa non vuole quindi fare il gioco delle parti per
cui ci si aspetta che sia contraria a priori, ma semmai
può essere un elemento sociale che interlocuisce e fa
emergere alcuni bisogni.
Certamente siamo disponibili a momenti di riflessione, approfondimento, dibattito, anche da diversi punti di vista, sul
valore della famiglia, del matrimonio, della famiglia oggi,
delle sue difficoltà, delle modalità per sostenerla e promuoverla. Partiamo da una visione di tipo cristiano che riguarda
l’antropologia, l’etica e la società. Ma questo non ci limita
nel confronto e ci permette assolutamente di collaborare
con tutti quelli che hanno a cuore il bene e il valore della
famiglia e del matrimonio. E questo ci dimostra che le barricate non sono mai servite a niente, tanto meno adesso. In
questi momenti di profonde fatiche a tutti i livelli, conviene
unirsi per il bene comune, non per aumentare steccati.
a cura di L.M.
documenti per pensare
Nel 2000 il cardinale Martini proponeva alla città di Milano un'articolata riflessione
Convivenze e famiglie, tra diritto e realtà
La proliferazione dei modelli familiari e, segnatamente,
la diffusione delle unioni di fatto e anche delle unioni tra
persone dello stesso sesso sono il prodotto di un più generale processo di privatizzazione e di secolarizzazione
della cultura, del costume e delle forme della convivenza. Esse interpellano il legislatore, diviso tra l’esigenza
di fare i conti con l’evoluzione e la diffusione di nuovi
costumi familiari e quella di un ancoraggio etico-sociale.
Il primo e più fondamentale riferimento, per l’ordinamento italiano e dunque per le pubbliche autorità, è rappresentato dalla Costituzione e, segnatamente, dai suoi articoli
29, 30 e 31. «La famiglia è una società naturale fondata
sul matrimonio», così si legge all’articolo 29. Merita notare che si deve a Togliatti la locuzione “società naturale”,
ma furono poi Moro e Mortati a esplicitarne il senso. La
famiglia è la prima e più originaria «formazione sociale»
quella – come recita l’articolo 2 – nella quale si sviluppa e
si perfeziona la persona umana. Questo suo carattere originario, precedente allo stato, prescrive ad esso una “zona
di rispetto”, lo impegna ad “inchinarsi” alla sua autonomia. Se ne ricava altresì il cosiddetto favor familiae.
Lo conferma la giurisprudenza costituzionale. In una recente sentenza, la Corte registra «la trasformazione della
coscienza e dei costumi sociali, cui la giurisprudenza di
questa Corte non è indifferente» e accenna alla convivenza di fatto «quale rapporto tra uomo e donna ormai entrato
nell’uso e comunemente accettato, accanto a quello fondato sul vincolo coniugale». Ciò tuttavia «non autorizza la perdita dei contorni caratteristici delle due figure»,
considerato che «la Costituzione stessa ha dato alle due
situazioni una valutazione differenziatrice», che esclude
«affermazioni omologanti». Una differenza che la Corte
esplicita così: «Il maggior spazio da riconoscersi, nella
convivenza, alla soggettività individuale dei conviventi
e viceversa dia, nel rapporto di coniugio, maggior rilievo alle esigenze obiettive della famiglia come tale, cioè
come stabile istituzione sovraindividuale». Si può considerare cioè l’eventuale rilevanza giuridica di altre forme
di convivenza, ma esse non possono pretendere l’equiparazione, quanto a status, alla famiglia.
L’autorità pubblica, dunque, può adottare un approccio
pragmatico e certo deve testimoniare una sensibilità solidaristica. Del resto, lo fa la stessa Costituzione, informata da una tensione solidaristica nel suo complesso e
sul punto specifico. Alludo agli articoli 30 e 31, ove ci si
impegna alla protezione della maternità e dell’infanzia e
dei diritti dei figli nati fuori del matrimonio. Ma si deve
accuratamente distinguere la famiglia da altre forme di
unione non fondate sul matrimonio. Nella famiglia si dà
un di più di stabilità e di dichiarata obbligazione sociale che va giuridicamente e socialmente premiata. Come
ha notato il costituzionalista Emanuele Rossi, una volta
fissata una nitida, inequivoca linea di demarcazione tra
ciò che è famiglia e ciò che non lo è, secondo il chiaro
paradigma costituzionale, «sul piano delle garanzie da riconoscere alle “non famiglie”, la soluzione non può che
essere di tipo pragmatico, valutando di fronte alle diverse
misure (l’alloggio, l’assistenza, la possibilità di succedere
nel patrimonio e così via) le ipotesi in cui far prevalere le
ragioni della differenza e quelle in cui dare preminenza
alle ragioni dell’analogia (non tra diversi modelli di famiglia, ma tra famiglia e altre forme di convivenza)». Al
vertice delle nostre preoccupazioni deve stare non già il
proposito di penalizzare le unioni di fatto, ma piuttosto di
sostenere positivamente e di promuovere le famiglie in
senso proprio. Di fronte ai problemi di diritto stanno però
le realtà concrete. La valorizzazione individualistica dei
rapporti anche nell’ambito della famiglia ha ottenuto sì,
come sopra si ricordava, lo scopo di sviluppare un rapporto di affetto e un riconoscimento della pluralità personale
dei membri, ma ha indebolito la rilevanza sociale della famiglia e l’ha chiusa in un gioco di rapporti interni, spesso
solo sentimentali e affettivi.
Quell’individualismo è perciò responsabile anche d’una
concezione troppo e, a volte, solo intimistica e sentimentale della famiglia, che la scollega dalla società e la
rinchiude in un universo familistico di comunità chiusa.
Essa rischia di riconoscere dignità relazionale solo all’affetto-sentimento e quindi – in ultima istanza – alle pulsioni instabili dei soggetti. Si dà allora dignità ai soggetti
componenti della famiglia in quanto individui (uomo,
donna, bambino), non in quanto membri del nucleo familiare (sposo e padre, sposa e madre, figlio). Non si può
non rilevare infatti che l’enfasi sull’individuo ha portato
a miglioramenti sociali, con una attenzione prevalentemente sviluppata però nella direzione piuttosto dei diritti
individuali che di quelli personali relazionali (e quindi
anche familiari).
Per questo il processo positivo del superamento delle rigidità giuridico-economiche ha accresciuto l’irrilevanza
sociale e civile della famiglia. Con la conseguente nascita di nuovi rapporti, basati su quella concezione individualistica: cioè sulla volontà libera e libertaria, che non
chiede autorizzazioni sociali né assume responsabilità di
stabilità di fronte a chicchessia, se non alla propria libera volontà. Non possiamo nasconderci che la genesi di
queste nuove forme relazionali dipende fortemente dalle
manchevolezze di una età di chiusure individualistiche e
di scarsa solidarietà. Ad essa le nuove forme spesso cercano di opporsi, rimanendo però esse stesse dentro una
visione individualistico-atomistica dei rapporti. Viene
non di rado affermato che anche alcune di queste forme
di convivenza diverse dalla famiglia tradizionale, qualora
siano espressione di esigenze di mutuo amore e di mutuo
sostegno, possono rivestire, almeno nelle intenzioni, una
funzione sociale.
Ma, nel momento in cui chiedono autorizzazione e riconoscimento pubblico, quei rapporti alternativi alla famiglia tradizionale (religiosa o civile che sia) devono sottoporsi anch’essi al giudizio sulla loro rilevanza sociale
e civile, in riferimento cioè, per usare un linguaggio più
filosofico, al “bene comune”. Una società non può perciò
non stabilire una graduatoria di rilevanza tra varie istituzioni che si richiamano a modelli familiari, sulla base delle funzioni sociali che svolgono, della natura relazionale
che presentano e della forza esemplare che esercitano. In
questa linea le nuove forme di relazionalità non possono
pretendere tutte quelle forme di legittimazione e di tutela
che sono date alla della famiglia come società naturale
fondata sul matrimonio. Solo quest’ultima, infatti, riveste
una piena funzione sociale, dovuta al suo progetto e impegno di stabilità e alla sua dimensione di fecondità.
Le unioni omosessuali, pur potendo giungere, a certe condizioni, a testimoniare il valore di un affetto reciproco,
comportano la negazione in radice di quella fecondità
(non solo biologica) che è la base della sussistenza della
società stessa. Le cosiddette “famiglie di fatto”, pur potendosi aprire alla fecondità, hanno un deficit costitutivo
di stabilità e di assunzione di impegno che ne rende precaria la credibilità relazionale e incerta la funzione sociale. Esse infatti rischiano costitutivamente di gettare a un
certo punto sulla società i costi umani ed economici delle
loro instabilità e inadempienze.
(dal discorso alla città di Milano dell’arcivescovo Carlo
Maria Martini per la vigilia di sant’Ambrogio 2000)
chiesa
la voce misena
27 settembre 2012
A Marina di Montemarciano le iniziative della Caritas parrocchiale
Un ascolto vicino e attivo
chiesa
E' purtroppo sotto gli occhi di tutti che situazioni di sempre maggiore povertà stanno segnando anche la nostra realtà, colpendo le fasce più
deboli. Già da anni la Caritas parrocchiale di
Marina di Montemarciano offre la distribuzione gratuita di indumenti, che insieme alla
Social caritas, ad espressioni caritative delle
associazioni e ad altre azioni costituiscono il
grande tesoro diffuso di carità del quotidiano.
Ma oggi, anche spronati dalla crisi, è tempo di
ottimizzare tutto questo potenziale diffuso e,
in linea con la Caritas diocesana, di organizzare un Centro di Ascolto parrocchiale con il
compito di ascoltare i reali bisogni del territorio e di educare la comunità a farsene carico,
dando dignità umana alle persone in difficoltà,
senza distinzione di nazionalità, di estrazione
sociale, culturale e religiosa. Un CdA, per
operare al meglio, necessita di adeguate risorse: sia della risorsa umana, motivata e competente, sia della risorsa logistica strumentale,
idonea e adeguata.
Il 'sussidio' nelle 824 parrocchie delle Marche e nelle librerie
Verso il convegno ecclesiale
Il Sussidio pastorale per aiutare il
cammino delle diocesi verso il 2°
convegno ecclesiale marchigiano,
sostenuto dai Vescovi ed elaborato
in maniera condivisa dal Comitato
preparatorio è in corso di distribuzione (15 mila copie) presso le 824
parrocchie della regione e in vendita
nelle librerie a 1,5 €.
Il documento stampato dal Centro
Editoriale Dehoniano di Bologna
(EDB) giunge dopo la lettera dei
Vescovi nella quale si esortano le
Chiese delle Marche ad affrontare
le sfide dei tempi e testimoniare nel
territorio e nella quotidianità il Vangelo con immutato vigore a partire
dalle parole di incoraggiamento pronunciate dal Santo Padre Benedetto
XVI a conclusione del XXV Congresso Eucaristico Nazionale nel-
l’area portuale di Ancona: “Ripartiamo da questa terra marchigiana
con la forza dell’Eucaristia”.
Compito primario è di verificare attentamente, a venti anni dal primo
convegno del 1993 sul tema della
Nuova Evangelizzazione, il cammino compiuto e rilanciare attraverso
un ampio confronto di esperienze e
un’apertura profetica un più nitido
slancio missionario ed educativo.
I veloci cambiamenti sociali e culturali sollecitano la comunità cristiana, ad aggiornare la sua capacità di
vivere e trasmettere la fede. Taluni
processi di comunicazione e formazione, come l’Iniziazione Cristiana
e la catechesi, mostrano crescenti
segnali di difficoltà. Nuove presenze e nuove generazioni impongono
una ripresa di coraggio missionario
nell’annuncio e nella narrazione della fede cristiana, attraverso la testimonianza e una rinnovata incidenza
culturale.
L’icona biblica prescelta per guidare la riflessione è il testo degli Atti
degli Apostoli 8,26-40: il diacono
Filippo, guidato dallo Spirito, lungo
la strada della vita, è capace di intercettare la domanda di senso e di
compagnia nascosta nelle parole di
uno straniero per offrirgli così la carità della verità rivelata e introdurre
all’esperienza ecclesiale della fede.
Le Chiese delle Marche si pongono
la stessa domanda a cui il Vaticano
II intendeva rispondere: “Chiesa,
che dici di te stessa?” A tale domanda le comunità cristiane intendono
rispondere con estrema concretezza
misurandosi con il tempo presente,
servendo Dio e l’uomo e costruendo ponti con tutte le dinamiche della
vita, personali e sociali, senza dimenticare che il compito primario
dell’evangelizzazione e dell’educazione può richiedere anche il coraggio di potare tutto ciò che è di peso
e coniugare sempre più l’essere credenti con l’essere credibili.
I destinatari del sussidio sono innanzitutto i Consigli Pastorali Diocesani e i Consigli Pastorali Parrocchiali,
luoghi primari di corresponsabilità e
di comunione con tutte le componenti ecclesiali. Certamente l’uso
di questo strumento arricchito da
domande alla fine di ogni capitolo,
sarà utile occasione di confronto anche per i catechisti, gli educatori, i
responsabili di aggregazioni laicali, gli istituti e gli ordini religiosi e
gli operatori pastorali impegnati nei
diversi settori. E’ desiderio del Comitato che diventi motivo di dialogo
anche con le realtà culturali, sociali
e civili della nostra regione sempre a
partire dalla centralità della persona
e del bene comune.
Il documento suggerisce una scansione temporale attraverso i vari
periodi liturgici, proponendo anche
gesti e iniziative concrete e si sviluppa su cinque capitoli: primato
dell’ascolto; scrutare i segni dei
tempi; vivere la fede in Gesù Cristo; testimoni credibili della fede. Il
testo del sussidio è consultabile sul
sito www.convegno2013.chiesacattolicamarche.it
S.B.
Dal convegno nazionale dei presidenti e degli assistenti diocesani di Ac
Legami di vita buona
"Il Concilio è il nostro presente e il nostro
futuro. È la chiamata a rinnovare il nostro
patto di fedeltà alla Chiesa e a dare risposte alle aspettative di questo nostro tempo,
carico di drammi e pur fecondo”. Così il
presidente nazionale dell’Azione Cattolica,
Franco Miano, ha concluso domenica scorsa a Roma il convegno nazionale “Legami
di vita buona. Azione Cattolica, Chiesa locale e Chiesa universale”, che dal 21 al 23
settembre ha riunito oltre 350 tra presidenti
e assistenti unitari diocesani e regionali di
Ac. Con lo sguardo al nuovo anno associativo, che s’inserisce e si orienta nel cammino tracciato dalla coincidenza di tre grandi
eventi - i 50 anni dall’apertura del Concilio,
l’inizio dell’Anno della fede e l’imminente inaugurazione del Sinodo dei vescovi
sulla nuova evangelizzazione -, Miano ha
rinnovato la “promessa” dei laici di Ac di
“costruire legami di vita buona con tutti
gli uomini e le donne di buona volontà, nel
cammino ordinario compiuto da ciascuno
di noi nelle diocesi e nelle parrocchie”.
