Vitavissuta Celebrazione conclusiva
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Vitavissuta Celebrazione conclusiva
Vitavissuta a cura di Giancarlo Giuliani Non voglio fare il moralista, ma questa moda dei registri civili non mi entusiasma. Va bene che dobbiamo rispettare tutti e che non possiamo pensare che tutti i valori morali siano condivisi. Ma mi domando: è veramente giusto riconoscere gli stessi diritti a chi sceglie di essere famiglia stabile assumendosene i doveri e a chi decide liberamente di stareinsieme finché e come gli va, senza assumersi veri doveri, se non parziali ed aleatori? Credo che sia più una moda che una vera esigenza. Ne è prova il fatto che questi registri generalmente restano quasi vuoti. Perché se voglio fare come mi pare, lo faccio come mi pare. Settimanale della Diocesi di Senigallia - Giovedì 27 settembre 2012 - € 1,00 N. 33 Poste Italiane S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (conv. in L 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, DBC Ancona - Tassa riscossa 60019 Senigallia - Giornale locale ROC Editoriale Io c'ero Io c’ero a Loreto in quel 4 ottobre 1962 quando Papa Giovanni XXIII, ad una settimana dall’inizio del Concilio, venne a Loreto per implorare Maria per quel grande evento che avrebbe illuminato la chiesa in questi anni. E giovedì prossimo Papa Benedetto ripete quel viaggio per ricordare che son passati 50 anni da quello storico avvenimento. Ricordo ancora l’ansia e la trepidazione nel prepararci a vedere il Papa per la prima volta. Era un avvenimento raro allora, il Papa non era mai uscito fuori dal Vaticano. Cominciava così la grande avventura conciliare, perché i nostri studi e la nostra vita sono stati fortemente segnati dal Concilio. Si respirava l’aria del concilio, cercavamo di seguirlo sui giornali e le riviste, c’era entusiasmo nel leggere e rileggere i documenti pieni di novità, bellezza, pensiero, spunti di meditazione e di vita. L’attenzione al Concilio aumentava man mano che si svelava nella sua ricchezza e grandiosità per poter vivere con la Chiesa tutte le sue meravigliose realtà: il primato della parola di Dio, la liturgia vissuta in modo vitale, la forza dell’apostolato dei laici, un’idea di chiesa non piramidale ma comunitaria, lo slancio della missione, il servizio pastorale dei vescovi, l’ansia e lo sforzo per l’unità dei cristiani, la luce sulle Chiese orientali, la stima e il dialogo con le religioni, la radicalità della vita consacrata, l’inserimento cristiano in tutte le realtà per portarvi il lievito di Cristo... Mettere al centro della propria vita il Concilio è un modo di pensare in grande ed incarnare la fede nella storia. Sarebbe davvero bello se nella chiesa sentissimo la voglia di contaminarci un po’ con l’esperienza del Concilio: ci renderebbe tutti meno sordi e ciechi nei confronti degli appelli del Vangelo. Gesualdo Purziani SINODO DIOCESANO SENIGALLIA Celebrazione conclusiva Sabato 13 ottobre 2012 dalle 16.30 in piazza Garibaldi Sarà celebrata la S. Messa Incroci di diritti Approvato a Senigallia il registro delle 'unioni di fatto'. Qualche idea. Anche Senigallia avrà il suo registro delle unioni civili, così come previsto dall'ordine del giorno approvato nell'ultima seduta del Consiglio comunale. In questo periodo è un tema molto caldo che va ad intrecciarsi impropriamente con altri temi come ad esempio il matrimonio tra persone delle stesso sesso. Nel nostro Paese non siamo ancora capaci di affrontare i problemi per quello che sono. Bisogna sempre arrivare allo scontro ideologico. Questo porta solo all’immobilismo. Si stanno creando le stesse condizioni che accompagnano il dibattito sul fine vita, dove sta diventando impossibile affrontare il tema delle cure nella fase terminale perché in realtà tutti pensano all’eutanasia. In tanti si chiedono se tale questione sia così prioritaria a livello comunale, dal momento che per regolamentare questo tema è necessaria una legge nazionale. E’ difficile comprendere questo darsi un gran da fare da parte di tanti amministratori locali che istituiscono registri di tutti i generi che non hanno alcun effetto legale. Ogni città ha di quei problemi locali che risulta difficile capire tanto dispendio di energie su temi che si collocano fuori dalla competenza amministrativa di un comune. Solo per fare alcuni esempi, pensando a Senigallia, vengono subito alla mente la semplice manutenzione delle strade come la pulizia dei tombini, la verniciatura delle strisce pedonali diventate invisibili, il fatto che troppe giovani coppie siano costrette ad andare a vivere nei comuni limitrofi per una folle lievitazione dei prezzi degli immobili, la constatazione di quanta droga sia a disposizione sul nostro territorio. Non per dire che la nostra amministrazione non sia presente, ma va sottolineata l’inutilità di tutta l’enfasi che questi giorni ha circondato il registro delle unioni civili. Per una singolare coincidenza, all'indomani della votazione consiliare senigalliese il presidente dei vescovi italiani, cardinale Bagnasco, nella sua prolusione di apertura del Consilgio permamente della Cei, ha dedicato un passaggio al delicato tema: "Com’è noto, nell’opinione pubblica la questione delle unioni di fatto viene rappresentata come contrapposizione tra una concezione laica del matrimonio e della famiglia e una concezione cattolica, con l’accusa che si vuole imporre allo Stato laico una visione confessionale. Ma non è così: si tratta invece della dialettica tra diverse visioni “laiche” dei diritti. Si parla, ad esempio, di “libertà di scelta” a proposito delle unioni di fatto; ma è paradossale voler regolare pubblicisticamente un rapporto quando gli interessati si sottraggono in genere allo schema istituzionale già a disposizione. In realtà, al di là delle parole, ci si vuol assicurare gli stessi diritti della famiglia fondata sul matrimonio, senza l’aggravio dei suoi doveri. Inoltre, si dice che certe discipline giuridiche non impongono niente a nessuno, ma solo permettono di avvalersi di una norma da parte di chi lo desidera. In verità, è la situazione complessiva a non essere più la stessa: infatti, a fronte di determinate leggi, si modifica il significato proprio dell’istituzione matrimoniale, il pensare sociale ne viene pesantemente segnato e, di conseguenza, l’educazione dei propri figli. Sarebbe ingenuo, o peggio, negare che diversi orizzonti normativi influenzano e modificano inevitabilmente il sentire comune e quindi il costume generale. Per questa ragione, il riconoscimento di determinate situazioni o pratiche, non è mai neutrale: pur se non obbliga alcuno, è fortemente condizionante tutti. (...) Se la famiglia fonda la società, la presidia e ne garantisce il futuro, la società a sua volta ha l’obbligo e la convenienza di presidiare in maniera privilegiata la famiglia, riconoscendone pubblicamente il valore unico e ponendo in essere le misure necessarie e urgenti, affinché non sia umiliata e non deperisca. Un impegno, questo, sacrosanto e insieme laicissimo, come lo sono gli altri impegni che scaturiscono da principi irrinunciabili, e per questo non in discussione. Oggi c’è una gran voglia di introdurre nuovi “diritti”, legati a sensibilità emergenti. Per questo occorre un acuto discernimento, da esercitare negli ambiti nei quali si affermano 'gli interessi più vitali e delicati della persona, lì dove hanno luogo le scelte fondamentali inerenti il senso della vita e la ricerca della felicità' (Benedetto XVI)". in questo numero 8 - 9 I buoni frutti della Sicilia Un breve resoconto di viaggio 11 Guardia medica a Mondolfo Attivato il servizio al 'Bartolini' 12 Nori De' Nobili: il museo Ripe rende omaggio all'artista attualità la voce misena 27 settembre 2012 Mons. Schettino, anima rara “Sarà grandissimo il rimpianto per la perdita di mons. Schettino, soprattutto da parte dei più poveri perché l’arcivescovo viveva povero tra i poveri”. Così il vicario generale dell’arcidiocesi di Capua, mons. Pietro Piccirillo, ha ricordato mons. Bruno Schettino, arcivescovo di Capua e presidente della Commissione episcopale per le migrazioni della Cei e della Fondazione Migrantes, scomparso improvvisamente nella notte tra il 20 e il 21 settembre. Domenica 23 settembre, in cattedrale a Capua, si sono svolti i funerali del presule, presieduti dal card. Crescenzio Sepe, presidente della Conferenza episcopale campana. “Mons. Schettino era un pungolo d’oro. Un invito dolce e pressante a fare di più, a fare meglio. La carità per lui non era mai sufficiente. Per questo mancherà molto a tutti noi che lavoriamo in questo grande laboratorio umano della Domiziana, come amava definirlo”. A parlare è Antonio Casale, direttore del Centro Fernandes per immigrati, struttura realizzata nel 1996 dall’arcidiocesi di Capua a Castelvolturno. Da vescovo e da presidente della Migrantes non ha mai pensato a grandi progetti o ampollosi documenti. La sua preoccupazione era come potevano mangiare, dormire, trovare un lavoro e avere un documento i ragazzi che salivano le scale del palazzo o lo aspettavano al Centro di accoglienza". Intervista all'economista Stefano Zamagni “Una contrazione che “non deve sorprendere” e la cui causa è “la crisi”. L’economista Stefano Zamagni, esperto di terzo settore e già presidente dell’Agenzia per le Onlus, ritorna sui dati diffusi dall’Istituto italiano per la donazione, secondo cui il 2011 è stato “l’anno nero della raccolta fondi”. I dati, raccolti su un campione di 180 organizzazioni non profit rappresentativo dell’intero terzo settore italiano, registrano “un calo molto significativo delle raccolte fondi da privati (cittadini e imprese): solo il 24% ha aumentato la propria raccolta fondi nel 2011 rispetto al 2010, contro un 39% che non ha avvertito nessun cambiamento sostanziale e un 37% che dichiara di averla diminuita”. Un anno fa, invece, erano il 41% le organizzazioni che avevano registrato un incremento. Cittadini e aziende si confermano la fonte d’entrata prevalente, ma i primi, “pur essendo indicati dal 50% del campione come la fonte d’entrata dalla quale si è raccolto di più, perdono 11 punti percentuali rispetto all’indagine condotta a inizio anno”. Peggio vanno le aziende, “indicate dal 37% come le meno generose, con un incremento di 16 punti percentuali”. Professor Zamagni, cosa ne pensa di queste percentuali? Il dato non deve sorprendere: lo stesso trend si è verificato anche negli Stati Uniti d’Ame- L'anno nero delle donazioni A Bologna, eventi e iniziative Tutti i colori delle bande musicali Sono ben 15 le orchestre multietniche discograficamente attive nel nostro Paese, con 180 musicisti provenienti da 28 paesi diversi e da 5 continenti. L’Italia conquista il primato europeo per questo genere di ensemble. Questi sono i risultati dello studio sulle orchestre multietniche, condotto per il “Meeting delle etichette indipendenti” da Francesco Fiore, componente e leader della Med Free Orkestra di Roma, e che verrà presentato domenica 30 settembre a Faenza, nell’ambito del Supersound Mei. Il primato se lo aggiudica Roma, con 5 orchestre presenti nel territorio cittadino: dalla ormai famosa e capostipite di tale movimento l’Orchestra di Piazza Vittorio, alla Orchestra del 41° parallelo, alla Precharija Orchestrar, dalla neonata Orchestra Multietnica della Garbatella (Ogm) alla Med Free Orkestra (Mfo). “Non è mai facile tenere insieme un’orchestra, specie se i componenti provengono da molti Paesi diversi – ci dice Francesco Fiore leader della Mfo e autore dello studio – ma quando si possiede un linguaggio universale come quello musicale diventa tutto più facile”. Non solo multietniche, le orchestre italiane sono anche poliedriche. Sono infatti moltissimi i generi musicali suonati dalle bande prese in esame da Fiore. Si va dalla musica mediterranea, alle contaminazioni rock e reggae, passando per repertori di ispirazione balcanica, ecc. rica, che è il Paese tradizionalmente più aperto sul fronte delle donazioni alle organizzazioni non profit. La spiegazione è legata alla crisi: quando si riducono i redditi familiari medi è ovvio che, se si taglia tutta una serie di costi, anche la donazione ne risente. C’è stata sia una diminuzione del numero assoluto dei donatori, sia una riduzione dell’ammontare dell’importo elargito da parte di quanti hanno continuato a donare. Questo dato, di per sé fisiologico, deve però far riflettere: in una fase nella quale c’è molto più bisogno delle organizzazioni non profit queste hanno minori disponibilità economiche e, quindi, più ridotti spazi d’azione. Non bastano le elargizioni volontarie? Finora il non profit ha potuto ottenere risorse quando ce n’era meno bisogno, nei periodi di ‘vacche grasse’. Quando le cose vanno bene è ovvio che aumentano le donazioni, come pure la disponibilità degli enti pubblici ad allocare risorse. Siamo di fronte a un paradosso che c’impone di ripensare i meccanismi del finanziamento. Come fare? Bisogna che il mondo del non profit sciolga il nodo, attrezzandosi per arrivare a definire strumenti finanziari adeguati alle caratteristiche di questi soggetti. In primo luogo bisogna consentire loro di emettere obbligazioni sociali, di solidarietà, strumento che ancora in Italia non è ammesso. Secondo, bisogna andare verso la creazione di un mercato sociale dei capitali: non è possibile che solo le imprese ‘profit’ possano finanziarsi alla borsa. Questo significa tarpare le ali a quei soggetti che maggiormente potrebbero fare del bene quando è più necessario. Basterebbe poco per intraprendere questa strada, ma ci vuole la volontà politica. E il 5 per mille? È uno strumento che va nella direzione del consentire un finanziamento al non profit. Ma è ancora un provvedimento annuale, non è stato messo a regime e le organizzazioni non possono permettersi una programmazione avendo come base certa questa risorsa. Oltre alla crisi, ci sono altre cause che “minano” il finanziamento del non profit? Sì, c’è una competizione tra ‘profit’ e ‘non profit’, dove le imprese ‘profit’ stanno internalizzando funzioni proprie del non profit, promettendo di utilizzare in maniera più efficiente le risorse che arrivano. Pensiamo a grandi gruppi bancari, come pure a grosse imprese che hanno sviluppato un sistema di welfare aziendale, ad esempio attraverso la responsabilità sociale. Sono imprese capitalistiche che, già da anni, si fanno carico dei bisogni dei territori cui insistono, mostrandosi come alternativa al mondo del non profit. a cura di Francesco Rossi Dal 5 al 7 ottobre a L'Aquila Giornata dei risvegli Volontariato Italia La malattia, la dipendenza dagli altri, il risveglio dal coma e il lungo percorso che ne consegue. Non più “ahimè”, ma “hai me”, dove il “me” è il familiare, l’amico, il vicino, insomma quante più persone possibile, sensibilizzate sull’importanza della prossimità. Perché “vivere accanto a una persona con esiti di coma, convivere con la malattia, vuol dire essere coinvolti in una dimensione a tutto campo dove la riabilitazione non finisce mai nei luoghi deputati ma si prolunga al domicilio, nelle speciali d’accoglienza per famiglie con persone in stato vegetativo, punto di partenza per “un percorso assistenziale personalizzato e costruito sulle reali esigenze della persona in stato di minima coscienza e della sua famiglia”. Motore di quest’iniziativa è l’associazione “Insieme per Cristina”, nata avendo come riferimento Cristina Magrini, una donna oggi 47enne in stato vegetativo dal 1981, e per aiutare il papà Romano, che da anni è alla ricerca di un modo per garantire l’assistenza a Cristina quando lui non sarà più in grado di pensarci in Un appuntamento nazionale per prima persona. della manifedare voce alle famiglie e proporre Scopo stazione annuale è “riflettere su coma nuovi sistemi di cura. e stati vegetativi e promuovere una unità di assistenza permanente, nella nuova cultura della cura”. Per questo società civile, nella vita di tutti i giorni”. ci saranno un’anteprima teatrale, tornei Fa leva sul gioco di parole – “Quando sportivi, una festa di piazza e convegni l’ahimè diventa hai me!” – lo slogan in diverse città italiane, mentre spot sascelto per la 14ª Giornata nazionale dei ranno in tv e in oltre 300 sale cinemarisvegli (7 ottobre 2012), organizzata tografiche. A fare da testimonial, l’atdall’associazione “Gli amici di Luca” tore teatrale Alessandro Bergonzoni, (www.amicidiluca.it). La presentazio- che con la campagna di comunicazione ne della Giornata è stata anche l’occa- si rivolge a “tutte quelle persone che sione per dare la “bella notizia” – come non sono coinvolte” dalla malattia, per l’ha definita Fulvio De Nigris (direttore “raccontare a chi ‘sta fuori’”. “Quanto del Centro studi per la ricerca sul coma torno – dice l’attore nello spot – ahimè “Gli amici di Luca”) – che il Comu- sarà il più grande monumento artistico ne di Bologna metterà a disposizione all’altruismo disinteressato. Soffri, hai una struttura per il reinserimento delle dei problemi, sei solo? Hai me!”