Ogni fondamento di “vita buona”, ha spie-
gato inaugurando i lavori mons. Domenico
Sigalini, assistente generale dell’Azione
Cattolica e vescovo di Palestrina, presuppone una “fede intelligente”, poiché “una
fede senza intelligenza è un insulto a noi
stessi e allo stesso Signore che non vuole
automi o persone compiacenti”, bensì “persone vere, intere, diritte nella loro dignità;
non vuole atteggiamenti servili, compromissori”. Nella sua relazione di apertura, “I
laici e il Concilio”, il monaco camaldolese
Franco Mosconi ha offerto all’uditorio un
“percorso conciliare” basato su tre direttrici “da riscoprire”. A partire dalla speranza,
ossia l’avere fisso “un orizzonte escatologico”, per arrivare alla santità, “termine
ormai relegato tra gli incensi”, ma che “significa costruire la propria maturità umana
come Dio la sogna, guardando il Figlio”.
Su di esse si erge come “stella polare” la
“Parola di Dio”. Di qui la domanda: “Cosa
ne abbiamo fatto della Parola a mezzo secolo dalla ‘Dei Verbum’?”. “Questo arco
di tempo - che per la Bibbia è il segno di
un’intera generazione - quanto è stato in-
quietato e trasformato dalla Parola?”.
Il “profilo delle responsabilità cui è chiamato il laico cristiano nel suo servizio alla
comunità” è stato delineato da Anna Maria
Basile, presidente diocesana di Andria dal
2005 al 2011. A partire da tre verbi, ha spiegato: “Custodire, tramandare, generare ancora” per “capire meglio il tempo e il luogo
in cui viviamo”, avere “uno sguardo nuovo”, cercare “nel passato le radici del futuro”. La storia di un’Ac romena “cresciuta
in numeri e impegno, in particolare nel far
conoscere il ruolo dei laici nella Chiesa e
nella società, considerando che i documenti
del Concilio sono stati pubblicati in lingua
romena solo dal 1990, dopo la caduta del
comunismo, a 35 anni sua dalla chiusura”.
A raccontarla sono stati la presidente dell’Ac di Iasi, Adriana Ianus, l’assistente don
Felix Roca, e il vescovo ausiliare mons.
Aurel Percã. Un’esperienza di laicato missionario ed evangelizzatore, “impegnato
nell’educazione alla fede e nell’azione di
carità” e “particolarmente attento ai temi
della famiglia”.
Quanto alla risorsa umana, in risposta allo proposta del parroco don
Giuliano Zingaretti, un gruppo di
persone (circa 10) già dal dicembre 2011 ha intrapreso un percorso
formativo con laboratori e tirocini,
acquisendo in tal modo un primo livello di conoscenze e competenze,
ritenuto sufficiente per dar vita ad
un CdA anche a Marina. Il gruppo
è ormai motivato e pronto a partire.
Quanto, invece, alla risorsa logistica,
una adeguata risposta potrà trovarsi
solo nell’ambito dell’ampliamento
dei locali parrocchiali, come già progettato e in fase di prossimo avvio.
Luciano
Il cortile
dei Gentili
“L’incontro di Assisi su ‘Dio, questo Sconosciuto’, rappresenta forse
l’esperienza in assoluto più originale e più alta del Cortile dei Gentili;
un’esperienza molto alta proprio per
la presenza nell’evento di apertura,
la sera di venerdì 5 ottobre 2012, del
presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano”. Così il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio
Consiglio della cultura, ha presentato
questa mattina la due-giorni di Assisi
(5-6 ottobre) quando si ritroveranno
su invito del Dicastero pontificio personalità della cultura, economia, politica, arte e spettacolo quali Corrado
Passera, Franco Bernabè, Susanna
Camusso, Giulio Giorello, Gustavo
Zagrebelsky, Umberto Galimberti,
Umberto Veronesi, Vincenzo Cerami, Ermanno Olmi e numerosi altri.
L’evento di Assisi, ha proseguito il
card. Ravasi che ha portato il “Cortile dei Gentili” in diversi Paesi d’Europa, “inaugura l’Anno della fede e si
colloca alla vigilia dell’apertura del
Sinodo sulla nuova evangelizzazione, a significare quanto oggi sia importante il dialogo tra gli uomini e tra
le diverse concezioni del mondo”.
LoppianoLab
In una Italia alle prese con una crisi
politica ed economica senza precedenti, i cittadini prendono la parola
e disegnano prospettive di impegno,
già avviate sul territorio, per uscire
dalla recessione e ridare un’iniezione
di fiducia al Paese. Questo in estrema
sintesi è stato LoppianoLab, manifestazione promossa dal Movimento
dei Focolari presente in Italia nella
cittadella focolarina di Loppiano,
vicino, a Firenze, che dal 20 al 23
settembre ha raccolto oltre 3.000 persone da tutto il Paese. Un programma articolato di incontri, laboratori,
expo. È la società civile organizzata
che esce dal quotidiano e si presenta
come alternativa possibile di ricrescita, di innovazione. Legge elettorale,
intercultura, educazione, legalità,
arte, sviluppo sostenibile: 15 i laboratori che hanno impegnato in questi
giorni i visitatori di LoppianoLab.
Cittadini, esperti, professionisti raccontano l’Italia della crisi ma anche
quella della risalita con un unico comune denominatore: la passione per
la partecipazione civile. Tra gli eventi centrali di LoppianoLab, si è tenuta presso il polo industriale Lionello
Bonfanti di Loppiano la Convention
italiana dell'Economia di Comunione. Anche qui, diverse le tavole
rotonde su giovani, donne e lavoro,
con la presentazione di alcune delle
scuole di Economia di Comunione, il
progetto ventennale che anima oggi
800 aziende in tutto il mondo e pone
al centro una prassi e una cultura economica improntata alla comunione,
alla gratuità e alla reciprocità.
chiesa
la voce misena
27 settembre 2012
la settimana del vescovo
in agenda
Giovedì 27 settembre
Ore 21.00: Commissione pastorale della famiglia a Casa S.Benedetto
Venerdì 28 settembre
Ore 18.00: Presentazione libro Archivio Vescovile al San Rocco
Sabato 29 settembre
Ore 11.00: Concelebrazione eucaristica per la
Polizia ad Ancona
Ore 15.30: Convegno Associazione Dalmati
alla Chiesa dei Cancelli
Ore 18.00: Ammissione agli Ordini Sacri di
Andrea Falcinelli a Pongelli
Lunedì 1 ottobre
Ore 10.00: Consiglio Presbiterale
Ore 21.00: Consulta dei Laici
Giovedì 4 ottobre
Ore 10.00: S. Messa del Papa a Loreto
Dopo l'ultima assemblea sinodale
Scelte da fare
Una esperienza bella e significativa. Una
esperienza che non va in qualche scaffale della nostra mente o delle nostre librerie, ma che sarà il lievito della nostra
chiesa diocesana per i prossimi anni. E’
questa l’esperienza del Sinodo che si è
concluso nelle sue assemblee ufficiali,
ma che continua nella vita quotidiana
della comunità cristiane.
Ma cosa è emerso concretamente dal
percorso del Sinodo?
Innanzitutto uno stile: lo stile sinodale,
cioè la preghiera insieme, il confronto
insieme, il prendere decisioni insieme.
Uno stile che desideriamo continuare a
vivere nella nostra chiesa. Lo conoscevamo già e lo stavamo già vivendo, ma
questi anni ci hanno dato una spinta notevole, perché ci hanno fatto sperimentare la ricchezza di ciascuno, la fatica
del confronto ma la gioia di arrivare insieme a prendere decisioni.
Poi la forza dell’ascolto. Di Dio innanzitutto per capire e vivere la sua volontà;
delle donne e degli uomini del nostro
tempo per mettersi al loro servizio. Lo
abbiamo fatto nel primo anno del Sinodo in modo più sistematico, ma abbiamo
compreso come questa dimensione sia
essenziale nella nostra pastorale, perché
senza ascolto di Dio non è possibile seguire le sue vie; senza ascolto degli uomini non è possibile farli incontrare con
il Signore Gesù.
Altro passo la realtà della comunione
come modo per attuare l’essere chiesa.
O siamo comunione o non siamo chiesa e per questo è necessario sempre più
vivere la comunione tra le persone, tra
le comunità parrocchiali, tra le associazioni laicali. E’ una sfida complessa, ma
imprescindibile. Una comunione che
non può rimanere a livello di intenti, ma
che si concretizza nella vicinanza tra le
persone, nella corresponsabilità tra laici e preti; nello sviluppo della collaborazione tra le comunità; nel mettere in
comune la propria ricchezza e la propria
povertà per arricchirsi della povertà e
della ricchezza degli altri. Il Consiglio
Pastorale in ogni comunità; il cammino
verso le Unità pastorali; forme di condivisione spirituale e materiale; il cammino insieme delle associazioni e dei
movimenti laicali sono tante forme concrete di comunione.
Dalla comunione nasce la missione,
o, meglio, la comunione e la missione
sono due dimensioni inscindibili della
vita della comunità cristiana. Per questo
quanto più si vive la comunione tanto più si è missionari e quanto più si è
missionari, tanto più si sente la necessità
di vivere in comunione. E’ stato questo
ultimo anno che ha prodotto tante belle
prospettive. Ne richiamo in particolare
due: una rinnovata attenzione agli adulti
e il continuare il cammino dei rinnovamento dei percorsi di fede per l’iniziazione cristiana dei ragazzi. Soprattutto
l’attenzione agli adulti merita sforzi e
fantasia con percorsi nuovi e coinvolgenti.
Ora è il tempo di dare gambe all’ascolto, alla comunione e alla missione con
scelte precise e concrete come un rinnovato modo di annunciare il vangelo
ai più piccoli, ai giovani e agli adulti; il
crescere nelle occasioni di comunione e
servizio verso ogni persona. Tante scelte che come comunità stiamo cercando
di vivere e che vogliamo incrementare
sempre di più.
d. Paolo Gasperini
La singolare vicenda di un gruppo di cristiani rapiti e liberati
La Siria che soffre
Sono stati tutti liberati i 240 i fedeli cristiani
greco-melkiti, rapiti nel territorio circostante
il villaggio di Rableh, situato tra il confine
libanese e la città di Qusayr, nella provincia
siriana di Homs (Siria). A riferire la notizia
è la “Radio Vaticana” che ha intervistato il
patriarca greco-cattolico di Damasco, mons.
Gregorios III Laham. “Sto apprendendo ora
la notizia che sono stati liberati, tutti – sono
state le parole del patriarca - grazie al dialogo tra la gente del villaggio di Rableh e i
rapitori armati. Si tratta di un nuovo esempio
per dire che con il dialogo si può fare tutto,
o meglio si può fare molto”. Secondo il patriarca greco-cattolico, “gli abitanti sapevano
che i rapitori erano persone che stavano intorno al villaggio da 20 giorni e che volevano
alimentare il fuoco tra i differenti gruppi religiosi, cristiani, musulmani. Però, le persone
sul posto si conoscono tutte e hanno saputo
dove cercarli, hanno seguito una pista e hanno potuto sapere chi erano. Sono andati da
loro e le persone hanno detto: siamo anche
noi cittadini siriani, dobbiamo vivere insieme, non possiamo fare così, e sono riusciti a
convincerli che si deve vivere come fratelli”.
Difficile dire cosa abbia fatto cambiare idea
ai rapitori. “Sono sempre stato convinto - ha
aggiunto Gregorios III - che il fatto di dialogare e le amicizie sul posto servono molto,
bisogna insistere molto sulle amicizie locali
tra gli abitanti del villaggio e i vicini, è molto
importante. In arabo diciamo: il vostro vicino
prima della vostra casa. Ed è il caso di dirlo
qui, perché è grazie ai loro contatti e alle loro
amicizie che la liberazione è avvenuta e si
riesce ad andare avanti”. Il rapimento, secondo il patriarca, potrebbe essere parte di una
strategia volta a strumentalizzare la religione
e “coinvolgere soprattutto i cristiani per risolvere i problemi tra diverse comunità non
cristiane, far entrare i cristiani tra i problemi
dei musulmani con altri musulmani”.
A.S.
Ore 21.00: Fraternità Ordine francescano secolare alle “Grazie”
Sabato 6 ottobre
Ore 17.30: S.Cresima a Montignano
Domenica 7 ottobre
Ore 9.30: S.Cresima a Passo Ripe
Ore 11.15: S.Cresima a Marzocca
Ore 18.00: Ammissione agli Ordine di Emanuele Piazzai in Cattedrale, a Senigallia
Vita di chiesa
L'Unitalsi nazionale a Lourdes
15 treni, 10 aerei e 2 bus: questi i mezzi si sono messi in movimento dall’Italia
domenica 23 settembre, trasportando 11 mila partecipanti al tradizionale pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi a Lourdes. Guidano i pellegrini l’assistente
ecclesiastico nazionale, mons. Luigi Marrucci, e il presidente nazionale, Salvatore Pagliuca, con la partecipazione del vescovo di Lourdes, mons. Nicolas
Brouwet. Il tema del pellegrinaggio è quello scelto dal Santuario di Lourdes per
il 2012: “Pregare il Rosario con Bernadette”. A Lourdes, l’Unitalsi celebra il 40°
dalla nascita del Salus Infirmorum, struttura specializzata nell’accoglienza e
realizzata dall’Associazione nella città francese. La ricorrenza sarà l’occasione per illustrare anche le novità e gli eventi legati al 110° anno di fondazione
dell’Unitalsi previsto nel 2013, indicato dal Santo Padre come Anno della fede.
L’Associazione si racconterà a Lourdes, attraverso le sue attività più importanti
che saranno illustrate in un’area allestita all’interno del Santuario, denominata
la Città dei Progetti; dai pellegrinaggi, ai progetti di promozione sociale, fino
alle iniziative di solidarietà in grado di favorire l’inserimento delle persone disabili nella società. Durante il pellegrinaggio si terrà anche il convegno nazionale
per operatori sanitari sul tema “Medicina e società: comunicare la malattia”.
La morte di padre Giancarlo Bossi
Alla fine il “gigante buono” si è arreso. Nelle prime ore del 23 settembre, alle
3, padre Giancarlo Bossi, il missionario del Pime rapito nel 2007 nell’isola di
Mindanao (Filippine), è morto nella clinica Humanitas di Rozzano sul Naviglio
(Milano), a causa di un tumore ai polmoni. Padre Giancarlo era chiamato dagli
amici “gigante buono” per la sua notevole statura e la figura imponente. Il suo rapimento - ad opera di un commando di estremisti musulmani fuoriusciti dal Milf (Moro islamic liberation front)
il 10 giugno 2007 - lo aveva reso noto in Italia e nel mondo.
All’indomani del rapimento, infatti, si erano elevate preghiere
nonché presentate interrogazioni ai governi per la sua liberazione. Anche Benedetto XVI aveva fatto un appello ai rapitori
e pregato per il missionario del Pime. La liberazione di Bossi,
avvenuta grazie anche alla collaborazione dei governi italiano e
filippino, era avvenuta il 19 luglio dello stesso anno. Alla vigilia
di Ferragosto aveva fatto rientro in Italia per essere abbracciato
dai familiari e dagli amici. Da una lunga intervista al direttore di
“Mondo e Missione”, Gerolamo Fazzini, nasce il libro “Rapito.
Quaranta giorni con i ribelli, una vita nelle mani di Dio”. Fazzini ricorda così
padre Bossi: “Un uomo di grande semplicità ma anche di fede solida, radicale,
che amava i poveri con grande convinzione”. In molti ricordano la sua presenza a Loreto, all’Agorà dei Giovani Italiani, l’1 e 2 settembre 2007.
La Madonna di Loreto 'atterra' a Varsavia
Mercoledì 5 Settembre è stata inaugurata la nuova cappella dell'aeroporto di
Varsavia, che è stato recentemente ristrutturato. All'ingresso, la prima cosa
che ora appare a ridosso di una colonna davanti alla porta è una statua della
Madonna di Loreto. La donazione della statua è avvenuta grazie alla mediazione di don Dino Cecconi. Era stata sua la proposta (in qualità di cappellano
dell'Aeroporto di Ancona-Falconara) di rendere presente l'immagine della Madonna Lauretana negli aeroporti che non ne erano ancora in possesso, fatta
alla Congregazione Universale della S. Casa di Loreto. Terminata la riunione
dei cappellani aeroportuali europei avvenuta lo scorso anno in Belgio, il cappellano dell'aeroporto di Varsavia, Padre Zbigniew Stefaniak, ha inoltrato la
richiesta della statua lauretana. Due mesi dopo, il Papa ha ricevuto in udienza
privata circa 50 cappellani aeroportuali del mondo ed ha benedetto la statua
destinata all'aeroporto di Varsavia e portata a Roma per l'occasione da don
Dino Cecconi. Nella cerimonia di inaugurazione della cappella, il card. Kazimierz Nycz (Arcivescovo di Varsavia) ha voluto che don Dino fosse presente,
chiedendogli durante la S. Messa di recitare una preghiera per il viaggiatore.
8
il paginone
la voce misena
27 settembre 2012
il paginone rritorio
La borgata e il suo santo
Un caldo sabato pomeriggio palermitano. Per essere a metà settembre, se lo
dicono anche le donne schierate sulle
prime panche della chiesa, la temperatura è davvero troppo alta. Anche per
questo le strade di Brancaccio brulicano
di gente più del solito, tra pedoni, motorini, auto strombazzanti, uomini seduti
a cappannello in mezzo al marciapiede
e donne affacciate ad una sorta di porta
– finestra che, aperta soltanto nella parte
superiore, permette anche di appoggiare
i gomiti in quella più bassa così da vedere comodamente il passeggio esterno.
E farsi un’idea più precisa di chi passa,
chi incontra chi e individuare qualche
intruso. Noi siamo tra questi ultimi e
nemmeno tanto mimetizzati, visto che
il parcheggio del bus che ci trasporta tra
queste strette ed intasate vie praticamente blocca a metà, per quasi dieci minuti,
la via principale della borgata provocando non poche imprecazioni al nostro
indirizzo. Ci dirigiamo verso la chiesa e
inizia la Messa prefestiva. L’onore della
presenza nella piccola parrocchiale del
vescovo ausiliare di Palermo, Carmelo
Cuttitta, è dato dalla presenza di una
variopinta delegazione di giornalisti
provenienti da diverse parti d’Italia per
il master di aggiornamento organizzato
dalla Federazione italiana settimanali cattolici. Un’ora di ritardo, ma loro,
tutte donne eccetto un vecchietto e due
giovani, sono rimaste pazientemente ad
aspettare. Il canto, l’ingresso dei celebranti, il girarsi di qualche testa per vedere chi c’è. Un marito entra dal fondo
e strattona la moglie con l’intenzione
di portarla a casa, forse s’è fatto troppo
tardi ed i vescovi, si sa, la fanno un po’
lunga. Lei niente, non molla, rimane decisa al suo posto, ha voglia di essere qui
fino in fondo. Non vuole perdersi l’occasione, non farà come gli uomini che
da queste parti considerano poco virile
varcare il portone di una chiesa. E’ seduta di fronte ad una lapide di marmo
color ocra che occupa buona parte di un
altare laterale. Sopra c’è la statua del
Sacro Cuore di Gesù, di quelle che se
ne vedono un po’ ovunque nelle nostre
chiese, sotto una foto in bianco e nero
ritrae un piccolo prete dal dolce sorriso,
la casula un po’ larga, occhi vivaci. E’
padre Pino Puglisi, che in questa parrocchia è rimasto negli ultimi tre anni
della sua vita, prima che il 15 settembre
1993 venne ucciso da mani mafiose nel
giorno del suo 56° compleanno.
“Tendiamo insidie al giusto, perché ci è
d’imbarazzo ed è contrario alle nostre
azioni; ci rimprovera le trasgressioni
della legge e ci rinfaccia le mancanze
contro l’educazione da noi ricevuta. Ci
è insopportabile al solo vederlo, perché
la sua vita è diversa da quella degli altri e del tutto diverse sono le sue strade (…). Condanniamolo ad una morte
infame, perché secondo le sue parole
il soccorso gli verrà”. Il soccorso, in
quella serata di metà settembre, non
è arrivato. Solo, padre Pino è morto
nella solitudine dei giusti. Vengono i
brividi nell’ascoltare questo brano del
libro della Sapienza. Brutto scherzo
della liturgia del giorno, una lettura che
sembra messa lì apposta per sintetizzare, meglio di ogni altra parola, la vita
e la morte di questo prete. A fine celebrazione i fedeli recitano a memoria la
preghiera comunitaria a lui dedicata. La
Buoni frutti
di Sicilia
testo di Laura Mandolini - fotografie agenzia 'Sir' e Salvo Di Salvo
Quattro intensi giorni siciliani per incontrare persone, esperienze e progetti che vogliono
andare 'Oltre le mafie'. Il martirio di padre Pino Puglisi, di magistrati e giornalisti, l'uso
sociale dei beni espropriati alle cosche, gli appelli del procuratore capo di Bologna, l'impegno di tanti giovani per diffondere idee nuove e lavoro. Persone in carne ed ossa che
testimoniano l'altra Sicilia. In tempi faticosi per tutti, il coraggio di pensare ad un Paese
che, o si salva tutto o rimane nella palude dei suoi mali di sempre. Un breve reportage.
sanno tutti a memoria, quasi la gridano per aggrapparsi al loro protettore.
Soltanto tra qualche mese, il prossimo
maggio, avrà gli onori degli altari, ma
loro, lì a Brancaccio sono convinti che
è già santo e nel santino che ci regalano
invocano la sua intercessione ‘presso il
trono di Dio’.
Le parole di padre Pino abitano qui. Le
senti risuonare, nella loro semplicità,
tra il rumore del traffico, i sorrisi delle
famiglie a spasso per la passeggiata del
sabato sera, i visi provati da una povertà troppo sfacciata per pensare che sia
nella tua stessa nazione. E’ come se il
suo sguardo amorevole non avesse mai
smesso di proteggere la sua gente. Anche chi non l’ha mai ascoltato, chi ha
accolto con sarcasmo i suoi sogni, chi
ha provato a vivere come diceva lui ma
poi ha scoperto che era troppo faticoso.
Anzi, soprattutto per questi ha parlato
padre Pino, anche loro incrociano la mitezza del suo volto scolpito in una statua all’incrocio tra due vie all’ingresso
del quartiere. Diritto di residenza stabile acquisito per meriti sul campo!
I sapori della legalità
Don Francesco Fiorino ha un viso familiare. In tanti ci chiediamo dove po-
tremmo averlo visto, dato che nessuno
di noi ha mai messo piede a Salemi, tra
Palermo e Trapani, nella verde valle del
Belice. E’ lui stesso, non senza arrossire un po’, a svelarci il mistero: è stato
uno dei ‘testimonial’ per l’utilizzo dei
fondi dell’8 per mille della Chiesa cattolica e la sua faccia è stata in tv, nei
giornali, in trasmissioni di Tv2000 che
parlano di ‘Preti al Sud’. Con quei soldi
ha rimesso in sesto un casolare espropriato ad una cosca mafiosa per crearci
“Al ciliegio”, accogliente luogo di turismo rurale gestito dalla Fondazione
San Vito onlus. Un gustoso pranzo con
delizie dei campi della tenuta accompagna la nostra chiacchierata, nel giorno
dell’anniversario dell’uccisione di Rosario Livatino: “L’ultima cooperativa
nata sui beni che appartenevano a Cosa
nostra è dedicata al ‘giudice ragazzino’.
Sono i giovani i nostri interlocutori privilegiati, quelli maggiormente incastrati
nella perversa logica di un sistema feudale che crea clientelismo, che li mette
in pausa in attesa di un posto fisso nei
baracconi pubblici, che toglie loro la
voglia di impegnarsi e troppo spesso li
costringe a fuggire da queste terre”. Qui
l’antimafia ha poco dell’epico. “Li in-
contri per strada i mafiosi, sai chi sono
e loro sanno chi sei tu. E’ per questo
che c’è bisogno di gesti concreti, devi
far vedere il cambiamento, quello quotidiano. Le parole passano, i gesti restano. In tanti pensano che il nostro lavoro
sia impossibile, ma se anche uno come
me ci riesce, davvero tutti possono fare
qualcosa”. Uno come lui ha messo in
piedi la Fondazione ‘San Vito’ che gestisce cinque beni confiscati alle cosche,
ha fatto spaventare qualche prete quando è stato nominato rettore del Seminario di Mazara del Vallo, (… l’antimafia
entra in seminario!), dirige il periodico
diocesano, lavora con i richiedenti asilo, promuove scambi con la chiesa di
Tunisia che tanto deve alla chiesa universale, un nome per tutti, Sant’Agostino. Uno che ‘non ha e non vuole avere
paura dei mafiosi perché “A che serve
essere vivi se non si ha il coraggio di
lottare?”, si chiedeva il giornalista Pippo Fava, cronista ammazzato dai mafiosi. A don Francesco piace contestare il
don Abbondio manzoniano: “Altro che,
il coraggio possiamo darcelo, eccome,
ma non da soli”.
Cinquemila contro sei milioni
il paginone
la voce misena
27 settembre 2012
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Gli uomini d’onore si aggirano attorno ai cinquemila,
i siciliani sono sei milioni. Un’intera regione, se non
ormai un’intera economia nazionale, tenute in scacco da una minoranza. Violenta, brutale, malvagia, ma
sempre minoranza. E’ interessante ascoltare la testimonianza di Roberto Alfonso, procuratore capo di Bologna e numero uno della Dda emiliana. Ha lavorato in
Sicilia prima di spostarsi in quel Nord sempre più terra
di conquista malavitosa. Una Sicilia oltre le mafie è il
convegno nel quale si inseriscono i festeggiamenti del
trentesimo anno di vita del settimanale diocesano di
Siracusa, ‘Il cammino’. Quasi per scusarsi di quanto
dirà tra poco, il magistrato apprezza il titolo della serata perché, dice, induce alla speranza, a immaginare
la Sicilia e l’Italia intera libere dalla mafia. Il dovere
dell’ottimismo può andare di pari passo con l’osservazione della realtà. Anzi, è più che mai utile farsi delle
domande per capire se è possibile immaginare e sognare tutto ciò. “Le mafie non ci sono più, la legalità
ha prevalso? E’ cambiato il rapporto tra imprenditori
e le mafie? E’ cambiato il rapporto tra il cittadino e
la pubblicazione amministrazione? E quello tra alcuni
amministratori e mafie? E la scuola svolge ovunque
il compito di educare alla legalità, visto che la nostra
unica risorsa sono i giovani? E i professionisti hanno
fatto davvero una scelta di campo della legalità uscendo dalla borghesia mafiosa che crea il terreno fertile
alla malavita organizzata?”. Nella sala il silenzio si fa
più denso, ognuno risponde in cuor suo. E nonostante
le risposte non dette, ma chiare a tutti "la speranza non
può abbandonarci", raccomanda il procuratore.
Anche i professionisti possono
fare la loro parte. “A Modena, con
l’aiuto di Libera, hanno voluto dare
un segnale forte di assunzione di
responsabilità, perché la lotta alla
mafia è fatta di segnali concreti. Ingegneri, architetti, avvocati, bancari, commercialisti, ecc. hanno sottoscritto una ‘carta etica’. Gli allarmi
lanciati dalle istituzioni sulle infiltrazioni criminali in terra emiliana
sono stati raccolti e nonostante i rischi, i professionisti si sono dati da
fare. Una sensibilizzazione, frutto
di una forte crescita culturale, che
contrasta la mafia e la corruzione
con l’etica (fatta di comportamenti,
costumi, abitudine al rispetto delle
regole). Se ognuno di noi non si
assume queste responsabilità, abbiamo poche speranze. E’ possibile
una cosa simile in Sicilia? Se per la
maggioranza la risposta è no, siamo
ancora lontani da una Sicilia oltre le Foto di gruppo dei giornalisti che hanno preso parte al master di formamafie. E poi l’educazione: senza fa- zione di fronte al ristorante rurale 'Al ciliegio', nato grazie alla Fondaziomiglia e senza scuola non andiamo ne 'San vito onlus' su proprietà e terreni confiscati alla mafia di Salemi,
da nessuna parte. Occorre iniziare (provincia di Trapani).
fin dalla scuola d’infanzia, fin da qui
è possibile proporre e trasmettere i
valori fondanti di ogni buona società, partendo anzitut- Policoro, promosso a livello nazionale da Cei, Carito dalla dignità della persona. Investendo nei giovani tas, Pastorale giovanile, Pastorale sociale e del lavoro,
siamo sicuri che prima o poi troviamo i risultati”. Sullo hanno mosso energie e imprenditorialità. Spremendo
I protagonisti dell’oltre
sfondo, l’improcrastinabile contrasto alla corruzione. fino in fondo, come le loro succose arance, fantasia,
Anzitutto è questione di soldi. La mentalità mafiosa “Una peste che mette in crisi il sistema istituzionale, la nostalgia di bellezza, energie e qualcosa nella loro citè sostanzialmente svendere la dignità delle persone credibilità all’estero e in sostanza mette in crisi il siste- tadina si è mosso, una ventina di attività sono nate e
per denaro. “Le organizzazioni criminali continuano ma democratico e della sana competitività d'impresa”. vanno avanti bene. E' la dimostrazione che il sacrosanto diritto di vivere con dignità nella propria terra può
ad inquinare il tessuto economico italiano, ad alterare
diventare realtà.