. “Quepersone con esiti di coma. Mentre il 4 sta – sottolinea De Nigris – è una festa ottobre, festa di san Petronio, patrono nazionale. Il nostro desiderio è dare della città e della diocesi di Bologna, voce alle famiglie per ribadire la necesverrà inaugurata, nel Villaggio della sità di aiuto e di servizi e per cercare di speranza di Villa Pallavicini, una casa diffondere un nuovo sistema di cura”. Cercare nuovi modelli di sviluppo, riaprire il dialogo con le istituzioni, trovare nuovi modi per “abitare la crisi”. Si svolgerà a L’Aquila nei giorni 5, 6, 7 ottobre 2012 la VI Conferenza nazionale del volontariato – (prevista dall’articolo 12 della Legge Quadro sul Volontariato, n. 266 del 1991). L’appuntamento è rivolto alle organizzazioni di volontariato, agli operatori impegnati nel settore e a tutti i soggetti istituzionali. Ed è organizzata dal ministero del Lavoro e delle politiche sociali – Direzione generale per il Terzo settore e le Formazioni sociali - in colla- nire, tra gli altri, il presidente della regione Abruzzo, Giovanni Chiodi e il capo della Protezione civile, Franco Gabrielli. Presiede i lavori il direttore generale del ministero del Lavoro e politiche sociali, Danilo Giovanni Festa. A seguire ci sarà la tavola rotonda dal tema “Abitare la crisi” che vedrà confrontarsi diversi docenti universitari. Poi sarà la volta della relazione sulle attività svolte nei territori con un intervento di Francesca Danese, vicepresidente di Csvnet. Nel pomeriggio di venerdì verrà anche presentato il censimento del Censis sulle istituzioni non profit. Nella giornata di sabato, invece, otto gruppi di lavoro si confronteranno su diversi temi: dallo sviluppo del territorio al rapporto con le istituzioni, passando per la legalità, la comunicazione e la responsabilità sociale di comunità. Domenica verranno presentate le sintesi dei gruppi. Chiuderà i lavori il sottosegretario Maria Cecilia Guerra. La Conferenza nazionale del volontariato vuole rilanciare il rapporto, in tempi di crisi, con le istituzioni borazione con l’ Osservatorio nazionale per il Volontariato e in partenariato con la Provincia dell’Aquila e il Coordinamento nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato – CSVnet. Il programma è stato definito dopo circa 100 incontri preparatori che hanno coinvolto cinquemila volontari e 3.500 organizzazioni di volontariato, diffusi su tutto il territorio nazionale. Secondo i dati di Csvnet, aggiornati al 15 settembre, il percorso ha toccato 72 città e 13 regioni. In particolare sono stati realizzati 39 incontri in piccoli centri o in provincia e 33 in grandi città. Le regioni che non hanno partecipato agli incontri hanno attivato consultazioni alternative, anche attraverso il web. Ad aprire i lavori venerdì 5 ottobre, sarà la ministra Elsa Fornero. Seguiranno i saluti istituzionali che vedranno interve- enti locali la voce misena 27 settembre 2012 Appello del Wwf: "RiutilizziAMO' l'Italia Gli atleti marchigiani delle Paralimpiadi 2012 “RiutilizziAMO l’Italia anche nelle Marche segnalando on line su wwf.it/riutilizziamolitalia, fino al 30 novembre, le aree dismesse o degradate del proprio territorio immaginando come reinventarle a misura d’uomo, comunità e ambiente. E’ l’appello del Wwf per la Campagna “RiutilizziAMO l’Italia” (www.wwf.it/riutilizziamolitalia), con cui l’associazione del Panda chiede ai cittadini di indicare siti inutilizzati o in stato di degrado compilando l’apposita scheda di censimento on line sul sito www. wwf.it/riutilizziamolitalia, immaginando allo stesso tempo una proposta creativa per riconvertirle, creando per esse nuove ‘destinazioni d’uso green’ e individuandone il riuso ambientale e sociale evitando così ulteriore consumo di suolo e cementificazione spregiudicata. “L’obiettivo del Wwf è innescare un movimento culturale e sociale in grado di avviare, regione per regione, il più grande progetto di recupero e riqualificazione del territorio italiano. Un movimento partecipato grazie al quale le comunità locali possano riappropriarsi del proprio territorio, ricostruire lo spazio in cui vivono, con iniziative spontanee e dal basso, che finora può inoltre contare sulla mobilitazione della Rete di esperti locali e di docenti. Il Presidente del Comitato Italiano Paralimpico Regione Marche, Luca Savoiardi, e il Presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, hanno ricevuto nella sede regionale i quattro atleti paralimpici marchigiani, protagonisti alle recenti Paralimpiadi di Londra 2012. La squadra dei “Fantastici 4” azzurri, Andrea Cionna,Giorgio Farroni, Assunta Legnante e Riccardo Scendoni, ha totalizzato un ottimo “bottino” di medaglie: l’oro di Assunta Legnante (lo scorso 5 settembre nel lancio del Peso F11, con la misura di 16.74 che ha fatto registrare il nuovo record del mondo) e l’argento di Giorgio Farroni (l’8 settembre, nella gara su strada mix T1-2, distanza 24km, con il tempo di 45’ e 24’’). “Le Paralimpiadi di Londra 2012 – dice Savoiardi - per il movimento marchigiano hanno rappresentato senza dubbio un’edizione di successo con i nostri portabandiera che si sono ottimamente comportati e hanno onorato la maglia della Nazionale”. “La comunità marchigiana – ha detto il presidente della Regione, Gian Mario Spacca - è fiera dei ‘suoi ragazzi’. Andrea Cionna, Giorgio Farroni, Assunta Legnante, Riccardo Scendoni, hanno fatto brillare anche i colori delle Marche". Le Marche al primo posto in Italia Le vongole che fanno discutere Accordi per l'apprendistato “Il mio impegno e quello dei Capigruppo sarà quello di sollecitare l'Assessore regionale alla pesca Sara Giannini per fissare quanto prima un incontro con i vostri rappresentanti”. Con questa rassicurazione del Presidente del Consiglio regionale Vittoriano Solazzi si è conclusa questa mattina l'audizione tra i Capigruppo e gli operatori del Corsorzio gestione vongole di Ancona, che da tempo stanno vivendo una momento di crisi per l'assenza di molluschi nello specchio di mare attribuito al comparto dorico. Il Cogevo, come ha chiarito il Presidente Massimo Falaschini, chiede la restituzione “temporanea” del tratto di mare tra Porto Recanati e la foce del fiume Chienti (Civitanova), concesso tempo fa a 25 imbarcazioni del comparto di San Benedetto, quando furono loro a vivere una fase di scarsa pescosità. Nelle Marche i comparti della pesca delle vongole sono tre: Pesaro con 63 operatori, Ancona con 74 e San Benedetto, composto da 58 operatori più i 25 assegnati a Civitanova. Sono stati firmati gli accordi tra la Regione Marche, le organizzazioni sindacali, le associazioni dei datori di lavoro e dei prestatori di lavoro, le Università, l’Ufficio scolastico regionale e le Fondazioni ITS, per la disciplina dell’apprendistato. Documenti che recepiscono le recenti nuove disposizioni emanate a livello nazionale, contenute nell’apposito Testo Unico. Quest’ultimo definisce l’apprendistato come contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani, la cui disciplina è rimessa ad appositi accordi interconfederali ovvero ai contratti di lavoro stipulati a livello nazionale o interconfederale e mantiene la classica suddivisione delle tre tipologie di contratto innovandole: apprendistato per ottenere la qualifica e il diploma professionale, anche per l’assolvimento dell’obbligo di istruzione destinato ai giovani di età compresa tra 15 e 25 anni; apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere, destinato ai giovani di età compresa tra 18 e 29 anni, per il conseguimento di una qualifica professionale mediante assunzione in tutti i settori di attività, pubblici e privati; apprendistato di alta formazione e di ricerca, destinato ai giovani che dai 18 ai 29 anni intendono acquisire un diploma di istruzione secondaria superiore, titoli di studio universitari e dell’alta formazione, nonché per il praticantato per l’accesso alle professioni ordinistiche. Trapianti da record In sette anni 500 interventi. Regione tra le prime per le donazioni Oltre 500 trapianti in sette anni. E’ l’eccezionale risultato del Centro Trapianti inaugurato nel 2005 all’interno dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona. La decisione di inaugurare il Centro, diretto dal dott. Duilio Testasecca, venne presa a suo tempo nel momento migliore. Nel 2004 la popolazione marchigiana dimostrò tutta la sua generosità con 36 pmp (per milione di persone) facendo classificare la regione pri- ma in Italia per donazioni. A quel punto, Ospedale, Università e Regione decisero, di comune accordo, che era arrivato il momento giusto per avviare l’attività trapiantologica di fegato e rene nelle Marche in modo che i pazienti marchigiani non fossero più costretti a fare i viaggi della speranza altrove. Il primo trapianto di rene venne effettuato il 30 maggio 2005, il primo trapianto di fegato il 2 agosto successivo. Nel 2007 iniziò l’attività di trapianto su soggetti Hiv, di trapianti di pancreas e quelli combinati rene – pancreas, nel 2010 fu la volta del primo trapianto di rene da vivente. Da allora ad oggi sono stati eseguiti in tutto 518 trapianti: 249 di rene, 260 di fegato, 1 di fegato e rene, 2 di pancreas, 5 di pancreas e rene e 1 di rene da vivente. Nel frattempo è aumentata fortemente la sensibilità della popolazione sul tema delle donazioni che da un tasso dell’11,6 pmp del 2002 sono passate oggi al 44,1 conquistando il primato nazionale. In base ai dati del 31 agosto le Marche in Italia sono inoltre prime in classifica per donatori utilizzati con un tasso del 37,1 pmp. Seguono il Friuli Venezia Giulia con il 35,7 e la Toscana. Trenta giovani da tutto il mondo in viaggio nella terra dei loro antenati Nipoti di marchigiani emigrati Hanno meno di 30 anni e molti di loro non sono mai stati in Italia. Conoscono le Marche solo dai racconti dei loro nonni che a loro volta li hanno sentiti dai loro genitori. Sono marchigiani di seconda e terza generazione, 17 giovani provenienti dal Sudamerica, Australia, Canada ed Europa, che dal 24 settembre al 4 ottobre sono impegnati in un educational tour alla scoperta della terra d’origine dei loro antenati. Martedì 25 settembre hanno ricevuto in Regione il saluto delle istituzioni. “Dopo le precedenti esperienze – ha detto l'assessore Marconi – riproponiamo l’iniziativa del viaggio nelle Marche per questi giovani, figli e discendenti di emigrati marchigiani, affinché conoscano i luoghi e le città più suggestive della nostra regione, e diventino essi stessi promotori, nella propria comunità, della terra d’origine dei loro progenitori. Ci auguriamo pertanto che questa esperienza rappresenti per loro una proficua opportunità di arricchimento personale e di conoscenza delle proprie radici ma anche di presa di coscienza dei cambiamenti che hanno interessato negli anni la terra dei loro padri e nonni, affinché rimanga sempre vivo il legame e in grado di generare fruttuose opportunità di crescita reciproca”. L’educational tour è un progetto finanziato dalla Regione Marche ed organizzato in collaborazione con le Amministrazioni Provinciali, che rientra tra le iniziative del Piano Annuale emigrazione 2012. I 17 giovani coinvolti fanno parte delle associazioni di marchigiani nel mondo di Argentina, Australia, Belgio, Brasile, Canada e Venezuela. Le Associazioni all’estero sono un’opportunità per la promozione delle Marche: il legame tra la regione e le proprie comunità all’estero è saldo e duraturo. Le numerose associazioni di marchigiani nel mondo costituiscono un importante strumento di promozione dell’identità regionale in svariati campi, dal turismo all’Università, dalla cultura all’enogastronomia, all’insegnamento-apprendimento della lingua italiana. “Il viaggio nelle Marche dei giovani discendenti dei marchigiani all’estero – ha detto l’assessore – è fondamentale non solo per il recupero dell’identità linguistico-culturale delle seconde e terze generazioni ma anche per lo sviluppo dell’italofonia e dell’italofilia e per lo sviluppo delle relazioni internazionali della nostra regione. Per questo è necessario puntare su iniziative rivolte alle giovani generazioni, auspicando che questa rete tra le Marche e il mondo possa incrementare le opportunità professionali e costituire un elemento di promozione e scambio per la nostra regione”. Il programma del tour prevede la visita di alcuni dei principali centri delle Marche: Loreto, Portonovo, Ancona, Genga, Fabriano, Riserva naturale Gola del Furlo, Urbino, Gradara, Fano, Matelica, Recanati, Civitanova Marche, Urbisaglia, Abbadia di Fiastra, Montappone, Moresco, Monterubbiano, P.Sant’Elpidio, Fermo, Torre di Palme, Ascoli Piceno. In calendario anche incontri con le realtà sociali, culturali e produttive del territorio con iniziative di intrattenimento e animazione, nonché la tappa in alcune realtà produttive. S.G. la voce misena 27 settembre 2012 dill' al monc' in piazza a cura di G. Nicoli • Bisogna fare attenzione quando si attraversa piazza Garibaldi perché le macchine che girano per cercare un parcheggio o per uscirne a volte “sbucano” senza che ce se ne accorga. • Alla Posta in Via Armellini, sono state effettuati lavori di tinteggiatura, nonché il “muretto”, che abbelliscono la via. Fotografi da Roma Settembre di successi nazionali per la fotografia senigalliese. All’Associazione Gruppo Fotografico “Primo Piano”, mentre si parla ancora dell’esito positivo ottenuto dell’organizzazione della prima Olimpiade della Fotografia si lavora ora al ricco programma di appuntamenti, attività e incontri previsti per l’inverno, dato che gli eventi che trattano di fotografia a Senigallia sono sempre di grande richiamo e attirano il pubblico delle grandi occasioni. All’Associazione Gruppo Fotografico “Primo Piano”, c’è giustificata soddisfazione per l’incontro avvenuto domenica con un gruppo di esponenti della prestigiosa Scuola Romana di Fotografia, che nella giornata hanno incontrato il presidente del Gruppo Fotografico “Primo Piano” Andrea Pigliapoco e il vice presidente Enrico Morbidelli. Nell’ambito di una collaborazione appena avviata tra gli esponenti della prestigiosa scuola romana e il gruppo senigalliese, sono stati definiti i dettagli che daranno vita ad alcuni progetti cittadini di ampio respiro culturale, realizzati allo scopo di promuovere la cultura fotografica, lo scambio, la didattica della fotografia. I fotografi romani hanno poi voluto visitare i più importanti luoghi d’interesse per la storia della fotografia senigalliese tra cui il Museo della Mezzadria, che conserva una ricca collezione di opere del maestro Mario Giacomelli, la mostra “Graffiature. I paesaggi di Tullio Pericoli e Mario Giacomelli” proprio ieri conclusa per poi dirigersi nell’entroterra. Alighieri, Strada delle Saline, l’Arceviese, la Corinaldese, il lungomare Mameli, la Statale, via Cellini e viale della Resistenza a Marzocca. • Dovranno terminare i disagi della raccolta differenziata a “singhiozzo” città. Dal primo dicembre, infatti, il servizio verrà affidato ad un’azienda del centro-sud operante nel settore dell’ecologia. Finora si sono riscontrati gravi disagi ma spesso ci sono stati anche comportamenti non idonei. E’ importante che tutti i mezzi per la raccolta differenziata siano controllati tramite sistema satellitare in grado di accertare itinerario ed orario di passaggio per la raccolta. C’è in programma anche l’eliminazione graduale di tutte le isole ecologiche, estendendo il “porta a porta”. La "Terra del Duca" s'incontra ad Assisi Pane nostrum fa il pieno di pubblico Vetrina importante per il progetto “La Terra Del Duca”, il circuito turistico culturale composto da Senigallia - ente capofila - Gubbio, Pesaro ed Urbino, che ha partecipato con successo al terzo salone del Turismo delle città e dei siti Unesco svoltosi ad Assisi nei giorni scorsi. I luoghi dichiarati patrimonio mondiale dell’umanità sono stati infatti ospiti della cittadina umbra che quest’anno ha organizzato anche la prima edizione delle “Giornate della Dieta Mediterranea”, un modello alimentare che è stato anch’esso riconosciuto patrimonio dell’umanità. Un evento di importanza nazionale e internazionale, che ha visto presente il 96% dei siti italiani distribuiti su quasi tutte le regioni italiane e dall’estero Cina, Germania, Giordania, Fiandre, San Marino, Croazia, Romania, oltre a Spagna, Grecia e Marocco, i paesi che insieme all’Italia rappresentano e custodiscono il modello culturale e nutrizionale della dieta Mediterranea. Quella di Assisi è stata quindi una nuova ed importante tappa per la promozione di Senigallia e del circuito turistico “Terra del Duca”, che per la sua peculiarità rappresenta un “unicum” nel panorama nazionale, valorizzando il patrimonio naturale, culturale e paesaggistico dei territori del circuito. Un itinerario che in pochi chilometri riesce a riunire eccellenze nel campo dell’arte, della cultura, dell’ambiente. adentistretti L'alcol dei ragazzi L’alcol durante l’età evolutiva mette a rischio un equilibrato sviluppo psico-fisico perché agisce su nuclei celebrali, come quelli del Circùito della Ricompensa, che utilizzano mediatori chimici, Nor-adrenalina e Dopamina, che esistevano ben prima dell’uomo: da 500.000.000 di anni. L’assunzione di alcol sin dagli 11 anni – il record mondiale dell’età di iniziazione all’alcol è un triste primato italiano – compromette l’equilibrio di sviluppo del cervello, esponendo i ragazzi ai rischi di un possibile avveniredi comportamenti istintuali, sfrenati e persino violenti. L’alcol è classificato ufficialmente tra i cancerogeni di prima classe insieme ad asbesto (meglio noto come amianto), benzene, raggi x e tabacco, per nominare i più noti alle cronache. L’alcol costituisce un’emergenza sociale per le intossicazioni acute di massa che ogni fine settimana vengono perseguite scientemente nelle nostre città e che ne fanno nell’opinione di tutti gli organi di polizia e di senigallia • Una nostra abbonata leggendo un libro che narrava una storia del periodo dell’ultima guerra, di una nota scrittrice italiana, ha trovato questa curiosità: “i bambini avevano festeggiato il Natale andando alla vigilia, con la nonna, a vedere il mercato dei giocattoli usati alla Fiera di Senigallia in via Calatafimi”. • Da lunedì prossimo, 1 ottobre, torna il limite dei 50 chilometri orari sul Lungomare, ma non si fermeranno i controlli per la velocità. I residenti possono stare tranquilli perché le automobili non “sfrecceranno” come hanno più volte lamentato perché il limite dei 50 orari verrà fatto rispettare con appositi controlli. Tra le strade dove è stato elevato il maggior numero di sanzioni, per eccesso di velocità, ci sono: il lungomare sorveglianza sociale la droga principe. L’abitudine all’ubriacatura, mutuata da culture diverse dalla nostra ma ormai solidamente acquisita, inizia in età scolare e tende a protrarsi nei decenni successivi. Un commercio molto arrogante a livello politico, non si perita di incentivarecon ogni strumento possibile, dalla pubblicità agli happy hours a basso costo, il consumo di un simile prodotto senza riguardo per la maturazione dei giovani, per la salute pubblica, per la sicurezza sociale. Il Rotary di Senigallia a partire dal 2008 ha scelto i ragazzi e non il commercio ed ha coinvolto clubs di 17 città, il Rotaract nazionale,e l’intero Distretto 2090 nel Progetto “Ragazzi senz’alcol”, che negli anni ha promosso incontri tra i ragazzi, gli esperti ed i politici, ha fatto produrre ai ragazzi dei licei trasmissioni radio e videoclips da diffondere in rete, ha distribuito decine di migliaia di depliants alle famiglie, aggiornando la popolazione sui gravi rischi dell’alcolin età scolare e sui pericoli del bere femminile. • Si dovrà aspettare il 2013, quindi ancora poco tempo si spera, per la rimozione dei cinque pescherecci destinati al Senegal che dagli inizi degli anni ’80 sono invece fermi nell’area dell’ex Cantiere Navalmeccanico. La loro rimozione darà anche il “via libera” alla disponibilità di una nuova e grande area dove realizzare dei parcheggi, sempre utili e necessari. • Una lettrice ci ha segnalato l’insistenza delle persone che chiedono, in continuazione, la carità. Cristianamente parlando è doveroso, ma non sempre si hanno gli “spicci”, anche perché non li si ha a “getto continuo” e dare poco,tipo venti centesimi, non soddisfa nessuno. Per fare un esempio, alla nostra lettrice, uno di loro, ha chiesto addirittura cinquanta euro! Tutto il sapore del pane foto "Senigallia notizie" E' andato in scena con il sole e una generosa temperatura di primo autunno, l'affascinante spettacolo della panificazione in piazza offerto anche quest'anno da Pane Nostrum, XII Festa Internazionale del Pane svoltasi a Senigallia da giovedì 21 a domenica 23 settembre. L'afflusso costante, l'interesse, l'attenzione e l'entusiasmo con cui oltre 40 mila presenze in quattro giorni hanno partecipato alle tante iniziative previste (sold out tutte le attività), confermano Pane Nostrum "uno degli appuntamenti gastronomici imperdibili nel panorama italiano", così come affermato da un recente articolo uscito per il Gambero Rosso. Più di 10.000 visitatori unici al sito Panenostrum.com nei soli primi venti giorni di settembre. Valutazione confermata anche dalla presenza di diverse troupe televisive e dai servizi realizzati per trasmissioni RAI tra cui “Sereno Variabile” (in onda il 29 settembre) e "La vita in diretta", così come da Paolo Berizzi, inviato de La Repubblica ospite del convegno, che ha definito Pane Nostrum un momento di grande importanza per sensibilizzare sempre più persone sulla qualità della filiera del pane e agricola in generale. Ogni anno, in occasione di Pane Nostrum, la città viene popolata da presenze di qualità, persone attente all'alimentazione consapevole e all'ambiente, desiderose di informazione e di conoscenza, orientate verso scelte responsabili. Tra i punti forti di Pane Nostrum c'è infatti la possibilià di entrare in contatto diretto con produttori, agricoltori, artigiani, realtà bio, grazie al percorso di Prodotti della Buona Terra (C.I.A. Terre di Frattula e produttori certificati BIO, Copagri, Coldiretti, CNA, Confartigianato), quest'anno ancora più ricco. Cuore della manifestazione sono stati i panificatori all'opera nei forni a cielo aperto allestiti in Piazza del Duca, quest'anno in arrivo da Trentino Alto Adige, Liguria, Toscana, Umbria, Abruzzo, Sicilia. Molta curiosità anche per i panificatori in arrivo dall'estero, dalle città gemellate con Senigallia, Sens (Francia) e Lorrach (Germania), così come dalla Grecia, dalla provincia di Etoloakarnania, grazie al Forum delle Camere di Commercio dell'Adriatico e dello Ionio. A fare gli onori di casa i pani delle Marche, in particolare pani di filiera, grazie ai panificatori del territorio aderenti a Confcommercio Imprese per l’Italia Provincia di Ancona e ai panificatori aderenti al Marchio Qualità della Camera di Commercio di Ancona, così come l'Associazione Pizzaioli Marchigiani con la pizza a km zero. Prese d'assalto le iniziative pensate nel senso della consapevolezza. Corsi di panificazione sold out prima ancora che iniziasse l'evento. Sold out i laboratori proposti allo stand dell'AIC per la celiachia, così come i Laboratori del Gusto Slow Food in collaborazione con IMT per i vini e quelli dedicati alla Birra. Tantissime richieste per ripetere il laboratorio sulla pasta madre. Oltre 1500 bambini si son divertiti a fare il proprio panino, grazie al lab pomeridiano Mani in pasta. Apprezzatissime le presenze di Cedroni, Uliassi e Fiorfrì con lo street food di qualità e i menù di Pane in cucina proposti da dverse osterie e trattorie del centro. Molto partecipato fin dal mattino il convegno “Mangio e bevo il mio territorio”, a cura del Comune di Senigallia con La Fonte, in collaborazione con Rees Marche nell’ambito del progetto “Oggi si acquista bio”, occasione per un confronto politico ra realtà legate alla filiera corta. Tra i momenti salienti: la presentazione dei Gas gruppi di acquisto solidale e gli interventi di Paolo Berizzi sulla discutibile importazione italiana di prodotti di panificazione congelati e precotti dai paesi dell'est, e di Roberto Podgornik, contadino e panettiere locale e ecologico, che ha invitato a riflettere sul bisogno di riappropriarsi della consapevlezza di noi stessi e del nostro benessere, quindi della notra terra. Alessandro Piccinini senigallia * Dal prossimo mese di Ottobre, previa sottoscrizione di nuova convenzione con l’Agenzia del Territorio, anche le consultazioni catastali rilasciate dallo sportello catastale, attivo presso questo Comune, saranno soggette al pagamento dei previsti tributi. Alla data del 30 Settembre verrà pertanto disattivata, da parte dell’Agenzia del Territorio, la procedura di rilascio gratuito delle visure catastali. Ciò potrebbe comportare una momentanea sospensione del servi- la voce misena 27 settembre 2012 zio in attesa della nuova procedura, per cui devono essere assolte le ultime formalità tecniche. * Si è concluso con un solo arresto il lungo inseguimento in autostrada, da Ancona fino all'Abruzzo, della gang responsabile negli ultimi giorni di numerosi furti in appartamento a Pesaro, Senigallia e Ancona. * L'architetto Michele Gasparetti è stato eletto presidente del Lions Service Club di Senigallia per il prossimo anno. Tre le priorità che ha lanciato: affrontare la crisi del nostro territorio, il problema dell'alcol tra i giovanissimi e la salvaguardia dell'ambiente, iniziative in collaborazione con l'amministrazione comunale. * In arrivo la festa de La Città Futura, giunta alla sua terza edizione. La festa si terrà come gli altri anni nella splendida cornice della pescheria del Foro Annonario. Si aprirà venerdì 28 settembre alle 16,30 e andrà avanti fino a domenica 30, con un’appendice lunedì 1 ottobre a Scapezzano. * La stagione balneare sulla spiaggia di Velluto è ormai alle ultime battute ed è tempo di bilanci. Nonostante la bella stagione dal punto di vista meteorologico e le novità negli stabilimenti balneari dove i prezzi sono rimasti invariati o aumentati dal 5 al 10% in quelli dove il listino era fermo al 2008, oltre i grandi eventi, a Senigallia i turisti sono in calo. ERRATA CORRIGE Nel numero scorso il titolo della notizia relativo all'aliquota della Tarsu comunale portava erroneamente la percentuale del 64%. Qualcuno ha rischiato l'infarto! Anche in un paese come il nostro, in cui la pressione fiscale è tra le più alte al mondo, questa percentuale è decisamente esagerata. In realtà, l’aumento effettivo delle tariffe Tarsu, come deliberato per l’anno 2012 in sede di bilancio di previsione, è pari al 6% rispetto all'anno 2011. Ci scusiamo con i lettori per lo spavento causato. Don Mario Camborata è il responsabile diocesano e regionale di Pastorale familiare Un dibattito che deve volare più altro Don Mario, parliamo dell’approvazione da parte del Consiglio comunale di Senigallia, nella sua ultima seduta della settimana scorsa, del registro delle unioni di fatto. Qual è il tuo punto di vista di prete che incontra tante famiglie nella quotidianità e di responsabile di questo delicato settore pastorale? Penso che la riflessione debba muoversi su diversi piani. Certamente la famiglia in questo momento ha bisogno di attenzione, di aiuti, di sostegno, di una profonda riflessione e non penso sia questo dibattito sul registro delle unioni civili il luogo giusto, il palcoscenico giusto, per affrontare da diversi punti di vista, antropologico, culturale, etico e sociale il tema della famiglia. C'è poi da chiedersi quale può essere il significato e il valore di questo registro delle unioni civili. Userei due parole: a me sembra che sia inefficace dal punto di vista giuridico e superfluo dal punto di vista sociale. Anche perché non c’è una legge nazionale che faccia da cornice al provvedimento amministrativo. Quindi, semmai, si tratterà di valutare – posto che alcune certe forme di convivenza socialmente significative hanno bisogno di maggiore tutela – nel momento in cui viene ad esistere un provvedimento legislativo a livello italiano. Sicuramente, come dicevo prima, la riflessione deve muoversi su altri piani, ben più alti dei piani e dei luoghi comunali. Questa riflessione ovviamente si muoverà a partire dal valore del matrimonio, della famiglia, di eventuali unioni, convivenze ecc. Ad una Chiesa profondamente attenta alle dinamiche sociali ed umane preme la riflessione più in generale di come la famiglia è sostenuta a livello di servizi e di attenzione nel nostro paese. Qui cambiano i governi, cambiano i colori, cambiano anche le sensibilità politiche, però è sotto gli occhi di tutti che i servizi alla famiglia mancano. In Italia non abbiamo avuto mai un piano organico legislativo e amministrativo a favore della famiglia. In altri Stati europei invece ci sono state iniziative a sostegno della famiglia anche e soprattutto dal punto di vista culturale e sociale, senza schieramenti e contrapposizioni religiose o di altro tipo ideologico. La Chiesa non vuole quindi fare il gioco delle parti per cui ci si aspetta che sia contraria a priori, ma semmai può essere un elemento sociale che interlocuisce e fa emergere alcuni bisogni. Certamente siamo disponibili a momenti di riflessione, approfondimento, dibattito, anche da diversi punti di vista, sul valore della famiglia, del matrimonio, della famiglia oggi, delle sue difficoltà, delle modalità per sostenerla e promuoverla. Partiamo da una visione di tipo cristiano che riguarda l’antropologia, l’etica e la società. Ma questo non ci limita nel confronto e ci permette assolutamente di collaborare con tutti quelli che hanno a cuore il bene e il valore della famiglia e del matrimonio. E questo ci dimostra che le barricate non sono mai servite a niente, tanto meno adesso. In questi momenti di profonde fatiche a tutti i livelli, conviene unirsi per il bene comune, non per aumentare steccati. a cura di L.M. documenti per pensare Nel 2000 il cardinale Martini proponeva alla città di Milano un'articolata riflessione Convivenze e famiglie, tra diritto e realtà La proliferazione dei modelli familiari e, segnatamente, la diffusione delle unioni di fatto e anche delle unioni tra persone dello stesso sesso sono il prodotto di un più generale processo di privatizzazione e di secolarizzazione della cultura, del costume e delle forme della convivenza. Esse interpellano il legislatore, diviso tra l’esigenza di fare i conti con l’evoluzione e la diffusione di nuovi costumi familiari e quella di un ancoraggio etico-sociale. Il primo e più fondamentale riferimento, per l’ordinamento italiano e dunque per le pubbliche autorità, è rappresentato dalla Costituzione e, segnatamente, dai suoi articoli 29, 30 e 31. «La famiglia è una società naturale fondata sul matrimonio», così si legge all’articolo 29. Merita notare che si deve a Togliatti la locuzione “società naturale”, ma furono poi Moro e Mortati a esplicitarne il senso. La famiglia è la prima e più originaria «formazione sociale» quella – come recita l’articolo 2 – nella quale si sviluppa e si perfeziona la persona umana. Questo suo carattere originario, precedente allo stato, prescrive ad esso una “zona di rispetto”, lo impegna ad “inchinarsi” alla sua autonomia. Se ne ricava altresì il cosiddetto favor familiae. Lo conferma la giurisprudenza costituzionale. In una recente sentenza, la Corte registra «la trasformazione della coscienza e dei costumi sociali, cui la giurisprudenza di questa Corte non è indifferente» e accenna alla convivenza di fatto «quale rapporto tra uomo e donna ormai entrato nell’uso e comunemente accettato, accanto a quello fondato sul vincolo coniugale». Ciò tuttavia «non autorizza la perdita dei contorni caratteristici delle due figure», considerato che «la Costituzione stessa ha dato alle due situazioni una valutazione differenziatrice», che esclude «affermazioni omologanti». Una differenza che la Corte esplicita così: «Il maggior spazio da riconoscersi, nella convivenza, alla soggettività individuale dei conviventi e viceversa dia, nel rapporto di coniugio, maggior rilievo alle esigenze obiettive della famiglia come tale, cioè come stabile istituzione sovraindividuale». Si può considerare cioè l’eventuale rilevanza giuridica di altre forme di convivenza, ma esse non possono pretendere l’equiparazione, quanto a status, alla famiglia. L’autorità pubblica, dunque, può adottare un approccio pragmatico e certo deve testimoniare una sensibilità solidaristica. Del resto, lo fa la stessa Costituzione, informata da una tensione solidaristica nel suo complesso e sul punto specifico. Alludo agli articoli 30 e 31, ove ci si impegna alla protezione della maternità e dell’infanzia e dei diritti dei figli nati fuori del matrimonio. Ma si deve accuratamente distinguere la famiglia da altre forme di unione non fondate sul matrimonio. Nella famiglia si dà un di più di stabilità e di dichiarata obbligazione sociale che va giuridicamente e socialmente premiata. Come ha notato il costituzionalista Emanuele Rossi, una volta fissata una nitida, inequivoca linea di demarcazione tra ciò che è famiglia e ciò che non lo è, secondo il chiaro paradigma costituzionale, «sul piano delle garanzie da riconoscere alle “non famiglie”, la soluzione non può che essere di tipo pragmatico, valutando di fronte alle diverse misure (l’alloggio, l’assistenza, la possibilità di succedere nel patrimonio e così via) le ipotesi in cui far prevalere le ragioni della differenza e quelle in cui dare preminenza alle ragioni dell’analogia (non tra diversi modelli di famiglia, ma tra famiglia e altre forme di convivenza)». Al vertice delle nostre preoccupazioni deve stare non già il proposito di penalizzare le unioni di fatto, ma piuttosto di sostenere positivamente e di promuovere le famiglie in senso proprio. Di fronte ai problemi di diritto stanno però le realtà concrete. La valorizzazione individualistica dei rapporti anche nell’ambito della famiglia ha ottenuto sì, come sopra si ricordava, lo scopo di sviluppare un rapporto di affetto e un riconoscimento della pluralità personale dei membri, ma ha indebolito la rilevanza sociale della famiglia e l’ha chiusa in un gioco di rapporti interni, spesso solo sentimentali e affettivi. Quell’individualismo è perciò responsabile anche d’una concezione troppo e, a volte, solo intimistica e sentimentale della famiglia, che la scollega dalla società e la rinchiude in un universo familistico di comunità chiusa. Essa rischia di riconoscere dignità relazionale solo all’affetto-sentimento e quindi – in ultima istanza – alle pulsioni instabili dei soggetti. Si dà allora dignità ai soggetti componenti della famiglia in quanto individui (uomo, donna, bambino), non in quanto membri del nucleo familiare (sposo e padre, sposa e madre, figlio). Non si può non rilevare infatti che l’enfasi sull’individuo ha portato a miglioramenti sociali, con una attenzione prevalentemente sviluppata però nella direzione piuttosto dei diritti individuali che di quelli personali relazionali (e quindi anche familiari). Per questo il processo positivo del superamento delle rigidità giuridico-economiche ha accresciuto l’irrilevanza sociale e civile della famiglia. Con la conseguente nascita di nuovi rapporti, basati su quella concezione individualistica: cioè sulla volontà libera e libertaria, che non chiede autorizzazioni sociali né assume responsabilità di stabilità di fronte a chicchessia, se non alla propria libera volontà. Non possiamo nasconderci che la genesi di queste nuove forme relazionali dipende fortemente dalle manchevolezze di una età di chiusure individualistiche e di scarsa solidarietà. Ad essa le nuove forme spesso cercano di opporsi, rimanendo però esse stesse dentro una visione individualistico-atomistica dei rapporti. Viene non di rado affermato che anche alcune di queste forme di convivenza diverse dalla famiglia tradizionale, qualora siano espressione di esigenze di mutuo amore e di mutuo sostegno, possono rivestire, almeno nelle intenzioni, una funzione sociale. Ma, nel momento in cui chiedono autorizzazione e riconoscimento pubblico, quei rapporti alternativi alla famiglia tradizionale (religiosa o civile che sia) devono sottoporsi anch’essi al giudizio sulla loro rilevanza sociale e civile, in riferimento cioè, per usare un linguaggio più filosofico, al “bene comune”. Una società non può perciò non stabilire una graduatoria di rilevanza tra varie istituzioni che si richiamano a modelli familiari, sulla base delle funzioni sociali che svolgono, della natura relazionale che presentano e della forza esemplare che esercitano. In questa linea le nuove forme di relazionalità non possono pretendere tutte quelle forme di legittimazione e di tutela che sono date alla della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Solo quest’ultima, infatti, riveste una piena funzione sociale, dovuta al suo progetto e impegno di stabilità e alla sua dimensione di fecondità. Le unioni omosessuali, pur potendo giungere, a certe condizioni, a testimoniare il valore di un affetto reciproco, comportano la negazione in radice di quella fecondità (non solo biologica) che è la base della sussistenza della società stessa. Le cosiddette “famiglie di fatto”, pur potendosi aprire alla fecondità, hanno un deficit costitutivo di stabilità e di assunzione di impegno che ne rende precaria la credibilità relazionale e incerta la funzione sociale. Esse infatti rischiano costitutivamente di gettare a un certo punto sulla società i costi umani ed economici delle loro instabilità e inadempienze. (dal discorso alla città di Milano dell’arcivescovo Carlo Maria Martini per la vigilia di sant’Ambrogio 2000) chiesa la voce misena 27 settembre 2012 A Marina di Montemarciano le iniziative della Caritas parrocchiale Un ascolto vicino e attivo chiesa E' purtroppo sotto gli occhi di tutti che situazioni di sempre maggiore povertà stanno segnando anche la nostra realtà, colpendo le fasce più deboli. Già da anni la Caritas parrocchiale di Marina di Montemarciano offre la distribuzione gratuita di indumenti, che insieme alla Social caritas, ad espressioni caritative delle associazioni e ad altre azioni costituiscono il grande tesoro diffuso di carità del quotidiano. Ma oggi, anche spronati dalla crisi, è tempo di ottimizzare tutto questo potenziale diffuso e, in linea con la Caritas diocesana, di organizzare un Centro di Ascolto parrocchiale con il compito di ascoltare i reali bisogni del territorio e di educare la comunità a farsene carico, dando dignità umana alle persone in difficoltà, senza distinzione di nazionalità, di estrazione sociale, culturale e religiosa. Un CdA, per operare al meglio, necessita di adeguate risorse: sia della risorsa umana, motivata e competente, sia della risorsa logistica strumentale, idonea e adeguata. Il 'sussidio' nelle 824 parrocchie delle Marche e nelle librerie Verso il convegno ecclesiale Il Sussidio pastorale per aiutare il cammino delle diocesi verso il 2° convegno ecclesiale marchigiano, sostenuto dai Vescovi ed elaborato in maniera condivisa dal Comitato preparatorio è in corso di distribuzione (15 mila copie) presso le 824 parrocchie della regione e in vendita nelle librerie a 1,5 €. Il documento stampato dal Centro Editoriale Dehoniano di Bologna (EDB) giunge dopo la lettera dei Vescovi nella quale si esortano le Chiese delle Marche ad affrontare le sfide dei tempi e testimoniare nel territorio e nella quotidianità il Vangelo con immutato vigore a partire dalle parole di incoraggiamento pronunciate dal Santo Padre Benedetto XVI a conclusione del XXV Congresso Eucaristico Nazionale nel- l’area portuale di Ancona: “Ripartiamo da questa terra marchigiana con la forza dell’Eucaristia”. Compito primario è di verificare attentamente, a venti anni dal primo convegno del 1993 sul tema della Nuova Evangelizzazione, il cammino compiuto e rilanciare attraverso un ampio confronto di esperienze e un’apertura profetica un più nitido slancio missionario ed educativo. I veloci cambiamenti sociali e culturali sollecitano la comunità cristiana, ad aggiornare la sua capacità di vivere e trasmettere la fede. Taluni processi di comunicazione e formazione, come l’Iniziazione Cristiana e la catechesi, mostrano crescenti segnali di difficoltà. Nuove presenze e nuove generazioni impongono una ripresa di coraggio missionario nell’annuncio e nella narrazione della fede cristiana, attraverso la testimonianza e una rinnovata incidenza culturale. L’icona biblica prescelta per guidare la riflessione è il testo degli Atti degli Apostoli 8,26-40: il diacono Filippo, guidato dallo Spirito, lungo la strada della vita, è capace di intercettare la domanda di senso e di compagnia nascosta nelle parole di uno straniero per offrirgli così la carità della verità rivelata e introdurre all’esperienza ecclesiale della fede. Le Chiese delle Marche si pongono la stessa domanda a cui il Vaticano II intendeva rispondere: “Chiesa, che dici di te stessa?” A tale domanda le comunità cristiane intendono rispondere con estrema concretezza misurandosi con il tempo presente, servendo Dio e l’uomo e costruendo ponti con tutte le dinamiche della vita, personali e sociali, senza dimenticare che il compito primario dell’evangelizzazione e dell’educazione può richiedere anche il coraggio di potare tutto ciò che è di peso e coniugare sempre più l’essere credenti con l’essere credibili. I destinatari del sussidio sono innanzitutto i Consigli Pastorali Diocesani e i Consigli Pastorali Parrocchiali, luoghi primari di corresponsabilità e di comunione con tutte le componenti ecclesiali. Certamente l’uso di questo strumento arricchito da domande alla fine di ogni capitolo, sarà utile occasione di confronto anche per i catechisti, gli educatori, i responsabili di aggregazioni laicali, gli istituti e gli ordini religiosi e gli operatori pastorali impegnati nei diversi settori. E’ desiderio del Comitato che diventi motivo di dialogo anche con le realtà culturali, sociali e civili della nostra regione sempre a partire dalla centralità della persona e del bene comune. Il documento suggerisce una scansione temporale attraverso i vari periodi liturgici, proponendo anche gesti e iniziative concrete e si sviluppa su cinque capitoli: primato dell’ascolto; scrutare i segni dei tempi; vivere la fede in Gesù Cristo; testimoni credibili della fede. Il testo del sussidio è consultabile sul sito www.convegno2013.chiesacattolicamarche.it S.B. Dal convegno nazionale dei presidenti e degli assistenti diocesani di Ac Legami di vita buona "Il Concilio è il nostro presente e il nostro futuro. È la chiamata a rinnovare il nostro patto di fedeltà alla Chiesa e a dare risposte alle aspettative di questo nostro tempo, carico di drammi e pur fecondo”. Così il presidente nazionale dell’Azione Cattolica, Franco Miano, ha concluso domenica scorsa a Roma il convegno nazionale “Legami di vita buona. Azione Cattolica, Chiesa locale e Chiesa universale”, che dal 21 al 23 settembre ha riunito oltre 350 tra presidenti e assistenti unitari diocesani e regionali di Ac. Con lo sguardo al nuovo anno associativo, che s’inserisce e si orienta nel cammino tracciato dalla coincidenza di tre grandi eventi - i 50 anni dall’apertura del Concilio, l’inizio dell’Anno della fede e l’imminente inaugurazione del Sinodo dei vescovi sulla nuova evangelizzazione -, Miano ha rinnovato la “promessa” dei laici di Ac di “costruire legami di vita buona con tutti gli uomini e le donne di buona volontà, nel cammino ordinario compiuto da ciascuno di noi nelle diocesi e nelle parrocchie”. Ogni fondamento di “vita buona”, ha spie- gato inaugurando i lavori mons. Domenico Sigalini, assistente generale dell’Azione Cattolica e vescovo di Palestrina, presuppone una “fede intelligente”, poiché “una fede senza intelligenza è un insulto a noi stessi e allo stesso Signore che non vuole automi o persone compiacenti”, bensì “persone vere, intere, diritte nella loro dignità; non vuole atteggiamenti servili, compromissori”. Nella sua relazione di apertura, “I laici e il Concilio”, il monaco camaldolese Franco Mosconi ha offerto all’uditorio un “percorso conciliare” basato su tre direttrici “da riscoprire”. A partire dalla speranza, ossia l’avere fisso “un orizzonte escatologico”, per arrivare alla santità, “termine ormai relegato tra gli incensi”, ma che “significa costruire la propria maturità umana come Dio la sogna, guardando il Figlio”. Su di esse si erge come “stella polare” la “Parola di Dio”. Di qui la domanda: “Cosa ne abbiamo fatto della Parola a mezzo secolo dalla ‘Dei Verbum’?”