le regole di mercato, promuovono l’evasione fiscale Se otto giornalisti uccisi non sono notizia
che può essere strumento di concorrenza sleale, ral- Suo padre, Mario Francese, era un giornalista de 'La
lentano lo sviluppo di tutti”. In un sintetico quanto ef- Sicilia' ucciso dalla mafia. Il fratello si è suicidato, Il viaggio di ritorno, dall'aeroporto di Bologna, è
ficace elenco di attori delle reali possibilità di riscatto, sfiancato dalla fatica di ricostruire la verità di questa in un asfissiante compartimento del treno che colil procuratore inizia dagli imprenditori: “Le imprese morte violenta. Trascorreva pomeriggi in biblioteca e lega il capoluogo emiliano a Lecce. Una giovane
producono e detengono ricchezza e le mafie ne voglio- trascriveva articoli di giornale che poi rendeva pubbli- etiope, avrà si e no venti anni, sola e spaurita trano per arrivare al potere economico e sociale. Il pote- ci. Si è fatto carico di un silenzio di cui in tanti si sono scorre quasi tutto il tempo al telefonino, ogni tanre rende reddito, rende forti, fa gestire ciò che conta. macchiati. Il silenzio è un modo di darla vinta alla ma- to invoca un ‘inshallah’(se Dio vuole) per farsi un
Chi fa impresa ha di fronte alcune alternative: molti fia. “Ho mosso i miei primi passi di giornalista al fian- po’ di coraggio. Di fronte a lei è seduto un altro
co di mio padre che mi consegnò la di- giovane africano, cerca di farla sentire un po’ più
mensione etica del sano protagonismo a suo agio. Parlano in inglese, lei diventa più tranper una società migliore”. Francese fu quilla, mangia e poi prende sonno sotto un leggeucciso a Palermo nel gennaio 1979. E’ ro mantello che le fa da tenda, nascosta dalla testa
l’inizio di una catena di morte. Aveva ai piedi. Negli altri sedili, due giovani pugliesi.
capito, per primo, che Cosa nostra sta- Il primo si sente un miracolato: impiegato in una
va cambiando strategia. Iniziava infatti ditta di spedizioni, dopo quattro anni a Verona,
un’invasione di corleonesi a Palermo, ora finalmente ha ottenuto un trasferimento vicidopo una sorta di prove generali nel no a Brindisi, casa sua. L’altro, responsabile di un
loro territorio. Un vero e proprio salto deposito vendite di una famosa marca di patatine,
di qualità che avrebbe provocato i di- è a metà strada di un viaggio di tredici ore per
sastri degli anni seguenti. “A distanza trascorrere dieci giorni di ferie con i suoi, in prodi tempo – dice Mario Francese – ri- vincia di Taranto. Anche lui ha chiesto di tornare
leggendo i suoi articoli, riemerge tutta a Sud, ma niente. In Piemonte sta bene, la gente
la grandezza di mio padre, quando in lo ha accolto con calore, il cibo è buono. Ha votanti allora dicevano che la mafia non glia di tornare giù, ma un po’ lo teme: “Lì – dice
esisteva, anche in molti palazzi che – è casa mia. Ma dopo un paio di giorni, niente,
contano. Ventidue anni per accertare l’immobilità diventa noia, gli amici sono altrove,
una realtà che mio padre raccontava il lavoro se c’è è sfruttamento, con l’arrivo dei
da subito, dimenticato. E’ stato un ra- migranti c’è una vera e propria concorrenza tra
gazzino, mio fratello, che ci ha trasci- poveri”. Piccolo spaccato d’Italia che viaggia. E
nati nella voglia di rendere onore alla che fatica ad andare oltre. Oltre la rassegnaziomemoria di suo padre. Giuseppe, che ne. La brusca frenata del treno fa spuntare dalla
Francesco Zanotti, presidente Fisc, deposita un mazzo di fiori sotto il non era giornalista, ha cominciato a borsa il santino di padre Pino, si scorge la parte
Monumento per i caduti della strage di Capaci in occasione del XIX Ma- studiare per raccontare la verità ed finale della preghiera: “Attendiamo impazienti la
essere un giornalista di fatto, mentre fecondità dei frutti abbondanti di carità”. Che è
ster di giornalismo
quelli veri tacevano. La Sicilia ha nel l’altro nome della giustizia, almeno fin che siamo
suo dna anche i geni dell’antimafia e su questa terra.
Laura Mandolini
non accettano il rischio e la saracinesca rimane chiusa. vorrei tanto che si facesse di nuovo quell’affermazione
Altri si trasferiscono altrove. Altri ancora accettano le che circolava all’indomani delle stragi Falcone e Borpretese della criminalità, accogliendo logiche di con- sellino: 'Le loro idee camminano sulle nostre gambe'.
tiguità e di collaborazione, tipo l’attività di riciclag- Dovrei essere pessimista, io non lo sono. La memoria
gio. Pochissimi tentano di resistere alle richieste delle è il primo atto di giustizia, specialmente per quelli che
organizzazioni criminali. La sola strategia dell’aiuto e non l’hanno avuta, è una trasfusione di valori e ideali
del sostegno è fallita, nonostante tanti sforzi di private di cui abbiamo bisogno. Ventidue anni per celebrare
associazioni e denaro pubblico. Molti non denuncia- un processo, ventisette anni per una lapide dedicata a
no, mettendo a rischio quell’unico imprenditore che ha mio padre, a Palermo. Mi piacerebbe che la stampa,
Tra gli anni Settanta e l'inizio dei Novanta, Cosa Noavuto la dignità (più che coraggio) di alzare la voce. come ha fatto Confindustria con Libero Grassi, l'imstra è l'organizzazione criminale più potente al monLa conseguenza immediata è la compromissione della prenditore tessile che si oppose pubblicamente al pizdo e la Sicilia il crocevia in cui le trame del potere
fiducia nei rapporti economici intersoggetivi e tra im- zo, chiedesse scusa e spiegasse perché otto giornalisti
si intrecciano in un nodo scorsoio
prenditori e istituzioni. La fiducia è infatti una premes- uccisi in Sicilia non fanno notizia”.
che prende al collo l'Italia intera.
sa di sicurezza, il collante della società. Ciò l’ha caPalermo è il teatro dell'ascesa
pito bene l’organizzazione criminale che mina questa Il sapore della legalità
dei Corleonesi di Totò Riina, che
fiducia per indirizzarla verso se stessa. La sfiducia ha A tavola ci scoliamo letteralmente due bottiglie di
scatena una guerra interna alla
generato un blocco sociale mafioso, la cosiddetta zona “Frutti rossi di Sicilia”, gustosissima bevanda ideata
mafia e contemporaneamente
grigia o borghesia mafiosa, a volte complice, a volte e commercializzata da ‘Libera terra’. E’ un geniale ed
lancia un assalto frontale allo
portatrice di una indifferente neutralità che fa apparire inedito concentrato di vitamina C ottenuto da arance
Stato. Chiunque provi a ostatutto normale. Bisogna essere tutti cittadini di questo rosse, succo di melograno, di fichi d’India e uva rossa.
colarlo viene annientato. Un
paese, essere dalla parte delle istituzioni, decidere da Squisita e soprattutto proveniente dai terreni e dagli
fatto umano è la ricostruzione a
che parte stare. I cittadini sono molto spesso i consu- impianti confiscati alle mafie. Marzia, giovane di Nifumetti di quegli anni, e unisce,
matori dei prodotti del mercato illecito. Il mercato, cosia, la considera un po’ la sintesi dell’impegno che
nell'inconsueta bellezza delle
se non avesse consumatori, sparirebbe”. I prodotti e condivide con suo marito, giovane avvocato, con Natavole acquerellate, una vastisservizi offerti dalle organizzazioni mafiose sono so- talino, insegnante di sostegno e tanti altri amici. “La
sima ricerca documentale e una
stanzialmente prostituzione, stupefacenti, merci con- ricerca della protezione del potente locale per trovare
narrazione visionaria. Manfredi Giffoni era in Sicilia
traffatte, contrabbando, inquinamento del settore agro- lavoro è molto diffusa anche tra i giovani. Ciò taglia il
per parlarci di questo originale lavoro realizzato con
alimentare. "Se riuscissimo a battere la contraffazione respiro ad ogni iniziativa imprenditoriale o professioFabrizio Longo e Alessando Parodi.
guadagneremmo 130mila posti di lavoro".
nale libera da clientele e sudditanze”. Con il progetto
Incontro con l'autore di
UN FATTO UMANO
10
territorio
la voce misena
27 settembre 2012
Edoardo e la sua passione per i 'Victorinox' Inaugurazione a Chiaravalle
Originale collezione Bici sull'Esino
Edoardo è da poco tornato da un
viaggio negli Stati Uniti e a New
York sulla 5a Strada, ha acquistato il 70° esemplare della sua collezione di Victorinox, i coltellini
multiuso.
Ne porta sempre uno con sé, attaccato al passante dei jeans ne ha
uno di metallo verde fosforescente mentre si aggiorna tramite catalogo e sito. Ogni festività porta
un coltellino, oramai in famiglia
si sa.
“Il primo l’ho comperato in Irlanda, era una Swiss Card di colore
grigio. L’ho acquistato ma non
con l’ intento iniziale di farne una
collezione, senza usarlo e serbandolo con cura e gelosia. Però…
mi erano piaciuti talmente tanto
che…”.
Al loro interno ci può essere di
tutto: forbici, stuzzicadenti, lima..
persino dispositivi usb o riproduttori MP3.
La storia del coltellino Victorinox va indietro nel tempo e risale
a più di un secolo fa, quando nel
1884 Karl Elsener fonda a Ibach
l’impresa elvetica, famosa per la
fabbricazione ed esportazione in
tutto il mondo del coltellino svizzero multifunzionale. Il coltellino
nasce ad uso militare e l’azienda
fin dal 1891 è fornitrice per l'esercito Elvetico del "coltello del
soldato" (Swiss Army Knife) che
viene consegnato a tutti i militi.
Il 12 giugno del 1897 viene depositato il marchio del coltello da
Sport e da ufficiale dell'esercito,
che è il vero precursore del coltellino svizzero oggi in commercio.
Il rimando al paese dell’azienda
madre riaffiora nei tanti dettagli
delle svariate serie in cui questi
utensili tascabili vengono catalogati.
Un coltellino con l’effige di un
cavallo, ad esempio, contiene un
ferro che serve per togliere il fango dallo zoccolo del cavallo.
Golf, cavallo, pesca o trekking, i
coltellini si ascrivono ad un paese
come la Svizzera.
Che Edoardo ama al punto che
ogni estate vi organizza sempre
nuove esplorazioni in camper
con il babbo Roberto.
Nelle nostre zone i punti vendita
più forniti risultano L’Arrotino a
Jesi e La Lama a Senigallia, mentre a Chiaravalle una volta c’era
Il bersaglio.
Edoardo Mosconi è un ebayer accorto, anche se molti ne trova da
Gigolè e in Ancona..
In Europa si rileva un notevole
interesse per i Victorinox nelle
zone tedescofone e in Spagna.
Fuori Europa, invece, i maggiori
collezionisti al mondo si trovano
in Australia, Canada e Usa dove è
delocalizzata una parte esclusiva
della produzione.
I bambini restano sempre affascinati dalla collezione di Edoardo
come pure i vari commercianti
quando apprendono l’entità ed il
pregio della stessa. Un noto rivenditore tempo fa gli propose
persino di esporli in una mostra.
Edoardo lavora presso un’azienda di grafica pubblicitaria di Falconara “L’impronta”, un lavoro
che ama davvero tanto.
Classe 1989, Edy ha già lottato
come un uomo, superando e vincendo una malattia iniziata quando era un bambino di soli 11 anni.
Insieme nasce e sboccia anche
questa passione che lo porta a curiosare sempre alla ricerca di un
altro formidabile Victorinox.
Edy è già tornato al lavoro, sognando il prossimo coltellino.
Giulia Falaschi
Corinaldo ha ospitato l'iniziativa di solidarietà
Passeggiata Acli
Si è svolta domenica 23 settembre, a
Corinaldo, in occasione dei 110 anni
dalla morte di Santa Maria Goretti, la
quarta passeggiata della solidarietà
organizzata dalle Acli di zona.
Lo scopo dell’iniziativa è quello di divulgare la cultura del prossimo, quell’insieme di valori come solidarietà
e carità che caratterizzano l’operato
delle Acli.; non è un caso che quest’anno il ricavato dell’iniziativa sarà
devoluto alla Caritas diocesana, che
con i suoi numerosi volontari assiste
quotidianamente moltissime persone in difficoltà. Il tema dell’evento è
stato: Dai gesti di carità di S. Maria
Goretti, alle opere di solidarietà della
Caritas. Alle 15.00 ha preso il via la
manifestazione, con un corteo partito
dalla casa natale della santa. Gli assistenti ecclesiastici don Giuseppe Bartera, don Mauro Mattioli, don Paolo
Montesi e don Franco Morico hanno
guidato ed accompagnato il corteo
che si è fermato in alcuni tratti per
riflettere e pregare. A fatto da cornice al corteo il gruppo storico Città
di Corinaldo “Combusta Revixi” che
ha allietato questo momento con una
splendida esibizione dei suoi sbandieratori e tamburini.
Alle 16.30 gli interventi del sindaco
di Corinaldo Matteo Principi, del presidente regionale Acli Francesco Baldoni, del presidente provinciale Acli
Luigi Biagetti, della rappresentante
nazionale Acli Paola Vacchina, del
vicedirettore della Caritas diocesana
Giovanni Bomprezzi e del presidente Acli di zona Luigi Mencucci che hanno testimoniato sulla
realtà locale e nazionale sottolineando in particolare la difficoltà
di molte famiglie in seguito all’attuale crisi occupazionale, ma
anche riportando i tanti interventi
di sostegno operati dalla Caritas
e dalle Acli a tutti i livelli. Al termine la Santa Messa celebrata nel
Santuario. Caratteristico il piccolo mercatino che è stato allestito
in piazza e i cui proventi saranno
aggiunti ai fondi raccolti per la
Caritas. Il pomeriggio si è concluso a Madonna del Piano con
una squisitissima cena preparata
dai volontari del circolo Acli.
Luigi Biagetti
Domenica scorsa, nell'ambito
della Settimana europea della
mobilità è stata inaugurata la
nuova ciclovia lungo il fiume
Esino, un percorso pedociclabile lungo la sponda sinistra del
fiume Esino, progettato dal Comune di Chiaravalle, la Provincia e finanziato con fondi della
Comunità Europea. L'Amministrazione comunale di Chiaravalle aderendovi promuove
l'uso della bicicletta, con la consapevolezza che chi usa la bicicletta non inquina, abbatte i costi, ama la sua città e sé stesso.
Un Piano Generale del traffico
ciclabile è stato messo a punto
dalla stessa legislatura affinchè
tutte le ciclovie esistenti e quelle che saranno progettate in futuro vengano messe in rete.
Il Gruppo Bicipiù-Fiap (Federazione Italiana Amici della
Bicicletta) di Chiaravalle ha
partecipato all’organizzazione
della giornata chiaravallese all’insegna delle due-ruote, con
estrazione finale di due bici,
pedalata in notturna per esperti
e spaghettata all’Isola, il Centro
di Libera Iniziativa in via Giordano Bruno.