. “Questo arco di tempo - che per la Bibbia è il segno di un’intera generazione - quanto è stato in- quietato e trasformato dalla Parola?”. Il “profilo delle responsabilità cui è chiamato il laico cristiano nel suo servizio alla comunità” è stato delineato da Anna Maria Basile, presidente diocesana di Andria dal 2005 al 2011. A partire da tre verbi, ha spiegato: “Custodire, tramandare, generare ancora” per “capire meglio il tempo e il luogo in cui viviamo”, avere “uno sguardo nuovo”, cercare “nel passato le radici del futuro”. La storia di un’Ac romena “cresciuta in numeri e impegno, in particolare nel far conoscere il ruolo dei laici nella Chiesa e nella società, considerando che i documenti del Concilio sono stati pubblicati in lingua romena solo dal 1990, dopo la caduta del comunismo, a 35 anni sua dalla chiusura”. A raccontarla sono stati la presidente dell’Ac di Iasi, Adriana Ianus, l’assistente don Felix Roca, e il vescovo ausiliare mons. Aurel Percã. Un’esperienza di laicato missionario ed evangelizzatore, “impegnato nell’educazione alla fede e nell’azione di carità” e “particolarmente attento ai temi della famiglia”. Quanto alla risorsa umana, in risposta allo proposta del parroco don Giuliano Zingaretti, un gruppo di persone (circa 10) già dal dicembre 2011 ha intrapreso un percorso formativo con laboratori e tirocini, acquisendo in tal modo un primo livello di conoscenze e competenze, ritenuto sufficiente per dar vita ad un CdA anche a Marina. Il gruppo è ormai motivato e pronto a partire. Quanto, invece, alla risorsa logistica, una adeguata risposta potrà trovarsi solo nell’ambito dell’ampliamento dei locali parrocchiali, come già progettato e in fase di prossimo avvio. Luciano Il cortile dei Gentili “L’incontro di Assisi su ‘Dio, questo Sconosciuto’, rappresenta forse l’esperienza in assoluto più originale e più alta del Cortile dei Gentili; un’esperienza molto alta proprio per la presenza nell’evento di apertura, la sera di venerdì 5 ottobre 2012, del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano”. Così il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura, ha presentato questa mattina la due-giorni di Assisi (5-6 ottobre) quando si ritroveranno su invito del Dicastero pontificio personalità della cultura, economia, politica, arte e spettacolo quali Corrado Passera, Franco Bernabè, Susanna Camusso, Giulio Giorello, Gustavo Zagrebelsky, Umberto Galimberti, Umberto Veronesi, Vincenzo Cerami, Ermanno Olmi e numerosi altri. L’evento di Assisi, ha proseguito il card. Ravasi che ha portato il “Cortile dei Gentili” in diversi Paesi d’Europa, “inaugura l’Anno della fede e si colloca alla vigilia dell’apertura del Sinodo sulla nuova evangelizzazione, a significare quanto oggi sia importante il dialogo tra gli uomini e tra le diverse concezioni del mondo”. LoppianoLab In una Italia alle prese con una crisi politica ed economica senza precedenti, i cittadini prendono la parola e disegnano prospettive di impegno, già avviate sul territorio, per uscire dalla recessione e ridare un’iniezione di fiducia al Paese. Questo in estrema sintesi è stato LoppianoLab, manifestazione promossa dal Movimento dei Focolari presente in Italia nella cittadella focolarina di Loppiano, vicino, a Firenze, che dal 20 al 23 settembre ha raccolto oltre 3.000 persone da tutto il Paese. Un programma articolato di incontri, laboratori, expo. È la società civile organizzata che esce dal quotidiano e si presenta come alternativa possibile di ricrescita, di innovazione. Legge elettorale, intercultura, educazione, legalità, arte, sviluppo sostenibile: 15 i laboratori che hanno impegnato in questi giorni i visitatori di LoppianoLab. Cittadini, esperti, professionisti raccontano l’Italia della crisi ma anche quella della risalita con un unico comune denominatore: la passione per la partecipazione civile. Tra gli eventi centrali di LoppianoLab, si è tenuta presso il polo industriale Lionello Bonfanti di Loppiano la Convention italiana dell'Economia di Comunione. Anche qui, diverse le tavole rotonde su giovani, donne e lavoro, con la presentazione di alcune delle scuole di Economia di Comunione, il progetto ventennale che anima oggi 800 aziende in tutto il mondo e pone al centro una prassi e una cultura economica improntata alla comunione, alla gratuità e alla reciprocità. chiesa la voce misena 27 settembre 2012 la settimana del vescovo in agenda Giovedì 27 settembre Ore 21.00: Commissione pastorale della famiglia a Casa S.Benedetto Venerdì 28 settembre Ore 18.00: Presentazione libro Archivio Vescovile al San Rocco Sabato 29 settembre Ore 11.00: Concelebrazione eucaristica per la Polizia ad Ancona Ore 15.30: Convegno Associazione Dalmati alla Chiesa dei Cancelli Ore 18.00: Ammissione agli Ordini Sacri di Andrea Falcinelli a Pongelli Lunedì 1 ottobre Ore 10.00: Consiglio Presbiterale Ore 21.00: Consulta dei Laici Giovedì 4 ottobre Ore 10.00: S. Messa del Papa a Loreto Dopo l'ultima assemblea sinodale Scelte da fare Una esperienza bella e significativa. Una esperienza che non va in qualche scaffale della nostra mente o delle nostre librerie, ma che sarà il lievito della nostra chiesa diocesana per i prossimi anni. E’ questa l’esperienza del Sinodo che si è concluso nelle sue assemblee ufficiali, ma che continua nella vita quotidiana della comunità cristiane. Ma cosa è emerso concretamente dal percorso del Sinodo? Innanzitutto uno stile: lo stile sinodale, cioè la preghiera insieme, il confronto insieme, il prendere decisioni insieme. Uno stile che desideriamo continuare a vivere nella nostra chiesa. Lo conoscevamo già e lo stavamo già vivendo, ma questi anni ci hanno dato una spinta notevole, perché ci hanno fatto sperimentare la ricchezza di ciascuno, la fatica del confronto ma la gioia di arrivare insieme a prendere decisioni. Poi la forza dell’ascolto. Di Dio innanzitutto per capire e vivere la sua volontà; delle donne e degli uomini del nostro tempo per mettersi al loro servizio. Lo abbiamo fatto nel primo anno del Sinodo in modo più sistematico, ma abbiamo compreso come questa dimensione sia essenziale nella nostra pastorale, perché senza ascolto di Dio non è possibile seguire le sue vie; senza ascolto degli uomini non è possibile farli incontrare con il Signore Gesù. Altro passo la realtà della comunione come modo per attuare l’essere chiesa. O siamo comunione o non siamo chiesa e per questo è necessario sempre più vivere la comunione tra le persone, tra le comunità parrocchiali, tra le associazioni laicali. E’ una sfida complessa, ma imprescindibile. Una comunione che non può rimanere a livello di intenti, ma che si concretizza nella vicinanza tra le persone, nella corresponsabilità tra laici e preti; nello sviluppo della collaborazione tra le comunità; nel mettere in comune la propria ricchezza e la propria povertà per arricchirsi della povertà e della ricchezza degli altri. Il Consiglio Pastorale in ogni comunità; il cammino verso le Unità pastorali; forme di condivisione spirituale e materiale; il cammino insieme delle associazioni e dei movimenti laicali sono tante forme concrete di comunione. Dalla comunione nasce la missione, o, meglio, la comunione e la missione sono due dimensioni inscindibili della vita della comunità cristiana. Per questo quanto più si vive la comunione tanto più si è missionari e quanto più si è missionari, tanto più si sente la necessità di vivere in comunione. E’ stato questo ultimo anno che ha prodotto tante belle prospettive. Ne richiamo in particolare due: una rinnovata attenzione agli adulti e il continuare il cammino dei rinnovamento dei percorsi di fede per l’iniziazione cristiana dei ragazzi. Soprattutto l’attenzione agli adulti merita sforzi e fantasia con percorsi nuovi e coinvolgenti. Ora è il tempo di dare gambe all’ascolto, alla comunione e alla missione con scelte precise e concrete come un rinnovato modo di annunciare il vangelo ai più piccoli, ai giovani e agli adulti; il crescere nelle occasioni di comunione e servizio verso ogni persona. Tante scelte che come comunità stiamo cercando di vivere e che vogliamo incrementare sempre di più. d. Paolo Gasperini La singolare vicenda di un gruppo di cristiani rapiti e liberati La Siria che soffre Sono stati tutti liberati i 240 i fedeli cristiani greco-melkiti, rapiti nel territorio circostante il villaggio di Rableh, situato tra il confine libanese e la città di Qusayr, nella provincia siriana di Homs (Siria). A riferire la notizia è la “Radio Vaticana” che ha intervistato il patriarca greco-cattolico di Damasco, mons. Gregorios III Laham. “Sto apprendendo ora la notizia che sono stati liberati, tutti – sono state le parole del patriarca - grazie al dialogo tra la gente del villaggio di Rableh e i rapitori armati. Si tratta di un nuovo esempio per dire che con il dialogo si può fare tutto, o meglio si può fare molto”. Secondo il patriarca greco-cattolico, “gli abitanti sapevano che i rapitori erano persone che stavano intorno al villaggio da 20 giorni e che volevano alimentare il fuoco tra i differenti gruppi religiosi, cristiani, musulmani. Però, le persone sul posto si conoscono tutte e hanno saputo dove cercarli, hanno seguito una pista e hanno potuto sapere chi erano. Sono andati da loro e le persone hanno detto: siamo anche noi cittadini siriani, dobbiamo vivere insieme, non possiamo fare così, e sono riusciti a convincerli che si deve vivere come fratelli”. Difficile dire cosa abbia fatto cambiare idea ai rapitori. “Sono sempre stato convinto - ha aggiunto Gregorios III - che il fatto di dialogare e le amicizie sul posto servono molto, bisogna insistere molto sulle amicizie locali tra gli abitanti del villaggio e i vicini, è molto importante. In arabo diciamo: il vostro vicino prima della vostra casa. Ed è il caso di dirlo qui, perché è grazie ai loro contatti e alle loro amicizie che la liberazione è avvenuta e si riesce ad andare avanti”. Il rapimento, secondo il patriarca, potrebbe essere parte di una strategia volta a strumentalizzare la religione e “coinvolgere soprattutto i cristiani per risolvere i problemi tra diverse comunità non cristiane, far entrare i cristiani tra i problemi dei musulmani con altri musulmani”. A.S. Ore 21.00: Fraternità Ordine francescano secolare alle “Grazie” Sabato 6 ottobre Ore 17.30: S.Cresima a Montignano Domenica 7 ottobre Ore 9.30: S.Cresima a Passo Ripe Ore 11.15: S.Cresima a Marzocca Ore 18.00: Ammissione agli Ordine di Emanuele Piazzai in Cattedrale, a Senigallia Vita di chiesa L'Unitalsi nazionale a Lourdes 15 treni, 10 aerei e 2 bus: questi i mezzi si sono messi in movimento dall’Italia domenica 23 settembre, trasportando 11 mila partecipanti al tradizionale pellegrinaggio nazionale dell’Unitalsi a Lourdes. Guidano i pellegrini l’assistente ecclesiastico nazionale, mons. Luigi Marrucci, e il presidente nazionale, Salvatore Pagliuca, con la partecipazione del vescovo di Lourdes, mons. Nicolas Brouwet. Il tema del pellegrinaggio è quello scelto dal Santuario di Lourdes per il 2012: “Pregare il Rosario con Bernadette”. A Lourdes, l’Unitalsi celebra il 40° dalla nascita del Salus Infirmorum, struttura specializzata nell’accoglienza e realizzata dall’Associazione nella città francese. La ricorrenza sarà l’occasione per illustrare anche le novità e gli eventi legati al 110° anno di fondazione dell’Unitalsi previsto nel 2013, indicato dal Santo Padre come Anno della fede. L’Associazione si racconterà a Lourdes, attraverso le sue attività più importanti che saranno illustrate in un’area allestita all’interno del Santuario, denominata la Città dei Progetti; dai pellegrinaggi, ai progetti di promozione sociale, fino alle iniziative di solidarietà in grado di favorire l’inserimento delle persone disabili nella società. Durante il pellegrinaggio si terrà anche il convegno nazionale per operatori sanitari sul tema “Medicina e società: comunicare la malattia”. La morte di padre Giancarlo Bossi Alla fine il “gigante buono” si è arreso. Nelle prime ore del 23 settembre, alle 3, padre Giancarlo Bossi, il missionario del Pime rapito nel 2007 nell’isola di Mindanao (Filippine), è morto nella clinica Humanitas di Rozzano sul Naviglio (Milano), a causa di un tumore ai polmoni. Padre Giancarlo era chiamato dagli amici “gigante buono” per la sua notevole statura e la figura imponente. Il suo rapimento - ad opera di un commando di estremisti musulmani fuoriusciti dal Milf (Moro islamic liberation front) il 10 giugno 2007 - lo aveva reso noto in Italia e nel mondo. All’indomani del rapimento, infatti, si erano elevate preghiere nonché presentate interrogazioni ai governi per la sua liberazione. Anche Benedetto XVI aveva fatto un appello ai rapitori e pregato per il missionario del Pime. La liberazione di Bossi, avvenuta grazie anche alla collaborazione dei governi italiano e filippino, era avvenuta il 19 luglio dello stesso anno. Alla vigilia di Ferragosto aveva fatto rientro in Italia per essere abbracciato dai familiari e dagli amici. Da una lunga intervista al direttore di “Mondo e Missione”, Gerolamo Fazzini, nasce il libro “Rapito. Quaranta giorni con i ribelli, una vita nelle mani di Dio”. Fazzini ricorda così padre Bossi: “Un uomo di grande semplicità ma anche di fede solida, radicale, che amava i poveri con grande convinzione”. In molti ricordano la sua presenza a Loreto, all’Agorà dei Giovani Italiani, l’1 e 2 settembre 2007. La Madonna di Loreto 'atterra' a Varsavia Mercoledì 5 Settembre è stata inaugurata la nuova cappella dell'aeroporto di Varsavia, che è stato recentemente ristrutturato. All'ingresso, la prima cosa che ora appare a ridosso di una colonna davanti alla porta è una statua della Madonna di Loreto. La donazione della statua è avvenuta grazie alla mediazione di don Dino Cecconi. Era stata sua la proposta (in qualità di cappellano dell'Aeroporto di Ancona-Falconara) di rendere presente l'immagine della Madonna Lauretana negli aeroporti che non ne erano ancora in possesso, fatta alla Congregazione Universale della S. Casa di Loreto. Terminata la riunione dei cappellani aeroportuali europei avvenuta lo scorso anno in Belgio, il cappellano dell'aeroporto di Varsavia, Padre Zbigniew Stefaniak, ha inoltrato la richiesta della statua lauretana. Due mesi dopo, il Papa ha ricevuto in udienza privata circa 50 cappellani aeroportuali del mondo ed ha benedetto la statua destinata all'aeroporto di Varsavia e portata a Roma per l'occasione da don Dino Cecconi. Nella cerimonia di inaugurazione della cappella, il card. Kazimierz Nycz (Arcivescovo di Varsavia) ha voluto che don Dino fosse presente, chiedendogli durante la S. Messa di recitare una preghiera per il viaggiatore. 