Il gruppo sportivo ciclistico Bicipiù (www.bicipiu.it) fa parte
dei gruppi ricreativi dell'Avis di
Chiaravalle, nato dal desiderio
di vivere in un ambiente saluta-
re, con uno stile di vita attento
a non incrementare l’inquinamento atmosferico e che rispetti
i ritmi naturali. Dal dicembre
1995 un gruppo di appassionati
della bicicletta, ciclisti urbani,
ciclo-escursionisti e Mtb condividono iniziative sportive
e momenti di ricerca e di studio che migliorino la vivibilità
urbana. Il 4 maggio 2003 fu
inaugurato il “Percorso Ciclabile Chiaravalle-Rocca Priora”.
Oggi, a conclusione della prima
tranche che misura oltre tre
km, si attende entro il 2012 la
realizzazione del secondo tratto
del percorso che collega i percorsi ciclabili lungo la direttrice
del fiume.
G.F.
L'agricoltura locale a Pane nostrum
Frattula e pane
La XII edizione di Pane Nostrum, la festa internazionale dedicata al pane che
si è svolta a Senigallia nei giorni 20–23
settembre 2012, ha incontrato l'agricoltura locale. Di anno in anno infatti sono
sempre di più i panificatori che utilizzano i cereali delle aziende agricole locali. Anche vari agricoltori produttori di
grano si sono organizzati negli ultimi
anni per la produzione e la vendita del
pane, delle farine e in alcuni casi anche
della pasta. Per rimanere nel territorio a
noi più vicino possiamo fare l’esempio
di alcune aziende associate a Terre di
Frattula, che producono grano, lo macinano nel proprio mulino e forniscono
le loro farine a diversi fornai o creano il
pane direttamente in azienda. E’ questo
il caso del Pane dalle Terre di Frattula e
del Pangallo di Senigallia. “L’obiettivo,
sostiene il Presidente dell’Associazione
Terre di Frattula, Marco Giardini, era
quello di sostenere l’economia locale
e di rilanciare il made in Italy, partendo proprio dal pane e dalla pasta, nostri
cavalli di battaglia riconosciuti in tutto
il mondo. Traguardo credo raggiungibi-
le, alla luce dei risultati fin qui ottenuti
da Pane Nostrum”. L’iniziativa di Pane
Nostrum non si limita a rappresentare
il nobile prodotto alimentare, quale è il
pane, ma fa partecipe una serie di altre
eccellenze gastronomiche delle aziende
agricole provenienti da varie parti d’Italia e soprattutto dal territorio delle valli
del Misa, Nevola e Cesano: tipo l’olio
extra vergine di oliva, i vini doc, il miele millefiori marchigiano, i formaggi, la
visciola e ovviamente il tipico Salame di
Frattula. Ma per gli associati a Terre di
Frattula l’anno è ancora fitto di appuntamenti, tra i quali la Festa dell’olio nuovo,
che avrà luogo a Scapezzano di Senigallia dall’8 all’11 novembre. Invece, sono
sempre aperte ai visitatori (su appuntamento) le aziende agricole e le botteghe
degli artigiani per eventuali acquisti,
che proprio in questi periodi offrono la
migliore occasione, visto che c’è ancora
tempo per le festività natalizie e di fine
anno". Basta scorrere l’elenco degli associati per scegliere l’azienda e il prodotto che più interessa: dall’oggetto in
legno o in ferro battuto degli artigiani di
Ripe alle ceramiche della Rovere; dall’olio extra vergine di oliva ai vini doc
e biologici delle colline di Castel Colonna, Monterado e Corinaldo; dalla visciola di Scapezzano al liquore di lilla di
Corinaldo; dal miele millefiori marchigiano al pane delle Terre di Frattula di
Scapezzano e al Pangallo di Senigallia;
per concludere con l’eccellente prodotto
tipico locale: il Salame di Frattula.
M.G.
territorio
NOTIZIE IN BREVE
Sversamento inquinante
Una sostanza oleosa di colore nero e
maleodorantes, che nel giro di poco
tempo si è espansa sempre più sulla
superficie dell’acqua, è stata segnalata nella giornata di giovedì scorso nel
torrente Caffarelli a Serra de' Conti. I
carabinieri del Noe di Ancona, il comune, la Protezione Civile, una ditta
specializzata nel settore ambientale
e le altre autorità competenti recatesi sul posto, hanno avviato un piano
di emergenza per contenere gli effetti
la voce misena
27 settembre 2012
dell'inquinamento, arginarlo ed evitare
il conseguente danneggiamento del vicino fiume Misa con le inevitabili dannose conseguenze per l’ambiente e per
la salute delle persone. Nel frattempo i
militari e il personale dell'Arpam hanno
battuto a l’intera zona sino a rintracciare gli autori dell’inquinamento. Si tratta di un’azienda che produce materiale
per ferramenta, nella zona industriale
di Serra de’ Conti. All'interno infatti
i militari hanno scoperto un tombino,
occultato da alcuni oggetti, che all’occorrenza veniva utilizzato per scaricare
illecitamente le emulsioni oleose. So-
Un servizio per Mondolfo e la Valcesano
stanza liquida, simile a quella prelevata nel torrente, che è stata rintracciata
anche all'interno dell'azienda. L’intero
impianto di scarico aziendale è stato
sottoposto a sequestro penale.
L'astronauta meravigliato
Su invito dell'Oratorio parrocchiale
"Sacro Cuore" e del Comune di Ostra,
sabato 29 settembre 2012 (ore 21.15
in Piazza dei Martiri) il dott. Paolo
Nespoli, l'Astronauta italiano che per
sei mesi a girato attorno alla Terra,
racconterà la sua esperienza a bordo
11
della stazione spaziale (record di permanenza nello spazio!), mostrando e
commentando, con la passione che lo
distingue, le più belle immagini della
nostra Terra (delle 25.000 scattate).
Nel suo libro "Dall'alto i problemi sembrano più piccoli" (Ed. Mondadori),
racconta come è arrivato e le lezioni di
vita imparate nello spazio. "Scegliere e
coltivare i sogni, per diventare quello
che si desidera", "ottimizzare il tempo"
"guardare tutto con occhi nuovi: la vita
di quaggiù vista da lassù", "da lassù ho
scattato 25 mila foto alla Terra: città,
paesaggi... incantevole!".
Festeggiati i 35 anni dell'azienda Clam di Chiaravalle
Guardia medica vicina Conigli vincenti
E’ entrata in funzione la nuova sede della
guardia medica all’interno del Bartolini a
Mondolfo; a darne notizia il Sindaco Pietro
Cavallo, che si è recato in visita alla struttura. “Un altro obiettivo raggiunto – sottolinea il primo cittadino – di quelli indicati
davanti all’intera popolazione del nostro
Comune, e a vantaggio di tutto il bacino
della bassa Valle del Cesano”. Il Sindaco
ricorda come proprio l’Assessore Regionale alla Sanità Almerino Mezzolani, insieme
al Presidente dell’Assemblea Legislativa
Vittoriano Solazzi ed alla Giunta mondolfese avevano assunto obiettivi precisi per il
Bartolini, polo di riferimento per i Comuni
di Monteporzio, San Costanzo e Mondolfo. “E gli stiamo concretizzando uno ad
uno – prosegue Cavallo – come è chiaramente sotto gli oggi di tutti, proprio grazie
alla formidabile collaborazione in atto con
la Regione, con l’ASUR e l’Area Vasta 1,
che sta dando i frutti da tutti attesi da molti
anni”. Solo negli scorsi giorni era stato dato
avvio all’intervento per la ristrutturazione
del tetto dell’intero Bartolini e per la realizzazione della degenza all’interno della
casa della salute mondolfese. “La guardia
medica è stata ora posizionata in locali interamente ristrutturati posti al primo piano
del Bartolini, accanto all’ingresso principale che prospetta sulla piazza; è dotata di
una sala d’attesa autonoma, dell’ambulatorio per il medico (collegato direttamente,
nell’eventualità, con gli altri reparti della
casa della salute) e della camera riservata
al sanitario di guardia”. Da tempo era atteso questo trasferimento, lamentandosi da
più parti la precedente posizione all’interno
del presidio. “Non sarà certo sfuggito a chi
si è recato in questi mesi al Bartolini l’intenso lavoro che è stato condotto nei vari
reparti: negli scorsi giorni, anche l’ufficio
cassa, amministrativo e prenotazioni è stato collocato nei nuovi spazi appositamente
ristrutturati, per renderlo più funzionale” ha
concluso il Sindaco, ribadendo: “gli impegni presi da questa Giunta per il Bartolini,
grazie alla collaborazione di tutti, saranno
mantenuti”.
Alessandro Berluti
In festa ad Ostra Vetere e Barbara
60 anni dell'Avis
Domenica 23 settembre la sezione Avis di Ostra Vetere e Barbara ha ufficialmente festeggiato i
60 anni di attività sociale. Nella
mattinata del penultimo dì festivo di settembre i due centri contermini sono stati il proscenio di
un nutrito programma di eventi:
ad Ostra Vetere è stata inaugurata una scultura in mosaico raffigurante il logo simbolo dell’anniversario presso i ‘Giardini del
donatore’ e sono state consegnate le benemerenze ai donatori;
Barbara ha ospitato l’inaugurazione di una targa commemorativa presso il cimitero civico. A
seguire il pranzo sociale presso
il Centro Sociale Ricreativo di
Pongelli di Ostra Vetere. Le celebrazioni del 60° anniversario
sono state precedute da numerose iniziative di carattere didattico e ludico-ricreativo. Nei plessi
scolastici dei due centri ha infatti trovato attuazione il progetto
‘Dona il domani dalle tue mani’,
promosso dalla sezione Avis al
fine di stimolare comportamenti
di consapevole solidarietà e la
cultura del dono gratuito, della
condivisione, dell’accoglienza
e della cittadinanza attiva. Dal
progetto sono scaturiti alcuni
disegni, la cui sintesi è confluita nel logo della manifestazione
commemorativa di domenica 23
settembre: una mano da cui spunta un arcobaleno che termina in
un cuore. Inoltre, il primo giorno di scuola gli alunni delle due
cittadine hanno ricevuto in dono
un diario speciale, reso possibile dalla generosa collaborazione
della Fondazione della Cassa Risparmio di Jesi: nelle sue pagine
sono raccolti i disegni prodotti
dagli scolari e viene ripercorsa
la storia della sezione Avis dal
1952 ad oggi ma soprattutto viene illustrato il nobile concetto
del donare. Delle sue effettive e
benefiche conseguenze sono stati veicolo anche gli appassionati
ed i praticanti di uno sport popolare come le bocce: a Barbara
il torneo a coppie organizzato in
collaborazione con la bocciofila
‘Barbara’ è stato vinto dal duo
Gabrielli - Albani al cospetto di
un pubblico numeroso e costantemente presente nelle serate di
gara.
Leonardo Pasqualini
La Clam-Cooperativa Lavoratori Agricoltori Marchigiani di Chiaravalle (An),
specializzata nella macellazione e nella
trasformazione di carne di coniglio e nella
preparazione di piatti pronti "Il coniglio a
tavola", festeggia i suoi 35 anni di attività con numeri che le consentono di essere
fra le prime imprese italiane del settore
e l’unica attiva nelle Marche. Dal 1977,
quando la Clam viene fondata da un gruppo di allevatori marchigiani, che si uniscono per valorizzare il proprio prodotto,
il coniglio, ad oggi, la Clam può contare
su un fatturato di 9,5 milioni di euro, 22
soci, 60 aziende che conferiscono conigli,
tutti allevati in Italia. La cooperativa garantisce occupazione a 60 persone. I suoi
35 anni di lavoro e di crescita saranno celebrati sabato 22 settembre scorso nella
sede di via Molino 16 a Chiaravalle (An).
All’iniziativa, oltre al presidente della
Clam, Nello Cappellacio, parteciperanno
il vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Paolo Petrini, il
sindaco di Chiaravalle, Daniela Montali, e
il responsabile del Settore Agroalimentare
di Legacoop Marche, Teodoro Bolognini.
“La nostra azienda è passata dall’alleva-
mento del coniglio, una carne
indicata per tutte le fasce di età
grazie anche al basso contenuto di colesterolo e di lipidi, alla
macellazione – spiega il presidente della Clam, Nello Cappellaccio – e alla successiva fase
di lavorazione e preparazione
di prodotti pronti, con distribuzione degli stessi su tutto il territorio. Anche nel nostro settore, la crisi si è fatta sentire, per
le conseguenze di un aumento
dei costi delle materie prime,
come i mangimi, del 20%, ma
noi siamo riusciti ad affrontare il momento ristrutturando, tre anni fa, tutto il parco clienti. Abbiamo investito sui clienti
che ci davano un margine certo, come la
grande distribuzione, con cui lavoriamo
direttamente al 90% consegnando i nostri
conigli, che ci arrivano nella nostra sede
di Chiaravalle dai produttori associati in
tutta Italia”. La Clam ha anche investito
nella linea di prodotti pronti “Il coniglio a
tavola”, che oggi le garantisce il 60% circa
del fatturato, dai “classici”, che esaltano il
pranzo della festa in famiglia, alla linea dei
“pronti” che legano praticità e genuinità e
ad alla novità dei “panati” per i palati più
golosi. “I prodotti sono garantiti da un’accurata selezione degli animali – sottolinea
Cappellaccio - e dai rigorosi controlli effettuati sia in fase di lavorazione, che avviene all’interno della nostra azienda con
avanzate tecniche, sia sul prodotto finito,
e dalla competenza e continua formazione del personale. Dal 2003, inoltre, ci siamo dotati di un sistema di gestione per la
qualità certificato Iso 9001”. Info www.
clamcoop.it.
Paola Cimarelli
12
cultura
la voce misena
27 settembre 2012
cultura
Negli archivi della storia
Graffiature musicali
Si balla a tempo di Jamboree
Alle ore 18.00 di venerdì prossimo, 28 settembre, la Biblioteca diocesana Mastai Ferretti, il
Comune di Senigallia e la casa-museo di Palazzo Mastai presenteranno all’Auditorium di S.
Rocco il volume Bona episcopatus Senogaliensis. Con la curatrice del libro, Maela Carletti,
e Giuseppe Avarucci dell’Istituto Storico dei
Cappuccini di Roma, interverranno il Vescovo diocesano Orlandoni, il Sindaco Maurizio
Mangialardi e il direttore di casa Mastai, Alfredo Pasquali. Il volume in oggetto propone
l’edizione critica del codice Bona episcopatus
Senogaliensis, degli inizi del secolo XV, ascrivibile alla ricca varietà di libri “inventari-catasti” che elencano i beni posseduti dal vescovo
della città.
Sabato 22 settembre si è tenuta presso la Rocca
Roveresca, nell’ambito della mostra “Graffiature”
il concerto di musica contemporanea con le musiche del compositore senigalliese Paolo Tarsi e
l’esibizione del Nieuwe Kunst Ensemble, fondato
dal giovane compositore. Paolo Tarsi ha composto per l’auditorium Rotonda a Mare di Senigallia
e per varie sale cinematografiche delle Marche
musiche eseguite dal vivo durante la proiezione
di film muti di Buster Keaton, Charlie Chaplin e
Fritz Lang, e dopo aver scritto nel novembre 2011
le musiche per “Distanze sonore in spazi multipli”, concerto-documentario in occasione della
mostra “Una retrospettiva” in ricordo dell’artista
visivo Paolo Cotani, ha continuato a collaborare
con musei e gallerie d’arte.
Balboa, Jive, Lindy hop, Boogie Woogie, Jitterbug. Ecco le cinque specialità anni Quaranta e
Cinquanta che si potranno imparare quest'anno,
grazie ai corsi di ballo del Summer Jamboree a
Senigallia. In attesa che arrivi la prossima edizione del Festival Internazionale dedicato alla Musica e alla Cultura degli anni d'oro del rock and roll,
perché non imparare o perfezionare i passi delle
specialità che poi si potranno ballare anche con
musica suonata da grandissimi artisti dal vivo? La
serata di presentazione è attesa per giovedì 27 settembre negli spazi del Centro Sociale “Le Saline”
(via dei Gerani, 8) alle 21. Sono previste lezioni
per principianti e per avanzati, aperte a tutti di tutte le età.
A Ripe il museo dedicato all'artista Nori de Nobili
Iniziativa per i giovani di Barbara e Serra de ' Conti
Donna del Novecento
Mondo digitale
Una donna del Novecento, animata
da una forte volontà di autodeterminazione contrastata però dal contesto
sociale di appartenenza: una condizione che la spinse a rinchiudersi in
se stessa, ma anche a coltivare la pittura e la scrittura come uniche forme
possibili di espressione di sé. Questo
è stata Nori De Nobili (1902-1968),
marchigiana, una famiglia benestante, giovane poliglotta, pittrice e poetessa, cui Ripe dedica il nuovo polo
museale della cittadina, presentato in
una conferenza stampa in Senato a
Roma la scorsa settimana.
Il museo verrà inaugurato il 7 ottobre.
I dipinti e le poesie di Nori De Nobili,
ha detto il curatore del Centro studi
omonimo Emanuele Bugatti, sono il
"diario di un calvario, doloroso nei
momenti di tormento ma anche della
sosta, che si esprime in evasioni attraverso fasi oniriche minimali, il cui
esito è sempre divorante". Da ragazza, la pittrice si era inserita bene nell'ambiente artistico toscano all'epoca
delle dispute estetiche tra Novecentisti e post-Novecentisti. Costretta a
tornare nelle Marche, si consumò in
una lenta ma inesorabile frantumazione della propria condizione fisica
e mentale. "Quando una comunità
apre un nuovo spazio della cultura
apre nuove opportunità e speranze
per il proprio presente e per il futuro" ha detto il sindaco di Ripe Fausto
Conigli, illustrando le caratteristche
del museo, allestito nel villino 'Romualdo' che ospita già il Centro studi
sulla Donna nelle arti visive contemporanee. Alla conferenza stampa di
presentazione sono intervenute anche
la vice presidente del Senato Emma
Bonino, le parlamentari Cinzia Bonfrisco e Silvana Amati, il commissario della Provincia di Ancona Patrizia
Casagrande, la presidente della Commissione per le pari opportunità delle
Marche Adriana Celestini.
M.B.
Sabato 29 settembre 2012 sarà presentato alla cittadinanza il lavoro svolto
durante il progetto ‘Conoscere per comunicare nel mondo digitale le risorse
del territorio’, che ha coinvolto dieci
ragazzi di Barbara e Serra de’ Conti di
età compresa tra i 18 e 24 anni residenti
nei due comuni. Patrocinato da entrambe le amministrazioni municipali ed in
parte finanziato con i fondi della legge
regionale n. 46/95, il progetto, iniziato
lo scorso maggio, si è posto tra gli obiettivi principali l’aggregazione giovanile
e la costruzione dell’identità personale
dei giovani attraverso la formazione di
competenze tecniche nel campo della multimedialità e delle
nuove tecnologie comunicative.
Si è inteso inoltre fornire ai ragazzi gli strumenti conoscitivi
per orientarsi in un contesto
economico, sociale e lavorativo in evoluzione, nel quale
viene richiesta fortemente la
capacità di innovare la comunicazione finalizzata alla
promozione di un prodotto, di
un’impresa o genericamente del territorio. Il progetto, inoltre, ha visto coinvolti anche come tutor e docenti dei
professionisti locali, come imprenditori, giornalisti e fotografi, per tutta la durata del corso. Il lavoro dei partecipanti
è scaturito in un’attività di laboratorio,
con la realizzazione pratica di contenuti
multimediali, video e siti web, dedicati
alla valorizzazione territoriale dei due
centri e delle loro tipicità, che saranno
presentati proprio sabato 29 settembre,
alle ore 17.30, presso il cine-teatro di
‘Odeon’ di Barbara.
Leonardo Pasqualini
Mostre, musica e cultura nella 'Settimana africana'
Si è aperta a Fano e si concluderà il 29 settembre prossimo con la consegna del premio
"Ho l'Africa nel cuore" alla rivista Nigrizia dei padri Comboniani, la 25a edizione della
Settimana africana regionale: sette giorni fitti di eventi ed incontri per scoprire il continente africano. Due le mostre, “Lamiere” e “Good morning Africa”, a cura della rivista
Africa, con 40 fotografie scattate da 26 reporter di varie nazionalità e selezionate dal
reporter Marco Garofalo, in collaborazione con Simona Cella e Marco Trovato (coordinatore di redazione della rivista Africa). Fra i temi delle foto, le notti dei manifestanti
egiziani in piazza Tahrir, i backstage della moda senegalese e dell'industria cinematografica nigeriana, le prodigiose magie dei baby-illusionisti sudafricani, le operazioni di
bonifica dei topi sminatori in Mozambico. Fra gli incontri in calendario, quello con lo
scrittore senegalese Pap Khouma che presenterà il suo ultimo libro "Noi neri italiani":
cosa fanno, cosa pensano, a cosa aspirano.
Ad Ostra un concerto di pianoforte e violoncello
Da Bach alla Francia
Il Centro Culturale “S. Romagnoli” e l’Oratorio “Sacro Cuore” di Ostra presentano venerdì 28 settembre
2012 il concerto di musica
classica “Ostra in musica.
Da Bach alla Francia“ con
Danuta Conti (pianoforte) e
Caterina May (violoncello).
Il concerto si terrà alle ore
21,15 al Teatro Comunale
“La Vittoria di Ostra. “La
novità nasce ogni giorno;
esattamente come Bach ogni
domenica componeva una
nuova cantata, anche la no-
stra vita interiore deve vibrare incessantemente ed essere
in continuo movimento, in
attesa dell’inaudito miracolo
che sta per venirci a sorprendere da Dio, dall’uomo, dal
mondo… “ (Marija Judina).
Erede di Johann Sebastian
Bach non solo per la stirpe tedesca, ma anche e soprattutto nell’artigianato spirituale
della sua musica, il francese
Cesar Franck scriveva nel
1886 la Sonata per violino e
pianoforte, trascritta poi per
violoncello con sua approva-
zione. Nella grande musica
di Franck troviamo, come
scrisse Emmanuel Mounier,
«la gioia mescolata alle lacrime; la gioia trascendente,
immanente alla sofferenza
non riassorbita».
Il ricavato del concerto sarà
devoluto all’iniziativa “Metti una tegola sul tetto” finalizzato al restauro dei danni
provocati dalla nevicata dello scorso febbraio al Monastero di San Lazzaro e Santa
Maria Maddalena di Pietrarubbia (PU). Ingresso € 10.
spettacolo
la voce misena
27 settembre 2012
13
eventi e corsi
il taccuino
Senigallia - Concorso poesia dialettale
Il Centro Sociale “Molinello 2” del Comune di Senigallia ha organizzato il XVIII concorso di Poesia
dialettale e il VI concorso di racconti brevi in dialetto. I partecipanti dovranno spedire i loro testi in
busta sigillata all’indirizzo del Centro (via Pierelli
5 – 60019 Senigallia) entro la data del 24 settembre
prossimo.
la Manifestazione Regionale Ore 17.30 - Giardini di
Piazza Amiani Consegna del premio “Ho l'Africa
nel cuore” alla rivista "Nigrizia". Coro “Una scuola tra le righe” - Scuola Elementare di Bellocchi.
Ore 19.30 In concerto Maalish Lion D & Bizzarri
Sound e tanti altri. www.lafricachiama.org
Senigallia - Raduno dei Dalmati
Nei prossimi 29 e 30 settembre si svolgerà a SeFano - Settimana regionale africana
nigallia il 59° Raduno Nazionale dei Dalmati; saDa sabato 22 a sabato 29 settembre 2012 Fano si ranno presenti alcune centinaia di esuli provenienti
colora d'Africa. In particolare, sabato 29, ore 17.00 dall'Italia ed all'estero. L'ultimo raduno degli esuli
- Arco d’Augusto - Ritrovo e partenza del corteo per dalmati a Senigallia si è svolto 8 anni fa, nel 2004.
Un libro per ragazzi per parlare con leggerezza di sport
I segreti dello Gnomo
L'attività editoriale del Centro Olimpico si è arricchita con un nuovo racconto per ragazzi, firmato da Enzo Pettinelli, dal titolo "I segreti dello gnomo"
che in questi giorni compare nello store
libri iTunes della statunitense Apple in
lingua italiana. Rispetto a tutti i libri
precedenti, questo è imperniato sullo
sport del tennis e non del ping-pong ma
conserva la
freschezza
ed il calore dei precedenti. Il
libro, per
il quale il
Presidente
della Federazione Italiana Tennis Dott.
Binaghi ha
scritto la
prefazione
nasce su
stimolo di
un giocatore-turista che lo scorso anno,
in vacanza nella nostra città, lesse il
racconto "Il mistero della racchetta per-
duta". Lo scritto gli piacque così tanto
da invitare Pettinelli a scrivere qualcosa per il tennis in modo da coinvolgere
il figlio, appassionato del campo rosso
e non di ping-pong.
"I segreti dello gnomo" è destinato ai
bambini delle scuole elementari e contiene bellissime illustrazioni di qualità
professionale realizzate nello stile caratteristico delle fiabe, piene di colori e
fantasia. E' un libro da leggere la sera
per far addormentare o di giorno per
stimolare la scoperta, attraverso la lettura, di un mondo in cui possono accadere le cose più strane ed affascinanti.
Con questo racconto Pettinelli arriva a
quota 6, con il primo libro (scritto insieme a Ubaldi) edito nel 1976 che segnò
uno svolta nel mondo del tennistavolo
nazionale per il contenuto fortemente innovativo tanto nella tecnica che
nella psicologia applicata allo sport. Il
Centro Olimpico cura con attenzione il
settore editoriale perché rientra a pieno
titolo nello sviluppo di quel progetto
culturale che ha in Senigallia e nel tennistavolo il suo fulcro principale nella
visione dello sport non solo in versione
agonistica.
L'associazione 'Il Melograno' rinnova le sue proposte
Corsi di teatro
Come ogni anno, tornano i Corsi di Teatro organizzati dall'Associazione Teatrale "Il Melograno" di Senigallia.
Il 18 ottobre 2012 l'attrice e insegnante
Catia Urbinelli presenterà i nuovi corsi
proposti dall'Associazione che saranno
sotto la sua direzione: Teatro per adulti,
Teatro per ragazzi e Teatro per bambini,
quest’ultimo diretto da Daniele Vocino.
Le lezioni, che dureranno fino a maggio
2013, sono aperte a tutti coloro hanno
il desiderio di avvicinarsi al mondo del
Teatro e, dato il carattere di "corso soste-
nibile", giorni e orari vengono stabiliti
in base alla disponibilità dei partecipanti. La sede dei corsi che riguarderanno
anche Teatro-Danza, Dizione e fonetica
e Reading per professionisti, è l’Auditorium a Scapezzano di Senigallia. Per
informazioni e contatti: Catia Urbinelli
– 334.3184041 – [email protected] (Teatro Adulti, Teatro-Danza, Dizione e fonetica). Daniele Vocino – 349.5873758
– [email protected] (Teatro Bambini).
[email protected] - http://
teatromelograno.altervista.org/
Mostra alla 'Vecchia Filanda'
Domenica 23 settembre è tornata la
mostra mercato di “Alla Vecchia Filanda” organizzata a Senigallia da
Confartigianato. La manifestazione si
svolge ogni quarta domenica del mese
dalle ore 8 alle ore 18 sotto i Portici Ercolani. Una chicca per tutti gli appassionati del genere e per chiunque senta
il fascino delle cose passate ma sempre
belle – dice Giacomo Cicconi Massi,
Segretario Confartigianato Senigallia
– Sotto gli archi saranno allestite le
esposizioni di antiquari e collezionisti.
Una finestra aperta su un mondo che
non c’è più ma continua a vivere negli
oggetti che hanno segnato la vita quotidiana dei nostri avi e bisnonni. Antichi specchi, mobili pregiati, utensili
e strumentazioni rurali, manufatti irripetibili che conservano l’impronta di
chi li ha fabbricati e sono espressione
verace dell’arte e dell’artigianato locale. Oggetti che sono capaci di emozionare e di suscitare piacevoli ricordi
e nostalgia di un tempo antico e così
diverso da quello in cui attualmente viviamo. Un tuffo nel passato, una gioia
per i collezionisti che tra le esposizioni proposte potranno trovare quello
specchio, o quel mobile, o quel dipinto
che soddisfa la loro ricerca estetica e
storica. La mostra mercato della Vecchia Filanda, dopo l’appuntamento di
domenica, tornerà il 28 ottobre e il 25
novembre.
P.M.
Senigallia - Contributo affitti
Da lunedì 24 settembre potranno essere presentate
le domande per ottenere un contributo per le spese di affitto relative al 2012. Saranno anche stilate
due graduatorie speciali riservate esclusivamente
a famiglie che oltre ai requisiti richiesti abbiano
un ex lavoratore dipendente, che non goda di indennità o che abbia una indennità a seguito di licenziamento, che abbia perso il lavoro dal primo
gennaio 2010. I contributi potranno essere richiesti
fino alla scadenza del 16 novembre. La domanda
andrà effettuata utilizzando esclusivamente i modelli appositi.
Cinema multisala GABBIANO
www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375
da venerdì 28 settembre
Reality
Un film di Matteo Garrone. Con Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando
Paone, Graziella Marina, Nello Iorio. 115' - Italia.
Luciano Ciotola vive a Napoli in un palazzo fatiscente con la moglie e i figli
avendo come coinquilini numerosi parenti. Gestisce una pescheria mentre con
la moglie ha attivato un traffico illegale di prodotti casalinghi automatizzati.