8 il paginone la voce misena 27 settembre 2012 il paginone rritorio La borgata e il suo santo Un caldo sabato pomeriggio palermitano. Per essere a metà settembre, se lo dicono anche le donne schierate sulle prime panche della chiesa, la temperatura è davvero troppo alta. Anche per questo le strade di Brancaccio brulicano di gente più del solito, tra pedoni, motorini, auto strombazzanti, uomini seduti a cappannello in mezzo al marciapiede e donne affacciate ad una sorta di porta – finestra che, aperta soltanto nella parte superiore, permette anche di appoggiare i gomiti in quella più bassa così da vedere comodamente il passeggio esterno. E farsi un’idea più precisa di chi passa, chi incontra chi e individuare qualche intruso. Noi siamo tra questi ultimi e nemmeno tanto mimetizzati, visto che il parcheggio del bus che ci trasporta tra queste strette ed intasate vie praticamente blocca a metà, per quasi dieci minuti, la via principale della borgata provocando non poche imprecazioni al nostro indirizzo. Ci dirigiamo verso la chiesa e inizia la Messa prefestiva. L’onore della presenza nella piccola parrocchiale del vescovo ausiliare di Palermo, Carmelo Cuttitta, è dato dalla presenza di una variopinta delegazione di giornalisti provenienti da diverse parti d’Italia per il master di aggiornamento organizzato dalla Federazione italiana settimanali cattolici. Un’ora di ritardo, ma loro, tutte donne eccetto un vecchietto e due giovani, sono rimaste pazientemente ad aspettare. Il canto, l’ingresso dei celebranti, il girarsi di qualche testa per vedere chi c’è. Un marito entra dal fondo e strattona la moglie con l’intenzione di portarla a casa, forse s’è fatto troppo tardi ed i vescovi, si sa, la fanno un po’ lunga. Lei niente, non molla, rimane decisa al suo posto, ha voglia di essere qui fino in fondo. Non vuole perdersi l’occasione, non farà come gli uomini che da queste parti considerano poco virile varcare il portone di una chiesa. E’ seduta di fronte ad una lapide di marmo color ocra che occupa buona parte di un altare laterale. Sopra c’è la statua del Sacro Cuore di Gesù, di quelle che se ne vedono un po’ ovunque nelle nostre chiese, sotto una foto in bianco e nero ritrae un piccolo prete dal dolce sorriso, la casula un po’ larga, occhi vivaci. E’ padre Pino Puglisi, che in questa parrocchia è rimasto negli ultimi tre anni della sua vita, prima che il 15 settembre 1993 venne ucciso da mani mafiose nel giorno del suo 56° compleanno. “Tendiamo insidie al giusto, perché ci è d’imbarazzo ed è contrario alle nostre azioni; ci rimprovera le trasgressioni della legge e ci rinfaccia le mancanze contro l’educazione da noi ricevuta. Ci è insopportabile al solo vederlo, perché la sua vita è diversa da quella degli altri e del tutto diverse sono le sue strade (…). Condanniamolo ad una morte infame, perché secondo le sue parole il soccorso gli verrà”. Il soccorso, in quella serata di metà settembre, non è arrivato. Solo, padre Pino è morto nella solitudine dei giusti. Vengono i brividi nell’ascoltare questo brano del libro della Sapienza. Brutto scherzo della liturgia del giorno, una lettura che sembra messa lì apposta per sintetizzare, meglio di ogni altra parola, la vita e la morte di questo prete. A fine celebrazione i fedeli recitano a memoria la preghiera comunitaria a lui dedicata. La Buoni frutti di Sicilia testo di Laura Mandolini - fotografie agenzia 'Sir' e Salvo Di Salvo Quattro intensi giorni siciliani per incontrare persone, esperienze e progetti che vogliono andare 'Oltre le mafie'. Il martirio di padre Pino Puglisi, di magistrati e giornalisti, l'uso sociale dei beni espropriati alle cosche, gli appelli del procuratore capo di Bologna, l'impegno di tanti giovani per diffondere idee nuove e lavoro. Persone in carne ed ossa che testimoniano l'altra Sicilia. In tempi faticosi per tutti, il coraggio di pensare ad un Paese che, o si salva tutto o rimane nella palude dei suoi mali di sempre. Un breve reportage. sanno tutti a memoria, quasi la gridano per aggrapparsi al loro protettore. Soltanto tra qualche mese, il prossimo maggio, avrà gli onori degli altari, ma loro, lì a Brancaccio sono convinti che è già santo e nel santino che ci regalano invocano la sua intercessione ‘presso il trono di Dio’. Le parole di padre Pino abitano qui. Le senti risuonare, nella loro semplicità, tra il rumore del traffico, i sorrisi delle famiglie a spasso per la passeggiata del sabato sera, i visi provati da una povertà troppo sfacciata per pensare che sia nella tua stessa nazione. E’ come se il suo sguardo amorevole non avesse mai smesso di proteggere la sua gente. Anche chi non l’ha mai ascoltato, chi ha accolto con sarcasmo i suoi sogni, chi ha provato a vivere come diceva lui ma poi ha scoperto che era troppo faticoso. Anzi, soprattutto per questi ha parlato padre Pino, anche loro incrociano la mitezza del suo volto scolpito in una statua all’incrocio tra due vie all’ingresso del quartiere. Diritto di residenza stabile acquisito per meriti sul campo! I sapori della legalità Don Francesco Fiorino ha un viso familiare. In tanti ci chiediamo dove po- tremmo averlo visto, dato che nessuno di noi ha mai messo piede a Salemi, tra Palermo e Trapani, nella verde valle del Belice. E’ lui stesso, non senza arrossire un po’, a svelarci il mistero: è stato uno dei ‘testimonial’ per l’utilizzo dei fondi dell’8 per mille della Chiesa cattolica e la sua faccia è stata in tv, nei giornali, in trasmissioni di Tv2000 che parlano di ‘Preti al Sud’. Con quei soldi ha rimesso in sesto un casolare espropriato ad una cosca mafiosa per crearci “Al ciliegio”, accogliente luogo di turismo rurale gestito dalla Fondazione San Vito onlus. Un gustoso pranzo con delizie dei campi della tenuta accompagna la nostra chiacchierata, nel giorno dell’anniversario dell’uccisione di Rosario Livatino: “L’ultima cooperativa nata sui beni che appartenevano a Cosa nostra è dedicata al ‘giudice ragazzino’. Sono i giovani i nostri interlocutori privilegiati, quelli maggiormente incastrati nella perversa logica di un sistema feudale che crea clientelismo, che li mette in pausa in attesa di un posto fisso nei baracconi pubblici, che toglie loro la voglia di impegnarsi e troppo spesso li costringe a fuggire da queste terre”. Qui l’antimafia ha poco dell’epico. “Li in- contri per strada i mafiosi, sai chi sono e loro sanno chi sei tu. E’ per questo che c’è bisogno di gesti concreti, devi far vedere il cambiamento, quello quotidiano. Le parole passano, i gesti restano. In tanti pensano che il nostro lavoro sia impossibile, ma se anche uno come me ci riesce, davvero tutti possono fare qualcosa”. Uno come lui ha messo in piedi la Fondazione ‘San Vito’ che gestisce cinque beni confiscati alle cosche, ha fatto spaventare qualche prete quando è stato nominato rettore del Seminario di Mazara del Vallo, (… l’antimafia entra in seminario!), dirige il periodico diocesano, lavora con i richiedenti asilo, promuove scambi con la chiesa di Tunisia che tanto deve alla chiesa universale, un nome per tutti, Sant’Agostino. Uno che ‘non ha e non vuole avere paura dei mafiosi perché “A che serve essere vivi se non si ha il coraggio di lottare?”, si chiedeva il giornalista Pippo Fava, cronista ammazzato dai mafiosi. A don Francesco piace contestare il don Abbondio manzoniano: “Altro che, il coraggio possiamo darcelo, eccome, ma non da soli”. Cinquemila contro sei milioni il paginone la voce misena 27 settembre 2012 9 Gli uomini d’onore si aggirano attorno ai cinquemila, i siciliani sono sei milioni. Un’intera regione, se non ormai un’intera economia nazionale, tenute in scacco da una minoranza. Violenta, brutale, malvagia, ma sempre minoranza. E’ interessante ascoltare la testimonianza di Roberto Alfonso, procuratore capo di Bologna e numero uno della Dda emiliana. Ha lavorato in Sicilia prima di spostarsi in quel Nord sempre più terra di conquista malavitosa. Una Sicilia oltre le mafie è il convegno nel quale si inseriscono i festeggiamenti del trentesimo anno di vita del settimanale diocesano di Siracusa, ‘Il cammino’. Quasi per scusarsi di quanto dirà tra poco, il magistrato apprezza il titolo della serata perché, dice, induce alla speranza, a immaginare la Sicilia e l’Italia intera libere dalla mafia. Il dovere dell’ottimismo può andare di pari passo con l’osservazione della realtà. Anzi, è più che mai utile farsi delle domande per capire se è possibile immaginare e sognare tutto ciò. “Le mafie non ci sono più, la legalità ha prevalso? E’ cambiato il rapporto tra imprenditori e le mafie? E’ cambiato il rapporto tra il cittadino e la pubblicazione amministrazione? E quello tra alcuni amministratori e mafie? E la scuola svolge ovunque il compito di educare alla legalità, visto che la nostra unica risorsa sono i giovani? E i professionisti hanno fatto davvero una scelta di campo della legalità uscendo dalla borghesia mafiosa che crea il terreno fertile alla malavita organizzata?”. Nella sala il silenzio si fa più denso, ognuno risponde in cuor suo. E nonostante le risposte non dette, ma chiare a tutti "la speranza non può abbandonarci", raccomanda il procuratore. Anche i professionisti possono fare la loro parte. “A Modena, con l’aiuto di Libera, hanno voluto dare un segnale forte di assunzione di responsabilità, perché la lotta alla mafia è fatta di segnali concreti. Ingegneri, architetti, avvocati, bancari, commercialisti, ecc. hanno sottoscritto una ‘carta etica’. Gli allarmi lanciati dalle istituzioni sulle infiltrazioni criminali in terra emiliana sono stati raccolti e nonostante i rischi, i professionisti si sono dati da fare. Una sensibilizzazione, frutto di una forte crescita culturale, che contrasta la mafia e la corruzione con l’etica (fatta di comportamenti, costumi, abitudine al rispetto delle regole). Se ognuno di noi non si assume queste responsabilità, abbiamo poche speranze. E’ possibile una cosa simile in Sicilia? Se per la maggioranza la risposta è no, siamo ancora lontani da una Sicilia oltre le Foto di gruppo dei giornalisti che hanno preso parte al master di formamafie. E poi l’educazione: senza fa- zione di fronte al ristorante rurale 'Al ciliegio', nato grazie alla Fondaziomiglia e senza scuola non andiamo ne 'San vito onlus' su proprietà e terreni confiscati alla mafia di Salemi, da nessuna parte. Occorre iniziare (provincia di Trapani). fin dalla scuola d’infanzia, fin da qui è possibile proporre e trasmettere i valori fondanti di ogni buona società, partendo anzitut- Policoro, promosso a livello nazionale da Cei, Carito dalla dignità della persona. Investendo nei giovani tas, Pastorale giovanile, Pastorale sociale e del lavoro, siamo sicuri che prima o poi troviamo i risultati”. Sullo hanno mosso energie e imprenditorialità. Spremendo I protagonisti dell’oltre sfondo, l’improcrastinabile contrasto alla corruzione. fino in fondo, come le loro succose arance, fantasia, Anzitutto è questione di soldi. La mentalità mafiosa “Una peste che mette in crisi il sistema istituzionale, la nostalgia di bellezza, energie e qualcosa nella loro citè sostanzialmente svendere la dignità delle persone credibilità all’estero e in sostanza mette in crisi il siste- tadina si è mosso, una ventina di attività sono nate e per denaro. “Le organizzazioni criminali continuano ma democratico e della sana competitività d'impresa”. vanno avanti bene. E' la dimostrazione che il sacrosanto diritto di vivere con dignità nella propria terra può ad inquinare il tessuto economico italiano, ad alterare diventare realtà. le regole di mercato, promuovono l’evasione fiscale Se otto giornalisti uccisi non sono notizia che può essere strumento di concorrenza sleale, ral- Suo padre, Mario Francese, era un giornalista de 'La lentano lo sviluppo di tutti”. In un sintetico quanto ef- Sicilia' ucciso dalla mafia. Il fratello si è suicidato, Il viaggio di ritorno, dall'aeroporto di Bologna, è ficace elenco di attori delle reali possibilità di riscatto, sfiancato dalla fatica di ricostruire la verità di questa in un asfissiante compartimento del treno che colil procuratore inizia dagli imprenditori: “Le imprese morte violenta. Trascorreva pomeriggi in biblioteca e lega il capoluogo emiliano a Lecce. Una giovane producono e detengono ricchezza e le mafie ne voglio- trascriveva articoli di giornale che poi rendeva pubbli- etiope, avrà si e no venti anni, sola e spaurita trano per arrivare al potere economico e sociale. Il pote- ci. Si è fatto carico di un silenzio di cui in tanti si sono scorre quasi tutto il tempo al telefonino, ogni tanre rende reddito, rende forti, fa gestire ciò che conta. macchiati. Il silenzio è un modo di darla vinta alla ma- to invoca un ‘inshallah’(se Dio vuole) per farsi un Chi fa impresa ha di fronte alcune alternative: molti fia. “Ho mosso i miei primi passi di giornalista al fian- po’ di coraggio. Di fronte a lei è seduto un altro co di mio padre che mi consegnò la di- giovane africano, cerca di farla sentire un po’ più mensione etica del sano protagonismo a suo agio. Parlano in inglese, lei diventa più tranper una società migliore”. Francese fu quilla, mangia e poi prende sonno sotto un leggeucciso a Palermo nel gennaio 1979. E’ ro mantello che le fa da tenda, nascosta dalla testa l’inizio di una catena di morte. Aveva ai piedi. Negli altri sedili, due giovani pugliesi. capito, per primo, che Cosa nostra sta- Il primo si sente un miracolato: impiegato in una va cambiando strategia. Iniziava infatti ditta di spedizioni, dopo quattro anni a Verona, un’invasione di corleonesi a Palermo, ora finalmente ha ottenuto un trasferimento vicidopo una sorta di prove generali nel no a Brindisi, casa sua. L’altro, responsabile di un loro territorio. Un vero e proprio salto deposito vendite di una famosa marca di patatine, di qualità che avrebbe provocato i di- è a metà strada di un viaggio di tredici ore per sastri degli anni seguenti. “A distanza trascorrere dieci giorni di ferie con i suoi, in prodi tempo – dice Mario Francese – ri- vincia di Taranto. Anche lui ha chiesto di tornare leggendo i suoi articoli, riemerge tutta a Sud, ma niente. In Piemonte sta bene, la gente la grandezza di mio padre, quando in lo ha accolto con calore, il cibo è buono. Ha votanti allora dicevano che la mafia non glia di tornare giù, ma un po’ lo teme: “Lì – dice esisteva, anche in molti palazzi che – è casa mia. Ma dopo un paio di giorni, niente, contano. Ventidue anni per accertare l’immobilità diventa noia, gli amici sono altrove, una realtà che mio padre raccontava il lavoro se c’è è sfruttamento, con l’arrivo dei da subito, dimenticato. E’ stato un ra- migranti c’è una vera e propria concorrenza tra gazzino, mio fratello, che ci ha trasci- poveri”. Piccolo spaccato d’Italia che viaggia. E nati nella voglia di rendere onore alla che fatica ad andare oltre. Oltre la rassegnaziomemoria di suo padre. Giuseppe, che ne. La brusca frenata del treno fa spuntare dalla Francesco Zanotti, presidente Fisc, deposita un mazzo di fiori sotto il non era giornalista, ha cominciato a borsa il santino di padre Pino, si scorge la parte Monumento per i caduti della strage di Capaci in occasione del XIX Ma- studiare per raccontare la verità ed finale della preghiera: “Attendiamo impazienti la essere un giornalista di fatto, mentre fecondità dei frutti abbondanti di carità”. Che è ster di giornalismo quelli veri tacevano. La Sicilia ha nel l’altro nome della giustizia, almeno fin che siamo suo dna anche i geni dell’antimafia e su questa terra. Laura Mandolini non accettano il rischio e la saracinesca rimane chiusa. vorrei tanto che si facesse di nuovo quell’affermazione Altri si trasferiscono altrove. Altri ancora accettano le che circolava all’indomani delle stragi Falcone e Borpretese della criminalità, accogliendo logiche di con- sellino: 'Le loro idee camminano sulle nostre gambe'. tiguità e di collaborazione, tipo l’attività di riciclag- Dovrei essere pessimista, io non lo sono. La memoria gio. Pochissimi tentano di resistere alle richieste delle è il primo atto di giustizia, specialmente per quelli che organizzazioni criminali. La sola strategia dell’aiuto e non l’hanno avuta, è una trasfusione di valori e ideali del sostegno è fallita, nonostante tanti sforzi di private di cui abbiamo bisogno. Ventidue anni per celebrare associazioni e denaro pubblico. Molti non denuncia- un processo, ventisette anni per una lapide dedicata a no, mettendo a rischio quell’unico imprenditore che ha mio padre, a Palermo. Mi piacerebbe che la stampa, Tra gli anni Settanta e l'inizio dei Novanta, Cosa Noavuto la dignità (più che coraggio) di alzare la voce. come ha fatto Confindustria con Libero Grassi, l'imstra è l'organizzazione criminale più potente al monLa conseguenza immediata è la compromissione della prenditore tessile che si oppose pubblicamente al pizdo e la Sicilia il crocevia in cui le trame del potere fiducia nei rapporti economici intersoggetivi e tra im- zo, chiedesse scusa e spiegasse perché otto giornalisti si intrecciano in un nodo scorsoio prenditori e istituzioni. La fiducia è infatti una premes- uccisi in Sicilia non fanno notizia”. che prende al collo l'Italia intera. sa di sicurezza, il collante della società. Ciò l’ha caPalermo è il teatro dell'ascesa pito bene l’organizzazione criminale che mina questa Il sapore della legalità dei Corleonesi di Totò Riina, che fiducia per indirizzarla verso se stessa. La sfiducia ha A tavola ci scoliamo letteralmente due bottiglie di scatena una guerra interna alla generato un blocco sociale mafioso, la cosiddetta zona “Frutti rossi di Sicilia”, gustosissima bevanda ideata mafia e contemporaneamente grigia o borghesia mafiosa, a volte complice, a volte e commercializzata da ‘Libera terra’. E’ un geniale ed lancia un assalto frontale allo portatrice di una indifferente neutralità che fa apparire inedito concentrato di vitamina C ottenuto da arance Stato. Chiunque provi a ostatutto normale. Bisogna essere tutti cittadini di questo rosse, succo di melograno, di fichi d’India e uva rossa. colarlo viene annientato. Un paese, essere dalla parte delle istituzioni, decidere da Squisita e soprattutto proveniente dai terreni e dagli fatto umano è la ricostruzione a che parte stare. I cittadini sono molto spesso i consu- impianti confiscati alle mafie. Marzia, giovane di Nifumetti di quegli anni, e unisce, matori dei prodotti del mercato illecito. Il mercato, cosia, la considera un po’ la sintesi dell’impegno che nell'inconsueta bellezza delle se non avesse consumatori, sparirebbe”. I prodotti e condivide con suo marito, giovane avvocato, con Natavole acquerellate, una vastisservizi offerti dalle organizzazioni mafiose sono so- talino, insegnante di sostegno e tanti altri amici. “La sima ricerca documentale e una stanzialmente prostituzione, stupefacenti, merci con- ricerca della protezione del potente locale per trovare narrazione visionaria. Manfredi Giffoni era in Sicilia traffatte, contrabbando, inquinamento del settore agro- lavoro è molto diffusa anche tra i giovani. Ciò taglia il per parlarci di questo originale lavoro realizzato con alimentare. "Se riuscissimo a battere la contraffazione respiro ad ogni iniziativa imprenditoriale o professioFabrizio Longo e Alessando Parodi. guadagneremmo 130mila posti di lavoro". nale libera da clientele e sudditanze”. Con il progetto Incontro con l'autore di UN FATTO UMANO 10 territorio la voce misena 27 settembre 2012 Edoardo e la sua passione per i 'Victorinox' Inaugurazione a Chiaravalle Originale collezione Bici sull'Esino Edoardo è da poco tornato da un viaggio negli Stati Uniti e a New York sulla 5a Strada, ha acquistato il 70° esemplare della sua collezione di Victorinox, i coltellini multiuso. Ne porta sempre uno con sé, attaccato al passante dei jeans ne ha uno di metallo verde fosforescente mentre si aggiorna tramite catalogo e sito. Ogni festività porta un coltellino, oramai in famiglia si sa. “Il primo l’ho comperato in Irlanda, era una Swiss Card di colore grigio. L’ho acquistato ma non con l’ intento iniziale di farne una collezione, senza usarlo e serbandolo con cura e gelosia. Però… mi erano piaciuti talmente tanto che…”. Al loro interno ci può essere di tutto: forbici, stuzzicadenti, lima.. persino dispositivi usb o riproduttori MP3. La storia del coltellino Victorinox va indietro nel tempo e risale a più di un secolo fa, quando nel 1884 Karl Elsener fonda a Ibach l’impresa elvetica, famosa per la fabbricazione ed esportazione in tutto il mondo del coltellino svizzero multifunzionale. Il coltellino nasce ad uso militare e l’azienda fin dal 1891 è fornitrice per l'esercito Elvetico del "coltello del soldato" (Swiss Army Knife) che viene consegnato a tutti i militi. Il 12 giugno del 1897 viene depositato il marchio del coltello da Sport e da ufficiale dell'esercito, che è il vero precursore del coltellino svizzero oggi in commercio. Il rimando al paese dell’azienda madre riaffiora nei tanti dettagli delle svariate serie in cui questi utensili tascabili vengono catalogati. Un coltellino con l’effige di un cavallo, ad esempio, contiene un ferro che serve per togliere il fango dallo zoccolo del cavallo. Golf, cavallo, pesca o trekking, i coltellini si ascrivono ad un paese come la Svizzera. Che Edoardo ama al punto che ogni estate vi organizza sempre nuove esplorazioni in camper con il babbo Roberto. Nelle nostre zone i punti vendita più forniti risultano L’Arrotino a Jesi e La Lama a Senigallia, mentre a Chiaravalle una volta c’era Il bersaglio. Edoardo Mosconi è un ebayer accorto, anche se molti ne trova