Luciano ha una vocazione per l'esibizione spettacolare così il giorno in cui i
familiari lo sollecitano a partecipare a un casting de ¨”Il Grande Fratello” non
si sottrae. Entra così in una spirale di attese che trasformerà la sua vita.
Matteo Garrone ha dichiarato “Dopo Gomorra volevo fare un film diverso,
volevo cambiare registro così ho deciso di tentare la via della commedia”. Sul
piano formale ha sicuramente affermato il vero ma su quello del contenuto
profondo non è così. Reality è, anche se potrebbe sembrare impossibile, un
film ancora più tragico di Gomorra. Perché se la camorra è un fenomeno delinquenziale nei confronti del quale si sono prodotti, in vasti strati della popolazione, i necessari anticorpi non altrettanto è avvenuto nei confronti dei reality
in genere. Siamo di fronte a una distorsione della percezione del reale che ha
metastatizzato una vasta fascia della cosiddetta ‘audience'. Non importa se in
questa fase trasmissioni come quella oggetto del film o altre simili stanno subendo sensibili cali di ascolto. Ciò che conta è che il seme è stato deposto e le
sue radici sono ben salde.
Venerdì, lunedì, martedì, mercoledì ore 21.15. Sabato 20.30 e 22.30.
Domenica 16.30, 18.30 e 20.30.
Il rosso e il blu
Un film di Giuseppe Piccioni. Con Margherita Buy, Riccardo Scamarcio,
Roberto Herlitzka, Silvia D'Amico, Davide Giordano. 98' - Italia 2012.
Giuliana è la preside scrupolosa di un liceo, dove arriva sempre per prima,
predisponendo e perfezionando aule e servizi. Fiorito è un professore di storia
dell'arte che ha perso il gusto della bellezza e dell'insegnamento. Prezioso è il
giovane supplente di lettere che vorrebbe salvare il mondo e interessare i suoi
alunni a colpi di poesia. Operativi dentro una scuola alla periferia di Roma,
Giuliana, Fiorito e Prezioso sono costretti da variabili di pochi anni e tanti
brufoli a rivedere posizioni e convinzioni. Perché davvero non si smette mai
di imparare. In quell'incrocio di traiettorie inattese e nell'attrito che si produce,
il regista comincia a scavare, frugando nel disagio ed esponendo la bellezza e
la fatica di vivere. Confermando doti e propensione preziose del suo autore, Il
rosso e il blu questa volta abita la scuola, un universo immobile e immutabile,
punteggiato da eterne figure umane e istituzionali. Lo spunto narrativo, fornito
dalle pagine di Marco Lodoli e sceneggiato da Piccioni e Francesca Manieri,
si svolge lungo i corridoi, la sala insegnanti, le aule, la palestra, individuando i
‘caratteri' e la varia umanità.
Venerdì, lunedì, martedì, mercoledì ore 21.15. Sabato 20.30 e 22.30.
Domenica 16.30, 18.30 e 20.30.
spigolature
Se volessi indicare quali sono gli avvenimenti culturali nella storia di Senigallia dal dopoguerra ad oggi, vorrei sottolinearne uno: la scoperta (per così
dire) e lo studio dei “regesti” del Codice Bavaro portati avanti dal prof. Ettore
Baldetti. Con le sue ricerche alla Biblioteca di Stato di Monaco, il Baldetti
ha permesso agli storici del nostro territorio di conoscere una infinità di cose
e personaggi dal secolo settimo dopo Cristo (Longobardi e Bulgari) al mille
e duecento. Per avere un’idea di questo evento si può leggere l‘opera di don
Alberto Polverari (ed. 2G Senigallia 1974) “Regesti Senigalliesi”. I regesti
sono riassunti di documenti con qualche citazione delle parti più importanti.
Sono atti per compere, vendite, affitti, donazioni e controversie risolte. Oltre
alle notizie su famosi personaggi (imperatori e papi),è ripagata anche la nostra
curiosità per le cose più umili di una economia povera (che valore aveva un
po’ di sale, qualche anguilla, una focaccia); poi i pesi e misure (moggi, once,
salme); le poche monete (argento, oro) che si coniavano in città lontane; i
nomi delle contrade, dei borghi, delle chiese (e delle persone così diversi dai
nomi di origine latina). Sono pagine di storia fino ad oggi nascosta nei papiri
del Codice Bavaro!
Elvio Grossi
14
sport
la voce misena
27 settembre 2012
Il campionato del Miciulli e la prima battuta d'arresto
J. MURAGLIE (PU) 3 – MICIULLI 2
sport
Dopo due vittorie consecutive, i neroazzurri di
mister Goldoni subiscono la prima sconfitta in
questo campionato ad opera di una Junior quanto mai determinata ad ottenere questa importante vittoria: la prima in questo girone. Sono tre
punti che premiano i ragazzi di Annibali per la
volontà e l’impegno dimostrati per tutto l’arco
dell’incontro. L’inizio è tutto di marca locale,
tanto che già al 5° Baldini, superata la difesa
neroazzurra, non ha difficoltà a trafiggere con
un preciso pallonetto l’incolpevole Minardi. La
reazione da parte della Miciulli non si fa atten-
dere, ma il pareggio viene ottenuto solo al 42°
da Piersanti con un preciso raso terra imparabile per Patrignani. Si va alla ripresa coi locali
sempre più pericolosi, così al 74°con Battisti la
Junior si riporta in vantaggio. Reazione della
Miciulli e pareggio all’84° su rigore calciato da
Marcucci. Il tempo di rimettere la sfera al centrocampo e i locali si riportano in vantaggio con
una precisa punizione dal limite all’88° ad opera del solito Baldini. Una sconfitta che i ragazzi
di Goldoni dovranno presto dimenticare, incominciando già da sabato prossimo, ore 15,30, al
Bianchelli contro il Pesaro Calcio.
JUNIOR: Patrignani, Procaccini, Melchiorri,
Fulighi, Martinelli, Baldini, Valeri (61° Ottaviani), Tomassini (75° Scarcella), Pensalvini, Battisti (84° Bellazzecca), Vecchietti. All.
Annibali. MICIULLI: Minardi, Schiano S.,
Odoguardio, Corritore (79° Moschini), Cinotti,
Rossi, Piersanti (71° Baldelli), Contini, Schiano St. (56° Galdenzi), Marcucci, Pasqualini.
All. Goldoni. Arbitro: Henczes di Ancona.
CLASSIFICA: Villa Fastiggi 9, Tavernelle 7,
Miciulli 6, Usav Pesaro 5, Isola di Fano 5, Arzilla 4, Fanano 4, Muraglia 4, Futura 98 3, Villa
Ceccolini 3, Junior 3, Pesaro C 3, S.Veneranda
3, Gabicce 2, Maior 1, Tavullia 1, Fortuna 78 1.
G.M.
La Vigor Senigallia si riprende ed in casa batte l'Urbania
Pronto riscatto dei rossoblu
VIGOR SENIGALLIA 2
URBANIA 1
Dopo la sconfitta patita domenica scorsa sul campo del Fossombrone, la Vigor
si è prontamente ripresa vincendo contro
una Urbania forte e determinata. E’ stato
un incontro giocato a grandi ritmi da entrambe le contendenti in un clima estivo
che ha messo a dura prova la fisicità degli
atleti. Il dispendio di energie è stato tale
che alla fine i giocatori sono usciti dal
campo completamente stremati. Nella
Vigor è rientrato il mediano Savelli che,
purtroppo, ha denotato ancora una non
perfetta condizione fisica. Il suo apporto,
fino all’uscita dal campo al 64°, sostituito
da Guerra, è stato all’altezza dei tempi migliori. Per la Vigor una vittoria che scaccia
l’incubo di un momento difficile, dopo la
deludente prestazione fornita sul campo
del Fossombrone. Ed ora la partita, giocata da entrambe le squadre senza tatticismo
alcuno, a viso aperto. All’inizio ci si studia, poi al 20° un buon lancio di Pandolfi,
per la testa di Coppa, sfera a lato. 22°, su
punizione da trenta metri ad opera di Braccioni in area, Petarchi si eleva su tutti e di
testa piazza la sfera in rete. La Vigor non si
disunisce e macina azioni su azioni, fornite
agli avanti ad opera di un capitan Pandolfi
strepitoso. 27°, ci prova Pesaresi: alto sulla traversa. 31°, Pandolfi per Coppa: tiro
che sfiora il montante; 37°, Pandolfi per
Ruggeri: respinge l’estremo ospite con
difficoltà. 45°, su punizione dal limite ad
opera di Pandolfi i rossoblù ottengono il
pareggio con Ruggeri, che di testa insacca imparabilmente. Alla ripresa del gioco
la Vigor incrementa le azioni offensive,
comprimendo nella propria metacampo
l’Urbania. Gli spazi sono molto ristretti e
per i vigorini le conclusioni difficilmente
diventano pericolose. 57°, triangolazione:
Pandolfi-Morganti e tiro di Pesaresi a lato
di poco. Ci prova al 60° Morganti, senza
esito.Si arriva all’84°: Morganti serve in
area Pesaresi, Petarchi, in ritardo, lo stende. Rigore e espulsione di Petarchi. Il penalty lo tira Coppa con grande precisione:
è il 2 a 1 e la vittoria. Clementi, intervistato
a fine incontro, dice: “La partita l’abbiamo
praticamente sempre fatta noi, loro si sono
limitati ad offenderci con calci piazzati e
su uno di questi sono andati in vantaggio.
I miei ragazzi hanno saputo reagire e la
vittoria finale è ben meritata. Voglio qui
richiamare la vostra attenzione sulla bella
prova fornita dai miei ragazzi ma in particolare su quei giocatori, cosiddetti più
esperti, e specialmente su Pandolfi che fin
da inizio campionato sta fornendo prestazioni eccellenti. Mercoledì giocheremo la
partita di Coppa Italia col Matelica. Darò
spazio ai giovani pensando principalmente
al’incontro di campionato sabato prossimo
sul campo del Montegranaro”.
Basket Goldengas, tra poco si gioca
Si avvicina sempre più per la
Goldengas il momento della verità, cioè l’inizio del Campionato, divisione Nazionale serie B
dilettanti, girone B, che la vedrà
impegnata domenica 30 settembre al Palazzetto dello Sport di
via Capanna alle ore 18 contro
la Consum Siena. L’attesa da
parte della numerosa tifoseria
senigalliese è spasmodica per
vedere la propria squadra all’opera dopo il grande ricambio
avvenuto, rispetto allo scorso
campionato, sia in uomini che
in tecnici. Sono partiti i giocatori: Elia Monticelli, Giovanni
Penserini, Mattia Negrini, Emidio Di Donato, Fabrizio Faccenda e i tecnici: Paolo Regini
e Gobbi. Della vecchia guardia
sono rimasti nella nuova compagine 2012-2013 il capitano
Mirco Pierantoni, Sergio Maddaloni, Federico Savelli, con i
nuovi: Luca Giroli, Nicola Catalani, Davide Perini, Andrea
Barantani, Fabrizio Pasquinelli,
Giacomo Sartini, Luca Savelli, Corrado Pancotti. I nuovi
tecnici sono: l’allenatore Alessandro Valli, il vice-allenatore: Michele Bartoli. Come si
può ben vedere, una squadra
molto giovane, con alcuni ritorni molto importanti. Già da
diverso tempo la squadra si sta
allenando intensamente presso
il palazzetto dello sport con sedute pomeridiane continue, alternate con amichevoli sempre
più impegnative, affrontate con
Ping pong milanese
Il Dott. Marcello Cicchitti
è un affermato professionista milanese che opera
in campo assicurativo e da
oltre 20 anni ogni estate
passa parte delle vacanze
a Senigallia per giocare a
ping-pong. Appassionato da sempre e giocatore
di ottimo livello, è stato
Consigliere nazionale della
federazione ed oggi è uno
dei più ascoltati e potenti
dirigenti lombardi, regione
che tra presidenti e consiglieri elegge sempre suoi
rappresentanti ai vertici
della federazione. Il sogno
del dott. Cicchitti, ammiratore dell'impianto senigalliese dopo la prima volta ad
averci giocato, è stato quel-
lo di creare a Milano un
Centro tennistavolo come
quello di Senigallia. Un
sogno cullato a lungo negli
interminabili confronti con
Pettinelli, prodigo di suggerimenti per risparmiare
al momento della costruzione ma soprattutto nella
gestione successiva. Materiali, soluzioni tecniche,
distribuzione degli spazi,
capienza hanno preso via
via forma e contenuto e
finalmente il sogno nato a
Senigallia si è realizzato.
Sta per essere inaugurato a
Milano un centro dedicato
al tennistavolo per 15-20
tavoli che prenderà sicuramente il posto del famosissimo "Vigorelli".
alterne fortune, ma col preciso
scopo di affiatare sempre più il
gioco corale fra i singoli, come
la pallacanestro richiede. Lavoro questo che impegna tutti
i componenti della squadra per
ottenere il massimo rendimento, sotto la guida costante del
nuovo tecnico Alessandro Valli. Quello che abbiamo potuto
vedere e seguire, durante questa
preparazione pre-campionato, è
la grande volontà di questi ragazzi nell’impegnarsi a fondo
e nel dare il meglio, seguendo
attentamente i suggerimenti che
di volta in volta il tecnico Valli
impartiva loro. Ora si incomincia a far sul serio: “In bocca al
lupo, Goldengas”.
G.M.
VIGOR: Moscatelli 6, Ruggeri 7,5, Tinti
6,5, Savelli 6,5 (64° Guerra 6), Giraldi 7,
Tombari 7,5, Pandolfi 8,5, Siena 7 (69°
Mancini 6,5), Pesaresi 7,5, Coppa 7, Morganti 7,5 (81° Carboni sv.). A disp. Schippa, Gregorini T., Bittoni, Sougou. All.
Clementi.
URBANIA: Celato, Renghi, Righi, Bravi,
Fraternali A., Petarchi, Rossi N. (73° Ceccarini), Carpineti, Fraternali L. (71° Tassi),
Braccioni, Mounsiff (64° Falcioni). A disp.
Santarelli, Rossi M., Pierleoni, Fraternali
L. All. Cervellera. Arbitro: Martinello di
Macerata; spettatori 350 circa; ammoniti:
Pandolfi, Guerra, Renghi; espulso Petarchi; angoli 5 a 3; recuperi 1 + 6.
CLASSIFICA: Matelica 9, Fermana 7, Biagio Nazzaro 7, Montegranaro 6, Pagliare
6, Vigor 6, Fossombrone 6, Monturanese
6, Corridonia 6, Urbinelli 3, Grottammare
2, E.Cascinare 1, Urbania 1, Cingolana 1,
Tolentino 1, Cagliese 0.
Giancarlo Mazzotti
CICLISMO: Minucci e Rocchetti
Gagliole bike
La Gagliole Bike 2012 è appannaggio del tandem Marco
Minucci & Leopoldo Rocchetti. I due (nella foto di Omar Antognoni) comandano appaiati la
corsa fin dall’inizio, a beneficio
del Trek Cingolani - Pianello,
sotto le cui insegne militano.