da Gigolè e in Ancona.. In Europa si rileva un notevole interesse per i Victorinox nelle zone tedescofone e in Spagna. Fuori Europa, invece, i maggiori collezionisti al mondo si trovano in Australia, Canada e Usa dove è delocalizzata una parte esclusiva della produzione. I bambini restano sempre affascinati dalla collezione di Edoardo come pure i vari commercianti quando apprendono l’entità ed il pregio della stessa. Un noto rivenditore tempo fa gli propose persino di esporli in una mostra. Edoardo lavora presso un’azienda di grafica pubblicitaria di Falconara “L’impronta”, un lavoro che ama davvero tanto. Classe 1989, Edy ha già lottato come un uomo, superando e vincendo una malattia iniziata quando era un bambino di soli 11 anni. Insieme nasce e sboccia anche questa passione che lo porta a curiosare sempre alla ricerca di un altro formidabile Victorinox. Edy è già tornato al lavoro, sognando il prossimo coltellino. Giulia Falaschi Corinaldo ha ospitato l'iniziativa di solidarietà Passeggiata Acli Si è svolta domenica 23 settembre, a Corinaldo, in occasione dei 110 anni dalla morte di Santa Maria Goretti, la quarta passeggiata della solidarietà organizzata dalle Acli di zona. Lo scopo dell’iniziativa è quello di divulgare la cultura del prossimo, quell’insieme di valori come solidarietà e carità che caratterizzano l’operato delle Acli.; non è un caso che quest’anno il ricavato dell’iniziativa sarà devoluto alla Caritas diocesana, che con i suoi numerosi volontari assiste quotidianamente moltissime persone in difficoltà. Il tema dell’evento è stato: Dai gesti di carità di S. Maria Goretti, alle opere di solidarietà della Caritas. Alle 15.00 ha preso il via la manifestazione, con un corteo partito dalla casa natale della santa. Gli assistenti ecclesiastici don Giuseppe Bartera, don Mauro Mattioli, don Paolo Montesi e don Franco Morico hanno guidato ed accompagnato il corteo che si è fermato in alcuni tratti per riflettere e pregare. A fatto da cornice al corteo il gruppo storico Città di Corinaldo “Combusta Revixi” che ha allietato questo momento con una splendida esibizione dei suoi sbandieratori e tamburini. Alle 16.30 gli interventi del sindaco di Corinaldo Matteo Principi, del presidente regionale Acli Francesco Baldoni, del presidente provinciale Acli Luigi Biagetti, della rappresentante nazionale Acli Paola Vacchina, del vicedirettore della Caritas diocesana Giovanni Bomprezzi e del presidente Acli di zona Luigi Mencucci che hanno testimoniato sulla realtà locale e nazionale sottolineando in particolare la difficoltà di molte famiglie in seguito all’attuale crisi occupazionale, ma anche riportando i tanti interventi di sostegno operati dalla Caritas e dalle Acli a tutti i livelli. Al termine la Santa Messa celebrata nel Santuario. Caratteristico il piccolo mercatino che è stato allestito in piazza e i cui proventi saranno aggiunti ai fondi raccolti per la Caritas. Il pomeriggio si è concluso a Madonna del Piano con una squisitissima cena preparata dai volontari del circolo Acli. Luigi Biagetti Domenica scorsa, nell'ambito della Settimana europea della mobilità è stata inaugurata la nuova ciclovia lungo il fiume Esino, un percorso pedociclabile lungo la sponda sinistra del fiume Esino, progettato dal Comune di Chiaravalle, la Provincia e finanziato con fondi della Comunità Europea. L'Amministrazione comunale di Chiaravalle aderendovi promuove l'uso della bicicletta, con la consapevolezza che chi usa la bicicletta non inquina, abbatte i costi, ama la sua città e sé stesso. Un Piano Generale del traffico ciclabile è stato messo a punto dalla stessa legislatura affinchè tutte le ciclovie esistenti e quelle che saranno progettate in futuro vengano messe in rete. Il Gruppo Bicipiù-Fiap (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) di Chiaravalle ha partecipato all’organizzazione della giornata chiaravallese all’insegna delle due-ruote, con estrazione finale di due bici, pedalata in notturna per esperti e spaghettata all’Isola, il Centro di Libera Iniziativa in via Giordano Bruno. Il gruppo sportivo ciclistico Bicipiù (www.bicipiu.it) fa parte dei gruppi ricreativi dell'Avis di Chiaravalle, nato dal desiderio di vivere in un ambiente saluta- re, con uno stile di vita attento a non incrementare l’inquinamento atmosferico e che rispetti i ritmi naturali. Dal dicembre 1995 un gruppo di appassionati della bicicletta, ciclisti urbani, ciclo-escursionisti e Mtb condividono iniziative sportive e momenti di ricerca e di studio che migliorino la vivibilità urbana. Il 4 maggio 2003 fu inaugurato il “Percorso Ciclabile Chiaravalle-Rocca Priora”. Oggi, a conclusione della prima tranche che misura oltre tre km, si attende entro il 2012 la realizzazione del secondo tratto del percorso che collega i percorsi ciclabili lungo la direttrice del fiume. G.F. L'agricoltura locale a Pane nostrum Frattula e pane La XII edizione di Pane Nostrum, la festa internazionale dedicata al pane che si è svolta a Senigallia nei giorni 20–23 settembre 2012, ha incontrato l'agricoltura locale. Di anno in anno infatti sono sempre di più i panificatori che utilizzano i cereali delle aziende agricole locali. Anche vari agricoltori produttori di grano si sono organizzati negli ultimi anni per la produzione e la vendita del pane, delle farine e in alcuni casi anche della pasta. Per rimanere nel territorio a noi più vicino possiamo fare l’esempio di alcune aziende associate a Terre di Frattula, che producono grano, lo macinano nel proprio mulino e forniscono le loro farine a diversi fornai o creano il pane direttamente in azienda. E’ questo il caso del Pane dalle Terre di Frattula e del Pangallo di Senigallia. “L’obiettivo, sostiene il Presidente dell’Associazione Terre di Frattula, Marco Giardini, era quello di sostenere l’economia locale e di rilanciare il made in Italy, partendo proprio dal pane e dalla pasta, nostri cavalli di battaglia riconosciuti in tutto il mondo. Traguardo credo raggiungibi- le, alla luce dei risultati fin qui ottenuti da Pane Nostrum”. L’iniziativa di Pane Nostrum non si limita a rappresentare il nobile prodotto alimentare, quale è il pane, ma fa partecipe una serie di altre eccellenze gastronomiche delle aziende agricole provenienti da varie parti d’Italia e soprattutto dal territorio delle valli del Misa, Nevola e Cesano: tipo l’olio extra vergine di oliva, i vini doc, il miele millefiori marchigiano, i formaggi, la visciola e ovviamente il tipico Salame di Frattula. Ma per gli associati a Terre di Frattula l’anno è ancora fitto di appuntamenti, tra i quali la Festa dell’olio nuovo, che avrà luogo a Scapezzano di Senigallia dall’8 all’11 novembre. Invece, sono sempre aperte ai visitatori (su appuntamento) le aziende agricole e le botteghe degli artigiani per eventuali acquisti, che proprio in questi periodi offrono la migliore occasione, visto che c’è ancora tempo per le festività natalizie e di fine anno". Basta scorrere l’elenco degli associati per scegliere l’azienda e il prodotto che più interessa: dall’oggetto in legno o in ferro battuto degli artigiani di Ripe alle ceramiche della Rovere; dall’olio extra vergine di oliva ai vini doc e biologici delle colline di Castel Colonna, Monterado e Corinaldo; dalla visciola di Scapezzano al liquore di lilla di Corinaldo; dal miele millefiori marchigiano al pane delle Terre di Frattula di Scapezzano e al Pangallo di Senigallia; per concludere con l’eccellente prodotto tipico locale: il Salame di Frattula. M.G. territorio NOTIZIE IN BREVE Sversamento inquinante Una sostanza oleosa di colore nero e maleodorantes, che nel giro di poco tempo si è espansa sempre più sulla superficie dell’acqua, è stata segnalata nella giornata di giovedì scorso nel torrente Caffarelli a Serra de' Conti. I carabinieri del Noe di Ancona, il comune, la Protezione Civile, una ditta specializzata nel settore ambientale e le altre autorità competenti recatesi sul posto, hanno avviato un piano di emergenza per contenere gli effetti la voce misena 27 settembre 2012 dell'inquinamento, arginarlo ed evitare il conseguente danneggiamento del vicino fiume Misa con le inevitabili dannose conseguenze per l’ambiente e per la salute delle persone. Nel frattempo i militari e il personale dell'Arpam hanno battuto a l’intera zona sino a rintracciare gli autori dell’inquinamento. Si tratta di un’azienda che produce materiale per ferramenta, nella zona industriale di Serra de’ Conti. All'interno infatti i militari hanno scoperto un tombino, occultato da alcuni oggetti, che all’occorrenza veniva utilizzato per scaricare illecitamente le emulsioni oleose. So- Un servizio per Mondolfo e la Valcesano stanza liquida, simile a quella prelevata nel torrente, che è stata rintracciata anche all'interno dell'azienda. L’intero impianto di scarico aziendale è stato sottoposto a sequestro penale. L'astronauta meravigliato Su invito dell'Oratorio parrocchiale "Sacro Cuore" e del Comune di Ostra, sabato 29 settembre 2012 (ore 21.15 in Piazza dei Martiri) il dott. Paolo Nespoli, l'Astronauta italiano che per sei mesi a girato attorno alla Terra, racconterà la sua esperienza a bordo 11 della stazione spaziale (record di permanenza nello spazio!), mostrando e commentando, con la passione che lo distingue, le più belle immagini della nostra Terra (delle 25.000 scattate). Nel suo libro "Dall'alto i problemi sembrano più piccoli" (Ed. Mondadori), racconta come è arrivato e le lezioni di vita imparate nello spazio. "Scegliere e coltivare i sogni, per diventare quello che si desidera", "ottimizzare il tempo" "guardare tutto con occhi nuovi: la vita di quaggiù vista da lassù", "da lassù ho scattato 25 mila foto alla Terra: città, paesaggi... incantevole!". Festeggiati i 35 anni dell'azienda Clam di Chiaravalle Guardia medica vicina Conigli vincenti E’ entrata in funzione la nuova sede della guardia medica all’interno del Bartolini a Mondolfo; a darne notizia il Sindaco Pietro Cavallo, che si è recato in visita alla struttura. “Un altro obiettivo raggiunto – sottolinea il primo cittadino – di quelli indicati davanti all’intera popolazione del nostro Comune, e a vantaggio di tutto il bacino della bassa Valle del Cesano”. Il Sindaco ricorda come proprio l’Assessore Regionale alla Sanità Almerino Mezzolani, insieme al Presidente dell’Assemblea Legislativa Vittoriano Solazzi ed alla Giunta mondolfese avevano assunto obiettivi precisi per il Bartolini, polo di riferimento per i Comuni di Monteporzio, San Costanzo e Mondolfo. “E gli stiamo concretizzando uno ad uno – prosegue Cavallo – come è chiaramente sotto gli oggi di tutti, proprio grazie alla formidabile collaborazione in atto con la Regione, con l’ASUR e l’Area Vasta 1, che sta dando i frutti da tutti attesi da molti anni”. Solo negli scorsi giorni era stato dato avvio all’intervento per la ristrutturazione del tetto dell’intero Bartolini e per la realizzazione della degenza all’interno della casa della salute mondolfese. “La guardia medica è stata ora posizionata in locali interamente ristrutturati posti al primo piano del Bartolini, accanto all’ingresso principale che prospetta sulla piazza; è dotata di una sala d’attesa autonoma, dell’ambulatorio per il medico (collegato direttamente, nell’eventualità, con gli altri reparti della casa della salute) e della camera riservata al sanitario di guardia”. Da tempo era atteso questo trasferimento, lamentandosi da più parti la precedente posizione all’interno del presidio. “Non sarà certo sfuggito a chi si è recato in questi mesi al Bartolini l’intenso lavoro che è stato condotto nei vari reparti: negli scorsi giorni, anche l’ufficio cassa, amministrativo e prenotazioni è stato collocato nei nuovi spazi appositamente ristrutturati, per renderlo più funzionale” ha concluso il Sindaco, ribadendo: “gli impegni presi da questa Giunta per il Bartolini, grazie alla collaborazione di tutti, saranno mantenuti”. Alessandro Berluti In festa ad Ostra Vetere e Barbara 60 anni dell'Avis Domenica 23 settembre la sezione Avis di Ostra Vetere e Barbara ha ufficialmente festeggiato i 60 anni di attività sociale. Nella mattinata del penultimo dì festivo di settembre i due centri contermini sono stati il proscenio di un nutrito programma di eventi: ad Ostra Vetere è stata inaugurata una scultura in mosaico raffigurante il logo simbolo dell’anniversario presso i ‘Giardini del donatore’ e sono state consegnate le benemerenze ai donatori; Barbara ha ospitato l’inaugurazione di una targa commemorativa presso il cimitero civico. A seguire il pranzo sociale presso il Centro Sociale Ricreativo di Pongelli di Ostra Vetere. Le celebrazioni del 60° anniversario sono state precedute da numerose iniziative di carattere didattico e ludico-ricreativo. Nei plessi scolastici dei due centri ha infatti trovato attuazione il progetto ‘Dona il domani dalle tue mani’, promosso dalla sezione Avis al fine di stimolare comportamenti di consapevole solidarietà e la cultura del dono gratuito, della condivisione, dell’accoglienza e della cittadinanza attiva. Dal progetto sono scaturiti alcuni disegni, la cui sintesi è confluita nel logo della manifestazione commemorativa di domenica 23 settembre: una mano da cui spunta un arcobaleno che termina in un cuore. Inoltre, il primo giorno di scuola gli alunni delle due cittadine hanno ricevuto in dono un diario speciale, reso possibile dalla generosa collaborazione della Fondazione della Cassa Risparmio di Jesi: nelle sue pagine sono raccolti i disegni prodotti dagli scolari e viene ripercorsa la storia della sezione Avis dal 1952 ad oggi ma soprattutto viene illustrato il nobile concetto del donare. Delle sue effettive e benefiche conseguenze sono stati veicolo anche gli appassionati ed i praticanti di uno sport popolare come le bocce: a Barbara il torneo a coppie organizzato in collaborazione con la bocciofila ‘Barbara’ è stato vinto dal duo Gabrielli - Albani al cospetto di un pubblico numeroso e costantemente presente nelle serate di gara. Leonardo Pasqualini La Clam-Cooperativa Lavoratori Agricoltori Marchigiani di Chiaravalle (An), specializzata nella macellazione e nella trasformazione di carne di coniglio e nella preparazione di piatti pronti "Il coniglio a tavola", festeggia i suoi 35 anni di attività con numeri che le consentono di essere fra le prime imprese italiane del settore e l’unica attiva nelle Marche. Dal 1977, quando la Clam viene fondata da un gruppo di allevatori marchigiani, che si uniscono per valorizzare il proprio prodotto, il coniglio, ad oggi, la Clam può contare su un fatturato di 9,5 milioni di euro, 22 soci, 60 aziende che conferiscono conigli, tutti allevati in Italia. La cooperativa garantisce occupazione a 60 persone. I suoi 35 anni di lavoro e di crescita saranno celebrati sabato 22 settembre scorso nella sede di via Molino 16 a Chiaravalle (An). All’iniziativa, oltre al presidente della Clam, Nello Cappellacio, parteciperanno il vicepresidente e assessore all’Agricoltura della Regione Marche, Paolo Petrini, il sindaco di Chiaravalle, Daniela Montali, e il responsabile del Settore Agroalimentare di Legacoop Marche, Teodoro Bolognini. “La nostra azienda è passata dall’alleva- mento del coniglio, una carne indicata per tutte le fasce di età grazie anche al basso contenuto di colesterolo e di lipidi, alla macellazione – spiega il presidente della Clam, Nello Cappellaccio – e alla successiva fase di lavorazione e preparazione di prodotti pronti, con distribuzione degli stessi su tutto il territorio. Anche nel nostro settore, la crisi si è fatta sentire, per le conseguenze di un aumento dei costi delle materie prime, come i mangimi, del 20%, ma noi siamo riusciti ad affrontare il momento ristrutturando, tre anni fa, tutto il parco clienti. Abbiamo investito sui clienti che ci davano un margine certo, come la grande distribuzione, con cui lavoriamo direttamente al 90% consegnando i nostri conigli, che ci arrivano nella nostra sede di Chiaravalle dai produttori associati in tutta Italia”. La Clam ha anche investito nella linea di prodotti pronti “Il coniglio a tavola”, che oggi le garantisce il 60% circa del fatturato, dai “classici”, che esaltano il pranzo della festa in famiglia, alla linea dei “pronti” che legano praticità e genuinità e ad alla novità dei “panati” per i palati più golosi. “I prodotti sono garantiti da un’accurata selezione degli animali – sottolinea Cappellaccio - e dai rigorosi controlli effettuati sia in fase di lavorazione, che avviene all’interno della nostra azienda con avanzate tecniche, sia sul prodotto finito, e dalla competenza e continua formazione del personale. Dal 2003, inoltre, ci siamo dotati di un sistema di gestione per la qualità certificato Iso 9001”. Info www. clamcoop.it. Paola Cimarelli 12 cultura la voce misena 27 settembre 2012 cultura Negli archivi della storia Graffiature musicali Si balla a tempo di Jamboree Alle ore 18.00 di venerdì prossimo, 28 settembre, la Biblioteca diocesana Mastai Ferretti, il Comune di Senigallia e la casa-museo di Palazzo Mastai presenteranno all’Auditorium di S. Rocco il volume Bona episcopatus Senogaliensis. Con la curatrice del libro, Maela Carletti, e Giuseppe Avarucci dell’Istituto Storico dei Cappuccini di Roma, interverranno il Vescovo diocesano Orlandoni, il Sindaco Maurizio Mangialardi e il direttore di casa Mastai, Alfredo Pasquali. Il volume in oggetto propone l’edizione critica del codice Bona episcopatus Senogaliensis, degli inizi del secolo XV, ascrivibile alla ricca varietà di libri “inventari-catasti” che elencano i beni posseduti dal vescovo della città. Sabato 22 settembre si è tenuta presso la Rocca Roveresca, nell’ambito della mostra “Graffiature” il concerto di musica contemporanea con le musiche del compositore senigalliese Paolo Tarsi e l’esibizione del Nieuwe Kunst Ensemble, fondato dal giovane compositore. Paolo Tarsi ha composto per l’auditorium Rotonda a Mare di Senigallia e per varie sale cinematografiche delle Marche musiche eseguite dal vivo durante la proiezione di film muti di Buster Keaton, Charlie Chaplin e Fritz Lang, e dopo aver scritto nel novembre 2011 le musiche per “Distanze sonore in spazi multipli”, concerto-documentario in occasione della mostra “Una retrospettiva” in ricordo dell’artista visivo Paolo Cotani, ha continuato a collaborare con musei e gallerie d’arte. Balboa, Jive, Lindy hop, Boogie Woogie, Jitterbug. Ecco le cinque specialità anni Quaranta e Cinquanta che si potranno imparare quest'anno, grazie ai corsi di ballo del Summer Jamboree a Senigallia. In attesa che arrivi la prossima edizione del Festival Internazionale dedicato alla Musica e alla Cultura degli anni d'oro del rock and roll, perché non imparare o perfezionare i passi delle specialità che poi si potranno ballare anche con musica suonata da grandissimi artisti dal vivo? La serata di presentazione è attesa per giovedì 27 settembre negli spazi del Centro Sociale “Le Saline” (via dei Gerani, 8) alle 21. Sono previste lezioni per principianti e per avanzati, aperte a tutti di tutte le età. A Ripe il museo dedicato all'artista Nori de Nobili Iniziativa per i giovani di Barbara e Serra de ' Conti Donna del Novecento Mondo digitale Una donna del Novecento, animata da una forte volontà di autodeterminazione contrastata però dal contesto sociale di appartenenza: una condizione che la spinse a rinchiudersi in se stessa, ma anche a coltivare la pittura e la scrittura come uniche forme possibili di espressione di sé. Questo è stata Nori De Nobili (1902-1968), marchigiana, una famiglia benestante, giovane poliglotta, pittrice e poetessa, cui Ripe dedica il nuovo polo museale della cittadina, presentato in una conferenza stampa in Senato a Roma la scorsa settimana. Il museo verrà inaugurato il 7 ottobre. I dipinti e le poesie di Nori De Nobili, ha detto il curatore del Centro studi omonimo Emanuele Bugatti, sono il "diario di un calvario, doloroso nei momenti di tormento ma anche della sosta, che si esprime in evasioni attraverso fasi oniriche minimali, il cui esito è sempre divorante". Da ragazza, la pittrice si era inserita bene nell'ambiente artistico toscano all'epoca delle dispute estetiche tra Novecentisti e post-Novecentisti. Costretta a tornare nelle Marche, si consumò in una lenta ma inesorabile frantumazione della propria condizione fisica e mentale. "Quando una comunità apre un nuovo spazio della cultura apre nuove opportunità e speranze per il proprio presente e per il futuro" ha detto il sindaco di Ripe Fausto Conigli, illustrando le caratteristche del museo, allestito nel villino 'Romualdo' che ospita già il Centro studi sulla Donna nelle arti visive contemporanee. Alla conferenza stampa di presentazione sono intervenute anche la vice presidente del Senato Emma Bonino, le parlamentari Cinzia Bonfrisco e Silvana Amati, il commissario della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande, la presidente della Commissione per le pari opportunità delle Marche Adriana Celestini. M.B. Sabato 29 settembre 2012 sarà presentato alla cittadinanza il lavoro svolto durante il progetto ‘Conoscere per comunicare nel mondo digitale le risorse del territorio’, che ha coinvolto dieci ragazzi di Barbara e Serra de’ Conti di età compresa tra i 18 e 24 anni residenti nei due comuni. Patrocinato da entrambe le amministrazioni municipali ed in parte finanziato con i fondi della legge regionale n. 46/95, il progetto, iniziato lo scorso maggio, si è posto tra gli obiettivi principali l’aggregazione giovanile e la costruzione dell’identità personale dei giovani attraverso la formazione di competenze tecniche nel campo della multimedialità e delle nuove tecnologie comunicative. Si è inteso inoltre fornire ai ragazzi gli strumenti conoscitivi per orientarsi in un contesto economico, sociale e lavorativo in evoluzione, nel quale viene richiesta fortemente la capacità di innovare la comunicazione finalizzata alla promozione di un prodotto, di un’impresa o genericamente del territorio. Il progetto, inoltre, ha visto coinvolti anche come tutor e docenti dei professionisti locali, come imprenditori, giornalisti e fotografi, per tutta la durata del corso. Il lavoro dei partecipanti è scaturito in un’attività di laboratorio, con la realizzazione pratica di contenuti multimediali, video e siti web, dedicati alla valorizzazione territoriale dei due centri e delle loro tipicità, che saranno presentati proprio sabato 29 settembre, alle ore 17.30, presso il cine-teatro di ‘Odeon’ di Barbara. Leonardo Pasqualini Mostre, musica e cultura nella 'Settimana africana' Si è aperta a Fano e si concluderà il 29 settembre prossimo con la consegna del premio "Ho l'Africa nel cuore" alla rivista Nigrizia dei padri Comboniani, la 25a edizione della Settimana africana regionale: sette giorni fitti di eventi ed incontri per scoprire il continente africano. Due le mostre, “Lamiere” e “Good morning Africa”, a cura della rivista Africa, con 40 fotografie scattate da 26 reporter di varie nazionalità e selezionate dal reporter Marco Garofalo, in collaborazione con Simona Cella e Marco Trovato (coordinatore di redazione della rivista Africa). Fra i temi delle foto, le notti dei manifestanti egiziani in piazza Tahrir, i backstage della moda senegalese e dell'industria cinematografica nigeriana, le prodigiose magie dei baby-illusionisti sudafricani, le operazioni di bonifica dei topi sminatori in Mozambico. Fra gli incontri in calendario, quello con lo scrittore senegalese Pap Khouma che presenterà il suo ultimo libro "Noi neri italiani": cosa fanno, cosa pensano, a cosa aspirano. Ad Ostra un concerto di pianoforte e violoncello Da Bach alla Francia Il Centro Culturale “S. Romagnoli” e l’Oratorio “Sacro Cuore” di Ostra presentano venerdì 28 settembre 2012 il concerto di musica classica “Ostra in musica. Da Bach alla Francia“ con Danuta Conti (pianoforte) e Caterina May (violoncello). Il concerto si terrà alle ore 21,15 al Teatro Comunale “La Vittoria di Ostra. “La novità nasce ogni giorno; esattamente come Bach ogni domenica componeva una nuova cantata, anche la no- stra vita interiore deve vibrare incessantemente ed essere in continuo movimento, in attesa dell’inaudito miracolo che sta per venirci a sorprendere da Dio, dall’uomo, dal mondo… “ (Marija Judina). Erede di Johann Sebastian Bach non solo per la stirpe tedesca, ma anche e soprattutto nell’artigianato spirituale della sua musica, il francese Cesar Franck scriveva nel 1886 la Sonata per violino e pianoforte, trascritta poi per violoncello con sua approva- zione. Nella grande musica di Franck troviamo, come scrisse Emmanuel Mounier, «la gioia mescolata alle lacrime; la gioia trascendente, immanente alla sofferenza non riassorbita». Il ricavato del concerto sarà devoluto all’iniziativa “Metti una tegola sul tetto” finalizzato al restauro dei danni provocati dalla nevicata dello scorso febbraio al Monastero di San Lazzaro e Santa Maria Maddalena di Pietrarubbia (PU). Ingresso € 10. spettacolo la voce misena 27 settembre 2012 13 eventi e corsi il taccuino Senigallia - Concorso poesia dialettale Il Centro Sociale “Molinello 2” del Comune di Senigallia ha organizzato il XVIII concorso di Poesia dialettale e il VI concorso di racconti brevi in dialetto. I partecipanti dovranno spedire i loro testi in busta sigillata all’indirizzo del Centro (via Pierelli 5 – 60019 Senigallia) entro la data del 24 settembre prossimo. la Manifestazione Regionale Ore 17.30 - Giardini di Piazza Amiani Consegna del premio “Ho l'Africa nel cuore” alla rivista "Nigrizia". Coro “Una scuola tra le righe” - Scuola Elementare di Bellocchi. Ore 19.30 In concerto Maalish Lion D & Bizzarri Sound e tanti altri. www.lafricachiama.org Senigallia - Raduno dei Dalmati Nei prossimi 29 e 30 settembre si svolgerà a SeFano - Settimana regionale africana nigallia il 59° Raduno Nazionale dei Dalmati; saDa sabato 22 a sabato 29 settembre 2012 Fano si ranno presenti alcune centinaia di esuli provenienti colora d'Africa. In particolare, sabato 29, ore 17.00 dall'Italia ed all'estero. L'ultimo raduno degli esuli - Arco d’Augusto - Ritrovo e partenza del corteo per dalmati a Senigallia si è svolto 8 anni fa, nel 2004. Un libro per ragazzi per parlare con leggerezza di sport I segreti dello Gnomo L'attività editoriale del Centro Olimpico si è arricchita con un nuovo racconto per ragazzi, firmato da Enzo Pettinelli, dal titolo "I segreti dello gnomo" che in questi giorni compare nello store libri iTunes della statunitense Apple in lingua italiana. Rispetto a tutti i libri precedenti, questo è imperniato sullo sport del tennis e non del ping-pong ma conserva la freschezza ed il calore dei precedenti. Il libro, per il quale il Presidente della Federazione Italiana Tennis Dott. Binaghi ha scritto la prefazione nasce su stimolo di un giocatore-turista che lo scorso anno, in vacanza nella nostra città, lesse il racconto "Il mistero della racchetta per- duta". Lo scritto gli piacque così tanto da invitare Pettinelli a scrivere qualcosa per il tennis in modo da coinvolgere il figlio, appassionato del campo rosso e non di ping-pong. "I segreti dello gnomo" è destinato ai bambini delle scuole elementari e contiene bellissime illustrazioni di qualità professionale realizzate nello stile caratteristico delle fiabe, piene di colori e fantasia. E' un libro da leggere la sera per far addormentare o di giorno per stimolare la scoperta, attraverso la lettura, di un mondo in cui possono accadere le cose più strane ed affascinanti. Con questo racconto Pettinelli arriva a quota 6, con il primo libro (scritto insieme a Ubaldi) edito nel 1976 che segnò uno svolta nel mondo del tennistavolo nazionale per il contenuto fortemente innovativo tanto nella tecnica che nella psicologia applicata allo sport. Il Centro Olimpico cura con attenzione il settore editoriale perché rientra a pieno titolo nello sviluppo di quel progetto culturale che ha in Senigallia e nel tennistavolo il suo fulcro principale nella visione dello sport non solo in versione agonistica. L'associazione 'Il Melograno' rinnova le sue proposte Corsi di teatro Come ogni anno, tornano i Corsi di Teatro organizzati dall'Associazione Teatrale "Il Melograno" di Senigallia. Il 18 ottobre 2012 l'attrice e insegnante Catia Urbinelli presenterà i nuovi corsi proposti dall'Associazione che saranno sotto la sua direzione: Teatro per adulti, Teatro per ragazzi e Teatro per bambini, quest’ultimo diretto da Daniele Vocino. Le lezioni, che dureranno fino a maggio 2013, sono aperte a tutti coloro hanno il desiderio di avvicinarsi al mondo del Teatro e, dato il carattere di "corso soste- nibile", giorni e orari vengono stabiliti in base alla disponibilità dei partecipanti. La sede dei corsi che riguarderanno anche Teatro-Danza, Dizione e fonetica e Reading per professionisti, è l’Auditorium a Scapezzano di Senigallia. Per informazioni e contatti: Catia Urbinelli – 334.3184041 – [email protected] (Teatro Adulti, Teatro-Danza, Dizione e fonetica). Daniele Vocino – 349.5873758 – [email protected] (Teatro Bambini). [email protected] - http:// teatromelograno.altervista.org/ Mostra alla 'Vecchia Filanda' Domenica 23 settembre è tornata la mostra mercato di “Alla Vecchia Filanda” organizzata a Senigallia da Confartigianato. La manifestazione si svolge ogni quarta domenica del mese dalle ore 8 alle ore 18 sotto i Portici Ercolani. Una chicca per tutti gli appassionati del genere e per chiunque senta il fascino delle cose passate ma sempre belle – dice Giacomo Cicconi Massi, Segretario Confartigianato Senigallia – Sotto gli archi saranno allestite le esposizioni di antiquari e collezionisti. Una finestra aperta su un mondo che non c’è più ma continua a vivere negli oggetti che hanno segnato la vita quotidiana dei nostri avi e bisnonni. Antichi specchi, mobili pregiati, utensili e strumentazioni rurali, manufatti irripetibili che conservano l’impronta di chi li ha fabbricati e sono espressione verace dell’arte e dell’artigianato locale. Oggetti che sono capaci di emozionare e di suscitare piacevoli ricordi e nostalgia di un tempo antico e così diverso da quello in cui attualmente viviamo. Un tuffo nel passato, una gioia per i collezionisti che tra le esposizioni proposte potranno trovare quello specchio, o quel mobile, o quel dipinto che soddisfa la loro ricerca estetica e storica. La mostra mercato della Vecchia Filanda, dopo l’appuntamento di domenica, tornerà il 28 ottobre e il 25 novembre. P.M. Senigallia - Contributo affitti Da lunedì 24 settembre potranno essere presentate le domande per ottenere un contributo per le spese di affitto relative al 2012. Saranno anche stilate due graduatorie speciali riservate esclusivamente a famiglie che oltre ai requisiti richiesti abbiano un ex lavoratore dipendente, che non goda di indennità o che abbia una indennità a seguito di licenziamento, che abbia perso il lavoro dal primo gennaio 2010. I contributi potranno essere richiesti fino alla scadenza del 16 novembre. La domanda andrà effettuata utilizzando esclusivamente i modelli appositi. Cinema multisala GABBIANO www.cinemagabbiano.it Tel. 071 65375 da venerdì 28 settembre Reality Un film di Matteo Garrone. Con Aniello Arena, Loredana Simioli, Nando Paone, Graziella Marina, Nello Iorio. 115' - Italia. Luciano Ciotola vive a Napoli in un palazzo fatiscente con la moglie e i figli avendo come coinquilini numerosi parenti. Gestisce una pescheria mentre con la moglie ha attivato un traffico illegale di prodotti casalinghi automatizzati. Luciano ha una vocazione per l'esibizione spettacolare così il giorno in cui i familiari lo sollecitano a partecipare a un casting de ¨”Il Grande Fratello” non si sottrae. Entra così in una spirale di attese che trasformerà la sua vita. Matteo Garrone ha dichiarato “Dopo Gomorra volevo fare un film diverso, volevo cambiare registro così ho deciso di tentare la via della commedia”. Sul piano formale ha sicuramente affermato il vero ma su quello del contenuto profondo non è così. Reality è, anche se potrebbe sembrare impossibile, un film ancora più tragico di Gomorra. Perché se la camorra è un fenomeno delinquenziale nei confronti del quale si sono prodotti, in vasti strati della popolazione, i necessari anticorpi non altrettanto è avvenuto nei confronti dei reality in genere. Siamo di fronte a una distorsione della percezione del reale che ha metastatizzato una vasta fascia della cosiddetta ‘audience'. Non importa se in questa fase trasmissioni come quella oggetto del film o altre simili stanno subendo sensibili cali di ascolto. Ciò che conta è che il seme è stato deposto e le sue radici sono ben salde. Venerdì, lunedì, martedì, mercoledì ore 21.15. Sabato 20.30 e 22.30. Domenica 16.30, 18.30 e 20.30. Il rosso e il blu Un film di Giuseppe Piccioni. Con Margherita Buy, Riccardo Scamarcio, Roberto Herlitzka, Silvia D'Amico, Davide Giordano. 98' - Italia 2012. Giuliana è la preside scrupolosa di un liceo, dove arriva sempre per prima, predisponendo e perfezionando aule e servizi. Fiorito è un professore di storia dell'arte che ha perso il gusto della bellezza e dell'insegnamento. Prezioso è il giovane supplente di lettere che vorrebbe salvare il mondo e interessare i suoi alunni a colpi di poesia. Operativi dentro una scuola alla periferia di Roma, Giuliana, Fiorito e Prezioso sono costretti da variabili di pochi anni e tanti brufoli a rivedere posizioni e convinzioni. Perché davvero non si smette mai di imparare. In quell'incrocio di traiettorie inattese e nell'attrito che si produce, il regista comincia a scavare, frugando nel disagio ed esponendo la bellezza e la fatica di vivere. Confermando doti e propensione preziose del suo autore, Il rosso e il blu questa volta abita la scuola, un universo immobile e immutabile, punteggiato da eterne figure umane e istituzionali. Lo spunto narrativo, fornito dalle pagine di Marco Lodoli e sceneggiato da Piccioni e Francesca Manieri, si svolge lungo i corridoi, la sala insegnanti, le aule, la palestra, individuando i ‘caratteri' e la varia umanità. Venerdì, lunedì, martedì, mercoledì ore 21.15. Sabato 20.30 e 22.30. Domenica 16.30, 18.30 e 20.30. spigolature Se volessi indicare quali sono gli avvenimenti culturali nella storia di Senigallia dal dopoguerra ad oggi, vorrei sottolinearne uno: la scoperta (per così dire) e lo studio dei “regesti” del Codice Bavaro portati avanti dal prof. Ettore Baldetti. Con le sue ricerche alla Biblioteca di Stato di Monaco, il Baldetti ha permesso agli storici del nostro territorio di conoscere una infinità di cose e personaggi dal secolo settimo dopo Cristo (Longobardi e Bulgari) al mille e duecento. Per avere un’idea di questo evento si può leggere l‘opera di don Alberto Polverari (ed. 2G Senigallia 1974) “Regesti Senigalliesi”. I regesti sono riassunti di documenti con qualche citazione delle parti più importanti. Sono atti per compere, vendite, affitti, donazioni e controversie risolte. Oltre alle notizie su famosi personaggi (imperatori e papi),è ripagata anche la nostra curiosità per le cose più umili di una economia povera (che valore aveva un po’ di sale, qualche anguilla, una focaccia); poi i pesi e misure (moggi, once, salme); le poche monete (argento, oro) che si coniavano in città lontane; i nomi delle contrade, dei borghi, delle chiese (e delle persone così diversi dai nomi di origine latina). Sono pagine di storia fino ad oggi nascosta nei papiri del Codice Bavaro! Elvio Grossi 14 sport la voce misena 27 settembre 2012 Il campionato del Miciulli e la prima battuta d'arresto J. MURAGLIE (PU) 3 – MICIULLI 2 sport Dopo due vittorie consecutive, i neroazzurri di mister Goldoni subiscono la prima sconfitta in questo campionato ad opera di una Junior quanto mai determinata ad ottenere questa importante vittoria: la prima in questo girone. Sono tre punti che premiano i ragazzi di Annibali per la volontà e l’impegno dimostrati per tutto l’arco dell’incontro. L’inizio è tutto di marca locale, tanto che già al 5° Baldini, superata la difesa neroazzurra, non ha difficoltà a trafiggere con un preciso pallonetto l’incolpevole Minardi. La reazione da parte della Miciulli non si fa atten- dere, ma il pareggio viene ottenuto solo al 42° da Piersanti con un preciso raso terra imparabile per Patrignani. Si va alla ripresa coi locali sempre più pericolosi, così al 74°con Battisti la Junior si riporta in vantaggio. Reazione della Miciulli e pareggio all’84° su rigore calciato da Marcucci. Il tempo di rimettere la sfera al centrocampo e i locali si riportano in vantaggio con una precisa punizione dal limite all’88° ad opera del solito Baldini. Una sconfitta che i ragazzi di Goldoni dovranno presto dimenticare, incominciando già da sabato prossimo, ore 15,30, al Bianchelli contro il Pesaro Calcio. JUNIOR: Patrignani, Procaccini, Melchiorri, Fulighi, Martinelli, Baldini, Valeri (61° Ottaviani), Tomassini (75° Scarcella), Pensalvini, Battisti (84° Bellazzecca), Vecchietti. All. Annibali. MICIULLI: Minardi, Schiano S., Odoguardio, Corritore (79° Moschini), Cinotti, Rossi, Piersanti (71° Baldelli), Contini, Schiano St. (56° Galdenzi), Marcucci, Pasqualini. All. Goldoni. Arbitro: Henczes di Ancona. CLASSIFICA: Villa Fastiggi 9, Tavernelle 7, Miciulli 6, Usav Pesaro 5, Isola di Fano 5, Arzilla 4, Fanano 4, Muraglia 4, Futura 98 3, Villa Ceccolini 3, Junior 3, Pesaro C 3, S.Veneranda 3, Gabicce 2, Maior 1, Tavullia 1, Fortuna 78 1. G.M. La Vigor Senigallia si riprende ed in casa batte l'Urbania Pronto riscatto dei rossoblu VIGOR SENIGALLIA 2 URBANIA 1 Dopo la sconfitta patita domenica scorsa sul campo del Fossombrone, la Vigor si è prontamente ripresa vincendo contro una Urbania forte e determinata. E’ stato un incontro giocato a grandi ritmi da entrambe le contendenti in un clima estivo che ha messo a dura prova la fisicità degli atleti. Il dispendio di energie è stato tale che alla fine i giocatori sono usciti dal campo completamente stremati. Nella Vigor è rientrato il mediano Savelli che, purtroppo, ha denotato ancora una non perfetta condizione fisica. Il suo apporto, fino all’uscita dal campo al 64°, sostituito da Guerra, è stato all’altezza dei tempi migliori. Per la Vigor una vittoria che scaccia l’incubo di un momento difficile, dopo la deludente prestazione fornita sul campo del Fossombrone. Ed ora la partita, giocata da entrambe le squadre senza tatticismo alcuno, a viso aperto. All’inizio ci si studia, poi al 20° un buon lancio di Pandolfi, per la testa di Coppa, sfera a lato. 22°, su punizione da trenta metri ad opera di Braccioni in area, Petarchi si eleva su tutti e di testa piazza la sfera in rete. La Vigor non si disunisce e macina azioni su azioni, fornite agli avanti ad opera di un capitan Pandolfi strepitoso. 27°, ci prova Pesaresi: alto sulla traversa. 31°, Pandolfi per Coppa: tiro che sfiora il montante; 37°, Pandolfi per Ruggeri: respinge l’estremo ospite con difficoltà. 45°, su punizione dal limite ad opera di Pandolfi i rossoblù ottengono il pareggio con Ruggeri, che di testa insacca imparabilmente. Alla ripresa del gioco la Vigor incrementa le azioni offensive, comprimendo nella propria metacampo l’Urbania. Gli spazi sono molto ristretti e per i vigorini le conclusioni difficilmente diventano pericolose. 