La scuderia ostrense primeggia anche nel ranking riservato
alle scuderie. La reginetta delle
amazzoni è Vera Andreeva del
Team Ponte Loreto (sul podio
rosa salgono Nadia Pasqualini
e Sara D’Angelo).
Tutto come da programma, no-
Mezza maratona
Domenica scorsa Senigallia è stata invasa da oltre 600 corridori che hanno preso parte alle 4 gare
della seconda edizione di Sport & Travel Half Marathon. A trionfare due atleti anconetani, Andrea
Garganelli per gli uomini e Valentina Talevi per
le donne, entrambi della Sef Stamura. Sono stati
in 310 a correre i 21 km della mezza maratona. Altre 110 persone hanno corso la non competitiva di
10km. In 180 si sono divertiti con la camminata urbana di 4 chilometri. 50 bambini hanno preso parte
alla corsa promozionale di 300, 600 o 900 metri in
base all'età. L'evento è stato organizzato dall'Asd
Sport and Travel, una società fondata dalll'allenatore Roberto Pasquinelli e da Andrea Rossi, ciclista professionista che organizza eventi sportivi di
ciclismo sia agonistici che ciclturistici, e di podismo. L'Asd Sport and Travel è stata coaudiuvata
dalla Fondazione Mariagrazia Balducci Rossi, una
onlus che opera in Africa. Nella stessa occasione
sono stati raccolti fondi per l'Andos e l'Aos.
nostante il fuoriprogramma.
Nel suggestivo entroterra maceratese, la Gagliole Bike si
conferma prestigiosa classica
di fine stagione, con il profilo
ormai rituale di tappa conclusiva della challenge Conero
Cup.
Organizza il Bici Adventure
– Piangiarelli Quintabà di patron Walter Tombesi, affiancato principalmente da Pierpaolo
Pascucci, Giovanni Bartocci,
Marco Tombesi, Emanuele Ro-
maldini. Essenziale il contributo della Pro Loco, presieduta
da Leandro Magnapane, anche
coordinatore della Protezione
Civile di Gagliole.
Curatissima la visibilità (fotografo ufficiale della Conero
Cup: Omar Antognini).
Si presentano in 188 per il cross
country tecnico e spettacolare:
circuito di 8 km da affrontare
più volte in base alla categoria
di appartenenza (4 tornate per
gli agonisti maturi).
Minucci e Rocchetti fanno subito selezione. Ad una trentina
di secondi insegue Michele Angeletti. Più attardati Agostinelli, Calcagni, Pascucci.
Solo una trentacinquina
però riesce a chiudere il
primo giro.
Gli altri biker subiscono l’imprevedibile offensiva di un esercito di
calabroni: tre decine di
funamboli del fuoristrada vengono punti.
I più battono in (onorevolissima) ritirata. Corsa
sospesa.
L’intelligenza e la civiltà della
mountain bike salvano la festa:
per tutte le classifiche fa fede il
‘traguardo’ del sesto chilometro. Sostanzialmente, peraltro,
i valori in campo ed i pronostici si specchiano quasi appieno
nelle graduatorie. Brillanti ori
di categoria per il master Marco Minucci, l’élite Leopoldo
Rocchetti, il rilanciato Jarno
Calcagni.
Umberto Martinelli
penultima
la voce misena
27 settembre 2012
asteriski
***
Il Papa a Loreto
Il 4 ottobre, il Papa sarà a Loreto per ricordare la
visita di GiovanniXXIII di 50 anni fa; per affidare
alla Madonna il Sinodo dei Vescovi e per aprire
l’Anno della Fede. Intanto il Papa all’Internazionale democratica di centro rivolge l’invito: “I politici cattolici difendano la vita”.
Fiat in Italia
Marchionne assicura il Governo che “il Lingotto
resta in Italia”; ma gli investimenti dipenderanno
dalla ripresa del mercato. C’è grande pubblicità
per la macchina elettrica, ma non è italiana. Purtroppo.
Regionopoli e pulizia
I ladri non finiscono mai. Esplode il caso Lazio.
La Polverini grida: “Chi ha sbagliato pagherà”. La
Corte dei Conti denuncia: “Fatti gravissimi”. I Vescovi accusano: “Scandali e abusi intollerabili”. E
noi paghiamo…
Terrorismo e taglie
15
tembre, quale patrona della parrocchia della città
e del Comune, si arricchisce di varie celebrazioni
da venerdì 21 settembre al 26, con celebrazioni
eucaristiche, liturgie, adorazioni, festa dei catechisti e degli animatori della comunità, incontri per
fidanzati, conviventi, giovani coppie e famiglie;
con la tradizionale processione del 26 settembre,
alle ore 21, con il Vescovo G.Orlandoni e l’animazione degli alunni/e: dalle ex elementari… ai
futuri universitari.
Un ministro musulmano del Pakistan offre una taglia di 100 mila dollari sulla testa dell’autore del
film anti islam diffuso su You Tube. E il terrori- La triste e squallida politca
smo continua. A che serve?
Grande successo della brillante iniziativa, con
proposte per educare tutti… anche i bambini.
Festa a Mondolfo
a cura di G. Cionchi
La festa di santa Giustina, di mercoledì 26 set-
30 settembre 2012 - XXVI domenica del tempo ordinario
Cristiani decentrati
Parola di Dio
Num 11,25-29
Salmo 18
Giac 5,1-6
Mc 9,38-43.45.47-48
Giudicare prima se stessi,
anziché puntare il dito e
forse dare anche scandalo
Chi non è con me, è contro di me": la
persona di Gesù è "segno di contraddizione", e suscita da sempre contrasti. Di
fronte a Gesù occorre prendere posizione, fare una scelta, e non può trattarsi di
una scelta di compromesso. O con lui,
o contro di lui, senza vie di mezzo. Per
quel che riguarda la comunità dei discepoli di Gesù, il discorso è più sfumato.
I discepoli non possono pretendere la
stessa autorevolezza e forza discriminante del maestro. "Chi non è contro di
noi, è per noi". La Chiesa deve fare attenzione ad essere comunità accogliente,
non giudicante. Sarà Gesù a giudicare, e
nemmeno un bicchiere d'acqua dato nel
suo nome sarà dimenticato.
A ben vedere il criterio discriminante resta sempre Gesù: l'esorcista che sta al di
fuori del gruppo dei discepoli, visto che
la parola a... arrivati in redazione
Comitati ad Ancona
Grande successo della manifestazione dei comitati "No biogass
/ biomasse Marche" tenutasi ad
Ancona. Alla manifestazione si
sono uniti anche altri comitati ed
altre associazioni che si battono
contro lo scempio ambientale dei
nostri territori e per la difesa dei
Diritti dei cittadini. Ha preceduto
la manifestazione una conferenza
stampa che ha visto partecipi tutte le principali testate giornalistiche e televisive locali. Durante la
stessa sono state ribadite le motivazion di dissenso nei confronti
dell’insediamento di certi impianti
nei nostri territori, avvenuto spesso senza tenere in adeguata considerazione i cittadini interessati,
il loro diritto incoercibile alla Salute ed alla tutela delle proprietà.
I Comitati hanno annunciato le
loro prossime iniziative di natura
procedurale e legale per esigere
dalle istituzioni, Regione in primis, il rispetto della legalità e delle normative già vigenti, nazionali
e comunitarie. Tali azioni saranno volte a produrre: 1) memoria
legale, per ribadire la sussistenza
delle condizioni per l’adozione di
provvedimenti in autotutela volti alla sospensione doverosa ed
immediata delle autorizzazioni
rilasciate ed in itinere; 2) Informativa/esposto alla Corte dei Conti:
la situazione creatasi con la L.R.
3/2012 che presenta palesi vizi di
incostituzionalità, espone l’Ente
regionale a possibili danni erariali, per i quali chiameremo in causa gli amministratori ed i dirigenti,
in base alle proprie responsabilità personali determinate dal loro
ruolo; 3) verifica nelle sedi competenti della reale sussistenza,
per alcune aziende proponenti,
dei requisiti che definiscano lo
status di “società agricola”, essenziale ai fini del conseguimento delle autorizzazioni.
Gli organizzatori
Trenta anni fa...
Il 22 settembre di trenta anni fa,
grazie a una geniale idea di Goffredo Bianchelli, nata durante un
pranzo di lavoro con Giacinto Facchetti, si svolse la riedizione della
partita Italia Germania di Mexico
70. L’indimenticabile 4 a 3. Ma
non fu una partita tra arzilli vecchietti che si ritrovavano magari
con meno capelli e con un po’ di
pancia in più. Fu partita vera con
la partecipazione di quasi tutti i
protagonisti di quella magica notte di grandi emozioni: a Senigallia
giunsero tutti i protagonisti ,con la
sola eccezione di Gigi Riva. Medici sportivi a disposizione delle squadre i Primari senigalliesi
dott. Lucio Massaccesi e il dott.
Paolo Quagliarini che Bianchelli
ringraziò pubblicamente assieme
a Luca Pagliari e Maurizio Ceppetelli suoi stretti collaboratori
Rivera, Mazzola, Boninsegna,
Facchetti, il C.T. Valcareggi , Haller, Muller, Overath scesero sul
prato dello Stadio Comunale. Ma
non fu solo la replica una partita di calcio, trasmessa in differita
dalla RAI con la telecronaca di
Nando Martellini,l’evento ebbe
il patrocinio della Gazzetta dello
Sport, della Regione, della Provincia, del Comune, dell’Azienda
di Soggiorno, dell’Ass. Albergatori e dei Commercianti. Bianchelli
organizzò tutto l’evento con lo
scopo di devolvere l’incasso in
beneficenza.
Paolo Pizzi
agisce bene nel nome di Gesù, non potrà
parlare male di lui. Ciò che importa qui
non è un generico "fare il bene", ma il farlo nel nome di Cristo, e il non danneggiare il suo nome. Questa pagina del Vangelo, che sembra molto aperta, molto poco
ecclesiastica e clericale, è in realtà abbastanza rigorosa. Invita il gruppo dei discepoli a non essere un gruppo chiuso, esclusivista, depositario assoluto delle parole e
dei gesti di amore del Maestro. Ma nello
stesso tempo insiste sull'agire "in nome di
Gesù". Veniamo dunque a noi, alla nostra
situazione di Chiesa del terzo millennio.
E' molto facile essere esclusivisti, chiusi, pretendere che le proprie idee pastorali
o spirituali siano le migliori: accade tra
preti, tra catechisti, all'interno delle parrocchie e dei movimenti, nel rapporto tra
preti e laici, nelle comunità religiose... e
anche nei confronti di chi al di fuori della Chiesa opera per la pace e la giustizia
l'atteggiamento prevalente è spesso di diffidenza, di sospetto, di svalorizzazione.
Perché il punto di riferimento è il proprio
ruolo, il proprio gruppo, la propria asso-
di don Fulvio Bertellini
ciazione, la propria opera... e qualunque
altro soggetto diventa un intruso, un concorrente, uno di cui diffidare. Gesù invita
a spostare il nostro centro di misurazione:
è in riferimento a lui che dobbiamo valutare. Chi agisce bene nel suo nome deve
essere accolto, non disprezzato.
E sempre prendendo il Cristo e la fede in
lui come criterio fondamentale comprendiamo anche la severità della parole di
Gesù contro lo scandalo, il recare inciampo alla fede, soprattutto dei più deboli.
Chi va contro la fede dei piccoli, va contro Cristo stesso. E anche chi va contro la
propria stessa fede. Il discorso qui si fa
paradossale: "Se il tuo occhio ti scandalizza, càvalo". Non è certamente un invito all'automutilazione. Ma è un invito ad
essere attenti alla propria coscienza e alla
propria vita spirituale, prima di permettersi di giudicare i fratelli. Il brano comincia
con i discepoli che giudicano quel tale; si
conclude con Gesù che si rivolge al discepolo, e lo invita a giudicare prima se stesso, a spostarsi dal centro di attenzione, a
lasciarsi guidare dal Maestro.
inbreve
A Monterado
Domenica 30 settembre Monterado “si ridesta” per la tradizionale festa della Madonna
della Misericordia con la processione animata dai ragazzi/e della Prima Comunione e
della Cresima. La festa sarà l’occasione per
avviare l’anno della fede, meditando su: “La
fede della Madonna”. Con la festa, ripartono
le attività pastorali: 1. Il catechismo, a partire
dalla domenica 14 ottobre, dalle ore 10 alle
ore 11, con la partecipazione alla Messa con
genitori e nonni. 2. Il family cultura o Università di Monterado, dal lunedì 15 ottobre con il
solito ritmo dell’anno precedente: ore 19,4520,45 test; ore 20,45 in poi, convivenza fraterna. 3. L’Oratorio riprende la sua attività
con l’Azione Cattolica Ragazzi e i formidabili
educatori: Lorenzo, Vanessa, Tamara e…
4. Inizia la cultura “dell’Unità pastorale” che
comprende Ripe, Passo Ripe, Castelcolonna e Monterado con “l’arciprete don Paolo
Campolucci e il Vice-Arciprete don Filippo
Savini”, mentre don Giuseppe rimane per le
attività ordinarie “ad nutum Episcopi” e sempre “Deo favente”.
"Being an angel"
Venerdì 28 settembre 2012 – alle ore 16,45
– presso la Biblioteca Antonelliana di Senigallia verrà presentato il racconto di Silvia
Santolini "Being an angel", (Dove lei non è).
Authurium Ibiskos Editrice Risolo. L’introduzione e letture sono di Giacomo Giannini. Interviene: Valeria Bellagamba, organizzatrice
eventi culturali, curatrice del blog letterario
“LibriSenzaCarta”. Sarà presente l’autrice
Silvia Santolini, nata a Senigallia nel maggio 1992. Dopo aver conseguito il diploma
di maturità classica, presso il liceo classico
Giulio Perticari (Senigallia), si iscrive alla
facoltà di Giurisprudenza, che attualmente frequenta nella sede dell’università Luigi
Bocconi di Milano. Durante il periodo liceale,
ha conseguito buone classificazioni e premi
nell’ambito di piccoli concorsi letterari extrascolastici. Studia pianoforte al Conservatorio statale e si interessa di danza, musica
leggera, teatro e poesia. Il racconto parla di
Francesca, giovane fotografa italo-americana, morta da qualche tempo (Denver aprile
1958 – New York gennaio 1981). La sua anima parlante cerca allora di ripercorrere una
ad una le tappe più significative della sua
esistenza umana, concentrandosi soprattutto su sensazioni ed emozioni vissute nel
mondo terreno. Un testo ricco di un inteso
impatto emotivo nonché di dense suggestioni continue e variegate.
Ilario Taus
redazione@voce misena.it
www.vocemisena.it
P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia
Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132
Settimanale della Diocesi di Senigallia
Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia.
Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi.
Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo
Pasqualini, Ilario Taus, Giulia Torbidoni. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura:
4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI
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