57°, triangolazione: Pandolfi-Morganti e tiro di Pesaresi a lato di poco. Ci prova al 60° Morganti, senza esito.Si arriva all’84°: Morganti serve in area Pesaresi, Petarchi, in ritardo, lo stende. Rigore e espulsione di Petarchi. Il penalty lo tira Coppa con grande precisione: è il 2 a 1 e la vittoria. Clementi, intervistato a fine incontro, dice: “La partita l’abbiamo praticamente sempre fatta noi, loro si sono limitati ad offenderci con calci piazzati e su uno di questi sono andati in vantaggio. I miei ragazzi hanno saputo reagire e la vittoria finale è ben meritata. Voglio qui richiamare la vostra attenzione sulla bella prova fornita dai miei ragazzi ma in particolare su quei giocatori, cosiddetti più esperti, e specialmente su Pandolfi che fin da inizio campionato sta fornendo prestazioni eccellenti. Mercoledì giocheremo la partita di Coppa Italia col Matelica. Darò spazio ai giovani pensando principalmente al’incontro di campionato sabato prossimo sul campo del Montegranaro”. Basket Goldengas, tra poco si gioca Si avvicina sempre più per la Goldengas il momento della verità, cioè l’inizio del Campionato, divisione Nazionale serie B dilettanti, girone B, che la vedrà impegnata domenica 30 settembre al Palazzetto dello Sport di via Capanna alle ore 18 contro la Consum Siena. L’attesa da parte della numerosa tifoseria senigalliese è spasmodica per vedere la propria squadra all’opera dopo il grande ricambio avvenuto, rispetto allo scorso campionato, sia in uomini che in tecnici. Sono partiti i giocatori: Elia Monticelli, Giovanni Penserini, Mattia Negrini, Emidio Di Donato, Fabrizio Faccenda e i tecnici: Paolo Regini e Gobbi. Della vecchia guardia sono rimasti nella nuova compagine 2012-2013 il capitano Mirco Pierantoni, Sergio Maddaloni, Federico Savelli, con i nuovi: Luca Giroli, Nicola Catalani, Davide Perini, Andrea Barantani, Fabrizio Pasquinelli, Giacomo Sartini, Luca Savelli, Corrado Pancotti. I nuovi tecnici sono: l’allenatore Alessandro Valli, il vice-allenatore: Michele Bartoli. Come si può ben vedere, una squadra molto giovane, con alcuni ritorni molto importanti. Già da diverso tempo la squadra si sta allenando intensamente presso il palazzetto dello sport con sedute pomeridiane continue, alternate con amichevoli sempre più impegnative, affrontate con Ping pong milanese Il Dott. Marcello Cicchitti è un affermato professionista milanese che opera in campo assicurativo e da oltre 20 anni ogni estate passa parte delle vacanze a Senigallia per giocare a ping-pong. Appassionato da sempre e giocatore di ottimo livello, è stato Consigliere nazionale della federazione ed oggi è uno dei più ascoltati e potenti dirigenti lombardi, regione che tra presidenti e consiglieri elegge sempre suoi rappresentanti ai vertici della federazione. Il sogno del dott. Cicchitti, ammiratore dell'impianto senigalliese dopo la prima volta ad averci giocato, è stato quel- lo di creare a Milano un Centro tennistavolo come quello di Senigallia. Un sogno cullato a lungo negli interminabili confronti con Pettinelli, prodigo di suggerimenti per risparmiare al momento della costruzione ma soprattutto nella gestione successiva. Materiali, soluzioni tecniche, distribuzione degli spazi, capienza hanno preso via via forma e contenuto e finalmente il sogno nato a Senigallia si è realizzato. Sta per essere inaugurato a Milano un centro dedicato al tennistavolo per 15-20 tavoli che prenderà sicuramente il posto del famosissimo "Vigorelli". alterne fortune, ma col preciso scopo di affiatare sempre più il gioco corale fra i singoli, come la pallacanestro richiede. Lavoro questo che impegna tutti i componenti della squadra per ottenere il massimo rendimento, sotto la guida costante del nuovo tecnico Alessandro Valli. Quello che abbiamo potuto vedere e seguire, durante questa preparazione pre-campionato, è la grande volontà di questi ragazzi nell’impegnarsi a fondo e nel dare il meglio, seguendo attentamente i suggerimenti che di volta in volta il tecnico Valli impartiva loro. Ora si incomincia a far sul serio: “In bocca al lupo, Goldengas”. G.M. VIGOR: Moscatelli 6, Ruggeri 7,5, Tinti 6,5, Savelli 6,5 (64° Guerra 6), Giraldi 7, Tombari 7,5, Pandolfi 8,5, Siena 7 (69° Mancini 6,5), Pesaresi 7,5, Coppa 7, Morganti 7,5 (81° Carboni sv.). A disp. Schippa, Gregorini T., Bittoni, Sougou. All. Clementi. URBANIA: Celato, Renghi, Righi, Bravi, Fraternali A., Petarchi, Rossi N. (73° Ceccarini), Carpineti, Fraternali L. (71° Tassi), Braccioni, Mounsiff (64° Falcioni). A disp. Santarelli, Rossi M., Pierleoni, Fraternali L. All. Cervellera. Arbitro: Martinello di Macerata; spettatori 350 circa; ammoniti: Pandolfi, Guerra, Renghi; espulso Petarchi; angoli 5 a 3; recuperi 1 + 6. CLASSIFICA: Matelica 9, Fermana 7, Biagio Nazzaro 7, Montegranaro 6, Pagliare 6, Vigor 6, Fossombrone 6, Monturanese 6, Corridonia 6, Urbinelli 3, Grottammare 2, E.Cascinare 1, Urbania 1, Cingolana 1, Tolentino 1, Cagliese 0. Giancarlo Mazzotti CICLISMO: Minucci e Rocchetti Gagliole bike La Gagliole Bike 2012 è appannaggio del tandem Marco Minucci & Leopoldo Rocchetti. I due (nella foto di Omar Antognoni) comandano appaiati la corsa fin dall’inizio, a beneficio del Trek Cingolani - Pianello, sotto le cui insegne militano. La scuderia ostrense primeggia anche nel ranking riservato alle scuderie. La reginetta delle amazzoni è Vera Andreeva del Team Ponte Loreto (sul podio rosa salgono Nadia Pasqualini e Sara D’Angelo). Tutto come da programma, no- Mezza maratona Domenica scorsa Senigallia è stata invasa da oltre 600 corridori che hanno preso parte alle 4 gare della seconda edizione di Sport & Travel Half Marathon. A trionfare due atleti anconetani, Andrea Garganelli per gli uomini e Valentina Talevi per le donne, entrambi della Sef Stamura. Sono stati in 310 a correre i 21 km della mezza maratona. Altre 110 persone hanno corso la non competitiva di 10km. In 180 si sono divertiti con la camminata urbana di 4 chilometri. 50 bambini hanno preso parte alla corsa promozionale di 300, 600 o 900 metri in base all'età. L'evento è stato organizzato dall'Asd Sport and Travel, una società fondata dalll'allenatore Roberto Pasquinelli e da Andrea Rossi, ciclista professionista che organizza eventi sportivi di ciclismo sia agonistici che ciclturistici, e di podismo. L'Asd Sport and Travel è stata coaudiuvata dalla Fondazione Mariagrazia Balducci Rossi, una onlus che opera in Africa. Nella stessa occasione sono stati raccolti fondi per l'Andos e l'Aos. nostante il fuoriprogramma. Nel suggestivo entroterra maceratese, la Gagliole Bike si conferma prestigiosa classica di fine stagione, con il profilo ormai rituale di tappa conclusiva della challenge Conero Cup. Organizza il Bici Adventure – Piangiarelli Quintabà di patron Walter Tombesi, affiancato principalmente da Pierpaolo Pascucci, Giovanni Bartocci, Marco Tombesi, Emanuele Ro- maldini. Essenziale il contributo della Pro Loco, presieduta da Leandro Magnapane, anche coordinatore della Protezione Civile di Gagliole. Curatissima la visibilità (fotografo ufficiale della Conero Cup: Omar Antognini). Si presentano in 188 per il cross country tecnico e spettacolare: circuito di 8 km da affrontare più volte in base alla categoria di appartenenza (4 tornate per gli agonisti maturi). Minucci e Rocchetti fanno subito selezione. Ad una trentina di secondi insegue Michele Angeletti. Più attardati Agostinelli, Calcagni, Pascucci. Solo una trentacinquina però riesce a chiudere il primo giro. Gli altri biker subiscono l’imprevedibile offensiva di un esercito di calabroni: tre decine di funamboli del fuoristrada vengono punti. I più battono in (onorevolissima) ritirata. Corsa sospesa. L’intelligenza e la civiltà della mountain bike salvano la festa: per tutte le classifiche fa fede il ‘traguardo’ del sesto chilometro. Sostanzialmente, peraltro, i valori in campo ed i pronostici si specchiano quasi appieno nelle graduatorie. Brillanti ori di categoria per il master Marco Minucci, l’élite Leopoldo Rocchetti, il rilanciato Jarno Calcagni. Umberto Martinelli penultima la voce misena 27 settembre 2012 asteriski *** Il Papa a Loreto Il 4 ottobre, il Papa sarà a Loreto per ricordare la visita di GiovanniXXIII di 50 anni fa; per affidare alla Madonna il Sinodo dei Vescovi e per aprire l’Anno della Fede. Intanto il Papa all’Internazionale democratica di centro rivolge l’invito: “I politici cattolici difendano la vita”. Fiat in Italia Marchionne assicura il Governo che “il Lingotto resta in Italia”; ma gli investimenti dipenderanno dalla ripresa del mercato. C’è grande pubblicità per la macchina elettrica, ma non è italiana. Purtroppo. Regionopoli e pulizia I ladri non finiscono mai. Esplode il caso Lazio. La Polverini grida: “Chi ha sbagliato pagherà”. La Corte dei Conti denuncia: “Fatti gravissimi”. I Vescovi accusano: “Scandali e abusi intollerabili”. E noi paghiamo… Terrorismo e taglie 15 tembre, quale patrona della parrocchia della città e del Comune, si arricchisce di varie celebrazioni da venerdì 21 settembre al 26, con celebrazioni eucaristiche, liturgie, adorazioni, festa dei catechisti e degli animatori della comunità, incontri per fidanzati, conviventi, giovani coppie e famiglie; con la tradizionale processione del 26 settembre, alle ore 21, con il Vescovo G.Orlandoni e l’animazione degli alunni/e: dalle ex elementari… ai futuri universitari. Un ministro musulmano del Pakistan offre una taglia di 100 mila dollari sulla testa dell’autore del film anti islam diffuso su You Tube. E il terrori- La triste e squallida politca smo continua. A che serve? Grande successo della brillante iniziativa, con proposte per educare tutti… anche i bambini. Festa a Mondolfo a cura di G. Cionchi La festa di santa Giustina, di mercoledì 26 set- 30 settembre 2012 - XXVI domenica del tempo ordinario Cristiani decentrati Parola di Dio Num 11,25-29 Salmo 18 Giac 5,1-6 Mc 9,38-43.45.47-48 Giudicare prima se stessi, anziché puntare il dito e forse dare anche scandalo Chi non è con me, è contro di me": la persona di Gesù è "segno di contraddizione", e suscita da sempre contrasti. Di fronte a Gesù occorre prendere posizione, fare una scelta, e non può trattarsi di una scelta di compromesso. O con lui, o contro di lui, senza vie di mezzo. Per quel che riguarda la comunità dei discepoli di Gesù, il discorso è più sfumato. I discepoli non possono pretendere la stessa autorevolezza e forza discriminante del maestro. "Chi non è contro di noi, è per noi". La Chiesa deve fare attenzione ad essere comunità accogliente, non giudicante. Sarà Gesù a giudicare, e nemmeno un bicchiere d'acqua dato nel suo nome sarà dimenticato. A ben vedere il criterio discriminante resta sempre Gesù: l'esorcista che sta al di fuori del gruppo dei discepoli, visto che la parola a... arrivati in redazione Comitati ad Ancona Grande successo della manifestazione dei comitati "No biogass / biomasse Marche" tenutasi ad Ancona. Alla manifestazione si sono uniti anche altri comitati ed altre associazioni che si battono contro lo scempio ambientale dei nostri territori e per la difesa dei Diritti dei cittadini. Ha preceduto la manifestazione una conferenza stampa che ha visto partecipi tutte le principali testate giornalistiche e televisive locali. Durante la stessa sono state ribadite le motivazion di dissenso nei confronti dell’insediamento di certi impianti nei nostri territori, avvenuto spesso senza tenere in adeguata considerazione i cittadini interessati, il loro diritto incoercibile alla Salute ed alla tutela delle proprietà. I Comitati hanno annunciato le loro prossime iniziative di natura procedurale e legale per esigere dalle istituzioni, Regione in primis, il rispetto della legalità e delle normative già vigenti, nazionali e comunitarie. Tali azioni saranno volte a produrre: 1) memoria legale, per ribadire la sussistenza delle condizioni per l’adozione di provvedimenti in autotutela volti alla sospensione doverosa ed immediata delle autorizzazioni rilasciate ed in itinere; 2) Informativa/esposto alla Corte dei Conti: la situazione creatasi con la L.R. 3/2012 che presenta palesi vizi di incostituzionalità, espone l’Ente regionale a possibili danni erariali, per i quali chiameremo in causa gli amministratori ed i dirigenti, in base alle proprie responsabilità personali determinate dal loro ruolo; 3) verifica nelle sedi competenti della reale sussistenza, per alcune aziende proponenti, dei requisiti che definiscano lo status di “società agricola”, essenziale ai fini del conseguimento delle autorizzazioni. Gli organizzatori Trenta anni fa... Il 22 settembre di trenta anni fa, grazie a una geniale idea di Goffredo Bianchelli, nata durante un pranzo di lavoro con Giacinto Facchetti, si svolse la riedizione della partita Italia Germania di Mexico 70. L’indimenticabile 4 a 3. Ma non fu una partita tra arzilli vecchietti che si ritrovavano magari con meno capelli e con un po’ di pancia in più. Fu partita vera con la partecipazione di quasi tutti i protagonisti di quella magica notte di grandi emozioni: a Senigallia giunsero tutti i protagonisti ,con la sola eccezione di Gigi Riva. Medici sportivi a disposizione delle squadre i Primari senigalliesi dott. Lucio Massaccesi e il dott. Paolo Quagliarini che Bianchelli ringraziò pubblicamente assieme a Luca Pagliari e Maurizio Ceppetelli suoi stretti collaboratori Rivera, Mazzola, Boninsegna, Facchetti, il C.T. Valcareggi , Haller, Muller, Overath scesero sul prato dello Stadio Comunale. Ma non fu solo la replica una partita di calcio, trasmessa in differita dalla RAI con la telecronaca di Nando Martellini,l’evento ebbe il patrocinio della Gazzetta dello Sport, della Regione, della Provincia, del Comune, dell’Azienda di Soggiorno, dell’Ass. Albergatori e dei Commercianti. Bianchelli organizzò tutto l’evento con lo scopo di devolvere l’incasso in beneficenza. Paolo Pizzi agisce bene nel nome di Gesù, non potrà parlare male di lui. Ciò che importa qui non è un generico "fare il bene", ma il farlo nel nome di Cristo, e il non danneggiare il suo nome. Questa pagina del Vangelo, che sembra molto aperta, molto poco ecclesiastica e clericale, è in realtà abbastanza rigorosa. Invita il gruppo dei discepoli a non essere un gruppo chiuso, esclusivista, depositario assoluto delle parole e dei gesti di amore del Maestro. Ma nello stesso tempo insiste sull'agire "in nome di Gesù". Veniamo dunque a noi, alla nostra situazione di Chiesa del terzo millennio. E' molto facile essere esclusivisti, chiusi, pretendere che le proprie idee pastorali o spirituali siano le migliori: accade tra preti, tra catechisti, all'interno delle parrocchie e dei movimenti, nel rapporto tra preti e laici, nelle comunità religiose... e anche nei confronti di chi al di fuori della Chiesa opera per la pace e la giustizia l'atteggiamento prevalente è spesso di diffidenza, di sospetto, di svalorizzazione. Perché il punto di riferimento è il proprio ruolo, il proprio gruppo, la propria asso- di don Fulvio Bertellini ciazione, la propria opera... e qualunque altro soggetto diventa un intruso, un concorrente, uno di cui diffidare. Gesù invita a spostare il nostro centro di misurazione: è in riferimento a lui che dobbiamo valutare. Chi agisce bene nel suo nome deve essere accolto, non disprezzato. E sempre prendendo il Cristo e la fede in lui come criterio fondamentale comprendiamo anche la severità della parole di Gesù contro lo scandalo, il recare inciampo alla fede, soprattutto dei più deboli. Chi va contro la fede dei piccoli, va contro Cristo stesso. E anche chi va contro la propria stessa fede. Il discorso qui si fa paradossale: "Se il tuo occhio ti scandalizza, càvalo". Non è certamente un invito all'automutilazione. Ma è un invito ad essere attenti alla propria coscienza e alla propria vita spirituale, prima di permettersi di giudicare i fratelli. Il brano comincia con i discepoli che giudicano quel tale; si conclude con Gesù che si rivolge al discepolo, e lo invita a giudicare prima se stesso, a spostarsi dal centro di attenzione, a lasciarsi guidare dal Maestro. inbreve A Monterado Domenica 30 settembre Monterado “si ridesta” per la tradizionale festa della Madonna della Misericordia con la processione animata dai ragazzi/e della Prima Comunione e della Cresima. La festa sarà l’occasione per avviare l’anno della fede, meditando su: “La fede della Madonna”. Con la festa, ripartono le attività pastorali: 1. Il catechismo, a partire dalla domenica 14 ottobre, dalle ore 10 alle ore 11, con la partecipazione alla Messa con genitori e nonni. 2. Il family cultura o Università di Monterado, dal lunedì 15 ottobre con il solito ritmo dell’anno precedente: ore 19,4520,45 test; ore 20,45 in poi, convivenza fraterna. 3. L’Oratorio riprende la sua attività con l’Azione Cattolica Ragazzi e i formidabili educatori: Lorenzo, Vanessa, Tamara e… 4. Inizia la cultura “dell’Unità pastorale” che comprende Ripe, Passo Ripe, Castelcolonna e Monterado con “l’arciprete don Paolo Campolucci e il Vice-Arciprete don Filippo Savini”, mentre don Giuseppe rimane per le attività ordinarie “ad nutum Episcopi” e sempre “Deo favente”. "Being an angel" Venerdì 28 settembre 2012 – alle ore 16,45 – presso la Biblioteca Antonelliana di Senigallia verrà presentato il racconto di Silvia Santolini "Being an angel", (Dove lei non è). Authurium Ibiskos Editrice Risolo. L’introduzione e letture sono di Giacomo Giannini. Interviene: Valeria Bellagamba, organizzatrice eventi culturali, curatrice del blog letterario “LibriSenzaCarta”. Sarà presente l’autrice Silvia Santolini, nata a Senigallia nel maggio 1992. Dopo aver conseguito il diploma di maturità classica, presso il liceo classico Giulio Perticari (Senigallia), si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, che attualmente frequenta nella sede dell’università Luigi Bocconi di Milano. Durante il periodo liceale, ha conseguito buone classificazioni e premi nell’ambito di piccoli concorsi letterari extrascolastici. Studia pianoforte al Conservatorio statale e si interessa di danza, musica leggera, teatro e poesia. Il racconto parla di Francesca, giovane fotografa italo-americana, morta da qualche tempo (Denver aprile 1958 – New York gennaio 1981). La sua anima parlante cerca allora di ripercorrere una ad una le tappe più significative della sua esistenza umana, concentrandosi soprattutto su sensazioni ed emozioni vissute nel mondo terreno. Un testo ricco di un inteso impatto emotivo nonché di dense suggestioni continue e variegate. Ilario Taus redazione@voce misena.it www.vocemisena.it P.zza Garibaldi, 3 - 60019 Senigallia Tel. 071 64578 Fax: 071 7914132 Settimanale della Diocesi di Senigallia Proprietà: Fondazione Gabbiano, Piazza Garibaldi 3 - Senigallia. Direttore editoriale: Gesualdo Purziani Direttore responsabile: Giuseppe Cionchi. Hanno scritto questo numero: Laura Mandolini, Giancarlo Mazzotti, Alessandro Berluti, Umberto Martinelli, Leonardo Pasqualini, Ilario Taus, Giulia Torbidoni. Stampa: Galeati Industrie Grafiche S.p.A. Imola www.galeati.it - Tiratura: 4.000 copie Abbonamento annuo ordinario: € 35,00 da versare sul conto corrente n°5240857 intestato a: Fondazione Gabbiano Piazza Garibaldi, 3 - Senigallia - Associato FISC Federazione Italiana Settimanali Cattolici e USPI Unione stampa periodica italiana. Autorizzazione n. 137/1952 Registro Periodici del Tribunale di Ancona del 1218/11/1952La testata “La Voce Misena” fruisce dei contributi statali diretti di cui alla Legge 7 agosto 1990, n°250.